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PASQUINO - LE PASQUINATE LE PASQUINATE DA NICCOLO' V (1447-55) A PAOLO III 1534-49) DA GIULIO III (1550 - 55) A URBANO VIII (1623 - 44) DA INNOCENZO X (1644-55) A PIO IX (1846 - 78) SU CARDINALI SU PERSONE SU EVENTI SUI CONCLAVI Le prime pasquinate risalgono al pontificato di Niccolò V (1447 - 1455) e proseguono ininterrottamente per tutta la durata dello Stato pontificio. DA NICCOLO' V (1447-55) A PAOLO III 1534-49) Niccolò V - Tommaso Parentuccelli (1447 - 1455) Fece impiccare, accusati di congiura, 6 appartenenti alle famiglie più in vista di Roma. In realtà due di essi erano stati graziati ma il papa non poté firmare l'atto di grazia perché al momento dell'esecuzione era ubriaco fradicio. Da quando è Niccolò papa e assassino abbonda a Roma il sangue e scarso è il vino. "Baroni" Orsini Colonnesi e Frangipani Riscuoton oggi e pagano domani. Più assai che peste, papi ed imperiali, più assai che fame, galli e aragonesi, più a Roma son assai crudi e fatali Savelli, Orsini Cenci e Colonnesi. Oggi è il Colonna guelfo?... ed è l'Orsino feroce ghibellino; L'Orso domani segue il pastorale?... E' Colonna imperiale!

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PASQUINO - LE PASQUINATE LE PASQUINATE

� DA NICCOLO' V (1447-55) A PAOLO III 1534-49) � DA GIULIO III (1550 - 55) A URBANO VIII (1623 - 44) � DA INNOCENZO X (1644-55) A PIO IX (1846 - 78) � SU CARDINALI � SU PERSONE � SU EVENTI � SUI CONCLAVI Le prime pasquinate risalgono al pontificato di Niccolò V (1447 - 1455) e proseguono ininterrottamente per tutta la durata dello Stato pontificio. DA NICCOLO' V (1447-55) A PAOLO III 1534-49) Niccolò V - Tommaso Parentuccelli (1447 - 1455)

Fece impiccare, accusati di congiura, 6 appartenenti alle famiglie più in vista di Roma. In realtà due di essi erano stati graziati ma il papa non poté firmare l'atto di grazia perché al momento dell'esecuzione era ubriaco fradicio. Da quando è Niccolò papa e assassino abbonda a Roma il sangue e scarso è il vino. "Baroni" Orsini Colonnesi e Frangipani Riscuoton oggi e pagano domani. Più assai che peste, papi ed imperiali, più assai che fame, galli e aragonesi, più a Roma son assai crudi e fatali Savelli, Orsini Cenci e Colonnesi. Oggi è il Colonna guelfo?... ed è l'Orsino feroce ghibellino; L'Orso domani segue il pastorale?... E' Colonna imperiale!

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Callisto III - Alfonso Borgia (1455 - 1458)

Grande nepotista Ai poveri suoi apostoli la Chiesa aveva lasciato Cristo; preda dei ricchi suoi nipoti è resa oggi dal buon Calisto.

Paolo II - Pietro Barbo (1464 - 1471) Per la sua ignoranza e il lusso smodato Di Papa Paolo il capo è vuoto: è' giusto quindi che sia di gemme e d'oro onusto. Sisto IV - Francesco della Rovere (1471- 1484) Per la sua rapacia, lussuria, frodi ed eccidi Requie il diavolo accordi a papa Sisto, Al diavolo fedele, ostile a Cristo. Sisto, sei morto alfine: ingiusto, infido giace chi la pace odir tanto in sempiterna pace. Sisto sei morto alfine: e Roma ecco in Letizia, che te regnante, fame soffrì, stragi e nequizia. Sisto sei morto alfine: tu di discordia eterno motor fin Dio, scendi nel cupo inferno. Sisto sei morto alfine: in ogni inganno destro, in frodi, in tradimenti altissimo maestro. Sisto sei morto alfine; orgia di sozzi pianti ti dan ruffian, cinedi, meretrici e baccanti. Sisto sei morto alfine: obbrobrio e vituperio del papato, sei morto alfine: Sisto, è vero? Sisto sei morto alfine: su, su, gettate a brani le scellerate membra in pasto ai lupi e ai cani!

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Di usure, d'omicidi e di rapine Roma, regnando Sisto, è stata scena, di stragi e di ruine. Ogni delitto alfine oggi è sparito: Sisto, feroce e insaziata iena, con sé l'ha seppellito. Perché tanto onorevoli funerali, Sisto? Ogni preghiera è vana per uom sì infame e tristo! Irrise, mentr'ei visse, uomini, Santi e Dio, e bestemmiò imprecando, allor che si morìo. Or giace: al cielo e al diavolo in egual modo inviso Oh, se alcun di sua madre l'avesse in grembo ucciso! Innocenzo VIII - Giovanni Battista Cibo (1484 - 1492)

Il nome d'Innocenzo che prendesti non ti si affà per niente; è meglio che pei posteri tu resti col nome di Nocente.

Per aver dato in moglie al figlio Franceschetto Cibe Maddalena deì Medici in cambio della porpora cardinalizia al fratello di lei, Giovanni, di soli 15 anni, che diverrà papa col nome di Leone X. Per congiunger la Medici al figlio Franceschetto, Innocenzo la porpora donava a un ragazzetto. Se è ver che il Samto Spirito fa il papa sovrumano in questo, il Santo Spirito l'ha fatta da mezzano. Per le sue libidini Lode a Innocenzo rendere, Quiriti! Ben si debbe ché dell'esausta patria la prole ei stesso accrebbe!

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Otto bastardi ed otto fanciulle ha generato Nocente, e della patria Padre sarà chiamato. Epitaffio Libidine, avarizia, ignavia e gola son tutte acchiuse in questa tomba sola.

Alessandro VI - Rodrigo Borgia (1492 - 1503)

Aveva sullo stemma un bue e quando fu eletto apparve questa pasquinata: Predixi tibi papa bos quod esse La particolarità è che, a seconda di dove si mette la virgola può essere tradotta in questi modi: Ti predissi che saresti stato un papa bue Ti predissi, o papa, che saresti stato un bue Ti predissi, o bue, che saresti stato papa Come il popolo stimava i Borgia Son questi i Borgia in ver sul buon cammino, oprando gesta gloriose e degne del serpente, di Giuda e di Caino. Per la vendita di cappelli cardinalizi Vende Alessandro altari e Chiavi e Cristo e ben lo può, ché pria ne fece acquisto. Cesare , figlio del papa, aveva fatto uccidere il fratello Duca di Gandia; Alessandro VI ne fece ripescare il corpo dal Tevere. D'uomini pescator noi ti crediamo papa fra tutti i preti, poiché il figliol pescare ti vediamo con le tue stesse reti. Per le stragi nelle Marche e nelle Romagne Or che preda del fuoco e delle spade

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son l'itale contrade, ecco, Alessandro sesto, or puoi gioire : Ora puoi morire. Per il giubileo del 1500 Mentre Alessandro agli uomini schiude del ciel la via con stragi e con infamie all'Erebo si avvia. In morte del papa La causa della morte? Velen, perdio, veleno, che per l'umano genere vita e salvezza fu. E ancora C'è da stupirsi se un vomito ha assalito di nero sangue il Borgia in agonia? E' il sangue che ingoiava e, digerito, dall'empie fauci gorgogliando uscia. E ancora Furie, perché del sangue e dell'eccidio l'orgia cessò d'un tratto e pace e gioia ne arride? E' morto Borgia!

Giulio II - Giuliano Della Rovere (1503 - 1513)

Il papa guerriero Meglio che le chiavi dové la sorte darti la clava per menare morte E ancora Ritorna, o padre santo, al tuo San Pietro, e stringi il freno al tuo caldo destre, che gir per dare in segno e poi fallire, reca altrui più disonor che stare addietro. Pastor, sta nel tuo loco,

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che non è poco governar ben Roma, e del manto tener para la soma. Per la vendita delle indulgenze Un fraudolento mercator si sa, è papa Giulio che ai baggei vendé quel ciel che, per se stesso egli non ha. La sua anima non trova pace neanche dopo morto "Sei tu nel ciel?". "Vuoi tu che nel ciel sia, se mai non potei far che in Dio credesse!" "Se tu dove si purga ogni opra ria?" "No, che mie colpe in Dio son tutte impresse!" "Sei nell'inferno?" "No, Dio tema haria che in quel di nuovo contra lui movesse!" "Dunque, ove sei?" "Pensa, ridotto ho Dio, che non sa dar albergo allo spirto mio!" E ancora Morì bravando e minacciando il mondo, del crudo, orrendo e miserando strazio della sua bella Italia, ancor non sazio, il tumulato qui, Giulio secondo. Epitaffio Qui giace Giulio furibondo: fugge chi vuol vivere in pace: che s'ei scopre l'avel, minaccia e rugge squassando l'ignea face

Leone X - Giovanni de' Medici (1513 - 1521)

Colloquio fra Marforio e Pasquino - Come vanno gli affari?" - Benissimo, Marforio: comandano i giullari. Per la sua furberia

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Colui che applaude e ammira il rapace Leone della belva dimentica il terribile unghione. Per la lussuria del papa< Vuoi farti ricco e rendermi tue gentilezze accette? Dammi pei miei sollazzi fanciulli e verginette. Consigli per far carriera in curia Se di piacere ai preti prendesti la brama, se alle ricchezze, al fasto, l'avaro cor ti chiama; se le gemme preziose posson farti felice, avrai tutto atteggiandoti a sozza meretrice. Per le spese del papa Se vieni o pellegrin per questo, s'ami adorare Iddio, qui non è luogo, ché certo Roma sprezza i miseri e non pensa ch'al gaudio e alla ricchezza. In sua morte Piangete, buffoni magri, anzi civette, piangete, mimi e miseri istrioni, piangete o frati spurcidi ghiottoni, a cui dir mal la gola 'l gettar dette. Colui che ammira e applaude il rapace Leone, della belva dimentica il terribile unghione. Simonia Gli ultimi istanti per Leon venuti, egli non poté avere i sacramenti.

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Per Dio!... li aveva venduti! Epitaffio La fama di Leone X marcisce in questa tomba. Quegli che lasciò così magre le sue pecorelle ora ingrassa la terra. E ancora Quel trono grande e di ricchezze ornato lo lassa quasi estinto e ruinato; guarda che uomo ha portato la corona! Micidial tiranno è la sua storia!

Adriano VI - Adriano Florensz (1522 - 1523)

Alla morte di questo papa, l'Archiatra pontificio si vide arrivare questo cartello: Al liberatore della Patria. SPQR Epitaffio Papa Adriano è chiuso qui; egli fu un tristo. Con tutti ebbe a che far, fuorché con Cristo.

Clemente VII - Giulio de' Medici (1523 - 1534)

Dico Clemente cane. bastardo, traditor, guercio, tiranno sentina d'ogni vizio e de ogni inganno. Te regnante, su questa afflitta Roma orde, fiamme, ruine e pestilenza si rovesciaron, sì che l'ebber doma. Per la sua inettitudine Ecco vedete! E' proprio vera quella sentenza: che ognora la Fortuna protesse l'insipienza. Per la sua morte (si dice dovuta al suo medico Curzio)

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Curzio uccise Clemente: a lui dovute son ricche offerte, a lui che ci dié in dono la pubblica salute. Il ritratto del suo medico fu appiccicato allo zoccolo di Pasquino con questa scritta: Ecce qui tollit peccata mundi

Paolo III - Pier Luigi Farnese (1534 - 1549)

All'elezione del papa Roma era in mano ai Medici per fiera malattia, ora di male in peggio caduta è in Farnesia. Considerazioni I ruffiani regnar con papa Sisto; con Giulio i sodomiti ebber iattanza; con Leone il giullare prence fu visto; poser tre noi stragi e rapina stanza sotto Clemente; ed or, Paolo, potremo d'un migliore avvenir nutrir speranza? Cardinale per i favori offerti da sua sorella Giulia ad Alessandro VI Borgia, divenuto papa, il popolino lo soprannominò per questo "Papa fregnese". Per il fregnese favor avesti il cappel ed un papato In morte Marforio e Pasquino: - Dimmi o Pasquino, è ver che il papa è morto? - Così mai non fosse egli al mondo nato ché ha stroppio e guasto tutto il papato e sì ei campava l'avrebbe seppellito! Questa pasquinata si riferisce al figlio di Paolo III, Pier Luigi, noto sodomita, e al nipote Ottavio, sposo giovanissimo di Margherita d'Austria con la quale non riusciva a combinare nulla perché, appunto, troppo piccolo.

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Duo cazi, padre Santo il biasimo sono e la ruina de la casa vostra: un picolino, che non è ancor buono da comparir ne la morosa giostra; e uno grosso, di cui va la voce e il suono che gli è l'infamia della etade nostra. Questi duo cazi vi faranno un giorno morir fallito con vergogna e scorno. Per il suo sfrenato nepotismo Per Paolo III oriamo, a cui l'amore va di sua casa divorando il core. Per la sua inaffidabilità Ieri marmoreo tronco era, sprezzato e vile, oggi di Perseo assumo l'aspetto giovanile. Se lice a Paol mutarsi ben dieci volte all'ora perché non fia concesso mutare a me talora? Per la cupidigia dei suoi nipoti Cerbero con tre fauci un dì latrava, ma almen d'assordar sol si contentava le genti grame: Con quattro fauci tu non turbi alcuno, ma divori, divori... e ognor digiuno, hai sempre fame! La testa di Medusa stamattina sembrommi il papa; e parvemi i nipoti la chioma serpentina: or sorgi, Perseo; e per giovare a Roma quel capo, con la tua spada percuoti: reciderai la chioma! Marforio: - Deh prestami un baiocco, Pasquino, poi che il Santo Pastore mi ha lassato. Pasquino: - Oh povero Marforio, disgraziato non eri tu romano e cittadino?

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Marforio: - Era romano anchora Paulino poi vedi quanti amici ha dispogliato. Cesi, Medici e Spinola ha ammazzato per dare ai suoi nipoti e al malandrino Farnese Nepi; e tant'altri castelli a Cibo; Santo Spirito non vede che il diavolo o tien per li capelli. Non ha più carità, non ha più fede ma sempre rei costumi e a Dio ribelli. Né val gridar né domandar mercede e se Dio non provvede a questo homicidiale viver lasso, chiamerem per soccorso satanasso. Paragone tra Cristo e il papa Paolo III Cristo disse: il mio regno non è di questo mondo Il papa conquista la città con la forza; Cristo aveva una corona di spine Il papa porta il triplo diadema; Cristo lavò i piedi ai suoi discepoli Il papa se li fa baciare dai re; Cristo pagava i tributi Il papa li riscuote; Cristo nutriva le sue pecorelle Il papa le tosa a suo profitto; Cristo era povero Il papa vuole impadronirsi del mondo; Cristo portò sulle spalle la croce Il papa si fa portare a spalla dai servitori in livrea dorata; Cristo disprezzò le ricchezze Il papa non ha altra passione che quella dell'oro; Cristo espulse i mercanti dal tempio Il papa ce li accoglie; Cristo predicò la pace Il papa è la fiaccola della guerra; Cristo era la mansuetudine Il papa è l'orgoglio in persona; Le leggi che Cristo promulgò, il suo vicario se le mette sotto i piedi. Cristo ascese al cielo

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Il suo vicario scenderà nell'inferno. Epitaffio In questa tomba giace un avvoltoio cupido e rapace. Ei fu Paolo Farnese che mai nulla donò, che tutto prese. Fate per lui orazione: poveretto, morì d'indigestione. Epitaffio In questa fossa a guisa d'orinale giace Paolo avar, Sandro scortese; e tu viator, pisciagli addosso e vale.

DA GIULIO III (1550 - 55) A URBANO VIII (1623 - 44) Giulio III - Giov. Maria Ciocchi Dal Monte ( 1550 - 1555)

Nomina di un diciassettenne a custode della scimmia Ama Dal Monte con uguale ardore la scimmia e il servitore. Egli al vago e femmineo garzoncello ha mandato il cappello; perché la scimmia, a trattamento uguale, non fa pur cardinale?

Paolo IV - Gian Pietro Carafa (1555 - 1559)

Figli, meno giudizio e più fede, comanda il Sant'Uffizio. E ragionate poco, ché contro la ragione esiste il foco. E la lingua a suo posto, ché a Paolo IV piace assai l'arrosto. Epitaffio Morto è il gran voltaggio, popul di Marte,

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quel ch'ha ingannato sempre tutto il mondo, hora ch'è andato fin giù nel profondo fa che di sé scriva in marmo e in carte. E ancora Caraffa in odio al diavolo e al cielo è qui sepolto. Col putrido cadavere, lo Spirito Erebo ha accolto. Odiò la pace in terra, la prece ci contese, ruinò Chiesa e popolo, uomini e cielo offese; infido amico, supplice ver l'oste a lui nefasta... Di più ne vuoi saper? Fu papa! e tanto basta.

Pio IV - Giovan Angelo de Medici (1559 - 1566)

Per la chiusura del Concilio di Trento Marforio: - Dopo tanto scalpore che s'è levato a Trento Pasquin, che s'è concluso? Pasquino: - Come piacque al Signore restammo al mille e cento: tutto secondo l'uso. Marforio: - Ma dunque?... La riforma?... Pasquino: - Zitto; pare che dorma!

Pio V - Antonio Ghisleri (1566 - 1572)

Fece costruire con gran pompa una latrina in Vaticano Papa Pius Quintus, ventres miseratus onustos, hocce cacatorium nobile fecit opus. - Papa Pio V, mosso a compassione dei ventri sovraccarichi, eresse un eccelso monumento: questo cacatoio. - Per l'abbruciamento di Antonio Paleario Quasi che fosse inverno Brucia cristiani Pio siccome legna per avvezzarsi al caldo dell'inferno.

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Per l'abbruciamento di Nicolò Franco Brucia, impicca, buon Pio, brucia in nome di Dio. Con tutti i tuoi tormenti, a me non mi spaventi; con tutto il tuo potere, non mi fai tacere. Io son duro, di sasso; Te sfido, o Satanasso! Parla Lucifero Se chi ha gran fiamme accese ha diritto al posto e titolo di Santo, io mi dichiaro offeso. Io che nel foco ci ho sofferto tanto, Cristo ti dico in viso che rivoglio il mio posto in Paradiso!

Sisto V - Felice Peretti (1585 - 1590)

Per i suoi umili natali Pontefice e sovrano, Sisto ognora sarò frate e villano. Per la sua ferocia Dov'era il Santo Spirito il dì che i cardinali elessero il pontefice? Per Dio! che fosse in estasi in quelle ore fatali che scelsero il carnefice? Per aver ordinato che alla statua della Minerva fosse messa in mano la croce In latino, in volgare ed in vernacolo, gridatelo per tutto: Sisto ha fatto un miracolo!

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Ha convertito Pallade pagana e l'ha fatta cristiana! Per aver sposato due nipoti a Colonna ed Orsini N.B Il papa proveniva da una famiglia di porcari Or sopra la Colonna e accanto all'Orso innesteremo il porco! Si vociferava che un crocefisso Sanguinasse. Il papa se lo fece portare, prese una scure e lo spaccò a metà dicendo: "Come Cristo ti adoro, come legno ti spacco". E si trovarono dentro delle spugne intrise di liquido rosso. Da cui Pasquino Papa Sisto non la perdona nemmeno a Cristo. E il Belli Fra tutti quelli c'hanno avuto er posto de vicari de Dio, nun z'è mai visto un papa rugantino, un papa tosto, un papa matto , uguale a papa Sisto. E nun zolo, è da d' che dessi er pisto a chiunqu'uomo che j'annava accosto, ma nun la perdonò neppure a Cristo e nemmeno lo roppe d'anniscosto. Aringraziamm' Iddio c'adesso er guasto nun po' succede più che venghi un fusto d'arimette la Chiesa in quell'incastro, perché nun ce po' esse tanto presto un antro papa che je piji er gusto de méttese pe' nome Sisto Sesto. Per rimpinguare le casse dello stato e quelle di famiglia, il papa mise il dazio su qualunque cosa cauSando un forte aumento dei prezzi.

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Marforio e Pasquino: - Come si potrà vivere, Pasquino, con le vettovaglie tanto rincarate per le gabelle imposte da Sisto? - E chi ti ha detto che si debba vivere sotto Sisto? Un po' per volta non si dee morire tutti impiccati? Marforio: -Cosa metti ad asciugare, Pasquino, a quest'ora? - Non vedi? la mia camicia - Aspetta domattina - No, perché mi toccherebbe pagare la tassa sul raggio di sole! In morte del papa (si dice che sia morto un mercoledì) Furti, dazi, gabelle, odi, rapine bolle, riforme, bandi, assalti e torti, carceri, esili e mille ingiuste morti, per la morte di Sisto, ebbero fine. Il mercoledì fu sempre rispettato e fu esente dal solito impiccato, perché il destino aveva già previsto d'impiccar quel giorno papa Sisto! Requie il diavolo accordi a papa Sisto, al diavolo fedel, ostile a Cristo.

Clemente VIII - Ippolito Aldobrandini (1592 - 1605)

Per l'assoluzione di Enrico IV di Francia Enrico era acattolico e per amor del regno, eccolo pronto a diventar cattolico apostolico. Se gliene torna conto Clemente, che è pontefice romano, donani si farà turco o luterano.

Paolo V - Camillo Borghese (1592 - 1605)

Per l'arricchimento del suo casato ai danni delle casse

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pontificie. Dopo i Caraffa, i Medici e i Farnese or si deve arricchir casa Borghese.

Urbano VIII - Maffeo Barberini (1623 - 1644)

Detto dal popolino "Papa Gabella, fu l'artefice della famosa spoliazione delle travi bromzee del Pantheon per procurare il bronzo necessario al baldacchino di San Pietro Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini Per la pesantezza delle gabelle - Ohimé, non ho un quattrino: tutto il mio l'ha Barberino Frati, preti e polli non sono mai satolli Urbano ottavo dalla barba bella, finito il giubileo impone gabella In occasione della costruzione della Fontana di Trevi Urban poi che di tasse aggravò il vino ricrea coll'acqua il popol di Quirino. E ancora Or che la grave tassa non ci fa beve il vino pensa a donarci l'acqua, l'ottimo Barberino. Per protestare contro le guerre del papa (sullo stemma dei Barberini compaiono 3 api). Pasquino: - Api, che il ciel mandò nel roman suolo per isfiorar quanto di bel vi era, mostrate homai la cera, si gusti il dolce miel che fatto avete. -

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Le api: - Avidi, che volete? Barbara cera e miel vi sia la guerra e il Sangue per noi si sparge in terra - Per il suo nepotismo Urbano ottavo celebre sarà fra gli altri papi, ché pascé male il gregge ma nutrì le api. Questo d'Urban si scriva al monumento ingrassò l'api e scorticò l'armento. Per le ripetute scomuniche Mi pare assai credibile che il fulmine terribile della Santa scomunica papale non possa fare all'uom né ben né male. <

DA INNOCENZO X (1644-55) A PIO IX (1846 - 78) Innocenzo X - Giovanni Battista Pamphilj (1644 - 1655)

Per la sua elezione patrocinata dal cardinal Vorgilio, figlio di un calzolaio. Arriva il figlio di mastro Virgilio per darci papa il cardinal Panfilio. Eletto dopo la morte di Urbano VIII , doveva liberare Roma dallo strapotere dei Barberini che in origine sullo stemma avevano tre tafani poi "nobilitati" in api A quanto se ne dice, e presto si vedrà, Innocenzo da Roma le mosche caccerà. Per realizzare il progetto del Bernini su Piazza Navona, vengono messe ulteriori tasse e Pasquino protesta.

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Noi volemo altro che guglie e fontane pane volemo, pane, pane, pane! Questo obelisco in Campo d'Agone eretto a spese d'innocenti, Innocenzo lasciò all'eternità. Santo Padre, non più puttane! Pane, pane, pane, pane!

Clemente IX - Giulio Rospigliosi (1667 - 1669)

Del gran Clemente IX ecco il papato: parlare a tutti con soavi accenti, empir Roma d'inutili parenti, sgravar senza danari il macinato, condonar scioccamente ogni peccato, tener ministri a mal oprar intenti, senza mostrare a questi mai li denti, E contentarsi d'esser minchionato.

Clemente X - Emilio Altieri (1670 - 1676)

Per la sua ignoranza. Oh questi Giansenisti son pur noiosi e tristi! Credendo che Clemente capisca di latino voglion ficcargli in mente tutto Sant'Agostino! Per essersi appropriato degli scritti latini del segretario. O corvo rivestito delle penne di pavone credi proprio che i posteri t'avran per Cicerone? E speri che in silenzio farò passar la storia di tua crassa ignoranza e la tua stolta boria?

Innocenzo XI - Benedetto Odescalchi (1676 - 1689)

Era intimo del cardinale Cybo e non faceva nulla senza di

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lui. Odescalchi é insaziabile: ha sempre bisogno di cibo! E' Odescalchi indomita e famelica fiera che chiede ognora Cibo, da mane fino a sera!

Alessandro VIII - Pietro Ottoboni (1689 - 1691)

Alla nomina del papa Allegrezza! Per un papa cattivo ne abbiamo otto-boni. Laciò straordinarie ricchezze al nipote diciottenne che fu anche nominato cardinale. Che fortuna per la Chiesa se invece d'esser figlia fosse stata la nipote del papa!

Clemente XI Albani Gian Francesco (1700 - 1721)

Sia papa chi vorrà che sia peggio di questo, io me la rido; ma tant'anni, perdio, non camperà! Dacci un papa miglior, Spirito Santo, che ci ami, che tema Dio e non campi tanto!

Innocenzo XIII - Michel. dei Duchi di Poli ( 1721 - 1724)

Epitaffi Morto é Papa Innocenzo e giace qui. Se tutto vuoi saper ciò ch'egli oprò in parole brevissime dirò: papa simile a lui mai più s'udì;. In trentaquattro mesi che regnò, diciassette mangiò, gli altri dormì. In trentaquattro mesi di papato, il cuoco solo é quel che é stato in moto e creduto era il servo più devoto, chi portava fomenti al gran palato.

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Benedetto XIII - Pietro Francesco Orsini (1724 - 1730)

"Pater" tu fosti e disprezzasti il "noster". Epitaffio Racchiude quest'avello l'ossa d'un fraticello, più che amator di Santi, protettor di birbanti.

Clemente XII - Lorenzo Corsini (1730 - 1740)

Per il suo scialacquare. Ricco abate son stato povero cardinale e Pontefice misero e spiantato. Quel che fecero i fiorentini sarà eterno di memoria: Ogni papa di Firenze porta fame e pestilenze. Epitaffio Qui dentro è il dodicesimo Clemente; i marmi e l'oro onde il sepolcro splende, sono il tributo che la Chiesa rende a questo papa che morì pezzente!

Benedetto XIV - Prospero Lambertini (1740 - 1758)

In vita e in morte egl'ebbe questa sorte: che di lui non si disse bene in vita, e di lui mal dir non puossi in morte. Ecco il papa che a Roma si conviene: di fede ne possiede quanto basta, manda avanti gli affari della casta e sa pigliare il mondo come viene.

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Per aver posto le Via Crucis al Colosseo. Queste Via Crucis provino la fede d'un papa che non crede. Epitaffio Qui giace Lambertini da Bologna che visse e scrisse più che non bisogna.

Clemente XIII - Carlo Rezzonico (1758 - 1769)

Firmò l'atto di soppressione dell'Ordine dei Gesuiti e Pasquino approvò così L'empia setta d' Israello adorò d'oro un vitello, di Loyola il sacro coro adorò la vacca d'oro. Questo certo, in fede mia è peggiore idolatria. E ancora La vostra Società quando fiorì? Siete stati Compagni di Gesù quand'egli nacque, oppur quando morì?

Clemente XIV - Lorenzo Ganganelli (1769 - 1774)

Quando morì questo papa, fu messo sopra la statua di Pasquino un ombrello aperto con scritto: E' finito il Bontempo. con riferimento al signor Bontempi, creatura di papa Ganganelli, caduto in disgrazia dopo la sua morte. Epitaffio Chi dice che sia morto il Padre Santo d'afflizione, d'ambascia, e chi d'angina;

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chi di scorbuto e chi di lebbra fina, chi dal foco o dal sol, pesto od infranto. Chi vuol che sia velen di primo vanto che dier li gesuiti una mattina; così; ridotto alla fatal ruina corrotto e sfatto che moveva al pianto. Tutto esser può; ma il mio pensier più schietto ritrova di sua morte esser cagione gli undici cardinal che aveva in petto. Questi gl'infradiciarono il polmone, e quando volea farli, poveretto, gli calarono tutti nel pallone.

Pio VI - G. Angelo Braschi (1775 - 1799)

All'elezione del papa. Il sesto all'infelice Roma fu sempre infesto; ora il colpo di grazia glielo darà Pio sesto. L'indecisione del papa. Clemente XIII diceva sempre no; Clemente XIV diceva sempre si; Pio VI dice sempre no contemporaneamente a si. Pio VI aveva l'abitudine di far apporre su ogni costruzione, monumento, statua o fabbrica che dir si voglia, questa iscrizione: "MUNIFICENTIA PII SEXTI." Una mattina fu trovato appeso al collo di Pasquino un cartello con su disegnato il pomposo stemma papale con i simboli dell'aquila, del giglio, delle stelle e del vento, insieme a questa scritta: Munificentia Pii sexti: redde aquilam imperio francorum lilia regi siderea redde polo, coetera Basche, tibi. "Rendi all'impero l'aquila, de' Franchi il giglio al re, al ciel rendi le stelle,

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il resto, o Braschi, a te." Al Braschi rimaneva il vento, anch'esso facente parte del suo stemma. Nel 1778, a causa di una carestia, i fornai ridussero di circa la metà il volume delle cosiddette pagnottelle. Il giorno dopo sulla statua di Pasquino fu appesa una pagnottella ridotta con il cartello "Munificentia Pii sexti" Per la predazione dei beni della Chiesa. Son lauti e rigogliosi di Santa Chiesa i paschi e ci può ingrassare anche casa Braschi.

Pio VII - Barnaba Chiaramonti (1800 - 1823)

Marforio e Pasquino: - E' vero che i francesi se ne vanno? - Tutti no, ma Buona-parte. Ammonimento al papa: VII non rubare! Marforio e Pasquino - Luce tra queste tenebre verrà dal Chiaramonti? - Io non ci credo e folle sei tu se mai ci conti. Il fatto è noto a tutti: Napoleone ladro pensiona i frati; Pio VII frate, pensiona i ladri. Il papa andò a Parigi per incoronare Napoleone imperatore. Ma Santo Padre, in cosa noi abbiam peccato? Voi l'avete unto e noi l'abbiam leccato! Un Pio VI perdé la sede per conservar la fede.

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Un Pio VII perdé la fede per conservar la sede. Per il Congresso di Vienna. A Vienna c'è un bellissimo mercato e i popoli se venneno all'incanto e a chi ne compra e a chi je paga un tanto je consegneno er popolo legato; e lui appresso se rifà co' quello co' la tosa, cor latte e cor macello. In occasione dei funerali ai preti morti in esilio per non aver giurato fedeltà a Napoleone I Sarebbe il funerale assai più degno se fosse nella tomba anche il Triregno. Epitaffi Qui, sempre immemore del proprio Stato Pio VII sta ritirato. Tu dacci un buon pastor, Spirito Santo, ch'ami te, ch'ami noi e non campi tanto.

Leone XII - Annibale Della Genga (1823 - 1829)

Fece mettere a tutte lo osterie e le bettole un cancello e gli avventori potevano bere solo all'esterno, probabilmente per evitare che in questi luoghi nascessero complotti o risse. Pio VIII, suo successore, li fece togliere. Già l'anima di Leon dal corpo uscita volava a ricercar più bella vita. Andata al cielo, domandò l'ingresso ma tanto onore non le fu concesso perché Pietro aveva messo a suo dispetto alla porta del cielo un cancelletto. Amante della caccia.

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Quando il papa è cacciatore i suoi stati son le selve i ministri sono i cani ed i sudditi le belve. Pare il cardinal della Genga avesse avuto, prima di diventare papa, un figlio con la moglie del comandante degli svizzeri. Passando Della Genga, un forestiero domandò: - Questi é il Santo Padre, é vero? - Ma il capitan dei svizzeri che udì;, rispose: - Santo no, ma padre, si! - Si diceva che il papa fosse morto per colpa del medico Il 28 febbraro é successo un caso raro: un fierissimo Leone fu ammazzaro da un somaro. V'ha chi al chirurgo appone la morte di Leone; Roma però sostiene ch'egli ha operato bene. Poi che spirò il terribile duodecimo Leone, del corpo mezzo fradicio si fece la sezione. Si trovò sano il viscere senz'ombra di malore ma con sorpresa videsi che non aveva il cuore. Esaminossi il cerebro, qual cosa necessaria, e in esso si rinvennero tanti castelli in aria. Infine il cul gli aprirono, sorgente de' suoi mali e in cul gli si trovarono

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prelati e cardinali. Il papa ebbe il "cattivo gusto" di morire nei giorni di carnevale privando i romani della loro maggiore festa. Epitaffi Se morivi nei dì quaresimali, Leon, che in vita tanto mal ci festi, a retaggio comune lasciato avresti il piacer di goder due carnevali. Tre danni faceste, o Padre Santo, accettar il papato, viver tanto, morir di carneval per esser pianto. Che il carneval non siavi è fatto con ragione! Perché lo fecer tutti quando schiattò Leone! Qui Della Genga giace per sua e nostra pace. Leon qui giace, detto Della Genga superbo, avaro, fottitor palese di cui si dice, e non é rar che avvenga, Ch'italo nacque e che morì francese. Chi avesse trovato uno che abbia pianto la morte di Leone XII, lo porti alla Sagrestia de P.P. Gesuiti, che gli saranno dati scudi 100 di mancia",

PIO VIII - Francesco Saverio Castiglioni (1829 - 1830)

Allor che il sommo Pio comparve innanzi a Dio gli domandò: - Cos'hai fatto? -. Rispose: - Nient' ho fatto -. Risposer gli angeletti:

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- Levò li cancelletti -. Epitaffi Visse, regnò, morì l'ottavo Pio: né mal, né ben al popol fé di Dio. Lottavo Pio qui giace, che essendo cardinal fu assai stimato. nel suo pontificato pianse, dormì;, morì: requiescat in pace. L'ottavo Pio fu papa: visse, é morto, e grazie a Dio nessuno se n'é accorto. Santo Padre, dormiste estate e inverno e adesso dormirete in sempiterno. Leone e Pio peccaron parimente: quegli per troppo far, questo per niente.

Gregorio XVI - Bartolomeo A. Cappellari (1831 - 1846)

Si dice che questo papa non facesse nulla senza il consenso del suo favorito, il Primo aiutante di Camera, l'ex barbiere Gaetano Moroni, detto "Gaetanino". Pasquino e Marforio: - Dice che er Santo Padre assai je piace er vino. - I due che lo commanneno so' Bacco e Gaetanino. Della Chiesa è il pontefice Gregorio governato dal proprio cameriere, onde un catino si mutò in ciborio, e lo Spirito Santo in un barbiere. Così la barba, con esperta mano, al popolo vien fatta ed al sovrano. Si è detto della Curia a gran decoro:

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sessanta cardinali in concistoro con lo Spirito Santo a presidente. No, non valgono niente, non valgono un quattrino di fronte a Gaetanino. Marforio e Pasquino: - Se potessi pietà di mia indigenza trovar presso il sovrano! - Volgiti al santo della provvidenza, ricorri a San Gaetano. Indebitato con il banchiere Rotschild, ebreo. Papa Gregorio è assai spregiudicato, un uomo de talento e per la quale, che quasi te direi ch'è liberale, e si se tratta d'arricchì lo stato lui nun ce fa er sufusticato, e perdio pija quadrini puro da un giudìo. Consiglio al successore. O successor, un mio consiglio accetta: innanzi di tosar le pecorelle, che gli ritorni un po' di lana aspetta, perché già le tosai fino alla pelle. Gregorio va in paradiso e San Pietro gli chiede: - Dove vai? - In paradiso - Non lo sai che dopo Gregorio Magno nessun Gregorio é più entrato in paradiso? - E io, rispose il papa, sono Gregorio Bevo! Il Belli ci descrive "Le fatiche del papa" Ah! nun fa gnente er papa? ... Ah nun fa gnente? Ah! nun fa gnente lui brutte marmotte?... Accussì ve pijasse un accidente

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come fatica sempre giorno e notte! Chi parla co' Dio Padre onnipotente?... Chi assorve tanti fiji de' mignotte?... Chi manna fori l'indurgenze a frotte?... Chi va in carozza a bbenedì la gente?... Chi conta li cudrini nostri e sui?... Chi li nomina prelati e cardinali?... Le gabbelle, perdio! nun le fa lui?... E quell'antra fatica da facchino de straccià tutto er giorno memoriali e buttalli a pezzettini ner cestino?! Epitaffio Confusa in ciel da tante cose nove del gran Gregorio l'anima tapina stupita giva e non sapendo dove intanarsi e alloggiar, scappò in cantina.

Pio IX - Giovanni Maria Mastai Ferretti (1846 - 1878)

Per l'esitazione del papa nel varare le riforme. Pio nono sei buono Ma - stai. Quando rinunciò del tutto alle riforme. Miei cari liberali leccatevi le dita Pio nono é gesuita. Nel Dicembre 1846 fu creato cardinale quel monsignor Marini che aveva innalzato al grado di colonnello l'ex galeotto Nardoni. O pio, che dirà Roma, che penserà lo Stato se da un tuo primo parto, un tristo mulo é nato?

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Se il pianto basta a moverti per decorar bricconi il nostro voto accogli: fa' cardinal Nardoni. E se maggior del popolo vuoi tu che sia la gioia componi il più bel terno: fa' cardinale il boia! Fu pugnalato Marco Evangelisti, Cancelliere della Sacra Consulta. Marforio e Pasquino - E' stato ammazzato uno degli evangelisti - Quale? - Marco - Sarebbe stato meglio cominciare da Giovanni (Giovanni Mastai Ferretti, il papa). Poco prima che fosse proclamata l'infallibilità del papa, apparve su Pasquino questa scritta: I.N.R.I. Dopo che tutti si chiesero cosa volesse dire, Pasquino spegò: Io Non Riconosco Infallibilità. <

Quanno Eva Morse e fece morder il pomo ,Gesu per sarvar l’uomo se fece uomo Il vicario di Cristo il Pio nono Per render schiavo l’uom si vuol far Dio

PASQUINATE SUI CARDINALI Federico Sanseverino

Sanseverin stracciate porta le brache, Napoli è un castrone, ciarmator, menchiataro, arcicoglione.

Alessandro Cesarin

Cesarin ha ficati

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quanti buoni conni son dentro Roma, e con fraude ogni dì scarra la soma.

Guido Ascanio Sforza

Spreggio di natura una polpetta magra, secca e dura che la natura, perché fosse tale, lo fè cacando dentro a un orinale.

Alessandro Farnese

Nominato cardinale grazie ai favori di cui sua sorella Giulia godeva presso Alessandro VI Borgia Fosti assunto al cornuto cappel per quella porca Giulia sorella tua, che sott' il sesto Alessandro si giacque sinché il punto fu di sua vita giunto.

Cardinal Caprara

Il cardinal Caprara era l'amante della bella principessa Santacroce. Alla morte di Pio VI c'è uno scambio di idee fra Marforio e Pasquino. - Chi dev'essere fatto papa? - Eh, stavolta ci vuole un papa devoto! - Chi, dunque? - Non ci sarebbe che il cardinal Caprara, che ogni momento bacia la Santacroce!

Cardinal Di Burgos

Tal stronzetto che se un peto ha da sortir col cul lo smezza.

Cardinal Ferrara

Creato cardinale poi avvelenato da Alessandro VI.

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Giambattista Ferrara nello interno giace d'est'urna; ebbe la terra il corpo, i beni il papa, l'anima l'inferno.

Cardinal Vidoni

Durante il conclave, pare che usasse sempre intercalare con la parola "cazzo". Se Vidon si fa papa, io mi sbattezzo subito, mi fo turco e apostatizzo, e vèr Costantinopoli m'indirizzo, ch'io non so fare ai tristi ossequio e vezzo. Non vo' adorar chi merita disprezzo, della cui pravità mi scandalizzo: credete pure a me ch'evangelizzo nel dir ch'è un ladro alle rapine avvezzo. Sarebbe un papa avar, sordido, rozzo, e nell'entrar nel Quirinal palazzo la luna a noi far'a veder nel pozzo. Ond'io l'ho dietro e non gli fo strapazzo, che ben si possa aver un papa rozzo che sempre avrebbe in bocca il cazzo.

Cardinali Ottoboni e Azzolini

Giust'era che Clemente (IX) del soprano motore vicario in terra, e dell'umana gente e del cristiano ovil sommo pastore, la sua morte repente simil facesse a quella del Signore. Morì fra due ladroni il Redentore, spira Clemente in mezzo a due assassini: Ottoboni e Azzolini.

Cardinale Massimo

Breve di forme e di cervello nullo de' suoi antenati grandemente fiero. Da monsignor ridicolo fanciullo, da Cardinale un ignorante altiero.

PASQUINATE SULLE PERSONE

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Lucrezia Borgia

Accusata dalla voce pubblica di aver avuto rapporti incestuosi sia con il padre, Alessandro VI, sia con il fratello Cesare. Lucrezia tu di nome, laida nei fatti: adesso in questa tomba riposa di Alessandro figliola, nuora e sposa. Oh fato! Sempre ti appetisce un sesto, Lucrezia: adesso per te il padre è questo! Da un sol contaminata, essa nolente fida al proprio dover, Lucrezia antica s'uccise di repente; Questa, che in mezzo a mille amanti crebbe, se un sol gliene togliesse ira nemica, tosto si ucciderebbe!

Giovan Battista Ferrari

Alla morte dell'odiato tesoriere del papa Alessandro VI che sullo stemma aveva un bue. La terra ha preso il corpo lo Stige l'anima il Bue i beni Non dire "Sia lieve la terra" e non cospargere fiori. Se vuoi darmi requie, conta i baiocchi!

Le cortigiane

A Lucrezia Cognati detta Imperia. Due divinità fecero a Rona due grandi doni: Marte l'Impero e Venere Imperia.

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Pier Luigi Farnese

Figlio del Papa Paolo III, notorio sodomita, in morte. Qui giace il capitan di Santa Chiesa c'avendo al bugerar un buon pensiero ebbe gran fantasia di fotter Pietro e morì sol, ché non riuscì l'impresa.

In morte di Don Mario Chigi

Qui giace messer Mario: stava male, ma non per questo volle confessarsi, parche non gli dicessero che farsi bisognava una spropria generale. Intanto gli fu posto un serviziale, e però desiando di sgravarsi alla cassetta fece traportarsi e l'anima cacò dentro il pitale. Così di merda involto egli partissi e prima che giungesse a Satanasso a naso là nel baratro sentissi. Pronto al ridicolissimo trapasso, discese ne le pene degli abissi allor che si credea di gire a spasso. E non era anco giunto a Satanasso che un buon baston nel cul entrar sentissi. - Come? - esclamò - che cos'è questo spasso? - Questa è la punizion che negli abissi t'è riserbata dopo il tuo trapaaao- gli fu risposto. E lui con lieto viso: - Ma ce l'ho sempre preso in questo posto... Cristo allor m'ha mandato in paradiso.

Olimpia Pamphilj

Detta anche "La papessa" o "La Pimpaccia de Piazza Navona", nata Maldachini, moglie del vecchio Phampilio Pamphilj, cognata e amante di Innocenzo X. Olimpia: Olim pia, nunc impìa Olimpia: una volta era pia, ora è empia.

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Sull'avidità di Olimpia. Pasquino: - Dov'è la porta di Donna Olimpia? Marforio: - Chi porta vede la porta; chi non porta non vede la porta Sul suo potere illimitato Per chi vuol qualche grazia dal sovrano aspra e lunga è la via del Vaticano; ma se è persona accorta corre da donna Olimpia a mani piene e ciò che vuole ottiene. E' la strada più larga e la più corta. Chi dice donna dice danno. Chi dice femmina dice malanno. Chi dice Olimpia Maildachini dice donna, danno e quattrini. Dopo la morte di Innocenzo X. Finita è la foia di questa poltrona di Piazza Navona: chiamatele il boia. Finita è la foia. E' morto il pastore, la vacca ci resta: facciamole la festa, cavatele il core. E' morto il pastore. Si dice che Olimpia avesse per amante, oltre il papa, anche un certo conte Fiume. Un anno in cui straripò il Tevere, fu fatto trovare sotto Pasquino un ritratto nudo della Pimpaccia che si toccava con un dito le pudenda e con questa scritta:

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"Sin qui, arrivò il Fiume!" Per donna Olimpia e il cardinale Alessandro Albani.br> Lingua labile e mordace ti farò restar capace ché non han mai fatto male Pimpa bella e don Pasquale. Se credete all'apparenza v'ingannate in mia coscienza. Quando specchiasi nel vetro, don Pasqual le gira dietro. Se il manto porta alla moda ei le appunta ben la coda, se la veste s'incartoccia Don Pasqual gliela scartoccia. Se le va la mosca in faccia don Pasquale gliela scaccia; se gli vede un pulce in petto, piglia in man l'animaletto, Quando Pimpa è un po' sudata, ei l'asciuga e la rifiata; se si sporca la scarpetta don Pasquale gliela netta, Quando Pimpa ha in mano il pane, don pasqual gli accosta il cane; per tenerla in vigor sodo don Pasquale le dà il brodo. Se le occorre un pò di biacca don Pasquale gliela spacca; se desia qualcosa in fretta, don Pasquale va a staffetta. S'ella cade in qualche fosso don Pasqual le cade addosso. Se per quaello ch'io rapporto mormorate, avete torto: giusto il senso interpretate; Pimpa e lui non condannate, ché non han mai fatto male Pimpa bella e don Pasquale!

 

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PASQUINATE SU EVENTI Contro i Gesuiti

O voi che mezzo frati e mezzo preti vi fate appresso ai popoli minchioni Filosofi, teologi e poeti, e sete un branco d'asini castroni; voi che sprezzando canoni e decreti colle vostre politiche ragioni, per iscoprir de' principi i segreti rivelate tra voi le confessioni; Colui che di Gesù chiamovvi padri rimirandovi ben da capo a piedi, con più ragion dovea chiamarvi ladri, poiché con falsi padrenostri e credi subornando ad ogni hor le inferme madri le sostanze rubate ai figli eredi.

Carandini e Chigi

Per il tentato avvelenamento del Cardinal Carandini amante della moglie del Chigi Se Carandini non sfuggì al veleno ed al capestro non sfuggiva il Chigi, due malfattori avremmo in meno.

I Francesi

1789- I francesi ereggono a Roma due statueuna grande, alla Repubblica francese, con l'iscrizione: MATRI MAGNAE una più piccola rappresentante la Repubblica romana, con la scritta: FILIA GRATA Pasquino le interpretò così: LA MADRE MAGNA LA FIJA SE GRATTA Tutti i documenti burocratici emanati dai francesi

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contenevano molteplici volte la frase: "Considerato che…" e Pasquino così li sbeffeggiò: Considerato che li francesi sono entrati in Roma con tradimento e senza sparare un fucile; considerato che subito si fecero padroni di Roma e di tutto lo Stato; considerato che dopo pochi giorni esiliarono il papa e tutti li cardinali; considerato che levarono tutti li argenti e suppellettili dalle chiese, dei Signori e particolari, appropriandosi tutti loro; considerato che ci hanno messi tutti all'estrema miseria; considerato dunque che finalmente ci avete rotto il cazzo, essendo ora che ve ne andiate al diavolo, altrimenti saremo costretti a mandarvi via forzatamente. Marforio: E' vero che i francesi se ne vanno? Pasquino: Tutti no, ma Buona-parte. Anagrammi su Bonaparte. Pane rubato Bruto a pena Buon a parte To'! Ruba pane A te par buon?

1798 - Esilio di Pio VI in Francia Roma republicana in mano ai Francesi. Alberi senza radiche, berretti senza testa: Roma, invero, repubblica non resta, no, non resta. I piemontesi

1870 - Stanno per arrivare i piemontesi, il potere temporale della Chiesa è in pericolo. Questo messaggio fu trovato attaccato ad un ombrello, appoggiato all'acquaSantiera di San Pietro.

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Santo Padre benedetto, ci sarebbe un poveretto che vorrebbe darvi in dono questo ombrello. E' poco buono, ma non ho nulla di meglio. Mi direte: "A che mi vale?". Tuona il nembo, Santo veglio; e se cade il temporale?

PASQUINATE SUI CONCLAVI Sulla lunghezza del conclave Sarebbe stato eletto Adriano VI (inglese) Non ti meravigliar, Roma, se tanto s'indugia a far del papa l'elezione, perché fra' cardinai Pier con ragione non trova chi sia degno del suo manto. La cagion è che ha sempre moglie accanto questo, e quel volentier tocca il garzone, l'altro a mensa disputa d'un boccone e quel d'inghiottir pesche, si dà al vino. Uno è falsario, l'altro adulatore, e questo è ladro e pieno d'eresia, e chi di Giuda è assai più traditore. Chi è di Spagna, chi di Francia spia, e chi ben mille volte a tutte l'ore Dio venderebbe per far simonia. Sicché truovisi via di far un buon pastore fuor di conclavi, che di San Pietro riscuota le chiavi, e questi uomini pravi, che la chiesa di Dio stiman sì poco, al ciel per cortesia sbalzi col fuoco. Conclave del 1721

Porterà all'elezione di Innocenzo XIII Si circonda di guardie il gran portone, alle porte si tengono i custodi, si muran le finestre sul loggione; e pur, come se questi uomini sodi fusser zitelle del conservatorio, fan contro la clausura mille frodi,

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delle finestre fanno un parlatorio.

Per l'elezione del successore di Clemente XI.

Se bramate novelle queste son le più belle. Ier l'altro in conclave se 'n corse con la chiave per sedare un rumore, il suo governatore, e trovò che alle mani era Althan con Albani. Corradini e Fabroni facevano a sgrugnoni; ad assalirsi pronti, stavan Spadino e Conti; Acquaviva e Gualtieri tiravan candelieri, Sacripante e Tanara gridavan: para, para! L'accorto gesuita gridava: ajta, ajta!

Definizione del conclave

I l conclave in conclusione è la pesca di un coglione.

Il totopapa

Cardinale ch'entra papa nel conclave ne risorte tale e quale.

Descrizione del conclave

O veramente un gherbuglio di cani intorno a un gran pezzo di castrone, che mentre ognun ne vuol fare un boccone, mangian l'un l'altro come fosser cani: Chi ciò ha visto, vede i cardinali.

Preghiera di Pasquino per il nuovo papa

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Dacci un papa miglior, Spirito Santo, che ci ami, tema Dio né campi tanto. Gli intrighi del conclave Si può sapere che diavolo vi fate dentro il conclave, tanto irresoluti? Per quanto veggo a tutt'altro pensate che al papa, affé, baron fottuti! Spirito Santo se tu non ci aiuti io veggo assai le cose mal parate: chi lo vuol vecchio che non possa più chi amico, chi parente, chi una rapa chi tira in qua, chi in là, chi in su, chi in giù, insomma nel pensier di fare il papa o Santa Chiesa, l'ultima sei tu!.

Il conclave tarda a fare il papa che poi sarà Innocenzo XIII

Il papa si farà? - Certo - Ma chi? Forse Olivieri? - Oh questi già cascò. E Corsini? - La palla gli fallì. Paolucci? - Egli ancor sta fra il si e il no. Pignatelli? - Nessun vuol dir di si. E poi Pietro Giannone non lo vuò Panfili? - Egli poeta ed impazzì. Forse Imperiali? - Un genovese? Ohibò! D'Orsini che si dice? - Mal perché firmeria cedoloni in quantità. Torrebbe i guardinfanti ed i corsè. E chi diavolo dunque mai sarà? - Amico, io tengo certo, e credi a me sarà un coglione, il peggio che vi sta.

Si teme l'elezione del Cardinal Olivieri

Settanta e più nepoti ha quest'indegno; se piangi hai ben ragione povera Chiesa, venderebbe costui di Cristo il regno! Il popolo romano ed il senato la nobiltà, la plebe, i frati, il clero protestan che se fan papa Oliviero

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no 'l riconosceran per Dio sacrato.

La fumata del conclave

Quello che voi vedete uscir, da quel cannello, un fumo lo credete eppur siete in errore: dei cardinali è quello il cervello che sciogliesi in vapore.