IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015 · Ho vaghe idee...vorrei innanzitutto riposare, forse, in...

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Redazione: Agaj Alex, Anselmi Davide, Buonerba Giulia, De Filippo Beatrice, Gaia Luca, Lanfranchi Martina, Scarpellini Luca, Ullah Mohammad Ashir Cocciardi Michela, Mazzeo Annamaria IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015 con la collaborazione di: EDITORIALE Cari lettori, anche quest'anno sono state organizzati dalla scuola tre incontri sul tema "Intercultura". Gli incontri sono avvenuti in tre giornate diverse, afforntando tematiche differenti che hanno coinvolto tutte le classi. Nel primo incontro, che ha interessato le classi seconde, è intervenuto il Prof. Don Paolo Renner (sacerdote della Diocesi di Bolzano-Bressanone, Professore e Preside della Facoltà Teologica e giornalista) sul tema “Religioni ed intercultura”. Il secondo incontro è stato dedicato alle classi prime con l'intervento dell'associazione Yaku, termine che nella lingua degli indiani Quechua vuol dire acqua. Il terzo ed ultimo incontro è stato dedicato alla classe terze sul tema dello sfruttamento minorile. (continua a p.3) SOMMARIO LO SPECCHIO DELLA SCUOLA Letture estive..........................................................p.2 Intercultura alle Foscolo.........................................p.3 La storia della scuola..............................................p.4 Intervista alla Prof.ssa Flammia.............................p.5 Aufenthalt in Toblach..............................................p.6 Antike Schrifte........................................................p.7 Visita alla centrale di idroelettrica di Cardano.......p.7 NON SOLO SCUOLA Confronto sul giornalismo......................................p.8 Flashbookmob.........................................................p.8 SCIENZE IN PILLOLE Eclissi di Sole........................................................p.10 Laboratorio di Scienze alle Manzoni....................p.10 SU IL SIPARIO Teatraki (2A)........................................................p.11 LA PALESTRA IN FORMA DAI CHE ANDEMO La giornata sportiva 2015....................................p.12 Campionesse regionali!........................................p.12 NUVOLE D'INCHIOSTRO Farfalle nella pancia.............................................p.13 Voci, suoni, immagini della mia famiglia.............p.14 La guerra con gli occhi di un soldato...................p.15 LET'S PLAY ............................................................p.16 INTERCULTURA ALLE FOSCOLO

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Redazione: Agaj Alex, Anselmi Davide, Buonerba Giulia, De Filippo Beatrice, Gaia Luca, Lanfranchi Martina,

Scarpellini Luca, Ullah Mohammad Ashir

Cocciardi Michela, Mazzeo Annamaria

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015

con la collaborazione di:

EDITORIALE

Cari lettori,

anche quest'anno sono state organizzati dalla scuola

tre incontri sul tema "Intercultura".

Gli incontri sono avvenuti in tre giornate diverse,

afforntando tematiche differenti che hanno coinvolto

tutte le classi.

Nel primo incontro, che ha interessato le classi

seconde, è intervenuto il Prof. Don Paolo Renner

(sacerdote della Diocesi di Bolzano­Bressanone,

Professore e Preside della Facoltà Teologica e

giornalista) sul tema “Religioni ed intercultura”.

Il secondo incontro è stato dedicato alle classi prime

con l'intervento dell'associazione Yaku, termine che

nella lingua degli indiani Quechua vuol dire acqua.

Il terzo ed ultimo incontro è stato dedicato alla

classe terze sul tema dello sfruttamento minorile.

(continua a p.3)

SOMMARIO

LO SPECCHIO DELLA SCUOLA

Letture estive..........................................................p.2

Intercultura alle Foscolo.........................................p.3

La storia della scuola..............................................p.4

Intervista alla Prof.ssa Flammia.............................p.5

Aufenthalt in Toblach..............................................p.6

Antike Schrifte........................................................p.7

Visita alla centrale di idroelettrica di Cardano.......p.7

NON SOLO SCUOLA

Confronto sul giornalismo......................................p.8

Flashbookmob.........................................................p.8

SCIENZE IN PILLOLE

Eclissi di Sole........................................................p.10

Laboratorio di Scienze alle Manzoni....................p.10

SU IL SIPARIO

Teatraki (2A)........................................................p.11

LA PALESTRA IN FORMA DAI CHE ANDEMO

La giornata sportiva 2015....................................p.12

Campionesse regionali!........................................p.12

NUVOLE D'INCHIOSTRO

Farfalle nella pancia.............................................p.13

Voci, suoni, immagini della mia famiglia.............p.14

La guerra con gli occhi di un soldato...................p.15

LET'S PLAY............................................................p.16

INTERCULTURA ALLE FOSCOLO

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IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015

LETTURE ESTIVE: CONSIGLI DALLA BIBLIOTECA

Finalmente anche quest’anno scolastico sta finendo,

per alcuni ci sono ancora gli esami, ultima fatica

prima delle strameritate vacanze!!!

E’ stato un anno intenso pieno di studio, attività e

letture.

In biblioteca ne abbiamo fatte tante:

Tornei di lettura con tutte le classi fino alle

finalissime

Laboratorio di scrittura antica con tutte le prime: 8

ore per classe e mostra finale (dai geroglifici alla

stampa)

Letture ad alta voce per le prime con Nicola Benussi

Il sognalibro con le prime

Incontro con lo scrittore Matteo Corradini

Scrittura di racconti, lettura ad alta voce e

illustrazione con le classi 1 F e 3 C

Giornata della memoria per le terze

Letture animate in lingua tedesca con varie classi

Bookslaam con le classi 3 E e 3 F

Torneo di lettura interscolastico con la classe 3 E

Visite alle Biblioteca civica di Bolzano e alla

Biblioteca della scuola media “A. Schweitzer” con

varie classi

Giornata mondiale del libro

… e tante tante altre

Tantissimi prestiti: 3.683 quelli contati fino al 30

aprile.

Ricordo ad insegnanti ed alunni/e che è possibile

prendere in prestito libri a giugno per l’estate e

riconsegnarli a settembre…

… E proprio per l’estate ecco alcuni titoli in arrivo:

SUONARE IL ROCK A TEHERAN

E LA CHIAMANO ESTATE

LASCIAMI ANDARE

UN’ULTIMA STAGIONE DA ESORDIENTI

HEMINGWAY E IL RAGAZZO CHE SUONAVA LA TROMBA

SE TU FOSSI QUI

FERRIERA

NON DIRMI CHE HAI PAURA

NIENTE MI BASTA

VIAGGIO DI MATURITÀ

WEGENER. L’UOMO CHE MUOVEVA I CONTINENTI

LA CORSA GIUSTA

IO E MIO FRATELLO

DALLA PARTE SBAGLIATA. LA SPERANZA DOPO IQBAL

IL SEGRETO DI ESPER

ALTRE STORIE A TESTA IN GIÙ

MESSAGGIO DALL’IMPOSSIBILE

IL BAMBINO NELSON MANDELA

GLI AMICI NASCOSTI

LA NOTTE IN CUI LA GUERRA SI FERMÒ ‘O MAÉ. STORIA DI JUDO

E DI CAMORRA

NEMMENO UN GIORNO

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015

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INTERCULTURA ALLE FOSCOLO

Nell'anno scolastico corrente la Commissione

Intercultura ha proposto tre incontri su altrettanti

argomenti per classi parallele.

Nel primo incontro è intervenuto il Prof. Don Paolo

Renner (sacerdote della Diocesi di Bolzano­

Bressanone, Professore e Preside della Facoltà

Teologica e giornalista).

Il Prof. Renner ha tenuto una conferenza sul tema

“Religioni ed intercultura” partendo dal significato

del termine “cultura” già dal periodo preistorico,

intesa come linguaggio e soprattutto come mezzo

per coltivare il rapporto con il Mistero. Inoltre il

professore ha evidenziato la differenza tra l'essere

umano e l'animale, in quanto il primo a differenza

del secondo può pensare, è cosciente della morte e

sa prepararsi ad essa.

Il professore ha proposto molti esempi tratti dalla

sua vita personale, dai suoi numerosi viaggi in tutto

il mondo, in cui ha potuto incontrare persone di

culture e religioni diverse, sottolineando come solo il

rispetto, il “guardarsi da vicino” possa evitare scontri

ed incomprensioni, anche perché in un mondo

globalizzato non si può pensare ad una

“monocultura”, ma ad una varietà culturale.

Numerose ed interessanti le domande e le curiosità

degli alunni che hanno riguardato il paragone tra le

crociate e l'Isis, la violenza di quest'ultimo

movimento e il problematico legame dello stesso con

l'Islam. Gli alunni hanno anche chiesto fra l'altro in

merito alle diverse denominazioni di Dio, che invece

è unico, nelle diverse religioni e in merito al

rapporto fra mafia e religione.

Il secondo incontro è stato dedicato alle classi prime

con l'intervento dell'associazione Yaku, termine che

nella lingua degli indiani Quechua vuol dire acqua. I

relatori hanno affrontato i temi dell'acqua come bene

comune, della depurazione della stessa per mezzo

della piante (fitodepurazione) e della loro motivata

avversione alla privatizzazione di un bene di tale

importanza.

Elisabetta e Gabriele della 3C sul palco parlano di

sfruttamento minorile

www.yaku.eu

La difesa

dell'acqua è

difesa della

natura, della

giustizia, del

diritto alla vita

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IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015

LA STORIA DELLA SCUOLA

Bolzano 26 aprile 2014.

Una data scelta a caso per un incontro particolare:

47 anni dopo, un gruppo di ex ragazzi decide di

rivedersi. Sono tutti ex studenti che hanno

frequentato la scuola media "Ugo Foscolo" negli anni

scolastici 1966/67 ­ 1967/68. Purtroppo all'appello,

oltre a due persone scomparse, mancano altri cinque

ex alunni che, per un motivo o per un altro, non

hanno potuto essere presenti all'incontro. Insieme a

noi c'è anche il prof. Gianpaolo Lovino.

Passeggiare nei corridoi completamente diversi dal

tempo che fu ci dà emozione ed i ricordi affiorano

lentamente. L'aula è sempre la stessa, profuma di

gesso sbriciolato alla lavagna. La modernità ci ha

tolto i tavoli in formica ed altri accessori di

insegnamento, allora sconosciuti, riempiono le aule.

Brevi visite, accompagnati dal nuovo custode, che ci

aiuta a immortalare quei momenti. Infine un tuffo

nella palestra, rigorosamente divisa tra maschi e

femmine, come si diceva allora.

Troviamo le pertiche ed il quadro svedese, allora

sistematicamente oggetti di esercizi e scalate, e ne

proviamo l'emozione ma i chili di troppo ci fanno

desistere un poco.

La breve visita è finita: gioiamo per il tempo passato

insieme a ricordare e ad annusare vecchi e nuovi

odori. Un ristorante alle porte di Bolzano ci aspetta

per rimembrare ancora e ritrovare, senza alcuno

sforzo, quello che era il nostro essere una classe

unita, con tutti i problemi di questo mondo:

antipatie, simpatie, amicizie ed inimicizie, rinsaldate

in positivo 47 anni dopo...

Paolo Carli

Il terzo ed ultimo incontro è stato dedicato alla

classe terze sul tema dello sfruttamento minorile. In

tale occasione è intervenuto il giornalista Paolo

Degiampietro, il quale ha presentato fotografie da lui

scattate in Sierra Leone e in Colombia,

commentando le pesantissime condizioni nelle quali

i minori sono costretti a lavorare. Numerosi sono

stati gli interventi degli alunni.

INTERVISTA ALLA PROF.SSA FLAMMIA

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015

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Gentile Prof.ssa Flammia,

l'anno in corso è stato per Lei l'ultimo anno come

insegnante.

PERCHÉ HA DECISO DI INSEGNARE?

I miei genitori erano insegnanti e fin da piccola, a

casa, sentivo parlare di scuola, di alunni, di registri.

Tutto ciò fece nascere in me una forte curiosità per

questo mondo. Inoltre, la mia prima esperienza

scolastica risultò molto positiva, da indurmi a

continuare.

QUALE MATERIA PREFERISCE INSEGNARE:

ITALIANO, STORIA O GEOGRAFIA?

Amo molto sia l’italiano che la storia, anche perché

gli insegnanti di lettere da alcuni anni, purtroppo,

non insegnano più geografia.

COSA LE APPASSIONA DI PIÙ NELL’INSEGNAMENTO?

Far nascere negli alunni il desiderio di imparare e

sperimentare tecniche di studio diverse, far

conoscere ed apprezzare loro la bellezza di un testo o

di una poesia, comprendere insieme i momenti

particolari della nostra storia, ma anche essere

disponibile ad offrire un consiglio, un aiuto e una

parola di conforto nel momento del bisogno di

ciascun ragazzo, sono da sempre stati gli obiettivi del

mio lavoro.

SE NON AVESSE FATTO L’INSEGNANTE, QUALE

LAVORO LE SAREBBE PIACIUTO?

Non credo avrei fatto altro, pensandoci bene, però,

mi sarebbe piaciuto fare la cuoca o la pasticciera.

QUAL È LA DATA STORICA PER LEI PIÙ

SIGNIFICATIVA?

1946: l’anno di nascita della Repubblica Italiana e,

soprattutto, l’anno in cui in Italia venne, finalmente,

riconosciuto il diritto di voto alle donne.

QUANTI ANNI HA INSEGNATO E IN QUALI SCUOLE?

Precisamente, 44 anni 11 mesi e 27 giorni. Ho

iniziato alla Scuola Media Leonardo Da Vinci, una

piccola parentesi di 1 anno nella Scuola Media di

Laives e infine, da circa 25 anni, alla Foscolo.

COSA PENSA CHE LE MANCHERÀ QUANDO SARÀ IN

PENSIONE E CHE COSA INVECE NON LE MANCHERÀ,

PER ESEMPIO, LE MANCHERANNO I SUOI ALUNNI?

Mi mancheranno sicuramente gli alunni, quelli che

ho visto crescere e maturare in 3 anni, ma anche

quelli con i quali ho avuto dei contrasti perché non

avevano voglia di studiare e che oggi, però, sono i

più affettuosi, mi incontrano e mi salutano,

ringraziandomi per quello che, con fatica, sono

riuscita a dare loro. Non mi mancherà, invece,

dovermi alzare molto presto al mattino per essere

puntuale a scuola.

QUALI SONO I SUOI PROGETTI PER IL FUTURO?

Ho vaghe idee...vorrei innanzitutto riposare, forse, in

seguito, mi piacerebbe fare teatro, visto che mi

riescono bene le imitazioni; mi piacerebbe anche

scrivere un libro o dei racconti ma, soprattutto,

vorrei iniziare ad accettare l’uso del computer per

non “rompere” più “le scatole” a mia figlia.

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AUFENTHALT IN TOBLACH

Am Mittwoch Nachmittag haben wir eine

Schneeschuhwanderung gemacht.

Es war ein bisschen anstrengend, aber wir hatten

trotzdem viel Spaß!

Am Donnerstag haben wir die Schneehunde

gesehen. Einige von uns durften sie sogar

streicheln.

Am Abend haben wir den Fackelzug gemacht und

unsere Eltern haben uns zugesehen. Wir waren

alle sehr aufgeregt!

Am letzten Tag war das Skirennen. Jeder von uns

hat sein Bestes gegeben und wir haben alle eine

Medaille bekommen.

Am Nachmittag sind wir aufgebrochen um wieder

nach Hause zu fahren.

Es war eine wunderschöne Woche!

Am 2. März 2015 war der große Tag endlich da!

Aufgeregt und nervös haben wir um 7.45 Uhr auf den

Bus gewartet.

Endlich sind wir dann nach Toblach gestartet. Die

Busfahrt hat 2 Stunden gedauert, aber wir haben uns

sehr gut unterhalten!

Endlich angekommen, haben wir im Grand Hotel

unsere Zimmer bezogen und die Koffer ausgepackt.

Die Jugendherberge war super! Das Personal war sehr

nett und das Essen war wirklich lecker!|

Am ersten Tag sind wir zum Toblacher­ See gegangen.

Dort haben wir viel Spaß gehabt.Die Führung hat uns

vieles über die Tiere im Wald erklärt und darüber,

wie wir uns im Wald verhalten müssen.

Mit den Schneeschuen

Klasse 1D

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ANTIKE SCHRIFTE

VISITA ALLA CENTRALE IDROELETTRICA DI CARDANO

Wir, die Klasse 1F, haben im 2. Semester das Projekt

“Antike Schiften” gemacht.

Es war sehr interessant, denn mir haben viele neue

Sachen gelernt und gemacht.

Wir haben mit einem Federkiel einen Text von

Mittelalter geschrieben.

Es war ein bisschen schwierig.

Dann haben wir aus Papierstreifen einen

Papyrusbogen gemacht und wir haben darauf unsere

Namen geschrieben. Es war sehr lustig!

Wir haben eine Tontafel modelliert und darauf

geschrieben.

Es war sehr schön und neu.

Wir haben wie die Menschen im Mittelalter

geschrieben.

Diego C., Andrea C., Diego G.

Premere un interruttore per accendere la luce o la

televisione è un gesto quotidiano e automatico, ma

solo pochi, in realtà, sanno che quel gesto è possibile

anche grazie ad una straordinaria impresa

ingegneristica come la centrale idroelettrica di

Cardano.

Il 16 aprile 2015 io e la mia classe (la III F) abbiamo

avuto l'occasione di visitare la centrale idroelettrica

di Cardano, la quale è stata per molto tempo la

centrale più grande d'Europa. A questo progetto,

realizzato in soli tre anni, hanno lavorato 5000

uomini che hanno costruito 16 km di galleria, per

incanalare il fiume Isarco in enormi tubi lunghi 330

m. Io avevo già avuto la possibilità di visitare la

centrale, ma è solo attraverso la scuola e insieme ai

propri compagni che si ricordano attività così

interessanti.

Questa centrale è entrata in funzione nel 1929 ed è

attiva ancora oggi. In quel tempo l'Alto Adige era nel

pieno periodo della politica di italianizzazione, e così

migliaia di italiani si trasferirono in questa regione

per lavorare nell'enorme centrale idroelettrica.

Le guide ci hanno anche raccontato che Mussolini si

affacciò da un balcone (costruito appositamente per

l'occasione), all'interno della centrale, per

inaugurarla e per parlare agli operai.

La centrale è composta da turbine che sfruttano

l'energia cinetica dell'acqua per trasformarla in

energia meccanica, facendo girare il generatore che

la trasforma a sua volta in energia elettrica.

Finalmente dopo altre procedure l'energia può

arrivare nelle nostre case.

Secondo me questa attività è stata molto

interessante: mi ha colpito soprattutto il fatto che

l'uomo, pur non avendo i mezzi di cui dispone oggi,

sia riuscito in pochissimo tempo a costruire una

centrale idroelettrica che forniva a tutta l'Italia il

60% di energia necessaria!

Mi ritengo fortunata a vivere in una regione come

l'Alto Adige perché è autosufficiente e pulita, ma

soprattutto perché è una regione “GREEN”.

Giorgia Mason

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CONFRONTO SUL GIORNALISMO

FLASHBOOKMOB

Lunedì 20 aprile la redazione del giornalino "Il Soffio

del testo" si è recata a visitare la sede del Corriere

della Sera a Bolzano. Di seguito riportiamo i nostri

commenti e le nostre riflessioni.

"Mi è piaciuta molto la visita alla sede del “Corriere

della Sera” perché ho scoperto e imparato cose

nuove. L'incontro con il giornalista Felice Espro mi ha

fatto riflettere sul fatto che anche una professione,

come quella del giornalista, richiede sacrifici,

impegno e spesso può significare mettere a rischio la

propria vita.

Martina

Abbiamo incontrato un ottimo giornalista che ci ha

raccontato anche aspetti poco conosciuti di questa

professione. Ad esempio ci ha detto di aver iniziato a

lavorare in Sicilia come giornalista di cronaca nera e

quindi spesso ha dovuto scrivere di crimini. Egli mi è

sembrato molto entusiasta della sua professione,

nonostante le numerose ore di lavoro al giorno e il

poco tempo a disposizione da trascorrere in famiglia.

Davide

E' stato un incontro illuminante. Il signor Felice

Espro ci ha aperto una finestra sul mondo del

giornalismo. Spero che un giorno riuscirò a scrivere

con l'oggettività di un vero giornalista.

Giulia

Il giornalista ci ha spiegato come si scrive una notizia

e ci ha fatto capire che per diventare giornalisti

occorre avere attitudine a capire cos'è una notizia.

Luca

E' stato molto interessante scoprire come lavorano

dei giornalisti professionisti. Ho imparato anche

quali strumenti servono per pubblicare un giornale:

mail, internet, programmi di grafica ed

impaginazione.

Alex

Il giornalista è stato molto bravo a coinvolgerci e mi

ha colpito molto ascoltare la sua esperienza.

Ashir

L'articolo apparso sul Corriere della Sera

martedì 21 aprile 2015

La Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore

è un evento patrocinato dall'UNESCO per

promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la

protezione della proprietà intellettuale attraverso il

copyright.

L'obiettivo della Giornata è quello di incoraggiare a

scoprire il piacere della lettura e a valorizzare il

contributo che gli autori danno al progresso sociale e

culturale dell'umanità.

A partire dal 1996, questa giornata viene celebrata

ogni anno il 23 aprile con numerose manifestazioni

in tutto il mondo.

Anche due classi della nostra scuola (la 1 F e la 3 F)

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015

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hanno partecipato quest'anno alla Giornata mondiale

del libro, aderendo a due iniziative.

La 3 F avuto la possibilità di andare al Centro Trevi

per ascoltare la lettura del libro vincitore del premio

Andersen 2014 “IL PIANETA DI STANDISH”, di Sally

Gardner. Un libro originale, pieno di suspence e

ricco di emozioni. Al termine della lettura a ciascuno

di noi è stata regalata una copia del romanzo.

Poi ci siamo spostati in piazza Walther per il

Flashbookmob: un'iniziativa che prevede il ritrovo in

piazza di molte persone, ciascuno con il suo libro

preferito in mano.

Ad un segnale convenuto tutti abbiamo iniziato a

leggere, creando così un turbine di parole che è

diventato sempre più intenso man mano che i

minuti scorrevano.

Un vista mozzafiato per gli spettatori osservare una

folla di bambini e di ragazzi con un libro in mano.

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ECLISSI DI SOLE

LABORATORIO DI SCIENZE ALLE MANZONI

Venerdì 20 Marzo è stato possibile assistere, dal

cortile della scuola, ad un fenomeno scientifico

affascinante: un'eclissi solare.

Questo fenomeno si verifica in fase di novilunio

quando la Luna si interpone tra la Terra ed il Sole

intercettando i raggi di quest'ultimo e lasciando la

Terra in ombra totale o parziale.

Un caso particolare di eclissi solari sono le eclissi

anulari, che avvengono quando la Luna è molto

distante dalla Terra: in questo caso la parte esterna

del Sole sarà visibile come un anello intorno alla

Luna.

Abbiamo assistito ad un'eclissi solare parziale: se

avete notato, infatti, il Sole non era del tutto

oscurato, la Luna lo copriva solo per il 70% , con una

percentuale variabile in Italia a seconda della

regione geografica da cui si osservava il fenomeno.

Per poter guardare l'eclissi molti di noi hanno usato

degli occhiali da saldatore o dei vetri specifici, per

evitare che i raggi solari danneggiassero gli occhi.

Anche la scuola ha messo a disposizione diverse paia

di occhiali adatti.

Gli alunni della 1F ci hanno consegnato le loro

impressioni riguardanti l'eclissi; ne abbiamo

selezionati alcune per voi:

"A ME È PIACIUTA TANTO ANCHE SE MI ASPETTAVO QUALCOSA DI

PIÙ BELLO." Alessia

"PER ME É STATA UN'ESPERIENZA FANTASTICA, PER LA PRIMA

VOLTA HO VISTO UN'ECLISSI! È STATO BELLISSIMO." Giorgia B.

"È DA MOLTO CHE ASPETTAVO DI VEDERNE UNA: L'ECLISSI È

STATA UN'ESPERIENZA UNICA!"

"È STATO BELLISSIMO, FIGURIAMOCI NEL 2081, ANNO IN CUI

SARÀ COMPLETA. LA PRIMA ECLISSI CHE HO VISTO:

FANTASTICA!!!"

"È STATO FANTASTICO VEDERE L'ECLISSI! NON NE AVEVO MAI

VISTA UNA! SECONDO LA MIA OPINIONE È UN FENOMENO

FANTASTICO, PERCHÉ È DIVERSO DA TUTTI GLI ALTRI!"Giorgia L.

Il laboratorio di Scienze organizzato dal Prof.Tartari e

dai maestri della scuola Manzoni, ormai quasi al

termine, tornerà il prossimo anno scolastico.

Vi lasciamo alcune immagini delle attività svolte

quest'anno.

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TEATRAKI

Quest'anno la classe II A ha partecipato ad un

laboratorio teatrale, che si è tenuto in aula trilingue

due volte a settimana.

Gli alunni, guidati dagli insegnanti e dall'animatrice

teatrale Evi Unterthiner dell'associazione culturale

Theatraki, hanno lavorato sul “Don Chisciotte” di M.

Cervantes, bellissimo e appassionante romanzo del

XVII secolo.

Frutto di questo lavoro, intenso e molto impegnativo

(così lo definiscono i ragazzi), è stato lo spettacolo

trilingue dal titolo “Alles verrükt: Qijote nello

spazio”.

La rappresentazione si è svolta con successo il 6

maggio al teatro comunale di Gries nell'ambito della

Rassegna “Teatro della Scuola/Das Theater der

Schule 2015”. Gli attori hanno interpretato con forza

ed entusiasmo la storia di Don Chisciotte fatta di

follia, avventura, amicizia, paure e sogni.

L'esperienza del laboratorio è stata molto

significativa per l'intera classe. Ecco che cosa

scrivono alcuni dei protagonisti di questa avventura:

“Questa attività mi ha insegnato ad essere più decisa

e mi ha anche aiutata a capire quanto lavoro ci sia

dietro uno spettacolo teatrale.

Il teatro è bello perché quando reciti è come se

vivessi una seconda vita, in cui la realtà si mischia

con la fantasia”.

Juliana Hoxha

“Gigi proietti, attore di teatro ha detto: «Benvenuti a

teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso». Questa

citazione mi è piaciuta molto perché rappresenta la

vera anima del teatro, dove tutto sembra costruito,

mentre è la migliore rappresentazione della realtà in

cui si vive. Secondo me il teatro è bello perché

unisce con la storia. Il legame tra teatro e storia

passata permette di conoscere epoche e personaggi

che appartengono al nostro passato, e questo ci

insegna a capire meglio il nostro presente”.

Samuel Guerra

“È stata un'esperienza molto bella: ho imparato ad

essere un po' più sicura di me”.

Francesca Carlino

“Grazie a questo lavoro abbiamo imparato a parlare

con un tono di voce più alto, scandendo bene le

parole ed abbiamo capito anche quanto è importante

la postura. Penso che il teatro ti aiuta ad esprimerti

meglio”.

Lorenzo Saller

“Il teatro aiuta ad affrontare le proprie timidezze”.

Elias Vonella

“Questo spettacolo è molto bello: più si va avanti e

più mi appassiona; è una di quelle storie che ti

prende, che ascolti attentamente perché vuoi sapere

come va a finire. Consiglierei a tutti un'esperienza

teatrale”.

Ayssa Salaris

“Fare teatro permette di acquisire sicurezza in te

stesso: diventi un'altra persona, anche se resti

sempre lo stesso.”

Giuseppe Lazzara

“Il teatro è bello perché ci fa capire la vita degli

altri”.

Filip Bozic

“Il bello di questo spettacolo è che con la semplicità

siamo riusciti ad esprimere la nostra fantasia”.

Luca Pignato

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015

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LA GIORNATA SPORTIVA

CAMPIONESSE REGIONALI!

Lunedì 13 aprile tutti gli alunni della scuola "Foscolo" hanno partecipato alla giornata sportiva presso il

campo CONI di via S. Geltrude.

Ecco a voi alcune immagini delle gare di atletica.

Proprio cosi, la scuola Foscolo si è aggiudicata il

titolo di campionessa regionale di pallavolo.

Le ragazze della squadra titolare della nostra scuola,

provenienti dalle migliori squadre della città, hanno

difeso con le unghie e con i denti il loro meritato

titolo.

"Non ho mai avuto una squadra cosi forte e unita. É

la prima volta che la Foscolo va ai nazionali." spiega

un orgoglioso prof. Paganella.

Le atlete vincitrici sono:

Giulia Buonerba, Susanna Piva, Nicole Ianeselli, Sara

Rungaldier, Francesca Callegaro, Vanessa Cacciani,

Anna Hartman, Giorgia Mason, Majda Laghmami,

Maissen Said

Le ragazze sono determinate a uscire a testa alta dal

torneo nazionale a Cesenatico che si terrà a fine

maggio.

In bocca al lupo, ragazze!

g.b.

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015

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FARFALLE NELLA PANCIA

Caro Diario,

sicuramente ti ho parlato di S.: brutto, basso,

occhialuto, con l'apparecchio e i capelli spettinati.

L'ho rivisto dopo le vacanze di Pasqua e non ci

crederai mai, ma sembra che sia uscito da una

rivista: ha tolto l'apparecchio e gli occhiali, non ha

più i brufoli (il peeling ha funzionato!), è comunque

basso, ma con i capelli tagliati alla moda e sembra

molto più alto. L'altro giorno sono riuscita a farmi

spazio nella folla di ragazze intorno a S.

(sembravano le fan scatenate di Justin Bieber dopo

un suo concerto). Ho detto al ragazzo che era

veramente cambiato e che era molto carino. La

campanella delle 7:45 è suonata e S. ha voluto salire

su per le scale insieme a me! “Che cosa dolce” ho

pensato!

Nel pomeriggio S. mi ha chiamato e ha detto testuali

parole: “C­ciao. Ha­ai v­v­oglia di ve­venire­e a

prendere un gel­la­to in­insieme a me?” (Quando è

agitato inizia a balbettare! Che dolceee!). Appena ho

riattaccato la cornetta ho pensato: se il ragazzo più

bello della scuola esce con una frana come me, non

devo deluderlo... Quindi ho messo un vestito mai

indossato prima, un po' di fondotinta per correggere

i miei brufoletti, un tocco di rimmel e..DIN­DON! S.

era arrivato!

Abbiamo camminato per un po' e mi sentivo

diversa...Una sensazione mai provata prima... Come

quando per la prima volta ho visto S. dopo il

cambiamento: farfalle nello stomaco, paura di

parlare e... Ma che cosa mi sta succedendo?!? Non è

che mi sono INNAMORATA?

Be', direi che non posso proprio lamentarmi, visto

che esco con “Justin Bieber”!

Ad un certo punto lui mi prende la mano e io inizio

a sudare come se non esistesse un domani.

Finalmente siamo arrivati in gelateria, avevo

assolutamente bisogno di un gelato...freddo...molto

FREDDO! Dopo aver ordinato siamo andati a

sederci su una panchina dove, dopo aver mangiato

un gigantesco gelato al gusto Ciocco Menta,

abbiamo iniziato a parlare della nostra amicizia.

Poi mi ha baciato sulla guancia (meno male! Perché

non sono proprio sicura di saper baciare bene).

Mentre lui parlava, ho capito che mi ero innamorata

e quello era il MIO primo (di tanti... almeno spero)

appuntamento. La nostra conversazione si è chiusa

con un abbraccio, ma non so dire di che tipo di

abbraccio si trattasse: se un abbraccio tra amici,

conoscenti, migliori amici, fidanzati, amanti o altro

ancora L'unica cosa di cui sono certa è che mi aveva

abbracciato! S. voleva a tutti costi rimanere più

tempo con me (glielo si leggeva in faccia), allora ha

trovato la scusa di accompagnarmi a casa e appena

siamo arrivati davanti al mio portone mi ha

abbracciata di nuovo e questo mi sa che era un

abbraccio da quasi­fidanzati, almeno spero!

19 Agosto

Caro Diario,

eh sì! Quell'abbraccio aveva molta importanza non

solo per me, ma anche per lui perché il giorno dopo

mi ha chiesto di fidanzarci... Io, ovviamente, gli ho

risposto di sì. Avresti dovuto vedere le facce delle

sue “fan”: erano ARRABBIATISSIME!

Sono molto FELICE che abbia scelto un ramo secco

come me in mezzo a tantissime margherite come

loro! Da quel giorno siamo diventati come delle

calamite, abbiamo sempre una scusa per vederci!

Siamo come i protagonisti di “Colpa Delle Stelle”

che, nonostante i problemi scolastici, le burrasche

famigliari e gli impegni sportivi, ci amiamo ancora e

questa è una cosa bellissima...Chissà perché avevo

paura di amare...

Un abbraccio A.

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015

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VOCI, SUONI E IMMAGINI DELLA MIA FAMIGLIA

Anche oggi ho litigato con i miei genitori. Non è un

fatto anomalo, succede ormai troppo spesso.

Abbiamo punti di vista sempre differenti e molte

volte non ci capiamo. Sarà perché sono

nell’adolescenza, l’età definita dagli studiosi “di

ribellione”? Io mi sento diversa rispetto a un paio di

anni fa; è vero, sono cambiata, ma arrivare ad avere

divergenze con la mia famiglia non me lo sarei mai

aspettato.

A volte mi riesce addirittura difficile pensare che

persone con idee tanto differenti, possano avere lo

stesso sangue. Mi butto sul letto, arrabbiata. Poi,

però, penso che loro in fondo sono la mia famiglia,

mi hanno generato, mi hanno cresciuta e mi hanno

fatto diventare la persona che ora sono. Apro gli

occhi e lo sguardo mi cade su una vecchia foto

scolorita. Ritrae due ragazzi raggianti, con gli occhi

pieni di amore, fiducia e speranza. Il fotografo ha

catturato l’attimo in cui tra i due scoppia una risata.

I miei occhi inquisitori scrutano la foto in cerca della

ragione che ha scatenato quella ilarità. Solo dopo un

paio di secondi, mi accorgo di una creatura seduta di

fronte ai ragazzi: avrà al massimo un anno, ha i

capelli corti bruni e due grandi occhi marroni, ora

spalancati dallo stupore provocato dal movimento

bizzarro di una macchinina elettronica. Stacco la

fotografia e la giro: 2003. La creatura sono io e quei

ragazzi, i miei genitori. E allora, come in un

flashback, mi sembra di risentire la risata fragorosa

di mio padre, quando facevo qualcosa di buffo e

quella acuta e cristallina di mia madre, quando

facevo delle smorfie divertenti.

Ora che ci penso, non ho più sentito risate come

quelle negli ultimi giorni. Mi alzo dal letto e prendo

l’album delle fotografie. Tutta la vita di una famiglia

è racchiusa in questo oggetto. Lo apro alla prima

pagina: 1° gennaio 2002. Come in un film, guardo la

mia vita scorrere davanti a me. La mia nascita, il mio

primo compleanno, il mio battesimo, il mio primo

giorno in una squadra di pallavolo. Continuando a

sfogliare, noto che i miei genitori sono cambiati

dalla foto della risata: i capelli sono più corti, più

grigi, le rughe circondano gli occhi, la posa indica

che i ragazzi sono maturati eppure lo sguardo è

rimasto quello dei due giovani: pieno di amore,

fiducia e speranza. Scorro ancora le immagini e mi

imbatto in una foto che mi spinge indietro nel

tempo. La mia squadra di pallavolo ha vinto, io sono

il capitano che l’ha portata alla vittoria. Al collo

porto una medaglia dorata e nelle mani stringo una

coppa più grande della mia testa. Sono felice.

Guardo la folla intorno. Tutti gli sguardi sono puntati

su di me, ma a me interessa solo uno sguardo in

particolare. Mio padre mi guarda orgoglioso, io

gonfio il petto e sorrido ancora di più. La foto ha

intrappolato il luccichio nei miei occhi. D'istinto mi

volto e mi soffermo ad osservare la vecchia coppa

che ora mi sembra minuscola e la medaglia adesso

scolorita, sulla quale, però, è ancora leggibile

l’incisione: “Campionesse provinciali 2010”.

Il mio sguardo si offusca, batto velocemente le

palpebre ma una lacrima traditrice rimane impigliata

tra le ciglia. Chiudo di scatto l’album, mi vesto ed

esco. Troppe emozioni, troppe immagini del passato.

Percorro il vialetto di fronte a casa, ma un altro

flashback mi assale: i miei genitori mi tengono per

mano e insieme mi accompagnano il primo giorno di

scuola materna.

Mi volto e prendo la bicicletta. Tutto parla della mia

famiglia e mi urla che è parte di me. Ignoro la voce e

pedalo fino ad Appiano. C’è un prato che porta al

bosco. Cammino senza alzare lo sguardo finché mi

accorgo di essere nella radura. Di fronte a me c’è una

grande quercia. Mi siedo ai suoi piedi e prendo un

libro dalla borsa. Chissà come o perché mi viene in

mente mia mamma che, con pazienza, mi corregge

mentre leggo il mio primo libro: “Giulio coniglio”.

Poi ricordo quando ho raccontato a tutto il vicinato

che avevo letto un libro intero. Richiudo il libro e

decido di fare una passeggiata. Non percorro

neanche dieci metri, che un profumo molto forte mi

riempie le narici. Io, però, non arriccio il naso, anzi

mi lascio guidare da questa fragranza che evoca una

immagine lontana eppure ancora viva nella mia

memoria: con l’occhio della mente rivedo mio padre

che porge a mia madre dei fiori molto profumati, blu

e piccoli: non­ti­scordar­di­me. Mi guardo intorno e

non sono sorpresa quando scopro di aver indovinato

la fonte del profumo: da dietro un cespuglio

spuntano, timidi, i fiori che mio padre regala ogni

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015

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anno a mia madre per l’anniversario di matrimonio.

E ad un tratto comprendo che non posso ignorare

quella voce: tutto nel mondo parla della mia

famiglia, essa è parte della mia vita e di me.

Prendo il libro dalla borsa, scorro la prima pagina e

leggo la dedica: “Quando rivolgi lo sguardo alla tua

vita, le più grandi gioie sono quelle della famiglia”

(J. Brothers). Sorrido tra me e me, non poteva

esserci frase più appropriata in questo momento.

Torno a casa serena, e, senza un motivo apparente,

abbraccio i miei genitori. Loro, piacevolmente

sorpresi, ricambiano il gesto con gli occhi lucidi.

Non importa quante divergenze abbiamo, siamo una

famiglia, unita da un legame più forte di qualsiasi

altro: quello dell’amore. G.B.

LA GUERRA CON GLI OCCHI DI UN SOLDATO

Ricordo ancora che, quando leggevo alcuni libri

riguardanti la Prima Guerra Mondiale, mi

immedesimavo nei personaggi cercando di captare i

loro sentimenti, le loro paure e sofferenze e cercando

di distinguere quello che provasse un soldato, invece

che un tenente, oppure un caporale, invece che un

sergente. Ora, penso alle trincee: orribili e profondi

buchi che proteggevano, in parte, i soldati, che si

riparavano dai colpi dei nemici dietro a sacchi di

sabbia sistemati ai bordi delle trincee. Esse erano

divise, l'una dall'altra, solo da un filo spinato in

mezzo alla Terra di Nessuno. Ecco, la Terra di

Nessuno; erano quei metri in cui avvenivano i

combattimenti fra i soldati e in cui, per avanzare di

pochi metri, venivano sacrificati tantissimi soldati. Il

soldato; era fondamentale, ma era anche un uomo

che non aveva deciso di partecipare alla guerra, ma

a cui la guerra era stata imposta, senza lasciargli

alternative. Egli doveva combattere, resistere, ma

rischiava la vita ogni giorno, ogni ora, ogni minuto

che passava. Il cibo scarseggiava, ed erano

insufficienti anche il sonno e l'igiene. Sono sicuro del

fatto che il soldato soffrisse ed avesse anche delle

paure: soffriva, probabilmente, perché gli

mancavano la famiglia e gli amici o perché egli aveva

conosciuto delle persone in trincea, poi uccise. La

paura più grande era sempre il pensiero della morte

o veder morire delle persone care. Il soldato era

spesso il più sfortunato che aveva l'obbligo di sparare

quando avvistava un nemico, ma spesso quel soldato,

forte e coraggioso, che resisteva ogni giorno, non

riusciva a sparare di fronte ad un nemico. Era un

sentimento bello e nobile non riuscire ad uccidere un

nemico, quando stava bevendo un caffè o fumando

una sigaretta, perché colui che beveva e fumava non

era il nemico, ma l'uomo, che trascorreva la sua

giornata nella trincea, come loro. Soldati sporchi,

con le mani nere, erano costretti a sollevare armi e

tenerle puntate contro un uomo come loro che

correva e arrivava sempre più vicino e che

all'improvviso crollava per terra come addormentato,

ma non dormiva. E uno dopo l'altro cadevano in

mezzo alla Terra di Nessuno, e rimanevano lì, distesi,

perché nessuno sarebbe andato a riprendere i corpi

morti dei soldati. Gli uomini, purtroppo, muoiono

tutti i giorni e gli errori commessi durante la Prima

Guerra Mondiale continuano a verificarsi; l'uomo in

guerra è come una cavia che muore per esperimento,

senza godere o lasciar godere la vita.

Davide Anselmi 3B

IL SOFFIO ANNO XV NUMERO 4 GIUGNO 2015

PAGARSI= Gaspari

MIRINO=Morini

SORSI=Rossi

BOLSO=Lobos

AMBRA=Abram

RIBOLLITE=Tiribello

OLIVA=Viola

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SOLUZIONE DEGLI ANAGRAMMI

REBUS

(2, 9)

DI