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ORTOFRUTTA ORTOFRUTTA NoTIZIE NoTIZIE NOVEMBRE-DICEMBRE 2014

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ORTOFRUTTAORTOFRUTTANoTIZIENoTIZIE NOVEMBRE-DICEMBRE 2014

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Apo ConerpoVia B. Tosarelli, 15540055 Villanova di Castenaso (BO)Tel. 051 781837 - Fax 051 782680E-mail: [email protected]: www.apoconerpo.com

Sommario

ORTOFRUTTANoTIZIE

Le foto sono dell’archivio Apo Conerpo

NOVEMBRE-DICEMBRE 2014

4 Apo Conerpo compie 20 annie investe sull’innovazioneGABRIELE CHIESA

9 I prodotti Valfruttasono sempre più greenALINA FIORDELLISI

10 Mele, aumenta l’interesseper le varietà Gala e FujiGABRIELE FERRI

11 Kiwi, nuova campagnaall’insegna dell’ottimismoUGO PALARA

12 Cesac e Casa Mesolaspengono 50 candelineLAMBERTO MAZZOTTI

14 La dematerializzazionelibera spazio e riduce i costiCARLO MILLO

Vent’anni di crescitaa fianco dei sociDavide VernocchiPresidente Apo Conerpo

Ai profondi mutamenti che inquel periodo iniziavano ad inte-ressare i mercati, sempre più

caratterizzati da fenomeni quali la cre-scente competitività, la progressivadestagionalizzazione dei consumi e latendenza all’aggregazione del sistemadistributivo, vent’anni fa 46 cooperati-ve ortofrutticole emiliano-romagnolehan no risposto con la nascita di Apo Conerpo, la più gran-de Organizzazione di produttori europei del settore.Allora, come oggi, infatti, la concentrazione dell’offerta rap-presentava la strada obbligata per ampliare la gamma mer-ceologica, rendere più efficiente l’intera filiera, raggiungereun rapporto paritetico con i nuovi canali distributivi, attiva-re moderni servizi tecnici, logistici e finanziari.Apo Conerpo costituisce quindi uno degli esempi concretidi orientamento dei produttori verso forme superiori diorganizzazione fondate su unità locali ben strutturate erisponde in pieno alla necessità di migliorare e uniformaresempre più il livello qualitativo dell’offerta adeguandola allerichieste del mercato. Un requisito estremamente impor-tante per il moderno sistema distributivo che privilegia chiè in grado di garantire ingenti e regolari rifornimenti di pro-dotto con standard di qualità costanti e controllati. Alla faseproduttiva spettano quindi scelte sempre più coraggiose edecisive. Già in passato all’interno del gruppo sono stateportate avanti importanti aggregazioni (Agrintesa, FruitModena Group, Patfrut) e altre dovranno essere affrontatecon coraggio e determinazione. Decisioni che una struttu-ra modernamente organizzata può prendere con sicurezzae fiducia, tenendo sempre ben presente l’obiettivo priorita-rio di una organizzazione dei produttori: garantire ai sociprospettive produttive e adeguata redditività attraverso lamassima valorizzazione delle loro produzioni e quindil’origine, il territorio e il nostro made in Italy. L’importanza delle politiche adottate da Apo Conerpo ètestimoniata, tra l’altro, dall’incremento delle quote di mer-cato registrato in questi vent’anni, gli ultimi dei quali carat-terizzati da una profonda crisi economica che ha interessa-to anche l’ortofrutticoltura, dai prodotti commercializzatidalle business unit, che hanno visto praticamente raddop-piare il loro fatturato.Parallelamente, si è registrato anche un costante incremen-to della base sociale e grazie all’adesione di nuove, impor-tanti, realtà, la Op ha potuto aumentare le proprie funzio-ni e la propria rappresentatività a livello nazionale ed inter-nazionale, ponendosi come interlocutore nel contesto poli-tico-economico dell’intero comparto. In questo modo ApoConerpo ha anticipato la filosofia della nuova Organizza-zione comune di mercato degli ortofrutticoli, che individuaproprio nelle organizzazioni dei produttori gli strumentiidonei a perseguire la concentrazione dell’offerta.

Con la mission di valorizzare le produzioni

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NATA NEL 1994 PER AGGREGARE L’OFFERTA ORTOFRUTTICOLA

Apo Conerpo compie 20 annie investe sull’innovazione

Sono passati esattamente ven-t’anni da quel pomeriggio del15 novembre 1994 quando i

presidenti di 46 cooperative emilia-no-romagnole si trovarono a SanLazzaro di Savena (Bo) per firmarel’atto costitutivo di Apo Conerpo.Ognuna di loro apportò 1 milione dilire di capitale sociale insieme allavolontà di aggregare anche l’organiz-zazione della produzione, la pro-grammazione delle colture, la ricer-ca, l’innovazione, la sperimentazionee le attività di valorizzazione con laconvinzione che quella fossel’unica strada per proseguirecon efficacia il loro svilupponell’interesse delle aziendeagricole socie. Molte di quel-le cooperative già si cono-scevano e stavano collabo-rando all’interno dell’ufficiocommerciale di Conerpo,dove da anni veniva gestitainsieme l’immissione sulmercato di una parte dellaloro produzione: la parteci-pazione collettiva alla costi-tuzione di Apo Conerpo fuil segno evidente, da un lato,dei buoni risultati consegui-ti dal Conecor prima e dal

Conerpo poi per gli aspetti commer-ciali e, dall’altro, della convinzionedei benefici che un ulteriore processodi aggregazione avrebbe potutoapportare. Prese così avvio l’attività di Apo Co -nerpo, che assunse il ruolo di Orga-nizzazione di Produttori a cui venne-ro attribuite le relative funzioni dasvolgere in forma cooperativa e, quin-di, caratterizzate dai principi dimutualità e di solidarietà tra i soci. Oggi, a distanza di venti anni, i nu -meri di Apo Conerpo sono moltodiversi. Il patrimonio netto è passatoda quei 23.000 euro apportati daisoci fondatori agli attuali 27 milionidi euro, frutto di 20 bilanci chiusisempre in attivo e di alcuni progetti,ambiziosi ed impegnativi, ma piena-mente realizzati: dall’ingresso di coo-perative di altre regioni ad affiancarequelle storiche dell’Emilia Romagnaalla capitalizzazione finanziata con il

Gabriele ChiesaDirettore Generale Apo Conerpo

La più grande Organizzazione diProduttori europea dell’ortofruttafresca continuerà anche nel prossi-mo futuro nella direzione seguitafino ad oggi, promuovendo la ri -cerca, l’aggregazione della produ-zio ne, l’ampliamento dei mercati,l’attività di valorizzazione.

Regolamento CE 3816 all’inizio deglianni 2000 sino alla riorganizzazionee semplificazione della struttura delgruppo completata alla fine del 2004,che ha portato all’incorporazione inApo Conerpo di Conerpo, Unfincoope Cam poverde Holding. Un patrimo-nio importante quello attuale, sia perentità, che per finalizzazione, essen-do prevalentemente investito a sup-porto delle filiali commerciali delgruppo, specializzate per segmento dimercato in modo da incrementare lepotenzialità dell’azione di vendita, edelle cooperative socie definite “politerritoriali” perché deputate a diven-tare centri di ulteriore aggregazionesul territorio, in modo da massimiz-zare l’efficienza della gestione e dellalavorazione del prodotto e con essa lamigliore valorizzazione delle produ-zioni dei soci e del loro quotidianoimpegno lavorativo. Un patrimonioche ha permesso di intervenire in

maniera concreta e tempe-stiva anche per supportare laricostruzione ed il rilanciodelle cooperative socie col-pite dalle calamità naturaliche purtroppo in questianni si sono manifestate,come l’alluvione nel grosse-tano o il terremoto in Emi-lia solo per citare le piùrecenti: le ri sorse finanziariedisponibili ed i principi dimutualità che ispiranoe caratterizzano l’attivitàa ziendale han no permessoquindi di sostenere tali coo-perative, aumentando la lo -ro ca pitalizzazione e con-

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sentendo un ri pristino dei magazzinie degli im pianti di lavorazione intempi rapidi e forse inaspettati.Nata quindi da un processo di aggre-gazione, Apo Conerpo, che oggi è lapiù grande Organizzazione di pro-duttori in Europa, in questi anni hacercato a sua volta di favorire conti-nui percorsi di integrazione anchetra le cooperative socie in modo darecuperare il massimo dell’efficienzaoperativa e dell’economicità anchenelle fasi della raccolta, lavorazione efrigoconservazione dei prodotti.Un’esigenza, questa, particolarmen-te sentita in un contesto economicoche ne gli ultimi anni ha accentuatola diminuzione dei consumi e lariduzione dei prezzi di vendita, conun mer cato difficile da condizionareno nostante le di mensioni raggiuntedal gruppo. Dimensioni che han-no consentito di ap proc ciare nuovimer cati di sbocco delle no stre pro-duzioni, an che in pae si lontani einteressanti ma non accessibili finoa qualche anno fa, come la Cina, laCorea e Taiwan. At tualmente, sonopiù di 50 i paesi nel mondo che rice-vono i prodotti del no stro gruppo,con un’inci denza sulle vendite delprodotto fresco che ha superato il30% in quantità ed il 35% a valore,risultati che sarebbe stato impossibi-le rag giungere senza una forte aggre-gazione e dimensioni adeguate,un’organizzazione strutturata e unaqua lità elevata del prodotto.Il miglioramento del livelloqua litativo delle produzioni èun altro elemento su cui inquesti anni Apo Co nerpo hainvestito molto. Partendodalla ri cerca di nuove varietà,in grado di soddisfare peraspetto e sapore le nuove esi-genze dei consumatori, pas-sando per la sperimentazionesui no stri territori di questevarietà per individuare quelleadatte ai diversi areali e lemigliori tecniche di coltiva-zione, contando sulla capaci-tà, competenza ed esperienzadelle aziende agricole socie,

cercando tecnichein novative per lacon servazione deiprodotti. La ricercadel miglioramentoqualitativo è un pro-cesso che richiedeinvestimenti ingentie continuativi neltempo. L’attività for -se è poco appari-scente e gode di unpo’ di visibilità soloquando viene licen-ziata una nuova va -rietà, come Falstaff,la nuova pera a buc-cia rossa di cui si èappena costituito ilconsorzio di valo-rizzazione, ma traquel le in cui è impe-gnata Apo Conerpoè una delle piùimportanti e strate-giche per il futurodel gruppo. Il per-corso che ha con-dotto a Falstaff èemblematico e significativo: dal pro-getto di miglioramento genetico av -viato negli anni ’70 dal Cra FRF, ApoConerpo tra mite New Plant e in col-laborazione con il CRA stesso ha par-tecipato alla valutazione di alcunecentinaia di selezioni e semenzali(solo per il pero sono oltre 22.000 i

semenzali finora ottenuti dal Cra FRF,di cui più di 11.000 oggi in campo esolo 6.700 in produzione). Questae norme mole di lavoro ha por tato allavalutazione mol to approfondita di 15selezioni, di cui una, Falstaff, è prontaper la diffusione e la successiva com-mercializzazione. Un impegno sul-

l’innovazione che riguardatutte le specie di interesse delgruppo, dalle pomacee alledrupacee, ai kiwi, agli ibridiinterspecifici ed alle orticoleda mercato fresco a da indu-stria, che non trova riscontronei numeri di bilancio ma cheè indispensabile per potercompetere in un mercato glo-balizzato e che non fa sconti achi rimane indietro.L’insieme di questi processiha permesso ad Apo Coner-po di raggiungere un volumed’affari di oltre 700 milioni dieuro e di porsi anche con leproprie filiali specializzate

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Primo Consiglio di AmministrazioneAntonellini DomenicoBagnaresi MarcelloBarbieri AngeloBellini CarloBonora EnricoBruni PaoloCalderoni GiuseppeCasarotti CletoCorelli Grappadelli GiulioDragoni GiovanniForni Carlo AlbertoGaragnani VincenzoGardini MaurizioGruppioni GiorgioGuidi CarloLiverani OscarMacchini RomanoMarchesini MorenoModena ErmeteNasi DavidePasti SillaPiccinini GiovanniRicci SecondoSangiorgi TomasoTorreggiani Luciano

Primo Collegio Sindacale

Sindaci effettivi

Garuti FrancoMarrè Cesare EnricoNascetti PierluigiSandali PietroTonello Mauro

Sindaci Supplenti

Foschini PaoloRizzo Giovanni

Primo Collegio dei probiviri

Cervellati SanteCesari CesareChiusoli Franco

Atto costitutivo Apo Conerpo - 15.11.1994

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riormente aggravato gli effetti delleprolungata recessione che ha colpi-to tutto il mondo, ma in particolarel’Europa, che stenta a venirne fuori.E all’interno di questa crisi, anchel’ortofrutta non poteva non rima-nerne condizionata, con consumi incalo in quasi tutti i mercati europei,

prezzi che non permettono di copri-re i costi di produzione e che quin-di non consentono di garantire aiproduttori le meritate soddisfazioniper l’impegno quotidiano.Per questo motivo il Consiglio diAmministrazione di Apo Conerpoha deliberato di non disperdere risor-se umane ed economiche per cele-brare un anniversario comunqueimportante e degno di rilievo e disoddisfazione, ma di concentrare edintensificare l’impegno e gli investi-menti per la crescita del gruppo, conun occhio alla solidarietà.Le nuove attività messe in camponon sono un cambio di rotta, ma laconferma che bisogna insistere sullelinee guida fino ad oggi perseguite e,con il giusto equilibrio di coraggio e

Conerpo presidia tutti i più interes-santi sbocchi per la valorizzazionedelle produzioni dei soci sui qualicontinua ad investire, direttamenteed in collaborazione con le altre Or -ganizzazioni di produttori, in comu-nicazione e attività promo-pubblici-tarie, che troveranno un mo mento di

grande risalto al prossimoExpo di Milano per ilquale il gruppo ha stanzia-to risorse significative perdare un forte impulso allapenetrazione in nuovimer cati esteri, dall’estremoOriente al nord e sudAmerica, dal Sud Africa aipaesi arabi.Risultati importanti quel-li raggiunti, ma non anco-ra sufficienti. Purtroppo ilventesimo anniversariodel la costituzione di ApoConerpo cade in un annopesantissimo e molto dif-ficile, con l’embargo dellaRussia e la crisi della frut-ta estiva che hanno ulte-

Apo Conerpo - soci fondatori - 15.11.1994Cooperativa SedeAgra Russi (RA)Agricoltura 2000 Bosco Mesola (FE)Agrifrut Romagna Cesena (FC)Bagnaresi Massa Lombarda (RA)C.A.P.A. Cologna Berra (FE)C.A.P.A. Ferrara Vigarano Mainarda (FE)C.A.P.O. Mordano (BO)C.A.S.A. Giralda Pomposa di Codigoro (FE)C.A.S.A. Mesola Mesola (FE)C.A.S.A. Mezzano Ostellato (FE)C.E.P.A.L. Lugo (RA)C.I.A.M. S. Agata sul Santerno (RA)C.I.P.O.F. S. Possidonio (MO)C.O.L.E. Ferrara (FE)C.O.P.O.R. Belricetto di Lugo (RA)Campofrigo Campogalliano (MO)Cappadoro Ferrara (FE)Centralfrutta Baricella (BO)CO.PR.A. Bagnacavallo (RA)CO.PR.OR. Rolo (RE)CO.PR.OR. Codigoro Codigoro (FE)Costea Ferrara (FE)Deltafrutta Argentana Argenta (FE)Deltafrutta Budrio Budrio (BO)Deltafrutta Ferrarese Ferrara (FE)Deltafrutta S. Pietro in Casale San Pietro in Casale (BO)Dossese Sant'Agostino (FE)Emiliafrutta Castelfranco Emilia (BO)Eurofrutta Modena (MO)F.lli Furini Massa Lombarda (RA)Fattorie del Delta Mesola (FE)Ferrara Frutta Ferrara (FE)FR.A.M. Ferrara (FE)Genagricola Generali Agricola Trieste (TS)I.A.F.F.A. Ferrara (FE)Italfrutta S. Felice sul Panaro (MO)La Fenice Volania di Comacchio (FE)Maiscoltori Basso Ferrarese Codigoro (FE)Mezzogorese Codigoro (FE)Molinella Frutta Molinella (BO)P.A.F. Faenza (RA)P.O.V. Ravenna (RA)Propar Ravenna (RA)S. Adriano S. Cesario sul Panaro (MO)Solar Russi (RA)Valle del Ciliegio Vignola (MO)

Apo ConerpoBudget investimenti anno 2015

Principali capitoli di intervento EuroRicerca e sperimentazione 750.000Riconversioni varietali 5.500.000Impianti irrigazione e antigrandine 2.250.000Impianti di lavorazione e condizionamento 4.000.000Promozione Expo 500.000Promozione Italia Fruit 24 1.500.000Altri progetti di promozione collettivi 500.000Totale 15.000.000

per segmento di mercato come inter-locutore autorevole e riconosciuto siain Italia che all’estero. Con Alegra eNaturitalia per la GDO italiana e perl’export, con Valfrutta fresco per ilprodotto di più alta gamma e per ilmercato tradizionale, e con l’ultimaen trata Brio per il biologico, Apo

Apo Conerpo

Selezioni valutate negli ultimi 10 anni

Ciliegie 27Pere 35 1Mele 429

Totali 1.880 39

Selezioni e varietàValutate Scelte

Specie

Albicocche 255 12

Kiwi 302 2

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l’economicità nella fase della lavora-zione e del condizionamento e sull’ul-teriore concentrazione delle fasi diimmissione del prodotto sul mercatosi sono già avviati specifici percorsi chein tempi brevi si confida possano esse-re attuati per rafforzare il potere con-trattuale del gruppo ed essere più inci-sivi in Italia e più competi-tivi all’estero.Un estero che si allargheràper l’ormai prossima aper-tura di alcuni mercati im -portanti: confidiamo chesi possa concludere intem pi brevi l’accordo perl’esportazione del kiwi maanche delle pere in Giap-pone e delle pere e delledrupacee in Sud Africa, so -lo per citare i nuovi sboc-chi più interessanti.Ma se l’estero è fondamen-tale per aumentare le ven-dite, troppo importante èancora il mercato internoper pensare di arrendersi difronte ad un calo dei con-sumi che sembra inarresta-bile. Per non rassegnarsi aquesto trend e nella con-vinzione che è necessarioun cambio di mentalità intema di dieta alimentare,soprattutto nelle generazio-ni più giovani, che abbini

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di prudenza, occorre continuare adinvestire. Se la nostra storia di questoventennio è stata infatti caratterizza-ta da grandi investimenti per la ricer-ca e l’innovazione e le conseguentiriconversioni varietali, dalle numero-se fusioni tra le cooperative socie edal continuo allargamento della basesociale, dal potenziamento delle atti-vità commerciali delle filiali conl’ampliamento delle disponibilità diprodotto e con l’apertura di nuovimercati, dalla patrimonializzazionedella società e dal sostegno anchefinanziario alle cooperative e allefiliali, dai progetti presentati in ambi-to Ocm ortofrutta e dalle risorsedistribuite a supporto delle coopera-tive ad alle aziende agricole socie edinfine dalle attività di promozione evalorizzazione, sarà su queste linee diintervento che proseguirà l’impegnoprioritario di Apo Conerpo.Accanto alla pera Falstaff sono in arri-vo altre varietà che saranno resedisponibili in e sclusiva per i so ci delgruppo e questa sarà la strada daseguire per avere un effica ce control-lo del le quantità immesse sul mer ca-to, strumento indispensabile perpoter garantire un buon equilibriotra domanda e offerta e ritorni ade-guati per gli investimenti effettuati. Anche sulle integrazioni e collabora-zioni tra le cooperative socie permigliorare ulteriormente l’efficienza e

Apo Conerpo - soci ordinari - 15.11.2014Cooperativa SedeAgricoop Bio Avola (SR)Agrintesa Faenza (RA)Agrisanterno Imola (BO)Agrisimone Turi (BA)Bagnaresi Massa Lombarda (RA)Borgo Saraceno Catania (CT)C.A.P.A. Cologna Cologna (FE)C.A.S.A. Mesola Mesola (FE)C.I.P.O.F. S. Possidonio (MO)C.S.M. Ostellato (FE)Cesac Conselice (RA)Citrosol Comiso (RG)CO.AGRI. Grosseto (GR)CO.P.A.C.A. Polverosa (GR)Colombare Nogarole Rocca (VR)Conserve France Nimes Cedex 9 (Francia)Conserve Italia S. Lazzaro di Savena (BO)Deltafrutta S. Pietro in Casale San Pietro in Casale (BO)Fruit Modena Group Sorbara di Bomporto (MO)I.A.F.F.A. Ferrara (FE)Italfrutta S. Felice sul Panaro (MO)La Cesenate Cesena (FC)La Fenice Volania di Comacchio (FE)La Primavera Campagnola - Zevio (VR)Lusuco Piacenza (PC)Maiscoltori Basso Ferrarese Pontelangorino-Codigoro (FE)Mezzacorona Mezzocorona (TN)Noacoop Noicattaro (BA)Orticola Lombarda Milano (MI)Ortofrutta Grosseto Roccastrada (GR)Ortofrutticola Valle del Reno Corporeno di Cento (FE)Ortolani Cofri Imola (BO)P.O.V. Voltana - Ravenna (RA)Patfrut Monestirolo (FE)Pomodoro Maremma 2000 Montalto di Castro (VT)Propar Ravenna (RA)Raspollino Grosseto (GR)S. Adriano S. Cesario sul Panaro (MO)S.P.A.C. Cremona (CR)San Rocco - GR Grosseto (GR)San Rocco - MO Ravarino (MO)Sud Est Rutigliano (BA)Suncan Castelvetro Piacentino (PC)Terre dell’Etruria Manciano (GR)Tre Spighe Castel Guelfo (BO)Valle Bruna Sticciano Scalo (GR)

al l’aspetto salutistico dell’ortofruttaanche il piacere ed il gusto di mangia-re una pesca piuttosto che una susinao una pera, è stato predisposto unapposito progetto di informazione epromozione che, se sarà ap provato,prevederà un investimento comples-sivo di oltre 4,5 milioni di euro per un

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NON CONFEZIONATA

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ATTO PLUSVAVAL

nno 2008 anno 2009

LORE TRASF.

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triennio. L’obiettivodel pro getto, cheabbiamo chiamato“Fruit 24”, mira a farcrescere le occasionidi consumo di frut-ta, che non può es -sere limitato ai pasti,ma può essere este-so a tutto l’arco dellagiornata, con unmix vario ed equili-brato da abbinare aidiversi stili di vitadei consumatori.Aiutare il nostro or -ganismo e con essola qualità della no -stra vita, gustandoqualcosa di buo no,non è difficile, ma èimpegnativo diffon-dere questo messag-gio in mezzo a tantiprodotti alimentariche sono temibiliantagonisti per lerisorse economicheche le imprese che li“fabbricano” posso-no mettere in pista,be ni per questo fortima che non potran-no mai fregiarsidella qualità e salu-brità della frutta everdura coltivata nelnostro paese: è unasfida importante,ma val la pena im -pegnarsi per questo.Promuovere questomessaggio è forse ilmodo migliore perfesteggiare il pro-prio anniversario,sen za di menticarsidella mutualità edella solidarietà cheispirano lo statutodel la cooperativaApo Conerpo e lasua attività. Una so -lidarietà che nondeve chiudersi nel

recinto dei propri soci, ma deve guar-dare an che all’e sterno.Ap profittiamo quindi di questo spa-zio per promuovere due iniziative.La prima è quella condotta dal-l’AISM, l’Associazione Italiana Sclero-si Multipla, con la quale da anni col-laboriamo fornendo le nostre mele,che vengono distribuite nelle piazzeitaliane per raccogliere fondi da desti-nare alla ri cerca, per sconfiggere lasclerosi multipla, e per as sistere chi ècolpito da questa terribile malattia.Nonostante il maltempo, tanti lorovo lontari hanno di stribuito i nostrisacchetti di mele nelle piazze italianeanche lo scorso mese di ottobre conil logo “La me l a di AISM” (per saper-ne di più e magari farsi coinvolgerewww.aism.it).Un sostegno economico, con il con-corso anche dei dipendenti di ApoConerpo, per ricordare meglio questiprimi venti anni di attività, è statoinvece indirizzato alla cooperativasociale ANIMA, recentemente unitasialla cooperativa di solidarietà socialeCIM. È una onlus che o pe ra nella no -stra provincia, con sede a San Marinodi Bentivoglio (Bo), che da una deci-na di anni promuove l’inserimentolavorativo di ragazzi disabili. Lo fa indiversi modi, sia producendo prodot-ti biologici che ven de nel suo negozioAnimabio, sia gestendo un’a ziendaagricola come una fattoria sociale,oltre a svolgere un’attività di manu-tenzione del verde e altre più recentiche sta avviando. Una attività agrico-la un po’ diversa dalla nostra, ma chein fondo ha la stessa finalità: daresoddisfazione all’impegno lavorativodei soci, nel nostro caso sono quasi7.000 aziende agricole, nel loro sono30 ragazzi speciali (per saperne di piùe magari farsi coinvolgere www.coop-socialeanima.it).Ci è sembrato giusto, in un periodoin cui le risorse pubbliche sia in agri-coltura che nel terzo settore sonoin forte ridimensionamento, dareuna mano ed un piccolo contribu-to privato a chi, come noi, non sirassegna e prova con fiducia a guar-dare avanti.

L’occasione è sempre giustFRUIT

ta per gustare l’ortofrutta!T24:

Apo Conerpo oggi in cifre

Cooperative socie 46

Aziende agricole aderenti 6.700

Superficie in produzione 28.800 ettari

Quantità commercializzate 1.100.000 tonnellate

Volume d'affari 723 milioni di euro

Patrimonio netto 27 milioni di euro

Gruppo Apo Conerpo Crescita export e paesi forniti

Paesi

Totale

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CERTIFICATA L’IMPRONTA AMBIENTALE

I prodotti Valfruttasono sempre più green

stero dell’Ambiente nel 2013 per cal-colare e ridurre l’Impronta di Carbo-nio, ovvero l’anidride carbonica e mes- sa durante il ciclo di vita dei prodotti.Lo studio, effettuato con rigorosi cri-teri di scientificità, ha contabilizzato laCO2 equivalente sia diretta che indi-retta e ha preso in esame i prodotti nelloro complesso, dalla fase di coltiva-zione delle materie prime agricole eproduzione del packaging e degli altriingredienti (upstream) alla lavorazio-ne negli stabilimenti di Conserve Ita-lia (core) fino alla fase di distribuzio-ne del prodotto e di smaltimento

Alina FiordellisiUfficio Stampa Conserve Italia

È la prima azienda conserviera adaver ottenuto questo riconoscimen-to. Un anno fa l’accordo volontariosiglato con il Ministero dell’Am-biente per calcolare e ridurre l’ani-dride carbonica emessa durante ilciclo di vita. degli imballi (downstream). Realizza-

to con il supporto del CE.Si.S.P., Uni-versità degli Studi di Genova, ente lea-der in Italia nella valutazione dellasostenibilità, il progetto ha portatoConserve Italia, dopo un anno dilavoro, all’ottenimento della certifica-zione volontaria. I risultati sono sta-ti certificati da RINA Services S.p.A. epubblicati sul sito del Ministerodell’Ambiente.“Siamo la prima azienda operante nelsettore conserviero – dichiara Mauri-zio Gardini, presidente di Con serveItalia – ad avere ottenuto la certifica-zione dell’impronta am bientale: que-sto è per noi un importante valoreaggiunto che va a suggellare l’attenzio-ne e l’impegno per la sostenibilitàambientale che la nostra cooperativada anni ha posto come elemento qua-lificante nella propria mission azien-da le. I risultati dello studio sono inlinea con quanto ci aspettavamo”. I prodotti che hanno ottenuto la certi-ficazione Carbon footprint - i Borlottifreschi, la Polpa di pomodoro GranCubetti e il Nettare di pera brik - neiprossimi mesi saranno presenti in tuttigli scaffali con il logo del Ministero del-l’Ambiente e la scritta “programma perla valutazione dell’impronta ambien-tale”, che rimanderà il consumatore aicontenuti di approfondimento presen-ti nel sito www.valfrutta.it

Conserve Italia ha ottenuto lacertificazione dell’improntaambientale su tre prodotti di

punta a marchio Valfrutta a conclu-sione del progetto scaturito da un ac -cordo volontario siglato con il Mini-

La competitività passaanche dall’aggiornamento tecnico

Al fine di fornire utili indicazioni sulle più recenti novità tecniche, le più moder-ne pratiche agronomiche e le nuove richieste provenienti dal mercato, Con-serve Italia organizza periodicamente alcuni incontri di aggiornamento rivol-

ti ai propri soci per fornire un supporto alla loro attività quotidiana. Una scelta stra-tegica in quanto sempre di più la competitività delle aziende agricole passa dal-l’innovazione tecnica, di prodotto e di processo e dalla capacità di recepire rapi-damente i cambiamenti tecnologici e produttivi imposti dal mercato.A tale proposito, come di consueto in questo periodo autunnale, ConserveItalia ha programmato alcuni appuntamenti, indirizzati alle cooperative asso-ciate e ai produttori. Nel primo di questi incontri, rivolto ai produttori di piselli,fagioli, fagiolini e mais dolce, sono state affrontate le tematiche della difesa fito-

sanitaria, delle tecniche agronomiche edella sostenibilità, con particolare appro-fondimento sui nuovi progetti di filiera nel-l’ambito delle colture orticole. Un secondoincontro ha interessato invece il compartodel pomodoro ed ha puntato i riflettori sulmercato di questo prodotto per ConserveItalia, sulla difesa fitosanitaria del pomo-doro da industria, sulle proposte 2015 peril panorama varietale e sulla sostenibilità.

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LEGGERA SATURAZIONE DEI CONSUMI PER LE CULTIVAR CLASSICHE

Mele, aumenta l’interesseper le varietà Gala e Fuji

mente re munerative a causa del le dif-ficoltà commerciali di questa annatache hanno risparmiato davvveropoche specie.A livello varietale, rispetto alla situa-zione comunitaria, l’Italia presentaaumenti più consistenti per la Fuji ela Granny Smith. Come confermanoi dati GFK Eurisko, le mele sono laspecie frutticola maggiormente ac -quistata nel nostro paese, anche senel 2013 segnano una riduzione del2% rispetto all’anno precedente, conun indice di penetrazione nelle fami-glie pari quasi al 100%. Si sta assistendo ad una leggera satura-zione nei consumi per le varietà classi-che (Golden, Granny Smith, Red deli-cious,) ma si nota un interesse crescen-te per Gala, Fuji e le nuove varietà. In un’ottica di esportazione, non pos-siamo dimenticare le difficoltà deter-minate dall’embargo russo che co -stringe poi paesi come la Polonia ariversare sui mercati di tutta Europaimportanti quantità di prodotto pre-cedentemente collocate sul mercato

Gabriele FerriDirettore Generale Naturitalia

Nel nostro paese questo frutto siconferma il più consumato con unindice di penetrazione nelle fami-glie pari quasi al 100%.

russo. Sul piano qualitativo, la pro-duzione polacca è decisamente infe-riore agli standard abituali, ma lequotazioni sono talmente basse dastimolarne la distribuzione. In que-sto periodo si registrano però consu-mi in crescita in aree come il NordAfrica, il Medio Oriente e l’EstremoOriente, dove la domanda è buonaanche per le va rietà più classiche equesto favorisce la diminuzione dellescorte di prodotto stoccate nei ma -gazzini. Nel breve periodo è difficileimmaginare una ripresa del mercatoper le varietà tradizionali di pianuramentre per la Fuji, alla luce delleimportanti quantità vendute graziealle caratteristiche organolettiche par-ticolarmente elevate, possiamo ipo-tizzare un miglioramento delle quo-tazioni nelle prossime settimane.In conclusione ci piace riportare unanotizia apparsa in questi giorni sualcuni media relativa alla decisionedi T Mobile Austria di distribuire set-timanalmente mele ai propri dipen-denti con l’intento di contribuire alla

loro salute e allo stesso tem -po sostenere gli agricoltoriaustriaci che a causa dell’em -bargo stanno attraversandoun momento difficile.Possiamo solo augurarci chealtre aziende europee deci-dano di copiare questa ini-ziativa con il doppio ef fettopositivo in quanto una agri-coltura ben strutturata sottoil profilo economico po -trebbe anche aiutare il terri-torio nella lotta contro leintemperie.

La produzione europea 2014 dimele si attesta, secondo i datiWAPA, sugli 11.890.000 tonnel-

late, vale a dire il 9% in più rispetto alraccolto del 2013 e il 12% in piùrispetto alla media produttiva deltriennio 2011/2013. L’incremento in -teressa principalmente paesi comeAustria, Germania, Belgio, Olanda,Polonia e Ungheria mentre altri pro-duttori storici quali Francia, Grecia eSpagna segnano una leggera contra-zione della produzione. Tra i paesiextra UE, la Turchia registra unasignificativa riduzione nei volumi. InItalia, il mercato segue tendenzial-mente la situazione dei principalipaesi produttori europei con un rac-colto che supera i 2.300.000 tonnel-late, in aumento dell’11% sul 2013.Secondo le elaborazioni dei dati diAssomela e CSO, a livello re -gionale si riscontrano alcu-ne differenze fra le aree mag-giormente vocate, tra cuil’Alto Adige che presenta unau mento dell’8,9% e il Tren-tino con un +12,1%, e le al -tre regioni italiane do ve l’in-cremento ha raggiunto addi-rittura il 14,1%. Anche unaproduzione di alta qualitàcome quella italiana, difronte all’abbondanza del-l’offerta, corre il rischio diottenere quotazioni scarsa-

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INDICAZIONI POSITIVE SUL FRONTE TECNICO E COMMERCIALE

Kiwi, nuova campagna all’insegna dell’ottimismo

Come nel 2013, anche quest’an-no la raccolta del kiwi in casaAgrintesa, cooperativa di punta

del Gruppo Apo Conerpo, èco minciata con un certo ritar-do rispetto alla media a causadell’anomalo andamento sta-gionale di ottobre. L’operazio-ne è iniziata alla fine del mesee, grazie all’attenzione dei soci,che hanno rispettato le indica-zioni dell’Ufficio Tecnico tesead impedire raccolte anticipate,la maturazione dei frutti si ècompletata in maniera corretta;al cune notti fredde e giornateso leggiate e asciutte nella primasettimana di novembre hannofavorito l’accumulo di sostanzasecca nei frutti e il raggiungi-mento di livelli zuccherini ade-guati. E questo è il primo fatto-re che garantisce alta qualità e lungaconservabilità del prodotto. Dopo due anni consecutivi di produ-zioni scarse, quest'anno in Emilia-Romagna si è tornati su livelli sostan-zialmente normali (non così in altreparti d’Italia) e, soprattutto, di buonaqualità per forma e colore dei frutti.La buona impollinazione durante lafioritura ha determinato crescite re go-lari, che hanno beneficiato an che diun decorso stagionale estivo fresco e

frequentemente piovoso; le pezzaturedei frutti sono risultate mediamen-te elevate ed hanno contribuito adaumentare le rese medie ettariali oltrele stime preventive.Sui mercati regna l’ottimismo perchéla richiesta di kiwi è vivace sin dal-l’estate in seguito all'esaurimento del -le scorte di kiwi proveniente da Cile eNuova Zelanda; le stime mondiali,inoltre, non lasciano prevedere ecces-

si di offerta. I mercati d'ol tremarecontinuano ad apprezzare il prodot-to italiano ed al mo mento appaionoi più promettenti: Cina, altri Paesiasiatici, Brasile, Stati Uniti e Canadasono le destinazioni più ricettive,dove però la parola d'ordine da ri -spet tare è "qualità".Sul mercato interno europeo la diffe-renza la potrà fare, da dicembre-gen-naio in avanti, terminata la tensionegenerata dai fornitori greci, la tenuta

Ugo PalaraResponsabile Ufficio Tecnico Agrintesa

La produzione presenta un buonlivello qualitativo per quanto ri -guarda forma e colore dei frutti. Lepezzature sono elevate. I mercati dioltremare continuano ad apprez-zare il prodotto italiano.

del prodotto e la capacità degli ope-ratori di distinguersi con un’offertadiversificata per standard qualitativi,linee prodotto, packaging e continui-tà. Agrintesa, su questo fronte, si è datempo strutturata e organizzata.La firma, recente, per la prima volta, deldecreto erga omnes (che rende ob bli-gatorie sul territorio nazionale le rego-le per la commercializzazione espressenell'Accordo interprofessionale kiwi

2014/15) dovrebbe dare forzaagli operatori più preparati eorganizzati. Si tratta di un accor-do fortemente atteso dalla filieraper scongiurare comportamentiscorretti e pregiudizievoli, forsearrivato tardivamente nella cam-pagna in corso, ma che nonmancherà di dare risultati posi-tivi in futuro, purché venga ac -compagnato da controlli e san- zioni puntuali ed efficaci.Il kiwi oggi sembra sfuggire allacrisi generale che ha investito,come mai era successo neglianni recenti, tutta l’ortofrutta fre-sca; ai buoni andamenti com-merciali fa riscontro un ritrovatoentusiasmo da parte dei frutti-

coltori nel rinnovo degli im piantidopo alcuni anni bui segnati dal -l’”incubo” batteriosi. Sia per Hayward,sia per le nuove migliori cultivar a pol -pa gialla, si registrano richieste impor-tanti di materiale vivaistico di qualità.A tutti i livelli, tecnico-a gro nomico,organizzativo, commerciale (e politi-co) dobbiamo fare in modo che lafiducia dei coltivatori non vada delu-sa; ne va della sostenibilità dell’interosettore ortofrutticolo nazionale.

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STORICHE COOPERATIVE ORTOFRUTTICOLE ASSOCIATE AD APO CONERPO

Cesac e Casa Mesolaspengono 50 candeline

protagonisti di quell’epoca nell’arearomagnola. “Oggi – dichiara il presi-dente Stefano Andraghetti – il Cesac,che ha la propria sede presso il centrocommerciale Punta Frattina insiemealla consorella Cooperativa Consuma-tori Conselicesi (3C), è attivo in nume-rosi comparti: dalla cerealicolturaall’orticoltura, dalla vinificazione allamangimistica fino alle agroforniture eall’impiantistica per l’agricoltura”.“Il centro commerciale, con il super-mercato, la ferramenta e la cantinasociale – prosegue Andraghetti – rap-presenta una delle realtà imprendito-riali più dinamiche del territorio con-selicese come confermano alcunidati. Il fatturato, che nel 1978 am -montava a 210 milioni di lire (corri-spondenti a 108.000 euro), nel 2014ha sfiorato i 60 milioni di euro, men-tre i soci erano 219 nel 1980 e oggisono ben 1.200; i dipendenti sono190, gli stabilimenti 8”.“In questi decenni – ricorda ancora il

presidente – il Cesac haanche registrato un im -portante sviluppo terri-toriale. Partendo dauna dimensione e daun radicamento lo cale,è arrivato ad operare inun bacino decisamenteam pio che interessa leprovince di Ra venna,Bologna e Fer rara consedi aziendali ad Alte-do, Argenta, CastelGuel fo di Bologna,Medicina, Sant’Anto-nio di Me dicina e Sa laBolognese”.

Lamberto MazzottiCentro Stampa

Frutto del grande fermento di ideeche si registrava nelle campagne ita-liane all’inizio degli anni Sessanta,Cesac e Casa Mesola hanno assicu-rato un importante sviluppo al set-tore primario e al territorio.

Avviato fin dalle origini attraversonumerose acquisizioni e integrazioni,questo percorso di crescita ha vissutole sue tappe più significative negli ulti-mi anni, quando il Cesac si è afferma-to in numerosi settori”. “In particolare,in seguito alla crisi che ha interessatoalcune storiche cooperative ortofrutti-cole, – afferma An draghetti – nel 2012è entrato anche nel comparto dellecolture orticole (ci polle e patate) attra-verso l’acquisizione in affitto dell’atti-vità della cooperativa Tre Spighe, con icentri aziendali di Castel Guelfo (BO)e Argenta (FE), e con l’incorporazionedella cooperativa Cometa di Medicina(BO). Operazioni che hanno permes-so di difendere l’occupazione salva-guardando almeno 120 posti di lavo-ro stagionali per circa 160 giornate procapite e creando altri 40 nuovi posticon quasi 180 giornate pro capite. Nel2014, poi, è stato attivato un nuovopolo per la lavorazione di cereali(destinato al sorgo) con l’acquisto del -lo stabilimento Sermenghi di Medici-na, in provincia di Bologna”.“La no stra cooperativa – conclude ilpresidente An draghetti – ha voluto esaputo mettersi in discussione percogliere le opportunità di sviluppoproiettandosi con coraggio nel futuro”.Spostandoci dalla Romagna all’Emi-lia, e precisamente in provincia diFerrara, troviamo la seconda coope-rativa cinquantenne, per l’esattezzaCasa Mesola, situata nelle pianuresabbiose del Parco del Delta del Po.Nata nel 1964, da mezzo secolo CasaMesola offre numerosi e qualificatiservizi ai propri soci. Tra questi, lalavorazione del prodotto agricolo con

Doppio compleanno in casa diApo Conerpo: in questi mesihanno spento cinquanta can-

deline due cooperative storiche delgruppo. Stiamo parlando del Cesacdi Conselice (Ra) e di Casa Mesoladi Mesola (Fe), realtà pioniere nelpercorso di aggregazione e integra-zione portato avanti da Apo Conerpocon grande determinazione di fronteai nuovi scenari commerciali e allacrescente globalizzazione. Promosso dalla Cooperativa Coltiva-tori Diretti di Conselice, costituita nel1962 ed artefice nel 1972 della nuovacantina sociale, il Cesac (Centro Eco-nomico Servizi Agricoli) fu uno dei

La sede del Cesac a Conselice (RA).

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il confezionamento e la vendita diproduzioni come radicchio, carota,melone, anguria, zucche e asparago;l’essiccazione, lo stoccaggio e la ven-dita dei cereali e la raccolta e la ven-dita del pomodoro; l’assistenza tecni-ca; la contabilità per le aziende agri-cole; la raccolta e lo smaltimento deirifiuti speciali delle aziende agricole;la consulenza per le certificazioni.“Realtà economica di grande impor-tanza – dichiara il presidente MicheleMangolini – Casa Mesola ha sempremostrato passione per il territorio,voglia di credere nelle sue straordinariepotenzialità e tanta ambizione persuperare i confini nazionali”.Negli ultimi 10 anni la crescita econo-mica e commerciale ha portato CasaMesola a un fatturato decisamenteim portante, arrivato l’an no scorso a25 milioni di euro con 10 la voratori atempo in determinato, 120 stagionali,18.000 giornate per la manodoperalocale e un ma gaz zino di 5.000 me-tri quadrati a disposizione dei 170 soci

e di altri imprendi-tori agricoli.“Una contaminazio-ne positiva – affermaMan golini – è stataquella dei Veneti chenegli anni ’80 hannocominciato a coltivare,prendendoli in affitto,terreni del Me solano”.La gamma non com-prende solo radicchio,salito dai 200 quintalidel 1988 ai quasi28.000 del 2013, maanche asparagi di grande qualità tantoche il territorio è leader in questa col-tivazione. An che la patata ha registratoun boom, passando dagli 11.000quin tali del 2002 agli 89.000 del 2013;l’offerta comprende poi cocomeri,meloni e carote di cui si producevano900 quintali nel 1985 saliti oggi a168.000. Non manca la produzione dimais, orzo, grano e soia. E ancorapomodori, piante da seme, fagiolini,

fagioli e piselli. “Per la commercializ-zazione – dichiara Man golini – ab bia-mo un solido rapporto con Apo Co -nerpo, soprattutto per quanto riguar-da le orticole, e con Op Grandi Coltu-re per i cereali”.“La nostra azione – conclude il pre-sidente Mangolini – è concentratasu prodotti di qualità, ma abbiamoan che una grande attenzione alladiversificazione”.

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ATTRAVERSO IL RICORSO ALLA CONSERVAZIONE SOSTITUTIVA

La dematerializzazionelibera spazio e riduce i costi

Fatture, Libri Giornale, RegistroIVA, Contratti e ordini, Corri-spondenza, Polizze assicurative,

Modelli dichiarativi sono solo alcunidei documenti che le Aziende hannol’obbligo di conservare per motivifiscali, amministrativi e contrattuali.La conservazione fisica dei do-cumenti comporta l’occupazionedi spazi che diventano nel tem-po sempre più estesi, superfici avolte sottratte ad attività produttiveo, addirittura, affittate solo per que-sta finalità.Requisiti importanti sono poi l’ac-cesso controllato e condizioni am -bientali che preservino negli annil’integrità dei documenti. E tutto questo non è sufficiente inquanto possiamo considerare undocumento correttamente conserva-to solo se facilmente identificabile,raggiungile e consultabile. Un aspetto, questo, spesso deman-dato alla memoria di un impiegatoche si fa carico disvolgere l’attivitàdi archivista; lericerche si basanosu pochi criteri diarchiviazione ed itempi di reperi-mento si allunga-no con il rischiodi perdere gli ori-

ginali durante la consultazione. Nella conservazione cartacea anchele a zioni di eliminazione dei docu-menti non più necessari sono diffi-coltose e spesso non vengono ef-fettuate per timore di errori, causan-do un am pliamento sempre mag-giore dell’archivio.Un paradosso procedurale è rappre-sentato dal fatto che gran parte deidocumenti nascono in formato digi-tale e successivamente vengono ri -prodotti su carta per poi essere dinuovo digitalizzati; un esempio evi-dente è rappresentato dalle fattu-re che si elaborano sul softwaregestionale aziendale e poi si stam-pano, con rilevanti costi di stampa,fotocopie, toner delle stampanti,classificatori, etichette.La soluzione a questi problemi è laconservazione sostitutiva in forma-to digitale. Già dal 2004 questamodalità è stata disciplinata e ri-conosciuta dal Ministro dell'Eco-nomia e delle Finanze.Esistono precise regole tecniche cheassicurano la piena validità legalee hanno permesso lo sviluppo disoluzioni software in grado di libe-rare le imprese dal peso della docu-mentazione cartacea.

Carlo MilloProduct Manager Gruppo Sistema

I costi ed i paradossi della conser-vazione documentale tradizionale. I vantaggi dalla conservazionesostitutiva digitale ed il processo didematerializzazione.

La Conservazione sostitutiva è unpasso importante verso la demate-rializzazione, un tema che sta coin-volgendo anche le relazioni tra Pub-blica Amministrazione e Imprese;già da oggi infatti le Aziende della PACentrale (Ministeri, Agenzia deiMonopoli, Agenzia Entrate, Inps,Inail, ecc.) accettano solo fattureemesse in formato elettronico. Oltre ai benefici della riduzione dicosti e dell’aumento dell’efficienza,la conservazione sostitutiva disponel’Azienda verso una gestione digitaledei documenti che nel tempo auto-matizzerà tutto il ciclo dell'ordinecon benefici in tutte le relazioni traclienti, fornitori e Pubblica Ammi-nistrazione. Gruppo Sistema (www.gruppo si-stema.it) realizza progetti di ge-stione documentale con la suiteKarthaDoc, una soluzione specifica,sviluppata da Kartha, che consentel’acquisizione, l’archiviazione e laconservazione sostitutiva a norma dilegge con funzionalità complete perla gestione della firma digitale e lamarca temporale.Le competenze di Gruppo Sistemae di Kartha sono a disposizione del-le Aziende per una facile e velo-

ce introduzionedella conservazio-ne sostitutiva.I benefici sonotanti e bastanopoche migliaia didocumenti in unanno per avere unrapido ritorno de -gli investimenti.