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Anno 4 N°48 NOVEMBRE 2011 www.ilbrindisino.it Direttore Responsabile Giovanni Cannalire DISTRIBUZIONE GRATUITA "Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB S1/BR" FRANCAVILLA/S. LORENZO pag. 3 pag. 4 e 5 MUSICA E TRADIZIONI pag. 26 pag. 20 e 21 IMPIANTI SPORTIVI NELL'OBLIO CALCIO/VIRTUS FRANCAVILLA MARCIA INARRESTABILE L'istituzione che onora Francavilla è il "Gran Concerto Musicale Muni- cipale". Questa istituzione è cen- tenaria ed è legata alla storia della città. Sin dagli albori dell'800 la banda era un'affermazione arti- stica degna di nota. «Un tempo - dichiara il prof. Giuseppe Fede- le (a pag. 21, ndr), neo presidente del Comitato comunale per le Attività Musicali - si suonava nel- le botteghe e poi si sfila- va con la banda. Con un grande merito: essere un potente veicolo cultura- le». La banda di Francavilla Fontana Nel quartiere “San Lorenzo” da anni giacciono nell'oblio e nel dimentica- toio alcuni impianti sportivi. Accanto alla parrocchia del quartiere versano nel degrado più assoluto (non certo per colpa del parroco o dei parrocchiani) i campi di pallavolo e pallacanestro. Sempre nella stessa zona più a ridosso della "167" sono ubicati i campi di cal- cetto i cui spogliatoi sono stati addirit- tura utilizzati dai senzatetto per molto tempo. Come è possibile tutto ciò? Per- ché tutto questo scempio?, domandano i cittadini che adesso attendono risposte concrete dall’amministrazione. La de- nuncia di un residente, Geppino Monta- naro: «Vengono tutti a "pescare" voti in questo quartiere-dormitorio». Lo stesso si dispiace per la mancata valorizzazio- ne della necropoli scoperta nel 1978 in piazza Calamandrei. via Umberto Salerno, 82 (ang. via Brindisi) 72021 Francavilla Fontana (BR) Tel. 0831 854117 GRANDE PROMOZIONE SCONTO DEL 30% SU TUTTI I PRODOTTI "CAMBERLINGO" IN PERENNE EMERGENZA! L'ospedale “Camber- lingo” di Francavilla è a corto di infermieri e di personale ausilia- rio, peraltro utilizzato a regime ridotto. La carenza di personale sta diventando drammati- ca. I pochi infermieri in servizio sono costretti a sobbarcarsi oneri di lavoro incredibili, turni massacranti e conse- cutivi, frutto spesso di “precettazioni’. Una conseguenza, questa, del blocco del turn-over che negli anni ha porta- to a paurosi vuoti negli organici delle aziende sanitarie e ospedaliere. Una corazzata. Una nave che procede con il vento in poppa. Società forte, squa- dra competitiva, tifo di tutto rispetto. Un quadro dunque senza sbavature. Apparen- za o realtà? Qual è il segreto della Virtus? E quali, se ci sono, i suoi punti deboli? Per capirne di più abbiamo messo sot- to torchio il direttore generale dei biancaz- zurri, Mimmo Ligo- rio. MARATONA/15 ANNI DOPO NEW YORK INTERVISTA A "RE" LEONE A quindici anni dalla fantastica ed indimenti- cabile vittoria alla mara- tona di New York abbia- mo fatto due chiacchiere con Giacomo Leone. pag. 27 SAN MICHELE SALENTINO/ DON TONY FALCONE, "FARO" DELLA COMUNITÁ Da nove anni, ormai, cura le anime del paese, saldamente legato ai va- lori positivi della vita ed ai principi del buon vivere sano. Cosa questa che cerca con ostinazione (e senza arrendersi mai) di trasmettere a tutti. Lui è don Tony Falcone, vero punto di riferimento per bambini, giovani e adulti della comunità. pag. 14 e 15

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Mensile della provincia di Brindisi

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Anno 4 N°48NOVEMBRE 2011

www.ilbrindisino.itDirettore Responsabile Giovanni Cannalire

DISTRIBUZIONE GRATUITA

"Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB S1/BR"

FRANCAVILLA/S. LORENZO

pag. 3pag. 4 e 5

MUSICA E TRADIZIONI

pag. 26pag. 20 e 21

IMPIANTI SPORTIVI NELL'OBLIO

CALCIO/VIRTUS FRANCAVILLA MARCIA INARRESTABILE

L'istituzione che onora Francavilla è il "Gran Concerto Musicale Muni-cipale". Questa istituzione è cen-tenaria ed è legata alla storia della città. Sin dagli

albori dell'800 la banda era un'affermazione arti-stica degna di nota.«Un tempo - dichiara il prof. Giuseppe Fede-le (a pag. 21, ndr), neo presidente del Comitato

comunale per le Attività Musicali - si suonava nel-le botteghe e poi si sfila-va con la banda. Con un grande merito: essere un potente veicolo cultura-le».

La banda di Francavilla Fontana

Nel quartiere “San Lorenzo” da anni giacciono nell'oblio e nel dimentica-toio alcuni impianti sportivi. Accanto alla parrocchia del quartiere versano nel degrado più assoluto (non certo per colpa del parroco o dei parrocchiani) i campi di pallavolo e pallacanestro.

Sempre nella stessa zona più a ridosso della "167" sono ubicati i campi di cal-cetto i cui spogliatoi sono stati addirit-tura utilizzati dai senzatetto per molto tempo. Come è possibile tutto ciò? Per-ché tutto questo scempio?, domandano i cittadini che adesso attendono risposte

concrete dall’amministrazione. La de-nuncia di un residente, Geppino Monta-naro: «Vengono tutti a "pescare" voti in questo quartiere-dormitorio». Lo stesso si dispiace per la mancata valorizzazio-ne della necropoli scoperta nel 1978 in piazza Calamandrei.

via Umberto Salerno, 82 (ang. via Brindisi) 72021 Francavilla Fontana (BR) Tel. 0831 854117

GRANDEPROMOZIONE

SCONTO DEL 30%SU TUTTI I PRODOTTI

SCONTO DEL 30%

"CAMBERLINGO"IN PERENNE EMERGENZA!

L'ospedale “Camber-lingo” di Francavilla è a corto di infermieri e di personale ausilia-rio, peraltro utilizzato a regime ridotto. La carenza di personale sta

diventando drammati-ca. I pochi infermieri in servizio sono costretti a sobbarcarsi oneri di lavoro incredibili, turni massacranti e conse-cutivi, frutto spesso di

“precettazioni’. Una conseguenza, questa, del blocco del turn-over che negli anni ha porta-to a paurosi vuoti negli organici delle aziende sanitarie e ospedaliere.

Una corazzata. Una nave che procede con il vento in poppa. Società forte, squa-dra competitiva, tifo di tutto rispetto. Un quadro dunque senza sbavature. Apparen-za o realtà? Qual è il

segreto della Virtus? E quali, se ci sono, i suoi punti deboli? Per capirne di più abbiamo messo sot-to torchio il direttore generale dei biancaz-zurri, Mimmo Ligo-rio.

MARATONA/15 ANNI DOPO NEW YORK

INTERVISTA A "RE" LEONEA quindici anni dalla fantastica ed indimenti-cabile vittoria alla mara-tona di New York abbia-mo fatto due chiacchiere con Giacomo Leone.

pag. 27

SAN MICHELE SALENTINO/DON TONY FALCONE, "FARO" DELLA COMUNITÁ

Da nove anni, ormai, cura le anime del paese, saldamente legato ai va-lori positivi della vita ed ai principi del buon vivere sano. Cosa questa che cerca con ostinazione (e senza arrendersi mai) di trasmettere a tutti.Lui è don Tony Falcone, vero punto di riferimento per bambini, giovani e adulti della comunità.

pag. 14 e 15

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L'ospedale “Camberlingo” di Fran-cavilla è a corto di infermieri e di personale ausiliario, peraltro

utilizzato a regime ridotto. La carenza di personale sta diventando drammati-ca. I pochi infermieri in servizio sono costretti a sobbarcarsi oneri di lavoro incredibili, turni massacranti e conse-cutivi, frutto spesso di “precettazioni’. Una conseguenza, questa, del blocco del turn-over che negli anni ha porta-to a paurosi vuoti negli organici delle aziende sanitarie e ospedaliere.Per non parlare delle estenuanti e lun-ghe attese davanti al Pronto Soccorso dove gli “ingressi” sono stabiliti secon-do un codice d'arrivo. I medici e tutto il personale fanno quello che possono ed è ovvio che tutti i disagi ricadono sulla loro pelle e su quella degli utenti e degli ammalati.A rappresentare questa situazione di difficoltà legata allo scarso utilizzo del personale ausiliare ed alla carenza di quello infermieristico è il consigliere comunale di “Noi Centro” Camillo Ca-massa che tra l'altro è un rappresentan-te sindacale della Cisl.«Come consigliere comunale ho chie-sto per iscritto al direttore generale

Paola Ciannamea di risolvere questa anomala situazione organizzativa esi-stente all'interno dell'ospedale fran-cavillese. Sono sempre più convinto che maggiore è l'attenzione verso i dipendenti ospedalieri e migliore e l'assistenza che se ne ricava», dichiara Camassa.Nella lettera inviata alla direzione ge-nerale dell'Asl dal consigliere comuna-

le si chiede «la possibilità di rendere più consistente la presenza degli ausi-liari all’interno delle Unità Operative del nosocomio francavillese, con lo scopo di poter organizzare il lavoro in questione, con copertura dei turni di lavoro di 6/8 ore, possibilmente in h24, e non già di 3 ore a turno come sem-brerebbe stia accadendo attualmente nel presidio ospedaliero».

Secondo Camillo Camassa «il passag-gio di cantiere avvenuto nell'aprile dello scorso anno tra la ditta Markas Service e la Manutencoop Facility Ma-nagement ha lasciato, di fatto, tutto in-variato, essendo il passaggio avvenuto alle medesime condizioni e modalità dell'appalto precedente. Anzi, sembre-rebbe, che il passaggio sia avvenuto, addirittura, con meno ore del prece-dente servizio». Sicchè, allo stato, si continua con l'utilizzo del già carente personale ausiliario in orario part-time, e con alcune unità con contratto di appena 15 ore lavorative settimanali, creando con ciò non poche difficol-tà ai pochi infermieri in servizio che,

costretti a sobbarcarsi lavori comple-mentari, possono essere anche costretti a ridurre al minimo l’assistenza, con tutte le conseguenze che ne potrebbero derivare.«E’ stato sempre ribadito, dai più, - precisa a tal riguardo Camassa - l'uti-lizzo improprio degli infermieri per il trasporto degenti, per l'approvvigio-namento dei farmaci e di tanto altro ancora, distogliendoli, di fatto, dal proprio lavoro professionale e, dun-que, dall’assistenza infermieristica. Ma niente si è fatto per rivedere tale anomalia. D’altronde basta leggere le varie segnalazioni poste in essere nel tempo dai soggetti interessati circa la carenza di infermieri per farsi un’idea.

Carenza questa, che si potrebbe in qualche modo attutire, proprio con il potenziamento del personale ausiliario e con gli operatori socio sanitari».Da qui la richiesta di un provvedimen-to che - si legge nella lettera inviata al direttore generale - «potenzierebbe, oltremodo, tutta l'attività di supporto agli infermieri, con evidente beneficio per gli ammalati che vedrebbero sicu-ramente migliorata l’assistenza infer-mieristica, senza trascurare un altro effetto positivo che ne deriverebbe e, cioè, quello di dare più dignità ai lavo-ratori dipendenti, costretti a lavorare poche ore al giorno con uno stipendio da fame».

Il 23 giugno di quest'anno il presidente della Provincia, Mas-simo Ferrarese (nella foto ri-tratto insieme al responsabile del servizio di P.S., il dott. Giusep-pe Marinotti ed al direttore sanitario del "Camberlingo", il dott. Antonio Montanile, ndr) visitò l'ospedale

di Francavilla ed in particolare il Pronto Soccorso per rendersi con-to delle carenze legate al perso-nale insieme ad altre problema-tiche strutturali. Dopo quella vi-sita si sono regi-strati dei provve-dimenti tampone. Ad oggi i disagi continuano ad es-serci. Anzi sono pure peggiorati.

Il "Camberlingo" a corto di infermieri ed ausiliariMentre al Pronto Soccorso i tempi di attesa continuano a rimanere lunghi anche dopo il sopralluogo di Ferrarese nel giugno scorso

FRANCAVILLA/ SANITÁdi Gianni Cannalire

Fotoservizio: Giovanni di Noi

• QUI SOPRA UNA VEDUTA DELL'ENTRATA DELL'OSPEDALE "CAMBERLINGO" DI FRANCAVILLA FONTANA.

• L'ENTRATA DEL PRONTO SOCCORSO, ALL'INTERNO DELL'OSPEDALE "CAMBERLINGO".

• IL GIORNO DEL BLITZ: IL PRESIDENTE FERRARESE INCONTRÓ ANCHE IL DOTT. MONTANILE ED IL DOTT. MARINOTTI.

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di Giovanni di Noi

Fotoservizio: Giovanni di Noi

Quartiere “San Lo-renzo”. Qui da anni giacciono nell'oblio

e nel dimenticatoio alcuni impianti sportivi. Accanto alla parrocchia San Lo-renzo versano nel degrado più assoluto (non certo per colpa del parroco o dei parrocchiani) i campi di pallavolo e pallacanestro. Sempre nella stessa zona più a ridosso della "167" sono ubicati i campi di cal-cetto i cui spogliatoi sono stati addirittura utilizzati dai senzatetto per molto tempo. In questo quartie-re ci vivono circa 3.500 abitanti. Un vero e proprio “partito”, composto di ani-me a ridosso di quella zona che solo sporadicamente viene ancora indicata con l’epiteto di “167”, per via del nome della legge che dava la possibilità, di fat-to soprattutto ai giovani di potersi costruire casa me-diante cooperative.Ma guai, oggi, a chiamare così il quartiere San Lo-renzo, ché invece secondo alcuni “affibbierebbe” del dispregiativo a questa bel-la zona ubicata alla prima periferia della “Città degli Imperiali”, che si insinua in un dedalo di vie e corsi fino a costeggiare la stori-ca via Appia, per Brindisi. Per la verità di cronaca di-ciamo subito che abbiamo trovato il quartiere molto più pulito e dinamico di altre zone della città di cui precedentemente ci sia-mo occupati. In ogni caso qui da sempre il territorio da più parti lo si è voluto

vedere come necessario di interventi. Che purtroppo non si vedono.Ma quali interventi, do-mandano i cittadini? Come quelli in favore dei giova-ni del posto? Ma, sta di fatto - come fa notare più di qualcuno - che è presen-te una vera e propria “di-stonia”. Da un lato ci “si impegna” a fare sì che ci siano interventi in favore della zona e dei ragazzi in particolare; dall’altra però, si assiste impassibili (o al-meno fino ad oggi) al dete-rioramento di quelle poche strutture fatiscenti esisten-ti che pur se recuperate po-trebbero rappresentare un vero toccasana per molti, qui dentro. E allora? Come è possibile tutto ciò? Per-ché tutto questo scempio?, domandano i cittadini che adesso attendono risposte concrete dall’amministra-zione. E allora...?E allora, vai col liscio... in un “ballo” con alcuni cittadini del posto: siamo infatti andati a chiedere in giro cosa ne pensa la gente ma soprattutto qual è l’indice di gradimento e di vivibilità percepito dai residenti del quartiere San Lorenzo medesimo.«La zona qui è tranquil-la - ci spiega Luigi Tau-risano - e più in generale ognuno si fa i fatti propri. Non è più una zona a ri-schio come si diceva un tempo. É senz’altro mi-gliorata. Ciò di cui invece la zona è carente sono le strutture sportive. Un vero e proprio scandalo. Se

consideriamo infatti che lo spazio c’è, le strutture pure ci sono anche se sono abbandonate. Insomma si tratta secondo me di un pò di “negligenza” a livello comunale... dell’ammini-strazione comunale tanto per intenderci».C’è poi invece il parere di altri cittadini che ne appro-fittano dei “microfoni” del giornalista per sciorinare tutta una serie di carenze croniche che associate a quelle delle strutture spor-tive abbandonate esistenti rischiano di fare di questo bel quartiere una zona di “serie B”. Cosa questa che ovviamente non è e che nessuno degli intervistati ci tiene a farla diventare. Per Anna Molendini «Si vive benino: questo perché ci sono carenze di struttu-re. Come quelle sportive che potrebbero aggiustar-le ed avviare i ragazzi a giocare o a fare sport inve-ce di farli restare in mezzo alla strada, anche se io non ho figli piccoli che ne possano usufruire. Ma sinceramente ripeto un pò di carenze più in generale nella zona del quartiere San Lorenzo ci sono. A co-minciare dalla pulizia. Ho l’impressione che quando arriverà la bolletta della spazzatura se continua così non la pagherò. Qui per la verità è un macello e fa schifo vedere le buste della spazzatura per ter-ra o in mezzo alla strada nelle aiuole tra gli alberi spartitraffico. Ma la cosa che credo manchi più di

tutte è un fruttivendolo ed una farmacia. Chi non ha la macchina è costret-to a piedi oppure essere schiavo degli orari dei bus di città o di qualche vicino che ti fa la carità di ac-compagnarti». Maria Car-mela Argentieri è chiara e secca nel suo commento: «Come si vive? Cà comu stai ridotto faci schifu! - ci dice candidamente mentre ci “spiega” la vi-vibilità della zona di cui si parla - qui manca di tutto: strutture sportive fatiscen-ti che è uno scandalo; ol-tre a ciò manca anche una farmacia, uno spaccio, un fruttivendolo, e tante altre

cose. Che facciano quello che vogliono: al sindaco - ella conclude - chiediamo di poter avere tutto quello che serve qui». Sulle strutture sportive abbandonate rimarca l’ac-cento anche la signora Co-sima Lambiase. «Chiedia-mo all’amministrazione di intervenire e fare vera-mente qualcosa per questa che è una bellissima zona veramente. Qui oltre alle strutture sportive carenti, fatiscenti ed abbandonate manca anche un ufficio postale ed una farmacia soprattutto per le persone anziane e che non hanno un mezzo per spostarsi».

Stessa musica esce fuori anche attraverso le parole di Monica Capobianco. «In questo quartiere mol-to tranquillo - ci dice - si vive benissimo. Se non fos-se per la carenza proprio delle strutture sportive. Ma è solo infatti grazie a Gianni della pallavolo che raccoglie i bambini del quartiere e si impegna molto per la pallavolo se si riesce a togliere un pò di ragazzi dalla strada. Pensate che tenere così quelle strutture abbando-nate e distrutte è un vero paradosso. Assurdo, con la carenza cronica che c’è in città in tal senso...!».

La lamentela non cambia anche se si cambia palaz-zina: «pulizia e strutture aperte» questo l’appello lanciato all’amministra-zione anche dalla signora Lucia Simeone. Anche se anche qui «il timore è per le “immondizie” che ci sono nella zona. Oltre agli alberi che non vengo-no curati». Infine c’è poi anche chi fa notare come il degrado delle strutture sportive presenti sia - di fatto - anche e soprattut-to legato ad una mancata assegnazione delle stesse strutture a qualche asso-ciazione che le possa ge-stire a dovere.

Il Consiglio Comunale con deliberazione n. 2 del 29 gennaio 1969 approvò, su pro-posta della Giunta Municipale guidata dal

liberale dr. Pompeo Braccio (all'epoca, espo-nente di rilievo della D.C. locale), il Piano di zona per l'edilizia residenziale pubblica nel Comune di Francavilla Fontana.La zona che fu individuata nel Piano è quella, dove oggi sorge il Rione San Lorenzo, vol-garmente detta “Zona 167” con riferimento alla legge 18 aprile 1962 (n. 167) che offrì, alle giovani coppie, la possibilità di costituire le cooperative per poter realizzare una casa a costi inferiori a quelli del libero mercato. Detta legge resta una delle eredità positi-ve della c.d. prima Repubblica a differenza della seconda che, invece, ha optato per altre scelte egoistiche e speculative.Questo Quartiere l'ho visto nascere perché abito e opera la mia piccola casa editrice. Ricordo quando è sorta la Comunità parroc-chiale ospitata nel salone giochi della Scuola Materna, poi trasferitasi nell'attuale Salone Parrocchiale. Ricordo l'euforia dei pochi che abitavano nel quartiere, nel giorno 18 ottobre del 1986, quando si ebbe notizia che il Mini-stro dell'Interno aveva firmato il Decreto che riconosceva l'Ente Parrocchia “San Lorenzo Martire”; Ricordo la posa della prima pietra (che racchiude la pergamena che ho avuto l'onore di redigere) delle opere parrocchia-li, avvenuta il 10 agosto 1989 da parte del Vescovo Armando Franco, alla presenza del Sindaco Giuseppe Attanasi, dell'Arciprete Angelo Putignano e delle autorità civili e militari locali. Il progetto era stato redatto dall'ing. Angelo Sgura e i lavori di costru-zione del rustico furono affidati all'impresa edile Lobello Cosimo per un importo di lire 70 milioni. Ricordo la figura di quell'infa-ticabile padre Giuseppe da Melpignano (al secolo Antonio Colazzo) che gli abitanti del quartiere hanno dimenticato; infatti, non si sono prodigati per chiedere all'Amministra-zione comunale di dedicargli una strada o un parco o ricordarlo con una lapide a memoria. Grazie a lui oggi il quartiere dispone delle opere parrocchiali e di una ampia Chiesa.Come non ricordare nel 1978, quella scena, nella zona c.d. Piazza Calamandrei, del rin-venimento fortuito, a seguito dei lavori di fondazione di una delle palazzine già pro-grammate dall'Iacp (Istituto autonomo case popolari), di alcune tombe e di vasi databili tra il IV e il III secolo. E, ancora, dello scavo archeologico diretto dalla Prof. Angela Mari-nazzo, che interessò circa quattro mila metri quadrati, eseguito dalla Sovrintendenza ar-cheologica della Puglia. Iniziato il 1 febbraio e terminato l'11 aprile 1979, lo scavo portò alla luce: n. 13 tombe completi di corredi

funebri, i resti di un abitato e le fondazioni di una villa rustica romana. Lo scavo arche-ologico non fu ampliato perché gli enti inte-ressati avevano fretta a riprendere i lavori di costruzione delle palazzine dell'Iacp. Furono trovati circa 450 pezzi tra vasi, trozzelle, ampolle, piatti e coppette che attualmente si trovano in qualche scantinato del museo di Brindisi o di Taranto.Non è stato mai recepito dall'Amministrazio-ne Comunale il suggerimento, recentemente ripetuto, di creare un “parco archeologico della necropoli messapica di san Lorenzo”.Come non ricordare che il Piano di zona prevedeva, sul suolo attualmente occupato

dai campi sportivi siti sul viale Abbadessa, la costruzione di un mercatino rionale e di un cinema.Come non ricordare della scelta ottusa dell'Amministrazione Comunale che volle intestare il viale al senatore (di destra) Giu-seppe Abbadessa anziché, come era stato suggerito, denominarlo Viale della Repub-blica (essendo stato il primo viale voluto e costruito nel periodo repubblicano).Oggi il Rione è un dormitorio, con esclusio-ne della zona dove è situata la Chiesa e dove è sorto un piccolo centro commerciale (pani-ficio, bar, giornalaio, macelleria, tabacchino e un negozio di articoli per gli animali). In questi ultimi anni l'Amministrazione co-munale ha presentato un piano di riqualifi-cazione del quartiere ed ha ottenuto i primi finanziamenti. Personalmente ho paura di parlare di progetti edili data la triste espe-

rienza di questa città, negli ultimi anni, per le innumerevoli opere incompiute.Ritengo, invece, che il quartiere doveva e deve essere riqualificato con politiche diver-se, da parte dell'amministrazione comuna-le, quali per esempio: garantire la presenza del vigile di quartiere senza intanarlo in un locale, come fece il già comandante Tauri-sano, ma di un vigile attivo e presente nel-la zona, dotato di un automezzo mobile; l'affidamento in gestione alla Parrocchia e alle associazione (serie), che ne facciano richiesta, dei due campi sportivi (una volta che saranno risistemati) e del parco alberato di via Caniglia; sistemare le zone degrada-

te che si trovano nel lato est racchiuse dalle palazzine Iacp facendo sorgere due parchi uno boschivo ed uno archeologico (quello della necropoli); contribuire e sollecitare le apposite associazioni a progettare iniziative atte al recupero dei minorenni abbandonati e non; promuovere iniziative per costituire Co-operative giovanili di servizi e di produzione di beni (camicerie, lavorazione di tessuti, cartapestai, ceramisti ecc.); accordarsi con la Parrocchia per trasformare il suolo attiguo alle opere parrocchiali, usato per pochi gior-ni all'anno per la manifestazione del presepe vivente, in un parco “Robinson” (un parco giochi per bambini, con materiale riciclabi-le dai copertoni alle casette di plastica ecc.); rivedere il servizio del trasporto pubblico ur-bano (quello gestito dalla STP) per allargarlo alle ore pomeridiane e percorrere gli itinerari più richiesti; definire quella situazione abo-

minevole dei locali di piano terra della palaz-zina Icap, con destinazione d'uso per attività commerciali, che, invece, sono occupati da famiglie senza tetto. Il Sindaco emetta l'or-dinanza di sgombero e libera i locali facen-doli ritornare alla loro destinazione naturale o trovi un accordo con l'Iacp per trasformare detti locali in case e sistemare degnamente le famiglie che attualmente dimorano; rat-toppare le buche delle strade interne al rione; spostare la cassetta postale per le lettere da spedire, dal posto di abbandono ove si trova, nelle vicinanze del “tabacchino”. In questi ultimi tempi si è verificata una inco-municabilità tra il Comitato Parrocchiale e il Comitato volontario del Rione. Non aderisco a nessuno dei due movimenti perché ho la sensazione di assistere ad una incomprensio-ne tra poveri per far piacere a qualcuno che nelle divisioni “impera”. Ritengo, invece, che sia giunto il momento di una pacifica-zione per ritrovare una armonia tale da far crescere il quartiere. E' necessario uno sforzo comune che superi l'individualismo, l'orgo-glio e la superbia. Ma è giunto il momento, anche, di non pensare solo alle sagre e alle feste, queste cose lasciamole fare all'assesso-re Bungaro!!! Tentiamo, invece, di appron-tare un progetto culturale che sia utile alla comunità e in modo particolare ai nostri figli. Questo vuol dire volare in alto e guardare al futuro con ottimismo altrimenti, saremo condannati a lamentarci e a vivere in queste condizioni in un quartiere che senza “forse” è il più vivibile della città; infatti, non ha il ca-nale Reale o l'aria malsana delle discariche o dei fumi di qualche sansificio, non ha il caos automobilistico e lo smog. E' vero che qui ci sono dei fenomeni di mini-criminalità. Direi piccolissime sacche!!! Cer-

to le opere parrocchiali o le associazione di volontariato dovrebbe ero essere più presenti in zona attraverso la creazione, per esempio, di una mensa per le persone sole.Infine, diciamoci la verità, questo quartiere non ha avuto mai una personalità forte che lo rappresenti degnamente nelle istituzioni. Qui sono venuti e vengono tutti i candidati alle varie elezioni a “pescare”, dal senato-re all'onorevole, dal consigliere regionale ai consiglieri provinciali, dagli assessori ai consiglieri comunali. Tutti hanno “preso” ma non “dato”; specialmente e soprattutto dalle famiglie povere economicamente e bi-sognose di lavoro promettendo la “pagnotta” ed un “posto”.

Impianti sportivi nell'oblio più totale«Qui nonostante tutto è una zona bellissima, peccato per quella "negligenza" a livello comunale»

I cittadini lodano chi, tra i residenti, si impegna a togliere i ragazzi dalla strada«Vengono tutti a "pescare" in questo quartiere dormitorio»

In piazza Calamandrei nel 1978 fu rinvenuta una necropolii cui pezzi si trovano in qualche scantinato dei musei di Brindisi o di Taranto

• XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX.

• QUI SOTTO "GIACE" UNA VERA E PROPRIA ANTICA NECROPOLI. IN ALTO, L'EDITORE GEPPINO C. MONTANARO.

• ECCO LE PAGINE DI "FRANCAVILLA OGGI", IL GIORNALE LOCALE DELL'EPOCA: PER MOLTI, "SUONÓ" COME UNA VERA E PROPRIA SVEGLIA IN GRADO DI SMUOVERE LE COSCIENZE SOPRATTUTTO QUELLE LEGATE AL MONDO CULTURALE.

di Geppino Montanaro

Fotoservizio: Giovanni di Noi

DEGRADO

FOTO-NOTIZIE DAL QUARTIERE

Lucia Simeone: «Qui il timore è per le immondizie che ci sono nella zona. Oltre agli alberi che non vengono curati. A quando la potatura viste le folte chiome?», come nella foto che ritrae un grande albero di viale Abbadessa.

Rifiuti sparsi dentro il can-cello della struttura sportiva adiacente la parrocchia. Oltre al danno (la mancata attiva-zione dei campi di pallavolo e basket) anche la beffa... delle immondizie.Oltre a ciò, i cittadini vorreb-bero che quella cassetta "iso-ata" delle poste fosse spostata più verso la zona centrale del quartiere, a ridosso dei negozi.

I CITTADINI PARLANO... UN TESORO SEPOLTO

«Questo è un quartiere (mi riferisco alla zona perimetrale limitata dalle vie: Caniglia, Caduti di via Fani, Terracini, Pio La Torre) dove vivono circa 870 nuclei familiari che corrispondono a circa 3.500 abi-tanti, con circa 2.200 elettori. Un partito che vale circa il 13 per cento degli elettori della città, cioè 3 o 4 consiglieri comunali. Questa è la verità che non dobbiamo e non possiamo più tacere!!! Dobbiamo ap-propriarci del nostro territorio e determinarne la politica, cioè, decide-re sulla quotidianità e sul futuro di questo Quartiere».

«Sono d'accordo con il parroco don Domenico quando afferma che, an-che, altri rioni soffrono di questi tumori civili. Qui c'è, però, un disva-lore in più: si chiama zona 167 e ci abitano anche i più poveri della città. L'integrazione non basta, ci vuole azione da parte del potere politico-amministrativo!»

• LE IMMAGINI DI COME SONO RIDOTTE LE STRUTTURE E LE AREE SU POTREBBE "SORGERE" IL VERO "RISCATTO" DEL QUARTIERE. • QUESTE SONO LE STRUTTURE FATISCENTI ED ABBANDONATE, ADIACENTI E CONFINANTI CON LA PARROCCHIA.

• PARTICOLARE DEL VIALE ABBADESSA.

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con Pane Salame e Vino”

In questo numero del Brindisino intendo ri-volgere ai miei concit-tadini un forte appello a riscoprire l’orgoglio di essere cittadini di questa Città ed un invito ad amare la propria Città, più che denigrarla come spes-so accade di osservare.Viviamo un periodo difficile, complicato, preoccupante in cui le famiglie sono molto preoccupate per il fu-turo dei propri figli.Ma questo periodo critico riguarda non solo il nostro Pae-se ma gran parte del mondo che vive dif-ficoltà economiche, finanziarie, sociali e, per alcuni, anche po-litiche. Tutto ciò vie-ne vissuto anche da noi francavillesi con grande trepidazione. Comprensibile ed ac-cettabile, ma questo è motivo per ridurre il ricorso a sterili pole-miche che mai hanno determinato qualcosa di positivo.

L’Amministrazione Comunale è fortemen-te impegnata a miglio-rare l’immagine di questa nostra Città at-traverso una riqualifi-cazione urbana che ha avuto inizio dal Centro Storico. Non tutto ciò che si realizza può essere di gradimento per tutti, altrimenti saremmo tutti uguali; talvolta la polemica si accentua perché si fanno tante cose, come accade nella nostra Città.Si dovrebbe, invece, riconoscere a questa Amministrazione Co-munale che sta lavo-rando nell’interesse dell’intera comunità. Sono sempre stato im-pegnato per la mia Cit-tà, diffidate da coloro che sono impegnati in politica per perseguire un interesse personale.Io ho sacrificato molto della mia vita privata e professionale per amo-re della mia Città.Insegnate ai vostri bambini l’amore per la Città, il rispetto per la propria Città ed avrete dato loro quel senso civico indispensabile per crescere nel rispet-to delle regole.

IL SINDACODott.Vincenzo della Corte

Parto dall’ultimo incendio di rifiuti verifica-tosi nell’agro della nostra città per esternare che è oramai opportuna un’attenzione verso il pericolo ambientale nonché verso i danni alla salute dell´uomo e dei nostri cittadini, in quan-to, bruciare la spazzatura incondizionatamente non è solo segno di inciviltà, ma soprattutto potrebbe risultare pericoloso per l’ambiente in cui viviamo. L´incendio di rifiuti, produce gli stessi fumi di un inceneritore prima del trat-tamento e la combustione di questi ultimi, genera diossina e policiclici aromatici, stessi veleni contenuti nei gas di scarico delle auto. Se la diossina ricade in luoghi destinati alla coltivazione o al pascolo, il danno aumenta irreparabilmente. L´incendio della spazzatura è un vero e proprio attentato alla salute anche in con-siderazione del fatto che diversi materiali riversati nelle campagne e poi incendia-ti, possono essere prelevati dalla propria abitazione telefonando al numero verde

ope-rativo per il ritiro gratuito a domicilio di beni durevoli e/o rifiuti ingombranti di provenienza domestica. In questo modo l’utente, con una semplice chiamata, potrà prenotare il ritiro gratuito senza andare invece a scaricare ille-galmente i rifiuti. Qualcosa deve cambiare e il cambiamento dipende sicuramente dalle norme, dai controlli sull'applicazione delle norme ma principalmente dal senso civico e dalla collaborazione di tutti quanti. Far sentire la disapprovazione verso chi non ha senso ci-vico, per una città che si definisce civile, è il primo passo da compiere, e tutti si dovrebbero

impegnare in tal senso. Talvolta piccoli gesti innocui all'apparenza, diventano episodi sicu-ra inciviltà, di egoismo, di maleducazione. Se si tollerano certi gesti e certi comportamenti, se non ci si indigna e si protesta, questi atti si moltiplicano, e purtroppo si ingigantisco-no. Ed intervenire per sanare a volte diventa difficile e comporta un dispendio di energie sottratte ad altri compiti istituzionali.Pur tuttavia sono consapevole comunque che la stragrande maggioranza dei nostri cittadini si comporta civilmente e conferisce regolar-mente i propri rifiuti in modo selettivo ed ap-propriato. Ed è a loro che mi rivolgo affinché non perdano occasione per diffondere il senso civico di cui sono dimostrazione, anche tra coloro che invece continuano a comportarsi scorrettamente.Sappiamo tutti che il nuovo tipo di raccolta della spazzatura cioè la differenziata non è fa-cile da effettuarsi, ma è importante proseguire su questa strada che, in pochi mesi dalla sua attivazione, ha dato risultati immediati, uno su tutti quello strapositivo riguardante le tonnel-late di rifiuti indifferenziati che hanno subito una considerevole diminuzione.Evidenzio in modo compiaciuto il fatto che il nuovo sistema di raccolta dia dei vantaggi per l’ambiente, resto oltremodo attonito a causa di molti incivili ed insensibili cittadi-

ni che con menefreghismo, cagionano degli inconvenienti e disservizi nell’espletamento del servizio stesso. E proprio per chi ancora non ha digerito bene la nuova raccolta, che si è intervenuto con i controlli, accertamenti e sanzioni accessorie che continueranno fino a quando l’ultimo incivile finirà di deturpare la nostra città.Chiudo con i dati conseguiti. Nei primi sei mesi del 2011 la raccolta differenziata si è at-testata sul 52,7% che è dato in termini numeri-ci, dalla quantità totale di rifiuto differenziato, diviso la quantità totale di rifiuti solidi urbani prodotti moltiplicato per 100. Una percentuale ottima e che è la diretta con-seguenza della volontà dell’amministrazione comunale di raggiungere livelli considere-voli di differenziata. Avendo potenziato la raccolta nell’agro con la collocazione di altri cassonetti per il tal quale, visto che come da capitolato non risulta essere attiva la differen-ziata, si è sviluppato un’abusivo conferimento nei cassonetti da parte di cittadini poco incli-ni alla differenziata provenienti dalla città. Prova di quanto affermato ne sono i control-li e le sanzioni effettuate durante il periodo estivo,controlli che non si sono mai affievoliti, anzi potenziati grazie alla presenza tempora-nea di 8 unità nel comando PM. Se ciò non fosse avvenuto, avremmo subito ancor più la

presenza sull’agro di immondizia lanciata dai finestrini o abbandonata sul ciglio delle strade.Oggi si può affermare che stiamo riprenden-do quei 9-10 punti percentili persi durante tale periodo tanto che i dati di Ottobre 2011 si sono attestati sul 50% e questo la dice tutta sulla ripresa del trend positivo che si sta deli-neando. Questi dati confortanti non fanno che rappresentare un riscontro positivo a tutto il percorso di sensibilizzazione ed educazione all’ambiente, intrapreso dall’amministrazione comunale ed in particolare dall’Assessorato all’Ecologia, attraverso l’ausilio incessante del CEA (Centro di Educazione Ambienta-le), di manifesti informativi, comunicati resi ai mass-media, nonchè dagli incontri con le categorie economiche e con i tanti cittadini che quotidianamente hanno avuto il piacere e senso civico di chiedere consigli e di esternare sollecitazioni migliorative. E a tal proposito l’amministrazione comunale rivolge ancora il proprio invito ai cittadini ad impegnarsi sempre di più per la raccolta differenziata e “domiciliare” che permette di ridurre anche l’inquinamento provocato dai camion che quotidianamente devono recarsi verso le di-scariche a scaricare il talquale. Comunico che presto saranno effettueati i dovuti controlli dei tabulati, contenenti i nominativi dei soggetti che hanno o non hanno prelevato i kit per la raccolta differenziata presso il centro di distri-buzione. Inoltre sarà cura della ditta incaricata segnalare, al fine di individuare i soggetti poco inclini alla differenziata, eventuali situazioni di mancato uso dei kit di raccolta da parte di utenti Tarsu.Infine, voglio cogliere l'occasione per ringra-ziare gli operatori della Polizia Municipale e quelli della Monteco per l'impegno profuso nel portare avanti, come richiesto dalla Giunta Comunale, una non sempre facile attività di accertamento che ha già dato risultati positivi e che continuerà con la massima determina-zione.

L’Assessore alla Polizia MunicipaleFrancesco Fumagalli

• L'ASSESSORE FUMAGALLI.

OCCHIO AI ROGHI: BRUCIARE LA SPAZZATURA É SEGNO DI INCIVILTÁ

IL COMUNE INFORMAPAGINA A CURA

DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI FRANCAVILLA FONTANA (BR)

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Cari cittadini, vi scrivo e vi invito tutti ad unaattenta riflessione...

6 dicembre 2011Teatro EliseoLeo Gullotta

IL PIACERE DELL’ONESTÀdi Luigi Pirandello

con Cloris Brosca, Martino Duane, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi e con Antonio Fermi, Federico Mancini, Vincenzo Versari

scene e costumi di Luigi Peregomusiche di Germano Mazzocchetti

luci di Valerio Tiberiregia di FABIO GROSSI

La commedia affronta uno dei temi cari a Pirandello: l’onestà. È per onestà in-fatti che Angelo Baldovino, uomo fallito e di dubbia moralità, accetta di sposare Agata, ragazza di buona famiglia che aspetta un bambino da un uomo sposato, il rispettabile marchese Fabio Colli. Una pseudo legittima unione, quella che Pirandello usa per dimostrare come l’essere e l’apparire siano in realtà catego-rie senza alcun valore, frutto unicamente delle convenzioni e del conformismo della società. Si ripropone con forza il tema pirandelliano della maschera, usata per far fronte alle convenzioni della società.Il disegno drammaturgico è tratto dalla novella Tirocinio del 1905, Gullotta, già alla sua seconda esperienza col teatro pirandelliano, dopo l’Uomo, la Bestia e la Virtù”, interpreta magistralmente il protagonista Baldovino.

12 gennaio 2012Le Sorelle Marinetti

NON CE NE IMPORTA NIENTEdi Giorgio Bozzo

arrangiamenti, trascrizioni e direzione d’orchestra di Christian Schmitzregia di MAX CROCI

Una vera e propria piece di teatro musicale, che propone allo spettatore un viag-gio temporale a ritroso, verso gli anni ’30. Interpreti di questo viaggio sono le Sorelle Marinetti, un trio di “ragazze” davvero particolari, che, affascinate dall’esperienza artistica e umana del Trio Lescano, si calano nei panni di tre signorine degli anni ’30 per raccontare con gustosi sketch la società del tempo e per interpretare i più grandi successi di quegli anni in perfetto falsetto e “canto armonizzato”. A sostenerle, il quartetto jazz dell’Orchestra Maniscalchi diretta dal Maestro Christian Schmitz.

26 gennaio 2012Marioletta Bideri per Bis Tremila s.r.l.

Alessandro Benvenuti e Rosalinda CelentanoCon la partecipazione straordinaria delle sorelle Kessler

DR. JEKYLL & MR HYDE, SOGNI E VISIONIdi Giancarlo Sepe

con Rita Corrado, Giovanni Di Lonardo, Pier Giuseppe Di Tanno, Eugenio Dura, Loredana Gjeci, Barbara Marzoli, Emilio Marchese, Andrea Ro-mero, Roberta Rosignoli, Luca Catello Sannino, Mauro Santopietro, Giuliano

Scarpinato, Eleonora Tata, Luca Varone e Taiyo Yamanouchiscena Spazio Scenico Roma

costumi Sartoria Annamode ’68luci Fonolight

regia di GIANCARLO SEPE

Nella Londra di fine ottocento si sviluppa il classico tema del doppio e del-la trasformazione, due vite opposte vissute dalla stessa persona, il Dr Jekyll che attraverso Hyde, la sua creatura, si libera dalle costrizioni della società e dal perbenismo che avevano da sempre segnato la sua vita. Gli anni del Dr. Jekyll e Mr. Hyde sono gli anni di Jack lo squartatore e gli anni del grande successo dell’attore Richard Mansfield, che proprio nei primi giorni di agosto si esibiva al Liyceum di Londra in una trasposizione teatrale del romanzo di Robert Louis Stevenson. L’atmosfera è quella del fumetto d’autore, in bianco e nero, tra le musiche riecheggiano anche canzoni contemporanee riarrangiate per lo spettacolo.

2 febbraio 2012Artù

SE DEVI DIRE UNA BUGIA, DILLA ANCORA PiU’ GROSSAdi Ray Cooney

versione italiana di Luca Barcellonacon Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti, Miriam Mesturino e la partecipa-

zione straordinaria di Raffaele Pisu e con Nini Salerno, Licina Lentini, Antonio Pisu, Domenico De

Santi, e Selene Rosielloscene Alessandro Chiticostumi Graziella Pera

disegno luci Stefano Lattavoregia di GIANLUCA GUIDI

Per la prima volta in versione italiana, la nuova esilarante commedia degli equi-voci di Ray Cooney, che vanta nientemeno che il prestigioso premio Laurence Olivier come miglior commedia dell’anno a Londra.Rappresentata in tutto il mondo con enorme successo, è il seguito di un’altra importante commedia di Cooney “Se devi dire una bugia dilla Grossa” dove i personaggi principali si ritrovano anni dopo all'Hotel Plaza ingarbugliati in un’altra vorticosa serie di bugie per nascondere addirittura un cadavere che non vuole proprio saperne di passare inosservato.

29 febbraio 2012Teatro Dei Borgia

Manuela Mandracchia MIDSUMMER, UNA COMMEDIA ROMANTICA CON CANZONI

di David Greigtraduzione di Masolino d’Amico

con Christian Di Domenicomusiche di Gordon McIntyre

adattamento delle musiche di Papaceccio e Francesco Santaluciaregia di GIANPIERO BORGIA

Helena, avvocato di successo ma vagamente infelice e Bob, uomo insignificante che ha visto volare via i suoi sogni iniziano una relazione quasi per caso nella romantica cornice di Edimburgo. La loro insolita storia d’amore è musicata da alcune canzoni scritte dal genio dei Ballboy, Gordon McIntyre, interpretate in scena dagli stessi attori. Uno spettacolo divertente, tenero, ironico, profondo e gentile, scritto dal più quotato drammaturgo della scena contemporanea inglese, David Greig che già ottenuto numerosi successi internazionali e ora approda in Italia, tradotto dal celebre critico teatrale, giornalista e anglista Masolino D’Amico.

15 marzo 2012Thebigone production

Corrado TedeschiLE RELAZIONI PERICOLOSE

liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Choderlos de Laclostesto di Giovanni De Feudis

con Lorenza Mariomusiche originali di Alessandro Mancuso

coreografie di Alessandro Fogliettascene di Andrea Bianchi costumi Sorelle Ferroni

maestro d’armi Virgilio Pontiregia di GIOVANNI DE FEUDIS

Originale rivisitazione in chiave musical del romanzo di Choderlos de Laclos da cui è già stato tratto un famosissimo film premio Oscar di Stephen Frears, “Le Relazioni Pericolose” parla di un libertino a metà tra Don Giovanni, collezioni-sta senza scrupoli di giovani donne e il poetico Casanova. Siamo nella Francia pre-rivoluzionaria, dove si sviluppa un intreccio perfetto e a tratti morboso di tradimenti, passioni, sfide e memorabili notti d’amore, nella cornice delle note diseguaglianze sociali dell’epoca. Si tratta di pura evasione, senza la pretesa di lanciare messaggi sociali o moniti morali. Musica e parole, danza e duelli, rendono lo spettacolo godibilissimo.

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CITTA’ DI FRANCAVILLA FONTANA - TEATRO PUBBLICO PUGLIESE - TEATRO ITALIA - STAGIONE DI PROSA 2011/12

di Roberta Lopalco

Fotoservizio: Giovanni di Noi

La Riqualificazione del quartiere San Lorenzo è da tempo oggetto di atten-zione da parte dell’Amministrazione

Comunale. Infatti già nel Documento Programmatico di Rigenerazione Urba-na, approvato dal Consiglio Comunale nel febbraio del 2010, tra gli interventi prioritari si è inserita la riqualificazione del quartiere San Lorenzo, data la margi-nalità fisica con cui si identifica il quar-tiere e che alimenta il senso di non appar-tenenza ad un contesto urbano più ampio.A tale scopo è stato redatto un progetto generale finalizzato ad avviare azioni di recupero della struttura urbanistica del quartiere ed in particolare attraverso la creazione di spazi pubblici funzionali all’aggregazione sociale ovvero attra-verso un recupero funzionale, qualitativo

degli spazi pubblici esistenti ma tuttora incompleti e/o indefiniti. Nel corso della progettazione l’amministrazione ha tenu-to conto delle istanze emerse nel corso di vari incontri con i cittadini, che si è cer-cato di coinvolgere in un processo par-tecipativo affinché potessero responsa-bilizzarsi avviando un percorso volto al miglioramento del contesto urbano anche da un punto di vista sociale.A seguito di un bando regionale si è ottenuto il finanziamento di un primo stralcio funzionale, di importo pari a 1.100.000,00 euro e che sarà a breve oggetto di gara d’appalto per la sua re-alizzazione. Il primo stralcio riguarda lo spazio strutturale, ovvero la qualificazio-ne di Viale Abbadessa finalizzata a favo-rire una fruizione ciclo-pedonale (lenta) soprattutto in prossimità della chiesa e delle scuole. A questo si aggiunge l’adeguamento della pubblica illuminazione, per incre-mentare la sicurezza e la fruibilità degli spazi, una riqualificazione e integrazione del verde pubblico tra cui l’adeguamen-to dell’area sportiva destinata a campo da calcetto. E’ opportuno precisare che

l’importo del primo finanziamento ri-entra nei limiti massimi stabiliti dalla Regione, pertanto si procederà con gara d’appalto secondo procedure che consen-tiranno il recupero del campo da gioco quale offerta migliorativa.Il secondo stralcio, di completamento, è stato candidato a successivo bando regio-nale riuscendo ad ottenere un altro finan-ziamento di importo pari a 2.000.779,00 euro. Il 14 ottobre, per la definizione dell’intervento, si è tenuta presso la Re-gione - Servizio Assetto del Territorio, la fase negoziale prevista nell’avviso pubblico; conseguentemente sono stati condivisi con la Regione alcuni accorgi-menti di tipo qualitativo, definendo così il secondo stralcio ammesso a finanzia-mento in cui si affrontano i seguenti temi:- Spazio identitario: recupero di piazza Bachelet;- Spazio tempo libero: piazza e area sport/gioco;- Spazio in crescita: parco giochi;- Spazio di aggregazione: gli orti urbani;- Percorsi ciclo-pedonali: connessioni con la città e riqualificazione di Via Car-lo Alberto Dalla Chiesa.Gli orti urbani o sociali mirano ad of-frire un'opportunità di socializzazione a coloro che non possiedono appezza-menti di terreno e vivono in condominio, con particolare attenzione alle categorie svantaggiate. A tal proposito si evidenzia l’opportunità, condivisa con la Regione, di recuperare lo spazio adiacente alla chiesa dandone una doppia valenza ov-vero creando una piazza centrale, rispetto al sistema urbano che caratterizza il quar-tiere, e funzionale sia all’aggregazione

dei residenti che allo svolgimento di at-tività sportive come lo skate, fortemente voluto dai ragazzi.L’intervento consentirà comunque di la-sciare uno spazio polivalente da destina-re al gioco dei ragazzi, escludendo qual-siasi tipo di recinzione affinchè ci possa essere una continuità visiva e funzionale dello spazio pubblico e quindi una mag-giore fruibilità dello stesso. L’obiettivo è quello di offrire spazi pub-blici aperti: piazze, strade e parchi citta-dini come luoghi dedicati a nuove forme di socialità, come elementi decisivi per migliorare la vivibilità del contesto urba-no, l’inclusione, la sicurezza, la coesione sociale.Allo stesso modo si ritiene opportuno rafforzare il valore di connessione che possono avere i percorsi ciclabili, previ-sti nel progetto, con il resto della città ed in particolare con aree funzionali poste nelle vicinanze quali i poli scolastici e il palazzetto dello sport in costruzione, programmando anche nuovi percorsi ci-clabili di connessione supportati da even-tuali modifiche alla viabilità con caratte-ristiche di “zona 30”.

• L'ASSESSORE ALL'URBANISTICA E CITTADINANZA ATTI-VA, ROBERTA LOPALCO.

• LO SCHEMA DEGLI INTERVENTI CONDIVISO CON LA REGIONE DURANTE LA FASE NEGOZIALE. • IL SINDACO, VINCENZO DELLA CORTE.

« L ’ a m m i -nistrazione c o m u n a l e d i m o s t r a di avere a cuore la pe-riferia ed in particolare, il popoloso q u a r t i e r e San Lorenzo sta riceven-do le giuste attenzioni - sottolinea il sindaco Vin-cenzo della Corte -. Da q u a r t i e r e -margine, da area priva di servizi, ci auguria-mo che il q u a r t i e r e possa dive-nire luogo di aggregazio-ne sociale, a t t r a v e r s o il coinvol-gimento di tutti, anche dei più scet-tici; con la

certezza che questi inter-venti con-sentiranno, una volta ultimati, di far fare il tanto auspi-cato salto di qualità al q u a r t i e r e . L ’ a m m i n i -strazione ha fo r t emen te voluto in-vestire per riqualificare l’intera area e questo di-mostra più di ogni cosa – conclude il sindaco – che abbia-mo ritenuto utile, in una prima fase, ascoltare le istanze dei residenti e successiva-mente, tra-durre le pa-role in fatti concreti».

«Riqualificheremo spazi, verde e strutture»Il Comune ha già ottenuto un primo fi nanziamento pari ad oltre un milione di euro

Sarà recuperato lo spazio adiacente alla chiesa per una maggiore fruibilità

IL SINDACO:«Questo quartiere

farà un salto di qualitàin tutti i sensi»

FOCUS S. LORENZO L'AMMINISTRAZIONE RISPONDE

• UN VIGILE DEL FUOCO MENTRE SPEGNE UN INCENDIO RIGUARDANTE VECCHI MATERASSI IN CONTRADA TREDI-CINA. (FOTO: GIANNI CANNALIRE).

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Chi ha avuto modo di leggere, nel precedente numero de il Brindisino, le due lettere della Sovrintendenza

di Lecce inviate al Comune di Francavil-la Fontana, si è reso conto su come sono andate le cose in merito alle fosse grana-rie. Ma avrà anche letto come l’architetto Augusto Ressa descrive piazza Umberto

I: «Uno spazio già fortemente caratteriz-zato e storicizzato (Torre dell’Orologio del XVIII sec., edifici porticati con scultu-re barocche a coronamento dei terrazzi, fontana centrale)» (p. IV). Da qui la con-clusione: nessuna struttura deve rendere visibile “le fogge”, perché – è sempre l’architetto Ressa a scrivere – «alterereb-be gravemente la qualità, la percezione, la godibilità e la fruizione di una piazza pubblica di rilevante interesse storico, architettonico e urbanistico» (ibidem). Siamo in completo accordo.Saremmo però grati allo stesso architetto Ressa se, gentilmente, ci facesse sapere il suo parere sull’”ammodernamento” di piazza Umberto I. Visto il risultato, non riusciamo a capire in che modo la strut-tura che avrebbe reso visibile le “fogge” sarebbe stata una ferita al contesto urbano più di quanto è stato già abbondantemen-te fatto senza di essa. Così stando le cose, delle due l’una: o si ritorna indietro e si attua un decente recupero o si continua nell’”ammodernamento” abbattendo la fontana, i porticati e la Torre dell’Orolo-gio. L’ibrido di oggi è solo scandaloso. Al punto che ogni giorno aumenta il nu-mero degli “indignados”. Il Pd, la Sel e i Democratici per la Costituzione sono

arrivati persino a proporre una petizione popolare per salvare il salvabile di Piaz-za Umberto I. Il Pdl, che sinora è sempre stato zitto, ha subito risposto rigettando le critiche e dissentendo dall’iniziativa. Non vogliamo qui entrare nel merito della querelle tra maggioranza e opposizione. Ci limiteremo a fare solo due considera-zioni a margine.La prima: come mai il Pdl polemizza con le opposizioni, ma si guarda bene dal rispondere alle lamentele dei cittadini? Veramente, a quest’ultime non ha mai ri-sposto neanche lo stesso sindaco o la sua giunta (se si esclude l’assessore all’Urba-nistica e alla Cittadinanza attiva, Roberta Lopalco). Molto defilato o, se si vuole, sostanzialmente assente persino l’asses-sore ai Lavori pubblici. Sinora, a veder-sela con i cittadini arrabbiati, sono stati soltanto i tecnici (non tutti, per la verità) che hanno progettato e diretto i lavori. A noi, questa delega ufficiosa della politica ai tecnici, appare incomprensibile. Come incomprensibile appare anche il fatto che i tecnici accettino un ruolo, a loro del tut-to estraneo, di supplenza della politica. A qualcuno è nato addirittura il dubbio che questo ruolo, inspiegabilmente auto-lesionistico, non sia stato scelto in piena

autonomia ma suggerito. A noi non piace la dietrologia: il dubbio lo riferiamo solo come dato di cronaca.La seconda: convince poco la petizione lanciata dai partiti di minoranza. Perché? Intanto, come ha ben ricordato Sergio Tatarano, la petizione (ma anche il refe-rendum) senza il regolamento applicativo non serve a niente: nessuna amministra-zione si sentirebbe obbligata a tener con-to della volontà dei cittadini, figuriamoci quella del centro-destra francavillese. E poi, a che cosa servirebbe adesso, cioè a buoi ormai scappati dalla stalla? Andava fatta quattro anni fa, quando è stato pre-sentato il progetto per la riqualificazione urbana. L’esistenza di quel progetto po-tevano ignorarlo i semplici cittadini, non chi siede in Consiglio comunale. Duole dirlo, cari amici del centro-sinistra, ma cavalcare ora la protesta si rischia l’ac-cusa di colpevole ritardo se non proprio di demagogia. Meglio tardi che mai, si potrebbe obiettare. Conveniamo. Ma oc-corre, per essere più credibili, almeno un “mea culpa” pubblico. Certo, sempre me-glio del silenzio assoluto dei consiglieri di maggioranza. In loro, la subalternità al capo è più forte dell’amore verso la città natia.

Perché non abbattiamo anche la Torre dell’Orologio, i porticati e la fontana?

Piazza Umberto I:il foggiaro no, l’ammodernamento sì

di Pietro Filomeno

• UNA VISTA "INGABBIATA" DELLA TORRE DELL'OROLOGIO. IN ALTO, IL GIORNALISTA ED OPINIONISTA, PROF. PIETRO FILOMENO.

Il Pd, la Sel e i Democratici per la Costituzione preparano una petizione per salvare il salvabile,ma a che serve senza regolamento applicativo e a buoi ormai scappati dalla stalla?

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Degli uomini son vari gli appetiti. Piazza Umberto I? La stessa cosa.

Ed è così che l’andazzo di una piazza “stravolta” da così tanto tempo e con i lavori tutt’ora in corso di completamento di-viene l’oggetto del sondaggio, una nostra mini-inchiesta. La situazione sembra infatti non piacere proprio per niente a di-versi cittadini ed in particolare c’è malcontento anche tra molti di coloro che per lavoro da un lato o per diletto dall’altro sono soliti transitare e frequentare “l’ombelico” di Francavilla: piazza Umberto I.Abbiamo allora anche cercato di saperlo non solo dagli eser-centi della piazza (da quelli, al-meno, che hanno accettato l’in-tervista), ma anche da semplici cittadini ed avventori della stes-sa piazza Umberto I. I commer-cianti in particolare: molti di loro, gran parte, non intendono rilasciare dichiarazioni. E ce lo hanno detto più volte, anche in un recente passato. Peccato, ci avrebbe fatto piacere conoscere i pareri di molti di loro, anche e soprattutto in questo caso. Ma tant'è, dice qualcuno.Ed è così che si scopre... l’ac-qua calda: la cosa (chi è scon-tento della piazza, cioè, ndr) va a cozzare contro il popolo della movida che invece sicuramente vorrebbe tutta per sè la piazza. Ma sentiamo anzitutto “le pri-me” reazioni.«Va bene la ristrutturazione della piazza che è una buon cosa - dice Domenico Distan-te - anche se spero che i lavori terminino il prima possibile. Ma la cosa che proprio non mi va giù è vedere tutti quei tavolini dei bar là fuori ad “addobbare” - anzi a farla da padrona - la pubblica piazza. E la cosa sinceramente non mi

sta bene affatto. Camminare, per chi vuole farlo liberamente, in piazza è quasi divenuto im-possibile. Specie in alcuni punti specifici della stessa piazza. I cittadini non sono più “liberi” di usufruire della piazza pub-blica. A meno che non si diventi un fan della movida. Cosa che questa a molti non interessa af-fatto. O forse non hanno i soldi e la volontà di starsene seduti a fare niente per tanto tempo! O forse l’amministrazione comu-

nale vuole che molti cittadini emigrino verso altre piazze o in campagna per ragionare tran-quillamente con gli amici o per parlare dei problemi che atta-nagliano la vita vera della gen-te? Qui si rischia di perdersi in chiacchiere e sperpero di soldi, con la movida. Certo ognuno è libero di farlo ma poi non ci la-mentiamo della crisi. Per la cui cosa, ci siamo chiesti chi è che paga? Mi piacerebbe infatti sa-pere quanto spendono tutti quei giovani seduti lì per tante ore ai tavolini... a fare cosa? E chi è che paga loro tutti quei soldi se c’è crisi, e si dice che lavoro non ve ne sia...? In conclusione, spero solo che l’amministrazio-ne comunale riduca drastica-mente da un lato l’area desti-nata alla concessione del suolo pubblico e che le nuove misure le faccia rispettare con periodi-ci e severi controlli “random”,

pesantemente sanzionatori in caso di inosservanza».

Gli fa subito eco Adolfo Mar-morino. «Per quanto riguarda i lavori in piazza sinceramente non so quando finiranno. Pur-troppo è un degrado. Oltre a ciò, aggiungiamo il “degrado” - dal mio punto di vista – dei tanti – troppi – tavolini che si affacciano in piazza. Mi auguro che in futuro l’amministrazione possa garantire a tutti di usu-fruire della piazza e dunque che sia attuata una migliore e più “salubre” mappatura delle aree destinate all’occupazione del suolo pubblico per tavolini ed altro». «Ciò di cui mi lamento – ci spiega Oronzo Urso – è sem-plicemente quella della lun-gaggine dei lavori in piazza ed è pertanto che lancio un appello. Anzi due. Di finire quanto prima i lavori in piazza e di allestire i bagni pubblici in piazza».

Più incisivo, sotto certi aspetti è invece il sig. Pietro Schiavone il quale in maniera secca dice che «i lavori in piazza Umber-to I fanno letteralmente schifo. Basti pensare - egli spiega - che ci vuole una "barca" per poter-la attraversare quando piove. Altra cosa che non va sono i tanti tavolini dei bar dei com-mercianti che credo qui hanno il monopolio. Cosa questa che non dovrebbe accadere. Vo-gliamo parlare poi delle nuove panchine? Solo soldi sprecati secondo me. Mi appello all’am-ministrazione affinché possa ridurre - e di parecchio - i me-tri quadrati a disposizione dei bar per restituire così la piazza alla collettività intera. Andreb-be altresì rivista la mappatura anche delle strade per la cir-colazione viaria e veicolare sia in zona centrale che in quella limitrofa. Molti i disagi da quando hanno chiuso la piazza. Per molti si stratta di essere diventati cittadini di “serie B”, soprattutto quando si tratta di transitare con l’auto nei giorni festivi».Per Antonio Perrucci «è questa estate che la piazza ha dato una brutta immagine di sè. Soprat-tutto se pensiamo ai tanti fore-stieri che l’hanno visitata». E poi in merito all’occupazione con i tavolini del suolo pubbli-co lo stesso Antonio Perrucci, multato di recente dai vigili, si augura che «si possa rendere

più vivibile la piazza, attribuen-do delle misure e far in modo che tali misure non vengano su-perate. Ben venga in tal senso che l’amministrazione ritorni sui suoi passi e ridefinisca la mappa delle aree da destina-re ad occupazione del suolo pubblico affinché tutti possano usufruire della pubblica piazza liberamente senza che alcuno si espanda o si appropri degli spazi, anche, degli altri».«Per quanto mi riguarda, cir-ca i lavori in piazza - dice poi Giuseppe Leone, per sua stessa ammissione fautore e promo-tore della movida di piazza Umberto I a Francavilla - non ci vedo molti disagi se non per

il fatto di avere avuto un pò di polvere e quant’altro. Sono purtroppo lavori da farsi... se poi mi fate la domanda circa l’aspetto estetico dei lavori vi rispondo che a me personal-mente la piazza per così come sta venendo fuori non piace affatto. Anche se i lavori non sono ancora terminati. Ma, come si dice in questi casi, il buongiorno si vede dal matti-no. La piazza, poi, non mi pia-ce così com’è anche perché ci vedrei anche un riordino, una rivisitazione della mappatura delle aree di occupazione del suolo pubblico». In sostanza secondo molti, l’amministrazione dovrebbe

cercare di mettere “concilia-zione” tra chi è a favore della movida e chi invece è a favore della piazza libera dai tavolini. Un referendum? Magari, per-ché no, come sostiene qualcun altro. In ogni caso rivedere la mappatura - al ribasso - dei metri quadrati a disposizione del suolo pubblico forse sareb-be già un passo di democrazia in favore di chi vorrebbe riap-propriarsi della piazza per così com’era (aspetti sociali gene-rali e non solo di una parte della popolazione, ndr) prima dell’avvento della movida.Una chiosa finale: dalle intervi-ste emerge chiaro che nessuno ce l’ha con i commercianti in quanto tali che devono poter fare il loro mestiere. Semmai la cosa va rivisitata nell’ottica dell’amministrazione comunale che - come ribadito - dovrebbe rivedere la mappa della conces-sioni e ridurre quel tanto che basta per salvare capra e cavo-li. I “vari appetiti” del genere umano, per l’appunto.

Piazza "occupata": «riordiniamo gli spazi»La gente, a proposito delle nuove panchine, dice che sono soldi sprecati

Tra gli intervistati c'è anche chi si lamenta del fatto che non si può più camminareliberamente in piazza; per non parlare poi dei lavori che non convincono affatto

• DOMENICO DISTANTE.

• ADOLFO MARMORINO.

• ORONZO URSO.• ANTONIO PERRUCCI.• PIETRO SCHIAVONE.

• ECCO LE TANTO CONTESTATE PANCHINE, TUTT'ORA IN FASE DI COMPLETAMENTO.

• LA FONTANA "INGABBIATA" E VISTA TRA LE MAGLIE DEL RECINTO DEL CANTIERE.

di Giovanni di Noi

Fotoservizio: Giovanni di Noi

• GIUSEPPE LEONE.

Il Pdl ha respinto le accuse mosse dal Partito Democratico in merito ai lavori di riqualificazione del centro storico. «Il PD – attacca il coordinatore cittadino Michele Iaia - farebbe meglio a spendere le energie nei luoghi del confronto e nei momenti del contraddittorio. Posti e tempi in cui di registra la paurosa latitanza di coloro che, in deficit di argomenti, diven-tano campioni di soliloquio».Sulla crociata che il partito d’opposizione intende portare avanti con una petizione in cui si accuserebbe la maggioranza di ave-re stravolto la piazza ed il centro storico, l’esponente del Pdl, difende così l’operato dell’amministrazione. «Penso che il PD non si stia rendendo conto di come l’am-ministrazione comunale abbia decisamen-te puntato sulla riscoperta del centro sto-rico attraverso una serie di interventi che, in parte, sono stati già avviati, mentre si attende di concertare con la popolazione una mirata azione di riqualificazione e di rigenerazione nell’ottica di una politica

partecipata. Mi rendo conto che le inizia-tive possano creare dei fisiologici disagi alla comunità, perché nessun processo in-novativo è puramente indolore».Per la verità lo stesso Michele Iaia qual-che perplessità sui lavori di rifacimento di piazza Umberto I e sulle diverse variazioni progettuali le ha manifestate a chi di dove-re. Il coordinatore cittadino, però, rassicu-ra: «Il Pdl intende fermamente restituire ai cittadini angoli e scorci meravigliosi, dopo essere stati per anni nel buio più profondo». Al Pd che ha denunciato l’oc-cupazione selvaggia con tavolini e sedie di gran parte della piazza, così ha risposto Michele Iaia: «La vivibilità della piazza è già da tempo argomento delle Commissio-ni Sviluppo Economico ed Urbanistica. Si sta studiano la soluzione più efficace che possa garantire il lavoro per gli operatori che svolgono la loro attività nella piazza e nel centro storico e la fruibilità degli spazi da parte dei cittadini».

(G. C.)

LA DIFESA DEL PDL

FRANCAVILLA/PIAZZA UMBERTO I: UMORI & MALUMORI PETIZIONI & MOZIONI

I lavori di riqualificazione del centro storico, ed in partico-lar modo quelli che stanno

interessando Piazza Umberto I, hanno forse avuto un solo “meri-to”: ricompattare le opposizioni. Su questo argomento sembrano parlare tutte per voce sola. Pd e Sel, divisi su molte cose, sono mobilitati insieme. Ed insieme esprimono critiche molto negati-ve. «Di fronte allo scempio che si sta perpetrando siamo indi-

gnati. Come indignati sono la maggior parte dei nostri concit-tadini» ha spiegato il segretario del Pd Marcello Cafueri». Per il quale salvare quel che resta del centro storico diventa a questo punto una battaglia di civiltà. «Una battaglia di civiltà - sem-pre Cafueri - che ponga rimedio allo sfascio finora osservato e per restituire quanto possibile, dignità a questo pezzo di città - il centro cittadino - che di certo ha

avuto in passato una rilevante importanza economica, sociale, religiosa e culturale, che meri-terebbe di avere ancora oggi». Allo scopo il Pd, supportato da Sel ha dato vita ad una petizio-ne che ha come intento quello di modificare, seppure soltanto parzialmente, l’attuale stato del-la piazza. Pochi punti facilmente realizzabili a ripartire dalla rimo-zione delle famigerate panchine in cemento armato. Il Pd chiede anche di riportare i portici (le cosiddette suppenne) alla loro funzione originaria, come spazio protetto e punto di ritrovo degli anziani della città e di regola-mentare l’uso del suolo pubblico della piazza, limitandone l’attua-le “abuso” da parte dei bar e dei loro tavolini.

«In relazione ai lavori di rifa-cimento dell’arredo urbano di piazza Umberto I – tuona Maria Passaro, coordinatrice cittadi-na di Sel - non si può rimanere inerme. Siamo di fronte ad uno scempio architettonico che sta depauperando la nostra città. Un “ammodernamento”, che nulla ha a che vedere con la rivalutazione del patrimonio storico e culturale della piazza, che compromette in maniera de-vastante la memoria storica e l’ identità di una cittadina, che per anni e anni, ha visto ruota-re tutta la sua storia attor-no ad un luogo circolare ed una fontana centrale, oggi stravolte nella posi-zione e nella struttura ar-chitettonica ed estetica».

L’avvocato Luigi Ga-liano, consigliere comunale indipen-

dente boccia i lavori di riqualificazione del centro storico e della piazza. «I lavori stanno imbrutten-do il centro storico, sono di pessimo gusto e, ancor peggio, non sono fatti a regola d’arte. Si, perché qui non c’entra la diffe-renza tra architettura in-novativa e conservativa: qui stiamo assistendo ad un vero e proprio sfregio

architettonico della nostra città», parole pesanti quel-le messe nero su bianco dall’esponente politico. Con questa mozione in pra-tica Galiano intende smuo-vere il sindaco e l’intera amministrazione comunale «affinchè si interrompa lo scempio in atto e si rive-dano nella loro interezza questi importanti interven-ti che stanno maltrattan-do il centro storico» e nel contempo punta l’indice contro i direttori dei lavori rei, a suo dire, di non aver vigilato abbastanza.Il consigliere comunale in-dica alcune opere alquanto discutibili già terminati: «Sono stati sostituiti i ba-solati dei marciapiedi di corso Umberto senza che ve ne fosse alcun bisogno, con pietre sicuramente di peggiore qualità. Ma, se in quel caso il danno è stato “solamente” di buon sen-so ed economico, nel caso

del Monumento ai Caduti, di piazza Giovanni XXIII e di piazza Umberto I, il danno è soprattutto esteti-co. Il Monumento ai Cadu-ti è un esempio plastico di quello che si suole definire scempio architettonico con una illuminazione da codi-ce penale. I led psichedelici ed inter-mittenti (rossi-verdi-viola)

che si vedono per ter-ra rappresentano un oltraggio al buon gu-sto. A tutto questo, va aggiunta la scomodi-tà e disarmonia delle panchine, nonché la freddura delle aiuo-le stracolme di terra che, alle prime piog-ge, hanno solamente sporcato il piazzale».

I lavori in piazza ricompattano il centro sinistra.«É una battaglia di civiltà», dicono

Anche Galiano bocciagli interventi nel centro storico

• IL TAVOLO DEI RELATORI ALLA CONFERENZA STAMPA.

Piazza Monumento, una pista da ballo

Al coordinatore cittadi-no del Partito Democrati-co Marcello Cafueri ed al consigliere comunale Luigi Galiano non piace affatto la trasformazione di piaz-za Vittorio Emanuele dove è collocato il Monumento

ai Caduti. «Assomiglia ad una pista da ballo con tutte quelle luci psichedeliche. È un’offesa alla memoria di quanti si sono sacrificati in nome della Patria», è il giu-dizio espresso dai due espo-nenti politici.

Proprio in piazza Monu-mento il Comune ha pro-mosso alcune iniziative mu-sicali: dal karaoke al ballo acrobatico. Era proprio ne-cessario localizzare questi eventi particolari in questo posto?

• LE LUCI COLORATE IN PIAZZA MONUMENTO.

• L'AVV. LUIGI GALIANO.

• LA PIAZZA IN "LAVORAZIONE" VISTA DALL'ALTO.

di Maria Angelotti

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S. MICHELE SALENTINODal Nostro Inviato Giovanni di Noi

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Prosegue il nostro viaggio affasci-nante alla scoperta e riscoperta delle realtà locali in grado, anche,

di rappresentare il motore di San Mi-chele Salentino. Un motore vero, fatto di gente sana e che lavora in una terra sana. Andando per vicoli e le caratteristi-che “strettole” che anche a San Michele Salentino è possibile percorrere ci siamo imbattuti in un gruppo di sodali, appar-tenenti al’Associazione di Promozione Sociale TrulloSociale.Net, associazione che seppur piccola (nel corso del 2011 conta dieci iscritti), ma che in effetti ha molti più simpatizzanti. Tra questi anche molti pensionati e giovani disoc-cupati, agricoltori e dottori, insegnanti e studenti, operai ed artisti, accomunati dall’amore per la terra e dalla passione per la cittadinanza attiva.Ed è così che dopo alcuni convenevoli di rito abbiamo pertanto chiesto ed ottenuto una intervista attraverso la quale è sta-to possibile mettere a nudo non solo le peculiarità tipiche di questa giovane as-sociazione ma anche le numerose poten-zialità in essa insite. Abbiamo così de-ciso di aprire i microfoni e di incontrare Antonella Pungente, una delle donne del gruppo: la giovane presidente dell’as-sociazione, che molto cordialmente si è lasciata intervistare.«L’Associazione di Promozione Sociale TrulloSociale.Net - ci spiega preliminar-mente il presidente, Antonella Pungente - costituita nel novembre 2009, è regolar-

mente registrata nel Registro Regionale delle Associazioni di Promozione Socia-le. Inoltre, aderisce all’ALPA (associa-zione lavoratori e produttori agricoli), alla Rete Nazionale delle Fattorie Socia-li, al Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale ed alla R@P (rete nazionale per l’autorganizzazione popolare)».Presidente, come siete arrivati a dare questo nome all’associazione?L’A. P. S. TRULLOSOCIALE.NET, nasce a seguito dell’aggiudicazione del Bando regionale “Principi Attivi_Gio-vani Idee per una Puglia Migliore”, promosso dalla Regione Puglia _Asses-sorato alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva.Ci piace dare una lettura innovativa alle tradizioni rurali locali ed alla loro nar-razione. Nei racconti di vita dei nostri avi ci sembra di scorgere una dimen-sione reticolare dell’esistenza, appunto da trullo a trullo, fatta di fitte relazioni legate dalla/alla terra ed alla socialità. Da questa visione, quasi onirica, nasce la suggestione del TrulloSociale. A questa, si aggiunga il .Net, la nostra comune pas-sione per il web.Quali sono gli obiettivi che l’associa-zione si propone di raggiungere?L’Associazione, nella realizzazione dell’iniziativa progettuale svoltasi nel 2010, ha svolto anche attività informati-va sulle iniziative della Regione in merito al Programma Bollenti Spiriti e sul per-corso partecipativo relativo al Piano So-

ciale di Zona dell’Ambito n°3 dell’ASL/BR. A tal fine l’Associazione si è dotata di una strutturazione ed organizzazione interna funzionale ed adeguata a forni-re servizi di assistenza, orientamento, formazione, ed attivazione di percorsi di crescita e sviluppo della cittadinanza attiva attraverso l’impiego di personale qualificato e l’apertura di uno sportello/punto informativo attrezzato con l’atti-vazione di n°2 percorsi di tirocini forma-tivi. Ciò ha permesso all’Associazione di sviluppare i propri servizi e di attivare una rete orizzontale con il Terzo Settore locale nonché l’adesione a reti verticali quali la Rete Nazionale delle Fattorie Sociali, l’A.L.P.A. ed il Forum Nazio-nale dell’Agricoltura Sociale. Inoltre, i soci fondatori, e gli attuali associati del 2011, provengono da altre esperien-ze associative attive nel campo della promozione dei diritti e dell’inclusione sociale. In particolare, si segnalano le esperienze di co-progettazione e ge-stione di Progetti avviati con l’Agenzia Europea Gioventù nel campo dei diritti umani e della cittadinanza europea, con-tro il razzismo e per l’inclusione sociale, per l’integrazione contro il disagio gio-vanile (i materiali sono consultabili sul sito www.paismundo.org).

LA BIOFATTORIASOCIALE:ECCO COSA É

La "N. O. V. A. BioFattoriaSociale", gestita dalla Associazione di Promozio-

ne Sociale “TRULLOSOCIALE.NET”, svolge l’attività produttiva in modo bio-logico e reticolare, integrato e sinergico, con l’offerta di servizi innovativi per l’in-clusione sociale e la cittadinanza attiva (culturali, educativi, formativi e occupa-zionali) a vantaggio di soggetti deboli (diversamente abili, tossicodipendenti, detenuti, anziani, minori ecc.), in col-laborazione con le istituzioni pubbli-che e con il mondo del terzo settore. L’agricoltura so-ciale valorizza le risorse locali carat-terizzandosi per la presa in carico dei bisogni sociali di un territorio, rige-nerando stili di vita rurale e solidali. L’Associazione, in-tegrata nel sistema territoriale dei ser-vizi alla persona, promuove buone pratiche di inclu-sione sociale, citta-dinanza attiva e di sviluppo sostenibi-le. Consapevoli che l’agricoltura rap-presenta una risor-

sa sociale significativa per rivitalizzare i valori basilari della comunità: l’acco-glienza, il dono, la reciprocità. La Fat-toria Sociale come un percorso di par-tecipazione di più attori per individuare bisogni e risorse e condividere obiettivi,

• UNA RIUNIONE DEI SOCI: AL CENTRO, IL PRESIDENTE.

coinvolgendo persone svantaggiate, agricoltori e imprenditori, la rete locale dei servizi sociali, l’Università e la Co-munità. Reinventare nessi tra protezione sociale e sviluppo, strumenti innovativi di riorganizzazione del welfare locale, sperimentando il circolo virtuoso tra inclusione sociale e cittadinanza attiva, maggiori e più efficaci servizi alle perso-ne, buona occupazione e sviluppo soste-nibile. L’Agricoltura Sociale è la nostra idea di sviluppo, per poter ricostruire e creare nuove relazioni e connessioni tra comunità umane, cicli biologici e beni comuni. Per un nuovo contratto sociale coniugato sulla interculturalità, l’econo-mia sociale e solidale, i diritti umani e della natura, che affermi il primato della sostenibilità sociale ed ambientale sulla logica del profitto. Perché sia quando si promuove l’inserimento lavorativo di una persona svantaggiata in un’azienda agricola, sia quando si organizza un ser-vizio sociale mediante l’attività agrico-la, si attua sempre un’azione di sviluppo.

Dando un senso alle capacità di un in-dividuo, rivitalizzando modalità di pro-duzione più inclusive e più rispettose dei cicli naturali e della biodiversità. Per-ché il prenderci cura di un orto genera cambiamenti, riapre alla possibilità di prenderci cura di noi stessi e degli altri. Presidente, cosa pensa manchi in par-ticolare a San Michele Salentino?San Michele è un bel paese, ci vivo da circa 8 anni, mi sono sentita da subito come a casa, la gente è affabile e gentile, ma come paese penso che abbia un pro-blema: poca stima e fiducia in sé stesso e nelle proprie possibilità. Ma su questo, con tutte le persone di buona volontà, stiamo lavorando. Intanto, per questo autunno/inverno, è pronto il cartellone delle iniziative “Buone Pratiche in Cam-po”: “IL GIARDINO DEGLI ULIVI”: storie, narrazioni e saperi nella cura, raccolta e trasformazione delle olive della tradizione sanmichelana, l’Ade-sione alla Campagna Internazionale 11/11/2011 FLASHMOB: GUERRILLA

GARDENING, e L’ORTO SOCIA-LE SINERGICO storie, narrazioni, saperi e sapori mediterranei nella cura dell’orto della tradizione san-michelana.Da chi è composto il Consiglio di-rettivo? Il Consiglio Direttivo attualmente è composto dai Soci Fondatori, ma, nel 2012, verrà articolato in manie-ra più funzionale al raggiungimento degli obiettivi dell’Associazione. É l’Assemblea dei Soci, comunque, il momento più divertente e proficuo, circa l’ultimo giovedì di ogni mese. Non mancate.Qual è la sede della vostra associa-zione?La sede operativa dell’Associazione è in Contrada ArchiVecchi 45, una traversa sulla SP 47 a pochi km dal paese, dove realizziamo i laboratori, le attività e le iniziative dell’asso-ciazione. In paese invece abbiamo uno sportello informativo nei pressi

della piazza, in via Regina Elena 42, al cui interno c’è una vetrina con le nostre auto-produzioni e l’angolo del baratto. Inoltre, dall’inizio del prossimo anno, si attiveranno presso lo sportello il Nodo per l’Animazione del Piano del Lavoro ed il Nodo locale della rete pugliese per prevenire e contrastare tutte le Discri-minazioni, in accordo con la Regione Puglia ed il Ministero delle Pari Oppor-tunità. Come è possibile contattarvi?Potete affacciarvi allo sportello, ve-nire a trovarci sul campo, oppure: Tel. 3393126969, Mail: [email protected], Blog: acslauriedd.ilcannocchiale.it; SitoWeb: www.pai-smundo.org, PaginaWeb: www.trullo-sociale.scambiatutto.org, Pagina Fb: a.p.s.trullosociale.net_R@P

• NELLA FOTO, LA SEDE OPERATIVA. A SEGUIRE UNA IMMAGINE DI REPERTORIO, TRATTA DALL'ALBUM DELL'ASSOCIAZIONE, DELLA FESTA DEI LETTORI.

Il "TrulloSociale", per nuovi stili di vitaGENTE VERA DI UNA CITTÁ CHE PULSA E LAVORA!

Si chiama Antonella Pungente, vive e lavora a San Michele da diver-si anni anche se è ori-ginaria di Torre Santa Susanna. É Assistente

Sociale e lavora in una Comunità Riabilitativa Psichiatrica. É madre di un bel bimbo di tre anni e convive felicemente con il suo compagno.

IL PRESIDENTEECCO CHI ÉANTONELLAPUNGENTE

Si chiama Angelo Epifani, svolge la professione di Sociologo-precario, come tiene a specificare per la crona-ca. É sposato ed ha due bambine. Di lui ci ha subito colpito la vèrve che

ha manifestato nel parlarci del suo paese e di come vorrebbe invece mi-gliorasse in futuro.«Ho deciso di entrare a far parte di questa associazione - ci spiega An-gelo Epifani - perché ne condivido i valori, le pratiche e la visione: cioè, trasformare il nostro paese in un Pa-ese Giardino, un Comune Virtuoso, una Oasi del Biologico, un Nuovo Municipio: partecipato, conviviale e solidale».Cosa si aspetta da questa associa-zione?Come dice un mio amico catalano, “Volem La Luna” ….

PARLA ANGELO EPIFANI, UNO DEI SOCI«LA MIA IDEA? FAR DIVENIRE SAN MICHELE

UN COMUNE VIRTUOSO!

• IL NUOVO SOCIO ANGELO EPIFANI.

• UNA IMMAGINA DELLA PIAZZA CENTRALE DI SAN MICHELE SALENTINO.

L'associazione propone diversi laboratori ed attività a vantaggio anche dei soggetti deboli

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S. MICHELE SALENTINODal Nostro Inviato Giovanni di Noi

Fotoservizio: Giovanni di Noi

Da nove anni, ormai, cura le anime del paese: saldamente legato ai valori positivi della vita ed ai principi del

buon vivere sano. Cosa questa che cerca con ostinazione (e senza arrendersi mai) di trasmettere facendo radicare soprattutto nei bambini, nei giovani e giovanissimi di San Michele Salentino. Lui è don Tony Falcone (parroco rigorosamente con la “Y” come ci tiene a specificare, ndr) a capo della parroc-chia di San Michele Arcangelo, ubicata nel cuore pulsante della cittadina.Un vero e proprio punto di riferimento lo-cale, per i fedeli - e non - in un paese (San Michele Salentino) di per sè, per tanti ovvii motivi, già un’isola felice nel contesto più generale della società post-moderna.Questi sono solo alcuni dei commenti che abbiamo raccolti “in incognito” tra le confi-denze di alcuni dei fedeli in parrocchia e che

così ci hanno voluto parlare di questa realtà.Proveniente dalla vicina San Vito dei Nor-manni, a don Tony Falcone il felice prima-to di aver dato vita all’oratorio giovanile inaugurato solo qualche anno fa e vero fiore all’occhiello per tutta la comunità sanmiche-lana. Già, l’oratorio: mèta, soprattutto, ogni anno del “transito” di centinaia di bambini e giovani che qui hanno la possibilità (che non è poco) di dare libero sfogo e spazio alla loro crescita sana secondo un rigido percorso che lentamente don Tony ed il suo staff di stretti collaboratori sta cercando di ben radicare nel tessuto sociale, motivando soprattutto i fan-ciulli e le fanciulle del luogo.Tanto per avere solo un’idea di base, per “misurare la pressione” di don Tony Fal-cone, basta partire da un dato certo: qui alla parrocchia di San Michele Arcangelo sono iscritti 400 e più tra bambini e ragazzi che

intendono frequentare e portare avanti con entusiasmo i percorsi di vita “vera” utili a divenire giovani ed adulti del futuro, carichi di valori e punti saldi di riferimento grazie ai quali cercare di rendere migliore questa nostra società. E così tra feste, animazioni liturgiche, ca-techismo, recite, e tanto altro ancora vengono inseriti anche momenti carichi di studio inten-so, senza però mai appesantire i ragazzi e senza che l’insegna-mento appaia una lezione no-iosa dalla quale scappare via il prima possibile.Pare infatti che - nelle more - potrebbero andare anche ad inserirsi ulteriori percorsi spe-cifici in favore dei ragazzi. Non ultimo sarebbe nei progetti futu-ri di don Tony Falcone e del suo staff di stretti collaboratori an-che la possibile creazione di un giornalino parrocchiale con il quale tutti i ragazzi e gli anima-tori insieme agli adulti potranno cimentarsi; oltre a specifici mini corsi base di grafica e di foto-grafia.Siamo andati pertanto a cono-scere don Tony Falcone: l’au-tore di questi successi, persona davvero stimata e bene in vista da tutti in città anche per il suo modo posato di ragionare e di vedere le cose della vita. Noi lo abbiamo così simpatica-mente sottoposto ad una inter-vista a 360° alla quale lo stesso don Tony Falcone non si è sot-tratto minimamente.Don Tony Falcone, nello scor-so numero abbiamo trattato un inchiesta partendo dal divieto posto con una Ordi-nanza dall’amministrazione comunale di vendita ai mi-nori di 16 anni delle bevande alcoliche negli “esercizi” di somministrazione e su tutto il territorio comunale: cosa ne pensa dell’iniziativa?

Ritengo l’iniziativa di vietare la sommini-strazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni non solo giusta ma fortemente significativa, ma dico anche che bisogna accompagnarla non solo con una campagna di informazione ma soprattutto con un serio cammino di prevenzione e di formazione

per portare i nostri ragazzi ad essere loro capaci di comprendere che non è la bevuta che ti sballa, o la fumata che ti fa grande e ti rende importante, ma piuttosto la capaci-tà di assumere degli impegni, la fedeltà agli stessi, praticamente l’essere responsabili nel quotidiano.

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S. MICHELE SALENTINODal Nostro Inviato Giovanni di Noi

Fotoservizio: Giovanni di Noi

Alla luce di tanto, se la sente di tracciare un profilo dei giovanissimi e dei giovani del posto?I giovanissimi di oggi indubbiamente sono esposti a una serie di sollecitazioni non sem-pre, anzi quasi mai positive, basta guardare cosa propinano gli organi di informazione (tv, internet ecc) per rendersi conto della deriva culturale, morale e sociale a cui è ar-rivata la cosiddetta “cultura” odierna. Oc-corre a noi adulti filtrare le informazioni per evitare che i nostri giovani crescano aven-do come modelli solo i “divi”(sic) dei Talk show trash (vedasi grande fratello, uomini e donne, l’isola dei famosi e pattume di questo tipo). E’ necessario che si offrano ai giova-ni altri modelli, di vita, dobbiamo tornare al gusto dell’Educare, offrendo dei modelli concreti e veri di vita vissuta, che testimoni-no i grandi valori quali: la fedeltà, la voglia di arrivare la responsabilità. Occorre con-trapporre alla cultura dell’apparire sempre e a tutti i costi, la cultura dell’”Essere”. I ragazzi del nostro piccolo paese, hanno ancora dei valori di riferimento sani e im-portati provenienti dalla nostra tradizione culturale che caratterizzano la vita dell’in-tera collettività, quali la famiglia, il lavoro,

il sano uso del denaro, ma non mancano le avvisaglie della profonda crisi globale, ecco perché è oggi urgente, contrapporre alla cultura di morte che offre il mondo, l’amo-re per la “Vita buona del Vangelo”, in una parola come dicono i nostri Vescovi, inner-viamo i valori ancora sani provenienti dalla nostra tradizione contadina di “Vita buona e nuova del Vangelo” e così saremo tran-quilli di aver offerto ai giovani degli ottimi punti di riferimento.Crede che in tutto ciò siano importanti le azioni incisive delle agenzie educative oltre alla famiglia, che devono poter in-tervenire come in effetti certamente inter-vengono?La sinergia delle agenzie educative in que-sto non facile, ma certo entusiasmante com-pito, è necessaria, non si può pensare di coltivare ognuno il proprio orticello, questo sarebbe limitato e anche fuorviante. Solo l’intesa comune garantisce la maturazione globale del soggetto. Purtroppo oggi assi-stiamo quasi a una resa delle varie agenzie educative. La Scuola per esempio con tutta una serie di leggi che invece di garantire e favorire l’insegnamento, limitano e minano il servizio degli insegnanti facendogli perde-

re quella autorevolezza che invece, specie con i più piccoli è necessaria, proprio per aiutare l’educando a comprendere il giusto equilibrio tra diritti e doveri. La famiglia che sembra abbia rinnegato la sua naturale vocazione di scuola di vita, lasciando che lo spazio – tempo dei figli, piuttosto che vissuto nelle mura domestiche in un salutare con-fronto generazionale, sia invece delegato al altri che propinano una serie di attività inopportuna e fuorviante: sport, danza, mu-sica ecc, tutte cose buone per carità! Ma nel giusto ordine, e nella giusta misura. Prima la formazione intellettuale che è la base del-la formazione di una persona, di coloro che domani saranno i cittadini. La famiglia non può delegare a nessuno il suo diritto nativo e fondativo alla EDUCAZIONE e tutte le altre agenzie educative che ad essa si affianca-no non possono assolutamente prenderne il posto. Ma ahimè oggi si assiste allo sfacelo della famiglia per tanto motivi che non sto qui ad elencare, dico solo che se ci fosse un po’ più di fede in Dio e nella Sua amorevole Provvidenza tante difficoltà in cui versano le famiglie di oggi non ci sarebbero o potreb-bero essere tranquillamente superate. Ritiene la chiesa e la parrocchia, parte in-tegrante della giusta formazione dei gio-vani del posto?La Chiesa in tutto questo discorso ha cer-tamente un suo ruolo importante, essa è il luogo in cui si approfondisce la fede i cui fondamenti si ricevono in famiglia - se essa è cristiana - famiglia che come dice il Concilio è la “Chiesa domestica” il luogo primigenio della educazione cristiana. La chiesa (Parrocchia) affianca poi la famiglia nel processo di crescita e di maturazione dei bambini – ragazzi – giovani per giungere a formare i fedeli - uomini e donne - dalla fede adulta, capaci attraverso la pratica dei Sacramenti la Vita fraterna la dimensione ecclesiale, ma soprattutto la testimonianza autentica della carità, di essere nella società civile il sale della terra, la luce del mondo il lievito che fermenta la pasta, così come ci insegna Gesù nel Vangelo.

Don Tony Falcone, un saldo puntodi riferimento per adulti, giovani e bambini

Alla parrocchia “San Michele Arcangelo”

La nostra Parroc-chia - spiega don Tony - in questi ul-timi anni si è dotata di una importante struttura "l’Orato-rio Parrocchiale"; in esso oltre le attività ordinarie della vita parrocchiale (cate-chesi, incontri for-mativi, ecc.) auspico si possano fare tante altre esperienze, si possa in una parola “crescere”. Lo sforzo di tutta la Comunità deve esse-re quello di poter ga-rantire non tanto una struttura in cui fare tante cose, quanto un luogo in cui vivere,

crescere insieme, un ambiente certamente sano in cui si impa-ra la fede e la vita, una realtà in cui at-traverso un processo educativo, maturare una seria scelta di fede che indubbia-mente arricchisce la vita di una persona. La strada non è fa-cile da percorrere, specialmente quando bisogna creare una mentalità, ma sono sicuro che se tutti ci mettiamo il nostro impegno, ma soprat-tutto se tutti ci cre-diamo i risultati non tarderanno ad arri-vare.

MA ECCO COSA DON TONY INTENDE FAREE COME LA SUA PARROCCHIA INTENDE MUOVERSI

IL PUNTO!

• UNA IMMAGINE LIETA E SORRIDENTE DI DON TONY FALCONE NEL SUO UFFICIO PARROCCHIALE DOVE RICEVE I FEDELI.

• UNA VEDUTA ESTERNA PIUTTOSTO SUGGESTIVA E CARATTERISTICA DELLA PARROCCHIA DI S. MICHELE ARCANGELO.

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Se i francavillesi se lo sa-ranno meritato, Babbo Natale potrebbero recare

loro in dono per il prossimo Natale il castello restaurato. Impacchettato con un bel fioc-cone rosso come la più classi-ca strenna natalizia. Palazzo Imperiali dunque il regalo di Babbo Natale, sempre che i francavillesi siano ancora di-sposti a credere alle favole (ovviamente il riferimento è a quella di babbo Natale…). Scherzi e battute a parte, se è vero come è vero il che col-laudo è in dirittura d’arrivo ciò lascia intuire che, almeno in teoria, per l’inaugurazio-ne dovrebbe mancare poco. Salvo sorprese e imprevisti.

Imprevisti che, a Francavilla, sono sempre paradossalmente prevedibili e previsti. Ragion per cui, nonostante il collaudo in corso nessuno si sbilancia sulla data dell’inaugurazione. Neppure il sindaco Vincenzo della Corte. «Una data non c'è - dichiara infatti il primo cittadino - Dipende da quando sarà ultimato il collaudo. Ed il collaudo è una cosa lunga e laboriosa. Comunque se lo si dovesse concludere entro la fine di questo mese allora ben si potrebbe pensare ad una cerimonia d'inaugurazio-ne del castello a dicembre. Magari proprio sotto le feste natalizie». Nessuna data ufficiale, dun-

que per l’inaugurazione di palazzo Imperiali. Intanto per nell’attesa del grande evento, il fossato del castello è stato ripulito e risistemato. Soldi il Comune non ne aveva tanto che alcuni volenterosi citta-dini si erano pur fatti avanti per ripulire il giardino gratis. E gratis infatti lo si è ripuli-to. C’ha pensato, bontà sua, l'azienda agricola Andriulo. Tolte le erbacce che lo circon-davano, resta però senza solu-zione la questione sul destino e del fossato e degli alberi che circondano quella che fu la maestosa dimora dei principi Imperiali. C’è chi vorrebbe tutto intorno al castello un bel prato inglese. Per ora però

Nel sacco di Babbo Natale(forse) in regalo Palazzo Imperiali

Ricordo lo sfarzo celebrativo, le tante autorità, le scolaresche, i buoni propo-siti ed i tanti interventi sulla legalità in occasione dell’inaugurazione dell’ai-uola posta sul viale Lilla.L’aiuola che dovrebbe ricordare il sacrificio del maresciallo Dimitri, l’ aiuola che dovrebbe essere monito e ricordo è … seccata. Dopo la ceri-monia, come tante altre inaugurazio-

ni, non se ne è ricordato più nessuno. Tutto secco ed abbandonato; la legali-tà non è celebrata più non solo nella quotidianità ma nemmeno con un sec-chio d’acqua ogni tanto. Eppure erano state coinvolte le varie scuole dove si sprecano progetti e conferenze sulla legalità. Siamo proprio bizantini; alle cerimonie ci siamo tutti in prima fila e poi.. tutto secca.

Legalità… nemmenoannacquata

di Tani RomaLA SEGNALAZIONE!

di Maria Angelotti

Fotoservizio: Giovanni di Noi

nulla è dato sapere sulla sistema-zione futura del fossato, sulla que-stione relativa (in particolar modo quelli che nascondono alla visuale la maestosa balconata che si affac-cia sulla Posta Centrale) né sulla destinazione del castello. Si è det-to che sarà il contenitore culturale d’eccellenza della città. Più che al-tro dichiarazioni d’intenti, dacchè allo stato attuale pare non ci siano neppure le risorse per gli arredi del palazzo. Su Palazzo Imperiali si è effettua-to un restauro di tipo conservativo. Restauro che ha permesso di ri-portare alla luce gioielli di cui si ignorava persino l’esistenza. Oltre agli uffici di rappresentanza, al ga-binetto del sindaco ed alla sala per le riunioni del consiglio comunale, Palazzo Imperiali si dice accoglie-

rà una pinacoteca ed una mostra permanente dei reperti archeolo-gici ritrovati in agro di Francavil-la nel corso degli anni. I propositi dunque sono buoni. A voler vede-re il bicchiere mezzo pieno è già qualcosa. Ma tra il dire e il fare…

Il sindaco della Corte: «Una data non c'è.Tutto dipende da quando terminerà il collaudo»

• UNA VEDUTA ESTERNA E MAESTOSA DEL PALAZZO DEGLI IMPERIALI A FRANCAVILLA FONTANA.

• UNA IMMAGINE "DATATA" DEI LAVORI AL CASTELLO.

• FRANCAVILLA/ VIALE LILLA, ANGOLO VIA MONTESSORI: L'AIUOLA DELLA LEGALITÁ É QUI.

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FRANCAVILLA/ NOTIZIE IN PILLOLE

La Corte di Appello di Bari ha con-fermato la condanna pur riducen-do la pena a carico dell’attuale

comandante della polizia municipale di Francavilla Fontana Antonio Cito. Dai quattro anni di carcere richie-sti in primo grado la pena inflitta è di tre anni e tre mesi. Confermata l´interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, anche se la pena a suo carico è condonata entro i limiti di legge previsti, ovvero amnistiati per tre anni. Cito rimane al suo posto come capo dei vigili nella città degli Imperiali almeno fino a quando non

si esprimerà, su eventuale ricorso, la Cassazione. Fino a quando la sen-tenza non passerà in giudicato non ci sarà alcun provvedimento da par-te dell’amministrazione comunale a meno di ripensamenti.La Prima Sezione Penale della Corte di Appello di Bari ha emesso a fine ottobre la sentenza d'appello per i “concorsi truffa” della polizia muni-cipale di Andria, svoltisi tra il 2001 e il 2003. Per il collegio giudicante presieduto dalla dottoressa Maria Ia-covone, non ci fu alcuna associazione a delinquere.Sulla vicenda è intervenuto il Com-missario cittadino dell’UDC, Gian-

ni Capuano che ha così dichiarato: «Che la presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva sia un di-ritto assoluto è una questione incon-futabile, ma è altrettanto inconfuta-bile la necessità di etica pubblica da parte di chi è chiamato ad avere ruoli da espletare in nome e per conto della comunità».Secondo Capuano «la presa di po-sizione del sindaco della Corte, in merito alla conferma nel ruolo di di-rigente del Comandante Cito, è inop-portuna e impregnata di una forte meschinità politica e morale».«Pur operando nella legittimità dell’incarico ricevuto - ha precisato

l'esponente politico - Il comandante Cito dimostri senso di responsabili-tà adeguato al ruolo che è chiamato a ricoprire, cioè di tutore e rappre-sentante della legalità nella nostra comunità, e valuti egli stesso le deter-minazioni finali da intraprendere».Anche il Partito Democratico è inter-venuto sul caso del comandante ri-chiamando e sollecitando l'attenzione del Prefetto di Brindisi.

Sulla palazzina di via Luigi Raggio di Francavilla, (que-sto giornale ha ampiamente

parlato di questo caso) il giudice dell’udienza preliminare Valerio Fracassi, ad ottobre scorso, ha pro-sciolto dall’accusa di abuso di uffi-cio il geometra comunale Antonio Pontecorvo ed i fratelli Ugo, Lua-na, Rosaria e Antonia Selleri, primi proprietari delle abitazioni dove è poi sorta la palazzina. Il pubblico ministero Nicolangelo Ghizzardi,

nel corso del dibattimento, si è rifat-to alle conclusioni del pm Raffaele Casto. Secondo il magistrato inqui-rente i vecchi proprietari produssero false documentazioni per ottenere il permesso a costruire, su indicazione del dirigente.Il gup, però, non ha ravvisato la prova del favoreggiamento. Rin-viato, invece, a giudizio per abuso edilizio, il legale rappresentante della società “Edil 2 C” Francesco Cervellera.

Caso "palazzina", assolto il geometra Pontecorvo

e gli eredi Selleri

Capuano (UDC):«Il comandante Cito dimostri

adeguato senso di responsabilità»

Pur riducendo la pena la Corte di Appello di Bari ha confermato la condanna per il capo dei vigili di Francavilla,

coinvolto nello scandalo dei concorsi di Andria. Il PD chiedeche si pronunci il Prefetto di Brindisi

Per le multe non pagate dagli automobilisti in-disciplinati il Comune

di Francavilla ha incaricato la società Equitalia di proce-dere alla riscossione coattiva. Le multe vanno pagate, ma non sempre ciò avviene. E' il caso delle multe comminate nel solo anno 2007 da parte della Polizia municipale di Francavilla che non sono sta-te ancora pagate. Si tratta di

una somma davvero ingente che il Comune intende recu-perare visti i tempi di ristret-tezze a livello finanziario.Per il tramite dello stesso ufficio di Polizia municipale si è deciso di affidare alla so-cietà Equitalia la riscossione della somma di 223.527,86 euro, a tanto ammontano le multe che non sono state pa-gate dai contravvenzionati. Una somma non indifferente

appunto per la quale il Co-mune s’è mosso per consen-tire la formazione del ruolo ordinario per la riscossione coattiva dei proventi del-le sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni al codice della strada per l'anno 2007. Per lo più si tratta di multe elevate per divieti di sosta ed altre tipologie pre-viste nell’ambito del codice della strada.

Multe, in arrivo le ganasce fiscali

La campagna olivicola pugliese 2011/2012 è partita. I frantoi sono

già al lavoro per una cam-pagna che si prospetta particolarmente positiva. Nel corso della puntata di “Franca…mente” andata in onda su Quarto Canale Radio il 27 ottobre scorso si è cercato di analizzare il fenomeno per cui l’olio nostrano prodotto, di qua-lità, che anche l’Italia e la Puglia in particolare pro-ducono ed esportano, sia in forte e diretta concorrenza-libera dei paesi stranieri ma soprattutto con la Cina che invece (e soprattutto) ha una “sua voglia matta e disperatissima” di copiare tutto e tutti a scapito spesso della qualità.Nel corso del programma si sono alternati sui problemi dell’agricoltura in gene-rale l’assessore Antonio Andrisano, Carlo Altavilla (esperto delle problemati-che agricole), Angelo Can-dita (componente consulta agricola comunale), Mim-mo Bianco (responsabile

Coldiretti Francavilla), il presidente della C.A.F., Luciano della Corte. Spa-zio poi alle interviste rac-colte dall'inviato Giovanni di Noi agli imprenditori del settore Dino Bianco e Do-menico Argentiero.Tornando dunque alla campagna olivicola, per il 2011, ci si aspetta un in-cremento rispetto al 2010. Buona anche la qualità: il clima ha favorito la crescita delle olive che non hanno subito attacchi fitosanitari gravi. Senza la mosca, ci si aspetta una resa altissima.Ogni anno la Puglia pro-duce 250mila tonnellate di olio, il 41% della produ-zione nazionale, frutto dei 370mila ettari di uliveto. Di questi, 42mila ettari sono produzioni biologiche, per le quali si registrano di anno in anno incrementi di produzione importanti, gra-zie anche ad una maggiore consapevolezza dei consu-matori.L’avvio della campagna olearia è un evento cultu-rale, sociale, economico.

Sarebbero auspicabili rigo-rosi controlli nella raccolta e nella molitura delle olive per consentire di ottene-re un olio extravergine di oliva dalle caratteristiche tipiche e inconfondibili. Un prodotto di eccellenza, dunque.La Puglia è la regione oli-vicola più importante del mondo, si coltivano olivi secolari. La nuova norma UE sull’indicazione di ori-gine obbligatoria prevede che l’olio debba indicare esattamente l’origine del prodotto confezionato.

La collaborazione tra il Co-mune di Francavilla Fon-tana ed il “Gal Terra dei

Messapi” ha dato i primi frutti positivi. L’assessore alle Atti-vità Produttive ed all’Agricol-tura Antonio Andrisano ha reso noto che delle nove aziende ri-sultate beneficiarie di finanzia-menti a fondo perduto ben sei rientrano nell’agro francavil-lese. A fronte di un contributo pubblico di circa un milione

e mezzo di euro, un milione di euro è stato assegnato a sei aziende del territorio.«Questo lusinghiero risultato - hanno affermato il sindaco Vincenzo della Corte e l’as-sessore Andrisano - dimostra come il Gal Terra dei Messapi e l’amministrazione comuna-le abbiano saputo strutturare, anche grazie alla collabora-zione delle associazioni di categoria, una efficace rete

informativa che ha di fatto consentito alle aziende di poter presentare le relative istanze finalizzate all’acquisizione dei finanziamenti».Il 13 ottobre scorso si è svolta in municipio una riunione del-la consulta agricola comunale unitamente alla commissione consiliare all’agricoltura. Nel corso dell’incontro l’assessore Andrisano ha presentato il re-sponsabile del Gal per la zona di Francavilla, il dott. Luca La-terza che opererà nel punto in-formativo allestito presso l’uf-ficio di Accoglienza turistica, la cui sede è situata presso il centro commerciale “Famila”

di via Oria. Qui il dott. Laterza incontrerà gli operatori agricoli ed economici ogni lunedì, mer-coledì e venerdì dalle ore 16 alle ore 19.

Angelo Candita, mem-bro della consulta comunale per l’Agri-

coltura al Comune di Francavilla e componente dell’Agci Agrital (Asso-ciazione Generale delle Cooperative Italiane), ha lanciato, nel corso della speciale pun-tata di “Fran-ca…mente” dedicata ai p r o b l e m i de l l ’ ag r i -c o l t u r a , l ’ a p p e l l o affinchè le cooperati-ve pugliesi f a c c i a n o un salto di qualità in termini di efficienza, c a p a c i t à commercia-li e mana-geriali”. Per fare questo lo strumen-to princi-pale è l’ag-gregazione, soprattutto funzionale.«Al Go-verno Re-gionale si chiede – affermano in una nota congiunta C a n g e l o C a n d i t a , Santo Ingrosso (ConfCo-operative-Fedagri Puglia) e Angelo Petruzzella (Le-gacoop Agroalimentare) - l’attivazione di nuovi stru-

menti di supporto, di tipo normativo sicuramente e adeguate risorse finan-ziarie di sostegno a que-sto processo che si ritiene strategico per l’economia pugliese».Le varie forme di aggrega-zione ma in modo partico-lare le Cooperative e le Or-ganizzazioni di Produttori possono dare un notevole contributo nell’attenuare l’impatto della nuova Poli-tica Agricola Comunitaria

e v i t a n -do sia la perdita di importan-ti risorse

f i n a n -z i a r i e , sia la ri-duzione di quote p r o d u t -tive per “abban-d o n o ” dei ter-reni, un fenome-no che inizia a diventare preoccu-pante.« A n c h e su questi aspetti le Organiz-z a z i o n i C o o p e -r a t i v e s t a n n o avanzan-do pre-cise pro-poste che si spera vengano fatte pro-prie dal

nostro governo regionale e fatte valere sui tavoli na-zionali. Un’azione urgente richiede infine il settore vitivinicolo».

Il sistema cooperati-vo agroalimentare pu-gliese è sicuramente il principale strumento di aggregazione della produzione agricola e ha un ruolo strategico e insostituibile in una re-gione che pur avendo il primato del numero di aziende (275.000) soffre di gravi limiti strutturali, ad esempio la superficie media aziendale è di 4,7 ettari, a fronte del dato italiano di 7,9 ettari. Altro aspetto è quello della polverizzazione, nonostante non sia an-cora disponibile il dato pugliese del Censimen-to, la situazione della nostra Regione non sarà migliore di quella ita-liana che vede il 51,1% delle aziende con una su-perficie inferiore a 2 ha e l’84,4% delle aziende con una superficie infe-riore a 9,9 ha.

Olio, buona la qualità «In agricoltura servepiù cooperativismo»

Angelo Candita, Agci Agrital

ILDATO

Aperto un puntoinformativo del GAL

Consulta Agricola Comunale

• FOTO TRATTA DAL LIBRO DI ALESSANDRO RODIA SU-GLI ULIVI.

FRANCAVILLA/ AGRICOLTURA di Gianni Cannalire

• LA PUNTATA DI "FRANCA...MENTE", SUL TEMA, ANDATA IN ONDA DAGLI STUDI DI 4° CANALE RADIO.

• ANGELO CANDITA.

• UN AGENTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI FRANCAVILLA.

• GIANNI CAPUANO, UDC.

• LA PALAZZINA DI VIA LUIGI RAGGIO A FRANCAVILLA FONTANA.

• IL COMANDANTE DEI VIGILI, ANTONIO CITO.

• IL PUNTO INFORMATIVO DEL GAL AL FAMILA DI FRANCAVILLA.

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C'è un'immagine che forse più di tutte le altre ri-

manda alla vita di pa-ese e riporta come per un incanto ad atmo-sfere genuine, profu-mi, sapori e suoni del tempo che fu: la banda. Un fascino senza tem-po. Tanto è vero che è possibile respirarlo tutto ancora oggi. Oggi che né il tempo che passa, né la modernità che tutto travolge ha scalfito. Nell'era della musica che viaggia su internet e che arriva a tutti, la banda di paese conserva intatta la sua importanza: un richia-mo potente, più sedut-tivo del canto delle si-rene, una suggestione che cattura, emoziona, commuove e rallegra. Parole? No, fatti. Come conferma il professore Giuseppe Fedele, pre-sidente del Comitato Attività Musicali di Francavilla Fontana.Professore, nel terzo millennio le bande hanno ancora un sen-so? Hanno davvero

seguito?Da quanto risulta a noi, assolutamente sì. Basti pensare, e le cito alcune cifre per me-glio rendere l'idea, che nella stagione concer-tistica appena conclu-sasi (una stagione si svolge nell'arco di due stagioni, primavera ed estate) il Concerto ban-distico Città di Fran-cavilla Fontana si è esibito in 130 concerti e per la prossima sta-gione abbiamo già una quarantina di date pre-notate per altrettante esibizioni. Come bilan-cio artistico direi che è più che positivo.Professore Fedele, se e quanto la banda di Francavilla, la cui sto-

ria è antica e rimanda ai secoli scorsi, fa an-cora oggi sentire la sua eco?Molto, moltissimo. La banda di Francavilla è praticamente cono-sciuta e famosa in ogni piazza del Mezzogior-no d'Italia, dove le bande hanno storica-mente e culturalmente un forte radicamento. Questo anche grazie alle eccellenti profes-sionalità che sono nel-la banda della nostra città. L'attuale diret-tore, per esempio, è uno dei più validi nel suo campo. L'alto li-vello dei musicisti che la compongono, è nel dna della nostra ban-da. Ecco perché è fra le

più richieste. Musicisti prestati all'artigianato, artigiani dalla vocazio-ne musicale. Questo un tempo la nostra banda. Si suonava nelle botte-ghe e poi si sfilava con la banda. Con un gran-de merito: essere un po-tente veicolo culturale. La banda ha portato e porta la musica, l'ope-ra all'ascolto di tutti. In particolar modo del popolo. Ecco perché è una vera e propria isti-tuzione. A Francavilla una delle più antiche. Forse non tutti sanno che, per esempio, la fi-gura del maestro della banda è stata sempre presente nell'organico del Comune sin dall'ot-tocento.

A sostegno dei complessi ban-distici il maestro Riccardo Muti nel marzo del 2008 lanciò un appello affinché siano preser-vate e conservate le tradizioni musicali in Italia. Sulle colon-ne del Corriere della Sera del 27 marzo 2008 Muti dichiarò:

«3000 complessi sono in crisi e senza soldi, questo è un vero delitto culturale».In un saggio del 1995 il prof. Emanuele Calò scriveva che «la musica rappresenta l’espressio-ne creativa dell’animo umano, sin da quando è nato l’uomo».

L'istituzione che onora Fran-cavilla è il "Gran Concer-to Musicale Municipale".

Questa istituzione è centenaria ed è legata alla storia della città. Sin dagli albori dell'800 la ban-da era un'affermazione artistica degna di nota. Numerosi sono i maestri che si sono susseguiti alla guida del concerto.Il Concerto ha raggiunto i suoi più grandi successi dalla sua ricostituzione nel 1958 voluta dall'amministrazione comuna-le con la valida collaborazione dell'A.N.B.I.M.A. La banda “Città di Francavil-

la Fontana” nel secondo do-poguerra tornò a ricostituirsi, dunque, ad opera della civica amministrazione presieduta dal sindaco Pasquale Memmola e di un comitato di sostenitori rappresentato dall’on. Gabriele Semeraro, da Emanuele Calò, Giuseppe Lobello, Nino Iurlaro, Cesare Iurlaro, Piero D’Angela, Pompeo Braccio, Cosimo Ve-rola. Il 2 giugno 1958 il “Gran Concerto Città di Francavilla” diretto dal maestro Salvatore Serra e coadiuvato dalla figlia Alba tornò a suonare in città. Il maestro Serra rimase sul po-dio sino al 1965. Da ricordare la vittoria assoluta nel 1959 al concorso “Il Flicornino D'Oro” indetto dalla RAI-TV. Successivamente nel 1961 la banda fu guidata dal maestro Lufrano che vi rimase fino al 1979. Poi fu la volta del maestro Raffaele Miglietta che rimase alla guida della banda sino al 1982. Dal 1983 al 1984 la dire-zione della banda fu affidata al maestro Michele Santaniello.Nel 1985 l'amministrazione si adoperò per avere sul podio il grande maestro Gioacchino

Ligonzo riconosciuto come ec-cellente interprete della vera musica. Nel 1982, prima volta nella storia della banda municipale a salire sul podio, fu una donna la prof.ssa Barbara Albani che mantenenne i successi artistici conseguiti dai suoi predecesso-ri. Due anni dopo la banda fu affidata al maestro Gerardo Ga-rofalo.Dal 1995 la direzione del com-plesso è affidata al maestro Er-mir Krantja Direttore della Ra-dio-Televisione albanese e del Teatro dell'Opera di Tirana. Le benemerenze riportate dal Mae-stro Krantja in Turchia, Grecia, Macedonia, Serbia ed in nume-

rosissime città italiane, costitui-scono testimonianza di prestigio e garanzia artistica.Da ricordare, sotto la sua dire-zione, la vittoria assoluta al "Fe-stival dei Due Mondi" di Spo-leto meritevolmente riportata dalla stampa nazionale e regio-nale. Anche per la nuova stagio-ne artistica l'amministrazione comunale ha voluto confermare alla direzione del Concerto il maestro Ermir Krantja.«La Banda - è riportato nel li-bro dato alle stampe in occa-sione del cinquantenario della ricostituzione del complesso bandistico - ha rappresentato e rappresenta per i francavillesi un meritato e nobile orgoglio di

cui sono andati sempre fieri. La musica bandistica è stata ed è lo strumento più idoneo per la diffusione della cultura popola-re di massa. Ha svolto e svolge una proficua azione culturale ed un efficace servizio sociale».

«Il vero fulcro vitale della nostra banda, quello che esprime nel suo DNA l’amore e la passione codi-ficante la musica è opera del Co-mitato Comunale Attività Musicali che vede tra le sue fila il Commen-datore Giuseppe Lobello (presi-dente regionale dell’associazione A.N.B.I.M.A.) e il prof. Giuseppe Pantaleo, le vere anime che ali-mentano, sostengono, aiutano, pro-muovono le non facili incombenze

inerenti l’attività della banda. Sa-rei superficiale se non ricordassi l’impegno meritorio di tanti soste-nitori che oggi non sono più fra noi, mi riferisco soprattutto a Gabriele Semeraro, Nino Iurlaro, Emanue-le Calò, Lillino Ammaturo e tanti altri»: così scriveva il prof. Do-menico Calò nel libro sul concerto municipale pubblicato in occasione del cinquantenario della sua ricosti-tuzione.

Al seguito della banda municipale di Francavilla tanti appassionati: dal Commendator Lobello al prof. Pantaleo passando pergli "indimenticati" Gabriele Semeraro e Nino Jurlaro

É sempre attuale il grido di allarmelanciato sulle bande dal maestro Muti

«La nostra banda vanta eccellenti professionalità»

FRANCAVILLA/ MUSICA E TRADIZIONI

Un tempo - dichiara il prof. Giuseppe Fedele, neo presidente del Comitato comunale per le Attività Musicali - si suonava nelle botteghe e poi si sfilava con la banda. Con un grande merito:

essere un potente veicolo culturale». A Francavilla è una delle più antiche istituzioni.

Noi de "ilbrindisino" lanciamo l'appello affinchési sostengano con sempre più vigore

tutte le realtà bandistiche del territorio

L'ultra centenaria storia della banda "Città di Francavilla Fontana"Dal 1995 la direzione del complesso è affidata al maestro Ermir Krantja, direttore della radio televisione albanese e del Teatro dell'Opera di Tirana.

Unica donna a salire sul podio, nel 1982, fu la professoressa Barbara Albani

Non è facile raccontare i tanti successi e consensi registrati in varie parti d'Ita-lia dalla banda municipale. Ne citia-mo alcuni. Il 7 giugno 1974 la RAI Tv registrò una puntata del programma "Musica in Piazza" scegliendo tra le bande pugliesi il complesso bandistico di Francavilla. In quella circostanza il maestro Michele Lufrano fece suonare brani dalla "Cenerentola" di Rossini e dalla "Turandot" di Puccini. Tanti sono stati i sostenitori della banda. Pure il papà di Lino Banfi, per sua stessa am-missione, era un patito della banda di Francavilla Fontana.

di Gianni Cannalire

di Maria Angelotti

Fotoservizio: Giovanni di Noi

• LA BANDA AL GRAN COMPLETO.

• BARBARA ALBANI.

• LINO BANFI.• UNA FOTO STORICA DELLA BANDA ANNI 1914-1915.

• SALVATORE SERRA.

• IL PROF. GIUSEPPE FEDELE.

• LA CASSARMONICA.

• QUI SOPRA IL COMMENDATOR LOBELLO. NELLA FOTO A DESTRA, INVECE, IL PROF. GIUSEPPE PANTALEO.

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XXII

CHE FINE HA FATTO IL PALAZZETTO?

redazione@ .it XXIIIredazione@ .it

ENNESIMA BEFFA AI DANNIDI IGNARI RISPARMIATORI

E’ stata battuta pochi giorni fa la notizia dell’ultima trappola finanziaria che ha riguardato circa 200 risparmiatori italiani: a causa della condotta negligente e colposa delle banche, i posses-sori di bond irlandesi emessi da Bank of Ireland e Allied Irish Bank si ritrovano un centesimo per ogni mille euro investiti!E’ il caso, ad esempio, di V.S., risparmiatore veneto, che aveva investito 15mila euro in obbligazioni emesse dalla banca ir-landese e, tornato dalle vacanze estive, ha scoperto che i suoi 15mila euro erano diventati 15 centesimi di euro: i risparmi fati-cosamente accumulati non bastavano più neppure per comprare una caramella! O ancora di F.R e altri tre facoltosi risparmiatori romani che hanno avuto lo stesso shock al ritorno dalle vacanze: il milione di euro investito nei bond di Bank of Ireland si era trasformato, senza alcun preavviso, in 10 euro!

COSA SONO I BOND IRLANDESI“SPAZZATURA”

La Bank of Ireland e la Allied Irish Bank hanno piazzato cir-ca 18 obbligazioni in tutta Europa: trattatasi di titoli altamente rischiosi e “subordinati” (ossia bond che in caso di insolvenza dell'emittente subordinano il rimborso del capitale al previo soddisfo di tutti gli altri debitori non subordinati) e pertanto de-stinati ad investitori “qualificati” – quindi principalmente alle banche – con tagli superiori ai 50.000 euro. Per questo tipo di investimenti la circolare di offerta non preve-de una serie di norme a tutela degli investitori che, invece, sono

obbligatorie ex lege per i prodotti finanziari che vanno ai piccoli risparmiatori. Questo, come è successo per altri crack finanziari, ha permesso alle banche italiane di bypassare le norme a tutela del consumatore!Infatti, quando un risparmiatore chiede alla banca di fare un in-vestimento, l'istituto, paradossalmente può “rifilargli qualsiasi titolo spazzatura”. In più per i prodotti emessi da una banca este-ra – come nel caso de quo - non è nemmeno previsto il controllo Consob (in quanto Autorità di vigilanza dei mercati italiani)! E’ accaduto, quindi, che tra le 18 obbligazioni irlandesi, soprat-tutto una è arrivata nel “salvadanaio” degli italiani: quella con scadenza nel 2019, emessa nel 2004, il cui prospetto inglese recava chiaramente scritto che il titolo non era destinato ai ri-sparmiatori retail.I piccoli risparmiatori erano pertanto apparentemente tagliati fuori dall'offerta, a meno che non fossero stati loro stessi a re-carsi in banca e chiedere di acquistare quei precisi titoli e, con la più recente normativa, questo può avvenire solo 18 mesi dopo l'emissione.Sta di fatto che il titolo in questione ha attratto molti risparmia-tori: le associazioni dei consumatori ne hanno contati almeno 200. Probabilmente perché era quotato sul listino Tlx o sempli-cemente perché la banca glieli ha «suggeriti» o perché il bond era stato inserito nella gestione patrimoniale della stessa banca che aveva curato l'emissione del titolo per conto di Bank of Ire-land. Insomma: tra potenziali conflitti d'interesse e «suggerimenti» sbagliati, i bond spazzatura delle banche irlandesi sono arrivati

anche in Italia! COSA È SUCCESSO

I problemi sono arrivati la scorsa estate quando la Bank of Ire-land si è trovata in difficoltà economiche per effetto della crisi ed è stata salvata grazie ad interventi statali di ristrutturazione. Il piano di ristrutturazione prevedeva, però, la sostituzione delle obbligazioni ormai in default con nuove obbligazioni garantite dallo Stato Irlandese. Questo scambio avrebbe comportato una leggera riduzione dei redimenti originari.In particolare, l’ultima ristrutturazione prevedeva una clausola mai vista in passato: chi accetta l'offerta di scambio ottiene nuo-vi titoli statali, azioni o cash, mentre chi non accetta incassa un misero centesimo per ogni mille euro investiti! Accade che la banca irlandese è a posto perché ha venduto cor-rettamente i suoi prodotti ed ha informato – tramite Clearstream (una delle maggiori casse di compensazione europee) - i suoi debitori (le banche italiane) della possibilità di cambiare i titoli vecchi con titoli nuovi. Purtroppo è mancato il tassello successi-vo: gli istituti di credito italiani non si sono presi la briga di avvi-sare i propri clienti, possessori di bond irlandesi, dello scambio.La conseguenza oggettiva del mancato avviso ai risparmiato-ri italiani è che nel momento in cui le banche italiane hanno saputo che l'istituto irlandese era in difficoltà economiche han-no pensato soltanto a salvare i propri soldi e, non informando i propri clienti della possibilità di cambiare i titoli, hanno reso più facile il recupero del proprio debito. Se lo avessero fatto, i risparmiatori italiani avrebbero potuto consorziarsi (sino a rag-giungere la soglia dei 50.000 euro), oppure vendere i bond sul

mercato: invece si sono ritrovati sul conto titoli il ridicolo controvalore di 1 centesimo per ogni mille euro investiti in titoli irlandesi! Morale: con la benedizione della Commissione europea e con il sacrificio di ignari risparmiatori italiani, è stata salvata una delle più speculative banche irlandesi. Se da un lato Dublino è stata aiutata con i soldi europei, e anche italiani, dall'altro si è presa dai risparmiatori un “piccolo” extra. Senza dirglielo.

COSA FARESi invitano i risparmiatori beffati ad agire nei confronti delle banche venditrici dei titoli chiedendo il risarcimento dei danni pari al valore dei bond azzerati. Le ragioni per cui si può chiedere il risarcimento si rintraccia-no nella condotta negligente e colposa della banca nel rapporto contrattuale di deposito e/o gestione titoli perché non ha prov-veduto a trasmettere al cliente un’informazione essenziale, che pure le era tempestivamente pervenuta da Clearstream e da Eu-roclear. Inoltre, la banca ha venduto un prodotto finanziario ad altissimo rischio senza rispettare la coerenza del profilo di rischio soppor-tabile dal cliente secondo la profilatura imposta agli istituti dalla Direttiva Mifid.Le associazione dei consumatori si riservano di verificare se sussistono nella fattispecie i presupposti per una class action.

di Marina della Cortediritti dei cittadini

Avv. Marina della CorteUnione Nazionale Consumatori

Info: 331/[email protected]

LO SCANDALO DI BANK OF IRELAND

Ecco tutto ciò che il consumatore, a sua tutela, è bene che sappia

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FRANCAVILLA FONTANA/ FOTONOTIZIA

Parcometri...“sanguisughe”!

Alla gente quelle macchinette del parcometro proprio non piaccio-no. Ed il riferimento non è ov-

viamente al fine per il quale sono state concepite ed installate per volontà della civica amministrazione. Ad essere con-testata infatti è la "tariffa minima" che i cittadini - che in siffatta maniera si sen-tono ora vessati – sono obbligati a ver-sare per parcheggiare l'auto anche solo per pochi minuti nelle fatidiche strisce di colore blu.Infatti a fronte di un costo pari ad €. 0,70 cent/ora, la cifra minima da versare è di ben 0,35 centesimi di euro. Ovvero, se vuoi parcheggiare a pagamento devi per forza di cose - obbligatoriamente – versare una somma pari al parcheggio di mezz’ora. Indipendentemente sia che tu voglia semplicemente sorseggiare un buon caffè al bar che altro. Infatti, un caffè al bar d’ora in poi potrebbe costarci caro davvero: e così agli 80 centesimi del caffè dovremo infatti aggiungerci anche i 35 centesimi per il parcheggio "minimo". Ma la beffa arri-va a ridosso della soglia di sospensione

degli orari di pagamento. Avete mai provato a parcheggiare l’auto alle ore 12.45 oppure alle ore 20.45? Ebbene, è inutile facciate calcoli per andare ad inserire la cifra esatta per parcheggiare: di fatti la macchinetta vi chiederà sem-pre 35 centesimi. Quando a quell’ora di centesimi ne basterebbero 20, a voler esagerare. Ora quello che la gente chie-de è che tanto l’amministrazione comu-nale, per quanto di propria competenza da un lato, quanto la ditta incaricata dei parcometri, possano “tarare” tale situa-zione da tutti definita iniqua.

“Il Brindisino” aveva visto giu-sto e lo aveva preannunciato già dalla scorsa primavera nono-

stante le secche smentite di qualche amministratore. Il giorno dell’inau-gurazione del Palazzetto dello sport è ancora lontano. I lavori dovevano essere completati già l’estate passa-ta, poi slittati a fine anno. Ma nem-meno questo termine sarà rispettato. Il motivo? È semplice. Non ci sono risorse.I tempi contrattuali scaduti nel lu-glio di quest’anno sono stati proro-

gati tra l’impresa dei lavori, la dire-zione ed il sindaco al 31 dicembre di quest’anno, per via, è stato det-to, “del patto di stabilità”. Stando all’ultimo stato di avanzamento la-vori del 7 settembre scorso si è al 77 per cento dell’opera.All’appello mancherebbero le ri-sorse necessarie per la sistemazione esterna e per gli allacci tecnologici, circa 420mila euro. Per non parla-re dell’area parcheggio che chissà quando si potrà realizzare. Nel frat-tempo si sta studiando una soluzio-

ne: far parcheggiare le auto al'inter-no dei complessi scolastici esistenti nella zona.L’ex sindaco Mario Filomeno, ora consigliere comunale del gruppo dei “Democratici per la Costituzione-Italia dei Valori” fa sapere che il Comune non sta riuscendo a piazza-re sul mercato le ex scuole rurali ed altri beni immobili. Dall’alienazio-ne di questo patrimonio immobiliare comunale dipende il completamento delle opere aggiuntive non previste nell’originario capitolato d’appalto. Tra questi interventi figura il com-pletamento dell’area esterna ed altre opere edili ed impiantistiche.Problemi ci sono pure per gli espro-pri. Il 22 settembre scorso il geome-tra Vincenzo Cavallo, responsabile unico del procedimento circa il Pa-lazzetto dello Sport in una missiva interna indirizzata ai due direttori dei lavori gli architetti Angelo Fe-dele e Nicola Martina, all’impresa “Edil.Sar.Tom” di Fasano, all’as-sessore ai Lavori Pubblici Mimmo Ammaturo, nel lamentarsi del fatto che “le proroghe negli appalti pub-

blici debbono essere formulate dal responsabile unico del procedimen-to” ha evidenziato i ritardi come pure il rispetto dei ruoli auspicando “la massima collaborazione di tutti”.Dalla lettera del geometra Cavallo si apprende che il decreto di occu-pazione d’urgenza necessario per il completamento degli impianti fir-mato dal dirigente l’ingegnere Pa-squale Basile è stato ritirato perché il ragioniere capo Giuseppe Zullino ha evidenziato problemi per il ri-spetto del patto di stabilità.Il progetto originario (senza gli altri nuovi lavori) prevedeva un impegno di spesa di 3.500.034,65, risorse così definite: per 781mila euro con mu-tuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti; per 334.126,00 con fondi derivanti dal condono edilizio 2004; per 62.874,00 con fondi del condo-no edilizio 2005; per 822.096,16 con la devoluzione di un mutuo già contratto con la Cassa Depositi e Prestiti per la realizzazione della famosa pista di atletica leggera; per 1.500.000,00 con mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti nel

2008.I lavori sono stati aggiudicati a base d’asta per 2.894.798,24, altri 74.225,60 per oneri della sicurezza e 530.034,16 per somme a disposi-zione del Comune.

Ancora una fumata nera per il PalazzettoIl Responsabile Unico del Procedimento, il geom. Cavallo, in una missiva fa sapere

che il Decreto di Occupazione di Urgenza necessario per il completamento degli impianti è stato ritirato per il rispetto del patto di stabilità

I lavori dovevano essere completati già l'estate appena passata. Non ci sono risorse per il completamento delle opere

COMMEMORAZIONE

Celebrati i 150 anni dell'Unità d'ItaliaIl 3 novembre scorso

la sezione brindisina dell'Unione Naziona-

le Ufficiali in Congedo d'Italia presieduta dal Sten. Antonio Ammatu-ro ha organizzato a Te-nuta Moreno la cerimo-nia di chiusura del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Numerose le autorità intervenute in-sieme alla fanfara dei

bersaglieri. «Custodire e ricordare la memoria del nostro passato, del-la nostra storia e delle travagliate vicende che hanno portato all'Unità d'Italia, vuol dire ren-derci più uniti e forti di fronte alle sfide del futuro» ha dichiarato il presidente nazionale ge-nerale di squadra aerea Giovanni Tricomi.

• UNA FOTO AGGIORNATA DEL COSTRUENDO PALAZZETTO DELLO SPORT.

• UNA PARTITA DELLA SOAVEGEL BASKET FRANCAVILLA.

• LA SALA GREMITA DI GENTE. • LA FANFARA. A DESTRA, IL S.TEN. ANTONIO AMMATURO CON S.E. IL PREFETTO DI BRINDISI.

• UNO DEI PARCOMETRI INSTALLATI A FRANCAVILLA.

di Gianni Cannalire

di Giovanni di Noi

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XXIVredazione@ .it

FRANCAVILLA FONTANA/ SOLIDARIETÁ

Le associazioni FAMIGLIE S.M.A. (Genitori alla ricerca di una cura per l’Atrofia Muscola-re Spinale) e ASAMSI (Associazione per lo

Studio delle Atrofie Muscolari Spinali Infantili) con il patrocinio del Comune di Francavilla Fon-tana e in collaborazione con il Liceo Scientifico “ Ribezzo” , l'Istituto Professionale “De Marco” e l' A.S.D. Ginnastica Francavilla di Nicola Iaia stanno realizzando sul territorio francavillese un progetto di sensibilizzazione alle problematiche relative alla S.M.A. con lo svolgimento di una manifestazione di beneficenza dal titolo “INSIE-ME CON FRANCESCO” il cui ricavato andrà a sostegno delle iniziative delle FAMIGLIE SMA e ASAMSI a favore della ricerca.«La manifestazione - fa sapere Giusy Russo, re-ferente del comitato francavillese e mamma del

piccolo Francesco - si articolerà in più momen-ti che coinvolgeranno le scuole nelle mattinate del 23 e 24 novembre e la città nella serata del 24 novembre 2011, alle ore 20, presso il Cine-ma Teatro Italia. Gli scopi della manifestazione sono la sensibilizzazione alle problematiche di questa malattia degenerativa che colpisce bam-bini piccolissimi rendendo sempre più limitata la loro capacità motoria fino all'immobilità totale e la raccolta di fondi per la ricerca di una terapia che se non guarisce almeno rallenti il progredire delle complicanze degenerative. Tantissime sono le malattie – prosegue Giusy Russo - legate alle atrofie che si stanno diffondendo nella nostra so-cietà contemporanea e nel nostro territorio, per-tanto sostenere la ricerca per questa patologia significa in un certo qual modo sostenere anche

le altre. Il titolo della manifestazione non è ca-suale o generico ma vuole sottolineare il deside-rio di essere accanto a questi bambini ed ad uno in particolare: Francesco, un piccolo francavil-lese di soli 9 anni affetto da questo mostro: la SMA. L'attenzione verso questa grave problema-tica da parte di tante aziende, ragazzi, genitori e collaboratori discreti, ma tenaci, sta dando già i suoi primi piccoli ma importanti risultati». Sono previsti anche spettacoli di ginnastica e momenti di spiegazione tecnica oltre ai previsti interventi delle massime istituzioni non solamente locali ma anche provinciali. Per l’occasione altresì - spiegano i promoto-ri dell’iniziativa - interverranno anche i dottori Giuseppe Rollo ortopedico e Francesco Marin-gelli neuropsicologo.

FRANCAVILLA FONTANA/ GAUDIUM... ET SPES

Gioia e speranza, per l’appunto. Raccontiamo in queste poche ri-ghe la lieta storia - vera e propria

realtà - che vede protagonisti alcuni ragazzi, molti studenti lavoratori dai 19 ai 50 anni, non tutti di Francavilla, che con l’impegno profuso ed il sacrifi-cio sono riusciti a diplomarsi lo scorso mese di luglio 2011. Oltre a ciò, alcuni di loro oltre a lavorare hanno anche fa-miglia o come in un caso sono addirit-tura diventati papà nel corso di questi stessi studi.Noi de “ilbrindisino” abbiamo deciso allora di incontrarli e di intervistarli in redazione.Tutto sembra sia nato dalla consape-volezza che il mondo del lavoro sia sempre più saturo ed affollato: dunque non basta buona volontà nel lavorare ed esperienza acquisita nel corso della vita lavorativa, bisogna anche essere “qua-lificati”, altrimenti si rischia di essere tagliati fuori. «Un diploma dunque! É questo che ci serve!» devono aver ben pensato 25 di loro che un bel giorno si sono così re-cati presso la segreteria dell’Istituto Itis “Enrico Fermi” di Francavilla Fontana ed hanno fatto domanda per i corsi se-rali. Senza perdersi d’animo ogni gior-

no, tutti i giorni dell’anno dalle ore 16 alle 22, d’estate come d’inverno hanno seguito e partecipato assiduamente alle lezioni, vere e proprie fino a diplomar-si regolarmente con un vero diploma come il quinquennale valido a tutti gli effetti di legge al pari di qualunque al-tro diploma. Oltre a ciò i corsi di appro-fondimento utili ad un loro lancio nel mondo del lavoro.Dunque al lavoro al mattino ed a lezio-ne alla sera. Lo studio sui libri alla not-te: è questo il ritmo che ha scansionato le ore della giornata di questi ragazzi negli ultimi 3 anni. La durata utile al conseguimento del diploma.«Chi l’avrebbe mai detto – ci spiegano all’unisono molti di loro che hanno rag-giunto il giornalista nella redazione de “ilbrindisino” – che tra di noi ci sareb-be stata subito intesa perfetta».É infatti subito nata una vera e propria amicizia che ha tenuto legati saldamen-te questi studenti lavoratori per tutto il ciclo del loro cammino fatto molto spesso anche di difficoltà estreme e for-ti e che solo lo stare insieme compatta-mente ha potuto consentire di superare.«La nostra classe è stata composta di 25 studenti. - spiegano fieri tutti i la-voratori neo diplomati ed ora pertanto

con una marcia in più - Chi aveva solo la licenza media, chi invece cercava il secondo diploma, altri che avevano lasciato le scuole superiori a metà per-corso. Ma adesso tutti con in tasca il meritato attestato».Un percorso comune, due le specia-lizzazioni: meccanica ed elettrotecni-ca. Intanto in sede di esame a luglio sono anche giunti i complimenti dalla commissione esaminatrice che – come affermano gli stessi ragazzi – nel valu-tare più che positivamente la loro pre-parazione ha assegnato voti alti, tra cui anche 100. Anche due donne si sono affermate in una specializzazione che viene accosta-ta più alla figura maschile.«Quando si è in età avanzata, magari con famiglia e con i tanti problemi che la vita pone - ci tengono a precisare i neo diplomati - diviene tutto più diffi-cile. Ma noi non ci siamo mai arresi, ed abbiamo anzi sempre dimostrato costantemente impegno e dedizione. Ora anche se il mondo del lavoro non promette grandi cose, crediamo di ave-re qualcosa in mano da poter mostrare. Quel fatidico “pezzo di carta” con cui possiamo sperare in un miglioramento della nostra posizione lavorativa. Cer-to abbiamo attraversato anche molti momenti difficili, ma grazie al fatto di essere stati sempre legati l’uno agli altri ci siamo saputi aiutare a vicenda.

Come quando qualcuno di noi perde-va il mordente e demoralizzato mani-festava l’intenzione di mollare tutto. Voglia questa che gli altri gli facevano passare dalla mente. Per fortuna in-fatti siamo sempre stati in 25: una fa-miglia unita, e siamo rimasti tali fino alla fine. Certo, ribadiamo che è stata dura: come quando per esempio ci toc-cava studiare da mezzanotte alle 2 del mattino... per questo traguardo e per tutto questo ringraziamo tutti i profes-sori dal primo anno sino alla maturità e l’istituto Tecnico Industriale “Enrico Fermi” di Francavilla Fontana», la loro lieta conclusione.

GLI ALUNNIGiovanni Argentina, Lucia Cafo-rio, Maria Caforio, Luigi Candita, Filandro Carriere, Fabio D'anco-na, Daniele De Luca, Damiano Di Coste, Massimo Epifani, Davide Filomeno, Antonio Gatto, An-tonio Leo, Cosimo Macchitella, Cosimo Maggio, Giovanni Miale,

Roberto My, Domenico Nuzzo, Andrea Penta, Gianluca Roma-ta, Giuseppe Sternativo, Andrea Tafuro, Ferruccio Vernile, Dome-nico Vitale, Giuseppe Nigro, Vin-cenzo Lippo, Nello Di Coste.

I PROFESSORIMaria De Fazio, Abele Rizzello, Serena Ingrosso, Giusi Epifa-ni, Gianfranco Garzia, Daniele Cuscito, Ignazio Launi, Vincen-zo Cavallo, Salvatore Pastorelli, Maria Antonietta Dolardo, Paola Durante, Donato Lucchese, Piera Andriulo, Maria Vittoria Incalza, Sonia Carlucci, Donatella Derri-co, Giovanna Epifani, Carmelo Carrozzo, Antonio Cellie, Stefa-no Lucarella, Carmelo Distante, Pietro De Paolis, Fernando Iunco, Antonio Iaia.

IL DIRIGENTE SCOLASTICOGiovanni Semeraro

di Giovanni di Noi

Fotoservizio: Giovanni di Noi

25 lavoratori, ora con una marcia in più:hanno conseguito il diploma di maturità all’Itis “Fermi”

di Francavilla Fontana nello scorso mese luglio

• UNA FOTO DI GRUPPO DEGLI STESSI STUDENTI E PROFESSORI: DESTINATA SENZ'ALTRO A PASSARE ALLA STORIA.

• MARIA CAFORIO "RIPRESA" CON IL TELEFONINO DAI SUOI AMICI, MENTRE LAVORA CON IL TORNIO PARALLELO DURANTE UNA DELLE ESERCITAZIONI DI LABORATORIO.

• IN REDAZIONE: DA SINISTRA: GIANLUCA ROMATA, DAMIANO DI COSTE, DOMENICO NUZZO, MARIA CAFORIO, FILANDRO CARRIERE, LUCIA CAFORIO.

Insieme con Francesco

• UN BEL PRIMO PIANO DEL PICCOLO FRANCESCO FATTOCI PERVENIRE DALLA MAMMA, GIUSY.

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Bilancio con più luci che ombre, quello relativo alle prime

8 giornate disputate dalla Soavegel Basket Franca-villa nell’impegnativo gi-rone C del campionato di Divisione Nazionale B. La squadra del presiden-te Donzelli ha totalizzato finora 8 punti, frutto di 4 vittorie, 3 sconfitte ed il previsto turno di riposo già rispettato, punti che le consentono di piazzar-si attualmente nella zona medio-alta della classi-fica. Passando alle scon-fitte, tralasciando quella inopinata di Palestrina, dove ha letteralmente buttato alle ortiche una vittoria già conquistata, nelle altre due occasioni la formazione biancaz-zurra, malgrado il risul-tato negativo, ha sicura-

mente ben figurato tanto più che aveva di fronte le due formazioni più accre-ditate per la vittoria fina-

le del girone; a tal propo-sito ricordiamo l’esordio della prima giornata, quando i ragazzi di co-ach Olive hanno “rischia-to” nel finale di avere la meglio sulla formazione attualmente regina del girone (con 7 vittorie su

altrettanti incontri), la co-razzata Agrigento e poi l’incontro che nell’ultimo turno l’ha vista impegna-

ta sul difficilissimo par-quet del PalaPentimele di Reggio Calabria, opposta ad un’altra superforma-zione quale la Viola RC. In questa gara la forma-zione francavillese ha messo in seria difficoltà la formazione reggina,

anch’essa attualmente in vetta alla classifica come Agrigento, tenendo testa

per più di tre quarti di gara ai fortissimi avver-sari e costretti a cedere solo nel finale quando, anche a causa di alcune discutibili decisioni arbi-trali, si è persa un po’ di lucidità e fluidità di gioco consentendo ai padroni di casa, apparsi fino ad allo-ra quasi sorpresi ed im-pauriti dall’ottima presta-zione dei biancazzurri, di conquistare i due punti in

palio. A fine gara la Soa-vegel Francavilla è uscita comunque fra gli applausi

degli avversari che hanno definito, nei commenti post-partita, la squadra di coach Olive come “la squadra più preparata vista fino al momento a Reggio Calabria”. Que-sto fa sicuramente ono-re e da merito al lavoro svolto dal tecnico e da tutto lo staff, che dome-nica dopo domenica, sta mostrando una squadra in continua crescita, te-nendo conto che non tutti i componenti del roster hanno raggiunto ancora il top di rendimento e che quindi i margini di mi-glioramento sono ancora alti. Tutto questo fa ben sperare per il prosieguo positivo del campiona-to sognando, magari, di poter migliorare il sor-prendente risultato dello scorso anno quando, al suo esordio in serie B, la Soavegel riuscì a centrare la semifinale play-off.

Fra le vittorie da segnalare quella in trasferta sul

difficile campo della Stella Azzurra Roma e poi

l’importantissimo e prestigioso successo della 7ª

giornata, quando, sfoderando una grandissima

prova di forza e carattere, la Soavegel si è aggiu-

dicata meritatamente l’avvincente derby con la

Due Esse Martina Franca.

Bilancio positivo, certamente con più luci che ombre"Soavegel" Francavilla: la situazione dopo 8 giornate

di Bruno PassaroAddetto stampa Soavegel Basket Francavilla

Foto: Piero Palumbo

Iniziative previste il 23 e 24 novembre prossimi

Il ricavato sarà devoluto per la ricerca sulle atrofi e muscolari spinali infantili

• SEMPRE EMOZIONANTI LE AZIONI DI GIOCO DI CAPITAN LEO E PIÚ IN GENERALE DELLA SOAVEGEL BASKET FRANCAVILLA.

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Di “lei” si dice sia la squa-dra da battere. Una co-razzata. Una nave che

procede con il vento in poppa. Società forte, squadra compe-titiva, tifo di tutto rispetto. Un quadro dunque senza sbavatu-re. Apparenza o realtà? Qual è il segreto della Virtus? E quali, se ci sono, i suoi punti deboli? Per capirne di più abbiamo messo sotto torchio il diretto-re generale dei biancazzurri, Mimmo Ligorio. Il mese di ottobre si è conclu-so "regalando" alla Virtus il primato in classifica. Il cam-pionato però è ancora lungo e gli avversari tutte le volte che scendono in campo con-tro di voi giocano quella che

può definirsi "la partita della vita". La Virtus è diventata la squadra da battere e riuscire eventualmente nell'ardua im-presa è quasi come vincere la finale di Coppa. Questo può rendere più difficile il vostro cammino ed il proseguo del campionato?Il cammino è ancora troppo lungo per lasciarsi andare a facili entusiasmi che potrebbe-ro portare deconcentrazione e appagamento nel gruppo, rite-niamo e siamo sicuri di avere una rosa importante guidata da un tecnico professionista. Vero è che ovunque giochiamo ci aspettano al varco, abbiamo una struttura societaria impor-tante, un Presidente il cui nome

è altisonante in tutta la regio-ne, un'organizzazione brillante e oserei dire fuori luogo per la categoria, pertanto risultiamo a volte "antipatici" a tutte le re-altà del girone. Ma solo restan-do concentrati fino al termine e affrontando tutte le gare con la giusta determinazione potrem-mo raggiungere il traguardo finale.Virtus capolista. Merito vo-stro o demerito degli avver-sari che hanno squadre meno competitive e meno attrezzate della vostra?Sicuramente merito del grup-po, non a caso il primato va letto da diverse sfaccettature, ad oggi abbiamo incontrato le prime otto squadre in classifi-

ca, collezionando il doppio pri-mato del miglior attacco e della miglior difesa del campionato. Abbiamo ottenuto importanti vittorie espugnando i difficilis-simi campi di Cellino e Paradi-so Brindisi dirette concorrenti per la vittoria finale, credendo-ci e lottando fino all'ultimo mi-nuto. Il girone C al contrario di quanto pronosticato in parten-za si sta rilevando di tasso tec-nico elevato, ci sono squadre che stanno investendo ed hanno delle rose davvero competitive. Una squadra di campioni, la Virtus, in cui tutti merite-rebbero la maglia da titolare. Ma in campo si gioca in un-dici, per cui ogni domenica tocca scontentare qualcuno. Come vanno i rapporti nel-lo spogliatoio? C'è il rischio che le gelosie e le rispettabili ambizioni dei ragazzi possano rovinare la bella favola della Virtus?Quando a luglio, con la saggia collaborazione di mister Para-disi, abbiamo costruito la rosa abbiamo puntato su un gruppo di ragazzi dello stesso livello e quindi non necessariamente "campioni", questo ci ha con-

sentito di allargare la rosa a 24 giocatori, tutti fondamental-mente utili alla causa, ma nes-suna prima donna. Logico è che chi rimane fuori abbia il muso lungo, ma questo dimostra am-piamente l'attaccamento alla squadra e la forza del gruppo anche perchè, chi va in panchi-na o in tribuna è sempre pron-to a sostenere i compagni non appena l'arbitro fischia l'inizio della partita. Lo spogliatoio è guidato e sorretto da una per-sona di un'esperienza tale da riportare subito eventuali "gi-ramenti di testa" sulle giuste righe, parlo del capitano Leo Di Punzio, ragazzo dai veri va-lori sia umani che calcistici, nel gergo, uomo spogliatoio.La rosa è al completo ed i risultati ci sono. Dobbiamo aspettarci nuovi arrivi e qual-che partenza?

Pur vivendo una fase di estasi, crediamo opportuno valutare i casi singolarmente perchè, pur essendo attaccati al gruppo, qualcuno in modo rispettoso ha comunque manifestato la vo-glia di giocare qualche minuto in più e non si può negare a un ragazzo di venti anni la volontà di vivere da protagonista in al-tre realtà, perchè ogni singolo giocatore della Virtus, ovunque vada, sarà un giocatore sopra la media. Inoltre affronteremo molto presto una grave perdi-ta, quella di Frascella, under importante che molto presto ci lascerà per realizzare il suo so-gno di una vita militare. Se in-terverremo sarà solo per rein-tegrare questi calciatori ma, sicuramente con pedine dello stesso peso calcistico, stando attenti a non alterare gli equi-libri nel gruppo.

Virtus, sempre più imbattibileIl DS Mimmo Ligorio:

«Nel nostro Girone ci sono diverse squadre competitive»

• UN PRIMO PIANO DEL D.G. DELLA "VIRTUS FRANCAVILLA", MIMMO LIGORIO.

Chi va in panchina o in tribuna è sempre pronto a sostenere i compagni

XXVIIredazione@ .it

Francavilla/ 15 anni dopo il successo a New York di Re Leone di Maria Angelotti

A quindici anni dalla fanta-stica ed indimenticabile vittoria alla maratona di

New York abbiamo fatto due chiacchiere con Giacomo Leo-ne.La stagione dei leoni franca-villesi è praticamente ormai conclusa. Prima il tuo addio, poi quello di Andriani e la prematura e tragica scompar-sa di Mimmo Caliandro. Qual è il futuro ora dell'atletica a francavilla?Ci sono nuove promesse? Come sempre accade nella vita si e’ concluso un ciclo. Prima io che sono stato il vero apri-pista dell’atletica di alto livello grazie alla vincente accoppiata con il mio allenatore, il Prof Piero Incalza. Una coppia (at-leticamente parlando), che ha saputo cercare nuovi metodi di allenamento, sperimentare sulla propria pelle allenamenti sem-pre più pesanti e qualificanti e che alla fine ha avuto il merito di creare una nuova strada di allenamento nella maratona. Da lì diciamo e’ arrivato il fa-cile; entusiasmare i giovani della nostra città nel provare a praticare questo sport. La tra-dizione e’ stata rinnovata con i gemelli Andriani, Antonio ed Ottavio, Antonio anche lui pre-maturamente scomparso, e poi con l’arrivo di Cosimo, Mim-mo per tutti, Caliandro che lo

scorso giugno e’ stato vittima del fato avverso. Per tanti anni la lungimiranza del Preside del Liceo Classico Capobianco, che ha gentilmente ed amorevol-mente concesso l’utilizzo della palestra scolastica, con il vero merito di capire che essa era un bene da far usufruire ai giovani della città e non un bene ad uso esclusivo dell’istituzione scola-stica. Poi la mia abitazione che per almeno 10 anni e’ stato lo spogliatoio cittadino dei ragaz-zi. Ricordo ancora che una volta ben 20 ragazzi sono partiti per un allenamento da casa mia. A tutto questo purtroppo è seguita solo la totale indifferenza delle

istituzioni cittadine. Tante pro-messe non mantenute di creare un luogo fisico in cui i ragazzi e le ragazze, avessero potuto praticare in totale sicurezza at-tività sportiva, e mi piace sotto-lineare, che ho sempre chiesto

una struttura polivalente, e non esclusiva all’atletica leggere (la famosa pista) vista l’esistenza di tale impianto nella vicina Oria. La scarsa lungimiranza, l’as-senza assoluta di programma-zione delle istituzioni, ha porta-to al deserto sportivo la nostra amata città. Nessuno e’ riuscito a capire quanto importante sa-rebbe stato creare quel conte-nitore sportivo per far sfogare ed indirizzare le mille energie di cui i giovani sono possessori. Ecco il perché della fine ci un ciclo. un arco di 20 anni che ha saputo portare alla nostra città titoli italiani, primati nazionali, numerose maglie azzurre, vitto-rie internazionali ed infine ben due atleti hanno vestito la ma-glia della nazionale ai giochi olimpici nella maratona. Credo

unico caso in Italia!!!Il prof Mino Taurisano sta cer-cando, con enormi sacrifici di rinnovare tale tradizione, nelle varie specialità dell’atletica, raccogliendo molti successi in campo giovanile. Credo che con

lui si possa parlare di rinascita sportiva, sperando che qualcu-no che siede tra gli scanni del politica si accorda di quanto male stia facendo alle genera-zioni future negandogli di uno spazio sportivo!!!Cosa fa Giacomo leone oggi? Quale il tuo impegno?Oggi Giacomo e’ stato elet-to Consigliere Nazionale del CONI ed e’ stato eletto anche Consigliere Nazionale della Fe-derazione di Atletica Leggera. Continuo ad essere un apparte-nente al glorioso Gruppo Spor-tivo delle Fiamme Oro Padova della Polizia di Stato. Nel CONI faccio parte della commissione

nazionale atleti, il cui compito e’ quello di presentare proposte per aiutare e sostenere gli atleti di alto livello che poi dispute-ranno le olimpiadi. Ma non solo di quello, siamo riusciti a rea-lizzare un accordo con Adecco, che ci permette di far fare stage formativi ad atleti per avvici-narli al mondo del lavoro nel post carriera sportiva. Nella fe-derazione ho la delega a seguire il mondo della corsa su strada e della maratona.Sono trascorsi circa 15 anni dalla splendida ed indimenti-cabile vittoria alla maratona di New York, la tua carriera è stata costellata da tanti suc-cessi cui forse è mancato solo il trionfo alle olimpiadi, appe-na sfiorato a Sidney.Hai qualche rimpianto?Unico rimpianto e’ stato quello di non essere riuscito a conqui-stare una medaglia individuale nella varie manifestazioni a cui ho preso parte.Comunque ho il merito di aver-ci sempre provato. Ed alla fine credo di avere un bilancio estre-mamente positivo della mia atti-vità sportiva.

«Con noi finisce un ciclo»

di Maria Angelotti

• I GIOCATORI DELLA SQUADRA DELLA "VIRTUS FRANCAVILLA".

(...) e sono colui che ha scrit-to le nuove regole per or-ganizzare le manifesta-zioni di corsa su strada di qualsiasi livello, cercando di stimolare e gratificare la par-tecipazione degli atleti italiani. Meta preferita per gli

allenamenti degli ex azzurri Giacomo Leo-ne ed Ottavio Andriani sono infatti anche e so-prattutto le nostre cam-pagne, gli uliveti, come

pure le marine joniche. Vero toccasana per gli allenamenti in casa. Dalle nostre parti si è allenato anche la me-daglia olimpica Stefano Baldini.

ECCO DOVE SI ALLENANOI NOSTRI CAMPIONI

• INDIMENTICABILI MOMENTI DI GLORIA PER IL GIAOCMO LEONE NAZIONALE.

Due atleti, Giacomo Leone ed Ottavio Andriani hanno vestito la maglia della nazionaledisputando i giochi olimpici nella maratona. Leone: «Credo unico caso in Italia»

• 1996, LEONE TAGLIA PER PRIMO IL TRAGUARDO A NEW YORK.

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FRANCAVILLA/ SPAZIO OPINIONI

E’ in uso, dalle nostre parti, nel fissare un appuntamento, dire “ ci vediamo verso le 10”. Il tutto sta in quel verso che rappresen-ta il carattere approssimativo del meridionale. Per qualche motivo non si può non dare ra-gione a Bossi, sia pure a malin-cuore. Vige, infatti, un senso di approssimazione, talvolta una mentalità assistenziale e più frequentemente la voglia di raggirare l’ostacolo invece di affrontarlo nell’ambito della legalità.Ci vediamo verso le 10 si-gnifica dover attendere qual-che mezz’ora con incidenza sull’economia del tempo e della funzionalità; analogo me-todo è usato dai tanti artigiani che fissano un intervento in un orario largo, spesso molto lar-go, o la prossima settimana che spesso diventa l’altra ancora.Quante famiglie si blocca-no perché aspettano invano l’idraulico o il falegname!Se noi riflettessimo sul rinvio dovuto alla genericità dovrem-mo anche quantificare in de-naro i disservizi e gli sprechi dovuti ai rinvii. Conferenze e riunioni avviate un’ora dopo l’ora fissata comportano, per esempio, spreco di energia, di

straordinario al personale in as-sistenza, di energia per riscal-damento quando necessario e così via. Tempo sottratto ad altre attività che slittano a loro volta.Alla mentalità si aggiunge la burocrazia pure affetta da stes-sa cultura. Verrebbe voglia di far riflettere, per esempio, chi è preposto alla organizzazione del sistema sanitario; i medici di base sono stati trasformati in burocrati scribacchini per “ segnare le medicine”. Attese lunghissime di ore per ritirare un ricetta ed ancor più grave per quei pazienti cronici che soffrono di glicemia, iperten-sione e cose simili che devono recarsi al supplizio ogni quin-dici giorni.Basterebbe assegnare loro una tessera o un blocchetto da dieci o più tagliandi per ri-tirare ciclicamente la terapia che è sempre la solita salvo periodico controllo semestra-le. I medici sarebbero molto più liberi ed i pazienti allettati non aspetterebbero ore per ri-cevere la visita a domicilio. Il medico farebbe il medico ed i tanti pazienti sarebbero serviti con minore spreco di tempo; basti pensare ai tanti permessi

di allontanamento dal lavoro se non addirittura ferie che si devono consumare per andare dal medico e non per una visita specialistica ma per una ricetta.Non sfugge ancora la maledetta abitudine delle spose ad arriva-re con un’ora di ritardo in chie-sa per il matrimonio con spreco di energia per la chiesa, con rinvio degli impegni del mu-sicista coinvolto e dello stesso celebrante che fa attendere, a sua volta, il malato che aspetta di comunicarsi a domicilio.Si potrebbero fare tanti esempi ancora ma anche noi perde-remmo del tempo. Si impone, allora una riflessione ed un impegno a rivedere abitudini e mentalità e, forti di una nuova cultura, allora si che potremmo incidere sulla vita quotidiana migliorandola.Non è facile cambiare ma se ogni volta al tempo perduto accostassimo il corrisponden-te danno economico e di effi-cienza forse ci convinceremmo della necessità di cambiare abi-tudini.Quando ci capiterà di fare una coda allora utilizziamo quel tempo per meditare.Meditate gente, meditate…

Tani Roma

FRANCAVILLA FONTANA/ ARTE

Il tempo è denaro,anche efficienza

In Lunigiana si lotta con-tro il tempo: nelle zone colpite dall'alluvione del 25 ottobre scorso si lavora senza sosta. A preoccupa-re sono le nuove piogge in arrivo, la nuova ondata di maltempo prevista sul nord-ovest della Toscana.I lavori di ripristino dei servizi e di ripulitura di abitazioni, negozi, uffici, strade e argini proseguo-no. Ad Aulla è stata ri-stretta la "zona rossa" e si sta lavorando alla pulitura dei tombini. Il "quotidiano" della popo-lazione è però ancora lon-tano dalla normalità. Sono 1900 i pasti e 2500 i pani-ni distribuiti ogni giorno, a cui si aggiunge la fornitura alle famiglie di generi ali-mentari e vestiario.Prosegue l’opera dei vo-lontari delle pubbliche assistenze toscane nelle località della Lunigiana e delle Cinque Terre colpite dall’alluvione. Un impe-gno notevole, quello degli uomini e delle donne im-pegnate per dare un soste-

gno alle popolazioni ri-maste colpite dalla bomba d’acqua dei giorni scorsi. L'incubo maltempo ha dato inizio a una corsa contro il tempo per met-tere in sicurezza gli sfol-lati, mentre i soccorritori stanno ancora lavorando per ritrovare i corpi dei di-spersi …L’opinione pubblica, os-servando tutto ciò, crede che sia incombente la fine del mondo! Certo è che il terremoto a L’Aquila ed ora l’alluvione ad Aulla sembrano realmente pre-annunciare l’inizio e al tempo stesso la fine del decorso vitale.C’è da chiedersi se davve-ro la fine del mondo possa manifestarsi a noi attraver-so tali circostanze o se in-vece tutto sarà improvviso e struggente.Un versetto del Vangelo di Matteo recita così: “Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; 5molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti

in inganno. 6Sentirete poi parlare di guerre e di ru-mori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è ne-cessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. 7Si solleverà popo-lo contro popolo e regno contro regno; i saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori.”Ovviamente chi rifiuta l’esistenza di Dio, non si sofferma alla lettura at-tenta di tale brano, eppure, inconsapevolmente cono-sce Chi da lassù sostiene e indirizza le proprie vite. Ora, per una persona cre-dente è facile affidarsi a Colui che tutto può, ma chi rinnega la sua esisten-za, dubita anche di ciò che ho riportato pocanzi!Probabilmente tali cata-strofi lasciano senza paro-le, ma alimentano sempre e continuamente la piccola fiamma della speranza per un risvolto positivo, un fu-turo possibile e un domani migliore.

Elisabetta Santoro

Pubblichiamo una lettera inoltrata dai membri di una fami-glia di francavillesi residente a Cantù (Como) circa la posi-tiva soluzione data ad un loro caro estinto da parte della direzione del cimitero. Lettera che è stata inviata a Michele Mo-lendini e, per cono-scenza, al sindaco.----

La presente nasce spon-tanea quale ringrazia-mento e profonda ri-conoscenza in virtù del Vs. impegno e della Vs. immancabile sensibilità nel riuscire, seppur nel modico tempo a Sua disposizione, a ricon-giungere i Ns. cari ge-nitori; due anime unite

nella vita e ora, grazie al Suo impegno e alla Sua dedizione, anche nella morte.A chi crede che ci sia una vita aldilà della stessa, crede il vero, e credendolo rende pos-sibili gesti di rispetto perciò che resta delle persone che più abbia-mo amato e onorato, gesti come il Suo, gesti grandi e smisurati come grande e smisurato è stato l’impegno, la de-dizione e la professio-nalità con i quali ha reso possibile il loro ricongiungimento.Tutti i Figli del caro Sternativo Antonio le sono grandemente riconoscenti e calda-mente la ringraziano per quanto fatto; Ri-chiedendole, se possi-

bile, di pubblicare la presente lettera su un Vs. quotidiano locale, comunicandocene le re-lative spese, che di lieto affronteremo per ulte-riormente ringraziarVi di quanto fatto.Grazie di cuore, Vito Michele Molendini!

Sternativo Lucia, Gra-zia, Cosimo, Antonio, Anna, Maria, France-sco, Aldo

Credere o non credereIl dilemma dell’uomo moderno

XXIXredazione@ .it

FRANCAVILLA, ARTE

LETTERE AL DIRETTORE

Innanzitutto ti ringrazio per lo spazio che mi vorrai con-cedere che ritenevo assolu-tamente opportuno e di se-guito ti riporto quella che è la mia risposta, chiedendoti la gentilezza di visionare l'articolo qualora dovesse essere modificato per ragio-ni di spazio.Sono il segretario della Confraternita dell'Immaco-lata e, ritenendo di farmi portavoce di tutti i Confra-telli di Francavilla Fonta-na, credo siano opportune alcune precisazioni in me-rito all'articolo comparso sul vostro periodico nello scorso mese di ottobre, alla pagina VIII, a firma del sig. Pietro Filomeno.L'autore dell'articolo, infat-ti, approfondendo la tema-tica delle feste della nostra città, ritiene che la causa di

questo fantomatico scanda-lo che fa gridare allo spre-co, sia la rivalità tra le Con-fraternite. Il sig. Filomeno, non pago di questa perso-nalissima opinione, rincara la dose affermando che gli stessi preti condividono queste critiche, ma nulla possono contro il potere delle Confraternite!!!! Eb-bene, il sottoscritto non può accettare tali illazioni pro-venienti da chi, forse, non conosce a fondo il mondo confraternale. Ci spieghi, il sig. Filomeno, quali sareb-bero gli sprechi che fanno gridare allo scandalo, se le feste religiose organizza-te dalle Confraternite sono per lo più interne alla Par-rocchia di appartenenza e comunque pianificate con grande sacrificio dai Con-fratelli stessi e non certo

dalla popolazione franca-villese. L'autore dell'artico-lo, inoltre, faccia in nomi di questi preti che subirebbero questa sorta di "terrorismo psicologico" delle Confra-ternite, il cui Statuto dioce-sano prevede, invece, all'ar-ticolo 34, che "il Consiglio programma e cura CON IL CONSENSO DEL PADRE SPIRITUALE, eventuali festeggiamenti esterni, ci-vili e religiosi...Ritengo che fosse opportu-no precisare quanto sopra, rivendicando invece il ruolo centrale delle Confraternite nella vita religiosa della nostra città e sottolineando il grande sforzo compiuto per mantenere ancora vive quelle antiche tradizioni che contraddistinguono da sempre.

Avv. Andrea Saracino

Il 28 ottobre scorso a Francavilla è stato organiz-zato l’evento “Wine & Design – Il gusto del bel-lo”, ospitato dalla “Gea” dei fratelli Adolfo ed

Emiliano Gemma. La manifestazione ha ottenuto uno straordinario successo di critica. Numerosissime e qualificate le presenze di pubblico che hanno visitato lo showroom Gea e l’evento nell’evento, le sculture luminose di Daniela Chionna.Nella serata sono stati presentati vini e prodotti tipici di eccellenza a cura di Mocavero, Cibus e Masseria Fragnite. Gea nell’occasione ha presentato la nuova collezione di “materiali per vivere”.Dicevamo dell’evento nell’evento: “8D –ArtEvents”, associazione artistico-culturale presieduta da Ottorino Picardi, ha presentato le sculture luminose di Daniela Chionna, Artist Designer che vanta collezionisti an-che oltre i confini nazionali. “L’Ombra della Luce” della Chionna, opera questa diventata nei mesi scorsi la copertina del libro “In fondo alla notte” del prof. Alfonso Padula (Edizioni Ferrarelli e D’Andrea) e scelta come immagine dell’invito di “Wine & De-

sign”. Le opere della Chionna hanno riscosso grande interesse all’occhio attento dell’osservatore come in tutte le sue mostre in Italia e all’estero. (www.danie-lachionna.it) Daniela Chionna, francavillerse, si occupa di ricer-ca e design del mobile e del complemento di arredo dal 1989. Approfondisce e sperimenta, direttamente nelle botteghe artigiane, tecniche di lavorazione dei materiali con cui opera (legno, ferro, ceramica, pie-tra, vetro...) per poi approdare alla concretizzazione di opere di design intese sia in maniera tradizionale che sperimentale. Mobili e oggetti caratterizzati dal connubio tra design e arte (pittura, scultura) danno vita a veri totem rievocatori di sensazioni riconoscibi-li tanto nei pezzi unici quanto in quelli più facilmente riproducibili. Uno stile unico dove confluiscono etnia, simbolismo, naturalità e avanguardia storica il tutto reinterpretato secondo un nuovo criterio di contempo-raneità dove è ancora possibile scoprire e sperimenta-re nuove aree della creatività.

Carmen De Stasio (critico d’Arte) così scrive su Da-niela Chionna: “…scruta nell’oltre-minimo nucleo delle cose, riavvolgendole in una luce che è conden-sazione di ombra. Nelle costruzioni olografiche l’artista incide percorsi che sfoggiano un’esemplarità di fasci luminosi che si evolvono dall’interno, permeano l’ambiente e ne riformulano l’onda visiva in una tridimensionalità inquieta. Le criptiche composizioni - installazioni animate da una concettualizzazione calibrata su pieni e vuoti in accordo mutevole su piani sospesi - visua-lizzano l’attrazione verso il silenzio urlante e soprag-giungente dall’oscurità attraverso geometrie che si dilatano oltre la forma chiusa. …”.L’artist designer Daniela Chionna, nella veste di con-duttrice radiofonica, ha ospitato nel salotto di Quarto Canale Radio “Il Caffè Sospeso”, Adolfo Gemma pr una simpatica e piacevole conversazione rigorosa-mente in diretta.

CARO DIRETTOREA proposito delle

Confraternite, ti scrivoChe rispondere all’avvocato An-drea Saracino? Po-che e chiare parole. Intanto rileggiamo insieme il brano “in-criminato”: «Sulle feste religiose in sé non c’è niente da dire. Ogni comuni-tà, anche agli occhi di chi è agnostico, è libera di esprimere il proprio sentimen-to religioso quanto e come vuole. Sono le parallele feste civili (luminarie, fuochi d’artificio eccetera), con le rivalità tra le confraternite, che stancano e fanno gridare allo spre-co. Anche gli stessi preti condividono

queste critiche, ma nulla possono con-tro il potere delle confraternite».Credo che siano tre le parole che hanno urtato la suscettibi-lità del lettore: riva-lità, spreco e potere. Vediamone l’esatto significato nel con-testo in cui sono sta-te inserite. Rivalità sta per competizio-ne, quindi niente di illecito o di anorma-le. Spreco non è da intendersi come dis-sipazione di denaro pubblico: le confra-ternite, lo sappiamo, non sono istituzioni statali. In questo caso spreco è inteso, dall’opinione pub-

blica locale, come esagerato dispendio di risorse, soprattut-to se raccolte «con grande sacrificio dai Confratelli»: non si dimentichi che il discorso è riferito all’eccessivo nume-ro globale delle fe-ste civili e non a una o a poche di esse. Potere è l’ellisse di potere decisionale e non, come ha inter-pretato l’avvocato Saracino, strapotere o addirittura, come lui stesso si espri-me, “terrorismo psi-cologico”. Se fosse più abituato alla critica e all’autocri-tica, forse non se la sarebbe presa così

tanto.Non si tratta quindi di conoscere dall’in-terno le confrater-nite o fare nomi di questo o di quel prete. Sappiamo tutti che cosa sono le confraternite: ori-gini, meriti e difet-ti. Come sappiamo tutti che un prete di buon senso, ma an-che un vescovo, non gioisce quando si esagerano gli aspetti mondani delle feste religiose. Non ho la pretesa di essere ri-uscito a convincere il confratello Sara-cino.Spero almeno di aver convinto il re-sto dei lettori.

LA REPLICA DELL'AUTORE

- di Pietro Filomeno -

Novità nel cuore del borgo antico della Città degli Im-periali. Il Centro Culturale

francavillese “Rosa Tardio” apre le porte del suo piccolo ma acco-gliente locale agli artisti che po-tranno allestire mostre di pittura, scultura ed arti figurative più in generale. Ad avviare questa inte-ressante esperienza presso la sede del Centro ubicato in via San Car-lo Borromeo, a pochi passi dalla chiesa Madre, è stato l’apprezzato pittore, figlio d’arte, Osvaldo Ar-gentieri, autodidatta.L’artista francavillese sta propo-nendo al pubblico le sue opere nel-la mini-galleria fino al 20 novem-bre. Si possono ammirare sedici tavolette (si tratta di cartoncini te-lati) raffiguranti varie immagini di “Francavilla in miniatura”. A fare

da cornice alla mostra altri sedici dipinti, sempre di Argentieri, con in evidenza paesaggi, natura morta ed il Bosco di Potenza (in Lucania più volte l’artista ha esposto le sue opere).Un viaggio, quello di Osvaldo Argentieri, tra luci, colori e la ma-gia del suo pennello, da visionare in questa mini-galleria d’arte del Centro Culturale. La mostra è visi-tabile ogni sera dalle 18 alle 20.30.Ogni giovedì - è questa è un’al-tra iniziativa - dalle 18.30 alle 20 il Centro “Rosa Tardio” apre le sue porte anche per i collezioni-sti. Tutti possono partecipare al tradizionale ed atteso scambio nel “mercatino” dei collezionisti. Si potranno scambiare libri, moneti-ne, cartoline d’epoca, riviste, pe-riodici locali d’un tempo, ed altro

materiale. Altre iniziative sono in calendario per il mese di dicembre ed in parti-colare durante le festività natalizie con il coinvolgimento dei soci.

Scorci di Francavillanegli oli di Osvaldo Argentieri

Il Centro Culturale Francavillese apre le porte agliartisti nella mini-galleria di via San Carlo Borromeo

LETTERE AL DIRETTORE

“Wine & Design – Il gusto del bello”L'evento ospitato presso la "GEA" di Francavilla, ha proposto le sculture luminose di Daniela Chionna e le ultime novità

dell'azienda. Nel corso della serata sono stati presentati vini e prodotti tipici di eccellenza. Buona la partecipazione del pubblico.

Il prossimo evento dell’associazione “8D-ArtEvents”, in collabo-razione con la Galleria d'Arte Colorstudio Picardi, è previsto per dicembre prossimo con la personale del mae-stro Ulisse un pittore di Osimo (An) conosciuto e riconosciuto in molte parti del mondo, in par-ticolare negli Stati Uni-ti e molto apprezzato nel nostro territorio.Ulisse, che storicamen-te ritrae in chiave iro-nica fratini e suorine in scenari medievali e pa-esaggi del centro Italia, stavolta, dietro un' idea di "8D - ArtEvents" e in omaggio al Settecen-tenario di Francavilla Fontana, riprenderà nelle proprie opere la Città degli Imperiali e altre realtà pugliesi. Ri-conoscibilissimi l'iden-tità e lo stile dell'Artista ma inseriti in ambien-tazioni insolite che rendono queste opere dei pezzi straordinaria-

mente suggestivi e par-ticolarmente pregiati.Al Vernissage inaugu-rale che si terrà in data 10 dicembre 2011 se-guirà un concerto per pianoforte con il Mae-stro Antonio Curto (di-rettore Scuola Musicale Comunale di Francavil-la Fontana) e per arpa con Manuela Marghe-rita Colella di Monopo-li, vincitrice dell'ultima edizione del "Concorso Musicale Nazionale Città di Francavilla Fontana". Nell'occasio-ne degustazione di vini e prodotti tipici.

Ulisse dipingei "tesori" di Francavilla

A DICEMBRE LA MOSTRANELLA GALLERIA PICARDI

Problema risolto per i nostricari genitori estinti

• IL CIMITERO DI FRANCAVILLA.

• L'ARTISTA FRANCAVILLESE OSVALDO ARGENTIERI.

• UNA DELLE OPERE DI OSVALDO ARGENTIERI.

• DANIELA CHIONNA CON ADOLFO GEMMA.

• UNA DELLE OPERE DELL'ARTISTA FRANCAVILLESE.

RINGRAZIAMENTI

• LA TORRE DELL'OROLOGIO, VISTA DA ULISSE.

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OROSCOPOOROSCOPOARIETEUn mese senza particolari scossoni nel settore lavorativo e per quanto riguarda la situazione economica, anche se l'uscita del vostro pianeta governatore Marte dal segno alleato del Leone potrebbe sottrarvi in parte quell'energia di cui avete approfi ttato nei mesi scorsi per portare avanti iniziative. Un mese spumeggiante in campo sentimentale invece, grazie al transito in Sagittario di Mercurio e Venere durante quasi tutto il mese di novembre.

TOROVento in poppa per gli affari e il lavoro; i nati in Toro continuano infatti ad essere assistiti dal favore di Giove nel segno ma in questo mese si possono avvantaggiare anche di una serie di aspetti positivi formati dallo stesso Giove con altri due pianeti, importanti per il successo nelle questioni di lavoro o di tipo economico. Il massimo splen-dore si raggiungerà il 15 novembre.

GEMELLIUn mese decisamente buono per le questioni di lavoro, di denaro e per la vita sociale, e promette momenti fa-vorevoli per materializzare le vostre aspirazioni, i vostri sogni. Buone notizie nella vita sociale, professionale o economica. Potrebbe però accadere che il vostro stato d'animo non sia così positivo. La cosa si risolverà nelle settimane seguenti, quando ritroverete un umore adegua-to alle circostanze.

CANCROUn mese sostanzialmente poco mosso per i nati in Cancro, che godranno comunque le infl uenze favorevoli prove-nienti da Giove in Toro, rafforzate da una serie notevole di aspetti positivi con Marte Plutone nella parte centrale del mese. Anche l'ingresso di Marte in vergine potrebbe por-tare un certo impulso agli affari o comunque qualche mi-glioramento, forse non decisivo ma sempre bene accetto.

LEONEIl dato astrologico più importante per l'oroscopo di no-vembre 2011 dei nati in Leone e certamente l'ingresso del pianeta Marte nel vostro segno. Il fi ero astro della guerra presenta una notevole affi nità con il segno del Leone e stimola le sue caratteristiche più battagliere e audaci. Per questa ragione svilupperete una grande attività sia sul piano fi sico che mentale e mostrerete un atteggiamento particolarmente determinato, in certi casi ai confi ni del temerario.

VERGINESe volete che questo mese di novembre vi offre il meglio di sé dovrete fare un piccolo sacrifi cio. L'ingresso di Marte nel vostro segno vi darà una marcia in più sul Lavoro e in tutte quelle situazioni che richiedono affermazioni di per-sonalità, con un pizzico di fortuna in più verso la metà del mese, grazie alla combinazione di aspetti favorevoli dello stesso Marte con Giove in toro e Plutone in capricorno.

BILANCIAL'ingresso di Marte in vergine il 12 novembre 2011 rap-presenta una boccata di ossigeno. Godetevi quindi queste prime settimane di un periodo che si annuncia decisa-mente più tranquillo che dovrebbe durare fi no a metà del 2012. Saturno nel segno vi assisterà nelle iniziative professionali che richiedono applicazione razionale e nervi saldi ma verso la fi ne del mese vi sarà anche di stimolo per assumere iniziative basate sulla creatività, la fantasia.

SCORPIONEIl mese parte in salita per voi, che già da qualche mese vivono con una certa pesantezza le questioni di natura economica, a causa di Giove opposto in toro. Non dovete tuttavia preoccuparvi eccessivamente: Giove è un pianeta troppo benigno in se stesso perché la sua infl uenza possa procurare qualche conseguenza davvero importante.

SAGITTARIOVi trovate in un momento abbastanza positivo tanto a bre-ve come a lungo termine. A novembre potrete avvantag-giarvi dell'infl uenza di un magnifi co trigono del bellicoso Marte in Leone, pianeta che vi regalerà una grande forza per polverizzare e spazzare via qualsiasi ostacolo si inter-ponga sulla vostra strada. Canalizzerete positivamente la vostra energia nelle diverse aree della vita, permettendovi di raggiungere notevoli risultati tanto di carattere mate-riale come di natura più personale.

CAPRICORNOFortunatamente per voi, quest'ultima parte del 2011 presenta caratteristiche molto favorevoli al vostro segno specialmente nel settore del lavoro e delle relazioni so-ciali, grazie alla posizione di Giove, il più fortunato dei pianeti, che dal segno del toro favorisce bellissimi aspetti di trigono con il vostro segno. In questo mese di novembre l'ingresso di Marte nel segno della vergine moltiplica le occasioni di questi aspetti così favorevoli.

ACQUARIOIl transito del pianeta Marte nel segno opposto del Leone giunge a termine il 12 novembre e tutta una serie di situa-zioni complicate cominceranno fi nalmente a risolversi in vostro favore. Rimarranno solo alcuni nodi da sciogliere, soprattutto nei rapporti con i vostri colleghi o con i supe-riori gerarchici, nelle settimane centrali di novembre, a causa di una opposizione tra Marte in Vergine e Nettuno nel vostro segno.

PESCIIl mese parte con qualche defaillance per quanto riguarda Giove, indice di qualche tensione nelle coppie formate da molto tempo, e più ancora per i separati, che potrebbero trovare particolarmente diffi cile raggiungere un accordo sulle questioni fi nanziarie. Attenzione alle prime due set-timane, dalla metà del mese c'è un recupero notevole.

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