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Il sistema creditizio e le banche Classe V ITC Albez edutainment production

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Il sistema creditizio e le banche

Classe V ITC

Albez edutainment production

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In questo modulo:

• L’attività di intermediazione della banca• Le funzioni della banca• Il Sistema Europeo di Banche Centrali e la Banca Centrale Europea• Le autorità creditizie italiane• La vigilanza sul sistema creditizio• I caratteri dell’attività bancaria• La gestione della banca• I rischi nell’attività bancaria• Le operazioni bancarie

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BANCHE

Soggetti in avanzo finanziario Soggetti in disavanzo finanziario

Raccoltafondi

Impiego fondi

Credito diretto

Credito indiretto

Il credito è il diritto del creditore, che ha effettuato una prestazione attuale, di ottenere una controprestazione futura.

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Per svolgere la loro attività le banche devono attuare l’acquisizione delle risorse sul mercato dei

capitali attraverso:

A. la raccolta di fondi con natura di capitale proprio, ottenuta con l’emissione di azioni ordinarie o

di risparmio;

B. la raccolta di fondi con natura di capitale di debito, per mezzo di depositi ottenuti da operatori

non bancari (famiglie, imprese, enti pubblici) e da altri enti creditizi, emettendo obbligazioni e

ricevendo depositi in valuta estera.

Una definizione di banca

La banca è un’impresa che opera nel settore del credito e dei regolamenti monetari,

esercitando attività d’intermediazione e attività finanziarie che si affiancano e si intrecciano

con la prestazione di numerosi servizi.

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Funzioni della banca

1. Funzione creditizia: le banche operano come intermediari tra coloro che offrono capitale e coloro

che lo richiedono.

2. Funzione monetaria: il sistema bancario è il cardine del sistema dei pagamenti interni e

internazionali. Tali regolamenti sono compiuti con moneta bancaria (assegni, carte di credito, carte

di debito).

3. Funzione di servizi: è svolta proponendo alla clientela una gamma sempre più vasta di servizi di

investimento (negoziazione titoli, gestione portafoglio), servizi complementari (incasso effetti,

pagamento utenze), servizi collaterali (assicurazioni, consulente specializzate).

4. Funzione di trasmissione degli impulsi di politica monetaria: attraverso la concessione del

credito le banche influenzano il processo di produzione e distribuzione del reddito nazionale (TUS,

% riserva obbligatoria).

5. Funzione ausiliaria dell’Amministrazione Finanziaria: tassazione rendite finanziarie,

monitoraggio fiscale trasferimenti da e verso l’estero, segnalazione operazioni antiriciclaggio,

indagini bancarie ai fini penali.

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Il Sistema Europeo di Banche Centrali

Il Trattato di Maastrich ha istituito il Sistema europeo di banche centrali (SEBC) e la Banca

centrale europea (BCE) pienamente indipendenti dalle istituzioni e dagli organi comunitari,

dalle autorità nazionali e da qualsiasi altro organismo.

Il SEBC è un’organizzazione formata dalla BCE e dalle banche centrali nazionali (BCN) dei

paesi dell’Unione Europea con compiti di emettere la moneta unica (euro) e di gestire la

politica monetaria avendo come obiettivo principale la stabilità dei prezzi.

Attraverso il SEBC si realizza:

1. La definizione e l’attuazione della politica monetaria comune

2. La gestione delle riserve ufficiali in valuta degli stati membri

3. Lo svolgimento delle operazioni in cambi (acquisto e vendita di valute estere per sostenere la

quotazione dell’euro)

4. L’attuazione di un sistema di pagamenti efficiente e affidabile

5. La raccolta di informazioni statistiche

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La Banca Centrale Europea

La BCE è il massimo organismo di gestione della politica monetaria comune con funzione di assicurare

che i compiti del SEBC siano assolti attraverso le banche centrali nazionali o mediante attività proprie.

Organi decisionali

Consiglio direttivo: composto dai membri del comitato esecutivo e dai dodici governatori delle

banche centrali nazionali. Esercita un ruolo decisionale vero e proprio.

Comitato esecutivo: composto da presidente, da vice-presidente e da quattro membri esperti nel

settore monetario o bancario nominati dai governi degli Stati membri. Attua la politica monetaria decisa

dal Consiglio direttivo impartendo le necessarie istruzioni alle BCN.

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Le autorità creditizie italiane

1. Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (CICR), esercita attività di vigilanza in

materia di credito e di tutela del risparmio. Assume le decisioni di politica economica ed esercita

l’alata vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio. È presieduto dal Ministro

dell’Economia e delle finanze e vi partecipano i ministri ai quali sono affidati i dicasteri economici.

Alle riunioni può partecipare il governatore della Banca d’Italia.

2. Ministro dell’Economia e delle finanze: gestione del debito pubblico.

3. Banca d’Italia: banca centrale nazionale della Repubblica italiana, ha compiti operativi ed agisce

secondo gli indirizzi e le istruzioni impartite dalla banca centrale europea. È un istituto di diritto

pubblico il cui capitale, suddiviso in quote di partecipazione, è posseduto da banche e da istituti di

previdenza e assicurazione.

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Il sistema bancario

SEBCsi prefigge la stabilità dei prezzi

BCEconduce la politica monetaria

Banca d’ItaliaPersegue gli obiettivi assegnati al SEBC e

agisce secondo gli indirizzi e le istruzioni della BCE

Banche

Governatore della Banca d’Italiapartecipa al Consiglio direttivo del SEBC

e alle sedute del CICR

CICRha l’alta vigilanza in materia di credito e di

tutela del risparmio

Ministero dell’Economia e delle finanzepresiede il CICR

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Organi della banca d’Italia

Assemblea generale dei partecipanti (organo volitivo): approva il bilancio e nomina i sindaci e i

consiglieri del Consiglio Superiore

Consiglio Superiore e Comitato del consiglio Superiore (organo esecutivo)

Governatore: rappresenta la Banca d’Italia di fronte ai terzi e partecipa al Consiglio generale e al

Consiglio direttivo della BCE

La vigilanza della Banca d’Italia

La banca d’Italia esercita i suoi poteri di vigilanza d’intesa con le altre autorità creditizie e opera in

modo coordinato con la CONSOB.

La vigilanza è orientata a perseguire la trasparenza e la correttezza dei comportamenti, nonché

l’efficienza operativa e la competitività delle imprese bancarie, con riguardo alla loro sana e prudente

gestione.

La vigilanza della banca d’Italia è incentrata sulla “stabilità” dei soggetti vigilati, quella della

CONSOB sulla trasparenza e correttezza dei loro comportamenti.

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Tipologie di vigilanza

Vigilanza strutturale: consiste nei controlli all’entrata, nei controlli sull’espansione e nei controlli

sulla partecipazione al capitale delle banche

Vigilanza prudenziale: consiste in controlli sull’operatività delle banche e si basa principalmente

su strumenti di tipo quantitativo a riscontro oggettivo. Tale vigilanza può essere:

Vigilanza informativa: ricevimento periodico di segnalazioni e documenti

Vigilanza regolamentare: istruzioni di carattere generale

Vigilanza ispettiva: ispezioni presso le banche e richiesta di esibizione di

atti e documenti.

Per iniziativa delle banche centrali nazionali del gruppo dei dieci principali paesi industrializzati (G10)

è stato costituito il Basel Committee on Banking Supervision che si riunisce regolarmente quattro

volte l’anno.

Le proposte di cooperazione internazionale formulate dal Comitato sono così autorevoli che ogni

banca centrale intende applicarle nel proprio sistema nazionale, realizzando così un’armonizzazione

nel campo della vigilanza bancaria.

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Gli strumenti e gli interventi di politica monetaria comune

I principali strumenti per condurre la politica monetaria sono:

A. Le operazioni sul mercato aperto: consistono nell’acquisto o nella vendita da parte della BCE

o delle banche centrali nazionali di strumenti finanziari o di divise estere effettuate sul mercato

mobiliare e sul mercato dei cambi.

B. La manovra delle riserve obbligatorie: il SEBC impone alle banche dell’area euro di

depositare presso le banche centrali nazionali una riserva obbligatoria, da calcolarsi in

percentuale sugli importi dei depositi raccolti.

C. Le operazioni su iniziativa delle controparti: sono finalizzate a immettere o assorbire liquidità

overnight (ossia con rimborso il giorno successivo) e possono essere di due tipi:

Operazioni di rifinanziamento marginale: le banche ottengono liquidità dalle

banche centrali a fronte di strumenti finanziari dati in garanzia.

Operazioni di deposito: le banche, che sono in eccedenza di mezzi liquidi, possono

depositarli presso la banca centrale senza limitazioni o restrizioni.

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Caratteristiche dell’attività bancaria

La situazione odierna è caratterizzata dai seguenti fenomeni:

Ristagno dell’intermediazione bancaria tradizionale (disintermediazione) e corrispondente

espansione del settore dei servizi

Inasprirsi della concorrenza interna

Unificazione monetaria europea: concorrenza internazionale

Evoluzione delle tecniche di commercializzazione delle operazioni e dei servizi finanziari

Tutti questi fenomeni hanno contribuito a un cambiamento delle strategie gestionali e stimolato una

trasformazione organizzativa delle banche.

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Processi concorrenziali

Concorrenza internaal sistema bancario

Concorrenza esternaal sistema bancario

Processi evolutivi

Innovazioneeconomico-finanziaria

Rivoluzione informaticae telematica

BANCHE

Trasformazione organizzativa(dimensioni, sportelli, risorse umane; operazioni di fusione, acquisizione e privatizzazione)

Trasformazione commerciale(prodotti e servizi ad alto

contenuto innovativo; nuove tecniche di commercializzazione

e di contatto con la clientela)

Trasformazione tecnologica(banca elettronica;

superamento delle barriere tempo-spazio)

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Le forme organizzative della banca

I modelli organizzativi attraverso i quali viene esercitata l’attività bancaria sono diversi. Tutti però si

possono ricondurre a due modelli base:

Banca universale: è un ente creditizio che raccoglie fondi e concede finanziamenti in ogni forma e

con scadenze diverse, opera in tutti i settori del mercato dei capitali e fornisce un’ampia gamma di

servizi di consulenza e d’intermediazione.

Gruppo plurifunzionale: si intende un sistema coordinato di società specializzate in determinati

servizi creditizi e finanziari, governato da una società capogruppo che svolge funzione di pianificazione

strategica dell’intero gruppo.

Attualmente stiamo assistendo a un processo di fusione e concentrazione delle banche che ricercano

maggiori dimensioni per assicurarsi quell’efficienza gestionale necessaria per sostenere la concorrenza

interna e internazionale.

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Le condizioni per svolgere l’attività bancaria

Per poter svolgere l’attività bancaria è necessaria l’autorizzazione della Banca d’Italia che verifica

l’esistenza delle condizioni atte a garantire la sana e prudente gestione della banca. A tal fine si

richiede:

1. L’adozione della forma di società per azioni con capitale sociale non inferiore a 6,3 milioni di euro

o di società cooperative per azioni articolate in:

Banche popolari con capitale sociale minimo di 6,3 milioni di euro;

Banche di credito cooperativo con capitale sociale minimo di 2 milioni di euro.

2. La presentazione di un programma di attività iniziale, unitamente all’atto costitutivo e allo statuto;

3. Il possesso da parte dei partecipanti al capitale dei requisiti di onorabilità e degli altri presupposti

soggettivi necessari per il rilascio dell’autorizzazione;

4. Il possesso da parte dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo

dei requisiti di professionalità e di onorabilità.

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La gestione bancaria

La gestione bancaria è rivolta al contemporaneo conseguimento dei seguenti obiettivi:

1) Operare in condizioni di liquidità

2) Mantenere uno stato di solvibilità

3) Conseguire un reddito adeguato e soddisfacente

LIQUIDITA’

L’obiettivo di operare in condizioni di liquidità deriva dal fatto che la banca opera prevalentemente con fondi ricevuti in deposito e deve mantenersi sempre in grado di far fronte regolarmente e tempestivamente alle richieste di rimborso e agli altri pagamenti.

EQUILIBRIO FINANZIARIO

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La gestione bancaria

SOLVIBILITA’

L’obiettivo di mantenere uno stato di solvibilità tende a conservare il valore delle attività superiore a quello delle passività al fine di permettere alla banca di assolvere, nei periodi di crisi, alle proprie obbligazioni in caso di liquidazione.

EQUILIBRIO PATRIMONIALE

REDDITIVITA’

L’obiettivo di conseguire un reddito soddisfacente richiede che il risultato economico della gestione bancaria sia positivo per permettere non solo la remunerazione del capitale investito ma il potenziamento dell’attività attraverso l’autofinanziamento.

EQUILIBRIO ECONOMICO

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Obiettivi contestuali, condizioni e misurazione del loro conseguimento

OBIETTIVI CONDIZIONI

liquidità equilibrio finanziario

è misurata dal rapportodepositi

impieghi= grado di liquidità

solvibilità equilibrio patrimoniale

patrimonio netto

depositi= grado di solvibilità

redditività equilibrio economico

utile netto d’esercizio

patrimonio netto= grado di redditività

è misurata dal rapporto

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La banca tende a massimizzare liquidità, solvibilità e redditività.

Tuttavia, gli obiettivi della liquidità e della redditività sono in contrasto tra di loro.

Infatti per conseguire la massima liquidità, la banca non dovrebbe impiegare i fondi ricevuti in

deposito dai propri clienti. Così facendo, opererebbe in perdita trovandosi a dover pagare solo

interessi passivi (costi) senza realizzare interessi attivi (ricavi) sui capitali impiegati.

Al contrario, per conseguire la massima redditività la banca dovrebbe impiegare totalmente i fondi

ricevuti conseguendo così la maggior remunerazione possibile, ma questa scelta inciderebbe

fortemente sulla sua liquidità.

L’obiettivo della solvibilità è raggiunto dalle banche impiegando i fondi in operazioni che non creino

rischio di immobilizzo né diminuzione di valore, fattori che inciderebbero negativamente sulla liquidità

e sulla redditività.

Obiettivi contrastanti

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Norme tecniche di gestione bancaria

Di fronte a questi obiettivi contrastanti, la gestione bancaria tende a realizzare un compromesso tra

di loro cercando una giusta combinazione tra operazioni di raccolta fondi, operazioni d’impiego

fondi e servizi.

La liquidità di un’impresa è l’attitudine a fronteggiare immediatamente e senza perdite i propri

impegni.

Presenta due aspetti:

1. Finanziario: consiste nella capacità di soddisfare le obbligazioni con la massima prontezza.

2. Economico: richiede che tale assolvimento d’impegni avvenga senza arrecare danno al normale

andamento della gestione.

La gestione della liquidità bancaria consiste nel dare a una parte dei fondi raccolti un investimento

che garantisca, in ogni momento, i mezzi necessari a conservare in equilibrio la tesoreria (entrate e

uscite monetarie), procurando al tempo stesso autonomi risultati economici (interessi, plusvalenze,

ecc.).

Ciò si ottiene attraverso la costituzione di riserve di liquidità.

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Norme tecniche di gestione bancaria

Le riserve di liquidità servono per fronteggiare le richieste di rimborso o di pagamento.

Sono costituite da denaro in cassa, da fondi disponibili a vista presso la banca centrale nazionale o

presso altre banche, da valori mobiliari di qualità primaria, da divise estere facilmente negoziabili, da

crediti che possano essere facilmente riscossi.

Tali riserve sono chiamate:

Riserve di prima linea: utilizzabili immediatamente e senza oneri di trasformazione e costituite da

denaro in contanti, crediti a vista presso altre banche, valute estere convertibili.

Riserve di seconda linea: il loro utilizzo richiede un certo tempo (anche se breve o brevissimo) e un

costo o una possibile perdita in caso di trasformazione in denaro. Gli investimenti in strumenti finanziari

e le cambiali ordinarie riscuotibili sono riserve di seconda linea.

Queste riserve risolvono il problema della liquidità e della solvibilità, ma danneggiano la redditività,

limitando gli investimenti e il conseguimento di ricavi.

Oltre alle riserve di liquidità, la gestione bancaria richiede il rispetto di altre norme tecniche di gestione:

l’equilibrio temporale, tra le operazioni di raccolta e quelle di impiego fondi, e il frazionamento del

rischio.

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Norme tecniche di gestione bancaria

L’equilibrio temporale

Le operazioni di raccolta fondi devono concordare con quelle d’impiego fondi nel senso che, a fronte di

operazioni a breve scadenza, non possono esserci che operazioni a loro volta a breve scadenza,

mentre prestiti a scadenza media e lunga possono essere finanziati solo da depositi vincolati a media

durata oppure con emissione di prestiti obbligazionari.

Il frazionamento dei rischi

Per la banca è indispensabile frazionare i rischi mediante una distribuzione dei mezzi raccolti tra un

ampio e diversificato numero di impieghi. Il frazionamento viene attuato attraverso:

Il contenimento dei fidi: concedere prestiti d’importo limitato e un numero ampio di soggetti.

L’eterogeneità della clientela: operare con aziende appartenenti a settori diversi in modo da

compensare le eventuali difficoltà di un settore con l’espansione el a prosperità degli altri.

L’estensione territoriale dell’attività: agire su aree sempre più vaste con un numero elevato di

sportelli, sviluppando una collaborazione con altre imprese che esercitano il credito.

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Norme tecniche di gestione bancaria

La redditività

La banca deve controllare continuamente l’andamento economico della gestione al fine di ottenere una

redditività soddisfacente, effettiva e non solo formale.

Il reddito della gestione bancaria scaturisce, come in ogni impresa, dalla contrapposizione tra ricavi

e costi di competenza dell’esercizio.

I costi sono rappresentati dagli interessi passivi pagati sulle operazioni di raccolta e da tutte le spese di

gestione.

I ricavi sono costituiti dagli interessi attivi sulle operazioni di impiego fondi, dagli utili sulle operazioni in

strumenti finanziari e in valute estere nonché dalle commissioni e dai proventi accessori sulle

prestazioni di servizi alla clientela.

Lo svolgersi della gestione bancaria richiede inoltre un’assoluta fiducia da parte del pubblico. Per questo

motivo la legge prevede dure sanzioni penali per il reato di aggiottaggio bancario. Commette tale reato

chi divulga notizie false, esagerate o tendenziose riguardanti banche o gruppi bancari, atte a turbare i

mercati finanziari o a indurre il panico nei depositanti.

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I rischi nell’attività bancaria

L’esposizione al rischio è inevitabile in qualsiasi attività d’impresa; anche l’esercizio del credito è soggetto al rischio d’impresa, cioè alla possibilità di subire perdite.

RISCHI RIGUARDANTI L’INTERMEDIAZIONE

CREDITIZIA

Rischi finanziari

Rischi economici

Rischi d’immobilizzoRischi di anelasticità

finanziaria

Rischi d’insolvenzaRischi di anelasticità

economica

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I rischi nell’attività bancaria

RISCHI RIGUARDANTI GLI INVESTIMENTI

FINANZIARI

Rischi d’instabilità del

mercato dei capitali

Rischio di inattesevariazioni nei tassi

Rischio di sbalzi nellequotazioni dei titoli

Rischio di cambio

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RISCHI RIGUARDANTI L’OPERATIVITA’

Rischi originati dall’innovazione

Rischi di inosservanza dileggi e regolamenti

Rischi tecnologici Rischi legati alla sicurezza

Rischi legali

I rischi nell’attività bancaria

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RISCHI DIVERSI

Altri rischi

Rischi strategici Rischi di reputazione

I rischi nell’attività bancaria

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Le operazioni bancarie

INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA

di RACCOLTA FONDI

Originaria(raccolta diretta)

a breve scadenza

a media e lunga scadenza

•depositi a risparmio libero•depositi a risparmio vincolato

•certificati di deposito a b/t•c/c - p/t

•obbligazioni•certificati di deposito a m/t

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Le operazioni bancarie

INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA

di RACCOLTA FONDI

Derivata(raccolta derivata)

•aperture di credito passive•risconto di effetti

•anticipazioni passive•riporti passivi

•certificati interbancari di deposito

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Le operazioni bancarie

INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA

di RACCOLTA FONDI

Indiretta (raccolta indiretta)

•emissione di assegni circolari•c/c di gestione patrimoniale

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Le operazioni bancarie

INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA

di IMPIEGO FONDI

• prefinanziamenti• aperture di credito attive

• c/c di corrispondenza attivi• portafoglio sconti e s.b.f.

• anticipi su fatture - anticipazioni attive• riporti attivi - mutui ipotecari

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Le operazioni bancarie

Operazioni dirette d’investimento finanziario

• negoziazione per conto proprio di titoli e capitale di debito• negoziazione per conto proprio di valute e strumenti

finanziari in valuta• acquisto e gestione di partecipazioni

Servizi di investimento in strumentifinanziari e valute

• negoziazione per conto terzi di titoli di capitale e di debito• negoziazione per conto terzi di valute e strumenti finanziari in valuta

• gestione patrimoni mobilieri o in fondi comuni• collocamento strumenti finanziari per conto degli emittenti

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Le operazioni bancarie

Operazioni complementari

• incassi per conto terzi• pagamenti per conto terzi

• locazione di cassette di sicurezza• tesoreria enti – riscossione tributi

Operazioni collaterali

• leasing - factoring• forfaiting e confirming

• fondi comuni d’investimento• carte di credito e di debito

• elaborazione dati per conto terzi – attività fiduciarie

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Bibliografia

Astolfi, Barale & Ricci “Entriamo in azienda 3 Imprese bancariee aziende di erogazione” Tomo 2 Edizioni Tramontana Milano 2005