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Annales ordinis equestris sancti sepulcHri hierosolymitani 2014 città del vaticano 2015 «Che nessuno strumentalizzi con la violenza il nome di Dio» «Che nessuno strumentalizzi con la violenza il nome di Dio» (Papa Francesco a Gerusalemme, 26 maggio 2014)

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Annalesordinis equestris sancti sepulcHri hierosolymitani 2014

città del vaticano2015

«Che nessuno strumentalizzicon la violenza il nome di Dio»«Che nessuno strumentalizzicon la violenza il nome di Dio»

(Papa Francesco a Gerusalemme, 26 maggio 2014)

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DirettoreIvan Rebernik

Condirettore e RedattoreFrançois Vayne

Redattrice e Coordinatrice delle edizioniElena Dini

con la collaborazione degli autori citati in ciascun articolo,del Patriarcato Latino di Gerusalemme,

dei Luogotenenti delle Luogotenenze corrispondenti

Traduttrici e traduttoriChelo Feral, Nicole e Barry Griffin, Christine Keinath,

Annarita e Gianni Mondini, Paolo Pecorari

LayoutFortunato Romani

Editrice Italiani nel Mondo srlVicolo dei Granari, 10a - 00186 Roma

[email protected]

Documentazione fotograficaArchivio del Gran Magistero, Archivio de L’Osservatore Romano,

Archivio del Patriarcato Latino di Gerusalemme, Archivi delle Luogotenenze Corrispondenti,Aiuto alla Chiesa che Soffre, Daniel Abel, Carola e Henrique Abreu, Andres Bergamini,

Hervé e Sophie Crestant, Andrea Krogmann, Thomas McKiernan, Carla Morselli

In copertinaImmagini del pellegrinaggio del Papa in Terra Santa: in raccoglimento davanti al Muro

Occidentale del Tempio a Gerusalemme e davanti al Muro di Separazione fra Betlemme eGerusalemme come anche in un momento di fraterna condivisione con il rabbino Skorka e

l’imam Abboud, amici argentini che Francesco ha voluto accanto in questo viaggio.

Edito daGran Magistero dell’Ordine Equestredel Santo Sepolcro di Gerusalemme

00120 Città del VaticanoTel. +39 06 69892901Fax +39 06 69892930

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«Siamo tutti cristiani d’Oriente!»Cari lettori,

il nostro team di Comunicazione e tutti i nostri più che validi traduttori hanno lavorato alacremente perpermettere all’edizione che copre l’anno 2014 di Annales, rivista dell’Ordine del Santo Sepolcro, di esserepubblicata senza ritardo.

Potremo così rivivere, grazie a queste pagine, i momenti forti della vita della Chiesa in Terra Santa e, inparticolare, lo storico pellegrinaggio di Papa Francesco al quale hanno partecipato il nostro Gran Maestro, ilcardinale Edwin O’Brien e il Governatore Generale Agostino Borromeo, insieme ad una delegazioneinternazionale di Cavalieri e Dame dell’Ordine. Il Custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa ha accoltoil nostro invito a commentare per Annales questo viaggio e le sue implicazioni così cariche di speranza.

Questo numero ci permette, inoltre, di ricordare i drammi che hanno scosso la Terra Santa durante loscorso anno e mostra come il nostro Ordine si mobilita in tutto il mondo per venire in aiuto alle famigliedelle vittime e dei rifugiati. «Siamo tutti Gerosolimitani!» e cioè abitanti di Gerusalemme: così avremmoquasi voglia di gridare, talmente ci sentiamo coinvolti in tutti gli avvenimenti che accadono lì dove il Diofatto uomo è morto e resuscitato per salvare l’umanità intera.

E ancora, allargando il cuore: «Siamo tutti cristiani d’Oriente!».La nostra azione discreta al servizio della pace in Terra Santa è lungimirante, specialmente riguardo

all’istruzione che è «l’arma più potente», secondo l’espressione usata da Monsignor Fouad Twal, PatriarcaLatino di Gerusalemme. In effetti, le scuole insegnano ai giovani a vivere insieme e a rispettare la culturadell’altro. L’azione di dialogo interreligioso, fondata per noi sulla fede della Chiesa, si sviluppa in modosilenzioso e noi vi collaboriamo, tramite il nostro aiuto materiale come anche attraverso la preghiera. Il GranMaestro, che continuamente rende visita alleLuogotenenze in tutti i continenti, non smette di esortarciad una più profonda vita spirituale con l’aiuto dei nostriPriori. Nel corso di un’intervista rilasciata ad Annales2014, egli sottolinea bene come dalla qualità della nostratestimonianza di battezzati, fedeli a Cristo, dipenda lafecondità della nostra azione e la credibilità dell’Ordine,oggi in piena espansione.

Nuovi membri entrano a far parte dell’Ordine e, traquesti, un buon numero di giovani coppie. La vitadell’Ordine è intensa e ben radicata in quella delle Chieselocali: di tutto questo ci parla il presente numero dellarivista dando la parola alle Luogotenenze.

Sostenuti dai risultati ottenuti nell’anno di graziaappena finito, continueremo nel 2015 a lavorare nellavigna del Signore, nei territori della Bibbia, cercando diessere testimoni vivi dell’amore trinitario là dove citroviamo, seguendo l’invito che ci rivolge continuamentePapa Francesco.

Ivan RebernikCancelliere dell’Ordine Equestre

del Santo Sepolcro di Gerusalemme

E D I T O R I A L E

A causa dell’importanza del viaggio di Papa Francesco in Terra Santa, l’edizione 2014 della nostra rivi-sta Annales è eccezionalmente più corposa del solito. Si tratta di un documento storico da conservare.

I gesti così eloquenti di Papa Francesco inTerra Santa ci invitano a mettere in pratica unvero dialogo di amicizia tra credenti delle trereligioni abramitiche, perché si realizziovunque una cultura della pace, in modoparticolare in Medio Oriente.

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4 Francesco in Terra Santa: ilpellegrinaggio dell’unità e della pace

30 Prima della visita del Papa: unasituazione molto tesa in Terra Santa

32 L’Ordine del Santo Sepolcro sisviluppa e intende offrireun’immagine di maggiore semplicità

34 Le feste dell’Ordine

37 Riunione dei Luogotenenti europeial Gran Magistero

39 Riunione dei Luogotenenti del NordAmerica

44 Un Ordine dove c’è posto per tuttiIntervista con il cardinale Edwin O’Brien,Gran Maestro dell’Ordine

47 Le Nomine

L’ORDINE ALL’UNISONO CON LA CHIESA UNIVERSALE

GLI ATTI DEL GRAN MAGISTERO

20 Alla ricerca della pacein Terra Santa

25 Uno sguardo di fede è necessarioper capire il Sinodosulla famiglia

42 Riunione delle Opere per l’Aiuto alleChiese Orientali: «Coltivare la pace»

15 Operare con determinazione per ildialogo e la riconciliazioneIntervista esclusiva al Custode di Terra Santa

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48 «Lottiamo contro l’ingiustizia eavremo la pace in Medio Oriente!»Intervista al Patriarca Latino di Gerusalemme

50 La nuova Commissione per laTerra Santa

52 I progetti dell’Ordine del 2014

59 Una famiglia di Cavalieri inpellegrinaggio

L’ORDINE E LA TERRA SANTA

54 Un sostegno quotidiano allestrutture di Terra Santa

57 Sostenere la Terra Santa sul posto:la scelta di Carolae Henrique Abreu

LA VITA NELLE LUOGOTENENZE

Circa 30 000 membriattivi nel mondo intero(da pag. 61 a 101)

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«Preparare il cammino della pace e dell’unità».

«Lei è diventato la coscienza del mondo» così siè espresso senza riserve il Re di Giordania, Abdul-lah II, discendente del Profeta Maometto, nell’ac-cogliere Francesco sabato 24 maggio nel Palazzoreale di Amman. Fedele allo spirito di San France-sco d’Assisi, che seppe instaurare un dialogo con ilsultano d’Egitto all’epoca delle crociate, il Papa harisposto al Sovrano hascemita salutando in lui “l’ar-tigiano di pace” capace di permettere ai cristiani

arabi, cittadini giordani a tutti gli effetti, di viverenelle loro terre la piena “convivenza” con i loro fra-telli musulmani. Ha ringraziato la Giordania «peraver incoraggiato varie iniziative importanti in favo-re del dialogo interreligioso e per aver promosso al-l’ONU la Settimana di Armonia tra le religioni».

In occasione della messa celebrata nello stadiodi Amman, Francesco, attorniato dai Patriarchi cat-tolici di tutto l’Oriente, si è presentato con un pa-storale di legno d’ulivo simbolo al contempo dellasemplicità alla quale sprona tutta la Chiesa e della

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Il Viaggio del Papa in Terra Santa

Francesco in Terra Santa:il pellegrinaggio

dell’unità e della pace

Una delegazione del Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusa-lemme, guidata dal Gran Maestro, il cardinale Edwin O’Brien, dall’Assessore, MonsignorAntonio Franco e dal Governatore Generale, Professor Agostino Borromeo, ha parteci-

pato al pellegrinaggio del Santo Padre in Terra Santa, insieme a numerosi Cavalieri e Dame giun-ti in particolare dagli Stati Uniti e dall’Europa. Dal 24 al 26 maggio 2014 essi hanno accompagna-to Papa Francesco e i suoi più stretti collaboratori in Giordania, nei Territori palestinesi e inIsraele ed hanno partecipato, in special modo, alle solenni celebrazioni liturgiche e alla commo-vente serata di preghiera per l’unità dei cristiani celebrata al Santo Sepolcro, alla presenza del Pa-triarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e di numerosi patriarchi orientali ortodossi ecattolici.

Al suo ritorno a Roma, il Papa ha voluto ringraziare in primo luogo la Vergine Maria nella Ba-silica di Santa Maria Maggiore e in seguito, durante l’udienza generale di mercoledì 28 maggio inPiazza San Pietro, rendendo grazie a Dio, ha ricordato i momenti forti del viaggio: «Con Sua San-tità Bartolomeo abbiamo pregato insieme al Santo Sepolcro e abbiamo espresso il desiderio diproseguire nel cammino verso la piena comunione. Ho voluto incoraggiare il cammino per la pa-ce in questa regione del Medio Oriente, in particolare in Siria. Ho ringraziato le autorità e il po-polo giordano per la generosa accoglienza che riservano ai rifugiati. Ho, inoltre, invitato i presi-denti di Israele e Palestina a venire in Vaticano per pregare per la pace. Infine, il mio pellegrinag-gio ha voluto confermare nella fede le comunità cristiane di questa regione ed esprimere la rico-noscenza di tutta la Chiesa per la loro presenza e la loro coraggiosa testimonianza».

Quale memoria e ricordo, la rivista Annales del Gran Magistero dell’Ordine propone, nellasua edizione annuale, un reportage sintetico di questo evento.

L’ORDINE ALL’UNISONO CON LA CHIESA UNIVERSALE

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Dopo essere stato ricevuto al Palazzo Reale di Giordania,Francesco ha presieduto la messa nello stadio di Amman. IlPapa ha incontrato in modo particolare alcuni rifugiati, prima diproseguire il viaggio verso i luoghi santi di Gerusalemme eBetlemme.

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pace che è venuto ad annunciare durante i tre gior-ni in Terra Santa. Il richiamo alla preghiera delmuezzin risuonava in lontananza al termine dellasua omelia letta all’aperto in un’atmosfera tipica-mente orientale. «Oggi invochiamo con cuore ar-dente lo Spirito Santo e lo invochiamo perché pre-pari la via della pace e dell’unità» ha ribadito ilSanto Padre nella sua omelia, incentrata sul battesi-mo di Cristo nel fiume Giordano. «Lei è il SanGiovanni Battista dei nostri tempi»: così lo ha defi-nito, al termine della celebrazione, il Patriarca Lati-no di Gerusalemme d’origini giordane, MonsignorFouad Twal, riferendosi alla sua testimonianza pro-fetica.

«In questo luogo ove è nato il Principedella pace…»

Al termine della messa, il Papa si è recato sullerive del fiume Giordano dove si è intrattenuto conalcuni rifugiati provenienti dal Medio Oriente, pa-lestinesi, iracheni e siriani, vittime della destabiliz-zazione della regione, effetto dell’invasione ameri-cana in Iraq del 2003. «Mi chiedo: chi vende le ar-mi a queste popolazioni per fare la guerra? Ecco laradice del male! Questo ci deve far riflettere su chi

A Betlemme, in Palestina, durante la messa il Papaha invitato i presidenti israeliano e palestinese avenire a pregare nella sua casa, in Vaticano.Il cardinale O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine delSanto Sepolcro e il Governatore Generale AgostinoBorromeo, hanno partecipato a questo storicopellegrinaggio.

è dietro tutto ciò» ha esclamato Francesco riferen-dosi alla lotta fratricida che dilania la Siria da treanni, rivolgendosi in seguito alla comunità interna-zionale «affinché non lasci sola la Giordania, cosìgenerosa e coraggiosa nel far fronte all’urgenza chele deriva dall’afflusso nel suo territorio di un cosìalto numero di rifugiati, ma che al contrario molti-plichi i suoi sforzi di sostegno e di aiuto».

La mattina del 25 maggio per la prima volta un

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Papa è entrato direttamente in territorio palestinesesenza transitare prima per Israele, cosa che ha fattosorvolandolo in elicottero dalla Giordania, per at-terrare poi a Betlemme. Qui è stato accolto da unafolla araba festante, cristiani e musulmani che simescolavano gioiosamente. «È giunto il momentoper tutti di avere il coraggio della generosità e dellacreatività al servizio del bene, il coraggio della paceche si basa sul riconoscimento, da parte di tutti, deldiritto dei due Stati di esistere e di vedere rispettatepace e sicurezza alle frontiere riconosciute a livello

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Il Papa si è raccolto in preghiera alla Grotta di Betlemme,nei pressi del luogo della celebrazione eucaristica che avevavisto riuniti migliaia di fedeli sulla Piazza della Mangiatoia.

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le relazioni non siano più motivo di conflitto, di op-pressione o di mero consumo, ma che si faccianorelazioni di fratellanza, di perdono e di riconcilia-zione, di condivisione e di amore». Egli ha infusonuova speranza a questa regione quando, durantela messa, alla presenza del presidente Abbas, ha in-vitato i presidenti israeliano e palestinese ad incon-trarsi con lui in Vaticano per pregare per la pace.

«Lo spirito d’Assisi» – con riferimento al grandeincontro di preghiera di tutte le religioni per la pa-ce del 27 ottobre 1986 – continua, così e più chemai, a soffiare e assume una dimensione geopoliticaspeciale, strettamente legata ai motivi di urgenzache caratterizzano il Medio Oriente. Il Presidenteisraeliano Shimon Peres ha immediatamente accol-to l’invito del Papa: l’annuncio è stato dato durantela recita del Regina Coeli, proprio «nel luogo in cuiè nato il Principe della Pace» e questo è avvenutoal cospetto di tanti cristiani palestinesi venuti datutta la Terra Santa, specialmente da Gaza e dallaGalilea. Anche il Presidente palestinese, che era sa-lito sull’altare per stringere la mano a Francesco almomento dello scambio del gesto di pace, ha im-mediatamente espresso il suo accordo a questo ec-

internazionale», ha dichiarato Francesco alle auto-rità palestinesi presenti – con in prima fila il presi-dente Mahmoud Abbas, alias Abu Mazen – primadi concludere il suo discorso con un caloroso «Sa-lam».

In occasione della messa della domenica e sottogli occhi delle televisioni di tutto il mondo, sullaPiazza della Mangiatoia, i Cavalieri e le Dame delSanto Sepolcro si sono ritrovati numerosi ai piedidell’altare, avvolti nei loro mantelli, segno visibiledella comunione spirituale che vivono tutti i mem-bri dell’Ordine mobilizzatisi in preghiera già dasvariate settimane per il successo del pellegrinag-gio.

Il Papa ha parlato del “segno” che rappresentail Bambino di Betlemme per i pastori, invitandotutti a trovare in Lui «un nuovo stile di vita, in cui

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Tra Betlemme e Gerusalemme è stato eretto unMuro di separazione per proteggere Israele dalterrorismo, secondo quanto ufficialmente riferito. IlPapa ha voluto pregare alcuni istanti davanti aquesto luogo simbolico, invocando il dono dellapace per il popolo israeliano e quello palestineseche hanno il diritto di vivere liberi in due Stati dallefrontiere internazionalmente riconosciute.

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cezionale incontro di così grande portata spirituale. Il Santo Padre ha dovuto, tuttavia, armarsi di

pazienza e i suoi buoni propositi hanno dovuto farei conti con la realtà, come è accaduto al momentodella benedizione, quando il muezzin di Betlemmeha gridato negli altoparlanti il suo invito alla pre-ghiera, scatenando fischi di disapprovazione tra lafolla, immediatamente, però, tramutatisi in entusia-stici «Viva il Papa»…

In serata, prima di ritornare a Gerusalemme,Francesco ha visitato un campo profughi dove haascoltato i racconti delle sofferenze subite in 66 an-ni di occupazione da chi ha perduto la propria ter-ra. Il Pontefice ha esortato tutti, però, e in specialmodo i bambini, a guardare al di là del male subito:«Non permettete mai che il passato guidi la vostravita. Guardate sempre avanti. La violenza si vincecon la pace».

«Che siano una cosa sola…perché il mondo creda»

Nel pomeriggio di questa domenica di primave-ra, Francesco, con iniziativa tutta personale, ha fat-to fermare la sua auto per raccogliersi in preghieradavanti al Muro di separazione, la cosiddetta “bar-riera di sicurezza”, così come viene definita dalleautorità israeliane. La foto di quel momento inatte-so, e che resterà nella storia, ha immediatamentescatenato i commenti dei media internazionali,mentre il Papa proseguiva il suo percorso su un’au-to “normale”, invece della papamobile blindata,con a fianco due suoi amici argentini, un rabbino eun professore musulmano. La Città Santa, per “ra-gioni di sicurezza” si presentava deserta all’arrivodel Santo Padre giunto al Santo Sepolcro proprioper incontrare il Patriarca ecumenico ortodosso diCostantinopoli. Qui la tensione è salita al suo mas-simo a causa di alcuni facinorosi. Confrontato aquesto stato di cose, Francesco, nel corso della ce-rimonia di benvenuto in Israele, si è rivolto con de-cisione ai responsabili dello “Stato ebraico”, così ri-conosciuto dall’ONU nel 1947: «Auspico che que-sta Terra benedetta divenga un luogo in cui nontrovino posto le strumentalizzazioni e le enfatizza-zioni della propria appartenenza religiosa, espressecon intolleranza e violenza verso l’altro».

Nel prosieguo della giornata, la delegazione va-ticana insieme a pochi invitati, guidata dai religiosi

francescani e scortata dalla polizia, è entrata conimmensa emozione nel Santo Sepolcro per vivere lostorico incontro durante il quale il Patriarca di Co-stantinopoli e il Vescovo di Roma, che presiede allacarità, hanno manifestato la loro profetica volontàdi unità, in linea con quanto auspicato da Paolo VIe Atenagora cinquant’anni fa a Gerusalemme, escrivere la parola fine a secoli di anatemi. In primafila era presente il cardinale Edwin O’Brien, GranMaestro dell’Ordine del Santo Sepolcro, che si èunito alla preghiera ecumenica, alla quale hannopreso parte numerosi cardinali, vescovi e patriar-chi. Nella delegazione del Papa, il cardinale PietroParolin, Segretario di Stato della Santa Sede, il car-dinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congrega-zione per le Chiese Orientali, il cardinale KurtKoch, Presidente del Pontificio Consiglio per laPromozione dell’Unità dei cristiani e il cardinaleJean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consi-glio per il Dialogo Interreligioso. Secondo il proto-collo fissato sotto l’Impero ottomano, i due capi

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delle Chiese d’Oriente e d’Occidente sono stati ac-colti dal Custode francescano, il Padre PierbattistaPizzaballa, per i cattolici, da Sua Beatitudine Teofi-lo III per i greco-ortodossi e da Sua BeatitudineNourhan Manoogian per gli armeno-ortodossi, e sisono quindi abbracciati con delicatezza tutta maria-na, segno evidente della presenza dello Spirito San-to e della totale assenza di spirito di prevaricazione,ma piuttosto in piena e totale comunione di amore.

Bartolomeo ha aiutato il Papa, che soffre di ar-trosi, a percorrere insieme i pochi passi fino all’in-

gresso del Sepolcro dove Cristo è stato deposto do-po la crocifissione e da dove è uscito vivo. Entram-bi hanno chinato il capo fino a toccare la pietra delSepolcro sotto lo sguardo di un’icona della VergineMaria che dava l’impressione di abbracciarli con ilsuo divino manto. Essi hanno poi acceso un cerociascuno, simbolo della luce eterna che trionfa sulletenebre. «Ognuno di noi, ogni battezzato in Cristoè spiritualmente risuscitato da questo sepolcro, poi-ché con il Battesimo siamo stati tutti veramenteuniti al Primo Nato di tutta la creazione, sepolti

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L’emozionante momentotanto atteso: la veglia dipreghiera per l’unità alSanto Sepolcro diGerusalemme, allapresenza deirappresentanti di tutte leconfessioni cristiane. IlPatriarca ecumenico diCostantinopoli,Bartolomeo, e il Papahanno venerato insieme illuogo santo ed hannopreso la parolavicendevolmente in unclima di fraternitàuniversale. Il GranMaestro dell’Ordine era inprima fila, a fianco dellepiù alte autorità religiose.

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con Lui, per essere con Lui risuscitati e vivere unavita nuova» ha sottolineato Francesco nella sua al-locuzione, auspicando che i cristiani siano «uominie donne di Risurrezione e non di morte» e che viva-no le sofferenze delle loro Chiese e del mondo inte-ro alla luce del mattino di Pasqua. Il riferimentoespresso poi dal Papa alle «piaghe aperte» di Cristoha evocato nei rappresentanti dell’Ordine del SantoSepolcro, lì presenti quella sera, il simbolo di ap-partenenza all’Ordine, ricamato sul mantello deiCavalieri e delle Dame, vero e proprio impegno divita quotidiano. «Le Sue piaghe aperte indicano lavia attraverso la quale si irradia sul mondo il tor-rente impetuoso della Sua misericordia. Non lascia-moci rubare il fondamento della nostra speranzache è proprio questo: Christòs anesti! Non privia-mo il mondo del lieto annuncio della Risurrezio-ne!».

Il Papa ha inoltre espresso l’auspicio che si pro-ceda a «individuare una nuova forma di eserciziodel ministero del Vescovo di Roma che, in linea conla sua missione, si apra alle nuove realtà e possa ri-velarsi, nell’attuale contesto, sempre più serviziod’amore e di comunione da tutti condiviso». Egliha terminato il suo intervento facendo riferimentoal testamento lasciatoci da Gesù la sera del GiovedìSanto: «Che siano una cosa sola…perché il mondocreda» (Gv 17, 21).

«Impariamo a capire il dolore dell’altro»

Il giorno dopo, lunedì 26 maggio, a Gerusalem-me, sulla Spianata delle Moschee, alla presenza del-le autorità musulmane, Francesco ha rivolto «un in-vito pressante» a tutte le persone e a tutte le comu-nità che si riconoscono in Abramo: «Rispettiamocigli uni e gli altri come fratelli e sorelle. Impariamo a

comprendere il dolore dell’altro. Che nessuno stru-mentalizzi con la violenza il nome di Dio. Lavoria-mo insieme per la giustizia e per la pace».

In linea con quanto compiuto dai suoi predeces-sori, il Santo Padre si è recato a pregare al “Murodel Pianto” per rendere onore al popolo ebraicocosì orribilmente perseguitato nel corso della sto-ria. È stato poi accompagnato al Monte Herzl – inossequio al nuovo protocollo fissato tre anni fa –sulla tomba del fondatore del sionismo, prima direndere omaggio alle vittime del genocidio hitleria-no allo Yad Vashem. Qui si è rivolto ai sopravvissu-ti che ha ascoltato con amorevole attenzione, ba-ciando loro le mani in segno di compassione e pro-fondo rispetto. «Mai più, Signore, mai più!» ha gri-

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Sulla Spianata delle Moschee e poi davanti al Murodel Pianto, Francesco ha reso onore ai credentidell’Islam e dell’Ebraismo, con il vivo desiderio cheGerusalemme, un giorno, divenga davvero per le trereligioni monoteiste «Città della Pace», comel’etimologia stessa del suo nome suggerisce.

Durante la Riunione del Gran Magistero dell’Ordineche si è tenuta a Roma il 22 e 23 ottobre 2014, il

Patriarca Latino di Gerusalemme Mons. Fouad Twalha iniziato il proprio discorso condividendo alcuni

punti riguardo al pellegrinaggio del Santo Padre inTerra Santa dello scorso maggio.

«Anche se la visita era un pellegrinaggio religioso– ha affermato con forza il Patriarca – il Papa

ha cercato di guarire ferite ancora presenti e di affer-mare la priorità di giuste risoluzioni alle crisi politichein atto». Mons. Twal ha letto alla luce di questa consi-derazione la scelta di Papa Francesco di volare da Am-man direttamente a Betlemme come leggiamo nel se-

I FRUTTI DI QUESTO VIAGGIOSECONDO MONS. FOUAD TWAL

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dato con forza in una straziante invocazione. «Ec-coci, Signore, con la vergogna di ciò che l’uomo,creato a Tua immagine e somiglianza, è stato capa-ce di fare». Francesco ha poi piantato un ulivo in-sieme al Presidente dello Stato di Israele, ShimonPeres, Premio Nobel per la pace nel 1994, e haespresso il suo auspicio affinché «siano evitate daparte di tutti iniziative e azioni tali da contraddirela dichiarata volontà di pervenire ad un accordocon determinazione e coerenza», concludendo poila sua allocuzione con un sentito e fraterno «Sha-lom». Nello stesso giorno, tuttavia, il governo gui-dato da Benjamin Netanyahu autorizzava la costru-zione di cinquanta nuove abitazioni in una coloniasituata tra Gerusalemme Est e Betlemme, mostran-

do tutta l’irreversibilità della sua politica espansio-nista in territorio palestinese.

Il pellegrinaggio papale nei Luoghi Santi è pro-seguito poi con l’incontro con i sacerdoti, i religio-si, le religiose e i seminaristi nella chiesa del Getse-mani, presso il Monte degli Ulivi dove il Santo Pa-dre, visibilmente affaticato ma raggiante e piena-mente felice, ha delineato l’unica via sicura capacedi superare il rischio «della doppiezza e la falsità dicolui che ha tradito Gesù». «Nonostante le nostrecadute e i nostri errori… imitiamo la Vergine Mariae San Giovanni e stiamo accanto alle tante crocidove Gesù è ancora crocifisso. Questa è la stradasulla quale il nostro Redentore ci chiama a seguirlo:non ce n’è un’altra, è questa!».

Francesco ha poi presieduto una speciale messanel Cenacolo, prima chiesa degli apostoli – rivendi-cata dagli estremisti ebrei come cenotafio del reDavide – che ha visto riuniti, la sera del lunedì, gliOrdinari di Terra Santa e la delegazione pontificiaal completo. «Da qui parte la Chiesa missionaria,animata dal soffio vitale dello Spirito. Raccolta inpreghiera con la Madre di Gesù, essa rinnova con-tinuamente l’attesa di una nuova discesa dello Spi-rito Santo: che il tuo Spirito, Signore, discenda erinnovi la faccia della terra» ha dichiarato il Papa,sorretto da un’energia soprannaturale, al termine diquesta vera e propria maratona spirituale.

L’Ordine intero può davvero trovare rinnovatovigore, cercando di imitare l’esempio dato dal Suc-cessore di Pietro, a cominciare da Betlemme e viavia fino a Gerusalemme, affinché le tenebre di que-sto mondo lascino spazio all’alba chiara del giorno,alla luce della Natività e della Risurrezione, al servi-zio dell’unità e della pace. ■

François Vaynedi ritorno da Gerusalemme

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guente estratto: «È stato il primo “capo di Stato” a visi-tare lo Stato palestinese senza passare da Tel Aviv.Questa mossa è stata un gesto verso gli oppressi, i cuidiritti nazionali e sociali sono negati.» Proseguendo, ilPatriarca ha sottolineato come il Santo Padre abbia«mandato segnali discreti che definiscono i suoi impe-gni etici nel confermare quanto è giusto e quanto èsbagliato».

Il Patriarca ha poi condiviso il ricordo di alcuneazioni compiute da Francesco, come la visita a 500bambini di rifugiati siriani in Giordania, il pasto condi-

viso con cinque famiglie a Betlemme e il breve mo-mento di raccoglimento quando il Papa è arrivato almuro che separa Betlemme da Gerusalemme.

Concludendo, Mons. Twal ha ricordato che il pelle-grinaggio del Papa ha segnato il 50° anniversario del-lo storico incontro fra Papa Paolo VI, la cui beatifica-zione ha avuto luogo a Roma lo scorso 19 ottobre, e ilPatriarca Ecumenico Atenagora. «Lo scopo del viaggioera quello di ravvivare lo spirito di unità fra i cristiani didifferenti denominazioni, così come lo sforzo interreli-gioso, e di rafforzare la comunità cristiana locale».

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L’incontro di preghiera dell’8 giugno in Vaticano, al quale hanno preso parte con il Papa e ilPatriarca ecumenico di Costantinopoli, i Presidenti israeliano e palestinese, è stata la “vera con-

clusione del viaggio di Francesco in Terra Santa”, secondo quanto affermato dal Direttore della SalaStampa della Santa Sede a Radio Vaticana.

l’unica via

Le preghiere, cristiana, ebraica e musulmana, che si sono innalzate a Roma nei Giardini Vaticani l’8 giugno2014, alimentano la speranza e spingono tutti a non desistere dalla ricerca della pace, a guardare lontano,ben oltre le delusioni politiche attuali e i freni apparenti, riconducibili a fanatismi di ogni tipo.

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Papa Francesco ha voluto visitare la Ter-ra Santa, come già i suoi predecesso-ri avevano fatto, inserendosi così in una

tradizione che ha visto ogni Pontefice apporta-re un proprio specifico contributo alla visi-ta papale. Quali sono, a suo avviso, i gesti chehanno marcato l’originalità del pellegrinag-gio del Santo Padre rispetto a quelli di Pao-lo VI, di Giovanni Paolo II e di BenedettoXVI?

Il viaggio di Papa Francesco in Terra Santa (24-26 maggio 2014) ha avuto un carattere tutto spe-ciale, definito già al suo annuncio come “pellegri-naggio di preghiera” nel 50° anniversario dell’in-contro a Gerusalemme tra Papa Paolo VI e il Pa-triarca Atenagora. La dimensione di pellegrinaggiodi preghiera si è concretizzata pienamente nei gestie nelle parole di Papa Francesco, che non ha fattodiscorsi di carattere politico, ma è venuto a portarela sua personale solidarietà e soprattutto la sua pre-

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Operare con determinazioneper il dialogo

e la riconciliazioneIntervista esclusiva al Custode di Terra Santa Padre Pierbattista Pizzaballa

INTERVISTA

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ghiera, invitando tutti a rendere corale l’invocazio-ne alla pace: una convinzione, tanto radicata nelcuore del Papa, che si è realizzata al suo ritornocon l’incontro di preghiera svoltosi a Roma.

Dopo avere “toccato la ferita” della divisionetra le Chiese, pregando insieme al Patriarca Barto-lomeo nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusa-lemme, che custodisce la memoria della morte e ri-surrezione di Cristo, bisognava, era necessario“toccare l’altra dolorosa ferita” e cioè quella delladivisione tra i due popoli, l’israeliano e il palestine-se. L’incontro di preghiera “nella casa del Papa”nasce a Gerusalemme, con l’esplicito invito rivoltodal Papa ai due Presidenti. Dirà il Papa all’Angelusdel 13 luglio: «Rivolgo a tutti voi un accorato ap-pello a pregare con insistenza per la pace in TerraSanta, alla luce dei tragici eventi degli ultimi gior-ni. Ho ancora nella memoria il vivo ricordo dell’in-contro dell’8 giugno scorso con il Patriarca Barto-lomeo, il Presidente Peres e il Presidente Abbas,insieme ai quali abbiamo invocato il dono della pa-ce e ascoltato l’appello a spezzare la spirale del-l’odio e della violenza. Qualcuno potrebbe pensareche tale incontro sia avvenuto invano. E invece no!La preghiera ci aiuta a non lasciarci vincere dalmale e a non rassegnarci a che la violenza e l’odioprendano il sopravvento sul dialogo e la riconcilia-zione».

Dopo il rientro del Santo Padre a Roma e ilmomento di preghiera interreligiosa nei Giar-dini Vaticani, la speranza di molti era quella divedere subito i frutti di pace. Invece dopo pocoè cominciata la guerra a Gaza che resta ancorauna ferita aperta. Nonostante le notizie di at-tualità, quali sono i semi di pace che sono statipiantati e che stanno germogliando, pur al difuori della portata dei riflettori dei media?Non dobbiamo avere un approccio consumisti-

co con la preghiera: essa introduce ed educa ad unatteggiamento, ad una condizione, ad una relazio-ne. La preghiera non produce, lapreghiera genera. Non sostituiscel’opera dell’uomo ma la illumina.Non esonera dal percorso ma loindica. E in questo senso, l’incon-tro di Roma è stato e rimane unsegno potente, forte, vincolante.

È seme che deve germogliare, crescere, irrobustirela nostra fede, renderla feconda di opere di giusti-zia.

Sono i semi abbondantemente distribuiti dallapreghiera che alimentano la speranza e consolanola fatica di tanti israeliani e palestinesi, religiosi elaici, nella fedeltà quotidiana all’impegno di co-struire una convivenza pacifica. Così hanno ripresovigore i gesti di perdono e di riconciliazione, cosìhanno trovato spazio le notizie sull’obiezione dicoscienza e quelle delle manifestazioni non violen-te. L’impegno educativo delle scuole gestite dallaChiesa e dagli Ordini religiosi, veri luoghi di convi-venza e di reciproco rispetto, è molto ben visto eaccolto, e l’esempio che essi danno è motivo digrande ammirazione. Anche le altre strutture assi-stenziali – asili, ricoveri per anziani, ambulatori edospedali – aperte indistintamente a tutti e ai veribisogni della persona, mostrano un mondo di fra-ternità che è nel cuore della gente.

Quanto coraggio ci viene ogni giorno manife-stato da chi lascia germogliare nel proprio cuore ilsegno indelebile di una preghiera che, pur minac-ciato dalla violenza, diventa frutto di azioni con-crete, di parole di compassione, di riconciliazione,di rispetto fraterno!

Il Concistoro sul Medio Oriente, tenutosi aRoma il 20 ottobre scorso, ha sottolineato lavocazione di Gerusalemme a “Capitale delletre religioni”. Quale ruolo la comunità cristia-na è chiamata a svolgere in questo cammino in-terreligioso?La convocazione del Concistoro sul Medio

Oriente è il risultato della paterna preoccupazionedel Papa per quanto continua ad accadere qui.Sottolineata la fondamentale importanza di Geru-salemme quale “Capitale della fede delle tre grandireligioni monoteiste” – vero punto focale in otticadi ridefinizione del futuro del Medio Oriente –, ilConcistoro ha affrontato i temi dell’esodo dei cri-

stiani, del ruolo della Chiesa equello della comunità interna-zionale. “Non possiamo rasse-gnarci a pensare al MedioOriente senza i cristiani che daduemila anni qui confessano ilnome di Cristo” e per questo

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La preghiera nonproduce, la preghieragenera. Non sostituiscel’opera dell’uomoma la illumina

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abbiamo bisogno di uscire da una colpevole indif-ferenza, iniziando a vedere il Medio Oriente comeluogo di convivenza e non solo e sempre come luo-go di conflitto. Vi sono “zone cristiane” abitate damonaci e monache, da fedeli di diverse confessionicattoliche e ortodosse, tutti nostri fratelli che inventi secoli di storia hanno imparato a vivere insie-me e a condividere una vita cristiana semplice, po-vera, non facile, ma sempre improntata alla tolle-ranza, alla riconciliazione, alla fraternità. Dobbia-mo imparare a guardare a questa realtà, dobbiamovolerla salvaguardare.

«Chiediamo alla comunità internazionale di es-sere fedele ai principi fondamentali dei diritti uma-ni, della libertà religiosa, della libertà di coscienza.Noi viviamo in Iraq, in Siria e in Libano: noi cri-stiani non siamo “immigrati”, siamo qui da millen-ni e quindi abbiamo il diritto di essere trattati co-me esseri umani e cittadini di questi Paesi». IlConcistoro ha nuovamente sottolineato questa re-

altà, facendo riferimento all’esodo, sempre piùmassiccio e drammatico, dei cristiani dal MedioOriente. Qui essi svolgono – grazie agli aiuti chesostengono le opere culturali ed educative di assi-stenza – un ruolo fondamentale quali artefici di pa-ce, di riconciliazione e di sviluppo.

Il dialogo interreligioso, compito primario dellaChiesa in Medio Oriente, costituisce l’antidoto piùefficace al fondamentalismo. Tante cose devonocambiare (non certo ultimo il problema del rap-porto, che qui sembra inscindibile, tra religione epolitica!) ma dobbiamo, ora, urgentemente, farcicarico di questi nostri fratelli nella fede, nella con-sapevolezza che non si tratta di proteggere l’una ol’altra comunità religiosa o l’uno o l’altro gruppoetnico, ma delle “persone” che fanno parte del-l’unica famiglia umana e i cui diritti fondamentalisono sistematicamente violati. ■

Intervista a cura di François Vaynee Elena Dini

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Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha partecipato da vicino all’organizzazione delpellegrinaggio del Papa. La sua è stata una presenza attenta e discreta, nello spirito evangelico di San Francescod’Assisi del quale la sua comunità religiosa d’appartenenza è erede spirituale.

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Il 30 giugno sono stati ritrovati accanto alla cit-tadina di Halhul i corpi di tre studenti di unascuola rabbinica rapiti un paio di settimane pri-

ma nel Sud della Cisgiordania. La violenza prose-gue a Gerusalemme con il rapimento di un giovanepalestinese che viene bruciato vivo. Pochi giornidopo cominciano ad essere lanciati a ripetizionedalla Striscia di Gaza razzi contro Israele senza checi sia alcun accenno ad una possibile interruzionedell’attacco. Il premier israeliano Netanyahu lancia

l’8 luglio l’operazione “Margine protettivo”. Que-sta guerra causerà più di 2000 vittime, in grandissi-ma maggioranza palestinesi. In un commento du-rante il Vertice Caritas sull’emergenza in MedioOriente che si è tenuto a Roma dal 15 al 17 settem-

Alla ricerca della pacein Terra SantaUno sguardo all’anno appena trascorso

Non si può nascondere che il 2014 sia stato un anno che ha lasciato amarezza nellepopolazioni che vivono in Terra Santa. Allo stesso tempo, non vanno dimenticatele situazioni in cui si è visto il rinnovato impegno da parte di molti nei confronti

non solo di una terra da tanti amata ma di quelle “pietre vive” che la abitano.

Malgrado i bombardamenti israeliani che hannocolpito migliaia di innocenti fin dall’8 luglio, la vitacontinua a Gaza tra le macerie. I suoi abitanti simostrano pronti «a sperare contro ogni speranza»,(Romani 4, 13-25) in questa terra che ha, senzadubbio, ancora molto da dire al mondo.

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bre, Padre Raed Abushalia – direttore di CaritasGerusalemme – ha condiviso qualche numero diquesta guerra. «Nella Striscia di Gaza 1,8 milioni dipersone hanno subito 51 giorni di guerra che han-no distrutto infrastrutture, danneggiato 30.000 ca-se, abbattuto le abitazioni di 15.000 famiglie, co-strette a vivere nelle scuole».1 Degli 1,8 milioni diabitanti che Gaza conta, poco più di 1300 sono cri-stiani e, fra questi, secondo lo studio pubblicato amaggio 2014 dalla Pontifical Mission for Palestine,il 9,3% sono cattolici di rito latino.

A fine agosto, Papa Francesco ha ricevuto inudienza Padre Jorge Hernández, sacerdote argenti-no dell’Istituto Verbo Incarnato e parroco dellaparrocchia della Sacra Famiglia a Gaza. Sono pocopiù di un centinaio i fedeli che partecipano alla vitadi questa piccola comunità e Papa Francesco è sta-to molto presente con loro durante i giorni di con-flitto, ha raccontato Padre Hernández, con telefo-nate e mail di incoraggiamento. Ma è stato soprat-tutto durante l’incontro faccia a faccia con PapaFrancesco che è giunto l’invito ad essere “sale dellaterra”. Il Santo Padre ha ricordato al parroco che«il Vangelo esige dei sacrifici che Gesù Cristo chie-de a ognuno di noi, in diversi luoghi. A voi toccatestimoniare Gesù Cristo lì, nella terra che l’ha vi-sto soffrire, che l’ha visto morire che però pure l’havisto resuscitare. Dunque, forza, coraggio,avanti!».2

Una Gaza dopo la guerra

Al cessate il fuoco di fine agosto, ottenuto dopovari negoziati e che ha richiesto da parte di Israelel’interruzione del lancio dei razzi da Gaza, la situa-zione che si presentava a Gaza era quella di una cit-tà distrutta. Mons. William Shomali, Vescovo ausi-liare di Gerusalemme per il Patriarcato Latino, havisitato Gaza il 1° settembre con una piccola dele-gazione. «Abbiamo visitato il quartiere di Sajaya,dove l’80% delle case e dei palazzi sono ridotti aun cumulo di macerie. Abbiamo visto cose parago-nabili – prosegue Mons. Shomali nell’intervista rila-sciata all’agenzia Fides – solo alla situazione dellecittà rase al suolo durante la Seconda Guerra Mon-diale». Il tempo che la delegazione ha avuto mododi trascorrere con le comunità locali è stato davveropoco: il check point di Eretz veniva chiuso in queigiorni alle 15 dagli israeliani. Il vescovo ausiliario di

Gerusalemme ha voluto raccontare qual era lo statod’animo che ha trovato nella popolazione subitodopo gli attacchi. «La gente è sollevata dal fattoche il cessate il fuoco stia reggendo [...] La prospet-tiva di poter trovare in futuro un altro lavoro nel-l’opera di ricostruzione aiuta a riaccendere un po’di speranza. D’altro canto – aggiunge il Vescovopalestinese – qui anche i giovani hanno già visto trecampagne militari contro Gaza, e ogni volta la di-struzione è peggiore delle volte precedenti. Ci vor-ranno anni per tornare alla situazione di prima».3

Già l’11 agosto 2014 l’Ordine Equestre del San-to Sepolcro, nella figura del Governatore GeneraleAgostino Borromeo, aveva diramato una circolare atutte le luogotenenze per invitarle a partecipare al

Il Parroco di Gaza ha resistito agli attacchi con lasua piccola comunità cattolica locale, prima diessere ricevuto e incoraggiato dal Papa nell’estatedel 2014.

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desiderio del cardinale Edwin O’Brien, Gran Mae-stro dell’Ordine, di inviare dei fondi straordinari alPatriarcato Latino di Gerusalemme e alla PontificalMission for Palestine per far fronte alle varie emer-genze che la popolazione di Gaza si trovava a doveraffrontare. I bisogni erano e continuano ad esseretanti. Oltre alle difficoltà delle singole famiglie,scuole e ospedali sono stati gravemente danneggiatie necessitano di ristrutturazioni.

Il 26 settembre, Padre Imad Twal, amministra-tore generale del Patriarcato Latino, ha inviato isuoi ringraziamenti a tutti coloro che hanno soste-nuto i lavori più che necessari di ristrutturazionedella scuola della Sacra Famiglia a Gaza. La scuola,come tante altre, aveva ospitato 1200 palestinesidurante i giorni di guerra e le aule ne avevano chia-ramente risentito. In particolare, i bagni erano im-praticabili e i serbatoi dell’acqua praticamente di-strutti. I lavori fatti in tempo recordhanno permesso agli studenti di torna-re sui banchi di scuola.

Gaza continua ad essere nei pen-sieri e nelle attenzioni di tanti. A inizionovembre 2014, una delegazione dellapresidenza della Conferenza Episco-pale Italiana, guidata dal suo presiden-te, il cardinal Angelo Bagnasco, si èrecata in visita nei territori colpiti dal-la guerra. Al rientro dal viaggio che haportato la delegazione sia a Gaza che aSderot, dove ha visitato i bunker sca-

vati nei giardini nei quali i bambini possono rifu-giarsi quando scatta l’allarme, il cardinal Bagnascoha condiviso i momenti salienti della sua esperien-za, ricordando con particolare emozione la visita al-la casa tenuta dalle suore di Madre Teresa nei localidella canonica della parrocchia di Gaza. «Nella ca-sa sono ospitati trenta bambini di pochi mesi, affi-dati alle religiose – definitivamente o temporanea-mente – dai loro genitori, perché non ce la fannoad allevarli. Molti dei piccoli sono malati, alcunianche con gravi patologie, ma le suore li curanocon dedizione materna veramente ammirevole. Esperano di poter ampliare la struttura, per poter ar-rivare ad accogliere almeno una cinquantina dibimbi, in quanto le richieste sono tante. I bambini,infatti, nascono in contesti di grandissimo disagio ele mamme e i papà non ce la fanno a tirarli su, dun-que li ricoverano lì».4

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Tra le alte cariche dellaChiesa cattolica che si sonorecate a visitare gli abitantistraziati di Gaza, il cardinaleAngelo Bagnasco,Presidente della ConferenzaEpiscopale Italiana e ilcardinale Vincent Nichols,Arcivescovo di Westminster.Entrambi sono rimastiprofondamente toccatidall’ampiezza dei danni allapopolazione provocatidall’operazione «margine diprotezione», condottadall’esercito israeliano.

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ANDRES BERGAMINI

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SALELa violenza si allarga

Sembrano essere state tristemente profetiche leparole condivise nel comunicato inoltrato dai 18vescovi statunitensi che si sono recati in Israele ePalestina per un pellegrinaggio di preghiera per lapace organizzato dalla Commissione Episcopaledegli Stati Uniti a settembre. Nel loro bilancio altermine dell’esperienza scrivevano riguardo a Ge-rusalemme: «Ci è stato detto più di una volta che lacittà potrebbe esplodere nella violenza, come trop-po spesso è successo nel corso della storia».

Purtroppo il rischio che allora i vescovi intrave-devano sembra essere molto più vicino oggi dopo irecenti accadimenti. I disordini in territorio israe-liano hanno attirato l’attenzione della comunità in-ternazionale a fine ottobre. La prima vittima di vio-lenza è stato il rabbino Yehuda Glick che da temporichiede “libertà e diritti civili” per l’accesso degliebrei sulla Spianata delle Moschee (l’Haram al-Sha-rif) o Monte del Tempio, nome che Glick preferi-sce. Il tentato omicidio è stato immediatamente col-legato alle attività e alle idee del rabbino e, pocodopo, il presunto attentatore è stato confrontatodalla polizia israeliana e ucciso in uno scontro. Ine-vitabilmente, gli animi si sono riscaldati e il premierNetanyahu ha annunciato per il giorno seguente lachiusura della Spianata delle Moschee che è statapoi parzialmente revocata.

La questione dei Luoghi Santi in questa terracontesa è particolarmente calda. I Patriarchi e i Ca-pi delle Chiese di Gerusalemme non hanno sotto-valutato la situazione e hanno diffuso una dichiara-zione per esprimere la loro preoccupazione e invo-care il rispetto dell’antico Statu Quo riguardo aquesti luoghi. Nel comunicato condannano «le pro-poste di modifica dello statuto dei Luoghi Santi, daqualunque parte provengano. I Luoghi Santi – af-fermano con lungimiranza – necessitano di una co-stante e vigile protezione affinché il loro ragionevo-le accesso sia mantenuto come previsto dallo StatuQuo per le tre religioni monoteiste. [...] Ogni mi-

naccia alla sua continuità e alla sua integrità po-trebbe condurre rapidamente a conseguenze im-prevedibili che sarebbero più che malviste nell’at-tuale clima politico del momento, molto delicato».

Dopo questi eventi, gli attacchi a civili sono pro-seguiti sia a Gerusalemme che a Tel Aviv facendoaumentare la tensione da entrambe le parti. Unodegli ultimi tristi e sanguinosi attentati è stato adopera di due giovani membri del Fronte Popolareper la Liberazione della Palestina in una sinagogaultra-ortodossa dove quattro rabbini e un poliziottohanno perso la vita il 18 novembre. Il Patriarca Fo-uad Twal non ha tardato a far arrivare il propriomessaggio: «Porgo le mie condoglianze ai parentidelle vittime dell’assalto alla sinagoga di Gerusa-lemme e di tutte le violenze che insanguinano laTerra Santa. Nelle nostre chiese, nei conventi e neimonasteri, pregheremo più che mai che il Signoreci aiuti e aiuti i dirigenti politici a fare i passi giustiaffinché ci sia pace e sicurezza per tutti, tutti, tut-ti».

Facendo il punto della situazione:una Terra alla ricerca di una soluzione sostenibile

Esaminando però l’attuale situazione della TerraSanta il Patriarca Twal prosegue: «Occorre andarealle radici, togliere le cause della disperazione chegenera violenza, interrompere la spirale infinita del-le vendette. Altrimenti vivremo sempre tutti nellapaura, senza libertà né dignità. Sono questi i pen-sieri che abbiamo nel cuore, mentre ci avviciniamo

LO STATU QUO

Nel 1852 il Sultano ottomano che allora gover-nava il territorio della Terra Santa determinò lo

“Statu Quo nunc” (la condizione di fatto sussistenteal momento dell’accordo) riguardo alla proprietàdei Luoghi Santi, soprattutto per la Basilica delSanto Sepolcro a Gerusalemme e la Basilica dellaNatività a Betlemme. Questo documento, in realtàmai redatto ufficialmente ma ben conosciuto oggiancora da tutte le parti in causa, regola gli spazi al-l’interno dei Santuari, come anche gli orari, i tempidelle funzioni e i dettagli dello svolgimento delle ce-lebrazioni senza chiaramente entrare nelle questioniliturgiche proprie ad ogni comunità.

‘‘ ’’Occorre andare alle radici,

togliere le cause della disperazioneche genera violenza, interromperela spirale infinita delle vendette

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al prossimo Natale». A lui fa eco, in un’intervistaconcessa a Radio Vaticana, il parroco di Beit Jala,Padre Ibrahim Shomali. Parlando dell’attentato inSinagoga commenta: «È triste ciò che è avvenuto.Questo attentato è molto grave perché la gente cheprega non deve essere toccata». Poi prosegue: «Laviolenza genera la violenza. In una guerra non c’èmai un vincitore». Per Padre Shomali infine «biso-gna risolvere tutto questo problema per arrivare acreare ponti, e i ponti sono i cuori sicuri».

Anche sul fronte israeliano non vanno dimenti-cate le voci di coloro che invitano ad una risoluzio-ne non momentanea ma permanente del conflitto.Durante la guerra a Gaza, Abraham Yehoshua,scrittore e drammaturgo israeliano, commentava:«Dopo la distruzione e le morti, a Gaza e in Israele,lo Stato ebraico non deve accontentarsi di accordiprovvisori o di intese parziali, come al termine discontri precedenti, ma deve prendere l’iniziativa e,con l’aiuto dell’Egitto e di altri Stati, ricostruireGaza – il figliastro amareggiato e incollerito –,

smantellarne i missili, distruggerne i tunnel ma, altempo stesso, interromperne l’isolamento e ripristi-nare i legami col suo popolo mediante un ‘corrido-io sicuro’ che colleghi la Striscia alla Cisgiordania,come previsto negli accordi di Oslo».5

La situazione alla quale assistiamo in quella ter-ra che ha visto nascere Gesù è un invito a continua-re ad operare e collaborare per la pace senza maidimenticare la chiamata alla santità e all’amore cheabbiamo ricevuto. «Costruire la pace è difficile, mavivere senza pace è un tormento!»: queste le paroledi Papa Francesco nel suo appello conclusivo del-l’udienza del 19 novembre che racchiudono il suopensiero. ■

Elena Dini1 Fonte: Avvenire, 16/9/2014.2 Fonte: Avvenire, 29/8/2014.3 Lancio apparso su FIDES, 2/9/2014.4 Fonte: Avvenire, 4/11/2014.5 Abraham Yehoshua, “Alle Origini dello Scontro di

Gaza”, La Stampa, 6/8/2014.

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La drammatica situazione che vivono i rifugiati che fuggono la guerra dalla vasta area dei territori biblici, ci spinge atestimoniare ancora di più la nostra fede con atti concreti di solidarietà, segni di una speranza invincibile, fondatasulla resurrezione di Cristo, Principe della Pace.

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«Non è stato facile trovare un giusto equilibrio tra misericordia e dottrina riguardoai diversi modelli esistenti di vita di coppia» ha riferito il Patriarca Fouad Twal,

Gran Priore dell’Ordine, dopo aver partecipato al Sinodo sulla famiglia a Roma. Ecosì ha proseguito: «Accanto alle sfide che l’Europa si trova ad affrontare, noi

abbiamo quelle che ci toccano più da vicino: mi riferisco ai matrimoni misti, allamentalità e ai comportamenti dei musulmani, all’emigrazione delle nostre famiglie,alla conversione all’Islam o alla Chiesa ortodossa per poter celebrare un secondomatrimonio… E ancora: ai muri innalzati da Israele che hanno diviso famiglie e

comunità parrocchiali e alla perdurante e pessima situazione economica cheimpedisce alle giovani coppie cristiane di sposarsi perché impossibilitate ad

affittare o comprare una casa nelle cittadine in cui vivono». Oltre a questo punto di vista importante che riguarda in maniera specifica la realtà

della Terra Santa, esaminiamo più da vicino questo evento di portata universaledestinato a cambiare il futuro di noi tutti. L’Assemblea Straordinaria dei Vescovi

riuniti con il Papa è un evento che chiaramente tocca da vicino i membridell’Ordine del Santo Sepolcro, in gran parte laici sposati con figli e nipoti.

Alençon, la città dove Louis e Zélie hanno celebra-to il loro matrimonio, sono state poi esposte alla ve-nerazione dei Padri e dei fedeli nella cappella delSinodo in Santa Maria Maggiore. Così, sotto la pro-tezione celeste della famiglia Martin e di quella deiBeati coniugi Luigi e Maria Beltrame-Quattrocchi,il Sinodo, durante due settimane, ha lavorato per-mettendo a tutti i punti di vista di esprimersi, inun’ottica davvero missionaria, allo scopo di aiutarele famiglie a vivere la loro vocazione cristiana in uncontesto diffusamente secolarizzato.

Procedere per tappe versola “migliore soluzione possibile”

«Le donne possono esprimere la loro dignità so-prattutto per mezzo dell’attività lavorativa, ma unrapporto di parità con gli uomini è ancora di diffi-cile realizzazione. Tutto questo provoca conflitti intutto il “villaggio globale” quale appare oggi il no-

Uno sguardo di fedeè necessario per capire

il Sinodo sulla famigliaI lavori del Sinodo proseguiranno nel 2015

accompagnati dalla nostra preghiera

«Possa soffiare lo Spirito della Pentecostesui lavori del Sinodo, sulla Chiesa e sul-l’umanità intera», auspicava il Papa in

occasione della veglia di preghiera per le famiglieorganizzata sabato 4 ottobre in Piazza San Pietro.«Che lo Spirito ci dia la saggezza che va al di là del-la scienza, per operare con generosità in vero spiri-to di libertà e umile creatività» proseguiva il giornodopo, durante la messa di apertura dell’Assembleasinodale, giorno della festa di Santa Faustina, apo-stola della Misericordia divina. La messa della do-menica è stata celebrata sulle reliquie di Louis e Zé-lie Martin, i genitori di Santa Teresa di Lisieux chesono stati beatificati nel 2008. «La fede dei Martinè una fede vissuta e non una sequela di precetti darispettare» commentava il Cardinal Lorenzo Baldis-seri, nuovo Segretario Generale del Sinodo dei Ve-scovi, nell’accogliere le reliquie della coppia deibeati dalle mani di Monsignor Jacques Habert, Ve-scovo di Séez in Normandia. Le reliquie giunte da

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stro mondo», in questo modo si sono espressi, consenso di realismo, Dieudonné e Emerthe Gatsinga,una coppia di sposi del Ruanda presenti al Sinodo,affermando ancora che «il Vangelo vissuto nel-l’amore reciproco permette un migliore ascolto del-l’altro, facilita il perdono e il dialogo». Dopo l’ulti-mo Sinodo ordinario dedicato al tema della fami-glia cristiana nel 1980, si è assistito ad una notevoleevoluzione delle problematiche, anche in ambitogiuridico. La Chiesa le affronta e ne tiene contosenza, peraltro, mettere in discussione la dottrinasull’indissolubilità del matrimonio. Il cardinaleWalter Kasper, al quale il Papa aveva affidato lostudio di proposte pastorali mirate proprio ad unamigliore attenzione nei confronti dei divorziati ri-sposati, ha rammentato a giusto titolo che l’interes-se verso il Sinodo non deve essere focalizzato solosu questa questione, bensì in modo più ampio sullesfide che la famiglia è chiamata a affrontare per me-glio rispondere al disegno di Dio.

L’esigenza primaria dell’Assemblea speciale con-vocata a Roma da Francesco era di ordine pastoralee aveva lo scopo di rafforzare il ruolo della famiglianella società e di curare le ferite di chi ha vistol’ideale cristiano spezzarsi nel confronto dolorosocon le odierne realtà. Il termine spesso impiegatoper definire l’iter necessario a trovare le soluzioni èstato quello di “gradualità”, col suggerimento diprocedere per tappe verso la “migliore soluzionepossibile”; spetta poi ai pastori il compito di inco-raggiare le proprie pecorelle, camminando insieme,senza temere “l’odore” del gregge. Tra le immaginiusate dai padri sinodali particolarmente interessan-te quella della fiaccola che illumina il cammino,piuttosto che quella del faro che brilla da lontano.

Senza mettere in discussione la dottrina fonda-mentale sul matrimonio, è stata esaminata la situa-zione reale delle persone al di là di ogni giudiziomorale, nella prospettiva di permettere a ciascunodi vivere appieno la propria appartenenza allaChiesa, nel rispetto di ogni singola storia. Il cardi-nale Francesco Coccopalmerio, illustre canonista,ha raccontato il caso di un uomo la cui moglie haabbandonato il domicilio coniugale: egli, solo con isuoi figli, convive ora con un’altra donna pronta adaiutarlo. Come non considerare con compassionesimili esperienze sempre più frequenti? Egli ha,inoltre, annunciato che la commissione voluta dalPapa, in un’ottica di semplificazione delle procedu-

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La preghiera è stata al centro del Sinodo,una preghiera fervente per tutti, genitori efigli, che hanno vissuto o vivono ancoramomenti difficili, legati alla crisi delmatrimonio e della famiglia.

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re di riconoscimento dell’invalidità di alcuni matri-moni, potrebbe prevedere una certa autonomia daconcedere al vescovo diocesano relativamente a si-tuazioni che riguardano la sua diocesi. La possibili-tà di celebrare processi gratuiti è stata esaminata,come anche quella di ridurre il numero dei giudicida tre ad uno e di eliminare il grado di appello. La“Parresia”, parola d’ordine suggerita dal Papa aipadri sinodali, è stata alla base delle discussioni :un modo di parlare con coraggio e chiarezza, in ve-rità, senza chiusure verso l’altro, in spirito di ascol-to profondo e di umile rispetto.

L’urgenza di percorsi pastorali nuovi

Fin dall’inizio dei lavori del Sinodo, il cardinaleChristoph Schönborn Arcivescovo di Vienna, mol-to vicino a Giovanni Paolo II e a Benedetto XVI,ha voluto strettamente collegare ai testi conciliari lostudio di nuove pratiche pastorali per le famigliecanonicamente “irregolari”, con riferimento soprat-tutto al primo capitolo della Costituzione dogmati-ca Lumen Gentium. Al numero 8 di questo capitoloè scritto che «numerosi elementi di santificazione edi verità» si trovano al di fuori della sfera visibile

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della Chiesa, «elementi che appartenendo propria-mente per dono di Dio alla Chiesa di Cristo, spin-gono verso l’unità cattolica». Questo testo, alla ba-se del dialogo della Chiesa con il mondo di cin-quant’anni fa, può servire da base per una pastoralefamiliare che prenda sempre più a cuore le diffe-renti realtà dell’amore umano autenticamente abi-tate dalla presenza di Dio, quali per esempio i ma-trimoni civili. In questa dinamica di rinnovamento,i partecipanti al Sinodo, vescovi e laici, hanno cer-cato insieme di rispondere alle sofferenze di tantefamiglie, per trovare il modo di aiutarle, proponen-do loro un linguaggio nuovo e nuovi spunti pasto-rali.

Il 13 ottobre, anniversario di una delle grandiapparizioni di Nostra Signora di Fatima, ricorrenzatanto cara al cuore di Papa Francesco, il cardinalePeter Erdö, relatore generale del Sinodo, presenta-va un primo documento, frutto dei lavori ancora incorso, che affermava che «la verità s’incarna nellafragilità umana non per condannarla, ma per gua-rirla» e che quindi «c’è bisogno urgente di percorsipastorali nuovi che partano dalle effettive, reali fra-gilità della famiglia».

Alcune critiche sono state espresse in merito alladivulgazione del primo rapporto sinodale ed è perquesto che un comunicato ufficiale ha precisato le

tappe del processo: «Le reazioni e i dibattiti chehanno seguito la pubblicazione della Relatio postdisceptationem – alla quale è stato attribuito un sen-so non proprio – hanno convinto il Segretariato delSinodo a rammentare che si trattava solo di un do-cumento di lavoro che riassumeva gli interventi e lediscussioni della prima settimana del Sinodo. Que-sto testo è ora sottoposto all’attenzione dei CirculiMinores, conformemente al regolamento del Sino-do».

Che la luce divina possa entrare in tutte le case…

I gruppi linguistici, o Circuli Minores, che ave-vano corretto il primo documento molto contesta-to, hanno consegnato in seguito il loro rapporto nelquale si poteva leggere: «Abbiamo richiesto che lapratica della ‘comunione spirituale’, raccomandatatradizionalmente per coloro che per svariate ragio-ni non possono comunicare ‘sacramentalmente’, siastudiata e valutata nei suoi fondamenti teologici e,nel caso sia accreditata da questo esame, sia pro-mossa e divulgata tra i fedeli». L’impressione chiaraè stata quella di una maggioranza che non si è op-posta all’accesso ai sacramenti per i divorziati ri-sposati, ma a certe condizioni. «L’idea principale diquesto Sinodo è che la Chiesa è una famiglia che la-

In occasione del Sinodo straordinario per la famiglia, i vescovipartecipanti hanno cercato con il Papa nuovi percorsi di misericordiada proporre a coloro che hanno visto la loro storia d’amore ferita eche desiderano restare testimoni di fede all’interno della grandefamiglia della Chiesa, Corpo mistico di Cristo.

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scia la porta aperta a tutti e noi dobbiamo trovarele strade affinché tutti si sentano accolti, nonostan-te i problemi» ci ha confidato Monsignor VictorManuel Fernandez, rettore dell’Università cattolicadi Buenos Aires, buon amico di Papa Francesco.«L’ideale del vangelo è la pienezza che ci sforziamodi raggiungere. Nelle situazioni reali ognuno fa delsuo meglio nel momento preciso della sua vita. De-sideriamo che per capillarità la luce divina possapenetrare in tutte le case».

Il Sinodo – dal greco “camminare insieme” – siè concluso dopo quindici giorni di dibattiti. Lequestioni relative all’accesso ai sacramenti per lepersone divorziate e risposate e all’accoglienza del-le persone omosessuali restano ancora aperte nellaRelatio Synodi, infatti i due punti controversi nonhanno ottenuto la maggioranza dei due terzi. Lasintesi finale sarà inviata agli episcopati e formeràoggetto di discussione in tutte le diocesi fino alprossimo Sinodo dell’autunno 2015 (vedi box a la-to). Un testo definitivo sarà allora votato, ottenen-do un consenso che verrà raggiunto gradualmente,dopo mesi di riflessioni libere e feconde. Francescoprenderà quindi le sue decisioni, attento ai risultatidi questo lungo lavoro vissuto nella collegialità epi-scopale, illuminato dallo Spirito Santo e nella fedel-tà al Concilio Vaticano II.

Il futuro del Vangelo nel mondo contemporaneo

La prospettiva ecclesiale irrinunciabile consistedavvero nel fare attenzione in primo luogo alle per-sone e non alla regolarità della loro situazione o al-l’orientamento sessuale: così si è espresso il cardi-nale Christoph Schönborn con la stampa. Il mes-saggio dell’Assemblea sinodale a questo propositoè chiaro, quando cita un passaggio dell’Apocalisseche ci mostra Cristo camminare per le vie di Laodi-cea, in Asia Minore, e bussare alle porte delle fami-glie per sedersi a tavola con loro (Ap. 3,20). L’Euca-ristia non è il sacramento dei perfetti, ma è cibo percredenti in cammino e il Papa ha di nuovo insistitosu questo punto nel suo discorso di chiusura del Si-nodo il 18 ottobre, parlando di una Chiesa che«non guarda l’umanità dall’alto di un ‘castello dicristallo’ per giudicare o classificare le persone».

«La Chiesa non ha timore di mangiare e berecon le prostitute e i pubblicani», ha insistito davan-ti ai padri sinodali, citando il capitolo 15 del Vange-

lo di Luca. Il Pontefice è, in un certo senso, andatoal di là delle tesi dei tradizionalisti più rigidi e diquelle dei progressisti “buonisti”, cercando piutto-sto di ricondurre la Chiesa ad uno stile di vita sem-plice, conforme alla vita e ai gesti di Cristo, imma-gine perfetta della sua Parola.

«Un cristiano che vive il Vangelo è la vera novitàdi Dio nella Chiesa e nel mondo» ha affermato inoccasione della messa di domenica 20 ottobre perla beatificazione di Paolo VI, facendo riferimentoai “sentieri imprevisti” sui quali Dio, che ama lesorprese, ci guida. Con riferimento alle parole conle quali Paolo VI – “il gran timoniere del Concilio”– istituì il Sinodo, Francesco ha ribadito che laChiesa è attenta «ai segni dei tempi» (Matteo 16,3),in uno sforzo costante di adattamento degli orien-tamenti e dei metodi alle istanze crescenti della no-stra epoca e all’evoluzione della società. È il destinodel Vangelo nel mondo contemporaneo che preoc-cupa Francesco, nell’auspicio che l’annuncio dellaBuona Novella ritrovi la vivacità e il dinamismodelle origini. «Vi chiedo di accompagnare questocammino sinodale con la preghiera e fino al prossi-mo Sinodo» ha esortato il Papa nel corso del-l’udienza generale del 10 dicembre 2014. Un invitosicuramente raccolto da tutti i membri dell’Ordinedel Santo Sepolcro, in tutto il mondo. ■

Emmanuel Nayev

IL SINODO CONTINUANEL 2015, DOPO L’INCONTROMONDIALE DELLE FAMIGLIE

A FILADELFIA

Un questionario, preparato sulla base della Rela-tio Synodi del 18 ottobre, è stato inviato alle

diocesi del mondo intero e le risposte sono atteseentro il 15 aprile 2015. La sintesi formerà l’Instru-mentum laboris dell’Assemblea sinodale ordinariache si riunirà a Roma dal 4 al 25 ottobre 2015 sultema: «La vocazione e la missione della famiglianel mondo contemporaneo».

Prima dell’Assemblea, è stato indetto negli StatiUniti l’VIII Incontro mondiale delle famiglie che siterrà a Filadelfia e al quale i membri dell’Ordine ele loro famiglie potranno partecipare numerosi:

www.worldmeeting2015.org

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In apertura, il Gran Maestro ha auspicato un’in-tensificazione dell’impegno spirituale dei Cava-lieri e delle Dame, invitando i Gran Priori a

svolgere appieno il loro ruolo nelle Luogotenenze.«Non facciamoci sommergere dai problemi ammi-nistrativi, la nostra azione è di ordine spirituale» haribadito, riferendo dei suoi numerosi viaggi tutti te-si a valorizzare questo aspetto in seno all’Ordineche troverà giusto spazio nel nuovo statuto in ela-borazione.

Dopo aver ringraziato i membri del Gran Ma-gistero che hanno terminato il loro mandato, ilPatriarca Latino di Gerusalemme, Mons. FouadTwal ha illustrato la difficile situazione della TerraSanta, esprimendo, poi, tutta la sua gratitudine perl’udienza che il Papa ha voluto accordare al Redi Giordania, protettore della minoranza cristiana,in preparazione del già programmato viaggio pon-

tificio. Il bilancio del Patriarcato non evidenzia deficit

riguardo alla voce digestione delle istituzioni, delleparrocchie, delle scuole e dei seminari, e questograzie ai contributi straordinari erogati dall’Ordinedel Santo Sepolcro e utilizzati, tra l’altro, per paga-re i trattamenti di fine rapporto e fondi pensionedei professori, tutto ciò «nel rispetto dei diritti deilavoratori» come ha tenuto a precisare il Governa-tore Generale, Agostino Borromeo. La voce negati-va, in termini di deficit, è invece quella relativa allanuova Università americana di Madaba (AUM),inaugurata nel maggio scorso. A tal proposito è sta-ta costituita una commissione “ad hoc” (alla qualel’Ordine potrebbe partecipare, pur in assenza disuoi impegni e responsabilità dirette) per studiare etrovare un’adeguata soluzione a questa lodevoleiniziativa voluta dal Patriarca Twal.

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Le due riunioni plenarie annuali del Gran Magistero

Prima della visita del Papa:una situazione molto tesa

in Terra SantaRiunione di primavera del Gran Magistero

La Riunione di primavera del Gran Magistero dell’Ordine Equestre delSanto Sepolcro di Gerusalemme è iniziata la mattina dell’8 aprile – data

che provvidenzialmente corrispondeva al 75° compleanno del GranMaestro, il cardinale Edwin O’Brien – con la partecipazione alla messa

celebrata nella Chiesa di Santa Maria in Via Lata, «stazione quaresimale».I membri del Gran Magistero in quest’occasione si sono fatti pellegrini

con tutti coloro che, secondo una antica tradizione, durante la Quaresimavenerano la memoria dei martiri con una messa celebrata ogni giorno in

una chiesa diversa. I lavori si sono svolti in un salone del PontificioConsiglio per la Cultura e qui sono stati affrontati i temi relativi alla

gestione finanziaria del Patriarcato Latino di Gerusalemme e dell’Ordinedel Santo Sepolcro, unitamente ai progetti sovvenzionati dall’Ordine in

Terra Santa per il 2014.

GLI ATTI DEL GRAN MAGISTERO

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La comunicazione dell’Ordine si riorganizza

A proposito della situazione economica delGran Magistero, pur in presenza di un calo delleentrate annuali, si evidenzia che più di 10 milioni dieuro sono stati comunque inviati in Terra Santa nelcorso del 2013, e questo attingendo anche alle ri-serve che hanno permesso di rispettare gli impegniassunti.

La discussione è poi proseguita con l’esame deiprogetti specifici dell’Ordine per il 2014 presentatida Thomas McKiernan, nuovo Presidente dellaCommissione per la Terra Santa, di ritorno da unviaggio sul posto. «Tra tutti i progetti che sovven-zioniamo – scuole, parrocchie, conventi – possiamoessere particolarmente fieri della scuola di Rameh,dell’asilo di Bir Zeit e della chiesa di Aqaba» ha ri-ferito il presidente della Commissione.

Il Cancelliere Ivan Rebernick nel suo interventoha tenuto a sottolineare l’importanza dei mezzi di

comunicazione dell’Ordine, illustrando i progettirealizzati attraverso la rivista Annales, la Newslettere il sito internet del Gran Magistero, del quale haannunciato una prossima revisione relativamentealle singole rubriche, al fine di un più agevole ac-cesso alle informazioni.

In conclusione, Mons. Robert Stern, relatoredella Commissione preposta alla versione finale delnuovo statuto, riunitasi già quattro volte, ha volutoprecisare quanto «le buone regole siano liberatoriee vivificanti». Il testo definitivo, che enfatizza gliaspetti di collegialità e di sussidiarietà, sarà prestosottoposto alla convalida del Gran Maestro e suc-cessivamente all’approvazione del Papa. ■

L’istruzione è una priorità nella costruzione dellapace poiché i giovani, cristiani e musulmani, nelcrescere insieme apprendono il rispetto reciproco esi aprono alla cultura dell’altro. In questa prospettiva,l’Ordine del Santo Sepolcro si impegna in modoparticolare per sostenere una parte importante delsistema scolastico in Terra Santa.

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Il cardinale Edwin O’Brien, Gran Maestro,aprendo i lavori della sessione ha rilevato l’entu-siasmo che anima l’Ordine nei confronti della

Terra Santa: entusiasmo testimoniato dai Cavalieri edalle Dame che egli incontra con regolarità in tutto ilmondo, in occasione delle investiture, dalla Norvegiafino al Canada.

Agli inizi di ottobre, a Honolulu, insieme alleLuogotenenze dell’Ovest e del Nord Ovest degli Sta-ti Uniti, ha organizzato una riunione straordinaria al-la quale hanno partecipato due cardinali e sette ve-scovi, Priori dell’Ordine in quelle regioni, con lo sco-po di ascoltarli e meglio informarli. Una lettera è sta-ta indirizzata a tutte le Luogotenenze con l’intenzio-ne di favorire ovunque scambi di questo genere tra iPriori e il Gran Maestro, affinché le Luogotenenze siimpegnino ad affidare sempre di più il posto chespetta ai responsabili ecclesiastici incaricati dell’ani-mazione spirituale. Il Cardinale ha poi chiesto alGran Magistero di confrontarsi riguardo all’immagi-ne che l’Ordine dà di sé, con particolare riferimentoal titolo di “Eccellenza” attualmente rivolto ai Luo-gotenenti e che appare quasi in contrasto inopportu-no con il titolo di “Eccellenza” destinato ai vescovi.In seguito ha preso la parola il Governatore Genera-le, Agostino Borromeo, che ha tenuto a sottolinearecome nessun altro Gran Maestro prima del cardinalO’Brien abbia mai visitato un così elevato numero diLuogotenenze in tutto il mondo, riferendosi espres-samente ai viaggi compiuti dal Gran Maestro negliultimi due anni. Egli ha poi illustrato lo sviluppo chel’Ordine sta registrando, con particolare riguardo al-la Lettonia e alla Repubblica Ceca e, probabilmentea breve, anche alla Malesia. Il Governatore Generale

ha proseguito rallegrandosi per il risultato della col-letta organizzata per la Terra Santa che, per l’annocorrente, si è rivelata più importante di quella del2013: nello specifico, infatti, l’appello lanciato perGaza ha permesso di inviare al Patriarcato e allaPontifical Mission of Palestine una somma superioreal mezzo milione di euro.

Dopo avere illustrato l’ordine del giorno dellasessione, il Governatore Generale ha dato la parolaal Patriarca Latino.

La Chiesa non potrebbe sopravviverein Terra Santa senza l’aiuto dell’Ordine

Mons. Fouad Twal è intervenuto commentandosia il viaggio del Papa a Betlemme e a Gerusalemme,che ha sollevato grandi speranze, sia la drammaticasituazione che Gaza si trova a vivere dopo la guerradello scorso anno, auspicando la fine dell’embargosu quel territorio privato di prospettive. Ha anche af-fermato che solo il riconoscimento di due Stati, sullabase delle frontiere esistenti prima del 1967, potràpermettere di ristabilire la pace in Terra Santa. Il Pa-triarca ha poi riferito dei lavori del Concistoro del 20ottobre indetto dal Papa sul Medio Oriente e al qua-le ha partecipato, insieme agli altri Patriarchi cattoli-ci della regione. Ha voluto ricordare, in modo parti-colare, quanto ha fatto e sta facendo il Re di Giorda-nia per l’accoglienza dei cristiani perseguitati in Siriae in Iraq. Ha poi rinnovato il suo appello al GranMagistero perché si studi la possibilità di acquisto diabitazioni sia a Betlemme, dove la presenza musul-mana si intensifica, che a Gerusalemme, dove lo stes-so accade con la presenza ebraica. Ciò permettereb-

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L’Ordine del Santo Sepolcrosi sviluppa e intende offrire

un’immagine di maggiore semplicitàSessione d’autunno del Gran Magistero

I membri del Gran Magistero dell’Ordine del Santo Sepolcro si sono riuniti attorno al GranMaestro nei giorni 21 e 22 ottobre a Palazzo della Rovere, sede dell’Istituzione, e hanno coltol’occasione per celebrare la festa della Beata Vergine Maria, Regina di Palestina. Il PatriarcaLatino di Gerusalemme, Gran Priore dell’Ordine, ha partecipato all’incontro nel corso del

quale ha portato la sua testimonianza sui tragici avvenimenti in Medio Oriente.

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be di procurare alloggi a lungo termine per le fami-glie cristiane che vivono in quelle due città di così vi-tale importanza per tutta la Chiesa.

I lavori della Sessione sono proseguiti con l’inter-vento dell’Amministratore Generale del Patriarcato,Padre Imad Twal, che ha affermato esplicitamenteche senza il generoso aiuto dell’Ordine del Santo Se-polcro – una media di 600.000 euro mensili trasferitial Patriarcato, senza contare le somme per i progettispeciali – la Chiesa cattolica non potrebbe sopravvi-vere in Terra Santa. Il suo rapporto sulla gestione fi-nanziaria del Patriarcato ha evidenziato una volontàdi trasparenza e di chiarezza, peraltro già manifestatagrazie alla recente collaborazione di un revisore deiconti. Si registra ancora un saldo negativo, ricondu-cibile alla voce fondi pensione dei professori, chetende, comunque, a ridursi progressivamente.

La situazione finanziaria del Gran Magistero,presentata dall’Ingegnere Pier Carlo Visconti, ha evi-denziato l’importanza delle somme inviate dall’Ordi-ne in Terra Santa, che ammontavano, in quel mo-mento, a circa 8 milioni di euro e che dovrebberoaumentare, in chiusura d’anno, in misura ancor piùsignificativa.

Il Padre Imad Twal ha tenuto a precisare che gliaiuti finanziari devoluti alle scuole del Patriarcato –in Israele, in Palestina e in Giordania – sono pari adun terzo della somma totale che le istituzioni del Pa-triarcato ricevono da parte dell’Ordine.

Dare priorità alle persone e comunicarein modo migliore

La riunione è poi proseguita con la lettura delrapporto del Presidente della Commissione per laTerra Santa del Gran Magistero. Il Prof. ThomasMcKiernan ha fatto un bilancio dei progetti del2014, sottolineando l’importanza delle donazioni cheè possibile destinare a favore dell’Ordine e ha suc-cessivamente avanzato delle proposte per il 2015,chiedendo un finanziamento più specifico, della du-rata di un anno, tale da rispondere in modo più di-retto alle situazioni e ai problemi attuali di ordinepsicologico ed umanitario – riferendosi alle sofferen-ze subite a Gaza – dando «priorità alle persone, pri-ma che ai mattoni», citando una frase del Dott.Heinrich Dickmann.

Il Governatore Generale ha sottolineato che l’at-tenzione alle persone è attestata anche con l’invio del-le somme trasferite mensilmente al Patriarcato. Esse

infatti servono anche a coprire le spese del sistemascolastico: nella misura in cui l’insegnamento contri-buisce a migliorare il livello della formazione cultura-le e professionale, esso esalta anche la dignità dellapersona umana. Il Vice Governatore Patrick Powersha auspicato che l’Ordine si impegni sempre più a farconoscere nel dettaglio tutti gli aspetti di tali finanzia-menti, in linea con quanto già avviene per i progettiannuali che sono più conosciuti e meglio illustrati.

L’ordine del giorno prevedeva inoltre una discus-sione sul tema della comunicazione in seno all’Ordi-ne: varie proposte sono state presentate al Gran Ma-gistero da parte del servizio preposto, tutte elaboratenell’ottica di realizzare un migliore coordinamentogenerale. I responsabili della comunicazione di ogniLuogotenenza saranno contattati per dare giusto pe-so e valore agli avvenimenti vissuti in ambito localesui vari strumenti d’informazione utilizzati dall’Ordi-ne – quali Annales, la Newsletter e il sito internet.

Il Dott. Paul Bartley, a conclusione dei lavori, hariferito del progetto di una Riunione regionale dellecinque Luogotenenze d’Australia, delle Luogotenen-ze delle Filippine, di Taiwan e della Delegazione Ma-gistrale dell’Africa del Sud da tenersi nell’ottobre2015, alla presenza dei rispettivi Priori locali.

Il cardinale O’Brien ha confermato il suo accordoa questa iniziativa e ha poi annunciato l’intenzione diincontrare i Vescovi australiani dell’Ordine, come giàha fatto negli Stati Uniti.

Prima della fine della sessione, il Cancelliere IvanRebernik ha fornito le cifre ufficiali dell’attuale nu-mero totale dei Cavalieri, delle Dame e degli Eccle-siastici accolti nelle 62 Luogotenenze o DelegazioniMagistrali dei 37 paesi: si tratta di 28.291 membri.Inoltre il Cancelliere ha precisato che la cifra totaledei nuovi ingressi per il 2014, e cioè di 1.184 unità,corrisponde a più del doppio dei decessi.

In conclusione dell’incontro, il Patriarca di Geru-salemme ha condiviso alcune riflessioni, in linea conquanto affrontato nel recente Sinodo, in merito allesfide pastorali della famiglia e su ciò che esse impli-chino per i Cavalieri e le Dame che potrebbero, adesempio, andare a rinnovare le loro promesse matri-moniali a Cana.

Il Gran Maestro ha auspicato che in futuro lequote di adesione all’Ordine si adattino alle possibi-lità delle giovani coppie e ha ribadito, infine, il desi-derio di operare per offrire un’immagine di maggioresemplicità dell’Ordine, nella dinamica evangelica delpontificato di Francesco. ■

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LA FESTA DELLA BEATA VERGINE MARIAREGINA DI PALESTINA

In tutte le Luogotenenze dell’Ordine Equestre delSanto Sepolcro la festa della Beata Vergine Maria

Regina di Palestina è celebrata con gioia in prossi-mità del 25 ottobre – data precisa della memoria li-turgica – in quanto Patrona dell’Ordine.

Fu il Patriarca Luigi Barlassina (1920-1947), inoccasione del solenne ingresso nella Basilica Catte-drale del Santo Sepolcro il 15 luglio 1920 e dellaconsacrazione della Diocesi a Maria, ad invocarlaper la prima volta con il titolo di “Regina di Palesti-na”.

Il legame particolare della Beata Vergine MariaRegina di Palestina all’Ordine Equestre del SantoSepolcro risale al pontificato di Giovanni Paolo II.Nel 1983, a 50 anni dall’istituzione della festa sopracitata, San Giovanni Paolo II – rivolgendosi ai Ca-valieri e alle Dame delle Luogotenenze dell’Italia

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Le feste dell’Ordine

Da sempre la Chiesa Cattolica insiste sull’importanza delle ricorrenze. A differenzadi altre tradizioni religiose, il calendario cattolico propone già dal Medio Evo perogni giorno dell’anno una solennità, festa o santo da commemorare. La gioia, infat-

ti, di rivivere la solennità, per quanto riguarda eventi come il Natale o la Pasqua, o di met-tersi in preghiera ispirati dall’esempio di chi ha vissuto la chiamata alla santità prima di noi,è un sostegno importante per il Popolo di Dio sulla terra.

Nella Chiesa vediamo tanti carismi all’opera, come è ricordato nella Costituzione Dog-matica sulla Chiesa Lumen Gentium: «Lo Spirito guida la Chiesa per tutta intera la verità(cf Gv 16,13), la unifica nella comunione e nel mistero, la istruisce e la dirige con diversidoni gerarchici e carismatici, la abbellisce dei suoi frutti (cf Ef 4, Il-12; 1 Cor 12,4; Gal 5,22)» (Lumen Gentium, 4a). Ed è così normale che differenti realtà siano associate a parti-colari feste e alla memoria di determinati santi.

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro celebra con gioia particolare le seguenti feste: ● La festa della Beata Vergine Maria, Regina di Palestina (25 ottobre).● La festa dell’Esaltazione della Santa Croce (14 settembre).● La memoria di San Pio X (21 agosto).● La memoria di Sant’Elena (18 agosto).

La Beata Vergine Maria, Regina di Palestina è la patronadell’Ordine del Santo Sepolcro e si festeggia il 25 ottobre.Questa memoria liturgica potrebbe divenire occasione di

gesti di solidarietà per la Terra Santa in tutte leLuogotenenze dell’Ordine e dare risonanza universale

alla celebrazione stessa.

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Settentrionale e Centrale – li esortò ad essere testi-moni di Cristo nella vita quotidiana e a continuarel’opera dell’Ordine in Terra Santa sotto la protezio-ne della Beata Vergine Maria.

Dieci anni dopo, nel 1993, l’allora Gran Mae-stro dell’Ordine, il cardinale Giuseppe Caprio,chiese a San Giovanni Paolo II l’elezione della Bea-ta Vergine Maria Regina di Palestina a Patrona del-l’Ordine. Il Santo Padre rispose il 21 Gennaio 1994con un decreto che concedeva quanto richiesto.

Preghiera alla Beata Vergine Maria Reginadi PalestinaO Maria Immacolata, graziosa Regina del Cielo edella Terra,eccoci prostrati al Tuo eccelso trono, pieni di fiducianella Tuabontà e nella Tua sconfinata potenza.Noi ti supplichiamo di rivolgere uno sguardo pietososulla TerraSanta, che più d’ogni altra regione ti appartiene,poiché tu l’haiaggraziata con la tua nascita, con le tue virtù, con ituoi dolori,e da essa hai dato al mondo il Redentore.Ricorda che qui appunto Tu fosti costituita teneraMadre nostra

e dispensiera delle grazie; veglia dunque con specialeprotezionesulla tua patria terrena, dissipa da essa le tenebredell’errorepoiché ivi risplendette il Sole dell’eterna giustizia.Fa che presto si compia la promessa uscita dal labbrodel tuoDivino Figlio, di formare un solo ovile sotto un solopastore.Ottieni inoltre a tutti noi di servire il Signore nellasantità enella giustizia tutti i giorni della nostra vita, affinchéper i meritidi Gesù e col tuo materno aiuto, possiamo alfinepassare daquesta Gerusalemme terrena agli splendori di quellaceleste.Così sia.

FESTA DELL’ESALTAZIONEDELLA SANTA CROCE

Il 14 settembre la Chiesa Cattolica e la Chiesa Or-todossa celebrano la Festa dell’Esaltazione della

Santa Croce. «Noi celebriamo la festa della santacroce, per mezzo della quale sono state cacciate le

Il Gran Maestrodell’Ordine,insieme ad

alcuni dei suoiprincipali

collaboratori,mentre accogliei suoi invitati al

Palazzo dellaRovere, a pochipassi da Piazza

San Pietro aRoma, in

occasione dellafesta della

Beata VergineMaria, Regina

di Palestinanell’ottobre

2014.

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tenebre ed è ritornata la luce. Celebriamo la festadella Santa Croce, e così, insieme al Crocifisso, ve-niamo innalzati e sublimati anche noi» (dai «Di-scorsi» di S. Andrea di Creta, vescovo. Disc. 10 sul-l’Esaltazione della Santa Croce).

Il Vescovo di Gerusalemme, Macario, ricevettel’ordine da parte dell’imperatore Costantino e disua madre, Sant’Elena di costruire a Gerusalemmedue Basiliche: una sul Golgota e l’altra sul SantoSepolcro. La madre dell’Imperatore aveva fatto fa-re degli scavi nella zona del Golgota che avevanoportato alla luce quella che venne identificata comela vera croce di Cristo. Il 14 settembre non si ricor-da tanto la dedicazione di queste basiliche che av-venne nel 335 quanto si celebra il trionfo della Cro-ce come segno e strumento di salvezza.

LA MEMORIA DI SAN PIO X

San Pio X è attualmente l’unico santo canonizza-to che è appartenuto all’Ordine Equestre del

Santo Sepolcro. La memoria liturgica del Santo ri-corre il 21 agosto. Fu proprio lui a decidere di at-tribuire al Pontefice il ruolo di Gran Maestro, vo-lendo consolidare la posizione dell’Ordine in TerraSanta, con la lettera apostolica Quam Multa del 13ottobre 1908. Papa noto per la sua giustizia edumiltà, oltre che per essere un uomo di poche pa-role e che lasciava parlare i fatti, oggi è ricordatocon grande affetto dai Cavalieri e dalle Dame del-l’Ordine in tutto il mondo.

LA MEMORIA DI SANT’ELENA

Di origini plebee e madre dell’Imperatore Co-stantino, Sant’Elena fu una figura fondamen-

tale nella vita del figlio e nella sua conversione alCristianesimo. Sant’Elena fu una donna di profon-da fede e impegno nelle opere di carità, oltre ad es-sere sicuramente colei che ha principalmente desi-derato la costruzione delle Basiliche nei luoghi san-ti. Non si può non collegare alla sua figura anche lascelta nel 313 di Costantino di concedere a tutti icittadini dell’impero romano, e quindi anche ai cri-stiani fino ad allora perseguitati, la libertà di culto.La memoria liturgica di Sant’Elena è celebrata il 18agosto. ■

L’influenza di Sant’Elena su suo figlio, l’ImperatoreCostantino, si mostrò decisiva per l’avvenire delCristianesimo. Sant’Elena è un modello per tutti igenitori, chiamati a trasmettere la fede ai loro figli,soprattutto in tempo di persecuzioni, più o menonascoste, tipiche delle nostre società laicizzate.

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Il Governatore Generale Agostino Borromeo hapreso la parola per illustrare le prospettive disviluppo e di crescita dell’Ordine in vari paesi

d’Europa, quali la Lettonia, la Croazia e la Repub-blica Ceca, e in quelli dell’America Latina, come adesempio Brasile e Cile, sottolineando il crescenteinteresse verso la nostra istituzione ecclesiale al ser-vizio della presenza cattolica in Terra Santa.

Il consulente Pier Carlo Visconti, responsabilefinanziario del Gran Magistero, ha illustrato la si-tuazione finanziaria e ha precisato che, nonostanteuna diminuzione degli introiti per il 2013 (in prati-ca, dopo due anni di crescita, si è ritornati alla si-tuazione del 2010 con una cifra totale di entrate dicirca 10 milioni di euro) l’Ordine ha comunquecontinuato ad inviare la somma mensile prevista al

Patriarcato Latino di Gerusalemme. Grazie ad un’oculata gestione, l’utilizzo delle ri-

serve ha permesso di assicurare i finanziamenti pro-grammati e le somme sono state utilizzate, in parti-colare, per coprire i costi di 44 scuole e il deficit dialcune strutture del Patriarcato, quali le parrocchiee il seminario. Il Professor Pierre Blanchard, Mem-bro del Gran Magistero, ha concluso la relazionedel bilancio 2013 – che risulta nel complesso positi-vo – ed ha fornito chiarimenti circa la voce di uscitarelativa al milione di euro destinato alla futura bi-blioteca dell’“Università americana” di Madaba,struttura giordana voluta dal Patriarca Twal.

Permane sempre attuale la necessità di coprire ildeficit creato annualmente dalle indennità di finerapporto da riconoscere al personale delle scuole,

Le due Riunioni continentali annuali dell’Ordine

Riunione dei Luogotenentieuropei al Gran Magistero

L’incontro annuale dei Luogotenenti europei si è svolto il 21 e 22 maggio 2014 e –a causa di precedenti impegni – prima di quello dei Luogotenenti americani.

Il Gran Maestro, il cardinale Edwin O’Brien ha aperto i lavori a Palazzo dellaRovere, invitando tutti i membri dell’Ordine a perseverare nell’ascolto dellavolontà di Dio e a dare priorità assoluta alla dimensione spirituale. Egli ha

comunicato a tal proposito il desiderio di riunire i Gran Priori in ogni continente,nella prospettiva di rafforzare le relazioni tra l’Ordine e gli episcopati locali.

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mentre si registrano nuove richieste, quali, adesempio, quelle relative all’assistenza da fornire aicattolici di espressione ebrea. Si tratta, infatti, dellaseconda generazione di immigrati che hanno effet-tuato gli studi in Israele: l’Ordine contribuisce al fi-nanziamento di una struttura per i servizi pastoralia loro dedicati.

Si è fatto anche riferimento ad alcuni contributistraordinari effettuati, quali il versamento di unaprima quota di 100.000 euro per il viaggio del Papain Terra Santa e ancora la partecipazione alle spesedell’Università di Betlemme voluta da Paolo VI, inaccordo con la Congregazione per le Chiese Orien-tali.

Gli impegni previsionali per il 2014 sono stati il-lustrati dal Professor Thomas McKiernan, respon-sabile della Commissione per la Terra Santa. Egliha ringraziato per l’attività svolta dal suo predeces-sore il Dottor Christa Von Siemens, rammentandoquanto realizzato nel 2013 ad Ajiloun, Fuheis, Am-man, Naour, e Taybeh, prima di illustrare gli altriprogetti all’ordine del giorno: una residenza per sa-cerdoti a Irbed, la ristrutturazione di una scuola adAshrafieh, un restauro a Jenin, alcuni lavori di re-stauro nella parrocchia di Zarka e di ristrutturazio-ne in una scuola a Mafraq.

È stato, quindi, affrontato il tema della revisionedello Statuto dell’Ordine, voluto dalla Consulta.Mons. Antonio Franco, Assessore dell’Ordine, ha

precisato che il lavoro della commissione volge altermine, rammentando la particolare attenzioneche è stata data al ruolo spirituale dei membri ed alloro coinvolgimento nell’ambito delle chiese locali.

Momento importante della riunione è stato l’in-tervento del Vice Governatore Patrick Powers cheha riferito a proposito della costituzione negli StatiUniti di una società autorizzata a ricevere donazio-ni in favore dell’Ordine. Il Vice Governatore haspiegato che «l’amore dell’Ordine si può manifesta-re, anche, attraverso una donazione in fin di vita,da effettuare post mortem e questo gesto va ad iscri-versi nella grande tradizione cavalleresca, anche sein forma moderna», riferendo, ancora, che variemesse sono celebrate in suffragio dei membri dona-tori, che vedono, così, i loro nomi ricordati in occa-sione delle celebrazioni e dei pellegrinaggi a Geru-salemme.

Dagli scambi avuti nel corso della riunione sonoscaturite numerose proposte e idee utili al reperi-mento di fondi di cui l’Ordine ha bisogno, come,ad esempio, quella di organizzare una Giornatamondiale per la Pace in Terra Santa, affidandone larealizzazione ai Cavalieri e alle Dame. Il nuovo stileoperativo della Comunicazione auspicato dall’Or-dine darà slancio a questo importante coinvolgi-mento generale. ■

38 - Annales 2014

I Luogotenenti europei riuniti al Gran Magisterodell’Ordine a Roma.

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Fra gli invitati speciali, Mons. Robert Stern, exSegretario Generale della Catholic Near EastWelfare Association (CNEWA), consulente

dell’Ordine e membro della Commissione per laRevisione dello Statuto. Un altro invitato speciale èstato Mons. John Kozar, l’attuale Segretario Gene-rale della CNEWA. Ogni anno, fin dal primo in-contro dei Luogotenenti, il gruppo ha registrato laspeciale presenza della direzione della CNEWA.Gli organizzatori sono stati molto onorati dalla pre-senza del cardinale Gran Maestro Edwin O’Brien,che ha presieduto l’incontro, del Governatore Ge-nerale, Agostino Borromeo e del Vice GovernatoreGenerale dell’Europa, Giorgio Moroni-Stampa.L’incontro è stato condotto da Patrick Powers, ViceGovernatore Generale del Nord America ed è statoorganizzato da Raymond Teatum, Luogotenentedella Luogotenenza USA Eastern.

L’incontro ha avuto inizio il giovedì sera conuna cena al Centro Cattolico dell’Arcidiocesi diNew York. Il Gran Maestro ha tenuto il discorso diapertura. Il venerdì mattina, dopo la Santa Messa ela colazione, l’incontro è iniziato con la relazionesulle finanze dell’Ordine. Dopo i saluti di rito delGran Maestro e un discorso del Governatore Ge-nerale, è stata presentata la situazione finanziariadell’Ordine, unitamente ad un rapporto della Com-missione per la Terra Santa e ad una sintesi dei rap-porti annuali delle Luogotenenze. La 2a sessionedell’incontro è stata dedicata a questioni organizza-tive che coinvolgono le Luogotenenze.

Dopo pranzo, la 3a e 4a sessione sono state de-dicate ad un confronto nel quale i Luogotenenti

hanno potuto discutere dei più svariati argomenti.Hanno condiviso alcuni dei loro successi, discussodi qualche situazione problematica e rivolto do-mande, gli uni agli altri e alla direzione, riguardoall’amministrazione, alle attività e ai programmidi ciascuna delle Luogotenenze presenti. Le sessio-ni pomeridiane si sono rivelate molto utili e pro-duttive.

Il venerdì sera tutti i partecipanti, accompagnatidai rispettivi coniugi, si sono riuniti per una cena alPerigold. L’ospite d’onore della serata è stato il Go-

Riunione dei Luogotenentidel Nord AmericaDal 5 all’8 giugno si è svolto a New York l’Incontro annuale dei

Luogotenenti del Nord America. Erano presenti i 15 Luogotenentinordamericani (Canada, Stati Uniti e Porto Rico) che, con le loro

Luogotenenze, rappresentano circa metà dei membri di tutto l’Ordine.La maggior parte dei Luogotenenti è stato accompagnato dal proprio

coniuge. Anche i tre membri nordamericani del Gran Magistero hannopreso parte all’incontro: Joseph Spinnato di New York, Thomas

McKiernan di Cincinnati (che è anche Presidente della Commissioneper la Terra Santa) e John Piunno di Washington D.C.

In occasione del loro incontro annuale, iLuogotenenti dell’America del Nord, cherappresentano circa la metà dei membri dell’Ordinenel mondo, hanno discusso su temi d’attualitàriguardo all’aiuto da dare ai cattolici di Terra Santa.

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vernatore Generale. Il sabato mattina è iniziato con la Santa Messa e

con la colazione. Le sessioni del sabato mattinahanno affrontato questioni relative al nuovo Statutoe al Regolamento Generale. La discussione è stataguidata dal Governatore Generale e da Mons.Stern. Il Vice Governatore Generale Powers hacondotto una sessione sulla riorganizzazione geo-grafica delle Luogotenenze del Nord America. IlGovernatore Generale e il Vice Governatore Gene-rale Moroni-Stampa hanno presentato l’Ordinenella sua dimensione internazionale e, in particola-re, hanno condiviso con i Luogotenenti nordameri-cani alcune delle peculiarità che contraddistinguo-no le Luogotenenze in Europa e quelle del resto delmondo, in relazione al loro diverso modo di espri-mere la propria partecipazione alla missione del-l’Ordine. La sessione della mattina si è conclusacon una presentazione molto interessante sulla sto-ria del nostro Ordine tenuta dal Governatore Ge-nerale esperto conoscitore, a livello internazionale,di questo argomento.

L’Incontro 2014 dei Luogotenenti del NordAmerica è terminato con il conferimento di decora-zioni da parte del Gran Maestro ai luogotenentiche hanno lasciato il servizio e con le considerazio-ni finali del Gran Maestro e del Governatore Gene-rale. Al pranzo di chiusura, Mons. Stern ha fornitobrevemente alcune notizie circa la storia dei localiche hanno ospitato l’incontro: l’hotel, sede dellariunione e limitrofo alla Cattedrale di St. Patrick, ècollocato infatti negli spazi di un edificio oggi ri-strutturato ad albergo, ma in precedenza sede del-l’Arcidiocesi di New York. Il sabato sera è stata or-ganizzata una cena in hotel e il Gran Maestro hachiuso i lavori, condividendo con i commensali isuoi pensieri finali.

La domenica mattina i membri ancora presentisi sono riuniti per la Messa nella Cattedrale di St.Patrick, celebrata dal cardinale, Arcivescovo diNew York, Timothy Dolan.

L’Incontro del 2015 dei Luogotenenti del NordAmerica si terrà a Quebec City in Canada e saràospitato dal Luogotenente Jean-Claud Michaud. ■

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Il cardinale O’Brien ha presieduto l’incontro dei Luogotenenti d’America del Nord che si è svolto a New York. Hainoltre concelebrato la messa con Mons. Stern, Consultore dell’Ordine e membro della Commissione per laRevisione dello Statuto.

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I lavori hanno dedicato una particolare attenzio-ne alle notizie di cronaca provenienti da Iraq,Siria, Terra Santa e anche dall’Ucraina, tutti

territori segnati da gravi conflitti bellici con conse-guenze pesanti particolarmente per i cattolici di ri-to orientale. All’ordine del giorno dei lavori di que-sta sessione anche la Romania dove la Chiesa, percosì tanto tempo martire, è ora nata a nuova vita,lasciando ben sperare per le altre realtà delle Chie-se d’Oriente, che ancora oggi si confrontano confanatismi e violenze d’ogni genere. La situazionedrammatica dei milioni di rifugiati esuli dalla Siria,metà dei quali bambini, è stata esaminata sulla basedel rapporto della Caritas Medio Oriente (Mona),illustrato dal Nunzio apostolico in Siria, MonsignorMario Zenari. In Libano e Giordania, ad esempio, iservizi sociali incaricati dell’accoglienza non sono

più in grado di far fronte alla situazione, ma l’aiutodella ROACO permette alla Caritas di sopperire aicasi più urgenti. Con la considerazione dovuta aquesti luoghi di Terra Santa, il Nunzio Apostolicoin Israele, Monsignor Giuseppe Lazzarotto, ha in-vitato i partecipanti a non cedere al pessimismo, ri-cordando le tre piante di ulivo piantate dal Papa inoccasione del suo viaggio, rammentando, altresì,che «nessuno pianta un albero pensando di racco-glierne i frutti immediatamente…». «Dio mette ilnostro amore alla prova, quasi a verificarne la por-tata; dobbiamo per questo continuare a prendercicura dell’albero» ha proseguito. Tra i progetti fi-nanziati dalla ROACO – attraverso la ventina diistituzioni che la costituiscono – l’Ordine del SantoSepolcro si è impegnato o ha confermato il proprioimpegno su cinque cantieri di restauro di immobili

Riunione delle Opereper l’Aiuto alle Chiese Orientali:

«Coltivare la pace»L’87a sessione della ROACO (Riunione delle Opere per l’Aiuto alle ChieseOrientali) si è tenuta dal 23 al 26 giugno sotto la presidenza del cardinaleLeonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro ha assistito alla sessione nellapersona del suo Governatore Generale, Agostino Borromeo.

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LA CONGREGAZIONEPER LE CHIESE ORIENTALI

La Congregazione per le Chiese Orientali nasceda un’intuizione del Beato Pio IX che nel 1862

eresse la Congregatio de Propaganda Fide pro ne-gotiis ritus orientalis. Nel 1967 il nome venne cam-biato in Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus e lacarica di Prefetto passò dal Pontefice all’allora Se-gretario. Mandato della Congregazione è quello diessere in contatto con le Chiese orientali cattolicheper sostenerle e mantenere viva la loro tradizione.

Di fronte alla tragica situazione deirifugiati in tutti i territori biblici, laRiunione delle Opere per l’Aiuto alleChiese Orientali – della qualel’Ordine fa parte – ha moltiplicato leiniziative operative. «La pace èsicura solamente se è coltivata dapiù mani. Chi s’impegna a coltivare,non deve dimenticare che losviluppo è opera di Dio, il veroAgricoltore». Papa Francesco.(Le foto di questo servizio sono stateconcesse da Aiuto alla Chiesa cheSoffre).

parrocchiali, di chiese e di scuole a Beit Sahour,Acri, Zarka e Jaffa.

Le scuole, in particolare, permettono alle fami-glie di costruire il futuro in Terra Santa. Dal cantosuo, Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di TerraSanta, si è complimentato per la generosità dellediocesi del mondo intero che permette un’azionecontinua di realizzazione di opere sociali ed educa-tive e questo, in modo particolare, grazie alla collet-ta annuale del Venerdì Santo. Nel corso della ses-sione della ROACO, il Fratello Peter Bray, ViceCancelliere dell’Università di Betlemme, ha perora-to la causa che mira ad uno sviluppo ulteriore diquesta istituzione, voluta quarant’anni fa da PaoloVI. Il Papa, nel ricevere i membri della ROACO,un mese dopo il suo viaggio in Terra Santa, ha inmodo particolare incoraggiato tutti a impegnarsinella formazione delle nuove generazioni e deglieducatori per «coltivare la pace». ■

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Il Governatore Generale riferisce che lei è ilGran Maestro che ha visitato più Luogote-nenze nel mondo. Perché ha fatto questa

scelta e cosa sta notando nelle nostre Luogote-nenze? Può darci qualche esempio?Il Gran Magistero è particolarmente fortunato

per il modo con il quale il Governatore Generaleed i suoi eccellenti collaboratori esercitano quoti-dianamente le proprie responsabilità amministrati-ve. Questo mi permette di dedicarmi a ciò che piùamo: visitare le varie Luogotenenze nei 37 paesi incui siamo presenti, ricevendo grande ispirazionedall’esempio e dai sacrifici compiuti dai nostrimembri.

Che lezione di fede zelante ho trovato, peresempio, nelle recenti visite per le investiture inRussia e Lettonia dove ho notato sia la forza spiri-tuale che i pochi ma perseveranti membri in queipaesi offrono al nostro Ordine a livello mondialesia la forza che il far parte dell’Ordine offre, inco-raggiando la piccola presenza cattolica in quei pae-si.

La Chiesa Cattolica ha recentemente spesotempo ed energie discutendo il tema della fami-glia. L’Ordine, grazie alla sua presenza transna-zionale e ai suoi membri laici, ha la possibilitàdi vedere e vivere la bellezza della famiglia invari contesti. Qual è la chiamata specifica allasantità per una famiglia dell’Ordine? Per quanto riguarda le giovani coppie, come

potrebbe essere concretamente sostenuta la lo-ro appartenenza all’Ordine?Da Papa Leone XIII, le donne sono accolte co-me Dame all’interno dell’Ordine. Oggi abbia-mo anche Luogotenenti donna. Come vede laloro presenza all’interno dell’Ordine svolgereun ruolo “profetico”?

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INTERVISTA

Un Ordinedove c’è posto per tutti

Il cardinale Edwin O’Brien è stato nominato Gran Maestro dell’OrdineEquestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme nel 2011 dopo aver servito percinque anni come Arcivescovo di Baltimora. In questa intervista, risponde ad

alcune domande riguardo ad argomenti importanti nella vita dell’Ordine,come la presenza fondamentale delle famiglie e il ruolo dei Priori.

Intervista con il cardinale Edwin O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine

Il cardinale Edwin O’Brien è il 15° Gran Maestrodell’Ordine del Santo Sepolcro dal 1847, anno in cuiil Papa Pio IX ripristinò il Patriarcato Latino diGerusalemme.

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Tutti i documenti recenti delMagistero della Chiesa sottoli-neano il ruolo della famiglia co-me «chiesa domestica», una «co-munità di fede, di speranza e dicarità [che] nella Chiesa rivesteuna singolare importanza come èevidente nel Nuovo Testamento»(Catechismo della Chiesa Catto-lica, articolo 2204).

Chiaramente allora la famigliadovrebbe essere una priorità fragli impegni di ogni membro. Re-sponsabilità e appartenenza al-l’Ordine dovrebbero essere unaiuto nel portare avanti una sanavita familiare. Infatti, un baro-metro della salute di una Luogo-tenenza è quello dell’offerta alconiuge e ai figli di opportunitàper la loro crescita spirituale in-sieme a quella del membro stes-so.

Una sana vita familiare deveessere il criterio per l’apparte-nenza e la promozione all’inter-no dell’Ordine.

Ho visitato circa metà dellenostre 62 Luogotenenze e Dele-gazioni Magistrali e mi sonoespresso, quando ne ho avutol’occasione, in favore della pre-senza di donne nell’Ordine e nel-la leadership. Sono contento divedere sempre più Luogotenenzeche cercano donne forti e attivenelle loro parrocchie o diocesi.So che molti coniugi sono pro-motori efficaci nell’attrarre all’in-terno dell’ordine il proprio spo-so o sposa.

Sottolineo anche il bisogno di fare spazio per fa-re entrare nuovi e più giovani membri nell’Ordine.Molte Luogotenenze invitano potenziali futurimembri ad unirsi a loro nei pellegrinaggi in TerraSanta, momenti in cui l’importanza del nostro lavo-ro lascia su di loro un segno tangibile, se non inde-lebile. Inoltre, dato il peso familiare e professionaleche i potenziali membri giovani possono dover af-

frontare, inviterei ad una struttura flessibile di pa-gamento che potrebbe essere normalizzata negli an-ni successivi quando gli individui raggiungano unamaggiore stabilità.

Su un altro livello, alcune luogotenenze stannoesaminando la possibilità di iniziare un livello di“scudiero” per membri associati. Si tratterebbe digiovani uomini e donne che hanno manifestato in-teresse negli obiettivi dell’Ordine e che vogliono

Annales 2014 - 45

Il cardinale O’Brien ad Amman, con i Patriarchi orientali, il giornodell’arrivo di Papa Francesco in Giordania, nella primavera del 2014.

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LE VISITEALLE LUOGOTENENZEDEL GRAN MAESTRO

Nella prima parte del 2014, il Gran Maestro havisitato le Luogotenenze di Norvegia, Portorico,

Spagna Occidentale, USA Southeastern, Italia Cen-trale e Italia Sicilia. Subito dopo la pausa estiva èstata la volta dell’Italia Centrale Appenninica, Fran-cia e USA North Central. Ad ottobre, il Cardinale haincontrato alla conferenza annuale ad Honolulu del-le Luogotenenze USA Western e Northwestern imembri dell’Ordine, recandosi subito dopo a Van-couver e successivamente in Portogallo. In seguitoalla riunione del Gran Magistero a Roma e alla fe-sta della Beata Vergine Maria Regina di Palestina, siè recato in visita presso la Delegazione Magistraledella Federazione Russa.

Verso la fine dell’anno, un nuovo incontro negliStati Uniti, questa volta con la Luogotenenza USAMiddle Atlantic, quindi la gioia delle prime investitu-re in Lettonia e la visita in Argentina.

svolgere un ruolo di sostegno nelle rispettive Luo-gotenenze.

Riguardo al ruolo svolto dai Priori nell’Ordine,quali sono gli aspetti principali che dovrebberorimarcare nel loro servizio? Come possono iPriori sostenere spiritualmente i membri del-l’Ordine?Troppo spesso, nel corso degli anni, i Priori ven-

gono nominati senza una chiara spiegazione del lo-ro ruolo nell’Ordine. “Essere una guida spirituale”per il proprio luogotenente è una direttiva moltogenerale e la maggior parte dei nostri Priori svolgeun ottimo lavoro nell’aggiungervi sostanza.

Mentre il governo di ogni Luogotenenza è totaleresponsabilità del Luogotenente, il Priore dovrebbeessere disponibile per consigli spirituali su richiestadel Luogotenente. Questi consigli possono essere alivello personale o, la maggior parte delle volte,hanno a che vedere con la crescita spirituale deimembri dell’Ordine. Inoltre, il Priore è chiamatoad essere a disposizione per i giorni di commemo-razione, ritiro, di istruzione collettiva e di discussio-ne, oltre ad approvare la scelta dei relatori invitatiper trattare temi spirituali o teologici. Il Priore do-

vrebbe anche collaborare con il Luogotenente perla programmazione di pellegrinaggi, specialmentein Terra Santa e a Roma. In merito ai membri, deveessere consultato per le nomine alla leadership al-l’interno della Luogotenenza, specialmente nellascelta dei Priori di Sezione, e dovrebbe suggerirenuovi membri e approvare le nuove candidature amembro. Infine, è libero di consultarsi con il GranMaestro e con il Governatore Generale secondonecessità.

Come sappiamo, c’è un buon numero di sacer-doti che sono membri dell’Ordine, come anche al-cuni diaconi. Essi ci offrono un grande potenzialenel promuovere la crescita spirituale dei nostrimembri ma non credo che stiamo sfruttando que-sto potenziale in maniera adeguata. Il ruolo esattodel clero non è totalmente chiaro e credo che, piut-tosto di considerarli come “cavalieri”, dovremmovederli e sfruttare le loro capacità come clero sottola direzione dei Priori delle Luogotenenze e delleSezioni.

Varie volte in discorsi ufficiali, lei ha invitato imembri dell’Ordine a riconsiderare la scelta deititoli che vengono usati per rivolgersi ai Luogo-tenenti. Perché crede che sia importante rivede-re la questione?L’appartenenza all’ordine non è un Onore Papa-

le bensì una chiamata a una maggiore santità perso-nale e al servizio della Chiesa in Terra Santa. Titolispeciali non sempre trasmettono questo fatto.L’esempio personale del nostro Santo Padre e lasua chiamata a una più grande semplicità all’inter-no di tutti gli ambiti della Chiesa è sicuramentepertinente a questo discorso.

C’è qualche messaggio finale in particolare chevuole far arrivare ai membri dell’Ordine?Sì. Vorrei che nella nostra “interna” ma fonda-

mentale discussione sull’appartenenza all’OrdineEquestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, pos-siamo tenere sempre presenti, nelle nostre preghie-re e sacrifici, i nostri fratelli cristiani assediati – anziperseguitati! – in Terra Santa. Che possiamo consi-derare l’assistenza che offriamo loro attraverso ilPatriarca e i suoi pastori un privilegio e un’ultimasperanza di entrare nella Gerusalemme Celeste. ■

Intervista a cura del Servizio Comunicazionedel GM dell’OESSH

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CHRISTINE KASPAR

Il Dott. Otto Kaspar, ex membro austriaco del Gran Magistero dell’Ordine, è stato colpitodalla dolorosa dipartita della moglie Christine, deceduta il 4 dicembre 2014. A nome

della Presidenza del Gran Magistero, il Governatore Generale Agostino Borromeo haespresso le sue più sentite condoglianze al Dott. Kaspar e a tutta la sua famiglia, assicu-rando la sua preghiera personale alla quale tutti i membri dell’Ordine sono invitati ad unir-si. Il Dott. Kaspar si è particolarmente distinto in seno all’Ordine in materia di pubblicazio-ni internazionali e di questo gli siamo profondamente riconoscenti.

LOUIS D'HARCOURT

Il 21 agosto 2014, all’età di 92 anni, il generale di corpo d’armata Louis d’Harcourt, di-scendente da una delle famiglie che da mille anni ha servito la Francia, ha raggiunto la

città celeste. Profondamente umile, nonostante le numerose medaglie guadagnate in com-battimento, fedele allo spirito della cavalleria, preferiva essere chiamato semplicementeLouis o “mio generale”, piuttosto che “Conte” o “Eccellenza”. La sua testimonianza cristia-na ha contrassegnato la storia dell’Ordine del Santo Sepolcro in Francia, in particolare du-rante il suo mandato di Luogotenente, a partire dal 1984. Istituì, per esempio, un pellegrinaggio annuale inTerra Santa riservato ai giovani. Il Gran Magistero, rendendo omaggio a questo uomo eccezionale che resta unmodello per tutti i membri dell’Ordine, assicura alla sua famiglia tutta la sua comunione spirituale.

In occasione della prima riunione annuale delGran Magistero ad aprile, le nomine decise dalGran Maestro all’interno del Gran Magistero

sono divenute effettive. Il Professor BartholomewMcGettrick, Sua Eccellenza Alberto Consoli Paler-mo Navarra e la Dottoressa Christa von Siemenshanno lasciato il loro incarico alla fine del propriomandato in seno al Gran Magistero. Il GovernatoreGenerale ha espresso loro i sentimenti di gratitudinedi tutti i membri dell’Ordine per il dinamismo, l’en-tusiasmo e il senso di devozione con cui si sono con-sacrati alla diffusione degli ideali spirituali e caritate-voli dell’istituzione. A succedere loro in seno alGran Magistero sono stati chiamati S.E. Françoist’Kint di Roodenbeke, Luogotenente d’Onore dellaLuogotenenza dell’Ordine per il Belgio; S.E. PaulBartley, Luogotenente d’Onore della Luogotenenzadell’Ordine per l’Australia, Queensland e l’Amba-sciatore Leonardo Visconti di Modrone, già amba-sciatore della Repubblica Italiana a Madrid e presi-dente dell’Associazione italo-tedesca Villa Vigoni.

In quattro Luogotenenze, si è verificata la nomi-na di un nuovo titolare: S.E. Charles Kelly in Irlan-

da, S.E. John William Gardner in Australia Western,S.E. Max Douglas Brown negli Stati Uniti NorthCentral e S.E. William Robert Kininmonth in Au-stralia Victoria. In altre sei luogotenenze è stato con-fermato l’attuale luogotenente per un secondo man-dato: S.E. Efisio Luigi Aste per l’Italia Sardegna,S.E. Saverio Petrillo per l’Italia Centrale, S.E. Gio-vanni Ricasoli Firidolfi per l’Italia Centrale Appen-ninica, S.E. Guy Schleder per il Lussemburgo, S.E.Jean-Pierre de Glutz-Ruchti per la Svizzera e S.E.Giuseppe Cosimo Maiolo per il Canada-Montréal.

Segnaliamo inoltre l’assegnazione del titolo diLuogotenente d’Onore a S.E. Nicholas McKenna(Irlanda), S.E. Robert Peters (Australia Western),S.E. Joseph E. Spinnato (USA Eastern), S.E. DonaldD. Drake (USA Northern) e S.E. Charles H. Foos(USA North Central).

Infine, Sua Eminenza il Gran Maestro ha così so-stituito i seggi rimasti vacanti in seno alla Commis-sione per la Terra Santa: Prof. Thomas McKiernancome presidente, Prof. Bartholomew McGettrick eS.E. Dott. Heinrich Dickmann, allora Luogotenenteper la Germania, come membri. ■

Le nomine

IN MEMORIAM

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Il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Pa-rolin, nel discorso pronunciato in aperturadei lavori del Concistoro, ha indicato come

imprescindibile, per il raggiungimento della pa-ce nella regione, l’esigenza di trovare una solu-zione politica al conflitto israelo-palestinese.Qual è nel concreto la sua opinione in merito?

Sono profondamente lieto per l’interessamento di-mostrato dal Santo Padre al nostro territorio e per laconvocazione di tutti i nunzi apostolici della regioneal fine di assumere da loro informazioni dirette equesto proprio prima dell’apertura del Sinodo. IlPapa ha, quindi, annunciato la convocazione delConcistoro che è stato previsto dopo la conclusionedel Sinodo: è la prima volta che il Patriarca Latinodi Gerusalemme ha partecipato a questa assemblea,riservata normalmente ai soli Cardinali. Ognuno haavuto modo di esporre il proprio pensiero sulla si-tuazione preoccupante che sta vivendo il MedioOriente. Noi Patriarchi presenti ci siamo sentiti irappresentanti della Chiesa sul Calvario.

Io personalmente ho testimoniato, a nome delPatriarcato di Gerusalemme, lo sgomento delle mi-gliaia di rifugiati che accogliamo quotidianamente.Sappiamo bene cosa significa vivere lontano dalleproprie abitazioni, cosa significa vivere in un territo-rio occupato, in una situazione di oppressione, d’in-giustizia. Viviamo tutto questo sulla nostra pelle, daanni. Capiamo bene il dolore di tutti quelli che giun-gono qui e siamo oltremodo riconoscenti con tutticoloro che ci sostengono con le loro preghiere e laloro compassione.

Nel concreto, ho suggerito al Santo Padre e ai

suoi collaboratori della Segreteria di Stato, di parla-re della situazione drammatica che viviamo con tuttii Presidenti delle nazioni che riceve in Vaticano econ tutti gli Ambasciatori accreditati presso la SantaSede. Ho anche chiesto che ogni diocesi nel mondosi impegni ad acquistare una casa a Betlemme o aGerusalemme al fine di preservare la presenza cri-stiana in queste città. I costi delle case variano da200.000 a 1.500.000 dollari. Esiste già un fondo mu-sulmano che aiuta i musulmani a simili acquisti, e visono ebrei americani pronti a pagare il triplo perl’acquisto di una casa, mentre noi cristiani stiamoqui a guardare senza poter nulla. Devo constatarecon tristezza che a Betlemme molte case di proprietàdi famiglie cristiane, cattoliche e latine sono statevendute a musulmani.

Durante la Santa Notte di Natale a Betlemme,il 24 dicembre, numerose famiglie restano indiffe-renti sull’uscio di casa, non per salutare il Patriar-ca, ma per pura e semplice curiosità. Non è più co-me una volta. Auspico che i vescovi, i cardinaliprendano a cuore la nostra situazione, come già stafacendo il Presidente della Conferenza EpiscopaleItaliana.

Altre speranze, ancora, abitano il mio cuore dipastore: bisogna fermare la violenza, ma questo nondipende solo da noi. Il Santo Padre sta facendo ilpossibile e spero che, grazie a Lui, la comunità inter-nazionale prenda coscienza di quello che succedequi e favorisca una soluzione politica al nostrodramma. Noi viviamo in uno stato di prostrazionedavanti alle richieste che il nostro popolo ci rivolge eper le quali non abbiamo risposte.

48 - Annales 2014

INTERVISTA

«Lottiamo contro l’ingiustiziae avremo la pace

in Medio Oriente!»Intervista al Patriarca Latino di Gerusalemme

L’ORDINE E LA TERRA SANTA

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I più importanti organi d’informazione occiden-tali non hanno dato prova di obiettività rispettoalle informazioni che pervenivano, verso la finedell’estate, a proposito dell’ISIS, e subito dopo aproposito del conflitto sanguinoso di Gaza. Tut-to ciò alimenta sentimenti islamofobi? E a pro-fitto di chi? Cosa ne pensa?Invitiamo i pellegrini a venire in Terra Santa, a

venirci a trovare al Patriarcato e a rivolgerci tutte ledomande che vogliono. Noi daremo risposte in tuttalibertà per chiarire la situazione e spiegheremo il no-stro pensiero. Un contatto dei pellegrini provenientidall’Occidente con l’autorità religiosa cattolica loca-le è fondamentale.

Per rispondere alla vostra domanda, devo con-fessare con rammarico che l’attenzione mondialenon è più rivolta alla Terra Santa, bensì alla Siria eall’Iraq, mentre la nostra situazione non migliora dicerto. Si tratta di una vittoria politica di chi vuole di-stogliere l’attenzione mondiale dalla situazione diGerusalemme e della Palestina.

Sì, l’ISIS è una vera barbarie contro l’umanità,sia contro i veri musulmani che contro i cristiani. LaGiordania e l’Arabia Saudita si battono contro que-sti gruppi criminali che accolgono, ahimè, anche pa-recchi giovani europei. Sono l’oppressione e la po-vertà a spingere persone disperate e frustrate nellebraccia dell’ISIS. Lottiamo control’ingiustizia in primo luogo in Palesti-na e avremo la pace in Medio Orien-te! I bombardamenti americani nonrisolveranno i problemi, questo è si-curo. Bisogna costruire un futuro digiustizia. Il nostro futuro ha bisognosoprattutto di servitori della cultura,dell’educazione e del rispetto reci-proco, com’è il caso dei Cavalieri edelle Dame del Santo Sepolcro cheammiro per la loro devozione e la lo-ro generosità: cosa saremmo senza diloro in Terra Santa?

Nel Concistoro dell’ottobre 2014si è parlato di nuovi gruppi di cri-stiani di espressione ebraica pre-senti in Terra Santa, provenientisoprattutto dall’Asia. Ce ne puòparlare? Potrebbero essere unasperanza per la comunità locale

che così si amplierebbe? La comunità cristiana d’espressione ebraica è

bella ed originale con la sua messa in lingua ebraicae non la si può isolare. È poco numerosa ed è com-posta di immigrati i cui figli frequentano le scuoleisraeliane. Questi migranti di lingua ebraica sono an-ch’essi nostri parrocchiani. Facciamo tutto il possi-bile per loro. Il problema di questi immigrati, per lopiù asiatici, è che sono composti soprattutto da don-ne, da mogli e madri che vengono in Israele e lascia-no in Asia i loro mariti e i loro figli. Presso gli Arabi,al contrario, sono normalmente gli uomini che la-sciano le mogli e i figli per andare a lavorare. Certo ènostro compito assicurare i servizi religiosi a questedonne.

Lei ha ordinato nove nuovi sacerdoti nel 2014.Cosa pensa in merito ad un eventuale appelloper vocazioni di sacerdoti provenienti da altripaesi e disposti ad un servizio in Terra Santa?Non lo penso possibile. Occorrerebbe, infatti,

che essi imparino l’arabo e l’ebraico. Abbiamo sì ac-colto alcuni missionari ma ora è venuto il momentodi essere noi ad inviare dei missionari. Quest’annoper esempio ne abbiamo inviati nel Golfo e in Ame-rica e due dei nostri si trovano in Italia per motivi distudio. Bisogna che la Chiesa di Gerusalemme viva

sempre più la sua dimensione uni-versale. Sappiate, peraltro, che giàun centinaio di congregazioni opera-no in Terra Santa, tra queste unatrentina sono maschili e si occupanodi alcune parrocchie, più di sessantasono femminili, con circa quindicicomunità contemplative. Questedonne che pregano per la pace gior-no e notte sono la nostra forza. I po-litici promettono molto e fanno po-co. La politica non è riuscita a trova-re soluzioni. Noi crediamo nel pote-re e nella forza della preghiera e affi-diamo la Terra Santa, gli amici dellaTerra Santa e gli amici che amano laTerra Santa alla preghiera di questecomunità. La fede sposta le monta-gne, come ha detto Gesù. ■

Intervista a curadel Servizio Comunicazione

del GM dell’OESSH

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Monsignor Fouad Twal, diorigini giordane, PatriarcaLatino di Gerusalemme, è

anche il Gran Prioredell’Ordine del Santo

Sepolcro.

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Ogni anno, il Patriarcato Latino presenta al-cuni progetti destinati a migliorare la vitaspirituale e materiale dei cristiani di Terra

Santa. Questi progetti sono finanziati grazie alleelargizioni dei membri dell’Ordine e vengono esa-minati dalla Commissione per la Terra Santa che hain carico lo studio e la valutazione delle proposte invista del loro finanziamento. Essa è anche incarica-ta di sovrintendere l’avanzamento dei lavori deiprogetti stessi, una volta approvati e finanziati. Inbuona sostanza, essa è tenuta ad una «due diligen-ce» (analisi dei conti) e ad un «impegno fiduciario»nei confronti dei membri e delle loro donazioni.

La Commissione per la Terra Santa è compostadi tre membri, di questi almeno uno deve esseremembro del Gran Magistero dell’Ordine. La Com-missione svolge un ruolo consultivo per il cardinaleGran Maestro che guida le attività dell’Ordine peril tramite del Gran Magistero, un organismo con-sultivo che esercita le sue funzioni per suo nome econto.

Attualmente la Commissione per la Terra Santaè composta dal Prof. Bart McGettrick (Scozia), dalDott. Heinrich Dickmann (Germania) e dal sotto-scritto, Thomas McKiernan (Stati Uniti), in qualitàdi Presidente della Commissione stessa.

Il Prof. McGettrick è un ex membro del GranMagistero. Attualmente è Professore presso la Fa-coltà di Scienze dell’Educazione alla Hope Univer-sity in Inghilterra ed è stato Decano presso la Fa-coltà di Scienze dell’Educazione all’Università diGlasgow.

Il Dott. Dickmann è stato Luogotenente per laGermania. Egli ha ricoperto in passato funzioni diPresidente del Consiglio d’Amministrazione delGruppo assicurativo Hannover VHV a.G.

Quanto a me, ho ricoperto funzioni di responsa-bile in un liceo e sono stato membro del consigliodi amministrazione di una banca di risparmio negliStati Uniti. Sono anche membro del Gran Magiste-ro dell’Ordine.

50 - Annales 2014

La nuova Commissioneper la Terra Santa

La sua missione, i suoi membri e i recenti progetti assunti dall’Ordine

In seno alla Commissione per la Terra Santa itre membri apportano il loro contributo con la lorovasta esperienza nei settori economico, educativo egestionale.

La Commissione si riunisce due volte all’annocon il Governatore Generale dell’Ordine e l’Ammi-nistratore Generale del Patriarcato Latino per esa-minare i dossier relativi ai progetti da realizzarenell’anno successivo. Dopo attento vaglio delle di-sponibilità e delle priorità indicate dal Patriarcato,un certo numero di progetti vengono approvati invista del loro finanziamento. La Commissione si re-ca due volte l’anno in Terra Santa per controllare ilregolare avanzamento dei lavori approvati e finan-ziati. Presenta, quindi, un rapporto dettagliato suisingoli progetti, in occasione della riunione seme-strale del Gran Magistero a Roma.

I progetti approvati e finanziati nel 2014 so-no stati i seguenti:- ASHRAFEH (Giordania): rifacimento dei

pilastri in cemento della scuola.- IRBID (Giordania): messa a norma del pre-

sbiterio, del salone, del sistema elettrico e in-stallazione di pannelli solari.

- MAFRAQ (Giordania): costruzione di un ul-teriore piano della scuola.

- TAYBEH (Palestina): lavori di ristrutturazio-ne del presbiterio, della sala parrocchiale e in-stallazione di una nuova cucina nell’ospiziofemminile di Beit-Afram.

- NAOUR (Giordania): messa a norma delcortile della scuola materna.

- ZARKA NORD (Giordania): riparazionedelle pareti dell’ufficio parrocchiale danneg-giate da infiltrazioni.

La visita effettuata dalla Commissione TerraSanta nel settembre 2014 ha evidenziato alcunedelle criticità che gravano sulle comunità del MedioOriente e, più in particolare, sulle comunità cristia-

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ne di Terra Santa. Fra queste vanno ricordati i de-vastanti bombardamenti su Gaza, le azioni del-l’ISIS (Stato Islamico di Iraq e di Siria) e gli enormirischi che corrono le popolazioni del Medio Orien-te e, in particolare, quelle cristiane.

I membri della Commissione hanno espressouna certa preoccupazione riguardo ai mezzi finan-ziari destinati ai progetti, a volte troppo mirati a co-prire urgenze di ordine immobiliare e materiale.

La Commissione hachiesto al Gran Ma-gistero di fare atten-zione a una maggiorevarietà di bisogni del-la comunità cristiana,includendo nei «pro-getti» anche le neces-sità di ordine pasto-rale, educativo eumanitario, oltre aquelle di ordine piùmateriale.

L’Ordine del San-to Sepolcro disponedi risorse limitate, mavuole fare in modoche il loro utilizzopermetta il maggioreimpatto possibile. LaCommissione colla-borerà con il Patriar-cato Latino e altri or-ganismi per evitare

duplicazioni degli sforzi. In merito al fi-nanziamento 2015, la Commissione haproposto quattro settori di intervento: laformazione, la pastorale, il rinnovamentodella comunità e l’aiuto umanitario.

In buona sostanza, la Commissione diTerra Santa esercita una «due diligence»(analisi dei conti) ed un «impegno fiducia-rio» verso l’Ordine, i Luogotenenti e tuttii membri nel rispetto dei progetti finan-ziati con i loro aiuti.

In occasione di una cerimonia di inve-stitura da me presieduta negli Stati Uniti,mi è stato richiesto di spiegare il ruolodella Commissione di Terra Santa. Oltreall’analisi dei conti e all’impegno fiducia-

rio già detti, ho risposto così, citando una frase diuno dei miei confratelli: «…riguardo agli aiuti elar-giti dai nostri Membri per i progetti in Terra Santa,tutti noi, componenti la Commissione, siamo la lo-ro coscienza sul campo». ■

Thomas E. McKiernan, KCSG, KGCHSMembro del Gran Magistero

Presidente della Commissione per la Terra Santa

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I membri della Commissione per laTerra Santa in tenuta ufficiale:Thomas McKiernan degli Stati Uniti,Presidente della Commissione (in altoa sinistra), Heinrich Dickmann dellaGermania (in alto a destra), BartMcGettrick della Scozia (in basso).

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i progetti dell’Ordine del 2014 I progetti che l’Ordine segue in

Terra Santa danno la possibilitàdi investire nel miglioramento

delle strutture che permettonouna maggiore socializzazione,

educazione e accrescimentodella fede. Qui a destra vediamo

i bambini che studiano in unadelle scuole del Patriarcato

Latino di Gerusalemme e sotto ilPresidente della Commissione

per la Terra Santa ThomasMcKiernan all’uscita della

Messa domenicale presso laChiesa dei Dodici Apostoli a

Zarka Nord in compagnia di unasuora e di un parrocchiano

giordano.

I lavori di rinnovamento permettono achi lavora e a chi usufruisce deiservizi di notare le differenze! Sotto asinistra vediamo la vecchia cucinanella casa Beit-Afram di Taybehmentre a destra quella recentementeinstallata.Nella pagina accanto, in alto, il nuovosalone e l’installazione dei pannellisolari a Irbid. Sotto: i bambini dellascuola materna di Naour che è statamessa in sicurezza grazie alsostegno dell’Ordine.

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L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Ge-rusalemme risponde alla specifica chiamatadi sostenere la presenza cristiana in Terra

Santa. Quando si parla di sostegno, tante attività pos-

sono rientrare sotto que-sto cappello. Si può trat-tare di attività straordina-rie che rispondono aduna necessità improvvisaed impellente, come adesempio la ricostruzionedopo la guerra a Gaza; diprogetti specifici che han-no una durata limitata neltempo, come quelli che laCommissione Terra Santaesamina annualmente pervalutarne il finanziamen-to; o infine del sostegnocontinuato a strutture cheogni giorno ospitano e of-frono servizi alla comuni-tà locale.

Quest’anno vogliamocondividere le testimo-nianze di persone che be-neficiano del sostegno re-golare che le Luogote-nenze di tutto il mondoinviano in Terra Santa eche raccontano come ilcontributo economicoche viene inviato si tra-sforma in opere e possibi-lità concrete per la popo-lazione locale.

Samer Sawalha è ungiovane giordano di 26anni che si è sentito chia-mato al sacerdozio all’età

di 14 anni e che attualmente sta compiendo il pro-prio cammino di preparazione all’ordinazione pres-so il Seminario del Patriarcato Latino a Beit Jala.

Racconta: «Ho finito il mio corso normale distudi nel seminario e poi ho cominciato nel 2006 gli

studi di filosofia e teolo-gia al seminario maggio-re. L’anno scorso il semi-nario mi ha inviato in unaparrocchia in Giordaniaper fare un’esperienza dilavoro pastorale concretoaffiancando il parroco lo-cale. Ho lavorato con varigruppi giovanili e inse-gnato nella scuola ai ra-gazzi del 6° e 10° grado[classi che corrispondonoorientativamente al pri-mo e ultimo anno del li-ceo, ndr]. Quest’espe-rienza mi ha arricchito eaiutato a prepararmi peril sacerdozio. Inoltre, ser-vire in parrocchia mi hadato la possibilità di lavo-rare con fedeli di età econdizioni sociali diffe-renti. Quest’anno sonotornato in seminario perconcludere i miei studi eper prepararmi all’ordi-nazione diaconale che siterrà a dicembre e poi aquella sacerdotale delprossimo giugno. Vi rin-grazio per la vostra genti-lezza e generosità neiconfronti del nostro se-minario».

Anche Marwan Has-

L’Ordine e il suo sostegnoquotidiano alle strutture

di Terra Santa

Samer Sawalha, seminarista giordano di 26 anni(in alto) e Marwan Hassan che sarà ordinatosacerdote il prossimo giugno (in basso).

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san è originario della Giordania e sarà ordinato sa-cerdote nel giugno 2015. Attualmente è diacono esta terminando i suoi studi oltre ad aiutare nellaformazione dei seminaristi minori, come parte delsuo percorso e impegno in questo anno.

Racconta: «Una parte importante dell’esperien-za che ho vissuto è stata l’anno pastorale che hotrascorso nella parrocchia di S. Paolo a Jubeiha(Amman). Durante quell’anno ho lavorato con igiovani e, allo stesso tempo, ho avuto il privilegiodi imparare tanto dal parroco che affiancavo. Ciòmi ha permesso di partecipare in tutte le attività ti-piche di una parrocchia del Patriarcato Latino. Vichiedo di pregare per il nostro Seminario, per i se-minaristi e per la loro vocazione. Pregate anche perme, mentre mi preparo per l’ordinazione sacerdota-le, affinché rimanga fedele alla vocazione che Diomi ha affidato».

Parte dei fondi che permettono a questi ragazzidi studiare e di seguire la propria vocazione religio-sa vengono dai contributi inviati dall’Ordine trami-te la sapiente gestione del Patriarcato Latino di Ge-rusalemme.

Un’altra realtà che beneficia del sostegno chel’Ordine invia in Terra Santa sono le scuole. SuhailDaibes, principale della scuola del Patriarcato Lati-no a Beit Jala, spiega come vengono utilizzati i fon-di che la sua scuola riceve: «Il vostro aiuto e le vo-stre donazioni ci permettono di andare avanti conl’obiettivo di ‘Educazione per tutti’. Le nostrescuole parrocchiali sono aperte a tutti ma molti dei

nostri studenti sono poveri e i loro genitori non rie-scono a pagare le loro rette. Tuttavia, non allonta-niamo mai uno studente se non riesce a pagare.Grazie al sostegno economico che riceviamo, e chepermette di pagare le rette di questi ragazzi, siamoin grado di: continuare a portare avanti la nostramissione di educare i nostri ragazzi e di sosteneregli insegnanti e i dipendenti (80% dei quali sonocristiani e lo stipendio che diamo loro è la principa-le, se non unica, fonte di introiti familiare) e di farsapere ai genitori che la retta è stata pagata. Ciò èimportante per far crescere i ragazzi con dignità erenderli orgogliosi di studiare nelle nostre scuole».

Oltre a queste strutture che provvedono ai biso-gni educativi e spirituali della popolazione, ci sonoanche centri che in questo periodo, particolarmen-te triste per la storia dei cristiani in Medio Oriente,sono molto attivi nell’accoglienza dei rifugiati chearrivano soprattutto dall’Iraq. Un esempio è quellodell’Our Lady of Peace Center in Giordania. PadreImad Twal, attualmente Amministratore Generaledel Patriarcato Latino ma in passato anche diretto-re di questo Centro, sottolinea come il sostegnodell’Ordine aiuti la sezione giordana della Caritasnell’«offrire dignità ai rifugiati che arrivano e ri-spondere ai loro bisogni primari. Viviamo insiemecome una sola famiglia, come una chiesa». ■

Ringraziamo il Servizio di Comunicazione delPatriarcato per averci aiutato nel reperire le testi-monianze utilizzate per l’articolo.

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Padre Imad Twal,amministratoregenerale delPatriarcato Latinodi Gerusalemmeed ex direttoredell’Our Lady ofPeace Centre chesi occupa difornire assistenzaai rifugiati inGiordania.

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«Quando siamo entrati a far parte del-l’Ordine Equestre del Santo Sepolcrodi Gerusalemme, abbiamo giurato de-

vozione e sostegno alla Chiesa Cattolica e alla TerraSanta. All’inizio siamo venuti in Terra Santa comepellegrini, un primo passo importante per ogni ca-valiere. In un secondo momento, abbiamo sentitouna forte responsabilità nei confronti dei cristianiqui presenti e dei loro bisogni essenziali comel’educazione, la casa, la famiglia, il lavoro e una vitain libertà. Quello è stato il momento in cui abbia-mo deciso di impegnarci in questa missione perso-nale per aiutare, sostenere e servire le comunità quiin Terra Santa».

Queste le parole di Carola ed Henrique Abreuquando è stato loro chiesto in che modo la scelta didedicare un tempo prolungato al volontariato inTerra Santa presso il Patriarcato Latino sia legato al

loro impegno come Dama e Cavaliere nell’Ordine.Nella loro storia, infatti, la chiamata a sostenere laTerra Santa ha significato lasciare il paese dove vi-vevano, il Brasile, per mettersi a servizio della Chie-sa e, in particolare, dei loro fratelli più bisognosi di-rettamente sul posto.

Raccontano: «Dopo la visita del Santo Padre inBrasile l’anno scorso e i suoi continui esempi diumiltà, semplicità e attenzione ai più bisognosi, ab-biamo ricevuto un’importante chiamata spirituale avenire in Terra Santa come famiglia per servire laChiesa e i cristiani. Avevamo una situazione socialeed economica di benessere in Brasile – continuano– e, come famiglia, abbiamo discusso la possibilitàdi prendere la scelta di dedicare qualche anno pervenire a offrire il nostro servizio come volontari vi-vendo una vita più modesta. Ci siamo liberati diquanto possedevamo: macchina, casa, averi, e sia-

Testimoni in Terra Santa

Sostenere la Terra Santa sul posto:la scelta di Carola e Henrique Abreu

La storia di un Cavaliere e di una Dama dell’Ordine,volontari in Terra Santa

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mo partiti con solo quattro valigieper Gerusalemme».

Carola ed Henrique si sono tra-sferiti a Gerusalemme nel febbraio2014, dopo aver viaggiato molto inTerra Santa nei cinque anni prece-denti e aver avuto modo di scoprirequello che definiscono «il grande e spesso eroicolavoro dei nostri sacerdoti, che affrontano spessomolte difficoltà e sfide». Mettendo a servizio il lorotempo, le loro energie e capacità professionali, laloro missione si è articolata in tre settori principaliin questi mesi: una collaborazione con il settoremultimediale del Patriarcato; l’impegno per una se-rie di progetti in atto nella parrocchia di Taybeh; ela visita di parrocchie, ospedali e case per bambinicon disabilità nel tempo libero.

La coppia si sofferma a descrivere nel dettaglio i

progetti a Taybeh nei quali sono principalmen-te impegnati. Quest’estate è stato realizzato un“Campo Estivo Ecumenico” nel quale sonostati coinvolti 264 bambini e 70 dirigenti anchedurante le settimane intense della guerra a Ga-za. «Erano tutti molto soddisfatti di questequattro settimane dal punto di vista culturale,religioso, sportivo e ricreativo», commentano.Altri progetti che vedono i coniugi Abreu im-pegnati quest’anno sono il restauro di un’anti-ca casa palestinese – nella quale è stato creatoun piccolo museo (la Casa delle Parabole) chevuole avvicinare il visitatore alla realtà nellaquale le Parabole di Gesù sono state raccontatee aiutare il fedele a comprenderne meglio il si-gnificato – e il Centro Giovanile della parroc-chia.*

Il fatto di essere famiglia e di vivere questachiamata in coppia viene sottolineato con gioiada questi sposi che hanno risposto alla voca-zione matrimoniale tredici anni fa. «La nostrarelazione oggi è ancora più forte di prima inquanto stiamo lavorando ogni giorno insiemeper un obiettivo comune che è quello di servireal nostro meglio i nostri fratelli e sorelle di Ter-ra Santa. Vivere una missione come famigliaporta unità, forza e fede nella nostra vita. Ciinsegna ad apprezzare le cose semplici, a con-centrarci sulle persone che stanno soffrendo e,infine, a capire che la più grande felicità nella

vita è quella di mettersi aservizio e aiutare gli altriad essere felici».

La bellezza e la ricchez-za delle coppie all’internodella vita della Chiesa edell’Ordine e la specialerisposta che gli sposi, in

virtù della loro specifica vocazione, offrono è fontedi grande ispirazione. In questa stagione ecclesiale,che ha visto la conclusione del Sinodo Straordina-rio dei Vescovi sul tema della Famiglia e che si pre-para al prossimo Sinodo Generale nel 2015 sullostesso tema, gli esempi di vita e scelte familiari difedeltà al Vangelo, preghiera e missione rappresen-tano un’eco preziosa dei discorsi affrontati a livellomondiale. ■

*Fonte: Patriarcato Latino di Gerusalemme.

58 - Annales 2014

’’Vivere una missione

come famiglia porta unità,forza e fede nellanostra vita

Carola e Henrique Abreu, brasiliani, hanno lasciato tuttoper mettersi al servizio dei loro fratelli in Terra Santa, innome della loro appartenenza, come Cavaliere e Dama,all’Ordine del Santo Sepolcro. Qui li vediamo con alcunibambini malati e in compagnia del Patriarca Twal o ancoracon Papa Francesco, in occasione dello storicopellegrinaggio del mese di maggio 2014.

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Durante il pranzo di Natale dello scorso an-no insieme con i nostri figli e nipoti, abbia-mo lanciato l’idea di fare un viaggio in Ter-

ra Santa per festeggiare tutti insieme le nostre noz-ze d’oro: 50 anni di matrimonio meritano una festa,soprattutto in famiglia! La risposta è stata unanime,positiva ed entusiasta: è stata subito fissata una da-ta. Abbiamo quindi contattato Fratel ChristianEeckhout, nostro buon amico, un domenicano resi-dente a Gerusalemme e membro della Luogotenen-za belga dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro.Lavora presso la Scuola Biblica e conosce perfetta-mente la Terra Santa, la sua storia e il suo passatoarcheologico. Abbiamo chiesto di prepararci unprogramma per una settimana di visite e di farci daguida, cosa che ha subito accettato.

Abbiamo preparato per ogni nipote un taccuinodi viaggio con note e foto del paese e dei siti cheavremmo visitato per permettere loro di prepararsial viaggio e di assimilare al meglio il senso dell’ini-ziativa. Il giorno della partenza ci siamo ritrovati dibuon’ora all’aeroporto di Bruxelles per imbarcarcisul volo per Tel Aviv via Zurigo. Siamo stati accoltida Fratel Christian che ci aspettava con autista eminibus, nostri compagni di viaggio durante tutto il

soggiorno. Eravamo in totale 16 persone: i nostritre figli con le rispettive consorti e 8 nipoti. Infattiil nostro nono nipote, Charles di 21 anni (figlio diAnne-Marie e Hubert) non aveva potuto raggiun-gerci in quanto studente Erasmus all’Università diShanghai. Ci è dispiaciuto di non aver potuto con-dividere questa esperienza anche con lui, ma graziea Skype, il contatto è stato assicurato durante tuttoil viaggio.

A Betlemme siamo stati calorosamente ospitatipresso la «guesthouse» delle Figlie della Carità diSan Vincenzo de’ Paoli. Si trova nelle vicinanze del-la Grotta ed è una delle strutture che l’Ordine delSanto Sepolcro provvede ad aiutare: qui le suoreaccolgono un centinaio di orfani. La struttura èconfinante con l’ospedale gestito dall’Ordine diMalta che accoglie un reparto maternità e un cen-tro neonatale. L’indomani abbiamo raggiunto AinKarem, luogo di nascita di Giovanni Battista, perproseguire poi verso le imponenti, desertiche e ac-cidentate montagne della Giudea e giungere al“Campo dei pastori” dove abbiamo visitato unagrotta simile a quella dove la Vergine ha partorito,non nella “sala comune”, come ci dice il Vangelo,ma in un posto riparato. Le spiegazioni di Fratel

Una famiglia di cavalieriin pellegrinaggio

Bernadette e Françoist’Kint, accompagnati daifigli e dai nipoti, hannofesteggiato i 50 anni di

matrimonio in TerraSanta: una

testimonianza che puòinspirare altri Cavalieri

e Dame nel mondo.

Testimoni in Terra Santa

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Christian ci hanno permesso di rivivere il clima del-l’epoca. Siamo poi ritornati a Betlemme per la visitaalla Basilica della Natività, fatta costruire dall’Im-peratore Costantino nel 325 e fortificata poi daicrociati: una delle più antiche chiese cristiane. Nelcorso di ogni visita Fratel Christian ha colto l’occa-sione per leggere o farci leggere un brano delleScritture.

Due giorni dopo siamo partiti di buon mattinoverso Nord. La strada, dall’andamento sinuoso espettacolare, traversa i monti del deserto di Giu-dea, di un bianco accecante sotto il sole. Siamo sali-ti sull’altopiano del Golan, intensivamente coltiva-to, attraverso una ripida strada per raggiungere unpunto panoramico che domina il Lago di Galilea odi Tiberiade e tutti i villaggi circostanti. Uno spet-tacolo! A Cafarnao, celebrazione dell’Eucaristianella cappella costruita sui resti della casa di SanPietro, ove Cristo si è fermato di sovente. La tappasi è conclusa sul Monte delle Beatitudini con unastupenda vista sul lago.

Il giorno dopo siamo scesi sulla riva del lago, aTabgha. In questo luogo immutato da duemila anniFratel Christian ha celebrato per noi l’Eucaristia. Èstato un momento sublime, immersi in una naturaintatta, con le barche, i pescatori e le acque calmedel mattino. Abbiamo quindi raggiunto Nazareth evisitato la Basilica dell’Annunciazione, edificata sul-la casa che si presume essere stata abitata dalla Ver-gine Maria. Attraverso una strada in forte penden-za, abbiamo raggiunto il Mar Morto, a 396 metrisotto il livello del mare.

Abbiamo trascorso gli ultimi due giorni del no-

stro pellegrinaggio a Gerusalemme. Il penul-timo giorno abbiamo provato ad entrare sullaSpianata del Tempio. Una fila interminabilesi snodava verso il Muro del Pianto. Siamostati fortunati a riuscire a passare proprio tragli ultimi visitatori in coda, appena primadell’orario di chiusura, e poter contemplarela «Cupola della Roccia», la costruzione distile islamico sormontata dalla sua cupola do-rata. Abbiamo, quindi, raggiunto l’Orto degliUlivi e goduto della vista dei suoi alberi seco-lari.

François, Luogotenente per il Belgio del-l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Ge-rusalemme, ha espresso il desiderio di recarsial Patriarcato Latino di Gerusalemme e salu-

tare il Patriarca Latino di Gerusalemme, Monsi-gnor Fouad Twal, Gran Priore dell’Ordine, e il suoausiliare Monsignor William Shomali, buone cono-scenze di vecchia data. Il Patriarca ci ha ricevuti eha tenuto a ringraziare François per il servizio resoalla Terra Santa e al Patriarcato Latino procedendoa rimettergli le insegne della Palma d‘Oro di Geru-salemme. I nostri ragazzi sono restati fortementecolpiti dalla cerimonia, semplice ma al tempo stessosolenne e segno evidente della stima dimostrata neiconfronti del loro papà. Ognuno di noi ha avuto indono un rosario di legno d’ulivo.

Non potevamo lasciare Gerusalemme senza visi-tare la Basilica del Santo Sepolcro ove abbiamo re-so grazie e chiesto al Signore di essere sempre piùtestimoni della sua Resurrezione.

Ultimo giorno: con la testa e il cuore ricolmi diimmagini e arricchiti dalle esperienze vissute nellagioia, nella spiritualità e in famiglia, abbiamo rigua-dagnato la strada del ritorno verso Tel Aviv. La for-tunata intuizione di presentarci tutti insieme, comeuna sola famiglia, ai controlli dell’aeroporto ci hapermesso di evitare quasi del tutto le ben note len-tezze burocratiche. Una meravigliosa intesa interge-nerazionale: questo il tratto dominante di questasplendida esperienza. I nostri nipoti ci hanno dettoquanto questa esperienza abbia permesso loro dicapire meglio il Vangelo e la vita di Cristo e che so-no pronti a ripartire alla prima occasione favorevo-le.

Appuntamento per le nozze di diamante! ■

Bernadette et François t’Kint de Roodenbeke

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Nonni, figli e nipoti, tutti insieme durante il pellegrinaggio,ricevuti al Patriarcato Latino di Gerusalemme.

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LA VITA NELLE LUOGOTENENZE

Signore, per le tue cinque piagheche portiamo sulle nostre insegne noi Ti preghiamo.Donaci la forza di amare tutti gli esseri del mondo

che il Padre Tuo ha creato e, più degli altri, i nostri nemici.

Libera la nostra mente ed il nostro cuore dal peccato,dalla parzialità, dall’egoismo e dalla viltà

per essere degni del Tuo sacrificio.Fa’ scendere su di noi,

Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro,il Tuo Spirito affinché ci renda convinti e sinceri

ambasciatori di pace e di amore fra i nostri fratelli e, particolarmente,

fra coloro che pensano di non credere in Te.Donaci la fede per affrontare

tutti i dolori della vita quotidiana e per meritare un giorno di giungere umilmente

ma senza timore al Tuo cospetto.Amen

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L’Arcivescovo emerito di Baltimora (Stati Uniti)e Gran Maestro dell’Ordine Equestre del San-

to Sepolcro cardinale Edwin O’Brien, ha presiedu-to lunedì 17 novembre, nella basilica di Nostra Si-gnora del Pilar, la cerimonia d’Investitura dei nuoviCavalieri e Dame argentini.

L’indomani mattina, il Cardinale è stato ricevutoin udienza, nella curia metropolitana, dall’Arcive-scovo di Buenos Aires cardinale Mario Aurelio Po-li. Era accompagnato dal suo segretario, Padre Er-nesto Cibelli, dell’America del nord, dal Luogote-nente argentino dell’Ordine, Eduardo Santamarina,e dai membri Rodolfo Lanús de la Serna, CarlosRegúnaga, Fernando Menéndez Behety e Juan Ma-nuel Medrano. Dopo la cerimonia, il cardinale Poliha mostrato la Cattedrale all’illustre visitatore edinsieme hanno reso omaggio al Generale San Mar-tin nel suo mausoleo e hanno avuto un momento diraccoglimento davanti al tabernacolo nella cappelladel Santissimo Sacramento. Durante la cerimonia,celebrata nella basilica del Pilar gremita di fedeli fi-no alla porta di entrata, hanno ricevuto l’investiturai cavalieri Rómulo Bustillo, Juan Carlos G. Dupuis,José Enrique García Enciso, Federico Highton,Enrique Laxague e Hilario Muruzábal Herrera.Questi cavalieri hanno ricevuto, in ginocchio, laspada e gli speroni secondo l’antica tradizione cherisale all’anno 1100, indossando le lunghe cappebianche.

Rimettendo a ciascuno questi simboli, il Cardi-nale li ha invitati a ricevere «la croce di Nostro Si-gnore Gesù Cristo affinché li protegga» aggiungen-do che «il Regno di Dio non si conquista con laspada ma con la fede e la carità».

Tutte vestite di nero, con una mantiglia sulla te-sta, sono state ricevute come Dame, facenti profes-sione di fede e promessa di vita cristiana, ElianaLarrain Claro de Santamarina, Teresa Manochi deGrimaux e María Magdalena D’Abbadie de Laxa-gue. Esse hanno ricevuto le cappe nere, con l’inse-gna della Terra Santa in rosso.

Nel corso di questa cerimonia sono stati pro-mossi commendatori: Horacio Beccar Varela, RaúlCrespo Montes, Guillermo V. Lascano Quintana,Lucio C. Somoza e Susana Llorente de Sainz Balle-steros.

Infine, il Luogotenente, Eduardo Santamarina,ha recitato la preghiera dell’Ordine nella quale sipromette di difendere la religione cattolica e di vi-vere la carità verso l’altro, in particolare verso i po-veri e gli ammalati. Hanno poi insieme chiesto aNostra Signora della Palestina di “pregare per noi”.

Il Gran Priore dell’Ordine per l’Argentina,Mons. Héctor Aguer, Arcivescovo de La Plata, hapartecipato alla cerimonia. Alla fine della celebra-zione sono entrati tutti nel salone e nel patio dellabasilica, dove i nuovi membri hanno ricevuto lecongratulazioni delle persone presenti con le quali

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ARGENTINA

Una grande cerimonia presiedutadal Gran Maestro a Buenos Aires

Visita del cardinaleO’Brien al Primatedell’Argentina, ilcardinale Mario J. Poli.Nella foto i CavalieriCarlos Regúnaga,Juan M. Medrano,Rodolfo Lanús delSerna, e Padre Cibelli,Segretario del GrandeMaestro, vediamoanche il Luogotenentedell’Argentina EduardoA. Santamarina.

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Durante tutto l’anno 2014, la Luogote-nenza ha aumentato i suoi sforzi per

farsi conoscere più diffusamente presso lacomunità cattolica, così come presso ilgrande pubblico, attraverso una serie di av-venimenti e di attività, ben al di là dei radu-ni e delle cerimonie di investitura.

La domenica delle Palme, alcuni mem-bri della Luogotenenza si sono spostati aCanberra per accogliere Mons. Prowse, in-sediatosi recentemente come Arcivescovodi questa città, ed hanno partecipato insie-me a lui, all’Ordine di Malta e a tutta la co-munità riunita nella cattedrale, alla Messadelle Palme e alla celebrazione della Passio-ne di Nostro Signore.

Nel mese di giugno, la Luogotenenza hapartecipato di nuovo alla Marcia con Cri-sto, una processione Eucaristica che ha luo-go a Sydney ogni anno, nella festa del Cor-pus Domini. I membri della Luogotenenza,indossato il loro mantello, hanno scortato ilSantissimo Sacramento nella processioneattraverso il centro della città fino alla cattedraleSanta Maria. Questa processione attira migliaia dipartecipanti ed è ogni anno, indubbiamente, la piùimportante testimonianza pubblica del cristianesi-mo a Sydney.

Purtroppo nel mese di agosto il Priore fondatoredella Luogotenenza, il cardinale Edward Clancy, èdeceduto all’età di 90 anni; si è chiesto all’Ordine difornire una guardia d’onore intorno alle sue spoglie,nella cattedrale Santa Maria, un grande privilegioche la Luogotenenza ha ben onorato.

Una risposta generosa all’appellodel Gran Maestro per Gaza

In seguito alla richiesta di fondi da parte delGran Maestro in favore di Gaza, la Luogotenenzaha trasmesso questa chiamata a tutta la comunitàcattolica del New South Wales e ha potuto racco-gliere una somma che supera i 10.000 dollari. Ben-ché il livello di sostegno sia stato apprezzato, lamancanza di conoscenza dell’Ordine e del suo lavo-ro per la Terra Santa in seno alla comunità cattolica

hanno conversato gioiosamente fin quasi alle 11 disera!

Essere Cavaliere o Dama del Santo Sepolcro si-gnifica assumere l’impegno di difendere Cristo e lasua Chiesa ed avere l’intenzione di essere testimonedella vita cristiana e di proteggere l’eredità cristiana

in Terra Santa, aiutando l’attività del PatriarcatoLatino di Gerusalemme.

(Articolo ispirato da un dispaccio di Agencia In-formativa Católica de Argentina:http: //www.aica.org/15191-el-card-obrien-presidio-en-pilar-una-ceremonia-de-los.html)

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AUSTRALIA - NEW SOUTH WALES (AUSTRALIA - NUOVO GALLES DEL SUD)

L’Ordine si fa conoscere diffusamenteper il suo impegno nella Chiesa locale

Alcuni membri della Luogotenenza, nel corso dellaprocessione eucaristica per le strade di Sydney.

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nel suo insieme (vescovi, sacerdoti e laici) rappre-senta una sfida per l’avvenire.

Durante l’anno, i nostri membri si sono incon-trati regolarmente a Sydney ed ad Auckland (NuovaZelanda) nell’ambito di una serie di incontri spiri-tuali e al tempo stesso fraterni. Sebbene la dimen-sione spirituale sia stata spesso presa in carico daimembri ecclesiastici della Luogotenenza, abbiamoavuto il privilegio di avere un certo numero di op-portunità di essere sotto la direzione spirituale di al-tri membri eminenti del clero cattolico quali il reve-rendissimo Mons. Peter Comensoli, Vescovo edAmministratore Apostolico delle arcidiocesi di Syd-ney, così come Padre Frank Moloney, eminente teo-logo salesiano.

All’inizio dell’anno, il nostro Gran Priore, il car-

dinale George Pell, che allora era Arcivescovo diSydney, è stato nominato a Roma Prefetto della Se-greteria per l’economia. Verso la fine del 2014, ilSanto Padre ha nominato Mons. Anthony Fisher,domenicano, Arcivescovo di Sydney. L’Ordine haavuto il piacere di essere invitato a partecipare allasua messa di insediamento come guardia d’onore,congiuntamente all’Ordine di Malta ed altri OrdiniPontifici.

Nel 2014 non si sono registrate variazioni nelnumero totale dei membri della Luogotenenza per-ché, purtroppo, i decessi hanno compensato il nu-mero dei nuovi membri. Mentre avanziamo verso il2015, parecchi aspiranti hanno intenzione di rag-giungere l’Ordine e questo, se Dio lo vorrà, condur-rà ad un aumento dei nostri membri.

In maggio, John William Gardner è divenuto Luo-gotenente per l’Australia Occidentale. È membro

dell’Ordine da 22 anni. Per una gran parte di que-sto periodo, ha lavorato in Africa e in Europa e,sebbene semi-pensionato, continua a svolgere inquesti luoghi un certo numero di attività. Da 44 an-ni è assistito con competenza da sua moglie, JanetGardner, Dama di Commenda.

Partecipare ad una giornata di riflessione pressoil Seminario missionario Redemptoris Mater a

Perth, è diventata una tradizione per la Luogote-nenza dell’Australia Occidentale. Vi hanno parteci-pato circa 40 membri ed amici. Quest’anno, il temaera centrato su Maria nell’Antico e Nuovo Testa-mento. L’opportunità di condividere con i seminari-sti e il personale è fonte di ispirazione; il Rettore,Padre Michael Moore, ci ha assicurato che ancheper i seminaristi si tratta di una bella opportunità.

Quest’anno, i membri della Luogotenenza del-l’Australia Occidentale sono stati molto presenti eattivi nella chiesa della Santa Croce della parrocchiadi Hamilton Hill a Perth, in occasione della sua ce-lebrazione inaugurale, avvenuta durante la festa del-l’Esaltazione della Croce. Hamilton Hill è vicina alporto di Fremantle e la sua parrocchia accoglie unacomunità portoghese, tradizionalmente dedita allapesca, che rappresenta un piccolo gruppo culturaledi fedeli cattolici nell’arcidiocesi di Perth.

Verso un pellegrinaggio annuale nella chiesadella Santa Croce

La parrocchia ha recentemente ricevuto una reli-quia, detta della Vera Croce. Il curato della parroc-

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AUSTRALIA - WESTERN AUSTRALIA (AUSTRALIA OCCIDENTALE)

Alcuni membri della Malesia accoltinella Luogotenenza

Giornata di riflessione per la Luogotenenza, alSeminario Redemptoris Mater: una fonte diispirazione.

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chia, Padre Nicholas Nweke, Cavaliere, ha organiz-zato una processione attraverso la periferia per cele-brare questa festa. Dopo una messa cantata e conce-lebrata da Padre Peter Whitely, Vicario generale, iCavalieri e le Dame si sono messi alla testa dellaprocessione con la reliquia della Croce, seguiti daaltri gruppi parrocchiali e da Padre Peter con ilSantissimo Sacramento sotto un baldacchino.

Questa testimonianza particolarmente pubblicadella fede è stata rafforzata dalla presenza dei 30Cavalieri e Dame che hanno sfilato in tenuta da ce-rimonia. Dopo il ritorno solenne alla chiesa e la be-nedizione, tutti hanno potuto apprezzare il meravi-glioso buffet, organizzato dai parrocchiani. L’inten-zione è di fare di questa celebrazione un pellegri-naggio annuale dell’Ordine nell’Australia Occiden-tale.

L’8 novembre 17 candidati hanno ricevuto l’In-vestitura nella Luogotenenza. Quest’anno, siamotornati alla cattedrale di Saint Mary a Perth per laprima volta dopo il restauro e il suo considerevoleampliamento. La Messa è stata concelebrata dal-

l’Arcivescovo emerito Barry Hickey. Tredici deinuovi membri sono cittadini della Malesia ed inclu-dono Mons. Michael Cheah, Vicario generale delladiocesi di Penang. Il vescovo di Penang ha dato lasua benedizione alla decisione che permette ai can-didati della sua diocesi desiderosi di unirsi all’Ordi-ne di essere ammessi nella Luogotenenza dell’Au-stralia Occidentale. Siamo impazienti di svilupparelegami solidi con i nostri Cavalieri e Dame dellaMalesia durante i prossimi mesi.

Siamo riconoscenti per il lavoro entusiasta e ladevozione del Luogotenente onorario, Robert Pe-ters, Grand’Ufficiale, di sua moglie Molly Peters,Dama di Commenda con Placca, così come deimembri della Luogotenenza in visita o domiciliati inMalesia e a Singapore, che hanno aiutato a realizza-re questo significativo passo in avanti dell’Ordine.

Tre Cavalieri e tre Dame sono stati onorati dallepromozioni durante le cerimonie di Investitura.

John William (Jack) GardnerGrand’Ufficiale e Luogotenente

L’anno 2014 è stato molto ricco di attività per laLuogotenenza belga dell’Ordine Equestre del

Santo Sepolcro di Gerusalemme. In particolare visono state conferenze, attività diocesane, ritiri e ungrande pellegrinaggio.

Insegnamenti solidi e profondi

Numerose conferenze, dai contenuti vari e ric-chi, hanno riunito ogni volta un gruppo di una ses-santina di persone. Sono stati toccati diversi temi e,in particolare:

- “Trasmettere il Vangelo oggi”, a cura di Monsi-gnor Lemmens, vescovo ausiliare del Vicariato Bra-bant Flamand dell’Arcidiocesi Malines Bruxelles.

- “L’arte contemporanea può essere un camminoverso Dio?” a cura del Fratello Alain Arnould, do-menicano, cappellano degli Artisti.

- “Una nuova primavera nella Chiesa con PapaFrancesco”, a cura della Baronessa Hilde Kieboom,presidentessa di Sant’Egidio per i paesi del Bene-lux.

- “I Copti in Terra Santa. Storia e significato spi-rituale di un presenza multisecolare”, a cura diChristian Cannuyer, professore all’Università catto-lica di Lille.

- “Domande a proposito della questione diDio”, a cura di Ignace Verhack, professore emeritoalla Katholieke Universiteit Leuven.

Alla luce del Concilio Vaticano IIcon le nostre diocesi

Tramite delle attività diocesane, durante la Qua-resima, i membri dell’Ordine hanno vissuto un ap-proccio particolare al contenuto del Concilio Vati-

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BELGIQUE (BELGIO)

La vita spirituale al centrodell’impegno nell’Ordine

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cano II. Così per esempio, nelle diocesi di Namur edel Brabant Wallon, sono state dedicate quattro se-rate allo studio dei testi del Concilio, presiedute daPadre Goossens, membro dell’Ordine.

Monsignor Delville, vescovo della diocesi di Lie-gi e membro dell’Ordine, in maggio ha riunito i no-stri confratelli di Liegi intorno al tema “La spiritua-lità delle costituzioni conciliari”. Il Vicariato di Bru-xelles dell’Arcidiocesi Malines Bruxelles ha anch’es-so organizzato due serate su questo tema. In aprile,poi, i nostri confratelli si sono riuniti all’hotel Era-smus nella diocesi di Gand, per trattare l’argomentodelle grandi costituzioni del Concilio Vaticano II. ADiest, nel vicariato di Brabant Flamand, il professorGielis ha animato i dibattiti nel mese di giugno.Ogni diocesi aveva a cuore di suscitare una riflessio-ne intorno a questo tema. In settembre, una confe-renza intitolata “L’attualità del Concilio Vaticano II,cinquant’anni dopo” a cura del cardinale Danneelsha concluso questo ciclo di studio sul Vaticano II.

Più ampiamente, le diocesi di Namur e del Bra-bant Wallon hanno avuto l’opportunità di sentire latestimonianza dei pellegrini ciclisti che hanno colle-gato Bruxelles a Gerusalemme. Una celebrazioneeucaristica presieduta da Monsignor Vaglio Looy,vescovo di Gand, è stata seguita da un pranzo cheha riunito confratelli e consorelle al Vescovado. Lasezione diocesana del Vescovado di Anversa ha or-ganizzato, in seguito, una serata dedicata alla visitadella bella esposizione: “Roma, La Mecca e Gerusa-lemme”. Infine vi è stata una conferenza del profes-sor Pierre Trouillez, per la sezione Brabant Fla-mand, su “Gesù, il solo? La cristianità e il dialogointerreligioso”.

Importanti momenti spirituali

Un ritiro, predicato dal Canonico Rijcken, mem-bro dell’Ordine, ci ha riuniti in maggio intorno altema: “Paolo, Apostolo di Gesù Cristo”. Il ritiro an-nuale all’abbazia cistercense Nostra Signora del“Monte dei Cats” è stato predicato da MonsignorAloys Jousten, vescovo emerito della diocesi di Lie-gi. Il tema era: “Credere in Gesù Cristo, sorgente digioia e di speranza”. Il ritiro di novembre che avevaper tema: “Avvento di Maria, Avvento della Chie-sa”, è stato animato da Padre Marie-Jacques de Bel-sunce, Fratello dell’Ordine di San Giovanni e prio-re del Convento di Santa Maria Maddalena a Bru-xelles. Uno dei momenti più importanti dell’anno èsempre il pellegrinaggio in Terra Santa, che ha avu-to luogo dal 14 al 22 maggio. Vi hanno preso parteventisette pellegrini. È stata l’occasione per pregare,per ritrovare e per incontrare gli amici che aiutiamoin Terra Santa.

La vita dell’Ordine al ritmo della liturgiadella Chiesa

Come ogni anno, un’Eucaristia per i defunti del-l’Ordine ha preceduto l’Assemblea generale dellaLuogotenenza belga che ha avuto luogo il 15 marzo.

La Settimana Santa è stata seguita con devozionenella nostra Chiesa Capitolare Nostra Signora delSablon. Un ritiro di preparazione si è svolto a metàgiugno. Il 27 giugno c’è stata la serata che ha prece-duto le Investiture del giorno 28 che hanno avutoluogo nella Chiesa di Nostra Signora del Sablon.Otto nuovi cavalieri, tra i quali un ecclesiastico,

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Veglia dipreghiera aKoekelberg il31 agosto2014.

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hanno ricevuto l’Investitura nel corso di una bellis-sima cerimonia.

Una numerosa delegazione della Luogotenenzadel Belgio ha partecipato, alla fine d’agosto, ad unaserata di preghiera organizzata nella Basilica diKoekelberg, in solidarietà coi nostri fratelli di TerraSanta, sul tema “Cristiani d’Oriente uniti ai Cristia-ni d’Occidente: una stessa fede, una stessa preghie-ra, una stessa solidarietà per la vita e la pace inOriente”.

Nel mese di ottobre ad Upigny ha avuto luogoun concerto, seguito da un pranzo nel corso delquale Padre Imad Twal, amministratore generaledel Patriarcato Latino di Gerusalemme, ci ha espo-sto la situazione dei nostri fratelli e sorelle cristianiin Siria. Questo galà, organizzato dalla Fondazionebelga per la Terra Santa, non ha riunito solo mem-bri dell’Ordine ma anche persone sensibili al pro-blema della Siria. La settimana seguente è stata reci-tata una novena per la Pace a Nostra Signora dellaPalestina.

Il giorno della festa del Re, il 15 novembre, unabella delegazione dell’Ordine ha assistito al tradi-zionale Te Deum, cantato nella Cattedrale del SantiMichele e Gudule. Infine, e più tristemente, venerdì12 dicembre una delegazione ha rappresentato l’Or-dine al funerale di Sua Maestà la Regina Fabiola,Dama di Collare dal 1960.

La comunicazione è una priorità

L’anno 2014 è stato estremamente ricco di attivi-tà di ogni genere, tutte orientate verso un punto co-

mune: la preoccupazione per i nostri fratelli e sorel-le in Terra Santa e l’approfondimento della nostrafede.

Nel 2014, la Luogotenenza del Belgio ha volutodotarsi di una solida struttura di comunicazione.Concretamente, tre organi ci permettono di seguirela vita dell’Ordine.

Il sito internet: www.ordredusaintsepulcre.be.Questo mezzo di comunicazione ci informa quoti-dianamente sugli avvenimenti in Terra Santa e an-che nella vita dell’Ordine e costituisce il legame piùdiretto con la Terra Santa. Il suo pubblico si è con-siderevolmente sviluppato nel 2014.

Il “Promemoria”. Questa pubblicazione mensileviene distribuita a tutti i membri ed è destinata adinformare sui vari avvenimenti dell’Ordine. La pri-ma pagina è sempre dedicata ad una riflessione spi-rituale. Questa rivista è arricchita da foto ed è di let-tura facile e piacevole. Inviamo questo mensile an-che ad alcuni amici non membri, raccomandati dalnostro Cancelliere, così come alle Luogotenenze al-l’estero e ai nostri contatti in Terra Santa.

Il “Deus lo vult”. Questa rivista trimestrale è de-stinata ad alimentare la nostra riflessione spiritualecon articoli di spessore. Deve anche aiutarci a riflet-tere sugli eventi in Terra Santa. In questa rivista,inoltre, si possono trovare notizie sulle diverse ope-re sostenute dall’Ordine e dalla Luogotenenza delBelgio.

Questi organi di comunicazione ci permettonodi avvicinarci tra noi e anche di vivere in modo piùvicino ai nostri fratelli e sorelle in Terra Santa.

Il 2014 è stato un anno molto positivo per la pic-cola Luogotenenza del Canada Atlantic durante

il quale sono state offerte varie occasioni per incon-trarsi fraternamente allo scopo di pregare per la pa-ce.

Il 16 marzo, Trudy Comeau, Dama di Commen-da, ha presentato la Conchiglia del Pellegrino a

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CANADA - ATLANTIC

Nuovi membri, preghierae comunione fraterna

Kerry Daley e ad Angela Gerard, entrambe Damedell’Ordine, durante la celebrazione della messapresieduta da Padre James Mallon, Commendato-re, nella Chiesa di San Benedetto di Halifax.

La Luogotenenza del Canada Atlantic è statapoi particolarmente felice di accogliere il Padre Mi-chael Grace, Cavaliere, e Will Sweet, Cavaliere, che

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hanno ricevuto l’Investitura nell’Ordine nella Cat-tedrale basilica di Santa Maria in Halifax in NewScotland il 14 giugno. Questa cerimonia è statapresieduta da Mons. Anthony Mancini, Arcivesco-vo e Gran Priore della Luogotenenza. Il Gran Ma-gistero era rappresentato da Thomas McKiernan,Cavaliere Gran Croce e presidente della Commis-

sione per la Terra Santa. Al momento del ricevimento, il Professore

McKiernan ha fatto un’eccellente presentazione ac-compagnata da foto e ci ha dato notizie recenti suiprogetti meravigliosi finanziati dall’Ordine in TerraSanta.

Il 26 ottobre, i membri hanno avuto un’altraoccasione importante per incontrarsi durante laFesta della Beata Vergine Maria, Regina della Pale-stina. La messa è stata celebrata nella Chiesa diSant’Agnese con Padre Paul Morris, Cavaliere, ed èstata poi seguita da un pranzo e da una riunione.All’inizio del periodo di Avvento, i membri si sonoriuniti il 25 novembre per una bella cerimonia deivespri durante la quale Padre Paul Morris ha con-diviso una riflessione sul tempo di Avvento.

L’anno liturgico è cominciato con una raccoltafondi grazie ad un’asta pubblica di opere d’ar-

te dell’artista del Quebec di origine rumena RyanIlinca. È stata raccolta una somma importante persostenere la Chiesa in Terra Santa.

All’inizio della primavera, nel corso di una ceri-monia di Investitura nella cattedrale Maria Reginadel Mondo a Montreal, sono stati ammessi nell’Or-dine quattro nuovi Cavalieri e Dame. La cerimoniaè stata presieduta da Mons. Louis Dicaire, GranPriore della Luogotenenza. Mons. Christian Lépi-ne, Arcivescovo di Montreal, era presente all’avve-nimento. Alla vigilia della cerimonia di Investituraè stata organizzata una serata solenne nella magnifi-ca cappella del Grande Seminario di Montreal.

Alla fine della primavera e durante tutta l’estatefino all’inizio dell’autunno, la Luogotenenza diMontreal ha partecipato a tutti gli eventi pubblicidella Chiesa locale. Cavalieri e Dame della Luogo-tenenza hanno partecipato alla festa del CorpusDomini e hanno avuto l’onore di accompagnarel’arcivescovo Christian Lépine e Mons. ThomasDowd, vescovo ausiliare di Montreal, il clero e nu-merosi fedeli, in una processione al centro città di

Montreal. I membri della Luogotenenza erano pre-senti anche alla festa di San Pietro e Paolo che si ètenuta nel santuario di Rigaud, fuori Montreal, percelebrare il giorno della festa dei beati Apostoli efondatori della Chiesa di Roma.

A fine agosto, la Luogotenenza era ben rappre-sentata alla riunione annuale degli amici dell’Uni-versità della Santa Croce. L’avvenimento ha per-messo di raccogliere fondi per sostenere due semi-naristi della diocesi di Montreal nei loro studi inquesta università pontificia a Roma, della quale Pa-dre Laurent Touze era appunto venuto a parlarci.

Una mobilitazione costante

A fine settembre, alcuni membri della Luogote-nenza hanno partecipato al pellegrinaggio della co-munità italiana di Montreal all’Oratorio San Giu-seppe, dove i resti del suo fondatore, il Santo fratel-lo André Bessette, canonizzato nel 2010, sono ve-nerati. Il pellegrinaggio ha riunito un gran numerodi membri delle parrocchie italiane in questo luogodi pellegrinaggio privilegiato di Montreal.

Oltre ad essere impegnata in tutto ciò che ri-

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CANADA - MONTRÉAL

I membri dell’Ordine pienamenteimpegnati nella vita diocesana

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guarda la Chiesa di Montreal, la Luogotenenza sot-tolinea continuamente l’importanza di informarsisulla vita in Terra Santa. Un gran numero di Cava-lieri e Dame hanno avuto dunque il privilegio di as-sistere ad una presentazione sull’argomento da par-te di Padre Frederick Mann, nella casa dei padrifrancescani a Montreal.

L’anno liturgico si è poi concluso su una bellissi-ma nota: il 29 novembre, la Luogotenenza di Mon-treal ha organizzato un concerto di Natale con la

celebre cantante italo-canadese Giorgia Fumanti abeneficio dell’ampliamento di una scuola a Betlem-me, diretta dai fratelli Lasalle. Con oltre settecentoinvitati, nella cattedrale Maria Regina del Mondo aMontreal, il concerto è stato un grande successo.

Un nuovo anno liturgico aveva inizio sin dalgiorno dopo e riponiamo molta speranza nei pros-simi dodici mesi per una mobilitazione costantevolta a continuare ad aiutare i nostri fratelli e sorel-le in Terra Santa.

Ogni anno, con eccezione della pausa estiva deimesi di luglio e di agosto, Dame e Cavalieri

della Luogotenenza del Canada-Quebec si incon-trano mensilmente per celebrare l’Eucaristia, fra-ternizzare intorno ad una buona tavola, e successi-vamente assistere a una conferenza legata all’attua-

lità diocesana o ecclesiale. Oltre all’assemblea gene-rale annuale, che si tiene solitamente in febbraio,l’incontro di marzo è dedicato generalmente ad unagiornata di riflessione, chiamata anche la Medita-zione della Quaresima, durante la quale i membrisono invitati a scambiare le proprie opinioni sul te-

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Sui passi dei santi fondatoridella Chiesa nella “Nuova Francia”

Concerto di Natale con la celebre cantante italo canadese, Giorgia Fumanti, in favore dell’ampliamento di unascuola a Betlemme, diretta dai fratelli Lasalle.

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ma proposto. La meditazione questa volta vertevasu “La gioia del Vangelo”, l’esortazione apostolicadel Papa sull’annuncio del Vangelo nel mondo dioggi.

Durante la Quaresima, i membri sono anche in-vitati a celebrare la Domenica delle Palme in unaparrocchia diversa da quella dell’anno precedente.Dopo l’omelia, il curato della parrocchia visitata in-vita il nostro Luogotenente o il suo rappresentantea prendere la parola per presentare l’Ordine Eque-stre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e la suamissione. Si tratta di una bella opportunità per fareconoscere l’Ordine a questi parrocchiani. Nel 2014,la parrocchia visitata è stata quella di San Benedet-to abate, a Sainte-Foy. Successivamente, il VenerdìSanto, come vuole la tradizione, i membri sono sta-ti invitati alla Basilica cattedrale Notre-Dame deQuébec per assistere all’ufficio della Passione delSignore celebrato da sua Eminenza il C.G.C. il car-dinale Gérald Cyprien Lacroix, Gran Priore dellaLuogotenenza del Canada-Quebec.

Canonizzazione dei fondatori della Chiesadel Quebec e 350° anniversario della parrocchiaNotre-Dame de Québec

Gli eventi che hanno segnato l’anno 2014 sonostati le cerimonie della Vigilia e delle Investiture te-nute il 20 e 21 settembre nell’ambito del 350° anni-versario di fondazione della parrocchia Notre-Da-me de Québec, prima parrocchia cattolica nel-l’America del Nord, e la canonizzazione dei duefondatori della Chiesa del Quebec: Mons. Françoisde Laval, primo vescovo della Nuova Francia, emadre Maria dell’Incarnazione, fondatrice delleOrsoline.

Sabato 20 settembre, le Dame e i Cavalieriiscritti si sono radu-nati nella cappelladelle Orsoline do-ve si sono raccoltiper alcuni istanti alsepolcro di SantaMaria dell’Incarna-zione. Successiva-mente si sono diretti,in silenzio, verso laPorta Santa della Ba-silica cattedrale No-tre-Dame de Qué-bec. Dopo aver superato la Porta e pregato davantialle reliquie dei Santi e Beati del Quebec, i pellegri-ni si sono recati al sepolcro di San François de La-val. La giornata si è conclusa con la veglia di pre-ghiera nel coro della cattedrale. La liturgia dellaParola è stata presieduta da Mons. Maurice Coutu-re, arcivescovo emerito del Quebec.

L’indomani, domenica 21 settembre, ha avutoluogo la celebrazione delle Investiture nella Basilicacattedrale Notre-Dame de Québec, presieduta dalcardinale Gérald Cyprien Lacroix, Primate del Ca-nada e Gran Priore. Durante la cerimonia, dopol’omelia, cinque nuovi membri hanno ricevuto l’In-vestitura, due Dame e tre Cavalieri, un laico e duesacerdoti. L’avvenimento si è concluso con il ban-chetto di Investitura nel corso del quale Dame, Ca-valieri, nuovi nominati e ospiti d’onore hanno avu-to l’occasione di fraternizzare e di ricordare parti-colarmente, nel momento dei discorsi protocollari,la bella missione nella quale credono profondamen-te.

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L’8 dicembre 2013, l’arcivescovo del Quebec, Mons.Gérald Cyprien Lacroix, ha inaugurato la PortaSanta, dando così inizio ai festeggiamenti per il350° anniversario della parrocchia Nostra Signoradel Quebec (vedere anche il logo). Si tratta della 7a

Porta Santa del mondo cristiano e della 1a inAmerica. È stata chiusa il 28 dicembre 2014 (Foto:Daniel Abel).

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Formare una comunità di discepoli missionari

Tra le altre attività mensili realizzate durantel’anno, ricordiamo l’incontro del 26 maggio con imembri della delegazione di Trois-Rivières e la visi-ta dai padri Francescani durante la quale i parteci-panti si sono raccolti sulla tomba del Beato Frédé-ric Janssoone, un francescano belga arrivato nelQuebec nel 1888, ardente missionario della TerraSanta e cofondatore del Santuario Notre Dame-du-Cap, dove ha operato fino alla morte sopraggiuntanel 1916. Padre Frédéric è stato beatificato da PapaGiovanni Paolo II nel 1988. Successivamente, inoccasione della cena di beneficenza della delegazio-ne di Chicoutimi il 19 giugno, Mons. BertrandBlanchet, arcivescovo emerito di Rimouski, ha te-nuto una conferenza sull’eutanasia e l’aiuto al suici-dio.

Il 4 giugno ha avuto luogo un pranzo di benefi-cenza a Quebec, nella Montmartre canadese, sottola presidenza d’onore del nostro Gran Priore eC.G.C. il cardinale Gérald Cyprien Lacroix. Dopoavere brevemente ricordato la storia dell’Ordine,

quest’ultimo ha voluto sottolineare che la crescitadella vita spirituale dei membri resta l’obiettivo pri-mario della nostra missione.

Durante l’incontro del 15 ottobre, il nostroLuogotenente, Jean-Claude Michaud, ha presenta-to il rendiconto della riunione tenutasi dal 5 all’8giugno a New York, e poi in quello del 12 novem-bre, è stato invitato come conferenziere il CanonicoJean Tailleur, Cancelliere della Diocesi del Quebece nuovo cerimoniere ecclesiastico della Luogote-nenza. Questi ha condiviso la sua visione dello svi-luppo spirituale dei membri in seno alla Luogote-nenza del Canada-Quebec. Questa visione poggiaessenzialmente sul rinnovamento del nostro incon-tro personale e comunitario con il Cristo, per for-mare una comunità di discepoli missionari.

Infine, come coronamento di un anno così ric-co, il 28 novembre, una cinquantina di membri hafesteggiato il Natale alla Mensa degli ufficiali dellaCittadella del Quebec, dopo avere partecipato al-l’Eucaristia celebrata nella cappella storica dellaCittadella, la Cappella Santa Giovanna d’Arco.

La Luogotenenza di Toronto ha cominciato l’an-no 2014 con una visita ufficiale alla parrocchia

della Trasfigurazione di Nostro Si-gnore, nel giorno della festa di SanGiuseppe, santo patrono del Cana-da. Questa visita era stata organiz-zata da Sir Nick Critelli, Cavaliere.Quarantasette Cavalieri e Damehanno partecipato alla consuetamessa nella parrocchia, seguita daun eccellente pranzo nella sala par-rocchiale e poi da una conferenzadal titolo: “La Nuova Evangelizza-zione e la realtà parrocchiale di og-gi”, tenuta da Sir Joseph Sinasac,

Commendatore, redattore capo di Novalis, unodegli editori cattolici più importanti nell’America

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L’accoglienza dei nuovi membrinel santuario di Nostra Signoradelle Grazie di Marylake

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del Nord. Secondo la tradizione degli ultimi anni, abbia-

mo celebrato la veglia pasquale come comunità almonastero degli agostiniani, al Santuario di NostraSignora delle Grazie di Marylake, nella sua serenitàbucolica e nella sua cornice rurale, a nord di To-ronto.

Nel mese di agosto abbiamo partecipato allamessa celebrata da Padre Allan D. Hood, Com-mendatore e nostro Cerimoniere ecclesiastico, se-guita da un pranzo all’aperto organizzato da SirNick Migliore, Cavaliere, al Royal Canadian YachtClub, situato nel parco verdeggiante di un’isola dellago Ontario di fronte ai grattacieli della città diToronto. Un luogo stupendo per i sessantacinqueCavalieri, Dame e membri potenziali, per meditaresugli elementi di direzione spirituale indicatici daPadre Hood.

Il 20 settembre, ventitre candidati sono entrati afar parte dell’Ordine nel corso della cerimonia di

Investitura al Santuario di Marylake presieduta dalnostro Gran Priore, il cardinale Thomas Collins,Arcivescovo di Toronto. La messa di Investitura èstata seguita dall’assemblea generale annuale dellaLuogotenenza e da una cena nel corso della qualeSir John Piunno, Cavaliere Gran Croce del GranMagistero, ci ha fatto una dettagliata esposizionesulla situazione drammatica dei cristiani in TerraSanta. Padre Hood ha presieduto la veglia di pre-ghiera nella chiesa di Nostra Signora dei Dolori. Laserata si è conclusa con una piccola festa per i no-vantacinque Cavalieri, Dame e candidati nella resi-denza del Luogotenente Sir Hugh MacKinnon, Ca-valiere Grand’Ufficiale, e di Dama Laura MacKin-non.

Infine, il giorno di Sant’Andrea, il ritiro annualedell’Avvento ha avuto luogo nel Santuario di Mary-lake con una messa seguita da un pranzo e da unaprofonda meditazione di Padre Hood che ha aiuta-to Cavalieri e Dame a prepararsi per l’Avvento.

La cerimonia annuale delle investiture è il mo-mento culminante nella vita dell’Ordine.

Il 9 ottobre, all’inizio della serata, la cerimoniasolenne di Investitura dei Cavalieri e Dame dell’Or-dine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme,presieduta dal Gran Maestro dell’Ordine, ha avutoluogo nella cattedrale del Santissimo Rosario a Van-couver nella Columbia Britannica. Otto nuovimembri hanno ricevuto l’investitura tra i quali duesacerdoti, due Cavalieri e quattro Dame.

La cerimonia liturgica è stata concelebrata dalGran Maestro e dal Gran Priore della Luogotenen-za di Vancouver, Mons. J. Michael Miller. Eranopresenti numerosi dignitari, tra i quali, il cappella-no fondatore della Luogotenenza di Vancouver eMons. Pedro Lopez-Gallo che celebrava i suoi 50anni come membro dell’Ordine.

Alla vigilia della cerimonia si è tenuta l’assem-blea generale annuale. Sua Eminenza il Gran Mae-stro, così come il Professor Thomas McKiernan,membro eminente del Gran Magistero, si sono ri-volti ai membri della Luogotenenza di Vancouver.

Il Prof. McKiernan ha fatto una presentazione e unrapporto avvincente a proposito dei progetti passa-ti e presenti, dei rinnovamenti, dei miglioramenti edelle finanze relative ai lavori della Commissionesotto l’egida del Patriarcato Latino, così come ditutti gli sforzi messi in campo per sostenere la so-pravvivenza e la crescita delle comunità cristianelocali.

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CANADA - VANCOUVER

Nuovi membri nella Columbia Britannica

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TESTIMONIANZA

Jean-Paul Sonnen è uno dei nuovi membri cheha ricevuto l’Investitura il 9 ottobre. Era molto

felice ed onorato di essere stato eletto comemembro e ha spiegato il suo avvicinamento al-l’Ordine in un modo molto speciale: «Si potreb-be dire che è stato un atto della Provvidenza co-minciato in Terra Santa e che si è concluso a Ro-ma». Jean-Paul viveva a Roma da otto anni comestudente diplomato, organizzatore di viaggi eguida storica a Roma e in Vaticano. È stato du-rante un viaggio in Terra Santa nel Natale del2006, durante la messa di mezzanotte a Betlem-me, che è entrato in contatto, per la prima volta,con l’Ordine.

«Prima, la mia sola esperienza dell’Ordine erastata a La Veranda a Roma (un ristorante ubicatonel Palazzo della Rovere)», dice con un sorriso.«Ma è stato alla messa di mezzanotte nella chiesadi Santa Caterina a Betlemme che ho visto imembri dell’Ordine in preghiera. Non sapevochi fossero, ma era impressionante». Il pellegri-naggio di Jean-Paul in Terra Santa era stato orga-nizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi, e com-portava la presenza di un cappellano, così comele visite al Santo Sepolcro e anche un’esperienzasul campo, grazie alla visita speciale di una scuo-la cristiana in Palestina. Jean-Paul ricorda: «In-contrare le religiose e vedere i bambinidella scuola è stata un’esperienza moltoforte. Abbiamo ascoltato le loro espe-rienze e abbiamo constatato il valoredella loro presenza. Sono rimasto moltoimpressionato dal lavoro dell’Ordine,che mira a preservare questa comunitàcosì fragile».

È durante il suo soggiorno a Romache Jean-Paul ha incontrato il Prof. Tho-mas McKiernan, Presidente della Com-missione per la Terra Santa che è spessoa Roma per affari. Si sono dati appunta-mento per il pranzo in Borgo Pio ed ènata un’amicizia, anche grazie al comuneinteresse per tutto ciò che è relativo alla

Chiesa in Terra Santa. Quando Jean-Paul ha tra-slocato a Vancouver nel 2012, è diventato unbuon amico della Dama Costance Roche, mem-bro di lunga data della Luogotenenza di Vancou-ver. «Essere membro è un onore, ma genera an-che una grande responsabilità e una grande fedein Dio. Nella Chiesa, questo ruolo deve esseresvolto con entusiasmo».

Ai ricordi del viaggio di Natale in Terra San-ta, Jean-Paul aggiunge il ricordo di una passeg-giata a cinque chilometri ad est di Betlemme, nelvillaggio di Beit Sahour (il Campo dei Pastori). Èlà che l’angelo è apparso ai pastori, annunciandoloro la nascita di Gesù: “Non temete, ecco vi an-nunzio una grande gioia, che sarà di tutto il po-polo: oggi vi è nato nella città di Davide un salva-tore, che è il Cristo Signore” (Luca 2,10-11). Je-an-Paul ha fatto anche una visita alla chiesa gre-co-ortodossa, costruita su una grotta, così comealla chiesa di rito Latino costruita dai Francesca-ni nel 1950. È stato ispirato dalle parole dellaScrittura inscritte su una targa in terracotta fissa-ta alla grotta: Gloria in excelsis Deo et in terrapax hominibus bonae voluntatis. La Luogotenen-za di Vancouver patrocina una scuola nello stes-so luogo, nella Parrocchia Nostra Signora di Fa-tima a Beit Sahour.

Il cammino di un nuovo membro: «Un atto della Provvidenzache è cominciato in Terra Santa e si è concluso a Roma»

Il Cavaliere Jean-Paul Sonnen, che ha ricevutorecentemente l’Investitura, saluta Papa Francesco.

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Per arricchire a livello spirituale i membri del-l’Ordine, abbiamo partecipato a diverse attivi-

tà. Per cominciare, possiamo ricordare la celebra-zione della Santa Messa, ogni mese, nella cancelle-ria e anche nelle diverse delegazioni e sezioni. Co-me facciamo da un certo tempo, abbiamo organiz-zato un ritiro spirituale di preparazione al tempodella Quaresima e della Settimana Santa a Léon,nella casa di Spiritualità Reale e insigne Collegiatadi Sant’Isidoro. Il ritiro si è tenuto dal 21 al 23 feb-braio con una grande partecipazione di Cavalieri eDame. Nel mese di marzo hanno avuto luogo leConferenze di Quaresima, seguite dalla Santa Mes-sa. Queste conferenze sono state tenute da PadrePablo Suarez. Abbiamo vissuto i Santi uffici delTriduo Pasquale, nella Reale Basilica di San France-sco il Grande. Le celebrazioni sono state segnate daun grande raccoglimento. Nelle altre sezioni e dele-gazioni, l’Ordine è stato ben rappresentato nei di-versi Uffici e ha partecipato anche alle varie proces-sioni della Settimana Santa.

Un capitolo congiunto per le due Luogotenenzespagnole

Bisogna anche segnalare il capitolo congiuntodelle due Luogotenenze della Spagna a Calatayud.Tutti i Cavalieri sono Canonici Onorari della Colle-

giata del Santo Sepolcro di Calatayud, Casa madredell’Ordine in Spagna che accoglie i due capitoli. Èper questo che il 17 maggio scorso ha avuto luogoil Capitolo Congiunto delle due Luogotenenze spa-gnole in questa Collegiata. Questo è un atto moltoimportante perché i Cavalieri dell’Ordine, canonicionorari di questa Collegiata, hanno preso possessodei seggi e hanno ricevuto il loro accreditamento.Si tratta di un bel documento con la nomina cano-nica per 65 Cavalieri.

Dopo tutte queste feste e celebrazioni, si è svol-to con una grandissima partecipazione il Pellegri-naggio in Terra Santa, dal 27 aprile al 4 maggio,presieduto dal Luogotenente. Il 12 e 13 maggio ilLuogotenente della Spagna Occidentale, con imembri del consiglio e molti Cavalieri e Dame,hanno accompagnato i loro fratelli portoghesi du-rante il Pellegrinaggio Internazionale a Fatima, pre-sieduto dal Patriarca Latino di Gerusalemme, SuaBeatitudine Fouad Twal.

Gli aspiranti Cavalieri e Dame hanno partecipa-to in giugno ad un ritiro alla Casa di Spiritualità diMaria Ausiliatrice a Majadahonda (Madrid). Que-sto momento è molto importante per gli aspirantiperché precede il loro ingresso nell’Ordine. Il 17 e18 ottobre ha avuto luogo la Veglia d’armi e la vigi-lia di Preghiera con l’Investitura dei nuovi Cavalierie Dame dell’Ordine a Madrid. Venerdì 17 ottobre

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ESPAÑA OCCIDENTAL (SPAGNA OCCIDENTALE)

L’Ordine si rinnova e accoglienuovi membri

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si è tenuta la Veglia d’armi nella Chiesa della Con-cezione Reale a Calatrava, presieduta dal cardinaleAmigo Vallejo, Gran Priore della Luogotenenza eoltre 100 Cavalieri e Dame vi hanno partecipato.L’indomani, sabato 18 ottobre, ha avuto luogo lasolenne celebrazione di investitura nella Reale Basi-lica di San Francesco il Grande di Madrid con 203Cavalieri e Dame. La cerimonia è stata presiedutadal Cardinale Gran Priore, che ha accolto 17 Cava-lieri e 6 Dame nell’Ordine. Erano anche presenti ilGovernatore d’Onore dell’Ordine Cavaliere di Col-lare, Pier Luigi Parola, il Luogotenente della Spa-gna Occidentale ed i rappresentanti di Francia,Belgio e Austria. Il 6 novembre scorso abbiamo ce-lebrato, nella Reale Basilica di San Francesco ilGrande, una messa solenne per le anime dei Cava-lieri e Dame della Luogotenenza deceduti nel corsodell’anno 2014.

Una fedele e profonda generosità per laTerra Santa

Per quanto concerne il secondo obiettivo del no-

stro Ordine, mantenere la nostra religione in TerraSanta ed aiutare i nostri fratelli che ci vivono, biso-gna sottolineare che i nostri obiettivi sono stati rag-giunti grazie alle quote di Cavalieri e Dame, le pro-mozioni di questi, le nuove entrate e i doni che ab-biamo ricevuto. A questo proposito, bisogna ricor-dare l’importante Cena di beneficenza del 7 giugnoche ha riscosso molto successo, grazie alla parteci-pazione di 390 persone. Anche la tombola è stata ungrande successo finanziario, grazie alla generosità eall’entusiasmo dei partecipanti e alla qualità dei pre-mi offerti in palio. A questa cena hanno assistitopersonalità del mondo delle arti, delle scienze, del-l’imprenditoria e dell’alta società madrilena, comeanche persone venute da altre regioni e province.

La luogotenenza è stata rappresentata con gran-de successo nelle diverse iniziative proposte dall’or-ganizzazione Nuevo Futuro realizzate nelle varie cit-tà, particolarmente a Madrid, con un grande standorganizzato da un gruppo di Dame dell’Ordine,aiutate da familiari, mogli e figlie dei Cavalieri, e al-tre persone che simpatizzano per il lavoro che l’Or-dine compie in Terra Santa.

Nel 2014, la Luogotenenza ha assicurato le pro-prie attività in periodo di grandissime difficol-

tà per i nostri fratelli perseguitati, particolarmentein Terra Santa, in Egitto ed anche in Iraq.

Le cerimonie di vestizione e d’Investitura dellapromozione San Luigi (dal nome del re di Francianato 800 anni fa), che hanno riunito il 6 settembre28 aspiranti, resteranno un momento di eccezionalespiritualità per tutti i partecipanti, accolti da Mons.Michel Dubost nella maestosa cornice della catte-drale della Risurrezione a Évry, la più moderna diFrancia (1991). Il Gran Maestro ci ha onorati anco-ra della sua presidenza, e abbiamo avuto il piaceredella presenza dell’Assessore, del Governatore Ge-nerale, del Cancelliere e quella di altri membri delGran Magistero, così come quella dei rappresen-tanti del Nunzio apostolico e degli Ordini fratelli,

di Malta e di Saint-Jean-Grand Bailliage de Bran-denburg, ed eccezionalmente del Gran Cancellieredella Legione d’onore, primo Ordine onorificofrancese. La Veglia d’Armi e di preghiera celebratanella chiesa capitolare Saint-Leu-Saint-Gilles di Pa-rigi, sotto la presidenza di Mons. Antonio Franco,Assessore dell’Ordine e già Nunzio apostolico inTerra Santa, ha costituito un altro momento impor-tante di queste cerimonie.

Il ritiro nazionale annuale è stato organizzato aSaint-Laurent-sur-Sèvre nella Vandea, dal 14 al 16marzo, su un tema molto attuale “Cavalieri e Da-me, viviamo cristianamente i conflitti e costruiamola pace”. Questo argomento è stato trattato dal-l’abate Pierre-Édouard de Bruchard che, successi-vamente, è stato insignito dell’Ordine della Legiond’onore. Salutiamo l’eccellente organizzazione dei

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FRANCE (FRANCIA)

Una missione portata avantiin circostanze difficili

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nostri confratelli della nuova Sezione della Vandeache hanno saputo accogliere perfettamente una ses-santina di Dame e Cavalieri nella città di san Louisde Montfort.

Non dimenticheremo di segnalare due novitàdella Luogotenenza: la creazione di un sito compo-sto già da oltre 450 pagine e parecchi abbonati trale altre Luogotenenze dell’Ordine, oltre all’organiz-zazione di un pellegrinaggio della Luogotenenza inTerra Santa dal 19 al 28 ottobre sotto la direzionespirituale di Padre Antoine-Louis de Laigue, Prioredella provincia di Parigi.

I benefici della Giornata di solidarietà con laTerra Santa, organizzata il 30 novembre nella no-stra Chiesa capitolare Saint-Leu-Saint-Gilles, sonoandati a raggiungere integralmente i fondi regolar-mente inviati al Gran Magistero. La Luogotenenzaha inviato così quasi 200.000 euro (11.000 euro a ti-tolo di offerte per Gaza dopo l’invito fatto l’11 ago-sto) per circa 400 aderenti paganti. Un’Associazio-ne di membri della Luogotenenza era stata creata

nel 2013 ed è l’unica riconosciuta dal Gran Magi-stero e dal Patriarcato latino di Gerusalemme. Aciò è stata aggiunta la creazione a fine agosto di unfondo di dotazione. Questo fondo, formalmente le-gato all’Associazione dei membri della Luogote-nenza, permetterà d’ora in poi di raccogliere, inesenzione d’imposta, tutti i fondi provenienti da of-ferte o eredità.

Il Luogotenente, Pierre Murret-Labarthe, e ilsuo Consiglio, così come i responsabili nazionalidella Luogotenenza, hanno beneficiato, nel corsodell’anno, di molti incoraggiamenti da parte delcardinale Edwin O’Brien, Gran Maestro, e delGran Magistero, durante le difficili circostanze isti-tuzionali. È così che la Luogotenenza, forte delleproprie convinzioni, dei propri valori, dell’attacca-mento e dell’ubbidienza agli impegni presi da ogniDama e da ogni Cavaliere nel momento dell’entratanell’Ordine, del suo profondo rispetto per il GranMaestro e per il Santo Padre, continua la sua mis-sione.

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Nel corso della visita ai membri della Luogotenenza di Francia, nel 2014, il Gran Maestro dell’Ordine del SantoSepolcro ha presieduto alle investiture nella Cattedrale di Évry, presso Parigi.

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La Delegazione Magistrale di Guam è stata fon-data nel 2012. Guam è una piccola isola nel Pa-

cifico Occidentale vicino a Manila che fa parte de-gli Stati Uniti d’America. La comunità della nostraisola ha il cuore rivolto verso i nostri fratelli e sorel-le cristiani della Terra Santa. Molto impegnata nellamissione del nostro Ordine, la Delegazione Magi-strale di Guam ha celebrato la sua prima cerimoniadi Investitura nel mese di settembre 2012, per oltre20 Cavalieri e Dame. Nel 2014, la nostra Delegazio-ne ha assunto l’impegno di far radicare ancor piùprofondamente la nostra Delegazione nell’Ordinecon l’arrivo di nuovi membri.

Fin dalla fine del 2013, i membri fondatori han-no risposto all’invito alle candidature. Il Consiglio,sotto la direzione del diacono Steven Martinez, Ca-valiere (Cerimoniere ecclesiastico), John Rivera,

Cavaliere (Cancelliere), e Joseph Gumataotao, Ca-valiere (Cerimoniere laico), ha introdotto un so-stanzioso processo di formazione di natura tale daorientare i nostri cuori verso la Terra Santa. I Cava-lieri, il Diacono Martinez e John Rivera, hanno por-tato avanti delle discussioni sugli insegnamenti delSanto Padre e hanno realizzato una programmazio-ne di insegnamenti sulla Dottrina Sociale dellaChiesa, sull’organizzazione dell’Ordine, come an-che sugli insegnamenti riguardo alla preghiera e al-la pietà.

Dodici candidati sono emersi dalla nostra for-mazione, fortificati nella loro decisione di servirel’Ordine e la sua missione. La data dell’Investituranon è stata scelta a caso: ha avuto luogo infatti il 14settembre, giorno della festa dell’Ordine dell’Esal-tazione della Santa Croce. La delegazione del Gran

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GUAM

Una Delegazione Magistrale in pieno sviluppo,i cui membri aspirano a diventare santi

Con grande gioia, la Delegazione Magistrale del Guam ha organizzato la cerimonia d’Investitura, il 14 settembre,giorno della festa dell’esaltazione della Croce.

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Priore, Mons. Anthony Sablan Apuron, Arcivesco-vo dell’arcidiocesi di Agana, ha presieduto la ceri-monia d’Investitura dei nuovi membri. Ci siamoriuniti nella Cattedrale Basilica del Dolce Nome diMaria a Hagatna nell’isola di Guam per questa sto-rica occasione. Il reverendo Padre Eric Forbes, hacondiviso una bellissima omelia che ha fatto cono-scere alla congregazione il lavoro dell’Ordine inMedio Oriente. Il Delegato Magistrale Rodney Ja-cob ha letto le parole del Governatore GeneraleBorromeo secondo le quali «in questo momento, laquestione della pace è ancora lontana da una solu-zione e l’incertezza dell’avvenire provoca molta in-quietudine tra le persone e le minoranze cristianein Terra Santa». In questo contesto, abbiamo tra-

smesso le parole indirizzateci per questa occasionedal Gran Maestro cardinale O’Brien, riconoscendoil lavoro zelante della Delegazione per accettare lasfida dell’orientamento dell’Ordine: «Questo onoreè molto più che un onore: è, al tempo stesso, unimpegno solenne e ben informato da parte di ogninuovo membro verso una santità personale piùprofonda, e uno sforzo serio per contribuire allacontinuità e alla crescita della Fede nella Terra diNostro Signore, sempre più assediata».

La nostra Delegazione con i suoi nuovi membri,intensamente consapevole dell’emergenza della si-tuazione in Terra Santa, dedica le proprie preghieree il proprio servizio in comunione con la missionedell’Ordine e della Chiesa in Terra Santa.

Charles Kelly è il quinto Luogotenente dalla na-scita della Luogotenenza nel 1986. Si è insedia-

to come nuovo Luogotenente il 24 gennaio, duran-te il pellegrinaggio della Luogotenenza al Santuario

di Nostra Signora di Knock, durante una cerimoniapresieduta dall’arcivescovo Michael Neary e allapresenza di Mons. Charles Brown, Nunzio aposto-lico in Irlanda. Il Cardinale Gran Maestro era rap-

presentato dal Professor Bartholo-mew McGetterick del Gran Magi-stero.

L’Ordine ha partecipato il 6 lu-glio alle celebrazioni nazionali orga-nizzate per la festa del Primatemartirizzato, il Santo Oliver Plun-ket, a Drogheda nella Contea diLouth. La messa è stata presiedutadal cardinale Sean Brady e l’omeliaè stata tenuta dal Padre superioredell’abbazia di Downside nel So-merset. Undici membri dell’Ordinearrivati dalla Germania hanno par-tecipato insieme ai loro colleghi ir-landesi. La messa per la regione set-tentrionale dell’Irlanda ha avutoluogo nella Cattedrale San Pietro aBelfast il 3 maggio. Mons. AnthonyFarquhar ha pronunciato l’omeliaper i cinquantasei membri ed invi-

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IRELAND (IRLANDA)

Pellegrinaggio al santuario di Knockinsieme al nuovo Luogotenente

Il Barone Cyril Woods di Slane ha ricevuto dal Luogotenente CharlesKelly la Croce con placca d’oro al Merito, in presenza di MonsignorCharles Brown, Nunzio in Irlanda.

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tati dell’Ordine. Dopo la messa, i partecipanti si so-no recati al castello di Belfast dove era stato orga-nizzato un pranzo per l’occasione.

Nel mese di luglio, sette nuovi membri hannoricevuto l’Investitura dalla Luogotenenza. Ci sonostate in seguito diciassette promozioni nel corsodella veglia di preghiera alla vigilia dell’Investituranella Grande Cappella, a Maynooth. Dal 6 al 15settembre, il Luogotenente ha accompagnato 30membri ed invitati nel corso di un pellegrinaggio inTerra Santa. I membri della Luogotenenza sonostati i primi pellegrini a visitare la Terra Santa dopole recenti agitazioni.

Infine, sempre nel 2014, sono stati accordatidall’Ordine due riconoscimenti rari. Alla cena diTerra Sancta organizzata in ottobre dalla Luogote-nenza a Dunboyne Castle, il Barone Cyril Woods diSlane ha ricevuto la più alta decorazione che l’Or-dine può accordare, la Croce con placca d’oro alMerito, per il suo servizio all’Ordine. La Croce alMerito è stata consegnata anche ad Eric Dumas nelcorso dell’Investitura del mese di luglio al Collegiopontificio di Maynooth, per il suo generoso lavorovolontario a favore della Luogotenenza dell’Irlan-da, lavoro che ha riguardato, in particolare, il no-stro sito web tanto utilizzato.

Nel corso dell’anno 2014, la Luogotenenza perl’Italia Centrale ha motivato tutte le proprie

strutture territoriali affinché operassero coralmenteper raggiungere le finalità proprie di tre macro di-rettrici: la formazione spirituale (affidata alla curadei Priori); la vita associativa (affidata alle strutturedelegazionali); e la vita di relazione (affidata alla di-mensione comportamentale del singolo).

Per la prima finalità si è provveduto a promuo-vere numerosi pellegrinaggi sia in Terra Santa(coinvolgendo, in particolare, i nuovi ammessi) siain alcuni Santuari Mariani. Tutte le Delegazionihanno preparato ritiri spirituali in occasione dei pe-riodi forti del calendario liturgico che hanno vistola convinta e raccolta partecipazione di tanti. Lapia pratica della celebrazione del 1° venerdì delmese si è svolta, come è tradizione, nella Basilicaromana di Santa Prassede e ha registrato un vastoconcorso di Cavalieri e Dame molto coinvolti, inparticolare, nell’ascolto delle profonde omelie delGran Priore Mons. Franco Croci, omelie che laLuogotenenza sta raccogliendo affinché venganopubblicate nel consueto “Quaderno di Spiritualità”da mettere a disposizione di tutti coloro che ne de-siderano una rilettura personale più raccolta e me-

ditata.Possiamo ben dire che, in tutte queste occasio-

ni, anche agli occhi di osservatori estranei, sono sta-te date concrete dimostrazioni di unità, di soliditàe, soprattutto, di credibilità in tempi in cui la testi-monianza diventa il valore qualificante ed esporta-bile del nostro credere.

Per la seconda finalità si è provveduto ad orga-nizzare numerose conferenze, spesso ospitate inluoghi storicamente e artisticamente pregiati, su ar-gomenti pertinenti e di attualità nonché visite cul-turali guidate ed illustrate da esperti e specialisti. Atali iniziative hanno, talvolta, fatto seguito agapifraterne nel convincimento che, anche a tavola, siapossibile trascorrere, in semplicità, momenti coin-volgenti di sincera amicizia.

Fra le iniziative più importanti promosse dallaLuogotenenza per l’Italia Centrale si ricordano ipellegrinaggi in Terra Santa della Sezione Roma,della Delegazione di Civitavecchia-Tarquinia, dellaDelegazione di Viterbo, della Delegazione di Alba-no e della Delegazione di Frosinone, come anche ilpellegrinaggio a Lourdes della Delegazione di Tivo-li-Guidonia e il pellegrinaggio della Luogotenenzain occasione della Festa della Beata Vergine Maria

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ITALIA CENTRALE

La coerenza evangelica dei Cavalierie delle Dame è una testimonianzache il mondo attende

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Regina della Palestina a Roma presso il Complessodelle Tre Fontane, alla grotta della Vergine della Ri-velazione.

Fra gli altri eventi va fatta menzione della ceri-monia della Veglia d’Armi e Investitura della Sezio-ne Lazio e della cerimonia della Sezione Abruzzo eMolise a Chieti per il passaggio del vessillo al nuo-vo Preside. L’Ordine è stato infine rappresentato,grazie alla partecipazione della Sezione Roma, allaCelebrazione del Corpus Domini a San Giovanni inLaterano e processione fino a Santa Maria Maggio-re, oltre che durante l’omaggio floreale alla Madon-na Immacolata a Roma in Piazza di Spagna.

L’anno si è chiuso con la suggestiva Veglia d’Ar-mi e la solenne Cerimonia di Investitura organizza-ta dalla Sezione Roma, con più di cinquanta ammit-tendi, nelle basiliche di Santa Maria Maggiore e diSan Giovanni in Laterano il 5 e 6 dicembre.

Un lavoro paziente di conversione del cuore

Per la terza finalità si è partiti da questo interro-gativo: riposto il mantello, con tutti i suoi significaticosì pregnanti, che ne è del Cavaliere nella vita ditutti i giorni quando deve confrontarsi con realtàdiverse, difficili, a volte anche ostili?

Le due precedenti macro direttrici devono con-correre a prepararlo adeguatamente a tale confron-to impedendogli di perdere la sua identità per con-servargli la stessa credibilità di quando indossa ilmantello. Su questo è stato costante l’impegno diPriori, Presidi e Delegati perché fosse compresal’importanza della formazione auspicata dal SantoPadre a tutti i livelli, dal Gran Maestro ai Priori.Gesù stesso aveva ricordato ai suoi discepoli chesarebbero stati riconosciuti come tali nella misurain cui avessero saputo dare testimonianza di unità,coerenza ed amore.

Purtroppo spesso si dimentica che solo la nostratestimonianza di amore reciproco e sincero, corro-borata dallo Spirito e dalle opere può spiegare, agliuomini del nostro tempo, il senso del nostro impe-gno e l’offerta di Cristo, morto e risorto affinchétutti abbiano la vita eterna. Indubbiamente tuttoquesto richiede un paziente lavoro di conversionedel cuore, un impegno che è fatto essenzialmente diascolto della Parola di Dio e di accoglienza docile efiliale della Sua Legge. Questo comune impegno haanche spalancato le porte ad amicizie più profonde,a solidarietà più aperte e al desiderio di fare “co-munità”.

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vili e militari e di una folta rappresentanza di Cava-lieri da tutta la Luogotenenza. La terza investiturasi è svolta infine il 20 dicembre nella cattedrale diLucera, organizzata dalla Delegazione di Lucera-Troia, di cui ricorre il 15° anniversario della istitu-zione, con l’ingresso di dieci nuovi Cavalieri e Da-me e la promozione di sette.

Attività della Luogotenenza, delle Sezionie Delegazioni

Anche quest’anno, il 5-6 aprile, si è svolta nellasuggestiva cornice dei Sassi di Matera la pia ceri-monia della “Via Crucis” fortemente voluta dalLuogotenente Saltino. Le cattive condizioni atmo-sferiche hanno purtroppo impedito la tradizionaleprocessione con le stazioni nei rioni Sassi e l’interacerimonia si è svolta all’interno dell’antica chiesa diS. Pietro Caveoso nel cuore dei Sassi materani.

In occasione della Santa Pasqua e del Natale sisono svolti i rituali scambi di auguri tra il Luogote-nente – accompagnato da una significativa rappre-

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ITALIA MERIDIONALE ADRIATICA

Una Luogotenenza in costante crescitache moltiplica le iniziative originali

Dopo la conferma per il secondo quadriennio, ilLuogotenente Rocco Saltino ha provveduto al-

la nomina del nuovo Consiglio, al quale ha affidatolo studio per la redazione del Regolamento di Luo-gotenenza. Al Consiglio, inoltre, ha confermato lacura del sito Internet della Luogotenenza(www.oessg-lgtima.it). La Luogotenenza è costitui-ta da 7 Sezioni e 21 Delegazioni e annovera 1040membri: 738 Cavalieri, 190 Dame, 112 Ecclesiasticie si avvale per la guida spirituale del Gran PrioreMons. Francesco Cacucci, Arcivescovo Metropolitadi Bari-Bitonto. Il Luogotenente Saltino, inoltre, hainiziato quest’anno una visita programmatica in tut-te le Sezioni e Delegazioni per incontrare i loromembri e consigli, per conoscere più da vicino lavita e le eventuali difficoltà dell’Ordine nelle singo-le realtà locali e per portare personalmente a questeil sostegno e la vicinanza della Luogotenenza.

L’incremento degli aderenti all’Ordine ha resonecessarie per la Luogotenenza tre cerimonie di in-vestitura: la prima organizzata dalla Sezione di Ta-ranto il 6 settembre 2014 nel Tempio di S. Domeni-co Maggiore – presieduta dalPriore, Mons. Filippo Santoro,Arcivescovo Metropolita di Ta-ranto – e che ha visto l’ingressodi otto Cavalieri e Dame e la pro-mozione al grado superiore diquattro; la seconda dalla Sezionedi Andria – in occasione del de-cennale della sua istituzione – il9 novembre 2014 nella Cattedra-le di S. Maria Assunta, presiedu-ta dal Priore Mons. Raffaele Ca-labro, Vescovo di Andria, con lanomina di nove nuovi Cavalieri eDame e la promozione di altrinove. Entrambe le cerimonie,precedute dalla rituale Vegliad’Armi, si sono svolte alla pre-senza del Luogotenente RoccoSaltino, di numerose autorità ci-

Nella Luogotenenza sono state necessarie tre cerimonie d’Investitura acausa dell’aumento dei membri dell’Ordine.

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sentanza di Consiglieri, Presidi, Delegati e Cavalieri– e il Gran Priore Mons. Francesco Cacucci pressol’Episcopio della Cattedrale di Bari. In occasionedel Natale un momento di catechesi sulla figura diNicodemo, ricordata dall’evangelista Giovanni, èstato guidato dal Gran Priore Cacucci.

Alcune Sezioni e Delegazioni hanno organizzatopellegrinaggi e ritiri spirituali, come la Delegazionedi Castellaneta al monastero di Camaldoli (24-27aprile) e la Delegazione Acquaviva-Santeramo alsantuario di S. Maria di Leuca (Pasqua).

La Sezione di Andria cura l’edizione di un An-nuario con l’illustrazione delle finalità dell’Ordine,nonché delle attività di formazione religiosa e dimanifestazioni per la raccolta fondi. Inoltre è da se-gnalare la pubblicazione Sallentina Tellus, curatadalla Sezione Salento, contenente originali contri-buti storici e con veste di vera e propria rivista sto-rica, arrivata al decimo anno di vita.

Raccolta fondi “Pro Terrasanta”

Per la raccolta di fondi straordinari da destinarealle iniziative dell’Ordine in Terra Santa (Israele,

Giordania, Cisgiordania, Gaza e Cipro), numerosesono le iniziative delle Sezioni e delle Delegazionidella Luogotenenza, tra le quali si annoverano alcu-ni Concerti (Sezione di Taranto-Jonio, 8 novembre;Delegazione di Castellaneta, 14 giugno; Delegazio-ne di Lecce, 13 dicembre).

Si distingue per la sua unicità il “Torneo di GolfCoppa Santo Sepolcro Pro Terra Santa”, organizzatodalla Delegazione di Castellaneta e ospitato nellasplendida cornice naturale di Riva dei Tessali. LaXIX edizione, svoltasi il 14 luglio 2014, ha ottenutol’alto patrocinio del Gran Magistero e delle Luogo-tenenze per l’Italia Meridionale Adriatica e perl’Italia Centrale Appenninica, oltre all’apprezza-mento del Gran Priore dell’Ordine, Sua Beatitudi-ne Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusa-lemme. Il Torneo di Golf Pro Terra Santa ha trova-to l’encomio anche a livello internazionale nelle pa-role del Governatore Generale Agostino Borromeoin occasione della riunione dei 29 Luogotenentid’Europa a Roma per il notevole prestigio acquisitonegli anni e per l’ottimo risultato a sostegno dellaTerra Santa.

Ogni anno vengono effettuati corsi di formazio-ne a carattere storico e sulla struttura dell’Or-

dine obbligatori per tutti gli ammittendi e tenuti alivello di Luogotenenza, sia a Milano che a Padova.A livello delle Delegazioni vengono invece organiz-zati dei momenti di formazione a carattere spiritua-le. Questi ultimi si sono tenuti nel 2014 a Milano(22 febbraio e 20 settembre) e a Padova (8 marzo e15 novembre). Nelle diverse Delegazioni hanno an-che luogo mensilmente incontri per la recita delSanto Rosario e meditazioni.

A cura di Mons. Oscar Cantoni, Vescovo diCrema, Grand’Ufficiale e Gran Priore di Luogote-nenza, e con l’ausilio dei Priori è stato redatto unopuscoletto intitolato “Regola di vita per Cavalierie Dame” che è stato inviato a tutti i membri e con-

segnato ai nuovi Cavalieri e Dame nel giorno dellaloro Investitura.

La Luogotenenza ha poi avuto la gioia di potervivere dal 24 giugno al 1° luglio 2014 il Pellegrinag-gio di Luogotenenza in Terra Santa guidato da DonGianni Naletto e dal Cavaliere Mauro Beccherle,Delegato della Delegazione di Verona.

L’8 luglio 2014 presso la Prefettura di Milano èstata consegnata da parte del Luogotenente SilverioVecchio, Cavaliere di Gran Croce, l’insegna al gra-do di Cavaliere di Gran Croce al Dott. Paolo Fran-cesco Tronca, Prefetto di Milano.

Il 26 ottobre, nel Duomo di Vercelli è stata cele-brata la ricorrenza della Patrona del nostro Ordine,la Beata Vergine Maria Regina della Palestina el’Investitura a Grand’Ufficiale di Mons. Marco Ar-

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ITALIA SETTENTRIONALE

La formazione è fondamentaleper i membri dell’Ordine

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nolfo, Arcivescovo di Vercelli, che ha presieduto il rito reli-gioso. Nutrita la partecipazione dei Cavalieri e delle Damenonché degli ammittendi.

Il gran numero di fedeli presenti in quell’occasione haavuto inoltre la possibilità, attraverso un breve intervento daparte del Luogotenente, di conoscere in sintesi che cosa èl’Ordine e i suoi compiti.

Infine, le Cerimonie di Investitura di nuovi Cavalieri eDame nel 2014 sono state celebrate il 21 giugno e l’8 novem-bre a Milano nella Chiesa di Santa Maria della Pace. Entram-be le Cerimonie sono state presiedute da Mons. Oscar Can-toni, Vescovo di Crema, Grand’Ufficiale e Gran Priore dellaLuogotenenza.

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A sinistra: il libretto sulla “Regola di Vita” per Cavalieri e Dame.Sotto: la celebrazione delle Investiture a Milano.

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Quest’anno l’Ordine ha partecipato alle celebra-zioni in onore di S. Agata patrona di Catania,

sia organizzando un incontro di formazione nellachiesa capitolare di San Giuliano, inserito nel pro-gramma ufficiale, sia partecipando alla celebrazionepresieduta dal cardinale Angelo Bagnasco e conce-lebrata da numerosi arcivescovi e vescovi delleChiese di Sicilia. Molto toccante il momento del-l’offerta della cera quando un cavaliere dell’Ordineassieme ad un confratello dell’Ordine di Malta han-no offerto nelle mani del Cardinale la cera per lalampada che arde davanti al sacro sacello.

Tra le iniziative più significative, è ancora vivo ilricordo della celebrazione dell’Investitura dei nuoviCavalieri e Dame svoltasi nel mese di maggio a Pa-lermo alla presenza del cardinale Edwin O’Brien,Gran Maestro dell’Ordine, e del cardinale PaoloRomeo, Gran Priore e Arcivescovo di Palermo.Particolarmente suggestiva la Veglia d’armi pressola Cappella Palatina dello storico Palazzo dei Nor-manni, già sede dei sovrani di Sicilia, e particolar-mente partecipata la celebrazione presso la Catte-drale di Palermo.

«L’obiettivo che dobbiamo raggiungere – cosìesortava il Gran Maestro – diventa dunque quellodi offrire la nostra speranza e la nostra gioia allenostre sorelle e fratelli cristiani di Terra Santa, permezzo della nostra solidarietà sia spirituale che ma-teriale, al fine di riuscire ad alleviare tutte le diffi-coltà e l’oppressione di cui soffrono quotidiana-mente.

L’appartenenza all’Ordine ci impone anche l’at-tiva partecipazione alla vita delle nostre diocesi diappartenenza e la collaborazione con i nostri parro-ci alle opere di carità spirituali e temporali. I nostrimembri debbono impegnarsi davvero a fondo perriuscire a fungere da fermento della Risurrezione inciascuna comunità cristiana, fornendo una chiaratestimonianza del fatto che l’amore e la vita di Cri-

sto sono profondamente vivi nelle esistenze di cia-scuno di noi.

Oggi mi congratulo con i nostri membri più re-centi che riceveranno l’investitura, mentre ringraziotutti i membri della Luogotenenza di Sicilia e inparticolare il cardinale Paolo Romeo e il ProfessorGiovanni Russo, Cavaliere di Gran Croce».

Domenica 15 giugno, nella Cattedrale di Calta-girone, durante una celebrazione eucaristica presie-duta da Mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagiro-ne, è stata ufficializzata la costituzione della Dele-gazione di Caltagirone che, assieme a quella diPiazza Armerina, fanno capo alla Sezione di Cata-nia. Hanno partecipato alla liturgia il Luogotenenteper l’Italia-Sicilia Prof. Giovanni Russo, Cavalieredi Gran Croce, il preside della Sezione di Catania eGrand’Ufficiale Prof. Giancarlo Scardillo, e il dele-gato della Delegazione di Caltagirone e Commen-datore, Dott. Mario Palmisciano.

«Salutiamo con gioia la nascita della Delegazio-ne di Caltagirone dell’Ordine del Santo Sepolcro diGerusalemme – ha affermato Mons. Peri – la loro èuna presenza di impegno in un ministero che, rife-rendosi al Santo Sepolcro, ci richiama all’originedella nostra speranza: a Gerusalemme dove tutto èiniziato. La Delegazione rappresenti un segno, unrichiamo e un rimando alla centralità del misteropasquale nella nostra vita, mistero del quale il Se-polcro del Signore è un’icona in negativo: il Sepol-cro è infatti vuoto del corpo di Cristo, ma è pienodel suo corpo glorioso, della speranza missionaria,dell’annunzio evangelizzatore».

La Delegazione di Caltagirone è composta da 10membri e il Priore è Mons. Calogero Peri.

Una preghiera incessante per la Terra Santa

Nel mese di luglio, sollecitati dal nostro GranMaestro, nelle varie Sezioni della Luogotenenza si è

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ITALIA SICILIA

Il Patriarca latino di Gerusalemmeha presieduto la celebrazioneper l’anniversario della Lacrimazionedella Vergine a Siracusa

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innalzata la preghiera costante per la Terra Santache ha vissuto momenti davvero gravi. Numerosisono stati gli incontri di preghiera per invocare lapace in quei luoghi e le manifestazioni tese alla rac-colta di fondi in favore delle opere che l’Ordinepromuove a sostegno delle popolazioni cristianeche là vivono. Ci siamo uniti spiritualmente con ilSanto Padre promuovendo veglie comunitarie epreghiera personale.

Sabato 30 agosto, la Luogotenenza Italia-Siciliaha ricevuto la visita del Patriarca Latino di Gerusa-lemme, Sua Beatitudine Fouad Twal. Il Presule èarrivato a Catania, ricevuto dal Luogotenente Gio-vanni Russo, e si è intrattenuto con un folto nume-ro di Cavalieri e Dame convenuti da diverse partidell’isola. Egli ha parlato diffusamente della dram-matica situazione della Terra Santa e della Siria edelle enormi sofferenze che sopportano quotidiana-mente quelle popolazioni martoriate. Ha spiegatoche è assolutamente necessario il nostro supporto,fatto soprattutto di preghiere e di sostegno finan-ziario. La Luogotenenza, la Sezione di Catania,quella di Palermo e la Delegazione di Trapani han-no consegnato al Patriarca un’offerta, a cui si sonoaggiunte nei mesi successivi quelle di tutte le altreSezioni e Delegazioni, per esprimere la vicinanza ditutti i Cavalieri e le Dame di Sicilia.

Il giorno successivo, domenica 31 agosto, SuaBeatitudine si è recato a Siracusa dove, nel Santua-rio della Madonna delle Lacrime, ha presiedutouna celebrazione eucaristica, nel 61° anniversariodella Lacrimazione della Vergine, che è stata conce-lebrata dal cardinale Paolo Romeo, dall’Arcivesco-vo di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo, dal-l’Arcivescovo Emerito di Siracusa, Mons. GiuseppeCostanzo e dal Vescovo della Diocesi di Mazara delVallo, Mons. Domenico Mogavero, alla presenza di

una numerosa rappresentanza di Cavalieri e Damedi Sicilia, guidata dal Luogotenente Giovanni Rus-so e dal Preside della locale Sezione, Nicola Garoz-zo, oltre a un grande numero di fedeli.

A settembre, su invito del Governatore Genera-le, la Luogotenenza Italia-Sicilia ha aderito pronta-mente all’“Appello per Gaza”. Il Luogotenente hainvitato tutti a fare la propria parte per «alleviarenel più breve tempo possibile le grandi sofferenzedei nostri fratelli di Gaza, a prescindere dal lorocredo religioso», Anche in questo caso i Cavalieri ele Dame non hanno mancato di generosità e pienasolidarietà verso la Terra Santa e i suoi abitanti.

Il 13 settembre, i Cavalieri e le Dame si sono re-cati in pellegrinaggio presso il Santuario della Ma-donna dei Miracoli in Mussomeli (Delegazione diCaltanisetta). Anche questo momento, vissuto nellapreghiera a Dio Padre per chiedere la pace e la giu-stizia per la nostra amata Terra Santa, rimarrà nelcuore dei Cavalieri e delle Dame per il caratterestrettamente semplice e ricco spiritualmente.

Infine, il 26 ottobre ha avuto luogo la solennecelebrazione della Beata Vergine Maria, Regina del-la Palestina e Patrona dell’Ordine, presso la Catte-drale di Caltagirone, presieduta dal Priore Mons.Calogero Peri, alla presenza di numerosi Cavalieri eDame provenienti da tutta la Sicilia, scelta volutadal Luogotenente per esprimere alla costituenteDelegazione di Caltagirone gioia, vicinanza e inco-raggiamento.

Durate tutto l’anno gli incontri di formazionereligiosa e culturale, inoltre, hanno sempre seguitoe tratto ispirazione dai messaggi, dalle riflessioni,insegnamenti ed esortazioni del Santo Padre, inparticolare dall’ultima Esortazione ApostolicaEvangelii Gaudium e dall’Instrumentum Laboris delSinodo sulla Famiglia.

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ENZEIl Gran Maestro e i

membri dellaLuogotenenza all’uscita

della celebrazione aPalermo durante la

quale il cardinaleO’Brien ha insistito

sull’importanzadell’impegno dei membri

dell’Ordine nella vitadiocesana.

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Sostenere con costanza i nostri fratelliin Terra Santa

Su invito dell’Arcivescovo del Lussemburgo, imembri della Luogotenenza hanno partecipato allacelebrazione del Giovedì Santo e alla commemora-zione del Venerdì Santo nella Cattedrale di Lus-semburgo. L’Ottava, un grande pellegrinaggio aNostra Signora del Lussemburgo, Consolatrice de-gli Afflitti e Patrona della città e del paese, è l’occa-sione per la Luogotenenza di manifestare pubblica-mente il suo attaccamento a Maria, Regina della Pa-lestina, e rivolgerle le sue preghiere in favore deicristiani in Terra Santa. La messa celebrata dalGran Priore e la partecipazione alla processione dichiusura sono i momenti più rilevanti per i membridell’Ordine.

Il Cerimoniere ecclesiastico della nostra Luogo-tenenza era stato nominato predicatore dell’Ottava2014 dall’Arcivescovo di Lussemburgo. Le sue pre-dicazioni sono state pubblicate in un libro che vie-ne venduto e i cui profitti vanno all’Ordine Eque-stre del Santo Sepolcro di Gerusalemme per soste-nere i nostri fratelli e sorelle in Terra Santa.

Quattro nuovi Cavalieri sono stati preparati e

Durante l’anno 2014, nella Luogotenenza delGranducato del Lussemburgo, nata da ven-

t’anni e composta oggi da 35 membri, gli incontrispirituali sono stati particolarmente numerosi.Questo ha permesso a Dame e Cavalieri di vedersiregolarmente e di pregare insieme per i cristiani inTerra Santa la cui situazione, nel corso di quest’an-no appena passato, è stata particolarmente difficile,addirittura drammatica.

I membri della Luogotenenza hanno assistitoogni primo venerdì del mese alla celebrazione del-l’Eucaristia presieduta dal Gran Priore, assistito dalCerimoniere ecclesiastico e dal Cappellano, oppureda uno di questi ultimi; dopo la messa c’è sempre lapossibilità di pranzare insieme e questo permette aimembri di discutere gli argomenti dell’attualità re-ligiosa e di informarsi sulle prossime attività. Comegli anni precedenti, Dame e Cavalieri si sono riunitiper una giornata al Monastero delle Monache Be-nedettine di Peppange per prepararsi alla Settima-na Santa e alla Festa di Pasqua. Dopo aver ascolta-to la conferenza di un padre gesuita sul tema “Con-vertirsi al Cristo” è stata celebrata una messa con laBenedizione delle Palme, seguita da un pranzo, do-ve si è discusso sul tema della conferenza.

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LUXEMBOURG, GRAND DUCHÉ DE (LUSSEMBURGO)

Sotto lo sguardo e la protezione della BeataVergine Maria, Regina della Palestina

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hanno ricevuto l’Investitura nel corso di una ceri-monia comune delle Luogotenenze del Belgio e delGranducato del Lussemburgo. Questa Investitura èstata preceduta, per la Luogotenenza del Grandu-cato, da una Veglia d’Armi e di preghiere che si ètenuta nella cornice intima della “Kräizkapell”(Cappella della Santa Croce) a Grevenmacher.

La Luogotenenza ha celebrato la festa dellaCroce Gloriosa e la festa della Beata Vergine Maria,Regina della Palestina, per la prima volta, nel Mo-nastero di Peppange. L’anno si è concluso con una

messa speciale per il tempo dell’Avvento celebratanella Chiesa decanale Saint Laurent de Grevenma-cher, di cui il Cerimoniere ecclesiastico è il curato-decano.

Rispondendo all’invito del Gran Maestro e delPatriarca di Gerusalemme, i membri della Luogote-nenza sono stati invitati a partecipare ad una rac-colta fondi che è stata anche diffusa ai credenti tra-mite un quotidiano del Lussemburgo, per sostenerematerialmente i fratelli e sorelle in Terra Santa e,particolarmente, la popolazione di Gaza.

Il 2014 è stato un anno importante per la nostraLuogotenenza. Al di là delle attività tradizionali

(riunioni mensili, feste dell’Ordine…), abbiamo,per la prima volta quest’anno, allungato il nostro ri-tiro di Quaresima da un giorno ad un week-end ditre giorni. Abbiamo vissuto questi tre giorni nel-

l’antica abbazia benedettina di Tihany, sulla magni-fica penisola del lago Balaton. Il Priore RichardKorzenszky ne è stato il Direttore spirituale.

In settembre, nella città di Vác, ha avuto luogouna edificante cerimonia di Investitura durante laquale Mons. Miklos Beer ha nominato 11 Cavalieri

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MAGYARORSZAG - HUNGARIA (UNGHERIA)

Un ponte di preghiera con la Terra Santa

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e Dame. Le giornate di Investitura si sono conclusecon la celebrazione del giubileo della cappella dellaSezione di Vác della nostra Luogotenenza, sotto ladirezione di Ákos Szalay, Grand’Ufficiale dell’Or-dine. Hanno partecipato a questa giornata di Inve-stitura anche i nostri fratelli e sorelle dell’Austria.

Dopo una pianificazione durata oltre un annoabbiamo partecipato, nel mese di ottobre, ad unpellegrinaggio in Terra Santa (includendo alcuniluoghi santi in Giordania) sotto la direzione delDott. Zoltan Somodi (Segretario) e di sua Eccellen-za Zsolt Szerencses (Gran Priore coadiutore). Ilpellegrinaggio è stato dedicato alla memoria delGran Priore coadiutore della nostra LuogotenenzaEörs Csordas, un grande appassionato della TerraSanta che ha rifondato il nostro Ordine dopo icambiamenti politici del 1989. Una targa comme-morativa è stata posta all’Ospizio Austriaco e inuna scuola francescana ad Acco. Una coppa liturgi-

ca incisa con il suo nome è stata offerta alla cappel-la francescana della Basilica del Santo Sepolcro.Abbiamo incontrato anche Sua Beatitudine così co-me il Custode di Terra Santa, il Padre francescanoPierbattista Pizzaballa.

I Cavalieri e le Dame rimasti in Ungheria, hannopartecipato parallelamente ad un pellegrinaggio alSantuario mariano di Szentkút (Sorgente sacra). Lafesta della Beata Vergine Maria, Regina della Pale-stina è stata celebrata in orari sincronizzati con inostri fratelli e sorelle in pellegrinaggio a Deir Ra-fat, formando così un ponte di preghiera tra l’Un-gheria e la Terra Santa.

Il ritiro dell’Avvento si è svolto a Budapest pre-dicato dal nostro Gran Priore coadiutore Zsolt Sze-rencsés, nella sua chiesa parrocchiale di Soroksár.

Professor Laszlo TringerGrand’Ufficiale, Luogotenente

Il motto che abbiamo adottato per le celebrazionidel 60° anniversario della Luogotenenza del-

l’Olanda dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcrodi Gerusalemme nel 2014 è: “Fiera ed incoraggian-te”.

Fiera: possiamo essere fieri di ciò che abbiamocompiuto in seno alla nostra Luogotenenza nel cor-so di questi ultimi 60 anni.

Incoraggiante: le attività nazionali e regionaliche hanno luogo nel nostro paese ci incoraggianol’un l’altro e, attraverso il nostro coinvolgimentonei progetti in Terra Santa, possiamo a nostra voltainfondere coraggio ai cristiani che vivono laggiù.

Abbiamo la fortuna di avere una Luogotenenzafiorente ed entusiasta. La nostra fraternità, i nostrilegami stretti, che mantengono uniti giovani e me-no giovani, sono d’importanza vitale. Dobbiamoamare questa catena generazionale e dobbiamocontinuare lo sforzo di prenderci cura di ogni anel-lo con rispetto e benevolenza. Sono questi anelliche ci collegano di generazione in generazione.

Per molti l’Ordine è una casa spirituale e frater-na. Lo si potrebbe paragonare ad un diamante pre-zioso. Vogliamo amare questo diamante e trasmet-terlo alle generazioni future. Durante questi 60 an-ni, oltre 500 fra Cavalieri e Dame hanno, in diversimodi, posto i loro talenti al servizio della Luogote-nenza dell’Olanda affinché diventasse ciò che è og-gi. I comitati e le sezioni hanno, anch’essi, fatto tut-to il possibile per raggiungere gli obiettivi dell’Or-dine, congiuntamente agli altri membri nel mondointero, perseguendo tutti gli stessi ideali.

Ci siamo sforzati di vivere la nostra fede, nellerelazioni con gli altri e all’interno delle nostre fami-glie, nel nostro contesto sociale come nella nostravita professionale. In modo particolare, in questomomento, mentre tante persone abbandonano lafede o sono alla ricerca di spiritualità, l’Ordine puòsvolgere un ruolo particolare e può essere un luogodove le persone possono rinnovare la propria fede.In quanto Ordine Equestre e in quanto Cavalieri eDame, siamo in contatto con i membri della Chiesa

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NEDERLAND (OLANDA)

Una Luogotenenza “fiera ed incoraggiante”che festeggia i suoi 60 anni

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d’Olanda e, dove possiamo, cerchiamo di portare ilnostro contributo a questa comunità.

Testimoni del pellegrinaggio versola Gerusalemme celeste

Il nostro giubileo di diamante ci dà delle buoneragioni per essere fieri. Portiamo la croce ed ilmantello del nostro Ordine con una fierezza appro-priata, ma anche con modestia, come segno dellanostra vocazione a sostenerci reciprocamente e asostenere i cristiani in Terra Santa, in ogni circo-stanza. Allo stesso tempo, la nostra gioia interiore ela fierezza della nostra fede sono un suolo fertileche nutre il nostro impegno nell’Ordine. Questo cipermette di incoraggiare e di offrire nuove possibi-lità a tutti coloro che incontriamo sul nostro cam-mino di vita, nel nostro pellegrinaggio verso laGerusalemme celeste.

I membri del nostro Ordine manifestano laloro appartenenza:

«Mi sento privilegiato per tutto quello cheho ricevuto: i talenti e le opportunità che mi so-no state accordate. Comprendo chiaramente ciòche la parabola dei talenti significa nel Vangelo.Per descrivere ciò che provo, utilizzerei la paro-la riconoscente, piuttosto che fiero. Non si trattadi farmi ammirare ma di mettere a frutto i doniche ho ricevuto. La tradizione non mi ostacolaperché ho uno stato d’animo positivo. Guardociò che è bene piuttosto che ciò che è male.Contiamo le nostre benedizioni!».

«Ciò che mi incoraggia e mi ispira maggior-mente, sono le numerose persone molto specialiche fanno parte del nostro Ordine e il caloredella fede che si prova. Sono membro dell’Ordi-ne da molti anni, ho lavorato con molte personee sono stato influenzato positivamente da loro.Credo che gli incontri a casa, organizzati nella no-stra regione, siano molto interessanti, perché le per-sone esprimono idee e punti di vista che talora so-no molto differenti dai miei. Questo mi fa rifletteree mi aiuta ad approfondire la mia fede e io ne sonomolto riconoscente. La mia fede si riflette nella miapersona e nel mio atteggiamento positivo. Trovoche l’idea che Dio ami tutti gli uomini, a volte man-chi nella Chiesa. Papa Francesco, tuttavia, trasmet-te bene questo messaggio. Per me, il Cristo è la piùgrande ispirazione. Mi mostra come devo vivere la

mia vita».«Essendo entrato a far parte dell’Ordine recen-

temente, non ho la necessaria memoria storica, maho notato che vi è tutta un’avanguardia di Cavalierie Dame che è entrata nell’Ordine, numerosa e rela-tivamente giovane. Essi formano una nuova genera-zione di membri che, pienamente inseriti nella vitaattiva e familiare, si mettono al servizio di ciò cheabbiamo in comune: la fraternità in una società inveloce mutamento. Perché, nella società di oggi,niente può più essere considerato come acquisito.Il cambiamento avviene ad un ritmo più veloce chemai. Nel bene e nel male, questa è una realtà. Inquesta società in veloce evoluzione, anche la fedenon è più una certezza, come lo era sessant’anni fa.Questo è spiacevole? Vediamo che, nel mondo in-torno a noi, le persone hanno un approccio molto

più cosciente alla loro fede. La loro scelta adesso èdecisa, a lungo ponderata. Oggigiorno scegliamodeliberatamente di impegnarci nella Chiesa e di vi-vere la fraternità cristiana».

La nostra Luogotenenza è un diamante che nondobbiamo nascondere. Il nostro dovere di fraterni-tà, di carità e di spiritualità è ancor più importanteoggi in quanto è fuori dal tempo.

Michael Brenninkmeijer Luogotenente dell’Olanda

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Sami El-Yousef, il direttore della Pontifical Mission forPalestine a Gerusalemme con il Luogotenente e ilCancelliere, alle cerimonie del 60° anniversario.

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Nel 2014 un grande pellegrinaggio in Terra San-ta è stato uno straordinario e importante mo-

mento per la Luogotenenza dell’Austria. Grazie al-l’iniziativa e alla direzione del Gran Priore Mons.Alois Kothgasser, arcivescovo emerito di Salisbur-go, oltre 90 persone (membri dell’Ordine, parenti eamici) hanno partecipato a questo pellegrinaggio.L’accompagnamento spirituale era assicurato, oltreche da Mons. Kothgasser, dai fratelli del nostro Or-dine, Mons. Paul Iby, vescovo emerito di Eisen-stadt, Padre Raimund Schreier, Padre Christian

Feurstein, il Prevosto Ernst Pucher, il Prelato Ru-dolf Schütz e il cerimoniere spirituale Mons. EwaldKiener. Il pellegrinaggio doveva condurci alle origi-ni della fede cristiana, alle radici dell’Ordine delSanto Sepolcro di Gerusalemme e alla Chiesa ma-dre di Gerusalemme. In occasione di questo pelle-grinaggio, secondo la missione dell’Ordine checonsiste nel sostenere i cristiani in Terra Santa, ildirettore del consiglio regionale per la Terra Santa,Peter Stögerer, ha potuto distribuire dei fondi con-siderevoli.

ÖSTERREICH (AUSTRIA)

Una crescita gioiosanelle undici sezioni austriache

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Per attirare l’attenzione delle persone sull’impe-gno caritatevole dell’Ordine Equestre in Terra San-ta, l’Ordine propone, nei mercati di Natale e Pa-squa, dei prodotti realizzati in Terra Santa (sculturein legno e olio di oliva).

La celebrazione annuale delle Investiture, chequesta volta ha avuto luogo in Stiria, e alla qualehanno partecipato circa 320 persone, è stato un al-tro momento importante nella vita dell’Ordine inAustria.

Il direttore della Caritas di Gerusalemme, PadreRaed Abusahlia, ha ringraziato l’assemblea capito-lare, in quel giorno di festa, per il sostegno dinami-co che l’Ordine Equestre offre al Patriarcato Lati-no e ha portato i saluti del Patriarcato Latino diGerusalemme nella persona di Mons. Fouad Twal,Gran Priore dell’Ordine Equestre del Santo Sepol-cro di Gerusalemme. Invitati e membri dell’Ordinedi nove luogotenenze europee hanno partecipato

all’Investitura con, alla loro testa, il Luogotenen-te di Slovenia, Professor Mag. Marjana Kos, e ilLuogotenente dell’Est della Spagna, Henric MasLopez.

In Austria, l’Ordine registra una crescita gioiosae a questo contribuisce, in modo essenziale, la vitaintensa dell’Ordine. Le Dame e i Cavalieri si ritro-vano regolarmente nelle undici sezioni locali. Peral-tro, è anche importante il contatto delle sezioni traloro così come i contatti con le sezioni dei paesi vi-cini. Così, nel 2014, ha avuto luogo un pellegrinag-gio a piedi da Bregenz ad Einsiedeln in Svizze-ra. Alcuni membri dell’Ordine delle sezioni di Bre-genz e di Innsbruck, con i loro familiari, hannopercorso a piedi 100 km durante il week-end delCorpus Domini. A Rapperswil, i pellegrini hannopartecipato anche all’”Incontro di San Pietro e SanPaolo” delle sezioni di Saint Gall, del paese diChur e di Zurigo.

Per descrivere le attività del 2014 della Luogote-nenza polacca dell’Ordine Equestre del Santo

Sepolcro di Gerusalemme, dobbiamo ritornare al2013, quando a Miechów, vicino a Cracovia, haavuto luogo per la prima volta una commemorazio-ne dell’introduzione in Polonia dell’Ordine religio-so dei Canonici Regolari, Custodi del Santo Sepol-cro di Gerusalemme, in occasione dell’850° an-niversario di questo avvenimento. Per prepararequesta commemorazione i canonici polacchi(“Boz·ogrobcy”) hanno compiuto unpellegrinaggio in Terra Santa sotto laLuogotenenza di J.E. Karol Bolesl/awSzlenkier, Grand’Ufficiale dell’Ordi-ne del Santo Sepolcro. Lo stesso an-no, il cardinale Kazimerz Nycz, Arci-vescovo Metropolita di Varsavia, èstato nominato Gran Priore dellaLuogotenenza dell’Ordine del SantoSepolcro in Polonia. Il cardinaleNycz ha sostituito il cardinale Józef

Glemp, Primate emerito della Polonia. Una cerimonia di Investitura nell’Ordine del

Santo Sepolcro ha avuto luogo nella cattedrale diKielce, il 7 giugno 2014. È stata seguita da unamessa presieduta dal cardinale Kazimierz Ryczn,Commendatore dell’Ordine e Vescovo ordinario diKielce. La cerimonia è stata preceduta il 6 giugnodal cerimoniale liturgico e dalla Veglia d’Armi e dipreghiera presieduta dal Sua Eminenza Mons.Piotr Skucha, Vescovo ausiliare di Sosnowiec, nella

chiesa parrocchiale di San Wojciech aKielce.

La grande preghiera dei canonici,proclamata solennemente in prepara-zione delle celebrazioni per i 2000 an-ni della Risurrezione, è stata incorpo-rata nella liturgia dell’Ordine durantel’Eucaristia presieduta da Mons. Zyg-munt Zimowski nella chiesa del San-to Sepolcro a Miechów il 15 giugno2014. Per prepararsi a questo anni-

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POLSKA (POLONIA)

Miechów, la “Gerusalemme polacca”,è in piena rinascita

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Gerusalemme a Miechów.

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versario, così importante per la Chiesa, i vescovi e isacerdoti hanno celebrato ogni mese, da questa da-ta, delle messe nel Santuario di Miechów (che ap-partiene all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro diGerusalemme) e continueranno a farlo fino al 2033.La visita alla chiesa del Santo Sepolcro e una pre-ghiera per la pace in Terra Santa completeranno lacelebrazione Eucaristica.

La visita del Patriarca di Gerusalemme a Miechów

Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, PatriarcaLatino di Gerusalemme e Gran Priore dell’Ordinedel Santo Sepolcro, è venuto in Polonia in occasio-ne della 3a edizione delle Giornate di Gerusalem-me a Miechów che si è tenuta il 6 e 7 settembre2014. I Cavalieri e le Dame della Luogotenenza po-lacca, con le delegazioni delle Luogotenenze d’Au-stria, d’Inghilterra e del Galles, hanno partecipatoalle cerimonie. I canonici polacchi hanno saputomantenere la tradizione cominciata dal Principe Ja-xa, il crociato che ha introdotto l’Ordine in Polonia850 anni fa. Miechów, la “Gerusalemme polacca”,sta rinascendo come uno dei centri di pellegrinag-gio più importanti d’Europa.

Dobbiamo ricordare, in particolare, la quantitàdi lavori che è stata compiuta sui siti religiosi piùimportanti della Terra Santa dal 2009, sotto il pa-

trocinio della Luogotenenza polacca dell’Ordine. Ilprimo regalo per la patria terrestre del Cristo è sta-to l’ammodernamento dell’illuminazione nella chie-sa di Santa Caterina di Alessandria, a Betlemme,adiacente alla chiesa della Natività. Questo fu intra-preso grazie alla donazione di Stanisl/aw Osmenda,Commendatore dell’Ordine e proprietario diun’impresa a Miechów. Dei nuovi proiettori sonostati installati nella chiesa di San Giuseppe a Naza-reth e nella chiesa di San Salvatore a Gerusalemme,all’inizio del 2013. I lavori di restauro sono statirealizzati da una società sotto la direzione di Alek-sander Piotrowski, Cavaliere dell’Ordine, cheha rinnovato anche la settima stazione della ViaCrucis, grazie ad una donazione fatta dalla sua fa-miglia. Sono inoltre stati installati nuovi proiettoried un sistema di sonorizzazione nella chiesa di Tut-te le Nazioni, così come nell’Orto degli Ulivi, inpreparazione del pellegrinaggio di Papa Francescoin Terra Santa. Una delle più grandi sfide con lequali si sono confrontati gli specialisti polacchiè stato l’impianto di illuminazione della basilicadell’Annunciazione a Nazareth che è stato finito il18 ottobre 2014.

Jacek RutkowskiCommendatore

Segretario alla Luogotenenza dell’Ordinedel Santo Sepolcro in Polonia

Per la Luogotenenza portoghese, l’anno 2014 èstato molto ricco di avvenimenti importanti. Il

13 e 14 marzo hanno avuto luogo le esequie del Pa-triarca Emerito di Lisbona, D. José Policarpo,Gran Priore Emerito della Luogotenenza del Por-togallo. A causa dei suoi stretti legami con il nostroOrdine, i Cavalieri del Santo Sepolcro sono stati in-vitati alle sue esequie ed hanno avuto il privilegio diformare un’ala d’onore, scortando il suo feretro du-rante tutto il corteo dalla Cattedrale fino a S. Vi-cente de Fora dove il suo corpo è stato deposto nel-la tomba. Questo avvenimento è stato ampiamenteripreso dai media.

Nel mese di maggio, il Portogallo ha avuto

l’onore di ricevere la visita di Sua Beatitudine il Pa-triarca latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal,per presiedere alle cerimonie del Santuario di Fati-ma (il 12 e 13) e per partecipare ad un simposio or-ganizzato dalla Luogotenenza del Portogallo e dal-l’Università Cattolica portoghese sulla situazionedei Cristiani in Terra Santa e in Medio Oriente. Nelcorso della sua visita, il Governo portoghese haconferito a Sua Beatitudine la Gran Croce dell’Or-dine al Merito per avere reso importanti serviziumanitari.

Sempre a maggio, un gruppo di ventisei pelle-grini, composto da Cavalieri e Dame della Luogo-tenenza del Portogallo e amici dell’Ordine, ha ac-

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PORTUGAL (PORTOGALLO)

Un anno storico

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compagnato Papa Francesco durante la sua VisitaApostolica in Terra Santa. Com’era accaduto al-l’epoca del Pellegrinaggio di Papa Benedetto XVI,la Delegazione portoghese dell’Ordine era la piùnumerosa.

Il 18 e 19 ottobre, si è svolta la visita in Porto-gallo di sua Eminenza il cardinale Edwin O’Brien,la seconda visita di un Gran Maestro dell’Ordinenel nostro paese, per presiedere, a Coimbra, le Ce-rimonie di Investitura di 19 nuovi membri dell’Or-dine, in occasione della fondazione della Delegazio-ne Centro della Luogotenenza del Portogallo.

Infine, a novembre, di fronte alla terribile situa-zione in Terra Santa e nel Vicino Oriente, e creden-do fermamente che la preghiera sia la strada perl’unità e per la pace, la Luogotenenza del Portogal-lo, su raccomandazione del suo Gran Maestro, haorganizzato, il 19 novembre a Lisbona, un incontrodi preghiera per la pace nel Medio Oriente presso ilMonastero dei Geronimiti. All’incontro hanno par-tecipato il Gran Priore, il Patriarca di Lisbona e icapi religiosi delle comunità ebraica, ortodossa emusulmana. L’esperienza è stata realizzata seguen-do l’esempio dell’incontro organizzato da PapaFrancesco nello scorso giugno.

Con questi avvenimenti si sono concluse, il 31dicembre, le funzioni come Luogotenente del Por-togallo del Grand. Uff. Gonçalo Figueiredo de Bar-ros.

«Perché ci incontriamo solamente due o trevolte all’anno? Perché sembriamo essere di-

visi, mentre condividiamo una stessa fede, uno stes-so atteggiamento e la medesima inclinazione versola carità, gli stessi valori cristiani?».

Di fronte a queste domande, il Luogotenentedel Portorico, Santiago Ramos, ha chiesto allo Spi-rito Santo di aiutarlo e ha avuto l’idea di stabilire

ufficialmente, nella sua Luogotenenza, un program-ma in vista dell’arricchimento spirituale della vitadi ogni Cavaliere e Dama del Santo Sepolcro. Do-vevamo trovare un calendario di avvenimenti spiri-tuali che ravvivasse la fede cattolica del gruppo du-rante una serie di incontri, nel corso dell’anno, chepermettessero ai membri di riunirsi senza spese,per aiutare i meno fortunati e la nostra Chiesa.

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PUERTO RICO (PORTORICO)

Un “percorso” spirituale che potrebbeispirare tutto l’Ordine

Processione dei Cavalieri del Santo Sepolcro alsantuario mariano internazionale di Fatima, durantele cerimonie presiedute da Sua Beatitudine ilPatriarca Latino Mons. Fouad Twal, il 13 maggio2014.

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Queste questioni occupavano la mente del Luogo-tenente del Portorico dell’Ordine del Santo Sepol-cro di Gerusalemme. Qualcos’altro, tuttavia turba-va il suo spirito mentre si chiedeva come fare a dareun nuovo dinamismo alla sua Luogotenenza. Vede-va che alcuni membri pagavano le loro quote an-nuali ma non frequentavano le poche attività - l’In-vestitura dei nuovi membri, il ritiro di quaresima ela cerimonia del Venerdì Santo. Allora pensò: «Checontribuiscano finanziariamente è una buona cosa,ma desidero far fruttare i loro doni con qualcosa dipiù prezioso: l’arricchimento della loro vita spiri-tuale» e progettò degli eventi con un contenuto spi-rituale e religioso che risvegliassero lo spirito digruppo e stimolassero un’azione da presentare col-lettivamente al Signore.

Così è nato il “Percorso di devozioni…”. I puntidi sospensione indicano che ci sarà una serie di no-vene legate ad alcune devozioni particolari. Abbia-mo cominciato da una novena dedicata al SacroCuore di Gesù che ha avuto luogo il primo venerdìdi ogni mese, per nove mesi, basata sulle promessedi Gesù Cristo a Santa Marguerite-Marie Alacoque.In sintesi, la novena promette, tra l’altro, che “tuttele persone che ricevono la Santa Comunione, du-rante nove primi venerdì del mese consecutivi, rice-

veranno la grazia della penitenza finale: non mori-ranno quindi in disgrazia senza ricevere i sacramen-ti. Il mio divino Cuore sarà il loro rifugio in quel-l’ultimo momento”.

Alcune novene per camminare insiemenella fede

Le novene sono un mezzo eccellente per riceve-re numerosi benefici: in primo luogo permettono aimembri della Luogotenenza di incontrarsi volonta-riamente almeno nove volte in più per anno. Poi,non vi sono spese straordinarie da sostenere poichétutto ciò che viene richiesto è la promozione dellanovena per incoraggiarne la partecipazione. Inoltre,i membri si sentono motivati a partecipare e ad in-vitare le loro famiglie e quelle di altri candidati chedesiderano entrare a far parte dell’Ordine. Infine lacosa più importante è che i nostri fratelli vengonoincoraggiati a partecipare per ricevere le grazie del-le Dodici Promesse di questa novena molto parti-colare.

Questa novena è durata nove mesi. La Luogote-nenza continua adesso la serie con altre novene, co-me la Novena del Sacro Cuore di Maria, la Novenadella Divina Provvidenza, la Novena allo SpiritoSanto, la Novena agli Angeli Custodi e la Novenaper le anime del Purgatorio. Si tratta di un pro-gramma strutturato. Alcune novene sono per novesettimane, nove giorni o nove momenti di preghieradurante la giornata. L’obiettivo è quello di incorag-giare volontariamente, e in modo molto personaleall’interno del gruppo, i Cavalieri e le Dame a por-tare la loro attenzione ad una novena per la qualesentono particolare devozione e che, in un modospeciale, arricchisce la loro vita spirituale.

Ma c’è di più: le novene non sono esclusivamen-te delle attività private riservate ai membri dell’Or-dine. Tutta la comunità cattolica è invitata a parte-cipare. A Portorico, abbiamo scelto le città più im-portanti dell’isola: San Juan, Ponzio e Mayagüez.Nei giorni di novena, in queste tre città, celebriamoquasi simultaneamente la Novena e la messa dellagiornata. In questo modo, favoriamo lo spirito diunione e di partecipazione collettiva tra i fedeli del-le tre città.

Raccomandiamo, senza alcuna riserva, a tutte leLuogotenenze del mondo, di sviluppare il proprio“Percorso di devozioni…”.

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Da sinistra a destra: Santiago Ramos, Luogotenentedel Portorico, il cardinale Edwin O’Brien e il ViceGovernatore Patrick Powers, in occasione dellavisita del Gran Maestro a Portorico.

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Il 2014, per la Luogotenenza scozzese, è comin-ciato con un ritiro nel bel convento delle Suore

di Schoenstatt. Il convento e la cappella sono situa-ti alle pendici delle colline di Campsie, giustoa nord di Glasgow. Questo luogo è ideale per lameditazione e la preghiera. Il ritiro, svoltosi in unweek-end, ha avuto come direttore spirituale il re-verendo Padre Michael McMahon, Cavaliere eccle-siastico della Luogotenenza.

Nel mese di maggio, 30 Cavalieri, Dame ed ami-ci, accompagnati dal Gran Priore, Mons. MarioConti, Arcivescovo emerito, e dal LuogotenenteRitchie Greig, si sono recati in pellegrinaggio in Ba-viera, più precisamente a Regensburg. Esiste un le-game stretto tra la Scozia e la Baviera, dove i sacer-doti ed i monaci della Scozia hanno contribuito lar-gamente allo sviluppo della Chiesa. C’è anche unlegame tra il Santo John Ogilvie, un santo dellapost-riforma scozzese e la Baviera. Il pellegrinaggioè stato un grande successo dovuto in gran parte alladirezione del Dott. Hermann Reidel, un Cavalierebavarese che ha messo a nostra disposizione la suavasta esperienza, permettendoci di visitare chiese

ed edifici e di farci beneficiare della sua conoscenzadella storia ecclesiastica della regione. Alcuni pontisi sono costruiti tra Scozia e Baviera.

Per la celebrazione del Corpus Christi, i membridella Luogotenenza hanno raggiunto i parrocchianiper la messa alla chiesa dedicata al Corpus Christi.Questa parrocchia è la parrocchia del Cerimoniereecclesiastico, reverendo Padre Michael Conroy,Commendatore. Cavalieri e Dame si sono mescolatiai primi comunicandi con grande piacere di tutti.

Nello stesso mese, Cavalieri e Dame hanno assi-stito alla cerimonia di insediamento di Mons. Toal,Grand’Ufficiale e Vescovo di Argyll, come Vescovodi Motherwell.

Nel mese di settembre, il 25° anniversario dellafondazione della Luogotenenza scozzese è statocontrassegnato dalla veglia di preghiera e dalla ceri-monia di Investitura nella cattedrale di Sant’An-drew a Glasgow durante la quale tre nuovi Cavalie-ri hanno raggiunto l’Ordine. Sempre nel mese diSettembre, quindici membri hanno partecipato alpellegrinaggio in Terra Santa e quattro di essi han-no ricevuto, al Patriarcato, la Conchiglia del Pelle-

SCOTLAND (SCOZIA)

Un anno intenso ha segnatoil 25° anniversario della Luogotenenza

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Foto scattata nel corso del pellegrinaggio della Luogotenenza a Regensburg (Baviera) dopo la visita ad una chiesalocale.

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grino. Il punto culminante del pellegrinaggio è sta-to una visita ad Aboud dove ci siamo uniti ai par-rocchiani di Nostra Signora dei Dolori per la messadomenicale.

Nel mese di ottobre, la Luogotenenza ha parte-cipato alla messa nella Cattedrale di Motherwell inonore della Beata Vergine Maria, Regina della Pale-stina, celebrata da Mons. Toal, Grand’Ufficiale.

Nel mese di novembre, nella cappella reale diFalkland Palace, palazzo di caccia degli Stuart, rescozzesi, è stata celebrata la messa per i membri de-funti. La congregazione in grande uniforme e il co-ro di Santa Cecilia diretto da Kevin Veal, Gran-d’Ufficiale, hanno completamente riempito l’anticacappella.

Il ritiro spirituale annuale dei Cavalieri e Damedella Luogotenenza si è tenuto l’ultimo week-

end del mese di marzo. Ci siamo ritirati alla MaisonSaint-Joseph che si trova nelle vicinanze di Celje, unluogo perfetto che permette a piccoli gruppi di pra-ticare le attività spirituali in un ambiente calmo enaturale. Padre Franci Senicar, francescano, ci hacondotto su un cammino di profonda spiritualità,lontano dalle preoccupazioni quotidiane. PadreFranci ha già cooperato con la Luogotenenza slove-na in passato ed è ben consapevole dei bisogni spi-rituali dei membri del nostro Ordine.

Anche i candidati per la prossima Investituraerano stati invitati al nostro ritiro spirituale. I parte-cipanti sono ritornati a casa arricchiti da questa

esperienza. Dal 12 al 14 ottobre, i membri della Luogote-

nenza della Finlandia sono venuti in pellegrinaggioin alcuni luoghi santi della Slovenia e della Carinziaaustriaca. Hanno invitato gentilmente Cavalieri eDame slovene ad unirsi a loro. Abbiamo visitato in-sieme due santuari mariani.

Il primo è stato la Basilica di Santa Maria Ausi-liatrice di Brezje, il santuario mariano nazionale slo-veno. Siamo stati ricevuti dal Custode e Rettoredella Basilica, il Padre francescano Robert Bahcic.Durante una messa, abbiamo pregato insieme laMadre di Dio, patrona del nostro Ordine. Il prezio-so dipinto di Maria Ausiliatrice a Brezje è noto intutto il mondo.

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Cavalieri e Dame pienamente impegnatinella vita della Chiesa locale

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Pellegrinaggio in Carinzia, sui passidi San Modesto

Il nostro pellegrinaggio ci ha condotti anche aMaria Saal in Carinzia. Questo antico santuario sitrova oggi oltre la frontiera dello stato austriaco,tuttavia rimane al tempo stesso, culturalmente estoricamente, di grande importanza per i cristianisloveni. A partire da questo luogo, nell’VIII secoloil missionario irlandese San Modesto ha allargato ilCristianesimo al territorio dell’attuale Slovenia. ICavalieri finlandesi e sloveni sono stati accolti calo-rosamente sotto le volte della magnifica chiesa goti-ca da una delegazione di Cavalieri della Luogote-nenza austriaca della Carinzia. La riunione delle treLuogotenenze ha avuto luogo in un’atmosfera con-viviale e rilassata, nello spirito degli orientamentispirituali per il nostro Ordine di oggi.

L’indomani, dopo il nostro ritorno in Slovenia,gli invitati finlandesi hanno visitato Lubiana, inparticolare la celebre biblioteca in stile barocco delseminario, e la cattedrale, sede del culto della Luo-gotenenza slovena.

Il 23 novembre 2014, la cerimonia di consacra-zione e di insediamento del nuovo Arcivescovo Me-tropolitano di Lubiana, Stanisl/aw Zore, religiosofrancescano, ha avuto luogo nella Cattedrale di SanNicola a Lubiana. È stato consacrato dalle mani delNunzio apostolico in Slovenia, Mons. Dr. JuliuszJanusz. I Cavalieri e le Dame slovene del Santo Se-polcro sono stati invitati a questa importantissimacerimonia durante la quale abbiamo portato nellanostra preghiera le intenzioni della Chiesa locale,nella quale siamo pienamente impegnati.

Marjana KosLuogotenente

Dal 5 all’8 giugno 2014, la riunione annua deiLuogotenenti dell’America del Nord è stata

accolta dal Luogotenente Raymond Teatum e dallaLuogotenenza USA Eastern nella città di NewYork. Erano presenti i 15 Luogotenenti dell’Ameri-ca del Nord (Canada, Stati Uniti e Portorico). L’ef-fettivo totale di queste Luogotenenze rappresentacirca la metà dei membri dell’Ordine, in tutto ilmondo. La riunione ha anche accolto alcuni mem-bri del Gran Magistero tra i quali il GovernatoreGenerale, Professor Agostino Borromeo ed il ViceGovernatore Generale europeo Giorgio MoroniStampa. Il Gran Maestro dell’Ordine, il cardinaleEdwin O’Brien ha celebrato le messe e ha presie-duto le riunioni organizzate dal Vice governatoreGenerale americano, Patrick Powers.

Nel mese di aprile la Luogotenenza ha organiz-zato un pellegrinaggio in Terra Santa al quale han-no partecipato ottantacinque membri con le lorofamiglie ed amici. Il gruppo si è recato e ha pregato

nei luoghi santi e al Patriarcato Latino dove i mem-bri hanno ricevuto la conchiglia del Pellegrino.

Oltre ai pellegrinaggi per i suoi membri, la Luo-gotenenza patrocina anche pellegrinaggi annualiper i seminaristi delle proprie diocesi. Il Program-ma di studi dei seminaristi, creato nel 2010, hamandato finora 60 seminaristi in Terra Santa, a Ro-ma ed in Turchia. Nel mese di luglio, la Luogote-nenza ha patrocinato il suo quarto pellegrinaggioper venti seminaristi di ogni diocesi. Prima dellapartenza è stata organizzata, in loro onore, unamessa seguita da un pranzo al Centro arcidiocesanodi New York City.

Il 26 e 27 settembre la Luogotenenza ha vissutola propria veglia di preghiera e cerimonia di Inve-stitura annuale durante la quale 104 nuovi membri,23 sacerdoti, 48 uomini e 33 donne, sono stati ac-colti nell’Ordine, e 139 membri sono stati promossidi grado, 20 sacerdoti Cavalieri, 72 Cavalieri e 47Dame. Il 21 giugno, i candidati avevano partecipa-

USA EASTERN (USA - EST)

I Luogotenenti dell’America del nord,che rappresentano la metà dei membridell’Ordine, si sono riuniti a New York

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to ad una giornata di formazione prima della loroInvestitura.

Nel corso del 2014, i membri della Luogotenen-za hanno partecipato a numerosi altri eventi, alcunidei quali a livello regionale come ad esempio delle

giornate di raccoglimento per la Quaresima e per iltempo di Avvento, ritiri, ordinazioni al sacerdozio oepiscopali, consacrazioni e rinnovo di consacrazio-ni di chiese, insediamenti di vescovi diocesani, e al-tri eventi a livello diocesano ed arcidiocesano.

98 - Annales 2014

La Luogotenenza è stata onorata di accogliere ilCardinale Gran Maestro a Baltimora, nel Mary-

land, per la cerimonia di Investitura tenutasi nelweek-end del 31 ottobre e 1° novembre 2014, cheera anche il week-end delle celebrazioni per il 225°anniversario dell’arcidiocesi di Baltimora ed il 20°anniversario della Luogotenenza degli Stati Uniti

Middle Atlantic. Cavalieri e Dame hanno vissuto una veglia di

preghiera al Seminario Santa Maria, il primo semi-nario cattolico degli Stati Uniti. Il Gran Priore,Mons. William E. Lori, Arcivescovo e Grand’Uffi-ciale dell’Ordine, ha presieduto e presentato le in-segne di promozione a trenta Cavalieri e Dame,

USA MIDDLE ATLANTIC (USA MEDIO ATLANTICO)

La vita di preghiera è al centrodella vocazione dei Cavalieri e delle Dame

Alcuni seminaristi durante il loro viaggio di studio in Terra Santa patrocinato dalla Luogotenenza USA Easterndell’Ordine del Santo Sepolcro.

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conferita la Conchiglia del Pellegrino a cinque Ca-valieri e Dame, ed attribuito la Palma d’argentodi Gerusalemme. Durante la sua omelia, il GranPriore ha parlato dell’importanza storica del Semi-nario e delle difficoltà dei primi cattolici negli StatiUniti, paragonando queste sfide a quelle che laChiesa americana deve accettare oggi di fronte allalibertà religiosa e allo sconforto dei cristiani in Ter-ra Santa.

Nella prima cattedrale d’America, a Baltimora

La liturgia dell’Investitura e la messa sono statecelebrate nella Basilica del Santuario Nazionale del-l’Assunzione della Beata Vergine Maria, la primacattedrale d’America. Il Gran Maestro ha conferitol’Investitura a tredici membri del clero come Cava-lieri, ivi compreso un vescovo ausiliare all’arcidio-cesi per i servizi militari, oltre che a diciannove Ca-valieri e quattordici Dame. Nella sua omelia, il Car-dinale Gran Maestro ha esortato coloro che aveva-

no appena ricevuto l’Investitura a ricordarsi le pa-role della preghiera dei Cavalieri: questa esorta Ca-valieri e Dame ad essere affrancati da ogni egoismoe vigliaccheria, e a sentirsi chiamati ad essere amba-sciatori di pace e d’amore. Ha ricordato a tutte lepersone presenti, ma soprattutto ai Cavalieri e alleDame, l’importanza della vita di preghiera persona-le. Dobbiamo essere attenti alla nostra crescita spi-rituale, avvicinandoci sempre più a Cristo.

Alla cena, il Cardinale Gran Maestro ha parlatopiù intimamente della recente devastazione dellaTerra Santa e della disastrosa situazione delle fami-glie che vi abitano. Queste situazioni strazianti han-no colpito le numerose persone presenti, fisicamen-te e nel più profondo del loro essere. Siamo uniti ainostri fratelli cristiani e soffriamo con loro. La Luo-gotenenza è stata onorata di ricevere da parte delcardinale Donald Wuerl il Premio come riconosci-mento al servizio reso alla Chiesa dell’arcidiocesi diWashington, in occasione del 75° anniversario diquesta arcidiocesi.

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La riunione annuale, “Santi in Paradiso”, (“NaKana I Hawai’I”) è stato un avvenimento me-

morabile. Il tema del week-end è stato scelto per riflettere

sulla vita e l’opera di San Damiano della Congrega-zione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, così comequella di Santa Madre Marianna delle Suore di SanFrancesco di Syracuse (New York). L’esempio dicarità eroica verso i lebbrosi di Kalaupapa, che Da-miano ha lasciato in eredità, è stato portato avantidopo la sua morte in modo completamente disinte-ressato, per quasi 35 anni, da Madre Marianna. Ab-

biamo scelto questi santi patroni delle Hawaii comeesempi eccezionali per noi stessi, Cavalieri e Dameche devono andare in aiuto ai fedeli che soffrono inTerra Santa. Tutte le liturgie e gli interventi hannoanche illustrato come, uniti nella fede, dobbiamoassolvere quest’obbligo verso i nostri fratelli e so-relle di questa Terra che Nostro Signore ha santifi-cato con la sua vita ed il suo lavoro.

Del 3 al 6 ottobre seicentocinquanta Cavalieri eDame delle Luogotenenze degli USA Northwe-stern e Western si sono riuniti allo Sheraton Waiki-ki in un luogo spettacolare. Liturgie di una profon-

100 - Annales 2014

USA NORTHWESTERN AND WESTERN (USA NORD-OVEST E OVEST)

Due Luogotenenze americanesui passi dei santi hawaiani

USA NORTHEASTERN (USA NORD-EST)

Posto ai bambini:Cavalieri e Damedel futuro

Per celebrare l’Epifania di Nostro Signore, leDame dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro

di Gerusalemme della Luogotenenza USA Nor-theastern hanno tenuto la loro prima Riunione diNatale per i bambini domenica 5 gennaio 2014 nel-la diocesi di Portland. I 14 bambini presenti hannoportato in regalo delle forniture scolastiche, hannofabbricato degli angeli e hanno decorato delle cartedi Natale per i bambini di una scuola sostenuta dal-l’Ordine in Giordania. Durante l’evento è statocondiviso anche il dolce “dell’Epifania”, grazie alquale sono stati scelti tre re. Poi i tre re, seguendola stella di Betlemme, hanno condotto la processio-ne verso il Bambin Gesù che riposava sotto l’alberodi Natale. Là, “i re” hanno offerto i loro doni –oro, incenso e mirra – e i bambini hanno presenta-to i loro regali di forniture scolastiche. La celebra-zione si è conclusa con la benedizione tradizionaledel Gesso utilizzato per la liturgia della Benedizio-ne delle Case per il nuovo anno.

Prendendo a cuore le parole del cardinaleO’Brien alla Consulta, riguardo al coinvolgimentodi un maggior numero di giovani famiglie nell’Or-dine, la Luogotenenza USA Northeastern va piùlontano introducendo, allo stesso tempo, una se-conda generazione, i nostri Cavalieri e Dame delfuturo!

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da spiritualità, che hanno incorporato la bellezzadelle isole attraverso la musica e la danza, sono sta-te concelebrate dal Gran Maestro, il cardinale Ed-win O’Brien, dai cardinali William Levada e RogerMahony, oltre che da dodici arcivescovi e vescovi.Fratello Peter Bray, FSC, Vicecancelliere dell’Uni-versità di Betlemme, ha presentato un rapportomolto istruttivo e commovente sullo stato dell’Uni-versità e sulle condizioni di vita in Palestina che ipartecipanti del Forum hanno salutato con lunghiapplausi.

Un impegno internamente rinnovato

Il ritiro dei sessantacinque Cavalieri e Damedella Luogotenenza USA Western ammessi nell’Or-dine si è tenuto in una cornice appropriata, quelladella Basilica cattedrale di Nostra Signora della Pa-ce, onorata come la più antica cattedrale cattolicadegli Stati Uniti.

Per quanto concerne i ventidue Cavalieri e Da-me della Luogotenenza degli USA Northwesternche dovevano ricevere l’Investitura, essi sono statipresentati ufficialmente all’Ordine nel corso dellacerimonia della veglia di preghiera durante la qualeMons. Alexander Sample ha tenuto un’omelia mol-to ispirata nella chiesa di St. Augustine by the Sea.

Il sabato mattina sono state attribuite le promozio-ni ed è stata celebrata la messa da Mons. Larry Sil-va, vescovo del luogo e Presidente onorario dellariunione 2014. Sabato sera, i partecipanti hannopreso parte ad un Luau, una festa a base di piattitradizionali hawaiani con un magnifico spettacolodi danze indigene.

Il cardinale O’Brien ha inaugurato la giornatadella domenica con un aggiornamento approfondi-to sull’attuale stato dell’Ordine e sulla sua opera inTerra Santa. Il Gran Maestro ha anche presiedutola messa di Investitura del pomeriggio. Il grandeavvenimento del banchetto della domenica sera haconcluso questo week-end. Nella grande sala daballo, le Dame magnificamente vestite ed i signoriin abito da sera, pur apprezzando la deliziosa cuci-na, hanno saputo conservare lo spirito della vera ra-gione per la quale sono Cavalieri e Dame dell’Ordi-ne del Santo Sepolcro e per la quale si riuniscono,rinnovando interiormente il loro impegno al servi-zio dell’Ordine.

La Riunione congiunta 2014 delle Luogotenen-ze degli USA Northwestern e Western è entratanella storia come un momento di santificazione, diarricchimento reciproco e di unità.

Thompson M. Fallerdella Luogotenenza USA Northwestern

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Nato a Madaba nella tribù beduina di AlUzaizat, quintogenito di nove figli, l’attualePatriarca Latino di Gerusalemme e Gran

Priore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro,Mons. Fouad Twal, probabilmente non si aspettavaall’inizio della sua vita sacerdotale di ritrovarsi a vi-vere in così tanti paesi del mondo e a toccare conmano la ricchezza di carismi e di culture nelle qualil’appartenenza alla Chiesa Cattolica si declina.

Mons. Twal è abituato ad es-sere un ministro della Chiesa inzone nelle quali i cristiani sonouna minoranza. All’inizio del li-bro-intervista “Gerusalemme,capitale dell’umanità” (edito initaliano da La Scuola, a cura diNicola Scopelliti) Mons. Twal –ricordando i tredici anni trascor-si come vescovo di Tunisi – com-menta: «Il Vangelo, in un Paeseche non è nostro, deve essere an-nunciato con spirito di carità, at-traverso le istituzioni e le perso-ne, ma soprattutto con spirito diservizio, seguendo quanto ci diceGesù: ‘Il regno di Dio è come unuomo che getta il seme nella ter-ra; che dorma o vegli, di notte o di giorno, il semegermoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa’ (Mc4,26-27)» (p. 26).

Facciamo un passo indietro. È il 1966 e il giova-ne Fouad viene ordinato sacerdote nella Concatte-drale di Gerusalemme. All’inizio del suo percorsoin seminario era accompagnato da altri ventidue se-minaristi. Solo lui giungerà all’ordinazione. La com-mozione e la gioia di quel giorno accompagna il Pa-triarca di Gerusalemme ancora oggi. Negli anni suc-cessivi, l’allora Padre Twal viene scelto per la carrie-ra diplomatica che lo porta ad essere ministro della

Chiesa in paesi molto differenti tra loro: Honduras,Egitto, Germania e Perù. Nonostante i vari incari-chi diplomatici, ricorda: «Non ho mai messo in se-condo piano la mia funzione sacerdotale. Il miotempo libero lo dedicavo a una parrocchia, dove an-davo a celebrare la messa, a confessare e a battezza-re. Ho sempre predicato durante la settimana santa.Avevo e ho una grande sete e fame di fare il sacer-dote» (p. 54).

Fra i ricordi che Sua Beatitu-dine condivide nel libro, unospazio importante è riservato aipellegrinaggi dei Pontefici: daquello di Paolo VI in Terra San-ta, quando Mons. Twal era an-cora seminarista e gli era statochiesto di occuparsi del serviziod’ordine, a quello di GiovanniPaolo II in Tunisia, quando eraVescovo di Tunisi, fino a quellodi Benedetto XVI in Terra San-ta nel quale Mons. Twal ha ac-colto il Papa nella sua attualeveste di Patriarca. Ai gioiosieventi raccontati in queste pagi-ne andrebbe chiaramente ag-giunto il pellegrinaggio di Papa

Francesco del 2014.Gran parte dell’intervista è dedicata alla realtà

della Terra Santa e della sua popolazione. La Chiesadi Gerusalemme è sempre indicata da Sua Beatitu-dine come “la Chiesa Madre di tutte le Chiese”, untitolo evidentemente a lui molto caro. Quando gliviene chiesto se i cristiani vivono il Calvario o la Ri-surrezione, Mons. Twal non esita: «È triste dire chesiamo Chiesa del Calvario, ma tutto il Medio Orien-te è ormai un Calvario, a causa della situazione poli-tica, dell’occupazione, della divisione tra noi cristia-ni e dell’emigrazione. È anche vero, però, che noi

«gerusalemme capitale dell’umanità»

Vita e pensieri del Patriarca Latino di Gerusalemme in un libro-intervista

R E C E N S I O N I

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cristiani non dobbiamo dimenticare il Sepolcrovuoto, cioè la Risurrezione e la speranza» (p. 82). Èforse questo il modo più proprio al Patriarca di de-nunciare e, allo stesso tempo, invitare alla speranza,stile che più caratterizza queste pagine: i piedi sullaterra e gli occhi rivolti al cielo.

Cinque parole si fanno particolarmente vive nelcuore e nella mente del lettore che si immerge inquesta intervista: educazione, famiglia, pastorale,ma soprattutto pace e giustizia.

L’educazione dei giovani è un punto fondamen-tale per il Patriarcato Latino di Gerusalemme per-ché la scuola è vista come lo strumento migliore per«raggiungere i ragazzi e formare dei buoni cristiani»(p. 131). Inoltre, le scuole sono un vero e proprioponte di comunicazione con le famiglie, siano essecristiane o musulmane, e un luogo privilegiato perimparare l’apertura verso l’altro.

L’importanza della famiglia viene sottolineata apiù riprese dal Patriarca. La famiglia, piccola chiesadomestica, è al centro dell’impegno di evangelizza-zione dei pastori. È «modello di ogni forma di so-cietà» (p. 167) che prende ispirazione dalla famigliadi Nazareth. In queste pagine Mons. Twal dà consi-

gli ai genitori e parla di un progetto che ha partico-larmente a cuore per aiutare i giovani a formare unapropria famiglia: quello di invitare le diocesi delmondo a contribuire all’acquisto di abitazioni inTerra Santa per le giovani coppie. Dal tema della fa-miglia il Patriarca non scollega quello della pastora-le: le famiglie vanno accompagnate nel loro cammi-no e visitate regolarmente.

Il “leitmotiv” proprio a tutta l’intervista è quellodell’appello alla pace e alla giustizia per la TerraSanta. Nonostante alla domanda se ci sarà mai lapace fra israeliani e palestinesi, Mons. Twal rispon-da sottolineando concretamente gli ostacoli che an-cora sussistono perché la pace diventi una realtà,quella non è la sua ultima parola. «Né l’aggressore,né tanto meno l’aggredito hanno il potere di impor-re la pace. La pace è un dono di Dio. Aggiungo chela guerra non produce pace, le prigioni non garanti-scono stabilità. La pace è prima di tutto un dono di-vino» (pp. 84-85). E conclude con un invito ai cri-stiani: «I cristiani sono chiamati a offrire il loro con-tributo, ispirato dall’esempio di Gesù, di riconcilia-zione e pace attraverso il perdono e la generosità»(p. 85). E. D.

Le edizioni du Cerf pubblicano un libro uscitopostumo di Jérôme Murphy O’Connor, dome-nicano, professore presso la Scuola archeologi-ca e biblica di Gerusalemme.

Il sottotitolo farebbe pensare ad una guida turi-stica della Città Vecchia di Gerusalemme. Manon è solo questo, anche se il lettore è invitato a

percorrere luoghi e strade carichi di storia con qual-cuno che, palesemente, ha acquisito una lunga espe-rienza nel suo peregrinare. Jérôme Murphy-O’Con-nor, esegeta domenicano di chiara fama, professorealla Scuola biblica di Gerusalemme, apporta in que-sta “visita” tutta la sua immensa esperienza, unita-mente alle sue preziose competenze. La familiaritàcon i luoghi lo porta a esaminare il sito con l’occhiodello storico, per cercare tracce di presenze umane

fin dall’età del bronzo e cioè verso il 3000 a.C. Co-me ha fatto questo piccolo villaggio, circondato dicolline, a circa 800 metri di altitudine, povero di ri-sorse, soprattutto d’acqua, e fuori dalle rotte com-merciali, ad attirare e accogliere delle popolazioni?

Se la storia non trova risposte a tutte le doman-de, è l’archeologo che prende il sopravvento persvelare i molti segreti di una città che sarà distruttavarie volte, come nel 587 per mano dei Persiani enel 70 d.C. dai Romani.

La “visita” solleverà polemiche anche intorno aquestioni di attualità. E così, la spianata detta «delTempio», il «Haram Al-Sharif» arabo, è veramenteil luogo del tempio di Salomone o quello della for-tezza Antonia dei Romani? Le rivendicazioni terri-toriali degli attuali protagonisti, ebrei e musulmani,porterebbero senz’altro a conclusioni ben differenti,

Annales 2014 - 103

Una guida di gerusalemmeGerusalemme, una guida della città biblica, antica e medievale

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nel caso si optasse per l’una o l’altra soluzione!Storico e archeologo, l’autore è anche, e forse

soprattutto, un biblista e un teologo. In questo con-testo si inseriscono le sue pagine più belle che rac-contano i luoghi della Bibbia, il Monte Moriah, ilMonte Sion, la fonte di Gihon nel-la valle del Cedron… e i principaliluoghi citati dai Vangeli: il Tempiodi Salomone, il Getsemani, la ViaDolorosa, il Cenacolo. A volte eglirinuncia al suo ruolo di guida percimentarsi in uno studio magistra-le dei Vangeli, per decriptare «ciòche è veramente successo nel Get-semani».

Lo storico-teologo dà il megliodi sé in un lungo capitolo consa-crato alla passione, morte e resur-rezione di Gesù. Con molto rigo-re, dimostra che le prime comuni-tà cristiane avevano conservato lamemoria dei luoghi, mentre i Ro-mani avevano cacciato la popola-zione ebrea ed eretto sul posto unproprio Tempio Capitolino. E ancora, narra di co-me, fin dai tempi di Costantino, siano state ritrovatele grotte, le tombe e le prime vestigia cristiane sottole costruzioni romane. L’autenticità del sito del San-to Sepolcro non lascia alcun dubbio, mentre parec-chi episodi evangelici sono ambientati a volte inluoghi approssimativi e rivendicati in nome di tradi-zioni che si basano più su racconti che su fatti stori-ci… E ancora, si potrà apprezzare il gusto delle pe-

ripezie molto “orientali” a proposito del raccontodel restauro della cupola del Santo Sepolcro (1955-1997). In un contesto politico difficile (prima la Ci-sgiordania araba e poi lo Stato d’Israele) e in pre-senza di atavici interessi opposti tra cristiani latini,

greci, armeni, è stato necessariolottare parecchio per portare atermine gli scavi e i restauri chepossiamo ammirare oggi.

La visita termina con un per-corso sistematico dell’anticoquartiere cristiano della CittàVecchia e il riferimento all’Ospe-dale San Giovanni e all’Ordinedegli Ospedalieri. Suddivisa inquattro quartieri (ebraico, cristia-no, armeno e musulmano), la Cit-tà Vecchia di Gerusalemme con-centra ancora su pochi ettari unadelle più straordinarie testimo-nianze di tutta una lunga serie diinsediamenti: Cananei, Ebrei, Ba-bilonesi, Persiani, Greci, Romani,Crociati latini, Arabi, Ottomani,

Inglesi, Israeliani… Questo piccolo villaggio, dive-nuto poi città, non ha mai cessato di essere deside-rato e rivendicato. E se l’etimologia ci insegna che«yeru» significa «fondazione» e «shalem» ci parla diun dio cananeo del crepuscolo, si ha voglia, dopouna tale lettura, di privilegiare una traduzione piùtradizionale, più impregnata di speranza piuttostoche di storia: «la Casa della Pace». ■

Claude Popin

Paolo Lòriga, caporedattore della rivista Città Nuova, ha pubblicato un li-bro che si interroga sul significato del pellegrinaggio di Papa Francesco in

Terra Santa, analizzando il “prima, durante e dopo” di questo evento storico.Edito per quelli di Città Nuova, è disponibile nelle librerie Francesco e Gerusa-lemme: Sfida Religiosa e Politica.

«In questo ribollire di tensioni antiche e nuove, il segno di Francesco [...]appare molto più che un messaggio di speranza; è piuttosto un appello “proat-tivo”, un’irruzione, ma in punta di piedi, una voce orante e ragionante dal de-serto più che una voce che grida nel deserto, e che interpreta il disagio profon-do dell’umanità periferica proprio nel cuore di un conflitto così centrale e cosìlacerante come quello mediorientale» (dalla Prefazione di Pasquale Ferrara).

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ARGENTINALUGARTENENCIAAv. 25 de Mayo 267 - 8º1385 BUENOS AIRES – Argentina

AUSTRALIA – NEW SOUTH WALESLIEUTENANCY8 Yale CloseNORTH ROCKS - NSW 2151 – Australia

AUSTRALIA – QUEENSLANDLIEUTENANCY90 Henderson St. BULIMBA /BRISBANE – Queensland – Australia 4171

AUSTRALIA – SOUTH AUSTRALIALIEUTENANCY448 Kensington RoadWATTLE PARK - SA - 5066 – Australia

AUSTRALIA VICTORIALIEUTENANCY23 Holroyd StreetKEW, Vic 3101 – Australia

AUSTRALIA – WESTERN AUSTRALIALIEUTENANCYP.O. BOX 101OSBORNE PARK – WA 6917 – Australia

BELGIQUELIEUTENANCEDamhertenlaan, 51950 KRAAINEM – Belgique

BRASIL - RIO DE JANEIROLUGAR-TENENCIAAv. Rio Branco, 138 – 9°andar /902 - Centro CEP 20040-002 - RIO DE JANEIRO – RJ – Brazil

BRASIL – SÃO PAULOLUGAR-TENENCIABanco Luso Brasileiro S/ASA Av. Cidade Jardim, 400 – 22° AndarCEP 01454-901 SÃO PAULO – Brasil

BRASIL – SÃO SALVADOR DA BAHIADELEGAÇÃO MAGISTRALMosteiro de São Bento da BahiaC.P. 113840001-970 SALVADOR, BA – Brasile

CANADA-ATLANTICLIEUTENANCY851 Tower RoadHALIFAX, NS B3H 2Y1 – Canada

CANADA-MONTRÉALLIEUTENANCE4399 King Edward AvenueMONTREAL - QC - H4B2H4 – Canada

CANADA-QUÉBECLIEUTENANCE69B rue Saint-Louis, suite 306LÉVIS, QC G6V 4G2 – Canada

CANADA - TORONTOLIEUTENANCY90 Old Mill RoadTORONTO, ON – M8X 1G8 – Canada

CANADA - VANCOUVERLIEUTENANCY3952 Westridge Ave.WEST VANCOUVER, BC V7V 3H7 – Canada

COLOMBIALUGARTENENCIACalle 125 n° 70D – 4111001 BOGOTÁ D.C. – Colombia

DEUTSCHLANDSTATTHALTEREIRembrandtstr. 4440237 Düsseldorf – Deutschland

ENGLAND AND WALESLIEUTENANCY68 Goldington AvenueBEDFORD MK40 3DA – United Kingdom

LE LUOGOTENENZEe le delegazioni magistrali

NEL MONDO

GRAN MAGISTERO00120 CITTÀ DEL VATICANO

[email protected]

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ESPAÑA OCCIDENTALLUGARTENENCIAC/ Alonso Heredia, 5- 1° A 28028 MADRID – España

ESPAÑA ORIENTALLUGARTENENCIAC/ Rivadeneyra, 308002 BARCELONA – España

FEDERAZIONE RUSSAMAGISTRAL DELEGATEShosse Entuziastov 21 post box 39 111024 MOSKVA/MOSCA – Federazione Russa

FRANCELIEUTENANCE92 rue Saint-Denis75001 PARIS – France

GIBRALTARLIEUTENANCYP.O. Box 554 – Gibraltar

GUAMMAGISTRAL DELEGATION(Office)Dulce Nombre de Maria Cathedral-Basilica (Chapel of St.Therese)207 Archbishop Flores StreetHAGATNA, Guam USA 96910

IRELANDLIEUTENANCYBeechmount’, Kilkelly RoadSWINFORD - Co. MAYO – Ireland

ITALIA CENTRALE LUOGOTENENZAPiazza S. Onofrio al Gianicolo, 200165 ROMA – Italia

ITALIA CENTRALE APPENNINICALUOGOTENENZAVia dei Servi, 34 50122 - FIRENZE – Italia

ITALIA MERIDIONALE ADRIATICALUOGOTENENZAVia Cesare Diomede Fresa, 1470126 BARI – Italia

ITALIA MERIDIONALE TIRRENICALUOGOTENENZAVia Capodimonte, 1380136 NAPOLI – Italia

ITALIA SARDEGNALUOGOTENENZAVia Roma, 6909124 CAGLIARI – Italia

ITALIA SETTENTRIONALELUOGOTENENZAVia San Barnaba, 4620122 MILANO -– Italia

ITALIA SICILIALUOGOTENENZAVia Gabriele D’Annunzio, 3890144 PALERMO – Italia

LETTONIA/LATVIJADELEGAZIONE MAGISTRALEBulstrumu Street 5 (Ilzëna)IKSKILE Ik‰˙iles nov. - 5052 Latvija

LUXEMBOURG (GRAND DUCHñ DE)LIEUTENANCE21, rue Cents1319 LUXEMBOURG

MAGYARORSZAG - HUNGARIAHELYTARTÓSÁGSzent Istvan TarsulatVeress Pálné u. 24.1053 BUDAPEST – Magyarország (Hungaria)

MALTALIEUTENANCY“La Dorada”Triq il-MigbedSwiegi, St. Andrew’sSWO – 3240 – Malta

MEXICOLUGARTENENCIAGRAN PRIORArzobispo Primado de MéxicoDurango 90MÉXICO D.F. 6700 – México

NEDERLANDLANDSCOMMANDERIJE NEDERLANDPost-box 78681081 KM - AMSTERDAM – Nederland

NORGEMAGISTRAL DELEGATIONVon der Lippes gt 170454 OSLO – Norge

ÖSTERREICHSTATTHALTEREIDr. Oscar-Schmid-Gasse 12763 - PERNITZ – Österreich

Page 109: Impag. ITA. 2015 - Vatican.va€¦ · Il Viaggio del Papa in Terra Santa Francesco in Terra Santa: il pellegrinaggio ... in particolare in Siria. Ho ringraziato le autorità e il

Annales 2014 - 107

PHILIPPINESLIEUTENANCYPlanters Development Bank3/F, Plantersbank Building314 Sen. Gil Puyat AvenueMAKATI CITY 1200 – Philippines

POLSKAZWIERZCHNICTWOUl. Kretonowa 18 m 202-835 – WARSZAWA 31 – Polska

PORTUGALLUGAR-TENENCIARua do Alecrim, 72, R/C DT.°1200-018 LISBOA – Portugal

PRINCIPAUTÉ DE MONACOLIEUTENANCE10, rue de Bosio98000 – MONACO – Principauté de Monaco

PUERTO RICOLUGARTENENCIA1320 Costa Caribe Resort VillasPONCE, PR 00716 – Puerto Rico

SCOTLANDLIEUTENANCY120 Brackenbrae AvenueBishopbriggs GLASGOW G64 2DU – Scotland

SLOVENIJANAMESTNI·TVOc/o Îupnijski urad sv. NikolajaDolniãarjeva 1SI - 1000 LJUBLJANA – Slovenija

SOUTHERN AFRICAMAGISTRAL DELEGATION93 Upper Orange StreetORANJEZICHT - CAPE TOWN – South Africa

SUISSELIEUTENANCELe Ménestrel – Avenue des Alpes, 10/A1006 LAUSANNE – Suisse

SUOMI FINLANDKÄSKYNHALTIJAKUNTASiltatie 3 A 1400140 – HELSINKI – Suomi/Finland

SVERIGE - SWEDENSTÅTHÅLLERIETAstrakangatan 4, 12 tr165 52 HÄSSELBY – Sweden

TAIWANLIEUTENANCYSuite 1710, No. 333 Keeling Road, Sec. 1TAIPEI 110 – Taiwan

USA EASTERNLIEUTENANCY1011 First Avenue - 7th FloorNEW YORK, NY 10022 – USA

USA MIDDLE ATLANTICLIEUTENANCY11622 Hunter Run DriveHUNT VALLEY, MD 21030-1951 – USA

USA NORTH CENTRALLIEUTENANCY7575 Lake Street #2ARIVER FOREST, IL 60305 – USA

USA NORTHEASTERN LIEUTENANCY340 Main Street, Suite 906WORCESTER, MA 01608 – USA

USA NORTHWESTERNLIEUTENANCYOne Peter Yorke WaySAN FRANCISCO, CA. 94109 – USA

USA NORTHERNLIEUTENANCY1715 N. 102nd StreetOMAHA, NE 68114-1141 – USA

USA SOUTHEASTERN LIEUTENANT4533 Transcontinental DriveMETAIRIE, LA 70006 – 2133 – USA

USA SOUTHWESTERN LIEUTENANT2001 Kirby Drive, Suite 902HOUSTON, TX 77019 – USA

USA WESTERNLIEUTENANT3216 Club DriveLOS ANGELES, CA 90064-4812 – USA

VENEZUELALUGARTENIENTEAvenida Los Pinos Quinta n° 45Urbanización la Florida (abitación)CARACAS – República Bolivariana de Venezuela