IL VESCOVO CESARE IN VISITA PASTORALE A RIVOLI

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SETTEMBRE 2012 IL VESCOVO CESARE IN VISITA PASTORALE A RIVOLI

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SETTEMBRE 2012

IL VESCOVO CESAREIN VISITA PASTORALE

A RIVOLI

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RIVOLIParrocchie nella città

ANNO XVI - N.2Settembre 2012

Via F.lli Piol, 4410098 Rivoli (TO)

[email protected]

In copertina:Campanili di Rivoli

(Si ringraziaFoto Bonetti - Rivoli)

Direttore responsabile:Paolo Paccò

Vice direttore:Lidia Cuva

Redazione:Don Giovanni Isonni

Don Angiolino CobelliDon Paolo RavariniDon Andrea Zani

Riccardo BonaPaola Cornaglia

Pierangelo CosciaSilvano Giordani

Remo LardoriFabio LeoneFranco Rolfo

Mariangela ZamariolaLidia Zanette

Progetto grafico:Identità Multimediale

Torino

Impaginazione:Fabio Leone

Stampa:Tipografia Locatelli

Trezzano sul Naviglio (MI)

E D I T O R I A L E

La casa di Bartolomeo,la nostra casa, le nostre case,

la nostra comunità…e il miracolo si ripete!!!

Carissimi,in questi giorni di luglio, di cieli azzurri e trasparenti, di sole grande grande, mi piace pensare a settembre e al nuovo anno pastorale dentro il calore e la bellezza della casa di Bartolomeo il cieco. Il racconto e l’augurio di don Tonino sono l’icona di quanto vivremo nel nuovo anno.

LA VISITA… un raggio di sole in casa!

“Oggi c’è il sole, lo sento!”

“Carissimi…una mattina sono entrato nella casa di un cieco, di nome Bartolomeo. I fa-miliari l’avevano messo a sedere vicino alla finestra, quando all’improvviso, felice per tante attenzioni, ha esclamato: “Oggi c’è il sole: non lo vedo, ma lo sento!”. Quella frase, registrata nell’archivio delle mie memorie più belle, ve la ripropongo quale stimolo simbolico per la vostra vita di ogni giorno. Il Signore, come il sole di Bartolomeo, è difficile vederlo; ma non è impossibile sentirlo. E io vi auguro che ne avvertiate la presenza, oltre che nella riscoper-ta di un rapporto più personale con lui, anche nel calore di una solidarietà nuova, nel fremito di speranze audaci, nel rischio di scelte coraggiose coltiva-te insieme. Ma soprattutto vi auguro che dalla vostra comunità si sprigioni un tale sapore di vangelo, che ogni cieco di passaggio, poco importa se reso tale dalle sventure o dal disinganno o dal peccato, fermandosi sui vostri limitari, possa dire: “Il Signore, io non lo vedo; ma qui, in mezzo a voi, lo sento”.

(don Tonino Bello, Servi inutili a tempo pieno, Edizioni San Paolo, 2012)

A settembre le sette parrocchie della nostra città vivranno la grande esperienza della visita pastorale del nostro vescovo Cesare. La visita pastorale è…- un tempo di Grazia… il Signore nella persona e nella presenza del vescovo ci fa sperimentare la sua vicinanza, la sua attenzione, la sua cura per noi. La visita è così una forte esperienza di fede: ognuno di noi sarà chiamato a ritrovare le ragioni, gli impegni e le prospettive del proprio credere.- un’esperienza di chiesa… saremo invitati a ri-pensare al nostro essere chiesa, a come viviamo la comunità cristiana, a ritrovare la nostra vocazione ministeriale, di cristiani servi, vestiti di grembiule.- una scommessa di missione… il vescovo starà nella nostra città, uscirà per le strade, andrà nelle scuole, nei luoghi di lavoro, in ospedale, nel palazzo comunale, nelle case dei malati… perché il vangelo è lieta notizia per tutti!Davvero questo tempo di visita sarà tempo di sole, il sole di Bartolomeo che a volte non riusciamo a vedere, ma che non possiamo non sentire!

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3E D I T O R I A L EIl nuovo anno è stato scelto da Papa Benedetto come ANNO DELLA FEDE.Che cosa significa per noi?- È un forte invito a fare memoria. La nostra esperienza cristiana si inserisce in una lunga storia e ciò che siamo oggi è anche frutto di fatiche, scommesse, testimonianze, consegnateci da chi ci ha preceduto.- È fermarsi per rileggere alla luce dello Spirito il nostro vissuto cristiano, la-sciandoci interrogare dal nostro tempo, lasciandoci provocare dai tanti segni che lo Spirito colloca nei nostri cammini, sforzandoci di essere nuovi e aperti al presente con il suo carico di cose belle e di fatiche, di sofferenze e di gioie, di attese e di speranze.- È ritrovare il coraggio di sognare dei cristiani che vestono con gioia “la veste battesimale” in fabbrica, per strada, nelle piazze, in ufficio, semplicemente per dire che essere cristiani è bello, e che nello stesso tempo tornano in chiesa in “tuta da lavoro” per celebrare all’altare la vita di ogni giorno.

LA FESTA… gratis, sempre!

Festa è dare spazio all’altro, perché non ci può essere festa da soli, perché la festa è per ognuno e per tutti, per sempre! Sento davvero che ci attende un tempo bello, di sole, di azzurro-cielo!Mi permetto di riprendere gli auguri di don Tonino, sono così belli che val la pena rileggerli…“E io vi auguro che avvertiate la presenza del sole di Bartolomeo, oltre che nella riscoperta di un rapporto più personale con lui, anche nel calore di una solidarietà nuova, nel fremito di speranze audaci, nel rischio di scelte coraggio-se coltivate insieme.Ma soprattutto vi auguro che dalla vostra comunità si sprigioni un tale sapore di vangelo, che ogni cieco di passaggio, poco importa se reso tale dalle sven-ture o dal disinganno o dal peccato, fermandosi sui vostri limitari, possa dire:“Il Signore, io non lo vedo; ma qui, in mezzo a voi, lo sento”.

A settembre ci ritroveremo anche a vivere le nostre FESTE! La festa della Stella, della Madonna del buon rimedio, di san Bernardo e poi più tardi di san Martino e di Maria Immacolata. È importante ritrovare la voglia di “far festa”!Dio ci ha creati per la festa.Gesù ha compiuto tanti gesti e miracoli perché ci vuole in festa.Lo Spirito ci offre i suoi doni per essere gente di festa.Festa è gratuità.Festa è fare comunità.

LA FEDE… la veste battesimale in fabbricae la tuta da lavoro in chiesa!

Buon anno con un Sole che si sente, qui, in mezzo a noi!!!

don Giovanni

Il Signore,io non lo vedo;

ma qui,in mezzo a voi,

lo sento.

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4 SACERDOZIO

Don Paolo… sacerdote da 50 anniRivoli - 23 giugno 2012

50° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale

Signore, grazie del dono di don Paolo e del suo servizio alla Chiesa! Donagli sempre serenità e gioia nell’essere dono!

È stato bello celebrare l’anniversario di ordinazione di don Paolo!Abbiamo potuto dire grazie al Signore

per il dono dei sacerdoti!Abbiamo potuto riflettere sul significato

della presenza e del servizio dei sacerdoti!Abbiamo detto a don Paolo il nostro grazie

per il suo essere dono tra di noi!

Non ritengo in nessun modo preziosala mia vita,purché conducaa termine la mia corsa e il servizioche mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianzaal Vangelodella grazia di Dio. (Atti 20,24)

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5SACERDOZIO

Le foto pubblicate in queste due pagine sono di Scatti Urbani - Rivoli.

Preghiera per i sacerdotiSpirito del Signore,dono del Risorto agli Apostoli del Cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine. Rendili innamorati della Terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza,perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro. Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crismasu tutto ciò che accarezzano. Fa’ risplendere di gioia i loro corpi. Rivesti loro di abiti nuziali e cingili con cinture di luceperché, per essi e per tutti, lo Sposo non tarderà.

Tonino Bello

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6 SACERDOZIO

Giovedì 14 giugno

Talk-showcon don Paolo

Domenica17 giugno

Pranzocomunitario

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7SACERDOZIO

Vive ed opera nel mondo,ma non appartiene al mondo. È figlio di uomini,ma ha l'autorità di renderli figli di Dio. È povero, ma ha il potere di comunicare ai fratelli ricchezze infinite. È debole, ma rende forti i deboli col pane della vita. È servitore, ma davanti a lui si inginocchianogli Angeli. È mortale,ma ha il compito di trasmettere l'immortalità. Cammina sulla terra,ma i suoi occhi sono rivolti al cielo. Collabora al benessere degli uomini,ma non li distoglie dalla méta finale che è il Paradiso. Può fare cose che neppure Maria e gli Angelipossono compiere:celebra la Messa e perdona i peccati. Quando celebra ci sovrasta di qualche gradino,ma la sua azione tocca il cielo. Quando assolve rivela la potenza di Dioche perdona i peccati e ridona la vita.

Domenica 17 giugnoMessa alla Consolatadopo il pellegrinaggio

Ma chi è il sacerdote?!?Quando insegna propone la Parola di Gesù:«Io sono la Via, la Verità e la Vita». Quando prega per noi il Signore lo ascolta, perché lo ha costituito "Pontefice",cioè ponte di collegamento fra Dio e i fratelli. Quando lo accogliamodiventa l'amico più sincero e fedele. È l'uomo più amato e più incompreso;il più cercato e a volte il più rifiutato. È la persona spesso criticata,perché deve confermare con il suo esempiol'autenticità del messaggio. È il fratello universale, il cui mandatoè solo quello di servire, senza nulla pretendere. Se è santo, lo ignoriamo;se è mediocre, lo disprezziamo. Se è generoso, lo sfruttiamo;se è "interessato", lo critichiamo. Se siamo nel bisogno, lo assilliamo;se vengono meno le necessità, lo dimentichiamo. E solo quando ci sarà sottratto comprenderemo quanto ci fosse indispensabile e caro.

don Novello Pederzini

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8 SACERDOZIO

Vi propongo un quiz… per poter rispondere procuratevi una calcolatrice e l’annuario della diocesi di Torino. Pronti: quanti preti con meno di 75 anni ci saranno nella diocesi di Torino da qui a quindici anni? Qualcuno un po’ più accorto mi potrà dire che non basta l’annuario e la calcolatrice, ma serve anche un po’ di calcolo delle probabilità, perché alcuni dati sono delle incognite. Allora ipotizziamo 4 ordinazioni all’anno e che nessun prete che entra in questa statistica si ammali, muoia, lasci il ministero.Tra quindici anni saremmo all’incirca 270 preti sotto i 75 anni… Con 2.000.000 di abitanti, 650 parrocchie, con gli ospedali, le associazioni, le scuole, gli incarichi in curia e tutto ciò che la fantasia pastorale farà nascere e a cui bisognerà dare un’attenzione pastorale. Davanti a queste cifre non si può che rimanere attoniti e impauriti… credo che chiunque non possa che accorgersi della sproporzione dei numeri e della gran mole di lavoro che spetterà a quei 270 preti!E allora cosa fare? Proviamo a passare dal quiz e dal calcolo statistico a uno sguardo profetico… che è fatto di realtà, di certezza che lo Spirito Santo non ci abbandona e che la Chiesa di Torino sia in grado di mettere in gioco tutti i talenti di ragionamento, di riflessione e di rinnovamento che lo Spirito le dona.Vi (ri)propongo un quiz… quanti preti ci saranno tra quindici anni sotto i 75 anni nella diocesi di Torino? Saranno ben 270! 270 missionari, che testimoniano la presenza di Dio nel mondo nel suo Figlio Gesù, che sa-pranno camminare con tanti laici missionari, con i diaconi, con i religio-si, tutti insieme con la voglia di far conoscere la concretezza dell’amore di Dio nel momento storico in cui si vivrà… 270 preti che incontreranno persone, che potranno condividere responsabilità, che spinti dallo Spirito vivranno in una chiesa attenta a tutti i carismi e a tutte i talenti. 270 preti che cammineranno da fratelli con la responsabilità della presidenza di più comunità. Perché questa profezia si possa realizzare, bisognerà vivere un cammino di conversione; una conversione che dobbiamo vivere per primi noi preti, ma anche le comunità cristiane; una conversione che ci metta intorno a un tavolo, che ci permetta di condividere la visione di Chiesa e del ruo-lo del presbitero che ci sono nell’esperienza di ogni comunità; una con-

TOTOPRETI… un quiz sulla presenza dei sacerdoti nella diocesi di Torino

versione che ci permetta di continuare a mettere il Signore Gesù al centro della nostra esperienza ecclesiale, liberandoci dei lacci che spesso ci legano.Perché questa profezia si possa realizza-re bisogna oggi iniziare nuovi modi di vi-vere la pastorale (come capita già da al-cuni anni a Rivoli, a San Mauro Torinese, a Bra e a Savigliano e che da settembre incominceranno anche in altre unità pa-storali della diocesi), in cui più preti con-dividano la responsabilità pastorale con-cretamente di più parrocchie, che più comunità parrocchiali lavorino insieme nella testimonianza del Signore Risorto, nella convinzione che non difendendo i diritti della propria parrocchietta si è te-stimoni credibili, ma nel come si è capaci ad apprezzare e ad amare i fratelli e le sorelle delle altre comunità parrocchiali e da come concretamente saremmo uni-ti nelle città in cui viviamo.Perché questa profezia si realizzi bisogna oggi incominciare a pregare, pensare, progettare, confrontare idee, esperien-ze, visioni per poter arrivare tra quindici anni avendo fatto tutto ciò che ci è stato possibile, per permettere allo Spirito di trovare 270 preti non schiacciati dagli impegni e dalle responsabilità, ma molti missionari laici, preti, diaconi e religiosi che insieme testimoniano la fede nel Si-gnore Gesù ai 2.000.000 di abitanti della nostra diocesi.

don Claudio Furnariparroco a San Mauro Torinese

presso S. Maria Pulcherada e S. Anna

CuRIOSITà

Il territorio dell’Arcidiocesi di Torino si articola in 4 distretti, con l’a-rea metropolitana torinese in posizione centrale: intorno a questo asse ruotano tre grandi aree che si aprono seguendo i quattro punti cardinali. Le Zone Vicariali ripartite nei Distretti sono in totale 26, mentre le parrocchie, organizzate in 64 Unità Pastorali, raggiungono la ragguardevole quota di 357. Rivoli fa parte dell’Unità Pastorale 36, il cui moderatore è don Giaco-mo Crotti (Parrocchia San Giovanni Bosco).La popolazione complessiva del territorio diocesano si aggira intorno ai 2.000.000 di abitanti.

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9GIOVANI

Giovani in partenza per Kenya, uganda e BeninMessa del Mandato

Domenica 24 giugno 2012, in occasione della festa della Madonna della Consolata, i Missionari concelebrano alla Stella la Santa Messa delle ore 11, presieduta da padre Sandro Carminati, superiore regionale dei missionari e viene consegnato il mandato ai giovani in partenza verso il Kenya, l’Uganda e il Benin.

G I O V A N I

Concerto Corogiò 9 giugno 2012

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10 ANNO DELLA FEDE

Perché un anno dedicato alla fede?Gli obiettivi sono stati precisati dallo stesso Papa nelle lettera di indizione Porta Fidei: «Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l’aspira-zione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà un'occasione propizia anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia... Nel contempo, auspi-chiamo che la testimonianza di vita dei credenti cresca nella sua credibilità».

Un logo che sintetizza il programmaIl logo rappresenta una barca, immagine della Chiesa, in navigazione sui flutti. L’al-bero maestro è una croce che issa le vele le quali, con segni dinamici, realizzano il trigramma di Cristo (IHS)1. Sullo sfondo delle vele è rappresentato il sole che, asso-ciato al trigramma, rimanda all’Eucaristia2.

Urgenza della missioneÈ ormai evidente per tutti che la fede è in crisi: siamo passati da "credenti poco praticanti" ai "praticanti poco creden-ti". Ridotti al "resto d'Israele", i cristiani sono una minoranza sempre più sottile che continua a "praticare" una fede or-mai lontana, rituale, insignificante… in-capace di diventare senape che smuove le montagne, lievito che aiuta a dare un senso alla vita.

Confronto con la modernitàUn cristianesimo "stanco" definisce bene la situazione di un percorso di fede che via via è stato emarginato dalla moderni-tà (ideologia e fede essa stessa!). Sembra che non ci sia spazio per la fede cristiana in questo mondo che corre non si sa per-ché, né verso dove. La fede sembra un intralcio in questo spericolato e costan-te rincorrere una felicità fatta di cose ed eventi, di ricorrenze e feste; sembra inca-pace di intercettare questa rincorsa affan-nosa, sintomo di una diffusa insicurezza, con la proposta gioiosa ed esaltante di una fede giovane e viva, forte e "moderna".

Un ritorno alle originiDa sempre, nella storia, si ricorre agli ini-zi per rinverdire la speranza originale.Anche per la fede bisogna ritornare alla "Pentecoste", a quell'evento che ha "messo a fuoco" la realtà del Dio fatto uomo, la verità di un Dio che diventa ra-gione profonda di vita per ciascuno e per il mondo.Non serve il rimpianto per il tempo pas-sato o il desiderio di ripercorrere strade già frequentate… è necessario rimette-re al centro l'essenziale del messaggio evangelico: Dio ti ama veramente e Gesù lo ha testimoniato per le strade della Pa-lestina.

Testimoni che testimonianoNoi siamo chiamati a continuare questa strada: il testimone della fede che abbia-mo ricevuto, dobbiamo consegnarlo ad altri che proseguano la corsa. Una corsa difficile e impegnativa, ma come ogni gara con le sue soddisfazioni: la fatica sarà ripagata!

Silvano Giordani

un anno di "fede"per una "barca" in difficoltà

NOTE

1. JHS. Interpretazione più diffusa: "Gesù Salvatore degli Uomini".

2. Per ogni informazione è già di-sponibile il sito Internet www.an-nusfidei.va, multilingue e consul-tabile da tutti i dispositivi mobili. A settembre uscirà nelle diverse lingue il sussidio pastorale Vivere l’Anno della fede, preparato per accompagnare, in primo luogo, la comunità parrocchiale, e quanti vorranno inserirsi nell’intelligenza dei contenuti del Credo.

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11ANNO DELLA FEDE

NOTE

3. Solenne celebrazione eucari-stica con tutti i Padri Sinodali, i presidenti delle Conferenze Epi-scopali e i Padri conciliari ancora viventi. 4. Jacques Barthieu sacerdote gesuita, martire missionario in Madagascar (1896); Pietro Ca-lungsod laico catechista, martire nelle Filippine (1672); Giovanni Battista Piamarta, sacerdote te-stimone della fede nell'educazio-ne alla gioventù (1913); Madre Marianne (Barbara Cope) testi-mone della fede nel lebbrosa-rio di Molokai (1918); Maria del Monte Carmelo, religiosa in Spa-gna (1911), Caterina Tekakwitha, laica indiana convertita alla fede cattolica (1680), e Anna Schaffer, laica bavarese, testimone dell'a-more di Cristo dal letto di soffe-renza (1925)5. Una preghiera perché con la comune professione del Simbolo i cristiani che hanno ricevuto lo stesso battesimo non dimentichi-no la via dell'unità come segno visibile da offrire al mondo. 6. La fede richiede anche segni concreti che orientano a mante-nere viva l'attesa del Signore che ritorna.7. Nella cattedrale e in ogni chie-sa dove sarà possibile si realizze-rà il silenzio della contemplazione a testimonianza della fede che contempla il mistero del Dio vivo e presente in mezzo a noi con il suo Corpo e il suo Sangue.8. Importanza della catechesi nell'intelligenza e nella crescita della fede per la vita personale e comunitaria. Occasione per ricor-dare anche il ventesimo anniver-sario della pubblicazione del Ca-techismo della Chiesa Cattolica.

Scheda delle celebrazioni

L'Anno della fede indetto dal Papa per celebrare i 50 anni del Concilio Vaticano II e i 20 del Catechismo della Chiesa Cattolica, sarà scandito da numerosi eventi, presieduti dallo stesso Benedetto XVI. L'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, responsabile degli eventi, li ha presentati ufficialmente.

Giovedì 11 ottobre 2012 (50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II3)Solenne Apertura dell'Anno della fede in piazza san Pietro.

Domenica 21 ottobre 2012Canonizzazione di 6 martiri e confessori della fede4, in piazza San Pietro.

Venerdì 25 gennaio 2013Tradizionale celebrazione ecumenica nella Basilica di San Paolo fuori le Muracon un carattere ecumenico più solenne5.

Sabato 2 febbraio 2013Celebrazione per tutte le persone consacrate nella Basilica di San Pietro6.

Domenica 24 marzo 2013 (Domenica delle Palme)Dedicata ai giovani che si preparano alla Giornata Mondiale della Gioventù.

Domenica 28 aprile 2013Dedicata ai giovani che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione.

Domenica 5 maggio 2013Dedicata alla celebrazione della fede, alla pietà popolare, alla forma peculiare di fede di popolo delle Confraternite.

Sabato 18 maggio 2013 (Vigilia di Pentecoste)Dedicata a tutti i Movimenti.

Domenica 2 giugno 2013 (Festa del Corpus Domini)Tradizionale processione eucaristica, seguita da una Solenne Adorazione in piazza Santa Maria Maggiore (in contemporanea in tutto il mondo a livello locale)7.

Domenica 16 giugno 2013Dedicata alla testimonianza del Vangelo della vita: dignità e promozione della vita, comunque, in ogni condizione.

Domenica 7 luglio 2013In piazza San Pietro, conclusione del pellegrinaggio di seminaristi, novizi e novizie, e quanti sono in cammino vocazionale.

Da Mercoledì 23 a Domenica 28 luglio 2013Tre grandi celebrazioni in Brasile in occasione della Giornata Mondiale della Gio-ventù a Rio de Janeiro.

Domenica 29 settembre 2013A Roma celebrazione speciale per i Catechisti8.

Domenica 13 ottobre 2013con tutte le realtà mariane per evidenziare in Maria, Madre di Dio, l'icona della fede di ogni credente.

Domenica 24 novembre 2013Giornata conclusiva dell'Anno della Fede, presieduta dal Papa.

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12 PASTORALE BATTESIMALE

Il nostro Arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia, nella sua Lettera Pastorale “Sul-la tua Parola getterò le reti” di settembre 2011 ha invitato a sostare e a riflettere, in questi primi due anni del Piano Pastorale Diocesano, sul sacramento del Battesimo, in quanto merita un'attenzione centrale, nuova e creativa. L'obiettivo del lavoro è di promuovere un itinerario di Pastorale

Nell’Arcidiocesi di Torino e nelle nostre Parrocchie esistono diverse esperienze di itinerari battesimali.Si tratta di percorsi che non si limitano a una semplice preparazione al rito del Battesimo e che sono stati registrati nel-le assemblee svolte nei Distretti (Torino città, Ovest, Sud-est, Nord), coordinate dai Vicari episcopali territoriali. Da parte di operatori pastorali, sacerdoti e fami-glie sono emerse risorse, proposte e dif-ficoltà, poi sintetizzate da don Michele Roselli, direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, nella serata conclusiva al San-to Volto. Se quasi tutti segnalano la scarsa motivazione di fede delle famiglie che do-mandano il Battesimo, tutti riconoscono che occorre non scoraggiarsi, ma essere stimolati a rinnovare le ragioni dell’an-nuncio del Vangelo. Tra le proposte concrete: la valorizzazio-ne del periodo della gravidanza, la visita delle coppie a casa, il coinvolgimento del-la comunità durante la celebrazione del sacramento, l’aggancio delle famiglie nel dopo Battesimo anche attraverso le scuo-le materne, il coinvolgimento di padrini, madrine e nonni. Si auspicano la forma-zione di équipe di catechisti-accompa-gnatori, la condivisione di energie e risor-se a livello di Unità Pastorale, il cambio di mentalità in senso missionario da parte della Comunità cristiana. Gli operatori hanno evidenziato che è necessaria un’integrazione delle diverse dimensioni della pastorale, che colleghi i corsi di preparazione al matrimonio alla pastorale battesimale e questa alla ca-techesi dei bambini e dei ragazzi, fino ai cammini di pastorale giovanile.

Pastorale Battesimale Risonanze dall’Assemblea Diocesana (1-8 giugno 2012)

Battesimale concorde nei tempi e nei contenuti, con grande qualità di im-postazione e di svolgimento, capace di esprimere l'autenticità e la forza della nostra fede in chiave missionaria. Anche il Santo Padre Benedetto XVI, nella Lettera apostolica “Porta Fidei”, indica il Battesimo come “por-ta della fede”, che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l'ingresso nella Chiesa. Attraversare quella porta implica immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Occorre, scrive il Papa, una nuova evan-gelizzazione per trasmettere la fede cristiana, perché essa non è più un presupposto ovvio del vivere comune. L’Assemblea Diocesana di quest’an-no ha dunque avuto per titolo: “Il Battesimo, porta della fede e della vita cristiana”.

Ma che cosa si intende per Pastorale Battesimale? Lo ha spiegato bene monsignor Giuseppe Cavallotto, vescovo di Cuneo e di Fossano, nella serata del 1° giugno al Santo Volto: è la prima parte del percorso d’iniziazione cristiana in stile catecumenale, che va dall’attesa del figlio al suo ingresso nella scuola primaria. Si svolge attraverso l’ac-coglienza, l’annuncio, l’accompagnamento e l’educazione alla vita di fede delle giovani famiglie. L’itinerario catechistico può essere suddiviso in tre fasi: 1. La prima fase inizia con l’attesa in gravidanza, l’accoglienza della coppia, la nascita, la preparazione al sacramento e si conclude con la celebrazione del Battesimo, verso i 5 o 6 mesi di vita del bambino;2. La seconda fase va dalla celebrazione del sacramento ai tre anni, vuole sviluppare il senso religioso del bambino e ravvivare la fede di genitori, padrini e madrine;3. La terza fase va da quattro a sei anni, è il tempo della pre-catechesi vera e propria di tutta la famiglia, per aiutarla ad incarnare la presenza di Gesù Cristo nel quotidiano, dandole vita e significato.Il cammino continuerà poi dai 6 ai 14 anni per il fanciullo e la sua famiglia, raccordandosi a quello che tradizionalmente viene chiamato “il catechi-smo”.

La famiglia sta al centro di tutto il percorso d’iniziazione cristiana.Infatti, è il grembo materno che genera alla vita, si prende cura dei figli e ha una primaria missione di educazione e di trasmissione della fede; la comunità ecclesiale non deve sostituirsi alla famiglia, ma deve sostenerla e fortificarla nel suo ruolo. La promozione della pastorale battesimale è una specifica scelta di evangelizzazione delle famiglie, occasione di cresci-ta della fede e di inserimento nella comunità cristiana.

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13PASTORALE DELLA FAMIGLIA

L’Arcivescovo ha posto la famiglia come soggetto dell’iniziazione cri-stiana.La famiglia è la prima responsabile della propria crescita, non solo al suo interno, ma anche nei confronti delle altre fami-glie e dell’intera Comunità. La Parrocchia, famiglia di famiglie, deve andare a cercare sul territorio le fami-glie in modo missionario, gratuito e amichevole, creando intorno a loro un ambiente accogliente, sereno e frater-no, dove al centro sono le persone, il dialogo e le relazioni prima delle propo-ste e dei programmi.

Ha suggerito alcuni passi da condi-videre nell’anno pastorale che sta iniziando, ripresi e approfonditi nel-la Lettera Pastorale: • promuovere itinerari di fede e di vita cristiana, che si sviluppino nel tempo necessario, in cui esplicitare l’annuncio pasquale, proporre alcuni brani biblici, spiegare i segni del Battesimo, riflettere sulle motivazioni che hanno condotto a chiedere il sacramento, dialogare sugli impegni per l’educazione cristiana dei bambini in casa• tracciare un percorso di riferimento con caratteristica catecumenale: 1. incontri nelle case e in Parrocchia pri-ma del Battesimo, con presentazione alla Comunità di genitori e bambini nel-la messa domenicale 2. celebrazione del sacramento aperta alla Comunità, con valorizzazione del Battistero (che deve essere un vero fon-te battesimale e non una “ bacinella”!) 3. periodo di mistagogia (ripresa del si-gnificato dei segni e del sacramento nel-la vita quotidiana) nei mesi successivi,

in modo che il Battesimo stia al centro di questa prima parte dell’itinerario 4. accompagnamento di genitori e bim-bi nei primi 3 anni di vita, con incontri sporadici e celebrazioni connesse a fe-ste significative.5. da 3 a 6 anni programmare incontri mensili, in cui siano protagonisti i bam-bini, i genitori e i nonni• formare coppie e catechisti della fa-miglia, con appositi Corsi promossi dall’Ufficio Catechistico nei Distretti e nelle Unità Pastorali della Diocesi• utilizzare come sussidio il libro di cate-chismo “Lasciate che i bambini venga-no a me” • collegare la pastorale battesimale all’Anno della Fede, indetto dal Papa per il 2012/13

Il Vescovo Cesare ci invita a una conversione pastorale e di menta-lità, da promuovere in modo corag-gioso tra tutti noi.È terminato il tempo di una Parrocchia che si reputa autosufficiente e autore-ferenziale e si va in modo irreversibile verso una Parrocchia che opera in stret-ta correlazione e sinergia con le altre Comunità e realtà del territorio, in una prospettiva ampia di ecclesialità. Mon-signor Nosiglia ci sprona caldamente a scommettere di più sulle famiglie, a fa-vorire la responsabilità dei laici, a ope-rare insieme tra Parrocchie e nell’Unità Pastorale. La Madonna della Stella, che festeggia-mo quale Patrona della nostra Città di Rivoli, ci guidi e ci sostenga in questo cambiamento!

Raffaella Priasco

Passi condivisiper il nuovo anno pastorale

Nel suo intervento finale, il Vescovo Cesare ha raccolto l’ampio materiale, le proposte e i suggerimenti dell’assemblea, che si è svolta in modo sinodale (ovvero con ampia partecipazione di sacerdoti, laici, religiosi/e, diaconi), per operare un discernimento e scrivere, durante i mesi estivi, la nuova Lettera Pastorale per l’anno 2012/13.

La famiglia è la prima responsabile della pro-pria crescita, non solo al suo interno, ma an-che nei confronti delle altre famiglie e dell’in-tera Comunità. La Par-rocchia deve andare a cercare sul territorio le famiglie in modo missionario, gratuito e amichevole, creando intorno a loro un am-biente accogliente, se-reno e fraterno.

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14 INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE

Festa delle Testimonianze

Nella serata di sabato 2 giugno quasi mez-zo milione di persone hanno partecipato alla Festa delle Testimonianze nell’am-bito del VII Incontro Mondiale delle Fa-miglie, nel Parco Bresso di Milano. Alle

Una famiglia brasiliana ha presentato il problema dei divorziati risposati che vorrebbero riavvicinarsi alla Chiesa, ma che non possono accedere ai sacramenti. Benedetto XVI ha detto: “Questo pro-blema dei divorziati risposati è una delle grandi sofferenze della Chiesa di oggi. E non abbiamo semplici ricette. Molto im-portante sarebbe, naturalmente, la pre-venzione, cioè approfondire fin dall’inizio l’innamoramento in una decisione pro-fonda, maturata; inoltre, l’accompagna-mento nel loro cammino. E poi, quanto a queste persone, dobbiamo dire - come lei mi ha detto - che la Chiesa le ama, ma esse devono vedere e sentire questo amore”. Le parrocchie e altre comunità cattoliche devono “fare realmente il pos-sibile perché esse sentano di essere ama-te, accettate, che non sono ‘fuori’ anche se non possono ricevere l’assoluzione e l’Eucaristia: devono sentire che realmen-te entrano in comunione con il Corpo di Cristo se l’Eucaristia è vera e partecipata. Anche senza la ricezione ‘corporale’ del Sacramento, possiamo essere spiritual-mente uniti a Cristo nel suo Corpo. È im-portante che realmente trovino la possi-bilità di vivere una vita di fede e possano vedere che la loro sofferenza è un dono per la Chiesa, perché servono così a tut-ti anche per difendere la stabilità dell’a-more, del Matrimonio: è un soffrire nella comunità della Chiesa per i grandi valori della nostra fede”.

Una famiglia greca ha domandato al San-to Padre ciò che le famiglie possono fare di fronte alla crisi, per non perdere la speranza.“Le parole sono insufficienti - ha risposto Benedetto XVI - Dovremmo fare qualcosa di concreto e tutti soffriamo del fatto che siamo incapaci di fare qualcosa di concre-to. Parliamo prima della politica: mi sem-

Settimo Incontro Mondiale delle Famiglie a Milano

Benedetto XVI e la tutela della Famiglia, cuore di tuttoDa venerdì 1 a domenica 3 giugno Benedetto XVI ha partecipato alle fasi finali del VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Molti gli incontri, molte le sue sollecitazioni a tutti i settori della società civile affinché tutelino con forza la famiglia.

20.30 è giunto il Santo Padre che ha partecipato alla Festa e ha risposto alle domande, formulate da alcune famiglie presenti, intervallate da can-zoni e musica. La crisi economica, la situazione dei divorziati nella Chiesa e l’indissolubilità del matrimonio sono stati alcuni dei temi affrontati. Be-nedetto XVI ha ricordato anche la sua infanzia in famiglia.

Una coppia di fidanzati del Madagascar che segue gli studi universitari in Italia, ha espresso il suo timore alla prospettiva del “per sempre” che implica il matrimonio. Il Papa ha risposto che l’innamoramento, come sentimento, non è forse sempre perpetuo. “Il sentimento dall’amore deve essere purificato, deve andare in un cammino di discernimento, cioè devono entrare anche la ragione e la volontà. Nel Rito del Matrimonio, la Chiesa non dice: ‘Sei inna-morato?’, ma ‘Vuoi’, ‘Sei deciso’. Cioè l’innamoramento deve divenire vero amore coinvolgendo la volontà e la ragione in un cammino, che è quello del fidanzamento, di purificazione, di più grande profondità, così che real-mente tutto l’uomo, con tutte le sue capacità, con il discernimento della ragione, la forza di volontà, dice: ‘Sì, questa è la mia vita’. E qui è impor-tante che sia coinvolta anche la comunità della parrocchia, la Chiesa, gli amici”, la fede, Dio stesso.

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bra che dovrebbe crescere il senso della responsabilità in tutti i partiti, che non promettano cose che non possono rea-lizzare, che non cerchino solo voti per sé, ma siano responsabili per il bene di tutti e che si capisca che politica è sempre anche responsabilità umana, morale davanti a Dio e agli uomini. Cerchiamo che ognuno faccia il suo possibile, pensi a sé, alla fa-miglia, agli altri con grande senso di re-sponsabilità, sapendo che i sacrifici sono necessari per andare avanti. Io penso che forse gemellaggi tra città, tra famiglie, tra parrocchie, potrebbero aiutare.Così anche le parrocchie, le città: che re-almente assumano responsabilità, aiu-tino in senso concreto. E siate sicuri: io e tanti altri preghiamo per voi, e questo pregare non è solo dire parole, ma apre il cuore a Dio”.

Cat Tien, una bambina vietnamita di sette anni ha chiesto al Santo Padre di raccontare qualcosa della sua famiglia e della sua infanzia. Benedetto XVI ha ricordato che: “Il pun-to essenziale era per noi sempre la do-menica, ma la domenica cominciava già il sabato pomeriggio. Il padre ci diceva le letture, le letture della domenica. Entra-vamo già nella liturgia, in atmosfera di gioia. Il giorno dopo andavamo a Messa. Io sono di casa vicino a Salisburgo, quin-di abbiamo avuto molta musica - Mozart, Schubert, Haydn - e quando cominciava il Kyrie era come se si aprisse il cielo. Eravamo un cuore e un’anima sola, con tante esperienze comuni, anche in tempi molto difficili, perché era il tempo della guerra, prima della dittatura, poi della povertà. Ma questo amore reciproco che c’era tra di noi, questa gioia anche per cose semplici era forte e così si poteva-no superare e sopportare anche queste cose.E così siamo cresciuti nella certezza che è buono essere un uomo, perché ve-devamo che la bontà di Dio si rifletteva nei genitori e nei fratelli. Così, in questo contesto di fiducia, di gioia e di amore eravamo felici e penso che in Paradiso dovrebbe essere simile a come era nel-la mia gioventù. In questo senso spero di andare ‘a casa’, andando verso l’altra parte del mondo”.

Cari sposi, nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche cosa o qualche attività, ma la vita intera. E il vostro amore è fecondo innanzi-tutto per voi stessi, perché desiderate e realizzate il bene l’uno dell’al-tro, sperimentando la gioia del ricevere e del dare. È fecondo poi nella procreazione, generosa e responsabile, dei figli, nella cura premurosa per essi e nell’educazione attenta e sapiente. È fecondo infine per la società, perché il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù so-ciali, come il rispetto delle persone, la gratuità, la fiducia, la responsabilità, la solidarietà, la cooperazione. Cari sposi, abbiate cura dei vostri figli e, in un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro, con serenità e fidu-cia, le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nelle fragilità. Ma anche voi figli, sappiate mantenere sempre un rapporto di profondo affetto e di premurosa cura verso i vostri genitori, e anche le relazioni tra fratelli e sorelle siano opportunità per crescere nell’amore. Il progetto di Dio sulla coppia umana trova la sua pienezza in Gesù Cristo, che ha elevato il matrimonio a Sacramento. Cari sposi, con uno speciale dono dello Spirito Santo, Cristo vi fa partecipare al suo amore sponsale, rendendovi segno del suo amore per la Chiesa: un amore fedele e totale. Care famiglie, chiedete spesso, nella preghiera, l’aiuto della Vergine Maria e di san Giuseppe, perché vi insegnino ad accogliere l’amore di Dio come essi lo hanno accolto.La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell’amore è una realtà meravigliosa, è l’unica forza che può veramen-te trasformare il mondo. Davanti a voi avete la testimonianza di tante famiglie, che indicano le vie per crescere nell’amore: mantenere un costante rap-porto con Dio e partecipare alla vita ec-clesiale, coltivare il dialogo, rispettare il punto di vista dell’altro, essere pronti al servizio, essere pazienti con i difetti al-trui, saper perdonare e chiedere perdo-

Cari sposi,diventate Vangelo vivo

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no, superare con intelligenza e umiltà gli eventuali conflitti, concordare gli orien-tamenti educativi, essere aperti alle altre famiglie, attenti ai poveri, responsabili nella società civile. Sono tutti elementi che costruiscono la famiglia. Viveteli con coraggio, certi che, nella misura in cui, con il sostegno della grazia divina, vivre-te l’amore reciproco e verso tutti, diven-terete un Vangelo vivo, una vera Chiesa domestica.

Una parola vorrei dedicarla anche ai fe-deli che, pur condividendo gli insegna-menti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di falli-mento e di separazione. Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vo-stra fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza.

Nel libro della Genesi, Dio affida alla cop-pia umana la sua creazione, perché la custodisca, la coltivi, la indirizzi secondo il suo progetto. L’uomo e la donna sono immagine di Dio anche in questa opera preziosa, che devono compiere con lo stesso amore del Creatore. Il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano che non è la logica unilaterale dell’utile pro-prio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armoni-co, al bene della famiglia e ad edificare una società più giusta, perché porta con sé concorrenza esasperata, forti disugua-glianze, degrado dell’ambiente, corsa ai consumi, disagio nelle famiglie. Anzi, la

mentalità utilitaristica tende ad esten-dersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze pre-carie di interessi individuali e minando la solidità del tessuto sociale.

Un ultimo elemento. L’uomo, in quanto immagine di Dio, è chiamato anche al riposo e alla festa. Il racconto della crea-zione si conclude con queste parole: «Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel set-timo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò» (Gen 2,2-3). Per noi cristiani, il giorno di festa è la Domenica, giorno del Signore, Pasqua settimanale. È il giorno della Chiesa, assemblea convocata dal Signore attorno alla mensa della Parola e del Sacrificio Eucaristico, per nutrirci di Lui, entrare nel suo amore e vivere del suo amore. È il giorno dell’uomo e dei suoi va-lori: convivialità, amicizia, solidarietà, cul-tura, contatto con la natura, gioco, sport. È il giorno della famiglia, nel quale vivere assieme il senso della festa, dell’incontro, della condivisione, anche nella partecipa-zione alla Santa Messa. Care famiglie, pur nei ritmi serrati della nostra epoca, non perdete il senso del giorno del Signore! È come l’oasi in cui fermarsi per assaporare la gioia dell’incontro e dissetare la nostra sete di Dio.

Famiglia, lavoro, festa: tre doni di Dio, tre dimensioni della nostra esistenza che devono trovare un armonico equili-brio. Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternità, il lavoro e la festa, è impor-tante per costruire società dal volto uma-no. In questo privilegiate sempre la logica dell’essere rispetto a quella dell’avere: la prima costruisce, la seconda finisce per distruggere. Occorre educarsi a credere, prima di tutto in famiglia, nell’amore au-tentico, quello che viene da Dio e ci unisce a Lui e proprio per questo «ci trasforma in un Noi, che supera le nostre divisioni e ci fa diventare una cosa sola, fino a che, alla fine, Dio sia “tutto in tutti”».

(Dal discorso di Benedetto XVI,domenica 3 giugno a Bresso,

davanti a 350 mila fedeli)

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VISITA PASTORALE

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IL NOSTRO VESCOVO CESAREVIENE A TROVARCI

La visita pastorale alle parrocchie di Rivoli“Nessuno si senta escluso o estraneo a questa visita, ma tutti possano godere di un segno di attenzione, di accoglienza”. Con queste parole la preghiera esprime il carattere della visita pastorale del Vescovo di Torino, Cesare Nosiglia, alle nostre parrocchie. La visita pastorale è il periodo du-rante il quale il “pastore”, il Vescovo, non facile ad essere raggiunto, sarà nelle nostre parrocchie. Chiunque potrà accostarlo, parlargli, far sentire, se necessario, le proprie rimostranze, pregare e riflettere con lui. Non sarà un periodo breve: il Vescovo sarà nelle sette parrocchie dell’Unità pastora-le di Rivoli dal 15 settembre al 21 ottobre. L’inizio coinciderà con la ricor-renza della Madonna della Stella, festa patronale della città. La visita avrà momenti diversi: quelli burocratici e formali durante i quali il Vescovo si occuperà dell’aspetto liturgico e canonico delle parrocchie, delle chiese, degli arredi sacri, degli archivi, della situazione economica-amministrativa; e quelli essenzialmente pastorali, di contatto con tutte le realtà umane ed ecclesiali della città. Incontrerà i sacerdoti, i diaconi, le comunità religiose, i consigli pastorali ed economici, i giovani, gli ammalati. Avrà contatti con il consiglio comunale, con la giunta, le scuole, l’ospedale. È previsto l’incon-tro “con fratelli e sorelle di altre confessioni cristiane e di altre religioni”. Di là da questi incontri organizzati, il Vescovo sarà disponibile per chiunque abbia bisogno di parlargli. Ma perché questi incontri? Per conoscere la re-altà viva di ogni parrocchia, per sapere che cosa di fatto accade, in quale modo si vive la fede in Cristo, per ripartire poi con passo nuovo e diverso se necessario. La visita canonica non è cosa nuova, è una forma collaudata dall’esperienza dei secoli, ma in questo momento assume una caratteristi-

ca eccezionale: è un’occasione unica per richiamare tutti, sacerdoti e fedeli, al rin-novamento della propria vita cristiana, a un’azione apostolica e missionaria più in-tensa. La fede cristiana sta passando uno dei momenti forse più difficili della sua storia. L’indifferenza religiosa è altissima: non si è contro Dio, ma non ci si interessa assolutamente di Lui. Poche sono le persone che frequentano in modo convinto la Messa domenicale o gli incontri di formazione e di approfondi-mento della fede. Il numero dei sacerdoti diminuisce in modo vistoso, l’incontro con uno di loro è sempre più difficile, le par-rocchie devono essere accorpate. I giova-ni sembrano scomparsi dalle nostre chie-se, molte famiglie si formano al di fuori dell’insegnamento e del clima cristiano, le separazioni e i divorzi aumentano. La presenza di altre religioni, in particolare dell’Islam, pone problemi culturali, reli-giosi e pratici non indifferenti. “La società in cui viviamo - aggiunge il Vescovo nella lettera di indizione della visita - è meno attenta ai valori dello Spirito e distratta da tanti messaggi contraddittori che induco-no atteggiamenti e comportamenti lon-tani dalla tradizione cristiana; dense nubi sembrano addensarsi sul mondo e sull’u-manità suscitando timori e paure che ci fanno guardare al futuro con comprensi-bile preoccupazione”.In questa visione negativa della realtà re-ligiosa il Vescovo fa entrare con forza lo spirito di Cristo: in noi credenti risuona le fede di Pietro che accoglie l’invito di Gesù a gettare le reti in mare, anche se ha pescato tutta la notte e non ha preso niente. Per questo pregheremo insieme, rifletteremo insieme, ascolteremo insie-me la parola di Dio e insieme decideremo i passi da fare per dare alla comunità una salutare scossa missionaria.“Vorrei che la mia visita fosse come quella di Giovanni Battista che a tutti proclama-va: in mezzo a voi c’è uno che non cono-scete; è Lui l’agnello di Dio che toglie i pec-cati del mondo, accoglietelo e seguitelo”. Questa è la visita canonica: un incontro nuovo con Cristo, guidati dall’incoraggia-mento e dalla parola del nostro Vescovo. Fondamentale la nostra presenza.

Remo Lardori

PREGHIERA PER LA VISITA PASTORALE

Signore, aumenta la nostra fede. Fa’ che in mezzo alle intemperie del male che affliggono questo mondo, non perdiamo mai la fiducia in Te, che sei Salvatore potente. Guarda la nostra comunità diocesana e parrocchiale che si affida al tuo amore di Padre, e chiede l’aiuto del tuo Spirito, per seguire Cristo tuo Figlio sulla via della verità e dell’amore. Benedici la visita pastorale del Vescovo Cesare e rendici aperti e disponibili a cogliere in essa i segni del tuo passaggio pasquale di speranza. Le nostre comunità riunite attorno al loro Pastore, celebrino con gioia l’Eucaristia per rinsaldare la loro unità, e vivere la carità, superando divisioni e indifferenza. Alle famiglie, ai piccoli, ai giovani, agli anziani, ai malati e ai poveri, giunga la buona novella del Vangelo, e sia portatrice di pace, di coraggio e di vita nuova. Nessuno si senta escluso o estraneo a questa visita, ma tutti possano godere di un segno di attenzione, di accoglienza e di misericordia. Si rinsaldi nel cuore di ogni credente la convinzione che si è chiamati ad essere missio-nari diventando cristiani ogni giorno di più mediante l’ascolto della Parola di Dio e la testimonianza della carità, verso i poveri e sofferenti. In tutti rinasca la gioia e il coraggio di annunciare Cristo, in famiglia, nella comunità, e in ogni ambiente di vita e di lavoro. O Maria Santissima, Vergine Consolata patrona della Diocesi, e Ausiliatrice, guida i nostri passi dietro il tuo Figlio Gesù, e mostraci in Lui la meta della nostra speranza, per la vita eterna. Amen.

Il Vescovo Cesare

VISITA PASTORALE

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PROGRAMMA VISITA PASTORALEGli eventi stampati in blu sono quelli dell’Unità Pastorale (per tutte le sette parrocchie insieme)

SETTEMBRESabato 15 18.00 Stella Santa Messa di apertura della Visita Pastorale 21.00 Stella Processione cittadinaDomenica 16 09.00 San Paolo Santa Messa 11.00 Tetti Neirotti Santa MessaGiovedì 20 17.00 Incontro con tutti i Diaconi 21.00 Teatro Borgonuovo Incontro CPP, CPAE, éQUIPE U.P. 36Venerdì 21 15.00 Ospedale Rivoli Visita 21.00 Stella Gruppi CaritativiSabato 22 15-17 San Bernardo Colloqui personali 17.00 San Bernardo Incontro bimbi catechismo 21.00 San Martino Incontro dei Giovani Sposi delle 4 parrocchie di Rivoli centroDomenica 23 09.15 San Martino Confessioni 10.00 San Martino Santa Messa 11.15 M.I.A. Santa MessaVenerdì 28 16-19 Stella Visita malati 21.00 S. Giovanni Bosco Incontro “ristretto” per i GiovaniSabato 29 09-12 San Giovanni Bosco Colloqui personali con fedeli (Viale Carrù 9) 12.30 Missionari Consolata Pranzo 16-18 San Giovanni Bosco Visita malati Domenica 30 10.00 Stella Confessioni 11.00 Stella Santa Messa

OTTOBREGiovedì 4 mattino Visita ad alcune realtà produttive (industrie, aziende…) 17.00 San Martino Incontro bimbi catechismo 21.00 Incontro con l’Amministrazione comunaleVenerdì 5 07.30 Monastero S.Croce Santa Messa (Via Querro) mattino Scuole: “San Giuseppe” e “Salotto e Fiorito” 15-18 San Martino Malati, comunità psich. e anziani 21.00 Stella Incontro CatechistiSabato 6 09-12 S. Bernardo Visita malati + casa di riposo “Villa Elena” 15.30 Oratorio don Bosco Ragazzi del catechismo 17.00 S. Giovanni Bosco Animatori e giovani 18.00 S. Giovanni Bosco Gruppi famiglia 20.45 Teatro don Bosco Inaugurazione del nuovo impianto di proiezione “don Bosco digital”Domenica 7 09.15 San Giovanni Bosco Confessioni 10.00 San Giovanni Bosco Santa Messa (Viale Carrù 9) 11.15 Maria Ausiliatrice Santa Messa (Via Stupinigi, 1)Giovedì 11 mattino Scuole: “Direzione Didattica III Circolo” Primaria Freinet-Rosselli Incontro con i dirigenti scolastici di Rivoli Scuola Media Levi 15.00 San Martino Incontro Gruppi Anziani 17.00 Stella Incontro bambini catechismo 21.00 San Giovanni Bosco Associazioni e movimenti ecclesiali (Viale Carrù)Venerdì 12 mattino Scuole superiori statali: “Natta”, “Darwin” e “Romero” 15-17 San Paolo (C.ne Vica) Malati, Monastero, Catechismo bimbi Sabato 13 16.00 San Giovanni Bosco Cresimandi 2012/13 dell’U.P. 36 18.00 San Francesco Santa MessaDomenica 14 10.00 San Bernardo Confessioni 11.00 San Bernardo Santa MessaGiovedì 18 mattino Scuole I circolo: primaria e infanzia - Scuola media “Gobetti” Casa del sole (primaria e infanzia) - D.D. IV Circolo 15.00 Tetti Neirotti Visita malati 17.00 Tetti Neirotti Incontro bimbicatechismoVenerdì 19 mattino Scuole: IC “Matteotti” (Infanzia, primaria e media) 15-19 San Bartolomeo Visita malati e incontro bimbi catechismo 21.00 Teatro Don Bosco Incontro giovaniDomenica 21 09.00 San Bartolomeo Santa Messa

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20 MISSIONE GIOVANI

MISSIONE GIOVANI… per mettere in circolo il “Suo” amore

il progetto

Dalla Prima Lettera di Giovanni 1,1-4“Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi - , quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi.E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena”.

Obiettivi della Missione giovani• Coinvolgere i giovani del territorio rendendoli protagonisti attraverso la partecipazione attiva;• Promuovere il linguaggio dei giovani;• Formare e auto-formare i giovani sen-sibilizzandoli ad avere desideri alti, lun-gimiranti e possibili;• Formare Comunità: aiutare i giovani che già vivono un'esperienza all'interno delle strutture di volontariato del terri-torio (oratori, gruppi, associazioni, mo-vimenti) a intessere uno stile di vita co-munitario, ad attivarsi a beneficio della stessa e dei suoi abitanti;• "Andare" - Giovani per i Giovani: formare animatori del territorio che promuovono il coinvolgimento di altri giovani all'interno dell'oratorio e del territorio cittadino. I giovani sono chia-mati a entrare in un dialogo con i loro coetanei nei luoghi della quotidianità. Formati, quindi, a essere animatori del territorio, promuovono il coinvolgimen-to di altri giovani all'interno del territo-rio stesso;• Promuovere attività culturali e del tempo libero;• Prevenire e contrastare fenomeni di emarginazione sociale,;• Aiutare tutta la comunità a entrare in dialogo con il mondo dei giovani, pren-dendo su di sé la responsabilità educati-va e sociale della loro crescita;• Far crescere la qualità della vita dei giovani all'interno del loro territorio di riferimento.

Io GIOVANE, quale esperienza non posso più tacere? Quale espe-rienza di Fede ho da raccontare? Cosa ho visto? Cosa ho toccato? Cosa è passato attraverso la mia persona da essere testimoniato? Il nostro corpo è l'unico strumento che abbiamo per rendere visibi-le l'esperienza dell'Amore! L'esperienza della Fede non passa per forza attraverso l'esplicitazione della morte e resurrezione di Gesù Cristo, ma passa anche attraverso la nostra esperienza di vita. È Gesù che si incarna in ciascuno di noi! Da lì nasce l'Annuncio della gioia data dall'esperienza realmente vissuta.

OBIETTIVO: Annunciare il Vangelo ai giovani da parte di altri giovani che hanno UDITO, VEDUTO, CONTEMPLATO, TOCCATO Cristo. E dopo averlo incontrato, non potranno non farlo conoscere. I giovani per i giovani! Rac-contare l’amore e l’amicizia per arrivare a Gesù.

MISSIONARI (Religiosi e giovani forensi):- Padri Oblati di Maria Immacolata di Vercelli e Suore Operaie di Brescia (Zona Rivoli centro) - Frati Francescani di Torino (Zona San Paolo e Tetti Neirotti)- Comunità Cenacolo di Saluzzo (Zona don Bosco)- Giovani dell'Unità Pastorale che riceveranno il mandato

DOVE: Città di Rivoli "Terra di Missione"

TEMPI:- Fase progettuale e di programamzione: Ottobre 2010 - Marzo 2012- Evento Missionario: dal 23 Marzo al 1° Aprile 2012. È la fase culminante della Missione. È il momento della manifestazione pubblica, dell’andare a cercare i giovani nei luoghi nei quali abitano. È il momento dell’invito a unirsi alla Festa. Tutto questo con il linguaggio dei giovani e per il protago-nismo degli stessi.

DESTINATARI: Giovani dai 16 ai 25 anni, ma sono coinvolti anche i bam-bini, i ragazzi e gli adulti. I destinatari diretti della Missione Giovani sono potenzialmente 1.200 adolescenti tra i 16 e i 18 anni (triennio delle Scuole Superiori) e 2.800 Giovani tra i 19 e i 25 anni.

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21MISSIONE GIOVANI

il programmaVisita ai giovaniLa Missione vuole incontrare ogni giovane. Per questo sono necessa-rie, oltre ai momenti assembleari e di gruppo, anche occasioni di con-tatto più "personale" e capillare. Con la visita si desidera raggiungere personalmente ogni giovane, fermarsi con lui, ascoltarlo, se possibi-le, invitarlo alle iniziative che la Missione propone. È importante che questo incontro avvenga nei luoghi di vita dei giovani, in particolare:- A casa: incontro "porta a porta" con ciascun giovane del territorio da parte di altri giovani- A scuola: i giovani, a due a due, incontreranno i giovani nel momen-to del gruppo classe, attraverso un momento di condivisione pre-senteranno la loro esperienza di vita, si confronteranno, saranno da stimolo al prendere in mano ed in modo decisionale e consapevole la propria vita e la propria progettualità. Saranno da stimolo all'inse-rimento come protagonisti in attività proprie della cittadinanza attiva a beneficio del territorio e della collettività.- Nei luoghi di ritrovo: attraverso la mappatura dei luoghi di ritrovo (locali, pub, parchi, biblioteche, fermate dei pullman, piazze...) i gio-vani cercheranno di incontrare gli altri giovani per cercare con loro uno scambio ed un confronto.Questo incontro è il momento dell'annuncio diretto senza artifici e forzature. Esso permetterà altresì di conoscere da vicino i bisogni e le necessità spirituali e materiali di tanti giovani a cui va offerta la pa-rola della speranza e la propria vita come testimonianza. Da parte del giovane che riceve la visita è un segno vedere altri giovani che ven-gono a bussare alla sua porta per fermarsi qualche minuto con Lui.

WorkshopLa parola workshop significa letteralmente "luogo di lavoro". Sono dei laboratori di lavoro dove ci si mette insieme per interessi con lo scopo di preparare una festa della Missione, ma anche di fare un'e-sperienza diretta di un nuovo stile di relazioni fraterne dove non è importante l'efficienza, ma l'amicizia e l'accoglienza reciproca.

FocusMomenti di incontro e formazione su tematiche specifiche di interes-se dei giovani es. affettività, volontariato, mondo del lavoro, perché credere,... Sono serate a tema tenute da esperti nel quale il giovane viene coinvolto sia sul piano umano che evangelico.

Gesti di caritàProporre "gesti concreti di carità" in aiuto delle comunità terapeuti-che, delle case di riposo, del carcere o di altre strutture che hanno a che a fare con la povertà. È l'amore concreto ai poveri dai molteplici volti di oggi, in modo particolare i giovani loro coetanei.

IncontragiovaniL'Incontragiovani è un piccolo gruppo di giovani che si ritrova insie-me attorno alla persona e alla parola di Gesù per scoprire o riscoprire il messaggio cristiano in stretto rapporto con la vita.

I figli: dono di DioIncontro dei genitori di figli

adolescenti con Padre Saverio

(29 marzo 2012)

• Nascono con le ali. A noi il compito di farli volare.• Fin dalla nascita, il figlio non ci appartiene ma è dono di Dio.• Sviluppare il rispetto profondo della dignità personale.• Imparare a dialogare in maniera autentica.• Esercitare l’autorevolezza e non l’autoritarismo.• Trovare un giusto equilibrio tra libertà e disciplina.• Introdurre i figli alla comunità e al rapporto con Dio.

Preghiera dei genitori

"O Signore, che non ci accada mai piùche i nostri figlici chiedano vicinanza e diamo loro giocattolici chiedano ascolto e accendiamo la TVci chiedano speranza e mostriamo rassegnazioneci chiedano tempo e abbiamo l'agenda pienaci chiedano esempi e diamo loro paroleci chiedano sentimenti e nascondiamo il cuoreci chiedano valori e diamo loro coseci chiedano libertà e suscitiamo rimorsici chiedano pareri e imponiamo ricetteci chiedano sogni e li invitiamo a svegliarsici chiedano stima e ricevano accuseci chiedano virtù e li esponiamo a vizici chiedano tenerezza e proviamo imbarazzoci chiedano luce e oscuriamo Dio.Che non ci accada mai più".

T. Solarino - R. Perricone

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Aver fede significa appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri. Vi chiedo, cari amici, di ama-re la Chiesa, che vi ha generati alla fede, che vi ha aiutato a conoscere meglio Cri-sto, che vi ha fatto scoprire la bellezza del suo amore. Per la crescita della vostra amicizia con Cristo è fondamentale rico-noscere l’importanza del vostro gioioso inserimento nelle parrocchie, comunità e movimenti, così come la partecipa-zione all’Eucarestia di ogni domenica, il frequente accostarsi al sacramento della riconciliazione e il coltivare la preghiera e la meditazione della Parola di Dio.Da questa amicizia con Gesù nascerà an-che la spinta che conduce a dare testimo-nianza della fede negli ambienti più diver-si, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza. Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri.Quindi, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della te-stimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio. Penso che la vostra presenza qui, giovani venuti dai cinque continenti, sia una meravigliosa prova della fecondità del mandato di Cristo alla Chiesa: «Andate in tutto il mondo e pro-clamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). Anche a voi spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi e, scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio.

Dall’omelia di Benedetto XVIdurante la Celebrazione Eucaristica

con i giovani a Madrid(GMG 21 agosto 2011)

Aver fede: appoggiarsisulla fede dei tuoi fratelli

L’esperienza nelle scuoleContatto Giovani è opportunità di incontro nei luoghi abitualmente frequentati dai giovani: piazze, strade, pub e anche scuole.Queste ultime sono state occasioni davvero importanti in quanto ci hanno permesso di conoscere molti ragazzi rivolesi e di confrontarci con loro. Le diverse équipe, formate da giovani delle quattro parroc-chie e da religiosi missionari, hanno incontrato gli studenti del Salotto e Fiorito, dell’Istituto Oscar Romero e del Liceo San Giuseppe.Durante queste ore nelle classi, dopo un primo momento di gioco per rompere il ghiaccio, i gruppi hanno condiviso la loro esperienza di vita e di fede. Sia studenti che giovani missionari hanno superato l’imbarazzo iniziale lasciandosi coinvolgere da un dialogo tanto sem-plice quanto inusuale. Un aiuto per approfondire questi temi è arriva-to dalla curiosità dei ragazzi verso i religiosi, ossia nello scoprire sotto un abito così poco comune e “datato”, giovani con pochi anni in più di loro che avevano già compiuto una scelta di vita tanto grande.In queste chiacchierate noi abbiamo portato la nostra piccola testimo-nianza, riflesso di una scelta di fede apparentemente inconsapevole, ma che, proprio per la sua semplicità, ha permesso ai ragazzi di vedere Gesù come una possibilità alla portata di tutti. Tutto questo ha con-tribuito a creare un clima di scambio e confronto molto profondo e ha spinto gli studenti a un interesse che molte volte ha superato l’ora concessaci dalle scuole ed è sfociato in successivi incontri a tu per tu.È così che questi incontri sono stati la prova ulteriore della presenza di Qualcuno più grande di noi: eravamo partiti scettici e poco fiduciosi e ci siamo dovuti meravigliosamente ricredere, trovando un po’ del volto di Dio negli occhi di ciascuno dei ragazzi.

Batta e Irene

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23MISSIONE GIOVANI

La Piazza è il palcoscenico della vita di una Comunità. La piazza è il luogo d’incontro, è un punto di riferimento, la piazza è il luogo in cui sosti per rifocillarti alla fontana, la piazza è il luogo da cui, prima o poi, nella tua quotidianità, passi di sicuro. Ecco perché, durante la Missione Giovani, abbiamo deciso di “piazzarci” le tende nella nostra Piazza. Qui, con la preghiera del mattino, sono ini-ziate tutte le giornate della Missione giovani; sempre qui si è conclusa una delle serate più importanti della missione: la Notte di Nicodemo guidata dalla Comunità Cenacolo.In quella notte, in quella tenda, in quella piazza… è avvenuto un incontro speciale: tra noi e Dio, che non era solo il Santissimo esposto dinanzi ai fedeli in preghiera; egli era nel canto incessante e soave dei giovani del Cenacolo; era nei tanti volti in preghiera, volti disperati, volti speranzosi, volti stanchi, volti pieni di gioia, volti pensierosi, volti curiosi, anche nei volti dubbiosi ma coinvolti e affascinati. La presenza dello Spirito aleggiava nella nostra Piazza, tra i tanti giovani che si confessavano con un Padre Missionario seduto sulla panchina e

ANNuNCIO NELLA NOTTEDI NICODEMO…

le persone si vergognano o forse non sanno neppure di avere, ma chissà, forse, per poche ore in quella piazza, una fontana, ben più gran-de è stata capace di dar da bere a una piccola parte di questo grande popolo di as-setati.

Giuseppe & Elena

Gli adultie la Missione Giovani

È stata davvero una bella esperienza di condivisione nel servizio. Si è lavorato con gioia e impegno superando quelle pic-cole difficoltà dovute alla non conoscenza più che alla diffidenza. Molte delle perso-ne coinvolte ringraziano ancora adesso e altre si son fatte coinvolgere nella prepa-razione dei pasti per l'estate ragazzi.Tante famiglie hanno partecipato donan-do qualcosa... il tempo, gli alimenti, qual-cuno ha anche fatto delle offerte, forse poche, ma tutti in qualche modo hanno contribuito. Ed è questo il miglior segno di accoglien-za: la "gioia nel servire". Appartenere a una comunità parrocchia-le vuol dire appartenere a tutta la chiesa, senza distinzioni. Alle mie consorelle una di quelle sere ho detto di amarle, perché vederle così labo-riose e allegre insieme mi ha davvero col-mata di gioia.Lo stesso è accaduto nella possibilità che ci è stata data di conoscere i missionari e le suore. Io ero al settimo cielo! Ricor-do con commozione quando in chiesa in piazza Cavallero c'erano le suore Salesia-ne... vedere i giovani in quei giorni, felici di tutto ciò che si stava facendo, davvero mi ha stupita e commossa.

Fiorenza

pronto ad accoglierti. Abbia-mo vissuto questa veglia non da semplici spettatori, ma da testimoni. Sarebbe impossibile e ridut-tivo pretendere di descrivere tutte le emozioni che abbia-mo provato quella sera della missione, ma possiamo testi-moniare di aver visto la gran-de sete di Dio che c’è tra la gente. Una sete, di cui forse

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24 MISSIONE GIOVANI

"La Missione è l'occasioneper far risuonare con maggior forza

tra i giovani il messaggio del Vangelo"entrando in dialogo con loro

e annunciando Cristo.

alcuni elementi per una verifica da continuare- I missionari ospitati nelle nostre parrocchie sono stati: 8 padri oblati, 6 suore operaie, 4 suore di Ravasco, 2 postulanti e 2 aspiranti delle suore operaie, 8 giovani provenienti da Vercelli, Roma e Firenze. La Parrocchia San Giovanni Bosco ha ospitato un gruppo di giovani della Comunità Cenacolo di Saluzzo. La Parrocchia San Paolo ha ospitato al-cuni frati e suore francescani e alcuni giovani di Gioventù Francescana. Per alcuni incontri sono state presenti anche le Sentinelle del Mattino.

- Durante la Missione alcuni giovani delle nostre parrocchie hanno vis-suto a stretto contatto con i missionari, preparando concretamente con loro i vari incontri, andando con loro (nelle scuole, nei pub, per strada, nelle piazze) e testimoniando la propria esperienza di fede.

- La comunicazione dell'evento prima e durante la missione è avve-nuta per mezzo di facebook, internet, 500 manifesti (70x100), 5000 cartoline, 5000 depliant, bollettino e "face to face" in tutte le possibili occasioni.

- La Missione è stata caratterizzata da due azioni: l'invito rivolto ai gio-vani a venire per partecipare ad alcuni incontri (preghiera del mattino, formazione focus e centri di ascolto, aggregazione musica e sport) e l'andare ad incontrare i giovani nei loro luoghi di vita (scuola, casa, stra-da, piazza, pub).

- A tutti i giovani contattati è stato lasciato il braccialetto con la scritta "Metti in circolo il Suo amore", spiegandone nel limite del possibile il significato.

- La Missione, pur essendo una proposta rivolta ai giovani, ha coin-volto anche gli adulti: ospitalità, preparazione dei pranzi e delle cene, preghiera del mattino, celebrazioni varie (messa quotidiana, mandato, vescovo, finale), incontri per i genitori.

- I missionari, alla fine della Missione, hanno lasciato all'unità pastorale quattro elementi sui quali continuare a lavorare:1. la formazione a un'intensa vita spirituale;2. crescere nella comunione tra le Parrocchie;3. i giovani siano testimoni di Gesù;4. crescere nella comunione tra giovani e adulti.- La Missione Giovani non deve restare un'esperienza conclusa: la co-munità cristiana è chiamata ad annunciare sempre e a tutti Gesù e il suo Vangelo.

Se vuoi guardare i video della Missione Giovani: www.parrocchierivoli.it

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25CORO POLIFONICO

Il cd “Per accendere i cuori” del Coro Polifonico In-terparrocchiale nasce dal cammino compiuto dai cori delle nostre Parrocchie per perseguire un obiettivo comune. Il disco, che contiene una Messa Cantata, sostiene un progetto di solidarietà: aiutare il Gruppo Abele di don Luigi Ciotti.

Il Cd è disponibile presso:Parrocchia Santa Maria della StellaParrocchia San BartolomeoParrocchia San BernardoParrocchia San MartinoAssociazione Culturale Eirene OnlusCoro “La Stella”

Buon Ascolto!

Per accendere i cuori:da semplice cd a “Messa” partecipata!

Domenica 22 aprile presso la chiesa di Santa Maria della Stella è avvenuta la “trasformazione”. I canti composti da Andrea Piccirillo, arrangiati dall’equipe dell’Associazione Eirene e interpretati dai ragazzi dei cori delle quattro parrocchie del centro storico di Rivoli sono diventa-ti una “Messa partecipata”. è stata una grande soddisfazione aver completato un lavoro durato anni, ma ancor più grande l’emozione che il Coro Polifonico ha pro-vato nell’eseguire quei brani; l’intensità dell’esecuzione da parte del coro è sta-ta favorita dall’atmosfera di profonda e

partecipata spiritualità che don Guido, Monsignor Fiandino, amico caro e prezio-so, nel presiedere la S. Messa ha saputo creare. Ringraziamo don Guido per la sua autorevole presenza e per le parole che ci ha regalato che, come sempre, hanno davvero “acceso i cuori” di tutta la gente che ha letteralmente riempito la Stella. Il Coro Polifonico cercherà ora di far conoscere questi brani il più possibile presso le varie comunità rivolesi e non solo, sia per appoggiare il progetto voluto da don Giovanni, sia an-che, soprattutto, per proseguire quel cammino comune iniziato tre anni fa. Pubblicheremo sui foglietti settimanali le date degli incontri del coro Polifonico, per consentire a tutti coloro che ne hanno voglia, di unirsi a cantare e pregare insieme a noi. Vi aspettiamo con gioia.

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26 VILLA MATER

È stata chiusa Villa Mater“Ho 97 anni e sono qui da nove! Ed ora mi vogliono man-dare via, da un’altra parte! Io non me ne vado…”. Così, tenendosi appena in equilibrio con un girello e quasi pian-gendo, un ospite della casa di riposo Villa Mater di Rivoli ai giornalisti, a febbraio, dopo la notizia che la casa avrebbe chiuso entro il 31 luglio. Toccante la rabbia, la ribellione di quest’anziano a una notizia che mai avrebbe dovuto esse-re data, per la sofferenza ed i problemi che ha portato con sé. Era proprio così mal ridotta questa casa da dover dire: chiudiamo, ma state tranquilli, un posto lo troveremo?Villa Mater si trova in Via Rosta a Rivoli, di fronte alla chie-sa di San Bartolomeo. È una costruzione antica, una villa ottocentesca, donata all’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo “a favore di persone anziane e meritevoli di aiu-

to e di soccorso”. Utilizzata dal 1994 come residenza per anziani, ha chiuso a luglio in modo definitivo, dopo aver sistemato in qualche modo gli ospiti. È difficile parlare della sofferenza degli anziani: la si rico-nosce nei loro gesti anche se non esprimono i loro senti-menti o tentano di nasconderli. La vita di una persona di una certa età fuori dell’ambiente familiare, in qualunque posto, non è mai facile. La casa di riposo è sempre una sof-ferenza, un’accettazione obbligata. Anche i parenti lo san-no e arrivano a questa decisione, perché la considerano il minor male. Ma Villa Mater aveva qualcosa di diverso, lo si scopriva a poco a poco. Gli anziani vi si inserivano con discreta facilità, vedevano e capivano di essere seguiti ed amati, si sentivano in “casa propria”, per il clima familia-re che il personale aveva saputo creare. Il cambiamento forzato è stato per loro un colpo notevole dal quale non sarà facile riprendersi. Una ventina di ospiti di Villa Mater, con una parte del personale, ha trovato posto presso la “Residenza al Castello” ad Alpignano, una nuova e gran-diosa costruzione di proprietà dei Missionari della Con-

solata. È considerata una delle case più belle e attrezzate della zona, ma gli anziani vi si trovano dispersi, chiusi nella strettoia di una necessaria organizzazione che non può fa-cilmente offrire un clima familiare. Si adatteranno? C’è da augurarselo!...Alla scelta non facile di questa nuova residenza si è arriva-ti con fatica dopo non poche polemiche. Non sono man-cate trattative e insistenze da parte dell’Ufficio Pio e dei sindacati per trovare prima una sistemazione in altre nuo-ve residenze, sempre rifiutate dai parenti perché lontane o scomode e con difficoltà ad accogliere il personale. Alla fine un accordo, anche se non per tutti soddisfacente, con la casa di riposo dei Missionari della Consolata ha fatto rivolgere lo sguardo verso Alpignano. Ma alcune domande sono rimaste sospese lasciando l’a-maro in bocca: perché Villa Mater, una struttura buona, accettabile nelle sue condizioni, ha chiuso? E perché così all’improvviso?Forse qualcosa d’altro si poteva ancora fare se l’anziano, silenzioso e sofferente, fiosse stato messo al primo posto.

Mariangela Zamariola

Villa Mater: interno

Villa Mater: scorcio del parco

Residenza Al Castello - Alpignano

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27ORATORIO

Il Papa: gli oratori, un grande dono.

Oratori, palestre di vitaBenedetto XVI all’incontro mondiale delle famiglie saluta

i giovani degli oratori “Luogo privilegiato della crescita umana”

Il 2 giugno, di fronte a 60.000 giovani e famiglie, il tradizionale incontro con tutti i giovani cresimandi della diocesi di Milano si è trasformato in un evento che ha visto abbracciarsi, in una moltitudine di colori, il Santo Padre e i ragazzi degli oratori milanesi, ai quali Benedetto XVI ha riservato parole profonde e di speranza, soprattutto per l’importante funzione sociale che ricoprono nella nostra società.“Questi sono solo una piccola parte di tutti i ragazzi che trovano nei nostri oratori il luogo privilegiato per la crescita umana e cristiana”, aveva spiegato al Papa don Samuele Marelli, presidente della FOM, Fondazione Oratori Milanesi, all’inizio dell’incontro.Rivolto ai ragazzi il Papa ha ricordato: “Voi siete fortunati perché nelle vostre par-rocchie ci sono gli oratori. L’oratorio è un luogo dove si prega, ma anche dove si sta insieme nella gioia della fede. Siate frequentatori assidui del vostro oratorio, per maturare sempre più nella conoscenza e nella sequela del Signore!”.Gli oratori, in tutta Italia, restano una realtà consolidata, palestre di vita che, nella crescita umana e cristiana, danno speranza alle presenti e future generazioni. In conclusione, e in vista dell’inizio delle vacanze, il Santo Padre ha così voluto inci-tare: “Non siate pigri ma ragazzi e giovani impegnati, in particolare nello studio: è il vostro dovere quotidiano e una grande opportunità che avete per crescere”.

Prandelli, Cassano, Balotelli… cosa c’entrano con l’oratorio?

Con quella faccia un po' così... da brava persona che non diffida di chi la faccia ce l'ha da bullo... giusto quel che succede ogni giorno in qualunque oratorio. Ci fa piacere poter dire che Cesare Prandelli, ha la faccia che tutti, ma proprio tutti, dalla casalinga al manager, definirebbero della "brava persona".Sì, è vero, in Italia di solito non è un gran complimento. Anzi, suona spesso come una velata critica. Ma Prandelli ha indubitabilmente quella faccia lì, quella faccia un po' così, la faccia di uno che conosce bene il meccanismo e intanto evita con eleganza e senza supponenza di prendersi addosso gli schizzi d'olio.Prandelli ha stile, è compassato, non alza la voce in pubblico, non dice cose retoriche, fa scelte complicate senza menarla tanto. Prandelli ha rinunciato a grossi ingaggi per star vicino alla moglie malata. Prandelli sta bene con tutti, dal vecchio tanguero (con l'accento sulla "e", cioè ballerino di tango) del centrocampo Pirlo

agli apprendisti Ogbonna, Borini e Giaccherini.Prandelli, però, ha un'altra qualità. È un italiano senza pregiudizi, uno con la faccia da brava persona che non diffida di chi la faccia ce l'ha da bullo. Perché questa Nazionale, sarà la squadra delle due facce da teppa Cassano e Balotelli messe in riga, sportivamente parlando, da un allenatore con la faccia da brava persona. Che a pensarci bene, è giusto quel che succede ogni giorno in qualunque oratorio.

Fulvio Scaglione(da un articolo del 30 giugno 2012

pubblicato su Famiglia Cristiana)

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28 ORATORIO STELLA

Fotocronaca di unagiornata particolare

18 Giugno 2012

NuOVO ORATORIO STELLA:finalmente si parte!

Il Comune di Rivoli ha con-cesso, a tempo di record, il permesso di costruire il nuovo ORATORIO STELLA sul progetto presentato dai nostri Progettisti Architetti Roberto CALAUTTI e Antonio CAPOZZI. Alla Commissione Edilizia e ai professionisti un caloroso grazie. In attesa del permesso per costruire è sta-ta effettuata la gara tra le Im-prese edili. Alla gara hanno partecipato quattordici im-prese e l’appalto è stato asse-gnato alla EDIL.GA.MA srl di Torino che ha fatto la miglio-re offerta per la Parrocchia. Alla EDIL.GA.MA. facciamo i nostri migliori auguri, sicuri che costruirà con passione e bene il nostro nuovo ORA-TORIO STELLA. Ringraziamo tutte le altre Imprese parte-cipanti alla gara non risulta-te vincitrici dell’appalto che sono, in ordine alfabetico:•ASFALT – CCP;•CNEP UNO srl GRUPPO PIOTTO;•EDILSERVICE srl;•FARM sas;•GFB srl;•IMMOBILIARE DEA srl; •IMPRE.GE.CO srl;•MACCHIA srl;•OLIMPYA COSTRUZIONI srl;•ORTONCELLI srl;•PALUMBO srl;•SANT’ANGELO srl;•S.R. COSTRUZIONI srl.

Ore 9,16: arrivo dell’autogru con braccio da 70 metri per il solleva-mento e montaggio della gru di cantiere.

Ore 10,20: arrivo dei bilici con i primi com-ponenti della gru di cantiere.

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29ORATORIO STELLA

Ore 10,30: la base della gru è già posizio-nata sul basamento in cemento armato

Ore 13,30: montaggiodell’ultimo pezzo verticale.

Ore 18,40: gru montatae ultime verifiche tecniche

Un po’ di tristezzaper il passato di molti...ma una speranzaper il futuro di moltissimi.

Paola Sacchi e Giacomino Chiomento

Programmadei lavori

Tra la seconda e la terza settimana di luglio (finita estate ragazzi) recinzione dell’area, sistema-zione baracche e attrezzature di can-tiere;

Nel mese di luglio demolizione del vecchio fabbricato e sgombero delle macerie.

Nel mese di settem-bre scavi e fonda-zioni.

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30 FESTA DI SANTA MARIA DELLA STELLA

Una sera tentai il discorso con Maria.Mi era così facile! Le volevo così bene! Maria, dimmi come è andata? Raccon-talo a me come l'hai raccontato a Luca l'evangelista. Tu lo sai, mi disse, perché conosci il Van-gelo. È stato tutto molto bello! Io vivevo a Nazaret in Galilea e la mia vita era la vita di tutte le ragazze del popolo: lavo-ro, preghiera, povertà, molta povertà, gioia di vivere e soprattutto speran-za nelle sorti di Israele. Abitavo con Anna, mia madre, in una casetta molto semplice che aveva un cortile davanti ed un gran muro di cinta fatto appo-sta perché noi donne ci sentissimo in libertà ed intimità. Lì sostavo sovente per lavorare e prega-re. In me l'una e l'altra cosa si mescola-vanoed ero piena di pace e di gioia. Quel giorno ero sola nel piccolo cortile e una gran luce mi avvolgeva. Pregavo, seduta su uno sgabello. Tene-vo gli occhi socchiusi e sentivo una gioia invadermi tutta. La luce aumentava ed io incominciai a socchiudere le palpebre che avevo chiuso per non restare abba-cinata. Ero contenta di lasciarmi riem-pire di quella luce. Mi pareva il segno della presenza di Dio che mi avvolgeva come un manto. Ad un tratto quella luce prese l'aspetto di un angelo. Ho sempre pensato agli angeli così come lo vidi in quel momento. Tu sai com'è la questio-ne della fede. Non sai mai se la visione è dentro o fuori. È certamente dentro perché se fosse solo fuori potresti dubi-tare come fosse un'illusione. Ma dentro l'illusione non c'è, è così, sai che è così:

ne è testimone Dio. Io stavo molto ferma per paura che tutto scomparisse. E inve-ce l'Angelo parlò. Anche qui: non sai mai se la voce la senti nell'orecchio o più in profondo. Certamente in profondo per-ché se fosse solo nell'orecchio potresti illuderti. La voce la senti là dove lo stes-so Dio è il testimone. E che ti disse? Mi disse: Ave Maria, piena di grazia, il Si-gnore è con te. E tu che provasti? È evidente che ne fui turbata. Era come se fossi visitata da cose troppo gran-di per me e per la mia dimensione così piccola. Tu puoi pensare alle cose di Dio con immenso desiderio ma quando ti toccano non puoi non spaventarti. Difat-ti mi disse subito: «Non temere, Maria» (Luca 1,30). Mi feci coraggio perché la stessa frase l'avevo sentita alla Sinagoga quando si leggeva la storia di Abramo. «Non teme-re, Abramo. lo sono il tuo scudo» (Ge-nesi 15, 1). Poi l'Angelo mi diede l'an-nuncio della maternità con poche parole ma così chiare che avevo l'impressione mi stessero nascendo dentro. Non mi era mai capitato di sentire parole come fossero avvenimenti. Dimmi, Maria, sei stata colta di sorpre-sa? Non avevi mai pensato prima che tu... proprio tu... Oh sì! Ci avevo pensato. Noi ragazze ebree non pensavamo ad altro. Senti-vamo che i tempi erano quelli e quando pregavamo nella Sinagoga, l'aria era sa-tura di attesa del Messia. Che hai capito quando l'angelo ti disse

Comunità in festa…al centro Maria!

Il nostro anno pastorale inizia con le feste patronali della città e di alcune delle nostre parrocchie ed ecco che al centro c’è Maria… la nostra Stella. Mi piace condividere que-sto testo, bello e delicato, come riflessione in preparazione alle nostre feste. A tutti BUONA FESTA!!! Ogni giorno sia davvero festa!

don Giovanni

Ave Maria“Beata te che hai creduto” - Carlo Carretto

La luce aumentava ed io incominciai a soc-chiudere le palpebre che avevo chiuso per non restare abbaci-nata. Ero contenta di lasciarmi riempire di quella luce. Mi pareva il segno della presenza di Dio che mi avvolge-va come un manto.

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31FESTA DI SANTA MARIA DELLA STELLA

che eri tu la scelta e che il Messia sareb-be nato da te? Capii esattamente cosa voleva dirmi, e rimasi soltanto stupita della straordina-rietà della cosa. Com'era possibile se io ero vergine? L'Angelo mi spiegò le cose e mi fu facile accettarle perché mi sentivo immersa in Dio come in quella luce vivis-sima del mezzogiorno. Confusamente capii anche che pasticci ce ne sarebbero stati, che non sarei riuscita a spiegarmi con mia madre, specialmente col mio fi-danzato Giuseppe, ma non avrei potuto fermarmi tanta era forte la presa di Dio su di me e tanta era la certezza che mi veniva dalle parole dell'Angelo. «Nulla è impossibile a Dio nulla è impossibile a Dio nulla è impossibile a Dio» (Luca 1,37). Adagio, adagio la luce diminuì e non vidi più l'Angelo. Vidi mia madre Anna attraversare il cortile e mi venne voglia di parlarle, ma non ne fui capace perché non trovai le parole adatte. Capii subito che non c'erano parole con cui potevo spiegare le cose. Così nei giorni che se-guirono, anzi, più andavo avanti e più diventavo silenziosa. Fu più difficile il di-scorso con Giuseppe, mio fidanzato. Tu sai come avvenivano le cose nelle nostre tribù. La sposa veniva promessa molto presto. Era come un patto tra famiglie. Ma essendo così giovane la futura sposa continuava a vivere in famiglia in attesa della maturità. Allora con grande festa, di notte, si com-piva lo sposalizio e lo sposo accompa-gnato dai suoi amici veniva con tante luci e canti e gioia a prendere la sua sposa ed a condurla a casa. Da quel momento si era veramente sposati.

Quando l'Angelo mi apparve per an-nunciarmi la maternità, io ero ancora in casa. Ero stata promessa a Giuseppe ma non ero ancora andata ad abitare con lui. Bastarono pochi mesi perché tutto dive-nisse complicato agli occhi degli uomini. Io non potevo nascondere la mia mater-nità e il mio ventre mi denunciava. Capii allora cos' era la fede oscura, dolorosa. Come potevo spiegarmi con mia madre? Come potevo discutere col mio fidan-zato Giuseppe? Vissi tempi veramente

dolorosi e l'unico conforto mi veniva nel ripetere: «Tutto è possibile a Dio, tutto è possibile a Dio». Toccava a Lui spiegarsi ed io avevo tanta confidenza. Ma ciò non toglieva la mia sofferenza che in certi momenti mi stra-ziava l'anima. Come potevo trovare le parole per dire che quel bimbo che por-tavo in seno era il figlio dell'Altissimo? Intanto non osavo più uscire di casa ed una volta vidi una vicina guardarmi da sopra il muro del cortile con evidente at-tenzione puritana.Ci furono dei momenti terribili ed io tremai al pensiero di essere denunzia-ta come adultera. Ci voleva così poco. Bastava che Giuseppe andasse alla Sina-goga a spiegare la cosa e non gli sareb-bero mancati gli zelanti che l'avrebbero seguito con le pietre per lapidarmi. Non era la prima volta che a Nazaret veniva uccisa un'adultera. Ma è vero: «Dio può tutto». E si spiegò Lui. Si spiegò con Giu-seppe per primo che mi disse di avere avuto un sogno veramente straordinario e che non aveva perduto la confidenza in me e che mi avrebbe sposata lo stesso. Che gioia quando me lo disse! Ma che paura avevo provato! Che oscurità! Sì, il fatto mi aveva spiegato che la fede è di quella natura e che dobbiamo abituarci a vivere nell'oscurità. Ci fu anche un fat-to straordinario che alleviò le mie pene in quei mesi.Tu sai che l'Angelo mi aveva dato un segno per aiutare la mia debolezza. Mi aveva detto che mia cugina Elisabetta

Mi aveva detto che mia cugina Elisabetta era al sesto mese di una maternità straor-dinaria perché tutti noi della famiglia sapeva-mo che era sterile. Do-vevo andare a trovarla in Giudea ad Ain-Karim dove abitava. Non mi feci pregare a partire.

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era al sesto mese di una maternità stra-ordinaria perché tutti noi della famiglia sapevamo che era sterile. Dovevo an-dare a trovarla in Giudea ad Ain-Karim dove abitava. Non mi feci pregare a partire. L'idea venne a mia madre perché era preoccupata che la gente del paese mi vedesse con quel ventre grosso e non voleva dicerie.Partii di notte, ma così contenta di allon-tanarmi da Nazaret dove c'erano troppi occhi indiscreti e non potevo raccontare a tutti le mie faccende.Trovai mia cugina già vicina al parto e così felice, poverina! Aveva aspettato tanto un figlio! Il Signore si era spiegato anche perché quando giunsi fu come se sapesse tutto! tutto! tutto!

Si mise a cantare per la gioia ed io can-tavo con lei. Sembravamo due pazze, ma pazze di amore. E c'era un terzo che sembrava impazzito di gioia. Era il picco-lino, il futuro Giovanni che danzava nel ventre di Elisabetta come per fare festa a Gesù che era nel mio. Furono giorni indimenticabili. Ma Elisabetta, che se ne intendeva di fede e di fede oscura e che aveva tanto sofferto nella vita, mi disse una cosa che mi fece piacere e che fu come il premio a tutta la mia solitudine di quei mesi. «Beata te che hai creduto» (Luca 1,44).E me lo ripeteva tutte le volte che mi incontrava e mi toccava il ventre, come per toccare Gesù, il nuovo Mosè che sta-va per venire al mondo.

Il fuoco con cui avevo cotto il pane si sta-va spegnendo. La notte era già alta e mi sentii solo. La presenza di Maria ora era nel rosario che avevo in mano e che mi invitava a pregare. Sentivo freddo e mi avvolsi nel «bournous» (mantello ara-bo di lana di pecora) che avevo con me. L'oscurità divenne totale ma non avevo nessuna voglia di addormentarmi.Volevo gustare la meditazione che Ma-ria mi aveva regalato. Soprattutto vole-vo entrare con dolcezza e forza nel mi-

stero della fede, la vera, quella dolorosa, oscura, arida. Oh no! Non è facile cre-dere, è più facile ragionare. Non è facile accettare il mistero che ti supera sempre e che ti allarga sempre i limiti della tua povertà. Povera Maria! Dover credere che quel bimbo che portava in seno era figlio dell'Altis-simo. Sì, è stato semplice concepirlo nella carne, estremamente più impe-gnativo concepirlo nella fede! Quale cammino! Eppure non ne esiste un al-tro. Non c'è altra scelta. Vuoi tu, Ma-ria, spaventata dal credere, tornare indietro, pensare che non è vero, che è inutile tentare, che è una illusione quella di un Dio che si fa uomo, che non c'è Messia di salvezza, che tutto è un caos, che sul mondo domina l'ir-razionale, che sarà la morte a vincere sul traguardo e non la vita? No!

Se credere è difficile, non credere è mor-te certa. Se sperare contro ogni speranza è eroi-co, il non sperare è angoscia mortale. Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno. Credo, Signore! Credo perché voglio vivere. Credo perché voglio salvare qualcuno che affoga: il mio popolo. Credo perché quella del credere è l'uni-ca risposta degna di te che sei il Trascen-dente, l'Infinito, il Creatore, la Salvezza, la Vita, la Luce, l'Amore, il Tutto. Che cosa strana per non dire meraviglio-sa: appena ho detto con tutte le viscere la parola «credo» ho visto la notte farsi chiara. Ora chiudo gli occhi perché è proprio lei la notte che mi abbaglia con la sua luce al di là di ogni luce. Sì, nulla è più chiaro di questa notte oscura, nulla è più visi-bile dell'invisibile Dio, nulla è più vicino di questo infinitamente lontano, nulla è più piccolo di questo infinito Iddio. Difatti è riuscito a stare nel tuo piccolo seno di donna, Maria, e tu l'hai potuto scaldare col tuo corpicino bello. Maria! Sorella mia! Beata te che hai creduto, ti dico stasera con entusiasmo, come te lo disse tua cugina Elisabetta, in quel ve-spero caldo ad AinKarim.

FESTA DI SANTA MARIA DELLA STELLA

Si mise a cantare per la gioia ed io cantavo con lei. Sembravamo due pazze, ma pazze di amo-re. E c’era un terzo che sembrava impazzito di gioia. Era il piccolino, il futuro Giovanni che dan-zava nel ventre di Elisa-betta come per fare festa a Gesù che era nel mio.

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Quali sono le proposte presenti sul territorio della nostra Unità Pastorale? Sicura-mente le proposte più strutturate sono sviluppate all’interno dei movimenti e del-le associazioni, mentre nelle parrocchie esse sembrano essere più legate a precisi momenti dell’anno o a temi specifici. Ecco alcune tra le proposte dei Movimenti ecclesiali presenti sul territorio:

Rinnovamento nello SpiritoÈ presente a Rivoli con tre comunità: San Bernardo, San Martino e Stella. Centrale è l’esperienza di preghiera che agisce e spinge i fratelli. Il percorso di formazione pensato è su differenti livelli per chi vuole fare esperienza personale di Gesù e continuare a vivere la Pentecoste all’interno della Chiesa. È strutturato attraverso un progetto unitario di formazione (P.U.F.). Un grande progetto per il movimento riguarda i Seminari di vita nuova che si vorrebbe inserire nelle parrocchie. Si tratta di un corso proposto ai nuovi fratelli che vogliono mettersi alla sequela di Gesù riscoprendo le meraviglie della grazia battesimale.Per saperne di più: www.parrocchierivoli.it

MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani)È presente con due comunità: San Martino e Stella. L’obiettivo principale è l’edu-cazione degli adulti che è proposta con un percorso a 360°. All’interno di questa proposta non può mancare la formazione e la crescita nella fede che avviene at-traverso momenti specifici (Campi Bibbia a livello nazionale, Giornata dello Spirito a livello regionale, riflessioni e momenti di incontro comunitari), attraverso una catechesi occasionata (riscoprire nei momenti della vita il messaggio di Dio) e testimoniata attraverso l’impegno quotidiano ed il servizio. Per saperne di più: www.mascipiemonte.it

Movimento dei FocolariLa formazione alla vita evangelica è permanente. Ci si trova in piccoli gruppi, di norma nella casa dell'uno o dell'altro con periodicità diversa secondo l'adesione al Movimento: con frequenza settimanale o mensile. Come membri del Movi-mento ci si trova bimestralmente per area (es. Rivoli). Uno strumento particolare di formazione è l'Università Popolare Mariana con corsi sull'ecclesiologia, sulla Dottrina Sociale della Chiesa e su punti della spiritualità cristiana, seguiti tramite dispense preparate da docenti universitari esperti. Un momento sia di formazio-ne sia di presentazione della spiritualità del Movimento è la Mariapoli, convegno annuale di alcuni giorni aperto a tutti. Per saperne di più: www.focolare.org

Volontariato VincenzianoSono presenti tre gruppi (San Bernardo, San Martino /Stella, Suor Annunziata). La formazione degli adulti è ritenuta importante e mensilmente, ogni secondo venerdì dalle 17 alle 18,30, c'è un incontro dei tre gruppi vincenziani a cui si unisce anche il gruppo San Giovanni Bosco. La formazione è legata a una programmazione nazionale, dopodiché tutti i gruppi cercano di approfondirla nel proprio interno. Per saperne di più: www.gvvpiemonte.org - www.parrocchierivoli.it

Centro di AscoltoSono proposti momenti di formazione in alcune giornate durante l'anno: prima di tutto la giornata annuale, poi alcuni "mini-ritiri", due o tre nel corso dell'anno, che si svolgono dalle 17 alle 21,30 circa, con momento di preghiera, relazione su tema attinente al servizio specifico, interventi e cena comunitaria. Singolarmente si partecipa a momenti formativi organizzati dalla Caritas diocesana, che si tengo-no di solito in autunno. Negli incontri di formazione c’è molto spazio dedicato alla catechesi attraverso la Lectio Divina. Per saperne di più: [email protected]

Le singole parrocchie presentano percorsi più occasionali se si eccettua la par-rocchia di San Paolo che da sette anni propone i centri di ascolto, momenti di meditazione della Parola di Dio e sua attualizzazione. Questi momenti si svolgono presso famiglie ospiti.

E se volessi parteciparea qualche incontro di formazione?Proposte di Catechesi per adulti

Incontri 2012-2013

Si vuole porre una particolare attenzione alle famiglie giovani dei bimbi battezzati per alcune proposte. Nei momenti forti dell’anno (Avven-to, Quaresima) tutte le parrocchie propongono occasioni di formazione e di approfondimento. Tra questi si possono indicare il Vangelo nelle case, le preghiere delle famiglie, esercizi spiri-tuali, le veglie, l’Adorazione Eucaristica…Sono proposti, a livello interparrocchiale mo-menti di formazione strutturati e specifici quali incontri per ministri straordinari della Comunione, per gli animatori liturgici o la Lectio Divina.Vanno poi indicati come momenti specifici di formazione alcuni gruppi spontanei come il gruppo con Suor Enedina, che da anni si incontra ogni mercoledì dalle 20,30 alle 23 circa, alla Stella, per riflettere sulla Parola di Dio della domenica. Nelle parrocchie sono presenti gruppi rivolti agli anziani (Ore Serene, Età d’oro, Nonni e Nonne, Amicizia) che svolgono un loro per-corso di formazione e proposta di fede, anche con uscite, feste e pellegrinaggi.Appare evidente come gli adulti che, in qual-che modo fanno riferimento a gruppi, movi-menti o associazioni più o meno strutturate sono, a differenti livelli, coinvolti in una pro-posta di catechesi per adulti. Un certo nume-ro di persone può essere coinvolto in momen-ti specifici dell’anno o in occasioni particolari (es. funerali). Si tratta però di una catechesi occasionale e non strutturata. Si sta pensando a un progetto di educazione alla fede, rivolta soprattutto a chi è sulle soglie delle nostre chiese (es. ricomincianti, separati, divorziati, persone in ricerca), ma il percorso deve anco-ra essere definito in modo più organico.

FORMAZIONE

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35SCOuT

Avanti… per riprendere la stradaI 90 anni del Rivoli 1

Ogni gruppo scout resti in contatto con i suoi ex-membri quando essi entrano nella vita e si scelgono la professione. Si chiede a questi “adulti scout” di continuare a interessarsi alle unità e li si invitano a presenziare ai raduni, attività sportive, feste ecc.. Il valore del Movimento è che i ragazzi presentemente e nelle unità sono incoraggiati dall’interes-samento che per loro mostrano i predecessori. Si stabilisce una tradizione e gli anziani danno l’esempio ai fratelli più giovani. Distribuiti tra la popolazione essi formano un lievito di simpatizzanti comprensivi e fedeli sostenitori dello scautismo.Il legame degli adulti scout con l’organizzazione attuale ha anche valore per il Movi-mento in un altro modo in quanto, come scopriamo in pratica, molti di loro, dopo essere stati per un periodo lontani dallo scautismo, tornano ad esso con rinnovato fervore e sono lieti di riprendere servizio come capi per contribuire ad un suo più ampio sviluppo.Gli stessi adulti non possono mancare di trarre giovamento da questa ripresa di contat-to personale con lo scautismo, che li conduce a rivivere la propria gioventù tra i ragazzi, e al tempo stesso fissa per essi una linea di condotta nella vita tramite una rinnovata osservanza dello spirito della Legge scout nel loro agire quotidiano. Così in ogni Paese si costituisce un solido gruppo di uomini sicuri di notoria lealtà e buona volontà. Per il singolo, quindi, per ciascun Paese e per il Movimento il mantenere gli adulti scout come associati ha molti vantaggi: ma al di là di tutto ciò vi è un valore ancor più grande, cioè quello della fraternità internazionale. In quasi ogni Paese vi sono non solo migliaia, ma – in alcuni – milioni di antichi scouts e guide tra la popolazione, formati ad essere cittadini leali e servizievoli, e buoni amici e compagni con i loro fratelli scout e sorelle guide di altre nazioni.Nella nostra fraternità di adulti scout in ogni Paese abbiamo già il nucleo di tale disposi-

Appuntamentidi settembre 2012

Venerdì 28: veglia

Sabato 29: festa

Seguiràprogramma dettagliato.

zione d’animo. Se questa fraternità fosse organizzata più compiutamente, sia nel Movimento maschile che in quello femmi-nile, essa, col numero sempre crescente dei suoi membri, diverrebbe, ben più che un semplice nucleo, una lega mondiale di popoli, dotati di menti sane o solide, impegnati a risolvere le difficoltà con ac-comodamenti amichevoli anziché darsi ad una corsa folle agli armamenti o an-che compiacersi in diverbi politici. Avanti, quindi, per utilizzare più pienamente la posizione unica che il nostro Movimento occupa, e per svilupparla a gloria di Dio e per la promozione della buona volontà e della pace nel mondo.

Queste sono parole scritte per il Jamboree del 1937 ma vanno bene anche per noi nel 2012, che nell’occasione dei novant’anni del Rivoli 1 vorremmo con voi fare Me-moria/Festa per…riprendere la strada!

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36 APPuNTAMENTI

Itinerari di fede per fidanzatia Santa Maria della Stella

L'esperienza d'amore che una coppia sta vivendo, per la comunità cristia-na e, senza dubbio, anche per la comunità civile, è un valore inestimabile. Inoltre per la Chiesa, attraverso l'amore pienamente umano, si rende visi-bile l'amore di Dio.Per aiutare le coppie a valorizzare la loro scelta di amarsi per tutta la vita, le Parrocchie vogliono offrire, tramite l'itinerario che si percorrerà insieme, l'occasione per rafforzare le convinzioni della coppia e scoprire nella sua esperienza di amore se è Dio che la chiama ad essere coppia.Durante gli incontri sarà data alla coppia la possibilità di confrontarsi at-traverso l'esperienza del dialogo: speriamo aperto, attento e disponibile all'ascolto.Ad accompagnare il cammino che si farà durante l'itinerario, saranno pre-senti alcune coppie di sposi e un sacerdote. Sono persone che stanno fa-cendo la stessa esperienza e partecipando all'itinerario di fede vogliono condividere l'esperienza di coppia e di vita cristiana. Si chiede alla coppia di partecipare attivamente a tutti gli incontri con puntualità e assiduità, con spirito costruttivo e sincerità per realizzare pienamente le attese comuni. Per qualsiasi difficoltà personale o chiarimento la coppia si può rivolgere liberamente ai sacerdoti delle nostre comunità parrocchiali. Vi auguriamo un buon cammino.

L'équipe prematrimoniale

Incontri primo turno (ore 19.00)Ottobre: 14, 21, 28. Novembre: 4 (Ritiro), 11, 18, 25.

Incontri secondo turno (ore 21.00)Gennaio: 10, 17, 24, 27 (Ritiro), 31. Febbraio: 7, 14

Incontri terzo turno (ore 19,00)Aprile: 7, 14, 21, 28 (Ritiro).Maggio: 5, 12, 19.

Camminoverso la Cresima

per Giovanie Adulti

Ogni lunedì alla Stella dal 7 gennaio al 5 aprile

2013dalle ore 21 alle 22.30

Celebrazione alla Stella:7 aprile 2013 - ore 11

Per cominciare il percorso basta iscriversi telefonando

in ufficio (011.9586479) dal lunedì al sabatodalle ore 9 alle 12.

La pastoraledel lutto

Incontria Gesù Salvatore

ore 21.00Giovedì

18 ottobre 2012Giovedì

25 ottobre 2012

Anno della fedee celebrazione eucaristica

Incontri a San Bernardo, ore 21.00

Giovedì 15 novembre“Confesso...” - L’atto penitenziale

Giovedì 22 novembre“Credo...” - La professione di fede

Giovedì 29 novembre“Beati gli invitati...” - La Comunione eucaristica

Clicca sul nostro sito:

parrocchierivoli.itPuoi visitarlo,

iscriverti, scriveree darci un aiutoper arricchirloe migliorarlo.

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37APPuNTAMENTI

CARITAS zonaleunità Pastorale 36 – Rivoli

Calendario 2012-2013Inizio anno pastorale e 20° Anniversario apertura Centro di Ascolto

Lunedì 17 settembre 2012 - ore 21 - Sala Beato Antonio Neyrot“VIVERE OGGI LA CARITA’…”, incontro e riflessione con PIERLUIGI DOVIS Direttore della CARITAS DIOCESANA della DIOCESI di TORINO.

Venerdì 21 settembre 2012 – ore 21 - Santa Maria della StellaIncontro del Vescovo Cesare con tutti i volontari dei gruppi caritativi

Domenica 23 settembre 2012 - ore 11 - Gesù SalvatoreS.Messa e benedizione della nuova sede del C.d.A. in Via Cavour 40. Visita ai nuovi locali del C.A.V.; pranzo e presentazione del libro sui 20 anni di atti-vità del centro e recital con testi di Mario Soldati “le due città”.

Mercoledì 26 settembre 2012 - ore 21 - Gesù SalvatoreSerata di spiritualità alla scuola di San Vincenzo de’ Paoli (vigilia della sua festa).

30 e 31 ottobre, 1 e 2 novembre 2012 Colletta al camposanto

Domenica 2 dicembre 2012 (1^ di Avvento)Giornata del pane - iniziativa di carità e di solidarietà

Domenica 27 gennaio 2013 - San Martino “Alla sorgente della carità…” - giornata di spiritualità

Sabato 18 maggio 2013 - San Bernardo Incontro e festa degli anziani (con il pranzo)

Ri-cominciamo…Cammino nella fede per ADuLTI

Vespri con don Paolodal 7 ottobre 2012 tutte le domeniche dalle 16.30 alle 17.30 alla Stella con lettura commentata di un breve testotratto dal Catechismo degli Adulti

Incontri con don GiovanniLunedì 8 e 22 ottobre 2012, 5 novembre 2012, 3 dicembre 2012dalle 21 alle 22,30 nella chiesa di Gesù Salvatore

Serate dalle 21 alle 22.30 - Gesù SalvatoreLunedì 19 novembre 2012 - “Il Concilio Vaticano II” con don Roberto RepoleLunedì 17 dicembre 2012 - “La famiglia” con don Alessandro Marino

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38

Proposte 2012 / 2013 per gli amici

“diversamente giovani”

GRuPPILunedì: AMICIZIA - San Bernardo dalle 15 alle 18Martedì: ORE SERENE - Stella dalle 14.30 alle 18Mercoledì: NONNI E NONNE - San Bartolomeo dalle 15,30 (Messa) alle 18Giovedì: ETÀ D’ORO - San Martino dalle 14.30 alle 18

FESTE7 ottobre 2012 - Stella - Festa dei nonni nella festa degli Angeli custodiOre 11: S. Messa. Ore 12,30 Pranzo

18 maggio 2013 - San Bernardo - Festa di fine annocon la CARITAS zonale e i Volontari don Bosco

PELLEGRINAGGI1 - 2 - 3 ottobre – Lourdes (in aereo)23 ottobre 2012 – Santuario della Consolata di Torino23 maggio 2013 – Santuario di Vicoforte (Mondovì)

MOMENTI DI SPIRITuALITà25 settembre 2012 - ore 15,30Visita guidata alla Collegiata Alta

14 settembre (Stella) e 8 novembre (S. Martino) - ore 15.30S. Messa con l’Unzione degli infermi

11 ottobre - San Martino - ore 15.00Visita pastorale del Vescovo Cesare. Partenza da piazza Martiri con trenino.

12 dicembre 2012 - M.I.A. - dalle ore 15.30 alle 17.30Preghiera in preparazione al Natale nel periodo dell’Avvento

12 marzo 2013 - Stella - ore 16.00Via Crucis e riflessione con esposizione della via Crucis di San Rocco del pittore Gonin

22 maggio 2013 - Santa Croce - ore 11.00 - Festa di S.RitaVisita alla Chiesa, preghiera, benedizione delle rose.

Vi aspettiamo!

GIOVANI

Preghiera dell'anziano

O Dio, nostro Padre che ti definisci amante della vita donami la grazia di una perenne giovinezza dello Spirito, per restare sempre sereno anche nei momenti più difficili.

Ti chiedo il dono dell'amicizia: le persone care che mi hai donato e mi hai fatto incontrare, sappiano rimanermi vicine. Ti chiedo che il cammino della mia anima verso l'immortalità non sia barcollantecome quello del mio corpo.

Aiutami a saper comprendere, più che giudicare a saper apprezzare, più che condannare, ad essere per gli altri un modello, più che un consigliere.

Aiutami a non prendermi troppo sul serio: a sorridere dei miei successi, come dei miei sbagli. ti prego di conservarmi il gusto delle cose: di farmi sopportare il chiasso naturale dei bambini, l'evolversi di un mondo che gradualmente non sarà più mio.

Ti prego di farmi capire che, anche per me, la vita ricomincia sempre nuova e diversa ogni giorno. Tu che hai allietato la mia giovinezza, rendi forte e dignitosa questa mia età, perché anch'io possa lasciare ai miei figli e ai figli dei miei figli, un messaggio di fiducia e di pace.

Ti chiedo infine, con umiltà e speranza, di conservarmi quel posto, che il Tuo Figlio Gesù è venuto a preparare per me nella tua casa, in modo che possa godere la giovinezza eterna.

Amen

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39ANAGRAFE

BATTEZZATISan Bartolomeo: Sinico Matilde, Steven Marvellous Onyekaki Aisosa Gabriele.San Bernardo: Comelli Luca, Caccavo Serena, D’Alessio Samuele, Riso Gabriele, Spinnato Emma, Tessari Alessandro, Zampirolli Greta, Casella Luca, Lamarca Edoardo, Bellone Gabriele, Bongiovanni Andrea, Chia-ra Lorenzo, Gambera Edoardo, Mura Andrea, Simone Gaia, Zecchin Giorgia.San Martino: Nivoli Mattia, Fabbrini Martina, Di Lorenzo Mattia, Attilio Asia, Oliva Leonardo, Giacomini Miriam, Esposito Gioele, Princi Federico, Zingarello Vittoria, Sponda Andrea Mario, Picco Giorgia, Caraccio Rossella, Trevisiol Alessandro, Capello Serena, Castelli Samuele, Gagliardi Greta, Macchi Gregorio, Boccuto Rachele, Concu Linda, Dabeni Isabel, Tempesta Emanuele, Pugliese Camilla Maria, Petracca Amor, Ferreri Riccardo, Ferreri Elisabetta, Urso Aurora Maria Rita, Polliotto Martina, Piazzano Federica Maria.Santa Maria della Stella: Bruno Nicolas, Sacco Cristel, Ledda Elisa, La Versa Edoardo, Santovito Giada, Sel-vaggio Diletta Laura, Sicurello Matilde, Ferreri Diego, Ferreri Fabio, Guttà Edoardo, Amadei Serena, Benente Rebecca, Gueli Nicolò, Negro Mattia, Trovato Michael, Blandino Matteo, Marra Agnese, Vigna Alessandro, Bar Beatrice, Dellacroce Giacomo, Giampà Gabriele, Alternino Benedicta, Tranaso Mayla, Gambalunga Au-rora, Cascio Noah, Cascio Omar, Boggio Gabriele, Mazzolla Manuel, Cirillo Arianna, Iachino Edoardo Carlo Leopoldo, Pellì Valentina, Ursan Aidan Marian, Ursan Katyusha Isabella, Virgara Gabriele Rosario.

SPOSISan Bernardo: Pecoraro Giuseppe e Pingitore Elena, Carlone Sabino e Barone Emanuela.San Martino: Todisco Michele e Maselli Sara, Zingarello Giovanni e Di Martino Elena, D’Elicio Andrea e Vitan-za Mariacristina, Tempesta Donato e Congiusti Vittoria, Pugliese Giancarlo e Stantero Silvia, Cioffi Stefano e Iatrino Emanuela, Perri Tommaso e Trombin Sara, Barattero Luca e Giuffrida Noemi Vittoria.Santa Maria della Stella: Durante Alessandro e Simon Gabriela, Condipodaro Marchetta Diego e Pintau Azzurra, Mazzurco Masi Morris e Delrio Federica, Arinelli Eduardo Alessio e Surian Cristina, Chiaramonte Alessandro e Gamber Nicole Barbara, Biancofiore Roberto e La Manna Alessandra.

MORTISan Bartolomeo: Acca Francesca (79), Malandrin Lidia (86), Traversa Teresa (81), Goitre Mario (88), Girodo Alcide Giovanni (82), Giliberto Piero (72), Vacchiero Pierino (77), Sina Lorenzo (74), Terzolo Irene (85) Giar-dino Margherita (95), Candrilli Giovanni (74), Baltrocco Aldo (76), Tarquino Dario (90), Deninotti Paolina Maria (83). San Bernardo: Brusciano Carmen Anna in Durante (60), Schellino Andrea (74), Reguzzoni Evaldo (91), Gavinelli Giovanna ved. Pluviano (76), Merlo Piera ved. Neirotti (73), Bellocci Domenico (51), Cima Nicoletta in Scansetti (56), Mazzilli Ettore (96), Gallo Maria Grazia ved. Sciré (91), Selmi Edoardo (86), Vicario Aurelio (86), Saligoi Matilde ved. Garbaz (85), Sciorsci Antonia in Rossi (75), Cantore Marisa ved. Dolfi (77), Centofanti Jara (35). San Martino: Manara Albino (82), Carossa Ernesto (82), Rabino Giovanni Felice (80), Gaspari Giuseppina (91), Solitro Luca (95), Lucco Borlera Giulio (85), Gurlino Maria Caterina (95), Bergero Renato Eugenio (63), D’Agostino Anna (86), Rabbia Graziella (66), Diotti Emilia (85), Perotti Maria (95).Santa Maria della Stella: Prunello Gino (79), Bertolo Osvalda Emma in Natta (89), Glionna Michelina ved. Luddi (88), Lussiatti Ivana in Vinai (75), Vendramini Manilo (48), Roggero Giovanni (65), Peruch Cesira in Ber-gamo (88), Soffietti Maria Rosina ved. Giorda (84), Mangiardi Ada ved. Goitre (86), Muccilli Lucia ved. Carlone (91), Giordanino Rosa ved. Casciotti (91), Caruso Felicia in Maglio (93), Monagheddu Diego (74), Monticone Giovanni (73), Lionello Oriella (66), Gamo Palmina Rosa (86), Barocco Anna ved. Todesco (86), Gottardi Giorgio (60), Pezzolato Rina ved. Pregnolato (79), Bellucci Alceste (68), Malnato Paola ved. Bellettati (99), Vottero Fin Caterina Maria ved. Ru (95), Gamo Maria in Nocera (79), Liuni Giovanni (84), Zanellato Patrizia in Penazzi (54), Berri Michele (81), Baravalle Laura ved. Veltri (62), Manzoni Gabriele (79), Autretto Francesco (71), Ducco Te-resa ved. Grasso (91), Gallo Andrea (79), Ceccato Emilia (92), Cravanzola Maggiorino (97), Sossella Arnalda in Console (76), Franco Anna Maria ved. Talò (87), Mori Alfeo (79), Petrolino Francesca in De Natale (76), Guida Donato (57), Bellardi Teresa Luigia ved. Capello (88), Moretto Erminio (81), Taglia Giuseppina ved. Bertolotti (92), Donadio Natalina ved. Chiappa (93), Perino Giuseppe Vittorio (63), Gherardini Fulvio (59), Cataldi Lucia ved. Mara (66), Senneca Flavia ved. Squeglia (64), Dana Borga Margherita (98), Pisano Domenico (56), Pin-to Emanuela ved. Roja (84), Salvatico Doriano (62), Beltrame Giannino (67), Perino Domenico Antonio (97), Maschio Vincenzo (94), Ruocco Giulia, Broglio Olga ved. Cravero (90), Sipala Erminia ved. Sandri (76), Gulino Stefano (78), Granzotto Maria Iole ved. Perretti (84), Perkovic Emilio (76).

al 30 Giugno 2012

AN

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Page 40: IL VESCOVO CESARE IN VISITA PASTORALE A RIVOLI

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SS.MESSEChiese / Orario

FERIALI FESTIVELUN MAR MER GIO VEN SAB DOM

San Bartolomeo 09.00 09.00 09.00 09.00San Francesco 15.30 18.00 10.30San Bernardo 18.00 18.00 08.30 18.00 18.00 09.00

11.00San Martino 09.00 17.00 10.00San Rocco 08.00 19.00M.I.A. 09.00 18.30 11.15Santa Maria della Stella 18.00 18.00 18.00 20.30 18.00 08.00

11.00 18.00

Gesù Salvatore 09.00 09.30Ospedale 15.00Monastero Via Querro 06.30 06.30 06.30 06.30 06.30 06.30 07.30

Sacerdotidon Giovanni Isonni

[email protected]

don Andrea Zani347.8437134

[email protected]

don Angiolino Cobelli338.6841684

[email protected]

don Paolo Ravarini347.2390527

[email protected]

don Mauro Petrarulo328.546.69.34

DiaconiBruno Zanini (San Martino)

349.2304161

Lorenzo Cuccotti (San Bernardo)011.9585914

Giuseppe Peca (San Bartolomeo)327.0598222

Religiosi e religioseMissionari della Consolata

Via 1° Maggio 3 - [email protected]

padre Giordano Rigamonti333.3339205

[email protected]

Padri Giuseppini del MurialdoCorso Francia, 15 - 011.9503666

[email protected]

Figlie della Carità S.Vincenzo De’ PaoliVia Grandi, 5 - 011.9561715

[email protected]

Canonichesse Lateranensi S.Croce(regolari di S.Agostino)

Via Querro, 52 - 011.9586296

LUNEDì06.30 - Monastero Via Querro

MARTEDì06.30 - Monastero Via Querro09.00 - San Bartolomeo09.00 - M.I.A.18.00 - Santa Maria della Stella18.00 - San Bernardo

MERCOLEDì06.30 - Monastero Via Querro08.00 - San Rocco15.30 - San Francesco18.00 - Santa Maria della Stella18.00 - San Bernardo

GIOVEDì06.30 - Monastero Via Querro08.30 - San Bernardo09.00 - San Bartolomeo09.00 - San Martino18.00 - Santa Maria della Stella

VENERDì06.30 - Monastero Via Querro09.00 - San Bartolomeo09.00 - Gesù Salvatore18.00 - San Bernardo20.30 - Santa Maria della Stella

MESSE - Orario settimanale

SABATO06.30 - Monastero Via Querro17.00 - San Martino18.00 - Santa Maria della Stella18.00 - San Bernardo18.00 - San Francesco18.30 - M.I.A.

DOMENICA07.30 - Monastero Via Querro08.00 - Santa Maria della Stella09.00 - San Bartolomeo09.00 - San Bernardo09.30 - Gesù Salvatore10.00 - San Martino10.30 - San Francesco11.00 - Santa Maria della Stella11.00 - San Bernardo11.15 - M.I.A.15.00 - Ospedale18.00 - Santa Maria della Stella19.00 - San Rocco

MESSE - Chiese

Santa Maria della StellaVia Fratelli Piol, 44tel. 011.9586479 - fax 011.9516291Orari: da lun. a sab. ore 8.30-12; da mar. a ven. anche 15-17.30Succursale:Gesù Salvatore - Via Cavour, 40

San Martino VescovoVia San Martino, 3 - tel. e fax 011.9587910Orari: mar. ore 9-12; mer. ore 16-18; gio. 9.30-11; sab. 9-11.Succursali:San Rocco - Piazza San RoccoM.I.A. - Piazza Cavallero

S e g r e t e r i e p a r r o c c h i a l iSan Bartolomeo apostoloVia Roma, 149 - tel. e fax 011.9580245 Orari: lun.-sab. 9.30-12; mar.-ven. 9-12; mer. 16.30-19; gio. 16-20.Succursale: S.Francesco - Via Adamello, 6

San Bernardo AbateVia Beltramo, 2 - tel. 011.9584950Orari: da mar. a ven. ore 10-11