IL TERREMOTO DELL’ITALIA CENTRALE DEL 24 AGOSTO 2016prev.enea.it/2016-08-24...

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AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L'ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE Ingegneria Sismica e Prevenzione Rischi Naturali (http://prev.enea.it) IL TERREMOTO DELL’ITALIA CENTRALE DEL 24 AGOSTO 2016 a cura di G. Bongiovanni, P. Clemente, S. Hailemikael, G. Martini, S. Paolini, V. Verrubbi 1 LA SEQUENZA SISMICA DEL 2016 Il 24 agosto 2014 una scossa di magnitudo 6.0 ha colpito l'area al confine tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, interessando molti comuni, tra cui Accumoli (RI), Amatrice (RI) e Arquata del Tronto (AP). L'evento principale è stato seguito da numerosissime scosse, di magnitudo anche superiore a 5.0. In figura 1 sono rappresentati gli eventi avvenuti fino alle ore 10:00 del 6 settembre (fonte INGV). Sono anche rappresentati gli eventi storici dell'area che hanno avuto magnitudo maggiore di 5 (Fonte CPTI11). Fig. 1. Epicentri degli eventi aggiornata al 6 settembre 2016 e di alcuni eventi storici (elab. ENEA da dati INGV) In figura 2 sono riportate le registrazioni accelerometriche ottenute al sito di Norcia durante l'evento principale del 24/08/2016. Nella tabella 1 sono riportati i dati relativi agli eventi sismici di magnitudo superiore a 4.0, registrati fino al 06/09/2016.

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IL TERREMOTO DELL’ITALIA CENTRALE DEL 24 AGOSTO 2016

a cura di

G. Bongiovanni, P. Clemente, S. Hailemikael, G. Martini, S. Paolini, V. Verrubbi

1 LA SEQUENZA SISMICA DEL 2016

Il 24 agosto 2014 una scossa di magnitudo 6.0 ha colpito l'area al confine tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, interessando molti comuni, tra cui Accumoli (RI), Amatrice (RI) e Arquata del Tronto (AP). L'evento principale è stato seguito da numerosissime scosse, di magnitudo anche superiore a 5.0. In figura 1 sono rappresentati gli eventi avvenuti fino alle ore 10:00 del 6 settembre (fonte INGV). Sono anche rappresentati gli eventi storici dell'area che hanno avuto magnitudo maggiore di 5 (Fonte CPTI11).

Fig. 1. Epicentri degli eventi aggiornata al 6 settembre 2016 e di alcuni eventi storici (elab. ENEA da dati INGV)

In figura 2 sono riportate le registrazioni accelerometriche ottenute al sito di Norcia durante l'evento

principale del 24/08/2016. Nella tabella 1 sono riportati i dati relativi agli eventi sismici di magnitudo

superiore a 4.0, registrati fino al 06/09/2016.

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Fig. 2. Componenti WE, UP e NS della registrazione accelerometrica dell'evento principale ottenuta a Norcia (elab.

ENEA da dati DPC)

Tab. 1. Eventi di magnitudo ≥ 4 registrati (fonte INGV) aggiornata al 6 settembre 2016

Data e Ora (UTC) Magnitudo Provincia/Zona Profondità

(km)

Latitudine

(°)

Longitudine

(°)

2016-09-03 10:18:51 4.3 Macerata 9 42.87 13.21

2016-09-03 01:34:12 4.2 Perugia 11 42.78 13.13

2016-08-28 15:55:35 4.2 Ascoli Piceno 9 42.82 13.24

2016-08-27 02:50:59 4.0 Ascoli Piceno 8 42.84 13.25

2016-08-26 04:28:25 4.8 Rieti 11 42.60 13.29

2016-08-25 12:36:05 4.4 Rieti 10 42.60 13.29

2016-08-25 03:17:16 4.3 Rieti 10 42.75 13.21

2016-08-24 17:46:09 4.2 Rieti 10 42.66 13.22

2016-08-24 11:50:30 4.5 Perugia 8 42.82 13.15

2016-08-24 04:06:50 4.4 Perugia 8 42.77 13.13

2016-08-24 03:40:11 4.1 Rieti 11 42.62 13.25

2016-08-24 03:08:10 4.0 Rieti 15 42.61 13.27

2016-08-24 02:59:35 4.1 Perugia 9 42.80 13.14

2016-08-24 02:33:29 5.3 Perugia 9 42.79 13.15

2016-08-24 01:56:00 4.4 Rieti 5 42.61 13.28

2016-08-24 01:37:26 4.5 Rieti 9 42.71 13.25

2016-08-24 01:36:32 6.0 Rieti 8 42.70 13.23

2 SISMICITÀ STORICA DELL'AREA

Le scosse che hanno colpito l’Italia Centrale nelle prime ore del 24 agosto hanno fatto sentire i loro maggiori effetti in una zona di confine tra Lazio, Umbria e Marche, con danni ingenti nei comuni di Accumoli (RI), Amatrice (RI) e Arquata del Tronto (AP); minori, invece, i danni a Norcia (PG). L’analisi dei dati storici di queste quattro località evidenzia l’elevato rischio sismico di tutta l’area. I dati raccolti nelle seguenti tabelle, suddivise per località, riassumono i terremoti con MCS pari o superiore al VI.

Tab. 2. Accumoli (RI)

Data IL Epicentro I0 Mw

Luglio 1627 VII-VIII Accumoli VII-VIII 5.35

7 ottobre 1639 VIII-IX Accumoli IX-X 5.93

14 gennaio 1703 IX Appennino Umbro-reatino XI 6.74

12 maggio 1703 VII-VIII Valnerina IX 5.92

4 luglio 1916 VII Monti Sibillini VI-VII 5.02

3 ottobre 1943 VII Marche merid – Abruzzo VIII-IX 5.83

5 settembre 1950 VI-VII Gran Sasso VIII 5.68

-0.4

-0.3

-0.2

-0.1

0.0

0.1

0.2

0.3

0.4

0 10 20 30 40 50 60

ag

(g

)

t (sec)

NRC (IT) 2016237013629.84

WE

-0.4

-0.3

-0.2

-0.1

0.0

0.1

0.2

0.3

0.4

0 10 20 30 40 50 60

ag

(g

)

t (sec)

NRC (IT) 2016237013629.84

UP

-0.4

-0.3

-0.2

-0.1

0.0

0.1

0.2

0.3

0.4

0 10 20 30 40 50 60

ag

(g

)

t (sec)

NRC (IT) 2016237013629.84

NS

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26 novembre 1972 VI-VII Montefortino VIII 5.38

19 settembre 1979 VI Valnerina VIII-IX 5.86

Tab. 3. Amatrice (RI)

Data IL Epicentro I0 Mw

7 ottobre 1639 IX Amatrice IX-X 5.93

14 gennaio 1703 IX Appennino umbro-reatino 11 6.74

16 gennaio 1703 VIII Appennino umbro-reatino

3 novembre 1706 VII Maiella X-XI 6.83

12 maggio 1730 VII-VIII Valnerina IX 5.92

7 novembre 1883 VII Accumoli VII 5.14

13 novembre 1915 VI-VII Avezzano XI 7

16 novembre 1916 VII Reatino VIII 5.53

5 settembre 1950 VII Gran Sasso VIII 5.68

21 luglio 1963 VII Amatrice VII 4.87

19 settembre 1979 VI-VII Valnerina VIII-IX 5.86

Tab. 4. Arquata del Tronto (AP)

Data IL Epicentro I0 Mw

14 gennaio 1703 IX Appennino Umbro reatino XI 6.74

12 maggio 1730 VII-VIII Valnerina IX 5.92

4 luglio 1916 VII Monti Sibillini VI-VII 5.02

3 ottobre 1943 VII Marche meridionali- Abruzzo VIII-IX 5.83

5 settembre 1950 VI-VII Gran Sasso VIII 5.68

26 novembre 1972 VI-VII Montefortino VIII 5.38

19 settembre 1979 VI Valnerina VIII-IX 5.86

Tab. 5. Norcia (PG)

Data IL Epicentro I0 Mw

1 dicembre 1328 IX-X Norcia X 6.38

6 novembre 1599 VIII Valnerina IX 5.99

14 gennaio 1703 X Appennino umbro – reatino Xi 6.74

16 gennaio 1703 VIII Appennino umbro – reatino

27 giugno 1719 VIII Alta Valnerina VIII 5.53

12 maggio 1730 IX Valnerina IX 5.92

3 settembre 1815 VII Valnerina VIII 5.45

22 agosto 1859 VIII-IX Norcia VIII-IX 5.53

15 settembre 1878 VI Valle del Clitunno VIII 5.42

23 febbraio 1879 VIII Valnerina VIII 5.57

2 novembre 1903 VI-VII Valnerina VI 4.89

16 novembre 1916 VI Reatino VIII 5.53

5 maggio1950 VI Gran Sasso VIII 5.68

1 settembre 1951 VI Sarnano VII 5.34

2 agosto 1964 VI Preci VI 5.09

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4 ottobre 1971 VI-VII Norcia 4.99

2 dicembre 1974 VI Valnerina VII-VIII 4.76

19 settembre 1979 VIII Valnerina VIII-IX 5.86

14 ottobre 1997 VI App. umbro-marchigiano VII-VIII 5.65

Vengono di seguito riportate, in ordine cronologico e per località, alcune note relative alle fonti storiche

dei terremoti più distruttivi.

1639 Ad Accumoli l’abitatorimase danneggiato in modo grave dalla scossa del 14 ottobre. Vi furono molti morti e feriti, undici vittime nel crollo di una sola abitazione. Crollò la chiesa dei Francescani. Ad Amatrice la prima scossa fece crollare gran parte dell’abitato causando molte vittime. Rimasero gravemente danneggiati il campanile e la chiesa del Crocifisso, il palazzo del Reggimento e il palazzo del principe Orsini. Molti corpi non furono dissotterrati. La scossa del 15 ottobre aggravò il danneggiamento provocando nuovi crolli. Gravi danni subirono anche le località limitrofe (Campotosto, Pinaco, S. Martino ecc.). 1703 I danni inflitti da questi eventi sono ricordati in due distinte relazioni: quella dell’uditore Don Alfonso Uria de Lanos, per conto del Regno delle Due Sicilie, e quella del Monsignor Pietro De Carolis, per conto del papa Clemente XI. Amatrice e Accumoli – Il luogo detto della Matrice con novanta Casali [frazioni], che teneva di sua giurisdizione, la maggior parte caduti, ed altri stanno per cadere, con mortalità di duecento Persone, e molti feriti, perdita di Vettovaglie, Mobili & Animali.

Il luogo detto di Acumoli, che faceva trecento fuochi [famiglie], quasi tutti in terra, come così quattordici Casali [frazioni] che teneva di giurisdizione, con morte di trecento Persone, e feriti sessanta, con la perdita di Vettovaglie, Mobili & Animali. (De Llanos, 1703).

Anche per le città di Arquata e Norcia i danni furono ingentissimi. Ad Arquata del Tronto perirono 15 persone. 40 abitazioni crollarono mentre la restante parte rimase lesionata e inabitabile. Quasi tutti gli edifici pubblici (magazzini, deposito del sale, caserma e torre di piazza) rimasero danneggiati.

L’arrivo a Norcia del Monsignor De Carolis è così ricordato nella sua dettagliata relazione: Norcia, se pur merita più tal nome, hor qui mi sia lecito ridire che non facilmente si crede da chi ocularmente non vede l’eccidio di essa. I crolli furono estesi. Molte chiese crollarono le rimanenti rimasero lesionate. Le mura cittadine crollarono in alcuni tratti. I pochi edifici che rimasero in piedi furono comunque lesionati. Sebbene discordante, il numero delle vittime fu comunque altissimo probabilmente oltre mille morti (De Carolis, 1703). 1730 A Norcia, molte delle costruzioni che erano state riedificate o restaurate crollarono o rimasero nuovamente danneggiate. Molte le chiese e i monasteri distrutti. I morti furono trai 400 e i 500. Ad Amatrice le fonti ricordano danni diffusi in tutto il paese. 1859 Una serie di scosse leggere furono avvertite nei giorni antecedenti l’evento sismico principale. A Norcia causò il crollo di almeno una metà degli edifici. Gli edifici popolari costruiti sul pendio della collina, a levante e a ponente, furono distrutti. Le chiese furono in gran parte diroccate o rese inagibili.

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Gravemente danneggiati il palazzo comunale e del governo. Le vittime furono 101 e 60 i feriti. Le repliche furono frequenti e durarono per molto tempo (Baratta, 1899). 1879 La scossa del 23 febbraio fu preceduta il 22 da una serie di piccole scosse. A Norcia fu molto forte e molte case furono gravemente lesionate. (Baratta, 1899). 1979 A Norcia il sisma danneggiò gravemente tutto l’abitato. Numerosi furono i crolli mentre per alcuni edifici fu decisa la successiva demolizione. Gravi lesioni le subirono la basilica di San Benedetto, la sede comunale, l’ospedale, la caserma dei carabinieri e la scuola elementare. In totale rimasero danneggiati 773 edifici oltre metà dei quali era costruito in pietra grezza e malta scadente. Non vi furono vittime. Arquata del Tronto e Amatrice subirono danni lievi valutati al VI MCS mentre Accumoli al VII MCS (Conversini et al. 1990).

3 PERICOLOSITÀ SISMICA DI RIFERIMENTO ATTUALE

In figura 3 sono diagrammati i parametri che descrivono la pericolosità sismica di riferimento al sito di

Norcia, dove è installata una stazione accelerometrica della rete nazionale ITACA (DPC). Il sottosuolo è

classificato tipo B, la categoria topografica è T1.

In particolare il picco di accelerazione al bedrock assume il valore ag = 0.26 g in corrispondenza della

probabilità del 10% in 50 anni (TR = 475 anni) e il valore ag = 0.44 g in corrispondenza della probabilità

del 2% in 50 anni (TR = 2475 anni). Il picco registrato in occasione dell'evento principale è ag = 0.36 g, che

tenendo conto del tipo di sottosuolo (B) corrisponde a un picco al bedrock di circa ag = 0.30 g ed è

relativo, quindi, ad una probabilità di superamento di circa 5% in 50 anni (Figura 3).

Fig. 3. Parametri che descrivono la pericolosità sismica di riferimento al sito di Norcia

Nelle figure 4 e 5 sono riportati gli spettri elastici in accelerazione relativi al sottosuolo tipo B, per diversi

valori della probabilità di superamento in 50 anni, e gli spettri relativi alle registrazioni della scossa

principale del 19/12/2014. Si nota un certo contenuto ai bassi periodi mentre al crescere del periodo le

ordinate si abbattono rapidamente. In figura 6 sono rappresentati gli spettri di accelerazione per i

diversi tipi di suolo. Poco importanti i valori in termini di spostamento (Figura 7).

0.0

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

0.01 0.1 1PVR50

T*c

Fo/10

ag/g

NRC (IT)

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Fig. 4. Spettri elastici al sito di Norcia e spettri delle registrazioni dell'evento principale (elab. ENEA da dati DPC)

Fig. 5. Spettri eleatici di fig. 2 fino al T = 1.0 sec (elab. ENEA da dati DPC)

Fig. 6. Spettri elastici di riferimento per diversi tipo di sottosuolo al sito di Norcia

0.0

0.5

1.0

1.5

2.0

0 1 2 3 4

Se

(g

)

T (sec)

2%

5%

10%

22%

39%

63%

NRC WE

NRC NS

NRC(IT)Soil B

= 5%

0.0

0.5

1.0

1.5

2.0

0.0 0.5 1.0

Se

(g

)

T (sec)

2%

5%

10%

22%

39%

63%

NRC WE

NRC NS

NRC (IT)Soil B

= 5%

0.0

0.2

0.4

0.6

0.8

1.0

0 1 2 3 4

Se

(g

)

T (s)

D

E

C

B

A

NRC (IT)TR=475a

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Fig. 7. Spettri elastici di spostamento al sito di Norcia e spettri di spostamento dell'evento principale (elab. ENEA

da dati DPC)

4 BIBLIOGRAFIA

Baratta M., I terremoti d’Italia, Torino 1901, (rist. Forni ed. , Sala Bolognese, Aprile 1979).

Boschi E. et al., Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al 1990, Ing SGA, Bologna 1997.

Conversini P., Lolli O., Molin D., Paciello A., Pagliacci S., Ricerche sulla sismicità storica della provincia di

Perugia, Perugia, 1990

De Carolis P., Relazione generale delle ruine, e mortalità cagionate dalle scosse del terremoto de’ 14

gennaro e 2 Febbraro 1703 in Norcia, e Cascia, e loro contadi, compresi li Castelli delle

Rocchette, e Ponte, Giurisdizione di spoleto. Roma, 1703

Locati M., Camassi R. e Stucchi M. (a cura di), 2011. DBMI11, la versione 2011 del Database

Macrosismico Italiano. Milano, Bologna, http://emidius.mi.ingv.it/DBMI11. DOI:

10.6092/INGV.IT-DBMI11.

Uria De Llanos A., Relazione, overo itinerario dell’auditore D. Alfonso Uria De Llanos per riconoscere li

danni causati dalli passati Terremoti seguiti li 14 Gennaro, e 2 Febraro MDCCIII con il numero de’

Morti, e Feriti nella provincia dell’Aquila, e tutti li luoghi circonvicini, Roma 1703

0.0

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

0 5 10

SD

e (

m)

T (sec)

2%

5%

10%

22%

39%

63%

NRC WE

NRC NS

NRC (IT)Soil B

= 5%