IMPRESA E LA CONSULENZAAspettative del Cliente e servizi necessari per affrontare la crisi

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IMPRESA E LA CONSULENZAAspettative del Cliente e servizi necessari per affrontare la crisi

COME STA’

L’IMPRESA OGGI

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FORTI OSCILLAZIONI DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE IN ESTATE,

CON BILANCIO DI RECUPERO (+3,9% NEL TERZO TRIMESTRE) E

LIVELLI ANCORA DEPRESSI

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Baltic-Dry Index. Si tratta di un indice che riporta, giorno dopo giorno, la variazione del prezzo di trasporto delle merci "secche" (acciaio, materiali di base) via mare. In pratica, più sale l'indice più è forte la domanda di trasporto e quindi di ripresa dell’economia.

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COME STA’

LA CONSULENZA OGGI

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La crisi ha messo in ginocchio anche la consulenza.

In Italia, a fronte di una crescita del 4% della spesa delle grandi imprese in consulenza nel 2008, si prevede un

calo del 19% per quest’anno e di un ulteriore 5% per il 2010

A essere colpita è soprattutto la consulenza tradizionale, come quella strategica (il 60% delle imprese prevede di

ridurla), organizzativa, finanziaria, contabile (con almeno il 50% delle imprese intenzionate a contrarre queste

voci di spesa).

A crescere è soltanto il settore della consulenza informatica, che metà delle imprese dichiara di voler

incrementare, insieme alle attività già avviate e quelle, molto puntuali, rivolte alla riduzione dei costi o

all’incremento del fatturato.

Secondo molti imprenditori in questo periodo “i benefici di un progetto di consulenza devono maturare nello

stesso anno dell’avvio del progetto”.ACEF 2009 Marco Bettini 7

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TRASFORMAZIONE

DEL MONDO DEL LAVORO

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Nel periodo tra l'inizio di agosto 2008 e la fine di luglio 2009 le

domande di disoccupazione liquidate dall'Inps in un anno hanno

sfiorato il milione (984.286), con un incremento del 52,2% rispetto allo

stesso periodo dell'anno precedente.

Aumento esponenziale anche per il ricorso alla cassa integrazione:

+409% quella ordinaria, +87% quella straordinaria.

L'occupazione totale registra un calo complessivo delle unità di lavoro

equivalenti a tempo pieno del 2,7% (pari a circa 664mila unità in meno

rispetto al 2008).

Il tasso di disoccupazione aumenterebbe al 9,3% nel 2010 (dal 7,9%

del 2009 e dal 6,7% del 2008)

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Cosa può fare (deve) il consulente per il proprio cliente

Deve essere sempre più disponibile fisicamente e operativamente nei confronti dell’impresa.

Deve bussare alla porta dell’impresa e anticipare nuove iniziative da applicare nella gestione aziendale.

L'imprenditore lungimirante sa valutare che precorrere anche di poco i tempi è di enorme vantaggio nel

business futuro.

Deve saper raccogliere tutte le opportunità che il mondo delle imprese e le associazioni raccolgono e

promuovono ai propri associati e diventare il tramite tra associazioni e impresa.

E’ noto che ’imprenditore delle PMI, non dispone di molto tempo per la partecipazione a convegni e

seminari.

Deve avere buone relazioni personali con il mondo bancario nel territorio in cui risiedono i propri clienti

facendosi promotore con i direttori di banca delle soluzioni finanziare da adottare per il superamento

delle difficoltà .

Sappiamo bene che la gestione finanziaria attiva nelle piccole e medie imprese (PMI) è, oggi più che mai,

fondamentale per la loro stessa sopravvivenza.

Deve accompagnare il Cliente e l’impresa nel processo di internazionalizzazione occupandosi a tutto

tondo di ogni necessità operativa. Internazionalizzazione intesa come espansione commerciale

dell’impresa sui mercati esteri, cosa questa dalla quale, nessuna azienda può esimersi, pena la inevitabile

contrazione del fatturato ed un probabile soffocamento dell'impresa da parte di un mercato sempre più

internazionale.

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Cosa può fare (deve) il consulente per il proprio cliente

Non deve mai avere soluzioni preconfezionate; spende quindi una parte del suo intervento ad ascoltare il

cliente per capirlo e, infine, solo dopo averlo capito, è in grado di fornire il giusto aiuto al cliente;

Deve preparare una relazione di programma ed un business plan , utile per i contatti con le banche, già

ad inizio d’anno.

Deve convincere ed accompagnare l’imprenditore nella trasformazione aziendale nel cambiamento

epocale al quale viene chiamato a partecipare.

Deve conoscere e credere nei nuovi progetti di trasformazione del mercato e sostenerne l’iniziativa

affinché il suo Cliente venga inserito in queste nuove filiere o aggregazioni che stanno nascendo in una

posizione dominante, da leader.

Deve partecipare in prima persona alla stesura dei contratti di aggregazione tra imprese, affinché il

proprio cliente possa essere leader di gruppo diventando anche sub-fornitore evoluto e quindi portatore

di contratti e di lavoro.

Deve entrare nel merito dei documenti e dei contratti che regolano l’attività dell’imprenditore, affinché

non vi sia debolezza nei documenti sottoscritti in caso di contenzioso o recupero dei crediti.

Deve conoscere al meglio l’attività dell’impresa cliente e ricercare nonché presentare tutte le iniziative di

agevolazione sulle varie leggi dello stato ma ancor più per i progetti sostenuti da finanziamenti per

innovazione tecnologica, spesso legati a disponibilità territoriali (Regione o Camera Commercio)

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Il consulente è un veicolo del

cambiamento.

il consulente ha ragione di

esistere quando c'è o si vuole

introdurre cambiamento

e noi oggi, inderogabilmente

dobbiamo gestire il

cambiamento

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