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Nicolas Di Tempora QUESTA È LA MIA VITA Scuola Media Dante Alighieri - Rimini Giugno 2009

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il mio libro

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Nicolas Di Tempora

QUESTA È LA MIA VITA

Scuola Media Dante Alighieri - RiminiGiugno 2009

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“È dura scrivere un libro,ma se uno lo vuole ce la fa!!!!”

Nicolas

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Un particolare ringraziamentoalla Fondazione Margherita Zoebeliper aver contribuito alla relizzazionedi un sogno.....di un ragazzo speciale.

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Premessa

Un giorno ho chiamato il mio amico Antonioe gli ho chiesto”Cosa stai facendo?“

Lui mi ha risposto:“In questo periodo sono molto impegnato,sto scrivendo un libro“.

Ho detto:“che bello!.. Scriverò subito un libroperché desidero raccontare la mia storia“.

NB: Antonio è un ragazzo tetraplegico, di circa quarant’anni che vive una condizione simile a quella di Nicolas. Recentemente ha scritto un libro intitolato: “Intervista col disabile”.

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Introduzione

Carissimo Nicolas,sono molto contenta di averti incon-trato tre anni fa come alunno della scuola Media Dante Alighieri/Fermi.Sei sempre stato curioso e spiritoso capace di cogliere anche la più pic-cola scintilla che rende speciale un incontro, una giornata, un’attività con i compagni e i professori. Non sape-vo allora che il tuo cammino sarebbe stato così tenace, puntuale, determi-nato, la sola certezza che avevo era la grande disponibilità mia e di tutta la scuola nell’accoglierti e nel lottare contro gli ostacoli.Tu hai accettato la nuova vita, con un pizzico di diffidenza, di curiosità, di incertezza, ma ecco quel sorriso di-vertito a illuminare non solo il tuo viso a partire dagli occhi, ma tutti noi che ti ruotiamo intorno.Non avrei proprio immaginato di tro-varmi ora accanto ad un adolescen-

te, cresciuto nell’animo e nell’aspetto, acuto osservatore, gentile e sensibile, aperto alla vita senza timore, forte e coraggioso ma sempre con leggerez-za e con grande fiducia.Grazie Niki, anche tu come i tantis-simi alunni cresciuti in questa scuola, sei la continuità vitale, l’intelligenza e la creatività potente, l’energia e la forza che prorompono liberamente scoprendo sentieri più facili se percor-si in compagnia.Tu sei prezioso come i tuoi girasoli, colorati, con tanti petali, inondati di luce e d’aria, una calamita per l’oc-chio e per il cuore.Ti auguro tanta gioia, altri traguardi e soddisfazioni, sempre circondato dall’affetto della tua famiglia e di tan-ti che ti vogliono un mondo di bene, come me.Ciao, a domani

Enrica, la tua Preside

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Progetto e testi di Nicolas Di Tempora

Testi e foto raccolti da Carla Semprini Cesari e Pier Paolo Del Bianco.Stampa: Tipolito Tuttostampa - Rimini

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Indice

Premessa pag. 5Introduzione pag. 7Mi presento pag. 11La mia nascita pag. 15Scuola materna pag. 21Scuola elementare pag. 23Scuola media pag. 31I miei interessi: la pittura pag. 51Mi piace molto scrivere lettere ai miei amici pag. 63I miei viaggi pag. 69Le mie poesie pag. 73Il mio futuro pag. 79La voce dei miei compagni di classe pag. 83

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11Mi presento

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Mi chiamo Nicolas, ho 15 anni, abito a Rimini, vivo con la mia famiglia. La mia mamma si chiama Luisa, il mio babbo Pasquale. Ho due fratelli grandi, Miscel e Cristian che non abitano più nella mia casa. Vado a scuola, frequento la terza media alla Dante Alighieri di Rimini. Mi trovo bene, sono contento e felice di poter essere a scuola! Qui posso fare molte cose: stare con i ragazzi, parlare, studiare insieme e divertirmi con loro. Il mio desiderio è quello di continuare a stare in questa scuola perché ci sto mol-to bene e devo imparare ancora tante cose!

Sono un ragazzo tetraplegico, sono in carrozzina, di notte uso un ventilatore meccanico, di giorno il pace-macker.Mi accompagna a scuola Laura, un’in-fermiera che rimane a mia disposizione per le due ore di presenza. Tutti i giorni vado a scuola, tranne i periodi di ma-lattia; soprattutto d’inverno rimango a casa a lungo e allora alcuni amici insie-me all’insegnante vengono da me per continuare il lavoro scolastico oppure ci colleghiamo con la web-cam.

Alla mattina mi sveglio presto, alle otto arriva Laura che mi aiuta a prepararmi e poi mi accompagna a scuola. Quando arrivo, lascio le mie cose nella mia auletta e poi vado in classe dai ragaz-zi per studiare insieme a loro. Rimango a scuola solo due ore e questo mi dispia-ce, però non si può fare diversamente. Quando ritorno a casa, mangio, mi pia-ce tutto, poi alla fine del pranzo riman-go in cucina per chiacchierare con la mamma e il babbo.Parlo della scuola, di quello che ho fat-to e devo fare... poi vado in camera e vado a letto. Guardo la tv, sempre e solo Maria De Filippi. Rimango a letto tutto il pomeriggio, faccio i compiti con la Car-la; leggo, scrivo poesie, lettere, studio e dipingo.La pittura è la mia passione, dipingo i fiori; i girasoli sono i miei fiori preferiti.Mi piace la musica, ascolto le musiche per pianoforte e violino; a scuola suono con i miei amici per fare concerti…Io ho un sogno: vorrei andare, se ce la faccio, da Maria per conoscerla da vicino. Ho provato tante volte a mettermi in contatto ma non ci sono mai riuscito...

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La mia nascita15

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Intervista alla mia mamma.

Mamma, mi parli della mia nascita?

La mamma mi risponde così:

“Quando mi sono accorta di aspetta-re un bambino, sono andata dal dot-tore e in seguito ho fatto l’ecografia. Ero molto contenta e felice che dove-va nascere un bambino e lo aspetta-vamo con gioia.

Sei nato normalissimo con parto naturale sen-za difficoltà; sei nato nella sala travaglio del-l’ospedale di Rimini, era la notte di martedì 24 giugno 1993!

Eri bellissimo, eri una stella che brillava, la più luminosa del cielo!Eri una gioia immensa, il babbo ed io ti aspet-tavamo. Quando ti

abbiamo visto ci siamo emozionati. Non ci siamo accorti subito che avevi gli occhi azzurri, l’abbiamo scoperto dopo...

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“Mamma parlami anche dell’inciden-te ...”

...e la mamma mi racconta:

“Avevi 15 giorni, eravamo in macchi-na, ti tenevo in braccio, ti avevo ap-pena allattato, quando all’improvviso una macchina guidata da un ragazzo quindicenne, ci è venuta a sbattere...

Subito abbiamo chiamato l’autoam-bulanza, siamo corsi all’ospedale, dove sei stato ricoverato nella patolo-gia neonatale dell’ospedale di Rimi-ni. Il giorno dopo sei stato trasferito in quello di Cesena e dopo un mese in quello di Padova, dove sei rimasto un anno e mezzo……..

Eri una stella prima, sei rimasto una stella dopo, una stella che continua a brillare sempre di più…”

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Mamma, parlami dei miei primi anni di vita...

La mamma mi racconta che ho tra-scorso i miei primi anni in ospedale a Padova. Ero ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Io volevo la mamma, un giorno veniva, un giorno non veni-va...Mi trovavo male, non capivo niente, avevo paura, sentivo male alla bocca e alla schienaEro attaccato alle macchine che fa-cevano molto rumore. Mangiavo con il sondino naso-gastrico, mangiavo il nutrison, un latte artificiale ricco di proteine e calcio.

Non ero capace di parlare e quando volevo una cosa parlavo con gli occhi oppure piangevo...

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Scuola materna21

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All’asilo….

Quando ero piccolo, sei sette anni, sono andato all’asilo al “rondinella”, vicino a casa mia.

Ricordo ancora il primo giorno: le maestre mi aspettavano a braccia aperte insieme ai bambini. Io non sapevo parlare, non dicevo neanche una parolina. Ero molto emozionato e contento. Quando mi hanno visto, mi hanno sa-lutato “benvenuto all’asilo”!!

Poi mi hanno presentato i bambini, erano tanti, io non conoscevo nessu-no...Sono andato anche in cucina a sa-lutare le cuoche. Ero accompagnato dalla mia infermiera Paola.

Era una scuola materna piccolina, molto bella, proprio adatta a me. C’erano aule grandi, dove potevo gi-rare bene con il passeggino, c’era il lettino per fare il catetere. Alle pareti c’erano molte pitture e i giochi erano sparsi sui tavoli.

Non andavo molto volentieri all’asilo, piangevo perché volevo stare a casa con la mamma, …invece sono anda-to lo stesso e alla fine ero contento.

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Scuola elementare2000 - 2006 23

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Alcuni pensieri….

Io mi annoiavo in quella scuo-la perché non volevo stare in classe, piangevo, mi dava fa-stidio tutto, il casino, la confu-sione. Non volevo stare atten-to….

Le maestre e i bambini non mi volevano bene, non c’era tutto l’affetto che c’è adesso…..

Non c’era attenzione verso di me, io avrei voluto scher-zare, ridere, lavorare con gli amici, invece tutto questo non c’era….

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Da alcuni ricordi….Oggi ho fatto creta, ho schiacciato con il mento.La terra; la creta era fredda e mor-bida. Io sentivo freddo alla testa, facevo fatica, ero contento.Ho fatto creta per la prima volta, un’emozione bella ! Ho spinto la creta ed è venuto fuo-ri un vaso bellissimo. Ho fatto tanti vasi perché mi piaceva molto.

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Ieri sono andato in gita con i miei compagni di scuola. Mi hanno ac-compagnato i miei genitori con la macchina. Siamo andati a casa della Katia, una maestra che abita in colli-na. Erano belli i campi gialli e verdi. C’erano molti alberi con tante foglie. Il cielo era azzurro, il sole brillava. Ho visto molti animali: un gatto, due cani grossi e uno piccolo, due oche e tre cavalli. Intorno a me volavano le farfalle. Con tutti i bambini ho fatto il gioco delle “coppie”; io ero una rana e la Barbara un girino.Era bello il viaggio, mi è piaciuto mol-to...

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24 giugno: compio 9 anni!

Cari bambini,grazie che siete venuti al mio complean-no. Sono stato contentissimo e voi?Mi sono piaciuti i vostri regali. E’ sta-to un bel pomeriggio; alle tre sono andato in cortile, la mamma appa-recchiava, la Carla e i miei fratelli mettevano i festoni. Il cortile era tutto bello: c’erano molti colori, si sentiva la musica, c’era aria di festa. Mi è piaciuto stare con voi. Grazie dei burattini; Biancaneve è la mia favola preferita; siete stati molto bravi. Anch’io voglio fare i burattini e voglio essere “Dotto”.La festa è stata molto bella e io sono stato emozionato

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totem e io facevo girare la testa per colorare. Avevo in testa il casco e nella prolun-ga c’era attaccato un pennello con una spugna imbevuta di colore. Muo-

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Nel villaggio ci sono i preparativi per la festa di fine anno………..anch’io lavoro……..Per colorare il totem, mi ha aiutato Carla, lei teneva fermo il braccio del

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vevo la testa e coloravo, coloravo, coloravo,...Il braccio del totem diventava pieno di colori, giallo, rosso, blu, verde. Alla fine era bellissimo. Il braccio era lungo lungo, grosso e ciccione. Mi è piaciuto moltissimo, tutte le persone guardavano il Totem gigante e vedevano tanti colori.

Il villaggio in festa

Venerdì 16 maggio ho fatto la festa del villaggio.Ho ballato con i bambini; io facevo l’albero. Tutti applaudivano. Era bello, c’erano tante mamme, babbi, nonne e nonni. Tutti guardavano lo spettacolo, erano contenti ed emozionati, alcuni pian-gevano per la gioia.

Finita la festa mangiavano di tutto, panini, piada, pizza. I bambini gira-vano dentro il villaggio, erano felici.

Il villaggio era pieno di colori.

Io ero allegro, pimpante, felice, orgo-glioso…

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Scuola media2006 - 2010 31

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…Questa scuola mi piace molto, per-ché è bella, allegra e mi fa compa-gnia. Qui sto bene con i miei compagni, insieme facciamo molte cose: ascoltiamo la musicaandiamo a teatrolavoriamo insieme nel giardinoandiamo a fare gitefesteggiamo il compleannodipingiamo insieme giochiamo nel parcosuoniamo insiemestudiamo insiemeparliamoci divertiamo………

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Sono cresciuto e mi vedo così...

Io sono particolare...

Io sono particolare, sono diverso dagli altri perché loro fanno delle cose che io non posso fare: io non posso camminare, non posso respirare, non posso gui-dare quando sarò grande, non posso correre, non posso andare dove mi pare da solo. Io non cammino perché sono paralizzato.Sono triste perché non posso andare fuori da solo. Il mio sogno è quello di alzarmi in piedi e camminare!Mi chiedo “come fanno gli altri a camminare?”...Io sono uguale agli altri perché parlo, rido, piango, urlo, gioco, guardo la tv, ascolto la musica, telefono...Vado in giro, faccio i viaggi, studio, leggo, scrivo, penso, dipingo, faccio le mostre a scuola e in città, lavoro con la creta, sto con gli amici, ascolto quello che dicono, rispondo alle loro domande, racconto le mie cose……

Quando faccio questo mi divertoPIU’ VOLTE SONO CONTENTO !!!!!

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13 gennaio 2008

In questi giorni sono a casa, sono a letto ammalato. Io vorrei guarire mol-to presto, perché vorrei andare fuori a prendere l’aria, vorrei stare in con-tatto con i miei amici e parlare con loro.Sono qui nel mio letto, penso ai miei amici e mi chiedo “dove saranno, cosa staranno facendo?”...

Io mi annoio, sono stanco di stare nel letto, però il mio mal di testa mi pun-ge e mi costringe a rimanere a letto.

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...quando sono a casa studio e lavoro insieme ai miei amici...

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Martedì, 6 maggio, ritorno a scuola.E’ molto bello ritornare dopo tanto tempo! Erano mesi che mancavo perché stavo male e poi ero andato a fare due viaggi. Alla mattina quando mi sono svegliato ero contento perché volevo ritornare a scuola. Non vedevo l’ora di rivede-re la scuola e i miei amici. I miei compagni mi hanno accolto con un grande ap-plauso, un benvenuto e un bentornato poi, mi hanno fatto una grande sorpresa: un concertino tutto per me!Hanno suonato il pianofor-te, il violino, la chitarra, il flauto, i piatti, le campa-ne…Suonavano molto bene, con molta delicatezza; la musica era molto bella e mi faceva allegria, incomincia-vo a sognare....

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La mia scuola mi piace perché c’è al-legria, perché c’è gioia, perché sto bene accanto ai miei amici.Io a scuola mi sento bene, mi piace parlare con i miei amici, mi piace ascoltare quello che dicono.Sto imparando tante cose nuove.A scuola ho trovato il mio amico del cuore; lui mi vuole molto bene e mi aiuta sempre.

Si chiama Alessandro, è un bravo ra-gazzo…

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Un nuovo amicoCarla mi ha fatto vedere un filmato, c’era un ragazzo come me.Lui è più grande di me, ha 36 anni, è in carrozzina, non si muove ed ha molte cose come me. Gli scrivo una lettera perché desidero conoscerlo meglio.

Caro Antonio, io mi chiamo Nicolas, ho 13 anni, abito a Rimini e tu dove abiti?Abiti vicino al mare o alla montagna? Io sono in carrozzina, anche te?Io ho i problemi, non ce la faccio a mangiare, mangio le cose frullate, bevo l’ac-qua dalla peg. Ho la cannula, anche te? Dal filmato si vede che hai la cravatta, ma come fai?Vivi con i tuoi genitori?Sei grasso o magro?Cosa fai durante il giorno?Fai dei viaggi, vai in vacanza?Io sono stato in crociera e mi è piaciuto. Se vuoi venire a trovarmi , mangiamo insieme a casa mia.Con chi lavori al computer? Un pò ti conosco perché ti ho visto in un video.Frequento la scuola media, adesso sono assente da molto tempo perché sono ammalato. Mi piace andare a scuola, studio, leggo, scrivo i racconti, faccio i disegni. Tu parli solo italiano o hai studiato delle lingue?Ogni giorno cosa fai a casa?Ti piace la tv? A me piace tanto, soprattutto canale cinque; io devo conoscere Maria De Filippi, dimmi un modo per conoscerla ; io ho inviato delle lettere, ma ancora nessuna risposta.

Un caro salutoGennaio 2007

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Carnevale 2007

Oggi faccio una maschera di carnevale.Prendo una carta rossa e disegno la faccia, prendo le forbici e taglio tutta la carta, prendo il giallo, e disegno gli occhi, poi con il verde faccio le orecchie, con il rosa la bocca, con l’arancione faccio il naso, e con l’azzurro un po’ di capelli. Incollo tutti i pezzettini e la maschera è pronta! E’ bella, mi piace! L’attacco sul vetro della porta della mia camera.

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Febbraio 2007

Cari amici, come state? Potete venire a trovarmi, così stiamo in po’ insieme e dopo andiamo a fare un giro, beviamo qualcosa e parliamo tante ore; dopo potete chiedere alla mamma di mangiare con me a casa mia.Poi, se volete, il giorno dopo possiamo andare al caseificio perché io ho un sogno: voglio vedere come fanno i formaggi, cosa usano e come fanno a mun-gere il latte. Se siete d’accordo stiamo lì tutto il giorno, giriamo e chiediamo spiegazioni.Poi dopo posso venire io a casa vostra a guardare un film sugli Egizi perché voglio tanto rivederlo. Devo dire che sono andato a fare una vacanza. Ho viaggiato con la nave, ho girato molti paesi e fra questi c’è anche l’Egitto. Ho viaggiato, viaggiato, ho visto tante cose: un castello bellissimo, tante città, molto mare, un sacco di per-sone, …ho conosciuto il comandante della nave.Mi sono trovato molto bene, ho mangiato bene, ho girato bene, ho guardato bene tutto intorno e ho scoperto cose nuove.Vi mando la Carla per farvi vedere i soldi che si usano in Egitto. Sono lire egi-ziane e una lira vale 0,14 centesimi. Se volete potete fare un libro per me con questi soldi; prendete delle buste trasparenti e le mettete con gli anelli; sulla co-pertina potete disegnare un faraone. Adesso vi faccio la somma dei soldi che vi mando: 1+1+5+5 =12 lireCosa si può comperare secondo voi con questi soldi? Io penso che si può com-perare una caramella, un cioccolatino, delle maglie o delle calze, dei berretti, e voi cosa dite?Fra di voi potete guardarli e se guardate bene potete fare vedere alla prof. che i soldi egiziani hanno delle parole egiziane che dicono come scrivono. Le letterine non sono uguali alle nostre, sono un po’ particolari; io sono riuscito a leggerle e voi ce la fate? Sapete le lingue ? Io so che in Egitto parlano arabo

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ma io non lo capisco. Qualcuno di voi è stato in Egitto ? Ad Alessandria d’Egitto ho visto molti poveri, fra loro tanti bambini e anziani. I bambini non vanno a scuola, alcuni non hanno i genitori, non hanno da mangiare, hanno poche cose, non possono comperare i giochi.A me dispiace che loro non hanno i soldi. Ciao bambini, a presto.

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Marzo 2007

Un giorno ho detto ai miei amici che non volevo più andare a scuola. Loro ci sono rimasti male e mi hanno fatto tante domande….“Perché non ti pia-ce la scuola, non ti piaciamo noi, ti abbiamo trattato male…. ??????

Mentre parlavano cercavano di dar-mi anche dei consigli e mi dicevano: ”puoi venire a scuola alcuni giorni e stare a casa quando vuoi, andare al mercato, oppure quando sei a scuola e ti stanchi di stare nella confusione puoi andare nella tua aula e chiama-re un amico”...

Mi hanno fatto capire che loro mi vo-gliono con loro, perché faccio parte del loro gruppo e per farmi capire quanto è importante andare a scuo-la, mi hanno fatto l’esempio degli strumenti in una orchestra. Ogni strumento, anche il più piccolo e fragile è importante nell’orchestra perché completa la musica….poi un altro bambino mi ha fatto l’esempio di un mosaico dove ogni pezzo ser-ve per completare il quadro…. Il gior-no dopo ho scritto una lettera ai miei amici perché avevo pensato molto a

quello che mi avevano detto…

Cari amici.....mi è piaciuto molto quando mi avete fatto vedere il mo-saico dove ogni pezzo è un bambi-no. Anch’io sono uno di quei bambini e voglio stare con voi. Con voi mi tro-vo bene, con me siete affettuosi e mi pensate molto. Vi ringrazio dell’aiuto che mi avete dato; facevo tanta fatica a ritornare a scuola perché era tantis-simo tempo che non venivo. Adesso che ho ripreso sono contento.

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come fare e allora finalmente siamo partiti. Io ero un po’ arrabbiato per il ritardo. Il viaggio è stato faticante e noioso perché c’erano tante curve e salite, stavamo andando a Monteco-lombo che si trova in collina.Qui ci aspettava Marco, il proprieta-

Maggio 2007

Ieri sono andato in gita con i bambini della classe, siamo partiti in ritardo perché l’autista non sapeva schiac-ciare il bottone della pedana.Ha letto le istruzioni e così ha capito

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rio dell’agriturismo. Ci siamo saluta-ti e poi siamo entrati in casa. C’era una sala grande e spaziosa piena di tavoli. Abbiamo appoggiato i nostri zaini e poi siamo ritornati di fuori. Tut-ti i bambini si sono seduti per terra e Marco ha incominciato a raccontare la storia del “seminare“ il grano.Ci ha fatto vedere dei chicchi di gra-no, delle spighe e la farina. Quando siamo ritornati in casa, abbiamo fatto il pane. Ognuno poteva fare un pane come voleva, io ho fatto una faccia. La moglie di Marco ci ha fatto la piz-za e io ne ho mangiato un pezzo frul-lata.

Abbiamo visto molti animali: cavalli mucche, capre, galline. Sono entrato nella stalla e ho sentito una puzza!! Le mucche erano ferme, si guardava-no intorno, mangiavano il fieno.Questa gita mi è piaciuta.

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Venerdì 16 maggio 2008

Ieri mattina sono andato al teatro Novelli di Rimini perché i miei amici cantavano, suonavano e ballavano. Quando sono arrivato, ero molto con-tento; non sapevo cosa vedevo, ero molto curioso. Sono entrato nel teatro e ho trovato l’Enrica e tanti amici.All’improvviso hanno spento le luci e ho avuto paura: non sapevo cosa succedeva. La Carla era vicino a me e per tranquillizzarmi mi diceva delle cose e mi accarezzava la faccia. Pia-no piano mi calmavo, la Carla conti-nuava a tenere la sua guancia vicino alla mia.L’Enrica è salita sul palco ha applau-dito, ha ringraziato tutti e ha augura-to un buon futuro a tutti.I ragazzi hanno incominciato a can-tare e a suonare.Le musiche erano molto belle, lenta-mente mi sentivo sempre meglio, con-tento e feliceQuesta esperienza in seguito mi ha fatto venir voglia di ascoltare musiche per violino e pianoforte perchè sono più tranquille e mi rilassano.

Nei giorni seguenti ho anche scritto una poesia intitolata “bisogna anda-re lenti” perché il tema di fondo dello spettacolo musicale, era...andare len-ti……..

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Estate 2008

Visita al castello Sigismondo di Rimini

Ieri sono andato al castello Sigismon-do di Rimini. Era da molto tempo che desideravo andare in un castello! Ero stato in quello di Gradara, ma a cau-

sa dell’ascensore rotto, non ero riusci-to a vedere niente. Sono entrato, ho pagato il biglietto, poi la guida ci ha accompagnato a visitare il castello.All’ingresso ho visto le porte cambia-te: queste sono ad arco, mentre le mie di casa sono diritte. Io allora ho

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chiesto perché sono così?“E la guida mi ha spiegato che sono state costruite tanti anni fa e le colon-ne servono per tenere il peso. Anche i pavimenti sono diversi dai nostri. Sulla porta d’ingresso c’era uno stem-ma con la testa di un elefante e sotto c’era una scritta che non si riusciva a leggere perché molto vecchia. Quando siamo entrati al piano terra, abbiamo guardato cosa c’era, co-m’erano fatti i pavimenti, le stanze, i soffitti, le finestre.C’era una Madonna dipinta sul muro. La giuda ci ha fatto vedere il plasti-co del castello per mostrarci com’era tanti anni fa. Adesso ne manca un pezzo.Quando è stato costruito era molto grande. Per salire ai piani abbiamo preso l’ascensore e siamo scesi al secon-do piano. Qui abbiamo trovato del-

le stanze molto grandi. Io ho chiesto come era stato costruito e la guida mi ha detto che avevano lavorato un sacco di persone per molti anni; non c’erano tutti i mezzi che ci sono oggi e la fatica era tanta!Il castello mi è piaciuto molto; quando giravo dentro mi sentivo a mio agio, pensavo ai tempi antichi e immagi-navo le persone coi vestiti diversi dai nostri......

Sono stato contento e ho realizzato un mio sogno.

Questa visita mi è piaciuta così tanto che mi ha fatto venire un’idea: fare un castello con la pasta salata. Per realizzarlo devo prendere acqua, fa-rina, sale. La Carla fa l’impasto, io schiaccio con il mento e con la can-nuccia faccio i buchi per le porte e le finestre. Quando è pronto lo cuocio nel forno.

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Per la prima volta sono stato su un palco.Ero nel teatro degli Atti, suonavo le campane tubolari e facevo una bella musica. Intorno a me c’era Robin che mi dava i comandi e c’erano tutti i

miei amici che suonavano e cantava-no.....Ero contento, emozionato; mi sentivo importante!E’ stato molto bello. Sorridevo ed ero allegro…..Tutti applaudivano.

Maggio 2009 - Questo è il mio teatro...

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I miei interessi51

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Avevo un sogno………

Fare pittura

Questo sogno si è avverato: mi è scoppiata la voglia di dipingere.

Dipingo spesso da solo o in compa-gnia di qualche amico di scuola. Dipingo con la bocca.Mi piacciono i fiori, perché sono belli e hanno fantasia; i miei fiori preferiti sono i girasoli perché hanno i colori della luce e del sole. Quando dipingo mi sento bene, mi piace giocare con i colori e alla fine sono contento.

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Biglietto invito

Caro amico sei invitato a vedere la mia mostra di pittura “come un girasole”organizzata presso la libreria Indipendentemente Via di Duccio,26.Ti aspetto all’inaugurazione domenica 2 dicembre 2007 ore 17.

Mostra di pittura

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...mi piace dipingere il mio natale....

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Mi piace molto scrivere lettere ai

miei amici.... 63

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Lunedì 24 novembre 2008

Caro Antonio, come stai? Sono Nicolas da Rimini. Adesso ho 15 anni, sono cresciuto, so leggere, scrivere, suonare, cantare, dipingere. Vado alla scuola media Dante Alighieri, frequento la terza C. Studio insieme alla Carla e ai miei amici. Adesso la scuola mi piace molto, mi piace fare storia dell’arte, italiano e geo-metria.A te piace studiare? Hai la laurea? Quale? In questi giorni lavoro per Natale: sto preparando gli addobbi per l’albero. Dipingo dei fiori rossi come le stelle di Natale.A scuola sto molto bene con i miei amici. Fra loro ce n’è uno che mi piace molto, si chiama Alessandro. Presto spero di andare da Maria De Filppi perché guardo sempre Amici, una sua trasmissione che mi piace molto.Come va a Milano? Abiti sempre nella stessa casa, i tuoi genitori stanno bene? Antonio per caso sei stato invitato in un telegiornale , per quale motivo? Lavo-ri? Quando vieni a Rimini vorrei incontrarti.Ciao dal tuo amico

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Cara Cristina,

Come stai? Ti ricordi quando ero piccolo?Piangevo con le lacrime perché non volevo fare niente. Ti ricordi i balletti che mi facevi per farmi divertire un pò? Li fai ancora ai tuoi bambini? Come va il lavoro? Io ho poche cose da raccontare: lavoro, studio, leggo, scrivo, faccio disegni, pit-ture, musica. Studio francese e inglese, vado a scuola, frequento la terza media. Ti ho parlato dei miei compagni? Sono molto bravi, studiano, vanno a ginnasti-ca e fanno molta musica. Con me chiacchierano, mi ascoltano e mi aiutano . In questo momento vengono a studiare a casa mia perché io sono ammalato. I miei amici con me sono molto educati, mi rispondono alle domande, mi fanno studiare, mi aiutano a capire i sensi delle parole e delle frasi che dicono i pro-fessori. Vuoi sapere qual è la mia prof. preferita? E’ la prof. Filanti, mamma di Letizia, un’alunna della maestra Rosanna, tua amica. Quando vieni a Rimini, passa a trovarmi, sarei molto contento.Ciao

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Cara prof. Filanti,

grazie di quello che mi fai tutti i giorni: stai vicino a me, mi abbracci, mi baci, mi accogli con il sorriso e un saluto.

Tanti auguri e Buon Natale

Caro Gaetano,

grazie per il bel cavalletto che hai fatto per me. Ha un bel colore, hai lavorato benissimo. Mi servirà per suonare.

Ti auguro Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

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Cari amici,

come state? State bene?Come stanno le prof.?Come sta la Filanti?Cosa fate? Lavorate per me?Quando torno vorrei trovare una pittura con tanti girasoli e la scritta Nicolas.Io sono ammalato, ho il raffreddore e la bronchite, ho il naso chiuso e respiro male, ho un sacco di tosse.Prendo molte medicine per guarire presto, perché voglio tornare da voi.Io con voi sto bene, mi piace come mi aiutate.Non ho mai trovato degli amici come voi!Vi voglio tanto bene, vi abbraccio.A presto Nicolas

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Caro Antonio,

che bella lettera mi hai mandato, grazie!In questi giorni ho comperato il tuo libro e ne ho già letto una parte. Ti dirò che ero molto curioso di scoprire cosa c’era scritto e ho trovato degli argomenti mol-to interessanti. Sono d’accordo su quello che dici. E’ importante fare conoscere a tutti chi siamo. Siamo delle persone piene di tanta felicità e amore, ma anche persone che hanno problemi di salute. Siamo pieni di sogni e desideri che vorremmo si avverassero….Sono d’accordo che ci sono ancora troppe barriere architettoniche che sarebbe ora di distruggere. Quando voglio prendere un autobus mi piacerebbe salire senza difficoltà, ma spesso non trovo la pedana; lo stesso è sui treni, tu come fai?Invece sono molto contento della mia scuola che mi offre la possibilità di salire da tutte le parti, di avere una stanza per le mie necessità, ma soprattutto sono contento di incontrare ogni giorno persone che mi accolgono con affetto. Io fra poco andrò dal sindaco di Rimini per segnalare le difficoltà che ci sono in città: autobus, marciapiedi, bar, negozi, librerie non adatti alle carrozzine. A proposito, non sono andato io a comperare il tuo libro, perché nella libreria ci sono dieci gradini. Scriverai un altro libro? Nei prossimi giorni scriverò anch’io un libro per raccon-tare la mia storia. Quando sarà pronto te lo manderò. Per favore, mi daresti il tuo indirizzo perché vorrei venire a trovarti; in estate vado a fare una crociera e al ritorno passo da te. Spero di trovarti, intanto un saluto. Ciao

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I miei viaggi69

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In questi anni sono andato a fare del-le crociere.

E ho visitato la Spagna, il Marocco, la Tunisia, la Grecia, l’Egitto......

Dal mio viaggio in Egitto ho imparato che gli Egiziani per scrivere usavano i geroglifici, cioè dei disegni.Questo modo di scrivere mi sembra difficile, come avranno fatto?Ho scoperto che i disegni li metteva-no dall’alto al basso. Noi mettiamo le lettere in un modo diverso, partiamo da sinistra verso destra.Gli egiziani scrivevano su rotoli di papiro con inchio-stro rosso e nero. (il papi-ro è una pianta)Gli egiziani si divertivano a fare feste, amano il bal-lo e la musica; gli strumen-ti musicali più usati erano i flauti, l’arpa, i sonagli e i tamburi.I bambini passavano molto tempo all’aperto e gioca-vano al tiro alla fune, op-pure con trottole di legno

o di ceramica, con palle di stoffa, con animaletti e bamboline di stoffa.Le piramidi erano le tombe che dove-vano accogliere il corpo dei Faraoni dopo la morte.Questi monumenti venivano costrui-ti con tantissimi blocchi di calcare, una roccia che si trovava vicino al fiume; Questi blocchi erano bianchi e lisci e riflettevano la luce del sole. Per costruire una piramide occorre-vano tantissimi blocchi e moltissimi anni. La piramide di Cheope è stata costruita in 20 anni.

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Viaggio a Loreto

Il 9 giugno sono andato a Loreto. Che bello, era tutto molto bello!

Sono partito in ritardo, non so perché; quando è arrivato il treno, gli uomini della stazione hanno messo la carroz-zina sulla pedana e poi l’hanno fatta entrare nel treno. “ciao a tutti, ritorno presto..” dicevo contento. La carrozzina non passava nel corri-doio del vagone e allora la mamma mi ha preso in braccio e mi ha steso

sul sedile. Durante il viaggio sono sta-to da solo, vicino alla mamma; stava-mo in silenzio.Il viaggio è stato breve. Alla stazio-ne di Loreto ci aspettava un pullman che ci ha portato fino a una piazza grandissima davanti alla Basilica. Eravamo molti, c’erano molti giovani, tanti ammalati, c’ero sano solo io; gli altri stavano in carrozzina e si vede-va che guardavano la mia carrozzina perché è bella.Alcuni ragazzi cantavano e suona-vano la chitarra. Io piangevo perché volevo ritornare a casa. Piano piano

ho capito che era bel-lo stare lì e mi sono tranquillizzato. Mi è piaciuto vedere la chiesa, c’era la Ma-donna Nera.Ho conosciuto tan-ti bambini e un pre-te molto simpatico. C’era aria di festa, è stato tutto molto bello.

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Io parto per andare a Lourdes. Sono contento e felice.Come è bello andare lì. E’ molto emo-zionante e non vedo l’ora di arriva-re.Vado con la mamma, la dottoressa e suo marito. Viaggio in treno, è la mia prima volta che faccio un viaggio così lungo in treno.Ci sono tante persone, anziane, gio-vani e bambine.Quando sarò lì, farò i giochi, ballerò, canterò e reciterò una poesia.Pregherò insieme a tutti.

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Le mie poesie73

Mi piace molto scrivere poesie….

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Bisogna andare lenti

Bisogna andare lentiPer leggerePer parlarePer scriverePer ballarePer riderePer giocarePer guardarePer sognarePer ascoltarePer pitturare…..

In questo modoSi scoprono molte coseSi vedono tante coseSi sentono tanti rumori

Si trova tanta felicità

E’ importante leggere

E‘ importante Leggere per imparareLeggere per divertirsiLeggere per giocare con le parole

Leggere fa bene agli occhi e Ti riempie di idee

Leggere con gli amiciÈ molto interessante e divertente

Leggere fa bene al respiro E diventa musica

Leggere è creativo

Leggere è POESIA

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La noia

La noia è Stare da solo Non uscire Non stare con i compagni Non parlare con gli amici Non ricevere visite Stare a letto Aspettare il dottore Stare in silenzio……….

Natale

Natale è

Allegria, luci,canzoni Colori, musica……

Natale è Felicità, affetto, abbraccio, amicizia.

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Gioia

Gioia è

Ballare Salutare Dare i baci Incontrare un amico Suonare Ricevere una carezza Allegria Chiacchierare Amare un amico Giocare Cantare

Gioia è amici Gioia è felicità

Colori

Blu, rosso, giallo, arancione, verde,questi sono i colori che mi danno allegria

colori carichi di forza e di energia per pennellare e punteggiare

colori pieni di fantasiae di emozioni per raccontare poesie

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Camminare

CamminareAlzarmi in piedi E dire “ce la faccio anch’io”!!

Camminare con la gioia Dentro al cuorePer andare avanti

Camminare con la fantasia Per volare dove si vuole..!!

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Il mio futuro79

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….adesso la mia vita è bella perché faccio molte cose che mi piacciono e che mi danno soddisfazione.

Io mi sento molto bene, contento e felice. Sento l’affetto delle persone che mi stanno attorno……

Nel mio futuro vorrei lavorare: mi piacerebbe scrivere racconti e poesie, vorrei imparare a leggere veloce, vorrei fare dei viaggi e delle gite per visitare musei e conoscere molti pittori.....

Vorrei continuare a fare delle mostre di pittura, vorrei incontrare molta gente per avere sempre più amici; vorrei suonare, vorrei cantare…

IO SONO GIA’ FELICE…….

VORREI CONTINUARE A ESSERLO!!!!!!!

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La voce dei compagni

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...Nicolas vuole sempre fare e prova-re, s’impegna, si mette in gioco, cosa che spesso noi non facciamo. Per me Nicolas è un amico, una persona im-portante perché mi aiuta a vedere i problemi intorno a me e mi fa capire quanto sono fortunata …(F)

...Per disegnare usa la bocca, rac-conta di sé in quello che fa; disegna principalmente fiori colorati. Forse li disegna perché anche lui dopo tutto è un fiore, un girasole…(L)

...Io e Nicolas abbiamo lavorato bene insieme, abbiamo fatto passi da leone. Credo che da grande farò il pittore, mi ha trasmesso la sua voglia di dipingere...quando sono triste o agitato dipingo…(A)

...Io ho un bel rapporto con lui, mi considera uno dei suoi “preferiti”. Ogni tanto vado a trovarlo a casa sua. Sono molto orgoglioso di lui per-chè ho visto in prima persona i suoi miglioramenti e sono felice quando lo vedo arrivare a scuola sorridente e pieno di voglia di fare…(A)

...Mi ha insegnato ad apprezzare la vita così com’è..(A)

…Ogni tanto, visto che abitiamo vici-no, vado a casa sua per lavorare, leg-gere storie, chiacchierare...spero di rimanere suo amico per sempre..(R)

..Noi dobbiamo ritenerci fortunati perché possiamo camminare, fare quello che vogliamo...ma lo stesso a volte ci sentiamo depressi. Io ammiro molto tutta la voglia di vivere di Nico-las...Grazie perché mi hai fatto capi-re quanto è importante la vita...(G)

Nicolas è diverso e questo può creare dei problemi; anch’io a volte mi sento diversa; in questo siamo uguali! Lui può provare gli stessi sentimenti che provo io, si pone le mie stesse doman-de. Fisicamente è differente, ma den-tro di sé è uno di noi …(A)

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…Ammiro la sua voglia di imparare che talvolta a me sfugge, ammiro la sua curiosità….Ci ha fatto fare tante esperienze nuo-ve e ci ha insegnato tante cose...(A)

…noi vediamo Nicolas diverso fisi-camente ma la sua testa è in grado di capire i discorsi, di rispondere, di imparare...Durante la lezione di scienze, io gli ho spiegato com’è fat-to un fiore disegnandolo su un foglio e mostrandogli un modellino; quando gli facevo una domanda mi sapeva rispondere...(A)

…Io mi sento una ragazzina fortuna-ta perché mi posso confrontare con un ragazzo diversamente abile. Io lo vedo come una persona uguale alle altre perchè lui ce la mette tutta per stare con noi: ride, scherza e spesso ci chiede di partecipare a delle atti-vità con lui…(V)

…A parer mio Nicolas è un amico più che un conoscente perché penso che lui più di ogni altro sappia godersi la vita per quello che è.La cosa più bella che noto quando è in classe è che in quei momenti c’è molto amore da parte nostra nei con-fronti di Nicolas.Questa cosa mi fa sentire meglio e mi piace anche molto di più lavorare in un clima così amoroso....(S)

…La cosa più bella è che puoi con-frontarti con una problematica…so-prattutto dà al suo compagno il piacere di svuotarsi e sentirsi più alleggerito...(P)

…Nicolas mi ha insegnato che è bello aiutare le persone che hanno bisogno...(N)

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…La mia esperienza con Nicolas è iniziata in 5° elementare.Da quando l’ho conosciuto, ho una visione diversa della vita.Da lui ho imparato a vivere ogni atti-mo e a non lamentarmi per le scioc-chezze.Lui pur vivendo in una situazione diffi-cile, vive serenamente e affronta la vita a testa alta. La sua determinazione, la sua voglia di imparare, di esprimersi, dovrebbe essere un esempio per tutti noi. Grazie Nicolas, anche tu sei una parte della mia crescita...(A)

...E’ un’esperienza che avremo sem-pre dentro...(N)

...E’ un’esperienza costruttiva che ci arricchisce: stiamo imparando molte cose in più, stiamo scoprendo come rapportarci con lui senza avere timo-re...è importante sapere come poter-lo aiutare, come farlo contento. Gli bastano delle piccole cose per esse-re felice, si capisce dal sorriso che ti rivolge..(S)

…L’esperienza con Nicolas è stata difficile per tutti noi, inizialmente non sapevamo come rapportarci con lui.A volte la situazione di Nicolas ci può spaventare e per questo tendiamo ad allontanarci, ma in realtà è solo pau-ra. Credo che Nicolas sia un ragaz-zino molto forte, non si fa abbattere dalle sue condizioni fisiche ma guar-da in faccia la realtà e la sua gioia di vivere è talmente tanta che invade ognuno di noi. Grazie Nicolas...(L)

…Nicolas la tua voce delicata e sotti-le, quasi trasparente nello spazio pie-no di caos che è la nostra aula, mi fa capire che tu sei il silenzio. E tutti abbiamo bisogno prima o poi di un silenzio che ci aiuti...Ci coinvolgi nei tuoi lavori interessanti e ricchi, vuoi che ne siamo partecipi.Le tue opere ci ricordano quanti modi ci sono per comunicare con te...E’ importante il confronto che siamo riusciti a creare e che tu ci hai per-messo di costruire.Ho imparato che non devi essere sot-tovalutato, che il tuo è un altro modo di vedere il mondo, di vederlo ad al-

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le solite domande “Cosa hai fatto oggi?...Ti sei divertito?...Come sta il tuo cane?...” E le stesse frasi ripetu-te migliaia di volte. In realtà ci sono migliaia di discorsi interessanti e pro-fondi che potremmo fare insieme.Ognuno di noi ha almeno due do-mande “vere” che vorrebbe fare a Nicolas ma non le facciamo per im-barazzo.Forse dovremmo imparare ad ascol-tare di più quei silenzi così profondi ed imparare a comunicare in modi diversi…(G).

tezze diverse.Ho capito che sei uguale e ti ringra-zio per la tua uguale diversità...(S)

…Io e Nicolas siamo subito diventati amici, è una persona molto speciale; anche se indirettamente, mi ha inse-gnato ad apprezzare il vero valore della vita.La vita va vissuta momento per momen-to e Nicolas ce la sta facendo..(C)

…Io ammiro molto Nicolas perché è consapevole del suo handicap, ci convive, lo affronta e cerca di vivere la sua vita al meglio.Ci vuole veramente tanta forza d’ani-mo.Solo ora capisco l’immensità dei silen-zi che molte volte si creano tra noi.Silenzi che parlano da soli, la difficol-tà sta nell’ascoltarli.Quei silenzi dicono tutto “vorrei dire a Nicolas che...ma poi se si offen-de?.....Se sono troppo indiscreta?...Se ci rimane male?...”E ce ne stiamo semplicemente muti a fissarci le scarpe, pensando a qual-cosa da dire. Allora partiamo con

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Cari tutti, grazie di quello che mi avete fatto:sorprese,giochi,scherzi,

momenti di allegria, momenti di musica insieme......

Voi siete stati molto, molto attenti a me,mi avete ascoltato, aiutato,

avete lavorato insieme a me.E’ stato bello per me ogni giorno venire a scuola e stare con voi.

HO SENTITO LA VOSTRA AMICIZIA.Mi piacerebbe continuare a stare con voi.

Venite a trovarmi, oppure scrivetemi delle lettereo delle e-mail, vi risponderò.

AUGURI PER LA NUOVA SCUOLA!!!

La mia e-mail: [email protected] a tutti,Nicolas

Giugno 2009

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Cara Enrica nella tua scuola sono stato molto bene.Ho sentito molto molto affetto e l’abbraccio di tutti.