Illustrazione Ticinese

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illustrazione illustrazione TICINESE TICINESE www.illustrazione.ch RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA N° 1 - 1 FEBBRAIO 2009 PEO MARAMEO Il cane animato più amato SALUTE Obesità infantile VERSO I MONDIALI Il giocatore Ryan SALUTE Obesità infantile VERSO I MONDIALI Il giocatore Ryan

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N. 1 - 2009 - La rivista familiare della svizzera italiana

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illustrazioneillustrazioneTICINESETICINESE

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RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

N° 1 - 1 FEBBRAIO 2009

PEO MARAMEOIl cane animato più amato

SALUTEObesità infantile

VERSO I MONDIALIIl giocatore Ryan

SALUTEObesità infantile

VERSO I MONDIALIIl giocatore Ryan

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SOMMARIO

4 FuoriondaUna vita da favola

7 Ma tu lo sai?Una risposta ai tuoi perché

9 Scelti per voiLa rubrica a misura di lettore

11 Scriv in dialèttDa lég e da scultà: gh’è sempar da imparà

12 L’intervistaPst pst… noi… Peo… amici!

20 Cani, gatti & Co.A proposito di… Eliminazioni improprie

22 A tavola in TicinoNuova vita alla Rupe di San Zeno

26 SondaggioE se non si sciasse più in Ticino?

29 SaluteObesità infantile: combatterla “educando”

35 Penne, pennelli e pasticciIl tubodanaio

36 Spacca… TILa Torre dei Pedrini a Chironico

38 Verso i MondialiIl giocatore Ryan

42 InternetInformatica del futuro o futuro dell’informatica? (8ª parte)

44 ViaggiLa stella Sirio dei Dogon - Mali (3ª parte)

56 Motor TimeGuidati dal sole Pillole di saggezza per chi va in motocicletta o in scooter

60 OroscopoLe previsioni di Cloris

66 CruciverbaCaccia al personaggio

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Facendo delle ricerche sull’obesità infantile, ciha particolarmente colpiti il fatto che l’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sioccupi, da una parte di combattere la famenel mondo e la mortalità infantile causataspesso dalla mancanza di cibo, e dall’altra diinformare e prevenire l’obesità infantile. Unparadosso, eppure la triste realtà. Se unagrossa parte di genitori non sa come procu-rare qualcosa da mangiare per i suoi piccolied è costretta a vederli letteralmente moriredi fame, un’altra parte di genitori, altrettantogrossa, non sa come cercare di far mangiaremeno i propri figli. L’OMS stessa definiscel’obesità come la nuova epidemiamondiale e la considera esattamenteal pari di una malattia non trasmissibi-le, riscontata prevalentemente nei paesi svi-luppati e in via di sviluppo. Sebbene manchi-no cifre dettagliate, si può dire che ad esem-pio negli Stati Uniti, dal 1974 al 1994, l’obe-sità nei bambini tra i 5 e i 24 anni èpraticamente raddoppiata. In Giappone lapercentuale di bambini tra i 6 e i 12 che sof-frono di obesità si aggira intorno al 10%. Maanche a Bangkok in Thailandia si arriva al15,6% per la stessa fascia d’età. Da noi inve-ce, il tasso di obesità infantile si attesta intor-no al 20%. Questo significa che in Svizzera

1 bambino su 5è in sovrappeso!

È evidente che si tratta di un problema di ali-mentazione, ma anche di non-movimento.Trovate consigli e informazioni nella rubrica“Salute” a pagina 29.

La redazione

Fonti: Rapporto tecnico 894 “Obésité: prévention etprise en charge de l’épidémie mondiale”, OMS.Ufficio federale dello Sport

IN PRIMIS

Troverete la prossima edizione di llustrazione Ticinese, nella vostrabucalettere a inizio marzo.

IN COPERTINA: Peo Marameo (foto Rémy Steinegger)

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4 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

FUORIONDA

G li antichi greci amavano molto lestorie e nessuno narrava storie piùbelle di Esopo. Sono popolari tut-

tora. Anche voi conoscerete La lepre e latartaruga. La morale di questa storia è:“Chi va piano va sano e va lontano”;oppure Il ragazzo che gridava “allupo!”, la cui morale è: “Nessuno credea un bugiardo, persino quando dice laverità”. O anche la celeberrima La volpee l’uva, con la volpe che - non riuscendoa raggiungere i grappoli migliori - pro-nuncia la proverbiale frase: “Non è anco-ra matura, non voglio coglierla acerba”,per la serie: “Chi disprezza vuol compra-re”. Esopo ci ha lasciato anche moltisaggi proverbi, come: “Non vendere lapelle dell’orso prima che sia morto”. Mala storia più terribile ed emblematica èquella che riguarda la sua stessa vita.Esopo era un greco molto popolare,anche se c’è chi sostiene che fosse gobboe balbuziente. Si ritiene che sia vissutonel VI secolo a.C. Secondo una leggendanacque in Frigia, visse per un certotempo sull’isola di Samo come schiavo,venne liberato e vagabondò da uno statoall’altro, raccontando le sue favole. Cosìarrivò a Delfi, dove c’era la Pizia, l’ora-colo di Apollo che vaticinava il futuro.Pare che quella volta Esopo avessemesso in forse il business della profezia,raccontando probabilmente la storia

dell’Uomo e dell’idolo di legno: “Neitempi antichi gli uomini solevano adora-re tronchi, sassi e idoli, e pregavanodinanzi a loro per ottenerne favori.Accadde che un uomo pregasse sempredinanzi a un idolo di legno appartenuto alpadre; ma la sorte non cambiava mai. Epregava, pregava, pregava… ma rimane-

va sempre sfortunato come prima.Finché un giorno, in un attacco di rabbia,prese l’idolo e con un sol colpo lo rove-sciò dal suo piedistallo. L’idolo si spaccòin due, e cosa vide l’uomo? Una quantitàdi monete riversarsi fuori”. La morale diquesta storia è: “La religione è una truffaideata per arricchire i sacerdoti”. Marx,due millenni e mezzo dopo, avrebbedetto: “La religione è l’oppio dei popo-li”; mentre Woody Allen l’ha successiva-mente corretto: “Oggigiorno semmai èl’oppio la religione dei popoli”! In ogni

modo, qualsiasi cosa abbia detto Esopo,ai sacerdoti non andò affatto a genio e,per vendicarsi, nascosero tra i suoi abitiuna coppa d’oro, accusandolo poi diaverla rubata. Così gli abitanti di Delfi loportarono in cima a una rupe e lo scara-ventarono giù. Ecco come morì il piùgrande genio favolistico dell’antichitàclassica. A dire la verità, i primi esempidi favola sono ben antecedenti a Esopo erisalgono all’epoca degli antichi popoliorientali: sono riuniti in due famose eantichissime raccolte indiane. Comunquenovanta delle favole di Esopo venneroraccolte, sette secoli dopo la sua morte,in cinque libri dal suo emulo latino,Fedro, che dovette a sua volta affrontareun processo per aver irritato i potenti del-l’epoca. Ma alle favole di Esopo si sareb-be ispirato ancora nel XVII secolo ilgrande favolista francese Jean de LaFontaine, poi ripreso a sua volta daifumettisti moderni come Walt Disney, ilquale, sull’esempio di Esopo, ha regalatola parola agli animali, umanizzando erendendo simpatico persino alle donneun… Topolino! Proprio Walt Disneysoleva dire: “Non c’è limite al nostropotere d’immaginazione: se possiamosognarlo, possiamo farlo. Non dimenti-cate che tutto quello che sono riuscito acreare nella mia vita è cominciato da unsemplice topo”. �

UNA VITADA FAVOLA

“Nessuno deve pensare che, nel corso della vita, tutto debba sempre andargli bene, perché la sorte è volubile e dopo un lungo periodo

di sereno è inevitabile che venga anche il brutto tempo. Ma per fortuna capita anche il contrario: non può piovere sempre!” (ESOPO).

testo Roberto Rizzato

«Se possiamosognarlo,

possiamo farlo»

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Classifica dei libri più venduti in Ticino, realizzata in collabo-razione con la Libreria Segnalibro, Lugano.

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SALEG

GIA

MO

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1° La regina dei castelli di carta di Stieg Larsson2° Ul principe pinin di Antoine de Saint-Eupéry, tradu-

zione in dialetto ticinese di Marisa e Gianni Ballabio3° Via Beltramina 20 di Giorgio Passera

IL SUCCO MICHEL?

Questo termine, che indica grandi schiamazzi e clamore sollevatida un litigio, deriva da Putifarre, un personaggio biblico (Genesi,XXXIX, 7 e seg.) ministro del Faraone, la cui moglie tentò di sedur-re il giovane Giuseppe, il quale, fuggendo dalle sue brame lacerò ilproprio mantello. Il lembo di mantello venne esibito dalla giovanedonna come prova contro il suo eccessivo virtuosismo. La locuzio-ne “Moglie di Putifarre” venne poi utilizzato con tono ironico perdefinire casi simili.

SAI DA COSA DERIVA

SAI C

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PUTIFERIO?

1° Alla mia età di Tiziano Ferro2° Primavera in anticipo di Laura Pausini3° Non ti scordar mai di me di Giusy Ferreri

SAIPERCHÉ SI DICE

A OCCHIO E CROCE?

Questa espressione, utilizzata per indicareuna misurazione approssimativa, deriva moltoprobabilmente dall’epoca in cui i viaggi avveni-vano in diligenza, ed erano lunghi e faticosi.Quando il passeggero chiedeva al vetturalequanto mancasse ancora alla destinazione,questi soleva rispondere ad esempio “da oc-chio a croce circa due miglia” calcolando, in

modo approssimativo e basandosi sullasua esperienza, la distanza dal suo oc-

chio alla croce del campanile, che svet-tava su ogni villaggio e fungeva da

riferimento.

La crisi economica degli anni Venticostringe il giovane Michel a lasciarela Svizzera per cercare fortuna all'e-stero. La trova in Madagascar, doveimpara i segreti della produzione deisucchi di frutta. Nel 1929 torna inSvizzera e fonda una piccola aziendache produce succo d'uva, concentratidi frutta e vino.Un paio di annipiù tardi decidedi dedicars iesclusivamentealla produzionidi quelli che an-cora oggi sono isucchi di fruttapiù famosi delPaese.

SAI PERCHÉ

Mozzio, Val d'Ossola.

“Giuseppe e la moglie di Putifarre” diGerolamo Forabosco (Venezia 1605-Padova 1679).

Louis-Edmond Michel(1896 Rinnenberg(BE)-1960).

L’ORSO YOGHI SI CHIAMA COSÌ?

L’orso Yoghi, l’amato orso bruno della casa di produzioneHanna-Barbera, che dal 1958, anno della sua nascita, diver-te generazioni di bambini, deve il suo nome a un giocatoredi baseball molto noto in america negli anni Cinquanta: Yo-gi Berra. Berra, oltre ad essere celebre per le sue performan-ce sportive, era famoso anche per il suo sorprendente e ir-refrenabile appetito e per le sue citazioni surreali: “Non è fi-nita finché non è finita” o “Puoi osservare molto guardan-do” o ancora “Là non ci va più nessuno, è troppo affollato”.Il personaggio del disegno animato ha infatti lo stesso ap-petito e lo stesso humour.

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Da vedereUn borgo medievalewww.sextantio.it

Si chiama Santo Stefano di Sassanio, si trova a1'250 metri di altitudine, nel Parco NazionaleGran Sasso in Abruzzo ed è un borgo medievalefortificato. Spopolato e abbandonato, è stato sal-vato dall'incuria grazie a una ristrutturazione cheha eliminato tutte le modifiche che si sono sus-seguite negli anni per restituire le fattezze origi-narie, con l’aggiunta discreta e rispettosa deicomfort attuali. Un luogo splendido, dove ritro-vare sé stessi e il passato.

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La tredicesima storiaRomanzo di Setterfield Diane, 412 pagine, Mondadori

Ambientato a dicembre in uno Yorkshire freddo, nebbioso e umido, questoracconto è la lettura perfetta per le serate invernali, magari davanti ad unoscoppiettante camino acceso. Questo romanzo, delicato e struggente, ric-co però di colpi di scena e sorprese, racconta di una grande scrittrice ormaivecchia, che decide di raccontare la sua storia, quella vera, a una giovanebiografa. Il lettore scoprirà insieme alla biografa l’infanzia misteriosa e tin-ta di giallo della grande scrittrice e diventerà, insieme alla biografa, inve-stigatore, confidente e spettatore.

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Il miele delle api nereSlow Food, Coop

Presenti in Svizzera fin dall’ultima era glaciale, le api neredella famiglia Apis mellifera mellifera si chiamano cosìperché i segmenti gialli sulla parte posteriore del lorocorpo sono quasi invisibili. Il colore nero del corpo le aiu-ta a scaldarsi con i raggi solari ancora deboli. Siccomequesta ape si nutre di una quantità di fiori molto supe-riore alla media, produce un miele ricchissimo, moltoequilibrato e aromatico. Inoltre, questa piccola e opero-sissima ape, vola nei periodi ancora freschi, divenendo in-faticabile impollinatrice di molte piante selvatiche e col-tivate. Un miele, questo, buono, pulito e giusto!

Fleurs 2di Franco Battiato, Universal, 2008

Battiato ripropone cover di canzoni che hanno caratterizzato le nostrestagioni, da Dalida a Gilbert Bécaud, da Demis Roussos a Otis Redding,ma non solo. Il musicista siciliano si diletta cantando in italiano, fran-cese e inglese e - a parte qualche momento di pronuncia discutibile maperdonabile visto l’intento ludico dell’artista - duettando con interpre-ti d’eccezione quali Carmen Consoli, Antony, Anne Ducros, SepidehRaissadat e Juri Camisasca tocca le nostre corde emotive. Vertiginosala canzone Il carmelo di Echt, il cui ascolto ci fa riflettere sull’orrore del-la Seconda Guerra Mondiale, con quel lancinante richiamo: “Dove sarà,Edith Stein”… dove saranno…

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Echi che dis che ul dialètt l’èmuribúnd? Ma par piasé, in di ültimtémp ta chì, da lég i m’ha casciàt

scià adiritüra quatar líbar. E da scultà un“doppio CD”, come i scrívan süla cuper-tina quii dal “Cantiamo Sottovoce” cuntuna quaranténa da canzonett, un po’ initalian e una quai vüna in dialètt: da “LaLücermonica” al “Pover Lüisin”, da “Labalada dal filun” a “I cavalée”. Quii cheadèss i gh’ann i cavii bianc i màsna indréul témp, tacàndoc là, in bóna lingua,“Vecchio scarpone” e “O pecorina dalcandido vello”, indóva l’emuzion l’èforta, perché la regòrda la bela vós dalaLena Sanvido, süla Radio Monteceneri:

“Il mio bambino vuole un bel mantello/eti compenserà con pane e sale”.A Mendrís, par ul quarantésim, quii dal“Cantiamo Sottovoce” i’ann impienít ulMercato Coperto: e ul bell dala giornàdal’è stài che la gént, la nossa gént, la can-tava inséma, e altro che “sottovoce”! Tant da capèl ala Marisa e al GianniBallabio, che i’ann tradott in dialèttticinés “Il piccolo principe” dall’Antoinede Saint-Exupéry. Una vutanténa dapàgin, cunt di bei disegnitt (edizion dal’Istituto Editoriale Ticinese) ta chì “Ulprincipe pinin” in gir par i pianeti, parrivà al nümar sett, che l’è la Tèra, cunt la

T maiüscula, indóva al tröva “Cént evündas rè (senza lassà via i rè negri),sèttmila geografi, növcéntmila óman daafàri, sett miliun e mèzz da ciucatt, tre-sentdódas miliun da boriús, dunca circadüü miliàrd da grand”. Ul “principepinin” al cünta sü anca di “lampiunàtt”,qui che pizzàva i lüs prima che rivass lacurént elétrica. I scomenciàva i lam-piunàtt dala Nuova Zelanda e dal’Australia e, segund la pusizion dalaTèra rispett ala nocc che vegniva innanz,sa finiva cunt l’America del Nord. Dumàun lampión al Polo Nord e vün al PoloSud. Lì i lampiunàtt i fàvan “na vita uziu-sa” e “lavuràvan dumà do volt all’ann”. Ul Remo Beretta e ul Giuvann Orell igha dài sóta a tradüü vari autór in dialètt.Dal William Blake al Samuel Beckett,dal Orazio ala Emily Dickinson, l’efettl’è intrigànt, come la scriv propi laDickinson: “I lost a World - the otherday/ Has Anybody found?”. Ta chì: “Òperdü un Mund l’autru dì/queidün u l’atrovù?”. L’edizión l’è da l’Ulivo, i pàginna vuntanténa. Gha tàcum là “Letteraturae dialetti” (Pisa-Roma - Fabrizio SerraEditore) indóva trövum amò ul GiuvannOrell, inséma al Dante Isella, al RenatoMartinoni, ma gh’è anca ul PietroGibellini che al ma propón“Cinquant’anni di studi su Porta”, ulapoesia dal Carlo Porta stüdiàda in tücc iparticolàr dal Dante Isella. E dulcis infundo ta chì da l’Emilio Magni “Ciumbiache bèla tusa” (Mursia editor, 164 pàgin)che sóta al ciel da Lombardia al ma portaa spass cunt paròll e “modi di dire” checugnóssom anca nüm in Tesin, magàricunt una quài diferénza, nala manéra dadì o anca da scriv. Scurléra, rebelòtt,bislung, compensà, sbröjenta, pobbia,

filipa, pampalüga, pecundria, badalücch,sguratà, cifulà, surà, ravanà, andeghee.Probabilmént a femm fadìga cunt tafu-gnon, besasc, asabesi, finciscion, pésega,ma basta dumà lég che semm sübit inciàr “una parola, una storia”, come al mainségna ul Magni. Cert che l’è mia vun-cia, come al ma dis in dala prefazion ulGiorgio Gandola, par quel questürinmeridionàl paracadütàt in Brianza, quantche l’à interogàt un làder da polastri. Equesto chì al gha dii sübit da repetón:“Som minga un barlafüs!”. Par métt giòul verbàl, ul “maresciallo” l’è stài obligàta convocà in üfizi anca ul “dutúr” e ul“prestinée” brianzöö che i’à fài da tradü-tor. I noss vécc i sann sè che l’è la“picundria” (l’ipocondria, una specie dinevrosi simile alla malinconia). Ma la“pecundria” (version brianzöla) l’è stàiatiràda föra da una mamm, quand l’à vistche sül batèll indóva l’eva setàda la sòtusa (che sóta la sòca, la gonna, lascundéva una mügia da pachitt dasigarétt) i “burlando” (guardie di finan-za) i vörevan fà un controll precís partruvà quii che sfrosàva. “L’è malàda. Lag’à la pecundria”. Insóma, i “burlando”i’ann capít che la tusa l’eva malàda,magari da vün da quii maa che sa tàca,infetív, e alúra i’ann fài paré da nagot e is’è sluntanàt. E dopo i dîs anca che uldialètt l’è da nissüna ütilità! Ma nii -come as dìs - a fà un bagn. �

ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 11

SCRIV IN DIALÈTT

Anca “Ul principe pinin” dal Saint-Exupéry e ul “Cucciolo” dal Cantiamo Sottovoce.scrivüt dal Pier Baron

DA LÉG E DA SCULTÀ:GH’È SEMPAR DA IMPARÀ

«Som minga un barlafüs!»

«Al cünta sü ancadi “lampiunàtt”»

Page 12: Illustrazione Ticinese

L’INTERVISTA

12 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

PST PST... NOI...PEO... AMICI!

Un’intervista questa davvero speciale, al cane blu più famo-

so e amato del Ticino. Un’intervista dedicata ai bambini, e a

tutti quei grandi che non hanno dimenticato il bimbo felice e

sognatore che c’è in loro!

testo Antonella Broggi - foto Rémy Steinegger

PST PST... NOI...PEO... AMICI!

Un’intervista questa davvero speciale, al cane blu più famo-

so e amato del Ticino. Un’intervista dedicata ai bambini, e a

tutti quei grandi che non hanno dimenticato il bimbo felice e

sognatore che c’è in loro!

testo Antonella Broggi - foto Rémy Steinegger

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SONO VENUTI A TROVARTI TANTI PERSONAGGI FAMOSI,CHI TI È PIACIUTO DI PIÙ?“Ma non lo sapevo, boooh! Però sono tutti amici. Però sono piùamici quelli che vengono a trovarmi tante volte, tipo il Pietron-zolo o il Luca Luchetto. Ma poi quelli che vengono sempre quia fare colazione sono i bambini a casa, e allora sono loro i mieiospiti preferiti!”.

SENTI, MA TU COSA VUOI FARE DA GRANDE?“Ma adesso ero ciucciolo! Da grande volevo fare il cane blu conil maglione arancione. Poi sarebbe bello fare un lavoro dove sigioca e si ride, come tipo il cane pastore. Perché il mio cuginoPio è un cane pastore australiano, come me ma col naso rosso.E lui c’ha tutte le pecorelle no... E le pecorelle gli raccontano lebarzellette. Quindi è un lavoro che fa ridere, ah ah.”.

E SE TU FOSSI UN ESSERE UMANO, CHE COSA FARESTI?“Un uomo? Farei tipo quello dove ci sono le notizie, il telegior-nale. Però io non posso farlo perché bisogna essere un signore.Però lo farei per dire tutte le notizie belle di bambini. Di robe dibambini, ma belle perché al telegiornale ci son tutte robe bruttee invece magari succedono anche delle robe belle. Oppure fareil’astronauta, così vedo le stelle da vicino e le porto giù nei postidove c’è la guerra scoreggiosa”.

COSA TI RENDE FELICE?“Il ciucaciunca, che è una roba buona da mangiare! E poi ioquando son felice mi si muove la coda no, vedi tipo adesso. E misi muove in ispecial modo quando c’è il sole, anche dietro le nu-vole, quando ci son degli animali vivi, oppure quando i bambiniridono e quando vedo gli alberi non tagliati, ecco ho deciso”.

E COSA INVECE TI RATTRISTA?“Quando gli alberi son tagliati, quando ho finito il ciucaciunca, tut-to l’incrontario, allora lì la coda boh, non c’è neanche più, ecco”.

C’È QUALCOSA CHE TI FA PAURA?“Sì però te lo dico sottovoce. È la spuzza di fumo delle città chespuzzano di fumo di città. Mi fa la fifa perché non respiravo maipiù poi eh. E la coda basta, diventa tutta marcia e nera!”.

TI SPAVENTANO I CANI AGGRESSIVI E PIÙ GRANDI DI TE?“Ti dicerò, ti dicerò… che se il padrone del cane è un po’ balor-

L’INTERVISTA

SCHEDA BIOGRAFICA

Nome: PeoCognome: MarameoData di nascita: di giovedì e c’era il sole, un 5/10 anni fa circaAbita a: quiStato civile: innamorosoPiatto preferito: il ciucaciunca e le torte di tutti i tipiBibita preferita: il succo d’arancia da bereUn libro letto: “un libro che parla di un coniglio di Edward Tulane”Sogno nel cassetto: “petta che guardo…”

Andare a trovare Peo, proprio nella sua casetta, parlare conlui e poterlo toccare è stata davvero un’avventura emo-zionante! Lo so che tutti i bimbi del Cantone avrebbero

voluto essere al mio posto, ma come ci ha spiegato proprio lui,e come noi abbiamo potuto vedere, la sua casetta è davvero pic-colina, e non c’è posto per tutti. Pensate che io mi sono potutasedere vicino a lui, dove di solito si siedono il Pietronzolo e ilLuchetto! Rémy però, il nostro fotografo, per scattare le foto èrimasto mezzo dentro e mezzo fuori dalla porticina! Per leggere questa intervista, trascritta fedelmente, dovrete im-medesimarvi in Peo e nel suo modo di esprimersi, perché chi loconosce lo sa, lui ha un modo tutto suo di parlare, e poi insom-ma… è ancora ciucciolo! Se però lo volete sentire anche voi, po-tete andare sul nostro sito e ascoltare un pezzetto di intervista!

CIAO PEO, HAI VOGLIA DI RISPONDERE A QUALCHE DO-MANDA?“Tu c’avevi voglia di farmi le domande? Però posso… magarise non sapevo la risposta, lo dicevo un altro giorno. Era validolo stesso”.

SEI CONTENTO DI APPARIRE SU ILLUSTRAZIONE TICINESE?“E sì perché se la sbirciano i miei amici, quelli che sono a casa,son felice. Se la sbirciano magari i grandi, anche i nonni, son fe-lice. E se non la sbircia nessuno, son felice perché la sbircio iocol Luca Luchetto!”.

SARAI SULLA COPERTINA, LO SAI?“Io? E mi devo spiaccicare su? E ma mi vergogno un po’ però!”.

SEI UN CANE FAMOSO, COME CI SI SENTE AD ESSERE UNASTAR?“Cos’ero io? Ma io ero felice perché in realtà c’ho mille amici.Presempio: tu sei felice di essere amica dei tuoi amici? Perchésono loro che sono come le star. Perché le stelle sono tante e so-no loro e non ero io. Io ero uno di loro!”.

PREFERISCI LAVORARE IN TELE O IN RADIO?“La radio è bello no, perché quando vado alla radio vado in gi-ro con la Carlotta e poi i miei amici possono telefonare e ci par-liamo, ma dal vero proprio eh. Alla tele è bello perché ci guar-diamo i cartoni tutti insieme. Allora è bella sia che l’una sia chel’altra!”.

«A me piace muovermitutto quando gioco,

non solo i diti!»

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L’INTERVISTA

do che magari crede di essere lui il cane feroce no, allora c’hofifa, perché il cane è suo amico e lo ricopia. E allora fa il feroceanche lui perché non capisce. Allora io c’ho fifa. Bisognerebbemettere i signori con i loro cagnolini a scuola di buonitudine,ecco. Allora non c’avrei più fifa, no. Io sono così perché vadosempre in giro col Pietronzolo che non è cativo. No. E io lo ri-copio, ecco ho deciso!”.

È VERO CHE IL CANE È IL MIGLIORE AMICO DELL’UOMO?“No anche della donna! È il migliore amico se l’uomo gli dicepst pst... io tu amici! Ecco, però anche il canguro è il miglioreamico dell’uomo, e anche il passerotto e anche un centomilagattini. Anche loro so che sono i migliori amici degli uomini”.

E TU CON I GATTI VAI D’ACCORDO? IL GATTO ARTURO È UNTUO AMICO?“A seconda dei giorni. Sì però presempio no, i gatti tipo il gattoArturo no, quelli mi sono amici perché son colorosi. E poi inrealtà, io sono amico tipo dell’Arturo perché ci conosciamo daciuccioli e allora siam diventati amici subito. E poi io quandoinseguo il gatto, non è che volevo mangiarlo, è che volevo gio-care e allora sembra che lo inseguo perché lo voglio mangiarema non è vero, no”.

MA TU NON DEVI ANDARE A SCUOLA?“Ecco cosa dovevo fare… Però oggi c’avevo il rafreggiore, do-vevo mangiare la banana schiacciata. Però me lo marco giù chedomani devo andare a scuola! Io sai che vado in una scuola spe-ciale? C’è un osso fuori e lì si capisce che è una scuola per ca-gnolini e animaletti che parlano, se c’hanno voglia, se no fannoil loro verso. E poi sono di tutti i colori ed è bello perché parlia-

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mo tutti insieme con i nostri versi e ci capivamo é. Era lì il bel-lo, giochiamo in tutte le lingue del mondo!”.

COSA PENSI DI REX, IL DIVO DEI CANI?“E bé, e bé, e bé… lui è una star per sul serio vé. Però, se lui c’a-vesse un po’ di ciucaciunca scoprirebbe ancora più ladri e balor-di secondo me. Adesso lo chiamo e glielo dico! C’hai il numerotu? Se no glielo chiedo dopo al Luca Luchetto”.

MA TU, UNA FIDANZATA CE L’HAI?“Mmmmmmmm ma mi vergogno... Lo scrivi sottovoce con lelettere piccoline però. Perché io certe volte divento di plastichinae vado drentro i quadri. Un’altra volta son diventato come unaPeonovela e ho fatto un’avventura no, e li ho conosciuto lei… laBarbina, è gialla, una cagnoletta giallina. Però non c’ho il corag-gio di dirle “ti amo” perché mi vergogno. Infatti alla radio ognitanto chiedo ai miei amici al telefono cosa devo dire e loro midanno i consigli, ma mi vergogno. Poi c’avevo anche la Lizzy.Voglio bene anche alla Lizzy. Lei è drentro un telefilm della tele,però lei è innamorata di un altro con la faccia da balordo. Ecco,allora ero indeciso. Allora ero innamoroso di tutte e tre. E la terzadevo cercarla però, e domani anche di tutte e tre, e ieri boh”.

«Questo è il mio amico Luca Luchetto»

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«Adesso chiamo Rex e glielo dico!

C’hai il numero tu?»

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L’INTERVISTA

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TI PIACCIONO I GIOCHI ELETTRONICI?“Mica tanto, perché a me piace muovermi tutto quando gioco,non solo i diti. Poi vedi… c’ho i ditoni troppo ciccioni, non rie-sco a schiacciare i tastini, allora gioco fuori in bici, è meglio!”.

TI PIACE LO SPORT? “Lo sport? A me piace sciare ma c’ho un po’ di fifa perché maga-ri vedo quelli bravi e un po’mi vergogno, però poi mi aiuto con lacoda e ce la faccio a andar giù. E poi mi piace andare in montagnacol Pietronzolo e poi mi piace andare in bici o col trotinette”.

NON È CHE TIENI ALL’AMBRÌ PERCHÉ SEI BLU? “Ahahahahah no no tengo all’arbitro perché quando fa giustonon lo dice nessuno, quando sbaglia tutti a dire “eeee l’arbitro,vergogna!”. Allora tenevo a lui, però non vince mai”.

GLI S-RINI VIVONO CON TE?“Eh nooo, in una casa qui vicino. Però guarda che in quella ca-

QUATTRO CHIACCHERE CON LUCA LUCHETTO

COME VI SIETE CONOSCIUTI TU E IL PEO?Luca: “io sono il suo vicino di casa. Quando sono venuto a vivere quiho conosciuto il Peo”.Peo: “perché c’è… c’è la casa lunga, perché lui è altissimo vé, avevauna casa lunga e nel pezzo sotto vivo io”.Luca: sì io abito di sopra. Siamo amici da tanto tempo”.

LUCA, MA IL PEO CHE TIPO È?Luca: “il Peo è un tipo unico, eccezionale. Un amico insostituibile. Sem-pre presente nella vita di tutti i giorni. È una grande compagnia. Con luisi parla di tutto. Riusciamo a scoprire sempre cose nuove, facciamoviaggi nell’arte, nelle città... Lui impara da me e io imparo da lui”.Peo: “ma sono tutte queste robe qui? Mamma mia non lo sapevo mica”.

E NON LITIGATE MAI?Luca: “no, non abbiamo mai litigato”.Peo: “no perché a volte io mi arrabbio quando non capisco le robe onon riesco a fare una roba.Allora me ne sto un po’ da solo. Però lui poidice “sì è vero c’hai ragione” e allora i dico “va bom… ciccia cucù!”.

È DIVERTENTE LAVORARE CON PEO?Luca: “sì molto!”.Peo: “perché se non ridiamo ci viene tutto triste e i bambini vanno daun’altra parte! Invece loro ridono e ridiamo anche noi”.Luca: “è proprio bello venire qui dal Peo perché ci sono tanti colori, luiè spiritoso…”.Peo: “sì le matite ci sono! E i pennarelli… e i bambini sono in quel bu-co lì eh, lì drentro dietro. Però sarebbe bello se venissero qui, però ilcapo della tele ha detto che io devo stare qui in questa casetta picco-lina perché sono piccolo e non ci stanno tutti i bambini, no e no”.

«Ti dico questa roba segretissima, però una roba che sappiamo solo noi…»

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Ma lei paga ancoraper Internet?

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sa c’è il Marco con la sua cugina Cristina, e loro non si sononeanche accorti che sono drentro lì gli S-rini. Ce ne siamo ac-corti tutti e lori no! Però anche questo è un segreto… mettilo in“Segreto Ticinese”, non su “Illustrazione Ticinese””.

MA IN ESTATE VAI AL MARE? SAI NUOTARE?“Sì, sì sì deciso. Perché mi piace andare sott’acqua a vedere ipescioletti che mi si appiccicano alla coda e andiamo in giro tut-ti insieme. E se invece c’è un mare senza i pescioletti, mi guar-do i piedi giù nell’acqua”.

BÉ, L’INTERVISTA È FINITA, VUOI DIRE ANCORA QUALCOSAAI BIMBI CHE TI LEGGERANNO?“Prima devo dire che che devo fare la pipì che mi scappa… No,prima ti dico questa roba da dire ai miei ami-ci, però una cosa segretissima che sappia-mo solo noi… allora scrivi: pst pst…io… tu… amici!”. �

ASCOLTA IL PEO!

Vai sul nostro sito, sfoglia la rivista fino a pagina 19e clicca sul bollino. Potrai ascoltare un pezzetto di intervista e qualchedialogo inedito e divertentissimo!

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CANI, GATTI & CO.

A PROPOSITO DI...ELIMINAZIONI IMPROPRIEUn cane… ‘sporcaccione’ è l’argomento trattato in questa prima edizione del 2009.

a cura di Elena Stern-Balestra

timana dopo il suo rientro a casa è andato tutto bene. Adessosono tre settimane che non riesce più a non farle fare i suoi bi-sogni in casa anche se la porta sempre fuori. Magari sta fuoriun’ora poi va a lavorare e quando ritorna a casa trova regaliniin giro sia solidi sia liquidi. Mio figlio è arrivato all’esaspera-zione e, siccome nel frattempo si è separato dalla moglie e io la-voro tutto il giorno, non sa più cosa fare. Certo non può conti-nuare così e se non riesce a trovare una soluzione dovrà rinun-ciare al cane e per lui in questo momento sarebbe un vero disa-stro. Sembra proprio che il cane lo faccia apposta. Spero che lei

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“SEMBRA CHE LO FACCIA APPOSTA”Gentile dottoressa Stern,mio figlio ha un cane alano femmina di un anno. Quando l’haportato a casa aveva due mesi. Mio figlio stravede per questocane che è molto affettuoso ma molto irruente e vuole sempregiocare. Dopo molte peripezie è riuscito a farle fare i suoi biso-gni fuori. Verso la fine di ottobre è andato in vacanza due setti-mane e ha portato il cane dall’allevatore dove l’ha comprato.Quando è andato a riprenderla era dimagrita e piena di feriteperché non aveva socializzato con gli altri alani. La prima set-

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Denise Biellmann si impegna per sensibiliz-zare il maggior numero possibile di persone sul problema del colesterolo e sostiene la Fondazione Svizzera di Cardiologia.

Denise Biellmann lo sa: praticare regolarmente attività fisica può influenzare positivamente il livello del colesterolo.Ma potete fare ancora di più. Con un Benecol al giorno. Questa bevanda a base di yogurt contiene stanoli vegetali che – è scientificamente provato – riducono l’assorbimento del colesterolo nel corpo.

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«Fate qualcosa prima che

il colesterolo vi metta sottosopra.»

possa darmi un consiglio per risolvere questa situazione. Devoanche dire che mio figlio non ha un orario di lavoro regolare.In attesa di una sua risposta le porgo cordiali saluti.

Carmen Pasquali

Ciò che lei descrive sembra un problema complesso, che andreb-be conosciuto nel dettaglio per essere affrontato correttamente.Va detto che, malgrado la percezione comune, le eliminazioniimproprie non sono mai “fatte apposta” o per ripicca.Un’accurata visita comportamentale permetterebbe di appurarese il cane non soffra di disturbi del comportamento quali l’ipe-rattività o l’ansia da separazione, che in questo caso mi sembra-no probabili. Programmi adeguati di modifica comportamenta-le, eventualmente abbinati ad una terapia farmacologia, permet-terebbero di alleviare o risolvere il problema.Se, invece, tali disturbi potessero essere esclusi, sarebbe neces-sario riprendere il lavoro di educazione alla pulizia. General-mente i giovani cani necessitano di fare i loro bisogni quando sisvegliano, dopo aver mangiato e dopo aver giocato. Anticiparequesta necessità portando fuori il cane al momento giusto sareb-be un primo passo importante.Alcuni cani, specie se molto attivi o iperattivi, non si prendonoil tempo di fare i loro bisogni in passeggiata, perché distratti datutto ciò che vedono, sentono, fiutano. Per evitare che ciò acca-da, sarebbe bene scegliere un posto tranquillo come “gabinet-to”, p.es. un angolo riparato del giardino, dove portarlo nei mo-menti “critici” e aspettare di intraprendere qualsiasi attività in-teressante insieme a lui finché non è avvenuta l’escrezione.Può essere molto utile introdurre una parola che stimoli il canea fare la pipì o le feci (p.es. “pipììì, pipììì…”). La parola sceltava pronunciata dapprima durante l’escrezione. In seguito essapuò essere utilizzata come segnale (o “incoraggiamento”).Quando il cane fa la pipì o le feci in un luogo appropriato, puòessere rinforzato (o “premiato”) subito dopo, ma è bene nonriempirlo di complimenti se non ha ancora finito per non ri-schiare di interromperlo.Se si trovano “regalini” in casa, è molto importante non punire ilcane (p.es. facendogli strofinare il muso nelle escrezioni), anchese ciò può sembrarci innaturale e anche se il cane sembra “sape-re benissimo” perché siamo arrabbiati. In questi casi esso vaportato in un altro locale in modo da poter pulire le deiezioni insua assenza. Per la pulizia è consigliabile fare uso di detergentineutri poco profumati e applicare prodotti ad azione enzimaticaper favorire l’eliminazione di eventuali residui “odorosi”.Nella fase iniziale di rieducazione alla pulizia, restringere lospazio a disposizione del cane può rivelarsi molto utile, in quan-to nessun cane sano deporrebbe feci e/o urina nel medesimoluogo in cui deve anche riposare. Se, però, i periodi di solitudi-ne della cagna di suo figlio sono prolungati, l’opportunità diprendere questa misura va soppesata con cautela. In linea dimassima sconsiglierei che la cagna venga lasciata sola per piùdi tre ore consecutive. Se ciò non fosse possibile, sarebbe neces-sario valutare la possibilità di affidarla ad una persona che se neoccupi durante il giorno o, addirittura, di ricollocarla pressoqualcuno che disponga delle risorse necessarie.

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A TAVOLA IN TICINO

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Attilio Praino, Giorgio Bettera e Frédéric Eterno al centro della sala principale.

Via Cantonale 176814 Lamone

tel. 091 950 90 10 (la sera si consiglia di riservare)

www.larupedisanzeno.ch

Menu del giorno fr. 16.-Primi piatti da fr. 16.- a fr. 22.-

Piatti principali da fr. 28.- a fr. 38.-

INFO

Page 23: Illustrazione Ticinese

Dopo un intermezzo dal sapore ab-bastanza insipido, la Rupe diSan Zeno ha riaperto i battenti

all’insegna della buona tavola. Ar-tefice di questa rinascita è Gior-gio Bettera, che ha iniziato amuoversi tra i fornelli da picco-lo, quando aiutava gli zii all’o-steria delle Fornaci a Noranco,appassionandosi alla cucina an-che grazie ai preziosi insegna-menti di Antonio Ceres, suo mae-stro durante l’apprendistato. AllaRupe è arrivato dopo un quarto disecolo trascorso come cuoco allamensa direzionale della Banca Unionedi Credito, coltivando nel tempo liberol’altra sua passione, il calcio, come allenato-re dell’FC Ceresio e l’ACB di Bioggio-Cadema-rio. Nel luglio del 2008 la Rupe di San Zeno gli apre le

porte. Lui raccoglie la sfida e sigetta con entusiasmo nel nuovo

progetto. Mantiene l’arreda-mento classico, illuminan-dolo con tovaglie bianchee riscaldandolo con unaparete tinteggiata d’aran-cio. Si mette ai fornellidella Rupe che ribattezza“Da Giorgio”. Affida ilservizio in sala e la sceltadei vini ad Attilio Praino,

sommelier calabrese, giun-to in Ticino dopo la Scuola

alberghiera a Roma e a cui ilpregiato nettare, bottiglia dopo

bottiglia, riesce sempre a regalarenuove emozioni.

La cucina propone specialità di pasta, car-ne e pesce preparati secondo tradizione con ac-

NUOVA VITA ALLA RUPE DI SAN ZENODallo scorso luglio la Rupe di San Zeno di Lamone ha riaperto i battenti all’insegna della buona tavola d’impronta tradizio-nale e mediterranea, abbinata a vini di qualità. L’iniziativa di Giorgio Bettera, che ne ha rilevato la gerenza, la competenzadel sommelier Attilio Praino e la creatività di Frédéric Eterno stanno ridando smalto ad un locale che negli ultimi anni nonaveva saputo brillare nel panorama culinario ticinese.

testo Alda Viviani - foto Rémy Steinegger CURIOSITÀ IN CUCINA

Avete in previsione una fe-sta per inaugurare la nuova casa? Sta-

te organizzando un bel ritrovo tra vecchi ami-ci? In questo volume troverete molti suggerimenti

e golose ricette per riceve-re gli ospiti all’insegna delgusto e della semplicità, inmodo che i preparativi non sitrasformino in motivo di stress eche l’acquisto dell’occorrentenon prosciughi il borsellino. Trale ricette che sapranno stupire icommensali, l’hummus all’uvasultanina, arance e carote, lazuppa di pastinaca e mele al-lo zafferano e al cumino o il

gelato alla mollica di pane e confettura di latte.

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Page 24: Illustrazione Ticinese

centi mediterranei, con un occhio di riguardo ai prodotti genui-ni, freschi e di stagione. “Puntiamo sulla qualità degli ingre-dienti. Prepariamo le salse con le ossa. Le paste, i grissini, i bi-scotti serviti con il caffè e i dessert sono tutti fatti in casa”, rac-conta con orgoglio Giorgio Bettera. Da qualche mese, ai fornel-li, è affiancato da Frédéric Eterno, nato a Lione e giunto inTicino nel 2002. Anche nel suo caso la passione per il cibo risa-le all’infanzia, quando la mamma lavorava in campo gastrono-mico. Il suo arrivo alla Rupe ha arricchito i piatti di un tocco dicreatività sia nella preparazione sia nella presentazione: “Qui misento a mio agio e posso esprimermi al meglio. Giorgio mi per-mette di sperimentare e di dare spazio al mio estro”. Sua è adesempio l’idea di servire il colorato risotto del buongustaio inappetitosi cestelli di Parmigiano, che, oltre a conferire gusto al-la pietanza, permettono di servirla in modo molto decorativo.Dalla cucina escono specialità quali i petali di bresaola con ro-sette di tête de moine, il carpaccio di polipo, la terrina di foiegras tartufata di Strasburgo con toast e burro, il risotto del buon-gustaio, con zafferano, julienne di prosciutto crudo, porcini, cu-betti di pomodoro e prezzemolo, i tagliolini fatti in casa alla cre-ma e salmone affumicato, la dadolata di rana pescatrice con po-modori pachino e olive taggiasche, il ventaglio di tonno rossoscottato all’olio d’oliva o il filetto di cavallo alle erbe. Tra i des-sert, la panna cotta, la crema catalana, il bonett piemontese e va-ri tipi di sorbetti. Sul mezzogiorno viene proposto un menu dal

prezzo molto accessibile, composto di un primo o un antipasto,un secondo e un dessert. Un esempio? Carpaccio di manzo, co-niglio arrosto e mousse di cioccolato. La Rupe organizza regolarmente rassegne e serate enogastrono-miche ben accolte dalla clientela. Per quanto riguarda le prime,finora il ristorante ha reso omaggio alla Valtellina - proponendopietanze quali la bresaola con crostone di segale e burro di gine-pro, gli sciatt su cuori di lattuga, i ravioloni di grano saraceno albitto con ragù di porcini, i pizzoccheri, la polenta taragna, il pet-to di fagiano con gallinacci e composta di prugne e il sorbettoalle mele di Serio - e alle specialità di selvaggina, con prepara-zioni classiche e non, tra le quali il tris di terrine della casa conmarmellata di fichi e cipolle di Tropea, le pappardelle al ragù dicinghiale o l’intramontabile sella di capriolo alla Baden Baden.Per quanto riguarda le serate a tema, con azzeccati abbinamentitra cibo e vino, dopo quella piemontese - che ha ospitato la casavinicola dei Marchesi di Barolo e ha proposto ad esempio laspuma di fagiano su letto di spinacini o il risotto alla piemonte-se al profumo di tartufo, abbinato al Barbaresco - e quella vene-ta, durante la quale sono stati abbinati vini dell’azienda Amista-ni Guarda Venegazzù, il 2009 inizia rendendo omaggio al nostroCantone. Venerdì 6 febbraio, in collaborazione con la CantinaCarlevaro di Bellinzona, la Rupe propone una serata tutta tici-nese. Una ghiotta opportunità per scoprire o riassaporare profu-mi e sapori del nostro territorio.�

Ingredienti: 4 persone

• 200 g di Parmigiano grattugiato (per i cestini)

• 40 g di cipolla• 120 g di porcini trifolati• 0,5 dl d’olio d’oliva• 400 g di riso Arborio• 1 dl di vino bianco• 7 dl di brodo vegetale• 2 punte di coltello

di zafferano• 100 g di prosciutto crudo a

striscioline• 0.5 dl di panna liquida• burro q. b.• 100 g di Parmigiano

grattugiato• 10 pomodori ciliegia• prezzemolo tritato

PreparazioneCESTINI: per ogni cestino, versarea pioggia 50 g di Parmigiano inun tegame antiaderente caldo, ri-coprendo tutto il fondo. Cuocere

per ca. 2 minuti. Asportare la sfo-glia e adagiarla su una ciotola ca-povolta di ca. 10 cm di diametro.Dare la forma di un cestino, la-sciare raffreddare e staccare.RISOTTO: tritare finemente la ci-polla. Pulire e tagliare non troppofini i porcini e trifolarli. Scaldarebrevemente l’olio in un tegame efarvi imbiondire la cipolla.Aggiun-gere il riso e farlo tostare. Sfumarecon il vino bianco, aggiungere 1punta di zafferano e cominciare abagnare con il brodo bollente nelquale è stata sciolta la secondapunta di zafferano. Rimestarespesso e bagnare di tanto in tantocon il brodo. Dopo ca. 10 minutiaggiungere i porcini e il prosciuttocrudo. A fine cottura, dopo ca. 20minuti, aggiungere la panna, ilburro, il Parmigiano e i pomodoriciliegia tagliati in quattro. Versareil risotto nei cestini e spolverare ilpiatto con il prezzemolo.

A N T IPASTORISOTTO DEL BUONGUSTAIO

ECCOVI TRE RICETTE PROPOSTE DAL RISTORANTE LA RUPE DI SAN ZENO DA GIORGIO

A TAVOLA IN TICINO

24 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

Page 25: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 25

Ingredienti: 4 persone

• 300 g di carote• 300 g di spinaci• 2 uova• poca noce moscata• sale e pepe• 2 dl di panna liquida• 20 g di burro

PreparazioneLavare e pelare le carote e ta-gliarle a fette. Lavare gli spinaci.Cuocere per circa 20 minuti le ca-rote e passarle nel mixer per otte-nere una purea. Cuocere gli spi-

naci per circa 3 minuti, strizzarli epassarli nel mixer.Trasferire la pu-rea di carote in una ciotola. Ag-giungere 1 uovo, la noce mosca-ta, 1 presa di sale, 1 dl di panna eamalgamare il tutto. Ripetere lostesso procedimento con gli spi-naci. Imburrare quattro ciotole daforno, versare per primo il com-posto di carote e lasciare riposarecirca 15 minuti nel frigorifero. Inseguito aggiungere il compostodi spinaci. Cuocere a bagnomariain forno a 150/160 °C per circa 45minuti. Servire su un coulis di po-modoro.

PRIMOPIATTOTORTINO DI VERDURA AI DUE COLORI

DELIZIA DI CIOCCOLATO E ARANCIAIngredienti: 4 persone

MOUSSE AL CIOCCOLATO• 3 tuorli• 100 g di zucchero• 250 g di cioccolato

per copertura• 4 dl di panna montata• 2 albumi

BAVARESE ALL’ARANCIA• 5 dl di latte• buccia di limone• aroma di vaniglia• 3 tuorli• 150 g di zucchero • 6 fogli di gelatina• 1,5 dl di spremuta d’arancia• panna montata

PreparazioneMOUSSE AL CIOCCOLATO: mon-tare a bagnomaria i tuorli con lozucchero, fino a ottenere unamassa spumosa e bianca. Farlaraffreddare e aggiungere delica-tamente la copertura sciolta pre-cedentemente. Infine incorporare

la panna montata e, con una spa-tola, dall’alto verso il basso, glialbumi montati a neve.BAVARESE ALL’ARANCIA: farebollire (non troppo caldo) il lattecon la buccia di limone e l’aromadi vaniglia. Montare i tuorli con lozucchero e aggiungere il latte alcomposto. Incorporare al compo-sto ancora caldo i fogli di gelati-na, precedentemente ammollatee strizzate. Fare raffreddare. Ag-giungere la spremuta d’arancia ela panna montata.SERVIZIO: versare in quattro bic-chieri, iniziando a scelta dallamousse o dalla bavarese. Fare ri-posare in frigorifero per circa 15minuti e versarel’altro dei duecomposti.

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DESSERT

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SONDAGGIO

E SE NON SI SCIASSEPIÙ IN TICINO?

Andreas Wächter, 43 anni, agente di si-curezza, San Nazzaro - “Sarebbe peccatoper il turismo invernale in Ticino e per i po-sti di lavoro che verrebbero a mancare”.

Lisette Scheggia, 48 anni, venditrice,Ponte Tresa - “Visto che non scio, per menon cambierebbe niente”.

Luca Martinetti, 39 anni, telematico, Vi-ganello - “Se non dovesse essere più possi-bile sciare in Ticino mi spiacerebbe molto.Vorrà dire che mi sposterò nei Grigioni”.

Raffaella Genasci, 32 anni, casalinga,con Vanessa, Bellinzona - “Mi spiacereb-be molto, soprattutto per i bambini”.

Daniele Pedrazzoli, 43 anni, elettricista,Arbedo - “Come la penso? Tanti soldi delpubblico investiti sino ad ora per nulla!”.

Margherita Cadenazzi, 52 anni, casalin-ga, Lostallo - “Anch’io penso che sarebbeun vero peccato. Ma sono sicura che trove-ranno delle alternative”.

Il rapporto di Grischconsult sulle stazioni invernali ticinesi è chiaro: la situazione sembra essere insostenibile sia economica-mente, sia dal punto di vista ambientale. Eppure, l’inverno è arrivato presto e con esso incredibili quantità di neve che hannopermesso di aprire praticamente tutti gli impianti, nonostante le difficoltà oggettive degli ultimi tempi. Difficile credere cheun giorno, forse, in Ticino, non si scierà più. Voi cosa ne pensate?

testo Lorenza Storni - foto Stefano Ember

26 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

Page 27: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 27

Gianni Natale, 58 anni, logistica-mecca-nico, San Pietro - “Come sciatore e moni-tore mi spiacerebbe molto, soprattutto peri ragazzi”.

Tania Audemars, 30 anni, responsabilemarketing/vendita, Melide - “Sarebbe unvero peccato! Per poter sciare bisognerebbeandare più lontano con un maggior impat-to economico ed ecologico”.

Patrizia Ott, 51 anni, monitrice ac-quagym, Carona - “È una cosa impensabi-le e sarebbe un vero peccato se un giornonelle nostre belle valli non si potesse piùsciare”.

Patrizia Atorino, 39 anni, terapista,Gentilino - “Mi spiacerebbe anche se nonscio. Con la scuola si andava a Bosco Gurin:un posto incantevole che non meriterebbeuna fine del genere!”.

Claudio Martinelli, 32 anni, battitore dipiste da sci, Campo Blenio - “Le personeche, come me, lavorano nel settore potreb-bero perdere il lavoro e la valle ne risenti-rebbe a livello turistico”.

Fabian Paris, 32 anni, montatore elettri-cista, Gordola - “Purtroppo sarà inevitabi-le fare una scelta delle stazioni invernali ti-cinesi più idonee all’innevamento”.

Luca Marchese, 28 anni, studente, Cure-glia - “Capisco le motivazioni e le proble-matiche allo studio. Per quanto mi riguarda,la cosa non mi tocca”.

Maria-Luisa Conace, 45 anni, tecnico diradiologia, Origlio - “È triste pensare chesi tolga alle famiglie ticinesi la possibilità disciare in zona a prezzi accettabili”.

Nico Jacocagni, 19 anni, apprendista,Manno - “Per il borsellino di un apprendi-sta sarà dura: già i costi per la pratica dellosci sono alti. Se si dovessero aggiungere an-che quelli di spostamenti più lunghi, la vedomale!”.

Page 28: Illustrazione Ticinese
Page 29: Illustrazione Ticinese

Èun vero e proprio allarme globale e le statistiche che ri-guardano la Svizzera non sono da meno, il 10% dei bam-bini infatti è obeso e ben il 18-22% risulta essere sovrap-

peso. “Sono dati inquietanti”, ci spiega la Dr.ssa Claudia Fra-giacomo, farmacologa e specialista in scienza dell’alimenta-z ione presso l ’OspedaleBeata Vergine di Mendrisio,“soprattutto se pensiamo chedagli anni ’80 queste cifresono praticamente quadru-plicate”. Da non sottovaluta-re poi il discorso, altrettantopreoccupante, della persi-stenza dell’obesità infantilenell’età adulta, con conse-guente aumento dei rischiper la salute fisica ma anchepsicologica dei pazienti. Ler ipercussioni sul la sferaemotiva infatti, dalla perditadell’autostima sino alle sin-dromi depressive, arrivanospesso a segnare anche inmodo grave l’esistenza di unbambino nel suo delicatoprocesso di crescita. Ma qua-li sono le reali cause di que-sta grave incidenza? Secon-do la Dr.ssa Fragiacomo alla radice di questa patologia sta unadieta ricca di grassi, proteine animali e zuccheri semplici, trop-po povera di frutta e verdure, legumi, carboidrati complessi, iltutto “condito” da una sempre più scarsa attività fisica.

SOVRAPPESO E OBESITÀLa definizione di sovrappeso/obesità nel bambino è più com-plessa rispetto all’adulto, il cui peso ideale è calcolato in baseal BMI (Body Mass Index o Indice di Massa Corporea = peso

Mangiano tanto e hanno abitudini alimentari sbagliate. L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme: l’o-

besità infantile è in pericoloso aumento e in molti Paesi europei addirittura un bambino su cinque è affetto da obesità o so-

vrappeso.

testo Stéphanie Scatizza

in kg diviso l’altezza in metri, al quadrato). In attesa di trovaredei parametri di riferimento più adeguati, il BMI è stato propo-sto anche per i più piccoli. Pertanto si definisce il sovrappesocome l’aumento del peso corporeo fino al 15-20% di eccessorispetto al peso ideale di riferimento. Se il peso corporeo supe-

ra del 20% il peso ideale siparla invece di obesità. Lacrescita ponderale del bambi-no si calcola facendo riferi-mento alle tabelle dei percen-tili (curve di crescita), graficiche riuniscono i valori per-centuali di peso e altezza deibambini, distinti per sesso edetà. La crescita è nella normase si pone intorno al 50° per-centile. Più si supera il valoremedio, più aumenta il rischioobesità.

LE CAUSE L’obesità infantile è dovutaad un insieme di concause. Laprima è sicuramente la scarsaeducazione alimentare, in cuipossiamo annoverare i se-guenti punti: 1. Non fare colazione

2. Merenda del mattino/del pomeriggio troppo calorica (patati-ne, merendine, biscotti…)

3. Scarso consumo di frutta e verdura4. Ridotto consumo di pesceNon mancano però cattive abitudini come la sedentarietà e l’in-sufficiente attività fisica (che invece andrebbe stimolata sin dapiccoli, anche nelle semplici attività quotidiane: scale, passeg-giate…) e, non da ultimo, le ore davanti a computer, televisione,videogiochi, momenti in cui l’appetito del bambino è oltretutto

OBESITÀ INFANTILECOMBATTERLA EDUCANDO

ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 29

SALUTE

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Page 30: Illustrazione Ticinese

Raffreddore? Tosse? Influenza?I prodotti Similasan sono rimedi omeopatici che poteteassumere autonomamente contro i disturbi comuni. Aiutanoin modo dolce e semplice, ad esempio in caso di raffreddoreo influenza. Chiedete consiglio al vostro farmacista.Leggete il foglietto illustrativo.

Ascoltare il propriocorpo non è niente ditrascendentale, è unacosa naturale.

I preparati di Similasan AG sono prodotti in Svizzera. Finora non sono stati osservati effetti collaterali in seguito all’uso corretto.

LA DOLCE FORZA

Page 31: Illustrazione Ticinese

SALUTE

maggiormente stimolato. In casi più rari si parla di predisposi-zione genetica, mentre meno del 3% dell’obesità infantile è daattribuire a malattie (Prader-Willy e Cushing) o trattamenti far-macologici, in particolare con cor-tisone. È però da sfatare la convin-zione generale che un bambino di-venta obeso solo perché mangiatroppo. Non sempre infatti unbambino “cicciottello” è necessa-riamente un “mangione”, ma piùfrequentemente capita che preferi-sca cibi dall’elevato contenuto ca-lorico (pensiamo alle merendine,così ricche di zuccheri e grassi),associati a bevande dolcificate.

LA TERAPIA: INTERVENIRE SINDA PICCOLIUn’alimentazione varia e bilancia-ta sin dall’infanzia rappresenta unagaranzia per la salute in età adulta.Occorre quindi ricordare che un’i-peralimentazione nei primi due an-ni di vita, oltre a causare un aumento di volume delle celluleadipose, determina anche un aumento del loro numero. Da adul-ti, pertanto, si avrà una maggiore predisposizione all’obesità e

difficoltà a scendere di peso o mantenerlo nei limiti, perché saràpossibile ridurre le dimensioni delle cellule, ma non eliminarle.Intervenire durante l’età evolutiva è quindi di fondamentale im-

portanza, perché ci dà la garanziadi risultati migliori e duraturi. Ri-cordiamo una volta di più che nonconta solamente quanto si mangia,ma anche e soprattutto cosa simangia. I grassi dovrebbero forni-re mediamente il 25% delle calorietotali, con prevalenza di quelli diorigine vegetale (soprattutto olioextravergine d’oliva), mentre lamaggior parte delle calorie devevenire dai carboidrati (55-60%),soprattutto dai glucidi complessi,come pasta, pane, riso, che impie-gano più tempo ad essere assimila-ti e quindi mantengono più a lungosotto controllo la sensazione di fa-me. È, invece, consigliabile nonesagerare con lo zucchero, e più ingenerale con gli zuccheri semplici

come il miele, che vengono assorbiti immediatamente dall’or-ganismo. Nel bambino obeso è più che mai necessario un ap-proccio dietetico adeguato che preveda, pur nella riduzione del-

ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 31

I SINTOMINei bambini il sovrappeso può causare difficoltàdi movimento, danni alle articolazioni, alterazio-ni a livello metabolico e ormonale e, con l’avan-zare dell’età, la situazione è destinata purtroppoa peggiorare. Questi soggetti infatti, hanno un ri-schio notevolmente maggiore di diventare degliadulti obesi e di soffrire, nel loro futuro, delle ti-piche complicanze come il diabete, l’ipertensio-ne, le malattie cardiocircolatorie, respiratorie, lepatologie osteoarticolari e alcuni tipi di tumore.Da non sottovalutare inoltre le problematichepsicologiche a cui spesso i pazienti vanno incon-tro.

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Si goda la vita! Le «persone negli anni migliori» sono ancora nel fiore della vita e hanno successo nella loro professione. Amano viaggiare, si dedicano ai propri hobby e spesso fanno anche sport. Hanno molteplici interessi e sono attive su vari fronti. Per riuscire a fare tutto questo, oltre a muoversi regolarmente è importante rifornire l’organismo con sostanze vitali, poiché altrimenti compaiono disturbi quali la diminu-zione del rendimento fisico e mentale, la mancanza d’energia e la stanchezza. Può manifestarsi anche una riduzione della resistenza, oltre a inappetenza e a un ritardo nella guarigione.

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Page 33: Illustrazione Ticinese

SALUTE

ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 33

LE 10 REGOLE FONDAMENTALI

1 Non mangiare davanti alla televisione.

2 Tenere sotto controllo porzioni, spuntini e regolarità dei pasti.Evitare scorte di cibo “poco sano”.

3 Attenzione alle bevande zuccherate.

4 Se possibile mangiare in compagnia (pasti in famiglia), e nonmangiare troppo velocemente.

5 Mai saltare la colazione.

6 Rispettare il senso di sazietà e non sovra alimentare: i bambinigeneralmente riescono a regolare da soli l’apporto calorico to-

tale, non forzateli quindi a vuotare il piatto se non hanno appetito esoprattutto non ingaggiate lotte a tavola!

7 Proporre cibi sani anche se inizialmente vengono rifiutati. Nonfornire invece alimenti privi di valore nutrizionale solo per ap-

portare calorie. Mai dimenticare, quotidianamente, frutta e verdura.

8 Regolare le porzioni in base all’età e al peso.

9 Fornire insegnamenti su cibo e nutrizione quando si fa la spesae quando si cucinano i pasti, controllare inoltre sulle etichette la

composizione dei prodotti industriali.

10 Limitare le ore trascorse davanti ad uno schermo, televisioneo computer che sia a non più di 1 o 2 al giorno ed evitare di

mangiare durante queste attività.

l’apporto calorico globale, un’assunzione perfettamente bilan-ciata di tutti i nutrienti essenziali. In generale, comunque, si puòmangiare un po’ di tutto e nessun alimento andrebbe eliminatocompletamente, a meno che il medico stesso non lo consigli. Ilbambino deve poter mangiare ciò che ama, ma al contempo ca-pire cosa mangia. Se un giorno ha il desiderio di mangiare in unfast food va bene, l’importante è che poi capisca che nel pasto

seguente dovrà compensare con gli alimenti mancanti affinchési ottenga sempre una dieta equilibrata. Dando le giuste indica-zioni, personalmente faccio tenere un diario alimentare, i bam-bini capiscono e imparano a gestire i propri pasti e il proprio pe-so e questa è un’educazione che rimarrà per tutta la vita e verràtrasmessa alle generazioni successive.�

«Dando le giuste indicazionii bambini imparano

a gestire i propri pasti»

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Page 35: Illustrazione Ticinese

3. Dalla stoffa ritaglia un triangolo di 20 cm dilato. Colora il tubo con le tempere e quando ilcolore sarà perfettamente asciutto potrai trac-ciare i contorni con il pennarello nero. Annoda ilfazzoletto sulla testa dell’ometto.

4. Incolla il tubo sulla base a forma di piedi.Quando il tubo conterrà molte monete non do-vrai più sollevarlo, perché il fondo con il peso ri-schia di staccarsi. Se vuoi, puoi rinforzarlo condel nastro adesivo.

1. Con la matita disegna sul tubo il viso e i vesti-ti dell’ometto, o della donnina. Al posto dellabocca disegna una fessura rettangolare lunga4cm e alta 5mm ca.

Cosa ti occorre:

un tubo di cartone su cui è arrotolata la car-ta regalo (se non lo trovi va bene anche quel-lo della carta da cucina), una matita, tempe-re colorate, un pennello, un pennarello nero,colla bianca, un pezzetto di cartoncino gros-so, forbici dalla punta arrotondata, un taglie-rino, un pezzetto di stoffa.

PENNE, PENNELLI E PASTICCI

ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 35

Un ometto alto alto e magrolino conserverà i soldini che risparmierai durante l’an-no, e quando li vorrai usare, ti basterà togliergli il fazzoletto che ha in testa, senzadoverlo rompere!

Il Tubodanaio

idea, disegni e realizzazione di Anto

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2. Con il taglierino ritaglia il rettangolo dellabocca. Fatti aiutare da un adulto perché è dav-vero facile ferirsi! Sul pezzo di cartoncino dise-gna la sagoma dei piedi, larga a sufficienza perincollarci sopra il tubo, e ritagliala.

Page 36: Illustrazione Ticinese

TORRE DEI PEDRINI A CHIRONICOLa testimonianza più antica tuttora visi-bile nel paese di Chironico è la possentetorre, detta “dei Pedrini”, così denomina-ta in quanto appartenente per un lungoperiodo a questa famiglia del luogo. Leorigini di questo manufatto e le funzioniassolte nel corso del passare dei secolihanno diviso gli studiosi. Lo storicoleventinese Giovanni Rigolo (1640-1712) pose la sua fondazione addiritturaall’anno 544 ad opera di due fratelli delcasato degli Stefani, fuggiti dalle perse-cuzioni di Totila, Re degli Ostrogoti, chein quegli anni imperversava in Italia conil suo esercito. Emilio Clemente, invece,nel “Castelli e Torri della SvizzeraItaliana” (1974), rifacendosi ad un mano-scitto del 1268 che citava tale “…Johannis de lature de Curonico...”, nepresuppone l’edificazione nel 12esimosecolo. Forse torre di segnalazione,oppure parte integrante di un’ampiadimora signorile che ne aveva fatto unsimbolo di potenza e difesa, sicuramenteoggi (iscritta tra i Beni Culturali delCantone) resta splendido simbolo del tra-scorso medievale di queste terre. �

SPACCA...TI

36 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

Testo, disegni e foto di Ti-Press

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Page 37: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 37

1. Sul lato Nord è posto il corpo ac-

cessorio a forma trapezoidale, ve-

rosimilmente aggiunto verso la fi-

ne dell’Ottocento e che funge da

entrata alla torre.

2. Le mura hanno uno spessore di 77

cm, la base della muratura è in pie-

tre quadrangolari mentre il resto è

in comuni pietre di cava. Questo

aspetto ha fatto dedurre allo stori-

co Johann Rudolf Rahn (1841-

1912) una possibile ricostruzione

dell’edificio avvenuta nel 14esimo

secolo.

3. L’ultimo piano e il tetto sono stati

costruiti in epoca successiva sulla

preesistente merlatura.

Il tetto è a due falde in piode e al

suo colmo l’altezza raggiunta dalla

torre è di quasi 18 metri.

4. Pochissime, soprattutto ai piani in-

feriori, le aperture.

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Page 38: Illustrazione Ticinese

SPORT

38 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

“Mi piace lo spirito che si crea tra i giocatori, sul ghiaccio e negli spogliatoi,mi piace la possibilità che dà lo sport di creare legami forti. Per quello cheriguarda il gioco, è completo, richiede corporeità ma anche intelligen-za”. In sintesi il Gardner pensiero sul gioco dell’hockey. Giocatorevincente non per caso, canadese di nascita e svizzero d’ado-zione, da questa stagione fa parte dei quadri dellaNazionale di Ralph Krüeger, della quale potrebbe rive-larsi un punto di riferimento. Lo abbiamo incontra-to, ci ha raccontato della sua vita in Svizzera.

testo Marco Ortelli - foto Toto Marti

IL GIOCATORE

RYAN

Page 39: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 39

Page 40: Illustrazione Ticinese

SPORT

40 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

Che Ryan Gardner, classe 1978, sia diventato un bravo gio-catore di hockey non stupisce. Nonno Calvin, infatti, hadisputato 767 partite nella Lega professionistica più

importante del mondo, la National Hockey League, vincendodue volte il titolo, toccando così con mano la mitica StanleyCup. Suo zio Paul ha giocato a sua volta per 350 volte in NHL,ma se ora stiamo parlando dell’attuale maglia numero 51 deiLions di Zurigo e Nazionale… svizzero, questo è dovuto alpadre, il ben noto David “Dave” Gardner, 350 partite in NHL,ma soprattutto, per noi ticinesi, tre stagioni all’HC Ambrì-Piotta, dove ha lasciato una traccia indelebile del suo passaggio. Il nostro incontro con il… gigante Ryan (198 cm di altezza per101 kg) parte proprio dalla rievocazione del suo arrivo inSvizzera dal Canada, all’età di due anni, nel 1980: “Di quel primo periodo passato in Leventina ricordo soltantodi essere stato un paio di volte alla pista, che c’era tanta gentee nevicava. Ho quindi una percezione molto sensoriale. Per unanno abbiamo abitato a Rodi-Fiesso, mentre gli altri dueabbiamo vissuto a Dalpe. Ricordo persone molto gentili, tantodivertimento e che è stata anche la prima volta in cui ho messopattini e sci”.

Conclusa la parentesi leventinese, per cinque anni la famigliaGardner si è poi trasferita a Visp: “Esattamente, in Vallese hocominciato ad andare a scuola, con lezioni in tedesco, la nostravita era scandita da viaggi tra Canada e Svizzera. In gennaio,infatti, con mia mamma e mia sorella tornavamo inNordamerica, dove poi ci raggiungeva mio papà al termine delcampionato. In Vallese ho iniziato a giocare, è per questo che alivello hockeistico ho la licenza svizzera e figuro come un gio-catore svizzero”.

Nel 1988 papà Gardner stabilisce che è giunto il momento diporre fine alla sua carriera e ritornare in Canada, dove il ‘picco-lo’ Ryan si forma sia a livello scolastico, sia a livello sportivo,fino al suo ritorno in Svizzera, nella stagione 1997/98: “Nel novembre del ’97 sono tornato ad Ambrì, dove sono rima-sto tre anni e mezzo. La prima… mezza stagione ho giocato cin-que partite di Regular Season e 9 di Playoff. Al mio arrivo, l’al-lora allenatore Larry Huras mi aveva detto che avrei avuto lapossibilità di giocare, solo che la squadra ha cominciato a vin-cere e per me è stato difficile trovare un posto in squadra. Così

«La Svizzera mi ha aiutato a vivere una bella vita, io

spero di contraccambiarla»

Page 41: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 41

ero diviso tra allenamenti il mattino con la prima squadra, alle-namenti la… notte con gli juniores e partite nel weekend, sem-pre con gli élite. L’anno seguente poi, è stato incredibile,abbiamo vinto la Regular Season e siamo arrivati in finale (laben nota finale contro il Lugano, ndr), i tifosi erano sempre allapista e l’atmosfera era fantastica. Gli anni trascorsi ad Ambrìsono passati molto velocemente, ma mi hanno aiutato a diven-tare un giocatore, Larry Huras è stato per me un grande mae-stro, così come Pierre Pagé. Ho conosciuto giocatori incredibi-li e vissuto in uno spirito grande, come penso fosse ai tempi dimio papà”.

Dopo Ambrì, il trasferimento ‘clamoroso’ ai ‘cugini’ dell’HCLugano, dove Ryan trascorre sei stagioni della sua vita: “È difficile trasferirsi da Ambrì a Lugano, penso che ancheHnat Domenichelli quest’anno abbia sperimentato cosa vogliadire, ma lo sport è anche un business; ad Ambrì non c’era lapossibilità di rinnovare il contratto, così Jim Koleff mi ha con-tattato e ho raccolto la sfida. In una squadra molto ambiziosaho dovuto lavorare ancora più duramente per trovare spaziosul ghiaccio. A Lugano ho passato sei anni bellissimi, ho cono-sciuto giocatori che poi sono diventati amici, come Andy Näser,Mike Maneluk, Petteri Nummelin, Ville Peltonen, FlavienConne…. Cosa posso aggiungere?, abbiamo vinto due titoli. Èstata una grande esperienza, anche fuori dal ghiaccio, conMark Astley e Rick Tschumi che dal mio arrivo mi hanno aiuta-to a diventare, credo, un leader”.

Da due anni Ryan Gardner mette al servizio la sua prestanzafisica e la sua astuzia per gli ZSC Lions: “A Zurigo si respiraun’aria più internazionale rispetto al Ticino, c’è il ritmo di unagrande città, anche se non si vede molto il bel tempo ticinese.Per quello che riguarda la mia squadra, nello spogliatoio si ècreato un ottimo spirito, che credo sia la chiave del nostro suc-cesso. Lo scorso anno è stato grandissimo, con la stagione cul-minata nel titolo. Anche quest’anno stiamo andando bene eallora, per un giocatore professionista quando l’hockey vabene, tutta la vita va bene…”.

Mentre il campionato svizzero corre verso il suo finale di sta-gione, cresce nel nostro Paese l’attesa per l’evento hockeisticodell’anno. Dal 24 aprile al 10 maggio 2009, nella rinnovataPostFinance Arena di Berna e nella pista di Kloten si svolgeran-no i Campionati mondiali IIHF. Con molta probabilità, ancheil… canadese Ryan Gardner parteciperà a questo evento difen-dendo i colori della Nazionale… svizzera. Dall’estate scorsa,

infatti, egli dispone del passaporto svizzero, e il selezionatoreRalph Krüeger non ha perso un attimo per convocarlo in occa-sione delle gare di preparazione: “Il mio primo obiettivo è quel-lo di entrare a far parte in modo stabile della squadraNazionale. In Svizzera ci sono molti bravi giocatori ed è quin-di difficile trovare posto, per questo lavoro molto sia sul ghiac-cio sia a secco per farmi trovare sempre pronto. La Svizzera èuna buona squadra, e il fatto di giocare in casa potrà essered’aiuto, vediamo, se si supererà la fase iniziale, poi, nelle par-tite a eliminazione diretta tutto sarà possibile, a livello interna-zionale i dettagli diventano decisivi, un errore può essere fata-le, anche per gli avversari.Per me partecipare sarebbe una grande fortuna, ho trascorsometà della mia vita in Svizzera, qui sono cresciuto, ho fatto l’a-silo ad Ambrì, le elementari a Visp, qui ho iniziato a giocare.La Svizzera mi ha aiutato a vivere una bellavita e io spero di contraccambiare rega-landole forti emozioni”. �

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Ronnie Rüeger e Ryan Gardner(Photopress/Arno Balzarini).

Page 42: Illustrazione Ticinese

INTERNET

DAL CINEMA ALLA REALTÀ DEI NOSTRI SPAZI URBANIIl cinema rigurgita di film dove si è tentato, in epoche diverse,di immaginare quale sarebbe stata la città del futuro. Se le vi-sioni di Fritz Lang in “Metropolis” del lontanissimo 1927, diGeorge Lucas nel suo “THX 1138” (1971), di Alex Proyas con“Dark City” del ’98 e dei fratelli Wachowski nel 1999 in “Ma-trix” non ci hanno azzeccato più di tanto… la visione di StevenSpielberg con “Minority Report” del 2002 viene considerata lareferenza di quello che diventerà il nostro quotidiano tecnolo-gico nelle città di domani, con interfaccia gestuali, cinema tri-dimensionale, pubblicità mirata, sistemi audio e video interat-tivi, biometria e sorveglianza generalizzata. In effetti, nel girodi un ventennio siamo passati da un computer utilizzato da tan-ti, a migliaia di piccoli computer per ogni singola persona, inun ambiente dove ormai le reti cellulari e le reti locali senza fi-li Wi-Fi sono presenti in maniera estesa e capillare. Soprattut-to la maturità, per quanto riguarda miniaturizzazione e autono-mia, di componenti elettronici presenti in ogni ambito ed inogni congegno, riesce a fare in modo che anche le nuove tec-nologie partecipino alla riconfigurazione dei nostri spazi urba-ni. In questo modo, con le etichette RFID (Radio FrequencyIdentification) sempre meno care e più performanti, sia gli og-getti sia gli individui possono memorizzare e comunicare la lo-ro storia e il loro percorso, identificandosi facilmente. Alcuniesempi ci provengono dai Paesi asiatici, all’avanguardia in ma-teria di tecnologia, dove si stanno moltiplicando le città-labo-ratorio, con etichette RFID sui luoghi di raccolta pubblici deirifiuti, accreditando il conto di chi si sta sbarazzando dei pro-pri prodotti riciclabili, così come l’impianto di “pulci” RFID

8ª P

ART

E

Eccoci ad affrontare l’argomento degli spazi urbani, con la loro riconfigurazione a causa dell’invasione dell’elettronica e del-l’informatica, dai rilevatori intelligenti alle videocamere di sorveglianza, dalle etichette di identificazione a radio frequenzaRFID ai terminali mobili. Individui, sempre più mobili e collegati in permanenza, potranno accedere dove più gli aggrada e do-ve più necessario, a tutta una serie di servizi, addirittura personalizzati, dal telefono cellulare, dal computer o dal palmare.

testo Elio del Biaggio

INFORMATICA DEL FUTUROO FUTURO DELL’INFORMATICA?

www.villes2.frLa vita delle idee nella riappro-priazione della democrazia ur-bana, anticipando e preparan-do insieme le trasformazionidella città e della mobilità, nelsito in francese della FING, lafondazione Internet di nuovagenerazione, interamente dedi-cato alle trasformazioni dellacittà e della sua mobilità.

www.servicesmobiles.frLa via della seta… Blog diinformazione in francese sul-l’attualità delle comunicazionimobili e dei servizi ad esse as-sociate, per nuove modalità enuove vie di scambio che modi-ficano radicalmente il nostromodo di vivere e di intenderegli spazi urbani, fra vita privatae professionale.

42 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

sottocutanee per ogni animale da compagnia, ormai maggior-mente diffuse dei superati tatuaggi, che potrebbero venire ge-neralizzate. Potremmo addirittura pensare all’impianto di untale congegno nel nostro stesso corpo umano, dotato così di eti-

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chette di identificazione permanenti, geolocalizzazione e altreutilità. Ma, di là dai sistemi RFID, le possibilità si stanno mol-tiplicando con lo sviluppo e la disponibilità di rilevatori di ognigenere sul mercato. Rilevatori fondati sul concetto “Machine-to-Machine”, da apparecchio a apparecchio, nello spazio, perrilevare dati e informazioni relative al rumore, al meteo, allacircolazione, all’emissione di gas nocivi… e sul corpo, percontrollarne alcuni parametri biologici, come pressione, ritmocardiaco, conduttività, così da poter prevenire rischi della salu-te o rilevare situazioni di pericolo.

ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E RAZIONALIZZAZIONE DE-GLI SPAZI URBANIA questo punto, alcuni potrebbero pensare che in questo modosi presenta un futuro di sorveglianza costante e continua per tut-ti, senza più nessuna possibilità di vita privata, di segreti. Per ri-spondere a queste paure, pensiamo soltanto alla schiavitù oggigenerata da quel minuscolo apparecchio qual è il telefono cellu-lare, sovente utilizzato senza criterio e a dismisura. Più che sta-re ad insistere sui benefici di ogni singola innovazione tecnolo-gica e di nuovi servizi, talora futili e inutili, che generano solobisogni e necessità fittizie, si tratta di andare a responsabilizza-re gli utilizzatori, spiegando loro che non saranno prigionieri diquesti sistemi, se utilizzati adeguatamente, giudiziosamente, so-lo per necessità e per aspetti utili e necessari della nostra vitaquotidiana. Uno degli aspetti più importanti e decisivi, in questo ambitodell’implementazione delle nuove tecnologie anche legate al-l’urbanizzazione delle nostre città e la gestione dei nostri spaziabitati, sarà la gestione del traffico e dei transiti, per una circo-

lazione più fluida e in sintonia con le regole imposte della circo-lazione e con la segnaletica, per quanto attiene velocità, stazio-namento e pedaggi. Una convergenza tecnologica fra sistemi dirilevamento e di posizionamento (GPS), strumenti informatici,programmi specifici, segnaletica automatica, in modo tale cheanche il settore dei trasporti nel suo insieme possa rendere glispostamenti, individuali o con mezzi pubblici, più efficaci, rapi-di, semplici, in fondo più gradevoli e sicuri. Ma, in una tale cittàdel futuro non dovremmo forse preoccuparci di una sorveglian-za troppo stretta e generalizzata degli individui? Non diventanecessario riflettere su questo eccesso di informazioni, tecnolo-gie e su questa sollecitazione incessante? E pensando a coloro

che non dispongono di un accesso a questa rete, non rischiano divenirne esclusi? Tanti quesiti ancora senza risposte precise, poi-ché dipendenti dall’evoluzione delle nostre abitudini e delle no-stre mentalità di cittadini, utilizzatori e consumatori. Non dimentichiamo, però, che nonostante il nostro volere, inno-vazioni tecnologiche di ogni genere si fanno sempre più stradaall’interno di ogni aspetto della nostra vita quotidiana, tantodentro quanto fuori le nostre mura domestiche.�

«Innovazioni tecnologichedi ogni genere si fanno

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LA STELLA SIRIODEI DOGONDopo un lungo tragitto di quasi 300 km attraverso la savana africana, ho finalmente raggiunto i territori delle etnie dogon

del Mali. Una popolazione antica le cui conoscenze del cosmo sono sorprendenti. La loro divinità Amma ha creato la terra,

la luna, il sole e le stelle, la più venerata delle quali è Sirio. Da secoli i dogon considerano Sirio come una stella composta

da tre entità, di cui solo due sono però visibili. Nel 1995 gli astronomi dell’era moderna, con l’ausilio di potenti telescopi,

hanno potuto documentare scientificamente che esiste effettivamente una terza massa cosmica della stella Sirio, dando

ragione ai dogon.

testo e foto Roberto Schneider

VIAGGI3a

PART

E

“DONNE MOI UN BIDON”È la stagione della raccolta del miglio e ipastori di stirpe pel sono già giunti nelleterre dei dogon. Queste etnie nomadi ar-rivano ogni anno con le loro mandrie diovini che, pascolando sui campi, ripuli-scono e nel contempo concimano il terre-no, preparandolo per la semina dell’annosuccessivo. Uno scambio di favori che haradici antichissime. Nei villaggi dogonc’è molto movimento, tutti sono feliciperché quest’anno il raccolto è stato buo-no. Vi è un costante andirivieni di perso-ne e calessi trainati da asini che trasporta-no pesanti fascine di miglio. La mietitura

44 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

Le etnie nomadi si insediano nei territoridogon al termine della raccolta del miglio.

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 45

e la trebbiatura iniziano con le prime lucidell’alba e non si arrestano fino a sera. Ilraccolto deve infatti venir stipato nei gra-nai prima della stagione delle piogge.Mentre i granai appaiono come caratteri-stiche costruzioni in mattoni di fango,che si distinguono per la loro forma coni-ca, il tetto in paglia e per i piloni di sasso,le abitazioni dogon sono spesso d’argilla,hanno tetti piatti e poche piccole apertu-re. La vita delle comunità si svolge peròprevalentemente nei cortili e quando facaldo anche sui tetti, ove di notte si puòdormire assaporando i venti freschi checorrono lungo la grande falesia di Ba-diangara, un imponente sbarramento roc-cioso che si erge come dal nulla nel belmezzo della savana. Ai suoi piedi sonocostruiti oggi i villaggi. Nel passato i dogon si erano però anche insediati suimpervi costoni, in posizione rialzata perpotersi meglio difendere dai nemici dellepianure. Ma prima di loro altre etnie, i

pigmei Tellem, poi emigrati verso sud,abitavano in loculi e caverne ancora piùin alto. Le rovine di questi incredibili in-sediamenti sono ancora ben visibili, ma

oggi risultano praticamente irraggiungi-bili. Si pensa che nei secoli addietro ilclima fosse più mite e la vegetazionemolto più rigogliosa, tanto da ricoprire lafalesia e permettere di fruire di alberi e

radici per arrampicarsi fino alle zone piùimpervie. Oggi molto è cambiato, ma idogon preservano ancora orgogliosa-mente vecchie tradizioni, così come la vi-ta nei villaggi continua a seguire i ritmisecolari. Solo i bimbi sembrano anticipa-re un profondo mutamento della culturadogon. Ormai avvezzi a visitatori sempremeno occasionali, ti rincorrono e chiedo-no con insistenza soldi, caramelle, foto-grafie, penne stilografiche e “bidon”. Ibidoni costituiscono la novità dell’anno:sono le bottiglie d’acqua in pet che ogniviaggiatore si porta appresso perché ilclima molto caldo e secco impone l’as-sunzione costante di liquidi.

IL TÈ MISTERIOSO COME L’AMOREVi è solo un modo per assaporare appienola vita dei dogon: prendersela con calma.Malgrado le proposte della guida Alpha,non mi lascio tentare da lunghe marce divillaggio in villaggio ai piedi della falesia,

«Nel passato i dogon si erano

anche insediati suimpervi costoni»

Sullo sfondo una tipica moschea in terracotta.

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preferisco fermarmi negli insediamenti econcedermi tutto il tempo necessario perconoscere le persone, con le quali instau-rerò ben presto dei rapporti di reciprocasimpatia. Alla scarpata di Badiangara vigiungo percorrendo l’ultimo tratto di stra-

da in calesse. Mi era sembrata una buonaidea per risparmiare la fatica di una lungamarcia con lo zaino in spalla, esposto atemperature di oltre quaranta gradi e airaggi di un sole impietoso. Avevo peròpurtroppo sottostimato l’estrema scomo-dità dei duri assi del mezzo di trasportolocale e nemmeno potevo immaginareche il cavallo sarebbe stato lanciato al ga-loppo su piste sconnesse, costringendo ilmio fondoschiena da viziato europeo aterribili sobbalzi. In un angolo fresco diuna casa dogon ritempro ora il mio “cor-po” (è un chiaro eufemismo) sdraiato sudi un curioso supporto in legno. Stannopreparando il tè tradizionale, una cerimo-nia articolata e che prende molto tempo.L’infuso bollito in una piccola teiera postasu di un braciere viene travasato ripetuta-mente, poi ancora bollito e così via fino aquando è pronto per essere servito in pic-coli bicchieri. Il rito comporta tre giri e iltè ha un aroma particolarmente intenso ed

VIAGGI

46 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

«Ogni voltache i dogon

si incontranosi ripete un lungo

saluto»

Piccole corti tra le casupole in terracotta e paglia.

La stagione del raccolto.

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L’acqua, indispensabile allavita, è anche una preziosafonte di benessere.Solo l’acqua sa regalarcimomenti di distensioneprofondi, rilassanti e rige-neranti.Viviamo in un luogo dovel’acqua non manca: pren-diamocene cura!

Salute ebenessere

Contadino dogon col tradizionale copricapo.

amarognolo. Si dice che il primo sorso èamaro come la morte, il secondo dolcecome la vita, il terzo misterioso come l’a-more… ma su quest’ultimo ho sentito an-che altre versioni che non posso riportarepubblicamente.

IL SALUTO DEI DOGONDurante il lungo cerimoniale del tè tradi-zionale giungono altre persone e pure ilcapo villaggio che già avevo conosciuto,ma che mi saluta con rinnovato affetto.Poco dopo si aggrega un anziano che midona una manciata di arachidi molto pic-cole, tipiche di questi luoghi, che vannoad aggiungersi ad alcuni datteri selvaticioffertimi in precedenza. Ogni qualvolta idogon si incontrano si ripete un consuetoe lungo saluto che suona così: “agano ya-tighé? Seo (risposta). Useine? Seo.Ugheseo? Seo. Amarasewi? Seo” quindii ruoli si invertono, la litania si ripete e altemine si conclude con “po”, risposta:

“pooo”. Questo accade in privato, ma pu-re per i saluti “fuggenti” sulla strada. Iltutto appare infinito. Si tratta di una seriedi domande che a dipendenza dell’ora delgiorno ti chiedono se hai dormito bene opassato bene la giornata, come stai fisica-mente, la famiglia, ecc. “Seo” è la rispo-sta positiva. Lascio immaginare l’incro-cio incredibile di cantilene, caratterizzatedal ritornello “seo”, nei luoghi più traffi-cati quali i mercati o le piazze dei villag-gi, dette “tai è”, dove avvengono gli in-contri o le cerimonie tradizionali. Ma ri-troverò il curioso saluto, seppur con di-verse intonazioni e contenuti, presso altreetnie in Mali, così come mi renderò benpresto conto di come questa usanza in-fluenzi anche le modalità conviviali del-l’incontro con lo straniero, che pure siesprime in francese. Alla domanda “çava?”, si risponde ovviamente “bien”; mapoi insistono “ça va bien?” e tu rispondi“oui ça va bien” e loro aggiungono anco-ra “bien, ça va bien” e finalmente appaio-no convinti e soddisfatti! Lascio immagi-nare il trauma dei miei interlocutori,quando nelle settimane successive, nelcorso delle quali come narrerò, seguiran-no giornate tutt’altro che facili, ebbi mo-do di rispondere a sorpresa “non, ça nevas pas bien” (non va proprio bene!). Nesarebbe seguita una reazione di stupore ed’imbarazzo, tipica della persona presain contropiede da una risposta inusuale eforse assurda in Mali… ma sfido chiun-que ad avere il coraggio e la sfacciataggi-ne di rispondere che tutto va bene neimomenti che vivrò nel seguito del viag-gio. CONTINUA. �

«Stannopreparando il tè

tradizionale, una cerimonia

articolata»

Page 48: Illustrazione Ticinese

“I l futuro appartiene a coloro che credono alla bellezzadei propri sogni”, affermava Eleonor Roosvelt e LouisPalmer, dinamico ingegnere svizzero, ha interpretato

questo pensiero visitando oltre 40 paesi del globo senza consu-mare una goccia di petrolio. Il 36enne lucernese non è nuovo arendersi protagonista di sfide che concernono la mobilità ecolo-gica. Nel 1994 aveva percorso oltre 10’000 km in bicicletta at-traverso l’Africa e sorvolato l’America con un ultraleggero.Con le auto solari, Palmer aveva già familiarizzato partecipan-do, alcuni anni fa, al World Solar Challenge, una gara con vei-coli solari lunga oltre 5’000 km attraverso tutta l’Australia.

Esperienze positive che lo hanno stimolato ad una nuova impre-sa iniziata a Lucerna il 3 luglio del 2007, raggiungendo Poznanagli inizi di dicembre del 2008, città polacca sede della confe-renza dell’ONU sul clima, e rientro a Lucerna il 18 dicembre2008. Il suo obiettivo era chiaro: dimostrare che le auto ecolo-giche sono una realtà in grado di sostituire gli attuali veicoli in-quinanti, questo naturalmente, aggiungiamo noi, a un prezzo daprodotto di ricerca. Il percorso è stato effettuato in circa 18 me-si guidando un taxi ecologico a tre ruote, dotato di rimorchio co-perto da pannelli che si ricaricano con l’energia del sole. Unconcentrato di tecnologia, del peso di circa 500 chili con un

53’451 chilometri, in 534 giorni, attra-

verso quattro continenti: un giro del

mondo con un taxi a energia solare per

scoprire la funzionalità delle tecnolo-

gie alternative.

testo Stefano Pescia

GUIDATIDAL SOLE

48 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

Il pilota di Solartaxi Louis Palmer con la targa ricevuta da MES-DEA.

Page 49: Illustrazione Ticinese

ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 49

consumo medio di 8 kWh/100 km (circa 0,8 l di benzina ogni100 chilometri), realizzato da atenei universitari svizzeri con ilsostegno e il finanziamento di diverse aziende, tra le quali laMes Dea SA di Stabio che ha fornito le batteria ZEBRA. Il taxisolare è stato alimentato per metà da pannelli solari che rivesto-no la carrozzeria e i 6 mq del carrello posteriore, e il rimanente50% dalle batteria elettriche che utilizzano fonti rinnovabili. Ilmodello guidato da Louis Palmer era in grado di raggiungereuna velocità massima di 90 km/h.

CON LE BATTERIE COMPLETAMENTE CARICHE PUÒ PER-CORRERE OLTRE 300 KM...Senza fermarsi, oppure una sessantina di chilometri la notte ocon cielo nuvoloso. Per sensibilizzare maggiormente l’opinio-ne pubblica al problema del riscaldamento climatico, il taxiecologico di Palmer disponeva di due posti. Durante gli oltre50 mila chilometri di viaggio, accanto al conducente, si sonoaccomodati personaggi famosi come il segretario dell ONUBan Ki-Moon, il principe Alberto di Monaco, il regista hol-liwodiano James Cameron, il sindaco di New York MichaelBloomberg e il primo ministro svedese Fredrik Reinfeld. Il vei-colo a emissioni zero è una sfida avvincente e una tecnologiache è stata utilizzata già per diversi prototipi. Un taxi ecologi-co per l’America latina, dotato di pannelli solari fotovoltaicisul tetto che alimentano le batterie elettriche ioni-litio, è statoideato dal designer messicano Alberto Villarreal. Per circolarein qualunque condizione meteorologica l’MX Libris è stato do-tato di celle a combustibile. Tra le originali caratteristiche di

questo studio vi è il tetto che, grazie alla sua conformazione,permette la raccolta dell’acqua piovana utilizzata per la clima-tizzazione della vettura. L’auto a energia solare piace anche aicinesi che hanno recentemente presentato una piccola vetturacon i pannelli solari collocati semplicemente sul tetto, con unprezzo di vendita stimato a meno di 7’000 franchi. La sua au-tonomia è di 140 km, con la premessa di rimanere esposta alsole per almeno 30 ore. Diverse idee per una mobilità sosteni-bile alla ricerca di batterie ancora più efficienti, meno ingom-branti e pesanti, di maggiore autonomia e che si ricaricano inpochi minuti. Intanto lo spirito di avventura di Louis Palmer siè già ricaricato. Per quest’anno il suo progetto è rivolto a un gi-ro del mondo di 80 giorni con sei automobili alimentate adenergia eolica, idrica e geotermica. �

«Le auto ecologiche sono una realtà in grado

di sostituire gli attuali veicoli inquinanti»

Ecco Solartaxi, l’auto a energia solare che ha compiuto il giro del mondo.

Page 50: Illustrazione Ticinese

50 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09

PER NEOFITI E MOTOCICLISTI “DI RITORNO”Molti di questi nuovi appassionati hanno già in mente quale saràla loro compagna di viaggio, nel caso si pensi ad una motoci-cletta, compagno se invece la scelta va verso i sempre più accat-tivanti scooter. Già, perché in italiano la moto è femmina! Loscooter, maschio. Mi pare superfluo rammentare, a chi si accin-ge al “ritorno in sella”, che gli anni passano e la “forma” fisica

ha la sua importanza, mentre ai giovani non mi stancherò mai diricordare che il casco non basta, occorre la testa!

PRIMA DI COMPRARE È BENE INFORMARSILa mossa più utile è provare di persona, salire sul mezzo, tocca-re con mano. Più maneggevole è il modello motociclistico e piùfacile sarà dominarlo. Nella scelta del veicolo, non si deve por-

I ghiri e le marmotte sono in letargo, ma non gli appassionati delle due ruote, loro sono già in fermento. Tanti segnali prean-nunciano l’avvicinarsi della nuova stagione motociclistica, e la voglia si fa sentire. Sono tantissime inoltre, le persone cheogni anno si preparano all’esame di guida per ottenere la licenza di condurre una motocicletta o uno scooter. Molte altre siricordano di avere già questo documento e tornano dopo anni a cavallo di un mezzo a due ruote.

testo Graziano Guerra

PILLOLE DI SAGGEZZAPER CHI VA IN MOTOCICLETTA O IN SCOOTER

Page 51: Illustrazione Ticinese

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09 51

re in primo piano il look bensì la sensazione di sicurezza nel mo-vimento del motore. Prima di comprare è decisamente preferibi-le provare diverse bike. Una rilassata posizione del corpo è pre-messa irrinunciabile, le mani devono posarsi con scioltezza sulmanubrio. Se i piedi toccano senza sforzo il terreno è più facileponderare il peso del veicolo al momento dell’arresto della cor-sa. I concessionari ufficiali del settore offrono una consulenzaspecifica sulla scelta dei modelli, come pure sull’abbigliamento.

VESTIRSI ADEGUATAMENTE È D’OBBLIGOL’abbigliamento di sicurezza è obbligatorio per chi viaggia inmoto: casco, giacca con protettori, guanti e solide calzature,meglio se stivali. Numerose aziende e club offrono seminari disicurezza, a esordienti e a chi “riparte”.

ABBIGLIAMENTO MOTO - I CONSIGLI PIÙ IMPORTANTI:• Casco (obbligatorio per legge), guanti e calzature solide sono

d’obbligo! • Tute di pelle (oppure giacca e pantaloni) con protettori inse-

riti oppongono meno resistenza all’aria, sono confortevoli eoffrono la migliore protezione in caso di caduta. Buona l’al-ternativa della tuta di tessuto speciale con protettori integrati.

• Casco: l’imbottitura deve ben aderire a guance e mandibola,la chiusura deve essere di facile utilizzo. Caschi di colorescuro in esposizione ai raggi solari aumentano la temperatu-ra. Fibra di vetro, carbonio oppure kevlar sono i materiali cheoffrono la protezione migliore, sono però più cari dei caschiin policarbonato. Visiere: quelle atermiche colorate non siprestano a viaggi notturni. Caschi jet: sono piacevoli da por-tare ma consigliabili solo per brevi tragitti e a bassa velocità.Sono meno sicuri dei caschi a visiera integrale.

• Cintura salva-reni: sostiene il busto e protegge i reni da cor-renti d’aria.

• Calzature: se devono proprio essere scarpe da ginnastica, chesiano robuste, e coprano le caviglie. Molto meglio un paio distivali da moto! Rappresentano sempre la migliore protezio-ne per piedi e tibie. Pelle: la sua durata si prolungherà enor-memente se si terrà curata con creme apposite e la si manterràpulita da resti d’insetti, polvere, eccetera.

• Usare una sciarpa o un fazzoletto da collo, oppure chiudere be-ne il colletto della giacca proteggerà da insetti, da sassolini oparticelle di sporcizia lanciate dai vortici di altri veicoli; questielementi possono colpire al collo provocando lividi e dolori.Ideale: scalda - collo (proteggi collo con chiusura a velcro). �

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Inutrizionisti della medicina naturalehanno scoperto 11 piante che, oppor-

tunamente combinate, modificano l’im-magazzinamentodelle calorie produ-cendo una perdita dipeso. Anche man-giando come si èsempre fatto è possi-bile perdere i chili in eccesso. Scopritequi sotto di qualipiante si tratta e per-ché fanno dimagrire.

Domanda: Com’èpossibile che alcunepiante facciano dimagrire anche mangiando come si è sempre fatto?

Risposta: Le piùrecenti ricerche di-mostrano che que-ste 11 piante, parti-colarmente benefi-che e totalmentenaturali, se oppor-tunamente combi-nate modificanol’effetto delle calo-rie. Queste ultime

non vengono trasformate in grasso, bensìvengono bruciate ed eliminate in modonaturale, oppure convertite in energia. Lamescolanza di queste piante costituiscela base di un nuovo preparato vegetalesottoforma di sciroppo che produce laperdita dei chili in eccesso, probabilmen-te la più rapida mai ottenuta con metodinaturali.

Domanda: Per chi è statostudiato questo metodo?Risposta: Questo metodoè adatto a tutte le donne e gliuomini in sovrappeso (di 5 kgo più) che hanno già provatodi tutto senza ottenere risul-tati.

Domanda: In quantotempo si perde peso?

Risposta: Moltorapidamente. Findalla prima setti-mana si possonoperdere fino a 6 kg.In media si perdo-no ogni settimanacirca 3,5 kg nellepersone con oltre10 kg di sovrappeso.

Domanda: Questo metodo ha unqualche legame con la cura delle 5 piantegià apparsa sui giornali e grazie alla qualein tutta Europa oltre 600’000 personesono dimagrite?Risposta: Questo metodo contiene ineffetti queste 5 piante che hanno fatto sìche oltre 60.000 persone negli ultimi 12mesi siano dimagrite. Con questa nuovacura gli scienziati hanno aggiunto altre 5 piante e 1 alga, che accelera la perditadei chili in eccesso quasi del doppio.Questo nuovo metodo contiene quindi 11 piante che consentono la massimaperdita di peso mai rilevata con l’utilizzodi un prodotto interamente naturale eprivo di effetti collaterali.

Domanda: Come funziona? Si deveavere una grande forza di volontà?Risposta: Non si tratta di una dieta. Sipuò continuare a mangiare normalmente,come si è abituati, tutto ciò che si deside-ra: pasta, piatti con salse, burro, dolci,ecc. È sufficiente diluire 1,5 misurini disciroppo in 1 litro d’acqua e berlo nelcorso della giornata. A differenza dellamaggior parte delle cure e delle diete che

avete probabilmente già pro-vato, in questo caso non cisono limiti. Proprio per questomotivo gli insuccessi sonopraticamente esclusi. Inoltre,questo metodo non richiedené sacrifici, né una grandeforza di volontà, nessuna dietae nessun esercizio fisico.

Domanda: E che sicurezza ho di mantenere il

PERDERE PESO! Le più recenti conoscenze scientifiche.

Le piante che fanno dimagrire

Efficacia dimostrata: chi le ha provate ha perso peso.mio peso ideale una voltaraggiunto?Risposta: Come proba-bilmente vi sarete accortiin passato, quando si dima-grisce, il peso si riprendepoi molto rapidamente. Ciòaccade perché il metabo-lismo non è cambiato. Conquesto metodo, invece, viene completa-mente trasformato. Non si deve quinditemere di riprendere peso. Il processo dieliminazione e trasformazione delle calo-rie avviene esattamente come accadeper le persone che mangiano sempre ciòche vogliono senza ingrassare.

Domanda: Ho già provato di tutto,diete, pillole, anche tisane, ma niente

ha funzionato. Perchéquesta volta dovrebbeessere diverso?

Risposta: Perchéquesto processo di elimi-nazione e trasformazio-ne delle calorie avvienein modo naturale, modifi-cando il vostro metabo-lismo in modo tale che

brucerete più calorie di quelle che assu-mete. Perché la maggior parte delledonne che ha provato questo metodo èdimagrita e non c’è quindi motivo di temere che con voi possa non funzionare.E infine perché noi siamo così sicuri delnostro prodotto che vi offriamo la garan-zia «soddisfatti o rimborsati»: ricevereteuna cura completa, senza dover decideresubito di comperare.

Domanda: Devoperdere più di 20 chili.Questa cura è adattaanche per me?Risposta: Non im-porta se dovete perde-re 5, 10, 15 o 20 chili (o anche di più), lo sci-roppo con le 11 piante vi permette di raggiun-

Page 53: Illustrazione Ticinese

gere il peso ideale e ottenere una lineaarmonica e bella … e al tempo stessogioia di vivere! In caso contrario non pa-gherete nulla.

Domanda: Ci sono davvero delleprove che dimostrano l’efficacia delmetodo?Risposta: Tutti coloro che l’hannousato sono dimagriti, talvolta anche in

modo spettacolare.

Domanda: Ho letto inun reportage che questepiante non hanno solo uneffetto dimagrante, masono anche benefiche perla nostra salute. È vero?Risposta: Sì. Queste 11piante sono state scoperteda nutrizionisti durante lamessa a punto di procedi-

menti più sani per l'eliminazione delletossine e di altri veleni che si trovanonegli alimenti di oggi. Bevendo lo scirop-po con gli estratti di 11 piante non solo si perde peso, ma si rimuovono ancheefficacemente i veleni dall'organismo.

Domanda: Come posso provare questometodo velocemente e senza impegno?Risposta: Potete provarlo nelle prossi-me 3 settimane senza rischiare nulla.

Ecco la prova dell’efficaciadelle 11 piante che fanno

dimagrire

Estratti delle lettere che abbiamoricevuto.

Avevo già provato di tutto.«Sono ingrassata di 16 kg. Per tutta la vitaho sofferto di obesità. Per dimagrire hoprovato di tutto. La cura delle 11 piante è stata l'unica con la quale ho avuto successo. Mi sento una persona nuova.Anche mio marito ha perso 10 kg e abbiamo ritrovato una gioia di vivere chenon conoscevamo più.» Silvia P.

Per 15 anni ho seguito delle dietesenza successo.

«Ne avevo abbastanza ed ero disperata,finché ho scoperto il nuovo prodigio della cura dalle 11 piante. Ho perso facil-mente e in modo per-manente tutto il pesoin eccesso, proprio nei punti in cui ne avevo bisogno.Adesso ho di nuovo la linea che deside-ravo, quella che avevo a 20 anni.»Nadja O.

Ho perso 28 chili«Da quando ho perso 28 chili, graziealla cura dimagrantedelle 11 piante, la mia vita è cambiata.Mio marito mi hariempita di orgoglioquando mi ha chie-sto di posare per unafoto con un nuovo

costume da bagno. Adesso ho l’impres-sione di essere immune dal prendere peso e dall’effetto yo-yo. Il mio peso si è stabi-lizzato, da oltre un anno peso sempre 63 chili. Sono orgogliosa della mia linea edi me stessa.» Cécile L.

Se avete deciso di non accettare questa proposta,

leggete qui

1 La formula vincente si chiama «curadimagrante delle 11 piante». Una

dieta ha successo se non costringe a farela fame. Con la cura dimagrante delle 11 piante, ora questo è possibile. Potreteperdere peso con piacere. Non esiste unmodo più semplice per ottenere il pesoideale.

2 Potrete mangiare quasi tutto quelloche volete. È sufficiente diluire 1,5

misurini di sciroppo in un litro d’acqua e berlo nel corso della giornata. Vi faràbruciare il grasso in eccesso, facendovidimagrire.

3 Ora avete la pos-sibilità di ottenere

la linea ideale cam-biando radicalmentela vostra vita senzagrandi limitazioni.Tutti coloro che hannoprovato la cura dima-grante delle 11 piantesono dimagriti.

4 Abbiamo eseguito un test con 20 per-sone. Tutti, senza eccezioni, hanno

perso i chili che volevano. Questa è laprova che la cura dimagrante alle 11piante funziona davvero.

Anche voi adesso potete raggiungere il vostro peso

ideale. Fate una prova campione. Ne sarete sorpresi.

Queste 11 piane particolarmente bene-fiche, se opportunamente combinatemodificano l’effetto delle calorie. Questeultime non vengono trasformate in grasso,ma vengono bruciate ed eliminate in modonaturale, oppure convertite in energia. Lamescolanza di queste piante costituisce la base del nuovo preparato vegetale, altamente digeribile, sottoforma di sciroppo, che produce la perdita dei chiliin eccesso, probabilmente la più rapidamai ottenuta con metodi naturali.

Domanda: Quali sono le 11 piante che mifanno dimagrire?Risposta: La cura dimagrante delle 11 pianteè composta dalle seguenti sostanze attive:5 piante hanno un forte potere dimagrante,sono disintossicanti e depurative. Unapianta riduce l’appetito, 2 piante aumenta-no la resistenza alle infezioni, un’ultimapianta ha un potente effetto antiossidantee antispastico, favorisce la digestione ed èestremamente stimolante.2 piante rinforzano le vene e una pianta èefficace contro la cellulite, l’arteriosclerosie l’obesità.

Domanda: Quanto peso può perdere chinon ha ottenuto nessun risultato con altrimetodi dimagranti?Risposta: Con il corretto utilizzo della curadimagrante delle 11 piante potrete perdere1–2 chili al giorno, vale a dire 4–6 chili asettimana. Il principio dell’eliminazione deigrassi agisce rapidamente.

Domanda: Qual è il modo più rapido peravere la cura dimagrante dalle 11 piante?Risposta: Tutti i lettori nelle prossime 3 set-timane potranno provare una volta questacura senza rischiare nulla.

Buono d’ordineper i lettoriSì, voglio perdere i chili in eccesso con la cura dimagrante delle 11 piante.Inviatemi la cura indicata:

� Desidero perdere 7 chili CHF 49.50� Desidero perdere 14 chili CHF 88.–� Desidero perdere 20 chili* CHF 108.–

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OROSCOPO

testo Cloris Sciaroni

PREVISIONI DI CLORIS PER IL MESE DI FEBBRAIO 8 febbraio 2009, data che riserva molte sorprese. A livello astrologico, tornando al 10.9.2002, quando il nostro Paese entrò nell’Onu, Giove si trovava nella suaposizione natale in 9. campo, settore diplomatico per eccellenza. Ora però transita nel settore opposto, il 3; quindi l’argomento “libera circolazione” calza a pen-nello. Mercurio (voto, trattative) transita invece in Capricorno, nel 2. campo, in ottimo trigono a Mercurio e Nodo Lunare natali. La cosa che colpisce è che Mer-curio è collocato nel settore economico dove abbiamo anche Plutone per lunghi anni e quindi è proprio su questo tema che punteranno i politici per farci votaresì. In realtà non si vuole affrontare il problema alla base. Perché nelle scuole non si valorizzano i mestieri artigianali sostenendo le piccole aziende, l’agricoltura,l’alimentazione bio, l’erboristeria, la medicina e la pedagogia olistica, l’edilizia bio, le energie rinnovabili, settori che darebbero molto lavoro in futuro? Plutone im-pone fra l’altro autoanalisi e autocritica.

ARIETE 21/3 - 20/4A parte Plutone, che insidia voi della 1. decade, per il resto que-sto mese si prospetta interessante. Con Marte e Venere positivisi risveglia il bisogno di reinventarvi, di fare nuove scoperte, diaffermare la vostra indipendenza e il vostro spirito intrapren-

dente, ma anche di prendervi maggiormente cura di voi. Vorrete sentirvi ama-ti e apprezzati e godere dei piaceri della vita, ma badate bene che non esistesolo il lato esteriore. Siate prudenti nei consumi, perché pur potendo contaresu maggiori entrate, sarete più impulsivi. Mettete da parte una piccola riservaper gli imprevisti. Per voi meno giovani, le stelle suggeriscono di rinnovarvi e didarvi alle arti espressive: pittura, danza, canto, lingue. Salute: questo è il mesesu cui investire nell’amore, nella cura del corpo e del tempo libero.

TORO 21/4 - 20/5 Questo non sarà un mese facile per molti di voi a causa delladissonanza di diversi pianeti che fanno emergere vecchi ranco-ri, che si manifestano sotto forma di aggressività, intolleranza,nervosismo o frustrazione. Forse, alla base, ci sono ancora que-

stioni familiari irrisolte e che potrebbero trovare soluzione proprio ora. Cheognuno si assuma le proprie responsabilità. Analizzate i sogni, portano ispira-zione. Per altri ancora potrebbe trattarsi di un periodo lavorativo o di studi mol-to impegnativo, che toglie un po’ di respiro al tempo libero e all’amore. Abbia-te pazienza, ogni fatica alla fine verrà premiata. Sempre per via delle dissonan-ze suddette, siate prudenti sulle strade e rispettate i limiti di velocità, rischio dimulte! Attenti alle spese impulsive. Salute: rispettate le ore di sonno e fate del-lo yoga per rilassarvi.

GEMELLI 21/5 - 21/6Sembrate rinascere grazie al passaggio di Marte in trigono, chesupporta Giove e Nettuno per tutto il mese. Inoltre, anche Ve-nere si dispone in angolatura positiva portando novità piacevo-li, sia in amore sia sul lavoro. Ottimo mese per stipulare contrat-

ti interessanti, programmare una eventuale gravidanza, un viaggio di studio odi piacere, perfezionarsi in un settore, ecc. Farete incontri interessanti e potre-te stabilire collaborazioni vantaggiose. Intuitivi e opportunisti, saprete vender-vi bene e cogliere ogni opportunità al volo. Non mancherà chi fra voi presentaun’idea geniale. Tuttavia non dimenticate che avete ancora Saturno e Uranodissonanti che in qualche modo possono ostacolare i vostri progetti, ma voinon demordete. Voi giovani liberatevi da dipendenze familiari e mostrate piùmaturità. Salute: evitate gli eccessi.

CANCRO 22/6 - 22/7Plutone, sempre in opposizione per voi nativi della 1. decade,induce a una profonda introspezione, da cui non potete fuggi-re. Analizzate i vostri sogni. Portano chiarezza e ispirazione, spe-cie in prossimità dell’eclissi del giorno 9. Marte lascerà finalmen-

te la sua postazione negativa offrendo molte nuove opportunità, specialmentenel settore professionale e con il supporto di Urano sblocca situazioni stagnanti.Restano comunque alcuni interrogativi sul futuro, a dipendenza dell’attività chesvolgete. Saturno sostiene chi non disdegna un po’ di fatica e responsabilità, malimita il tempo libero. Venere si pone in moto dissonante rispetto al vostro segnoa partire dal giorno 4 e per diverso tempo starà li. A parità di impegno, forse noncorrisponde la retribuzione. E anche il campo affettivo non sarà molto gratifican-te. La salute dipende dalla vostra attenzione al corpo e alla psiche.

LEONE 23/7 - 23/8Questo è un mese che richiede particolare attenzione in ogniambito, anche per l’eclissi lunare del giorno 9 nel vostro segno.Attenti ai passi falsi e guidate con prudenza. Vi è noto il prover-bio “chi troppo vuole nulla stringe”? Conflitti di potere o inte-

resse con partner e soci arrecano stress. Provate a modificare atteggiamento.Ricordate che avete sempre Giove in opposizione, a cui si aggiunge Marte dalgiorno 4 e Mercurio dalla seconda metà. Nettuno lo è da tempo e quindi vispinge ad avere più cura di voi, a modificare certi atteggiamenti e abitudini ra-dicate. Evitate le lotte inutili. La nota migliore arriva da Venere, che dal giorno2 si pone in bel trigono: i suoi benefici influssi dureranno a lungo. È nota la vo-stra generosità, ma non cercate di comperare gli affetti. Donne, limitate i vostrivizi!

VERGINE 24/8 - 22/9 Periodo molto stressante per voi, attenzione all’eclissi del gior-no 9. A volte superate proprio i limiti: rispettate i segnali del vo-stro corpo e guidate con la massima prudenza. Con la salutenon si scherza! Saturno sempre nel segno è in buon aspetto a

Mercurio fino a metà mese e vi aiuta ad essere più riflessivi e ponderati. Sare-te anche sostenuti negli studi e negli esami, mentre nella seconda parte potre-ste essere più nervosi, intolleranti e impulsivi. Riposate a sufficienza. Poi, con ilpassaggio di Venere in 8. campo per lungo tempo, l’attenzione si sposta suldenaro e sulla sessualità. Attenzione alle tentazioni, soprattutto se siete attira-ti dal guadagno facile. E in amore certi regali impegnativi si fanno solo se c’èuna base solida. Se praticate dello sport siate molto prudenti, Marte può pro-vocare incidenti.

BILANCIA 23/9 - 22/10 Mese ricco di colpi di scena: il potente influsso “aquariano” chealimenta positivamente la vostra 5. casa, vi renderà particolar-mente audaci e creativi. Fate uscire il genio che è in voi. Marte,Giove e Nettuno positivi donano grinta, dinamismo e fiducia

nelle proprie capacità. Mercurio tuttavia si dispone positivamente solo dal gior-no 13, quindi per eventuali trattative e nuove collaborazioni attendete la se-conda metà del mese. Giovani e meno giovani, dedicatevi a nuovi interessi (enon solo al computer) come la bio-estetica, lo yoga, il taj chi quan, l’arte e ladanza-terapia, il potere curativo del suono, insomma tutto ciò che dona bellez-za ed equilibrio. Inoltre partecipate a concorsi, giochi e lotterie. Non si sa mai.La fortuna aiuta gli audaci. Qualche difficoltà invece nelle relazioni amorosecausata da Venere dissonante dal giorno 2.

SCORPIONE 23/10 - 22/11Questo è uno dei mesi più delicati dell’anno, dove dovretemuovervi con la massima prudenza ovunque perché sottopostia grande stress. Forse frustrati e annoiati perché le cose noncambiano, vorrete mandare tutto all’aria o forzare le situazioni,

rischiando di fare un “salto nel buio”, ma come sappiamo, voi amate il rischioe l’avventura. Attenzione a non esporvi troppo. È vero che pochi riescono a fa-re quello che fate voi, ma spesso non tenete conto delle altre persone coinvol-te. Difficoltà anche nella ricerca di lavoro per voi giovani. L’atmosfera sarà piut-tosto elettrizzante sia in casa sia fuori. Sotto “tiro” anche le relazioni amorose.Non attizzate fuochi laddove si possono propagare. Salute: possibili vecchi di-sturbi che si riacutizzano, cercate metodi alternativi per curarvi, anche se civuole più tempo e riposate di più.

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SAGITTARIO 23/11 - 21/12Mese particolarmente positivo e intrigante questo. Gli ottimi in-flussi dall’Aquario portano rinnovamento e qualche eventoinatteso. Spira aria di libertà e voglia di nuove esperienze, dinuove sfide nel lavoro. È importante che approfondiate un te-

ma a voi caro, ma anche una lingua straniera per potervi muovere anche in al-tri paesi o stringere collaborazioni con persone straniere. Non mancheranno leoccasioni fortunate anche grazie al fantastico ingresso di Venere in Ariete, do-ve resterà per qualche mese, stimolando positivamente il vostro segno. Ecco ilperiodo ideale per promozioni, aumento di stipendio, stabilire nuove collabo-razioni vantaggiose, ecc. Anche in amore vivrete momenti elettrizzanti. Perio-do ideale per condividere la vostra vita con chi amate, progettare un bel viag-gio insieme o liberarvi definitivamente da un legame costrittivo.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1Questo mese vi vedrà particolarmente impegnati a sistemarerapporti vari e molta burocrazia. Mercurio è ancora nel segnofino al giorno 13 e potrebbe anche farvi pensare a nuove trat-tative e cambiamenti, che però difficilmente risultano subito

vantaggiosi. In effetti Venere, dal giorno 2 passa in angolatura dissonante do-ve resterà per qualche mese, per cui fino a fine maggio non otterrete grandisoddisfazioni. Tuttavia sentirete il bisogno di rompere qualsiasi relazione di la-voro con chi vi sfrutta o non riconosce i vostri sforzi, o non soddisfa le vostreaspettative se siete indipendenti. Comunque le entrate non saranno così im-portanti, per cui dovrete anche limitare le spese e i consumi. Orientatevi versoprodotti semplici ed ecologici. Salute: depurate l’organismo e assumete dei sa-li minerali per sostenere lo stress.

AQUARIO 21/1 - 19/2Che mese frizzante e intrigante questo! Non potreste chiederedi meglio. Gli ottimi influssi planetari che transitano nel vostrosegno, supportati da una fantastica Venere, regalano dinami-smo, ottimismo, fantasia e voglia di libertà. Ottimo periodo per

iniziare nuove attività, nuove collaborazioni, specializzarvi in un ramo, chiede-re consigli e appoggi nel caso vogliate rendervi indipendenti o continuare glistudi, fondare una società, unirvi con la persona amata, fare un figlio. Le cosepotrebbero complicarsi con un ascendente Scorpione o Toro. Altrimenti tuttofila liscio. Possibili risoluzioni di cause legali o pratiche in sospeso, a vostro fa-vore. Chi ha rotto una relazione tempo fa ora potrà sentirsi più sereno e liberoper un nuovo incontro più positivo. Cambiate look. Salute: vecchi disturbi daeliminare con cure alternative.

PESCI 20/2 - 20/3Saturno in opposizione comporta ancora una certa fatica per-ché ci sono cose difficili da sbloccare, eppure ora avete la pos-sibilità di farlo. Preparate il terreno per qualcosa a cui tenetemolto, anche se vedrete vantaggi e risultati solo più in là. La-

sciate perdere dubbi e paure e disponetevi in modo positivo verso i cambia-menti, anche se ci sono momenti stressanti, in particolare nella prima metà delmese. Vale anche per il settore affettivo. Se siete in coppia, non focalizzatevisolo sul denaro e sulle problematiche economiche, ma ritrovate nuovi stimoli etempo per stare insieme e vivere l’intimità con più complicità, dando spazio al-la fantasia. Forse una breve vacanza in un luogo insolito può ravvivare l’unio-ne. Attenzione alle scappatelle se invece siete ancora legati. Salute: curateeventuali disturbi cronici con l’agopuntura e l’omeopatia.

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“Il materiale redazionale e fotografico nonrichiesto non viene restituito”.

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N° 1 - 1. FEBBRAIO 2009

PiergiorgioBaroni

StefanoPescia

RobertoRizzato

RémySteinegger

StéphanieScatizza

RobertoSchneider

ClorisSciaroni

Elena Stern-Balestra

LorenzaStorni

AldaViviani

AntonellaBroggi

StefanoEmber

Graziano Guerra

MarcoOrtelli

GiosannaCrivelli

Elio delBiaggio

ORIZZONTALI: 1. Uccello dei Paridi 12. L’autorede’ “L’Orlando furioso” 13. Terna al poker 14. Nord-Est 15. Nulla 17. La nota degli sposi 18. Negazione bifronte 20. Denis, scrittore e fi-losofo francese 22. Lo sono le pretese esagerate24. Abbellire 26. Illustrazione Ticinese 27. Lascritta sulla Croce 28. Breve esempio 29. Cons.in liutaio 31. Variopinto pappagallo 33. La som-ma degli anni 34. Le allestiscono i negozianti 37. Il bel Brad 38. Legno pregiato 39. Un com-missario dei libri gialli 41. Moro 42. Stato africa-no 43. Curva fluviale 45. Art. plurale 46. Andatae Ritorno 47. Si contrappone a off 48. Malata peril poeta 49. Impronte.

VERTICALI: 1. Il capolavoro di G. Deledda 2. Giag-giolo 3. Il Nichel del chimico 4. Prep. semplice 5. Sposa Osiride 6. Privi di fede 7. Il Jack di Zan-na Bianca 8. Perenni 9. Il Grigioni sulle targhe 10. Un caffè... corto 11. Dei nordici 16. C’è an-che quella del Fuoco 19. Pron. personale 21. Dit-tongo in boato 23. Scrittore contemporaneo ita-liano 25. Riscuote tasse 27. Diana nel cuore 30. Antica città egizia 32. Cattivo 33. La Repub-blica d’Irlanda 35. Si detrae dal lordo 36. Panciaprominente 37. Porto della Grecia 40. Olio ingle-se 42. Imperava in Russia 44. San Gallo sulle tar-ghe 46. Assicurazione Militare.

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La soluzione del numero precedente era: CREPAX

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ARICAMI D

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Siete degli amanti della lettura? Allora, risolvete il cruciverba e con le lettere nelle casel-le contrassegnate dai numeri in rosso potrete formare il nome di un personaggio creatodal filosofo e scrittore svizzero Jean-Jacques Rousseau.a cura di Daniela Sandrini

CACCIA ALPERSONAGGIO

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Appassionati di hockey, contiamo su di voi.I sostenitori dell’hockey saranno al centro dell’attenzione quando – in occasione dell’IIHF World Championship che si terrà dal 24 aprile al 10 maggio 2009 – le squadre dei vari paesi si affronteranno per il titolo mondiale. Quale partner ufficiale della manifestazione, PostFinance sarà lieta di assistere a partite appassionanti in compagnia di tutti i tifosi. Per maggiori dettagli:www.postfinance.ch/hockey

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