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Il sistema delle relazioni e delle comunicazioni 4.1 CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell’accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Unità didattica

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Il sistema delle relazioni e delle comunicazioni

4.1

CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTIai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell’accordo Stato-Regioni del 21/12/2011

Unità didattica

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Soggetti nel sistema di

relazioni

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SOGGETTI

Allievi

Addettiantincendio

Addetti PS

RLS

R-ASPP

InsegnantiEnte locale

ULSS

VVF

UST

INTERNI ESTERNI

OO.SS.RSU

INAIL

ARPAV

Ospiti

Dirigenza

DSGA Genitori

FornitoriATA

Preposti

Resp.plesso

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Sistema di relazioni per la gestione della sicurezza

ARPAVDirigenza

Addettiantincendio

MC

RLS

AddettiPS

OrganiCollegiali

VVFCIC

DSGA

Ufficio Tecnico

Ente locale

ULSS

Preposti

Ospiti INAIL

UST

Appalti

RSU

Figure coord.

ASPPRSPP

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Possono favorire

la consapevolezza di ruolo dei soggetti

la gestione della complessità attraverso “processi” prevedibili

la possibilità dei sottosistemi di rendicontare

sinergie

processi di integrazione…

Possono

favorire un approccio burocratico

attivare conflitti / “veti”

schiacciare l’individualità

aumentare la complessità del sistema

depotenziare i ruoli dirigenziali

La loro costruzione e “manutenzione” richiede risorse e competenze…

Relazioni strutturate interne all’istituto

PRO CONTRO

Sistema di relazioni per la gestione della sicurezza

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Vantaggi per le agenzie del territorio

Adempiere al mandato istituzionale

Visibilità

Scuola come universo da studiare

Vantaggi per la scuola

Validazioni metodologiche

Assistenza su temi specifici

Risorsa per le attività didattiche

Risorse economiche

Visibilità sociale

Entrare in “Reti”

Rischi per la scuola

Delega

Interventi “spot”

Autodenuncia

Relazioni strutturate con il territorio hannoSistema di relazioni per la gestione della

sicurezza

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Organi collegiali della scuola:C.d.D. / C.d.C. / C.d.I.

Funzioni possibiliriguardoalla sicurezza

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Approva e inserisce nel Piano dell’Offerta Formativa eventuali Progetti educativo-didattici sulla sicurezza

Elabora e approva il Regolamento d’Istituto, dando valore anche ai comportamenti sicuri oltre che a quelli di corretta convivenza nella vita scolastica

Elabora e approva la Carta dei servizi,che può comprendere in sintesi anche le misure di prevenzione e protezione adottate dall’Istituto

Approva l’adesione a Reti e Convenzioni per la sicurezzacon altre istituzioni (scolastiche e non scolastiche)

Promuove iniziative di aggiornamento rivolte ai docenti dell’istituto

Programma ed attua Progetti educativo-didattici sulla sicurezza

Collegio dei Docenti

Consiglio di Classe

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Ha competenze su:

Promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di informazioni e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione

Uso delle attrezzature e degli edifici scolastici ai sensi dell'art. 94 del D.Lgs. 297/94 e degli artt. 2/3/4/5 del DPR 275/99 come modificato dai DPR156/99 e 105/01

Delibera, sentito il Collegio Docenti per gli aspetti didattici, le iniziative dirette alla educazione alla salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze

Adotta il Regolamento d’Istituto

Adotta la Carta dei Servizi

Consiglio d’Istituto

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Metodi, tecniche e strumentidi comunicazione

Comunicare …Comunicare = mettere in comune

Comunicare = comportamento

Comunicare = collante dei processi organizzativi

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Stile di leadership

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Stile di leadership e Sicurezza

La partecipazione dei leader in attività di sicurezza tende a garantire lo sviluppo di programmi di sicurezza, e di conseguenza a diminuire gli incidenti Simard e Marchand (1994)

Interazione fra leadership e priorità data alla sicurezza, nel predire il clima di sicurezza e i microincidentiZohar (2000)

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Stile di leadership e Sicurezza

Quando il leader enfatizza, discute, compensa ed incoraggia le prestazioni di sicurezza, la sicurezza migliora.

Le organizzazioni possono realizzare una formazione rivolta ai leader ottenendo un miglioramento della sicurezza, con:

un vantaggio di costo (rivolgendo l’intervento solo ai leader) un vantaggio sul clima e quindi di lungo termine rispetto ad

interventi rivolti a modificare i comportamenti dei singoli individui

Barling, Loughlin e Kelloway (2002)

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Stile di leadership e Sicurezza

uno stile di leadership che valorizzi il benessere è necessario ma non sufficiente

il leader deve anche creare un contesto in cui vi siano segnali del fatto che la sicurezza è una cosa importante

Le ricerche portano alla conclusione che:

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INFORMARE=

COMUNICARE ?

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COMUNICARETrasmettere informazioni, ascoltando, stimolando o provocando una risposta in chi le riceve. Rendere partecipe, condividere, mettere in comune, creare una relazione

È comunicazione tutto ciò può modificare il comportamento degli interlocutori

Informare non è comunicare!

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ESPERIMENTO

Un minuto di tempo per non comunicare

Un discente si pone di fronte agli altri senza parlare per un minuto

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Che cosa ci ha comunicato?

ESPERIMENTO

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PRIMA LEGGE DELLA COMUNICAZIONE

È impossibile non comunicare

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RiceventeEmittente

Codificatore DecodificatoreCANALE

Emittente

COMUNICAZIONE UNIDIREZIONALE

Il modello di Shannon

RUMORE

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RiceventeEmittente

Codificatore DecodificatoreCANALE

RUMORE

Emittente

COMUNICAZIONE BIDIREZIONALE

Modello di Shannon modificato da Watzlavick

FeedBack

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RUMORE

COMUNICAZIONE UNI-BIDIREZIONALE

…a confronto

ELEMENTI UNI BI

EFFICACIA bassa elevata

TEMPO minimo elevata

PREPARAZIONE maggiore minore

COMUNICAZIONE bassa elevata

FRUSTRAZIONE elevata minima

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RUMORE

COMUNICAZIONE UNI-BIDIREZIONALE

Fattori per la scelta

UNI BI

emergenza SITUAZIONE normalità

semplice CONTENUTO complesso

chiara RELAZIONE ambigua

condiviso CODICE diverso

limitate CONSEGUENZE DI ERRORI

gravi

limitato TEMPO adeguato

effic

ienz

a

efficacia

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RUMORE

IL MODELLO DI COMUNICAZIONE

tradurre le idee in messaggio persuasivo

attir

are

l’atte

nzio

ne d

el ri

ceve

nteottenere una reazione favorevole

interferenze

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LA DISPERSIONENELLA COMUNICAZIONE

PENSIERO: intendo dire 100 cose EMISSIONE:riesco a dirne 70ASCOLTO: l'interlocutore ne sente 50 COMPRENSIONE: l'interlocutore ne capisce 30 (ma è convinto di capirne 100)

Rischio di una forte dispersione dei contenuti trasmessi

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IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

Nella comunicazione bidirezionale c’è la possibilità di verificare subito la corretta percezione e decodificazione del messaggio emesso (feed-back) Si rischiano meno malintesi perché si può subito approfondire quanto c’è di non chiaro

E’ però un tipo di comunicazione meno rapida, perché la nostra componente emotiva è più stimolata e perché c’è più possibilità di conflitti

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IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE

La comunicazione richiede conoscenze comuni

E R

E R

dialogo tra sordi

le conoscenze dell’emittente superano quelle del ricevente

E Rle conoscenze comuni sono elevate

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(ascoltare è un processo mentale più sofisticato di sentire)

Semplici regole per una comunicazione efficace

ASCOLTO ATTIVO

accogliere informazioni, sospendendo il giudizio

dimostrare attenzione, in modo da incoraggiare la comunicazione continua

intervenire con osservazioni limitate (ma incoraggianti), portando un po’ più avanti l’idea del nostro interlocutore

ACCERTARSI DI AVER CAPITO

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Mettersi in gioco in prima persona

Adeguare il messaggio alle caratteristiche di chi ascolta

Prestare molta attenzione ai “messaggi di ritorno”

Semplici regole per una comunicazione efficace

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Porsi degli obiettivi

Incentivare i contributi

Far emergere (e ricomporre) i contrasti

Non essere valutativi e moralistici

Convincere, non imporre

Non contrastare in modo diretto

Umorismo, ironia

Esprimere i propri sentimenti

Utilizzare esempi concreti e reali

Far leva sugli aspetti positivi, evidenziare i vantaggi

Valorizzare e diffondere le esperienze positive

Prestare attenzione alla comunicazione non verbale

Rispettare e far rispettare le regole (tempi/procedure)

Semplici regole per una comunicazione efficace

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È molto interessante quello che diceRispetto la sua idea, anche se ...Sono stato chiaro?Provi a riflettere ...Cosa ne dice?Una volta mi è capitato di …… capita anche a me

Sbaglia a dire così..Deve capire che…Se fa così vedrà che…E’ vero o no che… risponda sì o noQuesto non è importanteHa capito?

COMUNICAZIONE

COMUNICAZIONE

NO

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QUANDO Almeno 1 volta all’anno (art. 35 D.Lgs. 81/08)+ in occasione di significative variazioni dei rischi (anche su richiesta del RLS)

CHI Datore di lavoro o suo rappresentanteRSPPMCRLS

COSA DVRIdoneità DPIProgrammi in-formazione

verbale

Riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi

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Informare / presentare

Coinvolgere / condividere

Risolvere un problema / migliorare

OBIETTIVI

Riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi