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Vision il punto di vista degli industriali reggiani 50 GIUGNO 2014 Reggio Emilia e l’Expo 24 Le priorità di Confindustria 49 Tributi locali 2012-2013 52 La tua idea di impresa 64 POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB REGGIO EMILIA costruire il futuro con le idee

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Visionil punto di vista degli industriali reggiani50

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Reggio Emiliae l’Expo

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n° 50GIUGNO 2014Rivista trimestrale di Unindustria Reggio Emilia

Direttore ResponsabileGiulio Paterlini

RedazioneAssoservizi srl

Progetto graficoHammer Communication srl

EditoreAssoservizi SrlVia Toschi 32 – 42100 Reggio Emilia

Stampa Tecnograf spaStampato e diffuso in 7.500 copie

PubblicitàPubblì - Concessionaria Editoriale srlC.so Vittorio Emanuele 113 • ModenaTel. 059 212194

Unindustria Reggio Emilia

Via Toschi 30/A - 42121 Reggio Emilia

tel. 0522 409711• Fax 0522 409793

www.unindustriareggioemilia.it

Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni

di Unindustria Reggio Emilia

che comunque li ritiene un contributo

sul piano dell’informazione e dell’opinione.

05 L’OPINIONEStefano Landi

06 IMPRESE REGGIANE

20 ARTICOLO DI COPERTINAExpo 2015

22 PROGETTO SPECIALE DI CONFINDUSTRIA EXPO 2015

Annalisa Sassi

24 REGGIO EMILIA E L’EXPO

27 EXPO 2015 IN PILLOLE

30 E015 DIGITAL ECOSYSTEM

33 EXPO 2015 ... HANNO DETTO

34 REGGIO EMILIA LA RIORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA

36 ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014

47 REGGIO 2.0

49 PER UN’EUROPA DELLA CRESCITA

50 LE DIECI PRIORITÀ DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO

DI CONFINDUSTRIA

52 TRIBUTI LOCALI 2012-2013

53 INDAGINE SUI TRIBUTI LOCALI 2012-2013

64 LA TUA IDEA DI IMPRESA

68 LA FATTURAZIONE ELETTRONICA VERSO LA PA

TRA VINCOLI E OPPORTUNITÀ

74 VOLONTARIATO

80 UNINDUSTRIA NOTIZIE

Visionil punto di vista degli industriali reggiani

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l’opinioneStefano LandiPresidente Unindustria Reggio Emilia

COSTRUIRE IL FUTURO. CON LE IDEE.Viviamo tempi straordinari che impongono a ciascuno situazioni, solleci-tazioni e stati d’animo mai sperimentati. Le difficoltà del presente hanno as-sunto ormai una dimensione sociale. Si soffre per l’esiguità della propria pen-sione a fronte di costi che crescono ogni mese. C’è sofferenza nel ritrovar-si soli davanti all’impossibilità di far fronte a un impegno. Soffriamo per unfiglio che non trova la sua strada. Si soffre nel vedere la propria vita di lavo-ro o la propria impresa devastate dalla crisi. Se ci guardiamo intorno, ci ac-corgiamo che l’esperienza della sofferenza rappresenta ormai un fatto so-ciale. Non potrebbe essere diverso: trovarsi senza via d’uscita è una tra lepiù difficili prove che gli uomini e le donne sono chiamati ad affrontare nelcorso della loro vita. In questi ultimi anni la domanda di speranza si è infranta contro l’immobili-smo della realtà le cui uniche dinamiche paiono essere quelle contrasse-gnate dal segno meno. Tale stato di cose ha contribuito all’affermarsi dellademagogia, del populismo, del risentimento e dell’invidia sociale. Sentimen-ti e reazioni che hanno trovato ulteriore alimento in quella ideologia del pes-simismo fortunatamente uscita sconfitta nell’ultima tornata elettorale. Oggi, il dovere di tutti è non solo contribuire a limitare i danni, ma anche esoprattutto, lavorare per costruire nuove soluzioni. I tempi che stiamo viven-do richiedono coraggio non solo agli imprenditori di ogni settore e dimen-sione, ma anche alle donne e agli uomini che lavorano nelle nostre impre-se, ai sindacati, alle banche, alla pubblica amministrazione e agli enti loca-li. La crisi chiede un gesto di coraggio anche alla politica chiamata a rico-noscere e sostenere quella centralità dell’impresa sulla quale si fondanol’occupazione, il benessere, l’inclusione e la coesione sociale. In Italia, comea Reggio Emilia, è indispensabile una rinnovata e diffusa assunzione di re-sponsabilità. Ogni attore economico e sociale deve incontrare gli altri; cer-care di condividere le priorità; impegnarsi con generosità rinunciando ma-gari a qualche cosa. Le comunità devono rimettersi in cammino, immedia-tamente, condividendo valori, obiettivi, sacrifici e iniziative di solidarietà. Ciòche serve è un’alleanza per il territorio che permetta di ritrovare la speran-za e costruire il futuro.

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WARRANT GROUPIn occasione della Greek Night dell’Industrial Technolo-gies, che si è svolta ad Atene, Warrant Group ha ottenu-to il terzo posto alla competizione europea per il “BestPoster 2014”. L’evento ha offerto l’opportunità per lo svi-luppo di importanti collaborazioni fra ricerca e industria,e messo in luce la ricerca d’avanguardia, le ultime novitàe le aziende emergenti provenienti da tutta Europa. Gli

impresereggiane

argomenti principali di cui l’evento si è occupato sonostati gli sviluppi europei e globali in ambito high-tech, lare-industrializzazione in Europa, le opportunità tecnologi-che e imprenditoriali in particolare per i paesi dei Balcanie del Mediterraneo, le opportunità di Horizon 2020. Ladelegazione European Funding Division, una delle Busi-ness Area di Warrant Group, è stata premiata per il po-

Si invitano le Aziende Associate della provincia di Reggio Emilia a segnalare notizie e avvenimenti sulle loro attività all’Ufficio Comunicazione di Unin-dustria Reggio Emilia, tel. 0522 409723, e-mail: [email protected]. La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di Vision.

ster relativo al progetto EFEVE. Il progetto premiato,coordinato dal centro di ricerca spagnolo TECNALIA edi cui la European Funding Division di Warrant Group èpartner in qualità di Project e Dissemination Manager, èun progetto europeo per le Nanoscienze, Nanotecnolo-gie, Materiali e nuove Tecnologie di Produzione, dedicatoal tema dello sviluppo di innovative tecniche di fonderia.Il progetto si propone di realizzare, a costi competitivi,componenti per il settore edile, automobilistico ed eolicoche presentino proprietà meccaniche incrementate del30% ed un peso ridotto del 30% rispetto a soluzioni tra-dizionali. Il partenariato del progetto EFEVE è compostoda: Tecnalia, Grupo Antolin, Ford, Nemak, Marion, Sema-tec, Circe, Imprima, Modelleria Brambilla, Misis, Gima,Pretransa, Aurrenak e Bonfiglioli Riduttori. Alla competi-zione europea, oltre che con il poster vincitore, WarrantGroup ha partecipato con i poster di altri due progettientrambi ammessi alle semifinali, relativi alle nanotecno-logie, biotecnologie, materiali avanzati e processi di pro-duzione hi-tech, di cui la European Funding Division diWarrant Group è Project e Dissemination Manager:NEWSPEC. Tra i partner: Brembo, Forth, Petroceramics,Lamborghini, Tecnaro, Valeol, Ditf, Vito ed HELM. Tra ipartner: Instm, Supsi, Schunk, Herakles, Eads e Bsccb.

BREVINI POWER TRANSMISSIONBrevini Power Transmission ha scelto come certificatoreDNV GL Group. La fusione tra DNV Group, storicopartner di Brevini per le certificazioni, e GermanischerLloyd ha dato vita a un global player specializzato nellafornitura di servizi di classificazione, certificazione, verifi-ca e formazione. Il Sistema Qualità Brevini Power Tran-smission, diffuso in tutte le unità produttive nel mondo,è frutto di una strategia di lungo periodo basata sullascelta imprenditoriale di rendere evidente l’obiettivo difornire ai clienti prodotti certificati.La filosofia Brevini punta a “fare bene le cose la primavolta” rendendo evidente lo sforzo di miglioramentocontinuo anche attraverso la scelta delle società checertificano la qualità delle produzioni e dei siti produttivi.Oltre ad appoggiarsi su macchine con tecnologia statodell’arte, la politica della qualità si basa su metodi snelli,efficaci per minimizzare gli sprechi e sostiene la forma-zione continua dei dipendenti.Brevini Power Transmission alle certificazioni globali è ingrado di aggiungere omologazioni commessa per com-messa, con particolari attenzioni per il settore marino,estese anche alla certificazioni Atex.

MONKEYDUSi è tenuta a Norimberga la 25 esima edizione di Biofa-ch e Vivaness, la fiera mondiale del biologico che haospitato circa 2400 espositori, tra cui 400 italiani.Un appuntamento molto importante per il nostro paese,considerato che l’Italia resta il primo paese in Europaper esportazione di prodotti biologici.Monkeydu ha accompagnato in fiera aziende italiane tracui il Controllo e Certificazione Prodotti Biologici(CCPB) e il Consorzio il Biologico che opera come or-ganismo di certificazione e controllo dei prodotti agroali-mentari e “no food” ottenuti nel settore della produzionebiologica e in quella eco-compatibile ed eco-sostenibile,mentre a Il Consorzio Biologico fanno capo invece le at-tività di promozione, divulgazione, formazione. Per que-ste due realtà che rappresentano l’eccellenza nel lorosettore sono stati allestiti circa 2000 metri quadri chehanno ospitato 32 aziende associate che hanno potutoesporre i loro prodotti, sia nell’area food, sia nell’areadedicata alla cosmesi.Di notevole interesse l’area ristorante che si sviluppa su126 mq e si prefigge di promuovere i prodotti alimentaribiologici, servendo centinaia di persone per tutta la du-rata della fiera, grazie ad un’organizzazione di servizio ecucine che si sviluppa su un’area di più di 80 mq.Anche quest’anno la notevole affluenza registrata, i con-tatti con le aziende ed la partecipazione ai convegni,hanno dato dimostrazione del crescente e costante in-teresse verso il mondo bio, di cui Monkeydu si è resaimportante partner negli allestimenti.

LITOKOLLitokol, l’azienda reggiana specializzata nella produzio-ne di adesivi, sigillanti, materiali per l’edilizia e decora-zione d’interni, tramite la sua consociata Litokol Rus-sia, ha fornito prodotti speciali per la realizzazione delvillaggio Olimpico di Adler e del villaggio sciistico diKrasnaya Polyana, luoghi tra i protagonisti dei XXIIGiochi Invernali di Sochi, e d’infrastrutture di grande ri-levanza sportiva. Marchio di riferimento per il mercatorusso dell’edilizia, Litokol Russia è presente da oltre10 anni a Noginsk nei pressi di Mosca, su di un’areacomplessiva di 22.000 mq. Il primo impianto di produ-zione è stato costruito nel 2002 e gli stabilimenti sonodotati di attrezzature e tecnologia italiane di ultima ge-nerazione. La strategia commerciale ha puntato su unadiffusione capillare sul territorio ed ha portato negli an-

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ni ad aprire 26 filiali, con uffici e depositi distribuiti sututto il territorio, da S.Pietroburgo a Vladivostok. Tra ivari complessi abitativi e infrastrutture costruiti per So-chi 2014 in tempi record, Litokol ha fornito prodotti in-novativi, tra cui lo stucco epossidico Starlike, che èstato utilizzato per la stuccatura dei pavimenti dellanuova stazione e di un’area del villaggio Olimpico diAdler. Anche a Krasnaja Poljana sono stati costruiti im-pianti modernissimi e strutture ricettive all’avanguardiacome il villaggio Rosa Hutor. Anche in questo caso Li-tokol è stata fornitrice di un pacchetto completo checomprende adesivi e stucchi cementizi, prodotti epos-sidici, una gamma completa per l’allestimento piscinee il sistema cappotto Litotherm, per l’isolamento ter-moacustico degli edifici. Nel complesso per il biathlone lo sci di fondo “Laura” che ospita 7500 spettatori esi trova sulla cima del Psekhako Ridge sono stati utiliz-zati adesivi e stucchi Litokol.

MINI MOTORIl reparto produzione dell’azienda reggiana Mini Motorha visto uscire il primo motoriduttore con una cifra a seizeri. Il fondatore Gianfranco Franceschini, insieme ai figliAndrea, Lorella e Marco – tutti impegnati nell’aziendapaterna – ha accolto con meritata soddisfazione un tra-guardo produttivo che, nell’ininterrotto flusso quotidianodi lavoro, giunge quasi come una sorpresa. La primaistintiva reazione è stata quella di mettere in relazione ilnumero 1.000.000 con i 40 anni di attività di Mini Mo-tor. Al di là del semplice dato numerico, certamente si-gnificativo per un’impresa di dimensioni medio-piccole,questo risultato porta inevitabilmente a riflettere sui va-lori di impresa che hanno consentito di raggiungerlo.Valori che, ancora oggi, si identificano nella qualità co-struttiva a partire dalla scelta dei materiali, nella preci-sione che assicura un funzionamento regolare dei moto-riduttori nel tempo, nell’efficienza che permette di otte-nere migliori rendimenti grazie a elevate prestazioni ab-binate a bassi consumi. A questi valori, efficacementevisualizzati nel nuovo “video istituzionale Mini Motor”, neva aggiunto un quarto che risponde al concetto di per-sonalizzazione.

COMATROLLa ricerca annuale condotta da Top Employers Institu-te certifica le migliori aziende al mondo in ambito HR:quelle che offrono eccellenti condizioni di lavoro, che

formano e sviluppano i talenti a ogni livello aziendale eche si sforzano costantemente di migliorare e ottimiz-zare le loro best practice nel campo delle RisorseUmane.Comatrol, storica azienda reggiana, oggi parte del co-losso multinazionale danese Danfoss, è entrata a pienotitolo nel novero delle 51 aziende Top Employers Italia inseguito ad un rigoroso processo di analisi e verifica del-le politiche inerenti le Risorse Umane in materia di: retri-buzione e benefit monetari, condizioni di lavoro e benefitnon monetari, formazione e sviluppo, opportunità di car-riera e cultura aziendale.Comatrol è riconosciuta dal mercato come il partner piùveloce nella progettazione, fabbricazione e fornitura divalvole a cartuccia e circuiti idraulici integrati (HIC).Da pioniere del mercato europeo delle valvole a cartuc-cia a realtà globale costruita sulla forza dei propri colla-boratori, Comatrol ha creato una cultura che motiva, va-lorizza e coinvolge i dipendenti, promuovendo uno spiri-to imprenditoriale e innovativo che li incoraggi a fornireai propri clienti il servizio eccellente che si aspettano emeritano.

COMER INDUSTRIESComer Industries e Liebherr hanno strinto ulteriormentela loro partnership, come evoluzione dei rapporti già in-staurati con successo per lo sviluppo e la produzionedi serie della nuova generazione di pale gommate com-patte. I rappresentanti del top management di entram-be le società si sono riuniti a Bischofshofen, in Austria,per condividere i progressi e gli obiettivi futuri della re-lazione.La partnership di Comer Industries con Liebherr ha avu-to inizio nel 2010 e ha portato alla validazione degli as-sali S -128 sul nuovo caricatore frontale compatto, do-po due anni di test sul campo.La nuova gamma di pale compatte gommate Liebherrrappresenta una completa riprogettazione, secondoun’impostazione altamente efficiente e performante, connuovi assali potenti e affidabili: un importante completa-mento della linea di prodotti per uno dei leader di mer-cato per le pale gommate.Liebherr è leader mondiale nei settori delle costruzioni eminerario, nonché un fornitore apprezzato di prodotti eservizi tecnicamente innovativi, orientati all’utilizzatore inmolti altri campi. La società è in continua evoluzione, siacome crescita organica che attraverso acquisizioni, ed èdiventata una delle più importanti aziende famigliari in

Germania, con più di 35.000 dipendenti in oltre130 realtà in tutti i continenti. Comer Industries– un fatturato stimato di 340 milioni di euro e1.367 dipendenti al 31.12.2013 – è leadermondiale nella progettazione e produzione di si-stemi avanzati di ingegneria e soluzioni di mec-catronica per la trasmissione di potenza, desti-nati ai principali costruttori di macchine agricole,macchine industriali e di energia applicazioni ita-liane ed internazionali.

INDUSTREEIl Maserati Music Experience ha preso il viacon l’emozionante concerto acustico di EnricoRuggeri che si è tenuto nella lussuosa cornicedel Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur. IlMaserati Music Experience è un nuovo formatche prevede una serie di aperitivi musicali. Siinserisce nell’ambito del Maserati Winter Tour2014 curato da Industree, divisione eventi e O-One, specializzata in digital communication eprogetti di branded content, per promuovere illancio del nuovo sistema a trazione integraleQ4 e dei due modelli Maserati che ne sonoequipaggiati (l’ammiraglia Quattroporte e lanuova berlina sportiva Ghibli). Il Maserati Win-ter Tour 2014 è un evento itinerante, un’occa-sione per immergersi nel mondo Maserati, nellelocalità sciistiche più suggestive (Courmayeur,Cortina e Livigno), scoprendo tutti i segreti del-la guida in condizioni di bassa aderenza. Un’e-sperienza reale e allo stesso tempo digitale,social, da vivere e condividere via Facebook eInstagram. Numerosi anche i blogger (food,luxury/fashion, lifestyle, automotive) coinvolti.Test drive sulla neve con il team di istruttoriprofessionisti della Maserati Driving Schooldell’ex pilota di Formula 1 Andrea de Adamich,lezioni di sci private con gli istruttori della Gior-gio Rocca Ski Academy sono stati progettati eorganizzati, implementando un modello di en-gagement innovativo, che si completa con ilnuovo format Maserati Music Experience, of-frendo ai partecipanti un’esperienza multisen-soriale. L’appuntamento successivo con il Ma-serati Music Experience si è svolto al GrandHotel Royal e Golf di Courmayeur con Federi-co Poggipollini e Niccolò Bossini.

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simità territoriale uno dei paradigmi del suo modusoperandi.Solo Car Server ha creato in Italia una rete di filiali aconduzione diretta, per affiancare i clienti con personaledipendente che vive e conosce le esigenze del territo-rio. Quattro nuove filiali sono in programma entro il2014, cinque saranno aperte nel 2015.

EMAKL’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Emak spa (MTA,STAR), uno dei maggiori player a livello globale nellaproduzione e nella distribuzione di macchine, compo-nenti e accessori per il giardinaggio, l’agricoltura, l’atti-vità forestale e l’industria, ha approvato il bilancio al 31dicembre 2013.A livello consolidato il Gruppo ha chiuso l’esercizio2013 con ricavi a 355 milioni di euro.L’EBITDA dell’esercizio ammonta a 34,2 milioni di euro.L’utile operativo dell’esercizio è pari a 22,4 milioni di eu-ro. L’utile netto dell’esercizio è di 10,5 milioni di euro. Ilpatrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2013 am-monta a 150,8 milioni di euro e la posizione finanziarianetta passiva si attesta a 76,4 milioni di euro. L’Assem-blea degli Azionisti ha deliberato la distribuzione di undividendo unitario pari a 0,025 euro per azione.L’Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevolecon riguardo alla politica della remunerazione adottatadalla società, illustrata nella sezione prima della Relazio-ne sulla remunerazione. L’Assemblea ha infine rinnovatol’autorizzazione all’acquisto e alla vendita di azioni pro-prie, fino a un massimo di 9.000.000 azioni, pari a circail 5,49% dell’attuale capitale sociale, tenendo contodelle azioni proprie già in portafoglio, attualmente in nu-mero di 397.233.

BOMBARDI RETTIFICHELavorazioni in piano, lappature e micro rettifiche: que-sto il core business di Bombardi Rettifiche srl, che haraggiunto il traguardo del 50° anniversario dalla fonda-zione. Costituita da Amilcare Bombardi e dalla moglieAda Riatti nel 1964 a Reggio Emilia, l’azienda ha sedeoggi a Cadelbosco di Sopra, conta 23 collaboratori, unfatturato di circa 2,5 milioni di euro ed è fornitrice deipiù importanti leader regionali nel settore oleodinamico,partecipando attraverso la filiera all’esportazione deipropri prodotti. L’importante anniversario è stato fe-steggiato presso il ristorante “Da Poli” a Castelnovo

Sotto, alla presenza di tutti gli attuali collaboratori, diStefano Landi, Presidente della Camera di Commerciodi Reggio Emilia e di Unindustria Reggio Emilia, e diuna ristretta cerchia di amici che in questo lungo perio-do hanno affiancato la famiglia Bombardi nella sua av-ventura. Mezzo secolo di storia che Bombardi Rettifi-che ha attraversato perseguendo crescita e sviluppo,innovando la produzione per rispondere alle richiestedel mercato, con l’entusiasmo proprio del fondatore.L’azienda oggi è guidata dal figlio di Amilcare, ClaudioBombardi. Bombardi Rettifiche nel 2012 ha costituitola rete d’impresa Precisionet insieme ad altre ottoaziende del territorio, per avviare una collaborazioneche consenta una gestione integrata dell’intera catenadi subfornitura meccanica e favorisca la strada dell’in-ternazionalizzazione attraverso la partecipazione collet-tiva alle più importanti Fiere di settore in Italia e all’este-ro. Un’esperienza giovane ma che sta dando una note-vole forza di crescita a tutte le componenti. Al terminedella serata, organizzata dalla responsabile MarketingClaudia Buzzi, gli oltre settanta ospiti hanno celebratocon una torta con serigrafato il logo dell’azienda e unbrindisi benaugurale per i futuri 50 anni di BombardiRettifiche.

DONELLI VINIDopo il grande successo registrato lo scorso anno, Do-nelli Vini – azienda emiliana fra le maggiori realtà produt-trici italiane – è tornata a Vinitaly per proporre prodottidalla forte impronta territoriale. La linea LambruschiDOC 360° è il fiore all’occhiello della produzione di Do-nelli Vini e si distingue per il design innovativo. A dare ilnome al progetto della cantina emiliana è la particolareetichetta che avvolge completamente la bottiglia (a360°): una soluzione originale ed esclusiva, che cattural’attenzione di una nuova generazione di consumatorisempre più esigenti, interessati non solo alla qualità, maanche allo stile del prodotto.L’etichetta della linea 360°, pensata per la GDO, è de-clinata in otto colori diversi, per identificare le tipologiedi vino proposte: Lambrusco DOC Reggiano secco eamabile, Lambrusco DOC Grasparossa di Castelvetroamabile e secco, Lambrusco DOC di Sorbara secco,Lambrusco DOC di Modena secco, e Lambrusco DOCSalamino di Santa Croce amabile e secco.Presso lo spazio Donelli Vini è stata apprezzata anche lalinea Spumanti Scaglietti nella bottiglia da 375 ml pen-sata appositamente per il canale Ho.re.Ca. e disegnata

INTERPULSLa sostenibilità di filiera è una sfida importante per il fu-turo dell’allevamento. La zootecnia di precisione non èpiù una pratica per pochi, virtuosi allevatori, ma un stru-mento basilare che permette di ridurre l’impatto ambien-tale e i costi di gestione degli allevamenti.InterPuls – realtà leader nelle soluzioni tecnologiche perimpianti di mungitura – ha tagliato un nuovo traguardonell’anno del quarantesimo anniversario: la certificazioneambientale ISO 14001. Con questa certificazione l’a-zienda di Albinea (RE) è tra i primi operatori del settorein Europa a raggiungere questo importante riconosci-mento.La certificazione ISO14001 testimonia che InterPulsopera con una grande attenzione sulle tematiche am-bientali.Impegno quotidiano, passione, formazione e ricerca;questi sono i quattro punti di forza che hanno permessoad InterPuls – oltre che di certificarsi ISO 14001 – diarrivare ad operare in più di 70 paesi nel mondo, con iquali realizza quasi il 95% del suo turnover annuale.

CAR SERVERCar Server che celebrerà ad ottobre i 20 anni di attivitàcresce ancora: l’azienda emiliana, prima del settore no-leggio a lungo termine a capitale interamente italiano,ha chiuso il bilancio 2013 con un fatturato di 175 milio-ni di euro, facendo segnare un aumento del 9% rispettoal 2012. Prosegue dunque il trend di accelerazione co-stante che ha contraddistinto Car Server negli ultimi an-ni. Il bilancio si è chiuso con un Ebitda superiore ai 96milioni di euro e un risultato ante imposte a 7,7 milioni dieuro. La flotta di Car Server ammonta oggi a 25.300mezzi. Nel 2013 sono stati immatricolati quasi 6.000nuovi veicoli, con un investimento superiore ai 106 mi-lioni di euro (+18%, rispetto al 2012). Entro i prossimitre anni l’azienda ha in programma di completare il pia-no di investimenti per 500 milioni di euro, che porteran-no entro il 2016 all’immatricolazione di 27.000 veicoli. Ilrecente ingresso di Iccrea BancaImpresa al 20% nellacompagine societaria ha consentito infatti a Car Serverdi dare il via ad un aumento di capitale che apre ulterioriprospettive di sviluppo.Oltre a nuove risorse finanziarie, l’accordo con le Ban-che del Credito Cooperativo permette di contare suuna presenza capillare in ogni regione, in linea con lescelte strategiche dell’azienda, che ha fatto della pros-

da Sergio Scaglietti, il celebre designer della Ferrari. Tragli spumanti della linea spicca il Lambrusco di SorbaraDoc Spumante brut Scaglietti (annata 2012) che ha ot-tenuto la segnalazione da parte di tre autorevoli guide,punto di riferimento accreditato per il pubblico e per glioperatori del settore: la guida I Vini d’Italia 2014 de l’E-spresso, e le due guide del Gambero Rosso, Vini d’Italia2014 e Berebene Low Cost 2014.In occasione del Vinitaly, Donelli Vini ha rinnovato lapartnership con altri grandi marchi dell’agro-alimentare,quali Negroni, Caffè Molinari, Bio-Hombre, Toschi e EatBetter.

ISIPLASTL’azienda correggese Isi plast ha presentato la SERIESO, frutto di un lavoro attento e realizzato con cura, de-dicata alla conservazione del cosmetico. Si tratta di unagamma che comprende packaging dai diversi formaticon coperchi dotati di sigillo di garanzia.I materiali utilizzati per la produzione dei contenitori so-no di alta qualità, rispettano le normative vigenti per pre-servare il contenuto al meglio, inoltre la loro composizio-ne è sicuramente la soluzione migliore ai problemi di fra-gilità, sicurezza e maneggevolezza dell’imballo.

FLUID-PRESSL’azienda Fluid-Press spa ha esposto quest’anno al CTTMosca dal 3 al 7 giugno, e sarà presente all’EIMA diBologna dal 12 al 16 novembre ed infine al Bauma Chi-na di Shaghai dal 25 al 28 novembre.Dal 1971 l’impresa di Albinea si occupa di valvole oleo-dinamiche, progettando e realizzando prodotti semprepiù affidabili ed avanzati che utilizzano l’olio come mezzofondamentale nella trasmissione del movimento.Ripercorrendo la storia di Fluid-Press si ricorda che l’ini-zio fu segnato dalla produzione di valvole di ritegno, diblocco pilotata, regolatrici di flusso, valvole per esclu-sione manometro, invertitori automatici, valvole perescavotori. Poi la gamma venne potenziata con la pro-duzione di valvole Overcenter, ampliando notevolmentela scelta e la possibilità di utilizzo. Nel 2010, per farfronte alle esigenze di un mercato sempre più competiti-vo, la Direzione di Fluid-Press decise di sviluppare levalvole elettriche 2 vie e 3 vie. Questo grazie a collabo-ratori competenti e muniti di decennale esperienza cheamano studiare le soluzioni più adatte ad ogni contestoapplicativo.

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TEAMSYSTEM EMILIA TeamSystem Emilia srl di Reggio Emilia e ISP srl di Par-ma, entrambe società del Gruppo TeamSystem leadernelle soluzioni software per aziende e professionisti,consolidano la propria presenza sul territorio unendo lestrutture organizzative. La nuova TeamSystem Emilia oraha quattro sedi operative: Reggio Emilia, Parma, Pia-cenza e Mantova con l’obiettivo di migliorare ulterior-mente il servizio ai propri clienti che a oggi contano1.100 aziende e più di 400 studi professionali. Con 90persone altamente specializzate, TeamSystem Emilia, daoltre trent’anni, propone e sviluppa soluzioni softwaregestionali ERP nei più importanti settori industriali ecommerciali. L’appartenenza al Gruppo TeamSystem hapermesso di sviluppare nuove tecnologie e progetti d’in-novazione realizzando strumenti sempre più facili dausare e ancora più completi. In questi ultimi mesi ilGruppo TeamSystem ha ulteriormente consolidato lasua presenza sul territorio nazionale acquisendo la divi-sione ACG di IBM Italia con oltre 6.000 clienti e il24OreSoftware, la divisione software del Gruppo Sole24Ore, con un parco di 49.000 clienti. A oggi il GruppoTeamSystem con 1.700 dipendenti, oltre 170.000 clien-ti si consolida come una delle maggiori realtà nazionalinel campo della produzione del software per le aziendee studi professionali.

ARTONI TRASPORTII risultati consuntivati nel primo trimestre 2014 confer-mano la capacità di Artoni di concretizzare gli obiettividell’anno, rispettando i tempi e le tappe previste. Nume-ri alla mano, il fatturato dei primi tre mesi del 2014 è ri-sultato in leggera crescita rispetto al primo trimestre2013, un risultato non scontato vista la mancata ripresadella produzione industriale in molti settori. In particola-re le attività di trasporto e distribuzione di collettame, dasempre il core business della Artoni Trasporti, hannofatto registrare nei primi tre mesi del 2014 miglioramentirilevanti nell’ordine del +6%. La reddittività confermauna chiara inversione di tendenza; nel primo trimestre2013 l’utile operativo era ancora in terreno negativo,mentre al 31 marzo 2014 gli indicatori finanziari sonotornati ad essere positivi. Il margine operativo lordo(Ebitda) è in crescita significativa e pienamente in lineacon le previsioni aziendali dell’anno. Il livello occupazio-nale dell’azienda nel primo trimestre 2014 è rimasto sta-bile rispetto all’anno precedente ed interventi operativi

mirati hanno consentito di potenziare ulteriormente lacapillarità del servizio in tutta Italia. L’azienda prevede fi-no al 2018 una crescita media del 3-4% annuo per arri-vare ad un fatturato di circa 250 milioni di euro ed un in-cremento complessivo della marginalità di quasi cinquepunti. Un impegno sfidante che punta a nuovi orizzontidi sviluppo consolidando una politica gestionale impron-tata sul rigore, e una focalizzazione sui nuovi investimen-ti strategici.

EUROCADIl Centro di Assistenza Doganale Eurocad spa (ex Es-se.di srl) festeggia i 30 anni di attività ed è il primo inEmilia Romagna ad ottenere la certificazione A.E.O.-Fullche riguarda non soltanto gli adempimenti doganali allafrontiera, ma l’intero flusso delle merci. Gli alti standardqualitativi dimostrati in materia di sicurezza e di protezio-ne delle informazioni e dei dati acquisiti ed elaborati nel-le procedure di sdoganamento hanno portato Eurocadad ottenere questo importante traguardo. È diventatauna realtà ben conosciuta dalle aziende della provinciadi Reggio Emilia da sempre votate alla conquista deimercati esteri e che, soprattutto in questa fase in cuil’internazionalizzazione è la chiave per agganciare la ri-presa, necessitano dell’intervento di Eurocard per evita-re fermi delle merci alle dogane, sanzioni e problemati-che di gestione delle documentazioni che devono esse-re conservate per anni.Eurocad spa opera nello svolgimento dei processi di-chiarativi delle merci (bolle doganali), nella formazionedelle risorse umane aziendali e nell’analisi e compren-sione delle normative vigenti in materia. Predispone ledichiarazioni statistiche intracomunitarie “Intrastat” ederoga consulenza specifica ed operativa oltre all’assi-stenza legale specializzata nel settore del contenziosodoganale.

WEBRANKINGInfoJobs.it, la principale realtà italiana ed europea nelsettore del recruiting online per numero di offerte di la-voro, traffico Internet e numero di CV in database, sce-glie di nuovo Webranking, l’agenzia italiana più certifica-ta da Google, come partner ideale per attuare e svilup-pare efficaci strategie digitali, a conferma di una colla-borazione sempre più intensa fra le due realtà. Gli ottimirisultati ottenuti dalle campagne PPC hanno portatoInfoJobs.it a prediligere Webranking anche per le attività

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informazioni riguardanti gli incidenti stradali che vengo-no distribuiti alle agenzie assicurative o alle officine peressere installati sui veicoli. L’esigenza manifestata adArscolor Interactive da Octo, riguardava la necessità dicensire in tempi molto rapidi i terminali in giacenza dalleagenzie assicurative. La proposta studiata prevede l’uti-lizzo di smartphone o tablet per eseguire gli inventari. Arscolor Interactive inoltre affianca da due anni l’azien-da Veroni nell’approccio al canale online. In questa oc-casione, Veroni ha espresso l’esigenza di integrare lacomunicazione sul canale offline e online a supportodell’iniziativa “Insieme a Voi” dedicata ai punti vendita. Ilprogetto ha un duplice obiettivo: da una parte fidelizzarei punti vendita creando affezione alla marca attraversoiniziative che supportino i dealers, dall’altra acquisire idati mancanti alle anagrafiche dei punti vendita in mododa facilitare la comunicazione con i propri interlocutorisui mezzi digitali. “Insieme a Voi” prevede lo sviluppo diun mini sito ad hoc consultabile dal rivenditore in segui-to al ricevimento di un pack a lui dedicato.

PROJECT GROUP - ELECTRIC WORLD Project Group, Electric World e Ibatici, tre importantirealtà reggiane e modenesi, hanno dato vita ad unanuova società denominata Linea Italiana Energy Team,con sede a San Polo d’Enza (RE) e Fiorano Modenese(MO), attiva in diversi ambiti: servizi integrati (progetta-zione, realizzazione e gestione di impianti tecnologici ci-vili ed industriali) e facility (facility management).Per quanto riguarda il primo macro tema d’intervento lanuova azienda mette al servizio del cliente professiona-lità ed esperienza, insieme all’innovazione tecnologicavolta alla sostenibilità ambientale. Si giunge quindi adindentificare soluzioni all’avanguardia per i settori elettri-co, illuminazione, automazione, fonti rinnovabili, climatiz-zazione, antincendio ed acustica. Gli impianti realizzatisono ecosostenibili e volti a coniugare il risparmio ener-getico con il massimo comfort. L’impresa inoltre offreanche un pacchetto di servizi per la gestione, conduzio-ne e manutenzione degli impianti tecnologici (termici,idrici, frigoriferi, di climatizzazione, elettrici, elettronici,telefonici, antincendio, allarme, antintrusione e videosorveglianza) atti a migliorare l’efficienza e ridurre i costidi gestione per edifici quali ospedali, siti industriali, cen-tri commerciali ed uffici pubblici.Il Facility Management di Linea Italiana Energy Team èun approccio multidisciplinare di pianificazione, proget-tazione e gestione integrata di tutti i servizi no core di

di ottimizzazione per i motori di ricerca: già da agosto2013 infatti l’agenzia di Web Marketing gestisce consuccesso campagne Google Adwords – search, displaye remarketing – e Gmail Sponsored Ads. Primo playerdel settore, InfoJobs.it è il primo sito di recruiting onlinein Italia ad aver raggiunto il traguardo dei 5 milioni dicandidati e conta più di 45.000 offerte di lavoro attive.Oltre 70.000 aziende hanno scelto di affidarsi al know-how di InfoJobs.it per la ricerca di personale. Grazie an-che alla partnership con Webranking, InfoJobs.it vedecrescere ulteriormente il distacco di traffico e volume diregistrazioni rispetto ai competitor. In aggiunta, la cor-retta pianificazione media ha permesso di dimezzare ilcosto di acquisizione (CPA) sia delle aziende che deicandidati. Per migliorare ulteriormente i risultati e perfe-zionare la propria visibilità online, InfoJobs.it ha decisodi affidare a Webranking anche la consulenza di SEO.La possibilità di integrare le attività di SEO con le cam-pagne SEM permette di massimizzare i risultati dellestrategie digitali con azioni modificabili in base alleperformance, in tempo reale, di sito e campagne. L’inter-vento di Webranking permetterà ulteriormente adInfoJobs.it di consolidare e far crescere la propria pre-senza online sulle pagine dei motori di ricerca. Una buo-na attività di SEO non migliora solo il posizionamentoorganico, ma grazie ad un lavoro di copywriting permet-te di aumentare la possibilità che il risultato venga clic-cato, migliorando, di fatto, il tasso di click nelle SERP, eoffrendo quindi un maggior numero di visite.

ARSCOLOR INTERACTIVEIl Gruppo Maschio Gaspardo, multinazionale leader nel-la produzione di attrezzature agricole, ha espresso adArscolor Interactive la necessità di comunicare con ilproprio target (cliente finale, rete vendita, collaboratoriinterni) attraverso il canale mobile. Due le soluzioni chesono state individuate. My Library: un’applicazione mo-bile iOS e Android che consente la distribuzione docu-mentale attraverso l’accesso ad aree profilate. In alter-nativa, previo login da area riservata è possibile accede-re, in funzione del proprio profilo, a documentazionecommerciale dedicata: listini, informazioni tecniche ag-giuntive, statistiche e dati sensibili. La seconda soluzio-ne ha previsto lo sviluppo dell’App in modalità Kiosk,per renderne possibile l’uso durante gli eventi fieristici.Octo, brand leader a livello mondiale nel mercato del-l’Insurance Telematics, per l’erogazione dei servizi si av-vale di dispositivi capaci di rilevare automaticamente le

supporto alle attività primarie di un’azienda.Può essere definito come la disciplina checoordina lo spazio fisico di lavoro con le ri-sorse umane, integrando principi di businessadministration, architettura, scienze ingegne-ristiche e comportamentali, per assicurare lafunzionalità degli ambienti di lavoro e contri-buire così al successo dei team di lavoro del-le organizzazioni.In questo modo si garantisce l’ottimizzazionedei processi, l’efficienza dei servizi e la ridu-zione dei costi, attraverso l’esternalizzazionedi una gestione sovente onerosa e comples-sa, che distoglie l’attenzione delle aziendeverso il proprio core business.

CANOSSA EVENTSPassione per la bellezza, una profonda atten-zione per i dettagli e l’eccellenza nel coniuga-re sportività e bel vivere, sono i valori che ca-ratterizzano l’organizzazione della Cuervo ySobrinos Cup, evento creato dalla partner-ship tra Scuderia Tricolore, Cuervo y Sobri-nos SA e Canossa Events. Una manifestazio-ne fortemente voluta dalla Cuervo y Sobri-nos, main sponsor dell’evento, che per pro-muovere la “Racing Collection” della serieHistoriador, ha deciso anche per quest’annodi fare omaggio a tutti i piloti di un nuovo,prestigioso orologio automatico realizzatoesclusivamente per l’evento e personalizzatocon il numero di gara.E così dal 3 al 6 luglio si rinnova l’appunta-mento estivo con le auto storiche nel cuoredelle Alpi tra Italia, Svizzera e Austria.Eleganza e charme, lusso e relax intervallatida tornanti impegnativi, curve veloci e pae-saggi mozzafiato, con un equilibrio perfettotra cronometri e relax.A Bormio dal 3 al 6 luglio si terrà un weekend indimenticabile fatto di passione e moto-ri, eleganza e charme, lusso e relax intervallatida tornanti impegnativi, curve veloci e pae-saggi mozzafiato.

EMILIANA IMBALLAGGIL’impresa Emiliana Imballaggi ha appena fon-

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dato Emi Pack Logistic, società che accoglie il knowhow tecnico di un ramo di un’azienda padovana dellostesso settore, la Zeta Pack Logistic.Con questa operazione l’azienda reggiana leder nel set-tore del packaging industriale incrementa la propria of-ferta di soluzioni personalizzate e si aggiudica un seg-mento di mercato di nicchia, ma in prospettiva di cresci-ta e in parte già presente nel proprio core business.Continua così il percorso di specializzazione mirato alpackaging on demand, estremamente customizzato,usufruendo della nostra consolidata struttura commer-ciale e amministrativa Complice la posizione strategica– a fianco dell’autostrada del Brennero – Emiliana Im-ballaggi ha sempre compreso e anticipato le necessitàlogistiche delle industrie del territorio che esportanoprodotti di meccanica nei settori dell’automazione indu-striale, dell’agricoltura, dell’aeronautica, dell’automotivee dell’elettronica.

Q&O CONSULTINGLean design: change&coach entra con successo negliuffici tecnici. Q&Oconsulting, grazie alle sinergie messein campo dal proprio contratto di rete wege, ha svilup-pato un nuovo approccio organizzativo per la gestione-dei progetti, particolarmente indicato a risolvere i conflit-ti ed i ritardi che affliggono le aziende manifatturiere,quando i processi di innovazione prodotto, di industria-lizzazione e di customizzazione si contendono le stesserisorse e rivendicano ciascuno la propria priorità. Il tema non è certo nuovo, ma le soluzioni finora cono-sciute sono state per lo più sviluppate in contesti ad al-tissima complessità e/o rischio d’impresa associato: laricerca farmaceutica e l’industria aereospaziale sonodue classici esempi al riguardo. Le tecniche manage-riali a cui fanno riferimento sembrano però inapplicabilinella maggior parte dei settori industriali manifatturieri,dove i tempi di attraversamento dei processi innovativisono molto più corti, il ciclo di vita dei prodotti più bre-ve ed il livello di personalizzazione su specifica clientepiù spinto.Mutuando dalla rete competenze specifiche di Techno-logy Transfer e Life Science e coniugandole alla pro-pria esperienza di Project Portfolio Management, 3D-Stage&Gate e Lean Thinking, Q&O ha messo a puntoun approccio metodologico particolarmente sempliceed efficace, con il quale si riesce in poco tempo a met-tere ordine nei processi decisionali associati all’innova-zione, ad accorciare i tempi di risposta e a mantenere

la focalizzazione dell’Ufficio Tecnico sugli obiettivi prin-cipali definiti. Le applicazioni fin qui realizzate in ambito meccatronico,industriale ed alimentare sono andate ben oltre leaspettative di partenza.

FLEXIBORDGiplast Group, leader italiano nella produzione di bordiin ABS e PVC per l’industria del mobile, con sedi pro-duttive in Abruzzo ed Emilia Romagna, nei giorni scorsiè stato presentato alla platea di Palazzo Mezzanotte inPiazza Affari, insieme ad altre 27 società italiane am-messe al programma Elite. (elite.borsaitaliana.it) L’ambi-zioso processo di sviluppo e di crescita di GiplastGroup è iniziato nel 1997 quando si è specializzata nel-la produzione di Bordo Piatto in ABS ed è diventata topplayer italiano. Nel giugno 2013 si è trasformata in spaed ha acquisito la totalità del capitale di Flexibord spa,azienda leader nella produzione di bordi sintetici per l’in-dustria del mobile con sede a Luzzara (RE), suo princi-pale competitor italiano.Con questa acquisizione Giplast Group è diventata pri-ma azienda Italiana e ha consolidato la sua posizionetra le prime sei in Europa. La forte predisposizione al-l’export e la continua ricerca di nuovi mercati, ha con-dotto Giplast Group verso il programma Elite, un validostrumento per accrescere la visibilità sui mercati inter-nazionali e in particolare in quelli emergenti come laRussia ed il Brasile nuovi paesi target per lo sviluppodell’azienda.

SIL ENGINEERINGSIL engineering, società di servizi che opera da decenninel campo della consulenza e progettazione in materiadi ambiente, igiene e sicurezza del lavoro, ha attivatoiLab, un nuovo laboratorio di analisi chimiche industriali.Conoscenze multidisciplinari, esperienza, tecnica, mo-derna strumentazione ed una particolare attenzioneverso le esigenze dei clienti sono alla base dell’attivitàaziendale e trovano oggi un nuovo ambito operativo at-traverso la creazione di un laboratorio di analisi chimi-che industriali denominato iLab. Qui vengono effettuatianalisi chimiche nell’ambito dell’igiene e della protezio-ne ambientale sulle diverse matrici nel settore indu-striale, offrendo un supporto tecnico indispensabile peruna corretta gestione delle varie problematiche con-nesse. iLab si rivolge ad un’ampia gamma di interlocu-

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tori pubblici e privati, dalle imprese manifatturiere deicomparti agro-alimentare, edilizia e commercio, fino alleassociazioni di categoria e alle istituzioni. I prelievi ven-gono effettuati direttamente presso l’unità produttivadel cliente con l’ausilio di mezzo mobile attrezzato estrumentazione portatile. Vengono eseguite analisi dilaboratorio su aria, ambiente, acque potabili e reflue, ri-fiuti industriali e terreni nell’ambito delle bonifiche am-bientali, oltre a verifiche della qualità dell’aria nei luoghidi lavoro. Lo staff, composto interamente da giovanilaureati, è una scommessa in un mercato in continuaevoluzione, dove competenza, merito ed intraprenden-za possano fare la differenza nel perseguire gli obiettividi politica della qualità.

STUDIO MASTERCONSULTStudio MasterConsult di Franco Tranquilli e FrancescaBonacini offre i tradizionali servizi della professione delcommercialista con particolare attenzione alle tecnolo-gie che consentano di fruirli con modalità innovative: l’e-laborazione della contabilità (che può riguardare anchela gestione del magazzino) avviene tramite collegamentovia internet al server dello studio localizzato presso undata center (soluzione che garantisce la connessioneinternet 24/24). Lo Studio è quotidianamente impegnato nella consu-lenza fiscale e amministrativa, gestionale e finanziariaunitamente ai servizi necessari a sostenere le impreseed i lavoratori autonomi negli adempimenti previsti dal-la complessa normativa vigente. Inoltre è in grado dioffrire, con l’apporto di partner tecnici qualificati, solu-zioni per la gestione informatica delle imprese adegua-te alle moderne esigenze nella gestione economica efinanziaria, in particolare nella gestione della tesoreria.È attiva anche l’assistenza fiscale rivolta ai dipendentie collaboratori delle imprese nella compilazione delladichiarazione del 730 quale “ufficio autorizzato” di unqualificato CAF.

CIS & METDal 1992 la softwarehouse di Reggio Emilia Cis & MetInformatica sviluppa sistemi informatici integrati per lagestione di logistica, trasporti e spedizioni. L’impresa harealizzato una serie di verticalizzazioni per fashion, auto-motive, alimentare, farmaceutico, industriale, oltre allagestione di magazzini automatici e controllo pic. Ad unadi queste soluzioni ha fatto ricorso Beltrami Tsa, distri-

butore di accessori e abbigliamento sportivo per il cicli-smo specializzato per la strada e mountain bike con ri-venditori su tutto il territorio nazionale.Lorella Colli, Operation Manager di Beltrami TSA diReggio Emilia, ha spiegato di essersi rivolta a Cis & Metper risolvere alcune criticità: difficoltà nell’approvvigio-namento dei prodotti, lentezza nelle spedizioni, probleminel riuscire a soddisfare le esigenze dei clienti erano gliostacoli principali del distributore che ha deciso di adot-tare la soluzione Cm-Logistica.Net di Cis & Met Informa-tica. In questo modo Beltrami Tsa ha avuto una cono-scenza dettagliata del proprio magazzino tramite unasoluzione informatica semplice e sicura che è stataadattata alle esigenze dell’azienda integrandosi anchecon gli altri programmi.I responsabili della softwarehouse hanno spiegato cheBeltrami TSA – forte di una precedente esperienzacon Cis & Met – è andata sul sicuro scegliendo un for-nitore in grado di capire i suoi problemi e tradurli in so-luzioni efficienti. L’esempio arriva dall’integrazione dellasoluzione con i programmi utilizzati dai corrieri, un pun-to fondamentale per il distributore. Alla fine, i risultatiderivanti dall’implementazione della soluzione per la lo-gistica di Cis & Met informatica sono evidenti, tangibilie quantificabili: il cliente ha realizzato infatti un incre-mento del 160% delle spedizioni giornaliere, ottenen-do una maggiore velocità di gestione dei carichi delmateriale dai fornitori. Un miglioramento che ha per-messo di acquisire nuovi marchi e di conseguenza au-mentare il portfolio clienti grazie alla disponibilità dinuovi prodotti.

ERREVI SYSTEMErrevi System, società reggiana specializzata in consu-lenza ICT strategica, ha ottenuto l’EMC Partner Servi-ces Quality Award 2013, che le è stato conferito daEMC Corporation in occasione di EMC World 2014 aLas Vegas, per il raggiungimento di un eccezionale livel-lo di eccellenza del servizio e per la soddisfazione delcliente, misurati dal Partners Services Quality Program(PSQ) di EMC. Il programma EMC PSQ è basato sullarichiesta di feedback ai clienti relativamente alla qualitàdei servizi erogati dai Service Partners EMC. L’aziendaha ringraziato pubblicamente tutti i clienti che hannoaderito al programma di verifica e che hanno contribuitoal riconoscimento della qualità dei servizi. Il premio è an-cor più significativo poiché nell’intera area EMEA è sta-to conferito a soli 7 partners.

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Il Padiglione Italia Expo 2015 è stato progettato da Nemesi&Partners, società di servizi integrati di architettura, con sede a Roma, guidata da MicheleMolè e da Susanna Tradati, partner associato. L’immagine riprodotta è stata realizzata da Nemesi&Partners.

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È stata ospite di Unindustria Reggio Emilia in occasione del convegno tenutosinel settembre 2013 nella sede di via Toschi intitolato: “Expo 2015 - opportunità perle imprese” in cui, durante la fase conoscitiva di “avvicinamento” alla kermes-se, sono state indicate le linee di indirizzo e i percorsi utili a cogliere e intercet-tare le opportunità insite nell’esposizione internazionale.

EXPO 2015 rappresenta un’occasione straordinaria per

il nostro Sistema Paese, una vetrina che ci porterà per sei

mesi alla ribalta di tutto il mondo, come se l’Italia realizzas-

se una grande “missione” in oltre 140 Paesi per ben 180

giorni.

Il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” consentirà

un confronto su scala globale su temi che riguardano l’uo-

mo sia in quanto individuo, come quelli relativi a nutrizio-

ne e salute, sia in quanto inserito in un contesto ambien-

tale ed economico.

Il sistema Confindustria ha colto da tempo questa oppor-

tunità ed è impegnato in tutto il territorio nazionale per va-

lorizzare al massimo il sistema industriale italiano e le sue

produzioni. EXPO permetterà di promuovere, da un lato,

l’agroindustria italiana, un settore al quale, grazie alla qua-

lità e varietà dei prodotti e dei processi produttivi, è rico-

nosciuto un ruolo di assoluta preminenza a livello interna-

zionale. Dall’altro, sarà un’occasione per far conoscere l’ec-

cellenza di molteplici settori del made in Italy come pro-

gettazione, impiantistica, tecnologie alimentari, catena del

freddo, packaging, energia e così via.

Si tratterà, insomma, di una manifestazione che consen-

tirà di approfondire le tendenze e i segnali che emergeran-

no nel futuro, che le aziende dovranno saper cogliere per

affrontare con maggiore determinazione nuovi mercati. Pen-

so ad esempio ad ambiti che il consumatore oggi ritiene

molto sensibili, quali la nutrizione e il benessere, la rifor-

mulazione dei prodotti e dei packaging intelligenti, una di-

stribuzione innovativa, il riciclo e una reinterpretazione dei

residui delle lavorazioni.

Le imprese dell’Emilia-Romagna, che rappresentano un tes-

suto industriale vario e dinamico, hanno tutte le capacità

e possibilità per cogliere questa sfida, e stanno lavoran-

do in modo da presentarsi al meglio a questo appuntamen-

to. Una prima opportunità è quella rappresentata dalla pos-

sibilità di fornire prodotti e servizi all’EXPO e agli oltre 140

Paesi che saranno presenti da maggio ad ottobre: il sito

web di Confindustria e quelli di EXPO e Padiglione Italia

offrono tutte le informazioni.

Anche le iniziative che la Regione Emilia-Romagna sta met-

tendo in campo vanno nella giusta direzione. Per quanto

riguarda “Emilia-Romagna ad EXPO”, la nostra regione avrà

una “settimana di protagonismo”, a metà settembre 2015,

con un spazio espositivo di grande rilievo e tutta la comu-

nicazione dell’Expo dedicata alla nostra regione. Per tre mesi,

da agosto ad ottobre, vi sarà una “piazzetta” esterna de-

dicata all’Emilia-Romagna, in cui sarà possibile organizza-

re eventi anche da parte di imprese e sistemi di imprese.

Per i sei mesi, inoltre, la Regione avrà un ufficio istituzio-

nale, utile per ospitare incontri ristretti con delegazioni in-

ternazionali.

Ma ancora più importante è “EXPO in Emilia-Romagna”,

vale a dire quanto si sta organizzando in Emilia-Romagna

per attrarre turisti e addetti ai lavori. La Regione sta met-

tendo a punto un calendario coordinato di eventi cultura-

li, turistici e fieristici, e un vasto programma di incoming di

imprese, buyer, importatori, chef, giornalisti internaziona-

li. Inoltre, è in corso di definizione il programma di World

Food Forum, una serie di convegni e seminari che coinvol-

geranno esperti, ricercatori, imprese, policy maker di

fama internazionale per affermare l’Emilia-Romagna come

“capitale mondiale del cibo”. Tramite Apt si stanno definen-

do pacchetti turistici specifici per i visitatori dell’EXPO. Già

da quest’anno la Regione ha concordato con le organiz-

zazioni fieristiche di “declinare in chiave Expo” le principa-

li fiere internazionali attinenti direttamente o indirettamen-

te ai temi Expo.

Di particolare interesse per le nostre imprese sono ovvia-

mente le delegazioni internazionali, in particolare quelle eco-

nomiche. Come Confindustria collaboreremo in modo stret-

to con la Regione, al fine di selezionare le delegazioni dei

Paesi di maggior interesse ed invitarle in regione ad incon-

tri con le nostre imprese e visite in azienda.

Il “menu” offerto da EXPO, quindi, è davvero ricco di spun-

ti e di sfide. Certo, sta nella capacità proattiva delle impre-

se saper affrontare le sfide e trasformarle in occasioni di

crescita per intercettare nuove possibilità di business.

Aggiungo solo, in conclusione, che la rilevanza di EXPO

2015 per il rilancio dell’economia e la credibilità interna-

zionale del nostro Paese è vitale. Non possiamo permet-

terci di mancare questo obiettivo, e pertanto le vicende re-

lative agli appalti non devono incidere sui tempi di realiz-

zazione del sito espositivo e di organizzazione dell’even-

to, pur con la più rigorosa vigilanza da parte delle Autorità.

PROGETTO SPECIALE DICONFINDUSTRIAEXPO 2015Intervento di Annalisa SassiCoordinatrice Expo 2015 Confindustria Emilia-Romagna

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EXPO 2015

Unindustria Reggio Emilia si è attivata da subito per garantire alle imprese Asso-ciate un’assistenza costante, affinché siano in grado di cogliere in maniera tempe-stiva tutte le opportunità che questa importante manifestazione offre nel campodel business.È stato creato, all’interno di via Toschi, un apposito gruppo di lavoro in grado diindividuare ambiti di opportunità su più piani, dall’internazionalizzazione alla va-lorizzazione e sviluppo del Territorio, alla promozione di attività rivolte ai settorimerceologici industriali (in primis quello agroalimentare).Unindustria ha garantito un ampio coinvolgimento degli imprenditori nell’indivi-duazione di obiettivi e progetti legati a EXPO, offrendo parallelamente consulen-za e organizzando momenti di approfondimento sul tema della manifestazione in-ternazionale, ed è stata anche promotrice di iniziative in diversi ambiti istituzio-nali, e in collaborazione con i più importanti soggetti del nostro territorio.È inoltre stata attivata un’area informativa dedicata ad EXPO sul portale di Unindu-stria che ha offerto informazioni aggiornate e tempestive su avvisi pubblici e appalti.

Il Comitato promotore di Reggio Emilia per Expo 2015 opera affinché le at-tività e le iniziative che saranno realizzate a Reggio siano inserite nel palin-sesto di eventi della manifestazione milanese. Lo ha sancito in municipio lasottoscrizione del protocollo di intesa per la costituzione del Comitato daparte delle istituzioni del territorio.L’accordo è stato siglato dal sindaco vicario di Reggio, Ugo Ferrari, dall’as-sessore provinciale all’Agricoltura Roberta Rivi, dal presidente della Cameradi Commercio Stefano Landi, dal rettore dell’Università degli studi di Mode-na e Reggio Oreste Andrisano, dalla presidente della Fondazione ReggioChildren Carla Rinaldi, dal direttore di Reggio Emilia Innovazione Arturo Tor-naboni, dal presidente di Crpa Giuseppe Veneri, dal vicepresidente dellaFondazione i Teatri Gianpiero Grotti, dal vicepresidente della FondazioneNazionale della Danza Maria Merelli e dal presidente della Fondazione Pa-lazzo Magnani Iris Giglioli. Il Comitato in particolare si occuperà di coordinare e dare organicità alleazioni e ai progetti del territorio collegati ad Expo 2015, in sinergia tra i di-versi soggetti pubblici e privati; predisporre un programma di avvicinamentoe di presenza all’Esposizione Universale del 2015, per favorire la partecipa-zione delle istituzioni e della cittadinanza all’evento; definire un palinsesto2015 di eventi/attività a Reggio in concomitanza con l’Expo 2015 di Milano;studiare come il sistema dei trasporti, della logistica e della ricettività diReggio possa contribuire a gestire in modo ottimale il flusso dei visitatoridell’Expo 2015 e come Reggio possa essere proposta in modo opzionalecome meta aggiuntiva dei visitatori dell’Expo 2015; veicolare attraverso inetwork e le reti internazionali collegati al sistema di Reggio la promozionedelle iniziative locali collegate a Expo 2015; garantire la visibilità delle inizia-tive realizzate. ùIl Comitato promotore si è articolato in gruppi di lavoro te-matici cui spetta il coordinamento delle attività e delle iniziative inserite neipalinsesti legati a Expo 2015: programma delle iniziative di avvicinamentoall’Expo e palinsesto degli eventi contemporanei al periodo dell’Esposizione

Reggio Emiliae l’Expo

Firma Expo Reggio Emilia

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Universale, Relazioni internazionali, Partecipazione diret-ta all’Expo, Incoming e Ricettività del territorio.

Un’opportunitàLa prossima Esposizione Universale, che ha per tema“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, costituisce infatti,anche per Reggio Emilia, un’opportunità di grande rilie-

vo per lo sviluppo dell’attrattività e la promozione delleeccellenze del territorio, di quelle competenze distintivepiù affermate e apprezzate nel mondo, come di quelleforse meno note, ma non per questo meno significativee innovative. Fra le competenze distintive che attraversol’Expo possono ottenere valorizzazione ed essere volanodi attrattività vi sono: l’economia della conoscenza indi-cata nel Progetto Area Nord e in particolare nel Parco

dell’Innovazione, Conoscenza e Creatività (il Centro in-ternazionale Malaguzzi e il Tecnopolo sono i due fulcrigià attivati) per lo sviluppo della Ricerca e dell’Innova-

zione nelle competenze su Educazione, Meccatronica,Agroalimentare e Green economy; l’agri-food (dalle tipi-cità gastronomiche, a partire dal formaggio Parmigiano-Reggiano, alla attività di ricerca industriale per i settoridella lavorazione e trasformazione delle carni, del latte edei prodotti ortofrutticoli); cultura; turismo e accoglienzaper sviluppare l’ospitalità in termini di qualità dell’offertadiretta a cittadini e turisti italiani e stranieri.

Una porta privilegiata di accesso all’ExpoLa nuova stazione ferroviaria dell’Alta Velocità ReggioEmilia e la fermata Mediopadana, che collega Milano aReggio Emilia in meno di 45 minuti e serve un bacino diArea di quasi due milioni di abitanti, costituisce un vei-colo di attrattività del territorio e un’opportunità moltoimportante di avvicinamento a Milano e alla sua Expo inun tempo assai breve. La stazione Mediopadana puòdunque rappresentare per l’intera Area Vasta una delleporte di accesso privilegiato all’Expo.

Reggio Children al Children ParkLa collaborazione tra Expo 2015 e Reggio Emilia ha giàprodotto un prestigioso risultato in tema di educazione,che trova in Reggio Emilia una competenza distintiva, ri-conosciuta nel mondo e che la stessa Expo 2015 spaha voluto valorizzare assegnando all’Istituzione Scuole eNidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia ed a ReggioChildren il compito di ideare e progettare l’Area Tematica

Children Park nel Sito Espositivo di Expo Milano 2015. IlComune di Reggio Emilia ed Expo Spa avevano inoltrefirmato un Protocollo d’intesa nel novembre 2012.

Durata della manifestazione6 mesi, da venerdì 1° maggio a sabato 31 ottobre 2015

OrganizzazioneExpo 2015 spa, società costituita dal Governo Italiano, dal-la Regione Lombardia, dalla Provincia di Milano, dal Comu-ne di Milano e dalla Camera di Commercio di Milano.

TemaNutrire il pianeta, energia per la vita. Saranno chiamatein causa le tecnologie, l’innovazione, la cultura, le tradi-zioni e la creatività legati al settore dell’alimentazione edel cibo. L’asse principale è il diritto ad una alimentazio-ne sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti dellaTerra. La preoccupazione per la qualità del cibo in unmondo sempre più popolato (si calcola che nel 2050 gliabitanti della Terra saranno 9 miliardi) si accompagna ascenari di un aumento dei rischi per la quantità globaledei cibi disponibili.

Visitatori stimati21 milioni di visitatori attesi (circa 30% stranieri)

Espositori147 Paesi; 60 Partecipanti Corporate (nazionali ed in-ternazionali); 10 organizzazioni internazionali;

Indotto100mila richieste di lavoro; giro d’affari di 25 miliardi dieuro (stime del Governo e del commissario unico Giu-seppe Sala).

Investimenti11 miliardi di euro, di cui 1,3 pubblici.

Area del sito espositivo1,1 milioni di mq. Collocata a Nord-Ovest della città, in

in pilloleEXPO 2015

un’area adiacente il nuovo complesso fieristico di Rho-Pero. Misurerà complessivamente 110 ettari (controuna superficie complessiva, comprensiva dei servizi disupporto, pari a 200 ettari). La pianta del sito è svilup-pata intorno a due assi principali, Cardo e Decumano.All’interno del sito saranno presenti cinque aree o padi-glioni tematici che svilupperanno i temi della nutrizione edella sostenibilità secondo differenti ambiti: l’esperienzadel cibo e il futuro, il legame tra la nutrizione e l’infanzia,la possibilità di un cibo sostenibile, il rapporto tra il ciboe l’arte, la modalità di produzione del cibo. Questi padiglioni saranno così denominati:

1. Padiglione Zero - Situato all’estremità ovest del sito,funge da portale d’accesso e introduzione alla visita.Ospiterà il contributo delle Nazioni Unite e la Best Prac-tice Area, ovvero la raccolta delle migliori esperienze edesempi sul tema della nutrizione. Quest’ultima vede lapresenza di 15 “Migliori esperienze di sviluppo sosteni-bile nell’ambito della sicurezza alimentare”. In particolaresaranno selezionate le migliori esperienze in ambito:• gestione sostenibile delle risorse naturali;• aumento della quantità e miglioramento della qualità

dei prodotti dell’agricoltura;• dinamiche socio-economiche e mercati globali;• sviluppo sostenibile delle piccole comunità rurali;• modelli di consumo alimentare: dieta, ambiente, so-

cietà, economia e salute.

2. Parco della Biodiversità - Un grande giardino di circa14.000 m² posto nell’area Nord e adiacente alla LakeArena, finalizzato alla riproduzione della varietà della Vi-ta. All’interno del Parco saranno inseriti i tre cluster de-dicati alle zone aride, alle isole e al Mediterraneo.

3. Future Food District (Il distretto del cibo del futuro) -Non solamente un padiglione ma un’area formata da

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due padiglioni espositivi identici (2.500 m²) e nella piaz-za che viene a crearsi tra di essi (circa 4.400 m²), postanella zona sud, di fronte all’anfiteatro. Si tratterà il temadell’evoluzione della filiera alimentare con largo uso del-le tecnologie IT e prototipi di luoghi del futuro quali unacasa, un ristorante ed un supermercato, ma anche unaVertical Farm e una Algae Urban Farm.

4. Food in Art (Il cibo nell’arte) - Un’area tematica postanella zona sud che vuole esplorare il rapporto con il ciboquale oggetto di riflessione simbolica da parte della spe-cie umana nella storia. Il percorso è pensato come un’e-sposizione reale e virtuale di grandi capolavori artistici.

5. Children Park (Parco dei bambini) - Realizzato incollaborazione con la città di Reggio Emilia, occupaun’area esterna al perimetro del canale ed è pensatacome area ludica, ricreativa ed educativa per bambini efamiglie.

Padiglione ItaliaIl padiglione italiano sarà una delle principali attrattive delsito Expo e raccoglie due blocchi funzionali: il vero e pro-prio padiglione italiano, denominato “Palazzo Italia”, po-sto all’estremo del cardo, sulle sponde della Lake Arena,e tutti i lotti espositivi affacciati sul cardo, dedicati alleRegioni, alle Province e agli altri enti territoriali. Anche ilpadiglione dell’Unione Europea sarà ospitato all’internodel padiglione italiano, occupando il lotto di fronte al Pa-lazzo Italia, per un totale di 1.500 mq. Il Palazzo Italiasarà caratterizzato da 2.500 mq di spazi espositivi,1.900 mq di spazi per eventi, 2.300 dedicati ad uffici earee di rappresentanza e 1.500 per attività di ristorazio-ne, comprensive della terrazza panoramica sulla LakeArena. Il Padiglione sarà l’espressione della cultura edelle eccellenze italiane all’esposizione universale.

ClusterAll’esposizione milanese i padiglioni collettivi dei Paesipartecipanti sono stati ripensati e denominati cluster, erappresentano un vero punto di novità rispetto alle ma-nifestazioni del passato. Tutte le Expo moderne hannosempre organizzato padiglioni comuni per quei Paesiche non avessero avuto modo, o risorse, per allestirneuno proprio; questi spazi sono sempre stati pensatiunendo gli espositori secondo una logica puramentegeografica. Ad Expo 2015 sono invece state ideate no-

ve aree, raggruppando i Paesi secondo criteri di identitàtematica o di comune filiera alimentare.

Padiglioni delle aziendeCome tradizione, Expo 2015 accoglie anche contributidalle aziende, in un’area dedicata da 21.000 m² postanella zona Nord-est, in prossimità del Parco della Biodi-versità. Sono qui organizzati i padiglioni dei partecipantinon ufficiali Corporate e Partners. L’area prevede lottiper la realizzazione di autocostruzioni, padiglioni proget-tati e costruiti in autonomia dalle aziende, ma anche col-lettivi per l’allestimento secondo un modello a stand.

Padiglioni delle organizzazioniExpo 2015 dà spazio anche ad organizzazioni interna-zionali, no-profit e ONLUS. Tra le prime, l’ONU inter-verrà all’interno del Padiglione Zero e l’Unione Europeaavrà uno spazio nel Padiglione Italia, proprio di fronte aPalazzo Italia. Cascina Triulza, una tradizionale cascinamilanese posta all’interno del sito espositivo e recupera-ta per l’occasione, accoglie invece Fondazione Triulza,un network di enti ed organizzazioni nato con l’obiettivodi rappresentare la società civile all’esposizione.

LogoIl logo della Expo Milano 2015 è il risultato di un con-corso pubblico aperto a studenti laureandi e neo laurea-ti delle facoltà di Architettura, Design e Arti, Moda, Gra-fica Pubblicitaria e Disegno Industriale. Una commissio-ne giudicatrice appositamente creata, ha selezionato evalutato le proposte; le prime due proposte sono statesottoposte a una votazione pubblica attraverso una giu-ria popolare. È risultata vincitrice la proposta di AndreaPuppa (scritta multicolore).

MascotteSono 11 personaggi ispirati al mondo della frutta e de-gli ortaggi, che vanno a comporre un volto di un dodice-simo personaggio (di nome Foody) di ispirazione arcim-boldesca. Il nome dei personaggi è stato deciso daibambini attraverso un sondaggio online sul sito ufficialedella manifestazione. Sono state disegnate da DisneyItalia, che si è aggiudicata la gara per lo sviluppo, la pro-mozione e la commercializzazione della proprietà intel-lettuale dell’Esposizione Universale.

Prezzo medio del biglietto: media di 22 euro.

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COS’E?E015 è un ambiente digitale che consente di far parla-re tra loro i sistemi informatici di attori pubblici e privatiche operano sul territorio in molteplici settori, quali tra-sporti, accoglienza, turismo, cultura, made in Italy espettacolo. Grazie a E015, chi sviluppa un sistema informatico (sitoweb, applicazione per smartphone, totem multimediale,ecc.) è in grado, sulla base di standard tecnologici con-divisi e regole di collaborazione comuni, di usare dati eservizi offerti da altri attori e proporre i propri contenutie servizi a chiunque sia interessato a utilizzarli. In altre parole, E015 rappresenta uno spazio operativo dicooperazione tra molteplici attori, sia pubblici che privati.

L’OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDEL’ecosistema è quindi un nuovo modo di collaborare,una vera opportunità attraverso cui impostare le iniziati-ve di singoli e di gruppi di soggetti (di settore, di filiera,di distretto, territoriali, …) in modo nuovo e vantaggioso. E015 permette infatti alle singole aziende – aderendoautonomamente all’ecosistema – di esser più visibili neldigitale o di arricchire i propri siti e le proprie app.Per la promozione di un settore produttivo, E015 con-sente inoltre la costruzione di iniziative territoriali di nuo-va generazione: le aziende e le eccellenze del territorioforniscono all’ecosistema i contenuti già presenti sui lo-ro web site (servizi E015), mentre altri soggetti – comea esempio le associazioni – integrano e veicolano talicontenuti all’interno di nuove “vetrine digitali” (applica-zioni E015).La collaborazione abilitata dall’ambiente E015 è quindiun’opportunità concreta che già da oggi le aziende pos-sono cogliere per una nuova valorizzazione nel digitalesia individualmente che come sistema a beneficio di tut-to il territorio.

APPLICAZIONI E015: UN ESEMPIO REALEDiversi soggetti stanno cogliendo l’opportunità E015per veicolare i propri contenuti attraverso le applicazionidi soggetti terzi, oppure per offrire, ai propri utenti finali,una soluzione integrata con le informazioni condivise da

altri soggetti partecipanti all’Ecosistema Digitale. Infoblu, del gruppo Autostrade per l’Italia, a esempio, hainfatti deciso di ampliare, grazie a E015, la propria ap-plicazione “Infoblutraffic for Expo”: in questo modo, unaapplicazione che inizialmente era in grado di fornire aipropri utenti finali soltanto le informazioni proprie di Info-blu, riguardanti lo stato del traffico stradale ed gli eventidi traffico, è stata arricchita con i contenuti messi a di-sposizione da altri soggetti partecipanti all’EcosistemaDigitale E015. L’applicazione realizzata grazie a E015gestisce aspetti di mobilità integrata, con informazioni in

E015 DIGITAL ECOSYSTEM

L’ecosistema digitale E015 è il risultato del “Progetto Strategico ICT per ExpoMilano 2015”, frutto di un percorso di collaborazione pluriennale tra la societàExpo 2015 spa e il sistema imprenditoriale rappresentato da Confindustria, Ca-mera di Commercio di Milano, Confcommercio, Assolombarda e Unione delCommercio, con il coordinamento tecnico-scientifico di CEFRIEL – Politecnicodi Milano. L’ecosistema E015 rappresenta per tutti i soggetti del territorio un’opportunitàconcreta di collaborazione nel digitale, non solo in vista dell’Esposizione Uni-versale del 2015, ma già a partire da oggi per valorizzare in modo nuovo i con-tenuti esistenti.

UN’OPPORTUNITÀ per le imprese e le associazioni

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tempo reale riguardanti lo stato dei voli negli aeroporti,lo stato del servizio ferroviario, la disponibilità di postiauto all’interno dei parcheggi di corrispondenza o di bi-ciclette all’interno degli stalli di bike sharing, le immaginidelle telecamere installate per monitorare lo stato delletangenziali e le corse giornaliere degli autobus di colle-gamento aeroportuale. Tali informazioni vengono veico-late comunicando direttamente con i sistemi informatividei proprietari di tali informazioni, che li hanno resi ac-cessibili secondo gli standard e i processi di E015.Grazie a E015, l’applicazione non riporta soltanto infor-mazioni di mobilità integrata, ma è stata poi anche ulte-riormente arricchita con alcuni contenuti culturali, comele architetture di valore storico-artistico recensite da Re-gione Lombardia e le immagini dello sfascicolato delCodice Atlantico di Leonardo da Vinci attualmente inmostra presso la Pinacoteca Ambrosiana e la Sacrestiadel Bramante. In questo modo, tale applicazione, nataper l’infomobilità, permette al proprio utente finale discoprire le bellezze del territorio e i relativi eventi cultu-rali in corso. L’applicazione E015 di Infoblu può essere consultata li-beramente all’indirizzo e015.infoblutraffic.com. (nella pagina precedente due immagini esemplificativedelle funzionalità).

COME PARTECIPARE A E015?L’adesione all’ecosistema è aperta a tutti e comporta il ri-spetto degli standard tecnologici e delle regole comuni(Linee Guida) dell’ecosistema, disponibili pubblicamentee reperibili sul sito web www.e015.expo2015.org. Peraderire è necessario sottoscrivere gratuitamente il con-tratto di adesione di E015.Gli aderenti possono contribuire all’ecosistema: • esponendo un “servizio E015”, cioè mettendo a dispo-

sizione le informazioni e le funzionalità attuali dei proprisistemi informativi (per esempio, quelle già presenti sulproprio sito web) affinché possano essere utilizzate daaltri soggetti di E015 – con reciproco vantaggio – perla creazione di applicazioni;

• realizzando una “applicazione E015”, cioè arricchendoi propri siti web, le proprie app, le proprie soluzionisoftware grazie all’interazione real-time con funzionalitàmesse a disposizione da altri soggetti appartenenti aE015.

Per entrambe queste modalità, l’ecosistema mette a di-sposizione il “linguaggio comune” da adottare al fine diconsentire ai servizi e alle applicazioni di tutti i soggettiaderenti di poter costantemente “parlare” tra di loro.

Alcuni vantaggi immediati per le aziende che aderisco-no all’ecosistema sono: • arricchire le proprie applicazioni con i contenuti di altri

soggetti in ottica win-win; • ridurre i tempi e i costi di sviluppo di nuove applicazio-

ni integrate; • veicolare i propri contenuti di valore tramite applicazio-

ni realizzate da altri soggetti; • rendere visibili i propri contenuti in una directory pre-

sente sul sito E015, cosicchè possano essere richiestida altri soggetti E015 interessati a sviluppare nuoveapplicazioni integrate.

E015 OGGIL’ecosistema digitale è quindi un ambiente di collabora-zione B2B a cui attualmente (maggio 2014) hanno ade-rito già oltre 150 aziende, enti e associazioni operanti insvariati settori che possono collaborare in modo nuovoper operare nel digitale. Il logo “E015 digital ecosy-stem”, che compare sulle applicazioni realizzate grazie aE015, identifica una nuova logica per la realizzazione diapplicazioni integrate: ogni applicazione “E015” fa usoinfatti dei servizi di altri soggetti dell’ecosistema ed èrealizzata nel rispetto degli standard tecnologici operati-vi previsti da E015.I servizi E015 (SOAP o REST) esposti finora in accordoagli standard e alle linee guida E015 riguardano molte-plici ambiti applicativi, quali:• i trasporti pubblici, per esempio lo stato degli aeropor-

ti, il TPL lombardo, lo stato dei mezzi pubblici locali, lecorse giornaliere degli autobus, lo stato del servizioferroviario, la disponibilità di biciclette presso gli stallidi bike sharing;

• la circolazione stradale, come a esempio lo stato deltraffico autostradale nazionale, gli eventi di traffico, leimmagini dalle telecamere nelle tangenziali, gli audio-notiziari in merito al traffico;

• i beni culturali, come le architetture di valore storico-artistico quali ville, castelli, chiese, ecc...;

• gli eventi culturali, quali il palinsesto degli spettacoliteatrali, i contenuti delle mostre organizzate pressomusei o pinacoteche, ecc.;

• l’ambito accoglienza e la ristorazione, come i soggettioperanti nella ricettività agrituristica, i ristoranti recen-siti, ecc.;

• le eccellenze del Made in Italy, con le relative aziendedel territorio ed i prodotti realizzati;

• altri servizi, come i palinsesti degli eventi fieristici e ipartecipanti ufficiali ad Expo 2015.

«Una grande opportunità per il nostro Paese, al di là di quello sta succe-dendo, che è sconcertante e che non avrei mai immaginato anche nellefantasie più sfrenate. È un grande evento, crediamoci e andiamo in fondo.L’Expo può dare un impulso alla nostra economia, dopo la crisi sanguinosache ha colpito l’Italia negli ultimi anni»Giorgio Squinzi, Presidente Confindustria.

«L’Expo è una grandissima opportunità e io preferisco perdere qualchepunto nei sondaggi piuttosto che fermare questa occasione di investimentiper l’Italia. Si fermano i delinquenti, ma non i lavori. Voglio confermare al-cuni impegni che il governo ha preso. Siamo assolutamente certi che l’Ex-po sia una strepitosa opportunità anche per il tema che è stato scelto»Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri.

«Dire no all’Expo non a priori, ma proprio ora significa dimostrare che sic-come ci sono fenomeni corruttivi vasti, lo Stato non è in grado di porvi unargine. «o quando faccio qualcosa non la faccio mai solo a livello formale.Quindi il mio ruolo compatibile sarebbe evidentemente di controllo, verifi-cherò e accerterò»Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione, chia-mato da Renzi a vigilare sui lavori di Expo con una task force.

«Raffaele Cantone e l’Autorità Anticorruzione oltre che più uomini avrà unaccesso preventivo alle informazioni, per lavorare con un’azione di preven-zione. Fin qui per l’Expo il nostro piano anti infiltrazioni “mafia free” ha fun-zionato contro la criminalità organizzata, nulla corruzione invece c’è statafalla, ma i pm sono intervenuti per tempo»Angelino Alfano, Ministro dell’Interno.

«Non possiamo fermare l’Expo. Ci sono già 140 paesi che si sono iscritti eche aspettano di venire. Ci sono certo questi avvoltoi, questi faccendieri,che fanno male all’immagine dell’Italia, ma bisogna andare avanti. Il com-missario Raffaele Cantone avrà i poteri che chiede. Ha chiesto di interveni-re sulla prevenzione, senza interferire sul lavoro della Magistratura»Graziano Delrio, Sottosegretario alla Presidenza.

...hanno detto

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LA RIORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA

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ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014

Il 6 maggio il Presidente di Unindustria Reggio Emilia Stefano Landi ha presen-tato alla stampa e ai candidati della provincia di Reggio Emilia, in corsa per le ele-zioni amministrative che si sono svolte domenica 25 maggio, il contributo program-matico redatto dall’Associazione: una serie di proposte in merito agli impegni chele imprese richiedono ai nuovi Amministratori. Il documento inoltre è stato resodisponibile tramite un banner dedicato sulla homepage del portale e sull’apposi-ta pagina facebook. Sia sulla stampa, che direttamente all’Associazione sono per-venuti contributi da parte dei candidati interpellati.

G li imprenditori impegnati nella manifattura e nei servizi sono consapevoliche i prossimi anni saranno di fondamentale importanza per il sistema reg-giano. Nell’immediato futuro, infatti, il modello di societa definitasi nel se-

condo dopoguerra e destinato a subire profonde trasformazioni. In tale pro-spettiva il consolidamento della vocazione manifatturiera rappresenta il primopresupposto per il mantenimento di interessanti tassi di crescita, condizioneessenziale per garantire la coesione sociale.Il ruolo delle esternalita del territorio, alle quali la Pubblica Amministrazione egli Enti locali contribuiscono, diventa sempre piu importante per le imprese.Oggi l’imprenditore che vuole innovare si rende conto che la generazione delvalore non sta solo in quello che faranno lui e quanti dipendono direttamenteda lui. Diventa sempre piu manifesto, infatti, il ruolo dei tanti che, nel territo-rio, investono per portare a compimento – all’interno di una “filiera” – un’inno-vazione che incorpora contributi sempre piu autonomi e interdipendenti.Occorre pertanto ripartire da una politica di attenzione e di sostegno attivo alleimprese che, come gia evidenziato, rappresentano il motore dello sviluppo eco-nomico in assenza del quale anche le altre politiche locali, riferite all’education,al welfare, alla cultura e cosi via, rischiano di entrare in crisi.L’imminente consultazione elettorale per il rinnovo del governo locale imponedunque una riflessione sugli obiettivi da perseguire nella prossima legislatura.Istituzioni, attori sociali ed economici dovranno promuovere e incrementare lacompetitivita e l’attrattivita locale con l’obiettivo di mantenere e confermare laleadership economica e sociale conquistata negli anni.A tutte le Istituzioni e richiesto un grande impegno per garantire un coerente,efficace ed efficiente governo dell’intera area, basato su un elevato livello dicollaborazione e sulla capacita di affrontare anche i temi (uno per tutti, la mo-bilita delle persone e delle merci) che travalicano i confini amministrativi deisingoli enti.Unindustria Reggio Emilia, in qualita di rappresentante unitaria dell’industria,

di Stefano Landi Presidente Unindustria Reggio Emilia

Stefano Landi, Presidente di Unindustria Reggio Emilia, affiancato dal Direttore Generale Giovanni Roveda

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014contributo degli Imprenditori reggiani alla definizione del programmadi governo locale

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partecipa attivamente alla creazione dei presupposti perlo sviluppo, economico, sociale e civile, attraverso un rap-porto continuo, dialettico e propositivo con le Istituzioni.Tutto cio a partire da un richiamo forte ai principi e alla pras-si della buona amministrazione, della difesa della legalita,delle regole, del mercato e della libera concorrenza.Coerentemente con questa visione Unindustria Reggio Emi-lia ha predisposto un contributo per la definizione del Pro-gramma dei Governi locali, articolato sui quattro assi di in-tervento, individuando per ciascuno di essi pochi e sele-zionati obiettivi coerenti tra loro.Tutto cio tenendo ben presente che il confronto sul futu-ro del territorio reggiano non puo prescindere dalla novi-ta rappresentata da Ruolo Mediopadano assegnatogli dal-la stazione della ferrovia ad Alta Velocita. Una grande in-frastruttura europea che impone una profonda riflessionesulla funzione del nostro Capoluogo nell’Area Vasta chela circonda.

GLI ENTI LOCALI REGGIANI E LA RIORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVANonostante i ritardi e la contraddittorieta delle iniziative chesi sono succedute negli anni possiamo affermare che l’at-teso riassetto istituzionale si va articolando su tre direttrici.La prima, e costituita dalla gestione associata obbligato-ria delle funzioni per i piccoli Comuni. Tale soluzione, seattuata, sara una vera e propria rivoluzione del governo lo-cale.La seconda, e l’abolizione delle Province e il conseguen-te riordino delle deleghe. Un percorso per il quale allo sta-to attuale non sono state ancora sufficientemente approfon-dite ne l’articolazione del territorio regionale in aree vaste,ne l’allocazione delle funzioni di programmazione e gestio-ne ai vari livelli infra- regionali.La terza direttrice e riferita alle Regioni. A circa dieci annidi distanza dalle modifiche apportate al Titolo V della Co-stituzione il bilancio e per buona parte negativo. Le mo-difiche introdotte hanno creato un enorme contenzioso frai vari livelli istituzionali, posti tutti su un piano di parita. Oggi,dopo l’esaltazione dell’autonomia, le Regioni si confron-tano con la reintroduzione di vincoli operativi. La normache piu limita l’autonomia e l’introduzione del controllo pre-ventivo sugli atti regionali che comportano spesa. Tuttocio senza distinguere fra le Regioni che hanno governa-to responsabilmente le proprie risorse e quelle che nonlo hanno fatto.

A completamento dello scenario riferito al riassetto istitu-zionale va evidenziata la novita introdotta dal Testo UnicoEnti Locali che, per rimanere ancorati alla dimensione re-gionale, ha indicato come Area Metropolitana la zona com-prendente la provincia di Bologna. Una decisione limita-tiva in quanto non tiene conto del fatto che l’Area “Metro-politana” risulta spesso piu vasta o comunque diversa dal-la provincia. Tale decisione preclude l’eventuale accorpa-mento di piu province ascrivibili a una medesima area me-tropolitana.La presenza di un forte addensamento metropolitano, co-stituito da Bologna, il venir meno della Provincia di Reg-gio Emilia, la crescita delle gestioni associate o delle fu-sioni tra Comuni, insieme ai vincoli posti dal Patto di sta-bilita e dalla costante riduzione dei trasferimenti economi-ci, rappresentano il quadro di riferimento all’interno del qua-le dovranno operare non solo la nuova amministrazione delCapoluogo reggiano, ma anche quelle degli altri comunidel territorio. Riferendoci proprio a questi ultimi va rileva-to che la particolare configurazione della nostra provinciadetermina zone profondamente diverse le une dalle altre:dall’Appennino alla bassa, dal Secchia all’Enza. Ambiti neiquali l’interazione tra enti locali e sistema delle imprese ri-sulta differenziato. Un dato che, in ogni caso, non deve fardimenticare quanto le esternalita risultino significative perla competitivita delle aziende, come nel caso delle infra-strutture, delle imposte locali e della burocrazia legata atutto quanto d’interesse per chi esercita attivita manifat-turiere di ogni dimensione.

AGGREGAZIONI TRA COMUNI E RIDUZIONE DEI COSTI DI ESERCIZIODal 1° gennaio 2014 e partita l’attuazione della riforma cheprevede, anche in Emilia-Romagna, la gestione in forma as-sociata di funzioni e servizi importanti: dal sociale alla po-lizia municipale, dalla pianificazione territoriale alla prote-zione civile. Cio puo avvenire tramite le Unioni di Comunio con convenzioni o associazioni intercomunali. Un’ulterio-re scelta puo essere quella della fusione, strada che alcu-ni Comuni hanno gia intrapreso e che altri si accingono aprendere. Razionalizzazione dei servizi e della spesa, ridu-zione dei costi degli organismi rappresentativi (Sindaco,Assessori e Consiglieri), finanziamenti garantiti al nuovo Co-mune unico per diversi anni dallo Stato e dalla Regione.Tali scelte, laddove portate a compimento, comportereb-bero la razionalizzazione dei servizi e la riduzione dei co-sti a carico della collettivita . Nel caso di fusione, le normeregionali garantiscono ai nuovi comuni unici un sistema di

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contributi che li accompagna per i primi 15 anni. Inoltre aicomuni istituiti a seguito di fusioni realizzate negli anni 2012e seguenti spetta, per un periodo di dieci anni, un contri-buto straordinario commisurato al 20% dei trasferimentierariali attribuiti per il 2010.

LA RICHIESTA DEGLI IMPRENDITORI: • favorire la gestione associata dei principali servizi e fun-

zioni, ove non siano gia presenti le Unioni dei Comu-ni, ovvero valutare attentamente la possibilita di intra-prendere il percorso della fusione tra diversi Comuni.

IMPOSIZIONI LOCALIIl mondo produttivo reggiano, gia oberato da una tra le mag-giori pressioni fiscali nazionali, non e in grado di sostene-re l’attuale imposizione locale che ne condiziona ulterior-mente la capacita competitiva. Gli Enti locali reggiani do-vrebbero pertanto perseguire la stabilita di Bilancio sen-za aggravare la pressione fiscale locale ponendosi, anzi,in un’ottica di progressiva riduzione della stessa nell’arcodei prossimi anni. Tutto cio ricorrendo anche alla richiama-ta razionalizzazione dei costi. A tale proposito vale la penaricordare che oggi sono proprio le imprese industriali a pa-gare il prezzo piu elevato nel passaggio dall’ICI all’IMU.

LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI: • non applicare la nuova imposta sui servizi indivisibili

(TASI) ai fabbricati produttivi. • introdurre significative agevolazioni fiscali o tariffarie –

coerenti per l’insieme dei Comuni – per premiare le im-prese che assumono disoccupati e/o investono in at-tivita ecocompatibili.

• attuare i contenuti del Piano d’ambito per la gestione deirifiuti urbani, approvato a dicembre 2011 e favorire l’im-mediata realizzazione dell’impianto di Trattamento Mec-canico Biologico (TMB) e della Tariffa puntuale.

• orientarsi verso una pluralita di servizi realizzati in out-sourcing, laddove conveniente e possibile, esercitan-do sempre piu un ruolo di controllo e non di gestione.

• orientarsi a migliorare la redditivita del patrimonio pub-blico anche attraverso la cessione di partecipazioni ecespiti non strategici.

SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVAI costi diretti e indiretti delle diverse procedure amministra-tive che interessano le imprese, cosi come i tempi, devo-no essere drasticamente ridotti. Non si devono piu richie-

dere alle imprese le informazioni che la Pubblica Ammini-strazione puo autonomamente ottenere dalle diverse ban-che dati in via di interconnessione. E indispensabile un mag-gior impiego della Information and Communication Tech-nology al fine di permettere un sempre maggior numerodi adempimenti attraverso la rete.

LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI: • impegnarsi per l’implementazione dell’Agenda Digita-

le ad ogni livello autorizzativo operante sul territorio. Tut-to cio facendo si che ogni Ufficio possa accedere a datidisponibili presso altri enti.

• impegnarsi per rendere operativi o piu efficienti gli Spor-telli Unici per le Attivita Produttive (SUAP).

• introdurre elementi di semplificazione negli adempimen-ti legati al pagamento dei tributi locali. Tutto cio in termi-ni dichiarativi e con modalita di calcolo e versamento, de-gli importi dovuti, attraverso bollettini precompilati.

• garantire la certezza dei tempi d’attuazione delle pro-cedure amministrative. Una soluzione che presupponeanche forme di indennizzo automatico nel caso di ritar-di documentati.

• favorire e rafforzare la Misurazione degli Oneri Ammini-strativi (MOA) prevista gia dal 2007. Uno Strumento che,se utilizzato, garantirebbe anche l’invarianza dei costi (traoneri introdotti e oneri soppressi) per le imprese.

IL TERRITORIO REGGIANO E L’AREA VASTA CHE LO CIRCONDAIn uno scenario istituzionale segnato non solo dalla rior-ganizzazione dello Stato, ma anche dalle trasformazionieconomiche e sociali dei territori, acquista un inedito si-gnificato la nozione di “Area Vasta”. Il futuro della comu-nita reggiana e legato a quello dell’area che si snoda lun-go l’asse Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena perestendersi poi, in direzione sud-nord, dall’Appenninofino a Mantova e Verona. Un territorio che ha visto aumen-tare costantemente l’addensamento della popolazione edelle attivita manifatturiere con tutte le conseguenti impli-cazioni di carattere sociale, economico e infrastrutturale.Non e dunque un caso se negli ultimi anni gli Industrialireggiani hanno promosso la realizzazione di ricerche de-dicate a questa realta . Una volonta di approfondimentonata dal convincimento che perseguire lo sviluppo signi-fica gestire, attraverso politiche integrate, le dimensioniche caratterizzano un sistema locale: quella economica,

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quella sociale, quella demografica, quella ambientale e quel-la infrastrutturale.Nel corso dei prossimi anni sara indispensabile consoli-dare la consapevolezza circa il ruolo “mediopadano” al qua-le sono chiamati Reggio Emilia e il suo territorio. Questanuova funzione del Capoluogo e un’opportunita di svilup-po a condizione che l’intera comunita e gli amministrato-ri locali attivino una forte e coerente progettualita . Il ruo-lo mediopadano deve diventare un elemento capace di con-dizionare, positivamente, tanto le scelte infrastrutturali, quan-to le politiche di sviluppo dei diversi fattori locali, come, perlimitarci ai piu significativi, il lavoro, l’istruzione, la salute,l’innovazione, la cultura e l’offerta turistica. In questo con-testo e indispensabile guardarsi dai compromessi e dal-l’inerzia nei confronti di scelte ormai superate che posso-no portare a risultati tali da pregiudicare, nel tempo, nonsolo la qualita della vita e dell’ambiente, ma anche la com-petitivita di Reggio Emilia e dell’intero sistema locale.Il fatto che oggi non ci siano le risorse economiche non si-gnifica rinunciare a pensare, a progettare e a modellare pa-zientemente un vero e proprio Capoluogo rinnovato nel suoimpianto, nelle sue logiche funzionali e nel suo ruolo all’in-terno dell’Area Vasta. In tale prospettiva la comunita reg-giana e la sua nuova Amministrazione dovranno gestire l’in-tera Area Nord interpretandola non come “vuoto” residua-le da riempire, ma come “polmone” attraverso il quale am-pliare la citta e, nello steso tempo, rigenerare il ruolo delcentro storico con nuove funzioni e significati.Si conferma, in tal modo, la necessita e l’attualita di unacompiuta pianificazione strategica capace di determina-re un’equilibrata relazione fra territorio e strategia di svilup-po, vale a dire governando il rapporto tra pianificazione ter-ritoriale e pianificazione strategica di lungo periodo; le “ten-sioni” tra processi di governance condivisi e tendenze au-toritative calate dall’alto; la distanza tra la complessita stra-tegica e le soluzioni attuative compromesse da soluzioniriduttive e, infine, la relazione tra la scala territoriale del Ca-poluogo e le diverse politiche delle municipalita del terri-torio circostante.

LA CONSAPEVOLEZZA DEL RUOLO MEDIOPADANO E LE CONSEGUENTIINIZIATIVE DI AREA VASTAIn un contesto segnato dalla riorganizzazione dello Statoe dalle trasformazioni economiche e sociali dei territori, ac-quista un inedito significato la nozione di “Area Vasta”. Ciriferiamo a un’entita che non deve essere considerata comeun’area predeterminata, statica e rinchiusa entro confini am-

ministrativi, ma, al contrario, come un’area a geometria va-riabile di funzioni e definita in relazione alle specifiche po-litiche che si intendono adottare e ai conseguenti obietti-vi. Si tratta, tra le altre cose, di governare i flussi di perso-ne, merci, capitali, informazioni che attraversano i territo-ri. Tutto cio progettando, creando o riqualificando “infra-strutture” che consentano di connettere le imprese e le ca-pacita di un certo territorio con la dimensione nazionale,europea e globale. Diventa cosi indispensabile sviluppa-re la consapevolezza che il nostro territorio ha acquisitoattraverso la stazione dell’Alta Velocita un nuovo e fonda-mentale ruolo mediopadano.

LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI A CIASCUN ENTE LOCALE: • stabilire relazioni continuative, con Enti e attori presen-

ti nell’Area Vasta, per favorire attivita di preventiva con-divisione e coordinamento riferiti a realizzazioni e po-litiche di interesse territoriale (assi ferroviari, stradali, flu-viali, interporti, ecc.).

• partecipare alla governance delle politiche infrastruttu-rali correlate e conseguenti al ruolo mediopadano di Reg-gio Emilia.

• assumere come obiettivo anche di proprio interesse laprogrammazione di opere infrastrutturali d’Area Vasta,come il potenziamento ferroviario della linea Reggio-Gua-stalla-Mantova; la realizzazione della via Emilia bis; laconnessione tra gli scali di Dinazzano e di Marzaglia(MO).

• attivarsi per sollecitare la realizzazione dell’autostradaregionale Cispadana.

• partecipare attivamente e in maniera coordinata alle azio-ni di lobbying volte ad ottenere la realizzazione del nuo-vo casello autostradale di Reggio Est (zona Prato-Ga-vassa) nell’ambito del progetto e delle risorse stanzia-te per la realizzazione della quarta corsia dell’A1(MO-PC).

• sollecitare alla Regione Emilia Romagna ogni iniziati-va utile al superamento del Digital divide nel territorioex-provinciale.

LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI AL COMUNE DI REGGIO EMILIA: • impegnarsi per realizzare la “metropolitana urbana di su-

perficie” per garantire il collegamento tra Stazione Me-diopadana e il centro storico del Capoluogo stesso.

• perseguire gli obiettivi dell’Agenda Digitale e del proget-to Smart City, impegnandosi anche per accedere ai Fon-di Strutturali di Sviluppo Regionale di origine comunitaria.

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IL SISTEMA PRODUTTIVO REGGIANO NELL’ECONOMIA GLOBALE DELLA CONOSCENZAReggio Emilia possiede una straordinaria capacita di in-novazione realizzata da piccole e medie imprese attive nelsettore medium hi-tech. Non e dunque un caso se nel cor-so del 2013 l’export reggiano si e collocato ai vertici na-zionali. Nonostante l’acuirsi della crisi e dei suoi effetti eco-nomici e sociali, il sistema produttivo locale ha dimostra-to un’elevata capacita di tenuta. Con un 5,9% di disoccu-pazione, vale a dire oltre la meta della media nazionale, laprovincia di Reggio Emilia si colloca tra i territori industria-lizzati che hanno saputo reagire meglio alla crisi. Un risul-tato ottenuto grazie ad aziende che hanno messo a pun-to nuove strategie fondate sull’innovazione, su un’elevatacapacita di interazione con la domanda; sull’attenzione alcapitale umano e sulla capacita di spingersi nei mercati este-ri che contano. Un dato significativo che, tuttavia, non deveindurre a sottovalutare il grande lavoro che resta da fareper diffondere l’innovazione nell’intero sistema produttivolocale. Secondo l’Osservatorio Innovazione di Unioncame-re ER, la quota di imprese reggiane che sono riuscite a in-trodurre innovazioni di prodotto o di processo e costitui-ta prevalentemente da imprese di medio-grandi dimensio-ni. Allo stesso tempo l’indagine evidenzia l’ancora esile le-game fra l’impresa da una parte, e l’universita e i centri diricerca dall’altra.Oggi, appare evidente l’esigenza di rivedere le logiche ei modi attraverso i quali il sistema locale promuove la co-noscenza, i saperi, l’innovazione e la qualita delle proprierisorse umane. Un esercizio indispensabile perche anchea Reggio Emilia la rivoluzione tecnologica riguardera nonsolo l’interazione tra biotecnologie, meccatronica e infor-matica ma anche la rivoluzione digitale, l’Internet delle Cose,la capacita di sfruttare i big data e l’intelligenza artificiale.Si annuncia un mondo nel quale ci saranno sensori incor-porati in macchine utensili, macchine operatrici e agrico-le, automobili, sistemi di trasmissione di potenza, semafo-ri, strade e persino abiti. Si profila il Fog computing, valea dire un’intelligenza distribuita che permettera di ridurregli sprechi d’energia e migliorare la manifattura, i traspor-ti, la qualita della vita, del lavoro e del tempo libero. La ca-ratteristica comune alle tecnologie richiamate e di esse-re applicabili, sotto forma di “innovazioni d’uso”, nei prin-cipali settori presenti localmente. In tale prospettiva i pro-getti del Tecnopolo, di Reggio Emilia Innovazione, l’ulterio-re specializzazione della locale Universita e il suo maggiororientamento alla ricerca applicata, diventano una priori-

ta per il sistema territoriale reggiano. Le imprese devonopoter contare su un facile accesso alle conoscenze indi-pendentemente da dove queste hanno origine. Persegui-re questo fine richiede una visione di lungo periodo, risor-se finanziarie e umane, capacita tecniche, organizzative erelazionali declinate, in parte, anche sulla dimensione in-ternazionale.Reggio Emilia Innovazione, nata come espressione di unapluralita di attori economici, amministrativi, professionali euniversitari locali, e il soggetto deputato a perseguire que-sti obiettivi. La sua missione, ratificata con il Protocollo d’in-tesa del dicembre 2013, e lo sviluppo di un’attivita inte-grata di trasferimento delle conoscenze e di servizi a van-taggio diretto e indiretto dell’intero sistema locale. Per farsi che Reggio Emilia Innovazione contribuisca a realizza-re questo programma territoriale deve potersi dotare di spe-cifiche professionalita, di poteri e di risorse adeguati, percoordinare i vari interventi previsti. Si evidenzia la neces-sita di una politica, condivisa tra i diversi attori locali e in-terpretata da REI, volta a promuovere il sistema Reggioe le sue peculiarita come, per limitarci ad alcuni esempi,la fermata Mediopadana, il Parco della Conoscenza, il si-stema educativo di Reggio Children. Reggio Emilia Inno-vazione potra svolgere questo ruolo strategico solo se di-sporra di risorse adeguate.

L’INNOVAZIONE E GLI ENTI LOCALILa sfida nei prossimi cinque anni e far si che il Tecnopo-lo e la rete di relazioni di Reggio Emilia Innovazione riesca-no a creare un soggetto capace di intermediare tra ricer-ca, imprese e territorio per dare vita a un centro di trasfe-rimento delle conoscenze e delle nuove tecnologie, fun-zionale alle quattro piattaforme produttive individuate dal-la Regione ER e presenti localmente: meccanica, agroin-dustria, energia e costruzioni. Le piccole e medie impre-se locali devono poter contare su un concreto punto di ri-ferimento (REI) che le accompagni e supporti anche nel-la partecipazione a bandi e progetti di ricerca e sviluppo,in ambito nazionale ed europeo, ai quali altrimenti non po-trebbero accedere.

LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI AL COMUNE DI REGGIO EMILIA: • contribuire a sostenere finanziariamente la Fondazio-

ne Reggio Emilia Innovazione che, sulla base di quan-to convenuto nel Protocollo d’intesa del Dicembre 2013,opera come soggetto che contribuisce all’attuazione delTecnopolo e delle politiche dell’innovazione.

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• interpretare il Campus universitario del San Lazzaro(completamento del Padiglione Marchi e nuovi labora-tori per Ingegneria) e il Parco della Conoscenza e del-l’Innovazione alle ex officine Reggiane come un unicoe coerente progetto dedicato alla conoscenza.

• impegnarsi per favorire la piena operativita del Tecno-polo (capannone 19).

• impegnarsi per dare piena attuazione al progetto di ri-qualificazione concernente i capannoni 18, 17 e 15 del-le ex Officine Reggiane, impegnandosi anche per ac-cedere ai Fondi Strutturali di Sviluppo Regionale di ori-gine comunitaria.

• impegnarsi nel predisporre e coordinare un’attivita di pro-mozione per attrarre aziende innovative (es. nei setto-ri digitale, elettronica, ecc.) e nei confronti di investito-ri interessati alla riqualificazione dei capannoni delle exOfficine Reggiane.

• introdurre significative agevolazioni di natura fiscale otariffaria a beneficio delle imprese che si andranno a in-sediare nel Parco della Conoscenza e dell’Innovazio-ne attorno al Tecnopolo.

ENTI LOCALI, CAPITALE UMANO E RUOLO DELL’UNIVERSITALo sviluppo del capitale umano, come l’attrazione di nuo-ve competenze, e un obiettivo che richiede l’impegno del-l’intero sistema reggiano. Impone, in particolare, una pro-gettualita di lungo periodo attuata da attori pubblici e pri-vati. In tale prospettiva i diplomati tecnici sono una risor-sa fondamentale per quel ricchissimo e vitale tessuto dipiccole e medie imprese che costituisce la dorsale dellanostra attivita industriale e agroalimentare.Il rilancio dell'istruzione tecnica rappresenta un tassello fon-damentale della strategia di riposizionamento competitivo.Per questo sono indispensabili azioni di orientamento cheoffrano a studenti e famiglie un’adeguata informazione. Lacrescita dell’autonomia didattica e progettuale degli ate-nei deve essere accompagnata dalla crescita degli ambi-ti di scambio con il territorio. Dunque, e indispensabile unamaggior attenzione alla domanda di formazione provenien-te delle imprese; favorire l’integrazione con il mondo pro-duttivo a sostegno dell’innovazione (Tecnopolo e REI); di-segnare percorsi formativi innovativi e, soprattutto, spen-dibili nel mercato del lavoro.Per la realizzazione di questi obiettivi comuni e con l’inten-to di promuovere la competitivita del sistema economico

e l’integrazione tra ricerca universitaria e innovazione del-le imprese, e necessario puntare sul potenziamento del-la sede reggiana dell’Universita di Modena e Reggio Emi-lia. Il suo sviluppo deve essere ispirato a un progetto cheinformi e sensibilizzi le nuove generazioni ai temi della cul-tura scientifica, tecnologica e dell’innovazione, in coeren-za con la vocazione economico-produttiva del territorio. In-fine, e importante che l’insediamento dell’Ateneo a Reg-gio Emilia si qualifichi e rafforzi secondo un modello capa-ce di superare le divisioni provinciali e garantire ad entram-be le sedi pari dignita in termini di offerta didattica e inve-stimenti.

ENTI LOCALI E FORMAZIONE DEL CAPITALE UMANOPer sostenere e potenziare la competitivita del nostro ter-ritorio e di vitale importanza un sistema di formazione piuvicino al mondo delle imprese. La formazione alta, uni-versitaria e post-universitaria, insieme con la ricerca, pos-sono essere le piu valide alleate della crescita in un si-stema globalizzato fondato sulla conoscenza. Darevoce alle imprese in questo processo significa consen-tire al mondo delle attivita produttive – che rappresen-ta il naturale bacino di accoglienza delle giovani risor-se in possesso di titolo universitario – di esprimere leproprie esigenze in termini di risorse umane ad alta pro-fessionalita .

LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI A CIASCUN ENTE LOCALE: • realizzare, in forma unitaria e coordinata, una promozio-

ne dell’istruzione tecnica e professionale, degli IstitutiTecnici e Scientifici, dell’Universita, cosi come sugli sboc-chi occupazionali, sulle prospettive professionali e sul-le competenze oggi richieste.

• investire nel recupero e nella riqualificazione dei loca-li scolastici per rendere le scuole piu sicure e per ga-rantire agli studenti ambienti di qualita.

LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI AL COMUNE DI REGGIO EMILIA:• contribuire a sostenere finanziariamente la sede uni-

versitaria reggiana, in particolare le facolta tecnico-scien-tifiche, per la realizzazione di nuovi laboratori didatti-ci coerenti con le vocazioni e le piattaforme produtti-ve locali.

• contribuire a reindirizzare efficacemente il sistema del-l’istruzione per renderlo una leva strategica dello svilup-po attraverso un intervento volto a rimuovere i pregiu-dizi che distorcono le scelte di studenti e famiglie.

Il 12 maggio si è tenuto al cinema Al Corso di Reggio Emilia l’evento “Reggio 2.0 - Incontro delle Associazioni dicategoria giovanili con i candidati sindaco di Reggio Emilia”.Stefania Accorsi, Presidente del Gruppo Giovani di Unindustria Reggio Emilia, insieme agli altri Giovani rappresen-tanti di AIGA, CIA, CNA, Confcommercio e UCID, ha invitato i candidati a rispondere pubblicamente sulle tematichesulle quali si giocherà il futuro di Reggio Emilia per i prossimi anni.È stata un’occasione per sottolineare il ruolo attivo che le aggregazioni giovanili di categoria e delle professioni si sonoassunte in questa fase dirinnovo dei vertici istituzionali locali, focalizzando l’attenzione su temi vicini ai giovani, ma nelcontempo di estremo interesse per la comunità.L’incontro, che ha registrato una grande partecipazione di pubblico, era aperto alla cittadinanza e coordinato dall’im-prenditore Andrea Ferretti, consigliere Gruppo Giovani di Unindustria Reggio Emilia.

REGGIO 2.0Incontro delle Associazioni di categoria giovanili con i candidati sindaco di Reggio Emilia

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Dieci giorni prima dell’election day del 25 maggio la sededell’Associazione ha ospitato Marcella Panucci, direttoregenerale di Confindustria, che ha illustrato alla stampa “Perun’Europa della crescita - Le priorità di Confindustria”: il

documento programmatico in cui il Sistema imprenditoria-le ha proposto dieci priorità per contribuire attivamente alrilancio del progetto europeo. In questa occasione il Pre-sidente di Unindustria Reggio Emilia Stefano Landi ha det-to: “Questa importante consultazione elettorale decreterài nomi di coloro che saranno deputati a rappresentarci aBruxelles in un momento cruciale per il progetto europeo.Il 2014 infatti sarà decisivo sia per il rinnovo delle Istitu-zioni sia per l’insediamento della nuova Commissione eu-ropea in autunno, in concomitanza con il Semestre di Pre-sidenza italiana del Consiglio UE.Come ha detto presidente Squinzi prima delle elezioni, an-dare a votare per l'Europa significa non mettere a rischio

LE PRIORITÀ DI CONFINDUSTRIAPER UN’EUROPA DELLA CRESCITADocumento programmatico in cui il Sistema imprenditoriale propone dieci priorità per contribuire attivamente alrilancio del progetto

l'unica grande visione comune costruita nel secondo do-poguerra.L'Europa vive oggi la contraddizione di una moneta forte conun'economia debole e una politica comune quasi assente.La fine dell'Europa, però, la pagherebbero, e a carissimoprezzo, le economie nazionali deboli e indebitate, i cittadi-ni più deboli e le imprese. Eliminare quindi l'Eurozona com-porterebbe costi e rischi enormi e incognite innumerevoli.Rinunciare all'euro in Italia porterebbe poi ad un'ascesa delrapporto debito/Pil difficile da stimare. Altri rischi sono tas-si d'interesse in crescita, pagamento delle materie primein valute svalutate e inflazione conseguente.Le nostre esportazioni poi va detto che riescono ad impor-si grazie alla capacità industriale delle imprese italiane enon credo trarrebbero vantaggi, come sostengono alcu-ni degli “anti-euro italiani”, da una nuova “lira leggera”.Le scelte degli anni scorsi basate solo sull’austerità, tuttavia,hanno prodotto serie lacerazioni nel tessuto economico e so-ciale che hanno colpito duramente il lavoro le imprese.Ora serve costruire insieme un ambiente comune favore-vole al lavoro e all'impresa, fondato su una nuova alleanzatra innovazione, politica ed economia. È quindi necessariala ricostruzione delle condizioni favorevoli all'economia rea-le in Europa, cercando di dare maggiore libertà all'impre-sa e più spinta all'innovazione, nell'economia come nella so-cietà. Motivo per cui Confindustria ha dato vita a questo do-cumento che si rivolge alla classe politica che sarà chiama-ta a prendere le decisioni ai tavoli di governo UE”.Anche in questo caso il documento è stato inviato ai candi-dati, reso disponibile tramite un banner dedicato sulla home-page del portale e divulgato sull’apposita pagina facebook.

Marcella Panucci e Stefano Landi

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01 OLTRE IL DOGMA DELL’AUSTERITÀ: POLITICHE ECONOMICHE E FISCALI PER LA CRESCITAOltre i parametri del Fiscal compact, da applicare con giu-dizio per evitare di rimettere in moto spinte centrifughe, oc-corre realizzare prima possibile un’unione economica e mo-netaria autentica, assicurando la piena integrazione dellepolitiche economiche e fiscali che incidono sulla compe-titività. Con particolare riferimento alle politiche fiscali, mol-to resta da fare per la rimozione delle barriere alle attivitàtransfrontaliere e per rafforzare iniziative coordinate di lot-ta alle frodi e all’evasione fiscale.Per quanto riguarda gli interventi per il rilancio dell’econo-mia, occorre intavolare un negoziato affinché siano rico-nosciuti all’Italia, e ad altri Paesi nelle stesse condizioni chene facessero richiesta, i margini di flessibilità concessi dalPatto di Stabilità, in cambio di un robusto programma diriforme strutturali.

02 PARTIRE DALL’INDUSTRIA PER RILANCIARE L’UNIONE EUROPEAPer ridare slancio al progetto europeo bisogna partire pro-prio da ciò che lo ha reso possibile: l’industria. È neces-sario definire una nuova governance industriale, che assi-curi un cambio di passo nel concepimento e nella defini-zione di tutte le politiche europee. Occorre un Patto eu-ropeo per l’industria, un vero e proprio Industrial Compact,che individui gli elementi di una politica industriale euro-pea forte, ambiziosa ed efficace, in grado di sostenere ilrilancio dell’economia e di puntare all’obiettivo del 20% delPIL come quota dell’industria entro il 2020.

03 POLITICHE ENERGETICHE, CLIMATICHE E AMBIENTALI REALISTICHE, COERENTI ED EFFICACILe politiche energetiche, climatiche e ambientali europeedovranno essere perseguite rimettendo al centro la com-petitività delle imprese europee. È necessario che sianoaccompagnate da attente valutazioni dei costi comples-sivi, solide analisi dei costi e dei benefici e da una consi-derazione approfondita dello scenario globale, evitando ilpiù possibile iniziative unilaterali, penalizzanti per l’industriae il benessere e del tutto insufficienti a raggiungere obiet-tivi globali.

del documento programmatico di ConfindustriaLE DIECI PRIORITÀ

04 R&I PER LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE EUROPEELa Ricerca e l’Innovazione devono essere il pilastro dellapolitica economica e industriale, sia a livello dell’UE sia de-gli Stati membri. È essenziale integrare i Fondi nazionali edeuropei con i Fondi regionali individuati attraverso le SmartSpecialisation Strategies, intensificare la cooperazione trauniversità, centri di ricerca e imprese, incoraggiare il tra-sferimento al mercato dei risultati della ricerca, rafforzarela cooperazione transnazionale e promuovere una maggio-re mobilità dei ricercatori tra il sistema pubblico e privato,valorizzando la figura del ricercatore industriale.

05 PENSARE IN PICCOLO PER FARE IN GRANDEPer promuovere la competitività delle PMI, l’UE deve con-tinuare a porre in essere politiche coerenti con il criterio“Think Small First” e con i principi dello Small Business Act,agevolando l’accesso al credito e supportando le strate-gie di internazionalizzazione delle imprese.

06 I FONDI STRUTTURALI AL SERVIZIO DEL RILANCIO INDUSTRIALE EUROPEORiportare il manifatturiero al centro della programmazionedei Fondi strutturali significa puntare su progetti sosteni-bili e sulla qualità della spesa, garantire il credito alle im-prese e realizzare opere pubbliche funzionali alle esigen-ze del tessuto produttivo con un piano di interventi di im-mediata attivazione sul territorio. In altre parole, occorre evi-tare la dispersione delle risorse e gli errori del passato.

07 RAFFORZARE IL MERCATO UNICO PER COMPETERE A LIVELLO GLOBALEIl potenziale del mercato interno in termini di crescita, dibenessere e di creazione di posti di lavoro, è ancora lun-gi dall’essere sfruttato appieno: ostacoli di natura norma-tiva o amministrativa, prassi con- solidate, inadempienzeda parte delle autorità di vigilanza ne limitano l’efficacia. Bi-sogna agire per rimuovere tutti questi ostacoli e garanti-re un’effettiva libera circolazione di beni, servizi, personee capitali. È altresì necessario perseguire l’obiettivo del-l’obbligatorietà dell’indicazione di origine (Made in) sui pro-dotti di consumo.

08 INVESTIRE NELLE RETI PER COLLEGARE MERCI, DATI E CONSUMATORI E DARE RAPIDA ATTUAZIONE ALL’AGENDA DIGITALELa competitività del sistema industriale europeo passa at-traverso la razionalizzazione e il potenzia- mento delle sueinfrastrutture materiali e immateriali e dei suoi centri logi-stici. Per collegare in modo efficiente i mercati di produ-zione e i mercati dei consumatori, occorre realizzare con-nessioni migliori nel traffico merci e dati, realizzando le in-frastrutture previste nel programma TEN-T e dando rapi-da attuazione all’Agenda Digitale.

09 LA POLITICA COMMERCIALE A SOSTEGNO DEL TESSUTO INDUSTRIALE EUROPEOLa politica commerciale deve sostenere la competitività glo-bale dell’Europa. Le priorità dovranno essere definite in modo

da promuovere il suo solido e diversificato tessuto indu-striale. In questo contesto, la conclusione dei principali ne-goziati attualmente in corso, a partire da quello con gli Sta-ti Uniti (TTIP), l’eliminazione delle barriere tariffarie e non,un migliore accesso ai mercati degli appalti pubblici, deiservizi e degli investimenti e l’armonizzazione degli stan-dard normativi devono costituire obiettivi prioritari.

10 UN NUOVO MODELLO SOCIALE EUROPEOL’Europa deve giocare un ruolo decisivo nello sviluppo diun modello sociale moderno attraverso un’organizzazionedel lavoro più flessibile e dinamica, sistemi di formazioneche accompagnino gli individui lungo tutto l’arco della vitalavorativa, servizi per l’impiego orientati all’occupabilità eun welfare equo, attivo e sostenibile.

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PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELL’INDAGINE DI UNINDUSTRIA REGGIO EMILIA

Tributi Locali 2012-20132012-2013

Unindustria Reggio Emilia ha presentato alla stampa i ri-sultati dell’Indagine annuale sui tributi locali, elaborata pren-dendo in considerazione i dati 2013 in raffronto con quel-li del 2012.Il monitoraggio ha riguardato l’operato delle Amministra-zioni dei 45 comuni della provincia di Reggio Emilia sul fron-te dell’imposizione fiscale a carico delle imprese in meri-to all’aliquota IMU applicata ai fabbricati industriali, all’a-liquota dell’addizionale comunale IRPEF, all’aliquota al mqdell’imposta sulla PUBBLICITÀ e all’aliquota al mq dellaTARSU/TARES (tassa/tariffa rifiuti) per le attività industria-li e il relativo gettito.I risultati sono stati presentati dal Presidente di Unindu-stria Stefano Landi e dal Vice Presidente con delega a Cre-dito, Finanza e Politiche fiscali Alberto Viappiani.Quest’ultimo ha illustrato sinteticamente i principali datiemersi. “Il nostro tradizionale monitor sui tributi locali haregistrato che l’80% dei comuni reggiani -36 su 45- haconservato nel 2013 per i fabbricati industriali la mede-sima aliquota IMU già adottata nel 2012. I restanti 9 co-muni hanno applicato un’aliquota superiore. Per quantoriguarda l’aliquota dell’addizionale comunale IRPEF, lo scor-so anno 3 comuni l’hanno ritoccata al rialzo, mentre 14l’hanno lasciata invariata e 7 non l’hanno applicata. 20 co-muni hanno applicato nel 2013 delle aliquote differenzia-te per fasce di reddito, una circostanza che rende non im-

mediata una comparazione con l’anno 2012. Stazionariala situazione per l’imposta sulla pubblicità, che nel perio-do 2012/2013 è rimasta invariata nella totalità dei comu-ni. La nota dolente - sottolinea Viappiani - è arrivata da TAR-SU/TARES applicate alle attività industriali: l’80% dei Co-muni ha alzato le aliquote rispetto all’anno precedente, solo9 amministrazioni hanno fatto registrare un decrementodell’imposta. Questo ulteriore incremento ci porta a riba-dire che da tempo gli industriali reggiani chiedono un si-stema di imposizione parametrato agli effettivi quantita-tivi di rifiuti conferiti e non al calcolo delle superfici occu-pate, come avvenuto fino ad ora. La nostra struttura si ren-de nuovamente disponibile ad affiancare le Amministra-zioni Locali nell’individuare un percorso che porti progres-sivamente alla determinazione puntuale dei rifiuti prodot-ti, affinché questa imposta possa essere più equa sottotutti i punti di vista”.Il Presidente Stefano Landi ha quindi aggiungo alcune con-siderazioni all’analisi dei dati avanzando richieste precisealle Amministrazioni Comunali: “Da quest’anno i Comuniapplicheranno la IUC (Imposta Unica Comunale), che sicompone della “vecchia” IMU e delle “nuove” TASI e TARI.La richiesta di Unindustria Reggio Emilia, ai Sindaci attua-li e ai prossimi eletti nei Comuni della provincia, è quelladi non avvalersi della facoltà di applicare la nuova impo-sta sui servizi indivisibili (TASI) ai fabbricati industriali. Sonostate infatti proprio le imprese ad avere pagato il prezzopiù elevato nel passaggio dall’ICI all’IMU, che in molti casi,per effetto della combinazione di aumento delle aliquotee di allargamento della base imponibile, ha comportato unincremento quasi doppio dell’imposta mediamente dovu-ta. Inoltre chiediamo di non aggiungere un’ulteriore aggra-vio in concomitanza dell’introduzione della TARI, la tassasui rifiuti, che da quest’anno dovrebbe sostituire la TARES.Il mondo produttivo, il motore produttivo del nostro svilup-po – conclude Landi - non sarebbe in grado di assorbireaumenti di imposte che ne condizionerebbero ulteriormen-te la capacità competitiva, in un momento in cui il sistemaeconomico sta cercando di cogliere le opportunità di unapur debole ripresa.”

SINTESI DEI RISULTATI

IMU fabbricati industrialiLa quasi totalita dei comuni, 36 su 45 corrispondenti all’80%del totale, ha conservato nel 2013 sui fabbricati industria-li la medesima aliquota IMU gia adottata nel 2012. I restan-ti 9 comuni hanno applicato un’aliquota superiore.

Addizionale Comunale IRPEFL’aliquota dell’addizionale Comunale IRPEF e stata ritoc-cata al rialzo nel 2013 da 3 comuni, mentre 14 sono quel-li che l’hanno lasciata invariata e 7 quelli che non l’hannoapplicata. Venti comuni hanno applicato nel 2013 delle ali-quote differenziate per fasce di reddito, circostanza cherende non immediata una comparazione con l’anno 2012.

Imposta sulla PUBBLICITAL’imposta sulla PUBBLICITA nel periodo 2012/2013 e ri-masta invariata nella totalita dei comuni.

TARSU/TARES attivita industrialiSi e registrato nel corso del 2013, rispetto all’anno pre-cedente, un aumento delle aliquote in 36 comuni, corrispon-denti al 80 % del totale e un decremento nei restanti 9.

ANALISI DEI DATIDall’analisi si evidenzia quanto segue.

IMU fabbricati industriali• aliquota massima 2013 = 10,6 per mille, applicata dal

Comune di Castellarano; – aliquota minima 2013 = 7,6per mille, applicata da 6 Comuni, vale a dire: Busana, Ca-sina, Collagna, Ligonchio, Ramiseto e Rolo;

• aliquota media 2013 = 8,89 per mille.Segnaliamo che il Comune di San Polo d’Enza ha previ-sto nel 2013, come gia nel 2012, un’aliquota calmierata,pari al 8,6 per mille (in luogo dell’aliquota ordinaria del 9,6per mille), per i fabbricati industriali utilizzati direttamentedal proprietario.

Addizionale IRPEF Comunale• aliquota massima 2013 = 0,8%, applicata dai Comuni

di Bagnolo, Castellarano e Castelnovo ne Monti;• aliquota minima 2013 = 0,2%, applicata dai Comuni di

Rio Saliceto e Rolo;• aliquota media 2013 = 0,485 %.Il valore medio e calcolato sui soli Comuni (18) che han-no previsto l’addizionale applicando un’aliquota unica. Èopportuno ricordare che sette Comuni (pari al 15,6% deltotale) non hanno applicato nel 2013, e non applicavanoneppure nel periodo 2007 - 2012, alcuna addizionale IR-PEF, si tratta per la precisione dei Comuni di Busana, Cam-pagnola, Carpineti, Collagna, Correggio, Ligonchio e Ra-miseto. Il Comune di Castelnovo ne’ Monti, infine, che nel2012 aveva adottato un sistema di aliquote differenziateper scaglioni e tornato nel 2013 all’aliquota unica dello 0,8

L’Associazione ha effettuato in riferimento all’anno 2013 il consueto monitoraggio relativo all’operato del-le Amministrazioni dei 45 comuni della provincia di Reggio Emilia sul fronte dell’imposizione fiscale a ca-rico delle imprese, per quanto di loro competenza.Come per gli anni passati l’indagine, dovendo necessariamente muoversi entro confini delimitati, ha ri-guardato:• l’aliquota IMU applicata ai fabbricati industriali (in genere e quella ordinaria);• l’aliquota dell’Addizionale comunale IRPEF;• l’aliquota al mq dell’imposta sulla PUBBLICITA ordinaria, opaca, per la categoria “da mq 5,5 a mq 8,5”;• l’aliquota al mq della TARSU/TARES (tassa/tariffa rifiuti) per le attivita industriali e il relativo gettito.I dati raccolti sono stati messi a raffronto con quelli del 2012 gia disponibili.

Il tavolo dei relatori: (da sinistra) Adeodato Ceci e Aldo Bianchi dell’Uffi-cio Fisco e Tributi di Unindustria Reggio Emilia con Alberto Viappiani, VicePresidente Unindustria Reggio Emilia con delega a Credito, Finanza e Po-litiche Fiscali, Stefano Landi, Presidente Unindustria Reggio Emilia e Da-nila Messori dell’Ufficio Fisco e Tributi di Unindustria Reggio Emilia.

Indagine sui Tributi Locali

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per cento (valore massimo consentito). Per i 20 Comuniche hanno applicato nel 2013 delle aliquote differenziateper fasce di reddito (a scaglioni), abbiamo effettuato un raf-fronto tra i due anni prendendo come riferimento un red-dito imponibile di € 30.000 che costituisce, anche sullabase di quanto emerso da un indagine da noi effettuata loscorso anno sul cuneo fiscale nel reddito di lavoro dipen-dente delle imprese industriali della nostra provincia, un va-lore mediano.

Imposta sulla PUBBLICITA• imposta massima 2013 = € 34,24 al mq, applicata dal

Comune di Reggio Emilia; − imposta minima 2013 = €17,04 al mq, applicata da 10 Comuni vale a dire: Albinea,Busana, Canossa, Collagna, Cavriago, Fabbrico, Ligon-chio, Ramiseto, Rio Saliceto e Toano;

• imposta media 2013 = € 22,60 al mq.

TARSU/TARES attivita industriali• aliquota massima 2013 = € 3,5465 al mq, applicata dal

Comune di Albinea;• aliquota minima = € 1,0717 al mq e stata applicata dal

Comune di Casina; • TARES media 2013 = € 2,1872 al mq.Il dato medio 2013 presenta un incremento del 7,92% ri-spetto al dato medio del 2012 (pari a € 2,0266 al mq) edel 12,76% rispetto al valore medio registrato nel 2011 (paria € 1,9396 al mq).Analizzando piu in dettaglio la variazione 2013 – rispettoal 2012 – della TARSU/TARES riferita al comparto indu-striale, si evidenzia quanto segue.

RiduzioneSono stati 9 i comuni che hanno adottato nel 2013 una ta-riffa al mq inferiore rispetto al 2012. Per alcuni di questi lariduzione e stata vistosa con punte del – 43,40% nel co-mune di Gualtieri, del – 34,02 % in quello di Boretto, del –33,48% in quello di Vezzano sul Crostolo, del – 24,84 %in quello di Casina e del – 15,67% in quello di Novellara.Allo stesso modo e risultato vistoso il calo, registrato in al-cuni comuni, del gettito (sempre con riferimento al com-parto industriale); il calo maggiore si e verificato nel comu-ne di Gattatico con un – 69,22% seguito da quello di Vez-zano sul Crostolo con un – 67,22%.Le riduzioni piu rilevanti nelle tariffe e/o nel gettito riferitoal comparto industriale si sono avute nei comuni passatinel corso del 2013 da TARSU a TARES, e trovano la lorogiustificazione nella rivisitazione della ripartizione dei co-sti del servizio tra le diverse categorie di contribuenti resa

necessaria da tale passaggio. A questo proposito giovaricordare che solo tre comuni sono rimasti nel 2013 in re-gime TARSU (tassa rifiuti) e per la precisione Reggiolo, Roloe San Martino in Rio.

IncrementoDei 36 comuni che hanno incrementato nel 2013 la tarif-fa al mq l’aumento percentuale maggiore e stato quello pra-ticato dal comune di Villa Minozzo con un +39,55%, se-guito da quello di Poviglio con un +23,48%. Si tratta tut-tavia nel primo caso di un comune che vede una presen-za irrilevante di attivita industriali e, in entrambe i casi, dicomuni che partivano da livelli tariffari molto inferiori allamedia provinciale. Ben piu significativi, anche se percen-tualmente piu bassi, sono gli aumenti praticati dal comu-ne di Quattro Castella con un +20,14% e da quello di Reg-gio Emilia con un + 19,85%, i quali avevano gia nel 2012una tariffa ben al di sopra della media provinciale.In termini di gettito, la crescita maggiore, si riscontra neicomuni della montagna ma si tratta sempre di un dato pocosignificativo poiche si riferisce a un territorio in cui l’attivi-ta industriale assume un carattere residuale. Nell’ambitodei comuni con maggiore vocazione manifatturiera si se-gnalano il comune di Brescello con un +33% di gettito,quello di Rio saliceto con un + 24,18% e quello di Sant’I-lario d’Enza con un + 20,55%.A livello aggregato provinciale, il gettito della Tassa/Tarif-fa Rifiuti relativa al comparto artigianale e industriale, e cre-sciuto in valore assoluto nel 2013 rispetto al 2012 di €552.271, corrispondente a un +6,18%.L’aumento del gettito totale aggregato e da mettere in re-lazione con l’aumento delle aliquote dal momento che lasuperficie totale tassata si e invece calata; non a caso ilgettito per unita di superficie e in aumento nella quasi to-talita dei comuni. L’aliquota piu elevata, adottata dal Comune di Albinea(3,5465/mq), e oltre il triplo di quella piu bassa adottatadal Comune di Casina (1,0717/mq) mentre, confrontan-do due comuni limitrofi si trova che l’aliquota adottata dalComune di Reggio Emilia (3,3960/mq) e poco meno deldoppio quella del comune di Cavriago (1,7057/mq).Anche prendendo a riferimento la selezione dei Comuni piuimportanti della provincia (per numero di abitanti e per di-mensione del comparto industriale)(precisamente: Casalgran-de, Cavriago, Gattatico, Correggio, Guastalla, Luzzara, Mon-tecchio, Novellara, Reggio Emilia, Reggiolo, Rubiera, San Mar-tino in Rio, Sant’Ilario d’Enza, Scandiano) si puo notare comeesistano delle rilevanti differenze tariffarie tra di essi.Tale divario e difficilmente giustificabile esclusivamente con

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motivazioni economiche considerato che si tratta di un am-bito territoriale molto piccolo (la provincia di Reggio Emi-lia), della stessa categoria di utenza, ma soprattutto del-le stesse tipologie di rifiuti e, spesso, esigenze di servizio.

ANALISI DATI 2013 E PROSPETTIVE PER IL 2014

Prima di addentrarci nell’analisi dei risultati dell’indagine,e opportuno premettere che il 2013 e stato un anno par-ticolarmente tormentato sul fronte dell’imposizione loca-le. Il processo travagliato che ha portato all’eliminazionedell’IMU sull’abitazione principale ha impattato negativa-mente sull’attivita di reperimento e allocazione delle risor-se da parte dei Comuni. La situazione di incertezza gene-ratasi e stata talmente grande che i Comuni si sono tro-vati agli inizi del mese di dicembre 2013 a non avere an-cora approvato il bilancio di previsione per lo stesso anno.Per quanto concerne l’IMU il 2013 ha visto a livello pro-vinciale il consolidarsi del trend di crescita delle aliquoteapplicate agli immobili produttivi iniziato nel 2012 con il pas-saggio da ICI a IMU. L’aliquota media IMU 2013 (8,89 permille), per questa categoria di immobili, e risultata, nella no-stra provincia, di oltre il 34% superiore all’analoga aliquo-ta media ICI 2011 (6,62 per mille).Occorre aggiungere che lo scorso anno, in attuazione diuna norma inserita nel decreto “Salva Italia” di fine 2011,il moltiplicatore catastale da utilizzare per il calcolo dellabase imponibile e passato per gli immobili di categoria Dda 60 a 65, pari a un aumento dell’8,3%; anche in que-sto caso l’incremento 2013 fa seguito all’incremento chesi era avuto nel 2012, nel passaggio da ICI ad IMU, quan-do il moltiplicatore catastale degli immobili produttivi erapassato da 50 a 60.La crescita del moltiplicatore catastale 2013 ha prodot-to come conseguenza l’aumento dell’imposizione IMU an-che nei comuni che hanno conservato lo scorso anno l’a-liquota applicata nel 2012.L’incremento del carico IMU e stato in parte temperato dal-la previsione della deducibilita del tributo dovuto sugli im-mobili strumentali ai fini dell’IRES o dell’IRPEF (ma nondell’IRAP) nella misura del 20% elevato al 30% per il solo2013. Si tratta di una misura fortemente sostenuta da Con-findustria che peraltro aveva chiesto la sua integrale de-ducibilita.Un altro elemento che ha caratterizzato il 2013 con rife-rimento all’IMU e stata la riserva, prevista dalla legge n.228/2012, legge di stabilita 2013, a favore dello Stato,dell’intero gettito IMU derivante dagli immobili ad uso pro-

duttivo classificati nel gruppo catastale D, calcolato ad ali-quota standard del 7,6 per mille. A questa riserva era col-legata la possibilita da parte dei Comuni di aumentare l’a-liquota di un massimo di tre punti percentuali e di tratte-nere il maggiore gettito derivante dall’aumento. Sono sta-ti molti i Comuni della nostra provincia che si sono avval-si della facolta di fissare l’aliquota IMU oltre il 7,6 per mil-le principalmente per fare fronte a nuovi tagli nei trasferi-menti dei fondi statali.Un discorso a parte merita di essere fatto per gli immobi-li invenduti delle imprese edili definibili come il “magazzi-no” di questa tipologia di imprese.Gli immobili invenduti delle imprese edili dopo avere pa-gato regolarmente le due rate IMU 2012 e la prima rata2013, sono stati esonerati, qualora non locati, dal versa-mento della seconda, per effetto di un provvedimento dilegge successivamente approvato (D.L. n. 102/2013).L’ANCE (Associazione Nazionale Imprese Edili aderentea Confindustria) si e a lungo battuta per l’eliminazione del-la tassazione IMU sull’invenduto delle imprese edili nellaconsiderazione che una tassazione patrimoniale sulle rima-nenze (prodotti destinati alla vendita), e non su beni pa-trimonio, costituisse una grave forma d’ingiustizia.L’esenzione dall’IMU degli immobili invenduti delle impre-se edili, non locati, permarra anche nel 2014 (vedi oltre ri-guardo alla TASI).L’incertezza che ha caratterizzo l’IMU nel 2013 si ritrovaanche per la tassa sulla raccolta dei rifiuti, in relazione allaquale lo scorso anno si e assistito all’introduzione, sem-pre da fare risalire al decreto “Salva Italia” del 2011, del-la TARES (Tributo comunale su rifiuti e sui servizi), formaimpositiva che e andata a sostituire la Tarsu (Tassa per losmaltimento dei rifiuti solidi urbani) e la TIA (Tariffa di igie-ne ambientale) nelle sue due forme di TIA1 e TIA2.La TARES, che come la precedente TIA prevede la coper-tura totale dei costi di smaltimento dei rifiuti, prevedeva peril 2013 un contributo per i “servizi indivisibili comunali” comead esempio la cura del verde, l’illuminazione e la manuten-zione delle strade, calcolato in 30 centesimi per ogni me-tro quadrato dell’immobile, da versare da parte dei citta-dini e delle imprese allo Stato.Il passaggio a TARES, anche senza considerare la com-ponente aggiuntiva dei 30 centesimi a metro quadro checome detto non e stata incamerata dai comuni, ha com-portato a livello provinciale per le attivita industriali un au-mento dell’aliquota mediamente applicata e la crescita delgettito aggregato.A livello di ogni singolo comune gli effetti sulla tassazio-ne delle attivita industriali dell’introduzione della TARES sono

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risultati molto variabili. In particolare, nei comuni che finoal 2012 erano in regime di TARSU la ridefinizione delle ca-tegorie di contribuzione e della nuova ripartizione dei co-sti tra di esse, ha generato in alcuni casi degli incremen-ti considerevoli dell’imposizione sulle attivita manifatturie-re e in altri casi delle riduzioni altrettanto rilevanti.Inoltre, con l’adozione del regime tributario della TARESe il passaggio dalla gestione esterna a quella in capo alComune, l’IVA, che e diventata un costo in capo all’am-ministrazione, ha determinato nei Comuni che nel 2012erano a TIA un incremento del 10 % delle aliquote appli-cate e quindi dell’imposta che, almeno per quanto riguar-da le imprese, non ha trovato compensazione dall’elimi-nazione dell’IVA poiche tale imposta, fino al 2012 adde-bitata sempre nella misura del 10%, veniva da esse de-tratta.A questo ultimo proposito ricordiamo che la normativa avreb-be consentito il mantenimento della qualifica di corrispet-tivo della TARES, senza la necessita di inglobare nei co-sti l’IVA. Cio avrebbe potuto essere ottenuto mediante larealizzazione di un sistema di imposizione parametrato aglieffettivi quantitativi di rifiuti conferiti e non a valori teorici.Il sistema sarebbe risultato sicuramente piu equo dell’at-tuale regime “ibrido”, che non ha mai provveduto ad aggior-nare periodicamente i coefficienti, perdendo, con il pas-sare del tempo, i pochi elementi di equita che lo contrad-distinguevano.Su questo aspetto l’Associazione piu volte ha segnalatoalle amministrazioni locali la propria disponibilita per un per-corso che progressivamente porti alla determinazione pun-tuale dei rifiuti prodotti.Non e piu sostenibile, ne accettabile, da parte delle im-prese manifatturiere un atteggiamento dilatorio che impe-disce soluzioni che a regime hanno il vantaggio di lega-re la contribuzione agli effettivi rifiuti conferiti al serviziopubblico.Al di la dei consueti incrementi che ogni anno registriamo,la categoria industriale vedrebbe come profondamente ini-qua una politica che, riproponendo il medesimo schemadegli anni passati, non mettesse mano a una inevitabile rifor-ma del sistema di applicazione della tassa rifiuti con la re-visione dei criteri di determinazione dei costi fissi e varia-bili, della loro ripartizione tra utenze domestiche e non do-mestiche e della obbligata modifica dei coefficienti finorautilizzati per le varie categorie produttive.Finora le nostre richieste sono rimaste inascoltate, non vor-remmo dover intraprendere azioni che, abbandonando ilpiano del confronto dialettico, per tutelare i legittimi inte-ressi delle imprese, ci portino a percorrere la strada del-

l’impugnazione delle delibere comunali.La situazione di confusione che ha interessato l’imposizio-ne locale nel corso del 2013 non sembra purtroppo de-stinata ad attenuarsi nel 2014.Da quest’anno i Comuni applicheranno la IUC (Imposta Uni-ca Comunale), che si compone della “vecchia” IMU, an-data a regime e per la quale diventa definitiva l’esenzioneper le case di abitazione, e delle “nuove” TASI e TARI.La TASI e il tributo che andra a coprire il costo dei c.d. sui“Servizi Indivisibili” erogati dai comuni vale a dire principal-mente, illuminazione pubblica, manutenzione delle stradee del verde pubblico e sicurezza. In pratica la TASI sosti-tuisce la maggiorazione TARES dei 30 centesimi al mq,che ugualmente nel 2013 copriva, abbinata alla tassa suirifiuti, i servizi indivisibili comunali.La TASI ha un meccanismo di applicazione molto simile al-l’IMU, quasi al punto da renderla una sua appendice. Essasi determina infatti applicando alla rendita catastale degliimmobili un’aliquota stabilita dal comune, tra un minimo dell’1per mille ed un massimo del 2,5 per mille. Per gli immobi-li locati la TASI gravera sull’affittuario nella misura, stabi-lita dal Comune, compresa tra il 10 e il 30 percento deltotale dovuto.Tra i fabbricati esenti dalla TASI non figurano gli immobiliinvenduti delle imprese edili, i quali pur sgravati dall’IMU,pagheranno il nuovo tributo secondo l’aliquota prevista neicomuni di ubicazione.A regime la somma di IMU e TASI per ciascuna tipologiad’immobile non potra superare l’aliquota massima consen-tita dalla legge per l’IMU. Per il 2014 e stata tuttavia con-cessa ai Comuni la facolta di maggiorare l’aliquota mas-sima di un ulteriore 0,8 per mille a condizione di destina-re il relativo introito all’introduzione di detrazioni sulle abi-tazioni principali.Il nuovo tributo e stato previsto dalla legge di Stabilita 2014ma il suo impianto ha successivamente subito delle mo-difiche le ultime delle quali contenute in un D.L. del 6 mar-zo u.s..Da qui l’estrema difficolta che stanno incontrando i Comu-ni nella predisposizione dei bilanci preventivi 2014 che ri-calca quella gia da essi sperimentata per i bilanci preven-tivi 2013.Per le imprese il rischio derivante dall’introduzione della TASIe quello di vedere lievitare verso l’alto, ancora una volta,l’imposizione fiscale sui fabbricati.Se infatti i Comuni decidessero di avvalersi della derogaconcessa per l’anno in corso e applicare la maggiorazio-ne TASI dell’0,8 per mille, l’aliquota totale (IMU + TASI) su-gli immobili produttivi potrebbe salirebbe fino all’11,4 per

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mille, con un aumento del 7,5%, rispetto all’aliquota mas-sima IMU fissata al 10,6 per mille.Il risultato sarebbe l’annullamento del vantaggio fiscale del-la mini-deduzione dell’IMU dalle imposte sui redditi (parial 20% nel 2014) introdotta lo scorso anno.Si tratta di una eventualita assolutamente da scongiura-re e che noi, in qualita di rappresentanti delle imprese in-dustriali della provincia, avversiamo totalmente.Non si puo infatti dimenticare che sono proprio le impre-se ad avere pagato il prezzo piu elevato nel passaggio dal-l’ICI all’IMU come dimostra il quasi raddoppio dell’impo-sta mediamente dovuta sui fabbricati industriali avutosi, inmolti comuni della nostra provincia, tra il 2011 e il 2013,per effetto della combinazione di aumento delle aliquotee di allargamento della base imponibile.Riteniamo pertanto che non solo non sia immaginabile un’ul-teriore utilizzo della leva fiscale ma sia urgente la messaa punto, da parte degli enti locali, di una strategia condi-visa che porti negli anni ad una progressiva riduzione del-l’imposizione in primo luogo sulle imprese.Anche in merito alla TARI – nuovo acronimo che identi-fica la tassa sui rifiuti destinata dal 2014 a sostituire laTARES – permangono allo stato dell’arte molti aspetti dachiarire.In assenza di tariffe nazionali di riferimento, diversamenteche per IMU e TASI, i Comuni determineranno le proprietariffe TARI utilizzando, piu o meno, gli stessi criteri presun-tivi validi per le vecchie tasse sui rifiuti (TARES, TARSU,TIA), in attesa dell’arrivo, nella migliore delle ipotesi entrogiugno 2014, di nuovi metodi per il calcolo puntuale deirifiuti prodotti da ogni utenza.Occorre dire che un recente decreto legge ha introdotto,l’esenzione totale ai fini TARI per i rifiuti speciali assimila-ti agli urbani, smaltiti autonomamente dai produttori: unanovita, se confermata in sede di conversione in legge delprovvedimento, assolutamente positiva per le imprese in-dustriali e che da seguito a una istanza da sempre da noisostenuta.Infine alcune brevi considerazioni sugli appesantimenti bu-rocratico-amministrativi che potrebbero derivare alle impre-se, sotto forma di nuove incombenze, dall’introduzione del-la IUC e in particolare dalla TASISe il processo non verra adeguatamente monitorato e ge-stito dai Comuni ne potrebbe scaturire la necessita di ef-fettuare non meno di sei versamenti in tempi diversi, quat-tro dei quali, quelli legati all’IMU e alla TASI, in autotassa-zione. Senza contare che per la TASI e previsto l’obbligodi presentare una dichiarazione sebbene una tantum.E di tutta evidenza che anche sul versante degli adempi-

menti burocratici il peso del fisco sulle imprese (e sui cit-tadini in generale) ha ormai raggiunto dei livelli insosteni-bili: si tratta di un onere occulto che si somma a quello deltributo in senso stretto.I Comuni devono pertanto farsi carico, per quanto nelleloro facolta, di applicare la normativa e le procedure inmodo da rendere l’assolvimento dei tributi locali il piu sem-plice ed automatico possibile, nell’ambito di un rapportocon i contribuenti improntato a criteri di chiarezza e tra-sparenza.

NOTE METODOLOGICHE

In riferimento alla TARSU/TARES alcune precisazioni sonod’obbligo al fine di una corretta interpretazione dei dati espo-sti.L’analisi e stata sviluppata sia sul versante delle aliquotesia su quello del gettito rapportato alle superfici imponi-bili.Le aliquote della TARSU sono stabilite liberamente dal Co-mune in funzione del grado di copertura dei costi delibe-rato mentre la TARES (composta da una parte c.d. fissa– che dovrebbe coprire i costi di ammortamento degli in-vestimenti e le spese generali – e da una parte c.d. varia-bile - che dovrebbe coprire i costi di gestione del serviziofornito) viene determinata sulla base di coefficienti empi-rici i cui valori minimi e massimi sono stati stabiliti da undecreto ministeriale. Nei comuni rimasti a TARSU (si trat-ta dei soli comuni di Rolo e San Martino in Rio) alla tas-sa deve essere aggiunta l’addizionale cd. ECA del 10%,mentre, sia nei comuni rimasti a TARSU che per quelli pas-sati a TARES, sulla tassa/tariffa grava l’ulteriore addizio-nale provinciale del 5% (aliquota massima consentita).Dal 2013, per effetto dell’introduzione della TARES, piu nes-sun comune applicata l’IVA sugli importi dovuti (i comunia TARSU gia non l’applicavano).Al di la degli aspetti menzionati di carattere tariffario, vaevidenziato che, soprattutto nei Comuni ove fino al 2012vigeva ancora il regime della tassa, pur a fronte di delibe-re di assimilazione ai rifiuti urbani di numerose tipologiedi rifiuti prodotti dal settore industriale, il servizio svoltonon e sempre all’altezza delle esigenze degli utenti indu-striali. L’Associazione denuncia da tempo questa grave ca-renza che determina la necessita per le aziende di prov-vedere allo smaltimento in proprio, sostenendo un dupli-ce costo, quello dello smaltimento in proprio e quello del-la TARSU/TARES, quest’ultima senza apprezzabili ridu-zioni tariffarie.

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BPERIl Consiglio di Amministrazione ha esaminato ed approvato i risultati individuali della Banca e consolidati diGruppo al 31 marzo 2014 e deliberato un’operazione di rafforzamento patrimoniale attraverso un aumento di

capitale a pagamento fino ad un massimo di 750 milioni di euro.

Alessandro Vandelli, Amministratore

delegato del Gruppo BPER, al termi-

ne del Consiglio di Amministrazione

ha dichiarato: “L’utile del periodo,

cresciuto in modo rilevante rispetto

allo stesso periodo dello scorso

anno, evidenzia la capacità del no-

stro Gruppo di migliorare il livello dei

ricavi caratteristici, in particolare

del margine di interesse, anche in un

periodo di prolungata crisi economi-

ca come quella che stiamo attraver-

sando. Nel primo trimestre, anche in

vista dell’Asset Quality Review e

degli Stress test europei che verran-

no finalizzati nella seconda parte di

quest’anno, abbiamo continuato ad

applicare un approccio estrema-

mente prudenziale nella valutazione

dei crediti che si è tradotto in un ul-

teriore significativo aumento delle

coperture sui crediti deteriorati ri-

spetto ai valori già elevati di fine 2013.

In questo contesto di buone perfor-

mance operative, il Consiglio di Am-

ministrazione ha deliberato un’ope-

razione di rafforzamento patrimo-

niale fino ad un massimo di € 750 mi-

lioni che ci consentirà di raggiunge-

re un livello di Common Equity Tier 1

ratio “Fully Phased” Basilea 3 supe-

riore al 10% e di allinearci ai nuovi

standard di mercato. Tale risultato è

ancora più significativo se si consi-

dera che esso non tiene conto dei

benefici che deriveranno dalla vali-

dazione dei modelli interni avanzati

per la misurazione del rischio di cre-

dito e di mercato. Mi preme in que-

sta occasione ricordare che, nono-

stante questa lunga crisi possa es-

sere considerata la più grave dal

dopo guerra, l’ultima operazione di

aumento di capitale della banca ri-

sale al 2006 a dimostrazione della ca-

pacità di generare redditività an-

che in condizioni difficili e di mante-

nere un’adeguata e strutturale soli-

dità patrimoniale. Il capitale raccol-

to ci consentirà di supportare la no-

stra clientela nelle opportunità di cre-

scita offerte da uno scenario econo-

mico le cui prospettive di ripresa ap-

paiono, oggi, più concrete ed al tem-

po stesso di dotarci di un livello di pa-

trimonializzazione adeguato che ci

consentirà di affrontare con serenità

l’esercizio del Comprehensive Asses-

sment da parte della BCE. Inoltre, sia-

mo fortemente motivati a migliorare

la nostra capacità competitiva attra-

verso un piano strutturale di azioni

che verranno delineate nel nuovo

Piano industriale strategico che

verrà presentato all’inizio del prossi-

mo anno. Tale Piano avrà, tra gli al-

tri, l’obiettivo di ridisegnare il model-

lo distributivo di Gruppo, in modo mo-

derno e innovativo, e ridurre in modo

strutturale la base costi al fine di rag-

giungere un adeguato e sostenibile

livello di redditività. Crediamo che

con queste premesse, i nostri Soci ed

Azionisti possano valutare positiva-

mente il nostro operato e la volontà

di rendere la banca sempre più so-

lida, consolidando la leadership nei

territori di riferimento”.

ALESSANDRO VANDELLI

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1° CLASSIFICATO

Mix Relax Smart CookingII B liceo - Liceo Classico Ariosto (Reggio Emilia). Sintesi del progetto: Smart Cooking apre nuove frontieread una cucina da vivere e scoprire. Con i nostri elettrodo-mestici ci facciamo carico della vostra fatica lasciando avoi solo il piacere di cucinare. Comodi, pratici, ecososte-nibili, i nostri prodotti sono ciò di cui la vostra cucina nonpotrà fare a meno.Settore di attività: elettrodomestici per la cucina. Forma giu-ridica: SNC. Sede dell'attività: Reggio Emilia.

2° CLASSIFICATO

Dress your house4° B amministrazione, finanza e marketing - ITCG Catta-

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È il Liceo Ariosto Spallanzani di Reggio Emilia il vincitore del-la selezione provinciale di latuaideadimpresa con il proget-to “Mix Relax Smart Cooking”. Secondo classificato a livel-lo locale l’Istituto Superiore Cattaneo di Castelnovo né Mon-ti con il progetto “Dress your house”, terzo l’IIS Scaruffi-Levi-Città del Tricolore di Reggio Emilia con “Easy Open Gate”.La premiazione provinciale è avvenuta lunedì 5 maggio pres-so la sede di Unindustria Reggio Emilia, alla presenza dioltre cento studenti che hanno partecipato al concorso. Alle

scuole finaliste sono state consegnate delle attrezzatureinformatiche offerte da Unindustria, promotore a livello lo-cale dell’iniziativa.Maria Licia Ferrarini, Vice Presidente di Unindustria Reg-gio Emilia con delega a Education e Rapporti con la scuo-la, ha consegnato il premio ai vincitori: “Se vogliamo usci-re da questa emergenza economica e sociale, dobbiamoriconoscere e riaffermare la centralità dell’industria, veracolonna portante del Paese, intorno alla quale ruota tuttoil sistema del Made in Italy, dall’agricoltura, al turismo, aiservizi. La finalità di questo progetto sta appunto nella dif-fusione della cultura d’impresa fra gli studenti, per stimo-larli all’autoimprenditorialità e alla creazione di nuove im-prese e nuovi posti di lavoro, per infondere fiducia ed aiu-tarli a costruirsi un futuro”.È intervenuta anche Anna Maria D’Aguanno che ha presen-tato il programma della Luiss Summer School rivolto aglistudenti dell’ultimo triennio delle superiori: “L’obiettivofondamentale è orientare gli studenti perché affrontino conserenità il loro futuro. La LUISS Summer School dà la pos-sibilità a tutti gli di vivere un’esperienza estiva di una setti-

mana a contatto con l’ambiente universitario ed un meto-do di insegnamento diverso da quello delle scuole supe-riori. Le mattine sono dedicate alla didattica accademica:lezioni universitarie, casi applicativi e lavori di gruppo su ar-gomenti di economia e business, giurisprudenza, scienzepolitiche e comunicazione, ingegneria, fisica, matematicae medicina. I pomeriggi riguardano il ragionamento logicoe la comprensione verbale, abilità fondamentali per il supe-ramento dei test di ammissione alla LUISS e ad altre Uni-versità, statali e non, che prevedono il numero chiuso”.latuaideadimpresa è un concorso nazionale promosso daSFC Sistemi Formativi Confindustria e dai Giovani Impren-ditori di Confindustria, realizzato in collaborazione con Con-findustria e con il patrocinio del Ministero di Istruzione, Uni-versità e Ricerca. È una gara che ha chiamato gli studenti delle scuole su-periori di tutta Italia ad elaborare delle idee imprenditoria-li, con l’obiettivo di stimolare i giovani all’auto-imprendito-

neo con Liceo Dall'Aglio (Castelnovo ne' monti, RE).Sintesi del progetto: la presenza nel nostro territorio mon-tano di circa 4000 ovini, la cui lana non ha valore com-merciale e viene considerata rifiuto speciale, ne sugge-risce l' utilizzo in edilizia. Ottimo isolante termico ed acu-stico, ignifugo, regolatore dell'umidità dell'aria, con pro-prietà disinquinanti, la lana di pecora è l' unica risorsa chesi rigenera. La lana di pecora è materia prima disponibi-le a km zero e a costo zero, soluzione ideale per miglio-rare la qualità dell'abitare. Settore di attività: manifatturie-ro. Forma giuridica: SNC. Sede dell'attività: Carpineti, viaGiavello RE.

3° CLASSIFICATO

Easy Open Gate5 C. Mercurio - ITC Scaruffi Levi (Reggio Emilia).

Al podio Maria Licia Ferrarini, Vice Presidente di Unindustria Reggio Emi-lia con delega a Education e Rapporti con la scuola, al tavolo Alberto Se-ligardi, Responsabile Ufficio Education, Studi e Ict Unindustria Reggio Emi-lia e Anna Maria D’Aguanno, LUISS Summer School

la tua idea di impresai progetti della provincia di Reggio Emilia

rialità ed arricchire l’offerta formativa scolastica dei valoritipici della cultura d’impresa. Il tutto condiviso sulla piat-taforma web www.latuaideadimpresa.it, dove i ragazzi han-no potuto raccontare i propri progetti attraverso video ebusiness plan.Il concorso si svolge in due tempi: prima la premiazione pro-vinciale, successivamente la premiazione nazionale, con cen-tinaia di imprenditori impegnati a scegliere e votare on-linela migliore idea d’impresa d’Italia.È stato quindi il progetto “Mix Relax Smart Cooking” ela-borato dagli studenti della 2° B dell’indirizzo classico delLiceo Ariosto Spallanzani che ha rappresentato la provin-cia di Reggio Emilia alla gara nazionale che ha visto la pre-miazione finale tenersi al Teatro Goldoni di Venezia mer-coledì 14 maggio.Oltre alle tre scuole hanno preso parte al concorso a livel-lo provinciale l’Istituto Superiore Gobetti di Scandiano eil Convitto Nazionale Corso di Correggio.

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Sintesi del progetto: dal proprio telefono cellulare si puòattivare l'apertura del cancello elettrico e porta garage edaltre porte di casa, con dispositivo economico e soprat-tutto senza necessità di assistenza tecnica alla istallazio-ne, con utilizzo di pulsanti apertura già in uso al cliente. Taledispositivo che verrà brevettato, attiva l'apri cancello - sen-za chiamare l'assistenza di terzi e scaricando il softwarecome app dal cellulare. all'atto dell'acquisto anche al su-permercato si consegna numero id. Settore di attività: infor-matico ed elettronico /elettrico. Forma giuridica: SRL. Sededell'attività: Reggio Emilia.

4° CLASSIFICATO

New Emily4A e 4B (Amministrazione Finanza e Marketing). - I.I.S.S."Piero Gobetti" (Scandiano). Sintesi del progetto: New Emily produce ed esporta pro-dotti emiliani a New York. Oltre alla vendita, mette a dispo-sizione servizi di Take Away e permette di osservare la pro-duzione dei beni in vendita tramite filmati o nei corsi di istru-zione culinaria per gli americani, visibili attraverso delle ve-trine. I corsi mirano all’inserimento in campo lavorativo dicittadini appartenenti a categorie svantaggiate. Ciò che lacontraddistingue è l’attenzione all’igiene, alla qualità e al-l’impatto ambientale.Settore di attività: Alimentare produzione e somministra-zione di cibi emiliani. Forma giuridica: SRL. Sede dell'at-tività: Via Prati Vecchi, 20 (RE), filiale a New York nei pres-si dell'Empire State Building.

5° CLASSIFICATO

Chef @ homeClasse IV sez. E - Istituto Professionale Alberghiero "R. Cor-so" (Correggio - RE). Sintesi del progetto: la ristorazione riscuote molto suc-cesso grazie ai programmi TV che parlano di cucina. Na-sce la voglia di fare bella figura, di essere rappresenta-ti da ciò che si porta in tavola. L'esigenza di apparecchia-re la tavola della propria casa per un gruppo di ospiti oper una cena intima a due contrasta spesso con la man-canza di tempo, l'impossibilità di cucinare. Da qui l'esi-genza di rivolgersi a dei professionisti del settore che pos-sano creare un menù nella cucina della propria abitazio-ne e servirlo.Settore di attività: ristorazione - banqueting – catering. For-ma giuridica: società cooperativa. Sede dell'attività: Cor-reggio (RE).

LICEO CLASSICO ARIOSTO

ITCG CATTANEO

ITC SCARUFFI LEVI

I.I.S.S. PIERO GOBETTI

ALBERGHIERO R. CORSO

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L’Area Fisco e Tributi di Unindustria Reggio Emilia ha rea-lizzato presso la propria sede un incontro dal titolo: “La fat-turazione elettronica verso la PA: tra vincoli e opportunità”.Il programma ha visto l’introduzione a cura di Tiziano Pat-tacini, Vice Presidente Unindustria Reggio Emilia, che hadetto: “Abbiamo voluto fare il punto sul quadro normativo

esistente e chiarirne gli aspetti operativi in modo tale daconsentire alle imprese associate di far fronte agli obbli-ghi prima della scadenza del 6 giugno. Inoltre sono statiillustrati i benefici che derivano dall’adozione del nuovo me-todo di fatturazione e dei connessi sistemi di conservazio-ne sostitutiva dei documenti, in termini di riduzione dei co-sti, di introduzione di innovazioni nei processi amministra-tivi fiscali, di accorciamento dei termini di pagamento, con-siderato che i processi di approvazione dei medesimi sa-ranno più veloci, di monitoraggio della spesa pubblica”.

È seguito il saluto di Lorenzo Trabucco, Direttore Agenziadelle Entrate di Reggio Emilia. Sono quindi seguiti gli in-terventi di: Umberto Zanini, Osservatorio fatturazioneelettronica e dematerializzazione del Politecnico Milano, su“Il quadro normativo in tema di digitalizzazione di documen-ti fiscali” e “Gli adempimenti in capo alle aziende e le cri-

ticità da evitare”; “Aspetti operativi per la Gestione Elet-tronica dei documenti a rilevanza civilistica, fiscale e tribu-taria” a cura di Marco Gibertini, Memar Monteassegni SpA- Partner tecnologico Assofattura; “L'obbligo di fatturazio-ne elettronica verso le amministrazioni pubbliche” con Clau-dio Gaetano Distefano, Agenzia per l’Italia Digitale – Pre-sidenza del Consiglio dei Ministri; “La fatturazione elettro-nica: un obbligo verso la PA, un’opportunità per tutte le azien-de” di Fabio Filippini, Credemtel spa – Partner tecnologi-co Assofattura.

LA FATTURAZIONE ELETTRONICA VERSO LA PAtra vincoli e opportunità

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IL TEMALa fattura elettronica nei confronti della Pubblica ammini-strazione è una realtà: dal 6 giugno 2014 un primo grup-po di enti pubblici centrali può accettare dai propri forni-tori solo fatture elettroniche. Inoltre, decorsi tre mesi dal-la questa data, cioè a partire dal 6 settembre, le ammini-strazioni pubbliche interessate non potranno procedere adalcun pagamento, nemmeno parziale, sino all’invio delle fat-ture in formato elettronico. Nel corso del periodo transi-torio trimestrale le pubbliche amministrazioni potranno, in-vece, ancora accettare e pagare fatture cartacee emes-se entro il termine di decorrenza dell’obbligo di fatturazio-ne elettronica.In particolare, con l’avvio del 6 giugno sono stati coinvol-ti i Ministeri, le Agenzie Fiscali (Agenzia del Demanio, Agen-zia delle Dogane, Agenzia delle Entrate), gli Enti Naziona-li di Previdenza e Assistenza Sociale. La stesse regole siapplicheranno, dal 31 marzo 2015, ai restanti enti nazio-nali e alle amministrazioni locali.

L’ITER NORMATIVOL’obbligo di fatturazione elettronica nei confronti della PAè stato introdotto dalla legge 24 dicembre 2007, n. 244(legge finanziaria 2008). In particolare è stato stabilito chela trasmissione delle fatture elettroniche emesse nei con-fronti delle Amministrazioni dello Stato deve essere effet-tuata attraverso il Sistema di Interscambio, piattaforma infor-matica di supporto al processo di ricezione e di inoltro del-le fatture elettroniche alle amministrazioni destinatarie. Condecreto ministeriale del 7 marzo 2008, l’Agenzia delle En-trate è stata nominata gestore del Sistema di Interscam-bio e le sono state attribuite funzioni di coordinamento, con-trollo e vigilanza. Mentre, alla SOGEI - Società Generaledi Informatica S.p.A. - sono stati affidati compiti di svilup-po, manutenzione e assistenza nell’utilizzo del sistema. Ilsuccessivo decreto ministeriale del 3 aprile 2013 n. 55,entrato in vigore il 6 giugno 2013, ha definito le modalitàdi funzionamento del Sistema di Interscambio e comple-tato il quadro normativo necessario ad avviare questa im-portante innovazione. Il 31 marzo 2014 il Ministero dell’E-conomia e delle Finanze e la Presidenza del Consiglio deiministri hanno emanato la circolare n. 1, interpretativa delDM n. 55/2013. Successivamente l’Agenzia delle Entra-te ha emanato le Specifiche tecniche del Sistema di inter-scambio.

COME SI APPLICAIn pratica i fornitori della PA dal 6 giugno generano la fat-tura in formato XML, la firmano digitalmente, la trasmetto-

no al Sistema di Interscambio attraverso uno dei cinquecanali autorizzati. Il Sistema di Interscambio, una volta su-perati i controlli previsti per la fattura stessa, provvede adinoltrarla al competente ufficio della PA individuato dal co-dice univoco ufficio IPA assegnato. La fattura elettronicaemessa, veicolata attraverso il Sistema di Interscambio, do-vrà essere avviata alla conservazione elettronica nei termi-ni di legge.Al fine di consentire al Sistema di Interscambio (SdI) di re-capitare le fatture elettroniche alle PA destinatarie, tutti gliUffici delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubbli-ci nazionali che si configurano come soggetti destinataridi fattura elettronica devono essere identificati per mezzodi un codice univoco denominato “Codice Univoco Uffi-cio” assegnato dall’Indice delle Pubbliche Amministrazio-ni (IPA) e da riportare in fattura. L’Agenzia per l’Italia Digi-tale ha emanato le Specifiche operative sull’identificazio-ne univoca degli uffici della Pubblica amministrazione in IPA.

I DATIAttualmente in Italia sono circa 3 miliardi le fatture che cir-colano ogni anno, di queste, però, soltanto il 5% sono elet-troniche e quindi c’è ancora molto margine da colmare pri-ma di essere a regime. Ma la nuova direttiva entrata in vi-gore darà una spinta in un’ottica più generale di demate-rializzazione del processo di approvvigionamento.Per fornire un ordine di grandezza relativamente agli Entiinteressati a partire da questo primo termine, si stimanooltre 9.000 Enti – cui corrispondono almeno 16.000 uffi-ci. Sono coinvolti non solo gli enti centrali, ma anche le loro

articolazioni territoriali. Si tratta, ad esempio, di: scuole, mu-sei, biblioteche statali, unità periferiche di Esercito, Mari-na Militare, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri, Po-lizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo dei Vigili del Fuo-co, Corpo Forestale dello Stato, uffici locali delle agenziefiscali e degli enti previdenziali, ecc.Con un effetto benefico, in termini di costi gestionali e ope-rativi risparmiati sia per la Pa che per i fornitori (i quali spen-

dono mediamente tra le 30 e le 80 euro per la gestionemanuale delle fatture), stimato attorno ai 60 miliardi di euro.Considerato che la digitalizzazione applicata sia alle fat-ture attive, che a quelle passive (ossia, rispettivamente,quelle emesse e quelle ricevute dall’azienda) permettedi ottenere un abbassamento dei costi fino al 60%.

IN EUROPAIl Parlamento Europeo ha sostenuto la proposta dellaCommissione relativa alla creazione di uno standard co-mune a tutta l’area europea per l’e-invoicing nell’ambi-to del procurement pubblico. Ciò rappresenta un pas-so ulteriore verso la creazione di un mercato digitale uni-co in Europa.Affinché la Commissione riesca entro il 2020 a rende-re l’e-invoicing la forma di fatturazione prevalente in Eu-ropa però è necessario agire in un’ottica pan-europea.Il Parlamento europeo ha approvato in proposito un pac-chetto di investimenti dell’ammontare di 1 miliardo di europer supportare progetti digitali pan-europei e reti a ban-da larga ad alta velocità. Questo progetto fa parte delmeccanismo per collegare l'Europa (Connecting Euro-pe Facility), un piano sviluppato dalla Commissione Eu-ropea per migliorare le reti europee di trasporto, ener-gia e digitali.Il problema di base è che sino a questo momento lo svi-luppo di standard relativi alla fatturazione elettronica èavvenuto a livello di singolo Paese e questo, da un lato,ha limitato l’interoperabilità e, dall’altro, si è tradotto inun aumento dei costi per le aziende con attività di fat-turazione elettronica cross-border.Non sorprende quindi il fatto che l’adozione dell’e-invoi-cing in Europa sia stata fino a questo momento piutto-sto limitata: le fatture elettroniche rappresentano solo dal4% al 15% del totale delle fatture inviate. La frammen-tazione degli standard porta a inefficienze e rappresen-ta un ostacolo a una diffusione più ampia dell’e-invoicingin particolare per le piccole e medie imprese. Rimangono comunque ancora sfide da superare. Da unaricerca emerge come il 63% delle aziende europee siaancora lontano dalla trasformazione digitale. Il prossimopasso per le imprese è quindi di rivedere e innovare lemodalità operative, le tecnologie e i processi. Uno prin-cipali aspetti da considerare è rappresentato dalle mo-dalità con cui passare dal cartaceo al digitale, un pas-saggio che non può avvenire dall’oggi al domani, ma cherichiede diversi step strutturati e per il quale risulta fon-damentale considerare l’intero processo di fatturazionee non semplicemente l’output finale.

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“Le imprese dimostrano di apprezzare sempre di più

un servizio che non si fermi alla semplice fornitura

di personale, ma che sappia allargarsi ad una con-

sulenza ad ampio raggio per quanto riguarda la ge-

stione delle Risorse Umane. Soprattutto in questi ul-

timi anni i nostri clienti hanno chiesto il nostro sup-

porto anche per interpretare ed applicare corretta-

mente la normativa sul lavoro, che è stata oggetto

di un vero e proprio fenomeno di stratificazione” - que-

sto il commento di Maria Raffaella Caprioglio, pre-

sidente di Umana, che ha recentemente ufficializza-

to il proprio fatturato 2013, cresciuto di oltre il 20%

rispetto al 2012.

Un trend positivo, che prosegue anche nel reggia-

no, dove Umana è presente con le filiali di Reggio

Emilia, Reggiolo e SantʼIlario dʼEnza: nel nostro ter-

ritorio, Umana ha già registrato un aumento dellʼ8%,

rispetto allo stesso periodo del 2013, dei propri di-

pendenti in somministrazione presso le imprese.

Umana, che aderisce a Confindustria in tutti i terri-

tori in cui è presente, ha rinnovato per il 2014 la pro-

pria convenzione alle imprese associate. LʼAgenzia

garantisce condizioni di maggior favore per lʼutiliz-

zo dei servizi di somministrazione, sia a tempo de-

terminato che indeterminato (staff leasing), ricerca

e selezione, formazione e outplacement. Come

novità per il 2014, è stata inoltre elaborata una pro-

posta dedicata alle Reti di Impresa, una realtà in cre-

scita su tutto il territorio nazionale, che nel reggia-

no coinvolge già 117 imprese.

MARIA RAFFAELLA CAPRIOGLIOUMANALe imprese hannorinnovato la lorofiducia,apprezzando ilnostro essereAgenzia al serviziodel lavoro

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APPELLO DI AVISAVIS provinciale reggiana al lavoro per adeguarsi alle nor-me europee per la donazione del sangue. L’Italia ha rece-pito le norme europee che disciplinano le operazione di rac-colta di sangue e plasma e le successivi fasi di lavorazio-ne. “Su indicazione di AVIS Emilia Romagna, anche la no-stra AVIS provinciale sta lavorando per adeguarsi alle nuo-ve disposizioni e procedure indispensabili per l’accredita-mento e probabilmente i nostri soci donatori avranno giànotato alcuni cambiamenti nelle modalità di raccolta”, spie-gano dal coordinamento provinciale. E ricordano: “è impor-tante ricordare che l’introduzione dell’accreditamento e ilsuo costante mantenimento in futuro costituisce unacrescita sotto molti profili ed è volto a tutelare chi si sot-topone al prelievo, ma anche coloro che riceveranno il pro-dotto del nostro dono”. Le novità sono state tante, e nonsempre facili da digerire: “l’indispensabilità di alcuni requi-siti, strutturali e non solo, ha portato ad una rimodulazio-ne dei punti di raccolta che spesso ha reso necessarie de-cisioni impopolari. Va detto che già da mesi sono attivi cen-tri di prelievo che ospitano e sono gestiti da più di una se-zione. L’unione fa la forza verrebbe da dire. Ecco allora cheal centro prelievi di Brescello convergono i soci donatoridi Brescello e Boretto e Poviglio, Guastalla ospita anchei soci di Luzzara, Fabbrico quelli di Rolo e Castellarano quel-li di Roteglia”. Allo stesso tempo, “le sezioni AVIS comu-nali rimarranno attive come punto associativo, ma per ta-lune varierà il luogo nel quale vengono eseguite le opera-zione di prelievo, magari in un paese poco più lontano”. “No-

a cura di Darvoce

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stra convinzione è che raggiunto questo obiettivo, seppurin maniera non indolore, i punti di raccolta rappresenteran-no luoghi di eccellenza sanitaria, dove verrà garantita la sa-lute di tutti i cittadini”, concludono i donatori.

APPELLO DELL’UNIONE NAZIONALE ITALIANA VOLONTARI PRO CIECHI U.N.I.Vo.C (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi)lancia un appello ai reggiani: donate modellini tridimensio-nali dei monumenti più importanti del nostro territorio.Esistono musei, anche in Italia, ancora pochi, dedicati ap-punto alle persone che possono fruire le opere d’arte sol-tanto attraverso il contatto con oggetti in tre dimensioni:bassorilievi o modelli in scala di grandi opere di sculturae architettura. Eugenio Carlo Colucci, presidente della sede reggiana del-l’U.N.I.Vo.C, si entusiasma parlando del Museo Tattile del-l’Istituto Ciechi Francesco Cavazza di Bologna, del MuseoTattile Statale Omero di Ancona e dei musei di Varese, Ve-nezia, Torino. Istituzioni che offrono, a chi non ha mai avuto il dono del-la vista, la possibilità di conoscere la bellezza di tante ope-re d’arte. Colucci ha lanciato proprio in questi giorni un ap-pello. Chiede agli appassionati di modellistica di contribui-re ad un progetto che l’U.N.I.Vo.C di Reggio Emilia colti-va da tempo: avere a disposizione una serie di copie tri-dimensionali dei più importanti monumenti architettonici dellanostra provincia.Si potrebbe cominciare con i modellini in scala del Duo-mo di Reggio e della Basilica della Ghiara. Per prosegui-re poi con i Castelli Matildici o con il Teatro Valli. “Questi modelli in tre dimensioni – spiega Colucci – sonofondamentali per completare le esperienze che già da tem-po proponiamo ai non vendenti e agli ipovedenti reggiani(complessivamente in provincia si tratta di 1150 persone”. Chi è in grado di costruire o reperire modellini tridimensio-nali dei principali monumenti reggiani può contattareU.N.I.Voc-Onlus Reggio Emilia in via del Consorzio, 6, tel.0522/430745

MOSTRA FOTOGRAFICA CON TVTVTvTv, la televisione del volontariato reggiano, partecipa alcircuito Off di Fotografia Europea con una mostra collet-tiva sul volontariato, ospitata dalle Casette Elemosinarie,in via Fontanelli 24 a Reggio Emilia. Nell’esposizione, daltitolo “Volontari, parola al plurale”, sono state inserite alcu-ne fotografie delle associazioni raccontante nel progetto

TvTv, scattate nel corso dell’anno: i campi di strada di Per-diqua, il teatro di APDA, l’accoglienza dei bimbi di Cher-nobyl a Correggio, lo spettacolo teatrale di FACE, la spe-sa di una persona anziana con Emmaus. Un bel percorsonel mondo della comunità solidale reggiana, realizzato daivolontari del gruppo di TvTv prima di tutto grazie alle as-sociazioni coinvolte. TvTv è un progetto nato da un grup-po di volontari che collabora con l’area Comunicazione delCentro di servizio per il volontariato provinciale DarVoce.

LA LOCANDA DELLA MEMORIAÈ terminata da poco la quinta edizione della Locanda del-la Memoria. promossa dall’associazione Emmaus, da alcu-ni anni realizza una serie di biografie degli anziani reggia-ni, intervistati da narratori volontari, che incontrano i custo-di della storia cittadina e mettono per iscritto i loro raccon-ti. Questa edizione ha visto la collaborazione degli studen-ti del Liceo Chierici, che hanno realizzato le foto delle per-sone intervistate. Queste immagini sono state utilizzate comecopertine per le biografie e inserite nel percorso di Foto-grafia Europea 2014, esposte al Chiostro della Ghiara.

IL VIAGGIO IN BOSNIA DI MIRNIMOSTRipartire nonostante la crisi politica, economica e socia-le. É una Bosnia che ha voglia di ricominciare quella attra-versata dalla Carovana della Pace dal 17 al 22 aprile: unviaggio organizzato dall'associazione MirniMost (“Un pon-te per la pace") di Guastalla in collaborazione con la Scuo-la di Pace di Reggio Emilia, che ha toccato le tre città sim-

bolo di Tuzla, Sarajevo e Mostar, per non dimenticare quan-to successo durante la guerra e approfondire le problema-tiche che attanagliano il Paese.Una carovana alla scoperta delle tante realtà impegnateogni giorno nella ricostruzione della Bosnia, e in primis di

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quella Mostar un tempo simbolo della convivenza interet-nica e a oggi irrimediabilmente spaccata in due parti, l'u-na prevalentemente “croata” a Ovest, l’altra musulmana a

est, separate della Neretva. In comune, l'assenza di strut-ture pubbliche di sostegno e assistenza per i più deboli.Un bisogno in parte colmato dal lavoro delle associazio-

ni, come KOS (Casa del cuore aperto), partner del pro-getto “Mostar i fiori di lillà” finanziato da MirniMost, grazieal quale in questi ultimi anni è stato possibile restaurare

e allestire, nel quartiere Tekia a Mostar Est, un centro difornitura di servizi per vedove, anziani, bambini orfani e por-tatori di handicap. Un luogo per offrire assistenza a coloro che altrimenti nonne avrebbero, senza alcuna differenziazione etnica: «il pro-getto “Mostar i fiori di lillà” è al suo terzo anno di vita - spie-ga Antonio Campanini, presidente di Mirnimost - Con il no-stro contributo siamo riusciti a sostenere la ristrutturazio-ne e l'allestimento del centro, realizzando uno spazio ac-cogliente per chi ha bisogno e anche un punto di ritrovoper le tante donne della zona, che altrimenti non avrebbe-ro luoghi dove incontrarsi e aiutarsi: inoltre siamo ancheriusciti a fornire all'associazione un pulmino attrezzato peril trasporto dei disabili».Una collaborazione fattiva che va avanti ormai da alcuni annie che prevede, tra le prossime attività, un corso di forma-zione professionale per le cure palliative che si terrà a But-trio (UD) organizzato dal Comune, partner del progetto: altermine la delegazione, composta da 11 persone (8 volon-tarie dell'associazione KOS più tre rappresentanti dei ser-

vizi sociali del cantone di Tuzla) sarà ospitata a Guastal-la per una visita alle strutture assistenziali della provinciadi Reggio Emilia

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FAUSTO PAPA CONFERMATOPRESIDENTE DEL GRUPPOAGROALIMENTARESi è svolta presso la sede di via To-

schi l’Assemblea annuale del Grup-po Agroalimentare di UnindustriaReggio Emilia, che ha provveduto alrinnovo del mandato per il biennio2014-16 del Presidente uscenteFausto Papa, 54 anni, Amministrato-re Delegato di Reire srl, impresareggiana attiva da quasi trent’anninella commercializzazione di materieprime per le industrie alimentari, ilcui Presidente è Camillo Galaverni.Durante l’incontro alcuni degli im-prenditori presenti hanno raccolto larichiesta fatta da Papa, di supporta-re attivamente il Presidente nellarealizzazione delle attività attraversodeleghe operative su temi specifici.“Dal confronto – ha spiegato Papa– sono scaturite alcune nette prio-rità che caratterizzeranno il secondomandato: internazionalizzazione, ri-cerca e aggregazione tra imprese.Proprio questo ultimo tema ritengosia la chiave di volta da cui si svilup-perà tutto il resto. È infatti diventatostrategico per le aziende, nel rispet-to delle diversità e della riservatezzarelativa al know how, unire le proprieforze per fare insieme ricerca su te-mi comuni. Alcune realtà poi posso-no condividere il portafoglio clientiper riuscire ad entrare in determinatimercati. Fare rete, unirsi in filiera, in-fatti significa ambire a traguardi cheper capacità tecnologiche, portafo-glio clienti e condizione finanziaria,un’impresa da sola non riuscirebbea raggiungere”.Il Gruppo Agroalimentare di Unindu-stria Reggio Emilia è composto da67 imprese che rappresentano circa3.000 dipendenti ed esprimono unfatturato complessivo annuo di qua-

si un miliardo di euro. Le impresesono articolate sull’intera filiera: la-vorazione e conservazione della car-ne, produzione vini, lattiero caseario,biscotti e prodotti da forno, pasta,gelati, salumi, industria molitoria ecereali.

UNINDUSTRIA E CREDEM:CONVEGNO SULLA NUOVADISCIPLINA FISCALE DELLEASINGNuova normativa fiscale del leasing,opportunità per imprese, liberi pro-fessionisti ed imprenditori, novità nelsettore del leasing immobiliare, fi-nanziamenti agevolati con la nuovaSabatini, sono stati gli argomentitrattati nel convegno “La nuova di-sciplina del leasing”, organizzato daCredem, Credemleasing e Unindu-stria Reggio Emilia, in collaborazio-ne con Assilea (Associazione Italia-na Leasing), che si è tenuto pressola sede degli imprenditori di via To-schi.Nel corso del 2013 il mercato delleasing in Emilia Romagna ha regi-strato uno stipulato di oltre 1,4 mi-liardi di euro. Più del 5,5% del valo-re delle nuove operazioni si sonoconcentrate nella provincia di Reg-gio Emilia, dove i nuovi investimentiposti in essere attraverso il leasinghanno superato i 179 milioni di euro.Le novità introdotte dall’ultima leggedi Stabilità possono fare da trainoper la crescita del mercato del lea-sing nel 2014.Alberto Viappiani, Vicepresidente del-l’Associazione, con delega a Credito,Finanza e Politiche Fiscali, ha cosìcommentato l’incontro: “È emersauna convergenza sulla bontà dellanuova fiscalità del leasing, che con-sente un effetto di leva fiscale pergli investimenti mediante contratti di

leasing. Riducendo i tempi di dedu-zione dei canoni di leasing si potràgenerare liquidità a servizio dell’im-presa. Nel breve saranno soprattut-to le aziende più redditizie ad ap-prezzare questi aspetti, ma nel me-dio periodo potrà coglierne appienoil vantaggio l’intero comparto dellePMI”.“Le modifiche fiscali al leasing inse-rite nella Legge di Stabilità 2014 –ha evidenziato Gianluca De Candia,Direttore Generale di Assilea – nonhanno bisogno di decreti di attuazio-ne o di chiarimenti interpretativi; so-no già in vigore e possono esseregià utilizzate dalle imprese e dai la-voratori autonomi per l’avvio deinuovi investimenti produttivi”.Maurizio Giglioli, direttore generaledi Credemleasing, ha aggiunto: “Ilseminario ha offerto un contributoreale allo sviluppo e alla crescita inun’area ad alta concentrazione di at-tività imprenditoriali di successo co-me quella di Reggio Emilia”.Molte attese derivano dal nuovo re-gime del leasing immobiliare (ancheil lease back) ai liberi professionisti,questi ultimi fino al 2013 infatti nonhanno potuto dedurre né in caso dileasing né in caso d’acquisto men-tre dal 1° gennaio 2014, come con-fermato dalla relazione tecnica allaLegge di Stabilità, sui nuovi contrattipossono dedurre in 12 anni i canonidi leasing immobiliare.Al termine della mattinata sono sta-te illustrate da Giovanna Reggioni,responsabile prodotti e servizi azien-de di Credem, le opportunità offertedalla nuova Legge Sabatini e lostrumento agevolativo: “Credem, inun contesto di situazione economi-ca non favorevole come quella at-tuale, ha continuato a sostenere leimprese reggiane incrementando

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l’assistenza di breve termine nel cor-so del 2013 dell’1,5% (a/a) e gli in-vestimenti erogando 28 milioni dieuro di leasing”.

ANCE: ANCHE IL TERRITORIODI REGGIO EMILIA A RISCHIOIDROGEOLOGICOUna superficie territoriale di 4.348kmq (pari al 19% del totale) in Emi-lia Romagna è esposta a elevato ri-schio idrogeologico, un’area che in-teressa 313 comuni (quasi il 90%del totale), totalmente o parzialmen-te. Ciò significa che nella nostra re-gione, considerando l’elevata den-sità abitativa, oltre 821.000 personevivono in un’area di potenziale peri-colo.Anche scuole e ospedali non sonosicuri. L’Emilia Romagna guadagnaun secondo posto nella classificanazionale con 824 scuole e 83ospedali nelle aree a rischio, in en-trambi i casi dietro la Campania, chemantiene il primato.La nostra è inoltre la regione mag-giormente esposta al rischio poten-ziale dal punto di vista non residen-ziale, con quasi 74mila imprese e283mila addetti.Questi sono solo alcuni dei dati re-lativi ai nostri territori emersi dall’ini-ziativa #DissestoItalia, la grande in-chiesta multimediale sullo stato delterritorio italiano, nata dall’alleanzatra Ance, Architetti, Geologi e Le-gambiente.Analizzando i dati raccolti dall’inda-gine firmata Ance e Cresme, emer-ge un rischio idrogeologico semprepiù elevato, che interessa anche laprovincia di Reggio Emilia, dove siregistrano dati allarmanti: “La criti-cità idrogeologica di Reggio Emiliariguarda 32 comuni e coinvolge101.000 persone residenti – osser-

va Aldo Dall’Aglio, Presidente delGruppo che raccoglie le impreseedili di Unindustria Reggio Emilia –vale a dire che oltre il 70% dei co-muni ed un cittadino su 5 è residen-te in una zona a rischio. A questi siaggiungono poi altri numeri: 1260stabilimenti industriali, 99 scuole e12 ospedali sono in un territorio a ri-schio idrogeologico. Si tratta di datiche determinano il 15esimo postodi Reggio Emilia nella classifica pro-vinciale dei Comuni più esposti intermini di popolazioni e famiglie e il17esimo posto della classifica pro-vinciale relativa al settore non resi-denziale”.“Attraverso la denuncia di questi da-ti – afferma Dall’Aglio – vogliamotrasmettere un messaggio importan-te: senza prevenzione e politiche ef-ficaci di mitigazione del rischio idro-geologico questi numeri sono desti-nati a peggiorare e ad essere in gio-co non è solo la salute del territorio,ma la vita dei cittadini. Per questomotivo vorremmo sensibilizzare poli-tica, istituzioni e opinione pubblicaper far sì che si lavori di più in termi-ni di manutenzione, a partire dallanostra provincia.”“La nostra è una tra le principali re-gioni italiane che rappresentano ilmotore economico del Paese, maper essere competitiva ha bisognodi qualità e sicurezza. Oggi infattinon possiamo permetterci di spre-care risorse, di qualunque tipo essesiano. Se pensiamo che general-mente ad 1 euro speso in preven-zione dei rischi sismico, idrogeologi-co o ambientale corrisponde un ri-sparmio per la collettività di 100 eu-ro, possiamo affermare che l’inter-vento in questi ambiti permettereb-be non solo di garantire la sicurezzadei cittadini, ma comporterebbe an-

che un’ottimizzazione delle risorse ela creazione di occupazione nei set-tori di competenza, con una conse-guente crescita economica. L’abbat-timento sistematico dei rischi e delleresponsabilità ad essi connesse –conclude il Presidente ANCE – èdunque un percorso virtuoso che unterritorio previdente non può non in-traprendere.”

L’AGROALIMENTARE GUARDAAL FUTUROIl Gruppo Agroalimentare di Unindu-stria Reggio Emilia – in collaborazio-ne con Reggio Emilia Innovazione ealtre associazioni di categoria del ter-ritorio – ha organizzato presso il Tec-nopolo di Reggio Emilia l’incontro“L’agroalimentare guarda al futuro”.Una mattinata di lavoro in cui sonostati presentati i laboratori di ricer-ca, specializzati nell’agroalimentare,che operano sul territorio regionalee fanno parte della Rete Alta Tecno-logia della Regione Emilia Romagna.Stefano Landi, Presidente della Ca-mera di Commercio di Reggio Emi-lia, ha aperto i lavori ricordandoquanto sia fondamentale far capirealle piccole e medie imprese che èpossibile fare ricerca anche nellerealtà meno strutturate.Questo è stato il filo conduttore de-gli interventi dei direttori dei diversicentri di ricerca, secondo i quali i la-boratori sono in grado di coprire il95% delle esigenze delle imprese, apartire dal miglioramento della sicu-rezza e qualità del packaging ali-mentare, ai trattamenti innovativi permigliorare stabilità e shelf-life deglialimenti.Tanti gli esempi di ricerche svolte dapmi del settore alimentare che, conpoche migliaia di euro, hanno gene-rato una svolta produttiva decisiva.

Dalla scoperta delle proprietà di certi agrumiche consentono di conservare caramelle chenon reggevano le alte temperature, alle migliorieapportate ai processi produttivi dei vini, fino allapossibilità di verificare quanta buccia di aranciovenga effettivamente utilizzata nella produzionedei succhi di frutta o se un formaggio, commer-cializzato come pecorino, abbia effettivamentetutte le caratteristiche e qualità richieste.Esempi che hanno chiarito come, oltre al miglio-ramento di prodotti e processi, la ricerca servaanche come marketing aziendale e a difesa del-le tantissime imprese che non trasformano scor-rettamente, o con comunicazioni ingannevoli, lamateria prima.Fausto Papa, Presidente del Gruppo Agroali-mentare di Unindustria, ha commentato: “I labo-ratori regionali devono essere percepiti dagli im-prenditori come luoghi dove si suona un campa-nello e si ottengono delle risposte concrete e intempi rapidi. Il nostro Gruppo farà la sua parteper far dialogare imprese e Università, organiz-zando incontri, momenti di condivisione di idee,in grado di far passare il concetto che la ricercaè possibile anche senza essere dei colossi”.

GIOVANI IMPRENDITORI A LEZIONED'IMPRESA DA GIAN LUCA SGHEDONI,CEO DI KERAKOLL SPAUna delegazione di oltre 50 imprenditori diUnindustria Reggio Emilia ha incontrato GianLuca Sghedoni, Ceo di Kerakoll Spa, e fatto vi-sita al Kerakoll GreenLab, l’innovativo centro ri-cerche di Sassuolo, per conoscere e toccarecon mano lo sviluppo strategico dell’azienda.L’iniziativa è stata promossa dal Gruppo Giovaniche con questo confronto ha voluto approfondi-re la conoscenza di una realtà imprenditorialeche si è differenziata attraverso l’innovazione so-stenibile ed una forte attenzione ai giovani e altalento, per cui sta promuovendo, attraversoun’importante campagna di comunicazione, l’ini-ziativa “Kerakoll4talent”.Prima della visita ai nuovi laboratori di ricerca,gli ospiti si sono confrontati con l’imprenditorein una conversazione condotta da Marco Alfieri,Direttore de Linkiesta.it ed introdotta dal video

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reportage “Dove finisce la nebbia”,un viaggio tra le imprese della ViaEmilia.“Per la nostra crescita professionale– ha affermato la Presidente delGruppo Giovani di Unindustria Ste-fania Accorsi – è fondamentale ilconfronto con imprenditori che han-no saputo cogliere sfide impegnati-ve ed ottenere risultati positivi, per-ché la loro testimonianza può rap-presentare un’occasione di riflessio-ne, ma soprattutto di ispirazione im-portante per guidare giorno dopogiorno la propria impresa. Partendodall’esperienza personale di chi hadovuto affrontare la pesante ereditàdi portare avanti un’azienda, Sghe-doni ci ha dato ottimi consigli ed unincoraggiamento a guardare al futu-ro, senza mai dimenticare l’impor-tanza dei valori alla base delle no-stre azioni”.Diversi sono stati gli spunti forniti aipresenti da Sghedoni: sul tema delpassaggio generazionale ha sottoli-neato l’importanza per un giovaneimprenditore di capire cosa può da-re alla propria impresa e di conosce-re le proprie attitudini prima di inve-stire in esse; ha rimarcato poi l’im-portanza delle risorse umane, il veromotore di ogni azienda, e del meritocome valore fondante nella gestionedel personale; infine ha riconosciutonella sostenibilità la caratteristica di-stintiva e strategica di Kerakoll, chele ha permesso di distinguersi daicompetitor in tutto il mondo.

MAURIZIO RUOZI NUOVOPRESIDENTE DI AUTOMOTIVEINDUSTRIAL PROJECTL’imprenditore Maurizio Ruozi, 43anni titolare dell’azienda FlexbimecInternational di Albinea, è stato no-minato, nel corso dell’assemblea an-

nuale, Presidente di Automotive In-dustrial Project, consorzio per l’in-ternazionalizzazione delle imprese.Succede a Giannicola Albarelli, tito-lare di Reggiana Riduttori di SanPolo, che lo ha guidato negli scorsitre anni.Siedono accanto a Ruozi nel Consi-glio per il 2014-2016: il vicepresi-dente Pietro Bertolini (Apo FluidForce) e i consiglieri Silvio Alberti(Prima Industries e Tecno Project) eFranco Mantovani (Mar-Plast).Questi gli impegni del Consorzioper l’anno in corso: “Continueremoa percorrere la strada della parteci-pazione ai bandi europei e, per que-sto, abbiamo rinnovato l’accordo dicollaborazione con una società lea-der in questo campo. Abbiamo otte-nuto nuove e più vantaggiose tariffeper la spedizione delle merci e deidocumenti e continueremo a vaglia-re le proposte del mercato per offri-re sempre servizi migliori e più com-petitivi. Concentreremo una partedei nostri sforzi per riattivare le rela-zioni con i paesi del Nord Africa, an-cora caratterizzati da situazioni d’in-certezza politica, ma mercati prossi-mi a noi e molto ricettivi, specialmen-te per il “Made in Italy”. Prevediamoprogetti e opportunità in Giappone,Indonesia, Stati Uniti, Messico, Co-lombia, Cile e Perù”.

SEMINARIO “LE RETI DIIMPRESE REGGIANE SIPRESENTANO”Si è svolto presso la sede di Unin-dustria Reggio Emilia il seminario:“Le Reti di imprese reggiane si pre-sentano”, che ha visto per la primavolta le imprese associate, che han-no già sottoscritto questo tipo dicontratto, raccontare le loro espe-rienze e confrontarsi.

Dopo l’Introduzione a cura di DavideBezzecchi, Responsabile SportelloReti Unindustria Reggio Emilia, è in-tervenuto Luca De Vita, di Retimpre-sa, sul tema: “Strumenti a supportodelle Reti Luca De Vita Retimpresa”.Sono quindi seguite le testimonian-ze dirette di imprenditori che hannoscelto la strada del contratto di rete.Annalisa Corghi di Precisionet eMatteo Monti di IES net hanno illu-strato le reti create per integrare lasubfornitura. Enrico Reggiani diProcessing and packaging ha trat-tato il tema del contratto di rete perrealizzare progetti di internazionaliz-zazione.Il lavorare insieme per realizzare pro-getti di ricerca, è stato l’oggetto de-gli interventi di Cristina Gherpelli,per Graphene R2B net; Angelo Bo-ni di Blue Tractor, Acclab, Blue net,metamaterali per la meccanica,Body comp e Net Visy; AlessandroBianco e Lorella Cattini per Emima-gnet.Infine, Michela Audone di Ideagri haparlato di come sviluppare servizi emercato, mentre Francesco Curciodi WeGe di fare rete nei servizi.Il contratto di reteÈ uno strumento flessibile che siadatta alle esigenze di imprese didimensioni e settori diversi, inte-grando due concetti importanti: lacollaborazione su programmi condi-visi e il mantenimento dell’autono-mia imprenditoriale. La globalizzazio-ne dei mercati e la crisi economico-finanziaria internazionale hanno im-posto alle aziende nuovi scenaricompetitivi e modelli di sviluppoorientati alla collaborazione tra im-prenditori con l’obiettivo di interna-zionalizzarsi e integrare la subforni-tura per offrire prodotti e sistemi piùcomplessi, realizzare progetti di ri-

cerca, acquisti e servizi condivisi per i membridella rete, riducendo ed ottimizzando i costi.I numeriIn Italia sono oltre 1.400 le reti realizzate e oltre6.000 imprese le imprese coinvolte. L’Emilia Ro-magna è una delle regioni che vanta il maggiorenumero di imprese che hanno scelto questo in-novativo modello di sviluppo (seconda regionedopo la Lombardia). Il fenomeno a Reggio Emi-lia riguarda ad oggi 126 aziende.

REGGIO EMILIA NEL PROGETTO DICONFINDUSTRIA PER IL RILANCIODELL'ELETTRODOMESTICOC'è anche Reggio Emilia nel progetto "Orizzon-te", il piano per il rilancio del settore italiano del-l'elettrodomestico presentato nei giorni scorsi aRoma dal Presidente di Confindustria GiorgioSquinzi.Il progetto, elaborato da Confindustria e CecedItalia (l'associazione dei produttori di elettrodo-mestici), insieme a undici associazioni territo-riali, tra cui Unindustria Reggio Emilia, prevedediverse azioni di sostegno per progetti di inter-nazionalizzazione, di ricerca, di innovazione nelmodello di business, che verranno realizzati an-che grazie alle misure di politica industriale de-finite dal Governo a livello nazionale, proprioper un settore di vitale importanza per il Madein Italy. La nostra provincia è tra i poli italiani più im-portanti nel settore delle cucine e degli elet-trodomestici, in considerazione della presenzadi prestigiose aziende operanti nel settore. Sitratta principalmente di medie imprese, tipica-mente a conduzione familiare, con un forte ra-dicamento sul territorio e specializzazione nel-la cottura, che hanno saputo specializzarsi innicchie di mercato, posizionandosi nel seg-mento medio-alto di gamma, con un forte fo-cus ai mercati internazionali ed investimenti subrand e design."Un progetto comune per ridare competitività alsettore dell'elettrodomestico italiano, che è unvero ‘Made in’ e che ha sofferto molto in questalunga crisi del Paese", ha sottolineato il Presi-dente degli Industriali, Giorgio Squinzi.

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"Unindustria Reggio Emilia – spiegail presidente Stefano Landi – hacontribuito dall'inizio alla stesura delprogetto. Per il polo di Reggio Emi-lia e Modena è stata individuatal'opportunità di puntare su innova-zione di prodotto, di processo (leanmanufacturing) e dei modelli di busi-ness grazie allo strumento delle retidi imprese. Il progetto può diventarestrategico per il nostro territorio –spiega Landi – perché intende so-stenere e valorizzare un settore mol-to radicato e che presenta marchi eprofessionalità di eccellenza”.

CONVEGNO RUSSIA EBRASILE: COMEPREDISPORRE LA GIUSTASTRATEGIA DI TUTELAUnindustria Reggio Emilia, in colla-borazione con Bugnion Spa, ha or-ganizzato come lo scorso anno unciclo di incontri operativi gratuiti perpermettere, in particolare alle picco-le e medie imprese, di individuare,ottimizzare e valorizzare il propriocapitale intellettuale sia per gestireal meglio il valore degli asset cheper aumentare la competitività del-l’azienda in modo da favorire anchel’accesso al credito e la presenzastrategica sui mercati internazionali.La globalizzazione i cui effetti sonoplanetari, impone sempre più l'esi-genza di un “rafforzamento" della tu-tela dei propri diritti di proprietà in-dustriale, oltre nazione. Occorrequindi meditare sulla necessità diprocedere con la registrazione deisegni distintivi aziendali, in tutti i ter-ritori di attuale o possibile sboccocommerciale ed in particolare volge-re l'attenzione a quei Paesi semprepiù emergenti, tra i quali Russia eBrasile. Il secondo seminario tenutosi pres-

so la sede di Unindustria ReggioEmilia ha focalizzato quindi l’atten-zione su come predisporre una stra-tegia di tutela della proprietà indu-striale in Russia e Brasile, tramite gliinterventi di Caterina Caizzone eGiovanni Casadei, Consulenti Mar-chi e Modelli di Bugnion spa.

GRUPPO IMPIANTISTI“ENERGY DAY 2014”Si è svolto al Tecnopolo “EnergyDay 2014 – Consapevoli di poter ri-sparmiare”, l’incontro dedicato al te-ma dell’efficientamento energetico,organizzato dal Gruppo Impiantistidi Unindustria Reggio Emilia.Giancarlo Cavazzoni, Presidente delGruppo Impiantisti di UnindustriaReggio Emilia, ha aperto i lavori, èseguita una tavola rotonda a cuihanno preso parte: Marco Borgarel-lo, RSE spa, Paolo Tartarini, SimonePedrazzi e Giulio Allesina dell’Uni-versità degli Studi di Modena eReggio Emilia; Marco Corradi, AcerEmilia Romagna e Cristian Pi Martin,Dexma Barcelona.Il convegno è stato moderato dalgiornalista Maurizio Melis di Radio24, la radio de Il Sole 24 ORE, cheha guidato i presenti alla scoperta dibest practices di efficientamentoenergetico, che sono state illustrateda: Michele Monacelli e Lorenzo Pe-relli, Controlli spa; Alessandro Scri-vani, Iren rinnovabili spa; MassimoSalmaso, Climaveneta spa; DanieleVecchi, Immergas spa; Davide Gio-vagnoni, 3F Filippi spa; Daniele Gio-vanella, Iveco spa. In chiusura è stata presentata “Chal-lenge 2014/2015: mettiamoci ingioco”: un concorso al quale potran-no partecipare progetti e azioni cor-rettive che produrranno il maggior ri-sparmio energetico.

STEFANIA ACCORSINOMINATA VICEPRESIDENTECOMITATO REGIONALEGIOVANI IMPRENDITORI DICONFINDUSTRIAÈ stata completata nei giorni scorsila squadra di presidenza del Comi-tato regionale Giovani Imprenditoridi Confindustria Emilia-Romagna. Inuovi Vicepresidenti, che affianche-ranno il Presidente Claudio Bighina-ti nel triennio 2014-2017, sono Ste-fania Accorsi di Reggio Emilia, LiciaAngeli di Ravenna, Danilo Casadeidi Forlì-Cesena e Fabio Poli di Mo-dena. Inoltre, con l’elezione del nuo-vo Presidente nazionale dei GiovaniImprenditori di Confindustria MarcoGay, avvenuta il 6 maggio scorso aRoma, si è rinnovata la rappresen-tanza dell’Emilia-Romagna negli or-gani centrali. Sono infatti entrati nel-la Presidenza nazionale Gian GuidoRiva di Bologna con l'incarico di Re-sponsabile del Comitato "Trasferi-mento tecnologico e ricerca" eGiorgio Bellucci di Modena con l'in-carico di Responsabile del Comita-to "Skills imprenditoriali e associati-ve", ed è stato eletto nel ConsiglioCentrale Lorenzo Zerbini di Parma.“Sono davvero orgoglioso dellasquadra di presidenza che mi affian-cherà in questo triennio. Sono tuttigiovani imprenditori – spiega Clau-dio Bighinati – molto preparati econ grande entusiasmo. Abbiamoprevisto deleghe specifiche di lavo-ro e attività sulla base delle rispetti-ve competenze di ciascuno. Sonoaltrettanto orgoglioso dei nostri rap-presentanti negli organi centrali na-zionali. Sono sicuro che, grazie a lo-ro, l’Emilia-Romagna darà come sem-pre un importante contributo al movi-mento dei Giovani Imprenditori delnostro Paese”.