IMPEGNO APRILE 2013

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MENSILE DELLʼASSOCIAZIONE PROFESSIONALE ITALIANA COLLABORATORI FAMILIARI N. 4 APRILE 2013 • ANNO LXVII • 3° NUOVA SERIE • ABBONAMENTO ANNUO • € 20,00 • POSTE ITALIANE S.P.A.-SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE-70%-C/RM/DCB-ROMA IMPEGNO IMPEGNO COLF - ASSISTENTI DOMICILIARI Il vero potere è il servizio”. Bisogna “custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore”. Papa Francesco

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Il vero potere è il servizio

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MENSILE DELLʼASSOCIAZIONE PROFESSIONALE ITALIANA COLLABORATORI FAMILIARIN. 4 APRILE 2013 • ANNO LXVII • 3° NUOVA SERIE • ABBONAMENTO ANNUO • € 20,00 • POSTE ITALIANE S.P.A.-SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE-70%-C/RM/DCB-ROMA

IMPEGNOIMPEGNOCOLF - ASSISTENTI DOMICILIARI

“Il vero potere è il servizio”. Bisogna “custodire la gente,

aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi,

di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia

del nostro cuore”.Papa Francesco

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IMPEGNO 2

PAPA FRANCESCO

“Il vero potere è il servizio”. Bi-sogna “custodire la gente, aver curadi ogni persona, con amore, special-mente dei bambini, dei vecchi, di co-loro che sono più fragili e che spessosono nella periferia del nostro cuore”.Queste alcune delle parole pronun-ciate da Papa Francesco in questeprime settimane dall’elezione al so-glio pontificio, il 13 marzo 2013.

Dall’Api–colf un augurio perchéil suo pontificato sia fecondo, conl’intenzione di camminare insiemeper “essere custodi della creazione,dell’altro, dell’ambiente”.

Lo Stemma di Papa Francesco“Miserando atque eligendo”Lo scudoNei tratti essenziali Papa Francesco

ha deciso di conservare il suo stemmaanteriore, scelto fin dalla sua consacra-zione episcopale e caratterizzato da unalineare semplicità.

Lo scudo blu è sormontato daisimboli della dignità pontificia,uguali a quelli voluti dal predecessoreBenedetto XVI (mitra collocata tra

chiavi decussate d’oro e d’argento, ri-legate da un cordone rosso). In alto,campeggia l’emblema dell’ordine diprovenienza del Papa, la Compagniadi Gesù: un sole raggiante e fiam-meggiante caricato dalle lettere, inrosso, IHS, monogramma di Cristo.La lettera H è sormontata da unacroce; in punta, i tre chiodi in nero.

In basso, si trovano la stella e ilfiore di nardo. La stella, secondol’antica tradizione araldica, simbo-leggia la Vergine Maria, madre diCristo e della Chiesa; mentre il fioredi nardo indica San Giuseppe, pa-trono della Chiesa universale. Nellatradizione iconografica ispanica, in-fatti, San Giuseppe è raffigurato conun ramo di nardo in mano. Ponendonel suo scudo tali immagini, il Papaha inteso esprimere la propria parti-colare devozione verso la VergineSantissima e San Giuseppe.

Il mottoIl motto di Papa Francesco è tratto

dalle Omelie di San Beda il Venera-bile, sacerdote (Om. 21; CCL 122,

149-151), il quale, commentandol’episodio evangelico della vocazionedi San Matteo, scrive: “Vidit ergolesus publicanum et quia miserandoatque eligendo vidit, ait illi Sequereme” (Vide Gesù un pubblicano e sic-come lo guardò con sentimento diamore e lo scelse, gli disse: Seguimi).

Questa omelia è un omaggio allamisericordia divina ed è riprodottanella Liturgia delle Ore della festa diSan Matteo. Essa riveste un signifi-cato particolare nella vita e nell’iti-nerario spirituale del Papa. Infatti,nella festa di San Matteo dell’anno1953, il giovane Jorge Bergoglio spe-rimentò, all’età di 17 anni, in unmodo del tutto particolare, la pre-senza amorosa di Dio nella sua vita.In seguito ad una confessione, sisentì toccare il cuore ed avvertì la di-scesa della misericordia di Dio, checon sguardo di tenero amore, lo chia-mava alla vita religiosa, sull’esempiodi Sant’Ignazio di Loyola.

Una volta eletto vescovo, mons.Bergoglio, in ricordo di tale avveni-mento che segnò gli inizi della suatotale consacrazione a Dio nella SuaChiesa, decise di scegliere, comemotto e programma di vita, l’espres-sione di San Beda miserando atqueeligendo, che ha inteso riprodurreanche nel proprio stemma pontificio.

da L’Osservatore Romano

“Preso quasi alla fine del mondo”

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3 IMPEGNO

VITA

La vita contro la crisi. Una bellasfida. Il tema affidato dai vescovi ita-liani alla celebrazione della Giornataper la Vita, del 3 febbraio scorso, è«Generare la vita vince la crisi». E daMario Draghi, capo della Bce, in giù ètutto un coro: senza le energie e le ideefresche dei giovani, l’Italia non usciràda una crisi che da economica sta di-ventando generale. Gli altri Paesi neusciranno diversi, il nostro rischia direstarci inchiodato, proprio perché nonc’è ricambio generazionale.

L’età matura, si dice, porta sag-gezza. A volte. Sempre, porta una mi-nor propensione a cambiare, a ri-schiare, a innovare. I cervellirallentano, il tempo si fa breve, il pocoo tanto che si è ottenuto si tiene caro.Ma la vita è esattamente il contrario: èstupore, coraggio, avventura, elasti-cità, voglia di conquistare nuovi terri-tori. Sono le doti della giovinezza.L’economista Alessandro Rosina (in“Aiutiamo i giovani a guardare lon-tano”) ha mostrato che «i Paesi in cuisi dà più spazio e importanza all’inno-vazione sono anche quelli in cui i gio-vani hanno maggiori incentivi a essereautonomi, pienamente attivi e prota-gonisti nel mercato del lavoro. E sonoanche i Paesi che crescono di più».

Ma non è solo questione di econo-mia, afferma il sociologo Dario Ni-coli: «La vitalità di un organismo so-ciale, come di una persona, si misurasu quanto sa generare. L’eccessivo calodemografico di questi anni mostra ilsintomo di una sfiducia nel futuro chela crisi ha solo aggravato. È tutto col-legato: se i giovani non si sentono pro-tagonisti del loro tempo, pienamenteresponsabili di sé, difficilmente desi-dereranno essere genitori e lanciareuna nuova generazione nel mondo.«Ma nel tempo i valori percepiti dauna società si scolorano, è il giovaneche li rende presenti e li attualizza conil suo entusiasmo», continua il socio-logo. «Lo scrittore Bernanos dicevache senza i giovani la vita è grigia,sono loro che portano il colore». E an-che il nuovo inizio: «Un figlio è segnodi amore per la vita, è un gesto gra-tuito. Poi, da quel gesto, tutti si sentonorinnovati: succede nelle famiglie, suc-

cede nelle società». Ma la spinta acreare una nuova vita non ha a chefare con la ragione, è un dono che lavita fa a se stessa, che la persona asse-conda e accoglie perché in qualchemodo sa che ne vale la pena. «Negarela speranza a una generazione significaindebolire tutta la struttura sociale per

un tempo lungo».Ancora l’economista Rosina rac-

conta un grazioso apologo: in due vil-laggi vicini, dove la gente ha un occhiosolo, cominciano a nascere bambinicon due occhi. In un villaggio i vecchisentenziano che il secondo occhio nonserve e i bambini imparano a tenerlochiuso. Nell’altro, i vecchi conside-rano un dono per tutta la comunitàquesta maggior capacità di vedere e liaiutano a svilupparla, ritrovandosi concacciatori e artigiani migliori dei lorogenitori. Quale sarà il villaggio piùprospero? Chi ha svalutato le possibi-lità di cambiamento o chi ha colto l’op-portunità?

Ma non finisce qui: esiste una cor-relazione fra percentuale di giovaniche dipendono economicamente daipropri genitori e spesa in ricerca e svi-luppo rispetto al Pil. «Le correlazionipossono essere rischiose – commentaNicoli – ma è vero che in Italia esisteil paradosso di un senso della fami-glia che si esprime a tutti i livelli, dal-l’impresa alla casa, ma che non è aiu-tato dalle istituzioni a esprimere fino in

fondo la sua forza sociale, anzi è osta-colato: il nostro welfare è pensato sullabase antiquata di padri di famiglia la-voratori dipendenti. Ma la famiglianon è un soggetto, né lo sono i figli inquanto tali. Si è sempre confuso fra as-sistenza e investimento per i passaggicruciali della vita».

La conseguenza sociale è una fa-miglia che protegge troppo i propri fi-gli a scapito di quelli degli altri, bloc-cando il gioco aperto e leale del meritoe la crescita dell’autostima e del sensodi indipendenza generazionale. «Tuttii prerequisiti per affrontare in modopositivo il futuro. Ma ci sono anche al-tri fattori che bloccano le energie: ilparassitismo della burocrazia super-flua che lotta per autoconservarsi edrena fondi che si possono investireper aiutare i giovani migliori a svilup-pare idee, ricerca, imprese». E c’è undato, che non riguarda l’economia mal’etica e che secondo Dario Nicoli ècruciale per il nostro Paese: «Il cattivoesempio della classe dirigente. Tuttoquello che vediamo passare sotto i no-stri occhi e sopra le nostre teste di cit-tadini ha un effetto deprimente suglianimi. Si può scrollare le spalle, ma ilsenso di umiliazione del proprio Paesediventa anche un senso di impotenza esvalutazione personale. Le conse-guenze sulla fibra morale di tutti sonoincalcolabili. Tornare a comportamentipiù degni è quanto va fatto subito perridare dignità e coraggio alla nuovagenerazione. Gli esempi sono conta-giosi, è una verità biologica prima chemorale».

Ha a che fare tutto questo con la ce-lebrazione della vita? Certo, perchénegare a una generazione la possibilitàdi essere adulta significa tagliare l’al-bero della vita, rendere sempre più dif-ficile il miracolo di un bambino chenasce e rinnova il mondo.

Susanna Pesenti, L’Eco di Bergamo

PER VINCERE LA CRISI

E’ facile nascere,difficile diventare uomini.

Proverbio filippino

“ ”

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IMPEGNO 4

RIFLESSIONI

Ancora una volta la neuroetica, ladisciplina che tenta di individuarecon la mappatura neurobiologica delcervello, un differente modo di com-prendere le attività cognitive, leemozioni e i comportamenti (e final-mente archiviare le obsolete prescri-zioni dell’etica) ha raggiunto unnuovo obiettivo. Questa volta è lamemoria ad essere colpita tramite unnuovo farmaco, il metirapone, ingrado di ridurre il cortisolo, un or-mone dello stress e così modificare inostri brutti ricordi, sino alla lorocancellazione.

In attesa che questi risultati sianoancora scientificamente provati eutilizzati per patologie da stress post-traumatico, non è male ripensare aquel mistero indecifrabile che è lanostra memoria, quel grande pa-lazzo, per dirla con Agostino, in cuiricordi belli e brutti si intrecciano,formando quel deposito di senso sucui costruiamo il nostro presente. Èun dato di fatto accertato dall’espe-rienza, infatti, che mentre i ricordibelli tendono spesso ad offuscarsi,sono quelli spiacevoli a continuare aperseguitarci. Che non ci sia una ra-gione etica in tutto questo? C’è dapensare infatti che i ricordi bruttisiano spesso legati a cattive azionifatte o subìte, quelle insomma cheineriscono alle nostre relazioni per-sonali, all’interno delle quali l’altro èstato visto come rivale, nemico, per-sona da battere. Che la memoria ce lirestituisca, può essere il segnale chela nostra coscienza abbia di nuovo aricomprenderli e, forse, a reinterpre-tarli alla luce di un’altra esperienzafondante e rigeneratrice: quella delperdono. Perdono da dare, se qual-cuno ci ha lasciato una ferita che vacicatrizzata, perdono da ricevere se,anche attraverso qualche nostrogesto, ci si può riavvicinare a quantici hanno colpito. In tal senso il cri-stianesimo ce ne offre tutta la suaricchezza trasformante.

I ricordi, perciò, hanno bisognodi etica e non sono belli o brutti(anche se differentemente ci colpi-scono), ma possono essere, per dirlacon J. Asmann, “caldi” o “freddi”.Questi ultimi sono molto spesso ri-cordi bloccati nell’ossessiva ripeti-zione, irrigiditi nel passato che dasolo condiziona il presente, conge-lati in una memoria, inadatta a per-venire il mutamento e, dunque, lacomparsa di qualcosa di essenzial-mente nuovo.

Il ricordo caldo, invece, suscitauno spazio dentro la memoria, cheva tenuto aperto, perché produce unasorta di destabilizzazione del passatocostretto, come dire, in un contrastodoloroso a lasciar posto al presente,dove non scompare – è sempre un ri-cordo, un ricordo caldo – ma pro-duce una sorta di metamorfosicreativa, che solo il perdono, neiconfronti di sé e dell’altro, produce.

Ben vengano le nuove scopertedella neurobiologia, specie se pos-sono liberare la mente di molti ma-lati dalla rigida fissità dei ricordifreddi, ma non pensiamo di abban-donare l’etica, dal momento che que-sta ci offre strumenti dicomprensione per allargare i nostriorizzonti di vita.

Il perdono infatti non si ottienefarmacologicamente, né può essereconsiderato solo una buona praticareligiosa, ma può diventare in unaprospettiva allargata anche una sanadinamica politica, se anche HannahArendt lo considerava un elementoscardinante nei confronti delle con-torte pratiche della democrazia.

Un altro modo per dire chescienza e fede possono camminare in-sieme, sostenendosi a vicenda, senzasupporre però di sostituirsi una conl’altra, ma contribuendo, ciascuno nelproprio ambito, a illuminare le condi-zioni del nostro abitare il mondo.

Paola Ricci Sindonidocente di filosofia morale

Lasciateci i brutti ricordi

Per ricordare Padre ErminioCrippa, a 13 anni dalla sua

scomparsa (20 maggio 2000), pubblichiamo una sua poesia

dedicata alla mamma.

Quando siamo venuti al mondoqualcuno ci ha atteso, ci ha preso per mano

ci ha guidato nei misteri della vita:la mamma.

Quando andremo lassù, ospiti di Diolei sarà ancora là, sulla soglia,

ad aspettarcidopo il lungo viaggio

e ci prenderà per mano,portandoci a far conoscere il Paradisoe sarà ancora lei: la nostra mamma!

E’ solo partita prima,sparita per un momento

come nelle svolte della stradache va a Savione

per andarci a preparare un postonon manchiamo all’appuntamento

vivendo in santità e giustiziacome lei ci ha insegnato sempre!

Padre Erminio Crippa (fondatore dell’API – COLF)

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LAVORO

Siglato l’accordo per il rinnovo del CCNL DomesticoLo scorso 9 aprile è stato siglato l’ac-cordo per il rinnovo del contratto col-lettivo nazionale di lavoro sul rapportodi lavoro domestico, che interessa circaun milione di collaboratori e collabo-ratrici familiari ed altrettante famiglie.L’intesa è stata sottoscritta dalle orga-nizzazioni sindacali di categoria mag-giormente rappresentative (Federcolf,Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs)e dalle associazioni datoriali Fidaldo eDomina. L’accordo segna la conclusione di unatrattativa complessa, anche perché ef-fettuata nel mezzo della grave crisieconomica, che riduce il reddito dellefamiglie e gli interventi dello stato so-ciale nell’assistenza agli anziani, aibambini e ai portatori di handicap.Il particolare sistema di indicizzazionedelle retribuzioni vigente in questo set-tore, affidato all’aggiornamento an-nuale da parte di una CommissioneParitetica costituita dalle stesse partisociali, ha consentito ai lavoratori, no-nostante il contratto fosse scaduto il 28febbraio 2011, quindi da oltre due anni,di mantenere in buona parte il potere diacquisto del salario, che ora le parti so-ciali hanno concordato di recuperarepressoché per intero, seppure scaglio-nando il recupero nell’arco di tre anni.Gli aumenti scatteranno, dal 1° gen-naio di ogni anno, nel 2014, nel 2015e nel 2016 e saranno, per le colf con-viventi («fisse») del livello «BS», ad-dette all’assistenza di persone auto-sufficienti con preparazione dei pasti epulizia della casa, di 19 euro: euro 7nel 2014 e di euro 6 in ciascuno deidue anni successivi. Questi aumentiverranno conglobati nella paga base laquale a sua volta, così incrementata,con le stesse decorrenze verrà aggior-nata dalla parti sociali nella misura checoncorderanno, comunque non infe-riore all’80% delle variazioni del costodella vita rilevate dall’Istat. I lavoratoriinquadrati negli altri livelli riceverannoaumenti retributivi conseguentementeriproporzionati.La parte normativa è stata migliorata,con particolare attenzione alle colf inmaternità, tuttora escluse dalla tuteladel posto di lavoro nel primo anno divita del bambino. Il contratto stabilisce

ora, ferma restando l’impossibilità dilicenziamento per l’intero periodo diastensione obbligatoria dal lavoro du-rante il congedo di maternità, che la la-voratrice madre licenziata entro ilprimo mese dal rientro in servizio avràdiritto al preavviso in misura doppia.Altra novità riguarda le colf conviventicon la famiglia del datore di lavoro:durante il riposo diurno, che va go-duto per almeno due ore nel pomerig-gio, potranno liberamente uscire dicasa, fatta salva in ogni caso la desti-nazione di tale intervallo al recuperopsicofisico.Particolare attenzione è riservata dalnuovo ccnl alla sicurezza del lavoro.Viene, così, affermato il diritto dei col-laboratori familiari ad un ambiente dilavoro sicuro e salubre, sulla base diquanto previsto dalla legislazione vi-gente. In particolare, il datore di la-voro sarà tenuto a garantire la presenzasull’impianto elettrico di un adeguatointerruttore differenziale (il «salva-vita») e dovrà informare la colf circaeventuali rischi esistenti nell’ambientedi lavoro, relativi anche all’uso delleattrezzature ed all’esposizione a parti-colari agenti chimici, fisici e biologici.L’informativa si realizzerà all’atto del-l’individuazione delle mansioni, o delsuccessivo mutamento delle stesse,mediante la consegna dell’apposito do-cumento che sarà elaborato dell’entebilaterale di settore «Ebincolf».

Un’importante norma riguarda i lavo-ratori stranieri i quali, se in servizio daalmeno un anno presso lo stesso da-tore di lavoro, potranno utilizzare ilmonte-ore annuo di 40 ore di permessoretribuito, già riconosciuto a tutti per laformazione professionale, anche perle eventuali attività formative previstedalla normativa e necessarie per il rin-novo dei titoli di soggiorno. I datori dilavoro dovranno favorire la frequenzadei lavoratori a corsi di formazionespecifici, gestiti da enti pubblici, orga-nizzati o riconosciuti dagli enti bilate-rali, anche finalizzati al rinnovo dei ti-toli di soggiorno.Le famiglie si trovano spesso in diffi-coltà nei giorni in cui la colf gode delriposo settimanale e la lascia, quindi,senza assistenza. Il contratto consenteora al datore di lavoro che abbia inservizio uno o più lavoratori a tempopieno addetti all’assistenza di personenon autosufficienti, dunque inquadratinei livelli «CS» o «DS», di assumerein servizio uno o più lavoratori, con-viventi o meno, inquadrati sempre ne-gli stessi livelli, con prestazioni limi-tate alla copertura dei giorni di riposodei titolari; i sostituti avranno dirittoalla retribuzione prevista da appositatabella redatta dalle parti sociali.La «Legge Fornero» ha introdottol’obbligo di convalida delle dimissioni;il ccnl prevede che le stesse, oltre chepresso la Direzione Territoriale del La-

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voro e il Centro per l’Impiego, possanoessere convalidate anche sottoscri-vendo copia della denuncia di cessa-zione del rapporto inoltrata all’Inpsoppure direttamente in sede sindacale.Due opportuni chiarimenti sono statiformulati per i rapporti ad ore. In que-sti casi le festività, indipendentementedal fatto che in esse fosse ordinaria-mente prevista o meno la prestazionelavorativa, devono essere retribuitesulla base della normale paga orariaragguagliata ad un sesto dell’orariosettimanale. Per quanto concerne in-vece le ferie, i lavoratori con retribu-zione computata in base alle ore lavo-rate devono percepire una retribuzioneragguagliata ad un sesto dell’orariosettimanale per ogni giorno di feriegodute. È stato anche chiarito che il pe-riodo feriale di 26 giorni lavorativi vainteso riferito ai giorni lavorativi se-condo il normale calendario civile e,pertanto, in caso di rapporti ad ore condistribuzione non in tutti i sei giornidella settimana, e comunque in modonon omogeneo in tutti i giorni dellasettimana, le ferie godute non sarannoriferite ai soli giorni nei quali sarebbestata collocata la prestazione lavorativabensì all’intera misura di giorni lavo-rativi (sei alla settimana) nei quali ècollocato il periodo di ferie; per i la-voratori a ore, dunque, la maturazionedeve essere ragguagliata alle ore cor-rispondenti a 26 giorni.Viene prevista anche in questo settorela contrattazione di secondo livello, daconcludere di norma nell’ambito re-gionale o delle città metropolitane; ri-guarderà le materie della retribuzionein natura (vitto e alloggio) e della for-mazione professionale.Sono state, infine, elaborate le lineeguida per la disciplina del lavoro ri-partito («job sharing) nel settore do-mestico e ribadito il ruolo centraledella Cassa Colf per fornire presta-zioni e servizi a favore dei lavoratori edei datori di lavoro, comprensivi ditrattamenti assistenziali, sanitari ed as-sicurativi, integrativi ed aggiuntividelle prestazioni pubbliche.L’intesa dovrà essere ora perfezionatanel definitivo testo contrattuale che,dopo l’approvazione da parte dellestrutture territoriali, sarà firmato pre-sumibilmente presso il Ministero delLavoro entro giugno per scadere il 31dicembre 2016.

Armando Montemarano

Le colf a 50 anni sono ritenute dai da-tori di lavoro troppo vecchie per fare lebaby sitter, le addette all’assistenza e lecolf.A 50 anni, quando si perde il lavoro, sicorre il rischio di rimanere definitiva-mente fuori dal mercato del lavoro.Questa realtà colpisce particolarmentele donne che già a priori sono numeri-camente inferiori nel novero degli oc-cupati, in particolare nel meridione.Questa tendenza si sta allargando an-che al centro-nord dove la crisi delleimprese e delle industrie è ancora piùpesante in termini occupazionali. E’ sconcertante come una società che

esalta, nella moda e nella cosmesi, la bel-lezza over 50, riduca tutto ciò a disvalorimeramente strumentali per vendere a chinon ha problemi di occupazione.L’età pensionistica si allunga: la donnaè quindi in grado di lavorare, badarealla casa e molto spesso aiutare i figlio accudire nipoti o congiunti anziani.Tutto questo se ha la fortuna di avereil lavoro!Se non lavora o perde il lavoro improv-visamente non ha più queste capacità.La collaboratrice familiare deve spe-rare che la persona anziana che assiste

non venga a mancare perché fino a cheessa è viva è ritenuta fondamentale,indipendentemente dalla sua età, e in-sostituibile perché a conoscenza ditutte le dinamiche e le necessità dellapersona e della famiglia dove lavora;ma se si rimette “in gioco” sul mercatodel lavoro a cinquant’anni è troppo“anziana” per stare con i bambini, il la-voro di addetta all’assistenza diventaper lei troppo pesante per chi ne habisogno e troppo lenta per fare i lavoridi casa. In definitiva, a cinquant’anniper una donna l’esperienza e la pro-fessionalità non pagano.La situazione nel campo della colla-

borazione familiare diventa giornodopo giorno sempre più desolante. Lacrisi che ha colpito il ceto medio, finoa farlo scomparire, ha ridotto drastica-mente in questa fascia di popolazionela richiesta di colf se non in casi diestrema necessità.Ciò ha determinato da parte di unabuona fetta di datori di lavoro la rin-corsa all’offerta economica più bassa ela possibilità di ampia scelta in un va-sto bacino d’offerta: etnia, aspetto fi-sico, sesso e infine età: “max quaran-tenne”.

LAVORO

Per le colf cinquantenni disoccupazione nella

disoccupazione

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7 IMPEGNO

EDUCAZIONE CIVICA

Nonostante i controlli e le manovremesse in atto dalle Agenzie preposte alrecupero delle tasse non pagate, l’eva-sione fiscale in Italia è ancora moltoelevata. Tra i mestieri oggetto d’inda-gine risultano evasori, in alta percen-tuale, anche i collaboratori familiari,con una incidenza, secondo il II rap-porto EURES sull’evasione fiscale inItalia, che raggiunge il 72,9% per babysitter e addetti all’assistenza, mentre icollaboratori familiari si attestano al65,4%.L’evasione fiscale crea danni sociali,peggiora la qualità dei servizi pubblici epenalizza soprattutto chi paga le tasse.Anche i collaboratori familiari devonopagare le tasse, attraverso la presenta-zione del modello Unico, è la dichia-razione annuale dei redditi. Il datore dilavoro ha l’obbligo di rilasciare una di-chiarazione al lavoratore dalla quale ri-sulti l’ammontare complessivo delle

somme erogate nell’anno (art. 32comma 4 del CCNL del lavoro dome-stico).Per la compilazione del modelloUnico sono a disposizione i CAF(Centri di Assistenza Fiscale).All’evasione fiscale dei lavoratori chenon dichiarano annualmente il lororeddito va aggiunto il comportamentoscorretto di quei datori di lavoro chenon regolarizzano il rapporto di la-voro o non dichiarano le ore effettiva-mente lavorate: anche questa è eva-sione fiscale e in più sfruttamento dellavoro “in nero”. E’ importante preci-sare che l’obbligo di pagare i contri-buti, tramite invio all’INPS dei datiinerenti l’instaurazione del rapportodi lavoro, è di esclusiva pertinenza deldatore di lavoro che ha la possibilitàdi recuperare la parte a carico del la-voratore mensilmente, decurtandoladal lordo dello stipendio. Inoltre lo

stesso datore di lavoro gode di sgravifiscali, proporzionali al tipo di rap-porto di lavoro (collaborazione fami-liare o assistenza a portatori di handi-cap o non autosufficienti) e al suoreddito.Certamente la responsabilità del con-trollo spetta al lavoratore che spessoper ignoranza e a volte per conve-nienza si rende complice dell’inadem-pienza dei datori di lavoro. Ciò co-munque non diminuisce leresponsabilità del datore di lavoro chesi rende colpevole di un reato ammi-nistrativo, e a volte penale.Nonostante le campagne di sensibi-lizzazione che le associazioni di cate-goria portano avanti da anni non ècambiato nulla; anzi la crisi che hatravolto il settore del lavoro domesticoha accentuato comportamenti di ri-corso al lavoro in nero ancora più pe-santi con gravi ripercursioni sui salarie sulle condizioni di lavoro che spessorendono vane le lotte portate avanticon difficoltà dai sindacati per una re-golamentazione etica ed economicacorretta e rispettosa dei diritti indi-sponibili dei lavoratori domestici, so-prattutto conviventi o lavoratori a ora-rio pieno. Lotta per l’emersione dellavoro nero e dignità dei lavoratorivanno di pari passo: pagare tutti perstare tutti meglio e per evitare la morteannunciata dello Stato Sociale.

Grazia Pitrone

LE TASSE VANNO PAGATE

Dona il 5 x mille a SOCCORSO CRISTIANO per la difesa dei diritti civili “Maria Bandaci” Onlus

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IMPEGNO 8

AMBIENTE

Il 13 agosto scorso sono en-trate in vigore le nuove normein materia di rifiuti elettrici edelettronici volute dall'Unioneeuropea con la DIRETTIVA2012/19/UE DEL PARLA-MENTO EUROPEO E DELCONSIGLIO del 4 luglio2012 sui rifiuti di appa-recchiature elettricheed elettroniche(RAEE)

I rifiuti elettricied elettronicisono in forte cre-scita ma, adoggi, solo unterzo di questatipologia di ri-fiuti è oggetto diraccolta differen-ziata.

Con la continuaespansione delmercato e l'accor-ciarsi dei cicli di in-novazione, le apparec-chiature vengonosostituite sempre più rapi-damente contribuendo ad ac-crescere sempre di più il flussodei rifiuti di AEE. L'attualetasso di raccolta, in Europa, siattesta a 4kg di RAEE pro ca-pite che corrispondono a 2 mi-lioni di tonnellate all'anno diRAEE, che aumenteranno, se-condo le stime dell’Unione Eu-ropea, di 12 milioni di tonnel-late entro il 2020.

I rifiuti elettrici ed elettro-nici non costituiscono solo unatipologia di rifiuti da racco-gliere e smaltire correttamenteper tutelare l'ambiente; i RAEEinfatti contengono componentipericolosi quali il mercurio, ilcadmio, il piombo, il cromoesavalente, i difenili policloru-rati (PCB) e le sostanze che ri-

ducono lo strato di ozono masono anche materie prime se-condarie di grande valore perl'Europa.

La sistematica raccolta ed ilcorretto recupero garantiscono,invece, un uso efficiente dellerisorse, dai RAEE si estrag-gono materie come oro, ar-gento, rame e altri materialirari.

La nuova direttiva si ponetra i suoi principali obiettiviquello di aumentare la percen-tuale di raccolta differenziatasia per garantire una maggioreprotezione dell'ambiente siaper favorire ed incrementare ilmercato delle materie primeseconde.

Le nuove disposizioni inmateria di RAEE infatti consi-

derano la raccolta differenziatauna condizione preliminare pergarantire il trattamento speci-fico e il riciclaggio dei RAEE,per questo dispongono che dal2016 in poi gli stati membri

garantiscano una raccoltadifferenziata pari al 45%

delle apparecchiatureelettriche ed elettro-

niche vendute sulterritorio nazio-nale. Successiva-mente, dal 2019,l'obiettivo saràdel 65% delleapparecchiaturevendute oppurel'85% dei rifiutielettronici pro-dotti.

Gli stati mem-bri saranno liberi

di scegliere tra ledue opzioni propo-

ste dall'Unione euro-pea. La direttiva

2012/19 punta anche suicittadini che devono con-

tribuire attivamente al suc-cesso di questa raccolta e do-vrebbero essere incoraggiati arendere i RAEE. Per questo

UE: nuove norme per i rifiuti elettrici ed elettronici

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l'Unione europea promuove lacreazione di idonee struttureper la restituzione dei RAEE,compresi punti pubblici di rac-colta, dove i nuclei familiaripossano restituire gratuita-mente i loro rifiuti.

Al contempo l'Europa èconsapevole che i distributorisvolgono un ruolo fondamen-tale nel contribuire al successodella raccolta dei RAEE.Viene ribadita l'importanzadell'”uno contro uno” e si rac-comanda che i punti di rac-colta per RAEE di piccolis-simo volume, predisposti neinegozi al dettaglio, non ven-gano subordinati ai requisiti inmateria di registrazione o au-torizzazione di cui alla diret-tiva 2008/98/CE, che richiedeai gestori di rifiuti una serie diadempimenti ed autorizzazioniper svolgere la propria atti-vita’, che non si concilianocon l’esercizio di un negozioal dettaglio di elettrodomesticiche offre alla propria clientelail ritiro del vecchio RAEE afronte di un nuovo acquisto dipari tipologia.

Un ulteriore importanteobiettivo, che si pone la nuovadirettiva RAEE, è quello dicontrastare con la massima ef-ficacia le esportazioni illegalidi rifiuti, che costituiscono unproblema grave. La nuova di-rettiva impone agli esportatoridi verificare il funzionamentodelle apparecchiature e di do-cumentare la natura delle spe-dizioni potenzialmente sospet-tate di essere illegali, in mododa evitare che vengano camuf-fate come vendite, o donazioni,di apparecchiature funzionantia paesi in via di sviluppo,esportazioni di apparecchi, ob-soleti ed inservibili, destinatiin realtà ad uno smaltimentoirregolare. Le nuove disposi-zioni dovranno essere recepitedagli stati membri entro il 14febbraio 2014.

All’interno della grave crisi ecolo-gica che coinvolge oggi l’interopianeta, è possibile individuarenella terra, nell’acqua e nelle fore-ste gli elementi fondamentali perla sopravvivenza e la stabilità delmondo. Questi tre elementi costi-tuiscono la triade che garantisce lacontinuità della storia sociale e na-turale: la terra e l’acqua sono fontidi vita e benessere, le foreste pro-ducono ossigeno, ospitano la florae la fauna, rendendo abitabile il no-stro pianeta.Riflettere attorno al tema dell’agri-coltura e del lavoro della terra si-gnifica pensare al legame originarioche congiunge indissolubilmentel’uomo ed il Creato. Parlare del-l’agricoltura significa cogliere lareciproca interdipendenza dei set-tori che costituiscono la triade; ca-pire la natura ed il legame reciprocoentro cui ciascun individuo vive e sialimenta.La terra che abitiamo è nostra, masolo nel senso che è un dono di Dioche noi dobbiamo saper ammini-strare. Non è esclusiva di ciascuno:ogni azione deve allora essere vis-suta come agire responsabile e so-ciale, che non dimentichi il rispettoe la comunanza di questo dono pre-ziosissimo.Per questo è necessario ripensareil senso del lavoro della terra, met-tendo al centro di un nuovo uma-nesimo la possibilità di un impegnoche possa divenire testimonianzadella grande lezione del messaggiobiblico.Il lavoro, attraverso l’agricoltura,così come è stato custodito fino amolti anni fa, deve essere compresonel suo significato profondo: lavo-rare la terra è compiere una liturgia.Consacrare il tempo e gli elementidella natura. Non è un caso se i sa-cramenti della religione cattolicaattendano agli elementi della terra edella natura. Il pane e il vino, qualiprodotti del lavoro dell’uomo sulla

terra. L’acqua come fonte di vita; ilvento come alito di speranza e dipurificazione.Cosa si domanda oggi a ciascunabitante della terra, dono prezioso efertile di Dio?Si chiede che la dignità della terrae dell’agricoltura, e la presenza del-l’uomo sulla terra, venga garantitaa livelli statali ed economici giusti,sostenibili ed equi. Si chiede che ciascuno continui aringraziare Dio per il bene offertonella preghiera.Si chiede che l’impegno di ognunonel rispettare attentamente il pia-neta ed il lavoro dell’uomo possadivenire consapevolezza del le-game sociale che unisce gli abitantidi una terra nuova.

Don Francesco Poli

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IMMIGRAZIONE

Laudato si’, mi Signore, per sora nostra matre Terra,

la quale ne sustenta et governa,et produce diversi fructi

con coloriti fior et herba.

(dal Cantico delle creature, S. Francesco)

Una strategia per salvare il pianeta

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IMPEGNO

Dal 18 al 20 gennaio 2013 si è tenuto aBergamo l’incontro interregionale delleProvince Area Nord. La scelta di Berga-mo non è stata casuale: si è voluto sot-tolineare il legame dell’API-Colf con ilConcilio Vaticano II, di cui quest’anno sicelebra il 50° anniversario, e la profon-da ispirazione cristiana del nostro operato. Per questo l’incontro non poteva che co-minciare con il pellegrinaggio a Sotto ilMonte (BG), paese natale di Papa Gio-vanni XXIII. A conclusione della visi-ta ai luoghi dove il “Papa Buono” è cre-sciuto, non solo in età ma anche nellafede, c’è stato un momento di ritiro spi-rituale con la celebrazione della messada parte del consulente ecclesiastico na-zionale, don Francesco Poli.La presidente nazionale, Antonia Pao-luzzi, ha introdotto l’incontro dal titolo:“L’API-Colf valorizza il dono dellafede, promuove la giustizia sociale e siimpegna per un futuro più solidale”. L’in-contro di Bergamo conferisce alla pro-posta formativa del nuovo anno conte-nuto e veste nuova, adeguata a leggerei “segni dei tempi” che la storia ci con-segna. E’ nostro compito testimoniare evalorizzare il dono della fede e del-l’azione.Don Francesco Poli ha illustrato come “lospirito del Concilio soffia sull’impegnosociale della Chiesa”. Richiamandosialla IV Costituzione apostolica, “Gaudiumet Spes”, ha sottolineato come la Chiesadi oggi, sempre radicata nel mistero diCristo e della sua incarnazione, riflette sul-la propria missione e la declina nelmodo più appropriato per il tempo cor-rente. Noi cristiani siamo chiamati a es-sere l’anima del mondo. Il Concilio Va-ticano II ha dunque rappresentato un pro-fondo momento di rinnovamento, con ladefinizione della vocazione laicale: l’im-pulso dato ai fedeli laici, pur occupandosianche di attività temporali, a porsi in pri-ma linea nella vita della Chiesa.A seguire l’avv. Emanuele Montemara-no ci ha indicato concretamente la stra-da per “promuovere la giustizia socialenel mondo del lavoro” che si rinnova. Hainquadrato innanzitutto il significato di“giustizia sociale” nella lingua comunee secondo il Catechismo della ChiesaCattolica. Ci ha ricordato “i diritti e i do-veri” per i lavoratori che quotidianamente

dobbiamo aiutare. Ha parlato delle no-vità nel diritto del lavoro in Italia: nuo-ve regole su assunzioni, dimissioni e li-cenziamenti. E’ emerso come leggi mi-rate a consentire una maggiore flessibi-lità nel mondo del lavoro, così da fron-teggiare la crisi economica, rischiano tal-volta di aumentare la precarietà del la-voro stesso. Ha poi delineato le sfide chesi preparano per la nostra associazionedi fronte auna societàche cambia:da un lato ledifficoltà chel’Italia dovràfronteggiarenegli anni avenire, madall’altro latola crescenteimportanzache il lavorodomestico èdestinato adassumere pervenire incon-tro alle ca-renze del si-stema sanita-rio.Dopo il pran-zo l’incontro è proseguito con una rela-zione del dott. Marco Zucchelli, esper-to delle politiche sociali della Caritas dio-cesana di Bergamo. Sottolineando la col-laborazione che nel territorio bergama-sco la Caritas e l’API-Colf hanno in-staurato, il dott. Zucchelli ha sollecita-to l’Associazione a “tessere e alimentarelegami di solidarietà”. Ha parlato del-la crisi che stiamo vivendo, crisi eco-nomica ma anche culturale: è la crisi diun modello sociale individualista da cuirinasce nuova consapevolezza del bi-sogno dell’aiuto reciproco. Emergono di-verse situazione di fragilità, sia negli an-ziani che hanno bisogno di assistenza, sianelle assistenti familiari, che sono spes-so immigrate con la necessità di man-tenere la loro famiglia nel Paese di ori-gine. Emerge quindi l’importanza del-la carità e della solidarietà, l’importan-za di vedere nel prossimo un “volto”, una“persona” con la quale entrare in rela-zione e confrontarsi.

Il dibattito tra i partecipanti ha aiutato achiarire le situazioni delle diverse sedidel Nord-Italia, in relazione a quanto det-to circa gli obiettivi che l’API- Colf sipropone per venire incontro alle pro-blematiche emergenti nel mondo del la-voro domestico.Don Francesco Poli ha celebrato lamessa prefestiva nella chiesa del Con-ventino. Quindi, dopo la cena, ci sono

stati piacevoli momenti di svago con lapasseggiata serale nella bellissima at-mosfera della città alta, resa ancora piùmagica da qualche fiocco di neve, la de-gustazione di bevande calde nel bar del-la stazione, la discesa in funicolare ver-so Bergamo Bassa.Domenica l’incontro è proseguito con larelazione di Antonia Paoluzzi, che ci haesortati a un impegno responsabile perlo sviluppo sociale nel lavoro domesti-co e per il bene comune. Non è manca-to un accenno al nostro maestro spiri-tuale, padre Erminio Crippa, ai cui in-segnamenti dobbiamo restare fedeli.Fedeli anche al mandato associativo eguidati dal dono della fede, oltre qua-rant’anni dopo la nascita dell’API -Colf, dobbiamo proseguire il nostrocammino consapevoli di contribuire a co-struire un pezzo di storia del nostro Pae-se. I valori fondamentali per noi sono lagiustizia sociale, la solidarietà, l’impe-gno civile, il rispetto e la promozione del-

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Bergamo, incontro delle province

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IMPEGNO

la dignità della persona umana.Ad un’associazione di cittadini liberi eresponsabili come la nostra dev’esserericonosciuto il ruolo di sussidiarietà inun Paese che non è in grado di provve-dere direttamente ai nuovi bisogni del-la società.Sono quindi fondamentali per noi l’ac-coglienza e l’ascolto dell’altro, anche seimmigrato, soprattutto se è fragile. E’ no-stra responsabilità agire al fine di ga-rantire un lavoro dignitoso per il setto-re domestico.

Gli interventi strutturati di esponenti del-le varie province hanno fatto emergerecome le tematiche affrontate durante tut-to l’incontro si possono riscontrare con-cretamente, in modi diversi ma simili traloro, nelle varie realtà territoriali in cuil’API-Colf è presente. Confrontarsi è ri-sultato utile per capire come le varie sedioperano, per consolidare le convinzio-ni e rafforzare i propositi, anche alla lucedei fondamenti cristiani. Tutti ci siamosentiti chiamati a un impegno sociale, se-condo le indicazioni del Concilio Vati-cano II. Il 50° anniversario, che quest’anno ri-corre, “ci interpella” – come dice AntoniaPaoluzzi – “sulla necessità di attuare oggiciò che lo spirito suggeriva ai padri si-nodali. Nasce da ciò l’esigenza di recu-perare e rilanciare, come associazione,i valori fondanti del suo essere movi-mento sociale cristiano dei collaborato-ri familiari a servizio del bene comune”.

Francesco Ricci Palopoli

L’incontro delle dirigenti Api–Colf èstato molto interessante perché ci con-sente di aggiornarci. Le leggi cam-biano velocemente e l’aggiornamentoe il confronto sono indispensabili sesi vuole essere efficienti nel nostroquotidiano associativo, non trascu-rando mai la parte spirituale, indi-spensabile per riuscire ad esseresempre umani e disponibili.Questa volta abbiamo iniziato la no-stra tre giorni con una parentesi mol-to bella, che è servita alla socializ-zazione e affiatamento del gruppo.Abbiamo fatto le turiste, con tanto diguida, a partire dal Circo Massimoe poi il Giardino degli Aranci, la ba-silica di S. Sabina... Molto tempo faavevo fatto questo giro con PadreCrippa.Sabato di buon mattino siamo state aSan Pietro, dove don Francesco ha ce-lebrato la messa nelle Grotte vatica-ne, facendo una prima riflessione sulnostro impegno cristiano.Alle ore 9,30 eravamo di ritorno. L’in-contro ha avuto inizio con la relazionedella presidente sull’impegno e la re-sponsabilità per un sano processo disviluppo sociale nel lavoro domesti-co. Nelle nostre città dobbiamo saperportare un impegno vero, giusto,materno, credibile e contemporaneoper la formazione. La formazionedeve essere sempre propositiva pur vi-vendo in un momento di contraddi-zioni. Assieme alle leggi e alle solu-zioni quotidiane di difficoltà, dob-biamo saper trasmettere la fede, contutti quei valori che il nostro ruolo didirigenti comporta.Nella programmazione non dobbia-mo mai dimenticare la preparazioneprofessionale delle assistenti familiarie colf, le lavoratrici che prestano illoro servizio presso famiglie dove

un’alta percentuale di lavoratori pro-viene dai Paesi dell’Est, dall’Africa,dal Sud-America. Queste lavoratricinon sempre sono preparate. Credo chela poca preparazione professionale,sociale, cristiana abbia spesso ne-cessità di essere colmata perché le la-voratrici siano all’altezza dei compi-ti richiesti e per dare tranquillità allefamiglie nell’affidare i propri cari.Dobbiamo aver coraggio quando par-tecipiamo alla Consulta dei Laici o allavoro dei Consigli Comunali, far sen-tire il nostro disappunto su chi favo-risce l’incontro con datori di lavoroe lavoratrici senza garantire il lavo-ratore. Spesso non conoscono l’esi-stenza del contratto di lavoro della ca-tegoria, il lavoratore non viene assi-curato, quindi ci sono molti lavori in

VITA ASSOCIATIVA

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Roma: incontro interregionale

area centro-sud

Pianta Grotte Vaticane

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VITA ASSOCIATIVA

nero, stipendi bassi (500 euro almese per un tempo pieno). Spesso lelavoratrici non hanno dove dormire,se non su un divano del salotto quan-do tutti vanno a letto. Ricordiamo cheil rispetto non va per ceto sociale: sia-mo tutti figli di Dio e cittadini con glistessi diritti.Altro argomento dibattuto è stato ilcontatto con il territorio, con le isti-tuzioni, i giornali, le parrocchie, ecc.,delegando almeno un consigliereprovinciale ad essere il portavoce del-l’associazione all’esterno.Don Francesco Poli nella sua rela-zione “Soffia lo Spirito del Conciliosull’impegno sociale della Chiesa” harichiamato tutti all’impegno socialecristiano “attivo e fattivo” di noi lai-ci, nella nostra quotidianità, per il benecomune.Molto profondo è stato l’intervento diMarco Zucchetti su “Tessere e ali-mentare legami di solidarietà. Spun-ti per un rinnovato impegno associa-tivo”. Si è parlato della crisi econo-mica che spesso ci isola dal tessutocittadino diventando più un fattopersonale che sociale. La societàdeve essere molto attenta alle pro-blematiche della povertà, deve sapertendere la mano a chi è in difficoltà,alle fragilità sociali. Come associa-zione dobbiamo studiare qualche for-ma di volontariato domiciliare per lepersone più povere.L’avvocato Emanuele Montemaranoha introdotto argomenti di diritto dellavoro, giustizia sociale. Spesso neinostri uffici con la conoscenza delleleggi riusciamo ad aiutare molte per-sone. Questo ci sprona a un maggiorimpegno nell’aggiornarci in materia.Per noi dirigenti è perciò molto im-pegnativo riuscire ad essere effi-cienti senza cedere allo sconforto.Tutto il programma è stato seguito congrande serietà dalle dirigenti prove-nienti dal centro-sud e dalle isole, chehanno relazionato sulle difficoltà diquesto momento di crisi economica.Un grazie speciale è rivolto a chi haorganizzato l’incontro. Il giro turisticoci ha permesso di dimenticare i pro-blemi che ci angustiano. Abbiamo gu-stato infatti le bellezze di Roma, perun intero pomeriggio ci siamo senti-te turiste in casa nostra.Grazie a tutti e arrivederci al prossi-mo incontro.

Rosetta Vivian (Palermo)

Api-Colf e Federcolf sono presenti a li-vello nazionale da ormai più di quarantaanni. A Firenze, dopo un lungo peregri-nare, sono approdate già da qualche annonella sede di Piazza San Lorenzo, in pie-no centro, crocevia di etnie e culture va-riegate.Antonietta Ragosta è presidente provin-ciale dell’Api-Colf e Celestina Minocchiè la rappresentante sindacale della Fe-dercolf. Due persone caratterizzate da unforte spirito umanitario e dalla voglia dioffrire il proprio aiuto e sostegno all’as-sociazione e al sindacato. Affiancate ne-gli anni da diverse collaboratrici, sonospinte dalla volontà di creare un luogo diritrovo, ma soprattutto un punto di rife-rimento a cui far capo per qualsiasi pro-blema. Scopo principale è dare un sostegno a tut-ti i collaboratori familiari provenienti da

ogni parte del mondo, informandoli suiloro diritti e doveri, affinché non siano vit-time dello sfruttamento da parte dei da-tori di lavoro. Purtroppo ancora oggi si as-siste a non poche situazioni di lavoro som-merso. Non di rado, infatti, i datori di la-voro approfittano della difficoltà della pie-na conoscenza della lingua, delle leggi equant’altro a danno della categoria. Molto spesso non ci si rende conto del no-tevole apporto dato da questi lavoratori,soprattutto quando si occupano dell’as-sistenza alle persone anziane, e si pensasolo a spendere il meno possibile.Per fortuna, però, non mancano anche per-

sone oneste e generose: alcune accolgo-no i collaboratori nella proprie case, con-siderandoli addirittura parte della famiglia.Allo stesso tempo si cerca di costituire unpunto di riferimento per tutti coloro checercano un collaboratore familiare, in-stradandoli su quella che appare la scel-ta migliore per il proprio caso.Quando nascono divergenze tra le due par-ti si cerca di trovare la migliore delle so-luzioni, mettendo in atto un vero e proprioservizio di mediazione, in particolarmodo quando si incrociano culture di-verse.Dallo scorso gennaio l’ufficio, oltre adavere un nuovo aspetto, grazie ai nuovi lo-cali, ha ampliato l’orario e rimane aper-to tutti i giorni dal lunedì al venerdì mat-tina dalle 09:00 alle 12:00 e due volte asettimana anche il pomeriggio, martedì egiovedì dalle 16:00 alle 18:00.

Al momento i servizi offerti sono relati-vi al collocamento: far incontrare la do-manda all’offerta di lavoro nel settore do-mestico; consulenze sindacali e legali; re-dazione dei conteggi di liquidazione(TFR) e spettanze varie; redazione dei pro-spetti paga.L’auspicio è quello di rendere questo am-biente sempre più efficiente e di far fron-te alle diverse esigenze che si presentanoquotidianamente.E’ possibile contattare l’ufficio telefoni-camente allo 055.2608548 oppure a mez-zo posta elettronica all’indirizzo [email protected].

L’Api-Colf di Firenze

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13 IMPEGNO

VITA ASSOCIATIVA

La “Giornata della partecipazioneassociativa”, o Api-Colf day, si è te-nuta presso la Casa delle Suore diMaria Immacolata, via Feltre 73.L’incontro è iniziato con la celebra-zione della Messa. Ai lavori eranopresenti l’avv. Emanuele Montema-rano, la presidente provinciale Api-Colf Anna Maria Salvetti, lasegretaria provinciale Federcolf Sil-via Foresti e l’avv. Alessandra Can-celli, consulente legale della sedemilanese.Questa iniziativa si propone diversiobiettivi. I più importanti sono: l’oc-casione di ritrovarsi con nuovi evecchi associati e accogliere anchechi non è ancora socio, permetten-dogli di conoscere l’associazione

dall’interno; rinnovare l’impegnoassociativo all’accoglienza e al ser-vizio del prossimo; avvicinare, in-formare e tutelare tutti i lavoratori,italiani o esteri, molto spesso al-l’oscuro dei loro diritti.I temi trattati durante la serata sonoquelli che toccano più da vicino lavita dei lavoratori: la riforma del la-voro “Fornero”, con quanto essacomporta; l’innalzamento dell’etàpensionistica; la possibilità per gliesteri di usufruire della pensionematurata anche in caso di rientro de-finitivo in patria.Molte domande rivolte ai relatorihanno riguardato molti aspetti delrapporto di lavoro, particolarmentequello domestico, contenuti e illu-

strati nel CCNL che regola il lavorodomestico.Nella situazione socio-economica-politica in cui si trova l’Italia daormai parecchi anni, non potevanomancare le note di sofferenza per lacrisi, che ha raggiunto anche il no-stro settore: aumento dei licenzia-menti, diminuzione della richiestadi colf. In questo panorama l’avvo-cato Montemarano trova uno spira-glio di speranza per le comunitàestere presenti in Italia: la crisi de-mografica - che in questo momentonon ha pari rispetto a nessun altroPaese occidentale - ha più che maibisogno della presenza e del sup-porto della popolazione giovanileestera.

Milano Api-Colf day

NON HAI ANCORA

RINNOVATO LATESSERA 2013!NON È TARDI!

Riconferma l’adesione all’API – COLF per sostenerla nel suo continuo impegno per la promozionedella collaborazione familiare e per dare più forza contrat-tuale al tuo sindacato la FEDERCOLF. La tessera è un valore di solidarietà sindacale e sociale

che và rinnovata ogni anno.

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IMPEGNO

Spesso il cittadino immigrato chevive e lavora nel nostro paese, so-prattutto se è appena arrivato, sirelaziona con difficoltà perché co-nosce solo poche parole e leespressioni essenziali della linguaitaliana.E’ importante, invece, apprenderebene la lingua del paese in cui siabita, perché soltanto così si entrain relazione con gli altri in modoefficace e si migliora la conoscenzadel mondo e di se stessi.Non sarebbe possibile la vita senzacomunicazione. Dialogare è unanecessità, ma anche un piacere.La vita è comunicazione. Il dia-logo è una delle realtà più ordina-rie ed apparentemente semplici, main realtà difficile e articolata.Il primo passo per comunicare inmodo efficace è assicurarci che ilmessaggio che vogliamo trasmet-tere sia chiaro e comprensibile perl’altro. Ancor più la comunicazionecon una persona anziana dovrebbeessere semplice e diretta.Ci si chiede spesso di cosa hannobisogno gli anziani. Certo le loro

esigenze sono molteplici e, spessonoi pensiamo a soddisfare i lorobisogni materiali, ma è fondamen-tale non trascurare la loro dimen-sione relazionale. Gli anziani

hanno bisogno di un rapporto di-retto con la realtà, lasciamo checomunichino, e raccogliamo le loroemozioni e stati d’animo come unbene prezioso.Gli anziani con il passare deltempo perdono alcune capacità

funzionali, non hanno il più dellevolte rapporti con gli amici di untempo e talvolta anche il rapportocon i loro cari è limitato a pochi at-timi, l’unica persona che hannosempre vicino è l’assistente fami-liare, l’unica con cui dialogare.E’ bene ricordare che attraverso lacomunicazione si aiuterà l’anzianoa mantenere un buon funziona-mento cognitivo, infatti l’assistentefamiliare oltre a curare l’anzianonelle sue esigenze primarie tra lequali l’igiene personale e la sicu-rezza, dovrebbe dialogare con lui esoprattutto imparare al ascoltarlo,perché probabilmente quest’ultimoaspetto è quello più caro ai nostrianziani.

L’API-COLF di Crotone, per sop-perire a tale esigenza, ha orga-nizzato un corso di italiano che sisvolge il sabato pomeriggio, dalleore 16.00 alle ore 17.30, presso laParrocchia SS.mo Salvatore diCrotone, in Via Giuseppe Di Vittorio.

Le lezioni hanno avuto inizio sa-bato 20 Aprile 2013 e termine-ranno nel mese di giugno.

Maria Costanza Felice

VITA ASSOCIATIVA

CROTONE: APPRENDERE LA LINGUA PER COMUNICARE CON EFFICACIA

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Corso di italiano per cittadini immigrati

Sovente nella vita di ogni giorno,

non ci si rende conto che ogni uomoriceve molto

più di quanto donae che soltanto la gratitudine

rende una vita veramente ricca.

Dietrich Bonhoeffer

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IMPEGNO

STORIE

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Una nuvola giovane giovane (ma, èrisaputo, la vita delle nuvole èbreve e movimentata) faceva la suaprima cavalcata nei cieli, con unbranco di nuvoloni gonfi e bizzarri.Quando passarono sul grande de-serto del Sahara, le altre nuvole,più esperte, la incitarono: «Corri,corri! Se ti fermi qui sei perduta».La nuvola però era curiosa, cometutti i giovani, e si lasciò scivolarein fondo al branco delle nuvole,così simile ad una mandria di bi-sonti sgroppanti. «Cosa fai? Muo-viti!», le ringhiò dietro il vento.Ma la nuvoletta aveva visto le dunedi sabbia dorata: uno spettacolo af-fascinante. E planò leggera leggera.Le dune sembravano nuvole d'oroaccarezzate dal vento.Una di esse le sorrise. «Ciao», ledisse. Era una duna molto graziosa,appena formata dal vento, che lescompigliava la luccicante chioma.«Ciao. Io mi chiamo Ola», si pre-sentò la nuvola.«Io, Una», replicò la duna.«Com' è la tua vita lì giù?».«Bè... Sole e vento. Fa un po' caldoma ci si arrangia. E la tua?».«Sole e vento... grandi corse nel

cielo». «La mia vita è molto breve.Quando tornerà il gran vento, forsesparirò». «Ti dispiace?».«Un po'. Mi sembra di non servirea niente».«Anch'io mi trasformerò presto inpioggia e cadrò. È il mio destino».

La duna esitò un attimo e poi disse:«Lo sai che noi chiamiamo la piog-gia Paradiso?».«Non sapevo di essere così impor-tante», rise la nuvola.«Ho sentito raccontare da alcunevecchie dune quanto sia bella la

pioggia. Noi ci copriamo di cosemeravigliose che si chiamano erbae fiori».«Oh, è vero. Li ho visti». «Proba-bilmente io non li vedrò mai», con-cluse mestamente la duna.La nuvola rifletté un attimo, poidisse: «Potrei pioverti addossoio...».«Ma morirai...».«Tu però, fiorirai», disse la nuvolae si lasciò cadere, diventando piog-gia iridescente.Il giorno dopo la piccola duna erafiorita.

Una delle più belle preghiere checonosco dice: “Signore, fà di meuna lampada. Brucerò me stesso,ma darò luce agli altri”.

Il Bollettino Salesiano

LA NUVOLA E LA DUNA

Vita per cui vive ogni cosa,vita che mi doni la vita,

per la quale vivo,senza la quale muoio;

per la quale sono risorto;senza la quale sono perduto;

Vita per la quale godo,senza la quale sono tormentato;

Vita vitale, dolce e amabile,Vita indimenticabile.

Dove – ti prego! –, dove sei, dove ti troverò

per morire a me stessoe vivere in Te?

Siimi vicino con il tuo aiuto…

Sant’Agostino

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IMPEGNO ONLINE:IL PERIODICO CARTACEO LASCIASPAZIO AL FORMATO DIGITALE

IMPEGNOIMPEGNOCOLF - ASSISTENTI DOMICILIARI

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE ITALIANA COLLABORATORI FAMILIARI

ANNO LXVII • N. 4 • APRILE 2013

Direzione: 00192 RomaVia Cola di Rienzo, 111Tel. 06 6629378c.c.p. 49030000www.api-colf.itDirettore Responsabile: Rita De BlasisSpedito ai soci - Mensile - Autorizzazione del Tribunaledi Roma, n. 14023 del 16 Luglio 1971Stampa: STI-Roma – Via Sesto Celere, 3

POSTE ITALIANE S.P.A.SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - C/RM/DCB - ROMA

VITA ASSOCIATIVA

Dopo oltre quarant’anni di edizio-ne cartacea, il mensile dell’Asso-ciazione Professionale Italiana Col-laboratori Familiari volta pagina.L’Api-Colf, al fine di contenere i co-sti di pubblicazione sempre piùgravosi e in linea con lo spirito diinnovazione tecnologica, ha decisodi adottare esclusivamente il for-mato digitale. Negli ultimi anni, parallelamente al-l’edizione cartacea, è stato possibileconsultare la versione digitale delmensile direttamente sul sito del-l’Associazione, nell’area ad esso de-dicata. Prossimamente, con l’interruzionedella stampa del periodico, saràpossibile ‘sfogliare’ Impegno diret-tamente online, grazie all’utilizzo diuna nuova grafica accattivante. Per consultare tutte le edizioni delperiodico è sufficiente collegarsi alsito www.api-colf.it e cliccare sulbanner ‘Soglia Impegno’, posizio-nato nella sezione destra dell’homepage.

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