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La notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile, alle ore 3,30 del mattino, una scossa di magnitudo 5,7 della scala Richter, ha colpito la città de L’Aquila e i paesi vicini. Il danno è stato enor- me: i morti sono stati quasi 300 e i feriti più di mille e poi case, chiese e palazzi distrutti. Napolitano e Berlu- sconi hanno detto che il Governo e l'intero Paese si impegneranno a rico- struire tutti gli edifici distrutti, un’im- presa assai notevole e difficile. Anche Benedetto XVI ha mostrato solidarietà nei confronti dell’Abruzzo. Venerdì 10 Aprile si sono celebrati i funerali di stato ed è stato proclamato il lutto in tutta la regione. Anche dall'estero c'è stata subito tanta solidarietà verso la sfortunata terra d'Abruzzo. Pare che Obama sia pronto, in accordo con il Governo italiano, a finanziare la rico- struzione di alcuni dei tesori di archi- tettura e arte che il terremoto ha gra- vemente danneggiato. Molte scuole sono distrutte o chiuse per pericolo di crolli e i ragazzi seguono le lezioni nel- le tendopoli, dove i cittadini dell'Aqui- lano sono costretti a vivere. Danni agli edifici sono stati rilevati anche nel Pe- scarese e nel Teramano. Il Picchio è vicino a tutte le persone colpite dal terremoto e in particolare alle ragazze e ai ragazzi nostri coetanei. La Redazione IL PICCHIO n. 36—Aprile 2009 Direttrice: Mikela Llupo, Vicedirettrice: Elisa Dal Pan, Redattori: Floriano Fontana, Giacomo Belli, Mariangela Panait, Giorgia Brancher, Rachele Costa, Anna Giazzon, Matteo Casagrande, Enrico Tonin, Daniele Perot, Bohdan Labovka, Ilaria Rossi, Serena Tronto, Manuel Tonin, Melissa Cossalter, Aurora Valoppi. Docenti responsabili: Matteo Masini e Michele Vello Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” Santa Giustina—BL Via Cal de Formiga 16 — 32035—Tel. e fax 0437858182 [email protected] IL PICCHIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO CRONACA E APPROFONDIMENTI CRONACA E APPROFONDIMENTI CRONACA E APPROFONDIMENTI CRONACA E APPROFONDIMENTI - La terra trema in Abruzzo a cura della Redazione p. 1 - Santa Giustina fa Centro! di Anna Giazzon e Ilaria Rossi p. 2 - Le interviste di Anna Giazzon, Enrico Tonin, Floriano Fontana p. 3 - Come nasce un libro: Angela Nanetti e i segreti della scrit- tura di Anna Giazzon e Enrico Tonin p. 6 - 25 APRILE: Resistenza e Costituzione—Intervista a Piero Calamandrei a cura della Classe 2^C p. 7 - Intervista a Bruno Casagrande di Matteo Casagrande p. 9 - Il Mulino di Salzan di Giacomo Belli e Floriano Fontana p. 11 - Una spettacolare gita a Mantova Classe 1^A p. 12 - A Cremona sulle note del Rodari Recorder Group di Anna Giazzon & Ilaria Rossi p. 13 - Il nostro sogno è cominciato di Anna Giazzon & Ilaria Rossi p. 14 - ...E alla fine ci hanno detto che non eravamo passati di Giorgia Brancher & Rachele Costa p. 15 - Quando l’unico pensiero è la droga di Mikela Llupo p. 16 - Un Paradiso terrestre di Serena Tronto p. 17 LIBRI LIBRI LIBRI LIBRI - I tre moschettieri di Enrico Tonin p. 18 - I viaggi di Gulliver di Enrico Tonin p. 19 - Ovunque andrai di Serena Tronto p. 20 CINEMA E TV CINEMA E TV CINEMA E TV CINEMA E TV - The ring and the dragon – La leggenda dei Nibelunghi di Enrico Toni & Matteo Casagrande p. 20 - Sempre più X Factor!!! di Elisa Dal Pan p. 21 - Vi presento Joe Black di Aurora Valoppi p. 21 MUSICA MUSICA MUSICA MUSICA - Un concerto per l’Abruzzo di Matteo Casagrande p. 22 - Dalla Germania con furore di Melissa Cossalter p. 22 - Britney Spears di Mariangela Panait p. 23 SPORT SPORT SPORT SPORT - Il traguardo delle Nazionali di Veronica Cavazzini p. 24 - Curiosità in pillole di Bohdan Labovka e Manuel Tonin p. 25 SPAZIO LABORATORI SPAZIO LABORATORI SPAZIO LABORATORI SPAZIO LABORATORI - Riciclarte di Chiara e Francesca p. 26 GIOCHI E BARZE GIOCHI E BARZE GIOCHI E BARZE GIOCHI E BARZE di Daniel Perot e Bohdan Labovka p. 27 LA LA LA LA POSTA POSTA POSTA POSTA DI DI DI DI ORBETTINO ORBETTINO ORBETTINO ORBETTINO IL IL IL IL POSTINO POSTINO POSTINO POSTINO a cura di Elisa Dal Pan e Mikela Llupo p. 29 La terra trema in Abruzzo

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La notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile, alle ore 3,30 del mattino, una scossa di magnitudo 5,7 della scala Richter, ha colpito la città de L’Aquila e i paesi vicini. Il danno è stato enor-me: i morti sono stati quasi 300 e i feriti più di mille e poi case, chiese e palazzi distrutti. Napolitano e Berlu-sconi hanno detto che il Governo e l'intero Paese si impegneranno a rico-struire tutti gli edifici distrutti, un’im-presa assai notevole e difficile. Anche Benedetto XVI ha mostrato solidarietà nei confronti dell’Abruzzo. Venerdì 10 Aprile si sono celebrati i funerali di stato ed è stato proclamato il lutto in tutta la regione. Anche dall'estero c'è stata subito tanta solidarietà verso la sfortunata terra d'Abruzzo. Pare che Obama sia pronto, in accordo con il Governo italiano, a finanziare la rico-struzione di alcuni dei tesori di archi-tettura e arte che il terremoto ha gra-vemente danneggiato. Molte scuole sono distrutte o chiuse per pericolo di crolli e i ragazzi seguono le lezioni nel-le tendopoli, dove i cittadini dell'Aqui-lano sono costretti a vivere. Danni agli edifici sono stati rilevati anche nel Pe-scarese e nel Teramano. Il Picchio è vicino a tutte le persone colpite dal terremoto e in particolare alle ragazze e ai ragazzi nostri coetanei. La Redazione

IL PICCHIO n. 36—Aprile 2009

Direttrice: Mikela Llupo, Vicedirettrice: Elisa Dal Pan, Redattori: Floriano Fontana, Giacomo Belli, Mariangela Panait, Giorgia Brancher, Rachele Costa, Anna Giazzon, Matteo Casagrande, Enrico Tonin, Daniele Perot, Bohdan Labovka, Ilaria Rossi, Serena Tronto, Manuel Tonin, Melissa Cossalter, Aurora Valoppi. Docenti responsabili: Matteo Masini e Michele Vello

I s t i t u t o C o m p r e n s i v o “ G i a n n i R o d a r i ” S a n t a G i u s t i n a — B L V i a C a l d e F o r m i g a 1 6 — 3 2 0 3 5 — T e l . e f a x 0 4 3 7 8 5 8 1 8 2

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IL PICCHIO

SOMMARIOSOMMARIOSOMMARIOSOMMARIO CRONACA E APPROFONDIMENTICRONACA E APPROFONDIMENTICRONACA E APPROFONDIMENTICRONACA E APPROFONDIMENTI - La terra trema in Abruzzo a cura della Redazione p. 1 - Santa Giustina fa Centro! di Anna Giazzon e Ilaria Rossi p. 2 - Le interviste di Anna Giazzon, Enrico Tonin, Floriano Fontana p. 3 - Come nasce un libro: Angela Nanetti e i segreti della scrit-tura di Anna Giazzon e Enrico Tonin p. 6 - 25 APRILE: Resistenza e Costituzione—Intervista a Piero Calamandrei a cura della Classe 2^C p. 7 - Intervista a Bruno Casagrande di Matteo Casagrande p. 9 - Il Mulino di Salzan di Giacomo Belli e Floriano Fontana p. 11 - Una spettacolare gita a Mantova Classe 1^A p. 12 - A Cremona sulle note del Rodari Recorder Group di Anna Giazzon & Ilaria Rossi p. 13 - Il nostro sogno è cominciato di Anna Giazzon & Ilaria Rossi p. 14 - ...E alla fine ci hanno detto che non eravamo passati di Giorgia Brancher & Rachele Costa p. 15 - Quando l’unico pensiero è la droga di Mikela Llupo p. 16 - Un Paradiso terrestre di Serena Tronto p. 17 LIBRILIBRILIBRILIBRI - I tre moschettieri di Enrico Tonin p. 18 - I viaggi di Gulliver di Enrico Tonin p. 19 - Ovunque andrai di Serena Tronto p. 20 CINEMA E TV CINEMA E TV CINEMA E TV CINEMA E TV - The ring and the dragon – La leggenda dei Nibelunghi di Enrico Toni & Matteo Casagrande p. 20 - Sempre più X Factor!!! di Elisa Dal Pan p. 21 - Vi presento Joe Black di Aurora Valoppi p. 21 MUSICAMUSICAMUSICAMUSICA - Un concerto per l’Abruzzo di Matteo Casagrande p. 22 - Dalla Germania con furore di Melissa Cossalter p. 22 - Britney Spears di Mariangela Panait p. 23 SPORTSPORTSPORTSPORT - Il traguardo delle Nazionali di Veronica Cavazzini p. 24 - Curiosità in pillole di Bohdan Labovka e Manuel Tonin p. 25 SPAZIO LABORATORISPAZIO LABORATORISPAZIO LABORATORISPAZIO LABORATORI - Riciclarte di Chiara e Francesca p. 26 GIOCHI E BARZE GIOCHI E BARZE GIOCHI E BARZE GIOCHI E BARZE di Daniel Perot e Bohdan Labovka p. 27 LA LA LA LA POSTAPOSTAPOSTAPOSTA DIDIDIDI ORBETTINO ORBETTINO ORBETTINO ORBETTINO ILILILIL POSTINO POSTINO POSTINO POSTINO a cura di Elisa Dal Pan e Mikela Llupo p. 29

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IL PICCHIO N. 36—APRILE 2009 PAGINA 2

Santa Giustina fa Centro! Di Anna Giazzon & Ilaria Rossi

Sabato 18 aprile 2009 è stato inaugu-rato il nuovo Centro Culturale di Santa Giustina. Alla manifestazione erano presenti molte autorità tra cui: l’Asses-sore regionale Oscar De Bona, il Consi-gliere Regionale Dario Bond, il Presi-dente della Provincia Sergio Reolon, il Sindaco Vito Tison, il Presidente della Comunità Montana Feltrina Ennio Vi-gne, l’architetto Franco Frison, il Consi-gliere della Fondazione Cariverona Ce-sare Lasen e l’Arciprete Don Sergio Dalla Rosa. La nuova struttura presenta diverse aule al piano superiore, per atti-vità culturali, mentre al piano inferiore si trova la biblioteca, pensata per utenti di tutte le età, e una sala per le mostre (come quella dei nostri artisti locali, che sarà aperta fino a maggio) o come aula mensa per le scuole. Franco Frison, l’ar-chitetto che ha progettato la struttura, ha illustrato le caratteristiche dell’opera: secondo lui è molto importante capire l’utilità dei vecchi edifici per poi moder-nizzarli. La descrizione dell’edificio è la seguente: al piano terra, dove c’è la bi-blioteca, il colore delle pareti è diverso da quello delle sale poste al piano supe-riore per differenziare le caratteristiche degli ambienti. Il rivestimento metallico che ricopre l’ingresso serve per moder-nizzare il complesso. Nell’entrata vi so-no due colonne: una rossa nuova ed una bianca dell’ex istituto che simboleg-giano futuro e passato uniti in un’unica struttura. E’ seguito il discorso del Sin-daco Vito Tison il quale ha ringraziato vivamente l’architetto per il bel lavoro svolto e tutte le autorità presenti, dichia-rando che l’inaugurazione del Centro costituisce un momento molto impor-tante per tutta Santa Giustina. Ha inol-tre precisato che per la costruzione del-la struttura non sono stati fatti debiti, ma i soldi sono stati versati fino all’ulti-mo centesimo dal Comune; in seguito ha ricordato che la fontana posta da-vanti all’edificio simboleggia l’acqua che è sempre stata, fin dai tempi più remoti, la fonte dell’economia del nostro paese.

Dopo è intervenuto il Presidente della Provincia, Sergio Reolon, che ha ringra-ziato l’Amministrazione Comunale per l’invito e ha dichiarato che questo è un buon investimento in cultura e istruzione, sulle quali una comunità che sa guardare al futuro deve fondare le proprie basi. Si è dichiarato molto soddisfatto di questa iniziativa di recupero e modernizzazione dei vecchi edifici promossa dall’Ammini-strazione Comunale. All’inaugurazione ha partecipato il Rodari Recorder Group, il gruppo di flauti della nostra scuola, che ha accompagnato i momenti della ceri-monia, come lo scoprimento del “murales” opera dell’artista Gianantonio Cecchin che decora la parete davanti all’-entrata della biblioteca. Inoltre i bambini della scuola materna hanno fatto volare dei palloncini contenenti messaggi di pa-ce. E’ seguita l’apertura della mostra dei nostri autori locali e un ricco rinfresco a cui hanno potuto partecipare tutte le persone che hanno assistito all’evento. Nell’ingresso era possibile acquistare l’annullo filatelico dedicato all’evento, scelto tra i disegni realizzati dai nostri compagni nell’ambito del laboratorio di Filatelia curato dal prof. Fedele Gelsomi-no. A loro e al prof. Gelsomino i nostri complimenti! Come hanno puntualizzato tutte le autorità presenti sabato, questo nuovo complesso è il polo della cultura per Santa Giustina e per noi giovani è un’importante opportunità per ampliare le nostre conoscenze.

Un momento della cerimonia di inaugu-

razione del Centro

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Le interviste

PAGINA 3 IL PICCHIO

Per la scuola e per il paese un centro cultura-le è importante, per questo Il Picchio ha man-dato i suoi inviati a raccogliere alcune intervi-ste. INVIATI SPECIALI DE “IL PICCHIO”: Anna Giaz-zon, Enrico Tonin, Floriano Fontana INTERVISTA AL SINDACO DI SANTA GIUSTINA VITO TISON Signor Sindaco, Perché l’Amministrazione Co-Signor Sindaco, Perché l’Amministrazione Co-Signor Sindaco, Perché l’Amministrazione Co-Signor Sindaco, Perché l’Amministrazione Co-munale ha sentito il bisogno di ristrutturare munale ha sentito il bisogno di ristrutturare munale ha sentito il bisogno di ristrutturare munale ha sentito il bisogno di ristrutturare questo edificio?questo edificio?questo edificio?questo edificio? La biblioteca si trovava presso il Municipio, però i 30000 libri di cui è dotata non ci stava-no più e, inoltre, avevamo bisogno di recupe-rare degli spazi, proprio presso il Municipio, per l'Amministrazione. Avevamo a disposizio-ne questa vecchia scuola che, fra l'altro, si trova presso il villaggio scolastico e quindi vicino ai potenziali utenti che sono appunto gli studenti e così ci siamo detti che non c'era posto migliore per realizzare una biblioteca e un centro culturale. Effettivamente questo è il posto giusto! Avevamo questo immobile, po-tevamo probabilmente anche averlo buttato giù e forse ci sarebbe costato meno, ma ab-biamo ritenuto che sarebbe stato un errore perché questa è una parte della storia di San-ta Giustina, perché qua sono venute a scuola generazioni a partire dalla scuola per murato-ri degli anni Cinquanta. E' stato giusto recuperarlo perché effettiva-mente fa parte della storia di Santa Giustina. A che cosa verrà adibito questa edificio oltre A che cosa verrà adibito questa edificio oltre A che cosa verrà adibito questa edificio oltre A che cosa verrà adibito questa edificio oltre che a biblioteca?che a biblioteca?che a biblioteca?che a biblioteca? Questo edificio sarà adibito a biblioteca, co-me abbiamo detto, inoltre sopra ci sono sei aule che saranno adibite soprattutto a sedi per le Associazioni o per qualche serata spe-ciale. Dietro invece c'è una sala molto grande che può essere utilizzata tutta insieme, come è utilizzata adesso, per una mostra oppure potrebbe essere utilizzata a scompartimenti. Ne sono previsti tre a pareti mobili: uno può essere adibito a mensa scolastica e un altro come sala riunioni per un centinaio di perso-ne

Il sindaco di Santa Giustina con il Presidente della Pro-vincia Sergio Reolon

INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA PROVIN-CIA SERGIO REOLON Signor Presidente, che cosa ne pensa dell’i-Signor Presidente, che cosa ne pensa dell’i-Signor Presidente, che cosa ne pensa dell’i-Signor Presidente, che cosa ne pensa dell’i-naugurazione di questo Centro?naugurazione di questo Centro?naugurazione di questo Centro?naugurazione di questo Centro? Penso che sia una cosa molto importante, perché si tratta di una struttura pubblica che aiuterà a preparare quelli che saranno i citta-dini del domani, a prepararli ad entrare nella vita. Poi è bella anche dal punto di vista del recupero architettonico ed urbanistico, per-ché dà al paese, a questo luogo, anche una completezza di opere rivolte all'istruzione, allo sport e quindi opere di carattere colletti-vo. Inoltre una biblioteca è importante. Que-sta è una delle più importanti biblioteche del-la provincia. L'Amministrazione Provinciale ha realizzato un sistema bibliotecario per cui i libri vengono prestati fra le varie biblioteche, quindi avere biblioteche ricche diventa impor-tante anche per i luoghi dove le biblioteche sono meno ricche. Ma noi non ci siamo limita-ti a questo: abbiamo messo sulle strade della provincia un Bibliobus, una biblioteca che viaggia su un bus, così anche i ragazzi, i gio-vani, le persone che vivono nelle frazioni di montagna dove non c'è la biblioteca, potran-no accedere ai libri che ci sono qua, che ci sono a Belluno, che ci sono nelle scuole. Che cosa pensa dell'annullo filatelico?Che cosa pensa dell'annullo filatelico?Che cosa pensa dell'annullo filatelico?Che cosa pensa dell'annullo filatelico? Penso che sia una bella iniziativa.

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IL PICCHIO N. 36—APRILE 2009 PAGINA 4

Crede che anche in occasioni come questa si Crede che anche in occasioni come questa si Crede che anche in occasioni come questa si Crede che anche in occasioni come questa si possa fare qualcosa per aiutare chi, in Abruz-possa fare qualcosa per aiutare chi, in Abruz-possa fare qualcosa per aiutare chi, in Abruz-possa fare qualcosa per aiutare chi, in Abruz-zo, ha sofferto molto per il terremoto?zo, ha sofferto molto per il terremoto?zo, ha sofferto molto per il terremoto?zo, ha sofferto molto per il terremoto? Io spero di sì, noi abbiamo aperto un conto corrente, una sottoscrizione, invitando tutti a versare in questo conto per aiutare la gente d e l l ' A b r u z z oA b r u z z oA b r u z z oA b r u z z o (((( c c . n . 1 0 0 0 / 0 0 0 0 4 2 3 6 c c . n . 1 0 0 0 / 0 0 0 0 4 2 3 6 c c . n . 1 0 0 0 / 0 0 0 0 4 2 3 6 c c . n . 1 0 0 0 / 0 0 0 0 4 2 3 6

codice IBAN: IT31 M062 2511 9101 0000 0004 236 codice IBAN: IT31 M062 2511 9101 0000 0004 236 codice IBAN: IT31 M062 2511 9101 0000 0004 236 codice IBAN: IT31 M062 2511 9101 0000 0004 236 c/o Cassa di Risparmio del Veneto, filiale di Belluno, piazza Vittorio c/o Cassa di Risparmio del Veneto, filiale di Belluno, piazza Vittorio c/o Cassa di Risparmio del Veneto, filiale di Belluno, piazza Vittorio c/o Cassa di Risparmio del Veneto, filiale di Belluno, piazza Vittorio Emanuele II, 11 Emanuele II, 11 Emanuele II, 11 Emanuele II, 11 –––– Belluno ). Belluno ). Belluno ). Belluno ).

Noi della Provincia di Belluno, dobbiamo sem-pre essere in prima linea laddove c'è un disa-stro, dobbiamo sempre esprimere una gran-de solidarietà perché noi siamo la provincia del Vajont, siamo una provincia che ha vissu-to una grande tragedia e che ha avuto biso-gno degli altri e quindi dobbiamo sempre es-sere in prima linea nell'aiutare gli altri. A proposito dell'aiuto agli altri, ritiene impor-A proposito dell'aiuto agli altri, ritiene impor-A proposito dell'aiuto agli altri, ritiene impor-A proposito dell'aiuto agli altri, ritiene impor-tante che in edifici come questo non ci siano tante che in edifici come questo non ci siano tante che in edifici come questo non ci siano tante che in edifici come questo non ci siano barriere architettoniche?barriere architettoniche?barriere architettoniche?barriere architettoniche? Questo è un dovere che abbiamo perché noi dobbiamo aiutare le persone diversamente abili ad essere abili anche loro dovunque. Noi amministratori, perciò, dobbiamo fare in ma-niera che possano muoversi, dobbiamo to-gliere tutte le barriere che ci sono. Proprio ieri abbiamo inaugurato un ascensore per acce-dere alla sala del Consiglio Provinciale, abbia-mo pensato che una persona con problemi motori potrebbe diventare consigliere provin-ciale e quindi dobbiamo fare in modo che possa accedere dovunque senza difficoltà. Quindi molto bene che ci sia stata grande at-tenzione nel favorire l'accesso a tutti anche in un luogo di cultura, in un luogo pubblico co-me questo. INTERVISTA CON L'ARTISTA GIANANTONIO CECCHIN AUTORE DEL MURALES Signor Cecchin, a che cosa si è ispirato per il Signor Cecchin, a che cosa si è ispirato per il Signor Cecchin, a che cosa si è ispirato per il Signor Cecchin, a che cosa si è ispirato per il suo murales?suo murales?suo murales?suo murales? C'è stata la richiesta dell'Amministrazione Co-munale di ricordare l'attività di questo edificio quando era un istituto scolastico. In questo istituto si facevano i corsi per i muratori, per i congegnatori meccanici e per i chimici. Così ho pensato di rappresentare queste tre attivi-tà: ci sono dei ragazzi e dei professori che insegnano e c'è una cosa che riassume tutti gli argomenti di questo dipinto ed è la lava-

gna, perché la lavagna è il tipico strumento della scuola. C’è l'insegnante che scrive delle formule chimiche, ma le formule chimiche hanno un preciso significato. Una formula è CaOH2, quella è la formula dell'idrossido di calcio, cioè della molecola della calce idrata che è la calce che serve ai muratori per fare l'intonaco. L'altra formula è Fe2O3 che è l'ossi-do di ferro, la ruggine. Questa formula riguar-

Il murales di Gianantonio Cecchin

da quindi il ferro che è un materiale utilizzato dai congegnatori. Io a questo riguardo vi rac- conto una storiella di quando facevo chimica ed ero anche un po' bravino perché era una materia che mi piaceva. Fe2O3 è ossido di fer-ro, però una volta il professore mi chiamò per interrogarmi ed io, per sbaglio, dissi che era anidride di ferro. Non so se voi studiate la chi-mica, ma gli ossidi sono le molecole che si formano con l'ossigeno e i metalli, le anidridi con l'ossigeno e i non metalli. Feci uno sba-glio grosso e mi ricordo che il professore mi rimandò al banco con un tre in chimica. Che consigli può dare ad un giovane artista?Che consigli può dare ad un giovane artista?Che consigli può dare ad un giovane artista?Che consigli può dare ad un giovane artista? Di avere tanta voglia di provare e di sbagliare, perché l'esperienza si fa provando e anche sbagliando e poi di avere il gusto e la soddi-sfazione per quello che si fa. Non devono es-serci obblighi, ma quel che si fa, va fatto per piacere, soprattutto per il gusto di provare e di mettersi in gioco.

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PAGINA 5 IL PICCHIO

INTERVISTA AL DIRIGENTE SCOLASTICO GIAN-CARLO CURTI Pensa che la realizzazione del centro cultura-Pensa che la realizzazione del centro cultura-Pensa che la realizzazione del centro cultura-Pensa che la realizzazione del centro cultura-le a due passi dalle scuole sia una bella ini-le a due passi dalle scuole sia una bella ini-le a due passi dalle scuole sia una bella ini-le a due passi dalle scuole sia una bella ini-ziativa?ziativa?ziativa?ziativa? Il centro è necessariamente una bellissima iniziativa perché coinvolge la scuola e perché l'Amministrazione comunale ha anche detto che la scuola sarà partecipe in prima perso-na. Questa struttura, poi, si vedrà come utiliz-zarla, ovviamente con il permesso dell'Ammi-nistrazione comunale; un'altra cosa molto importante è che abbiamo la biblioteca a 50 metri dalla scuola. La biblioteca è molto fun-

Il Rodari Recorder Group alla cerimonia di inaugurazione

zionale ed ha i requisiti per esserlo con i suoi quasi 30.000 volumi. È stato detto all'inaugu-razione che è una delle biblioteche più impor-tanti della provincia, e questo non può che far piacere alla direzione della scuola, perché la lettura e tutto quello che ne consegue sono molto importanti. L'Istituto Rodari dunque parteciperà alle atti-L'Istituto Rodari dunque parteciperà alle atti-L'Istituto Rodari dunque parteciperà alle atti-L'Istituto Rodari dunque parteciperà alle atti-vità del Centro, in modo da avvicinare sempre vità del Centro, in modo da avvicinare sempre vità del Centro, in modo da avvicinare sempre vità del Centro, in modo da avvicinare sempre più noi giovani alla cultura...più noi giovani alla cultura...più noi giovani alla cultura...più noi giovani alla cultura... Parteciperà certamente. Intanto faremo un programma in sinergia con la bibliotecaria. Faremo un programma per la scuola primaria e per la scuola secondario di I° grado. Per pro-gramma s'intende che, in sinergia con la bi-blioteca, attueremo delle iniziative. Una di queste, ad esempio, è già stata realizzata con l'incontro con la scrittrice Nanetti. Mi pia-cerebbe, appena sarà possibile, che venisse

realizzato un volantino con scritto: “Ti è pia-ciuto l'incontro con la scrittrice? Si mi è pia-ciuto. Allora perché non vieni in biblioteca do-ve abbiamo tutti i suoi libri?”. Sarebbe una cosa importante e un'occasione per leggere i libri della Nanetti o di altri, un incentivo per la lettura, insomma. Mi viene in mente una do-manda provocatoria posta dal professor Me-reu prorio durante l'incontro con Angela Na-netti: “Perché i ragazzi dovrebbero perdere tempo a leggere?”. I ragazzi non perdono tempo a leggere, i ragazzi devono leggere! Anche per poter imparare a scrivere. INTERVISTA ALLA BIBLIOTECARIA ANNA UVA Come si sente in questo nuovo ambiente? Come si sente in questo nuovo ambiente? Come si sente in questo nuovo ambiente? Come si sente in questo nuovo ambiente? Cambia qualcosa per lei?Cambia qualcosa per lei?Cambia qualcosa per lei?Cambia qualcosa per lei? Cambia tantissimo perché intanto adesso ho molto entusiasmo. Vorrei tantissimo che que-sta nuova biblioteca diventasse un luogo in cui tutti, quindi non solo i bambini piccoli, che vengono spesso, ma anche i più grandi ven-gono. Io cercherò di avere un orario un po' più ampio, se ce la farò. Vorrei tanto che voi veni-ste qua, non solo per leggere, ma per studia-re e per incontrarvi ed incontrare anche me, se non vi sono troppo antipatica! Come le è venuta l'idea di mettere un impian-Come le è venuta l'idea di mettere un impian-Come le è venuta l'idea di mettere un impian-Come le è venuta l'idea di mettere un impian-to stereo per ascoltare la musica e una tv per to stereo per ascoltare la musica e una tv per to stereo per ascoltare la musica e una tv per to stereo per ascoltare la musica e una tv per guardare i film?guardare i film?guardare i film?guardare i film? Volevamo creare un angolo speciale. Sappia-mo che non è solo il libro una fonte di infor-mazione, ma c'è anche la musica e c'è anche la proiezione. Abbiamo cd di musica classica ne abbiamo tantissimi, adesso ci stiamo or-ganizzando per avere anche una videoteca e quindi chi vuole può mettersi lì e vedere un film, con le cuffie ovviamente, oppure può anche portarli a casa; ora abbiamo anche questo servizio in più.

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IL PICCHIO N. 36—APRILE 2009 PAGINA 6

Tra gli artisti che espongono nei locali del nuovo centro culturale c’è anche il prof. Fede-le Gelsomino. Lo abbiamo intervistato. Quando è iniziata la sua passione per l'arte?Quando è iniziata la sua passione per l'arte?Quando è iniziata la sua passione per l'arte?Quando è iniziata la sua passione per l'arte? La mia passione per l'arte è nata a circa 11 – 12 anni, quindi, alla vostra età, a livello di scuola media. Ho iniziato poi a operare con l'olio e la tela nel 1976 e da allora mi dedico periodicamente a questo hobby. Cosa desidera trasferire ai suoi ragazzi con il Cosa desidera trasferire ai suoi ragazzi con il Cosa desidera trasferire ai suoi ragazzi con il Cosa desidera trasferire ai suoi ragazzi con il laboratorio di “Pittura a olio su tela”?laboratorio di “Pittura a olio su tela”?laboratorio di “Pittura a olio su tela”?laboratorio di “Pittura a olio su tela”? La stessa mia passione per l'arte. Quadro del prof. Gelsomino esposto in mo-stra dal titolo “Mareggiata. Lido di Cetrano”

Una scrittrice incontra i ragazzi

COME NASCE UN LIBRO: ANGELA NANETTI E I SEGRETI DELLA SCRITTURA Di Anna Giazzon e Enrico Tonin Mercoledì 29 Aprile, i ragazzi della scuola secondaria di primo grado hanno incontrato la fa-mosa scrittrice Angela Nanetti. L'incontro è iniziato alle 14:45, e ha avuto luogo nella palestra

della scuola elementare. Il Dirigente Scolastico, Giancarlo Curti, ha dato il benvenuto alla signora Nanetti assieme all'assessore alle At-tività Culturali, Maria Grazia Da Pont. La signora Nanetti, ha risposto in modo chiaro e fluido ai quesiti che gli alunni le hanno posto. La scrittrice non si è solo limitata a questo, ma ha anche letto dei brani tratti dai suoi libri. Mio nonno era un ciliegio, L'uomo che coltivava le comete, Mistral sono solo alcuni dei testi che lei ha scritto per noi ragazzi e che sanno riempirci di emozioni, fra cui , soprattutto, la paura, l'amore e l'amicizia. Finito l'incontro, cioè alle 16:15, noi in-viati speciali del Picchio, abbiamo chiesto alla signora Nanetti, che consiglio darebbe a uno scrittore e sentite cosa ci ha risposto: - Il consiglio che mi sento di dare è di scrivere e leggere in contempora-nea. La lettura alimenta in modo indispensabile la scrittura, alla vo-stra età ancor di più che nelle altre, perché la lettura fornisce paro-

le, narrazioni, stimoli, personaggi ed emozioni che potete usare nella scrittura. Chi vuole scri-vere, deve per forza leggere, perché uno scrittore non può non essere, prima di tutto, un letto-re. E poi la scrittura è frutto di esercizio: chi scrive deve misurarsi sempre con la scrittura e tentare progressivamente di andare incontro alle richieste. Mai dire “come sono brava”, “come mi piace”, devi sempre avere spirito critico e cercare i tuoi limiti. Io non conosco altro che questo. Oggi ci sono le scuole di scrittura e i corsi all'università, ma fino a 20 anni fa si diventava scrittori lo stesso. Ora imparano prima certe tecniche, rispetto a chi si forma da so-lo, ma chi non ha passione e non ha risorse personali, se non ha motivazioni forti, rischia di diventare solo un bravo artigiano e lì si ferma; ha preso un titolo, un diplomino, certe cose le sa fare, ma lì si ferma. Se lavora da solo fa un percorso molto più lungo, impegnativo e fatico-so, si misura con se stesso molto di più, ma ogni conquista è la sua. Non so dire quale dei due percorsi sia meglio, ma io sono un'artigiana della pagina e allora…-.

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PAGINA 7 IL PICCHIO

25 APRILE: Resistenza e Costituzione In occasione del 25 aprile, noi della classe 2^C abbiamo pensato di fare qualcosa di un po' particolare e cioè un'intervista immaginaria a Piero Calamandrei, un politico e uno scrittore che, come vedrete nelle note biografiche che troverete qui sotto, ha contribuito a scrivere la nostra Costituzione, entrata in vigore il 1 gennaio del 1948. Lo abbiamo fatto perché voleva-mo conoscere meglio il rapporto tra Costituzione e Resistenza. Le risposte di Piero Calaman-drei sono tratte dal suo “Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza” del 1955. Di antica famiglia di giuristi, Piero Calamandrei nasce a Firenze il 21 aprile 1889. L'avvento del fascismo lo portò ad impegnarsi contro la dittatura. La violenza fascista non lo spaventò, tanto che partecipò a diverse iniziative antifasciste. Calamandrei, che nel 1942 fu tra i fondatori del Partito d'Azione, dopo l'armistizio, inse-guito da un mandato di cattura, si rifugiò in Umbria. Di qui, seguì la nascita e l'espansione del movimento par-tigiano, mantenendo contatti e collaborando con la Resistenza, nella quale fu particolarmente attivo il figlio Franco. Dopo la Liberazione, Piero Calamandrei fu nominato membro dell'Assemblea Costituente in rappresen-tanza del Partito d'Azione. Piero Calamandrei morì nella sua città natale il 27 settembre 1956. Notizie tratte

da: /www.anpi.it/uomini/calamandrei_piero.htm

Signor Calamandrei, che cos'è la Costituzione?Signor Calamandrei, che cos'è la Costituzione?Signor Calamandrei, che cos'è la Costituzione?Signor Calamandrei, che cos'è la Costituzione?

Uno dei miracoli del periodo della Resistenza fu la concordia fra partiti diversi, dai liberali ai comuni-sti, su un programma comune. Era un programma di battaglia: via i fascisti! Via i tedeschi! Questo programma fu compiuto. Ma il programma comune di pace, fu fatto in un momento successivo. E fu la Costituzione.

Qual è la parte più viva della Costituzione?Qual è la parte più viva della Costituzione?Qual è la parte più viva della Costituzione?Qual è la parte più viva della Costituzione?

La parte vera e vitale della Costituzione è quella che si può chiamare programmatica, quella che po-ne delle mete che si debbono gradualmente raggiungere e per il raggiungimento delle quali vale an-che oggi, e più varrà in avvenire, l’impegno delle nuove generazioni.

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IL PICCHIO N. 36—APRILE 2009 PAGINA 8

Secondo lei, qual è l'articolo più importante della nostra Costituzione?Secondo lei, qual è l'articolo più importante della nostra Costituzione?Secondo lei, qual è l'articolo più importante della nostra Costituzione?Secondo lei, qual è l'articolo più importante della nostra Costituzione?

Tutti gli articoli sono importanti, ma nella nostra Costituzione c’è un articolo che è il più impegnativo per noi che siamo al declinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti. Esso dice: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli d’ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese”. Quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare la scuola a tutti, dare a tutti gli uomini di-gnità d’uomini.

Quindi il lavoro e l'istruzione sono fondamentali ...Quindi il lavoro e l'istruzione sono fondamentali ...Quindi il lavoro e l'istruzione sono fondamentali ...Quindi il lavoro e l'istruzione sono fondamentali ...

Sì, soltanto quando quello che dicevamo prima sarà raggiunto si potrà veramente affermare che la for-mula contenuta nell’articolo 1: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, corrisponderà alla realtà. Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con sicu-rezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiama-re fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica.

Che cos'è, allora, una vera democrazia?Che cos'è, allora, una vera democrazia?Che cos'è, allora, una vera democrazia?Che cos'è, allora, una vera democrazia?

Una vera democrazia è quella in cui tutti i cittadini sono messi in grado di concorrere alla vita della so-cietà, di portare il loro miglior contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini sono messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la società. Voi capite da questo che la nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte: in parte è ancora un programma, un impegno, un lavoro da compiere.

Quindi la nostra Costituzione non è qualcosa di vecchio, stabilito una volta per tutte tanti anni fa e ba-Quindi la nostra Costituzione non è qualcosa di vecchio, stabilito una volta per tutte tanti anni fa e ba-Quindi la nostra Costituzione non è qualcosa di vecchio, stabilito una volta per tutte tanti anni fa e ba-Quindi la nostra Costituzione non è qualcosa di vecchio, stabilito una volta per tutte tanti anni fa e ba-sta...sta...sta...sta...

Certo! La nostra non è una Costituzione immobile che abbia fissato un punto fermo, è una Costituzione che apre le vie verso l’avvenire. E' una Costituzione rinnovatrice, progressiva, che mira alla trasforma-zione di questa società in cui può accadere che anche quando ci sono le libertà giuridiche e politiche, esse siano rese inutili dalle disuguaglianze economiche e dall’impossibilità per molti cittadini d’essere persone

Cosa possiamo fare noi ragazzi per mettere in pratica quello che c'è scritto nella Costituzione?Cosa possiamo fare noi ragazzi per mettere in pratica quello che c'è scritto nella Costituzione?Cosa possiamo fare noi ragazzi per mettere in pratica quello che c'è scritto nella Costituzione?Cosa possiamo fare noi ragazzi per mettere in pratica quello che c'è scritto nella Costituzione?

Vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costitu-zione è un pezzo di carta: lo lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno, in que-sta macchina, rimetterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere quelle promesse, la pro-pria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politi-ca, l’indifferentismo, che è, non qui tra i giornalisti e i lettori del Picchio, per fortuna, ma spesso in lar-ghi strati, in larghe categorie di giovani. E’ un po’ una malattia dei giovani, l’indifferentismo. “La politica è una brutta cosa”. “Che me ne importa della politica?”.

L'indifferenza per quel che succede agli altri e al proprio Paese, secondo lei, è pericolosa?L'indifferenza per quel che succede agli altri e al proprio Paese, secondo lei, è pericolosa?L'indifferenza per quel che succede agli altri e al proprio Paese, secondo lei, è pericolosa?L'indifferenza per quel che succede agli altri e al proprio Paese, secondo lei, è pericolosa?

Sì, molto. Quando penso all'indifferenza che molti dimostrano per quel che succede nel nostro Paese e nel mondo, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina di quei due migranti, due contadini, che attraversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime. Il piroscafo oscilla-va e allora quando il contadino, impaurito, domanda ad un marinaio: “Ma siamo in pericolo?” e quello dice: “Se continua questo mare, fra mezz’ora il bastimento affonda”. Allora lui corre nella stiva, va a svegliare il compagno e grida: “Beppe, Beppe, Beppe!”. - “Che c’è?”. - “Se continua questo mare, fra mezz’ora il bastimento affonda!”. E quello: “Che me ne importa, non è mica mio!”. Ma se va a fondo, va a fondo per tutti questo bastimento che è l'Italia.

Che cos'è la libertà?Che cos'è la libertà?Che cos'è la libertà?Che cos'è la libertà?

La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso d’asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. Ma ricordatevi, ogni giorno, che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare anche dando il proprio contributo alla vita politica, che poi è la vita di tutti noi.

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PAGINA 9 IL PICCHIO

Che cosa possiamo dare noi ragazzi alla Costituzione?Che cosa possiamo dare noi ragazzi alla Costituzione?Che cosa possiamo dare noi ragazzi alla Costituzione?Che cosa possiamo dare noi ragazzi alla Costituzione?

Voi, ragazzi, alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla co-me cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendervi conto che ognuno di noi non è solo; che siamo in più, che siamo parte anche di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo.

Per scrivere la Costituzione ci sono voluti due anni. E' stato difficile?Per scrivere la Costituzione ci sono voluti due anni. E' stato difficile?Per scrivere la Costituzione ci sono voluti due anni. E' stato difficile?Per scrivere la Costituzione ci sono voluti due anni. E' stato difficile?

E' stato impegnativo. Vedete, in questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie; essi sono tutti sfociati qui in questi articoli. Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti! Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a que-sta Costituzione! Dietro ogni articolo, voi dovete vedere ragazzi, poco più grandi di voi, caduti com-battendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché libertà e giustizia potessero essere scritte su questa carta.

Ma dove è nata davvero la nostra Costituzione?Ma dove è nata davvero la nostra Costituzione?Ma dove è nata davvero la nostra Costituzione?Ma dove è nata davvero la nostra Costituzione?

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle mon-tagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impic-cati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, ragazzi, col pensie-ro, perché li è nata la nostra Costituzione.

Grazie, signor Calamandrei!Grazie, signor Calamandrei!Grazie, signor Calamandrei!Grazie, signor Calamandrei!

Nelle parole di Bruno Casagrande, la Resistenza a Santa GiustinaNelle parole di Bruno Casagrande, la Resistenza a Santa GiustinaNelle parole di Bruno Casagrande, la Resistenza a Santa GiustinaNelle parole di Bruno Casagrande, la Resistenza a Santa Giustina Abbiamo voluto saperne di più sul 25 aprile 1945 e sulla Resistenza a Santa Giustina. Ecco quindi un’intervista a Bruno Casagrande, che ringraziamo per la sua testimonianza, a cura di Matteo Casa-grande.

Che cosa ne pensa della festa della Liberazione?Che cosa ne pensa della festa della Liberazione?Che cosa ne pensa della festa della Liberazione?Che cosa ne pensa della festa della Liberazione? La festa della Liberazione è una ricorrenza da non dimenticare: si ricorda i tempi del fascismo e del nazismo e di conseguenza la liberazione dell’Italia in particolare nelle nostre zone dove la oppressio-ne nazista e fascista era abbastanza sostenuta.

La festa della Liberazione ricorda la sconfitta del naziLa festa della Liberazione ricorda la sconfitta del naziLa festa della Liberazione ricorda la sconfitta del naziLa festa della Liberazione ricorda la sconfitta del nazi----fascismo, lei che cosa ricorda?fascismo, lei che cosa ricorda?fascismo, lei che cosa ricorda?fascismo, lei che cosa ricorda? Come precedentemente detto si trattava di sconfiggere il fascismo che era ben radicato nelle nostre zone. Io mi ricordo che ero ragazzino e la domenica addirittura ci si imponeva che i balilla andassero in piazza a sfilare. Ci veniva chiesto se volevamo “burro o cannoni” e se si diceva burro si rischiava di essere accusati di antifascismo.

Come erano le condizioni di vita a quei tempi?Come erano le condizioni di vita a quei tempi?Come erano le condizioni di vita a quei tempi?Come erano le condizioni di vita a quei tempi? Le condizioni degli uomini a quei tempi, nelle nostre zone, erano particolarmente difficili. Si andava a lavorare con quella che veniva chiamata “la TODT” (1). Era un lavoro per poche lire al giorno, il resto era basato sull’agricoltura che era una agricoltura molto povera.

Quando sono arrivati gli americani: cosa hanno fatto per la popolazione?Quando sono arrivati gli americani: cosa hanno fatto per la popolazione?Quando sono arrivati gli americani: cosa hanno fatto per la popolazione?Quando sono arrivati gli americani: cosa hanno fatto per la popolazione? Più che fatto qualcosa qui da noi per la popolazione, è aumentato il senso di fiducia nel vedere que-sti camion che arrivavano; si andava a seguire le truppe che si stabilivano verso il greto del Piave e

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IL PICCHIO N. 36—APRILE 2009 PAGINA 10

così via. Di conseguenza si notava il fuggi fuggi dei tedeschi e qualche residuo fascista che resisteva.

Che cosa mangiavate in quei tempi?Che cosa mangiavate in quei tempi?Che cosa mangiavate in quei tempi?Che cosa mangiavate in quei tempi? Il mangiare era carente; in genere si mangiava minestra di fagioli, zucche di campo… tra l’altro si stava appena uscendo dalla “tessera del pane” (2).

E’ mai capitato che i tedeschi trovassero un loro soldato morto in questa zona?E’ mai capitato che i tedeschi trovassero un loro soldato morto in questa zona?E’ mai capitato che i tedeschi trovassero un loro soldato morto in questa zona?E’ mai capitato che i tedeschi trovassero un loro soldato morto in questa zona? Qui da noi no, è successo a Belluno, ricordiamo benissimo la faccenda di quella che ora è la Piazza dei Martiri, dove addirittura il Vescovo Bordignon si era offerto in sostituzione dei condannati a morte. Pur-troppo i Tedeschi prima di fuggire hanno fatto le loro razzie.

I partigiani come si comportavano?I partigiani come si comportavano?I partigiani come si comportavano?I partigiani come si comportavano? Si sono comportati anche bene. Per noi andavano bene i partigiani, anche se ci sono stati quelli che più che alla liberazione, pensavano a rivendicare ideologie politiche.

Erano spesso persone del posto?Erano spesso persone del posto?Erano spesso persone del posto?Erano spesso persone del posto?

Sì, quindi si conoscevano più o meno tutti.

E’ mai successo che il paese sia stato bombardato?E’ mai successo che il paese sia stato bombardato?E’ mai successo che il paese sia stato bombardato?E’ mai successo che il paese sia stato bombardato? Qui è caduta qualche bomba… verso la fine. L’obiettivo principale era il ponte di Bribano che è stato buttato giù, magari qualche bomba sfuggiva nelle località di Salzan.

Che cosa si facevate quando passava l’aereo che bombardava?Che cosa si facevate quando passava l’aereo che bombardava?Che cosa si facevate quando passava l’aereo che bombardava?Che cosa si facevate quando passava l’aereo che bombardava? Lo chiamavano Pippo e in particolare mi ricordo che quando andavamo a scuola, quando suonava la sirena si cercava di ripararsi sotto gli alberi o in qualche cunicolo. Mi ricordo che lungo il viale della sta-zione c’era addirittura una tombinatura larga un metro e profonda altrettanto che serviva di solito per lo scolo delle acque e ci si infilava dentro là, anche perché era il primo posto in cui ci si poteva infilare.

Dopo la guerra il mostro paese ha avuto difficoltà a riprendersi?Dopo la guerra il mostro paese ha avuto difficoltà a riprendersi?Dopo la guerra il mostro paese ha avuto difficoltà a riprendersi?Dopo la guerra il mostro paese ha avuto difficoltà a riprendersi? Ha avuto sempre difficoltà perché i mezzi erano quelli che erano. in Italia c’era solo agricoltura e la gen-te ha dovuto emigrare. Chi poteva andava all’estero a lavorare.

1) La Todt fu una organizzazione realizzata dai nazisti per il reclutamento dei civili al fine di avviarli al lavoro

forzato. Fu una organizzazione ausiliaria delle forze armate tedesche per la costruzione di fortificazioni, strade, ponti, aeroporti, ripristino di opere idrauliche, elettriche (da: www.lager.it/fritz_todt.html)

2) Già nel primo anno di guerra, la scarsità di cibo portò ad un razionamento dei generi alimentari di prima necessità: pane, farina, olio, sale venivano "tesserati", vale a dire distribuiti consegnando al negoziante un talloncino di una tessera assegnata ad ogni famiglia dagli uffici annonari dei comuni. Non solo, ma le dosi acquistabili erano definite e uguali per tutti: la razione giornaliera di pane per persona a cui la tessera dava diritto era stata definita nel settembre del 1941 in 200 grammi e nel marzo del 1942 in 150 grammi (da: www.storia900bivc.it/pagine/breia/breia2c.html)

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PAGINA 11 IL PICCHIO

Il Mulino di Salzan

Di Floriano Fontana

e Giacomo Belli

Sabato 28 marzo, la clas-se 2^C, con i professori Masini e Vello è andata a visitare il mulino di Salzan, a Santa Giustina, per sco-prire uno dei mestieri che più erano praticati, una volta, nel nostro territorio, tanto ricco di acqua. E' stata una delle tappe di un percorso naturalistico, sto-rico e culturale che abbia-mo affrontato quest'anno per conoscere meglio il luogo in cui viviamo. Ci siamo recati al mulino a piedi visto che non è molto lontano dalla scuola: una passeggiata non fa mai male! Arrivati sul posto, ci ha accolto Flora, sopran-nominata Flo, una guida naturalistico-ambientale che lavora con la Coope-rativa “MAZAROL”. Prima di entrare nel mulino, ci ha spiegato che il nostro terri-torio è ricco di acqua e che noi dobbiamo imparare a

utilizzarla bene, come sa-pevano fare i nostri ante-nati, invece di inquinare l’ambiente. C’era assieme a noi anche il signor Vitto-rino, un falegname di Sospirolo, che ha contribuito al restauro del muli-no e che insegna ai visitatori il pro-cesso di macinatu-ra. Flora ci ha spiegato che un tempo la forza del-l'acqua veniva sfruttata per 5 atti-vità che sono: il mulino per produrre farina, la segheria, il follo, il casel e la fucina. I macchinari che servivano venivano azionati da ruote a pale, che girano in senso antio-rario, o a cassetti, che gi-rano in senso orario. Un mulino non veniva mai co-struito vicino ad un fiume, perché, in caso di piena, sarebbe andato distrutto. Così si pensò a diramazio-ni artificiali dei fiumi o dei torrenti, nel nostro caso il

Veses, chia-mate rogge, nelle quali la portata del-l'acqua pote-va essere sempre con-trollata dal-l'uomo con un sistema di chiuse. Poi, dopo aver vi-sto in funzio-ne le ruote,

messe in movimento dal-l'acqua della roggia che Vittorino aveva aperto, sia-mo entrati nel mulino e Flora ci ha detto i nomi

delle varie parti del mac-chinario che serve per ma-cinare. Dopo la spiegazio-ne, abbiamo finalmente macinato un po' di mais per fare la farina gialla per la polenta.

UN PO’ DI STORIA

I primi documenti sul mulino risalgono al 1526. In segui-to, il mulino fu gestito dalla famiglia Zanandrea finché si ruppe e a quei tempi ripa-rarlo costava, infatti c’era un detto popolare che dice-va ”rot al molin, mort al mu-ner”. Sembra strano, ma pochi anni dopo il signor Leandro, l'ultimo mugnaio, morì. La produzione di fari-na si fermò per molti anni. Qualche tempo fa, il comu-ne di S. Giustina lo comprò e lo ristrutturò, affidando le visite alla Cooperativa Ma-zarol. Le visite sono possi-bili ogni prima domenica del mese dalle 14.00 alle17.00.

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IL PICCHIO N. 36—APRILE 2009 PAGINA 12

Una spettacolare gita a Mantova A cura della classe I A

Il 21 aprile 2009, siamo partiti dal piaz-zale scolastico alle ore 6.3O. Ci hanno accompagnato: il prof. Giazzon Stefa-no, la prof.ssa Fontana Lucia, la prof.ssa Annamaria Prest e il prof. Me-reu Giovanni. Abbiamo attraversato Vicenza e Verona e fatto una sosta a Soave. Dopo aver chiacchierato e a-scoltato la musica, finalmente siamo arrivati a Mantova! Subito siamo andati a visitare la Basilica di San Pietro. Era bellissima, piena di dipinti e opere d’ar-te. Come 2° tappa, siamo andati al Palazzo Ducale dove una volta abitava la famiglia

Gonzaga: era enorme, uno dei più grandi d’Europa, ci saranno state più di 300 stanze! C’erano affreschi, scul-ture e arazzi, e anche se non abbia-mo potuto visitare una stanza bellissi-ma, che si chiama la Camera degli sposi, ci è sembrato una meraviglia!! Siamo andati ai giardini e lì abbiamo mangiato, passeggiando per il parco, poi abbiamo visto delle strane bici-clette e abbiamo deciso di provarle. Ci siamo divertiti tantissimo: ovvio, tra amici è impossibile non divertirsi! Un po’ più tardi siamo andati a visitare la cattedrale dove sono custoditi i Sacri Vasi, che, si dice, contengono il San-

gue di Cristo. Le dodici chiavi, che servono per aprire la cassaforte dove sono conservati, le tengono il Vescovo, il Parroco, il Sacrestano, il Pre-fetto. Questa cassaforte viene aperta una vol-ta all’anno, il venerdì Santo dal Vescovo e i fedeli possono vedere i Vasi da vici-no. Dopo aver sostato per molto tempo, siamo andati a vedere i Sacri Vasi. Or-mai era arrivata l’ora di tornare alla cor-riera. Tutti, noi di 1^A e di 1^D eravamo stan-chi, però ce l’abbiamo fatta lo stesso a resistere con le nostre chiacchiere per tutto il viaggio di ritorno. Alle 20.00 sia-mo arrivati a scuola. Questa gita è stata istruttiva e, allo stesso tempo, molto di-vertente!

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A Cremona sulle note del Rodari Recorder Group!

PAGINA 13 IL PICCHIO

Di Anna Giazzon e Ilaria Rossi Il 23 aprile ’09 il gruppo flautistico della scuo-la si è recato a Cremona per un concorso mu-sicale. Siamo partiti alle 6.00 (ALLE SEI!!!) quando eravamo ancora mezzi addormentati, con alcuni minuti di ritardo perché … qualche distratto è rimasto a letto più del dovuto! Ci hanno accompagnato l’immancabile prof. Pandante e il prof. Vello che ha immortalato tutte le scene più divertenti con la telecame-ra, ormai diventata un pericolo per tutti i com-ponenti del gruppo! Questa volta il viaggio (almeno la prima parte!) è stato più tranquillo, così siamo arrivati senza intoppi ad un auto-grill, dove abbiamo fatto scorta di patatine e caramelle, che poi abbiamo trasportato “clandestinamente” sulla corriera e abbiamo divorato in circa cinque secondi, cercando di sfuggire allo sguardo inquisitore (si fa per di-re) dei prof. Siamo arrivati sani e salvi, per nostra fortuna, a Vescovado dove ci hanno accolti nella scuola, con uno squisito rinfresco ricco di pizza e focaccia. Dopo esserci rifocilla-ti a dovere ci siamo recati nella chiesa dove si è tenuta l’audizione del gruppo solistico, che, come al solito, ha ricevuto un sacco di applau-si meritatissimi. Tutti noi, compresi quelli che non hanno suonato, ma hanno fatto la loro parte sostenendo intensamente i propri com-pagni durante l’esibizione, abbiamo provvedu-to a rimpinzarci. Dopo pranzo siamo partiti alla volta di Cremona dove ci siamo esibiti in un grande cinema suonando: Concertino nello stile di Mozart, Primavera, Rondeau, Musica per i Reali Fuochi d’artificio, Te Deum, Allegro, Rondeaux. Subito dopo l’esibizione, per non perdere troppo tempo, siamo saliti in corriera e siamo partiti per Santa Giustina. Durante il ritorno in autobus il prof. Pandante ha cerca-to di farci stare buoni facendoci guardare il “Fantasma dell’ Opera”, ma noi ne abbiamo approfittato per aumentare il caos commen-tando ogni singola scena! Durante il viaggio ci siamo fermati in autogrill dove ci siamo nuo-vamente riempiti di caramelle e schifezze va-rie che abbiamo divorato nuovamente in po-chi secondi. La nostra meritata cena si è tenu-ta in un ristorante vicino a Bassano, dove sia-mo riusciti ad ottenere un buon prezzo (forse perché ce ne andassimo in fretta!) per una

pizza e una bibita a noi necessarie. Forse pro-prio l’effetto di un alimento sanissimo ha fatto venire la nausea ad alcuni di noi, ma noi, sia-mo cocciutissmi: e quindi W LA PIZZA 4 E-VER!!!!!! Siamo arrivati a scuola circa alle 21, orario che per noi era veramente troppo anti-cipato!!!!! Infatti il giorno dopo saremmo dovu-ti andare a scuola! Ogni uscita (così come le singole prove con il gruppo flautistico) è sem-pre una conquista ed un aiuto a imparare di-vertendoci; quindi veramente un grande GRA-ZIE AL PROF PANDANTE PER TUTTO IL TEMPO CHE CI DEDICA E LE MERAVIGLIOSE OPPOR-TUNITA’ CHE CI OFFRE…. DI NUOVO GRA-ZIE!!!!!!!

Ecco le classifiche:

SEZIONE: 03 Solisti Flauto dolce

Prima: Candiago Giorgia Terza: Tormen Nicole

Quarta: Apuzzo Daniela

SEZIONE: 08 gruppi 2 – 12

Flauto dolce e altri strumenti

Primo: Insieme RODARI C

SEZIONE: 10C gruppi curricolari

Flauto dolce e altri strumenti

Secondo: Insieme RODARI B

SEZIONE: 10D gruppi laboratori

Flauto dolce e altri strumenti

Secondo: Insieme RODARI A

Il servizio sulla cerimonia di premiazione verrà pubblicato sul prossimo numero de Il Picchio

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Di Ilaria Rossi e Anna Giazzon Verso le undici di venerdì 08 aprile ’09 il gruppo polifonico della nostra scuola è partito per recarsi a Monte Catini Ter-me per l’annuale soggiorno di tre giorni per partecipare al do-dicesimo concorso di Poggio a Caiano. Con l’immancabile pre-senza del FANTASTICO PROF PANDANTE e l’aiuto del prof Mereu, che vorremo ringraziare particolarmente per la disponi-bilità. L’avventura è cominciata con un lunghisssssssimo viag-gio in corriera…Sette ore seduti su un sedile che, sinceramen-te, sono state molto divertenti, grazie alle partite collettive a “Milionario” e ai film che hanno accompagnato la nostra ansio-sa attesa. Siamo arrivati a de-stinazione davanti all’Hotel Val-torta verso le 17.00, ma siamo entrati nelle nostre stanze solo dopo un’oretta, volete sapere anche il perché? Ebbene la ma-dre della proprietaria dell’alber-go è stata operata d’urgenza all’ospedale e la figlia ha di-menticato, per la fretta, le chia-vi in pronto soccorso ed è quin-di dovuta tornare a prenderle, e naturalmente, la distanza hotel-ospedale era di 20km, e quindi siamo rimasti circa un’o-ra seduti sulle nostre valigie tutti ansiosi di impossessarci delle nostre camere… e quan-do siamo riusciti a stringere nelle nostre mani le chiavi del-le rispettive stanze, abbiamo capito che..IL NOSTRO SOGNO E’ COMINCIATO!!! Anche se le camere non erano suite impe-riali, come avevamo immagina-to dal benvenuto, ma a noi non importava un granchè, visto

che l’importante era stare in-sieme e diventare un vero gruppo unito in armonia. Dopo esserci fiondati nelle rispettive camere, abbiamo cominciato a svuotare le valige e a sistema-re ogni singolo oggetto con cu-ra ed entusiasmo per riempire tutto lo spazio libero e sentirsi, in qualche modo, in una nuova casa tutta nostra in cui vivere 3 giorni di indipendenza, diverti-mento e amicizia! Verso le 1-9.30 il prof ci ha dato il via libe-ra per la cena e noi ci siamo ammassati sulle scale da dove, con fatica, abbiamo raggiunto sani e salvi i rispettivi tavoli,

dove abbiamo riempito i nostri poveri stomaci, distrutti dal viaggio. Il menù serale consi-steva in: pasticcio, crocchette, verdurine miste, tacchino con sottiletta e prosciutto e, per dessert, torta alla crema pa-sticcera. Per decorare la nostra prima sera con un velo di mi-stero stile giallo, si è aggiunto l’arrivo di persone orientali, se-guito dalla scoperta di una ca-mera aperta con la luce accesa e un po’ di disordine, che ha rallentato la nostra indigestio-

ne, ed il prof, che pensa sem-pre a tutto ha voluto portarci a fare una passeggiata per aiuta-re la digestione e per dimenti-care l’accaduto ci ha portato in un parco divertimenti dove tra gonfiabili e tappeti elastici, ab-biamo trascorso la serata. Il ritorno in hotel è stato verso le 23 e abbiamo gironzolato per le camere fino alle 23.30 quan-do il prof ha dato il coprifuoco e dopo esserci accuratamente rinchiusi nelle nostre camere e opportunamente bloccato le porte con sgabelli, valige, zaini e quant’altro fosse abbastanza pesante da impedire l’entrata di estranei. Naturalmente le nostre palpebre non si sono chiuse prima dell’1.00-1.30 se non più tardi, visto che il tempo

è stato riempito da continue chiacchiere con la persona/e con cui abbiamo diviso le ca-mere. La sveglia è stata punta-ta alle 06.20 anche se la mag-gior parte si è svegliata alle 0-6.00 per l’eccitazione. In origi-ne il programma era quello di giungere nel piazzale corriera alle 07.40 ma, grazie al nostro proverbiale ritardo ci siamo ar-rivati solo alle 07.50, causan-do un più che giusto attacco d’ira al povero prof...

IL NOSTRO SOGNO E’ COMINCIATO!!! Il Rodari Recorder Group a Prato (parte prima)

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Di Rachele Costa e Giorgia Brancher ...sbollita la rabbia del prof., siamo andati a suonare in un teatro. Abbiamo fatto diverse audizioni, dove dei “signori”, ci guardavano e decidevano, fra noi ed altri gruppi, chi doveva passare; per poi andare anche la sera a suonare, però davan-ti a un bel po’ di gente. Al po-meriggio, abbiamo dovuto a-spettare per un bel pezzo, e alla fine ci hanno detto che non eravamo passati. Anche se ci siamo restati un po’ ma-le, abbiamo ricominciato a di-vertirci e siamo andati a visita-

re la villa medicea, che si trova appena un po’ più in là di dove abbiamo suonato. Dentro la villa abbiamo visitato le stanze, e siamo andati an-che a visitare il museo della natura morta, dove ci siamo divertiti a osservare i vari qua-dri, anche se eravamo molto stanchi, da non stare neanche più in piedi.! Finita la visita, siamo rimasti un po’ di fuori nel giardino e quindi siamo ritornati in albergo per la cena. La sera siamo andati a fare un bel giro per il centro. Domeni-ca mattina, sveglia, colazione e subito partenza per andare a prendere la funicolare, che ci

ha portati a Poggio a Caiano Vecchio, dove abbiamo pas-seggiato per il centro. Infine è giunta l’ora di ripartire con la corriera, che ci ha portati fino a Ferrara, dove abbiamo assi-stito ad uno spettacolo di bam-bini e di adulti, che facevano gli sbandieratori; cioè faceva-no “acrobazie” con le bandie-re. Alla fine, purtroppo, abbia-mo preso la corriera e siamo tornati a casa. Questa gita, fra le tante, è sta-ta la più interessante e diver-tente. Un grazie anche e so-prattutto al prof. Pandante.

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...e alla fine ci hanno detto che non eravamo passati! Il Rodari Recorder Group a Prato (parte seconda)

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Di Mikela Llupo

Ci sono molti ragazzi e ragazze che fanno uso di droga, e io ne conosco alcuni.. ma non so come fargli capire che la droga non serve proprio a niente, tanto meno serve ad aiutarti…anzi… certi vogliono anche smettere, ma non ce la fanno…!!! E, in que-sta situazione, non ci sono solo dei miei amici… ma tantissimi altri ragazzi… Il brutto è che lo fanno anche gli adolescenti, addirittura a partire dai 12 anni… sinceramente li trovo davvero stupidi!!!!!!!!!!! Ma come si fa a drogarsi?! E soprattutto a 12 anni… bah… vergognatevi… la droga, vi uccide ma voi niente, non capite… o non volete capire o fate finta di non capire, oppure non capite veramente!!!!!!!!!!!! Vi sembra di vivere e di divertirvi ancora di più quando la usate? Fate pure e poi vediamo chi ha ragione!!!!!!! Ma poi se il vostro scopo è morire… prendete pure droga, siete sul-la s t rada giu-sta…quella che vole-te voi… quella della morte! Come dice Umberto Galimberti: "Alla base dell'assun-zione delle droghe, di tutte le droghe, anche del tabacco e dell'al-col, c'è da considera-re se la vita offre un margine di senso suf-ficiente per giustifica-re tutta la fatica che si fa per vivere. Se questo senso non si dà, se non c'è neppure la prospettiva di poterlo reperire, se i giorni si succedono solo per distribuire insensatezza e dosi massicce di insignifican-za, allora si va alla ricerca di qualche anestetico capace di renderci insensibili alla vita". Mi sembra che queste parole siano profondamente vere. A volte accade quasi senza accorgersene. E' il caso, ad esempio, di una ragazza che a 13 anni, ha inizia-to a prendere droga. All’inizio non voleva perché sapeva quali erano le conseguen-ze… ma lei aveva amici e amiche più grandi, che la incitavano a provare. Dopo qual-che tempo i suoi amici sono riusciti a convincerla, lei ha provato la prima volta, e non le è piaciuto molto… ma siccome aveva visto che non le era successo niente di gra-ve, ha riprovato una seconda volta e poi una terza e una quarta e così via, fino a quando non è riuscita più a farne a meno. La droga era il suo unico pensiero… un giorno però ha iniziato a sentirsi male, e ora è in coma da un bel po’ di tempo, men-tre i suoi famigliari stanno impazzendo perché la vogliono salvare, anche se ormai hanno poche possibilità. I suoi amici sono pentiti di averle fatto provare la droga, ma anche loro sono spaventati perché non riescono a smettere e sanno che, molto pro-babilmente, finiranno come lei. Questa non è una fiaba, è un fatto vero, capitato a una compagna di una mia cugina. Ragazzi, fate a meno di drogavi… è meglio!

Quando l’unico pensiero è la droga

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Un Paradiso terrestre Viaggio a Krk

Di Serena Tronto Vi voglio presentare la città di Krk, che si trova in Croazia, su un'isola, bagnata dal Mar Adriatico, che ha lo stesso nome della città! Si trova a circa 25 chilometri dal ponte di

Krk, un tempo municipio ro-mano e poi sede dei principi Frangipani. Le imponenti mura che circondano la città di Krk, antichissime, più volte ristrutturate a partire dal me-dioevo per volontà della Re-pubblica di Venezia, furono rinforzate in altezza e spes-sore e per secoli hanno pro-tetto la vita dei cittadini, an-che se, col cambiare delle tecniche di combattimento, persero la loro importanza originale. Ora sono uno stra-ordinario vanto per gli abitan-ti. La città di Krk è un posto bellissimo, piccolo, ma pieno

di negozi, di gente, … l’acqua del mare è pulitissima e tiepida, le spiagge sono sassose, ma pulitissime, il sole è cocente e ti abbronzi facilmente. Il mare e la spiaggia, sono vici-nissimi ad ogni punto della città e si può pescare facilmente. In quasi tutti i negozi e i ristoranti si parla italiano, si mangia benissimo… Non ci sono difetti in quell’isola aurea (isola dorata: nome romano di Krk). Ha tutto quello che ti serve: case, appartamenti, ne-gozi alimentari, boutique di vestiti, piccoli shops con oggetti del momento (quando crocs, quando cinture borchiate). Se an-drete a KRK, ricordatevi di andare nella piccola pa-netteria, che si trova all’i-nizio del centro della città, perché lì si può trovare pane squisito e appena fatto. L'anno in cui sono andata a Krk ho fatto una crociera di un giorno su una nave: la Tajana, che è una nave a due piani moooolto bel-la. Questa città è il posto ideale dove trascorrere le vacanze estive!

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Libri

L’angolo dei classici

I tre Moschettieri

Di Enrico Tonin

Arrivato a Parigi, D’Artagnan incontra Mon-sieur Du Treville, il comandante dei moschet-tieri. Incontrerà, anche se in modo non tanto normale, tre amici moschettieri: Athos, Por-thos e Aramis, e con loro compirà una mirabo-lante avventura che li porterà persino in Inghil-terra per rimediare ad un guaio causato dall' amore infinito tra la regina francese Anna d'Austria e il duca di Buckingam. A metter i bastoni fra le ruote ai moschettieri, sarà il primo ministro del re, il cardinale Riche-lieu, che vuole assolutamente rovinare il ma-trimonio tra Anna e Luigi. In questo intrigo si aggiunge l'amore di d'Artagnan per Costanza, la guardarobiera della regina, che, purtroppo, finirà in tragedia. Il libro presenta una trama intrigante, molto facile da leggere e lo consiglio agli amanti del genere avventura, del genere storico e non solo.....

TITOLO: I Tre Moschettieri (Les Trois Mo-squetaires) AUTORE: Alexander Dumas padre (Villers-Cotterêts 1802 – Puys 1870) GENERE: Storico – Avventuroso Il romanzo è ambientato nella Francia del Seicento. D'Artagnan è un giovane della Guascogna, una regione della Francia, che un giorno de-cide di andare a Parigi per diventare un mo-schettiere del re Luigi XIII. Per la strada, però, incontra un tipaccio, Ro-chefort, che si dimostra prepotente e lo pic-chia.

Le illustrazioni sono tratte da una delle prime edizioni de I tre

Moschettieri

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Di Enrico Tonin

TITOLO: I Viaggi di Gul-liver (Gulliver's Travel) AUTORE: Jonathan Swifth (Dublino 1667 – Dublino 1745) GENERE: Fantasy La storia è ambientata tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecen-to. Protagonista della vicenda è il dottor Le-muel Gulliver, che ha sempre avuto la pas-sione di viaggiare. Un giorno, si imbarca come medico e da lì cominciano le sue avventure che, ben presto, diventeranno davvero strane! Infatti, Gulliver naufraga dapprima sull'isola di Lilliput, dove gli abitanti sono grandi come un mignolo. Es-si sono sempre in guerra con gli abitanti del-

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l'isola di Blefuscu. Ottenuta la fiducia da par-te dell'imperatore dell'isola, Gulliver si mette al servizio della corte, ma ben presto se ne andrà. Infatti, trovata un'imbarcazione delle sue dimensione, se ne torna in Inghilterra. Imbarcatosi però su un'altra nave, Gulliver sbarca nell'isola di Brobdingnag, dove sco-pre che gli abitanti sono dei giganti. Anche qui vivrà strane avventure, come un combattimento contro le vespe giganti, o come il viaggio per tutta l'isola rapito da una scimmia. Stringerà anche un'amicizia con il re dell'isola, con cui parlerà dei problemi del mondo da cui proviene. Quando se ne va, a bordo della sua casa- natante costruita dal falegname del re, vie-ne ritrovato da una nave e torna in Inghilter-ra. S'imbarcherà altre volte e farà altri viaggi (ma se ve li sto a raccontare, vi rovino la let-tura!) per isole strane, sconosciute e incon-trerà molte creature bizzarre. Il libro, nato per fare satira, è diventato un grande classico per ragazzi. I Viaggi di Gulli-ver sono da sempre appassionanti, diverten-ti e anche molto strani. Il libro è di facile lettura, scorrevole e anche comico. Lo consiglio agli amanti del fantasy e dell'avventura.

I viaggi di Gulliver

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Cinema e TV

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The Ring and the Dragon - La Leggenda dei Nibelunghi

Di Enrico Tonin e Matteo Casagrande Regia: Uli Edel Anno: 2004 Cast: Benno Furmann , Kristanna Loken, Alicia Witt e Julian Sands.... Allevato da un vecchio fabbro, Sigfrido impara il mestiere del padre. In una notte, un meteo-rite cade vicino alla sua casa e lui, incuriosito, corre a vedere. Sul luogo dell'impatto, incon-tra una donna elegantemente vestita e bellissima. Subito, però, la donna sguaina la spada e attacca Sigfrido, che non si perde d'animo, ma si difende con un bastone. Il giovane batte la donna, che gli rivela di essere la regina d’Islanda, non prima di avergli strappato la promes-sa che sarebbe andato in Islanda a sposarla, non appena compiuta la sua grande impresa. Il giovane raccoglie la stella cadente, ormai fredda, e la porta a casa. Col desiderio di ritornare alla sua città natale, il padre di Sigfrido, con figlio, carretto e asino, parte per Burgundia. Arri-vato in città, Sigfrido cerca di forgiare una spada dalla stella, ci riesce e scopre che è in gra-do di tagliare perfino la roccia. Tornato malconcio dalla lotta contro il drago Funfnir, il re di Burgundia cerca di trovare un cavaliere in grado di uccidere la bestia. Sigfrido si propone e promette di tornare con la testa di Funfnir. Trovato il drago, inizia contro di lui una furiosa lotta che si conclude con la vittoria di Sigfrido. Scopre, su se stesso, che il sangue del drago rende invincibile chiunque si bagni con esso. Con sua meraviglia trova, nel nascondiglio del drago, un tesoro mai visto prima. Ma la cosa che lo attrae di più è un anello che, come gli è stato detto da alcuni spiriti, produce oro ogni nove notti. Tornato a Burgundia, lo aspetta un misterioso destino… Il film è avvincente, misterioso, ricco di suspence e avventure. C’è an-che un intrigo amoroso, molto complicato… Lo consigliamo ai ragazzi che hanno voglia di avventure e che amano il genere fantasy, ma non solo a loro!

Di Serena Tronto In questo periodo sto leggendo un libro interessantissimo, Eva e Marco ovunque andrai, nel quale ci sono moltissime frasi interessanti su cui voglio ragionare…

1. OVUNQUE ANDRAI: il titolo del libro. Mi piace questa frase perché dice che l’amore (o l’amicizia) è talmente forte che dove sarà una persona, la sua dolce metà le sarà sem-pre accanto, col pensiero e/o con il corpo.

2. DIETRO QUEL VICOLO C’E' UN OCEANO: frase in copertina. Questa frase è significativa perché spiega che nel tuo futuro, ma non un futuro lontano, può essere anche tra po-chissimi secondi, ci saranno tantissime cose, difficili e facili, belle o brutte, … o … ,… .

3. IL DESTINO E' UN’INVENZIONE DELLA GENTE FIACCA E RASSEGNATA: frase a pag. 65. A dire il vero non ho capito questa frase: ci rimuginerò un po’ su.

4. SE IL DESTINO DI UN UOMO E' ANNEGARE, ANNEGHERA' ANCHE IN UN BICCHIERE D’-ACQUA: frase a pag. 65. WOW! DESTINO: EVVIVA! Adoro la parola destino! La frase par-la di una cosa che deve accadere e che accadrà, in un modo o nell’altro: tanto vale che accada in un modo stupido.

5. AMARE E' COSI' BREVE E DIMENTICARE E' TANTO LUNGO: la frase dice già tutto! Adoro le frasi di libri che ti fanno pensare e/o che sono intelligenti e di senso perché ... si tro-vano dietro un vicolo, ma sono un immenso oceano!

Ovunque andrai

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Sempre più X-Factor!!! Di Elisa Dal Pan X Factor è un programma seguito da moltissimi ragazzi e ragazze, che è andato in onda su Rai 2. Ci sono cantanti e gruppi che fanno dei provini e dei giudici, che sono Simona Ventura, Mor-gan e Mara, che scelgono i più bravi. Chi passa il turno, si prepara a sfidare gli altri concorrenti. Spesso si va al ballottagio per decidere chi sarà eliminato. Il ballottaggio funziona così: ci sono due cantanti, ad esempio Noemi e Yuri; Morgan decide che deve restare Noemi, ma Mara e Si-mona decidono che deve restare Yuri, e così Noemi viene eliminata ed esce dalla gara. Vi presento i gruppi e i cantanti che sono arrivati alla fase finale: Jury, cantante supportato da Simona Ventura, Matteo, supportato da Morgan e i The Bastard Sons of Dioniso, portati al successo grazie a Mara. Nella puntata finale i ragazzi hanno dovuto fare dei duetti con dei Big della canzone italiana, cantare ancora altre canzoni e poi i loro inediti. Matteo ha fatto un duetto con Cocciante, la canzone era Margherita, e tutti i giudici sono rima-sti molto soddisfatti. Jury ha cantato La mia storia tra le dita con Gianluca Grignani. La terza e ultima esibizione è stata dei The Bastard Sons of Dioniso che hanno cantato, con Elio e le Storie Tese, Il ragazzo col borsello.... Elio ha detto che il televoto era praticamente inutile, perché i The Bastard secondo lui erano i migliori… Nel secondo giro hanno iniziato i Bastard cantando With a little help, , , , secondo i giudici cantata molto bene. Poi è venuto il turno di Jury con A chi, molto bravo anche lui. Matteo ha cantato So-mebody to love, che, come hanno detto i giudici, è stata molto rispettosa nei confronti dell'origi-nale dei Queen. Al momento degli inediti, Jury ha canntato Mi fai spaccare il mondo, un brano molto originale. I The Bastard Sons of Dioniso hanno cantato L’amor carnale, e Matteo Impossibile. Al termine delle esibizioni è stato aperto il televoto che ha dato i seguenti risultati: il terzo classificato è risultato JURY! JURY! JURY! JURY! Secondi classificati i THE BASTARD SONS OF DIONISO! THE BASTARD SONS OF DIONISO! THE BASTARD SONS OF DIONISO! THE BASTARD SONS OF DIONISO! Ovviamente, il primo clas-sificato è MATTEO BECUCCI!MATTEO BECUCCI!MATTEO BECUCCI!MATTEO BECUCCI! Bravissimi tutti quelli che hanno partecipato! Auguriamo tanto successo a tutti!

Vi presento Joe Black Di Aurora Valoppi Titolo originale: Meet Joe Black Regista: Martin Brest Anno di produzione: 1998 Genere: drammatico Vi presento Joe Black” è un film horror ma allo stesso tempo romantico e con molta suspence. Questo film parla dell’ uomo più ricco d’America, Bill, che, 5 giorni prima del suo compleanno, riceve una visita inaspettata: è la Morte che lo avvisa che dopo la festa del suo compleanno morirà. Bill cerca di fare tut-to quello che può per mettere a posto la sua famiglia, ma la storia si complica perché una delle sue due figlie si innamora proprio del ragazzo di cui la Morte ha preso il corpo per presentarsi a casa di Bill. Bill ha due figlie, una che tenta di fare tutto per il suo”paparino”e lui non la considera più di tanto, e l’al-tra che più di tanto non fa, però il suo papà le vuole troppo bene per farglielo notare. Per sapere il resto non vi resta che guardare il film!!! A me è parso molto, bello ma allo stesso tempo molto tragico: sapere in anticipo quando si deve morire non mi sembra così eccitante. Io non vorrei sapere quando dovrò mori-re perché vivrei malissimo e non mi godrei i miei ultimi istanti di vita decentemente; però Bill, come avre-te notato, ha preso questa cosa molto bene e ha cercato di vivere i suoi ultimi istanti nel miglior modo!!!Questa mi sembra la cosa più esatta!!! Questo film tenta di spiegare che bisogna vivere la vita al massi-mo perché la vita è come una gara di macchine: c’è un solo giro e quel giro va percorso a tutto gas!!!

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Musica

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Un concerto per l’ Abruzzo.Un concerto per l’ Abruzzo.Un concerto per l’ Abruzzo.Un concerto per l’ Abruzzo. Di Matteo Casagrande Il 10 Aprile 2009, alle ore 20.00, il program-ma X Factor ha organizzato un concerto di be-neficenza per i terremotati dell’Abruzzo. Il con-certo si è svolto in Via Valtellina, 25 - Milano Sul palco hanno cantato i semifinalisti: Jury, The Bastard sons of Dioniso, Daniele, Matteo. Hanno partecipato alla serata il conduttore del programma Francesco Facchinetti, la pre-sentatrice Simona Ventura, la discografica Mara Maionchi e il musicista Morgan. La semifinale è stata rinviata per lutto e per aiutare i terremotati (oltre che per organizzare il concerto per l’Abruzzo): i 4 semifinalisti han-no inciso una canzone di Carol King (You've got a friend) che potrà essere scaricata (pagando) da iTunes (tutto il ricavato andrà a favore dei terremotati in Abruzzo).

Di Melissa Cossalter Oggi, sulla scena musicale, ci sono molti artisti tedeschi, come LaFee, i Tokio Hotel, i Cinema Bizarre, che sono conosciuti anche qui in Italia, altri invece che non sono ancora famosi e, allora ... vi parlerò un po' proprio di queste band meno note! Per primi, vi presento i Panik, una band composta da 5 ragazzi, oggi maggiorenni, ma qualche tempo fa conosciuti con il nome Nevada Tan A.K.A Panik. Nel 2007, hanno inci-so un disco, Niemand Hört Dich, che significa “Nessuno ti ascolta”. L' album contiene 12 canzoni, da cui è stato tratto un singolo e un video, uscito anche qui in Italia e intitolato Revolution. Il loro sito è www.panik-musik.de. La seconda band è quella dei Kil-lerpilze. I componenti sono tre: Johannes Halbig (voce e chitarra); Maximilian"Max" Schlichter (voce e chitarra); Fabian "Fabi" Halbig (batteria). Il loro primo album si

intitola Invasion der Killerpilze, cioè “invasione dei funghi assassi-ni”. Altre notizie le potete trovare s u l l o r o s i t o u f f i c i a l e : www.killerpilze.de. Un’altra band, famosa in Germa-nia e poco conosciuta qui in Italia, è quella dei Silbermond. Il gruppo è composto da quattro membri: Stefanie Kloß (voce), Thomas Stol-le (chitarra), Johannes Stolle (basso) e Andreas Nowak (batteria). Agli esordi si chiamava-no JAST. I componenti della band dicono di fare rock, anche se mol-te delle canzoni più famose sono ballate pop. I due album più famo-si sono Verschwende deine Zeit (2004) e Laut gedacht (2006) Gli US5 sono una boy band, i cui membri provengono dalla Germa-nia, dall'Inghilterra, e dagli Stati Uniti. I membri di questa band so-no 4, prima erano in 6 ma 2 mem-bri si sono ritirati sono: Izzy Galle-gos ,Tariq Khan ,Christopher Ri-chard Stringini, Vincent Tomas. Gli

ex-membri sono Michael Johnson e Christoph Watrin. Hanno pubbli-cato 3 album in Inglese: Here We Go (2005), In Control (2006) e, Around the World (2008). Adesso però vi presento una can-tante conosciuta sotto il nome d’-arte di LaFee. Appena maggioren-ne, ha già avuto molto successo e non solo in Germania, ma anche qui in Italia. Ha pubblicato quattro album: nel 2006, LaFee, nel 200-7, Jetzt Erst Recht, nel 2008, inve-ce è uscito un album in Inglese dal titolo Shut Up e nel 2009 Ring Frei, che significa “Combattere liberi”. LaFee è molto conosciuta anche per alcuni singoli, tra cui Heul Doch, che significa “Dai pian-gi” e Scheisse Lieb che significa “Amore di merda”. Per concludere, una notizia sui Tokio Hotel, per i/le fans: il nuovo cd uscirà sia in inglese sia in tede-sco (prima in tedesco) verso fine giugno!

Dalla Germania con furore!!!Dalla Germania con furore!!!Dalla Germania con furore!!!Dalla Germania con furore!!!

Questa e le altre illustrazioni sono di Floriano Fontana,

Matteo Casagrande e Lorenzo Gasparo

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Di Mariangela Panait Britney Jean Spears, è il suo vero nome. E’ nata a McComb, il 2 dicembre 1981 è cresciuta a Kentwood, in Louisiana; è una cantante, attrice e balleri-na statunitense. Britney Spears frequentò fino a nove anni scuole di ginnasti-ca e di danza e per molti anni partecipò a spettacoli di ballo locali e a gare di ginnastica nazionali, vincendone molte. Inoltre, cantava nel coro della chiesa battista di Kentwood e partecipava a molte competi-zioni canore locali, che spesso vinceva. La vita privata della cantante è stata più volte al centro delle cronache rosa, soprattutto a causa dei problemi personali della stessa. La Spears ha gi-rato un documentario per chia-riare quello che le è successo e per raccontare la sua versio-ne dei fatti raccontati dai me-dia sul suo conto negli ultimi anni. Il video si chiama “Britney: For the Record” ed è stato girato tra l'inizio di set-tembre e l'inizio di novembre del 2008 e copre il periodo che va dagli MTV Video Music Awards alla registrazione del video per il singolo Circus. Il 3 gennaio 2004 la cantante sposò l’amico d’infanzia Jason Allen Alexander al The little white wedding chapel, a Las Vegas, ma 55 ore dopo il ma-trimonio fu annullato. Secondo la richiesta di annullamento, la Spears "non era in grado di comprendere le proprie azioni al punto che non sapeva deci-dere davvero se sposarsi o no; infatti, prima di ricevere l’anel-lo nuziale i due non conosce-vano gusti ed abitudini dell’u-

no o dell’altra, il desiderio del-l’uno o dell’altra di avere o no figli, e i desideri dell’uno o del-l’altra a proposito di dove voler abitare". La Spears in seguito dichiarò: "In tutta franchezza, volevo veramente rendermi conto di cosa significasse es-sere sposati". In seguito all'an-nullamento Jason Allen Alexan-der non chiese alcuna somma di denaro alla Spears, in quan-to anche lui spiegò di non es-ser stato pienamente coscien-te di ciò che aveva fatto. Nel luglio dello stesso anno annunciò di essersi fidanzata con Kevin Federline, rapper, ballerino e modello che aveva conosciuto tre mesi prima ad Hollywood. La loro relazione fu molto criticata perché Federli-ne era legato in precedenza all’attrice Shar Jackson, anco-ra incinta del loro secondoge-nito quando conobbe la Spe-ars. Il 18 settembre 2004 si sposarono in una cerimonia a sorpresa a Studio City (California). Alla fine dello stes-so anno annunciò che avrebbe preso una pausa dalla sua car-riera e messo su famiglia. Britney Spears ha pubblicato 6 album, tra cui: nel 1999 “…Baby One More Time”, nel 20-00 “Oops!... I Did It Again”, nel 2001 “Britney”, nel 2003 “In The Zone”, nel 2007 “Blackout” e nel 2008 “Circus”. Britney ha realizzato 32 singo-li, tra cui: - ...Baby One More Time - Sometimes - (You Drive Me) Crazy - Born to Make You Happy - From the Bottom of My Bro-ken Heart - Oops!... I Did It Again - Lucky

- Stronger - Don't Let Me Be the Last to Know - I'm a Slave 4 U - Overprotected - I'm Not A Girl, Not Yet A Woman - Overprotected The Darkchild Remix (pubblicato esclusiva-mente per il mercato USA) - I Love Rock'n'Roll - Boys (the Co-Ed Remix) - Anticipating (pubblicato e-sclusivamente per il mercato Francese) - That's Where You Take Me (pubblicato esclusivamente per il mercato filippino) - Me against the Music - Toxic - Everytime (in Italia è stato trasmesso solo il video) - Outrageous - My Prerogative - Do Somethin' - Someday (I Will Understand) - And Then We Kiss (pubblicato esclusivamente per il mercato Asiatico) - Gimme More - Piece of Me - Break the Ice - Radar - Womanizer - Circus . If U Seek Amy Info tratte da Wikipedia

Britney Spears

PAGINA 23 IL PICCHIO

Mitica Britney!!!Mitica Britney!!!Mitica Britney!!!Mitica Britney!!!

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IL PICCHIO N. 36—APRILE 2009 PAGINA 24

SPORT

Il traguardo delle Nazionali

Di Veronica Cavazzini Dal 27 al 29 Marzo 2009, al centro sportivo Brentella, a Padova, si è svolto il 12° Gran Premio Nazionale di Corsa Campestre. L'emozione e l'impegno che precede questa mani-

festazione per tutti noi atleti sono stati enormi; le Nazionali sono il tra-guardo di un percorso durato cinque mesi che passa attraverso sette pro-vinciali e due regionali ma l'impegno che l'atleta mette in questo sport du-ra 365 giorni l'anno. 365 giorni di grandi fatiche, rinunce ed enormi soddisfazioni perché, come sostiene Alex Zanardi “la vita è molto più di un ordine d'arrivo”. Lungo questo percorso si incontrano avversari che diventeranno grandi amici, allenatori che possono essere robuste spalle e molte situazioni che diventano importanti lezioni di vita. Sono stati 1800 gli atleti di tutta Ita-lia che si sono alzati di buon ora e scarpe da ginnastica ai piedi si sono persi nei dintorni di Padova alla ricer-ca del parco della Brentella. 14 le regioni tra cui anche la Sicilia e la Sardegna e per loro deve essersi trattato proprio di un'alzataccia. 133 i gruppi sportivi dai nomi più stram-palati: l'atletica FANFULLA di Lodi, la

polisportiva PARTEOLLA di Cagliari, la G.P. TALAMONA di Sondrio fino al-l'A.S.D. PRIMULA di Palermo. Un gran-de serpentone di tute colorate, ban-diere e cartelloni che hanno sfilato tutti insieme lungo il parco unendo così tutta l'Italia, e alla coda del gran-de serpente la regione ospitante e più numerosa (forse per una questio-ne di comodità) il grande VENETO! =). Ciò che si prova durante questa mar-cia e cantando l'inno nazionale è in-descrivibile perché legato alle espe-rienze sportive e umane personali di ogni atleta. Arrivare a questo punto è già una grande vittoria ma chissà per-ché questa sembra l'unica gara che conta. In realtà, alla fine, ci si rende conto che l'importante è aver parteci-pato a questa splendida avventura. Io c'ero e con me c'erano: Bella Levis alunno della scuola elementare G. Rodari, Luca Perenzin ex studente scuola media G. Rodari, Michela Caiada ex studente scuola media G. Rodari nonché campionessa naziona-le 2006. Per la provincia di Belluno ricordiamo anche: Laura Bibelia, Lo-rena Nard, Manuela Moro, Dylan Ose-lin.

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IL PICCHIO N. 36—APRILE 2009 PAGINA 25

A motore e… a braccia!A motore e… a braccia!A motore e… a braccia!A motore e… a braccia! Il record di velocità sull’acqua è dell’-australiano Ken Warby: con un super motoscafo da lui stesso costruito compran-do all’asta un motore per circa 50€, è riuscito ad an-dare a 511,11km/h. Sfrut-tando solo la forza del ven-to, invece, il record è dell’ir-landese Finian Maynard che, con un Windsurf, nell’-aprile del 2005 è riuscito ad andare a 90,2km/h. Al confronto, con i suoi 8,32km/h, il russo Alexan-der Popov sembra una tartaruga. Lui, però, usa solo braccia e gambe: è il primatista di nuoto sui 50 metri.

Curiosità in pillole Di Manuel Tonin e Bohdan Labovka Per sport o per sfida, con i pattini, gli sci o speciali veicoli progettati per l’occasione… ecco alcune tra le velocità più incredibili mai raggiunte:

Aereo-3.529,56 km/h; Auto-1.227,98 km/h; Moto-519,60 km/h; Motoscafo-511,11 km/h; Bici trainata-268,83 km/h; Sci-251,40 km/h; Snowboard-201,90 km/h; Bici-130,36 km/h; Skate-board-100,66 km/h; Windsurf-90,2 km/h; Pattini sul ghiaccio-52 km/h; Corsa-36,84 km/h Nuoto-8,32 km/h

Automobile… supersonica!Automobile… supersonica!Automobile… supersonica!Automobile… supersonica! Se le formula 1 vi sembrano dei bolidi irraggiungibili (la ve-locità massima su circuito è di 372,2km all’ora) dovete ricre-dervi. Il record assoluto appar-tiene a Andy Green che, a bor-do del Thrust SSC , il 15 otto-bre del 1997, nel deserto del Nevada (USA) è sfrecciato a 1.227,98km/h. Più veloce del suono! Prima di allora nessu-no aveva mai raggiunto quella velocità con un’auto… o me-glio con una specie di razzo su 4 ruote lungo 16,5 metri e do-tato di 2 motori a reazione da 110 mila cavalli! E il record con una moto? di Bonnevile (Usa), che il 19 luglio del ‘90 ha percorso più di un chilome-tro a 519,60 km all’ora!

Da New York a Londra in 2 Da New York a Londra in 2 Da New York a Londra in 2 Da New York a Londra in 2 oreoreoreore Si chiama Lokheed SR71, Lokheed SR71, Lokheed SR71, Lokheed SR71, è soprannominato Blackbird, e ha più di 40 anni (il primo volo è del 1964). Eppure è ancora lui a detenere il re-cord di velocità: capace di andare da New York a Londra in un’ora e 54 minuti, il 1976 è riuscito a toccare i 3.529,56km/h! E non è l’uni-co record. Questo aereo è infatti anche quello che ha volato più in alto: 25,929 me-tri. Progettato per scopi mili-tari, è però ormai in disuso. Anche perché, dei 32 esem-plari costruiti, 20 sono anda-ti distrutti in vari incidenti.

Superbolidi a pedaliSuperbolidi a pedaliSuperbolidi a pedaliSuperbolidi a pedali Trai ciclisti, i più veloci raggiungono nelle volate i 70km/h e nelle disce-se i 110km/h. L’olande-se Fred Rompelberg li ha però Stracciati “ v o l a n d o ” , i l 3 -/10/1995, a 26-8,83km/h. Ma non ha fatto tutto da solo: si è fatto trainare! Con la forza delle gambe, il ca-

nadese Sam Whittingham, il 10-/5/2002 è riuscito a toccare i 130,36km/h con una speciale bicicletta.

SE 8 KM/H VI SEMBRANO PO-SE 8 KM/H VI SEMBRANO PO-SE 8 KM/H VI SEMBRANO PO-SE 8 KM/H VI SEMBRANO PO-CHI, PROVATE A FARLI A NUOTO!CHI, PROVATE A FARLI A NUOTO!CHI, PROVATE A FARLI A NUOTO!CHI, PROVATE A FARLI A NUOTO!

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IL PICCHIO N. 36—APRILE 2009 PAGINA 26

SPAZIO LABORATORI

Riciclarte! Di Chiara e Francesca Al laboratorio “Riciclarte”, del secondo quadrimestre, siamo in 13 alunni di diverse classi. Il laboratorio è gestito dal professore Crocetti che ha il compito di farci vedere come da piccoli oggetti di scarto si possono ricavare graziosi lavoretti. Per realizzare questi lavoretti si usano diversi materiali, tra i quali: cartoncini, lana, bottoni, stoffa, colla, ecc. Come primo lavoretto abbiamo realizzato un animale acquatico, proprio con i mate-riali che sopra abbiamo elencato. Dopo questa prima realizzazione, l’inse-gnante ci ha fatto fare un mosaico con la carta, tagliata a pezzettini da un centime-tro di lato. In questo periodo del quadrimestre stiamo eseguendo delle farfalle e delle libellule tridimensionali con il fil di ferro. “Riciclarte” è un bel laboratorio, lo consi-gliamo ai nostri amici e speriamo che ci sia anche il prossimo anno. Durante il nostro lavoro c’è qualcuno che ci fa fare molte risate!!!

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GIOCHI

PAGINA 27 IL PICCHIO

BARZE • Cosa ordina un gallo cedrone al bar? Una Cedrata! • Cosa fate se incontrate E.T.? Gli date il vostro numero di telefono. • Qual è il colmo per un domatore? Avere un colpo di Frusta! • Qual è il colmo per un pesce? Lavarsi ogni giorno! • Archimede disse che un corpo immerso nell’acqua…… si bagna! • Cosa fa un maiale quando cade dal tetto? Speck! • Cosa fa un cane quando cade dalle scale? Rintintin! • Cosa fa un pomodoro al mattino? Salsa! E una patata? Pure! E l’insalata? Russa! • Un contadino sta piantando i fagioli. Scava, Scava, scava trova un automobile dei

carabinieri, con ancora i carabinieri dentro. Il contadino chiede: “Cosa è succes-so?” e i carabinieri: “Eh…il ladro ci ha seminati……”

• Sapete qual è il colmo per un professore di matematica? Dare i numeri!

Le sei querce

Il vecchio padre Anselmo è molto saggio e prepara

la sua successione. Vuole dividere la sua proprietà di

forma rettangolare (nel disegno) tra i suoi due figli

rispettando le seguenti regole:

1. la casa deve restare in comune;

2. le due parti devono avere forma identica;

3. ogni parte deve avere tre querce non allineate (i pallini)

Seguendo la quadrettatura del disegno, aiutate Anselmo a dividere la

proprietà.

L’inglese

Inserisci le parole:

Your - our - his - her - my - our - his - their

Hi! _____ name is Kevin, and I’ve got a twin brother. _____ name is Will.

We’re 14 and _____ birthday is in May. We’ve got a sister. _____ name is Rachel. She is 10 on

Thursday. We’ve got 3 pets – a cat and two guinea pigs. _____ cat’s name is Mungo. He’s black

and _____ eyes are green. Our guinea pigs are brown. _____ name are Bill and Ben

What is _____ pet’s name?

Bye!

Kevin

A cura di Daniele Perot, Bohdan Labovka e Manuel Tonin Per tutti gli amanti dell’enigmistica!!! La redazione avvisa di allacciare le cin-ture di sicurezza e tenersi pronti… è in uscita un numero speciale del Picchio che vi porterà in un viaggio avventuroso fatto di giochi, quiz, numeri e sane risate! Intanto risolvete questi!

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IL PICCHIO N. 36—APRILE 2009 PAGINA 28

I fiammiferiI fiammiferiI fiammiferiI fiammiferi

2 1 3 4 5

4 5 2 3 1

3

1

5

2 1

4 5

3 4

5 4

2 3

1 2

Soluzioni del numero 35 marzoSoluzioni del numero 35 marzoSoluzioni del numero 35 marzoSoluzioni del numero 35 marzo

FutoshikiFutoshikiFutoshikiFutoshiki

Trova l’intruso

1. one – eight – eleven – twenty – dog – twelve

2. Australian – Oxford – Greek – British – French – Turkish

3. shop assistant – nurse – fifty – singer – footballer – model

4. time – Thursday – Monday – Sunday – Friday – Saturday

5. hamster – cat – mouse – snake – tortoise – watch

6. granny – grandad – aunt – cousin – mum – third

Bye bye!!!

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La posta di Orbettino il PostinoLa posta di Orbettino il PostinoLa posta di Orbettino il PostinoLa posta di Orbettino il Postino

di Elisa Dal Pan e Mikela Llupo

PAGINA 29 IL PICCHIO

Riccardo ci scrive:Riccardo ci scrive:Riccardo ci scrive:Riccardo ci scrive: “Vorrei precisare due cose del giornale del Picchio, la prima è che non ho trovato l’articolo di Davide Dalle Grave, e mi è dispiaciuto molto. La seconda è che il nome corretto della ragazza che ha fatto l’articolo di Roma è: Eleonora Ghedi-ni.” Distinti saluti, Bonato Riccardo Caro Riccardo,Caro Riccardo,Caro Riccardo,Caro Riccardo, - una prima lettera di Davide Dalle Grave puoi tro-varla sul Picchio n.34 febbraio 2009, mentre di seguito puoi leggere un nuovo contributo che ci è stato mandato da Davide e dalla sua famiglia. - Ci scusiamo molto, con i lettori e con l'autrice, per aver scritto Elisabetta e non Eleonora. Grazie per averci scritto.

Ragazza misteriosaRagazza misteriosaRagazza misteriosaRagazza misteriosa “Cara redazione, sono una ragazza che frequenta ovviamente que-sta scuola. Vi scrivo perché ho bisogno di aiuto!! sono innamorata pazza di un ragazzo che… non mi conosce, ma mi piacerebbe moltissimo poterci par-lare e conoscerlo meglio. vi prego aiutatemi e ditemi cosa devo fare perché lui si accorga di me!!!” Grazie, la ragazza misteriosa. Cara ragazza misteriosa,Cara ragazza misteriosa,Cara ragazza misteriosa,Cara ragazza misteriosa, potresti scrivergli un messaggio, o provare a parlar-gli, anche se sei timida, perché per ottenere qual-cosa, bisogna provare. Potresti finalmente cono-scerlo e diventare sua amica, e poi, magari, tra voi due potrebbe funzionare davvero. Dai provaci! Ti auguriamo un bocca al LlupoLlupoLlupoLlupo XD!!!!!!

Cari ragazze e cari ragazzi, sono Orbettino il Postino e vi ricordo che il Picchio ha messo a vostra disposizione una cassetta per le lettere nell’atrio della scuola (io sono stato trovato lì dentro!), in modo che tutti voi possiate contattarci. Potete scriverci i vostri commenti, oppure mandarci qualche vostro articolo e, se vi va, chiederci aiuto su tutto quello che volete… Se non vi va di usare la “cassetta del Picchio”, c’è sempre la nostra e-mail: [email protected]@[email protected]@rodari.org

Davide è cresciuto, anche grazie a tutti voi!Davide è cresciuto, anche grazie a tutti voi!Davide è cresciuto, anche grazie a tutti voi!Davide è cresciuto, anche grazie a tutti voi! “E siamo arrivati a chiudere un altro cerchio: Davide con quest’anno termina il suo percorso scolastico nel comprensivo di Santa Giustina, percorso iniziato tentennante nel primo ciclo, continuato con tenacia e concluso alla grande. In questi ultimi tre anni di medie inferiori, forse perché è cresciuto lui stesso, forse perché coloro che lo hanno accompagnato lo hanno saputo sostenere e stimolare. Davide è cam-biato molto: è più calmo, ha fatto molti progressi nelle sue possibilità e noi, la sua famiglia, siamo molto contenti. A dimostrazione del fatto che la di-sabilità se integrata entrando dalla porta di servizio ottiene più risultati di un’imposizione dalla porta principale perché la vera integrazione insegna a comprendere, a capire, e, perché no, a sopportare in virtù delle soddisfazioni e delle bellissime sorpre-se collaterali e inaspettate. A onor del vero, un po’ di merito va attribuito a ognuno di voi, suoi compa-gni e coetanei, che nonostante la giovane età avete saputo dimostrare comprensione e buon senso rai anche negli adulti. Tutti, anche coloro che non sono stati tanto coinvolti da Davide, gli hanno sicuramen-te in questi tre anni donato qualcosa di prezioso per lui, anche solo un sorriso, un aiuto, uno sguardo vigile, o una sciocca presa in giro, che, comunque, gli può far capire che il mondo non è tutto rose e

fiori, nemmeno, e soprattutto, per lui. In questa oc-casione, Davide e noi suoi famigliari vi vogliamo rin-graziare tutti insieme, insegnanti e compagni, in particolare, naturalmente, coloro che lo hanno vis-suto quotidianamente in aula. Più di tutti e con af-fetto sincero, un grosso abbraccio di ringraziamento va alla Prof.ssa Cristina che con dedizione, simpa-tia, caparbietà e indiscutibile inclinazione al soste-gno è entrata nel cuore di Davide e ha saputo tirar fuori decisivi miglioramenti nella sua attenzione e nella comprensione. Anche Oriana (assistente ULS) è per Davide un punto di riferimento importante, che speriamo però di poterci portare appresso an-che a Feltre, nella nuova scuola che Davide fre-quenterà. Grazie di cuore per quello che avete fatto per Davide, chi più chi meno, a tutti indistintamente, perché ogni gesto qualsiasi esso sia, è sicuramente meglio dell’indifferenza. Con l’umile speranza che anche Davide possa aver lasciato bei ricordi a qual-cuno di voi, e magari un segno direzionale per altri bambini speciali che verranno in futuro, auguriamo buona scuola e buona fortuna a tutti voi ragazzi, e un po’ anche a noi, per affrontare al meglio la nuo-va sfida delle superiori.” Davide e la sua famiglia

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IL PICCHIO N. 36—APRILE 2009 PAGINA 30

E così anche questo numero si

conclude, ma tenetevi pronti

perché… stanno per schiudersi

le uova del Picchio! Sì, avete

capito bene, stanno per nasce-

re i pulcini del Picchio e vi por-

teranno incredibili sorprese!!!

E non dimenticatevi di me.

Serpeggiando qua e là sono alla

ricerca di lettere, messaggi,

curiosità e pettegolezzi…

E prima di lasciarci un’ultima

mirabolante notizia: Il Picchio

è anche on line sul sito di Re-

pubblica Scuola all’indirizzo:

http://scuola.repubblica.it/ven

eto-belluno-icgiannirodari

Ciao a tutti da

Orbettino il Postino!