Il trattamento farmacologico dell’agitazione Le strategie...

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Il trattamento farmacologico dell’agitazione Le strategie terapeutiche per la salute mentale in carcere: trattamenti psicofarmacologici (linee guida scientifiche e raccomandazioni AIFA recepite dalla Regione Toscana)

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  • Il trattamento farmacologico dell’agitazione

    Le strategie terapeutiche per la salute mentale in carcere:trattamenti psicofarmacologici

    (linee guida scientifiche e raccomandazioni AIFA recepite dalla Regione Toscana)

  • Nel 2012 è stata effettuata un’indagine dall’Agenzia regionale di sanità nelle carceri toscane, sullo stato di salute dei detenuti

    I detenuti arruolati sono stati 3.329 su 4.172 (79,8%): si tratta soprattutto di

    maschi (96,5%), fra i 18 ed i 49 anni (84,0%) e per il 50,2% stranieri. Benché

    giovani, il livello d’istruzione è basso: il 34,9% ha il diploma di scuola elementare, rispetto all’24,2% della popolazione toscana per la stessa fascia di

    età.

    Il 71,8% dei detenuti nelle carceri toscane è affetto da almeno una patologia.

    La più diffusa è il disturbo mentale, che interessa il 41% degli internati. Dato allarmante se rapportato alla popolazione generale, dove la percentuale

    scende all’11,6% (studio ESEMeD).

    EPIDEMIOLOGIA

  • Anno 2009Totale (N=2.985)

    %Grandi gruppi di patologie secondo

    la classificazione ICD IX-cm

    Anno 2012Totale (N=3.229)

    N %

    Disturbi psichici 33,2 1.364 41,0

    Malattie dell'apparato digerente 25,4 478 14,4

    Malattie infettive e parassitarie 15,9 371 11,1

    Malattie endocrine, del metabolismo ed immunitarie 9,5 307 9,2

    Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti nd 294 8,8

    Malattie del sistema osteomuscolare e del connettivo 11,1 281 8,4

    Malattie del sistema circolatorio 11,4 262 7,9

    Malattie dell'apparato respiratorio 6,2 180 5,4

    Traumatismi e avvelenamenti 6,6 143 4,3

    Malattie del sistema nervoso 5,1 122 3,7

    Malattie della pelle e del sottocutaneo 0,0 69 2,1

    Malattie dell'apparato genitourinario 2,9 53 1,6

    Malformazioni congenite nd 36 1,1

    Tumori 1,0 18 0,5

    Complicanze della gravidanza, parto e puerperio nd 11 0,3

    Malattie del sangue e degli organi emopoietici 0,6 5 0,2

    Popolazione adulta: lo stato di saluteSu 3.339 detenuti visitati, 961 (28,8%) risultano sani

    Anche in Toscana, le principali

    patologie da cui risultano affetti

    i detenuti sono:

    •psichiche

    •dell’apparato digerente

    •infettive e parassitarie

    Se dai disturbi psichici

    scorporiamo il disturbo

    da dipendenza di

    sostanze, le persone che

    risultano affette dalle

    altre patologie psichiche

    sono il 16,6% (N=554)

  • Disturbi psichici totaliIn linea con i dati di letteratura*:

    Maschi 10-48%

    Femmine 30-60% Il 41% delle patologie diagnosticate appartengono

    alla categoria dei disturbi mentali

    Dipendenza da sostanze 52.5Nevrotici e di adattamento 28.4Alcol-correlati 11.6Affettivi psicotici 10.8Personalità e comportamento 7.9Spettro Schizofrenico 5.0Depressivi non psicotici 3.5Organici(senili, presenili e altri) 0.4Oligofrenie e ritardo mentale 0.3Alimentari 0.2Altro 1.1

    Forte incremento del disturbo da dipendenza da sostanze

  • In un contesto «restrittivo» dove sono alti i livelli di stress

    e disagio, tali disagi psichici o disturbi psichiatrici si

    accompagnano ad un serio rischio per la salute e la

    sicurezza.

    Individuare tali disturbi-patologie

    Mettere in atto interventi terapeutici adeguati da parte di

    psicologi e psichiatri (che operano in carcere) e attivare

    una presa in carico da parte dei servizi territoriali per

    eventuali precoci misure alternative e-o garantire una

    continuità della presa in carico dopo la scarcerazione.

    L’incontro di oggi è incentrato sui trattamenti

    psicofarmacologici per lo stato d’agitazione.

  • L'agitazione è una forma estrema di eccitazione,

    caratterizzata dall’aumento dell'attività verbale

    e motoria, che può essere causata da una

    varietà di patologie sia mediche che

    psichiatriche.

    (Nordstrom et al., 2012)

    Agitazione Psicomotoria: definizioni e clinica

  • Agitazione Psicomotoria: definizioni e clinica

    “...Eccessiva attività motoria associata ad una

    sensazione di tensione interna. L'attività è

    generalmente improduttiva e ripetitiva ed è

    caratterizzata da comportamenti stereotipati

    come camminare, dimenarsi, sfregarsi le mani,

    tirare i vestiti e dall'incapacità di rimanere

    fermi…” (DSM 5, 2013 )

  • Severe agitation is seen most

    commonly in psychotic illnesses

    such as schizophrenia,

    schizoaffective disorder and the

    manic phase of bipolar disorder,

    where disturbances of thought or

    affect modulation result in impaired

    reality perceptions.

    Hallucinations, paranoid delusions

    and intensely irritable, angry or

    expansive mood are fertile

    conditions for development of

    acute agitation

  • Patients in drug intoxication states (most commonly

    sympathomimetic stimulants such as cocaine or amphetamines) or

    alcohol intoxication may present with severe agitation, sometimes

    also resulting in psychosis.

    Withdrawal from alcohol may exacerbate acute agitation, as

    patients in this condition have generalised malaise, poor attention

    and heightened irritability of the CNS. Less frequently, alcohol

    withdrawal evolves into delirium tremens, characterised by

    disorganised thought processes and a fluctuating level of arousal,

    predisposing such a patient to agitation.

  • Patients with some personality disorders are more prone to acute agitation because of

    decreased stress tolerance and poor impulse control.

    Borderline personality disorder is characterised by intense fluctuations in mood, often precipitated by relationship

    conflicts. A patient with antisocial personality is less

    likely to have conscious awareness of underlying dysphoric mood states, but

    nonetheless becomes agitated as a result of them.

  • Post-traumatic stress disorder is accompanied by increased CNS arousal, dysphoric mood and trauma-linked flashbacks, all of which may predispose to acute

    agitation

  • Finally, any medical condition causing brain

    dysfunction may cause agitation, primarily through

    confusion, poor attention, dysregulation of

    affective processes, sympathetic stimulation or

    generalised mental disorganisation.

    Examples of such medical conditions include

    medication toxicity, any infection/fever in the

    elderly, thyrotoxicosis, hypoglycemia

    meningitis, encephalitis, brain trauma (including

    cerebrovascular accidents) and dementia.

  • L’agitazione psicomotoria non rappresenta unacondizione di esclusivo interesse psichiatrico,dato che frequentemente si verifica nei piùdisparati contesti medici o chirurgici ove

    determina una compromissione del rapportomedico-paziente tale da interferire con il

    processo diagnostico e terapeutico.

    Agitazione Psicomotoria: definizioni e clinica

  • Agitazione: flow chart diagnostico e di intervento

  • Distinzione fra calma e sedazione

  • Obiettivi del trattamento dell’agitazione

  • Rapida Tranquillizzazione (RT): modalità farmacologica

    di

    intervento sulle situazioni di aggressività e/o agitazione

    psicomotoria, finalizzata al controllo delle manifestazioni

    abnormi senza indurre necessariamente sedazione

    prolungata e/o impregnazione neurolettica. Non si limita

    al trattamento sintomatico di psicosi, aggressione o

    violenza, ma indica specificamente l’uso assertivo dei

    farmaci per calmare il paziente

    (De Fruyt & Demyttenaere, 2004)

    Lo scopo del controllo dell'agitazione non è quindi la

    sedazione aspecifica, ma un ristabilimento del rapporto

    medico-paziente che consenta di proseguire con il

    processo diagnostico e terapeutico.

  • A differenza della sedazione la rapida tranquillizzazione

    consente di calmare rapidamente i pazienti agitati,

    diminuire eventuali comportamenti pericolosi e avviare il

    trattamento della eventuale condizione patologica alla

    base dei fenomeni di agitazione. La RT è attualmente

    riconosciuta come l’approccio di riferimento sia per il

    controllo dell'agitazione in senso stretto, che per la

    riduzione del rischio di violenza

    (Karagianis et al., 2001) (Dubin & Feld, 1989) (Mantovani, Migon, Alheira, &

    Del-Ben, 2010)

  • Presidi terapeutici attualmente disponibili per la RTdisponibili in formulazione orale e parenterale:

    AP TIPICI (es:aloperidolo, clorpromazina, promazina)AP ATIPICI (es:aripiprazolo, olanzapina, ziprasidone)

    BDZ (es:lorazepam, diazepam, midazolam)Altri (antistaminici sistemici, trazodone)

  • LL’’utilizzo dei farmaci antipsicotici ha determinato utilizzo dei farmaci antipsicotici ha determinato un radicale cambiamento nella gestione dei un radicale cambiamento nella gestione dei disturbi psichiatrici pidisturbi psichiatrici piùù gravigravi

    Il controllo Il controllo farmacologicofarmacologico dei sintomi psicotici ha dei sintomi psicotici ha permesso la maggiore partecipazione dei pazienti permesso la maggiore partecipazione dei pazienti ad altri tipi di intervento (riabilitativi, ad altri tipi di intervento (riabilitativi, psicosocialipsicosociali))

  • Panoramica sugli antipsicotici: lo stato Panoramica sugli antipsicotici: lo stato

    delldell’’artearte……..

    1950 1960 1970 1980 1950 1960 1970 1980 1990 2005 1990 2005

    Clorpromazina(fenotiazine) Largactil

    Tioridazina Melleril

    AloperidoloAloperidolo(butirrofenonibutirrofenoni) Serenase; Haldol

    ClozapinaClozapinaLeponexLeponex

    RisperidoneRisperdal

    Olanzapina Zyprexa

    Quetiapina Seroquel

    AripiprazoloAbilify

    Reserpina

    NeuroletticiNeurolettici--Antipsicotici di Antipsicotici di 11°°generazionegenerazione--Antipsicotici Antipsicotici tipicitipici--Antipsicotici Antipsicotici tradizionalitradizionali

    Antipsicotici di Antipsicotici di 22°° generazionegenerazione--Antipsicotici Antipsicotici atipiciatipici-- Nuovi Nuovi antipsicoticiantipsicotici

  • FARMACI ANTIPSICOTICI

    �� Antipsicotici tipiciAntipsicotici tipici

    �� Antipsicotici atipiciAntipsicotici atipici

    Bloccano specifici recettori per la dopamina (D2)

    Bloccano specifici recettori per serotonina (5-HT2A) e dopamina (D2) e altri..

  • Antipsicotici di prima generazione

    FENOTIAZINEBUTIRROFENONITIOXANTENI

    DIFENILBUTILPIPERIDINEBENZAMIDI SOSTITUITE

    Antipsicotici di seconda generazione

    CLOZAPINA RISPERIDONEOLANZAPINAQUETIAPINASERTINDOLOAMISULPRIDEARIPIPRAZOLOZIPRASIDONEPALIPERIDONEASENAPINA

  • ANTIPSICOTICI TRADIZIONALI

    AloperidoloHaldol Serenase

    ClorpromazinaLargactil

    ClotiapinaEntumin

    PromazinaTalofen

    PerfenazinaTrilafon

    CprCpr 1mg; 5 mg; 10 mg 1mg; 5 mg; 10 mg GttGtt allall’’1%; al 5%1%; al 5%Ampio indice Ampio indice terapeuticoterapeutico--DosaggiDosaggi ampiampi

    Fiale 5mgFiale 5mg55--10mg/h 10mg/h maxmax 60mg/60mg/diedie evev//imim

    CprCpr 25 mg; 100 mg 25 mg; 100 mg GttGtt 4%4%Fiale 50mgFiale 50mg

    3030--150mg/150mg/diedie imim Controindicato lControindicato l’’uso uso evev

    CprCpr 40 mg40 mgFiale 40mgFiale 40mg

    100100--120mg/120mg/diedie evev//imim

    CprCpr 25 mg; 25 mg; GttGtt 4%4%Fiale 50mgFiale 50mg

    300300--600mg/600mg/diedie evev//imim

    CprCpr 2mg; 4 mg; 8 mg2mg; 4 mg; 8 mgFiale 5mg Fiale 5mg imim11--3/3/diedie in in ambamb11--4/ 4/ diedie in in osposp

  • Antagonisti della DOPAMINA

    ANTIPSICOTICI

    Nel Sistema Nervoso Centrale vi sono quattro circuiti dopaminergici

    La neuroanatomia dei circuiti dopaminergici cerebrali può spiegare sia gli effetti terapeutici che quelli collaterali dei farmaci antipsicotici

  • FARMACI ANTIPSICOTICI

  • Effetti anti-dopaminergici dei farmaciantipsicotici

  • Antipsicotici tradizionali: Antipsicotici tradizionali: effetti effetti

    terapeuticiterapeutici1) Circuiti dopaminergici MESOLIMBICI: dal mesencefalo al sistema

    limbico (nucleo accumbens, amigdala, ippocampo…). Controllano i

    SINTOMI POSITIVI (deliri e allucinazioni).

    IPOTESI DOPAMINERGICA DELLE PSICOSI

    IPERATTIVITA’ DEI NEURONI DELLA DOPAMINA NEL CIRCUITO DOPAMINERGICO MESOLIMBICODETERMINEREBBE SINTOMI QUALI DELIRI E ALLUCINAZIONI.

    Blocco dei recettori Blocco dei recettori postpost--sinapticisinaptici della della dopaminadopamina nel circuito nel circuito mesolimbicomesolimbico(prevalentemente D2) alla base (prevalentemente D2) alla base delldell’’azione azione farmacologicafarmacologica degli degli antipsicotici antipsicotici (riduzione dei deliri e delle allucinazioni)

  • ANTIPSICOTICI TRADIZIONALIEFFETTI COLLATERALI

    (NEUROLOGICI-ENDOCRINI)

    3) Circuito dopaminergico MESOCORTICALE: dal mesencefalo alla corteccia del lobo frontale. Ipoattività dopaminergica in quest’area determina i sintomi psicotici NEGATIVI e gli effetti collaterali cognitivi degli antipsicotici

    4) Circuito dopaminergicoTUBEROINFUNDIBULARE: dall’ ipotalamoall’adenoipofisi. Controlla la secrezione di prolattina (La dopamina inibisce la secrezione di prolattina)

    Blocco dei recettori dopaminergici delle PROIEZIONI MESOCORTICALI

    SINDROME NEGATIVA (Scarsa forza di (Scarsa forza di volontvolontàà, perdita degli interessi, appiattimento , perdita degli interessi, appiattimento

    affettivo, ritiro sociale..) affettivo, ritiro sociale..)

    Possibile aumento dei sintomi negativi, deficit di Possibile aumento dei sintomi negativi, deficit di memoria e di attenzione!memoria e di attenzione!

    Blocco dei recettori dopaminergicidelle PROIEZIONI TUBEROINFUNDIBULARE

    IPERPROLATTINEMIA, GALATTORREA, IPERPROLATTINEMIA, GALATTORREA, GINECOMASTIA, AMENORREA, GINECOMASTIA, AMENORREA,

    DISFUNZIONI SESSUALIDISFUNZIONI SESSUALI (Aumento del Aumento del rischio con rischio con levosulpiridelevosulpiride e e amisulpirideamisulpiride)

  • Clinical implications of receptor activities of antipsychotics

  • ANTIPSICOTICI TRADIZIONALIEFFETTI COLLATERALI (NON NEUROLOGICI)

    ….molta variabilità tra i diversi farmaci….

    BLOCCO DEI RECETTORI BLOCCO DEI RECETTORI

    MUSCARINICI M1MUSCARINICI M1

    STIPSI, SECCHEZZA DELLE FAUCI, STIPSI, SECCHEZZA DELLE FAUCI,

    SCOMPENSO DEL GLAUCOMA, SCOMPENSO DEL GLAUCOMA,

    RITENZIONE URINARIA, TACHICARDIA,RITENZIONE URINARIA, TACHICARDIA,

    CONFUSIONE MENTALE, ALTERAZIONI CONFUSIONE MENTALE, ALTERAZIONI

    COGNITIVE (soprattutto negli anziani o nei COGNITIVE (soprattutto negli anziani o nei

    soggetti con deficit cognitivi preesistenti)soggetti con deficit cognitivi preesistenti)

    BLOCCO REC. BLOCCO REC. ISTAMINERGICI H1ISTAMINERGICI H1 E ADRENERGICI αα--11

    INCREMENTO PONDERALE, INCREMENTO PONDERALE,

    SEDAZIONESEDAZIONE (Largactil, Nozinan..).

    La sedazione indotta da questi farmaci può essere di ausilio terapeutico nei pazienti psicotici in eccitamento

    VERTIGINI, IPOTENSIONE VERTIGINI, IPOTENSIONE (Largactil,

    Nozinan, Talofen, Entumin..)

    Soprattutto per: Soprattutto per: clorpromazina, levomepromazina, clotiapina, promazina (Largactil, Nozinan, Entumin, Talofen…)

    Altri effettiAltri effetti collaterali: collaterali:

    �� cardiologici: : alungamentoalungamento QQ--T, tachicardia ventricolare, torsione di punta, morte improvvisaT, tachicardia ventricolare, torsione di punta, morte improvvisa SerenaseSerenase, , OrapOrap) ) Attenzione nei pazienti con anomalie cardiache!Attenzione nei pazienti con anomalie cardiache!

    �� convulsioniconvulsioni: : soprattutto soprattutto LargactilLargactil. Pi. Piùù sicuro sicuro SerenaseSerenase Attenzione nei pazienti epilettici!Attenzione nei pazienti epilettici!

  • Antipsicotici di prima generazione

    � Blocco recettori D-2

    � Migliorano i sintomi

    positivi

    � Determinano

    � EPS

    � Iperprolattinemia

    � Declino cognitivo

    � Altri effetti recettoriali

    � Istaminergici

    � Alfa adrenergici

    � Muscarinici

    H1M1

    D2

    1

    Antipsicoticiconvenzionali

    (aloperidolo)

  • ANTIPSICOTICI TRADIZIONALI

    ��POCO COSTOSIPOCO COSTOSI

    ��EFFICACI SUI SINTMI POSITIVI EFFICACI SUI SINTMI POSITIVI (Deliri e Allucinazioni)(Deliri e Allucinazioni)

    ��EFFICACI NEL TRATTAMENTO DI EMERGENZA DI PAZIENTI IN EFFICACI NEL TRATTAMENTO DI EMERGENZA DI PAZIENTI IN FASE ACUTA FASE ACUTA (soprattutto se presente eccitamento psicomotorio o (soprattutto se presente eccitamento psicomotorio o comportamento violento)comportamento violento)

    VANTAGGI

  • Aloperidolo

    � Butirrofenone ad alta potenza

    � Relativamente bassa incidenza di sedazione o ipotensione

    � Somministrabile per via endovenosa o intramuscolare

    � Insorgenza d’azione entro 30–60 minuti, emivita di 12–36 ore e durata d’azione fino a 24 ore

    � Dati recenti evidenziano una finestra terapeutica per l’aloperidolo con dosaggi iniziali di 5–20 mg/24 ore

  • Aloperidolo: Rischi

    • Sintomi extrapiramidali (EPS), ivi

    compresi distonia, acatisia e effetti Parkinson-simili.

    • Distonia può essere dolorosa e pericolosa

    (e.g. laringospasmo). Pertanto, vengono

    talvolta somministrati anticolinergici a scopo profilattico con l’iniezione intramuscolare di aloperidolo.

  • Aloperidolo: Rischi

  • Aloperidolo: Rischi

    • The FDA urged particular caution in treating patients with any formulation of haloperidol if they have other QT-prolonging conditions, including electrolyte imbalance (particularly hypokalemia and hypomagnesemia); have underlying cardiac abnormalities, hypothyroidism, or familial long QT syndrome; or are taking drugs known to prolong the QT interval.

    • Because of the risk of Torsades de Pointes and QT prolongation, ECG monitoring is recommended if haloperidol is given intravenously

  • Aloperidolo: Rischi

  • Valori di normalità del QT

  • Il rischio che si sviluppi un prolungamento del QTc o la TdPdipende non solo dal farmaco usato, ma anche in larga misura

    da fattori individuali e altri fattori ambientali, quali:

    •Età >65 anni;•Sesso femminile (intervallo QTc più lungo rispetto agli uomini ed è doppio il rischio di TdP indotto da farmaci);•Ipertrofia miocardica (es. nell’ipertensione arteriosa);•Sindrome QT congenita;•Bradicardia (comporta un prolungamento del QTc; bradicardia sinusale; blocco atrioventricolare di 2°e 3°grado);•Disordini elettrolitici (ipokaliemia, ipomagnesiemia);•Alte concentrazioni plasmatiche del farmaco a causa di sovradosaggio, intossicazione o inibizione del metabolismo del farmaco da parte di farmaci somministrati in concomitanza e/o ridotta clearance del farmaco dovuta ad un’insufficienza renale o epatica o a causa di un’infusione rapida del farmaco.

  • Recommendations and considerations for healthcare professionals:Although injectable haloperidol is approved by the FDA only for intramuscular injection, there

    is considerable evidence from the medical literature that intravenous administration of haloperidol is a relatively common “off-label” clinical practice, primarily for treatment of severe agitation in intensive care units. Due to a number of case reports of sudden death, TdP and QT

    prolongation in patients treated with haloperidol (especially when the drug is given intravenously or at doses higher than recommended), the sponsor has updated the labeling for

    haloperidol. The updated WARNINGS note that:Higher doses and intravenous administration of haloperidol appear to be associated with a

    higher risk of QT prolongation and TdP.

    Although cases of sudden death, TdP and QT prolongation have been reported even in the absence of predisposing factors, particular caution is advised in treating patients using any

    formulation of haloperidol who:

    have other QT-prolonging conditions, including electrolyte imbalance (particularly hypokalemia and hypomagnesemia),

    have underlying cardiac abnormalities, hypothyroidism, or familial long QT syndrome, or are taking drugs known to prolong the QT interval.

    Because of this risk of TdP and QT prolongation, ECG monitoring is recommended if haloperidol is given intravenously.

    Haloperidol is not approved for intravenous administration.

  • È stato osservato che il farmaco che prolunga in misura maggiore l’intervallo QTc è rappresentato dalla

    tioridazina, seguita da pimozide e aloperidolo. Il rischio di un prolungamento patologico del QTc aumenta con

    la dose. È noto anche che questi tre farmaci sono associati ad un maggiore rischio di TdP rispetto ad altri

    farmaci psicotropi. Per quanto riguarda gli antipsicotici a bassa potenza (clorpromazina e levomepromazina), questi farmaci prolungano l’intervallo QTc se somministrati ad alti

    dosaggi.

  • Antipsicotici a bassa potenza(es, Clorpromazina)

    • Ipotensione clinicamente significativa

    • Chlorpromazine is a potent alpha-adrenergic blocking agent

    • Hypotension may occur especially in elderly and in alcoholic patients. This effect may be severe with other agents that cause a lowering of blood pressure.

  • Antipsicotici a bassa potenza(es, Clorpromazina)

    � Aritmie cardiache (associate agli effettiantistaminici, anticolinergici e anti [alpha]-

    adrenergici)

    � Chlorpromazine has direct negative inotropic

    action. It prolongs PR and QT intervals, blunts the T wave and depresses the S-T segment.

    � Several cases of ventricular arrythmia and sudden death have occurred

  • LL’’utilizzo dei neurolettici utilizzo dei neurolettici depotdepot...sono.sono farmaci a lunga durata dfarmaci a lunga durata d’’azione che una volta somministrati per via azione che una volta somministrati per via imim raggiungono un raggiungono un

    livello livello plasmaticoplasmatico stabile che si mantiene costante per alcune stabile che si mantiene costante per alcune settimanesettimane……

    HaldolHaldol DecanoasDecanoas; ; ModitenModiten DepotDepot; ; ClopixolClopixol DepotDepot Somministrazione: Somministrazione: ogni 3ogni 3--44--6 settimane6 settimane

    INDICAZIONI

    �� scarsa aderenza al trattamento per scarsa aderenza al trattamento per osos in pazienti con bassa in pazienti con bassa consapevolezza di malattiaconsapevolezza di malattia

    �� mancanza di supporto socialemancanza di supporto sociale

    �� mancanza di figure in grado di monitorare lmancanza di figure in grado di monitorare l’’assunzione regolare della assunzione regolare della terapia quotidiana. Scarsa convinzione dellterapia quotidiana. Scarsa convinzione dell’’utilitutilitàà della terapia da parte dei della terapia da parte dei familiarifamiliari

    �� scarsa efficacia dei trattamenti oraliscarsa efficacia dei trattamenti orali

  • ANTIPSICOTICI ATIPICI

    �� Duplice azione Duplice azione farmacologicafarmacologica con antagonismo sulla con antagonismo sulla serotonina e sulla serotonina e sulla dopaminadopamina (SDA) (SDA) (5HT2A > D2) (Meltzer,

    1989)

    �� ClozapinaClozapina LeponexLeponex

    �� OlanzapinaOlanzapina ZyprexaZyprexa

    �� QuetiapinaQuetiapina SeroquelSeroquel

    �� RisperidoneRisperidone RisperdalRisperdal

    Azione agonista parziale dei recettori D2 Azione agonista parziale dei recettori D2 Aripripazolo Abilify

    AmisulpirideAmisulpiride SolianSolian

    ZIPRASIDONE (ZeldoxZeldox)

    PALIPERIDONE (InvegaInvega)

    ASENAPINA (Sycrest)

  • ANTIPSICOTICI ATIPICI

    Dal meccanismo dDal meccanismo d’’azione agli effetti cliniciazione agli effetti clinici

    �� Maggiore efficacia sui sintomi negativi Maggiore efficacia sui sintomi negativi (scarsa volitività, appiattimento affettivo, ritiro sociale, perdita degli interessi…)

    � Minore rischio di effetti collaterali Minore rischio di effetti collaterali (parkinsonismo, compromissione cognitiva, iperprolattinemia…)

    � Spettro di efficacia più ampio: CapacitCapacitàà di stabilizzare il di stabilizzare il tono delltono dell’’umoreumore

    �� Possibile effetto sulla componente depressiva Possibile effetto sulla componente depressiva (azione 5HT1)

  • ANTIPSICOTICI ATIPICI

    Nuove formulazioni degli antipsicotici di seconda Nuove formulazioni degli antipsicotici di seconda generazionegenerazione

    Soluzione orale, gocce, cp orodispersibili, cp ad assorbimento orale rapido e sub-linguale (es: olanzapina orodispersibile, asenapina…), cpr a rilascio prulungato (quetiapina, paliperidone)preparazioni per via i.m ad azione rapida (olanzapina, aripiprazolo, ziprasidone), preparazioni per via i.m. a lunga durata d’azione (risperidone a rilascio prolungato, olanzapina pamoato, paliperidone palmitato, aripiprazolo…)

  • ANTIPSICOTICI ATIPICIANTIPSICOTICI ATIPICI

    CLOZAPINACLOZAPINA LeponexLeponex(Gold Standard)

    �Molto efficace ma la più pericolosa

    � Indicazione: Schizofrenia Resistente (criterio di Kane: assenza di risposta clinica dopo l’utilizzo di almeno due neurolettici a dosaggi adeguati per un

    periodo di tempo sufficientemente lungo)

    � Brusco abbassamento dei globuli bianchi (0.5-2%) (base

    autoimmunitaria??; no dose dipendente; soprattutto dopo 2-4 mesi

    di trattamento)

    �Monitoraggio ematologico settimanale per i primi 3 mesi ed ogni mese in seguito (Farmacoterapia psichiatrica, 2003)

    �Determina convulsioni dose-dipendenti

    �Marcato incremento ponderale

    �Sedazione

    �Aumento della salivazione soprattutto notturna

    �Controindicata nei cardiopatici

    CprCpr 2525--100 mg100 mg

    RespondersResponders: 300: 300--500 mg/500 mg/diedieMax: 900 mg/Max: 900 mg/diedie

  • ANTIPSICOTICI ATIPICI

    OlanzapinaOlanzapina ZyprexaZyprexaDosaggio: 10Dosaggio: 10--20 mg/20 mg/diedie

    •• buona efficaciabuona efficacia

    ••LongLong--ActingActing ((ZYPADHERA)

    ••OlanzapinaOlanzapina 10mg 10mg flfl i.m.i.m. da ripetere dopo da ripetere dopo 2 ore (2 ore (maxmax 3 3 flfl in 24h)in 24h)

    •• no disturbi extrapiramidalino disturbi extrapiramidali

    •• + + effetti collaterali metabolici effetti collaterali metabolici (diabete, (diabete, iperlipidemiaiperlipidemia, aumento ponderale), aumento ponderale)

    RisperidoneRisperidone RisperdalRisperdalCprCpr 1, 2, 3, 4 mg; 1, 2, 3, 4 mg; gttgtt

    Dosaggio: 2Dosaggio: 2--6 mg/6 mg/diedie fino a fino a maxmax 16 16 mg/mg/diedie

    long long actingacting 2525--50 mg 50 mg flfl imim ogni 2 ogni 2 settsett

    •• buona efficaciabuona efficacia

    •• + + disturbidisturbi extrapiramidaliextrapiramidali

    •• ++ iperprolattinemiaiperprolattinemia

    •• ±± effettieffetti collateralicollaterali metabolicimetabolici

    QuetiapinaQuetiapina SeroquelSeroquel•• Sono necessari alti dosaggi Sono necessari alti dosaggi •• no disturbi extrapiramidalino disturbi extrapiramidali

    •• no no iperprolatinemiaiperprolatinemia•• ipotensione, tachicardiaipotensione, tachicardia

    •• ±± effettieffetti collateralicollaterali metabolicimetabolici

    AripripazoloAripripazolo AbilifyAbilifyCprCpr 5, 10, 15 mg, 5, 10, 15 mg, FlFl 10mg;10mg;maxmax 3 3 flfl in 24 hin 24 h

    Dosaggio: 10Dosaggio: 10--15 mg/15 mg/diedie maxmax 30mg/30mg/diedie

    •• no disturbi extrapiramidalino disturbi extrapiramidali•• no effetti collaterali metabolicino effetti collaterali metabolici

    •• possibili: agitazione, insonnia, possibili: agitazione, insonnia, acatisiaacatisia, rischio di convulsioni, rischio di convulsioni

    AmisulpirideAmisulpiride SolianSolian: : cprcpr 200, 400 mg. Dosaggio: 400200, 400 mg. Dosaggio: 400--800 mg. Dose 800 mg. Dose maxmax: : 1200 mg. Nel mantenimento, se prevalgono sintomi negativi 1200 mg. Nel mantenimento, se prevalgono sintomi negativi < 300 mg< 300 mg

    CprCpr 2,52,5--55--10 mg10 mgCprCpr VelotabVelotab orodisporodisp

    55--10 mg10 mgFlFl imim 10 mg 10 mg Long Long actingacting

    CprCpr 25, 100, 200, 25, 100, 200,

    300 mg300 mg

  • è indicato per il trattamento degli episodi maniacali associati a disturbo bipolare di tipo

    I.

    L’assenza di azione anticolinergica, insieme alla minor affinità sui recettori H1 rispetto

    agli antipsicoti atipici ad azione multirecettoriali, quali clozapina, quetiapina ed

    olanzapina, la rendono una molecola estremamente maneggevole, non complicazioni di

    natura cardiometabolica.

    Ha mostrato un minor rischio di aumento ponderale e un minor impatto sui parametri

    metabolici rispetto ad olanzapina. Tra gli effetti collaterali che si possono verificare con

    maggiore frequenza possono rientrare manifestazioni d’ansia e sonnolenza. Non

    necessita di titolazione della dose. Il farmaco in compresse sublinguali a rapida

    dissoluzione,richiede delle precise modalità di somministrazione: posta sotto la lingua,

    non deve essere ingoiata o masticata ma è necessario

    attendere che si dissolva in pochi secondi. Per 10 minuti, inoltre per evitare alterazioni

    nella biodisponibilità del farmaco,

    è necessario che non vengano assunti cibi o bevande. In alcuni pazienti può determinare

    fenomeni di ipoestesia e disgeusia.

    Dosaggio 5 o 10 mg due volte al giorno

    Asenapina

  • Riassunto delle caratteristiche di asenapina. Indicazioni Trattamento acuto della schizofrenia negli adulti e

    nel trattamento acuto degli episodimaniacali e misti associati al disturbo bipolare di tipo I (US)Trattamento degli episodi maniacali da moderati a severi

    associati a disturbo bipolare ditipo I negli adulti (UE)

    Meccanismo d’azione Antagonismo selettivo della dopamina, serotonina, noradrenalina (norepinefrina) e sottotipi

    dei recettori dell’istamina e parziale agonismo dei recettori 5-HT1A della serotonina

    Dosaggio 5 o 10 mg due volte al giornoVia di somministrazione Sublinguale

    Emivita 24 oreSteady state 3 giorni

    Metabolizzazione Glucuronidazione diretta (UGT1A4) > ossidazione dal citocromo P450 (prevalentemente

    CYP1A2)

  • è un nuovo antipsicotico atipico, il 7°registrato in Italia. Nel trattamento della schizofrenia e della mania bipolare. Rispetto agli altri atipici, lo

    ziprasidone, a fronte di una minore propensione a causare effetti di tipo metabolico (es. aumento di peso), risulta più frequentemente associato ad un allungamento dell'intervallo QT (comprese le torsioni di punta) e a disturbi extrapiramidali.

    La dose raccomandata nel trattamento acuto della schizofrenia e della mania bipolare è di 40 mg due volte al giorno, aumentabile, se necessario, sino ad

    un massimo di 80 mg due volte al giorno.

    Lo ziprasidone

  • DRUG Mean QTc interval changes

    (ms)

    Aripiprazole 0

    Olanzapine 0-2

    Risperidone 0-5

    Quetiapine 6

    Haloperidol 7

    Pimozide 13

    Ziprasidone 4.5-22

    Thioridazine 25-30

    Antipsicotici e prolungamento del QTc

    Nielsen et al.,CNS Drugs 2011

  • Aumento

    ponderale

    Clozapina +++

    Olanzapina +++

    Risperidone ++

    Quetiapina ++

    Aripiprazolo +/-

    Ziprasidone +/-

    Antipsicotici Atipici ed effetti metabolici

    American Diabetes Association

  • ANTIPSICOTICI ATIPICI: vantaggi epossibilità di integrazione con altri

    interventi (riabilitativi, psicoterapeutici)

    I vantaggi dei nuovi antipsicotici si evidenziano I vantaggi dei nuovi antipsicotici si evidenziano soprattutto nelle terapie a lungo termine soprattutto nelle terapie a lungo termine

  • IndicazioniIndicazioni terapeutiche degli terapeutiche degli

    antipsicoticiantipsicotici� Schizofrenia e altri Disturbi Psicotici (Schizoaffettivo, Disturbo

    Delirante….)

    � Disturbo psicotico dovuto a malattia medica generale (demenza negli anziani)

    � Disturbi dell’umore con sintomi psicotici o mania (olanzapina: episodio maniacale da moderato a grave)

    � Prevenzione delle ricadute nel disturbo bipolare (olanzapina) Evidenze scientifiche anche con quetiapina e risperidone come stabilizzatori del tono dell’umore (Sachs Gs, 2003)

    � Disturbi di personalità (borderline, schizotipico..) (olanzapina, risperidone)

    � Disturbo ossessivo compulsivo grave (risperidone, olanzapina, quetiapina)

    Antipsicotici Atipici: Spettro di

    efficacia più ampio

  • Benzodiazepine

  • Meccanismo dMeccanismo dMeccanismo dMeccanismo dMeccanismo dMeccanismo dMeccanismo dMeccanismo d’’azione delle BENZODIAZEPINE (BDZ)azione delle BENZODIAZEPINE (BDZ)azione delle BENZODIAZEPINE (BDZ)azione delle BENZODIAZEPINE (BDZ)azione delle BENZODIAZEPINE (BDZ)azione delle BENZODIAZEPINE (BDZ)azione delle BENZODIAZEPINE (BDZ)azione delle BENZODIAZEPINE (BDZ)

    Attività a livello del SNC:Potenziamento della trasmissione

    GABA-ergica (GABA-A), mediata da recettori specifici (BZ1,2,3) nelle aree mesolimbiche e mesocorticali

  • LE BDZ POSSIEDONO DIVERSE ATTIVITALE BDZ POSSIEDONO DIVERSE ATTIVITALE BDZ POSSIEDONO DIVERSE ATTIVITALE BDZ POSSIEDONO DIVERSE ATTIVITALE BDZ POSSIEDONO DIVERSE ATTIVITALE BDZ POSSIEDONO DIVERSE ATTIVITALE BDZ POSSIEDONO DIVERSE ATTIVITALE BDZ POSSIEDONO DIVERSE ATTIVITA’’’’’’’’

    FARMACOLOGICHEFARMACOLOGICHEFARMACOLOGICHEFARMACOLOGICHEFARMACOLOGICHEFARMACOLOGICHEFARMACOLOGICHEFARMACOLOGICHE

    ��ANTICONVULSIVANTEANTICONVULSIVANTE

    ��MIORILASSANTEMIORILASSANTE

    ��ANSIOLITICA > IPNOINDUCENTEANSIOLITICA > IPNOINDUCENTE

  • Farmaci ad alto indice terapeutico, Farmaci ad alto indice terapeutico, bassa tossicitbassa tossicitàà e ridotti effetti collateralie ridotti effetti collaterali

  • Effetti farmacologici� SNC :

    - ansiolisi

    - ipnosi

    - amnesia anterograda

    - rilassamento muscolare

    - attività anticonvulsivante

    � EFFETTI sugli STADI DEL SONNO

    - diminuzione latenza

    - aumento della durata dello stadio 2 di sonno nREM

    - diminuzione tempo sonno REM, ma aumento numero REM

    - diminuzione durata stadio 4 di sonno nREM

  • Effetti farmacologici

    � Sistema neuromuscolare :

    - effetto miorilassante (effetto centrale)

    - il diazepam ha un’azione a livello midollare

    � Effetti anticonvulsivanti :

    - inibizione dello sviluppo e propagazione di attivitàepilettiforme nel SNC

    � Apparato cardiovascolare :

    - diminuzione pressione sanguigna

    - aumento frequenza cardiaca

    � Apparato respiratorio :

    - depressione respiratoria in pazienti con patologie polmonari

    - apnee ostruttive in pazienti che già ne soffrono

  • Classificazione delle BDZ in base alla loro emivita

    � BDZ a lunga durata d’azione : emivita > 48 h

    � BDZ a durata d’azione intermedia : emivita 24-48h

    � BDZ a breve durata d’azione : emivita

  • Rilevanza clinica dei dati Rilevanza clinica dei dati Rilevanza clinica dei dati Rilevanza clinica dei dati Rilevanza clinica dei dati Rilevanza clinica dei dati Rilevanza clinica dei dati Rilevanza clinica dei dati farmacocineticifarmacocineticifarmacocineticifarmacocineticifarmacocineticifarmacocineticifarmacocineticifarmacocinetici

    delle BDZdelle BDZdelle BDZdelle BDZdelle BDZdelle BDZdelle BDZdelle BDZ

    � Sono considerate BDZ di BDZ di BDZ di BDZ di prima sceltaprima sceltaprima sceltaprima scelta le BDZ

    ad eliminazione breve (es. lorazepam) ed eliminate

    attraverso glucuronazione diretta, senza ulteriori tappe

    metaboliche (processi di idrossilazione e

    demetilazione epatica).

    � Queste BDZ da utilizzare soprattutto nei pazienti

    anziani e con patologie organiche (es. insufficienza

    epatica) sono classificate come “oxazepam-simili”-

    Bellantuono e Balestrieri Trattato di Psicofarmacologia Clinica, 2003

  • BDZBDZ

    Indicazioni e Indicazioni e

    modalitmodalitàà di trattamentodi trattamento

  • Indicazioni terapeutiche delle BDZ� Terapia dei disturbi d’ansia

    � Terapia dell’insonnia

    � Anticonvulsivanti: terapia dell’epilessia nello stato di male epilettico

    � Premedicazione in anestesia

    � Sedazione per l’esecuzione di manovre terapeutiche e/o diagnostiche

    � Induzione e mantenimento dell’anestesia bilanciata ( midazolam)

    � Controllo delle astinenza da alcool

    � Rilasciamento della muscolatura nella spasticità di origine centrale

  • BenzodiazepineBenzodiazepineBenzodiazepineBenzodiazepineBenzodiazepineBenzodiazepineBenzodiazepineBenzodiazepine: : : : : : : :

    Indicazioni terapeuticheIndicazioni terapeuticheIndicazioni terapeuticheIndicazioni terapeuticheIndicazioni terapeuticheIndicazioni terapeuticheIndicazioni terapeuticheIndicazioni terapeutiche

    � Le BDZ non hanno attività antidepressiva e non sono efficaci nelle condizioni di ansia persistente (GAD, PD, OCD); in questi disturbi sono indicati gli antidepressivi della classe: SSRI-SNRI.

    � L’uso continuativo di sole BDZ potrebbe anche aggravare nel tempo uno stato depressivo.

    � Le BDZ sono efficaci come ipnoinducenti, soprattutto nelle insonnie (non complicate) che non sono dipendenti da gravi patologie psichiatriche.

    � E’ raccomandabile l’uso occasionale e a breve termine per evitare il rischio di dipendenza.

  • Durata del trattamento Durata del trattamento Durata del trattamento Durata del trattamento

    �� Per il controllo di Per il controllo di stati dstati d’’ansia acutaansia acuta e de d’’insonniainsonniatransitoriatransitoria si consigliano trattamenti a breve si consigliano trattamenti a breve

    termine: 2termine: 2--8 settimane8 settimane.

    �� Nei casi in cui il trattamento viene protratto per Nei casi in cui il trattamento viene protratto per diversi mesi diversi mesi èè necessario informare il paziente del necessario informare il paziente del

    possibile rischio di dipendenza. possibile rischio di dipendenza.

    �� Nei trattamenti a lungo termine valutare nel Nei trattamenti a lungo termine valutare nel singolo caso i rischi/benefici della singolo caso i rischi/benefici della somministrazione prolungata.somministrazione prolungata.

  • Sospensione del trattamento

    Ridurre la dose/Ridurre la dose/diedie del 20% ogni settimana, del 20% ogni settimana, monitorando le condizioni cliniche del pazientemonitorando le condizioni cliniche del paziente

    La sospensione del trattamento deve La sospensione del trattamento deve sempresempreessere effettuata essere effettuata inin modomodo gradualegraduale per evitare per evitare fenomeni da brusca sospensione legati alla fenomeni da brusca sospensione legati alla

    dipendenza dal farmaco.dipendenza dal farmaco.

    Una sospensione graduale evita o attenua, nella maggior parte dei casi, una “sindrome da

    sospensione”

  • Profilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitàààààààà (a) (a) (a) (a) (a) (a) (a) (a) effetti doseeffetti doseeffetti doseeffetti doseeffetti doseeffetti doseeffetti doseeffetti dose--------dipendentidipendentidipendentidipendentidipendentidipendentidipendentidipendenti

    Gli effetti indesiderati delle BDZ sono spesso Gli effetti indesiderati delle BDZ sono spesso unun’’estensioneestensione delle loro attivitdelle loro attivitàà farmacologichefarmacologiche; ; possono essere minimizzati con una corretta possono essere minimizzati con una corretta individualizzazione della dose terapeutica individualizzazione della dose terapeutica

    SedazioneSedazione

    e e SonnolenzaSonnolenza

    Ridotta Ridotta performance performance psicomotoria psicomotoria e cognitivae cognitiva

    Astenia Astenia

    e e Rilassamento Rilassamento muscolaremuscolare

  • �� Si tratta di effetti indesiderati poco frequenti e Si tratta di effetti indesiderati poco frequenti e riscontrati prevalentemente nelle persone anziane riscontrati prevalentemente nelle persone anziane o con problemi di deterioramento senile (demenze) o con problemi di deterioramento senile (demenze)

    Effetto Effetto hangoverhangoverDisturbi della memoria Disturbi della memoria

    > > amnesia amnesia anterogradaanterograda < < Confusione mentale > Confusione mentale > anzianianziani

    Profilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitProfilo di tollerabilitàààààààà (b) (b) (b) (b) (b) (b) (b) (b) effetti indipendenti dal dosaggioeffetti indipendenti dal dosaggioeffetti indipendenti dal dosaggioeffetti indipendenti dal dosaggioeffetti indipendenti dal dosaggioeffetti indipendenti dal dosaggioeffetti indipendenti dal dosaggioeffetti indipendenti dal dosaggio

  • TossicitTossicitTossicitTossicitTossicitTossicitTossicitTossicitàààààààà da da da da da da da da sovradosaggiosovradosaggiosovradosaggiosovradosaggiosovradosaggiosovradosaggiosovradosaggiosovradosaggio (a)(a)(a)(a)(a)(a)(a)(a)

    L’intossicazione acuta (es. tentativi di suicidio) da sola ingestione di dosi elevate (es. 100 mg di diazepam) di BDZ non è mai

    risultata letale!

    Sintomatologia prevalente:

    Profonda sonnolenza Profonda sonnolenza Forte astenia muscolare Forte astenia muscolare

    Atassia /disturbi dellAtassia /disturbi dell’’equilibrio equilibrio DisartriaDisartria

    Stato confusionaleStato confusionale

  • Effetti collaterali e tossiciA dosi terapeutiche

    � Eccessiva sedazione

    � Astenia

    � Ridotte perrfomances psicomotorie

    e cognitive

    � Effetti residui (hangover)

    � Amnesia anterograda

    Negli anziani

    � Confusione mentale

    � Turbe mnesiche

    � Atassia

    � Vertigini

    � Ipotensione

    � Effetti paradossi

    In gravidanza

    � Teratogenesi ???

    � Alterazioni dell’embriogenesi

    � Sindrome d’astinenza nel neonato

    � Sintomatologia da sovradosaggio

    nel neonato

    A dosi tossicheA dosi tossiche�� SedazioneSedazione

    �� Sonno con astenia muscolareSonno con astenia muscolare�� Ipotensione Ipotensione ortostaticaortostatica

    �� IpotermiaIpotermia�� Stato confusionaleStato confusionale

    �� Turbe del linguaggioTurbe del linguaggio�� Può essere letale lPuò essere letale l’’associazione associazione con farmaci deprimenti del SNCcon farmaci deprimenti del SNC

  • Tolleranza� L’uso prolungato (cronico) di BDZ comporta la comparsa di tolleranza,

    che neccesita il frequente aumento del dosaggio

    � Fenomeno particolarmente spiccato per gli effetti ipnotici e anticonvulsivanti.

    � La tolleranza agli effetti sedativi può risultare terapeuticamente utile nel trattamento dei disturbi d’ansia

    � Tolleranza farmacocinetica in situazioni come l’alcolismo cronico

  • Dipendenza

    • Il 15-44 % dei pazienti va incontro a disturbi d’astinenza

    • La crisi d’astinenza spontanea ha un inizio lento e dura per alcuni giorni

    • I sintomi sono più comuni:

    iperattività del SNA

    ansia

    agitazione psicomotoria

    nausea

    cefalea

    palpitazioni

    tremori alle mani

    • Meno comuni:

    dolori muscolari

    vomiti

    più raramente convulsioni e sintomi psicotici

    • La sospensione di BDZ ad emivita breve e/o elevata attività intrinseca inducono crisi d’astinenza più severe rispetto alle BDZ ad emivita lunga e/o a bassa attività intrinseca

  • •• LL’’intossicazioneintossicazione causatacausata dada dosidosi ““tossichetossiche”” didi BDZ BDZ puòpuòrisultarerisultare letaleletale nelnel casocaso didi assunzioneassunzione contemporaneacontemporanea didialcolicialcolici, , sostanzesostanze stupefacentistupefacenti o o farmacifarmaci ““depressoridepressori”” del del SNC (SNC (eses. . barbituricibarbiturici, , antipsicoticiantipsicotici, , analgesicoanalgesico--narcoticinarcotici, ,

    eccecc.)..).

    •• LL’’esitoesito letaleletale èè determinatodeterminato dada unauna profondaprofondadepressionedepressione deidei centricentri cardiocardio--respiratorirespiratori..

    •• SonoSono disponibilidisponibili antidotiantidoti specificispecifici per per contrastarecontrastare i i sintomisintomi didi un un sovradosaggiosovradosaggio dada BDZ (BDZ (flumazenilflumazenil).).

    TossicitTossicitTossicitTossicitTossicitTossicitTossicitTossicitàààààààà da da da da da da da da sovradosaggiosovradosaggiosovradosaggiosovradosaggiosovradosaggiosovradosaggiosovradosaggiosovradosaggio (b)(b)(b)(b)(b)(b)(b)(b)

  • �� Le BDZ sono farmaci Le BDZ sono farmaci a basso potenziale di interazionea basso potenziale di interazionefarmacologicafarmacologica, non essendo , non essendo nnèè inibitori ninibitori néé induttori induttori enzimatici (scarsa attivitenzimatici (scarsa attivitàà sul citocromo Psul citocromo P--450).450).

    �� Le BDZ a lunga Le BDZ a lunga emivitaemivita, essendo , essendo idrossilateidrossilate a livello a livello epatico prima di essere eliminate (BDZ epatico prima di essere eliminate (BDZ pronordiazepampronordiazepam--similisimili), possono essere inibite o indotte (come farmaci ), possono essere inibite o indotte (come farmaci substrato) nel loro metabolismo da farmaci inibitori (es. substrato) nel loro metabolismo da farmaci inibitori (es. SSRI, sodio SSRI, sodio valproatovalproato) o induttori (barbiturici, ) o induttori (barbiturici, carbamazepinacarbamazepina) del P) del P--450.450.

    �� Non subiscono fenomeni di interazioni con altri farmaci le Non subiscono fenomeni di interazioni con altri farmaci le BDZ della classe degli BDZ della classe degli oxazepamoxazepam--similisimili (es. (es. lorazepamlorazepam) )

    Interazioni Interazioni Interazioni Interazioni Interazioni Interazioni Interazioni Interazioni farmacologichefarmacologichefarmacologichefarmacologichefarmacologichefarmacologichefarmacologichefarmacologiche

  • BDZBDZ

    Dipendenza e tolleranzaDipendenza e tolleranza

  • Dipendenza: Dipendenza: Dipendenza: Dipendenza: Dipendenza: Dipendenza: Dipendenza: Dipendenza:

    definizione generaledefinizione generaledefinizione generaledefinizione generaledefinizione generaledefinizione generaledefinizione generaledefinizione generale

    LL’’insorgenza, alla brusca interruzione di un insorgenza, alla brusca interruzione di un trattamento trattamento farmacologicofarmacologico, di una , di una

    sindrome clinicasindrome clinica caratterizzata da serie di caratterizzata da serie di sintomi fisici e psichici sgradevoli, ed in rari sintomi fisici e psichici sgradevoli, ed in rari

    casi gravi:casi gravi:

    Sindrome da sospensioneSindrome da sospensione

  • Nel caso delle BDZ la Nel caso delle BDZ la Sindrome da sospensioneSindrome da sospensione non non riveste, nella maggior parte dei casi, gravitriveste, nella maggior parte dei casi, gravitàà clinica e clinica e si risolve senza sequele organiche con un tempestivo si risolve senza sequele organiche con un tempestivo

    intervento medico.intervento medico.

    Solo in una minoranza di pazienti (circa 5%) che Solo in una minoranza di pazienti (circa 5%) che interrompono bruscamente il trattamento e che interrompono bruscamente il trattamento e che

    hanno fatto uso di dosi elevate e per lungo tempo hanno fatto uso di dosi elevate e per lungo tempo sono state descritte sono state descritte crisi convulsivecrisi convulsive e e disturbi disturbi

    psicopatologicipsicopatologici (stati depressivi, sintomi psicotici, (stati depressivi, sintomi psicotici, ecc.).ecc.).

    Dipendenza da BDZDipendenza da BDZDipendenza da BDZDipendenza da BDZDipendenza da BDZDipendenza da BDZDipendenza da BDZDipendenza da BDZ

  • Sindrome da sospensione da BDZ: Sindrome da sospensione da BDZ: Sindrome da sospensione da BDZ: Sindrome da sospensione da BDZ: sintomatologiasintomatologiasintomatologiasintomatologia

    �� Sintomi piSintomi piùù frequentifrequenti:

    Ansia, irritabilità, tremori, sudorazione, insonnia, cefalea, palpitazioni cardiache,

    nausea, malessere generale.

    • Sintomi meno frequentiSintomi meno frequenti:

    Vomito, mialgie, intolleranza alle luci intense ed ai suoni di elevata tonalità, instabilità e disturbi dell’equilibrio.

  • Dipendenza da BDZ:Dipendenza da BDZ:Dipendenza da BDZ:Dipendenza da BDZ:Dipendenza da BDZ:Dipendenza da BDZ:Dipendenza da BDZ:Dipendenza da BDZ:

    fattori di rischiofattori di rischiofattori di rischiofattori di rischiofattori di rischiofattori di rischiofattori di rischiofattori di rischio

    > Fattori Farmacologici:

    � Durata del trattamento (molti mesi/anni)

    � Dosaggi elevati di BDZ

    > Fattori Non-farmacologigi:

    � Personalità del soggetto

    � Psicopatologia di base

    � Uso concomitante di alcool/droghe

  • TolleranzaTolleranzaTolleranzaTolleranzaSi definisce “tolleranza farmacologica” la perdita dell’efficacia

    terapeutica di un farmaco dopo un certo periodo di trattamento.

    La tolleranza può essere determinata da:

    � modificazioni farmacocinetiche/metaboliche, auto-induzione enzimatica con conseguente riduzione dei livelli plasmatici del farmaco somministrato ad una dose fissa, come nel caso della carbamazepina

    � modificazioni farmacodinamiche, per perdita della “sensibilità”recettoriale a livello del SNC

    L’uso prolungato di BDZ non provoca alterazioni dei livelli plasmatici di farmaco né alterazioni della sensibilità recettoriale.

    Nella maggior parte dei pazienti trattati con BDZ non si sviluppano fenomeni di tolleranza.

    Solo nei pazienti con problemi di tossicofilia/tossicodipendenza esiste il rischio di un incremento delle dosi nel tempo.

  • Secondo la maggioranza degli studi pubblicati le benzodiazepine hanno la stessa efficacia degli antipsicotici tipici nel trattamento dell’agitazione acuta ma presentano una minore incidenza di sintomi extrapiramidali o altri effetti

    avversi nonché di aumento della sedazione.

    Le benzodiazepine non hanno effetti significativi in termini di sintomi extrapiramidali o cardiaci, ma possono indurre depressione respiratoria,

    atassia, ipersedazione o disinibizione paradossa.

    Benché la depressione respiratoria associata all’uso di benzodiazepine per il trattamento dell’agitazione sia rara, la maggioranza dei medici evitano di impiegarle su pazienti affetti da BPCO o altre condizioni caratterizzate da

    una scarsa riserva polmonare.

    BENZODIAZEPINE

  • BENZODIAZEPINE

    La sedazione e la depressione respiratoria dovute alle

    benzodiazepine possono aggiungersi a quelle indotte da altre

    sostanze con effetti depressivi sul SNC. Pertanto le benzodiazepine

    vanno impiegate con cautela in pazienti con intossicazioni daalcool, barbiturici e oppioidi.

    La disinibizione paradossa può svilupparsi più facilmente con altidosaggi di benzodiazepine in pazienti con danni cerebralistrutturali, ritardo mentale o demenza.

  • DELORAZEPAM (chlordesmethyldiazepam)

    The elimination half life of delorazepam is 80-204 hours

    The elderly metabolise delorazepam and

    its active metabolite slower than younger

    individuals. The elderly also have a poorer

    response to the therapeutic effects and a higher rate of adverse effects.

    Liver or Kidney disease have a profound

    effect on the elimination rate of

    delorazepam, resulting in the half-life of 395 hours.

  • LORAZEPAM

    Il lorazepam è l’ unica benzodiazepina che viene completamente e rapidamente assorbita per via intramuscolare. Con la somministrazione per via intramuscolare o sottolinguale, il

    lorazepam raggiunge la massima concentrazione plasmatica entro

    60-90 minuti. Ha un’emivita di 12–15 ore e il suo effetto persiste per 8–10 ore.

    Negli USA, il lorazepam viene normalmente somministrato in dosi di

    1-2 mg per via orale (con compresse o in forma sottoliguale), intramuscolare o endovenosa.

    Il lorazepam si coniuga rapidamente in un glucuronide inattivo,

    senza coinvolgimento del sistema del citocromo p450, e presentascarse interazioni con altri farmaci.

  • LORAZEPAM

    • Diversamente dall’aloperidolo, il lorazepam non è

    associato ad effetti collaterali extrapiramidali o altriproblemi neurologici come la sindrome neuroletticamaligna.

    • Diversamente dal midazolam (emivita 1.5–2.5 h.), illorazepam ha un’emivita relativamente lunga

    • Diversamente dal diazepam e dal clordiazepoxide, il lorazepam non presenta un assorbimento IM erratico

  • Altre BDZ

    •Diazepam, clordiazepoxide, midazolam (ipnovel) e

    flunitrazepam sono stati tutti studiati come monoterapie

    per l’agitazione acuta, dimostrando un effetto

    tranquillizzante analogo a quello dell’aloperidolo.

    •Pur essendo efficaci, il diazepam e il clordiazepoxide

    hanno un assorbimento intramuscolare erratico e dei

    metaboliti attivi con emivite prolungate.

    •Il midazolam somministrato per via intramuscolare in dosaggi tra 2.5 e 15 mg presenta un rapido assorbimento,

    una rapida insorgenza d’azione (15 minuti); tuttavia, la

    maggioranza dei pazienti si addormentano e la durata

    d’azione è breve (1–2 ore).

  • Studi sulle terapie combinate

    La maggioranza degli studi condotti sull’usocombinato di antipsicotici tipici (es. aloperidolo) e benzodiazepine hanno dimostrato la superiorità della terapia combinata rispetto

    all’uso di ciascuno dei farmaci in monoterapia, con scarsi svantaggi.

    Le terapie combinate sono associate a piùrapida riduzione dell’agitazione, minori periodi in

    isolamento o contenzione, necessità di un

    numero minore di iniezioni, una minore quantitàtotale di antipsicotici somministrati e una minor

    incidenza di SEP.

  • • Le benzodiazepine e gli antipsicotici sono i farmaci piu’frequentemente impiegati (e sono tra gli interventi piu’sicuri) per il trattamento dei pazienti agitati.

    • La sedazione e’ un evento avverso

    • Il piano terapeutico per il paziente agitato deve porsifinalità a breve e a lungo termine.

    • La scelta della terapia deve mirare a massimizzarel’efficacia minimizzando i possibili effetti collaterali (es. effetti extrapiramidali, sedazione, tossicita’cardiovascolare, effetti metabolici)

  • For a period of time the ‘9-1-1’ intramuscolare cocktail of Aloperidolo 9mg

    plus lorazepam 1mg plus benzatropine 1mg was popular in some regions of

    the US. Although this acronym has intrinsic allure in the emergency

    department, there is no published evidence to support such a combination of

    medications. The addition of benzatropine confers no therapeutic benefit as

    the incidence of EPS is extremely low when lorazepam is added to

    Aloperidolo, and benzatropine can worsen agitation when it is caused by

    delirium or intoxicants with anticholinergic effects. The combination of

    loxapine with lorazepam was reported to cause respiratory distress,

    hypotension and stupor in a few case studies.

  • Aloperidolo e lorazepam sono i farmaci di più ampio impiego nell’agitazione. Recentemente vengono indicati due antipsicotici atipici, ziprasidone e olanzapina, per il trattamento dell’agitazione. Olanzapina ha mostrato un’azione rapida, una maggiore efficacia e minori effetti avversi rispetto ad aloperidolo e lorazepam. Non ci sono, però, studi controllati o randomizzati su pazienti con agitazione severa, indotta da droghe o significativa comorbiditàmedica.

    Battaglia J., Pharmacological management of acute agitation, Drugs. 2005;65(9):1207-22.

  • olanzapina IM: uso concomitante di benzodiazepine

    • La somministrazione concomitante di benzodiazepine e olanzapina per via IM e’ controindicata 1

    – L’olanzapina può indurre un’ipotensione, bradicardia e depressione

    respiratoria e una sua combinazione con le benzodiazepine potrebbe essere causa di morte improvvisa23

    • L’eventuale somministrazione di benzodiazepine per via parenterale va effettuata dopo almeno un’ora dallasomministrazione intramuscolare di olanzapina valutando con cura l’eventuale eccesso di sedazione o l’insorgere di unadepressione cardiorespiratoria 1

    • Nei pazienti trattati con olanzapina per via IM va effettuato un attento monitoraggio alla ricerca di eventuali segni diipotensione, bradiaritmia e/o ipoventilazione, soprattutto nelleprime 4 ore successive all’iniezione.

    1Zyprexa (olanzapina) Summary of Product Characteristics 2006; 2Breier A, et al. Arch Gen Psychiatry 2002;59(5):441–448; 3Falkai P, et al. World J Biol Psychiatry 2005; 6(3):132–191.

  • FARMACOTERAPIA DEI FARMACOTERAPIA DEI DISTURBI DELLDISTURBI DELL’’UMORE E UMORE E DEI DISTURBI DEI DISTURBI DD’’ANSIAANSIA

  • Quando usare i farmaci antidepressivi: Quando usare i farmaci antidepressivi:

    INDICAZIONIINDICAZIONI

    � Nei pazienti con Episodio Depressivo Maggiore di entità grave o moderata, il trattamento farmacologico rappresenta la scelta piùefficace.

    � Nei pazienti con Episodio Depressivo Maggiore di gravità lieve la psicoterapia è più indicata soprattutto se sono presenti eventipsicosociali stressanti, conflitti intrapsichici, difficoltàinterpersonali, disturbi di personalità.

    � Nelle depressioni psicotiche oltre all’AD è necessaria la combinazione con antipsicotici

    �� Gli antidepressivi rappresentano il trattamento di Gli antidepressivi rappresentano il trattamento di prima sceltaprima scelta anche per i Disturbi danche per i Disturbi d’’Ansia (Ansia (Disturbo di Disturbo di

    Panico, Disturbo Panico, Disturbo OssessivoOssessivo--CompulsivoCompulsivo, Fobia Sociale, Disturbo , Fobia Sociale, Disturbo dd’’Ansia Generalizzata)Ansia Generalizzata)

  • ANTIDEPRESSIVI: MECCANISMO DANTIDEPRESSIVI: MECCANISMO D’’AZIONEAZIONE

    AnsiaIrritabilitàAttenzione Impulsività

    Ideazione suicidaria

    Umore, EmotivitàFunzioniCognitive Sonno, Appetito

    Funzioni sessualiAggressività

    MotivazioneEnergia

    Noradrenalina(NA)

    Serotonina(5-HT)

    �� I neuroni I neuroni noradrenergicinoradrenergici e e serotoninergiciserotoninergici costituiscono il costituiscono il principale bersaglio dei farmaci antidepressiviprincipale bersaglio dei farmaci antidepressivi

    �� La La noradrenalinanoradrenalina e la serotonina regolano sia i sintomi e la serotonina regolano sia i sintomi depressivi, sia le manifestazioni ansiosedepressivi, sia le manifestazioni ansiose

  • Antidepressivi Triciclici (TCA)

    Imipramina TofranilClomipraminaClomipramina AnafranilAnafranil

    Nortriptilina Noritren

    Amitriptilina LaroxylTrimipramina Surmontil

    ��Inibitori non selettivi Inibitori non selettivi NANA//5HT5HT

    �� Buona efficaciaBuona efficacia

    �� Numerosi effetti collateraliNumerosi effetti collaterali

    �� Scarsa tolleranzaScarsa tolleranza

    • Fluoxetina (Prozac, Fluoxeren)• Fluvoxamina (Fevarin, Maveral, Dumirox)• Paroxetina (Eutimil, Daparox, Seroxat, Sereupin)

    • Citalopram (Elopram, Seropram)• Es-Citalopram (Cipralex, Entact)• Sertralina (Zoloft, Tatig)

    Inibitori selettivi della Inibitori selettivi della ricaptazionericaptazione della della 5HT 5HT (Antidepressivi (Antidepressivi SSRI)SSRI)

    �� minori effetti minori effetti collateralicollaterali

    �� pipiùù tolleratitollerati

    �� pipiùù sicurisicuri

  • EffettoEffetto AntidepressivoAntidepressivo

    TCA

    NRINRISRISRI

    H1H1MM11

    αααααααα--11

    Controindicazioni: glaucoma, ipertrofia prostatica, pazienti con cardiopatia ischemica o

    con aritmie

    Antidepressivi Triciclici (TCA): effetti collaterali

    Bocca seccaVisione offuscataRitenzione urinaria

    Stipsi Disturbi mnesici

    Tachicardia

    - Ipotensione Ortostatica-Tachicardia riflessa- Disturbi sessuali

    (Stahl J. Clin. Psich. 2001)

    -Sedazione-Aumento di peso

  • Caratteristiche degli SSRI

    Effetti collaterali Effetti collaterali serotoninergiciserotoninergici

    Insonnia, irritabilità, ansia, disturbi sessuali, perdita dell’appetito (5-

    HT2)

    Cefalea, nausea, vomito, diarrea, gastralgia (5-HT3)

    Altri: alterazioni dell’aggregazione piastrinica e rischio di emorragie

    �� Sono ampiamente prescritti sia dagli specialisti, sia dai mediciSono ampiamente prescritti sia dagli specialisti, sia dai medici di basedi base

    �� Il loro effetto terapeutico si evidenzia dopo circa 3Il loro effetto terapeutico si evidenzia dopo circa 3--4 settimane 4 settimane dalldall’’inizio della somministrazioneinizio della somministrazione

    �� Presentano effetti collaterali transitori, che tendono a ridursPresentano effetti collaterali transitori, che tendono a ridursi i spontaneamente dopo le prime due settimane di trattamentospontaneamente dopo le prime due settimane di trattamento

    �� Sono preferibili ai TCA nel trattamento della depressione nei pSono preferibili ai TCA nel trattamento della depressione nei pazienti azienti bipolari (minore rischio di viraggi maniacali e di rapida ciclicbipolari (minore rischio di viraggi maniacali e di rapida ciclicititàà) )

  • VENLAFAXINA VENLAFAXINA EFEXOREFEXOR ((rangerange terapeutico 75terapeutico 75--150 mg/150 mg/diedie; ;

    minmin 37.5; 37.5; maxmax 225)225)�� non presenta gli effetti collaterali tipici degli antidepressivinon presenta gli effetti collaterali tipici degli antidepressivi triciclicitriciclici

    LL’’effetto collaterale pieffetto collaterale piùù grave osservato con la grave osservato con la venlafaxinavenlafaxina èè ll’’ipertensioneipertensione

    �� buona efficacia antidepressivabuona efficacia antidepressiva

    � la formulazione a rilascio prolungato (la formulazione a rilascio prolungato (venlafaxinavenlafaxina RP) RP) èè stato il primo stato il primo

    farmaco approvato per il trattamento a lungo termine del disturbfarmaco approvato per il trattamento a lungo termine del disturbo do d’’Ansia Ansia

    GeneralizzataGeneralizzata

    DULOXETINA DULOXETINA XERISTAR, CYMBALTA XERISTAR, CYMBALTA ((rangerange terapeutico terapeutico

    6060--120 mg/120 mg/diedie)): : ben tollerato, lben tollerato, l’’efficacia antidepressiva efficacia antidepressiva èè stata solo stata solo parzialmente verificata vista la sua recente introduzione in comparzialmente verificata vista la sua recente introduzione in commercio mercio

    INIBITORI DUPLICI DELLA RICAPTAZIONE DELLA SEROTONINA E DELLA NORADRENALINA (SNRI)

    ALTRI ANTIDEPRESSIVIALTRI ANTIDEPRESSIVI: : MirtazapinaMirtazapina RemeronRemeron ((rangerangeterapeutico 15terapeutico 15--30 mg/30 mg/diedie) molto sedativo, ) molto sedativo, monosomministrazionemonosomministrazione serale serale in pazienti depressi con insonnia. Determina aumento di pesoin pazienti depressi con insonnia. Determina aumento di peso

  • Effetti collaterali correlati al profilo farmacologico

    Disfunzioni sessuali

    ansia, agitazione

    Visione offuscata

    Bocca secca

    Costipazione

    Tachicardia

    Ritenzioneurinaria

    Disturbi dellamemoria

    Nausea

    Disturbi GI Ansia, agitazione

    Xerosto

    mia– Ri

    tenzion

    e

    urinaria

    – Agitaz

    ione–

    Tremor

    i - Distu

    rbiCV

    VertiginiTachicardia riflessa

    Attivazione psicomotoriaPsicosi

    IpotensioneposturalePriapismo

    Agonismo5HT2

    Agonismo5-HT3

    Antagonismoα2

    Inibizionereuptake DA

    AntagonismoH1

    Antagonismoα1

    Inibizionereuptake 5HT

    Inibizionereuptake NA

    AntagonismoAch

    Antidepressivi

    Sedazio

    ne/

    sonnole

    nza

    Aumento d

    i peso

  • DinamicaDinamica temporaletemporale deglidegli effettieffettideglidegli antidepressiviantidepressivi

    SettimaneSettimane didi

    trattamentotrattamento concon

    antidepressiviantidepressivi

    00

    22

    44

    66

    88

    EffettiEffetti sinapticisinapticiore ore -- giornigiorni

    EffettiEffetti collateralicollateraliore ore -- giornigiorni

    EffettiEffetti terapeuticiterapeutici4 4 -- 6 6 settimanesettimane

  • La scelta di un antidepressivo, che deve essere ritagliata sul singolo Paziente, deve tener conto di alcuni parametri:

    1)aspetti clinici :Questi orientano la scelta sui sintomi prevalenti del paziente. Ad

    esempio se prevale la componente ansiosapuò essere utile usare antidepressivi con immediata azione

    antistaminica (citalopram, mirtazapina, etc);se prevale la componente algica è meglio utilizzare antidepressivi

    duali (duloxetina, venlafaxina);se prevale la componente di sintomi cenestesici (iporessia, nausea,

    astenia, etc) può essere utile l’amisulpride.2) tollerabilità :

    bisogna poi considerare che il farmaco sia ben tollerato dal paziente, specialmente sulla base dei suoi effetti collaterali Ad esempio se è giàpresente nausea un SSRI o un SNRI ( che risultano agonisti dei 5HT3)

    sono sconsigliati;Se è presente ansia vanno evitati gli antidepressivi attivanti ( o va

    inizialmente associata una parallela copertura con BDZ)3) Sicurezza :

    è necessario tener conto delle interazioni con altri farmaci utilizzati dal paziente.

    Ad esempio la venlafaxina non deve essere associata al tramadolo ( per rischio di sindrome serotoninergica);

    Gli SSRI (che hanno anche un’azione antiaggregante) devono essere usati con cautela quando un paziente,

    specialmente se anziano, utilizza dei FANS per rischio di emorragia

  • 118118

    AmisulprideAmisulpride

    MirtazapinaMirtazapina

    BupropioneBupropione

    Venlafaxina

    Duloxetina

    Venlafaxina

    Duloxetina

    ReboxetinaReboxetina

    Fluoxetina

    Fluvoxamina

    Paroxetina

    Sertralina

    Citalopram

    Escitalopram

    Fluoxetina

    Fluvoxamina

    Paroxetina

    Sertralina

    Citalopram

    Escitalopram

    SNRISNRISNRI

    ADADAD

    NARINARINARI

    SSRISSRISSRI

    Amitriptilina

    Clomipramina

    Amitriptilina

    Clomipramina

    TCATCATCA

    NDRINDRINDRI

    Benzamidisostituite

    BenzamidiBenzamidisostituitesostituite

    NaSSA

    NaSSNaSSAA

    melatoninergici

    melatoninergmelatoninergiciici

    agomelatinaagomelatina

  • Gli AD si dividono abitualmente in classi sulla base del loro meccanismo d’azione

    neurotrasmettitoriale.

    Gli AD di vecchia generazione sono i triciclici (TCA), il più diffuso dei quali è

    l’amitriptilina (Laroxyl), farmaco molto efficace ma carico di effetti collaterali

    Gli SSRI sono selettivi serotoninergici ed hanno un impiego molto diffuso per una

    buona efficacia e bassa collateralità: sono particolarmente utilizzati la paroxetina

    (Seroxat, Sereupin, Daparox, etc), la sertralina (Zoloft), il citalopram (Seropram,

    Elopram) e l’escitalopram (Cipralex, Entact).

    I noradrenergici selettivi sono rappresentati unicamente dalla reboxetina

    (Edronax).

    Esistono poi farmaci ad azione su più sistemi recettoriali:

    Gli SNRI venlafaxina (Efexor) e duloxetina (Cymbalta, Xeristar) agiscono su

    5HT e NE,

    La mirtazapina (Remeron) su NE e su alcuni recettori della 5HT

    Il bupropione (Wellbutrin) su NE e DA

    L’agomelatina (Valdoxan, Thymanax) sui recettori per la melatonina e come

    bloccante dei 5HT2c

    Le benzamidi sostituite, ad esempio l’amisulpride (Deniban, Sulamid) a basso

    dosaggio (25-50 mg/die) determinano un aumentato rilascio di DA dalla

    presinapsi.

  • Citalopram è associato ad un prolungamento dose dipendente

    dell’intervallo QT

    • La dose massima di Citalopram è ora di 40 mg al giornoe non 60mg

    • Per i pazienti anziani e per i pazienti con ridotta funzionalità epatica la dose

    massima viene ridotta a 20 mg al giorno

    • Citalopram è controindicato per i pazienti affetti da un noto

    prolungamento dell’intervallo QT o da una sindrome congenita del QT lungo

    • L’utilizzo di Citalopram è controindicato in associazione ad altri farmaci noti

    per prolungare l’intervallo QT

    • Si raccomanda cautela con i pazienti a più alto rischio di sviluppare Torsione di

    Punta, per esempio quelli affetti da insufficienza cardiaca congestizia, recente

    infarto del miocardio, bradiaritmie o predisposti

    all’ipopotassemia o all’ipomagnesemia a causa di patologie o terapie concomitanti

    NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON LE AUTORITÀREGOLATORIE EUROPEE E L’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA)

  • STABILIZZATORI DEL TONO DELL’UMORE

    � LITIO � ANTICONVULSIVANTI ValproatoValproato di sodio (DEPAKIN)di sodio (DEPAKIN)CarbamazepinaCarbamazepina (TEGRETOL)(TEGRETOL)Oxcarbamazepina (TOLEP)Lamotrigina (LAMICTAL)Topiramato (TOPAMAX)

    Gabapentin (NEURONTIN)

    �ANTIPSICOTICI ATIPICI

    �� efficaci nel trattamento di mania, efficaci nel trattamento di mania, stati misti e depressionestati misti e depressione

    �� efficaci nel prevenire la ciclicitefficaci nel prevenire la ciclicitàà del del disturbo bipolaredisturbo bipolare

    �� efficaci nel prevenire la ricorrenza efficaci nel prevenire la ricorrenza del disturbo depressivo maggioredel disturbo depressivo maggiore

  • CARBONATO CARBONATO didi LITIO: EFFETTI COLLATERALILITIO: EFFETTI COLLATERALICarbolithiumCarbolithium 150150--300 mg cp (600300 mg cp (600--1200 mg/die)1200 mg/die)

    � Meno maneggevole di altri farmaci poichMeno maneggevole di altri farmaci poichéé i livelli plasmatici del LI i livelli plasmatici del LI

    devono mantenersi alldevono mantenersi all’’interno del interno del rangerange terapeutico terapeutico (0.7(0.7--1.2 1.2 mEQmEQ/l)/l). . Attenzione da parte del medico, monitoraggi periodici della Attenzione da parte del medico, monitoraggi periodici della litemialitemia

    �� Occorre impegno anche da parte del paziente perchOccorre impegno anche da parte del paziente perchéé si tratta sempre si tratta sempre

    di un trattamento a lungo termine, se non per tutta la vita vistdi un trattamento a lungo termine, se non per tutta la vita visto che una o che una

    interruzione del LI comporta un alto tasso di ricadute interruzione del LI comporta un alto tasso di ricadute

    �� Il problema dei Il problema dei dropdrop--outsouts (32% dei pazienti interrompono il trattamento (32% dei pazienti interrompono il trattamento

    con LI dopo 24 mesi di terapia)con LI dopo 24 mesi di terapia)

    ��I principali effetti collaterali del LI sono:I principali effetti collaterali del LI sono:

    ipotiroidismo (5%)

    alterazioni della funzionalità renale

    aritmie, alterazioni ECG (rare)

    �� Altri: Altri: nausea e diarrea, tremori, incremento ponderale. nausea e diarrea, tremori, incremento ponderale.

  • VALPROATODepakin 200; 500 mg cpr

    Depakin CR 300; 500 mg cpr

    Dose: 1000-1500 mg/die

    Effetti collateraliEffetti collaterali

    Astenia, Astenia, sedazionesedazione, , trombocitopeniatrombocitopenia ((dose dipendente) AlopeciaAlopecia, Ovaio Ovaio PolicisticoPolicistico (dose indipendente)

    CARBAMAZEPINA E OXCARBAMAZEPINA (TOLEP)TEGRETOL: 200, 400 mg cp Dose: 400-1200 mg/die

    EFFETTI

    COLLATERALIINTERAZIONIINTERAZIONI

    TENDENZA AD TENDENZA AD INCREMENTARE IL INCREMENTARE IL METABOLISMO E METABOLISMO E LL’’ELIMINAZIONE DI ELIMINAZIONE DI DIVERSI FARMACI, DIVERSI FARMACI, ATTRAVERSO ATTRAVERSO LL’’INDUZIONE DEGLI INDUZIONE DEGLI ENZIMI ENZIMI METABOLICI METABOLICI EPATICI. EPATICI. DIMINUZIONE DIMINUZIONE DELLDELL’’EFFICACIA DI EFFICACIA DI ALTRI FARMACIALTRI FARMACI

    Attivazione citocromo Attivazione citocromo PP--450450•• sedazionesedazione

    •• disturbidisturbi delldell’’andaturaandatura•• sdoppiamentosdoppiamento vistavista

    •• AgranulocitosiAgranulocitosi e e anemia anemia

    •• aumentoaumento enzimienzimiepaticiepatici

    •• rush rush cutaneicutanei (10%)(10%)

  • WFSBP Guidelines: Update 2009

    MEDICATION TYPICALLY RECOMMENDED DAILY DOSE FOR ADULTS

    Aripiprazole 15- 30mg

    Asenapine 10-20mg

    Carbamazepine 600-1200mg (serum level 4-15mg)

    Haloperidol 5-20mg

    Lithium 600-1200mg (serum level 0.8-1.3mmd)

    Olanzapine 10-20mg

    Quetapine 400-800mg

    Risperidone 2-6mg

    Grunze et al. World Journal of Biological Psychiatry, 2009; 10(2): 85116

  • WFSBP Guidelines: Update 2009

    Grunze et al. World Journal of Biological Psychiatry, 2009; 10(2): 85116

    MEDICATION TYPICALLY RECOMMENDED DAILY DOSE FOR ADULTS

    Valproate1200-3000mg (loading dose 20-30mg/kg body weight; serum level 75-100mg)

    Ziprasidone 80-160mg

    Chlorpromazine 300-100mg

    Paliperidone 3-12mg/d only 12mg/d achieves “B” level

    Phenytoin 300-400mg

    Pimozide 2-16mg

  • Dall’agitazione all’aggressività

    � La gestione delle turbe comportamentali siano esse episodi diagitazione psicomotoria, definiti come stati di iperattività motoria e verbale, o chiare manifestazioni di aggressività e violenzarappresentano una delle principali sfide con cui lo psichiatra clinico èchiamato a confrontarsi quotidianamente nei servizi di emergenza(Nordstrom and Allen, 2007).

    � Sebbene l’aggressività non rappresenti l’elemento principale deiquadri di agitazione psicomotoria (Nordstrom and Allen, 2007), èevidente che determinati aspetti come la tensione interna, l’irrequietezza motoria, l’eccessiva responsività a stimoli interni ed esterni o l’irritabilità, che caratterizzano gli stati di agitazione, possano in alcuni casi poi sfociare in comportamenti violenti(Citrome L, 2008).

  • Agitation is poorly understood at the level of cellular physiology.

    Generally, pathological increases in dopamine and noradrenaline (norepinephrine), and decreases in

    GABA are seen as underlying conditions for agitation.

    Both hyper- and hyposerotonergic states have been implicated in agitation.

    None of these neurotransmitter systems exist in isolation. For example, GABA has modulating effects on dopamine transmission in both mesolimbic and nigrostriatal regions

  • Comportamenti violenti in psichiatria: diagnosi e farmacoterapia.

  • I comportamenti violenti sono un tema di interesse centrale in psichiatria, per la loro costante rilevanza:

    1. Clinica 2. Medico-legale 3. Sociale.

    Il primo aspetto rilevante riguarda l’analisi dei rapporti esistenti tra intensi vissuti emozionali (rabbia, ostilità, paura, etc.) e

    comportamenti violenti. I meccanismi di gestione e di controllo delle emozioni e le loro disfunzioni sono il principale focus di interesse di

    questo aspetto.

    Il secondo aspetto rilevante è quello dei confini tra “violenza normale”e “violenza patologica”. Lo psichiatra è spesso chiamato in sede

    giudiziale a rispondere al quesito se un atto violento può rientrare nella variabilità normale o è una conseguenza di un disturbo

    psichiatrico in atto che può aver compromesso la “capacità di intendere e volere”.

  • INTRODUZIONE

    Il terzo aspetto rilevante è quello del possibile intervento terapeutico.

    Una terapia psichiatrica dei comportamenti violenti è giustificata, infatti, solo quando essi

    sono una manifestazione psicopatologica.

    Si pone in questi casi il problema delle modalità e delle condizioni per un intervento.

    Il quarto aspetto rilevante è rappresentato dal fatto che il comportamento violento, in presenza di necessità di cure e di rifiuto delle stesse, è una

    delle condizioni che possono comportare ricorso al Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).

  • Quando lo psichiatra chiamato a dare una risposta a questi problemi deve integrare a conciliare tre istanze fondamentali.

    L’istanza fenomenologica porta ad una spiegazione e ad una comprensione della sequenza di eventi intra ed extrapsichici che hanno

    spinto all’atto violento.

    L’istanza medica comporta la messa in atto di una terapia di fronte ad ogni disturbo inquadrato come psicopatologico.

    L’ istanza sociale, infine, richiede la protezione sia della comuntià sia dell’individuo che ha messo in atto comportamenti violenti.

    L’interagire di queste tre istanze nella valutazione dei comportamenti violenti da parte dello psichiatra rende particolarmente difficile ogni sua

    decisione operativa.

  • Specifiche linee guida sono state elaborate per semplificare questo compito.

    Queste linee sono guida sono centrate sui problemi del trattamento farmacologico, inteso come uno degli strumenti disponibili per il controllo

    dei comportamenti violenti.

    Vengono presi in considerazione, in particolare, i problemi relativi al trattamento di pazienti “a rischio di comportamenti violenti”.

    Consensus conference.

    Comportamenti violenti in psichiatria. Diagnosi e farmacoterapia.

    Giornale italiano di psicopatologia. Suppl. Vol. 10 marzo 2004

  • I comportamenti violenti di interesse psichiatrico sono una conseguenza di molti determinanti:

    � familiarità,

    � eventi traumatici in fase critica dello sviluppo,

    � ambiente familiare,

    � contesto socio-culturale,

    � abuso/dipendenza da sostanze,

    � presenza di patologie organiche cerebrali,

    � presenza di disturbi psichiatrici.

    Ne consegue che ogni approccio diagnostico-terapeutico deve essere multimodale ed integrato.

    Vari fattori condizionano l’intervento terapeutico.

    Il fattore essenziale è l’inquadramento del comportamento violento come uno stato di interesse psicopatologico.

  • Ogni intervento medico è, infatti, giustificato solo in

    presenza di una accertata diagnosi.

    Nel caso dei comportamenti violenti solo un limitato

    numero di casi può essere considerato di interesse

    psichiatrico ed essere quindi oggetto di terapia.

    Non è sempre agevole stabilire un confine tra

    normalità e patologia in quest’area comportamentale

    di confine ma può essere seguita la regola che i

    comportamenti violenti dipendenti da un disturbo

    psichiatrico sono, in genere, inscritti in una storia

    clinica e, spesso, già oggetto di un trattamento

    specialistico.

  • Possibili rapporti causa/effetto esistenti tra

    Psico-Patologia (PP) e

    Comportamento Violento (CV)

    � PP fattore causale determinante CV

    � PP fattore concausale condizionante CV

    � PP fattore interferente su CV

    � PP fattore ininfluente su CV

  • Condizione preliminare per ogni trattamento dei comportamenti

    violenti è il consenso informato del soggetto.

    Valgono, anche il questo caso, le condizioni generali per la validità

    del consenso informato, con le eccezioni previste dalla Legge

    (inabilitazione, interdizione, minore età, TSO).

    In particolare, un trattamento per comportamenti violenti in regime

    di TSO è subordinato a:

    1. presenza di una “malattia mentale”, quindi, di una

    diagnosi psichiatrica;

    2. necessità di un trattamento per tale malattia;

    3. impossibilità ad effettuare tale trattamento se non in

    regime di ricovero.

    Ne consegue che non è lecito effettuare un TSO per comportamenti

    violenti se non nel caso che tali comportanti siano espressione di una

    “malattia mentale” non altrimenti curabile.

  • Diversi fattori possono condizionare il piano terapeutico anche in

    presenza di un consenso informato valido o di una richiesta esplicita

    del soggetto:

    1. il tipo e la gravità del disturbo mentale;

    2. il livello di consapevolezza di malattia (insight);

    3. l’aderenza al trattamento e la sua continuità (compliance);

    4. il tipo la gravità e la frequenza degli atti di violenza.

    Il piano terapeutico, in fase esecutiva, va basato su

    interventi integrati farmacologici e non farmacologici.

    Gli interventi non farmacologici possono essere centrati

    sull’individuo (psicoterapia individuale), sulla relazione

    (psicoterapia familiare/relazionale), e sul contesto socio-lavorativo

    (interventi psico-sociali).

  • La violenza viene definita:

    · in via primaria come la manifestazione di atti finalizzati a indurre un danno fisico ad un’altra persona;

    · in via secondaria come comportamenti tesi a danneggiare o distruggere proprietà altrui.

    I comportamenti violenti sono un dato di osservazione costante in ogni contesto sociale ed in ogni periodo storico.

    Solo in alcuni casi possono essere inquadrati come espressione di una condizione di interesse psichiatrico.

  • � I comportamenti violenti

    � di interesse psicopatologico possono essere distinti, in una prospettiva di ricerca, di intervento clinico e di valutazione medico-legale in due categorie principali:

    � 1. comportamenti violenti programmati;

    � 2. comportamenti violenti impulsivi.

    � I comportamenti violenti programmati sono la conseguenza di una pianificazione precedente l’atto.

    � I comportamenti violenti impulsivi non sono preceduti da una pianificazione dell’atto e più frequentemente si associano ad una patologia psichiatrica.

  • � Nelle nosografie attuali i comportamenti violenti non vengono considerati in genere quadri clinici sindromici indipendenti.

    � La violenza impulsiva di conseguenza rappresenta un sintomo non un disturbo. Ciò ha importanti implicazioni sia sul piano diagnostico sia sul piano terapeutico.

    � La principale implicazione riguarda la diagnosi differenziale tra comportamenti violenti che rientrano nella normalità e quelli che fanno parte del quadro sintomatologico di un disturbo psichiatrico che risponde a criteri diagnostici operativi.

    � Teoricamente tutti i comportamenti violenti possono essere oggetto di studio e di valutazione psicopatologica.

    � Nella prassi clinica e medico legale viene data rilevanza psicopatologica solo a quelli che rivestono il carattere di sintomo di un disturbo inquadrato nosograficamente.

    � Ai fini operativi, può essere utile una distinzione tra comportamenti violenti definiti rispettivamente come dipendenti o non dipendenti da un disturbo psichiatricoriportato nei sistemi nosografici internazionali (DSM, ICD) oppure espressione di una condizione neuro-patologica cerebrale.

  • � I comportamenti violenti possono essere riscontrati, con maggiore o minore frequenza, in molti disturbi psichiatrici, sia nell’età dello sviluppo sia nell’età adulta.

    � Un’ulteriore questione aperta riguarda l’inquadramento dei comportamenti violenti nell’ambito dei disturbi di personalità.

    � I comportamenti violenti in corso di disturbi psichiatrici sono relativamente poco frequenti ed hanno, in genere, un carattere “impulsivo”.

    � Essi sono condizionati, inoltre, da determinanti multiple, non solo in rapporto alla condizione psicopatologica di base, ma anche in relazione a fattori ambientali e contestuali all’agito.

  • LA DIMENSIONE PSICOPATOLOGICA DEI COMPORTAMENTI VIOLENTI

    La sintomatologia di interesse psicopatologico può essere inquadrata e classificato con due diversi “principi organizzatori” generali.

    Il primo principio è alla base della nosografia categoriale espressa dai sistemi classificatori standardizzati (DSM, ICD).

    In questo contesto i comportamenti violenti sono visti come sintomi che possono fare la loro comparsa con varia frequenza nella gamma dei

    disturbi categoriali.

    Il secondo principio organizzatore è quello della classificazione-descrizione sulla base di alcune fondamentali “dimensioni psicopatologiche”.

    Le dimensioni psicopatologiche hanno un carattere “trans-nosografico” ed ogni singolo caso clinico può essere descritto sulla base del peso relativo delle varie dimensioni che lo caratterizzano.Ogni disturbo “categoriale”

    può essere descritto in termini dimensionali.

  • LA DIMENSIONE PSICOPATOLOGICA DEI COMPORTAMENTI VIOLENTI L’inquadramento della dimensione Aggressività - Violenza (A-V) ha una particolare

    importanza sia in ambito diagnostico-terapeutico sia in ambito medico-legale.

    Evidenze derivanti da modelli sperimentali su animali, evidenze cliniche e farmacologiche suggeriscono l’esistenza di una dimensione psicopatologica, nelle

    sue diverse varianti e manifestazioni, riconducibile alla definizione di “Aggressività - Violenza”.

    Questa dimensione coesiste con altre dimensioni