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LA COLLEZIONE DI SIGILLI E CRETULE MINOICO-MICENEI DEL MUSEO ARCHEOLOGICO DI FIRENZE di CLELIA LAVIOSA La sezione del Museo Archeologico di Firenze dedicata ai Confronti Mediterranei contiene, tra i monumenti di arte cretese e micenea, un gruppo di sigilli, tutti (meno il n. 3) acquistati da L.A. Milani sui mercati antiquari di Grecia e di Creta, tra il 1906 e il 1910. A questi, per illustrare in certo senso uno degli usi principali dei sigilli, dato lo scopo prevalentemente didattico della raccolta fiorentina, fu aggiunta una piccola rappresentanza di cretule, cioè impronte di sigilli sui noduli di argilla che avevano servito a sigillare documenti 'e oggetti. Quasi tutte le cretule appartengono al deposito rinve- nuto negli scavi di Haghia Triada, meno una che proviene dai contemporanei scavi di Zakro, e furono donate al Museo, come il sigillo n. 3, dal Governo del- l'isola, allora non ancora riunita politicamente alla Grecia. Un altro gruppo di cretule fu donato invece al Museo Pigorini di Roma l. Le gemme, per quanto di numero limitato, si distribuiscono in modo abbastanza rappresentativo dalle origini della glittica minoica attraverso al fiorire di quest'arte nell'età dei II palazzi, fino ai prodotti più stilizzati del- l'ultimo periodo miceneo. Ugualmente esse comprendono una gamma di soggetti abbastanza varia, dai tipi decorativi geometrici alle scene figurate e dai motivi animali ai sigilli talismanici. Data la provenienza, è possibile che un paio di esse sia stata fatta sul continente, ma la maggior parte è certo di fabbricazione cretese. Pur trattandosi dunque di soggetti abbastanza comuni o di varianti di tipi ben noti, che trovano quasi sempre ampi confronti nel vasto repertorio di quest'arte, ci è parso opportuno pubblicare questa piccola raccolta, che era rimasta inedita, perché la collezione fiorentina trovi il suo posto fra le I Cfr. D. LEVI, Le eretule di H. Triada e di Zakro, Annuario Se. Areh. di Atene, VIII-IX, 1925-26, pago 73, nota 2.

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LA COLLEZIONE DI SIGILLI E CRETULE MINOICO-MICENEI DEL MUSEO ARCHEOLOGICO DI FIRENZE

di CLELIA LAVIOSA

La sezione del Museo Archeologico di Firenze dedicata ai Confronti Mediterranei contiene, tra i monumenti di arte cretese e micenea, un gruppo di sigilli, tutti (meno il n. 3) acquistati da L.A. Milani sui mercati antiquari di Grecia e di Creta, tra il 1906 e il 1910. A questi, per illustrare in certo senso uno degli usi principali dei sigilli, dato lo scopo prevalentemente didattico della raccolta fiorentina, fu aggiunta una piccola rappresentanza di cretule, cioè impronte di sigilli sui noduli di argilla che avevano servito a sigillare documenti 'e oggetti. Quasi tutte le cretule appartengono al deposito rinve­nuto negli scavi di Haghia Triada, meno una che proviene dai contemporanei scavi di Zakro, e furono donate al Museo, come il sigillo n. 3, dal Governo del­l'isola, allora non ancora riunita politicamente alla Grecia. Un altro gruppo di cretule fu donato invece al Museo Pigorini di Roma l.

Le gemme, per quanto di numero limitato, si distribuiscono in modo abbastanza rappresentativo dalle origini della glittica minoica attraverso al fiorire di quest'arte nell'età dei II palazzi, fino ai prodotti più stilizzati del­l'ultimo periodo miceneo. Ugualmente esse comprendono una gamma di soggetti abbastanza varia, dai tipi decorativi geometrici alle scene figurate e dai motivi animali ai sigilli talismanici. Data la provenienza, è possibile che un paio di esse sia stata fatta sul continente, ma la maggior parte è certo di fabbricazione cretese.

Pur trattandosi dunque di soggetti abbastanza comuni o di varianti di tipi ben noti, che trovano quasi sempre ampi confronti nel vasto repertorio di quest'arte, ci è parso opportuno pubblicare questa piccola raccolta, che era rimasta inedita, perché la collezione fiorentina trovi il suo posto fra le

I Cfr. D. LEVI, Le eretule di H. Triada e di Zakro, Annuario Se. Areh. di Atene, VIII-IX, 1925-26, pago 73, nota 2.

8 Clelia Laviosa

non numerose collezioni pubbliche e private italiane, ora che è in corso la preparazione del Corpus completo delle opere della glittica minoico-micenea.

Dei sigilli sono state date le misure, in centimetri, di lunghezza, larghezza o altezza, e spessore, oppure di diametro e spessore per quelli lenticolari; il foro trasversale si intende sempre - meno naturalmente che nei sigilli di forma amigdaloide e in altri tre casi indicati nel catalogo - disposto dal­l'alto in basso nel senso della figurazione incisa sul sigillo. Per ogni esemplare è stata data la fotografia dell'originale e del calco in gesso, a grandezza doppia del vero.

Per le cretule si sono date, sempre in centimetri, le due dimensioni massi­me del nodulo di argilla, dalle quali si possono ricavare le dimensioni dell'im­pronta tenendo presente che anche per esse le fotografie sono al doppio del vero. Per le cretule si è data la fotografia dell'originale e il disegno dell'im­pronta; naturalmente nei casi di due cretule con la stessa impronta il disegno è unico e tiene conto dei dati ricavati da entrambi gli originali 2.

Le cretule di H. Triada sono della forma consueta a sezione triangolare e hanno tutte l'impronta di un sigillo su un lato e una contromarca costituita da una lettera dell'alfabeto lineare A su uno degli altri due lati del rovescio. Le contromarche delle cretule fiorentine sono comprese fra i tipi pubblicati dal Levi 3. Spesso si notano anche sui due lati del rovescio le impronte digitali di chi ha tenuto il nodulo di argilla mentre veniva premuto col sigillo. All'interno si vedono in alcuni casi le tracce della legatura che le cretule avevano saldato; quasi sempre si nota un solo foro a un'estremità, come se le cretule fossero state fis­sate a un capo della legatura.

La cretula proveniente da Zakro ha invece forma semicircolare e reca due impronte, una per lato.

Le impronte delle cretule fiorentine essendo tutte comprese fra i tipi pub­blicati dal Levi, si è fatto riferimento a quell'opera per la bibliografia preceden­te. Per la bibliografia citata nel catalogo si sono usate, oltre alle solite, le seguenti abbreviazioni:

XENAKI, Giam. = A. XENAKI, Les cachets minoens de la Collection Giamalakis, Et. Crét. X, Paris, 1958.

XENAKI, Corpus, I = A. XENAKI-SAKELLARIOU, Corpus der minoischen und mykenischen Siegel, voI. I, Athen-Berlin, 1964.

KENNA, Oxford = V.E.G. KENNA, Cretan Seals, Oxford, 1960. KENNA, Corpus, VII = V.E.G. KENNA, Corpus der minoischen und mykenischen Siegel,

voI. VII, Berlin, 1967. KENNA, Corpus, VIII = V.E.G. KENNA, Corpus der minoischen und mykenischen Siegel,

val. VIII, Berlin, 1966.

2 I disegni sono opera della signora Fiammttta Tei; le fotografie sono del signor Guido Ciarniello, fotografo della Missione Italiana a Creta; le foto dei disegni sono del sig. Pasquale Paoli, della Soprintendenza alle Antichità di Firenze.

3 LEVI, cit., pago 7, fig. 3. Per le forme delle eretule V. la fig. 1.

TAV. I

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2 2

3 3

TAV. II

4 4

5

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TAV. III

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TAV. VI

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TAV. VII

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8

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TAV. VIII

1 6

2

7

3

8

4

5 9

Sigilli e cretule minoico-micenei 9

LEVI = D. LEVI, Le crt:tule di H. Triada e di Zakro, in Annuario della Scuola Archeo­logica Italiana di A tene, voI. VIII-IX, 1925-26, pago 71 sS.

A.].A. 1964 = V.E.G. KENNA, Cretan and Mycenaean Seals in North America, in Ame­rican Journal 01 Archaeology, voI. 68, 1964, pago 1 sS.

E.A. 1907 = S. XANTHOUDIDIS, IIpotCi'ropLxaL CicppaYLoEç 'roi) MOVCiELOV 'HpaxÀ.ELov, in 'ECPTJ~EpLç 'ApxaLoÀ.OYLX1'], 1907, col. 141 sS.

ZERVOS = C. ZERVOS, L'art de la Crète néolithique et minoenne, Paris, 1956. MARINATOS-HIRMER = S. MARINATOS, Kreta und das mykenische Hellas, Miinchen, 1959.

SIGILLI

1

N. inv. 84593 Acquistato a Iraklion nel 1909 insieme al cilindretto orientale n . inv. 84592 Forma: piramidale allungata, inciso sulla base Misure : alt. cm. 2,7; lato base 1,3 Materiale : steatite nera Conservazione: scheggiato da un lato

Impronta a forma di spirale irregolare, incisa in modo ineguale (v. Tav. I, 1). Motivo corrente sui sigilli proto-minoici {cfr. KENNA, Oxlord, pago 31, per l'uso della spirale nei sigilli proto- e medio-minoici). Molto vicino il sigillo da Koumasa al Museo di Iraklion (n. inv. 530; S. XANTHOUDIDIS, The vaulted Tombs 01 Mesarà, pago 48, non ripmdoùo); simile, ma con spirale più rego­lare, il sigillo prepalaziale della colI. Giamalakis (XENAKI, Giam., n. 13).

2

N. inv. 82529 Acquistato in Grecia nel 1906 Forma: lenticolare Misure: diamo cm. 1,8 e 1,7; spesso 0,65 Materiale: cristallo di rocca Conservazione : intatto

Rappresentazione geometrica molto semplificata di una stella a quattro punte tagliata al centro da una croce (v. Tav. I, 2). Varianti di questo motivo sono comuni nei sigilli medio-minoici: una stella a quattro punte, disposta però diversamente, si trova su un sigillo lenticolare cretese in cristallo di rocca del Museo di Atene (XENAKI, Corpus, I, n. 434). Più complesso l'incrocio sul sigillo lenticolare di Myrtidia (Palekastro) a Ira­klion (n. inv. 967) e su quello del British (KENNA, Corpus, VII, n. 150). Tra le cretule dell'archivio di F!estos, il n. 62 (Annuario Se. Areh. Atene, XXXV­XXXVI, N.S. XIX-XX, 1957-8, pago 76, fig. 127) ha in più la terminazione a giglietti dei quattro bracci della croce e piccoli gigli anche nei quadranti.

lO Cldia Laviosa

3

N. inv. 85080 Rinvenuto casualmente fra i ruderi del Palazzo di Festos. Donato al Museo nel 1911 Forma: a birillo, con foro nell 'appiccagnolo Misure: alt. cm. 2,4; diamo base 1,3 Materiale: pietra venata nero-bruna Conservazione : spezzato superiormente a metà del foro ; scheggiatura su un lato

Impronta geometrica molto regolare a forma di croce con uno dei due bracci raddoppiato. Quattro segmenti rettilinei congiungono tra loro le estremità dei bracci (v. Tav. I, 3). Motivi a croce sono comuni fra i sigilli della fine dell'età prepalaziale (cfr. F. MATz, Die Fruhkretischen Siegel, Berlin, 1928, tav. VIII, 4) e all'inizio dei palazzi; per questi ultimi V. per esempio una cretula di Festos (Annuario Se. Arch. di Atene, XXXV-XXXVI, 1957-58, n. 96, fig. 161). Per motivi ana­loghi nella produzione anatolica V. SEDAT ALP, Zylinder- und Stempelsiegel aus Karahoyuk bei Konya, Ankara, 1968, pago 147 ss., n. 157 sS., fig. 139 sS.

4

N. inv. 84708 Da Korai (Cnosso) , acquistato a Iraklion nel 1910 Forma: lenticolare; forato trasversalmente in senso perpendicolare aIIe figure Misure: diamo cm. 1,7; spesso 0,5 Materiale : steatite verde scura Conservazione : intatto

Due figure femminili volte a destra, probabilmente due sacerdotesse, col lungo abito campanato a fasce orizzontali e volanti o frange verticali in basso (v. Tav. II, 4). Rappresentazione quasi identica su un sigillo tardo-minoico di Cnosso, anche esso lenticolare e in steatite verde scura, nell'Ashmolean Museum (KENNA, Oxford, n. 253; soggetti analoghi i nn. 252 e 375).

5

N. inv. 84587 Da Creta, acquistato nel 1910 Forma: lenticolare Misure: diamo cm. 3,9; spesso 1,7 Materiale: steatite nera con qualche piccola venatura bianca Conservazione: piccole scheggiature lungo il contorno e presso uno dei fori

Leonessa che -azzanna al muso un cervo, poggiando con le zampe posteriori sul suo dorso; il cervo si abbatte al suolo piegando le zampe anteriori. La distor­sione del corpo della leonessa per seguire il contorno circolare del campo è comune sulle gemme, come la rappresentazione della testa di prospetto dal­l'alto. I due animali sono volti entrambi a destra (v. Tav. II, 5).

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Sigilli e cretule minoico-micenei 11

Scena di lotta simile, con una leonessa che azzanna alla schiena un bove, su un'ematite lenticolare da Cnosso al Museo di Iraklion (E .A. 1907, tav. 7, n. 98; ZERVOS, fig . 641; MARINATOS-HIRMER, tav. 119 in alto). Simile ·anche la leonessa della gemma micenea del British (KENNA, Corpus, VII, n. 159). Ancora un leone che abbatte un bove saltandogli sul dorso è sul sigillo di Midea (XENAKI, Corpus, I, n. 185; MARINATOS-HIRMER, tav. 210). Nel leone che atterra un cervo, su una gemma di Berlino proveniente da Atene (A. FURTWAENGLER, Ant. Gemmen, I, tav. III, 3) è molto simile la resa della testa vista dall'alto e il disegno dei corpi degli animali.

6

N. inv. 82528 Acquistato in Grecia nel 1906 Forma: lenticolare Misure : diamo cm. 2 e 2,2; spesso 0,9 Materiale: corniola Conservazione: frattura a sinistra sopra il dorsò del leone ed altra piccola in alto sotto il foro. Sottile incrinatura circolare sotto il corpo

Leone colpito alla schiena da un giavellotto. La belva sembra sollevarsi fatico­samente sulle zampe anteriori per volgere la testa indietro forse a tentare di strapparsi l'arma. L'animale è volto a destra; al di sotto una linea orizzontale indica il suolo (v. Tav. II, 6). Le rappresentazioni di questo motivo vanno dalle più naturalistiche, come l'onice lenticolare di IrakIion (A.E., 1907, tav. 8, n. 133) e la gemma del Me­tropolitan Museum {A.].A., 1964, tav. 2: 19), datate nell'età del II palazzo, a quelle più schematiche come una gemma di lavorazione più scadente del Museo di Atene (XENAKI, Corpus, I, n. 506), la gemma rinvenuta recente­mente a Keos (Hesperia , XXX, 1962, pago 280, fig. 101f), con leone di fattura simile ma con palma dietro (v. il n. seguente) e quella della collez. Giamala­kis {XENAKI, Giam., n. 263). Il leone è volto a sinistra su una gemma da Cnosso (MARINATOS-HIRMER, tav. 119, in basso a d.). V. anche la cretula di Haghia Triada, da una gemma di questo tipo (LEVI, n. 42, pago 63, tav. IX).

7

N. inv. 82690 Provo Creta, acquistata nel 1906 Forma: amigdaloide Misure: lungh. cons. cm. 2,7; largh. 1,8; spesso 1 Materiale: steatite grigio-scura Coservazione: rotta all'estremità destra, piccola scheggiatura presso il foro all'altra estre­mità e altra presso il margine inferiore

Leone seduto, a destra, con dietro una palma. Corpo schematizzato, le zampe rese con due linee, la criniera con fitti trattini paralleli e una fila di trattini

12 Clelia Laviosa

lungo il contorno, l'occhio è un bulbo rotondo con un punto al centro (v. Tav, II, 7). Anche questa è una rappresentazione prediletta per le gemme cretesi, in genere di forma amigdaloide. Quasi identico un diaspro rosa da Tsermiados (Lassithi) al Museo di Iraklion (E.A., 1907, tav. 8, n. 161; MARINATOS-HIRMER, tav. 118 in alto a sin.). Su altre gemme si alternano raffigurazioni più naturalistiche, come quella su una meteorite di Cnosso nella colI. Giamalakis (XENAKI, Giam., n. 261), che è attribuita all'età dei II palazzi, e ancora più quella su una cor­niola del Museo di Atene, da Koukaki (XENAKI, Corpus, I, n. 405), a raffigura­zioni anche più stilizzate della nostra, come la gemma della collez. Giamalakis (XENAKI, Giam., n. 262) e la corniola da Menidi al Museo di Atene (XENAKI, Corpus, I, n. 387) con la palma spostata un po' più in alto.

8

N. inv. 82820 Acquistato a Iraklion nel 1906 Forma: lenticolare Misure: diamo cm. 1,2; spesso 0,5 Materiale: corniola Conservazione: piccola scheggiatura sulla faccia posteriore, presso il contorno; il foro all'interno è fatto in due riprese e i due tratti non si corrispondono esattamente.

Vitello a sinistra, ferito al collo da un giavellotto; volge indietro la testa e si piega sulle zampe anteriori (v. Tav. III, 8). Quasi identica la rappresentazione su un'agata lenticolare del Museo di Liver­pool (KENNA, Corpus, VII, n. 261). Nello stesso atteggiamento è spesso rap­presentato un cerbiatto; i sigilli più simili al nostro, per il rendimento del corpo, sono due sardoniche del Museo di Atene, una da Pilos (dalla tomba P del circolo B, XENAKI, Corpus, I, n. 8) e una dall'acropoli di Micene (XENAKI, Corpus, I, n. 24). Altre due gemme da Creta (XENAKI, Corpus, I, nn. 481-2) e una del British Museum (KENNA, Corpus, VII, n. 153) sono assai più sti­lizzate.

9

N. inv. 84590 Acquistato a Iraklion nel 1910, insieme al sigillo orientale n. inv. 84591 Forma: lenticolare. Il foro trasversale è in senso perpendicolare alla figura Misure: diamo cm. 1,5; spesso 0,7 Materiale: Marmo venato (?) rosso chiaro Conservazione: intatta

Egagro volto a destra, ferito al collo da un giavellotto. L'animale sembra pie­gare indietro la testa per effetto del colpo ricevuto. Il corpo è rappresentato con una certa cura, anche se le zampe sono rese sommariamente. Sotto l'ani­male un arbusto .(v. Tav. III, 9).

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Sigilli e cretule minoico-micenei 13

Un'ametista da Festos al Museo di Iraklion (E.A., 1907, n. 53) ha un animale simile, ma più piccolo, con davanti una pianta. Anche una cretula di H. Triada riproduce un egagro di fattura simile (LEVI, n. 70, fig. 91, tav. VIII) e in un'altra, da sigillo lenticolare, da Zakro (LEVI, n. 152, fig. 190) una capra più rigida e stilizzata è colpita nello stesso modo al collo.

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N. inv. 82691 Provo Creta, acquistata nel 1906 Forma: amigdaloide Misure: lungh. cm. 2,7; largh. 1,7; spesso 1 Materiale: pietra grigia (steatite?) Conservazione: piccole abrasioni lungo il contorno

Due rondini marine disposte in senso inverso, con in mezzo un motivo qua­drettato che probabilmente rappresenta una rete (v. Tav. III, lO). Rondini marine, delfini e altri pesci sono spesso rappresentati in questo sche­ma, V. per es. una gemma tardo-palaziale di provenienza ignota nel Museo di Irak1ion (n. inv. 1542) e quella della collez. Giamalakis (XENAKI, Giam., n. 320), la gemma cretese del Museo di Atene (XENAKI, Corpus, I, n. 457) e la cretula di H. Triada (LEVI, n. 33, fig. 57). Per la resa dei due pesci nella nostra gemma V. anche i pesci di una gemma del Metropolitan (A.J.A., 1964, tav. 2: 18) e la rondine marina ad ali aperte rappresentata sulla sardonica di Iraklion (E.A., 1907, n. 46 a).

11

N. inv. 82821 Provo Creta, acquistato nel 1906 Forma: amigdaloide schiacciata Misure: lungh. cm. 1,7; largh, 1,4; spesso 0,7 Materiale: corniola Conservazione: intatta

La rappresentazione, consueta sui sigilli talismanici tardo-palaziali, del vaso da libazione fra due piante; qui il vaso ha il becco rivolto a sinistra, la pianta più grande è.a sinistra, la più piccola a destra (v. Tav. III, 11). Fra le molte rappresentazioni analoghe si possono confrontare dei sigilli del Museo di Iraklion (nn. inv. 622, riprodotto in E.A. 1907, n. 155; 929,751-2, 1296) e la raffigurazione su una delle facce di un prisma dell'Ashmol~an Museum {KENNA, Oxford, n. 211).

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N. inv. 82665 Provo Greta Forma: lenticolare

14

Misure: diamo cm. 1,2; spesso 0,5 Materiale: steatite verdastra Conservazione: intatta

Clelia Laviosa

Rondine marina in volo verso sinistra. Ha il muso appuntito e l'occhio indicato da un cerchietto, le ali hanno la consueta forma arrotondata con lineette paral­lele all'interno. A sinistra in basso pianta a cinque rametti (v. Tav. IV, 12). Due sigilli tardo-palaziali abbastanza simili sono nel Museo di Iraklion (nn. inv. 905 e 884), il primo proveniente dalla III tomba di Isopata. Altri due sigilli cretesi sono al Museo di Atene (XENAKI, Corpus, I, nn. 469-70). Cfr. anche il sigillo della collez. Dawkins (KENNA, Corpus, VIII, n. 57) e per il corpo, non le ali, quello di un'altra collezione privata inglese (KENNA, Corpus, VIII, n. 158). Una sardonica del Metropolitan (A.J.A., 1964, tav. 4-6) ha una rondine con le ali chiuse e dei segni talismanici nel campo.

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N. inv. 82822 Provo Creta, acquistato nel 1906 Forma: lenticolare Misure: diamo cm. 1,45 e 1,35; spesso 0,5 Materiale: steatite nera Conservazione: piccole scalfitture nel campo sotto l'ala destra

Rappresentazione molto stilizzata di un uccello volante a destra, con le ali spiegate. Si distinguono l'occhio e il becco ad una estremità del corpo, indicato da una linea ingrossata, e forse la coda dall'altra; leali sono a trattini paralleli (v. Tav. IV, 13). Uccelli stilizzati, in genere su sigilli talismanici, sono rappresentati con nume­rose varianti anche nel TM III (cfr. KENNA, Oxlord, pago 68 ss.).

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N. inv. 82693 Provo Corinto, acquistato nel 1906 Forma: amigdaloide Misure: lungh. cm. 1,6; largh. 1; spesso 0,6 Materiale: corniola Conservazione: piccole scheggiature sulla faccia inferiore

Rappresenta forse un uccello molto stilizzato visto dall'alto, con le ali aperte nel volo e la coda indicata da un gruppetto di penne (v. Tav. IV, 14). Sono a volte rappresentate in questo schema delle aquile, ma il nostro uccello ricorda piuttosto quello su una delle facce di una corniola prismatica di Mochlos (R.B. SEAGER, Explorations in the Island 01 Mochlos, pago 62, n. XII, i, fig. 30), datata al MM III ma che per la forma del sigillo sembrerebbe più antica.

Sigilli e cretule minoico-micenei

15

N. inv. 82530 Acquistato in Grecia nel 1906 Forma: lenticolare Misure: diamo cm. 2,1 e 2; spesso 0,7 Materiale: cristallo di rocca Conservazione: una scheggiatura presso il foro in alto e altre minori lungo il contorno

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Un uccello, forse un'aquila assai stilizzata, in volo verso destra. Il corpo è ap­pena indicato da una linea ingrossata mentre le grandi ali aperte, con le linee parallele indicanti le penne, occupano quasi tutto il campo (v. Tav. IV, 15). Probabilmente anche questo è un sigillo talismanico (cfr. per varianti più o meno schematizzate, XENAKI, Giam., nn. 418-21).

16

N. inv. 82823 Acquistato a Creta nel 1906 Forma: dado schiacciato con angoli smussati; forato trasversalmente in senso perpendico­lare alla figura Misure: lungh. cm. 2,1; largh. 1,9; spesso 0,9 Materiale: steatite verde chiaro Conservazione: piccole abrasioni sui margini

Rappresentazione molto stilizzata del noto soggetto della donna-aquila, con ali aperte orizzontali, testa da uccello volta a destra, gonna campanata con accenno dei piedi al di sotto. Penne e vesti indicate da tratteggi incrociati. Nel campo intorno alla figura segni incisi, forse talismanici. Un cilindro appiattito di forma simile della collez. Giamalakis (XENAKI, Giam., n. 373), proveniente da Cnosso, ha una donna-uccello, di prospetto, con lunga gonna a volanti meno stilizzata della nostra, braccia e penne rivolte in basso. Ha le ali ricurve verso il basso anche la figura su un sigillo cretese al Museo di Atene (XENAKI, Corpus, I, n. 476) e su quelli del British (KENNA, Corpus, VII, nn. 142-4). Il tipo è frequente sulle cretule di H. Triada (LEVI, nn. 102-5). n nostro sigil­lo, cosi stilizzato, sarà forse più tardo come la gemma lenticolare del British, datata al TH III C, in cui la figura ha anch'essa ali orizzontali assai stilizzate, (KENNA, Corpus, VII, n. 199), a meno che non si tratti, dato anche il colore della pietra, di un ancora più recente sigillo delle Isole.

17

N. inv. 84707 Acquistato a Iraklion nel 1910 Forma: tubolare schiacciata, con largo foro longitudinale Misure: diamo cm. 1,5 e 1,1; alt. 2

.16

Materiale: onice bianca Conservazione: intatto

Clelia Laviosa

Su una delle facce principali è rappresentato un uomo nudo, barbato, che avan­za verso sinistra (v. Tav. IV, 17). La figura resa in questo modo di profilo non appare nell'arte minoica e mice­nea; potrebbe trattarsi di una gemma di età classica, ma anche per il disegno inconsueto della testa, è più probabile che si tratti di un falso (cfr. la gemma n. 1938.1113 dell'Ashmolean (KENNA, Oxford, tav. 21).

1

N. inv. 94757 Misure: cm. 2,8 x 1,2 Argilla: rosso bruna, ben cotta

CRETULE

Impronta probabilmente da castone di anello in metallo (v. Tav. V,l). Due gaz~elle al galoppo verso destra; i corpi sono disposti parallelamente per suggerire la profondità del campo. Su una delle facce posteriori è finemente inciso il oontrassegno a spiga (v. T av. VIII, 1). Soggetto noto fra le cretule di H. Triada (cfr. LEVI, n. 79, pago 108, tav. XIV; KENNA, Oxford, pago 46).

2

N. inv. 94758 Misure: cm. 2,3 x 1,4 Argilla: bruna ben cotta

Stesso soggetto del n. prec. (v. Tav. V, 2). Forma analoga; su una delle facce posteriori il oontrassegno a croce (v. Tav. VIII, 2).

3

N. inv. 94759 Misure: cm. 2 x 1,5 Argilla: rosata

Impronta da sigillo lenticolare. Colomba in piedi volta a sinistra. Nel campo intorno infiorescenze schematiche, forse cespi di crocus. Su una delle facce posteriori il segno a tridente (v. Tavv. V, 3; VIII, 3). Soggetto comune tra le cretule di H. Triada (cfr. LEVI, n. 19, pago 90, fig. 45).

4

N. inv. 94760 Misure: cm. 2 x 1,3 Argilla: rosata

Sigilli e cretule mmoico-micenei

Stesso soggetto del n. prec. (v. Tav. V, 4).

17

Forma analoga; su una delle facce posteriori segno a tridente finemente inciso (v. Tav. VIII, 4). .

5

N. inv. 94761 Misure: cm. 2,5 x 1,3 Argilla: giallo-rosata

Impronta da castone di anello in metallo (v. Tav. VI, 5). Due personaggi incedenti a sinistra; il primo, visto di schiena, indossa una lunga gonna con cintura arrotolata in vita; il secondo indossa, o più probabil­mente trasporta, una grande corazza. Su una delle facce posteriori croce inscrit­ta in un cerchio {v. Tav. VIII, 5). Soggetto molto comune fra le cretule di H. Triada (cfr. LEVI, n. 125, pago 1.31, fig. 141, tav. XIV).

6

N. inv. 94762 Misure: cm. 2,3 x 1,2 Argilla: rossiccia

Stesso soggetto del n. prec. (v. Tav. VI, 6). Su una delle facce posteriori uccello schematico (v. Tav. VIII, 6).

7

N. inv. 94763 Misure: cm. 2,9 x 1,5 Argilla: bruno-rossiccia

Impronta da castone ovale (v. Tav. VI, 7). Rappresentazione complessa, forse di un tipo di donna-uccello nel quale la parte superiore del corpo è schematizzata in forma di testa taurina; in basso la solita gonna a balze. A sinistra della figura un bastone verticale. Su una delle facce posteriori piccola croce finemente incisa (v. Tav. VIII, 7). Soggetto comune fra le cretule di H. Triada (cfr. LEVI, n. 105, pago 118, fig. 121, tav. XIV).

2

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18

8

N. inv. 94764 Misure: cm. 2 x 1,5 Argilla: rosata

Clelia Laviosa

Leone verso destra, piegato sulle zampe anteriori e volgente indietro il capo (v. Tav. VII, 8). Impronta mal distinguibile soprattutto a destra; si ricostruisce dagli esemplari analoghi di H. Triada (cfr. LEVI, n. 4.3, pago 97, fig. 64, tavv. IX e XI). Sul retro il segno rettangolare con semicerchio lungo un lato all'interno (v. Tav. VIII, 8).

9

N. inv. 94765 Misure: cm. 2 x 1,4 Argilla: bruno rossiccia, molto cotta

Quadrupede volto a sinistra (v. Tav. VII, 9); sembra piegare le zampe ante­riori e volgere indietro la testa, ma la parte sinistra dell'impronta è male impressa e corrosa {cfr. LEVI, n. 147, figg. 16.3 a e b). Sul retro contrassegno a croce inscritta in un cerohio (v. Tav. VIII, 9).

10

N. inv. 94766 Misure: cm. 2,5 x 1,8 Argilla: rosata

Questa è l'unica cretula con due impronte, una su ciascuna delle facce prin­cipali. Anche la forma della cretula, che si applicava con la base sulla corda o l'oggetto da sigillare, è diversa dalle altre (v. Tav. VII, 10). Molte cretule simili per forma e decorazione provengono da Zakro. lato a) - due colombi disposti in sen50 inverso, con sopra un grande motivo cuoriforme. lato b) - motivo fantastico costituito dalla combinazione di una maschera ani­male e di due ali di farfalla con rosetta al centro, sormontati da un fiore di loto. I due motivi sono generalmente accoppiati anche sulle altre cretule (cfr. D.G. HOGARTH, rH.S., XXII, 1902, pago 8.3, n. 71 e pago 85, n. 89, tavv. VIII e IX; KENNA, Oxford, nn. 24S-26S; V. anche LEVI, n. 89, pago 160, fig. 171, tav. XV, il solo motivo a), né si trovano accoppiati con altri motivi.