ilduomo settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 1 ... · Quest’anno tre eventianimeranno il...

24
Anno LXXXIX - numero 5 luglio - settembre 2015 ilduomo Periodico della Parrocchia di San Giovanni Battista in Monza Poste Italiane Spa - Spedizioni in A.P. - D.L. 353/2003 (conv in L. 27/02/2004 n.46) art 1 comma 2, DCB Milano Duomo diMonza

Transcript of ilduomo settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 1 ... · Quest’anno tre eventianimeranno il...

Anno LXXXIX - nnuummeerroo 55 luglio - settembre 2015

iilldduuoommooPeriodico della Parrocchia di San Giovanni Battista in MonzaPoste Italiane Spa - Spedizioni in A.P. - D.L. 353/2003 (conv in L. 27/02/2004 n.46) art 1 comma 2, DCB Milano

DuomodiMonza

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 1

Sommario3410121315162021

Hanno collaborato

“Nella misericordia... l’onnipotenza di Dio” [don Silvano Provasi]Cronaca di giugno e luglio [a cura di Sonia Orsi]Introduzione all’Enciclica “Laudato si’ ” [don Carlo Crotti]L’Expo a Monza [Sarah Valtolina]“Un nuovo umanesimo” [Luigi Losa]“Una vita per il Duomo” [La Redazione]Omelia di Mons. Francesco Beschi [Vescovo di Bergamo]Indagine sulla facciata del Duomo [Cinzia Parigoni]Il Giubileo della misericordia [don Carlo Crotti]

Don Silvano Provasi, Sonia Orsi, Sarah Valtolina, Marina Seregni, Federico Pirola, don Carlo Crotti, donEnrico Rossi, Giovanni Confalonieri, Carlina Mariani, Fabrizio Annaro, Fabio Cavaglià, Nanda Men-coni.

Un grazie particolare a chi distribuisce “Il duomo”: Carla Baccanti, Giorgio Brenna, Gloria Bruletti, Enrica Calzoni, Andreina D’Ambrosio, Rita Fogar, Josetta Grosso, Paola Mariani, Anna Maria Montrasio,Luigi Motta, Teresina Motta, Carla Pini, Annina Putzu, Livio Stucchi, Silvia Stucchi, Chicca Tagliabue,Marisa Tagliabue, Mariuccia Villa, Bruna Vimercati.

Copertina a cura di Benedetta Caprara e Luigi Scarlino

il duomo

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 2

il duomo lettera dell’arciprete

“Nella misericordia...l’onnipotenza di Dio”Mi auguro che tutti, in modi diversi, in luoghi conosciuti o originali e con fantasia capace di rendere tutto oppor-tunamente riposante e tonificante, abbiamo potuto percepire nel cuore e ripetere nel canto ““LLaauuddaattoo ssii’’……””,, quandoci siamo sentiti immersi nella natura ed abbiamo trovato tempo e sentimento per riconoscere il valore e la prezio-sità del creato, in tutta la sua varietà, continuità e contrasto, colori forti e sfumature indescrivibili, delicatezze easprezze che invitano alla sfida esplorativa, riscoprendo personalmente come “l’esistenza umana si basi su tre rela-zioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio, con il prossimo e con la terra”.

Ed ora rriipprreennddiiaammoo iill ccaammmmiinnoo ppaassttoorraallee nel vivo desiderio innanzitutto di far maturare in noi ciò che l’evento del-l’EXPO desidera tramandarci riguardo il creato, la condivisione del cibo, l’abbondanza e la privazione, il gusto e lasalute, la fame nel mondo e l’economia di mercato, la globalizzazione e la qualità del cibo… Ci auguriamo che la“Carta di Milano” offra realmente una traccia di “eredità culturale”, perché questo evento faccia maturare nel tempociò che è stato seminato, permettendo ai responsabili politici e culturali di adottare regole e politiche a livello na-zionale e globale per garantire al Pianeta un futuro più equo e sostenibile, attribuendo reale valore alle firme chehanno impresso su di essa.

Quest’anno ttrree eevveennttii animeranno il nostro cammino e dovranno catturare le nostre attenzioni, premure e progettipersonali e comunitari. La prima parola che deve risuonare nel nostro cuore, interrogandolo, inquietandolo e ri-trovando pace e fiducia è ““mmiisseerriiccoorrddiiaa””.. E’ la parola chiave dell’Anno Santo straordinario, che si aprirà l’8 dicembredi quest’anno e si concluderà il 20 novembre 2016, festa di Gesù Cristo Signore dell’universo. E’ la parola che hasempre impressionato il cuore di papa Francesco tanto da farla diventare il suo motto episcopale: “miserando an-tque eligendo” (con misericordia e predilezione). In una società che spesso pretende di vendere benessere riem-pendo di beni, invitando a consumare emozioni, esaltando ogni forma e pretesa di libertà e creando poi nuoveschiavitù, vuoti di senso e fragilità esistenziali, papa Francesco ci invita a curare le nostre e le altrui ferite risco-prendo la forza e la terapia della misericordia di Dio, alimento essenziale e sempre condivisibile per nutrire la no-stra fame e sete di speranza.

Il sinodo straordinario sulla ffaammiigglliiaa sarà occasione propizia perché questa cellula, sempre viva e dinamica, nono-stante le sue fatiche, ferite, stanchezze ed insicurezze ritorni ancora centro ed anima della pastorale ecclesiale e dellavita sociale e cittadina. In ogni famiglia vi sono tante energie assopite per la crescente tendenza alla delega più cheall’accompagnamento esistenziale, per la troppa attenzione e preoccupazione per il benessere materiale e psicolo-gico e forse meno per l’educazione al bene, per mantenere un fragile equilibrio di sopravvivenza più che alimentarele potenzialità dell’amore. Forse, vincendo la tentazione di chiuderci nelle urgenze del privato, dovremmo tutti im-pegnarci di più in questo ambito facendo nostro un invito parafrasato di un richiamo evangelico: “Ama la famigliavicina come fosse la tua!”. Così potremo costruire un tessuto sociale ed ecclesiale più forte, più dinamico, più di-sponibile e solidale, più allenato ad affrontare le complessità e le sfide future.

Da ultimo a Firenze, dal 9 al 13 novembre, la Chiesa Italiana sarà chiamata al interrogarsi su come prepararsi adaaffffrroonnttaarree eevvaannggeelliiccaammeennttee llee ““ppeerriiffeerriiee ddeellll’’uummaannoo”, offrendo il volto di una comunità che sa raccontare, e non soloannunciare, esperienze positive di come si può costruire una società più vivibile per tutti, privilegiando gli atteg-giamenti di cura, contro la fretta e l’improvvisazione, dell’educare rispetto alla logica del pretendere, del riacco-gliere e trasfigurare ciò e chi si è disperso e svilito, del rivestire di dignità e fiducia chi ha usato male la sua libertàe fantasia.

Buon Anno Santo.

3

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 3

Cronaca di giugno e luglioa cura di Sonia Orsi

GIUGNO6 Sabato – Concerto offerto dalla Comu-nità della Chiesa Ortodossa Rumena. Al-l’insolito orario delle ore 20 è iniziato ilconcerto corale offerto alla città dalla Par-rocchia ortodossa romena di Tutti i Santi,che ha sede in Monza nella chiesa di SanGregorio, di cui è parroco padre Pompi-liu Nacu. Dopo una brevissima presenta-zione, si è sviluppato un riccoprogramma, diviso in 3 parti: Canti reli-giosi ortodossi romeni, Canti religiosi in-ternazionali, Canti folcloristici romeni.Protagonista il coro “Armonia”, coro ma-schile di circa 30 elementi, composto dapreti, diaconi, arcidiaconi e laici, che,

come ci è stato spiegato nel 1° intervallo,ha una importante attività artistica nazio-nale e internazionale, che gli ha ottenutovari riconoscimenti. Ma non sono mancatianche intermezzi solistici, in parte con ac-compagnamento di flauto. Programmamolto vario, piacevole. Voci bellissime.Un vero godimento. Molti gli applausi eanche una standing ovation finale. Un grazie sentito all’amico padre Pompi-liu e anche ai suoi familiari, che lo hannocoadiuvato. [Sandra Forni]

7 Domenica – Corpus Domini: proces-sione eucaristica cittadina. Quest’annoeccezionalmente, in occasione di Expo, lasolennità del Corpo e Sangue del Signoreha avuto inizio nel cortile dell’Asilo Not-turno di via Raiberti. Già nel pomeriggio,alle 16.30, nel cortile della scuola Raiberti,le famiglie hanno vissuto un particolaremomento di festa, animato dal coro go-spel Diesis e Bemolli e caratterizzato datestimonianze di alcune famiglie su comeattuare quel rinnovamento degli stili divita tesi a generare una maggiore condi-visione e sobrietà. Con questo stile è poiseguita una frugale cena. Alle 20.30, sem-pre nel cortile dell’Asilo Notturno, è ini-ziata un’adorazione eucaristica guidata dadon Augusto Panzeri e alle ore 21 è ini-

ziata la processione eucaristicaverso piazza Duomo, con il con-corso di una numerosa folla difedeli, proveniente da tutte leparrocchie della città. La proces-sione è stata presieduta da donGuido Pirotta, che quest’anno ce-lebra il suo 50° anniversario diordinazione sacerdotale. Comesempre era presente buona partedel clero monzese: i canonici delDuomo, i sacerdoti e i religiosi ele religiose, nell’anno dedicato

alla vita consacrata. Giunti in piazzaDuomo, l’Arciprete ha tenuto una breveomelia, richiamando come l’Eucaristia ciinviti a coltivare la virtù dell’ospitalità, adanimare evangelicamente il nostro lavoroe le nostre feste e a trovare tempo perstare davanti a Gesù Eucaristia, per me-glio comprendere il mistero della vita edifendere la dignità di ogni persona che ilSignore ci fa incontrare nel nostro cam-mino per le strade della nostra città. [Al-berto Pessina]

il duomo cronaca

4

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 4

10 Mercoledì – Inizia l’Oratorio Estivo.Come ogni anno, nel mese di giugno enella prima settimana di luglio, anche lanostra parrocchia è impegnata nell’orga-nizzazione, gestione ed animazionedell’Oratorio Estivo. Anche nell’oratoriodel Redentore tutto è iniziato per il me-glio. I ragazzi partecipanti, secondo leiscrizioni, sono circa 120 per ogni setti-mana, così da raggiungere il numero mas-simo di capienza per le nostre strutture epossibilità organizzative; non sarà peròuna passeggiata per i nostri 25 animatori,che daranno il massimo perché tutti, ra-

gazzi ed adolescenti, possano trascorrerecon gioia ed amicizia questa prima partedel tempo della vacanza estiva. I ragazzisono stati divisi in squadre e hanno subitoiniziato a dedicarsi alle attività inerenti altema dell’anno, legato all’evento del-l’EXPO: “Tutti a tavola…”, tema che sisviluppa in giochi di squadra, balli e la-boratori. La giornata è introdotta ed ac-compagnata da alcuni momenti dipreghiera per non dimenticare che Gesùè sempre in mezzo a noi e dobbiamo rico-noscerlo come… capotavola e primo ani-matore. [Alessandra Moretti]

12 Venerdì – Il Duomo raccontato da...“Sotto le volte del Duomo: secoli di note,voci, strumenti e compositori”. Con un“concerto in forma di conferenza\dia-logo” si è chiusa questa sera la quinta edi-zione del ciclo ”Il Duomo raccontatoda…”. Don Carlo Crotti ha introdottol’esibizione della Cappella Musicale delDuomo, parlando dell’importanza delcanto nella liturgia, a partire dagli esordidel Cristianesimo, per proseguire con ilcanto gregoriano ed arrivare al repertoriodella Cappella Musicale del 1500. Da Pier-luigi da Palestrina a Lorenzo Perosi siesprime una musica capace di coinvol-gere nello spirito della preghiera personeche non appartengono ai monasteri, purcon i limiti che don Crotti individua conla consueta chiarezza: il primo è l’esclu-sione dell’assemblea dalla liturgia can-tata per la complicatezza degli spartiti, ilsecondo la spettacolarizzazione delcanto della Cappella Musicale, al puntoche nel 1700, durante l’esibizione dellaCappella Musicale del Duomo di Mi-lano, si passava con i dolci. Dal 1900 sitenta di coinvolgere contemporanea-mente Cappella e popolo nel canto: lostesso Pio X compone musiche liturgiche

a questo fine e il Concilio Vaticano II fa-vorisce il canto dell’assemblea. Nel nostroDuomo la tradizione ha sempre valoriz-zato la musica d’organo e l’Archivio Mu-sicale contiene spartiti di grande valore,che saranno eseguiti in un concerto di as-soluta originalità. A testimoniare l’impor-tanza attribuita al Maestro di Cappella siconserva la lettera con cui un giovaneVerdi propone la propria candidatura alconcorso indetto dalla Fabbriceria delDuomo per quel ruolo. Segue poi il con-certo della Cappella Musicale del nostroDuomo, estremamente raffinato per ori-

il duomo cronaca

5

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 5

ginalità delle partiture ed impegno dei co-risti, con brani che spaziano da una se-quenza pasquale del sec. XII acomponimenti vari della famiglia Zucchi-netti, Maestri di Cappella in Duomo tra il1757 e il 1834, per finire con una composi-zione del mai dimenticato don Vico Caz-zaniga. Come sempre, alla fine si possonoammirare dal vivo alcuni documenti,come il bando di concorso cui partecipòVerdi; si consente anche l’accesso del pub-blico ammirato, come sempre, agli stallimeravigliosamente intarsiati del coro,dove sono esposti due antichi leggii sette-centeschi, su cui sono aperti due preziosigraduali. [Carlina Mariani]

23 Martedì - Vigilia di S. Giovanni. Alle18.30, come di consueto, si è celebrata laS. Messa per la nostra comunità delDuomo e, in questa occasione, festeggiarel’anniversario delle ordinazioni sacerdo-tali e religiose e per la consegna delle be-nemerenze. Quest’anno don Guidocelebrava i suoi 50 anni di sacerdozio edurante l’omelia ha ripercorso gli annidella sua scelta, dalla vocazione al sacer-dozio fino alla “sua” cara dimora pasto-rale di S. Pietro Martire. Le benemerenzesono state consegnate a Edmea Porta Salae Lucia Ratti, donne che, col loro impegnoe la loro disponibilità, hanno reso un co-stante ed importante servizio alla parroc-chia. Anche quest’anno, dopo un anno diassenza, nonostante l’austerità impostadalla crisi economica, ancora una voltaGiovanni Santamaria ha voluto coinvol-gere amici e colleghi fioristi e nove di essihanno rinnovato la tradizione degli “altarifioriti”, permettendo ai fedeli e turisti diammirare le loro composizioni artistiche.Dopo la celebrazione liturgica, abbiamocontinuato la festa in oratorio. Questa

cena è un momento di confronto delle di-verse realtà parrocchiali che, in un mo-mento conviviale, si trovano riunite egiocosamente si confrontano e si consoli-dano come facenti parte tutte di unastessa “grande famiglia”. Parrocchiani dietà diverse, sacerdoti che hanno celebratoqui ed ora sono lontani geograficamente,le diverse associazioni che ruotano e chesi adoperano per il Duomo, tutti insiemeper una sera con l’impegno di “tenersi permano” durante tutto l’anno. [Laura Sciré]

24 Mercoledì - Festa Patronale. Que-st’anno a presiedere il solenne pontificaleè stato invitato mons. Francesco Beschi,vescovo di Bergamo. Prima dell’iniziodella celebrazione in Duomo abbiamoavuto il piacere di rivedere tra noi, dopol’ictus che lo ha colpito nello scorso di-cembre, don Arnaldo Bertolotti che, sullasua “sedia gestatoria” (carrozzina) si ècollocato sul presbiterio, in attesa dei nu-merosi concelebranti. Dalla sede del De-canato è partita la processione con iministranti e tutti i concelebranti, tra iquali don Felice Radice e don Guido Pi-rotta che quest’anno ricordano il loro 50°di sacerdozio. Alle porte del Duomo i ra-gazzi dell’oratorio hanno salutato il ve-scovo Beschi, invitandolo, dopo pranzo, aprendere un gelato con loro, in oratorio.Accolto dal canto della Cappella Musicaledel Duomo e tra una moltitudine di fedelipresenti il vescovo ha presieduto il so-lenne rito e ha ricordato, nell’omelia, la fi-gura di Giovanni Battista, invitando tuttiad essere annunciatori del Cristo come loè stato il Precursore. [Giovanni Colzani]

Pomeriggio – Incontro dei ragazzi del-l’O.E. col vescovo Francesco Beschi. Alleore 14, puntualmente, secondo gli accordi,

il duomo cronaca

6

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 6

al termine del pranzo in casa del clero,mons. Francesco Beschi, vescovo di Ber-gamo, ha fatto visita ai ragazzi dell’orato-rio estivo. Al suo arrivo è stato accolto daun lungo e caloroso applauso ed è statoletto un messaggio di benvenuto da unodei ragazzi. Successivamente il vescovo,scherzando, ha interrogato i ragazzi sullequattro figure di San Giovanni Battista ci-tate durante la predica. Nello stupore ge-nerale, Edoardo, un ragazzo del gruppodelle medie, le ha ricordate tutte. Mons.Beschi ha poi parlato dell’importanzadella condivisione raccontando un’espe-rienza personale vissuta durante un viag-gio in Africa. Si è soffermato anche sullabellezza dello stare insieme in oratorio ci-tando le sue giornate da ragazzo all’ora-torio estivo. Al termine, come promesso,gli è stato offerto il gelato, che ha gustatocon gioia e simpatia, e tutti insieme ab-biamo fatto merenda. [Diego Pessina]

LUGLIO8 Martedì - Iniziati i lavori delcantiere pilota per il restaurodella facciata del Duomo. Oggi,alle ore 14.30, con la visita dellaSovrintendenza al cantiere pilota,la cui struttura è stata montata nelmese di giugno, sono ufficial-mente iniziati i lavori di restaurodella facciata del Duomo. Il compito diesaminare la situazione concreta della fac-ciata è affidata, in particolare, alla dr.ssaCinzia Parnigoni, che già in altre occa-sioni ha offerto la sua professionalità perla cura del nostro Duomo e che così de-scrive il suo lavoro. “Sono molto onoratadi essere stata scelta ed incaricata di svol-gere la parte pratica del cantiere pilota

della fac-ciata delDuomo diM o n z a .Dovrò for-nire infor-mazioni edati cono-scitivi perdefinire ilproge t toche ri-guarderà il restauro di tutto il monu-mento programmato per il prossimoanno. Il mio compito sarà quindi quello dimettere a confronto più metodologie eprodotti per individuare quanto di meglioe appropriato si dovrà svolgere per resti-tuire decoro e sicurezza al monumento.Ogni volta che inizio un lavoro nuovo miavvicino all’opera piano, con rispetto eanche con un po’ di timore, quel timore

che incute qualcunoo qualcosa d’ impor-tante e autorevole.Lo stesso è successoil giorno che per laprima volta sono sa-lita sull’impalcaturaeretta lungo unaporzione della fac-ciata sulla quale ap-punto dovròsvolgere i miei test e

saggi. Il contatto diretto con il monu-mento è di grande impatto emotivo e facambiare completamente la percezione vi-siva. Ciò che da lontano sembra, tuttosommato, in discreto stato di conserva-zione, da vicino mostra tutte le sue fragi-lità e ciò giustifica la necessità e l’urgenzadi intervenire con il restauro. Mi riferiscosoprattutto a certi particolari delle fini de-

il duomo cronaca

7

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 7

corazioni delle finestre, il rosone, i roson-cini, le guglie e tutto ciò che impreziosi-sce la facciata. Queste, nelle parti piùsottili, a seguito dei fattori degenerativinaturali (piogge meteoriche, vento, gelo edisgelo) e chimiche (piogge acide e depo-siti carboniosi) presentano una strutturacristallina gravemente compromessa oaddirittura si presentano già fratturati conla perdita di porzioni di marmo. La situa-zione si aggrava quando ad essere cosìcorrose sono le colonnine o elementi ar-chitettonici di dimensioni più significativeche potrebbero perdere aderenza e caderea terra provocando seri danni. L’osserva-zione ravvicinata e attenta diventa poimotivo di stupore quando riscopre vec-chie iscrizioni o individua, interpretandoin modo analitico le superfici, gli inter-venti eseguiti da chi si prese cura del mo-numento prima di noi. Adesso tocca a noi,coraggio!”[Cinzia Parnigoni]

16 Giovedì – Visita ministri lituani. Inoccasione del National Day della Lituaniasvoltosi con celebrazioni ufficiali inExpo2015, Monza ha ricevuto la graditavisita del Ministro dell’Ambiente Kęstu-tis Trečiokas e del Ministro dell’Agricol-t u r aV i r g i n i j aBaltraitienė.Accompa-gnati dalPresidentedella Ca-mera diCommercio,Carlo Valli,da sempreparte attivanel presen-

tare il territorio alle delegazioni ministe-riali straniere, i Ministri hanno varcato lasoglia del Duomo, puntualmente, alle ore12. Ad accoglierli, insieme alla Fonda-zione Gaiani, c’era mons. Provasi, in vestedi padrone di casa e guida d’eccezione.Stupore e meraviglia di trovarsi in unluogo tanto ricco di storia e arte sono statele prime sensazioni provate dalla delega-zione. In un crescendo di sorprese si èpassati dagli affreschi delle navate, al-l’Arcimboldo, all’altare maggiore per poiconcludere con la Cappella di Teodolindae la Corona Ferrea. [Fondazione Gaiani].

20 Lunedì – Buon compleanno, don Ar-naldo! Oggi, il giorno dopo la data uffi-ciale, un gruppo di persone, con isacerdoti del Duomo, si è recato alla RSAS. Pietro per festeggiare gli 86 anni di donArnaldo. Lo abbiamo trovato sereno, gio-ioso e preparato a vivere questo eventocon la disponibilità di mente e cuore che èrichiesta. Certamente il ricordo della suavita e del suo ministero nel Duomo non loabbandona mai ed ha subito detto sì al-l’invito a celebrare con noi la prossimafesta del Santo Chiodo. Ogni incontro conchi va a trovarlo inizia con quel largo ecordiale sorriso (come quello della foto)che tutti ricordano e che sembra quasi in-vitaci a ringraziare sempre Dio dei suoidoni, nella gioia e nel dolore, nell’impe-gno di una vita attiva e nell’umiltà di chisa riconoscere di aver ora bisogno deglialtri per compiere anche i gesti normalidel vivere quotidiano. Don Arnaldo ci in-segna anche questo![S. Vincenzo del Duomo]

21 Martedì – A luglio caldo eccezionaleanche in Duomo, riportiamo la testimo-

il duomo cronaca

8

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 8

nianza di don Dino. “Vedo che è qui in Duomo tutti i pomeriggi:così si gode almeno lei quest’aria fresca”. Cosìsi è rivolta a me una si-gnora carica di anni e so-vraccarica di cordialità esorrisi che entrava, dopoaver attraversato la piazzarovente di luglio. E’ una battuta simpaticache non ha disturbato lasolitudine e il silenziodella basilica in questigiorni di vacanze obbliga-torie. Ma il motivo per cuimi trovo qui non è l’ariafresca: anche perché ilDuomo non è dotato diimpianti di condiziona-mento (ci mancherebbe. . , dopo l’invito aun po’ di austerità dell’Enciclica “Lau-

dato sì” di papa Francesco) e di aria fre-sca quest’anno c’è poco da dire. Sono a Monza da più di un trentennio at-tento anche alla temperatura e all’umiditàdel suo Duomo (è un modesto servizioalla gente e all’arte) e devo dire che è laprima volta, quest’anno, che la tempera-tura all’interno del Duomo raggiunge i30° C. E’ successo tre giorni di seguito, al tardopomeriggio, per ridiscendere a 29°, dopol’apertura mattutina. Il condizionamentodel Duomo è affidato alla premura dei cu-stodi che, tenendo conto delle robustemurature e utilizzando una buona strate-gia di chiusura diurna e di apertura dipresto mattino, di porte e finestre otten-gono che temperatura e umidità si man-tengano a livelli gradevoli. E’ una buonaconsuetudine e una lodevole attenzioneche non dà adito a lamentele dei fedeli edei visitatori né in estate né in inverno. Eci sarà anche chi siede in Duomo in silen-zio e a lungo perché c’è un buon tepore ininverno e un piacevole fresco in estate. Il

santo curato d’Ars (silegge nella sua biografia)notava un vecchietto se-duto a lungo solo nellachiesa del villaggio e osòfare una domanda: “Per-ché? Cosa fai?”. Ebbe que-sta risposta, mentreindicava il tabernacolo:“io Lo guardo, Lui miguarda”. I preti delDuomo di Monza nonfanno questa domanda anessuno, ma pensano chechi sta lì in silenzio alungo abbia la stessa fede

del vecchietto di Ars.[don Dino Gariboldi]

il duomo cronaca

9

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 9

10

il duomo attualità

Il 24 maggio scorso, papa Francesco hapubblicato la sua seconda enciclica sultema della “cura della casa comune”. E’

pertanto un’enciclica sulla ecologia, che,in forma evocativa e poetica, prende il ti-tolo dalle prime parole del Cantico dellecreature di S. Francesco di Assisi, che ilPapa riporta integralmente al n. 7 “Lau-dato si’”.

Il testo è lungo, articolato,entra nella profondità deiproblemi, cercando di svi-scerarne tutti gli aspetti:teologico, culturale, so-ciale, politico, economico,educativo, di costume co-mune e diffuso… Il lin-guaggio è piano e diretto,accessibile anche a chi nonha specifiche competenzein materia, come ormai ciha abituato il Papa nellesue forme di comunica-zione. E’ un documentoche merita di essere conosciuto e letto, seci stanno a cuore il futuro dell’umanità euna società più giusta nel nostro presente.

Se volessimo individuare, quasi comepremessa, il cuore dell’enciclica Laudatosi’, lo potremmo trovare nell’invito alla

conversione, che il Papa ri-volge non solo ai cristiani,ma all’intera famigliaumana. Non sembri parados-sale o vagamente spirituali-sta questo esordio: soloriconoscendo la verità di noistessi potremo prendercicura della casa comune. El’uomo è pienamente sestesso quando è in relazionecorretta e buona con la pro-pria persona, con gli altri,con tutto il creato, con Dio. E’da questo livello di interiore

profondità personale e sociale che saràpossibile dar vita a una ecologia integrale,all’autentica cura della casa comune.

Papa Francesco presenta la sua enciclicacome uno sviluppo e un arricchimentodella dottrina sociale della Chiesa, che si

è sempre dimostrata attenta alla que-stione ecologica, fin da quando il pro-blema si è imposto alle coscienze più

Introduzione all’Enciclica“Laudato si’ ”Don Carlo Crotti

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 10

accorte. Sono infatti frequenti nell’enci-clica i riferimenti al magistero degli ultimiPapi: Giovanni XXIII, Paolo VI, GiovanniPaolo II e Benedetto XVI. Scrive PapaFrancesco: “Questi contributi dei Papi rac-colgono la riflessione di innumerevoliscienziati, filosofi, teologi e organizza-zioni sociali che hanno arricchito il pen-siero della Chiesa su tali questioni” (n. 7). Ma l’attenzione della Chiesa al problemaecologico non si esaurisce nelmagistero dei Papi. Infatti sonoben 23 le citazioni, presenti nel-l’enciclica, tratte da documenti del-l’episcopato di tutti i continenti:segno chiarissimo di una coralitàe di una comunione che interpel-lano la nostra coscienza di cri-stiani. Ma l’enciclica è apertaanche ad una prospettiva ecume-nica e interreligiosa. E’ sempre ilPapa: “Non possiamo però igno-rare che anche al di fuori dellaChiesa cattolica, altre Chiese e Comunitàcristiane – come pure altre religioni –hanno sviluppato una profonda preoccu-pazione e una preziosa riflessione su que-sti temi che stanno a cuore a tutti noi”(n.7). E come esempio significativo il Papariprende alcuni interventi (n. 8-9) di Bar-tolomeo, Patriarca Ecumenico di Costan-tinopoli.

Volendo ora presentare una sintesi delcontenuto dell’enciclica, lasciamo la pa-rola direttamente al Papa, che così la rias-sume al n. 15: “Spero che questa letteraenciclica, che si aggiunge al magistero so-ciale della Chiesa, ci aiuti a riconoscere lagrandezza, l’urgenza e la bellezza dellasfida che ci si presenta. In primo luogo,farò un breve percorso attraverso variaspetti dell’attuale crisi ecologica allo scopo

di assumere i migliori frutti della ricercascientifica oggi disponibili, lasciandocenetoccare in profondità e dare una base diconcretezza al percorso etico e spirituale chesegue.

A partire da questa panoramica, ripren-derò alcune argomentazioni che scaturi-scono dalla tradizione giudeo-cristiana, alfine di dare maggiore coerenza al nostro

impegno per l’ambiente. Poi proverò ad arrivare alle radici della si-tuazione attuale, in modo da coglierne nonsolo i sintomi, ma anche le cause più pro-fonde. Così potremo proporre un’ecologiache, nelle sue varie dimensioni, integri ilposto specifico che l’essere umano occupa inquesto mondo e le sue relazioni con la realtàche lo circonda.

Alla luce di tale riflessione vorrei fare unpasso avanti in alcune ampie linee di dia-logo e di azione che coinvolgano sia ognunodi noi, sia la politica internazionale. Infine, poiché sono convinto che ognicambiamento ha bisogno di motivazioni edi un cammino educativo, proporrò al-cune linee di maturazione umana ispirata altesoro dell’esperienza spirituale cri-stiana”.

11

il duomo attualità

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 11

L’Expo a Monza

Sarah Valtolina

12

il duomo attualità

Ci stiamo avvicinando alla conclusione del-l’evento dell’EXPO 2015 che ha coinvolto, inparte, anche la nostra città. Il Duomo, il suomuseo e la Cappella Zavattari hanno benefi-ciato di tale evento. Abbiamo chiesto a SarahValtolina di ricordarci alcuni eventipiù significativi che la nostra città haespresso ed organizzerà, nel suo coin-volgimento all’EXPO, in questi ultimimesi.

Si può cominciare con la grandemostra pittorica: “Italia fascino emito”, il nostro paese visto e rap-presentato da vari artisti stranieriall’interno del secondo piano no-bile della Villa Reale fino al 6 set-tembre; da Van Dyck a Picassosino ad arrivare alla contempora-nea e originale Marina Abramovic. Compiendo pochi passi e arrivando finoagli appartamenti dei reali ecco la possi-bilità di gustarsi uno dei dipinti più si-gnificativi di Leonardo da Vinci, il ritrattodella “Bella Principessa”, ovvero BiancaSforza, in visione fino al 30 settembre. Sempre legati alla Villa Reale, che tral’atro offre in questi giorni un’interessantepromozione rivolta alle famiglie (gratis ibambini sotto i sei anni e solo 7 euro in-vece dei consueti 22 per i genitori), vi sonomolti altri eventi riferiti all’Expo, da se-gnalare “Musica e Storia nella CappellaReale” una serie di concerti, previsti a ot-tobre, organizzati dagli Amici della mu-sica di Monza. Per tutte le altre iniziative è molto comodoconsultare sulla pagina web della VillaReale il link “Expo nel Parco” e scoprireteche c’è ancora la possibilità di partecipareagli incontri preparati dalla onlus Deme-tra dall’enigmatico titolo: “Storie di…”tutto sempre legato alle tematiche del-

l’Expo. Al Serrone fino all’otto novembre, da nonperdere, i duecento scatti dal Sahara alNilo, passando per il Tibet, l’Etiopia e ilGange del fotografo giapponese Kazuyoshi

Nomachi, percorso dall’emblematico titolo:“La via dell’anima”.Dalle immagini ferme a quelle in movi-mento ancora per poco, fino al 30 agostotutte le sere prosegue la rassegna “Ci-nema sotto le stelle” nel cortile dell’Isti-tuto d’Arte della Villa Reale, inprogrammazione il 25 agosto “Taxi Tehe-ran” il film del regista iraniano Jafar Pa-nahi vincitore dell’Orso d’oro all’ultimofestival di Berlino. Dunque un menù ricco di eventi senzascordarsi nella prima domenica di set-tembre, il giorno sei per la precisione, ilclassico appuntamento con il Gran pre-mio di Formula uno. Continuerà quindi ilcosiddetto effetto Expo, l’incremento deituristi grazie all’happening mondiale mi-lanese grazie al quale, secondo l’UfficioStudi della Camera di commercio diMonza e Brianza, già a luglio, nella stessaBrianza, le presenze dovute al turismohanno registrato un incremento del 18,3%rispetto agli anni passati.

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:45 Pagina 12

Appare sempre più evidente, ed in questol’attualità e la quotidianità sono elementipersino dirompenti, che la nostra societàintrisa di individualismo sempre piùprossimo all’intolleranza ed alla chiusuratout-court, in quanto si sente minacciatada continue e sempre nuove sfide, sianoessere di carattere economico, scientifico,tecnologico, culturale, antropologico, et-nico, geopolitico, genera in quanti ne sonoparte, uomini e donne insomma, non solostati ansiogeni e di insicurezza latente emontante, ma contribuisce ad accrescerequella frammentazione che pure è figliadi una modernità, o post-modernità, an-cora tutta da metabolizzare se non addi-rittura ‘genetizzare’ (valga per tutti larivoluzione digitale).Una frammentazione che si trasmette perosmosi continua e reversibile al tessutosociale, alle comunità piccole e grandi, ale ai territori. Monza e Brianza non sfuggea questo dato di realtà e semmai taluniprocessi di sfilacciamento quanto non divera e propria disgregazione di istituzionicosì come di corpi intermedi (associa-zioni, gruppi, rappresentanze) rispetto aportati storici così come geografici, per ef-fetto di decisioni autonome o imposte dal-l’alto che ne hanno modificato e/o stannomodificando confini geografici così comecampi e/o aree di interesse, hanno accre-sciuto anche nel nostro caso la frammen-tazione, con tutto quel che ne consegue.Nel discorso di Sant’Ambrogio del cardi-nale arcivescovo Angelo Scola del dicem-bre dello scorso anno, incentrato sul temadi “Un nuovo umanesimo” nella fattispe-cie relativamente a Milano e le terre am-brosiane, l’ultima parte è proprio dedicataalla frammentazione in rapporto alla ealle città, quella di Milano ma anchequella ‘metropolitana’ tutt’ora in fieri. E

nondimeno risulta una chiave di lettura eancor più di indirizzo, di indicazione,anche per il territorio di Monza e Brianza.Va peraltro annotato, come fatto dallostesso arcivescovo, che il tema del ‘nuovoumanesimo’ è talmente attuale ed impel-lente (e corroborato dalle stesse ‘emer-genze’ dell’estate quali quelle deiprofughi e della loro migrazione, per ta-luni versi ‘biblica’, verso un’Europa sor-presa e confusa, per non dir di peggio)

che il Convegno ecclesiale nazionale de-cennale della Chiesa italiana, dal 9 al 13 dinovembre a Firenze, ne ha fatto il suo ele-mento e contenuto centrale ed essenziale.E anche la recente lettera pastorale del-l’arcivescovo “Educarsi al pensiero di Cri-sto” vi fa ripetuti accenni e riferimenti.Tornando al discorso di Sant’Ambrogiodel cardinale Scola la risposta che egli dà

13

il duomo attualità

“Un nuovo umanesimo” per superare la frammentazione anche a Monza e Brianza

Luigi Losa

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 13

al tema/problema della frammentazioneviene direttamente dalle parole di PapaFrancesco nella Evangelii gaudium laddoveper indicare percorso di lavoro in vista delbene comune scrive: “Il modello non è lasfera, che non è superiore alle parti, doveogni punto è equidistante dal centro e nonvi sono differenze tra un punto e l’altro. Ilmodello è il poliedro, che riflette la con-fluenza di tutte le parzialità che in essomantengono la loro originalità. Sial’azione pastorale sia l’azione politica cer-cano di raccogliere in tale poliedro il me-

glio di ciascuno”.Sembra quasi un ‘uovo di Colombo” chel’arcivescovo però rimarca nella sua im-portanza e decisività: “Dalla frammenta-zione, infatti – sostiene nel suo discorso –non si esce attraverso l’annullamentodelle diversità – e per comprenderlol’odierna società plurale diventa un’occa-sione privilegiata – bensì attraverso unaricerca del bene comune che sappia ‘in-corporare’ tutti.Tradotto in chiave monzese-brianzola sipuò affermare che quella che è semprestata rivendicata ed affermata come una

‘diversità’ da Milano e dal suo hinterland,oggi città metropolitana, non va vista insenso né alternativo né tantomeno anta-gonista, ma al contrario come una ‘ric-chezza’ da sostenere, promuovere,sviluppare, valorizzare e infine apportarein vero senso ‘ambrosiano’ per una me-tropoli che sia poliedro di caratura euro-pea ed oltre, internazionale. Come lastessa esperienza di Expo 2015 sta, infondo, dimostrando.

Ma non limitando la sua analisi-lettura aduna chiave sociologica o politica che dir sivoglia, l’arcivescovo nel suo discorso eproprio per dare alimento e forza a quel‘nuovo umanesimo’ che si riverbera di-rettamente dalla figura di Gesù Cristo,soggiunge ed indica “nella proposta inte-grale – e non settoriale – di una vitabuona, una proposta unificante e rispet-tosa di ogni diversità’. E qui il cardinaleScola in modo molto diretto ed esplicitochiama in causa chi “nella vita è dispostoad esporre direttamente se stesso per ilbene di tutti” ovvero coloro che “nel lin-guaggio cristiano sono i testimoni”.

Ecco dunque il compito che tocca ai cri-stiani, singoli e comunità, di Monza eBrianza: incominciare e/o continuare a la-vorare anche per il proprio territorio,uscendo di fatto dalle realtà pur operose ebenemerite in cui operano ed aprendosiinvece a dialogo e confronto a tuttocampo (“Il campo è il mondo” aveva dettolo stesso arcivescovo nella sua precedentelettera pastorale).

Con “una tenace proposta di amicizia ci-vica” la definisce il cardinale Scola, per co-struire insieme luoghi di vita e di lavoro,in altre parole città, più ‘umani’.

14

il duomo attualità

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 14

Quest’anno il Consiglio Pastorale, nella se-duta del 14 maggio, ha esaminato le diverseproposte pervenute per le benemerenze“Una vita per il Duomo” ed ha privilegiatole due candidature proposte principalmentedalla Cappella Musicale e dalle “Mammedel Redentore”. Anche la redazione si uni-sce al grazie corale che la nostra comunitàrivolge a Lucia e ad Edmea e si augura cheil loro esempio semini il grano buono dellagenerosità, della fedeltà e della gioia del ser-vire per amore nel cuore di tanti nostri par-rocchiani.

LUCIA RATTI

Da tren-t’anni con-tralto dellaC a p p e l l aMusica le ,c o l o n n ap o r t a n t edella se-zione vo-cale ep e r s o n aanimata daparticolari e

generose capacità di coinvolgimentoumano, si è sempre proposta come trainoe custode delle relazioni e del clima di fra-ternità e di collaborazione nella vita delcoro.Attivissima nei momenti di convivialità,anche per le doti di cuoca pasticcera, hasempre trasformato in eventi di comunionegli impegni artistici e le celebrazioni ani-mate dalla Cappella Musicale. Le capacità nel lavoro di taglio e cucito,nonché di lavori al tombolo, le hanno per-messo di produrre oggetti di vario genere,

in parte regalati ai cantori ed in parte ven-duti all’interno del coro, con lo scopo diraccogliere fondi per la sorella missionaria.Il Duomo stesso ha potuto beneficiare dellesue produzioni, ultima fra tutte la bordura,in pregiato pizzo di Cantù, per la nuovamensa eucaristica.

EDMEA PORTA

Trentac in-que anni faera con le“mamme an-tiche”, chehanno soste-nuto l’ardi-mento delvecchio ora-torio di ria-prire los c o n q u a s -sato portonedi via S. Giovanni Bosco e incamminarsisul “duro calle” del suo risorgimento dietrol’abside del Duomo. E già c’erano le mamme ancora e, come erad’uso per loro, non sul proscenio ma, comeapi operaie, a volte anche pungenti, peròsempre instancabili per puntiglio e amore.Edmea scelse un ruolo nelle retrovie, tantonecessarie per la vita buona di una parroc-chia, e con la sua arte culinaria ha favoritol’amicizia che ha avviato l’incipiente co-munità educante del nuovo oratorio.Né va dimenticata la sua disponibilità amendicare dietro le vetrine delle vie delcentro, a favore di un banco vendita, di cuiora è rimasta solo la fama, ma allora riscal-dava gli inverni delle aule di catechismo.Fu tra le presenze che ancora in parrocchiafanno bisbigliare: “benedette quelle mammeantiche”.

15

“Una vita per il Duomo”

La redazione

il duomo festa Patronale

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 15

Omelia di Mons. Francesco Beschi

Vescovo di Bergamo

16

Ecco una rilettura dell’omelia a cura didon Enrico Rossi.

1. L’immagine della nascita(L’annuncio e la grazia - Il contesto relazio-nale e il primato di Dio - La città fraterna:dalla solitudine alla scoperta dell’altro. Rela-zioni funzionali, gratuite, impegnative).

La prima immagine è quella della nascitadel Battista. Sulla scorta del vangelo letto(la nascita di Giovanni da Elisabetta e Zac-caria) mons. Beschi rileva come tutto è ini-ziativa di Dio: l’annuncio a Zaccaria cheofficiava nel tempio, la grazia concessa aidue vecchi coniugi, un bambino chenasce. La vita che nasce è sempre un mi-racolo, sempre frutto della vita che è da

Dio e per Dio; e con la vita si trasmette lacultura, la lingua (anche il linguaggiodella fede), il meglio di noi perché i nuovisono la nostra scommessa, la nostra pro-fezia. Con la nascita e la conseguente edu-cazione alla vita, si trasmettono lerelazioni, si edifica la città. La relazione èin funzione di un corpo più grande dellafamiglia, la “polis”, ossia la società. Talerelazione è gratuita ed impegnativa. Pur-troppo oggi le nascite sono scarse, non c’èpiù ricambio generazionale e questo mi-naccia il nostro futuro. Il richiamo al so-stegno per le famiglie perché possanoancora procreare ed educare è stato ne-cessario; come necessario è stato il ri-chiamo alle giovani coppie di non avere

il duomo festa Patronale

Tutti abbiamo un grato ricordo di S.E. Mons. Francesco Beschi che, al solenne pontificale dalui presieduto per la festa di San Giovanni Battista, ha tenuto un’omelia quasi programmaticaper la nostra città. Lui, bresciano d’origine, dal 2009 vescovo a Bergamo, dopo essere passatoattraverso vari incarichi pastorali, ha mostrato di conoscere bene la gente lombarda e gli attualiproblemi che deve affrontare. Ai numerosi fedeli presenti (il duomo era gremito e vi era ancheun buon numero di ragazzi dell’oratorio estivo) dopo un sentito ricordo del beato Paolo VI, ilpapa bresciano che si chiamava proprio Giovanni Battista, ha scandito del nostro Patrono unaquadruplice caratteristica, traendone conseguenze attuali per la Comunità credente e, dicia-molo, per tutti coloro che hanno a cuore il bene del convivere.

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 16

17

paura della vita e del domani. All’internodi questo, là dove il vangelo afferma delpiccolo Giovanni che “il fanciullo cresceva esi fortificava nello spirito” (Luca 1,80),Mons. Beschi richiamò un fatto di sempre,ossia l’educazione che accompagna la crescita.Non è sufficiente procreare perché la vitadi una persona richiede amorevolezza, at-tenzione, cura e dunque fatica mai finita.L’incidenza del lavoro di entrambi i geni-tori, spesso necessario, la poca presenzain casa, specie della figura paterna, la de-lega a terzi del compito di educare, pos-sono vanificare l’attenzione e l’azione delcrescere. Il richiamo a questo compito èsofferto e pratico: cerchiamo di cambiarele cose e nello stesso tempo non sacrifi-chiamo al meno importante ciò che è piùnecessario. L’attesa di una politica diversaper la famiglia fin qui attuata, non esimei genitori dal considerare bene le priorità.

2. L’immagine del precursore(La missione e la credibilità - La voce, la pa-rola e l’orizzonte - L’educazione).

La seconda immagine del Battista dipintada mons. Beschi fu quella del precursore.Lo vediamo adulto, al fiume Giordano,dove si recò anche Gesù per farsi battez-zare da lui. Giovanni “precede”, Gesùsegue; Giovanni “indica”, Gesù è ricono-sciuto come l’agnello di Dio; Giovanni è lavoce, Gesù è la Parola eterna del Padre. Lamissione di Giovanni lo impegna fino aduna vita modellata e spesa per la mis-sione. L’elogio che farà Gesù del Battistaci stupisce: Cosa siete andati a vedere nel de-serto? Una canna sbattuta dal vento? Ma checosa siete andati a vedere? Un uomo avvoltoin morbide vesti?... Ma perché siete andati? Avedere un profeta? Sì vi dico, e più che un pro-feta...Tra i nati da donna, nessuno è più

grande di Giovanni” (Mt 11,7-11). Ciascunodi noi ha un compito, una missione versogli altri: in famiglia come sul lavoro, nellaspecifica professione e nelle relazioni diamicizia o di vicinanza. Nessuno a noi èestraneo e noi agli altri perché noi vi-viamo insieme e non siamo isole; nonsiamo individui bensì persone, cioè cen-tro di relazione e di scambi. In questa vitasociale il cristiano saprà indicare Cristo,saprà farlo conoscere come Colui chesalva. Per spenderci in tale missione oc-

corre che ci presentiamo credibili, come ilBattista, umili come lui che di sé disse “iodevo diminuire” e di Cristo “lui deve cre-scere”. Qui il vescovo di Bergamo parlòdell’educazione, ossia del riferimento allaverità per essere non solo sinceri, ma veri.

il duomo festa Patronale

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 17

Ci disse che noi lombardi siamo portati al-l’azione, al fare, più che al pensare. Invecel’educazione precede l’azione e ricordò uninsegnamento del beato papa Montini:“L’azione non può essere luce a se stessa. Senon si vuole curvare l’uomo a pensare comeegli agisce, bisogna educarlo ad agire com’eglipensa. Anche nel mondo cristiano, dovel’amore, la carità hanno importanza suprema,decisiva, non si può prescindere dal lume dellaverità, che all’amore presenta i suoi fini e i suoimotivi”.

3. L’immagine del martire(Il dramma di Giovanni, tra antico e nuovo -Il giudizio ed il dubbio - La misericordia - “La-scarsi toccare dalla miseria degli uomini e rac-coglierla nel cuore”).

Proseguì Mons. Beschi indicando la terzaimmagine di Giovanni: quella del “mar-tire”. Il Battista attestò la verità ed il benea costo della vita. Egli puntò il dito controi capricci viziosi di un piccolo potente,Erode, che l’ha fatto decapitare in carcere.E’ a volte raccapricciante il racconto figu-rativo di questo fatto in tanti angoli delnostro duomo, anche se dorato come nel

m e r a v i -glioso pa-liotto. Lavita del Bat-tista fu uncontinuo su-perarsi: im-maginatelonel carceredi Erodementre inviamessaggeri aGesù perchiedergli se“è lui che

deve venire o se dobbiamo aspettare unaltro”; il dubbio, come se il buio del car-cere gli abbia invaso l’anima! Anche perciascuno di noi possono giungere mo-menti bui, prove che generano dubbi, idubbi della fede nel Signore. La rispostaavuta da Gesù, ossia che la misericordiadi Dio è giunta ai poveri ed agli infelici,rischiara l’anima del Battista e ci insegna alasciarci toccare dalla miseria degli uo-mini e raccoglierla nel cuore. Il Battistamartire ci ricorda che la libertà dell’uomoè per la verità ed il bene, non per soddi-sfare i propri istinti ed egoismi del mo-mento. Oggi più che mai, occorronopersone che abbiano la qualifica di testi-moni, gente che professi sul serio la pro-pria fede davanti a chi stima invece, comeunico bene, le proprie momentanee vo-glie. Restiamo spesso disorientati difronte a certi sfacciati comportamenti dichi, preposto magari alla tutela del benedi tutti, corrotto e corruttore bada solo alproprio interesse. Eppure i testimoni nonmancano nemmeno ai nostri giorni. Que-sto avviene non solo nei luoghi in cui siversa il sangue per la fede in Cristo (il se-colo XX e l’inizio di questo secolo hannovisto più martiri di ogni altra epoca); esi-stono tanti onesti che non si lasciano tra-volgere dal “fanno tutti così” e credono,con coerenza a prezzo salato, nella paroladel Vangelo e nella più alta testimonianza,quella di Cristo, che patì sotto Ponzio Pi-lato.

4. L’immagine del patrono(Il Battezzatore - L’acqua del Giordano nelcuore della città - Una Chiesa in conver-sione.... per una città in conversione) Un ultimo titolo di San Giovanni Battistaè quello di nostro patrono. Il duomo diMonza è intitolato a Giovanni Battista e la

18

il duomo festa Patronale

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 18

19

sua memoria è iscritta in ogni pietra. Que-sto fatto certamente ci invita ad invocarlo

come protettore, patrono appunto, maanche imitarlo in ciò che fu dalla nascitaalla morte: precursore e battez-zatore di Cristo. Il Battista ci pre-cede indicando Cristo a noicome l’agnello di Dio, il salvatoredel mondo; noi diciamo questeparole del Battista nel momentopiù comunicativo della messa,quando stiamo per ricevere l’eu-caristia, la Comunione. Lì giun-giamo dopo l’acqua delbattesimo, sacramento primo.L’acqua è segno della grazia, im-magine viva dello Spirito Santo.Qui il vescovo ci ha guidato adimmaginare l’azione dello Spi-

rito comparata alla forza dell’acqua di unainondazione che prorompe per le vie diMonza, nei vari quartieri, un’acqua cheentra nelle case, nelle fabbriche, nellescuole… Dappertutto la fresca nettezzadell’acqua della grazia deve entrare ed en-trando, recare rinnovato fervore di vitanuova. Una nuova effusione dello Spirito,quasi un battesimo recuperato (siamo onon siamo cristiani?); una freschezza libe-rante di preghiera per essere creativi e fe-condi di bene. Quando il vescovoillustrava questa immagine, tra me e meriflettevo come ogni tanto (dicono ogniventicinque anni) il Lambro tracima, in-vade Monza e succede “il Lambrone”.Perché, invece di quell’acqua limacciosa edi tanto fango, il nostro mondo non vieneinondato, fatto scorrere dal Signore permezzo nostro, dall’acqua benefica e refri-gerante dello Spirito? Quanti frutti enu-mera S. Paolo da chi “semina nelloSpirito”: amore, gioia, pace, pazienza, bene-volenza, bontà, fedeltà, dominio di sé…(Ga-lati 5).Questo ci auguriamo e per questo pre-ghiamo il nostro Patrono che “fu pieno diSpirito Santo fin dal grembo materno”.

il duomo festa Patronale

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 19

I primi mesi di lavoro sulla facciata delDuomo sono serviti per prendere cono-scenza delle varie tipologie lapidee e leconseguenti problematiche conservativeche dovranno essere risolte. Per il ricono-scimento dei vari tipi di marmi e pietre èstato chiamato il prof. Roberto Buginigeologo specializzato inpietrologia ed esperto delC.N.R., I.C.V.B.C. .In suacompagnia la superficiedella porzione di facciatascelta per lo svolgimento diquesto cantiere pilota èstata osservata con atten-zione dall’alto fino a terra esono stati riconosciuti settelitotipi diversi: marmo di Musso, marmodi Crevola, marmo di Candoglia, pietraMolera, pietra di Viggiù, rosso Verona,verde d’Oira. Queste informazioni ver-ranno rese facilmente leggibili trasferen-dole graficamente sul prospetto dellafacciata ottenuto utilizzando l’indaginefotogrammetrica eseguita grazie al volo diun drone che ha scattato una serie di fotosu tutta l’area della facciata.Analogamente si stanno realizzandomappe tematiche che approfondisconoaltri temi importanti per la comprensionedello stato di conservazione. Ad esempioun prospetto servirà per rendere visibilitre livelli di stato di conservazione:buono, medio e pessimo che di conse-guenza richiederanno tre tipi di compor-tamento in fase di restauro. Nel primocaso le operazioni da svolgere sarannoprevalentemente la pulitura e la prote-zione; nel secondo: il preconsolidamento,la pulitura, il consolidamento finale e lastuccatura o la ricostruzione formale dipiccole parti degradate; nel terzo pur-troppo, dove la gravità delle condizioni di

conservazioni non consentiranno il salva-taggio delle parti ammalorate, queste sidemoliranno e si ricostruiranno con ma-teriali nuovi.Un altro tema che stiamo sviluppando èquello della presenza di elementi metal-lici che oramai ossidati non svolgono più

la loro funzione o addirit-tura innescano processi didegrado. E’ il caso di al-cune grappe in ferro cheossidando hanno aumen-tato di volume e provocatotensioni interne con la con-seguente frattura deimarmi o dissesti statici.Sarà importante sapere

anche quali tipi di deposito sono presentie in quali quantità, perciò un’altra mappasarà dedicata alle croste nere create dallastratificazione di sostanze carboniose; al-l’attacco biologico derivante da muschi elicheni che vegetano soprattutto da unacerta altezza in su; e alla presenza di unasostanza appiccicosa usata come dissua-sore per i piccioni.Contemporaneamente a queste indaginiconoscitive abbiamo anche intrapreso iprimi test per mettere a confronto alcunetecniche di pulitura e applicato più tipi diprodotti consolidanti e i protettivi per te-starne l’efficacia e la resa estetica. Si sonostabiliti i primi accordi con artigiani spe-cializzati che dovranno realizzare i rifaci-menti formali di cui abbiamo accennatosopra.Continuando su questa linea contiamo afine mese di aver raccolto sufficienti in-formazioni per scegliere la metodologiamigliore ed avere modo a ottobre, di svol-gere su un’ampia zona, la più significativapossibile, tutte le fasi operative e presen-tare visivamente il restauro futuro.

20

il duomo storia ed arte

Indagine sulla facciata del Duomo

Cinzia Parigoni

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 20

“Gesù Cristo è il volto della misericordia delPadre. Il Mistero della fede cristiana sembratrovare in questa parola la sua sintesi. Essa èdivenuta viva, visibile e ha raggiunto il suoculmine in Gesù di Nazareth. Il Padre, riccodi misericordia, dopo aver rivelato il suonome a Mosé come Dio misericordioso e pie-toso, lento all’ira e ricco di amore e di fe-deltà, non ha cessato di far conoscere inmolti modi e in tanti momenti della storia lasua natura divina. Nella pienezza del tempo,quando tutto era disposto secondo il suopiano di salvezza, Egli mandò suo Figlio,nato dalla Vergine Maria, per rivelare a noiin modo definitivo il suo amore. Chi vedeLui vede il Padre. Gesù di Nazareth con lasua parola, con i suoi gesti e con tutta la suapersona rivela la misericordia di Dio. Ab-biamo sempre bisogno di contemplare il mi-stero della misericordia. E’ fonte di gioia, diserenità, di pace. E’ condizione della nostrasalvezza. Misericordia: è la parola che rivelail mistero della Santissima Trinità. Miseri-cordia: è l’atto ultimo e supremo con il qualeDio ci viene incontro. Misericordia: è la leggefondamentale che abita nel cuore di ognipersona quando guarda con occhi sinceri ilfratello che incontra nel cammino della vita.Misericordia: è la via che unisce Dio el’uomo, perché apre il cuore alla speranza diessere amati per sempre, nonostante il limitedel nostro peccato”.Sono le parole di inizio del documento – Mi-sericordiae vultus – con cui il Papa, con unadecisione inattesa, indice un Giubileo stra-ordinario della Misericordia. L’Anno Santosi aprirà l’8 dicembre 2015, solennità litur-gica dell’Immacolata Concezione di Maria,quando il Papa aprirà la Porta Santa dellabasilica di S. Pietro. Successivamente ver-ranno aperte le Porte Sante delle altre basili-che papali: S. Giovanni in Laterano, S. MariaMaggiore e S. Paolo fuori le mura. E con-

temporaneamente. Nelle diocesi sparse intutto il mondo, verrà aperta la Porta Santadella chiesa cattedrale. Dice il Papa: “Sarà inquesta occasione una Porta della misericor-dia, dove chiunque entrerà potrà sperimen-tare l’amore di Dio che consola, che perdona,

che dona speranza”. La chiusura del Giubi-leo è fissata per domenica 20 novembre 2016,solennità liturgica di Gesù Cristo, Signore dell’universo.C’è una ragione che ha guidato il Papa nelproporre alla Chiesa il Giubileo della mise-ricordia e di contenerlo nelle date che ab-biamo accennato sopra: il ConcilioEcumenico Vaticano II. Scrive infatti il Papa:“Ho scelto la data dell’8 settembre perché ècarica di significato per la storia recente dellaChiesa. Aprirò infatti la Porta Santa nel cin-quantesimo anniversario della conclusionedel Concilio Vaticano II. La Chiesa sente il

il duomo angolo del teologo

21

Il Giubileo della misericordia

Don Carlo Crotti

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 21

bisogno di mantenere vivo quell’evento. Perlei iniziava un nuovo percorso della sua sto-ria. I Padri radunati nel Concilio avevanopercepito forte, come un vero soffio delloSpirito, l’esigenza di parlare di Dio agli uo-mini del loro tempo in un modo più com-prensibile. Abbattute le muraglie che pertroppo tempo avevano rinchiuso la Chiesa

in una cittadella privilegiata, era giunto iltempo di annunciare il Vangelo in modonuovo. Una nuova tappa dell’evangelizza-zione di sempre. Un nuovo impegno pertutti i cristiani per testimoniare con più en-tusiasmo e convinzione la propria fede. LaChiesa sentiva la responsabilità di essere nelmondo segno vivo dell’amore del Padre”.

E’ interessante che Papa Francesco individuinella misericordia il criterio interpretativo esintetico del magistero del Concilio Ecume-nico Vaticano II: la fede nel Dio di Gesù cheama ogni persona umana è il modello cuideve ispirarsi la Chiesa nel suo rapporto conil mondo. Sono molto significative, a questoriguardo, due citazioni che Papa Francescoriprende dai due discorsi di apertura e dichiusura del Concilio Ecumenico. Diceva il

Papa san Giovanni XXIII, l’11 ottobre 1962,aprendo il Concilio: “Ora la Sposa di Cristopreferisce usare la medicina della misericor-dia invece di imbracciare le armi del rigore.La Chiesa cattolica, mentre con questo Con-cilio Ecumenico innalza la fiaccola della ve-rità cattolica, vuole mostrarsi madreamorevolissima di tutti, benigna, paziente,mossa da misericordia e da bontà verso i figlida lei separati”. E il beato Paolo VI, nel di-scorso di chiusura del Concilio l’8 dicembre1965, diceva: “Vogliamo notare come la reli-gione del nostro Concilio sia stata principal-mente la carità. L’antica storia delSamaritano è stata il paradigma della spiri-tualità del Concilio. Una corrente di affettoe di ammirazione si è riversata dal Conciliosul mondo umano moderno. Riprovati gli er-rori, sì; perché ciò esige la carità, non menoche la verità; ma per le persone solo ri-chiamo, rispetto e amore. Invece di depri-menti diagnosi, incoraggianti rimedi; invecedi funesti presagi, messaggi di fiducia sonopartiti dal Concilio verso il mondo contem-poraneo: i suoi sforzi sostenuti, le sue aspi-razioni purificate e benedette. Un’altra cosadovremo rilevare: tutta questa ricchezza dot-trinale è rivolta in un’unica direzione: ser-vire l’uomo. L’uomo, diciamo, in ognicondizione, in ogni sua infermità, in ogni suanecessità”.La conseguenza che il Papa trae da questepremesse è riassumibile in due parole: grati-tudine per il dono ricevuto dall’amore di Diocon il Concilio e responsabilità per l’impe-gno che dal Concilio deriva per la Chiesa eper noi cristiani. “Con questi sentimenti digratitudine per quanto la Chiesa ha ricevutoe di responsabilità per il compito che ci at-tende attraverseremo la Porta Santa conpiena fiducia di essere accompagnati dallaforza del Signore Risorto che continua a so-stenere il nostro pellegrinaggio”.

il duomo angolo del teologo

22

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 22

L’albero della vitaRRIITTOORRNNAATTIIRRIITTOORRNNAATTIIAALLLLAA CCAASSAA DDEELL PPAADDRREEAALLLLAA CCAASSAA DDEELL PPAADDRREEVVaaiillaattii LLoorreennzzoo//BBaarrllaassssiinnaa PPiieerrggiioorrggiioo//SSaaiinnVVaaiillaattii LLoorreennzzoo//BBaarrllaassssiinnaa PPiieerrggiioorrggiioo//SSaaiinnAAddeellaa//PPoogglliiaannii EEnnrriiccoo MMaarriiaa//RRiizzzziiAAddeellaa//PPoogglliiaannii EEnnrriiccoo MMaarriiaa//RRiizzzziiCCaarrllaa//AAbbaattee MMiicchheellee//BBrriioosscchhii GGrraazziieellllaa GGiiuuCCaarrllaa//AAbbaattee MMiicchheellee//BBrriioosscchhii GGrraazziieellllaa GGiiuu----sseeppppiinnaa//MMaassccaaggnnoo EEuuggeenniiaa//MMiillaannii EEnnrriiccoosseeppppiinnaa//MMaassccaaggnnoo EEuuggeenniiaa//MMiillaannii EEnnrriiccoo

AACCCCOOLLTTIIAACCCCOOLLTTIINNEELLLLAA NNOOSSTTRRAA CCOOMMUUNNIITTAA’’NNEELLLLAA NNOOSSTTRRAA CCOOMMUUNNIITTAA’’GGiiaammbbooii LLeeoonnaarrddoo PPaassqquuaallee//MMaaeessttrrii LLuuddoovviiccooGGiiaammbbooii LLeeoonnaarrddoo PPaassqquuaallee//MMaaeessttrrii LLuuddoovviiccooFFrraanncceessccoo//RReeoollffii FFrraanncceessccaa//RRuussssoo AAnnddrreeaa//FFrraanncceessccoo//RReeoollffii FFrraanncceessccaa//RRuussssoo AAnnddrreeaa//SSeeddrraann VViioollaa//MMaarriiaannii EEddooaarrddoo//CCoolloommeelllliiSSeeddrraann VViioollaa//MMaarriiaannii EEddooaarrddoo//CCoolloommeelllliiDDiiaannaa MMaarriiaa AAnnttoonniieettttaa//JJaaccoobbeelllliiss FFrraanncceessccaaDDiiaannaa MMaarriiaa AAnnttoonniieettttaa//JJaaccoobbeelllliiss FFrraanncceessccaa

MMaarraannòò AAnnnnaa//MMaarriiaannii AAlliiccee//SStteellllaa MMaarrttiinnaaMMaarraannòò AAnnnnaa//MMaarriiaannii AAlliiccee//SStteellllaa MMaarrttiinnaaSSttrrooffffaa LLeeoonnaarrddooSSttrrooffffaa LLeeoonnaarrddoo

HHAANNNNOO FFOORRMMAATTOOHHAANNNNOO FFOORRMMAATTOOUUNNAA NNUUOOVVAA FFAAMMIIGGLLIIAAUUNNAA NNUUOOVVAA FFAAMMIIGGLLIIAALLaannaarroo MMaarrccoo ee BBoonnii AAlleessssiiaaLLaannaarroo MMaarrccoo ee BBoonnii AAlleessssiiaaTTrreessccaa LLuuiiggii ee SSiirroonnii EElliissaaTTrreessccaa LLuuiiggii ee SSiirroonnii EElliissaaBBrruuggnnaannoo GGiiuulliiaannoo ee CCoorrnnaacccchhiiaa MMaarrgghheerriittaaBBrruuggnnaannoo GGiiuulliiaannoo ee CCoorrnnaacccchhiiaa MMaarrgghheerriittaaGGrraannaaii FFeeddeerriiccoo ee PPaacchheerraa FFllaavviiaaGGrraannaaii FFeeddeerriiccoo ee PPaacchheerraa FFllaavviiaaPPeerreeggoo MMaauurroo ee FFaallssoonnii BBaarrbbaarraaPPeerreeggoo MMaauurroo ee FFaallssoonnii BBaarrbbaarraaVVeerrggaannii MMaarrccoo ee PPoolliiaannii CChhiiaarraa EElliissaabbeettttaaVVeerrggaannii MMaarrccoo ee PPoolliiaannii CChhiiaarraa EElliissaabbeettttaaFFiioorree DDiieeggoo AAnnddrreeaa MM.. ee CChhiiaannuurraa LLiivviiaaFFiioorree DDiieeggoo AAnnddrreeaa MM.. ee CChhiiaannuurraa LLiivviiaa

AAPPPPUUNNTTAAMMEENNTTII DD’’IINNIIZZIIOO AANNNNOO PPAASSTTOORRAALLEE

Domenica 27 settembre: FFeessttaa ddeellll’’OOrraattoorriiooore 9.30 Mandato ai catechisti dell’Iniziazione Cristiana.

Lunedì 28 settembre: riprende, in cripta, llaa lleeccttiioo ddiivviinnaasui testi biblici della domenica

Martedì 29 settembre: Inizia, in canonica, il ppeerrccoorrssoo ppeerr ii ffiiddaannzzaattiiin preparazione al matrimonio cristiano

Sabato 3 ottobre – FFeessttaa ddeell bbeeaattoo LLuuiiggii TTaallaammoonniiore 18 S. Messa in onore del beato Talamoni

ore 21 Veglia di introduzione al sinodo sulla famiglia

Domenica 4 ottobre: Festa del patrono della provincia Monza Brianza ore 18 Concelebrazione eucaristica nella festa del beato Talamoni

presieduta da mons. Giovanni Giudici, vescovo di Pavia.

Venerdì 23 ottobre - Il Duomo racconta...Il ricordo della chiesa longobarda di S. Michele:

l’affresco “Messa di S. Michele”

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 23

AAuuttoorriizzzzaazziioonnee ddeell TTrriibbuunnaallee ddii MMoonnzzaa33 sseetttteemmbbrree 11994488 -- NN.. 11554477 ddeell RReegg..

DDiirreettttoorree rreessppoonnssaabbiillee:: MMIICCHHEELLEE BBRRAAMMBBIILLLLAAEEddiittoo ddaa PPaarrrroocccchhiiaa SSaann GGiioovvaannnnii BBaattttiissttaa -- MMoonnzzaa

SSttaammppaa::RRDDSS WWEEBBPPRRIINNTTIINNGG SS..rr..ll..

VViiaa BBeellvveeddeerree,, 4422 -- 2200886622 AArrccoorree ((MMBB))

IINN CCAASSOO DDII MMAANNCCAATTOO RREECCAAPPIITTOO RREESSTTIITTUUIIRREE AALL MMIITTTTEENNTTEE CCHHEE SSII IIMMPPEEGGNNAA AA PPAAGGAARREE

IILL DDIIRRIITTTTOO FFIISSSSOO DDOOVVUUTTOO

ilduomo_settembre(c):Layout 2 25/09/2015 11:46 Pagina 24