Il venticello dell'ingiuria soffia sulla maestra Angela

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Dossier Il venticello dell’ingiuria soffia sulla maestra Angela

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I documenti raccontano - Sarezzo

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Dossier

Il venticello dell’ingiuria soffia sulla maestra Angela

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Progetto i documenti raccontano

Progetto della Regione Lombardia Direttore progetto: Roberto Grassi U.O. Portale del patrimonio culturale e valorizzazione degli archivi storici

Soggetto partner

Partecipazione

CIVITAS SRL

Con il contributo

Soggetto realizzatore

Cooperativa A.R.C.A. Ricerca e redazione: Renato Ferrari Con la collaborazione di Fra ncesca Curti A manda Maranta Lucia Signori L aura Soggetti

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TITOLO: IL VENTICELLO DELL’INGIURIA SOFFIA SULLA MAESTRA AN GELA CRONOLOGIA: Gennaio 1831 – Gennaio 1834 LUOGHI: Brescia, Gardone V.T. (Brescia), Zanano di Sarezzo (Brescia) VICENDA E’ 1l 14 febbraio del 1833 quando l’imperial regio commissario distrettuale di Gardone V.T., riferisce alla Regia Delegazione Provinciale sulla condotta morale della signora Ang ela De Giovannini, maestra della scuola femminile della co ntrada di Zanano, frazione di Sarezzo, comune situato nella m edia Val Trompia. Non è specificato chi e quali motivazioni abbiano sollecitato l’indagine, ma è evidente che l’onorabi lità della maestra è gravemente messa in dubbio da un’accusa i nfamante: viene accusata di dare ricovero nottetempo in casa sua “ a persone, che vi sono spinte da libidine ”. Il commissario asserisce che la sua condotta disdicevole è nota ai padri di famiglia de lla mite e laboriosa comunità di Zanano a tal punto che essi “ in sospetto del suo malcostume si astengano dal dirigere alla scuol a le loro figlie”. E’ un’investigazione difficile: solo la scoperta d ella flagranza di reato potrebbe provare la colpevolezza di Angela, sarebbe infatti “ malagevole raggiungere prove dell’irregolarità del suo tenor di vita, ma il fatto della gravidanza , ove si verificasse, varrebbe a togliere ogni dubbio.” Il funzionario è palesemente in imbarazzo e in diff icoltà riguardo la strategia da adottare per risolvere la spinosa q uestione, non resta che appellarsi alla superiore saggezza della Regia Delegazione Provinciale per adottare “quelle misure che troverà conveniente ad ovviare scandalo e corruz. e alla gioventù a lei affidata in quel paese.” Eppure solo pochi anni prima venivano prodotti atte stati si stima: il commissario distrettuale riporta che nella sedut a del 21 gennaio del 1831 il Convocato Generale del comune d i Sarezzo aveva deliberato di confermare stabilmente Angela nel suo incarico “ in considerazione del suo zelo e della buona condotta che la stessa ha mostratto finora ”. Ancora, il 21 novembre del 1831, l’I. R. Commissaria Distrettuale “ approva la proposta Angela De Giovanini Maestra in Zanano interinalmente ”. Dopo pochi giorni, il 28 novembre 1831, l’I. R. Commissario Distrettuale com unica alla deputazione di Sarezzo che l’I. R. Delegazione Prov inciale “ ha approvato che la Sig. a Angela De Giovannini disimpegni interinalmente le funzioni di Maestra nella Contrad a di Zanano di codesto Comune ”. Il medesimo funzionario, il 15 maggio del 1832, riferisce alla deputazione che “l’inclita Magistrat ura Pro.le con rispettato decreto (…) ha approvato la nomina stabi le fatta da codesto Convocato Generale della Maestra Elementare Sig.a Angela De Giovannini”.

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Le accuse continuano: un parroco, Musinelli, inform a l’I.R. Ispettore Distrettuale di aver “ richiamato verbalmen. e questa di lei sopra la S. a Angela De Giovannini att. e Maestra elementare di Zanano, ma non avendo riuscito né le mie serie ammo niz. i fatte alla stessa, né il di lei ammonimento ora mi è forza man ifestarle che di trentatre alunne, che appartengono alla scuola d ella d. a maestra tre o quattro sole nell’anno corrente la frequentan o per la ragione, che essa ha perduto affatto il concetto in quella contrada”. Il prelato teme che “ possano succedere pubblicità dispiacevoli ”, prega “ la di lei vigilanza a voler farla levare da esso luogo” , ritiene che “ per rimuovere una maestra stabile dal suo posto ci vogliono cause specifiche ben gravi e provate”, ma dichiara di non poter provare tali accuse “ non convenendo al mio carattere, e alla mia quiete accusar alcuno, quando si possa altrimenti provvedere all’uopo”. I fatti addebitati ad Angela sembrano più che sempl ici maldicenze e falsità: il 5 aprile del 1833 l’I.R. Delegato Pro vinciale comunica all’I.R. Commissaria Distrettuale di Gardo ne V.T. che “in vista delle informazioni state somministrate alla I .R. Ispettore in capo delle scuole elementari sull’irregolare con dotta della Maestra in Zanano di Sarezzo S.ra De Giovannini Ang ela, ha il medesimo determinato con suo decreto 11 scorso Marz o n. 5112 detta Maestra sia sospesa dall’esercizio delle sue incomb enze ”. Sono tuttavia necessarie per il buon esito dell’indagine più circostanziate “ informazioni col corredo di prove accertate sulla condotta della suddetta Maestra ed in specie sull’ asserito fatto della di lei gravidanza” . A tal scopo “ s’incarica il Commissario di occuparsi delle opportune caute verificazioni e di riferirne indi le risultanze con circostanziato rapporto”. L’apparato burocratico si mette in moto: si succedo no con regolarità comunicazioni, rapporti, missive riserva te che con algidità e freddezza riferiscono sullo stato della situazione. Il 10 aprile due deputati del comune di Sarezzo ren dono noto al commissario distrettuale che la deputazione comunal e in attuazione del decreto dell’I.R. Ispettore in capo delle scuol e elementari ha provveduto a licenziare dal suo impiego la menziona ta maestra. Il commissario distrettuale, il giorno successivo, ris ponde alla deputazione comunale richiedendo che vengano comuni cati “ anche in originale od in copia que’ costituiti o documenti, che servissero a comprovare la qualsiasi risultanza ”. Sempre il commissario nel rapporto politico amminis trativo del primo trimestre del 1833 dedica poche righe al caso di Angela per riferire che “la condotta della Sig.a Angela De Giovannini Maest ra di Zanano fraz.e di Sarezzo fu iudicata immorale ciocchè diè soggetto all’informaz.e tracciata nel rapp.o 14 feb b. pp N° 235”. In una missiva, prodotta il 31 dicembre del 1833, l’I.R. Delegato Provinciale scrive al commissario distrettuale che “in relazione al suo rapporto 10 Maggio n.20 perché fattosi caric o del ricorso avanzato dalla dimessa Maestra Angela De Giovannini e delle prodotte attestazioni colle quali essa avviserebbe di comprovare la sua buona condotta morale causa o pena onde racc ogliere precise notizie sulla siffatta vicenda della ricorrente” . Il funzionario

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richiede notizie anche “ sulla positiva opinione pronunciata in addietro e che di presente si manifesta a riguardo della medesima ” e che “ si riferisca con circostanziato rapporto ”. Si apprende così dell’esistenza di un rapporto riguardo il caso dell a maestra, che la De Giovannini reagisce alle accuse e produce pro ve, ancorché a noi ignote, per provare la sua buona condotta. Il mese successivo, il 24 gennaio del 1834, l’I.R. Delegato Provinciale comunica alla Deputazione comunale di S arezzo che “ De Giovannini Angela Maestra dimessa si è insinuata co ll’unito ricorso, onde essere ripristinata nel suo impiego n ella Contrada di Zanano ”. La deputazione viene incaricata di “raccogliere e fornire colla poss.e sollecitud. e precise notizie sulle passate vicende della ricorr. e, nonchè sulla positiva opinione pronunciatasi in addietro nel pubb. o, è che di presente si manifesta sul conto della condotta della maestra su dd. a”. Viene allegato alla missiva “un attestato di vari comuni resi a di lei favore sulla cui attendibilità sarà fatto un cenno, riproducendo indi il ricorso ed il sudd. o attestato”. Fu vera colpa? Una macchinazione frutto delle comar i di un paesino invidiose della avvenenza di una giovane e affascin ante maestra? Una donna libera vittima della austera e rigida imp erial regia morale asburgica? ELENCO DEI DOCUMENTI 1. Estratto del Convocato Generale del comune di Sarez zo tenuto il 21 del mese di gennaio 1831, copia conforme firm ata dall’I.R. Commissario Distrettuale, Sarezzo “Pubblica Istruzi one” 1832-1838, busta 58, fasc.7 2. Nota dell’I.R. Commissario Distrettuale di Gardone, 21 novembre 1831, N° 2704/1088, Sarezzo “Pubblica Istr uzione” 1832-1838, busta 58, fasc. 7 3. Comunicazione dell’I.R. Ispettore Distrettuale di G ardone alla Deputazione Comunale di Sarezzo, 28 Novembre 1 831, N° 16 Sarezzo “Pubblica Istruzione” 1832-1838, busta 58, fasc. 7

4. Comunicazione dell’I.R. Ispettore Distrettuale di G ardone alla Deputazione Comunale di Sarezzo, 15 maggio 183 2, N° 78 Sarezzo “Pubblica Istruzione” 1832-1838, busta 58, fasc. 7 5. Comunicazione del I.R. Commissario Distrettuale di Gardone all’I.R. Delegazione Provinciale, 14 febbraio 1833, N° 235, Comune di Gardone V.T. “Atti riservati della Commissione D istrettuale” 1833-34, Cartella 81, Atti riservati 1833

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6. Copia di comunicazione del parroco Mulinelli all’I. R. Ispettore Distrettuale, s.d., Comune di Gardone V.T . “Atti riservati della Commissione Distrettuale” 1833-34, Cartella 81, Atti riservati 1833 7. Comunicazione dell’I.R. Delegato Provinciale all’I. R. Commissaria Distrettuale di Gardone V.T., 5 aprile 1833, N° 210, Gardone V.T. “Atti riservati della Commissione Dist rettuale” 1833-34, Cartella 81, Atti riservati 1833 8. Comunicazione di due deputati del Comune di Sarezzo all’I. R. Commissario Distrettuale di Gardone V.T., 10 aprile 1833, N° 106, Comune di Gardone V.T. “Atti riservati della Commis sione Distrettuale” 1833-34, Cartella 81, Atti riservati 1833 9. Comunicazione dell’I. R. Commissario Distrettuale a lla Deputazione Comunale di Sarezzo, 11 aprile 1833 N° 740, Gardone V.T. “Atti riservati della Commissione Distrettuale ” 1833-34, Cartella 81, Atti riservati 1833 10. Rapporto politico amministrativo del 1° trimest re del 1833 dell’I. R. Commissario Distrettuale, 1 aprile 1833, Gardone V.T. “Atti riservati della Commissione Distrettuale” 183 3-34, Cartella 81, Atti riservati 1833 11. Comunicazione dell’Imperial Regio Delegato Prov inciale all’I. R. Commissario Distrettuale di Gardone V.T., 31 dic embre 1833, N° 207, Gardone V.T. “Atti riservati della Commissione Distrettuale” 1833-34, Cartella 81, Atti riservati 1834 12. Comunicazione dell’I. R. Delegazione Provincial e alla Deputazione di Sarezzo, N° 2, Gardone V.T. “At ti riservati della Commissione Distrettuale” 1833-34, Cartella 8 1, Atti riservati 1834

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DOCUMENTO N° 1 Estratto del Convocato Generale del comune di Sarez zo tenuto il 21 del mese di gennaio 1831 Si propone di confermare in via stabile la Maestra in Zanano Sig. na

De Giovannini Angela. Letta al Convocato l’ord. a 16 novembre ultimo scorso N° 26944/1066 venne presa la deliberazione di confermarla stabilm ente in considerazione dell’attività e dello zelo e della b uona condotta che la stessa ha mostratto finora. Alla proposta e ammessa con voti (aff.ivi 22/negat .ivi 1) Copia conforme l’I.R. Commissario D. e

DOCUMENTO N° 2 I.R. Commissariato D. le

Gardone 21 Novembre 1831 N° 2704/1088 (N° 320) Prot. a 27 Novembre 1831 Approva la proposta Angela De Giovannini Maestra in Zanano interinalmente Si partecipi la elezione alla eletta De Giovannini Angela DOCUMENTO N° 3 N° 16 Alla Deputazione Comunale di Sarezzo L’Imp. R. Delegazione Provinciale con decreto 16 ca dente N° 26944/1366 ha approvato che la Sig. a Angela De Giovannini disimpegni interinalmente le funzioni di maestra ne lla Contrada di Zanano di codesta comune. Nel trasmetterle i documenti della predetta maestra interesso codesta Deputazione per ordine dell’Imp.R. Ispettor e Prov.e, a tosto disporre pei relativi avvisi di concorso per la nomina stabile. Le protesto la mia distinta stima. L’Imp. R. Ispett. e Dist. e Gardone li 28 novembre 1831

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DOCUMENTO N° 4 N° 78 Alla Deputazione Comunale di Sarezzo L’inclita Magistratura Prol.e con rispettato Decre to 7 corrt. e N° 10076/287 ha approvata la nomina stabile fatta da c odesto Convocato Generale della Maestra Elementare Sig.a A ngela De Giovannini. Mentre gliene porgo analoga notizia l’invito per or dine dell’I.R. Ispettore Prov.e contenuto in pregiato suo foglio 1 4 corrt. e N° 509 a trasmettermi la documentata domanda diretta all’I mp.R. Ispett.o Generale Elementare delle Scuole indicando il decre to di nomina stabile. In attesa di che mi protesto con distinta stima. L’Imp. R. Ispett. e Dis. le

Gardone li 15 maggio 1832 DOCUMENTO N° 5 N.235 I.R.Deleg. e Prov. e Assunte caute informazioni sulla condotta della mae stra di Zanano S. a Angela De Giovannini nubile si è potuto rilevare, che essa non gode infatti buona fama. Vuolsi che in sua casa dia ricovero nottetempo a persone, che vi sono spinte da libidin e, e che anzi ora possa trovarsi incinta, per cui que’ padri di f amiglia, che sono in sospetto del suo malcostume si astengano da l dirigere alla scuola le loro figlie. Trattandosi di investigaz. in oggetto delicato sare bbe forse malagevole raggiunger prove dell’irregolare suo ten or di vita, ma il fatto della gravidanza, ove si verificasse, varr ebbe a togliere ogni dubbio. Sarà quindi della Sup. e saggezza l’adottare nel proposito quelle misure che troverà conveniente ad ovviare scandalo e corruz. e alla gioventù a lei affidata in quel paese. Si ha così l’onore di riprodurre gli atti abbassati col rispett.o Decreto 18 gen. pp. N° 1433/54 14 febb. 1833

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DOCUMENTO N° 6 Copia I.R.S. r Ispett. e D. e

Altra volta nel 1832 ho richiamato verbalmen. e questa di lei sopra la S. a Angela De Giovannini att. e Maestra elementare di Zanano, ma non avendo riuscito né le mie serie ammoniz. i fatte alla stessa, né il di lei ammonimento ora mi è forza manifestarle c he di trentatre alunne, che appartengono alla scuola della d. a maestra tre o quattro sole nell’anno corrente la frequentano per la ragione, che essa ha perduto affatto il concetto in quella contr ada. Sul timore perciò che a questo stato di cose possan o succedere pubblicità dispiacevoli prego la di lei vigilanza a voler farla levare da esso luogo. Mi si opporrà - che per rimuovere una maestra stabi le dal suo posto ci vogliono cause specifiche ben gravi e prov ate. Rispondo: è vero, ma prego la Superiorità a dispensarmi dall’ addurle in mezzo non convenendo al mio carattere, e alla mia q uiete accusar alcuno, quando si possa altrimenti provvedere all’u opo, e molto meno ove ricercasi una evidenza che essendo (…) fia te inarrivabile non fa, che produrre inconvenienti senza ottenere l ’intento. Confido nullamente che la Superiorità vorrà dar ret ta alle istanze di un pastore, che per dettame di coscienza. Musinelli Parr. o

DOCUMENTO N° 7 N. 210 Pr.o Riservato All’ I.R. S.r Commiss. o Dist. e di Gardone In vista delle informazioni state somministrate all a I.R. S. r

Consigl. Ispettore in capo delle scuole elementari sull’irregolare condotta della Maestra in Zanano di Sarezzo S. ra De Giovannini Angela, ha il medesimo determinato con suo decreto 11 scorso Marzo n. 5114 che detta Maestra sia sospesa dall’esercizi o delle sue incombenze. Occorrendo ora al predetto S. r Ispettore in capo d’avere più positive informazioni col corredo di prove accertat e sulla condotta della riddetta Maestra ed in ispecie sull ’asserito fatto della di lei gravidanza onde poter indi divenire a quelle definitive deliberazioni che fossero del caso, s’in carica il S.r Commissario di occuparsi delle opportune caute veri ficazioni e di riferirne indi le risultanze con circostanziato rap porto. Brescia, 5 aprile 1833 L’I.R.S. r Delegato P. le

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DOCUMENTO N° 8 N.106 All’I.R. Sig. r Commissario D. le

Gardone Con partecipazione 22 Marzo ora perduto n.29 dell’I .R. o S. r Ispettore D. le alle scuole venne avvertita la scrivente, che l’I.R. o S. r Ispettore Generale con Dispaccio 11 Marzo p.p. n.3 13 ha determinato che la S. ra De Giovannini Angela Maestra Elementare stabile nella Contrada di Zanano sia sospesa dalle sue funzioni, incaricando la Deputazione che il superiore ordine sia tosto mandato ad effetto, e perciò crede del proprio dove re la Deputazione di rendere consapevole la di Lei Autori tà, che la menzionata Maestra fu licenziata dal suo impiego co n (…) D.o 26 del scorso Marzo n. o sud. o della scrivente.

Sarezzo il 10 Aprile 1833 I Deputati (Bettariga Borghetti) DOCUMENTO N° 9 n. 740 Prod. gli 11 Aprile 1833 13 […] Riservata Alla Deputazione di Sarezzo In aggiunta al di lei rapp.o n.106. vorrà riferire a quest’uff. o quanto infatti le risulti sulla condotta della Maes tra Giovannini comunicando anche in orig. od in copia que’ costitu ti o documenti, che servissero a comprovare la qualsiasi risultanza . DOCUMENTO N° 10 Estratto dal Rapporto politico amministrativo del 1 ° trimestre del 1833 dell’Imperial Regio Commissario Distrettuale La condotta della S. a Angela De Giovannini maestra di Zanano fraz e di Sarezzo fu indicata immorale ciocchè diè soggett o all’informaz. e tracciata nel rapp. o 14 febb. pp N° 235

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DOCUMENTO N° 11 N. 907 P.r Riservata All’I.R. Sig. r Commissario Distr. e di Gardone in relazione al suo rapporto 10 Maggio cor. n.20 perché fattosi carico del ricorso avanzato dalla dimessa Maestra Angela De Giovannini e delle prodotte attestazioni colle quali essa avviserebbe di comprovare la sua buona condotta morale da diligente e causa o pena onde raccogliere precise notizie sulla passata vicenda d ella ricorrente, non che sulla positiva opinione pronunc iatasi in addietro e che di presente si manifesta a riguardo della medesima e riferisca con circostanziato rapporto, riproducen do le carte. Brescia, 31 Dicembre 1833 L’ I.R. S. r Delegato P. le

DOCUMENTO N° 12 N.2 P.r Riservata Alla Deput. e di Sarezzo La Sig. a De Giovannini Angela Maestra dimessa si è insinuat a coll’unito ricorso, onde essere ripristinata nel su o impiego nella Contrada di Zanano. Per riservato incarico della I.R. Deleg. ne P. e viene interessata pure riservatamente a raccogliere e fornire colla p oss. e

sollecitud. e precise notizie sulle passate vicende della ricorr . e, nonchè sulla positiva opinione pronunciatasi in add ietro nel pubb. o, è che di presente si manifesta sul conto della co ndotta della maestra sudd. a. Si unisce un attestato di vari comuni resi a di lei favore sulla cui attendibilità sarà fatto un cenno, riproducendo indi il ricorso ed il sudd. o attestato. Gardone 24 Gennaio 1834

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CONTESTO ARCHIVISTICO La ricerca è stata effettuata presso l’archivio sto rico del Comune di Gardone Val Trompia, fondo Commissaria Distrettu ale, “Atti riservati della commissione distrettuale” Cartella 81, anni 1833 – 1834, Atti riservati 1833 - 1834 e presso l’archivi o storico del Comune di Sarezzo, sezione 1816 – 1859,”Pubblica Is truzione”, 1832 – 1838, busta 58, fasc. 7. CONTESTO ISTITUZIONALE E NORMATIVA VIGENTE La dominazione austriaca, ben lungi dal concedere a l regno Lombardo Veneto l’autorità e l’autonomia sperati do po la sconfitta franco-napoleonica, considera queste Province, asse gnategli dal Congresso di Vienna (1815), suddite e dipendenti da l governo centrale. Il viceré designato è sovrano di facciata perché ogni iniziativa è sottoposta al vaglio di Vienna. Il reg no Lombardo Veneto viene suddiviso dal confine naturale del fiu me Mincio; i territori di Milano e Venezia sono suddivisi in Pro vince. Ogni Provincia è affidata a una Regia Delegazione Provin ciale, governata dal regio Delegato, che in qualità di dir etto rappresentante del governo centrale, esercita poter e di controllo sulle locali amministrazioni. Le Province sono a lo ro volta divise in distretti, ogni distretto in più Comuni. Nella Valtrompia, per effetto della legge 12 febbra io 1816, sono istituiti i distretti di Gardone (VI) cui Zanano di Sarezzo appartiene, e Bovegno (VII). Ogni Distretto è rett o da un Cancelliere Censuario, che ha compiti di vigilanza sull’amministrazione delle finanze comunali e sorve glianza circa l’adempimento delle leggi politiche emanate a livel lo centrale. Nel 1819 il “Cancelliere Censuario” è sostituito da l Commissario Distrettuale: questa figura ne mantiene i compiti d i ispezione e rappresenta a tutti gli effetti una ramificazione c apillare sul territorio di controllo sulla vita politica locale. I Comuni sono amministrati dal “Convocato”; tale or ganismo è già presente nel ‘700 composto dai maggiori proprietari terrieri –estimati- censiti nel comune. Il “Consiglio Comunal e” sostituisce il “Convocato”, che permane però come preferita for ma di autogoverno in numerosi comuni rurali. Il “Consigli o Comunale” è costituito per i due terzi da proprietari fondiari e per un terzo da industriali o commercianti. La riforma dei conv ocati in consigli, lentamente attuata dal governo di Vienna con sempre più mirate circolari – luglio 1819, marzo 1821, maggio 1835 – prevede anche la nomina di un “deputato politico” scelto fr a i più abbienti dei deputati comunali, con responsabilità legate per lo più a vigilanza dell’ordine pubblico. La metamorfos i dei convocati in consigli comunali è vissuta nei comuni in cui è attuata come un’imposizione governativa lesiva del delicato equi librio delle

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piccole comunità rurali, formate da numerosi piccol i proprietari fondiari. Infatti l’alienazione dei beni comunali destinati a ll’uso collettivo, prevista nella evoluzione degli organi locali di autogoverno, favorisce i grandi latifondisti intere ssati ad ampliare le loro private proprietà, a danno dei pic coli proprietari terrieri e degli altri abitanti, detti “comunisti”, che dei beni comuni fruiscono per il fabbisogno di foraggio e legna per la sussistenza di base. Per quanto concer ne le condizioni di vita e lavoro nell’ambito agricolo ne l periodo Lombardo Veneto, merita di essere ricordata l’inchi esta di Karl Czoernig (Boemia 1804- Gorizia 1889), amministrator e del governo austriaco. Egli elabora infatti un questionario det tagliato sia dal punto di vista economico che sociale, da sottop orre a tutte le province e capillarmente a ogni distretto. Vi so no 52 domande da compilare, riguardanti tutti gli aspetti dell’ec onomia rurale: estensione delle colture, caratteristiche del suolo , coltivazioni praticate, rotazioni, tecniche di lavorazione, cont ratti, bestiame, oneri fiscali e altre più specifiche noti zie relative alle diverse coltivazioni presenti. Accanto a quest e informazioni di ordine tecnico, per la prima volta si affrontano questioni legate alle condizioni del lavoro, al trattamento d ei braccianti, al lavoro femminile, alla presenza di immigrati, al l’alimentazione e alle cure sanitarie fornite dai comuni ai lavorat ori. Anche la provincia di Brescia invia nel 1836 le risposte rac colte nei vari distretti che hanno aderito al questionario. La pubblica costumatezza stava particolarmente a cu ore al legislatore, Leone Fontana riporta che “ il conservare la pubblica costumatezza è una delle importanti cure che deve a vere il commissario distrettuale ” perché “ il malcostume è il semenzaio dei delitti. Da esso procedono i furti, le risse, i fer imenti, le discordie domestiche, e tutto ciò che vale a turbar e la tranquillità e sicurezza pubblica. […] A prevenire quindi il malcostume, è necessario che si in vigili onde sia impedito il vagabondare notturno ; […] che i maestri di scuola procedano all’esatto adempimento dei loro doveri (Dispaccio a ulico 13 maggio 1834, nel governativo Decreto 21 giugno detto anno N. 17487 – 2413 ”. (nota a cura di Francesca Curti)

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CENNI STORICI: SAREZZO Il comune di Sarezzo negli anni Trenta del XIX seco lo, appartiene al distretto di Gardone Valtrompia (VI) insieme ad altri nove comuni della cosiddetta Bassa Valtrompia. Il distre tto di Gardone conta in quegli anni una popolazione di circa 10.00 0 abitanti, destinati ad aumentare soprattutto grazie alle picc ole grandi industrie presenti nell’area. La sussistenza degli abitanti della comunità saretina, come del resto anche degli altri paesi della Valle, è garantita dal lavoro agricolo, da un lato, e dall’occupazione nelle varie fabbriche dell’area, d all’altro. Si verificano stagionali migrazioni dalla bassa all’al ta valle e verso la città, in base alle possibilità lavorative offerte nelle varie stagioni: la terra, il carbone, le miniere, i manufatti da vendere, gli opifici. Questa flessibilità e il rico rso alla pluriattività per cui si trovano ibride figure di c ontadini – operai, contadini – carbonai, contadini – minatori, è caratteristica nella Valtrompia del XIX secolo. L’i ndustria armiera subisce una lieve battuta d’arresto sotto i l dominio asburgico, stante l’obbligo di vendere armi solo a governi amici e stanti le successive ulteriori restrizioni indotte dai moti rivoluzionari del ’48. Il territorio montano che c irconda il comune di Sarezzo è adibito a coltivazioni di frume nto, mais e frutteti, castagneti, prati stabili, pascoli, bosch i cedui. Alcuni miglioramenti urbanistici, vivacemente richiesti da gli abitanti, vedranno la luce solo negli anni Quaranta: viene ga rantita la possibilità da parte dei paesani di fruire di acqua potabile, in apposite fontane pubbliche, essendo le acque del fi ume Mella inadatte agli usi domestici e igienici “per le continue immondizie che vi raccoglie”. Di fatto viene costruita una sola fontana al centro della piazza di Sarezzo. Nell’estate del 1836 la Valtrompia è colpita dal “Colera morbus” : apposite notificazioni vengono emanate al fine di p revenire la diffusione del morbo: vigilanza sulla pulizia delle case, delle strade, dei luoghi pubblici; divieto di dormire nel le stalle e particolare cura nell’igiene personale. Nella comun ità di Sarezzo in poco più di un mese, dal giugno al luglio del 18 36, 150 abitanti sono contagiati, circa il 10% dell’intera popolazione, e 87 muoiono. (nota a cura di Francesca Curti)

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BIBLIOGRAFIA

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Edizioni Nicola Bettoni, 1807 2. Leone Fontana, Regolatore amministrativo teorico – pratico ,

TITOLO II, POLIZIA, Civelli Giuseppe, Milano, 1846. 3. AAVV, Atlante valtrumplino , Grafo Edizioni, 1982 4. M. Meriggi, Amministrazione e classi sociali nel lombardo-

veneto, (1814-1848) , il Mulino,1983 5. Karl Czoernig, inchiesta di, Agricoltura e condizioni di vita

dei lavoratori agricoltori lombardi: 1835 – 1839 , Editrice Bibliografica, 1986

6. Sergio Onger, L’economia come paesaggio , Grafo, 1995 7. Roberto Simoni, Per le contrade di Sarezzo , Grafo, 2001 8. AAVV, Valtrompia nella storia , Massetti Rodella Editori, 2007 9. AAVV, Valtrompia nell’economia , Massetti Rodella Editori,

2008