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Il pool guidato da Alessandro Pajno arriva, coinvolgendo i ministeri e incrociando le banche dati, a quantificare la produzione normativa IL TEMA IN TRE TAPPE La sforbiciata Ghigliottina per 400mila disposizioni Dopo rinvii e aggiustamenti, il taglio arriva a dicembre con il ministro Calderoli e fa piazza pulita di oltre 400mila atti: 200mila normativi e 205mila non normativi L’ultimo atto I decreti attuativi inutili Si mette ordine nei decreti attuativi delle riforme Monti, Letta e Renzi e vengono eliminati 46 provvedimenti senza più senso perché nel frattempo superati dall’evoluzione legislativa Pagina a cura di Antonello Cherchi R itorna il taglia-leggi, al quale si accompagna la ridda dei numeri su quante siano le norme che regolano la nostra vita. «Sono 187mila quelle emanate dalla nascita dello Stato unitario a oggi», dicono dal ministero dei Rapporti con il Parlamento, il cui responsabile, Riccardo Fraccaro, ha annunciato di voler eliminare 400 provvedimenti inutili. Ma quante di quelle leggi sono vigenti? Perché il fatto che siano state emanate non significa automaticamente che siano ancora in vita, soprattutto dopo l’operazione pulizia avviata nel 2005 e conclusa nel 2010. «Gli atti normativi in vigore sono circa 111mila», viene in soccorso il Poligrafico dello Stato, che gestisce Normattiva, la banca dati sulla legislazione nata in concomitanza con il taglia-leggi di otto anni fa. Un numero non preciso all’unità, ma che dà comunque l’idea della massa di norme con cui dobbiamo confrontarci. E si tratta solo di quelle di valenza nazionale pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Manca, per esempio, la legislazione regionale. Uno stock che ha iniziato a formarsi nel 1861 ed è pian piano cresciuto. Il monitoraggio del Poligrafico anticipa quanto gli utenti di Normattiva potranno trovare a partire dal 2 agosto, quando la banca dati, attraverso la quale per ora si possono consultare gli atti dal 1916 in poi, andrà indietro nel tempo fino all’Unità d’Italia. Da quell’epoca sono arrivati fino a noi regi decreti (sono migliaia quelli ancora in vigore o, almeno, non esplicitamente abrogati), come anche, venendo a tempi più recenti, decreti del duce del fascismo. A firma di Benito Mussolini ci sono 21 atti che risultano ancora efficaci o che - occorre ribadirlo - non sono stati esplicitamente cancellati. C’è, per esempio, la disciplina della produzione dei rigenerati del cuoio, entrata in vigore nel giugno del 1943, o l’accordo economico per la coltivazione e compravendita del pomodoro, del settembre 1940, o ancora l’accordo economico per la produzione, il collocamento e la vendita del baco da seta, anche questo del 1943. Se si scende nel dettaglio degli atti vigenti, a far la parte del leone sono i decreti del Presidente della Repubblica e le leggi. Secondo un’elaborazione effettuata da Normattiva e contenuta in uno studio che l’ex consigliere parlamentare Valerio Di Porto pubblicherà nella collana “Studi pisani sul Parlamento”, i Dpr vigenti sono oltre 46mila e le leggi più di 13mila. Seguono i regi decreti (7.736), i decreti legislativi (2.042) e i decreti (quasi 2mila). In tutto si arriva a oltre 76mila atti, ma contati a partire dal 1932 fino a ottobre 2016. Manca, dunque, il periodo dal 1861 al 1932 e quello da ottobre 2016 a oggi: considerandoli, si arriva a 111mila provvedimenti vigenti. Di quest’ultimo dato, però, non c’è, al momento, un dettaglio. Non siamo, tuttavia, il solo Paese con questa super- produzione: negli ultimi venti anni la Germania ha sfornato più leggi di noi: 2.650 contro 2.171. La legislazione tedesca fa, però, ampio ricorso ai codici, che permettono di incasellare in modo ordinato ogni nuovo intervento normativo. Da noi l’uso dei codici avrebbe dovuto accompagnare l’operazione taglia-leggi, ma così non è stato, se non per casi isolati. Dallo studio di Di Porto si rileva che gli atti di rango primario (leggi, decreti legge, decreti legislativi, ecc.) sono circa 19mila, un dato in linea con quello a cui era arrivato nel 2007 il pool taglia- leggi coordinato da Alessandro Pajno, ricognizione che poi portò alla “ghigliottina” del 2010. Ora il ministro Fraccaro torna sul tema. Certo, se il nuovo colpo di forbici intende partire da spesometro, redditometro e studi di settore, l’impatto sarà praticamente nullo: quelle regole sono già destinate a uscire di scena. RIPRODUZIONE RISERVATA L’eccesso di regolamentazione L’Italia nella rete di 111.000 leggi Con uno dei suoi primi atti il Governo vuole tagliare 400 disposizioni. Tra cavilli risalgono all’Unità e decreti del duce, la mappa dei provvedimenti in vigore La fabbrica delle regole Gli atti tuttora in vigore emanati dal 1861 a giugno 2018 Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore del Lunedì su dati Istituto poligrafico dello Stato - Banca dati Normativa Decreto del presidente della Repubblica 46.618 Legge 13.598 Decreto legge 1.401 Regio decreto legge 938 Decreto legislativo 2.042 Regio decreto 7.736 Decreto 1.975 Decreto legislativo capo provvisorio dello Stato 527 Decreto presidenziale 1 Decreto legge luogotenenziale 7 Decreto del capo del Governo 8 Deliberazione 16 Decreto del Duce 21 Ordinanza 24 Legge costituzionale 42 Decreto legislativo presidenziale 57 Decreto ministeriale 76 Regio decreto legislativo 108 Decreto legislativo luogotenenziale 379 Decreto del capo provvisorio dello Stato 394 Decreto luogotenenziale 522 Atti legislativi dal 1932 all’ottobre 2016 76.707 Atti antecedenti il 1932 e successivi a ottobre 2016 34.293 = 10 atti = Leggi costituzionali = Deliberazioni e ordinanze = Atti del fascismo = Fonti secondarie = Atti di rango primario = Provvedimenti regi = Primi atti della Repubblica Decreto del presidente del consiglio dei ministri 217 2007 I primi conti I perimetri dello stock legislativo 2010 2016 INTERVISTA Riccardo Fraccaro Ministro «Norme light, un risparmio di 7.500 euro per le imprese» Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, ha annunciato di voler eliminare 400 leggi inutili. Si profila un nuovo taglia-leggi. Quante sono quelle oggi in vi- gore? Abbiamo calcolato che dalla na- scita dello Stato unitario a oggi siano stati emanati 187mila atti con forza di legge. Una selva normativa che ciascuno vive sulla propria pelle. Vogliamo semplificare il rapporto tra lo Stato e i cittadini. Quali problemi causa l’iper- trofia normativa? Innumerevoli. Basti pensare al tempo che queste leggi hanno sottratto all’attività parlamen- tare. L’eccesso di produzione normativa naturalmente causa, poi, enormi difficoltà sul piano pratico alle aziende come ai cit- tadini, costretti a far fronte a una stratificazione di disposizioni che intasano le normali attività. Il sistema-Paese è soffocato da una proliferazione incontrollata che impedisce alle nostre ener- gie migliori di sprigionarsi. Perchè i taglia-leggi del pas- sato non sono riusciti a incidere sul problema? Perché non è stato affrontato al- la radice: disboscare la giungla normativa non basta. È anzitut- to indispensabile che il Parla- mento legiferi meno e meglio: questo è un nostro impegno prioritario. Prevediamo inoltre di organizzare ogni settore del- l’ordinamento in codici, razio- nalizzando tutte le leggi per ma- teria. In questo modo i cittadini non dovranno consultare dieci leggi diverse per risolvere un problema, ma basterà consulta- re il codice di riferimento. Come colpirà il nuovo taglia- leggi? Da una prima ricognizione ab- biamo individuato 400 leggi inutili. Vogliamo partire anzi- tutto semplificando la burocra- zia fiscale, affinché tutti paghi- no il giusto e il sistema tributa- rio sia più equo. Gli studi di set- tore, lo spesometro e il redditometro sono sicuramente le norme che più opprimono cit- tadini e imprenditori. Il ministro dello Sviluppo e del Lavoro, Lui- gi Di Maio, ha annunciato un de- creto per cancellare subito que- ste leggi. Come intendete procedere? Passeremo in rassegna le norme inutili. Non escludiamo di isti- tuire un Comitato di controllo e una Commissione di studio per verificare l’impatto delle leggi in vigore. Una volta realizzata l’abolizione, ogni nuova norma dovrà modificare un codice vi- gente. In questo modo si potran- no risparmiare, secondo alcune stime, ben 7.500 euro all’anno per ogni impresa. La semplifica- zione servirà anche da impulso per una migliore qualità della le- gislazione e, di conseguenza, per la vita di cittadini e imprese. RIPRODUZIONE RISERVATA ‘‘ ‘‘ IPERTROFIA. L’enorme produzione normativa causa problemi sul piano pratico a cittadini e imprese Riccardo Fraccaro Il Parlamento deve legiferare meno e meglio e si deve ricorrere ai codici Il pool guidato da Alessandro Pajno arriva, coinvolgendo i ministeri e incrociando le banche dati, a quantificare la produzione normativa IL TEMA IN TRE TAPPE l E La sforbiciata Ghigliottina per 400mila disposizioni Dopo rinvii e aggiustamenti, il taglio arriva a dicembre con il ministro Calderoli e fa piazza pulita di oltre 400mila atti: 200mila normativi e 205mila non normativi L’ultimo atto I decreti attuativi inutili Si mette ordine nei decreti attuativi delle riforme Monti, Letta e Renzi e vengono eliminati 46 provvedimenti senza più senso perché nel frattempo superati dall’evoluzione legislativa Pagina a cura di Antonello Cherchi R itorna il taglia-leggi, al quale si accompagna la ridda dei numeri su quante siano le norme che regolano la nostra vita. «Sono 187mila quelle emanate dalla nascita dello Stato unitario a oggi», dicono dal ministero dei Rapporti con il Parlamento, il cui responsabile, Riccardo Fraccaro, ha annunciato di voler eliminare 400 provvedimenti inutili. Ma quante di quelle leggi sono vigenti? Perché il fatto che siano state emanate non significa automaticamente che siano ancora in vita, soprattutto dopo l’operazione pulizia avviata nel 2005 e conclusa nel 2010. «Gli atti normativi in vigore sono circa 111mila», viene in soccorso il Poligrafico dello Stato, che gestisce Normattiva, la banca dati sulla legislazione nata in concomitanza con il taglia-leggi di otto anni fa. Un numero non preciso all’unità, ma che dà comunque l’idea della massa di norme con cui dobbiamo confrontarci. E si tratta solo di quelle di valenza nazionale pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Manca, per esempio, la legislazione regionale. Uno stock che ha iniziato a formarsi nel 1861 ed è pian piano cresciuto. Il monitoraggio del Poligrafico anticipa quanto gli utenti di Normattiva potranno trovare a partire dal 2 agosto, quando la banca dati, attraverso la quale per ora si possono consultare gli atti dal 1916 in poi, andrà indietro nel tempo fino all’Unità d’Italia. Da quell’epoca sono arrivati fino a noi regi decreti (sono migliaia quelli ancora in vigore o, almeno, non esplicitamente abrogati), come anche, venendo a tempi più recenti, decreti del duce del fascismo. A firma di Benito Mussolini ci sono 21 atti che risultano ancora efficaci o che - occorre ribadirlo - non sono stati esplicitamente cancellati. C’è, per esempio, la disciplina della produzione dei rigenerati del cuoio, entrata in vigore nel giugno del 1943, o l’accordo economico per la coltivazione e compravendita del pomodoro, del settembre 1940, o ancora l’accordo economico per la produzione, il collocamento e la vendita del baco da seta, anche questo del 1943. Se si scende nel dettaglio degli atti vigenti, a far la parte del leone sono i decreti del Presidente della Repubblica e le leggi. Secondo un’elaborazione effettuata da Normattiva e contenuta in uno studio che l’ex consigliere parlamentare Valerio Di Porto pubblicherà nella collana “Studi pisani sul Parlamento”, i Dpr vigenti sono oltre 46mila e le leggi più di 13mila. Seguono i regi decreti (7.736), i decreti legislativi (2.042) e i decreti (quasi 2mila). In tutto si arriva a oltre 76mila atti, ma contati a partire dal 1932 fino a ottobre 2016. Manca, dunque, il periodo dal 1861 al 1932 e quello da ottobre 2016 a oggi: considerandoli, si arriva a 111mila provvedimenti vigenti. Di quest’ultimo dato, però, non c’è, al momento, un dettaglio. Non siamo, tuttavia, il solo Paese con questa super- produzione: negli ultimi venti anni la Germania ha sfornato più leggi di noi: 2.650 contro 2.171. La legislazione tedesca fa, però, ampio ricorso ai codici, che permettono di incasellare in modo ordinato ogni nuovo intervento normativo. Da noi l’uso dei codici avrebbe dovuto accompagnare l’operazione taglia-leggi, ma così non è stato, se non per casi isolati. Dallo studio di Di Porto si rileva che gli atti di rango primario (leggi, decreti legge, decreti legislativi, ecc.) sono circa 19mila, un dato in linea con quello a cui era arrivato nel 2007 il pool taglia- leggi coordinato da Alessandro Pajno, ricognizione che poi portò alla “ghigliottina” del 2010. Ora il ministro Fraccaro torna sul tema. Certo, se il nuovo colpo di forbici intende partire da spesometro, redditometro e studi di settore, l’impatto sarà praticamente nullo: quelle regole sono già destinate a uscire di scena. RIPRODUZIONE RISERVATA L’eccesso di regolamentazione L’Italia nella rete di 111.000 leggi Con uno dei suoi primi atti il Governo vuole tagliare 400 disposizioni. Tra cavilli risalgono all’Unità e decreti del duce, la mappa dei provvedimenti in vigore La fabbrica delle regole Gli atti tuttora in vigore emanati dal 1861 a giugno 2018 Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore del Lunedì su dati Istituto poligrafico dello Stato - Banca dati Normativa Decreto legislativo capo provvisorio dello Stato 527 Decreto presidenziale 1 Decreto legge luogotenenziale 7 Decreto del capo del Governo 8 Deliberazione 16 Decreto del Duce 21 Ordinanza 24 Legge costituzionale 42 Decreto legislativo presidenziale 57 Decreto ministeriale 76 Regio decreto legislativo 108 Decreto legislativo luogotenenziale 379 Legge 13.598 Regio decreto 7.736 Decreto del presidente della Repubblica 46.618 Decreto legislativo 2.042 Decreto 1.975 Decreto legge 1.401 Regio decreto legge 938 Decreto del capo provvisorio dello Stato 394 Decreto luogotenenziale 522 Atti legislativi dal 1932 all’ottobre 2016 76.707 Atti antecedenti il 1932 e successivi a ottobre 2016 34.293 = 10 atti = Leggi costituzionali = Deliberazioni e ordinanze = Atti del fascismo = Fonti secondarie = Atti di rango primario = Provvedimenti regi = Primi atti della Repubblica Decreto del presidente del consiglio dei ministri 217 2007 I primi conti I perimetri dello stock legislativo 2010 2016 INTERVISTA Riccardo Fraccaro Ministro «Norme light, un risparmio di 7.500 euro per le imprese» Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, ha annunciato di voler eliminare 400 leggi inutili. Si profila un nuovo taglia-leggi. Quante sono quelle oggi in vi- gore? Abbiamo calcolato che dalla na- scita dello Stato unitario a oggi siano stati emanati 187mila atti con forza di legge. Una selva normativa che ciascuno vive sulla propria pelle. Vogliamo semplificare il rapporto tra lo Stato e i cittadini. Quali problemi causa l’iper- trofia normativa? Innumerevoli. Basti pensare al tempo che queste leggi hanno sottratto all’attività parlamen- tare. L’eccesso di produzione normativa naturalmente causa, poi, enormi difficoltà sul piano pratico alle aziende come ai cit- tadini, costretti a far fronte a una stratificazione di disposizioni che intasano le normali attività. Il sistema-Paese è soffocato da una proliferazione incontrollata che impedisce alle nostre ener- gie migliori di sprigionarsi. Perchè i taglia-leggi del pas- sato non sono riusciti a incidere sul problema? Perché non è stato affrontato al- la radice: disboscare la giungla normativa non basta. È anzitut- to indispensabile che il Parla- mento legiferi meno e meglio: questo è un nostro impegno prioritario. Prevediamo inoltre di organizzare ogni settore del- l’ordinamento in codici, razio- nalizzando tutte le leggi per ma- teria. In questo modo i cittadini non dovranno consultare dieci leggi diverse per risolvere un problema, ma basterà consulta- re il codice di riferimento. Come colpirà il nuovo taglia- leggi? Da una prima ricognizione ab- biamo individuato 400 leggi inutili. Vogliamo partire anzi- tutto semplificando la burocra- zia fiscale, affinché tutti paghi- no il giusto e il sistema tributa- rio sia più equo. Gli studi di set- tore, lo spesometro e il redditometro sono sicuramente le norme che più opprimono cit- tadini e imprenditori. Il ministro dello Sviluppo e del Lavoro, Lui- gi Di Maio, ha annunciato un de- creto per cancellare subito que- ste leggi. Come intendete procedere? Passeremo in rassegna le norme inutili. Non escludiamo di isti- tuire un Comitato di controllo e una Commissione di studio per verificare l’impatto delle leggi in vigore. Una volta realizzata l’abolizione, ogni nuova norma dovrà modificare un codice vi- gente. In questo modo si potran- no risparmiare, secondo alcune stime, ben 7.500 euro all’anno per ogni impresa. La semplifica- zione servirà anche da impulso per una migliore qualità della le- gislazione e, di conseguenza, per la vita di cittadini e imprese. RIPRODUZIONE RISERVATA ‘‘ ‘‘ IPERTROFIA. L’enorme produzione normativa causa problemi sul piano pratico a cittadini e imprese Riccardo Fraccaro Il Parlamento deve legiferare meno e meglio e si deve ricorrere ai codici

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Il pool guidato da Alessandro Pajno arriva, coinvolgendo i ministeri e incrociando le banche dati, a quantificare la produzione normativa

IL TEMA

IN TRE TAPPE

La sforbiciata

Ghigliottinaper 400miladisposizioni

Dopo rinvii e aggiustamenti, il taglio arriva a dicembre con il ministro Calderoli e fa piazza pulita di oltre 400mila atti: 200mila normativi e 205mila non normativi

L’ultimo atto

I decretiattuativiinutili

Si mette ordine nei decreti attuativi delle riforme Monti, Letta e Renzi e vengono eliminati 46 provvedimenti senza più senso perché nel frattempo superati dall’evoluzione legislativa

Pagina a cura di

Antonello Cherchi

Ritorna il taglia-leggi, al quale siaccompagna la ridda dei numeri suquante siano le norme che regolano lanostra vita. «Sono 187mila quelleemanate dalla nascita dello Statounitario a oggi», dicono dal ministero dei

Rapporti con il Parlamento, il cui responsabile, Riccardo Fraccaro, ha annunciato di voler eliminare 400 provvedimenti inutili. Ma quante di quelle leggi sono vigenti? Perché il fatto che siano state emanate non significa automaticamente che siano ancora in vita, soprattutto dopo l’operazione pulizia avviata nel 2005 e conclusa nel 2010.

«Gli atti normativi in vigore sono circa 111mila»,viene in soccorso il Poligrafico dello Stato, che gestisce Normattiva, la banca dati sulla legislazione nata in concomitanza con il taglia-leggi di otto anni fa. Un numero non preciso all’unità, ma che dà comunque l’idea della massa di norme con cui dobbiamo confrontarci. E si tratta solo di quelle di valenza nazionale pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Manca, per esempio, la legislazione regionale. Uno stock che ha iniziato a formarsi nel 1861 ed è pian piano cresciuto. Il monitoraggio del Poligrafico anticipa quanto gli utenti di Normattiva potranno trovare a partire dal 2 agosto, quando la banca dati, attraverso la quale per ora si possono consultare gli atti dal 1916 in poi, andrà indietro nel tempo fino all’Unità d’Italia.

Da quell’epoca sono arrivati fino a noi regi decreti(sono migliaia quelli ancora in vigore o, almeno, non esplicitamente abrogati), come anche, venendo a tempi più recenti, decreti del duce del fascismo. A firma di Benito Mussolini ci sono 21 atti che risultano ancora efficaci o che - occorre ribadirlo - non sono stati esplicitamente cancellati. C’è, per esempio, la disciplina della produzione dei rigenerati del cuoio, entrata in vigore nel giugno del 1943, o l’accordo economico per la coltivazione e compravendita del pomodoro, del settembre 1940, o ancora l’accordo economico per la produzione, il collocamento e la vendita del baco da seta, anche questo del 1943.

Se si scende nel dettaglio degli atti vigenti, a far laparte del leone sono i decreti del Presidente della Repubblica e le leggi. Secondo un’elaborazione effettuata da Normattiva e contenuta in uno studio che l’ex consigliere parlamentare Valerio Di Porto pubblicherà nella collana “Studi pisani sul Parlamento”, i Dpr vigenti sono oltre 46mila e le leggi più di 13mila. Seguono i regi decreti (7.736), i decreti legislativi (2.042) e i decreti (quasi 2mila). In tutto si arriva a oltre 76mila atti, ma contati a partire dal 1932 fino a ottobre 2016. Manca, dunque, il periodo dal 1861 al 1932 e quello da ottobre 2016 a oggi: considerandoli, si arriva a 111mila provvedimenti vigenti. Di quest’ultimo dato, però, non c’è, al momento, un dettaglio.

Non siamo, tuttavia, il solo Paese con questa super- produzione: negli ultimi venti anni la Germania ha sfornato più leggi di noi: 2.650 contro 2.171. La legislazione tedesca fa, però, ampio ricorso ai codici, che permettono di incasellare in modo ordinato ogni nuovo intervento normativo. Da noi l’uso dei codici avrebbe dovuto accompagnare l’operazione taglia-leggi, ma così non è stato, se non per casi isolati.

Dallo studio di Di Porto si rileva che gli atti di rango primario (leggi, decreti legge, decreti legislativi, ecc.) sono circa 19mila, un dato in linea con quello a cui era arrivato nel 2007 il pool taglia-leggi coordinato da Alessandro Pajno, ricognizione che poi portò alla “ghigliottina” del 2010.

Ora il ministro Fraccaro torna sul tema. Certo, seil nuovo colpo di forbici intende partire da spesometro, redditometro e studi di settore, l’impatto sarà praticamente nullo: quelle regole sono già destinate a uscire di scena.

RIPRODUZIONE RISERVATA

L’eccesso

di regolamentazione

L’Italianella retedi 111.000leggi

Con uno dei suoi primi atti il Governo vuole tagliare 400 disposizioni. Tra cavilli

risalgono all’Unità e decreti del duce, la mappa dei provvedimenti in vigore

La fabbrica delle regoleGli atti tuttora in vigore emanati dal 1861 a giugno 2018

Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore del Lunedì su dati Istituto poligra"co dello Stato - Banca dati Normativa

Decreto del presidente della Repubblica

46.618

Legge

13.598

Decreto legge

1.401

Regio decretolegge

938

Decretolegislativo

2.042

Regio decreto

7.736

Decreto

1.975

Decreto legislativocapo provvisoriodello Stato

527

Decreto presidenziale

1

Decreto leggeluogotenenziale

7

Decreto del capodel Governo

8

Deliberazione

16

Decreto del Duce

21

Ordinanza

24

Legge costituzionale

42

Decretolegislativo presidenziale

57

Decretoministeriale

76

Regio decreto legislativo

108

Decreto legislativoluogotenenziale

379

Decreto del capoprovvisorio dello Stato

394

Decreto luogotenenziale

522

Atti legislativi dal 1932 all’ottobre 2016

76.707Atti antecedenti il 1932 e

successivi a ottobre 2016

34.293

= 10 atti

= Leggi costituzionali

= Deliberazioni e ordinanze

= Atti del fascismo

= Fonti secondarie

= Atti di rango primario

= Provvedimenti regi

= Primi atti della Repubblica

Decreto del presidentedel consiglio dei ministri

217

2007I primi conti

I perimetridello stocklegislativo

2010

2016

INTERVISTA

Riccardo Fraccaro

Ministro

«Norme light,un risparmiodi 7.500 europer le imprese»

Il ministro dei Rapporti con ilParlamento, Riccardo Fraccaro,ha annunciato di voler eliminare400 leggi inutili. Si profila unnuovo taglia-leggi.Quante sono quelle oggi in vi-

gore?Abbiamo calcolato che dalla na-scita dello Stato unitario a oggisiano stati emanati 187mila atticon forza di legge. Una selvanormativa che ciascuno vivesulla propria pelle. Vogliamosemplificare il rapporto tra loStato e i cittadini.Quali problemi causa l’iper-

trofia normativa?Innumerevoli. Basti pensare altempo che queste leggi hannosottratto all’attività parlamen-tare. L’eccesso di produzionenormativa naturalmente causa,poi, enormi difficoltà sul pianopratico alle aziende come ai cit-tadini, costretti a far fronte a unastratificazione di disposizioniche intasano le normali attività.Il sistema-Paese è soffocato dauna proliferazione incontrollatache impedisce alle nostre ener-gie migliori di sprigionarsi.Perchè i taglia-leggi del pas-

sato non sono riusciti a incideresul problema?Perché non è stato affrontato al-la radice: disboscare la giunglanormativa non basta. È anzitut-to indispensabile che il Parla-mento legiferi meno e meglio:questo è un nostro impegnoprioritario. Prevediamo inoltredi organizzare ogni settore del-l’ordinamento in codici, razio-nalizzando tutte le leggi per ma-teria. In questo modo i cittadininon dovranno consultare diecileggi diverse per risolvere unproblema, ma basterà consulta-re il codice di riferimento.Come colpirà il nuovo taglia-

leggi?Da una prima ricognizione ab-biamo individuato 400 leggiinutili. Vogliamo partire anzi-tutto semplificando la burocra-zia fiscale, affinché tutti paghi-no il giusto e il sistema tributa-rio sia più equo. Gli studi di set-tore, lo spesometro e ilredditometro sono sicuramentele norme che più opprimono cit-tadini e imprenditori. Il ministrodello Sviluppo e del Lavoro, Lui-gi Di Maio, ha annunciato un de-creto per cancellare subito que-ste leggi. Come intendete procedere?

Passeremo in rassegna le normeinutili. Non escludiamo di isti-tuire un Comitato di controllo euna Commissione di studio perverificare l’impatto delle leggi invigore. Una volta realizzatal’abolizione, ogni nuova normadovrà modificare un codice vi-gente. In questo modo si potran-no risparmiare, secondo alcunestime, ben 7.500 euro all’annoper ogni impresa. La semplifica-zione servirà anche da impulsoper una migliore qualità della le-gislazione e, di conseguenza,per la vita di cittadini e imprese.

RIPRODUZIONE RISERVATA

‘‘

‘‘IPERTROFIA.

L’enorme produzione normativa causa problemi sul piano pratico a cittadini e imprese Riccardo

Fraccaro

Il Parlamento deve legiferare meno e meglio e si deve ricorrere ai codici

Il pool guidato da Alessandro Pajno arriva, coinvolgendo i ministeri e incrociando le banche dati, a quantificare la produzione normativa

IL TEMA

IN TRE TAPPE

RESPONSABILE

Gentili

VICEDIRETTORI:

Bernabò e multimediale)

BoOrioli

Plateroti

CENTRALE

Iotti

ROMANA

Santilli

CENTRALE

Carducci (vice Roma)

Ceppetelli, Pillo,

Morino

REDAZIONE

Losi

LUNEDÌ

MarianiDeponti (vice caporedattore)

CENTRALE

Attus director)

Narracci director)

SETTORE

Alfieri (Online)

Benecchi & Imprese)

Biase (nòva.tech)

Cesari & Tributi)

Ferrando (Finanza & Mercati)

Geroni (Mondo)

Posta (Rapporti)

Martino (Plus24)

Padula (.moda)

Salis (Commenti)

Sessa (Domenica)

Uggeri (.casa)

EDITOR

Finizio, Conte (coordinatore)

Milano

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La sforbiciata

Ghigliottinaper 400miladisposizioni

Dopo rinvii e aggiustamenti, il taglio arriva a dicembre con il ministro Calderoli e fa piazza pulita di oltre 400mila atti: 200mila normativi e 205mila non normativi

L’ultimo atto

I decretiattuativiinutili

Si mette ordine nei decreti attuativi delle riforme Monti, Letta e Renzi e vengono eliminati 46 provvedimenti senza più senso perché nel frattempo superati dall’evoluzione legislativa

Pagina a cura di

Antonello Cherchi

Ritorna il taglia-leggi, al quale siaccompagna la ridda dei numeri suquante siano le norme che regolano lanostra vita. «Sono 187mila quelleemanate dalla nascita dello Statounitario a oggi», dicono dal ministero dei

Rapporti con il Parlamento, il cui responsabile, Riccardo Fraccaro, ha annunciato di voler eliminare 400 provvedimenti inutili. Ma quante di quelle leggi sono vigenti? Perché il fatto che siano state emanate non significa automaticamente che siano ancora in vita, soprattutto dopo l’operazione pulizia avviata nel 2005 e conclusa nel 2010.

«Gli atti normativi in vigore sono circa 111mila»,viene in soccorso il Poligrafico dello Stato, che gestisce Normattiva, la banca dati sulla legislazione nata in concomitanza con il taglia-leggi di otto anni fa. Un numero non preciso all’unità, ma che dà comunque l’idea della massa di norme con cui dobbiamo confrontarci. E si tratta solo di quelle di valenza nazionale pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Manca, per esempio, la legislazione regionale. Uno stock che ha iniziato a formarsi nel 1861 ed è pian piano cresciuto. Il monitoraggio del Poligrafico anticipa quanto gli utenti di Normattiva potranno trovare a partire dal 2 agosto, quando la banca dati, attraverso la quale per ora si possono consultare gli atti dal 1916 in poi, andrà indietro nel tempo fino all’Unità d’Italia.

Da quell’epoca sono arrivati fino a noi regi decreti(sono migliaia quelli ancora in vigore o, almeno, non esplicitamente abrogati), come anche, venendo a tempi più recenti, decreti del duce del fascismo. A firma di Benito Mussolini ci sono 21 atti che risultano ancora efficaci o che - occorre ribadirlo - non sono stati esplicitamente cancellati. C’è, per esempio, la disciplina della produzione dei rigenerati del cuoio, entrata in vigore nel giugno del 1943, o l’accordo economico per la coltivazione e compravendita del pomodoro, del settembre 1940, o ancora l’accordo economico per la produzione, il collocamento e la vendita del baco da seta, anche questo del 1943.

Se si scende nel dettaglio degli atti vigenti, a far laparte del leone sono i decreti del Presidente della Repubblica e le leggi. Secondo un’elaborazione effettuata da Normattiva e contenuta in uno studio che l’ex consigliere parlamentare Valerio Di Porto pubblicherà nella collana “Studi pisani sul Parlamento”, i Dpr vigenti sono oltre 46mila e le leggi più di 13mila. Seguono i regi decreti (7.736), i decreti legislativi (2.042) e i decreti (quasi 2mila). In tutto si arriva a oltre 76mila atti, ma contati a partire dal 1932 fino a ottobre 2016. Manca, dunque, il periodo dal 1861 al 1932 e quello da ottobre 2016 a oggi: considerandoli, si arriva a 111mila provvedimenti vigenti. Di quest’ultimo dato, però, non c’è, al momento, un dettaglio.

Non siamo, tuttavia, il solo Paese con questa super- produzione: negli ultimi venti anni la Germania ha sfornato più leggi di noi: 2.650 contro 2.171. La legislazione tedesca fa, però, ampio ricorso ai codici, che permettono di incasellare in modo ordinato ogni nuovo intervento normativo. Da noi l’uso dei codici avrebbe dovuto accompagnare l’operazione taglia-leggi, ma così non è stato, se non per casi isolati.

Dallo studio di Di Porto si rileva che gli atti di rango primario (leggi, decreti legge, decreti legislativi, ecc.) sono circa 19mila, un dato in linea con quello a cui era arrivato nel 2007 il pool taglia-leggi coordinato da Alessandro Pajno, ricognizione che poi portò alla “ghigliottina” del 2010.

Ora il ministro Fraccaro torna sul tema. Certo, seil nuovo colpo di forbici intende partire da spesometro, redditometro e studi di settore, l’impatto sarà praticamente nullo: quelle regole sono già destinate a uscire di scena.

RIPRODUZIONE RISERVATA

L’eccesso

di regolamentazione

L’Italianella retedi 111.000leggi

Con uno dei suoi primi atti il Governo vuole tagliare 400 disposizioni. Tra cavilli

risalgono all’Unità e decreti del duce, la mappa dei provvedimenti in vigore

La fabbrica delle regoleGli atti tuttora in vigore emanati dal 1861 a giugno 2018

Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore del Lunedì su dati Istituto poligra"co dello Stato - Banca dati Normativa

Decreto legislativocapo provvisoriodello Stato

527

Decreto presidenziale

1

Decreto leggeluogotenenziale

7

Decreto del capodel Governo

8

Deliberazione

16

Decreto del Duce

21

Ordinanza

24

Legge costituzionale

42

Decretolegislativo presidenziale

57

Decretoministeriale

76

Regio decreto legislativo

108

Decreto legislativoluogotenenziale

379

Legge

13.598

Regio decreto

7.736

Decreto del presidente della Repubblica

46.618

Decretolegislativo

2.042

Decreto

1.975

Decreto legge

1.401

Regio decretolegge

938

Decreto del capoprovvisorio dello Stato

394

Decreto luogotenenziale

522

Atti legislativi dal 1932 all’ottobre 2016

76.707Atti antecedenti il 1932 e

successivi a ottobre 2016

34.293

= 10 atti

= Leggi costituzionali

= Deliberazioni e ordinanze

= Atti del fascismo

= Fonti secondarie

= Atti di rango primario

= Provvedimenti regi

= Primi atti della Repubblica

Decreto del presidentedel consiglio dei ministri

217

2007I primi conti

I perimetridello stocklegislativo

2010

2016

INTERVISTA

Riccardo Fraccaro

Ministro

«Norme light,un risparmiodi 7.500 europer le imprese»

Il ministro dei Rapporti con ilParlamento, Riccardo Fraccaro,ha annunciato di voler eliminare400 leggi inutili. Si profila unnuovo taglia-leggi.Quante sono quelle oggi in vi-

gore?Abbiamo calcolato che dalla na-scita dello Stato unitario a oggisiano stati emanati 187mila atticon forza di legge. Una selvanormativa che ciascuno vivesulla propria pelle. Vogliamosemplificare il rapporto tra loStato e i cittadini.Quali problemi causa l’iper-

trofia normativa?Innumerevoli. Basti pensare altempo che queste leggi hannosottratto all’attività parlamen-tare. L’eccesso di produzionenormativa naturalmente causa,poi, enormi difficoltà sul pianopratico alle aziende come ai cit-tadini, costretti a far fronte a unastratificazione di disposizioniche intasano le normali attività.Il sistema-Paese è soffocato dauna proliferazione incontrollatache impedisce alle nostre ener-gie migliori di sprigionarsi.Perchè i taglia-leggi del pas-

sato non sono riusciti a incideresul problema?Perché non è stato affrontato al-la radice: disboscare la giunglanormativa non basta. È anzitut-to indispensabile che il Parla-mento legiferi meno e meglio:questo è un nostro impegnoprioritario. Prevediamo inoltredi organizzare ogni settore del-l’ordinamento in codici, razio-nalizzando tutte le leggi per ma-teria. In questo modo i cittadininon dovranno consultare diecileggi diverse per risolvere unproblema, ma basterà consulta-re il codice di riferimento.Come colpirà il nuovo taglia-

leggi?Da una prima ricognizione ab-biamo individuato 400 leggiinutili. Vogliamo partire anzi-tutto semplificando la burocra-zia fiscale, affinché tutti paghi-no il giusto e il sistema tributa-rio sia più equo. Gli studi di set-tore, lo spesometro e ilredditometro sono sicuramentele norme che più opprimono cit-tadini e imprenditori. Il ministrodello Sviluppo e del Lavoro, Lui-gi Di Maio, ha annunciato un de-creto per cancellare subito que-ste leggi. Come intendete procedere?

Passeremo in rassegna le normeinutili. Non escludiamo di isti-tuire un Comitato di controllo euna Commissione di studio perverificare l’impatto delle leggi invigore. Una volta realizzatal’abolizione, ogni nuova normadovrà modificare un codice vi-gente. In questo modo si potran-no risparmiare, secondo alcunestime, ben 7.500 euro all’annoper ogni impresa. La semplifica-zione servirà anche da impulsoper una migliore qualità della le-gislazione e, di conseguenza,per la vita di cittadini e imprese.

RIPRODUZIONE RISERVATA

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‘‘IPERTROFIA.

L’enorme produzione normativa causa problemi sul piano pratico a cittadini e imprese Riccardo

Fraccaro

Il Parlamento deve legiferare meno e meglio e si deve ricorrere ai codici