Il sistema universitario italiano Nicola Melone Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali...
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Il sistema universitario italianoNicola Melone
Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
SUN
Convegno sull’Orientamento
San Leucio, 28 febbraio 2007
1. Perché una riforma universitaria
2. Contenuti e obiettivi
3. Vincoli ministeriali e gradi di libertà
4. Pregi e difetti
5. Considerazioni conclusive
Nicola Melone 2
1. Perché una riforma universitaria
Scarsa autonomia degli atenei
Necessità di un sistema universitario europeo
Corsi di laurea basati su insegnamenti ed esami
Corsi di laurea come unica offerta di istruzione superiore
Nicola Melone 3
Impossibilità o difficoltà di adeguarli
• al progresso delle conoscenze (nuovi saperi)
• alle esigenze del mondo del lavoro (nuove tecnologie)
• alle necessità formative del territorio
Scarsa autonomia degli Ateneil'Articolo 33 della Costituzione Italiana all'ultimo comma recita:
“Le istituzioni di alta cultura, Università ed Accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato”
Rigidità dei curricula: regolati da un ordinamento didattico emanato con un apposito D.M.(ad esempio per introdurre la laurea in Informatica negli anni 60 fu necessario un lungo lavoro accademico e politico)
Nicola Melone 4
Accordo della Sorbona
(1998 ) tra Italia,
Francia, Germania e
Gran Bretagna per
tentare l’integrazione
tra i rispettivi sistemi
universitari
riconoscimento dei titoli di studio
almeno triennali per favorire la
mobilità europea di studenti e laureati
Necessità di un sistema universitario europeo“L'armonizzazione dell'architettura
dei sistemi di istruzione superiore in Europa”
Nicola Melone 5
Dichiarazione di Bologna (1999) tra Italia e altri
28 paesi
sistema di crediti didattici per garantire
mobilità degli studenti e flessibilità
dei curricula
titoli di studio uniformi per
l'immediata idoneità d'impiego in Europa dei cittadini europei due cicli principali di
lauree (primo e secondo livello) in
sequenzialità tra loro
Nicola Melone 6
Corsi di laurea basati su insegnamenti ed esami
Non consentono di valutare e regolare il lavoro di apprendimento dello studente
durata degli studi da 4-6 anni (legale) a 7-9 anni
alto numero di fuori corso (42%) e di abbandoni (21%)
scarso livello di istruzione superiore (14% di laureati)
età media dei laureati 26 anni Nicola Melone 7
Studente italiano prima della
riforma
Studente europeo
17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Età
Corso dilaurea
Matu
rità
Ricerca del lavoro
Corso di laurea
Matu
rità
Ricerca del
lavoro
Nicola Melone 8
IFTS: Istruzione e Formazione Tecnico Superiore
Corsi di laurea come unica offerta di istruzione superiore
La riforma universitaria si inserisce in una riforma generale
dell'istruzione superiore, articolata sui seguenti 3 settori:
Istruzione universitaria
Alta formazione artistica e musicale (accademied'arte, conservatori,…)
Nicola Melone 9
Credito formativo come strumento di
• quantificazione del lavoro svolto dallo studente
• valutazione delle conoscenze acquisite
• arricchimento e flessibilità dei curricula
2. Contenuti e Obiettivi
Completa attuazione dell'autonomia degli
Atenei (sancita dalla Costituzione) e parzialmente
realizzata
• autonomia statutaria e regolamentare (L.168, 9/05/89)
• autonomia finanziaria (L.537, 24/12/93)
• autonomia didattica (D.M. 509,3.11.1999 e D.M. 270 2007?)
Nicola Melone 10
Credito formativo
universitario
Unità di misura del lavoro di apprendimento
svolto dallo studente nelle attività formative,
compreso lo studio individuale
=
1 CFU
=
25 ore di lavoro
per studente
8 ore di lezioni frontali
17 ore
Studio personale
Laboratorio
esercitazioniNicola Melone 11
di norma
Titoli di studio rilasciati dalle Università
adeguata padronanza di
metodi e contenuti scientifici generali e
competenze professionali
specifiche
Laurea(di primo livello
o triennale)
180 CFU in 3 anni
Diploma Scuola
Secondaria superiore
obiettivo
Formazione di livello avanzato in ambiti specifici per
l’esercizio di attività di elevata
qualificazione
LaureaSpecialistic
a(o di secondo
livello)
300=180+120 CFU in 2 anni
Laurea
obiettivo
Nicola Melone 12
Medicina e Chirurgia (360 CFU)
Odontoiatria e Protesi dentarie
Farmacia
Chimica e tecnologie farmaceutiche
Medicina Veterinaria
Architettura (europea)
Giurisprudenza (D.M. 25.11.2005, per avvocatura, magistratura e notariato)
Laurea specialistica
a ciclo unico (300 CFU, 5 o 6 anni)
Nicola Melone 13
Scuole di specializzazione
da 1 a 3 anni
Laurea specialistica
180 CFU in 3 anni
Laurea specialistica
+ prova di
ammissione
Dottorati di ricerca
Ricerca scientifica in Università,
Centri di ricerca Aziende
Master (I o II livello)
60 CFU in 1 anno
Laurea (I o II livello)
Formazione permanente
Aggiornamento specialistico
Competenze per
particolari attività
professionali Nicola Melone 14
La nuova architettura della formazione universitaria
Matu
rità
Laurea triennal
e
lavoro
Master I livello
Laurea specialisti
ca
lavoro
lavoro
lavoro
lavoro
Scuole di specializzazione
Dottorato di
Ricerca
Master II
livello
Nicola Melone 15
- conseguente emarginazione sociale (politiche sociali)
Obiettivi
Nicola Melone 16
La società attuale è stata definita la società della conoscenza, nel senso che la risorsa fondamentale per lo sviluppo è il sapere.
- competitività delle imprese (innovazione)
- crisi occupazionale (politiche dell’occupazione)
La formazione e la ricerca acquistano, quindi, un ruolo centrale per le politiche di sviluppo e, in particolare, all’Università viene richiesto un contributo fondamentale per risolvere i problemi legati alla:
Negli anni 60 del secolo scorso con la liberalizzazione dell’accesso all’università di fatto
cambiava il ruolo dell’istituzione universitaria:
da Università di élite a Università di massa.
La formazione universitaria è diventata formazione superiore di massa e l’attuale riforma è la prima risposta organica a questa nuova funzione. La riforma ha due obiettivi molto ambiziosi:
Nicola Melone 17
- garantire il progresso delle conoscenze e la formazione di scienziati e professionisti altamente qualificati
- partecipare attivamente alle politiche del lavoro con il suo sistema di formazione e ricerca per lo sviluppo economico e sociale del paese
- armonizzazione tra preparazione metodologica-culturale di base e formazione professionalizzante
Nicola Melone 18
La nuova struttura del sistema universitario italiano si sostanzia in 3 innovazioni essenziali
- l’autonomia didattica degli atenei che permette di ripensare l’offerta formativa coniugando integrazione
europea e peculiarità del territorio (per migliorare l’occupabilità dei laureati)
- la centralità dello studente che consente di disegnare i curricula sui CFU e quindi sull’impegno degli studenti, riducendo così i tempi di studio, i fuori-corso e gli abbandoni
- attività di stage e tirocini presso enti esterni Nicola Melone 19
Le Attività Formative
Ogni Corso di studi prevede nelle sue attività formative:
- studio obbligatorio di una seconda lingua dell'Unione Europea (oltre l'italiano),
- conoscenze informatiche
- didattica assistita (lezioni in aula, esercitazioni e laboratori,seminari),
- studio individuale (studio di testi, elaborazioni di relazioni, lavori di gruppo o individuali, attività di laboratorio, preparazione dell'esame)
3. Vincoli ministeriali e gradi di libertà
I vincoli imposti dal D.M. 509/99 all’autonomia degli atenei sono:
- 5 aree didattico-scientifiche e le classi di lauree distribuite nelle 5 aree, per armonizzare autonomia e valore legale del titolo
- Gli obiettivi formativi qualificanti di ogni corso di studi
- Le 6 tipologie di attività formative di ciascun corso di studi (prossimamente diventeranno 2)
Nicola Melone 20
Le 5 aree didattico-scientifiche:
- dell’ingegnerie e dell’architettura
- sanitaria
- umanistica
- scientifico-tecnica
- giuridico-economica e politica
Nicola Melone 21
Nell’ambito di queste aree sono state individuate:
- 43 classi di lauree di primo livello- 94 classi di lauree specialistiche.
Ogni ateneo può attivare un corso di studio in piena “autonomia”, purché rientri in una di tali
classi e rispetti i vincoli nelle tipologie di attività formative
Una classe è un contenitore che raggruppa i corsi di studio dello stesso livello (LT oppure
LS), comunque denominati dagli Atenei, aventi gli stessi obiettivi formativi qualificanti e le
conseguenti attività formative indispensabili. I corsi di studio appartenenti alla stessa classe
hanno identico valore legale.
Gli obiettivi formativi qualificanti di una classe e dei relativi corsi sono fissati con appositi D.M. e
sono quindi comuni a tutti gli Atenei. Essi indicano la preparazione, le conoscenze, le competenze e gli sbocchi professionali che caratterizzano i corsi di studio della classe.
Gli obiettivi formativi specifici indicano le caratteristiche di ciascun corso stabilite dal singolo Ateneo, che distinguono i corsi della
stessa classe di appartenenza e possono differire da ateneo ad ateneo.
Nicola Melone 22
(a) attività formative di base
(b) attività formative caratterizzanti
(c) attività formative affini o integrative
(d) attività formative a scelta dello studente
(e) attività formative relative alla prova finale e alla conoscenza della lingua straniera
(f) attività formative per ulteriori conoscenze linguistiche ed abilità informatiche
Le tipologie di attività formative
Nicola Melone 23
I gradi di libertà delle sedi
Ciascun ateneo può attivare un corso di studio di
una determinata classe, nel rispetto degli
obiettivi formativi e del numero minimo di crediti
attribuiti a ciascuna tipologia di attività formative
della classe, scegliendo “in piena autonomia”:
- la denominazione del corso ed il suo ordinamento didattico
- le attività formative, in particolare il numero e il tipo di insegnamenti su cui distribuire i 180 CFU
- gli obiettivi formativi specificiNicola Melone 24
4. Pregi e difetti
È anche aumentata la percentuale di immatricolati rispetto al numero dei diplomati: dal 70% nel 2001
al 74,3% nel 2006 (fonte MUR)Nicola Melone 25
Dopo un iniziale calo del numero dei fuori corso e degli abbandoni, dallo scorso anno si registra di nuovo un incremento di entrambi i numeri:
stando ai recenti dati Almalaurea, si ha
- fuori corso al 45,9% - abbandoni 20,8%
Il numero dei laureati è invece aumentato in modo significativo, passando dai 174.197 del 2001 ai 301.298 del 2005 (fonte MUR).
La riduzione della durata legale delle Lauree di primo livello a 3 anni è stata in genere accompagnata da un aumento del numero di insegnamenti (e di esami), ponendo, quindi, un problema di
Nicola Melone 26
sostenibilità dell’offerta formativa da parte degli studenti, in particolare al primo anno di corso, non essendo gli studenti abituati alla frequenza ed ai necessari ritmi giornalieri di studio.
La varietà dell’offerta formativa (2444 CdL nel 2001, 5434 tra LT e LS nel 2007) e le lauree di primo livello, con finalità professionalizzanti,
avrebbero dovuto anticipare i tempi di inserimento nel mondo del lavoro:
Invece:
Nicola Melone 27
- la laurea di primo livello viene ancora vista dagli studenti come titolo intermedio e non come
obiettivo: il 78,6% intende infatti proseguire gli studi (dati AlmaLaurea)
- il mondo del lavoro non sembra aver ancora accettato queste nuove professionalità ( in alcuni discipline non c’è scelta: nel gruppo psicologico la percentuale raggiunge il 94,9%, nel gruppo giuridico il 91,3%, nel gruppo geo- biologico l'89,4%, nelle professioni sanitarie 58,3%)
5. Considerazioni conclusiveLe principali criticità del Sistema Universitario Italiano sono- risorse umane inadeguate a sostenere la riforma universitaria e difficoltà di inserire i giovani nella ricerca scientifica
- risorse finanziarie e strutturali insufficienti per i servizi agli studenti (laboratori, biblioteche, case dello studente,..) e la competizione internazionale- armonizzazione degli aspetti formativi di base e professionalizzanti della formazione universitaria
In proposito il Rettore Trombetti, attuale Presidente della CRUI, ha affermato nella sua Relazione sullo stato delle Università Italiane (Roma, 3 novembre 2006): Nicola Melone
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… Senza giovani la ricerca muore.
Sono i giovani che hanno il coraggio e le energie per esplorare strade nuove, per
aprirsi alle sfide delle nuove idee.
….Hanno infine l’entusiasmo per l’avventura scientifica, che è il requisito
essenziale per incamminarsi su una strada avara di benefici materiali.
Purtroppo, in Italia la situazione attuale scoraggia i giovani talenti. E se i giovani
si scoraggiano, il danno per il mondo scientifico è irreversibile.
Direi premonitore del declino dell’intero Paese.
Nicola Melone 29
“……Le Università vengono giudicate
dagli studenti non solo a partire dalla
qualità dei docenti, ma anche
dall’affollamento delle aule, delle
biblioteche, dei laboratori. Dalla
possibilità di svolgere attività
sperimentali. Dall’opportunità di poter
effettuare stage presso le imprese….”
L’Italia spende per ogni studente universitario 7.241 €, contro ad esempio i 9.135 della Francia e i 9.895 della Germania.
Nicola Melone 30
“….L’Università costruisce il futuro perché mantiene e aggiorna di continuo la memoria del nostro passato, preservandone un valore
fondamentale. Un valore su cui ha prosperato la nostra civiltà. Un valore che non consiste in una verità assoluta, ma,
semplicemente, in un metodo.
Il metodo dell’osservazione e dell’ascolto. Del dialogo e del ragionamento. Un metodo che ha consentito all’uomo di intraprendere
la via della conoscenza e lo ha aiutato ad emanciparsi dalle paure e dalle necessità
materiali.
Prima di insegnare le “cose”,
l’Università insegna i “come” ”.Nicola Melone 31