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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA A.N.F.I. ANNO XXI - N. 5 - 2006 - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE - EX ART. 2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 ROMA IL SENATORE A VITA GIORGIO NAPOLITANO ELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA — A.N.F.I.

ANNO XXI - N. 5 - 2006 - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE - EX ART. 2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 ROMA

IL SENATORE A VITA GIORGIO NAPOLITANOELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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Finito di stampare il 10-06-2006

2 Fiamme Gialle 5 / 2006

IN 1a DI COPERTINA

S O M M A R I O3 – IL SENATORE A VITA GIORGIO NAPOLITANO ELETTO PRESIDENTE

DELLA REPUBBLICA4 – IL PROF. TOMMASO PADOA SCHIOPPA È IL NUOVO MINISTRO DEL-

L’ECONOMIA E DELLE FINANZE5 – IL GEN. C.A. NINO DI PAOLO COMANDANTE INTERREGIONALE PER

L’ITALIA CENTRO SETTENTRIONALE VISITA LA SEZIONE ANFI DILIVORNO

5 – VISITA ISPETTIVA DEL GEN. C.A. UGO MARCHETTI, COMANDANTEINTERREGIONALE PER L’ITALIA SUD OCCIDENTALE DELLA GUARDIADI FINANZA, AL COMANDO PROVINCIALE DI CATANIA

6-7-8 – NELLA BASILICA ROMANA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI E DEI MAR-TIRI E NEL DUOMO DI VERONA I SOLENNI FUNERALI DI STATO DEIMILITARI CADUTI A NASSIRIYA E A KABUL di Tommaso Santamaria

9-10 – VACANZE AL CONFINE CON L’ACQUA SANTA di Enzo Climinti11-12 – LA “CACCIA ALLE BRICOLLE”: OGGI È SOLO STORIA di Espedito Finizio13-14 – INTITOLATA UNA VIA DI CASTELLABATE (SALERNO) AL FINANZIERE

MARE “COSTABILE DI SESSA”15 – IL PREFETTO DI REGGIO CALABRIA RICEVE IN VISITA LE FIAMME

GIALLE IN CONGEDO DEL TERRITORIO TIRRENICO E SUCCESSIVA-MENTE LA RAPPRESENTANZA DELLA SEZIONE ANFI DI REGGIO

16 – IL SALUTO DI COMMIATO AL MAGGIORE ALDO NOCETI DELLA COM-PAGNIA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI BASSANO DEL GRAPPA

16 – CERIMONIA DI GIURAMENTO DEL SOTTOTENENTE ROCCO VALERIOLOLLO

17 – DOMENICA DI SOLIDARIETÀ PROMOSSA DALLA SEZIONE ANFI DIPESCARA di Gregorio Totaro

18 – L’ORDINARIO MILITARE PER L’ITALIA, MONS. ANGELO BAGNASCO,HA OFFICIATO NELLA CATTEDRALE DI CATANIA IL PRECETTOPASQUALE PER LE FORZE ARMATE

19 – ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI VENTIMIGLIA di Antonio Marino19 – I CENTO ANNI DELL’APPUNTATO GIUSEPPE PAZZOLA

20-21 – IL MAL SOTTILE e TEMPO DI PRIMAVERA: ATTENZIONE ALLE ALLER-GIE di Gian Franco Cavicchioli - Geriatra in Roma

22 – LA PREVENZIONE DEL TUMORE DELLA PROSTATA di Mauro Dimitri23 – UNA GITA MERAVIGLIOSA di Ermanno Gelsi24 – COMUNICATI DELLA PRESIDENZA NAZIONALE a cura di Giuseppe Ruggieri

25-26 – LETTERE AL DIRETTORE di Pietro Di Marco 26 – V A R I E27 – CANONI DEMANIALI – D.P.R. N. 296 DEL 13 SETTEMBRE 2005

di Pietro Di Marco28 – TRATTAMENTI PENSIONISTICI di Pietro Di Marco

29-30-31 – VITA NELLE SEZIONI32-33-3435-36-37 – NELLA NOSTRA FAMIGLIA

38-39

Dal 10 maggio 2006 il Senatore Giorgio Napolitano èil Presidente degli Italiani.

Nella pagina seguente riportiamo la Sua biografia.

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Fiamme Gialle 5 / 2006 3

IL PRESIDENTEIl 10 maggio 2006 è stato eletto alla più elevata carica dello Stato, la Presidenza della Repubblica, il Senatore a vita GIORGIO

NAPOLITANO.In un momento politico italiano particolarmente delicato per i suoi impegni internazionali e per l’evoluzione istituzionale in atto,

motivata anche da importanti proposte avanzate, ma sottoposte a imminente referendum popolare.A dir il vero ogni Presidente della Repubblica ha dovuto svolgere sempre la sua delicata funzione di “Garante “ della Costitu-

zione, nell’intreccio bilanciato dei Poteri dello Stato, ma in questo particolare momento storico si richiede un Suo determinanteintervento anche per la soluzione di importanti impegni internazionali venuti ormai al pettine. Non escluso quello che attiene alleForze Armate impegnate in operazioni di pace, nelle quali i nostri militari e le nostre organizzazioni sanitarie e sociali si distin-guono per la loro umanità e solidarietà verso le popolazioni bisognose di aiuti, in fase di sviluppo economico e sociale.

La nostra Associazione augura al nuovo Presidente della Repubblica ogni successo alla sua importante azione di Garante del-la Costituzione, sicuri del suo equilibrio, provato in ogni precedente attività politica e di governo, e della sua serena visione delleproblematiche complesse in atto,come può evincersi dal suo impareggiabile curriculum che ci onoriamo di presentare a tutti inostri soci. Augurio già rivoltogli, a nome dell’A.N.F.I., dal Presidente Nazionale, Generale C.A. Pietro di Marco.

BIOGRAFIA

Giorgio Napolitano

È nato a Napoli il 29 giugno 1925.Si è laureato in giurisprudenza nel

dicembre 1947 presso l’Università diNapoli con una tesi di economia politicasu “Il mancato sviluppo industriale delMezzogiorno dopo l’unità e la leggespeciale per Napoli del 1904”. Nel 1945-46 è stato attivo nel movimento per iConsigli studenteschi di Facoltà e dele-gato al 1° Congresso nazionale univer-sitario.

Fin dal 1942, a Napoli, iscrittosiall’Università, ha fatto parte di un grup-po di giovani antifascisti e ha aderito,nel 1945, al Partito comunista italiano,di cui è stato militante e poi dirigentefino alla costituzione del partito demo-cratico della sinistra.

Dall’autunno del 1946 alla primaveradel 1948 ha fatto parte della segreteriadel Centro Economico Italiano per ilMezzogiorno presieduto dal sen. Para-tore. Ha inoltre partecipato attivamenteal Movimento per la Rinascita del Mez-zogiorno fin dalla sua nascita (dicembre1947) e per oltre 10 anni.

È stato eletto alla Camera dei depu-tati per la prima volta nel 1953 e ne hafatto parte – tranne che nella IV legisla-tura - fino al 1996, riconfermato semprenella circoscrizione di Napoli.

La sua attività parlamentare si èsvolta nella fase iniziale in seno allaCommissione Bilancio e PartecipazioniStatali, concentrandosi - anche neidibattiti in Assemblea - sui problemi del-lo sviluppo del Mezzogiorno e sui temidella politica economica nazionale.

Nella VIII (dal 1981) e nella IX Legi-slatura (fino al 1986) è stato Presidentedel Gruppo dei deputati comunisti.

Negli anni ‘80 si è impegnato in par-ticolare sui problemi della politica inter-nazionale ed europea, sia nella Com-missione Affari Esteri della Camera deiDeputati, sia come membro (1984-92 e1994-96) della delegazione italianaall’Assemblea dell’Atlantico del Nord,

sia attraverso molteplici iniziative dicarattere politico e culturale. Già a par-tire dagli anni ‘70, ha svolto una vastaattività di conferenze all’estero: negliistituti di politica internazionale in GranBretagna e in Germania, presso nume-rose Università degli Stati Uniti (Har-vard, Princeton, Yale, Chicago, Berke-ley, SAIS e CSIS di Washington).

Dal 1989 al 1992 è stato membrodel Parlamento europeo.

Nell’XI legislatura, il 3 giugno 1992,è stato eletto Presidente della Cameradei deputati, restando in carica fino allaconclusione della legislatura nell’apriledel 1994.

Nella XII legislatura ha fatto partedella Commissione affari esteri ed è sta-to Presidente della Commissione spe-ciale per il riordino del settore radiotele-visivo.

Nella XIII legislatura è stato Ministrodell’interno e per il coordinamento dellaprotezione civile nel Governo Prodi, dalmaggio 1996 all’ottobre 1998.

Dal 1995 è stato Presidente del Con-siglio Italiano del Movimento europeo.

Dal giugno 1999 al giugno 2004 èstato Presidente della Commissione pergli Affari costituzionali del Parlamentoeuropeo.

Nella XIV legislatura, è stato nomi-nato Presidente della Fondazione dellaCamera dei deputati dal Presidente del-la Camera Pier Ferdinando Casini,mantenendo l’incarico fino alla conclu-sione della legislatura.

Il 23 settembre 2005 è stato nomi-nato senatore a vita dal Presidente del-la Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Il 10 maggio 2006 è stato eletto Pre-sidente della Repubblica con 543 voti.Ha prestato giuramento il 15 maggio2006.

La sua dedizione alla causa dellademocrazia parlamentare e il suo contri-buto al riavvicinamento tra la sinistra ita-liana e il socialismo europeo, gli sonovalsi il conferimento – nel 1997 ad Han-nover – del premio internazionale Leib-niz-Ring per l’impegno “di tutta una vita”.

Nel 2004, gli è stata conferita dall’U-

niversità degli Studi di Bari la laureahonoris causa in scienze politiche.

Ha collaborato in particolare alla rivi-sta “Società” e (dal 1954 al 1960) allarivista “Cronache meridionali” con saggisul dibattito meridionalista dopo la Libe-razione e sul pensiero di Guido Dorso,sulle politiche di riforma agraria e sulletesi di Manlio Rossi-Doria, sull’industria-lizzazione del Mezzogiorno. Nel 1962ha pubblicato il suo primo libro “Movi-mento operaio e industria di Stato”, conparticolare riferimento alle elaborazionidi Pasquale Saraceno.

Nel 1975 ha pubblicato il libro “Inter-vista sul PCI” con Eric Hobsbawm, tra-dotto in oltre 10 paesi.

Del 1979 è il libro “In mezzo al gua-do” riferito al periodo della solidarietàdemocratica (1976-79), durante il qualefu portavoce del PCI e tenne i rapporticon il governo Andreotti sui temi dell’e-conomia e del sindacato.

Il libro “Oltre i vecchi confini” del1988 ha affrontato le problematicheemerse negli anni del disgelo tra Est eOvest, con la presidenza Reagan negliUSA e la leadership di Gorbaciov nel-l’URSS.

Nel libro “Al di là del guado: la scel-ta riformista” sono raccolti gli interventidal 1986 al 1990.

Nel libro “Europa e America dopol’89”, del 1992, sono raccolte le confe-renze tenute negli Stati Uniti dopo lacaduta del muro di Berlino e dei regimicomunisti in Europa centrale e orienta-le.

Nel 1994 ha pubblicato il libro, inparte sotto forma di diario, “Dove va laRepubblica - Una transizione incompiu-ta” dedicato agli anni della XI legislatu-ra, vissuta come Presidente dellaCamera dei Deputati.

Nel 2002, ha pubblicato il libro una“Europa politica”, nel pieno del suoimpegno come Presidente della Com-missione per gli Affari costituzionali delParlamento europeo.

Il suo ultimo libro “Dal PCI al sociali-smo europeo: un ‘autobiografia politica”è uscito nel 2005.

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4 Fiamme Gialle 5 / 2006

Da quando all’amministrazione e soluzione dei problemidell’economia italiana e delle finanze dello Stato e degli Entilocali è stato preposto un solo Ministro, si sono semplificati iproblemi della pubblica gestione economica e finanziaria, inquanto si è accentrata in una unica persona la responsabilitàdi proporre la spesa e contemporaneamente l’onere di rinve-nire i mezzi finanziari per sostenerla; ma si sono moltiplicatinel contempo i suoi impegni per contenere il moltiplicarsi del-le richieste di spesa, nei limiti delle entrate possibili, avanza-te dai vari Ministeri e dagli Enti locali ed anche dagli Organi-smi internazionali, ritenute necessarie per soddisfare tutte leesigenze la cui cura è stata affidata loro dalle varie leggispesso non perfettamente aderenti allo stato variabile dellaeconomia del Paese e delle impreviste immancabili esigenzedi carattere straordinario.

Stranamente il Ministro dell’Economia e delle Finanze èdiventato anche il baluardo estremo a difesa degli interessi ditutti i contribuenti, e, quindi, anche dello Statuto dei diritti deicontribuenti. Il famoso detto inglese per cui nessun tributopuò essere previsto senza il consenso dei rappresentanti deicontribuenti (“No taxation whithout representation”), puòessere ora considerato come rivolto al rappresentante princi-pale di tutti i contribuenti, in campo nazionale e internaziona-le, incentrato nella responsabilità del Ministro dell’Economiae delle Finanze.

Il compito del nuovo Ministro, quindi, è da equiparare aldifficile compito del buon padre di famiglia che deve saperdire di no alle richieste di figli poco accorti degli interessi ditutta la famiglia a vantaggio di interessi particolari: e non trat-tasi di compito di poca rilevanza, perché tale funzione richie-de una preparazione eccezionale in campo economico-finan-ziario ed una fortezza d’animo serenamente sostenuta dallasua dignità e dal suo alto impegno civile e politico a favoredella intera comunità, cioè dell’Italia tutta.

Come il precedente Ministro Tremonti anche il Prof. Tom-maso Padoa Schioppa può vantare un curriculum professio-nale di tutto rispetto e all’altezza del gravoso compito asse-gnatogli; la Sua personalità e professionalità è, inoltre, altret-tanto garanzia di fiducia, sulla quale il popolo italiano puòsicuramente contare; e così anche la nostra Associazione, dicui il Ministro costituisce la prima Autorità tutoria, come pre-visto dal nostro Statuto.

Tanto premesso, presentiamo ai nostri soci il prestigiosocurriculum del Signor Ministro:

Prof. Tommaso PADOA SCHIOPPA

Tommaso Padoa-Schioppa, nato a Belluno il 23 luglio1940, si è laureato all’Università Luigi Bocconi di Milano nel1966 e ha ottenuto il Master of Science dal MassachusettsInstitute of Technology (MIT) nel 1970. È stato sottotenentedi Artiglieria. Ha ricevuto sei lauree honoris causa.

È stato membro del Comitato esecutivo della Banca Cen-trale Europea (1998-2005), Presidente della Consob - Com-missione Nazionale per le Società e la Borsa (1997-98), ViceDirettore generale della Banca d’Italia (1984-1997) e Diretto-re generale della direzione Affari economici e finanziari allaCommissione europea (1979-1983).

Dopo avere lasciato la BCE, e fino all’assunzione dell’in-carico di Ministro, è stato Presidente di Notre Europe (Pari-gi), Senior Fellow dell’Istituto Affari Internazionali (IAI,Roma), Presidente della Fondazione IASC (InternationalAccounting Standard Committee) e Senior Adviser e Membrodell’Advisory Board del Promontory Financial Group, LLC.

Nel corso della sua attività è stato Co-segretario del

Comitato Delors per lo studio dell’unione economica e mone-taria europea (1988-1989), Presidente del Comitato consulti-vo bancario della Commissione europea (1988-1991), delGruppo di lavoro sui sistemi di pagamento delle banche cen-trali della Comunità europea (1991-1995), del Comitato diBasilea per la Vigilanza bancaria (1993-1997), del Comitatoregionale europeo dello IOSCO (1997-1998), del FESCO(Forum of the European Securities Commissions) (1997-1998), del Comitato sui Sistemi di pagamento e regolamentodel G10 (2000-2005).

È membro del Gruppo dei Trenta (dal 1979) e dell’Advi-sory Board dell’Institute for International Economics (IIE,Washington). E’ stato Presidente dell’International Center forMonetary and Banking Studies (Ginevra, 2001-2006).

È autore di numerosi libri e articoli. Fra i volumi più recen-ti ‘Europa, una pazienza attiva’ (2006); ‘L’Euro e la sua ban-ca centrale’ (2004); ‘Regulating Finance’ (2004); ‘Dodici Set-tembre’ (2002); ‘Europa, forza gentile’ (2001).

È Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana.

Il Presidente Nazionale, Generale C.A. Pietro di Marco,ha già inviato, pertanto, all’illustre Ministro il seguente tele-gramma:

“A NOME MIO E DI TUTTI I SOCI DELL’ASSOCIAZIO-NE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA (A.N.F.I.) RIVOL-GO ALLA S.V. IL SALUTO PIU’ DEFERENTE E DEVOTOCON GLI AUGURI DI BUON LAVORO NEL PRESTIGIOSOINCARICO DI MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLEFINANZE”.

E il Signor Ministro ha cosi risposto:

“RINGRAZIO VIVAMENTE PER LE FELICITAZIONI ESOPRATTUTTO PER GLI AUGURI CHE HO PARTICO-LARMENTE GRADITO. TOMMASO PADOA SCHIOPPA”.

IL PROF. TOMMASO PADOA SCHIOPPA È IL NUOVO MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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Fiamme Gialle 5 / 2006 5

IL GEN. C.A. NINO DI PAOLO COMANDANTE INTERREGIONALE PER L’ITALIA CENTRO SETTENTRIONALE VISITA LA SEZIONE ANFI DI LIVORNO

Il Comandante Interregionale per

l’Italia Sud Occidentale con sede a

Palermo, Gen. C.A. Ugo Marchetti, il

6 febbraio u.s., si è recato in visita

ispettiva al Comando Provinciale del-

la Guardia di Finanza di Catania,

accolto dal Comandante, Col. Sarra

Fiore. Ha presenziato alla cerimonia

anche una rappresentanza dei soci

della locale Sezione A.N.F.I.

Nella foto, il Gen. C.A. Marchet-

ti riceve gli onori di rito.

Il Comandante Interregionale perl’Italia Centro Settentrionale, Gen.C.A. Nino Di Paolo, nel corso di unavisita ispettiva al Comando Provin-ciale di Livorno, ha visitato anche gliuffici della locale Sezione ANFI,

accompagnato dal ComandanteProvinciale, Col. Fabrizio Crisosto-mi. L’Alto Ufficiale, accolto dal Pre-sidente, M.A. Alberto Merlo, e daisoci della Sezione di Livorno contutti gli onori, ha elogiato vivamente

tutti i componenti della Sezione perl’attività associativa svolta con impe-gno sia nell’ambito della Sezionestessa sia nei rapporti con le localiAutorità.

Nella foto, il Gen.C.A. Nino Di Paolo,Comandante Inter-regionale per l’Ita-lia Centro Setten-trionale della Guar-dia di Finanza, ilCol. Fabrizio Criso-stomi, ComandanteProvinciale dellaGuardia di Finanzadi Livorno, e il Con-siglio Direttivo del-la locale SezioneANFI.

VISITA ISPETTIVA DEL GEN. C.A. UGO MARCHETTI COMANDANTE INTERREGIONALE PER L’ITA-LIA SUD OCCIDENTALE DELLA GUARDIA DI FINANZA AL COMANDO PROVINCIALE DI CATANIA

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6 Fiamme Gialle 5 / 2006

La grande famiglia delle Forze

Armate è stata ancora duramen-

te colpita, il 27 aprile 2006 a Nas-

siriya in Iraq e, a circa una setti-

mana di distanza, a Kabul, in

Afghanistan, con la perdita di

valorosi militari impegnati in mis-

sioni di pace.

A Nassiriya sono caduti-vittime

di un vile attentato ad un mezzo

blindato con un missile a carica

cava – il Maggiore paracadutista

della gloriosa “Folgore” Nicola

Ciardelli e i Marescialli della bene-

merita Arma dei Carabinieri Carlo

de Trizio, Franco Lattanzio e Enri-

co Frassanito (quest’ultimo dece-

duto nella sua Verona, ove è sta-

to trasportato in gravissime condi-

zioni dopo le prime cure in Iraq); a

Kabul sono state mozzate le “pen-

ne nere” del Tenente Manuel Fio-

rito e del Maresciallo Luca Possi-

nelli in un altro attentato ad un

mezzo di trasporto, che è saltato

in aria su una mina interrata.

L’Italia ha voluto rendere tutti

gli onori dovuti ai suoi eroici figli

con manifestazioni di affetto e

solidarietà ai loro familiari e alle

loro tre grandi Forze Armate: la

Folgore, che ha trovato la sua

grande epopea in Africa, immorta-

lata nel Sacrario di El Alamein; i

Carabinieri, “Fedeli nei Secoli”

verso le Istituzioni e presenti sem-

pre con gli italiani tutti in ogni luo-

go, nella buona e nella cattiva sor-

te; e gli “Alpini”, che hanno sem-

pre dimostrato, sui nostri confini di

terra, sulle cime nevose delle Alpi

e nella lontana Russia, il loro

coraggio e il loro valore imponen-

dosi all’ammirazione di popoli

amici ed anche di nemici, che

hanno voluto rendere onore al

loro eccezionale spirito di sacrifi-

cio e alla loro indomita resistenza,

anche nella più delicata fase della

infelice “ritirata” dalla Russia, a

forze impari, che è ormai entrata

nella leggenda.

NELLA BASILICA ROMANA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI EDEI MARTIRI E NEL DUOMO DI VERONA I SOLENNI FUNERALI

DI STATO DEI MILITARI CADUTI A NASSIRIYA E A KABUL

Ciampino (Roma), le Salme dei militari morti a Nassiriya vengono accolte dalleAutorità al loro arrivo all’Aeroporto.

di Tommaso Santamaria

A Roma, dopo la necessaria

sosta nell’Ospedale militare del

Celio, una folla imponente di

Autorità e cittadini ha reso omag-

gio ai feretri, avvolti nel Tricolore e

attorniati nella Camera ardente

dai parenti in dolorosa ma dignito-

sa presenza; prima per i caduti di

Nassiriya e dopo circa una setti-

mana per quelli deceduti a Kabul;

e successivamente in due distinte

celebrazioni solenni nella Basilica

di Santa Maria degli Angeli e dei

Martiri in Roma.

Presente sempre all’Aeroporto

di Ciampino, ove sono arrivate le

Salme, e nella Basilica di Piazza

Esedra il Presidente della Repub-

blica, Carlo Azeglio Ciampi, il qua-

le, con la gentile e premurosa

consorte Franca, è stato sempre

vicino agli affranti familiari e ha

abbracciato le bare per tutti gli ita-

liani. Con il Presidente le maggio-

ri Autorità militari civili e religiose e

quelle politiche, dal Presidente del

Consiglio Berlusconi ai nuovi Pre-

sidenti del Senato, Franco Marini,

e della Camera dei Deputati, Fau-

sto Bertinotti, al Ministro della

Difesa uscente Martino, al Capo

di Stato Maggiore della Difesa

Gianpaolo di Paola con i Capi di

Stato Maggiore delle Forze Arma-

te e ai rappresentanti del Governo

ancora in carica e dei partiti della

nuova maggioranza.

Nella Basilica e fuori ancora

una folla imponente, che ha

applaudito a lungo i militari caduti

e avvolti con il tricolore alla loro

uscita dalla Basilica. Presenti il

Comandante Generale del Corpo,

Generale C.A. Roberto Speciale,

con il Comandante in Seconda,

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Fiamme Gialle 5 / 2006 7

Generale C.A. Italo Pappa e il

Capo di Stato Maggiore Generale

D. Emilio Spaziante, ed altri Uffi-

ciali del Corpo.

Per la nostra Associazione

sempre presenti, con tanti soci, il

Presidente Nazionale Generale

C.A. Pietro di Marco e il Vicepre-

sidente Generale C.A. Giovanni

Verdicchio con l’alfiere il Consi-

gliere Nazionale Alfio Costanzo,

con il prestigioso Medagliere del-

l’ANFI.

La funzione funebre è stata

officiata sempre dall’Ordinario

militare, Arcivescovo Angelo

Bagnasco, che ha pronunciato

nelle due occasioni due discorsi

vibranti di amor patrio e di alta spi-

ritualità, dai quali vogliamo trarre

alcune frasi più significative. Con

la speciale benedizione apostoli-

ca sui militari e civili, che conti-

nuano ad operare in Iraq e Afgha-

nistan ed in ogni dove con impe-

gno e nell’arduo compito di servi-

zio a favore dei popoli, per fare

semplicemente e decisamente del

bene, innanzitutto ai più deboli.

«Le vittime degli attentati – ha

detto – testimoniano un eroismo

lontano dalla retorica dell’attenta-

to perché vero, per chi non cerca

l’esibizione e gli applausi, perché

umile. E il loro sacrificio non sarà

vano, perché ogni frammento di

bene e di sincera dedizione è una

scintilla di eternità che non sarà

spenta e che va a costruire, forse

lentamente ma inesorabilmente,

una umanità migliore. Ricordando

anche un’altra vittima dell’attenta-

to a Nassiriya, il rumeno Bogdan

Hancu.

I nostri militari caduti – ha

aggiunto – costituiscono il patri-

monio nobile di generosità e uma-

nità che brilla soprattutto nei nostri

militari all’estero, per cui l’opera

dei nostri militari in missione di

pace bandisce la conflittualità

esasperata e si basa sull’intelli-

gente comprensione delle diver-

sità suggerendo realistiche solu-

zioni».

La Salma del Maggiore della Folgore Nicola Ciardella viene portata dai colleghiavvolta nel Tricolore.

Dopo la lettura toccante delle

Preghiere delle varie Forze Arma-

te, le cerimonie a Roma si sono

concluse col Silenzio ed un calo-

roso applauso all’uscita dei feretri.

Fra le Autorità uscenti è stato

notato il Presidente del Senato,

Ufficiale Alpino, Franco Marini,

che – come è sua tradizione – pri-

ma di uscire si è girato verso l’al-

tare maggiore della Madonna

degli Angeli e dei Martiri facendo-

si il segno della Croce; anche il

Presidente della Camera Fausto

Bertinotti, che gli era vicino, lo ha

seguito ancora emozionato rivol-

gendosi anch’egli verso l’altare

della Madonna.

Peraltro, ad Asiago, il 14 mag-

gio 2006, in occasione del mae-

stoso e imponente Raduno degli

Alpini provenienti dall’Italia e dal-

l’estero, lo stesso Presidente del

Senato Franco Marini si è pre-

sentato col suo cappello di

“vecio” Ufficiale del 6° Alpini, e da

L’Ordinario Militare Mons. Angelo Bagnasco durante la celebrazione della S.Messa in suffragio dei militari defunti.

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autentico “vecio” marsicano ha

pronunciato un entusiasmante

discorso, che solo un alpino può

pronunciare e sentire in tutto il

suo vibrante amore per la Patria,

le Forze Armate e soprattutto per

gli Alpini.

Come Lui non sono pochi, inol-

tre, i nostri Ufficiali, Sottufficiali e

Finanzieri, che – avanti al televi-

sore che riprende il raduno –

ricordano i periodi trascorsi nella

nostra Scuola Alpina di Predazzo

con lo stesso cappello alpino in

testa, le esercitazioni in montagna

con le truppe alpine ove si sono

sempre distinti per bravura e ardi-

mento in perfetta simbiosi con le

meravigliose Penne Nere. Ed

ancora oggi i Finanzieri in conge-

do sono orgogliosi di sfilare e pre-

sentarsi alle cerimonie ufficiali con

il nostro simbolo caratteristico, il

cappello alpino.

Personalmente – come credo

tutti i miei colleghi di corso, ricor-

do che prima di essere assegnati

al primo impegno operativo da

Ufficiale, ho vissuto la entusia-

smante avventura di seguire in un

reparto di Alpini le esercitazioni

estive, anche con esercitazioni a

fuoco e conservo il mio cappello

alpino con l’aquila nera e il nume-

ro “7” del 7° Reggimento della

Cadore, di stanza a Belluno, che

raggiunsi con i colleghi Pierpaolo

Meccariello, Pasquale Urbano e

Antonio Sebartoli. Quando subito

dopo sono stato assegnato alla

Scuola Alpina di Predazzo, sotto

la guida illuminata del famoso

Comandante Fausto Musto, ho

potuto constatare che il clima del-

le Truppe Alpine era vivo e pre-

sente e che si trasmetteva anche

a tanti meridionali, che – come

me – si addestravano per gli

impegnativi compiti da assolvere

lungo il confine con la Svizzera.

Orgogliosi dei primati conseguiti

nelle discipline alpine, in Italia e

all’estero, dal nostro Gruppo

sportivo Fiamme Gialle e delle

apprezzate partecipazioni a

impegnative esercitazioni con le

Truppe Alpine.

Anche il nostro Presidente

Nazionale, Generale C.A. Pietro

di Marco – come molti ricorderan-

no – ha dimostrato di essere un

grande “alpino nato” e può vanta-

re alti riconoscimenti, concessigli

per il suo apprezzato valore alpino

espresso in brillanti operazioni

con le Truppe Alpine, in sci e su

roccia, oltre che nelle combattutis-

sime gare di sci nelle annuali gare

del Corpo. E questo ci spiega

anche il suo attaccamento alla

montagna e la passione che

esprime nel sostenere l’impiego

del cappello alpino – simbolo del-

le nostre più pure tradizioni – in

ogni manifestazione e partecipa-

zione della Guardia di Finanza a

pubbliche cerimonie.

Per chiudere non possiamo

non citare i solenni funerali nel

Duomo di Verona, per il Mare-

sciallo dei Carabinieri Enrico

Frassanito, arrivato da Nassiriya

all’Ospedale di quella città per il

ricovero in gravissime condizioni

nel Centro Grandi Ustionati e

che è spirato fra le braccia dei

suoi cari. Per padre Flavio Car-

raio è stato come se avesse

voluto resistere per morire a

Verona, vicino all’abbraccio della

mamma.

Anche per Lui l’Ordinario mili-

tare Arcivescovo Angelo Bagna-

sco ha voluto essere presente alla

solenne cerimonia e rivolgergli l’e-

stremo saluto con una toccante

Omelia. Col suo intervento al

riguardo il Sottosegretario alla

Presidenza del Consiglio Gianni

Letta, riferendosi anche all’altro

Caduto veronese, il Tenente degli

Alpini Manuel Fiorito, morto a

Kabul, ha detto che il sacrificio di

questi due ragazzi veronesi è una

lezione per il senso del dovere,

per l’impegno e per il senso dello

Stato.

“Intanto a Nassiriya e a Kabul

i nostri militari vanno avanti con

serenità e determinazione, dando

prova di grande coraggio e coe-

sione” – afferma il Comandante

del Reggimento Carabinieri

MSU, Colonnello Paolo Maria

Ortolani –, mentre Sorella Semi-

nara ha assicurato in una ripresa

televisiva che “fra i soldati in Iraq

c’è dolore, c’è timore, ma c’è

anche il coraggio di continuare il

lavoro intrapreso anche per chi

non c’è più”.

Le Bare dei militari in Piazza della Repubblica fanno il loro ingresso nella Basili-ca di Santa Maria degli Angeli fra due ali di folla e alla presenza di numeroseAutorità civili e militari.

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Una colonnetta che segnava il confinetra il Regno delle Due Sicilie e lo StatoPontificio collocata sui monti di Leo-nessa. Da una parte portava impressele chiavi di S. Pietro e l’anno di posi-zionamento e dall’altro il giglio borbo-nico. Il confine tra i due stati preunita-ri tagliava per traverso la penisola dalTirreno all’Adriatico.La colonnetta n. 1 era collocata neipressi di Terracina, l’ultima con ilnumero 649 alla foce del Tronto. Lacolonnetta qui raffigurata è la n. 472.

VACANZE AL CONFINE CON L’ACQUA SANTA

Mio padre tornava spesso a Leo-nessa che aveva lasciato nel 1908,quando iniziò la carriera militare dafinanziere.

Noi ragazzi e mia madre, nati neimonti del Trentino, durante la perma-nenza a Napoli con il mare a portata dimano, non sentivamo certo la neces-sità di partire per una vacanza estiva inmontagna; tuttavia quell’anno che miopadre decideva di condurci tutti a Leo-nessa, nel borgo natio, era per noi unavvenimento importante e pieno di sor-prese.

Allora si viaggiava in treno e miopadre per far conoscere meglio l’Italiae la sua Storia, variava, quando possi-bile, l’itinerario del viaggio. Quello chepiù c’interessò per raggiungere Leo-nessa fu il percorso fatto in sensoinverso da Vittorio Emanuele II perandare incontro a Garibaldi a Teano.

Si partiva all’alba da Napoli per arri-vare nel tardo pomeriggio ad Antrodo-co in littorina, speciale vettura ferrovia-ria a nafta, vanto del Regime, che ciconsentiva di ammirare il paesaggioabruzzese negli aspetti più suggestivi emeno noti attraverso il territorio diCaianello, Venafro, Castel di Sangro,Roccaraso, Cansano, Sulmona, l’Aqui-la, Sella di Corno, Antrodoco, ovvero lelocalità collegate dalla linea ferroviariainterna più alta d’Italia.

Cambiava continuamente il pae-saggio e alle numerose fermate del tre-no cambiavano anche i passeggeri ecambiava anche la foggia e il coloredegli abiti delle donne che portavanoancora i costumi tradizionali abruzzesi,diversi da una zona all’altra. Alla fer-mata dell’Aquila la sosta era piuttostolunga e ciò permetteva a mia madre diraggiungere il mercato dove acquista-va le pregevoli ceramiche di Castelli,allora vendute a poco prezzo come ter-raglia per contadini!

Corriera o postale preso al volo adAntrodoco e arrivo sulla piazza di Leo-nessa, dove messo il piede a terra, ilpaesano di turno, immancabilmente,apostrofava mio padre in un modo checi lasciava alquanto perplessi: “che tepossino… sei arrivato? Quanno te nerivai”. Ma come, siamo appena arrivati!

Sosta obbligata alla caffetteriaall’angolo tra Piazza e Corso, di Ange-lino della famiglia Palla, amica dellanostra per lunga tradizione, dove veni-vamo notiziati dei principali eventiaccaduti nell’anno decorso; e poi al“Casale”, morti di sonno. Per tutto ilperiodo delle vacanze, oltre alla quasigiornaliera puntata a Leonessa centroe la partecipazione alle feste patronalinelle frazioni di sotto, era un continuogirare per i campi a seguire i lavori agri-coli o per i boschi circostanti e cosìvenivamo a contatto con un ambienteper noi tutto nuovo e tutto da scoprire.

Le novità per noi giovani cittadi-ni che più ci colpivano, quelle chericordo, alla rinfusa e senza ordine logi-co: imparare a conoscere e distinguerele varie specie di alberi, i tipi delle col-ture agricole, la differenza tra il grano,l’orzo e la segala. La gramigna nuoceai campi, ma è diuretica, l’infuso digenziana cura la malaria, le cipolle ros-se scoperte dall’aratro curano gliascessi, la segala cornuta è velenosa,ma è anche una potente medicinapopolare da usarsi con cautela, il gras-so di tasso è antireumatico.

Facemmo la conoscenza con ilbastone di “crognale”, con i cappioli dicrine di cavallo per catturare le starne,con la fionda o frombola. Gli sproviglio-li o prugnoli quando se ne trovano inabbondanza fanno prevedere un inver-no molto freddo e lungo; scoprimmofurtivamente nell’orto l’uva spina e l’u-va ribes; vedemmo le bubbole o upu-

di Enzo Climinti

“Il mio regno confina per tre lati con l’acqua salata e per un lato con l’Acqua Santa”.Così soleva dire Ferdinando II Re di Napoli, riferendosi al suo regno che confinava a nord con lo Stato Ponti-

ficio e per il resto con il mare.Ed io, da ragazzo, andai in vacanza a Leonessa, cittadina un tempo dell’Abruzzo aquilano ai confini montani

di quel regno, passata poi nel 1927, per volere del “Regime”, alla provincia di Rieti. E non fu un regalo gradito perquella popolazione, gelosa della sua cultura e delle sue millenarie tradizioni abruzzesi.

pe, uccelli bellissimi e variopinti, cheperò razzolavano nello sterco dellevacche; e nel bosco di notte vedemmoper la prima volta i “fuochi fatui”.

Le novità meno gradite specie permia madre “l’austriaca”, come la chia-mava mia nonna Bernardina:• la mattanza dei maiali nella pubbli-

ca via;

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• il tiro al “calle” o gallo, gara tradizio-nale un pò selvaggia in auge duran-te qualche festa patronale;la rarità dei servizi igienici;

• il vento freddo del Tascino la serad’estate;

• il canto delle civette.

Teniamo presente poi, che nellefrazioni non esisteva la luce elettricae si usava il lumino ad olio o la can-dela. I più attrezzati usavano l’aceti-lene o lampada a carburo. L’acquaera buonissima, ma andava colta allafonte, un po’ distante, perché nonesisteva acquedotto. Ma tutto ciò pernoi cittadini non costituì un problemae ci adattammo facilmente alla situa-zione.

Le novità assai gradite:• le visciole messe a seccare in un

canestro sull’armadio nelle camerealte da mia zia Petronilla, meta dinostre incursioni;

• lu salamittu secco quello schiaccia-to, e la salsiccia di fegato;

• i fichi a primo mattino nei bigonziportati a dorso di mulo dall’Abadia;

• il latte bevuto appena munto;• i pollastrelli cucinati all’arrabiata a

calata del sole da zia Filomena aVilla Cordeschi;

• l’acqua fresca della fonte bevutadalla cupella;

• gli “sfusellati”, la pasta simile aimaccheroni alla chitarra, ma cheveniva modellata con il ferro asezione quadra degli ombrelli, cheprendeva forma di grossi bucatini.

Le novità graditissime dagli altri:• la damigiana di vino che ci raggiun-

geva da Napoli;• i sigari di mio padre e le 5 lire d’ar-

gento che metteva in palio perimprovvisate gare di corsa sull’aia,di tiro alla fune ed altro…

Apprendemmo saggi proverbi d’an-tica origine: “Guai alla famiglia cheregala il sole e compra l’olio per illume”; e poi quelli di mio nonno: “Pre-sto in fiera tardi in battaglia”; “Né don-na ne tela al lume di candela”.

Sentimmo ripetere una battuta attri-buita all’indimenticabile medico con-dotto Dott. Antonelli, rivolta al muratorePeppe detto “della livella”: “La sciaticala guarisce solo la pietra quadra…!”

Ricordi di ragazzi, piccole cosesemplici del passato per la maggiorparte dimenticate perché i tempi cam-

“L’ORIZZONTE DEL PAESE MIO”Il Gran Sasso d’Italia m. 2914 visto dai monti di Leonessa. In primo piano a sini-stra l’eremo di S. Giuseppe da Leonessa a m. 1637 (foto P. Anavio).

biano velocemente, legate ad usanze etradizioni popolari.

Avvenimento importante checoinvolgeva buona parte del contado,l’arrivo del finanziere comandato di“espresso” dalla Legione di Napoli, perla consegna di un plico urgente a miopadre.

Dall’epoca della caduta del Regnodelle Due Sicilie, era scomparsa, inquesto territorio di confine, la presenzadelle Guardie dei dazi indiretti, e i lorosuccessori, le Guardie di Finanza delRegno d’Italia, non avevano seri motiviper visitare quelle zone montane adeconomia agricolo-pastorale.

Pertanto l’arrivo del finanziere concappello alpino, bandoliera con pistolaGlisenti e fasce gambiere, che ricorda-va a molti reduci alpini, la prima guerramondiale, costituiva un avvenimento. Iragazzini seguivano il militare festantiper un certo tratto di strada, imitando ilsuo passo marziale.

Il servizio di “espresso” era ambìtoperché ricompensato da una indennitàdi “trasferta” ovvero di missione, che inquesto caso, tra andata e ritorno era ditre giorni.

Al termine della vacanza, che coin-cideva con lo scadere della licenza dimio padre, il rientro in sede avvenivaaffrontando il tragitto inverso in treno,attraverso l’Abruzzo, con al seguitodue pesantissimi valigioni colmi di pro-sciutti, salsicce, salami e forme di caciopecorino, che fruttavano ai “portabaga-gli” delle stazioni laute mance.

E accadde che, arrivati a Napolisotto casa in taxi, il portiere dello stabi-le, in vista sempre della immancabilemancia, si offrì premuroso ad aiutarci aportare i bagagli ed afferrati per i mani-ci i due valigioni non riuscì a sollevarlie rimase inchiodato sul posto escla-mando: «Signorì, ma cà dentro ce stao “chiummo”» (ovvero il piombo).

Quella del 1939, fu l’ultima vacanzaestiva felice e spensierata, anche sespiravano venti di guerra e cominciava-no ad arrivare le cartoline di chiamataalle armi, infatti i primi di settembre,mentre rientravamo a Napoli, ci giunsesul treno, alla stazione dell’Aquila, lanotizia che era scoppiata la II Guerramondiale.

Negli anni che seguirono divennerofamiliari e tristemente noti i monti dellaGrecia, il Tomori, la Voiussa, le gelidesteppe della Russia, le infuocate sab-bie del deserto libico, nè i monti e levalli tranquille dell’Abruzzo furonorisparmiati dalla guerra.

Da quei tempi molta acqua, come sidice, è passata sotto i ponti e abitudini,costume, mentalità sono cambiateradicalmente e poche usanze del pas-sato sono sopravvissute, ma i nostrimonti sono sempre là a scandire il tra-scorrere del tempo, con il mutare deicolori che la natura ci regala ad ognicambio di stagione, e l’orizzonte delpaese mio, non è un orizzonte qualun-que, è un orizzonte “d.o.c.”, un oriz-zonte di qualità, o meglio un orizzonte“firmato” Gran Sasso d’Italia!

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LA “CACCIA ALLE BRICOLLE”: OGGI È SOLO STORIA

Non è da escludere che anche tranoi, che pur siamo gli anziani nellagrande famiglia delle Fiamme Gialle,qualcuno abbia dimenticato o nonconosciuto quel servizio che hacostituito l’attività principale nell’arcodella carriera di intere generazioni difinanzieri: il servizio anticontrabban-do al confine, ovvero la caccia allebricolle.

Ritengo pertanto che rievocarequel servizio possa risultare interes-sante sia per chi ne è stato un prota-gonista sia per chi, oggi, non ha laminima idea di quali sacrifici compor-tasse operare in un ambiente del tut-to particolare. E, aggiungo, nonsarebbe male che anche le giovanileve, ugualmente oggi impegnate, main attività tanto differenti, ne prendes-sero atto se non altro da un punto divista storico.

I modi di esecuzione del servizioper la repressione del contrabbandonelle zone di confine, in particolare inquelle con la Svizzera, non erano tan-to dissimili da quelli che già i finanzie-ri prestavano negli ultimi decenni delsecolo XIX e consistevano soprattuttoin appostamenti e perlustrazioni. Lun-go i sentieri che si percorrevano perraggiungere i posti di servizio, spessosi incontravano dei cippi che ricorda-vano finanzieri caduti in quel luogo nelsecolo precedente o per cause atmo-sferiche, soprattutto valanghe, o perscontri con i contrabbandieri. Lanovità nella seconda metà degli anni’50 fu quella dell’impiego dei cani“anticontrabbando”.

I “pastori tedeschi”, addestrati eperiodicamente riaddestrati, eranopreparati a seguire le tracce, a difen-dere il loro conduttore se minacciato ea fermare, senza arrecare loro danno,i contrabbandieri che con il carico –ovvero le bricolle – si dirigevano versol’interno dello Stato. Lo scopo princi-pale per cui si ricorse al Servizio cino-fili come supporto operativo era inrealtà quello di sostituire l’uso dellearmi, uso che pur se previsto, in talu-ne condizioni da un’apposita legge,

all’atto pratico era divenuto proibito inogni circostanza.

A prescindere dall’impiego delcane, che non poteva ovviamenteessere sempre presente, cosa avveni-va quando la pattuglia riusciva adincrociare i contrabbandieri?

I finanzieri intimavano il “molla”,intimazione in gergo per la quale disolito lo spallone tagliava, con unapposito falcetto di cui era sempredotato, gli “spallacci”, ovvero i soste-gni delle bricolle, facendole cadere interra. Liberatosi dal carico, il contrab-bandiere si dava alla fuga. Il più dellevolte non veniva inseguito, perchéquello che contava in quegli anni eraper il finanziere il sequestro della bri-colla, aver così contribuito ad aumen-tare il rendimento del suo reparto. Ederano guai per tutti se il rendimentodei sequestri risultava inferiore aquello del mese precedente. Quelladella “caccia alla bricolla” divenivauna vera fissazione, ed anche perquesta era stato coniato un termine:“bricollite”.

Ho ricordato il servizio nei pressidel confine cosiddetto “aperto”, maugualmente impegnativo, e soprattut-to detestato dai finanzieri, era quello divigilanza lungo la rete, ideata questanell’Ottocento da un ufficiale del Cor-po, il capitano Luca Bongiovanni, chedivenne poi famoso come pionieredell’Aviazione. La rete metallica sbar-rava in modo permanente e continuo itratti di confine più facilmente percorri-bili e, quindi, più soggetti al trafficocontrabbandiero. Era vigilata da unaserie di garitte e da pattuglie a piedi;inoltre era dotata di campanelli checon il loro suono avrebbero dovutoconsentire di sventare i tentativi di for-zamento. I campanelli però suonava-no ugualmente se soffiava il vento oper il passaggio di animali, provocan-do allora allarmi ingiustificati; questidispositivi divennero, pertanto, con ilpassare del tempo, poco attendibili,ma la scoperta di varchi aperti nellarete dai contrabbandieri provocò sem-pre l’inizio di inchieste disciplinari, chesi concludevano con severe punizioni.

Per questo motivo i finanzieritemevano l’assegnazione ai repartinella cui circoscrizione la linea di con-fine era protetta dalla rete.

Il servizio non era però solo quellotradizionale che ho ricordato sino adora. La motorizzazione, negli annisuccessivi al dopoguerra, andavasempre più sviluppandosi, sino a giun-gere negli anni del “boom economico”alla diffusione di autovetture ad ognilivello. E, mentre i contrabbandieriusavano gli automezzi con capientibagagliai e motori truccati per traspor-tare la merce dalle zone di confine aicentri urbani, la Guardia di Finanzarispondeva impiegando mezzi velociper contrastare questa nuova formadell’illecita attività. Alla guida delleormai leggendarie “Alfa 1900” da inse-guimento e dei rossi “Falconi” motoGuzzi di grossa cilindrata, venivanoassegnati i finanzieri che avevano fre-quentato appositi corsi per l’abilitazio-ne alla condotta di questi mezzi. Lestrade divenivano così teatro di speri-colati inseguimenti che, non raramen-te, si concludevano in modo tragico.

Nella lotta al contrabbando sullestrade vi fu anche una specie di garafurbizia da ambo le parti. I contrab-bandieri iniziarono ad inventarsi sulleautovetture doppifondi sempre piùsofisticati per occultare le merci diminori dimensioni, quali orologi, gioiel-li, accendini, ma anche qualche bricol-la. Le auto sospette allora, soprattuttoai varchi doganali più importanti, veni-vano portate dai finanzieri “in buca”,altro termine in gergo che indicava lebuche, analoghe a quelle delle autoffi-cine, qui utilizzate per scoprire even-tuali nascondigli sotto il mezzo. Ancheper questa attività, in particolare pres-so le dogane più importanti, venivanoimpiegati militari specializzati, cheavevano frequentato appositi corsi.

Presso i varchi non mancava uncontrollo anche ai mezzi in uscita. Glispalloni infatti erano soliti entrare inSvizzera quasi sempre nel pomerig-gio, in numero di 4-5 per macchina,per andare a prendersi le bricolle,che trovavano già confezionate in

di Espedito Finizio

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depositi non lontani dal confine, chesarebbe stato attraversato poi nellanottata. In questi casi i militari deireparti che, dopo qualche tempo ave-vano imparato a riconoscerli, avvisa-vano i colleghi dei reparti sulla linea,allo scopo di far intensificare la vigi-lanza perché sicuramente ci sarebbestato “un passaggio”.

Ho accennato all’inizio degli ulte-riori disagi dei finanzieri per l’ambien-te del tutto particolare in cui vivevano,specie quelli in servizio nei reparti iso-lati. Era un periodo quello in cui pos-sedere un mezzo era un’ambizionepressochè irrealizzabile. Anche peracquistare un ciclomotore occorrevaun’apposita autorizzazione che venivaa lungo vagliata prima di essere con-cessa. Se si voleva poi acquistareun’autovettura, una modesta 500,anche se usata, inevitabilmente veni-va avviata un’inchiesta per appurareda dove provenissero i mezzi finanzia-ri (questo anche per gli ufficiali). Ilmotivo di tanta severità era da ricer-carsi nel pericolo della corruzione acui erano tutti esposti. Non potendo,pertanto, allontanarsi agevolmentedalla sede di servizio,si conducevauna vita monotona nell’ambienteristretto della caserma, senza poter

coltivare amicizie all’esterno, perchéesisteva sempre il timore che qualcheparola sfuggita potesse pregiudicare ilservizio stesso. A maggior ragione eraproibito avere rapporti con le ragazzedel paese: chi contravveniva venivapunito per “relazioni amorose” e trasferito in una località ancor più disagiata. All’epoca non esistevanoriposi settimanali né limitazioni di orario, straordinari e riposi compensa-tivi; veniva però concesso periodica-mente un permesso (della duratavariabile a seconda della distanza delreparto dalla città più vicina) per …“motivi fisiologici”; questo ovviamenteprima dell’entrata in vigore della leggeMerlin.

I rapporti con la popolazione eranopertanto apparentemente indifferenti.In realtà si sapeva bene chi del paesefacesse per mestiere “lo spallone”, maoccorre puntualizzare che a quell’epo-ca il contrabbando era per lo più arti-gianale, non influenzato, come acca-drà successivamente, da organizza-zioni camorristiche o mafiose, ovverodalla vera delinquenza. Tra i localicontrabbandieri e i finanzieri esistevaperciò, fuori dall’esercizio delle rispet-tive attività, uno stranissimo rapporto,che potremmo definire sportivo.

Quando, al mattino – dopo una notta-ta in cui i militari avevano sequestratoo, viceversa, gli spalloni erano riuscitia passare senza danni – le due parti siincontravano al bar del paese, si arri-vava persino a qualche battuta scher-zosa, senza reciproco astio. Poi tuttotornava come prima, i finanzieri a stu-diare i sistemi per sequestrare le bri-colle ed i contrabbandieri ad eluderli.Tra le due parti i rapporti erano invecepeggiori nelle località di fondo valle,solitamente più vicino ai più importan-ti varchi doganali, dove per la facilitàdi raggiungere quei luoghi, il contrab-bando era pilotato da elementi venutianche da lontano, pronti a tutto pur diraggiungere il guadagno. Erano isegni premonitori del contrabbando alivello manageriale.

Per concludere: indubbiamente,come rievocato, il tipo di servizio pre-stato e la vita che conducevano ifinanzieri non erano facili; peraltroquei giovanissimi (erano le prime sediper gli ufficiali appena usciti dall’Acca-demia, per i sottufficiali provenientidalla Scuola di Ostia e per i finanzieriprovenienti dai battaglioni allievi) siformavano veramente sia professio-nalmente sia nello spirito per le futureincombenze.

La classica foto ricordo scattata il giorno successivo all’operazione di servizio: in primo piano le bricolle sequestrate durante la notte.

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INTITOLATA UNA VIA DI CASTELLABATE (SALERNO) AL FINANZIERE MARE “COSTABILE DI SESSA”

Venerdì 27 gennaio 2006, inCastellabate (SA) – Frazione SantaMaria – alla presenza del Sindaco diCastellabate, Prof. Costabile Maura-no, del Comandante Provinciale dellaGuardia di Finanza, Col. FrancescoDi Tommasi, dei genitori del Finan-ziere mare Daniele Zoccola, Meda-glia d’Oro al Valor Civile alla memoria(caduto nel 2000 nel Canale di Otran-to durante un’operazione a contrastodell’immigrazione clandestina), dialtre Autorità militari, civili, religiose edi varie rappresentanze di Associa-zioni d’ Arma, ha avuto luogo la ceri-monia di intitolazione di una strada alFinanziere mare Costabile Di Sessa,decorato con la Croce di Guerra alValor Militare, caduto durante laseconda Guerra Mondiale, nel Medi-terraneo centrale, il 20 gennaio 1943,a bordo del glorioso “Dragamine R.D.36” della Guardia di Finanza, inabis-sandosi con l’intero equipaggio dopoaver affrontato preponderanti forzenavali inglesi nell’eroico intento dicoprire e salvare le altre unità dellaflottiglia italiana in evacuazione dalNord-Africa.

Quale riconoscimento per l’estre-mo sacrificio, al Dragamine R.D. 36fu concessa la Medaglia d’Oro alValor Militare, che oggi fregia la Ban-diera di Guerra della Guardia diFinanza.

La cerimonia ha avuto inizio alle10,15, e si è svolta come segue:– ore 10,00 – raduno presso il Lun-

gomare Pepi;– ore 10,15 – deposizione della

corona al Monumento ai Cadutidel Mare;

– ore 10,30 – formazione corteo ViaLungomare – Via Margherita –Piazza Matarazzo; a seguire:

– l’arrivo nella Via “Costabile DiSessa”;

– lo scoprimento della Lapide di inti-tolazione della via;

– la deposizione di una corona, labenedizione e gli onori al Caduto;

– Preghiera del Finanziere;– allocuzioni celebrative del Coman-

dante Provinciale della Guardia di

Autorità civili, militari e religiose e varie rappresentanze di Associazioni d’Armadurante la cerimonia di intitolazione di una strada al Fin. Mare Costabile Di Sessa.

Finanza, Col. Francesco Di Tom-masi e del Sindaco di Castellaba-te, Prof. Costabile Maurano.Alla cerimonia hanno preso parte

un plotone formato da finanzieri delcontingente ordinario e di mare, agliordini del Ten. Giuseppe Conteduca,Comandante della Tenenza di Batti-

CENNI STORICI

Il Finanziere di mare Costabile DiSessa, decorato “sul campo” conCroce di Guerra al Valor Militare, ècaduto durante la Seconda GuerraMondiale, nel Mediterraneo centrale,il 20 gennaio 1943, a bordo del glo-

paglia, rappresentanze del ComandoProvinciale di Salerno, della Compa-gnia di Agropoli e del ComandoSezione Operativa Navale di Salerno.

Inoltre sono stati presenti ilTen.Col. Angelo Senese, Comandan-te del Reparto Operativo Aeronavaledi Napoli, il Magg. Vincenzo Caci,Comandante della Stazione Navaledi Napoli, il Cap. Alessandro Furnò,Comandante della Sezione OperativaNavale di Salerno ed il Cap. Giovan-ni Caruso, Comandante della Com-pagnia di Agropoli. Hanno presenzia-to alla cerimonia anche numerosi cit-tadini ed alcune scolaresche.

rioso Dragamine R.D. 36 della Guar-dia di Finanza, inabissatosi nelleacque del Mediterraneo con l’interoequipaggio.

Quale riconoscimento per l’estre-mo sacrificio, al Dragamine R.D. 36fu concessa la Medaglia d’Oro alValor Militare, di cui si fregia oggi laBandiera di Guerra della Guardia diFinanza.

Lo stato di servizio del gloriosoDragamine è ricco di storia, essendostato varato nel 1919 e numerosefurono le sue operazioni in guerra pri-ma dell’affondamento, in una dellequali, il 28 agosto 1941, nelle acquedi Pozzallo, a Sud della Sicilia, il Dra-gamine, di appena 150 tonnellate distazza, riuscì a respingere l’attacco di

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un aereo inglese, nonostante la per-dita del Comandante dell’unità e didue Finanzieri, tutti decorati al ValorMilitare.

Agli inizi del 1943, l’R.D. 36dislocato a Tripoli dal settembre del1942, in seguito alla ritirata delleForze italo-tedesche dalla Libiadopo gli eventi di El Alamein, fuimpiegato nel programma di eva-cuazione ordinato da “Marilibia” il 19gennaio 1943.

Nella circostanza per le doti mili-tari e marinaresche dimostrate finoad allora, al Dragamine R.D. 36 del-la Guardia di Finanza fu attribuito ilComando dell’operazione di rientro.Nella sua nuova veste di unitàCapo-Flottiglia, l’R.D. 36 andòincontro al suo epilogo. Infatti, pocodopo la mezzanotte del 20 gennaiodel ’43, la formazione italiana innavigazione fu intercettata da tresupercaccia britannici della forza“K”.

A quel punto, il Dragamine R.D.36, pur nella piena consapevolezzadella sproporzione delle forze con-trapposte, adottò la decisione piùeroica: ordinò alle altre unità dellaformazione di cercare scampo sottocosta e, per coprirle, diresse la pruacontro i caccia avversari. Giunto adimpegnarli con le sue modeste armidi bordo, il Dragamine, sopraffattodal fuoco nemico, si inabissò con ilComandante e l’intero equipaggio,tra cui Costabile Di Sessa.

Il cosciente sacrificio dell’ R.D.36 non fu vano, avendo consentito amoltissimi uomini delle altre unitàdella flottiglia italiana di salvarsi,poiché avevano avuto il temponecessario per portarsi vicino allacosta.

Costabile Di Sessa era una per-sona semplice, un uomo del Sud,del Cilento, un giovane che neldover servire la Patria in armi avevascelto la Guardia di Finanza. Nac-que a Castellabate il 3 giugno del1916 e fin da ragazzo ebbe un fortelegame con il mare. Abitava proprioa Santa Maria di Castellabate e,ancora giovanissimo, fu avviato allavita del pescatore, allora unica fontedi sostentamento per moltissimefamiglie, imparando così a conosce-re il mare, appassionandosi in parti-colare alla Meccanica Navale.

Fin. Costabile Di Sessa, nato a Castel-labate (SA) il 3 giugno 1916.

Non ancora ventenne, il 25 feb-braio del 1933, Costabile Di Sessasi arruolò nella Regia Guardia diFinanza di mare e, dopo un periododi istruzione alla Scuola Nautica diPola, in Istria, prestò servizio nelcontingente navale del Corpo aVenezia, Napoli e Salerno.

All’indomani dello scoppio delsecondo conflitto mondiale, il 17 giu-gno 1940, fu imbarcato sul rimor-chiatore “Dragamine R.D. 36”, inqualità di motorista abilitato.

Il 1° marzo del 1942 fu promossofinanziere scelto di mare e , quattromesi dopo, il 18 luglio, sposò Tere-sa Martuscelli, anche lei originaria diSanta Maria di Castellabate.

La sua breve esistenza terminò il20 gennaio 1943, cadendo in com-battimento a bordo del glorioso Dra-gamine R.D. 36, a cui il destino del-l’eroe era indissolubilmente legato.

14 Fiamme Gialle 5 / 2006

MOTIVAZIONI

Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa al Dragamine R.D. 36 dellaGuardia di Finanza:

“Dragamine comandato ed armato da personale della Guardia di Finan-za, agli ordini del Comandante della Flottiglia, attaccato nella notte del 20gennaio 1943 da preponderanti forze navali nemiche, correva incontroall’ avversario nell’eroico intento di coprire e salvare le altre unità dellaformazione, fino a trovarsi a portata delle proprie modestissime armi dibordo. Aperto il fuoco, cercava di arrecare al nemico la maggior possibi-le offesa continuando a sparare, benché colpito più volte, fino a quandosoccombeva nell’impari lotta inabissandosi con il Comandante e l’interoEquipaggio. Sublime esempio di indomabile spirito aggressivo, di sovru-mana determinazione e di dedizione al dovere sino al supremo sacrifi-cio”.

Mediterraneo Centrale, 20 gennaio 1943

Croce di Guerra al Valor Militare concessa al Finanziere Mare Costabiledi Sessa:

“Imbarcato con mansioni di meccanico su Dragamine in partenza versoaltra zona, per evacuazione di importante base navale d’oltremare, si pro-digava sotto violenta azione aerea avversaria, per l’imbarco di importan-te carico. Successivamente, attaccata l’unità da soverchianti forze nava-li che ne provocarono l’affondamento, partecipava all’impari lotta finoall’estremo sacrificio della vita. Esempio di sereno ardimento e senti-mento del dovere”.

Mediterraneo Centrale, 20 gennaio 1943.

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Fiamme Gialle 5 / 2006 15

A breve distanza dal precedenteincontro tra il Super Prefetto dellaProvincia Reggina, Dott. De Sena,e una rappresentanza del Coman-do Provinciale della Guardia diFinanza guidata dal Col. Dott. Fran-cesco Gazzani, l’Alto Funzionarioha ricevuto anche i rappresentantidelle “Fiamme Gialle” in congedodel territorio tirrenico.

La delegazione guidata dalComm. Anselmo Giusti, Presidentedella Sezione ANFI di Gioia Tauro,nonché Consigliere Nazionale del-l’ANFI per la Calabria, dal Vicepre-sidente Avv. Antonino Denuccio edal Segretario Prof. Felice Melara,tutte vecchie Fiamme Gialle, nellamattinata del 19 marzo u.s. ha avu-to un cordiale incontro con la piùalta Autorità politico-amministrativadel territorio provinciale.

Il Dott. De Sena ha ricevuto gliospiti nel suo studio privato, espo-nendo loro i propri impegni per unpiano di recupero della legalità inun territorio a rischio per quantoattiene l’ordine pubblico, sottoli-neando, tra l’altro, che la collabo-razione di tutti i cittadini che ama-no la legalità diventa sempre piùnecessaria. Tale collaborazioneofferta dalle Forze dell’ordine incongedo aumenta le opportunità diripresa nel superiore interesse del-le numerose persone oneste elaboriose.

Dopo l’incontro il Sig. Prefetto haringraziato la delegazione ANFI,significando che tali rapporti inten-de intensificarli con tutte le altreAssociazioni Combattentistiche ed’Arma.

In un eventuale prossimaassemblea di soci ANFI il Prefettofarà il possibile per parteciparvi inprima persona, certamente, nelsuperiore interesse della stragran-de onesta comunità calabrese, masoprattutto nella esaltazione dei

IL PREFETTO DI REGGIO CALABRIA RICEVE IN VISITA LE FIAMMEGIALLE IN CONGEDO DEL TERRITORIO TIRRENICO E SUCCESSIVA-

MENTE LA RAPPRESENTANZA DELLA SEZIONE ANFI DI REGGIO

valori che tutte le Fiamme Gialle (diieri e di oggi) rappresentano.

Il 4 aprile u.s. inoltre S.E. il Pre-fetto di Reggio Calabria, Dott. LuigiDe Sena, ha ricevuto in visita ancheuna rappresentanza della Sezionedi Reggio Calabria dell’Associazio-ne Nazionale Finanzieri d’Italia.

La rappresentanza era formatadal Presidente della Sezione,M.M.A.c.s. Cav. Carmelo Mandala-ri, dal Vicepresidente, M.C. CarloDelfino e dai soci Del Vecchio, Tor-re, Ribecco e Polimeni, accompa-gnata dal Ten. Col. Vincenzo Calo-gero Fidecaro, designato dalComandante Provinciale dellaGuardia di Finanza di Reggio Cala-bria, Col. Francesco Gazzani.

La visita si è svolta presso i loca-li della Prefettura di Reggio in un cli-ma cordiale ed amichevole duranteil quale il Presidente Mandalari haillustrato a S.E. il Prefetto gli scopi ele funzioni dell’Associazione e l’atti-vità svolta nell’ultimo periodo afavore dei soci e delle loro famiglie.Ha inoltre chiesto al Prefetto dipoterlo annoverare nell’Associazio-ne ANFI in qualità di Socio Bene-

merito, richiesta accolta con entu-siasmo dal Prefetto.

Infine, il Presidente Mandalari, anome dell’Associazione, ha offertol’ampia ed incondizionata disponibi-lità dei soci a qualsiasi intervento dicarattere umanitario, a titolo divolontariato che l’Ufficio Territorialedel Governo riterrà opportunorichiedere.

Al termine della visita, S.E. ilPrefetto si è congratulato con i pre-senti chiedendo al Presidente del-l’Associazione di estendere i suoisaluti e gli auguri per le prossimefestività Pasquali a tutti i soci e lorofamiliari.

L’avvenimento è stato riportatosulla stampa locale ed è statoanche trasmesso dalle radio locali.

Il Prefetto di Reggio Calabria, Dott.De Sena, fotografato assieme alla rap-presentanza del Comando Provincialedella Guardia di Finanza di ReggioCalabria, accompagnato dal Col. Dott.Gazzani, e alla delegazione delle Fiam-me Gialle in congedo del territorio tir-renico, guidate dal Presidente dellaSezione di Gioia Tauro, ConsigliereNazionale per la Calabria, Comm.Anselmo Giusti.

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16 Fiamme Gialle 5 / 2006

Presso un ristorante di Bassanodel Grappa si è tenuto durante il rin-fresco il saluto di commiato al Magg.Aldo Noceti, trasferito il 1° settembre2005 dalla Compagnia di Bassanodel Grappa al Nucleo Regionale diPolizia Tributaria di Torino.

Alla cerimonia del commiato sonointervenuti il Comandante Provincialedi Vicenza, Col. Arturo Mascolo, ilGen. B. Giancataldo Mirizzi, Presi-dente della Sezione ANFI di Bassa-no, il Cap. Danilo Toma, neo Coman-dante della Compagnia di Bassano, icomponenti del Consiglio Direttivodella Sezione.

Nella circostanza il Gen. Mirizzi haconsegnato al Magg. Noceti un qua-dro raffigurante su una lamina d’ar-gento il ponte degli Alpini con la dedi-ca: “Al Magg. Aldo Noceti per l’affet-tuosa solidarietà e simpatia dimostra-te a conferma del vincolo che uniscele Fiamme Gialle in servizio a quellein congedo”.

In data 16 marzo 2006, nell’ufficiodel Comandante Provinciale dellaGuardia di Finanza di Catania, Col.Agatino Sarra Fiore, si è svolta lacerimonia di giuramento del Sottote-nente della Riserva di ComplementoRocco Valerio Lollo, promosso uffi-ciale, con Decreto del Presidente del-la Repubblica.

Giunto a Catania nell’ottobre del1975, dopo un’esperienza qualeComandante di Brigata nelle Isole diSalina, Filicudi e Alicudi si è distintonei successivi 25 anni di servizio tra-scorsi presso il Nucleo di Polizia Tri-butaria e presso il Comando Provin-ciale di Catania, per le sue spiccatedoti tecnico-professionali e la esem-plare correttezza di comportamento.

Più volte nell’arco della sua carrie-ra, è stato insignito di attestati elogia-tivi ed encomi per l’impegno costanteal servizio del Corpo, per la disponibi-lità verso i colleghi e la serenità neirapporti con il pubblico.

IL SALUTO DI COMMIATO AL MAGGIORE ALDO NOCETI DELLA COMPAGNIA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI BASSANO DEL GRAPPA

Nella foto, da sinistra, il Brig. Aldo Negrello, il Col. Arturo Mascolo, il Magg. AldoNoceti, il Gen. Giancataldo Mirizzi, il Cap. Daniele Toma, il M.A. Roberto Vidale,l’App. Martino Todesco e il Brig. Mario Togni.

CERIMONIA DI GIURAMENTO DEL SOTTOTENENTE ROCCO VALERIO LOLLO

Nel 2001 è stato eletto Vice Presi-dente della Sezione ANFI di Catania,dove quotidianamente svolge unacontinua attività in favore di tutti isoci, contribuendo a cementare l’u-

nione tra i militari in servizio e quelli incongedo.

Nella foto, il S.Ten. Lollo legge la for-mula del giuramento.

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Fiamme Gialle 5 / 2006 17

Tra le finalità enunciate nelloStatuto dell’ANFI vi è, tra l’altro,quella di svolgere ogni possibileattività nel campo della solidarietàper superare difficoltà morali emateriali della collettività.

Spinti dallo spirito di solidarietà efratellanza, nella giornata dellaDomenica delle Palme, la Sezionedi Pescara ha deciso di offrire unpasto caldo completo agli 80 ospiti,tra bambini, giovani ed anziani dinazionalità e ceti sociali diversi, chegiornalmente si recano presso la“Caritas Opera Agape” con sede invia Bardet 12, per ricevere assi-stenza e conforto.

Nel corso della mattinata unarappresentanza di soci, al seguitodel Presidente M.M.A. Cav. Uff.Adriano Palmitesta, si è recatapresso la sede della citata Caritas,ove sono stati accolti dalla direttricedella struttura Suor Olga Pignatelli,appartenente all’Ordine delle Suoredella Nigrizia, e da un gruppo divolontari che quotidianamenteoffrono la loro disponibilità al servi-zio della comunità.

Durante il convivio i soci si sonoadoperati nella somministrazione edistribuzione degli alimenti, dellebevande ed alla consegna, qualesimbolo di pace e fratellanza, delramoscello d’ulivo.

Suor Olga, alla quale il Presi-dente ha donato un foulards dellanostra Associazione, ha avutoparole di conforto nei confronti deisuoi assidui e cari ospiti e di ringra-ziamento nei confronti del nostroSodalizio.

Il gesto di solidarietà ha avutoampio risalto sulla stampa locale.

Nelle foto: in alto e al centro Suor OlgaPignatelli, alla quale è stato donato ilfoulard giallo-verde dell’A.N.F.I., acco-glie gli ospiti nella sua veste di direttri-ce della Caritas diocesana; in basso, ilmomento della somministrazione dellevivande.

DOMENICA DI SOLIDARIETÀ PROMOSSA DALLA SEZIONE ANFI DI PESCARA

di Gregorio Totaro

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18 Fiamme Gialle 5 / 2006

L’ORDINARIO MILITARE PER L’ITALIA, MONS. ANGELO BAGNASCO, HA OFFICIATO NELLA CATTEDRALE DI CATANIA

IL PRECETTO PASQUALE PER LE FORZE ARMATEIl 31 marzo 2006, nella Basi-

lica Cattedrale di Piazza Duo-mo di Catania, alla presenzadel Prefetto S.E. Dott.ssa AnnaMaria Cancellieri Peluso e dellemassime Autorità militari e reli-giose ha avuto luogo la cele-brazione del Precetto Pasqualeper gli appartenenti alle ForzeArmate ed ai Corpo Armati del-lo Stato.

La Santa Messa è stata offi-ciata dall’Ordinario Militare perl ’ I tal ia, Monsignor AngeloBagnasco, con la concelebra-zione da parte di tutti i Cappel-lani Militari della 15° ZonaPastorale.

Per tale rilevante evento, alfine di consolidare la prestigio-sa immagine del Corpo e qualegesto di sentita partecipazione,sono intervenuti numerosi socie loro familiari.

La rappresentanza dellaSezione con la Bandiera è sta-ta schierata ai lati dell’altare inuna Cattedrale gremita di mili-tari di tutte le Forze Armate.

Alla cerimonia ha partecipa-to il Coro dei militari della Guar-dia di Finanza di Reggio Cala-bria, invitato dal Col. AgatinoSarra Fiore, Comandante Pro-vinciale della Guardia di Finan-za di Catania.

Il coro della Guardia diFinanza di Reggio Calabria,assieme alla Banda della Briga-ta Aosta, ha dato dimostrazionedi rara bravura. Tra i coristianche bravi musicisti diplomatial Conservatorio, tutti meritevo-li di essere menzionati dallaGuardia di Finanza.

Li riportiamo qui di seguito: il

I 21 componenti del Coro della Guardia di Finanza di Reggio Calabria con il Col.Agatino Fiore, ora Comandante Provinciale di Catania.

La rappresentanza con bandiera della Sezione ANFI di Catania partecipante allacelebrazione del Precetto Pasquale per gli appartenenti alle Forze Armate.

responsabile Andrea Le Cause,il clarinetto Francesco Bonfi-glio, l’organista Letterio Brunoe il violinista Francesco Ponto-ne. E inoltre, il capitano Gio-vanni Miserendino, il marescial-lo Letterio Cannistraci, LeoneCalafiura, Adolfo Urso, Carme-lo Grasso, Santo D’Amico, Sal-vatore Virzi, Maurizio Aparo,Mario Gallo, Cesare Taca, Giu-

seppe Mamì, Sebastiano Capri,Letterio Bruno, SalvatoreCosta, Francesco Furci, Salva-tore Carà, Candeloro Nicolò eFrancesco Di Giuseppe, tuttivalidi e meritevoli di elogi. Essisono ben conosciuti dal Colon-nello Agatino Sarra Fiore sin daquando l’ufficiale era Coman-dante Provinciale della Guardiadi Finanza di Reggio Calabria.

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Fiamme Gialle 5 / 2006 19

ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI VENTIMIGLIA

Il Consigliere Nazionale ANFI per laLiguria, Ten. Col. (ris.) Antonio Marino,all’uopo invitato e delegato, domenica 8aprile u.s., ha partecipato in Ventimiglia(IM) alla consegna della tessera e delrelativo attestato di benemerenza di “Pre-sidente Onorario” della locale SezioneANFI, concessa dal Presidente Naziona-le dell’Associazione, Gen. C.A. Pietro DiMarco, al Brig. Giovanni Sassu, per moltianni Presidente effettivo di quella Sezio-ne, ove ha operato con particolare atten-

zione, disponibilità ed impegno, oltre checon grande umanità, a favore dei soci eloro familiari.

Alla cerimonia hanno anche parteci-pato il Comandante della Compagniadella Guardia di Finanza alla sede, Cap.Davide Picciafuochi, con il Comandantedella locale Sezione Operativa, Lgt. CiroMariella, oltre che i Presidenti delleSezioni ANFI di Ventimiglia ed Imperia,con un folto numero di soci e familiari del-la Sezione ospitante.

Al Brig. Sassu è stata offerta e conse-gnata dal Consigliere Nazionale Marinoanche una targa, a ricordo dell’evento.

Al termine dei discorsi di circostanza,da parte del Consiglio Direttivo e Socidella Sezione di Ventimiglia, è stato offer-to a tutti i partecipanti un “Vin d’honneur”.

Nella foto, da sinistra, il Brig. ElvioSimondo, il Brig. Sassu, il Ten. Col.Antonio Marino e il M.O. Ambrogio Por-cheddu.

I CENTO ANNI DELL’APPUNTATO GIUSEPPE PAZZOLA

Il 19 febbraio 2006 il socio App. Giu-seppe Pazzola, della Sezione ANFI diSassari, ha festeggiato il bel traguardodei cento anni di età. Ai festeggiamentisono intervenuti numerosi soci dellaSezione con il loro Presidente, Cav.Otello Ferrini, ed il Comandante Provin-ciale della Guardia di Finanza di Sas-sari, Col. Giovanni Casadidio.

Il Cav. Otello Ferrini gli ha donato il“Crest” della Presidenza Nazionale del-l’ANFI, e la cerimonia si è conclusa conun signorile rinfresco offerto dai familia-ri del festeggiato.

A nome del Presidente Nazionale edi tutti i soci della Sezione di Sassarisono stati fatti i più sinceri auguri di ognibene all’App. Pazzola.

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20 Fiamme Gialle 5 / 2006

Purtroppo dobbiamo renderenoto ai nostri Lettori che rentementeil Prof. Gian Franco Cavicchioli èvenuto improvvisamente a mancare.Ai Familiari sono state fatte le dovu-te condoglianze. Riportiamo l’ultimoArticolo pervenutoci dall’Autore.

Sono un appassionato di opere liri-che e mi hanno sempre colpito le tristivicende di tante loro protagoniste.Quelle di Mimì nella Bohéme o di Vio-letta nella Traviata, per esempio, mihanno ogni volta commosso, non solo acausa della dolcezza delle dolenti notemusicali, ma anche per ciò che stavaaccadendo sulla scena. Anche ora,nonostante conosca a memoria note,parole e gesti dell’atto finale, mi imme-desimo nella straziante conclusione diquelle giovani vite, spente da unamalattia insidiosa e terribile, un tempoincurabile, come la tubercolosi polmo-nare. Chi ne era affetto non si accorge-va di essere stato contagiato da unagerme che in epoca pre-antibiotica nonera possibile combattere.

Prima dell’avvento della terapia conla streptomicina, cioè prima degli anniquaranta, la tubercolosi polomonareera chiamata anche languore, per lostato di debolezza che avevano i mala-ti; tisi, che significava consunzione;oppure “mal sottile”, per la sua caratte-ristica di decorrere inizialmente senzaevidenti sintomi.

È una malattia che può colpire adogni età, anche se predilige l’adole-scenza; può attaccare ogni organo,anche se quello più vulnerabile è il pol-mone. Tutte le razze umane sonoesposte alla malattia, ma i soggetti dipelle nera sono i più recettivi. La causadella tubercolosi restò ignota fino al1882, anno in cui il ricercatore tedescoRobert Koch scoprì che responsabiledella malattia era un bacillo di dimen-sioni microscopiche, di forma allungata,chiamato poi “di Koch” dal nome delloscopritore.

Un tempo si pensava che la tuber-colosi fosse ereditaria, data la frequen-te presenza della malattia nello stessonucleo familiare. Si accertò invece chealla nascita il bambino non ne è affetto,ma che può esserne contaggiato con illatte materno o inspirando l’aria espira-ta dalla madre malata.

Spesso chi sparge nell’ambiente ilbacillo di Koch è un componente dellafamiglia. A volte si pensa che il nonnosoffra di bronchite cronica; ma se inve-ce che di una banale bronchite si trattadi una forma asintomatica di tubercolo-si, può inconsapevolmente inquinarel’aria circostante con i colpi di tosse einfettare così chi abita con lui.

Come ho accennato in preceden-za, in passato si riteneva che la tuber-colosi fosse una prerogativa della gio-vane età e che i soggetti più esposti alcontagio fossero gli adolescenti. Sipensava che in quel periodo l’organi-smo fosse particolarmente recettivo,cioè più suscettibile ad ammalarsi dit.b.c. (come con termine abbreviato sipuò indicare la tubercolosi), perchéimpegnato più nell’accrescimento cor-poreo che nella formazione di anticor-pi atti a difendere l’organismo dallemalattie infettive. Non si può negare aquesta teoria un fondo di verità, maciò non vuol dire che solo gli adole-scenti possano essere colpiti dallatubercolosi.

I fattori che facilitano l’attecchimen-to del germe sono da ricercare in unacontinua o prolungata esposizione allafonte di contagio, come accade inambienti nei quali un tubercoloticosparge, respirando o tossendo, i bacilliin quella stessa aria che gli altri sonoobbligati a respirare. Questo modo ditrasmettere la tubercolosi lo si riscontrain ospedali, scuole, carceri, ambienti dilavoro. Non è infatti un contatto unico ofugace che permette al germe di entra-re in quantità sufficiente nell’organismo(in genere attraverso le vie respiratorie)e di impiantarsi nel tessuto polmonare,così da provocare quel primo nucleod’infezione dal quale invaderà succes-sivamente le zone circostanti.

La cosiddetta “carica batterica”deve essere consistente, tale da vince-re le difese immunologiche dell’organi-smo, di costituire cioè il cosiddettocomplesso primario e di moltiplicarsinei tessuti che l’hanno ospitato. Allorasi potrà avere la formazione di un nodu-lo che tenderà a distruggere le cellulevicine; verrà eliminato o incapsulatosolo se le difese organiche sarannotanto efficienti da opporsi e vincere l’a-zione distruttiva delle tossine che ilbacillo di Koch produce.

Altri fattori importanti che facilitano ilcontagio sono l’insufficiente alimenta-zione, giacchè la carenza di cibo inde-bolisce l’organismo e lo rende piùrecettivo alla tubercolosi; gli strapazzi el’esposizione alle intemperie. A questoproposito è noto che alla fine dellaseconda guerra mondiale un altonumero di ex prigionieri è stato riscon-trato affetto da t.b.c. al rientro in patriadai campi di concentramento, per lasituazione di estremo disagio in cui, pertanto tempo, molti di loro erano venuti atrovarsi.

L’infezione tubercolare, una voltaguarita con le adatte cure, può averedelle riaccensioni: è quanto accade seil soggetto si ammala di diabete, di affe-zioni croniche del fegato, di una neo-plasia; se è alcolizzato; se ha subito laresezione gastrica. Tutte condizioni cheinducono un indebolimento delle difeseimmunitarie. Anche l’AIDS, la terribile efinora incurabile malattia che provoca lascomparsa totale degli anticorpi, rendechi ne è affetto estremamente recettivoalla tubercolosi.

Per questi diversi motivi una malat-tia che si riteneva potesse esseredebellata alle soglie del duemila è infase di recrudescenza, specialmentenel mondo occidentale, nonostante letante terapie che potrebbero essere ingrado di guarirla.

È infine da rilevare che l’allunga-mento della vita dell’uomo, per meritodelle migliorate condizioni ingieniche ealimentari, ha avuto come conseguen-za l’aumento della popolazione anzia-na, la più soggetta ad ammalarsi diinfermità dell’apparato respiratorio acausa di intossicazioni o di germicomuni. Per questo è molto esposta acontrarre anche la tubercolosi polmo-nare, per diminuita produzione di queglianticorpi che costituiscono una validabarriera difensiva contro il bacillo chene è la causa.

Diagnosticare la tubercolosi pol-monare con la sola visita medica èmolto difficile, giacchè numerose sonole infermità che colpiscono l’apparatorespiratorio e che possono masche-rarla.

Sintomi come il deperimento organi-co, la tosse, la febbricola, possonospesso accompagnare una bronchitecronica, una forma asmatica, una car-

IL MAL SOTTILEdi Gian Franco Cavicchioli

Geriatra in Roma

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Fiamme Gialle 5 / 2006 21

TEMPO DI PRIMAVERA: ATTENZIONE ALLE ALLERGIE

Alcune volte i miei pazienti mi rivol-gono domande riguardo alle manife-stazioni allergiche da cui sono affetti.Ogni volta è necessaria una ricerca,non sempre facile, per scoprirne lacausa. Il termine “allergia”, come mol-te parole mediche, è costituito da dueparole greche le quali indicano che lareazione dell’organismo nei confrontidi una sostanza nociva è anormale oesagerata. Le sostanze che provoca-no allergia sono chiamate allergeni.

Questi fattori allergizzanti possonovenire a contatto con il nostro corpoattraverso diverse vie: per ingestione(alimenti, medicine), per iniezione (sie-ri, medicamenti), per inalazione (pol-veri, pollini), per contatto diretto o per-ché provengono dal nostro organismo(ormoni, sostanze organiche delricambio). Si tratta, cioè, della più sva-riata provenienza e composizione. Perfortuna non tutti soffrono di allergie equelli che ne soffrono non sono sensi-bili a tutte le sostanze elencate in pre-cedenza. L’allergia, poi, non è sempredella stessa intensità: una stessasostanza inalata può causare esplici-tamente uno starnuto, oppure un po’ ditosse o persino un grave attacco diasma bronchiale. Ciò dipende sia dal-la violenza della stimolazione da partedella sostanza inalata che dall’inten-sità della reazione individuale.

Un tempo le allergie erano menofrequenti. Attualmente invece, inseguito all’enorme diffusione di manu-fatti a componente chimica, il nostroorganismo è obbligato ogni giorno adifendersi da nuovi prodotti, contro cuipuò reagire in maniera esagerata oincontrollabile: quindi con una nuovaforma di allergia.

Basti pensare a tutto quello cheabbiamo in casa: i saponi, i detersivi, ideodoranti, le lacche, le tinte sullepareti, le moquette, i tessuti dei piùsvariati indumenti, i medicamenti, pernon parlare degli alimenti (non sempregenuini) di cui facciamo uso quotidia-no. Si potrebbe continuare all’infinitocon l’elencazione di quanto non natu-rale ci circonda, per capire quanto ecome dobbiamo difenderci in ognimomento.

Un tipo particolare di allergia è

quella primaverile. La primavera, infat-ti, è la stagione in cui quasi tutte lepiante fioriscono: dai fiori fuoriescono ipollini che sotto forma di minuscoleparticelle, vengono trasportati dal ven-to. Se arrivano alle mucose del naso,delle vie respiratorie o delle congiunti-ve, possono dare origine a una parti-colare forma di allergia detta, appunto,primaverile. Avremo così congiuntivitiprimaverili e riniti primaverili. A voltebasta un ramoscello fiorito di mimosaper dare questa sintomatologia. Unaforma tipica di allergia primaverile è ilraffreddore da fieno, che si manifestaquando si taglia l’erba da essiccare:provoca spesso febbre, che è perciòchiamata febbre da fieno.

Non è facile prevenire le allergieprimaverili; la prevenzione più logicasarebbe quella di non venire a contat-to con i pollini, cioè con gli allergeni.Cosa senz’altro difficile, se non impos-sibile, considerando che questi,sospesi nell’aria, possono entrare intutte le case.

Se il disturbo si ripete regolarmen-te a ogni primavera, si può praticareuna vaccinazione desensibilizzantepreventiva alla fine dell’inverno. Il vac-cino dovrà essere preparato in basealle prove allergometriche, che stabili-ranno quali sono le sostanze verso lequali si è più sensibili.

Una volta manifestatasi l’allergia, lacura consiste nell’usare prodotti anti-staminici-antiallergici, sia per applica-zione locale che per somministrazioneorale o iniettiva. Nei casi più resistentisi potrà arrivare all’uso del cortisone,dopo aver consultato il proprio medico.Sono molte, infatti, le controindicazionidel cortisone: in particolare se vi èipertensione arteriosa o ulcera gastro-duodenale.

Una delle più insolite manifestazio-ni di allergia fu riportata anni fa da unarivista medica. Riguardava il caso diuna signora americana, che, proprio acausa di questa malattia, ottenne ildivorzio. Era infatti allergica al … mari-to! Ogni volta che costui le si avvicina-va per esprimerle il proprio amore,quella sfortunata signora si riempiva dibolle da orticaria.

di Gian Franco Cavicchioli

diopatia senile. Non si devono sottova-lutare tutti i suddetti segni, sempre pre-senti in chi è affetto da tubercolosi: sep-pur evidenti e caratteristici, non sonoperò da soli sufficienti per porre un’e-satta diagnosi della malattia.

Occorre approfondire l’indagine conradiografie, per accertarne l’espansio-ne e l’evoluzione; con un esame micro-scopico dell’espettorato, la prova allatubercolina e analisi del sangue, permettere in evidenza l’eventuale presen-za del bacillo di Koch o per giungere alpiù presto a determinarne l’esatta natu-ra e gravità. Ciò è molto importante pertutte le infermità, ma ancora di più perla tubercolosi, dal momento che perattuare la cura più appropriata se nedeve conoscere la vera causa, in mododa poter prescrivere i medicamenti piùefficaci per combatterla. Al giorno d’og-gi, a differenza di quanto accadeva pri-ma della scoperta della streptomicina, èpossibile curare la tubercolosi con anti-biotici di diversa composizione che,variamente combinati, ne permettono laguarigione completa e duratura. Ilmalato potrà così restare nella propriaabitazione, senza pericolo di essereuna pericolosa fonte di contagio per ifamiliari.

Ricordo che, quando ero studente dimedicina all’Università di Sassari, ave-vo conosciuto una ragazza della pro-vincia che aveva partecipato a una sfi-lata folkloristica in occasione della festadel patrono della città. Era vestita con ilcaratteristico costume del suo paese,semplice e austero; metteva in risalto lasua tipica bellezza isolana, dal perfettoovale del viso, occhi grandi, scuri, dolcie sognanti. Avevo scambiato con leisolo qualche sguardo e poche parole dicircostanza: quel tanto che la sua riser-vatezza e la mia timidezza ci concede-vano. Il mio iniziale approccio, dal futu-ro imprevedibile, ebbe però una bruscaconclusione, quando un mio compagnodi studi mi rivelò che il paese nel qualela ragazza viveva era ad alta densità dimalati di tubercolosi.

Qualche tempo dopo ebbi occasio-ne di fare una gita in moto in quellalocalità e mi resi conto di come molteabitazioni fossero buie, umide e malsa-ne: terreno adatto per lo sviluppo delbacillo della tubercolosi e il diffondersidi una malattia che solo da pochi anni(eravamo nel 1949) era possibile cura-re con gli antibiotici.

Chissà come sarebbe stato il futu-ro mio e di quella giovane, se l’amiconon mi avesse fatto una simile confi-denza.

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22 Fiamme Gialle 5 / 2006

Il tumore della prostata haun’alta incidenza ed un lungoperiodo di latenza, sia nello svi-luppo che nella progressionedella malattia.

Ci sono numerosi fattori dirischio conosciuti per lo svilup-po del tumore della prostata,comprendenti l’età, l’area geo-grafica e la razza. Inoltre cisono lesioni precancerose chepossono essere diagnosticate eseguite.

L’incidenza è veramente altanel Nord America e nel NordEuropa (63 x 100.000 uominibianchi e (102 x 100.000 Afro-Americani) negli Stati Uniti, maè molto più bassa in Asia (10 x100.000 uomini in Giappone).

Le ampie differenze geogra-fiche nell’incidenza clinica deltumore della prostata, unita-mente alla omogeneità dellaincidenza di tumori latentimicrofocali nel mondo, ha fattonascere il concetto che i fattorialimentari possono giocare unruolo importante nella preven-zione e/o progressione dellamalattia.

Nella maggioranza degliuomini con pre-esistente malat-tia microfocale, la crescita deltumore della prostata è inibita,mentre in alcuni uomini la suacrescita è stimolata. Sembramolto probabile che queste dif-ferenze siano solo raramentedovute a fattori genetici.

Degli studi eseguiti sugliemigranti negli Stati Uniti pro-venienti da paesi con una bas-sa incidenza del tumore dellaprostata, come il Giappone e laCina, mostrano che l’incidenzadel tumore del la prostataaumenta da 3 a 7 volte, indi-

cando che i fattori ambientalisono la chiave determinantenello sviluppo della malattia.

Tra i fattori ambientali ritenu-ti determinanti nello sviluppodel tumore della prostata lanutrizione è quella sospettata disvolgere il maggiore ruolo.

Nel Nord America e nel NordEuropa, l’obesità e la dieta conalto contenuto in grassi animalisono veramente comuni, men-tre in Asia la dieta è ricca infibre e proteine di soia, checontiene Fitoestrogeni, e bassocontenuto in grassi animali.

Dati sempre più evidenti,suggeriscono che molti ele-menti della dieta possono gio-care un ruolo importante nellaprevenzione e/o progressionedel tumore della prostata.

Infatti, studi epidemiologicihanno suggerito che la Vitami-na E può influenzare lo svilup-po del tumore della prostata.Dopo un tempo medio di 6,1anni, fu dimostrata una riduzio-ne inaspettata del 32% nell’inci-denza clinica del tumore dellaprostata e una riduzione del41% della mortalità per tumoredella prostata in uomini cheavevano ricevuto un supple-mento di Vitamina E, rispettaquelli che non avevano ricevutoun supplemento di vitamina.

Nello stesso modo si è evi-denziato che una dieta consupplemento di Selenio è asso-ciata a modificazioni nell’inci-denza del tumore della prostata( riduzione del 50% del tumoredella prostata in uno studio adoppio cieco). Molti studi clinicisono in corso ( per esempio loStudio di Prevenzione delTumore Selenio + Vitamina E).

Ci sono evidenze che anchealtre sostanze riducono l’inci-denza del tumore della prosta-ta, quali ad esempio il The’ ver-de, l’Aglio, ed un micronutrienteil Lycopene.

In alcuni Paesi, lo screeningdel tumore della prostata rap-presenta uno standard di politi-ca sanitaria, e prevenire piutto-sto che curare la malattia rap-presenta un obiettivo ideale.Nell’impossibilità di avere unoscreening più specifico perquegli uomini realmente arischio di tumore e morte pertumore della prostata, nei paesisviluppati, sembra ragionevoleche tutti gli uomini inizino i con-trolli per la prostata annualmen-te dai 40 anni di età eseguendoalmeno l’Esplorazione Digito-Rettale della prostata (DRE), iltest PSA ( Antigene ProstaticoSpecifico) e l’Ecografia Prosta-tica Trans-Rettale richiesta dal-l’Urologo generalmente ogni 2-3 anni. Infatti sempre più fre-quentemente dei tumori dellaprostata vengono diagnosticatiin presenza di valori ancoranormali di PSA, anticipandocosì di molto la diagnosi.

La prevenzione con l’Esplo-razione Digito-Rettale e PSAeseguite annualmente ha unsignificato ancora maggiore dai40 anni per i pazienti che han-no una storia familiare di tumo-re della prostata (un padre, unfratello).

Inf ine, più del 50% deipazienti se intervistato dice diusare terapie alternative, nellamaggioranza dei casi empiri-che, è compito dell’Urologo diorientarli correttamente.

LA PREVENZIONE DEL TUMORE DELLA PROSTATAProf. Mauro Dimitri

Presidente World Foundation of Urology

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Fiamme Gialle 5 / 2006 23

Nelle numerose inziative dellaSezione ANFI di Bologna spicca sicu-ramente quella di organizzare, ognianno, gite turistiche a livello soprat-tutto culturale per dare la possibilità aisoci ed ai loro familiari, di ammirarebellezze inimmaginabili.

Nei programmi della Sezione, dadiversi anni, c’era il desiderio di visi-tare la Turchia con particolare riguar-do alle città di Bursa, Ankara edIstanbul.

La gita, tanto desiderata, è stataeffettuata dal 5 al 12 settembre 2005con volo da Bologna a Istanbul eritorno.

Per tutta la durata del soggiorno inTurchia, abbiamo avuto a disposizio-ne un pullman gran turismo, per glispostamenti da una località all’altra,una accompagnatrice ed una bravis-sima guida turca che parlava perfet-tamente l’italiano.

Un particolare riferimento, deside-ro dedicarlo ad Istanbul, città magicacon i suoi 15 milioni di abitanti, e mal-grado non sia la capitale, è sicura-mente la città più importante dellaTurchia, celebre per gli innumerevolimonumenti di ogni epoca.

La grande metropoli è situata sul-lo stretto del Bosforo, punto d’incon-tro tra Oriente ed Occidente, tra’Europa e l’Asia, unita ora da duegrandi ponti.

Meravigliosa e suggestiva è statala crociera effettuata sul Bosforo,punto d’incontro tra due mondi.

La bellissima fotografia che pub-blichiamo riproduce un momento del-la comitiva davanti alla stupendaMoschea Azzurra di Istanbul, costrui-ta nel 1600 e situata quasi di frontealla Basilica di Santa Sofia.

È stata denominata MoscheaAzzurra in quanto le pareti internesono riccamente decorate con pia-strelle i cui colori predominanti sonol’azzurro e il blu.

La luce che entra dalle 260 fine-stre si riflette sulle piastrelle creandoun effetto cromatico molto particolare.

di Ermanno Gelsi

UNA GITA MERAVIGLIOSA

All’esterno la cupola emisferica èaffiancata in quattro semicupole e daben sei minareti creando uno stupe-facente gioco architettonico.

Non possiamo certamente trascu-rare la bellissima Cappadocia chemerita sicuramente di essere anno-verata tra le bellezze più suggestive alivello mondiale.

Il suo vasto territorio occupa laregione centrale della Turchia ed haun aspetto fantastico per le sue roccelaviche che creano immagini artisti-che di rara bellezza. Qui infatti il Mon-

te Argeo, alto 3.916 metri, eruttòspargendo le lave che in seguito for-marono un paesaggio lunare favolo-so composto di pinnacoli, camini difata, crateri, abitazioni rupestri e cittàsotterranee uniche al mondo.

Moltissimi sono i villaggi da visita-re ed altrettante sono le Chiese Cri-stiane scavate nella roccia. Abbiamovisitato anche la città sotterraneasimile ad un inferno dantesco ove sinascondevano gli abitanti della zonadurante gli assedi e le invasionenemiche.

La comitiva dei soci della Sezione di Bologna sosta nei pressi della MoscheaAzzurra di Istanbul (foto sopra); in basso, i soci durante la visita nella regionedella Cappadocia.

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VARIANTI AL CALENDARIO DI MASSIMA DELLE MANIFESTAZIONI DI PARTICOLARE RILIEVO PREVISTE PER L’ANNO 2006

A modifica di quanto pubblicato sul n. 12/2005 del periodico “Fiamme Gialle”, si comunica che il 3° Raduno Regio-nale della Toscana, con il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Livorno, si terrà a PIOMBINO nei gior-ni 9 e 10 settembre 2006, invece che nel solo giorno 10, secondo il seguente programma:

Sabato 9 settembre 2006:

– Arrivo dei radunisti.

– Ore 16,00: incontro ufficiale del Presidente Nazionale, accompagnato da una rappresentanza dell’A.N.F.I., con il Sin-daco di Piombino e le Autorità civili e militari (Sala Consiliare del Comune);

– Ore 17,30: incontro dei Soci con il Presidente Nazionale dell’A.N.F.I.Premiazione concorso letterario (Sala conferenze del Comune - vicolo Sant’Antonio).* Per informazioni sul relativo Regolamento ed eventuali dettagli in merito, telefonare al nr. 0565.226338oppure al nr. 389.9729890.

Domenica 10 settembre 2006:

– Ore 09,00: Ammassamento dei radunisti – Inaugurazione strada dedicata al Sottobrigadiere Vincenzo Rosano (loca-lità Tolla – Piombino);

– Ore 09,30: Onori al Gonfalone della Regione e della Provincia; Onori al Gonfalone del Comune di Piombino decora-to di Medaglia d’Oro al V.M.; Onori alle massime Autorità e rassegna; Allocuzioni;

– Ore 10,00: Santa Messa al campo (località Tolla – Piombino);– Ore 11,00: Cerimonia 63° anniversario della Battaglia di Piombino (Rivellino – Piombino);

A seguire: sfilata per le vie cittadine con partenza da Piazza Verdi e arrivo a Piazza della Costituzione.Deposizione corona al monumento ai Caduti per la Libertà;

Ulteriori dettagli potranno essere forniti ai soci eventualmente interessati telefonando alla Sezione ANFI di Piombi-no, rispettivamente, ai numeri:0565.20613 – 347.1236228;0565.226303 - (ore pasti).

SOGGIORNO MONTANO DELLA GUARDIA DI FINANZA DI TARVISIO/BOSCOVERDE (UD)

Il Comando Generale – V Reparto, Ufficio Assistenza e Protezione Sociale, ha rappresentato che, a seguito dellarichiesta di revisione dei prezzi da parte della ditta concessionaria del relativo servizio, a decorrere dalla imminente sta-gione estiva:

– le quote, sia per la ristorazione che per l’alloggiamento relative al Soggiorno Montano della Guardia di Finanza diTarvisio/Boscoverde, sono state modificate e non comprenderanno più le bevande, ad eccezione dell’acqua mine-rale;

– per la partecipazione dei familiari conviventi diversi dal coniuge e dai figli, dev’essere compilata separata domandae la loro ammissione avverrà una volta soddisfatte le istanze dei nuclei familiari composti da genitori e figli.

I soci eventualmente interessati potranno rivolgersi alle rispettive Sezioni di appartenenza (alle quali la PresidenzaNazionale ha inviato la relativa documentazione), al fine di conoscere l’importo delle citate quote e le altre modalità didettaglio per l’ammissione al Soggiorno.

COMUNICATI DELLA PRESIDENZA NAZIONALEa cura di Guseppe Ruggieri

24 Fiamme Gialle 5 / 2006

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Fiamme Gialle 5 / 2006 25

LETTERE AL DIRETTOREdi Pietro Di Marco

Al fine di riferire ad alcune istanzeche sempre più spesso pervengonoalla Redazione del periodico, sull’ar-gomento “pensioni INPDAP”, si tra-scrive il contenuto di un appositodepliant del “Forum della PubblicaAmministrazione” tenutosi a Romadall’8 al 12 maggio u.s.:

1. In che giorno del mese vienepagata la pensione?

L’INPDAP paga le pensioni il giorno16 di ogni mese, compreso dicembre.Se il 16 è un giorno festivo, il pagamen-to si anticipa al primo giorno feriale utileprecedente.

2. Come avviene il pagamento dellapensione?

a) con una semplice richiesta scritta,timbrata dalla sua banca, potrà farsiaccreditare la pensione sul conto cor-rente bancario in qualsiasi località italia-na;

b) oppure, con richiesta scritta tim-brata dalla sua agenzia postale, potràrichiedere l’accreditamento su bancopo-sta/conto corrente postale in qualsiasilocalità italiana;

c) se invece vuole accreditare la suapensione su libretto postale, l’accredita-mento potrà avvenire nella provincia incui è residente, sempre con richiestascritta timbrata dall’Ufficio postale;

d) potrà anche scegliere di riscuote-re la pensione direttamente, all’Ufficiopostale nel luogo di residenza, semprecon richiesta scritta: per riscuotere inposta basta andare di persona allUfficiopostale con il tesserino di pensionato,che l’Inpdap le invierà a casa quandoandrà in pensione ed un documento d’i-dentità valido; in questo caso potràanche delegare una persona di sua fidu-cia a riscuoterle la pensione mensile,consegnando all’Inpdap una delegascritta a firma autenticata in cui comuni-ca i dati del delegato.

Potrà inoltre variare in qualunquemomento, sempre con richiesta scritta,

le modalità di pagamento prescelte.

3. Come faccio a sapere l’importodella mia pensione mensile? Rice-verò un avviso di pagamento o uncedolino mensile come per lo sti-pendio?

Per il primo mese di pensione il cen-tro meccanografico dell’Inpdap invieràun lettera, chiamata “avviso di paga-mento”, in cui sono dettagliati l’importolordo della pensione, le deduzioni, leritenute fiscali, e le eventuali altre ritenu-te e importo netto. In seguito riceveràl’avviso di pagamento solo quando l’im-porto della sua pensione sarà variato.

A gennaio di ogni anno tutte le pen-sioni sono lievemente aumentate inbase all’aumento del costo della vita rile-vato dagli indici ISTAT (questo aumentosi chiama “perequazione automaticaannuale”): a gennaio di ogni anno rice-verà sempre l’avviso di pagamento.

Con una telefonata al numero800.105.000 del Call Center Inpdap, oinviando un’e-mail a [email protected], potrà visualizzare e stampareogni mese sul sito www.inpdap.gov.it,nella sezione “servizi on line per iscritti epensionati” il suo cedolino di pensionemensile.

4. Se cambio indirizzo?

Dovrà fare una comunicazione scrit-ta, venendo direttamente ai nostri spor-telli o per posta: la legge prevede che lapensione sia localizzata nel suo luogo diresidenza (ma si ricordi che la puòaccreditare in banca o in Bancoposta intutta Italia).

5. Cosa devo fare se varia la miasituazione familiare?

Se, ad esempio, i figli non sono più asuo carico o se ci sono altre variazioninella sua situazione familiare dopo ilpensionamento, le dovrà comunicareall’Inpdap per farsi aggiornare le dedu-zioni d’imposta.

Inoltre, se per caso è titolare anche

di pensione Inps o di altri enti previden-ziali dovrà fare la stessa comunicazioneanche all’Inps.

Se è titolare di altre pensioni Inps o dialtri enti previdenziali, è importante chesi ricordi, non appena sarà pensionatoInpdap, di comunicare all’Inps la suanuova condizione di pensionato richie-dendo le stesse deduzioni della pensio-ne Inpdap anche sulla pensione Inps.

6. E per il Mod. 730? È vero chequando si è in pensione si puòconsegnarlo all’Inpdap?

Sì. Attualmente l’Inpdap forniscel’assistenza fiscale diretta ai pensionatiche la richiedono.

Se vuole avvalersi dell’assistenzafiscale Inpdap dovrà presentare per ilprimo anno una domanda entro il 14 feb-braio.

Così potrà consegnare, su appunta-mento, ai nostri sportelli nell’aprile suc-cessivo il Mod. 730 da lei compilato, perl’elaborazione dei dati. Il conguagliofiscale a credito o a debito verrà effet-tuato sulla pensione, di solito nel mesedi agosto.

7. Quando mi verrà pagata la liquida-zione?

Chi va in pensione per limiti di età,per limiti di servizio (cioè con 40 anni opiù di anzianità contributiva a fine pen-sione o per inabilità) riceve la liquidazio-ne entro 3 mesi più 15 giorni di tempitecnici dalla data di pensionamento.Questo periodo è chiamato “termine didefinizione del procedimento” ed è statostabilito dalla Carta dei Servizi Inpdap inapplicazione della Legge 241/90. Chinon rientra nei casi precedenti, e cioè vain pensione per anzianità (per dimissio-ni) riceve la liquidazione entro 9 mesi: inquesto caso il pagamento è sottopostoper legge ad un blocco di 6 mesi.

8. Come mi verrà pagata la liquida-zione?Con assegno circolare emesso dal-

la banca d’appoggio della sede provin-

INPDAP: DIECI RISPOSTE ALLE DOMANDE PIÙ FREQUENTI TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SULLE PENSIONI INPDAP

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26 Fiamme Gialle 5 / 2006

V A R I E

Lettera del Finanziere Ezio VolpinAss. “I RAGAZZI DI GERMASINO E GARZENO – Anni 50 e 60”c/o Volpin Ezio – Via Volta 12628043 Bellinzago (NO)

Spett.le Redazione “Fiamme Gialle” A.N.F.I.Via Caroncini, 1900197 ROMA

La presente innanzi tutto per ringraziarVi di quanto pubblicato su “Fiamme Gial-le” nr. 9/2004; nr. 1/2005 e nr. 1-2/2006 circa raduni svolti al “GIOVO” e per forni-re notizie e doverose precisazioni:

a) nell’anno 2003, anche a seguito di un’inserzione apparsa su “Fiamme Gialle”,ha preso il via una sorta di catena di Sant’Antonio per rintracciare tutti i militaridel Corpo che avevano prestato servizio presso l’allora Brigata Frontiera diGermasino (dal novembre 1963 trasferita a Garzeno) della Legione di Como;

b) all’oscuro di questa iniziativa, nata a Novara, una simile ha preso il via fra L’A-quila e Varese. Questi sono stati i primi passi di quella che poi è divenuta “Ass.I RAGAZZI DI GERMASINO/GARZENO – Anni 50/60”;

c) l’associazione non è una Sezione A.N.F.I. (gli interessati sono già iscritti nellerispettive Sezioni territoriali) è soltanto una sorta di club (magari un pò sui gene-ris) i cui “soci” ammessi sono coloro che hanno prestato servizio (nella maggiorparte dei casi per la prima volta) in quella che allora era ritenuta la Brigata piùdisagiata della 6^ Legione di Como (aveva alle dipendenze i Distaccamenti del“GIOVO”, “S. IORIO” e “SOMMAFIUME”);

d) dopo le prime riunioni a Milano (binario 13 della Stazione Centrale per potersiriconoscere) nel 2004 è seguita la prima riunione a Garzeno con raduno e, peralcuni, pernottamento al Distaccamento “GIOVO” (non Passo del Giovo) oradivenuto Rifugio C.A.I.Continuano le due riunioni l’anno; la prima nel mese di aprile a Milano, ove dinorma partecipano circa 20 “ragazzi” (la metà spesso per la prima volta) e laseconda a Germasino/Garzeno/Giovo ove la partecipazione è maggiore (nel2005 si era circa in 70, alcuni con mogli e nipoti, più varie persone del posto).Non esiste una organizzazione vera e propria (nessun Presidente o SezioneANFI organizza, dirige, guida, ecc.); tutto si svolge sulla base di indicazioni for-nite da Novara a mezzo lettera (un pò artigianale) che riporta l’esito del radunosvolto e le indicazioni per il successivo. Ormai è prassi ben consolidata. Fra isoci, infatti, non ci sono distinzioni di gradi, onorificenze, posizioni sociali, annidi servizio ecc.. per questo è d’obbligo il “tu”;

e) non ci sono altri scopi oltre quello di rincontrarsi (per un pranzo a Milano o perun paio di giorni al Giovo) come indicato nel nostro “Statuto”. È gradita comun-que, ogni iniziativa che permetta di ritrovare altri ex o che risvegli i ricordi di luo-ghi o persone (come ad esempio la videocassetta/dvd dell’anno 1962 “Quellidel Giovo” gentilmente reperita da un socio presso la RAI – la compilazione diun elenco, con foto d’epoca ed attuali, di ognuno (che comprende per ora solo130 ragazzi già contattati, per circa altrettanti si sta provvedendo) – l’omaggioai Caduti del Corpo a Dongo nel 2004 e la lapide al Giovo nel 2005 o la pre-sentazione di un libro sui fatti e sui luoghi che avverrà a giugno nel corso delprossimo raduno);

f) in sintesi lo spirito che anima e guida questa associazione si ritrova, ed è mol-to meglio testimoniato, dalle parole scritte da Domenico Meloni ad AntoninoRametta (pubblicate a pagg. 21 e 22 di “Fiamme Gialle” nr. 1-2/2006).Lo scambio di ricordi, pensieri, elogi, e, perché no?! il comporre qualche dissi-dio dell’epoca, magari a causa della bricollite, non è importante?

Grati per lo spazio che vorrete dedicarci ci impegnamo ad inviarVi foto, com-menti e l’illustrazione di iniziative che di volta in volta verranno prese.

ciale: riceverà un invito da parte dellabanca a presentarsi alla filiale più vici-na alla sua abitazione per ritirare l’as-segno.

Se vuole che la sua liquidazione siapagata con accreditamento in banca o inBancoposta sul suo conto, dovrà fareuna richiesta scritta all’Inpdap, in cuicomunica numero di conto corrente,CAB e ABI, timbrata dalla sua banca odalla sua agenzia postale.

L’Inpdap, a conti fatti, le invierà “ilprospetto di calcolo” della liquidazionecon il conteggio dettagliato e l’importoche le verrà pagato.

9. Che vantaggi posso avere comepensionato/a Inpdap?

Se ha figli studenti, come pensiona-to/a Inpdap ha diritto di farli partecipareai nostri concorsi per i soggiorni estivi inItalia e all’estero, le borse di studio (ter-za media inferiore, scuola media supe-riore e università), e per i nostri masteruniversitari: attualmente l’Inpdap ha atti-vato in collaborazione con l’UniversitàCattolica di Milano il master in Economiapubblica, con l’Università “La Sapienza”di Roma i master in Economia pubblica,in Economia pubblica ad indirizzo Eco-nomico e Gestione dei Servizi Sanitaried in Comunicazione pubblica e istitu-zionale, con l’Università degli Studi diCatania il master in ICT – Informationand Communication Technologies, conl’Università degli Studi di Perugia ilmaster in Tourism and Leisure Manage-ment.

Se le può interessare, l’Inpdap gesti-sce anche due Case albergo (soggiornonon temporaneo) per pensionati exdipendenti pubblici, una a Pescara, l’al-tra a Monteporzio Catone (provincia diRoma).

10.Fate anche prestiti per i pensiona-ti?

Per adesso non direttamente, anchese una futura possibilità è allo studiodell’ente per quanto riguarda i piccoliprestiti.

Inoltre dal 1° giugno 2004 l’Inpdapha stipulato una convenzione triennalecon BNL e Banca Nuova/PrestiNuova,con punti informativi presso le sedi.

I pensionati possono fare prestiticonvenzionati con queste due banche erestituire l’importo del prestito a ratemensili sulla pensione.

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Fiamme Gialle 5 / 2006 27

In risposta ad alcune Sezioni chehanno chiesto delucidazioni suquanto è stato pubblicato sulla Gaz-zetta Ufficiale n. 29 del 2006 circal’applicazione del DPR n. 296 del 13settembre 2005 relativo alle nuovenorme riguardanti i locali demaniali,si precisa:

La Legge 11 luglio 1986 n. 390disponeva la facoltà dell’Amministrazio-ne dello Stato di dare in concessione olocazione beni immobili demaniali opatrimoniali dello Stato, non suscettibiliper uso governativo, a favore di Istituticulturali, di Enti pubblici, di Ordini reli-giosi e Enti ecclesiastici, nonché diAssociazioni di protezione sociale,iscritti nei registri nazionali e di altri enti,istituti o fondazioni riconosciuti e costi-tuiti successivamente alla decorrenzadella suddetta Legge 390/1986.

Da questi benefici erano però stateescluse le Associazioni Combattentisti-che e d’Arma, ma dall’art. 8 della Leg-ge 3 agosto 1995 n. 324, veniva sanci-to che «le disposizioni di cui all’art. 1,comma 1, della predetta Legge n. 390si intendono applicabili anche alleAssociazioni Combattentistiche e d’Ar-ma e alle Associazioni sportive dilettan-tistiche individuate con decreto delMinistro delle Finanze».

Con la Legge 29 novembre 1995 n.507 e successivo decreto del 7 aprile1998 n. 195, che recavano norme perl’individuazione delle predette Associa-zioni, in applicazione delle norme dellaLegge 390/1986, veniva concesso ilbeneficio della riduzione al 10% delcanone ricognitorio stabilito per gli affit-ti dei locali demaniali.

Pertanto le stesse Associazionihanno potuto usufruire di tali agevola-zioni per circa 20 anni. Successiva-mente con la Legge 2 aprile 2000 n.136 “Disposizioni in materia di sviluppo,valorizzazione e utilizzo del patrimonioimmobiliare dello Stato nonché in mate-ria di immobili”, veniva stabilito che “adecorrere dalla data di entrata in vigoredella stessa legge, veniva prospettatal’abrogazione della Legge 390/1986” in

quanto manifestamente incompatibilecon la nuova disciplina generale inmateria di locazioni e concessioni age-volative.

Pertanto veniva nominata una Com-missione ministeriale col compito dirivedere l’intera materia al fine di ricon-fermare o meno il beneficio già conces-so ai vari Enti e Associazioni, preve-dendo che, in attesa della nuova nor-mativa, le stesse continueranno apagare il canone ridotto al 10%.

A questo punto il Consiglio Nazio-nale Permanente delle Associazionid’Arma interessava il Ministro dellaDifesa affinchè potesse intervenirepresso la suddetta Commissione peruna più efficace tutela al fine di mante-nere l’attuale beneficio in materia dilocali demaniali.

Terminato il lavoro della suddettaCommissione era stato approvato ilDecreto del Presidente della Repubbli-ca del 13 settembre 2005, n. 296 il qua-le all’art. 11 precisa che i beni immobilidello Stato possono essere dati in con-cessione a canone agevolato allesocietà od enti che perseguano finalitàdi ordine pubblico, connesse all’effetti-va rilevanza degli scopi sociali perse-guiti, nel rispetto delle esigenze prima-rie della collettività.

Lo stesso art. 11 – lettera g) nell’in-dicare le Associazioni ed Enti, senzafini di lucro, ai quali possono essereaffittati i locali demaniali precisa che leAssociazioni Combattentistiche e d’Ar-ma se ricevono dallo Stato o da altraPubblica Amministrazione agevolazionifiscali o contributive o altri benefici inqualunque forma, sono escluse daibenefici in parola.

Inoltre l’art. 12 dello stesso Decre-to: “stabilisce che le concessioni elocazioni in favore dei soggetti di cuiall’art. 11 sono assentite o stipulate perun canone annuo non inferiore al 10%e non superiore al 50% di quello deter-minato da una Commissione delDemanio, sulla base dei valori in comu-ne commercio”.

CONSIDERAZIONI

Art. 11 “Soggetti beneficiari a canoneagevolato”.

Per quanto disposto dal D.P.R. 13settembre 2005, n. 296, le Associazio-ni Combattentistiche e d’Arma e quin-di l’ANFI, che in atto usufruiscono dicontributi, sia pur limitati, dallo Stato,sono penalizzate dall’art. 11 che pre-vede l’esclusione dei benefici per lestesse Associazioni che ricevono aqualsiasi titolo contributi e agevola-zioni dallo Stato e dagli altri EntiAmministrativi.

Ma la questione è stata risolta inquanto la Gazzetta Ufficiale – seriegenerale n. 29 del 2006, ha rettificatocon “errata corrige” il D.P.R. 296/2005apportandovi le seguenti correzioni:«all’art. 11, avente la rubrica – sogget-ti beneficiari a canone agevolato – alcomma I, lettera g), il punto I°, deveintendersi non pubblicato, in quantonon ammesso al visto della Sezionedi Controllo della Corte dei Conti, nel-l’adunanza del 15 dicembre 2005,come specificato, alla fine della primacolonna della pag. 12 della stessaGazzetta Ufficiale, che ha riportato gliestremi di registrazione dell’atto daparte della Corte dei Conti».

Art. 12 “Misura del canone e modalitàdi determinazione”

L’art. 12 prevede che una Commis-sione del Demanio dovrà stabilire inuovi canoni nei limiti della riduzionedal 10% al 50% e quindi non più alsolo 10%, come in atto viene praticato.

Comunque riteniamo che la Com-missione in parola possa applicareper noi la riduzione al minimo del 10%trattandosi di Associazioni Combat-tentistiche e d’Arma, Enti morali, sen-za fini di lucro, di grande rilevanzamorale e di pubblico interesse per lacollettività.

Ma la penalizzazione relativa allostesso art. 12 stabilisce che le ridu-zioni in parola saranno calcolate suivalori di libero mercato.

Infatti non si terranno più in consi-derazione i canoni ricognitori, orapraticati dal Demanio, ma quelli stabi-liti al valore di libero mercato.

CANONI DEMANIALIDP.R. NR. 296 DEL 13 SETTEMBRE 2005

di Pietro Di Marco

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28 Fiamme Gialle 5 / 2006

Sul n. 10/2005 del Periodico “Fiamme Gialle”, in questa rubrica “Trattamenti Pensionistici”, èstato pubblicato l’articolo avente per oggetto: «PROPOSTA DI RICORSO TENDENTE AD OT-TENERE L’INTERA PEREQUAZIONE DELLA PENSIONE AL COSTO DELLA VITA”.

Nell’articolo in parola gli Avvocati Taviano e de Jorio proponevano di accogliere i ricorsi deinostri soci, come da fac-simile di ricorso, pubblicato su questo stesso Periodico, senza effet-tuare alcun versamento, sia per la difesa di I° grado, sia per un eventuale appello, con l’impe-gno che, ad operazione felicemente conclusa, quando il pensionato riscuoterà verrà trattenutala percentuale prevista dall’Ordine degli Avvocati. Nel caso in cui il ricorso sarà respinto nullasarà dovuto.

Evidentemente queste precisazioni degli Avvocati non sono bastate perché alcune Sezioni esoci hanno chiesto di precisare se, nel caso di rigetto del ricorso in I° grado ed eventuale ap-pello, le spese relative alla redazione e al deposito in cancelleria dell’istanza, la partecipazionealle udienze, le conclusioni e discussioni, siano o meno a carico dei ricorrenti.

Pertanto al fine di tranquillizzare le Sezioni e i soci interessati ho chiesto precisazioni in me-rito ai predetti Avvocati i quali, con lettera firmata dall’Avv. de Jorio, così si sono espressi:

«Caro Presidente, noi abbiamo una sola parola e perciò in punto all’adeguamento della pen-sione alla perdita del potere d’acquisto della moneta che, unitamente al Collega Antonio Tavia-no, stiamo predisponendo e presentando in tutta Italia, è completamente gratuito sia in I° gra-do che in Appello (ovviamente le eventuali spese di giudizio, che la Corte dei Conti non irrogamai, sono a carico del ricorrente, ma questa è un’ipotesi del tutto platonica!).

Resta inteso che, se e qualora il pensionato riscuoterà quanto dovuto, sarà onerato del pa-gamento di quanto previsto dalla nostra tabella professionale approvata con D.M.

Se il ricorso verrà respinto nulla è dovuto dal pensionato ricorrente.

Questo gravame è stato patrocinato dalla Consulta dei Pensionati per venire incontro alle ne-cessità dei lavoratori in quiescenza solo su questo specifico e particolare ricorso che obbediscea particolari esigenze di carattere politico e morale.

Mi è gradita l’occasione per inviarTi, caro Presidente, i miei più affettuosi saluti che Ti pregoestendere a tutti i tuoi soci».

FirmatoFilippo de Jorio

Presidente della Consulta dei Pensionati

Naturalmente ho risposto all’Avv. de Jorio per ringraziarlo delle precisazioni fornite e dell’im-pegno assunto a favore dei pensionati.

TRATTAMENTI PENSIONISTICI

PRECISAZIONI SUI RICORSI PRESENTATI PER LA PEREQUAZIONE AL COSTO DELLA VITA

di Pietro Di Marco

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Fiamme Gialle 5 / 2006 29

VITA NELLE SEZIONI

Sezione di Lecce

Il 12 gennaio 2006 durante unavisita ispettiva alla sede di Lecce, ilGen. C.A. Giovanni Mariella, Coman-dante Interregionale della Guardia difinanza per l’Italia Meridionale,accompagnato dal Gen. D. France-sco Saverio Polella, ComandanteRegionale della Puglia, e dal Col.

Michele Dell’Agli, Comandante Pro-vinciale di Lecce, ha visitato anche lalocale Sezione ANFI, accolto cordial-mente dal Presidente della Sezione,M.A. Pasquale Andriani, e da un foltogruppo di soci.

Sezione di Acireale

Nell’ imminenza delle FestePasquali la Sezione di Acireale si èriunita per lo scambio degli auguri.

Sono intervenuti i soci con i lorofamiliari.

Nella foto: un momento dell’in-contro.

Sezione di Lecco

Il 12 marzo u.s. la Sezione haeffettuato il 13° Raduno “ANFI dellaBrianza Meratese” a Cernusco Lom-bardone (LC) con l’intervento, oltre alSindaco della suddetta cittadina, delDott. Sergio Bagnato, del Prefetto diLecco, Dott. Carlo Fanara, delComandante Provinciale della Guar-dia di Finanza Col. Dott. Antonio Gra-nata, del Comandante della Tenenzadi Cernusco Lombardone, Lgt.Dott.Massimo Zisa, del Comandantedella Stazione dei Carabinieri diMerate, M.C. Eudonio Pecoraro e dimolte altre Autorità locali (vedi foto alato).

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30 Fiamme Gialle 5 / 2006

Durante il convivio, al Prefetto, daparte dell’ANFI, è stato donato il “Cap-pello Alpino”, fatto pervenire apposita-mente dalla Presidenza Nazionale,mentre alla Sig.ra Fanara, un “foulard”del Sodalizio ANFI. (Vd. foto).

Il raduno si è svolto in un clima dicordiale e fraterna amicizia con lapartecipazione di molti soci ordinari esimpatizzanti, amici e familiari.

Sezione di Ischia

Il 26 febbraio 2006, il Presidentedella Sezione ANFI di Ischia, M.C.Cav. Giuseppe Marziano, ha organiz-zato in un noto ristorante dell’isola di

Ischia, per il secondo anno, un pran-zo con musica e balli in maschera inoccasione del carnevale.

Al pranzo hanno partecipato nume-rosi soci, simpatizzanti e familiari.

Al termine del convivio è stata pre-miata con una Coppa offerta dallaSezione la migliore maschera dellaserata.

Sezione di Palermo

Il 21 dicembre 2005 il Gen.D. UgoMarchetti, Comandante Interregiona-le per l’Italia Sud-Occidentale dellaGuardia di Finanza, ha presenziatoallo scambio degli auguri Natalizi dei

VITA NELLE SEZIONI

soci della Sezione ANFI di Palermo.Nella foto: il Gen:D. Ugo Marchet-

ti insieme al Presidente della Sezio-ne, Luogotenente Vito Leggio, e aduna rappresentanza di soci dellaSezione di Palermo.

Sezione di Roma 3/Est

L’11 marzo u.s., la Sezione diRoma 3/Est ha organizzato una gitaculturale con la partecipazione di mol-ti soci e loro familiari, svoltasi a Caser-ta e Montecassino, visitando la famo-sa Reggia e l’Abbazia Benedettina.

Nella foto: i soci e loro familiaridurante la visita all’Abbazia Benedet-tina di Montecassino.

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Fiamme Gialle 5 / 2006 31

VITA NELLE SEZIONI

Sezione di Alessandria

Il 12 marzo scorso, la componente diprotezione civile della Sezione di Ales-sandria ha effettuato una gita culturalealle Grotte di Toirano, nella Riviera Ligure.

Lo stesso giorno, i partecipanti allagita si sono incontrati con i soci dellaSezione ANFI di Albenga (IM) in un notoristorante della zona ove hanno avutooccasione per rivedere dei colleghi con iquali da tempo non si incontravano.

I rispettivi Presidenti della Sezione diAlbenga, M.M.A. Antonio La Marca, e ilCap. Tito Marini della Sezione di Ales-sandria hanno effettuato lo scambio deiguidoncini delle rispettive Sezioni.

Nella foto, lo scambio dei guidonci-ni della Sezione da parte dei due Pre-

sidenti.

Sezione di Montecatini Terme

L’ 11 dicembre 2005 la Sezione haorganizzato il pranzo sociale di fineanno.

Nella mattinata dello stesso giorno èstata celebrata una Santa Messa a suf-fragio dei Caduti del Corpo, da parte delPreposto della Basilica di Santa MariaAssunta di Montecatini Terme, alla pre-senza delle Autorità locali e delle Asso-ciazioni d’Arma.

Nella foto, il M.M. Cav. Uff. FrancoNocito, Presidente della Sezione ANFI diMontecatini Terme, con il Comandantedella locale compagnia ed alcuni sociANFI.

Sezione di Corigliano Calabro

Il 25 marzo 2006 è stata inauguratala Sezione dell’Associazione NazionaleCarabinieri in congedo di CoriglianoCalabro (CS) alla quale ha partecipatoanche la rappresentanza della localeSezione A.N.F.I.

La foto, da destra mostra: il Consi-gliere segretario della Sezione A.N.F.I.App. Gerardo Astorino; Il Vice Presiden-te della Sezione Brig. C. Michele Darda-no; Il Presidente della Sezione A.N.C. diCorigliano Calabro; Il Presidente dellaSezione A.N.C. di Rossano Calabro ; IlPresidente della Sezione A.N.F.I. M.O.Silvio Lupo; un socio della SezioneA.N.F.I Brig. C. Antonio Sanapo; il VicePresidente della Sezione A.N.C. di Ros-sano Calabro

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32 Fiamme Gialle 5 / 2006

VITA NELLE SEZIONI

Sezione di Sassari

Il 27 dicembre 2005, la Prefettura diSassari ha comunicato l’avvenuta con-cessione dell’onorificenza a Commenda-tore al Merito della Repubblica Italiana alsocio di quella Sezione Giovanni Cave-rano.

Hanno partecipato alla cerimoniasvoltasi presso la Prefettura di Sassari lemassime Autorità della Provincia, il Mini-stro dell’Interno On. Giuseppe Pisanu, ilPrefetto di Sassari, Dott. Salvatore Gul-lotta, Mons. Paolo Atzeri, Arcivescovo diSassari, il Comandante Provinciale dellaGuardia di Finanza di Sassari, Col. Gio-vanni Casadidio.

Da parte della Sezione, il Presidente,

Cav. Otello Ferrini, e soci hanno fattopervenire al neo Commendatore gliauguri anche a nome del PresidenteNazionale.

Nella foto il Ministro dell’Interno, On.Pisanu si congratula con il neo Com-mendatore Giovanni Caverano.

Sezione di Rovigo

Il Consiglio di Sezione, fedele aduna tradizione ormai consolidata, il gior-no 5 marzo u.s., in occasione della“Festa della Donna”, ha offerto allegenitli Signore presenti il pranzo pressoun agriturismo sui Colli Euganei eoffrendo loro un omaggio floreale (ved.foto).

Sezione di Conegliano

Il 12 marzo 2006, in occasione dellosvolgimento della 3^ Edizione della “Tre-viso Marathon”, un gruppo di circa diecisoci della Sezione ANFI di Conegliano,coordinati della Polizia Municipale diConegliano e da altre Forze dell’Ordinepreposte preposte al controllo dellamanifestazione, hanno svolto serviziod’ordine e di controllo lungo l’itinerariodella corsa podistica, utilizzando l’auto-vettura “Fiat/Panda 4x4”, di proprietà del-la Sezione.

Nella foto, al centro, il Presidente del-la Sezione, M.C. Comm. AntonioMastrullo, assieme ad altri soci dellaSezione che hanno collaborato nellosvolgimento del servizio.

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Fiamme Gialle 5 / 2006 33

VITA NELLE SEZIONI

Sezione di Polignano a Mare

Dal 4 al 5 aprile 2006 i soci e fami-liari della Sezione ANFI di Polignanoa Mare (BA), accompagnati dal Presi-dente, Brig. Capo Vitantonio Pellegri-ni, hanno effettuato una gita socio cul-turale a Roma, per partecipare poianche all’Udienza Papale Generaleprevista per il 5 aprile u.s., con laBenedizione Apostolica che Sua San-tità Benedetto XVI ha impartito a tutti ifedeli presenti.

Nella foto, il gruppo di partecipantiritratti all’ingresso del Grand HotelPalazzo Carpegna di Roma.

Il 30 aprile e 1° maggio 2006 a

richiesta di altri soci della SezioneANFI di Polignano a Mare (BA),accompagnati dal Presidente Brig.Capo Vitantonio Pellegrini, hannoeffettuato “un fine settimana all’inse-gna del ballo” presso il noto “HotelPalma” Costa Gioioso di Castropigna-no (CB). Il 1° maggio si sono recati aCastelpetroso (IS) per visitare il San-tuario della Vergine dell’Addoloratacon partecipazione alla Santa Messa.

Nella foto, il gruppo dei parteci-panti davanti alla Cappella, situata incima al lungo sentiero campestre, luo-go delle apparizioni di Maria Santissi-ma Addolorata di Castelpetroso,Patrona del Molise.

Sezione di Aprilia

Il 2 aprile 2006, in occasione delleFestività Pasquali, presso il ristorante“Il Focarile” di Aprilia, si è tenuta l’as-semblea dei soci. Il Presidente dellaSezione, S.Ten. Genino Cafaro, haformulato gli auguri di Buona Pasquaa tutti i partecipanti.

Al termine dell’assemblea si èsvolto il pranzo sociale al quale hannopartecipato anche i figli dei soci.

Nella foto, il Presidente dellaSezione con i soci e i familiari pre-senti.

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34 Fiamme Gialle 5 / 2006

VITA NELLE SEZIONI

“Domenica delle Palme”.Nella foto: i soci partecipanti alla gita,

con il Presidente della Sezione di Nova-ra, Ten. Francesco Antonini, il Presiden-te di Verbania, M.M.A. c.s. TommasoVitagliano, e il Presidente di Cannobio,M.M.A. m. Cav. Uff. Carmine Picariello.

Sezione di Verona

Dal 13 al 18 aprile 2006, il Presiden-te della Sezione di Verona, M.M.A. Cav.Uff. Aldo Zoccarato con un gruppo di 40partecipanti, (soci, familiari ed amici)hanno trascorso la Santa Pasqua a Sor-rento, visitando la Costiera Amalfitana,Capri, Pompei e la Reggia di Caserta,con la celebrazione della Santa Messanella Cattedrale di Sorrento, e con visitaalla bellissima Napoli.

Sezione di Novara

La Sezione di Novara, nell’imminen-za delle Feste Pasquali, ha organizzatouna gita con pranzo sociale sul Lagod’Orta (NO), alla quale ha partecipato unfolto gruppo di soci e loro familiari, non-ché i Presidenti delle Sezioni di Verbaniae di Cannobio (VB).

Un trenino speciale ha portato lacomitiva al convento dei frati del SacroMonte di Orta, dove il “maestro”, PadreAngelo, dopo la benedizione delle palmeha celebrato la S. Messa.

Sempre con il trenino, i partecipanti,scesi ad Orta si sono recati al ristorante“La Bussola”, ove è stato consumato ilpranzo sociale.

Con lo scambio degli auguri di BuonaPasqua si è conclusa la giornata della

Tra i partecipanti: il Ten. Col. GonarioSoro, ed il Consigliere della Sezione, Fin.Nicola Garisto, oltre a tanti altri che han-no aderito alla gita.

Nella foto i gitanti durante la sosta a“Mergellina”.

Sezione di Savona

In occasione di una riunione socialeindetta dalla Sezione ANFI, il giorno 6aprile u.s., il Presidente M.M.A. Giusep-pe Merenda ha consegnato ai soci, M.C.Pasquale Palermo e Brig. Pietro Lacqua,gli attestati di benemerenza concessi dalPresidente Nazionale, Gen. C.A. PietroDi Marco.

Nella foto, i due soci premiati con ilPresidente della Sezione.

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Fiamme Gialle 5 / 2006 35

Soci e figli di soci che si fanno onore

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

Antonio Massena

Figlio del Comm. Pietro Massena,socio della Sezione ANFI di Pescara,e socio simpatizzante della stessaSezione.

Laureato in Scienze Biologiche,specializzato in Statistica Sanitaria, èstato il fondatore della Compagnia“L’Uovo” del Teatro Stabile d’Innova-zione di L’Aquila.

Provetto alpinista, amante dellamontagna abruzzese e in particolaredel Massiccio del Gran Sasso; nel2002 ha fatto parte della spedizionealpinistica e scientifica di L’Aquila suimonti dell’Himalaya portata brillante-mente a termine di record in 13 gior-ni, raggiungendo la vetta del “ChoOyu”, alta 8.201 metri. Al rientro inItalia i componenti della spedizionesono stati accolti trionfalmente.

Nel 2003 in una difficilissimaescursione su una cascata di ghiac-cio in una parete del Gran Sasso,veniva travolto da una valanga rima-nendo sepolto sotto la neve e il ghiac-cio fino all’arrivo dei soccorritori, sal-vandosi miracolosamente.

Con la pubblicazione del libro“Oltre il Silenzio” il Massena ha rico-struito, nel dettaglio, con estremalucidità, le fasi di quella drammativaesperienza.

Per tale spedizione ha vinto il Pre-mio “Maiella” edito dal ConsiglioRegionale abruzzese.

Egli, docente per le arti e per lescienze, coordinatore e sceneggiato-re, ha collaborato con il giornalistatrentino Toni Cembran, dando moltoimpulso alla nota rassegna del “cine-ma della montagna” e all’Alliance,Associazione che riunisce, sia in Ita-lia che all’estero, i più importanti festi-val del film di montagna.

Il Massena ha scritto inoltre il“Breviario del Gran Sasso” corredatoda un’antologia del Dott. Enrico Cen-tofanti. Il libro è stato definito dalla

stampa “L’inno al Gran Sasso” ed haavuto un grande successo, ed è sta-to presentato anche al “BIT” di Vero-na. Nel libro si descrive, con doviziadi particolari e con belle e significati-ve fotografie, la meravigliosa monta-gna del Gran Sasso che egli avevarappresentato nella seguente mirabi-le descrizione:

«Difficilmente una fotografia rie-sce a tradurre la vera essenza di unamontagna, la sua forza e la sua ener-gia, la serenità o l’inquietudine che indeterminati momenti è in grado di tra-smetterti…bloccare in frazioni disecondo un’immagine è riuscire acogliere un attimo, ormai passato, diun ciclo vitale in continua mutazioneriuscendo così a immobilizzarlo persempre. È forse riuscire a rubareistanti, apparentemente evanescenti,in grado di costruire momenti essen-ziali per la nostra memoria.

I suoni della notte, il vento impe-tuoso, le leggere brezze, i fruscii del-la festuca che sfrega contro i sassi, icolori dell’alba e quelli del tramonto(così difficile da descrivere a parole),le innumerevoli tonalità dei grigi dellerocce, il volo degli uccelli, la trasfor-mazione in pochi istanti dello stessoambiente determinato dalle mutazionimeteorologiche, le variazioni sonoredella pioggia, i rumori della neve…

Queste immagini cercano di testi-moniare un percorso essenziale,costruito senza alcun diaframma, ten-dente a esaltare ciò che una fotogra-fia fisicamente non può tramandare: icrepitii, i fiotti, i fischi, i fremiti, i fruscii,i gorgoglii, i muggiti, gli scrosci, i sibi-li, gli scricchiolii, i soffi, gli stridori, icalpestii, i ronzii, gli ululati… i sussur-ri della vita.

È un viaggio durato alcuni anni,compiuto molte volte da solo, di gior-no, di notte, all’alba, al tramonto econ ogni condizione climatica allaricerca di quei momenti speciali ingrado di tradurre compiutamente ciòche il Gran Sasso rappresenta.Immagini che vogliono lasciare lapossibilità a chi le guarda di scoprirel’oltre, quello che non si vede ma sipuò intravvedere, quello che forze

non si riuscirà a percepire o a scor-gere compiutamemte mai».

Carmelo PAPPALARDO

Il M.O. Carmelo Pappalardo, Con-sigliere della Sezione ANFI di Cata-nia, noto anche come attore e com-ponente di giurie in concorsi culturalie di bellezza nella nota località ter-male di Montecatini, dove è diventatoquasi un testimonial del benesseredella città, senza però tralasciare lesue origini trecastagnesi.

Il Cav. Uff. Pappalardo è notoanche per la sua integerrima onestàriscontrata anche ultimamente quan-do il giorno di Natale 2005, a Catania,trovando per terra un portafoglio pie-no di importanti documenti si è preci-pitato in Questura per restituire glieffetti smarriti ad una studentessauniversitaria che appena rintracciataha colmato di ringraziamenti il solertecittadino trecastagnese.

Il M.O. Pappalardo, oltre a deco-rarsi dell’onorificenza di Ufficiale del-

Antonio Massena: Oltre il silenzio -Textus - Gruppo Tipografico EditorialeL’Aquila - Pagg. 95 - Euro 9,50.

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36 Fiamme Gialle 5 / 2006

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

l’Ordine al Merito della RepubblicaItaliana fa parte dell’Ordine Sovranodei Cavalieri Ospedalieri di S. Gio-vanni di Gerusalemme.

Marta D’Angelo

Marta D’Angelo, schermitricepescarese di appena 10 anni, figliadel Brig. Cav. Carmine socio dellaSezione di Pescara ha ottenuto ilmiglior risultato in ambito regionalecon un primo posto fra le gare femmi-nili di fioretto.

Erano presenti tutte le societàabruzzesi al meeting interregionaleOpen Spada “Città di Fermo” discherma. La giovanissima schermi-trice pescarese, ha dimostrato doti diassoluta freddezza in pedana, col-pendo le avversarie con buona tecni-ca ed estrema precisione tanto dachiudere imbattuta la propria esibi-zione.

Guido ANGELILLI

Il socio della Sezione di Campo-basso M.C. Guido Angelilli, in serviziopresso il Comando Nucleo Pt. diCampobasso, lo scorso 31 marzo, èstato nominato “Professore a contrat-to” presso l’Università degli Studi del

Molise di Campobasso – Facoltà Giu-risprudenza nella materia di DirittoTributario delle Regioni e degli EntiLocali.

Il Maresciallo Angelilli, libero dalservizio, collabora da anni con alcuneimportanti cattedre e ricopre l’incaricodi manager didattico a favore del per-sonale del Corpo iscritto presso levarie facoltà dell’Università.

Gabriele AMBOLDI

Il Brig. Gabriele Amboldi, in servi-zio presso il Comando Provincialedella Guardia di Finanza di Gorizia esocio della Sezione ANFI alla sede, èun noto pittore di talento.

Inizia il suo percorso artistico nel1987 con disegni colorati, successi-vamente prosegue con i colori ad oliosu tela e oggi lavora con la spatola sutavole creando immagini di fantasia.

Ha effettuato numerose mostrepersonali e partecipato ad alcunecollettive in varie parti d’Italia e all’e-stero, in Slovenia e Francia riscuo-tendo molto successo e ricevendofavorevoli apprezzamenti da partedei critici.

Ha partecipato a numerosi con-corsi nazionali e internazionali classi-ficandosi quasi sempre ai primi posti.

PromozioniI seguenti militari in congedo sono statipromossi al grado superiore nel Ruolod’onore:

a Maggiore

- Cap. Corrado Saraceno, socio dellaSezione di Pesaro.

- Cap. Piero Pieroni, socio della Sezio-ne di Roma 1/Nord.

a Capitano

- Ten. Marcello Marini, socio dellaSezione di Ciampino.

- Ten. Enrico Bolleri, socio della Sezio-ne di Firenze.

- Ten. Giuseppe Vassallo, socio dellaSezione di Catania.

- Ten. Giovanni Goffredi, socio dellaSezione di Macerata.

- Ten. Carmine Miglino, Presidente del-la Sezione di Genova.

a Tenente

- S.Ten. Igino Addari, socio della Sezio-ne di Roma 3/Est.

Anniversari– I’App. sc. m. Mario Maresca, socio

della Sezione di Taranto, e la con-sorte Sig.ra Gianna Amabile, hannofesteggiato il loro 45° anniversario dimatrimonio, il 26.2.2006.

– Il Brig. Carmelo Bonaceto, socio del-la Sezione di Imperia, e la consorteSig.ra Francoise Naffrechoux, hannofesteggiato il loro 41° anniversario dimatrimonio, il 31.3.2006.

– Il M.O. Antonio Vigliotta, socio dellaSezione di Monza, e la consorteSig.ra Giovanna Anghileri, hannofesteggiato il loro 39° anniversario dimatrimonio, il 6.4.2006.

Il Cav. Uff. Carmelo Pappalardo (1° a sinistra nella foto), sfila in processione il 3febbraio 2006 sulla Via Etnea a Catania in occasione della festa di S. Agata.

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Fiamme Gialle 5 / 2006 37

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

Nozze d’argentoHanno festeggiato il loro 25° anniversa-rio di matrimonio:

– Il 27.12.2005, il Brig. C. Alfredo Pez-zato, socio della Sezione di Taranto,e la consorte Sig.ra Giovanna Grie-co.

Nozze d’oroI seguenti soci hanno festeggiato il loro50° anniversario di matrimonio:

– il 29.1.2005, il M.M.A. Pasquale LaManna, socio della Sezione di Gaeta,e la consorte Sig.ra Maria Santina.

– il 27 aprile 2005, il M.M.A. UbaldoMondillo, socio della Sezione di Gae-ta, e la consorte Sig.ra Lucia.

– Il 13.9.2005, il M.M. SalvatoreCastellana, socio della Sezione diFirenze, e la consorte Sig.ra BiancaLentini.

– il 9.10.2005, il Gen. D. Dante Cam-muso, socio della Sezione di Gaeta,e la consorte Sig.ra Maria Luisa.

– Il 2.4.2006, il M.C. Otello Feliziani,socio della Sezione di Bologna, e laconsorte Sig.ra Anna Maria Fabrizzi.

NozzeI seguenti soci o loro familiari si sonouniti in matrimonio:

– Il 30.7.2005, il Sig. Francesco Acina-pura, fratello del Fin. Giuseppe, sociodella Sezione di Policoro, con laSig.na Marianna D’Elia.

– Il 3.9.2005, la Dott.ssa Assunta Vita-colonna, nipote del Brig. CostantinoBianco, socio della Sezione di ChietiDott. Dino Di Prinzio.

– Il 13 9.2005, la Dott.ssa Maria Lore-dana Mastandrea e il Dott. IgnazioMincuzzi, nipote del M.M.A. Comm.

Vito Evangelista, Vice Presidentedella Sezione di Bari.

– Il 15 settembre 2005, il Dott. Giusep-pe Romano, figlio del M.M.m.Pasquale, consigliere della Sezionedi Gela, con la Dott.ssa Maria Vivia-na Vasta.

– Il 18 febbraio 2006, l’Avv.ssa Stefa-nia Steri, figlia del M.M.A. Giovanni,socio della Sezione di Lido di Ostia,con l’Ing. Luigi De Vecchis.

CulleSono nati:

– Alessandra, nipotina del M.M.A.c.s.Cav. Remo Morone, Presidente dellaSezione di Isernia, il 22.2.2006.

– Alessandro, primogenito del Sig.Antonino Ruggeri e nipotino dellaSig.ra Antonietta Cerioni, ved. Rug-geri, socia della Sezione di Roma2/Ovest, il 17.3.2006.

– Amelia, figlia dei coniugi Fabio e Cri-stina Fontanili, nipotina del Brig. C.Romano Fontanili, socio della Sezio-ne di Genova, e della consorte Sig.raMaria, il 28.2.2006.

– Antonio, nipotino dell’App. VittorioCarbutto, socio della Sezione diRoma 1/Nord, l’8.2.2006.

– Domenico e Giovanni, figli dei coniu-gi Sig.ra Milena Murador e Sig. Pao-lo Pitarresi, socio simpatizzante dellaSezione di Cervignano del Friuli,nipotini del Sig. Americo Murador,socio simpatizzante della stessaSezione, il 27.2.2006.

– Eleonora, figlia dei coniugi Sig.raDeborah Saulli e Sig. NazzarenoManco, nipotina dell’App. AntonioSaulli, socio della Sezione di Cervi-gnano del Friuli, il 19.2.2006.

– Francesco J., figlio dei coniugi Sig.Francesco Qualtieri e Sig.ra MariellaLuchena, nipotino dell’App. Carlo

Qualtieri, socio della Sezione diNardò, e della consorte Sig.ra Ange-la Pelesson, recentemente.

– Giuseppe Guglielmo, nipotino delM.A.c.s. Nicola Rosa, socio dellaSezione di San Fedele Intelvi, il19.12.2005.

– Leonardo e Ludovico, nipotini del-l’App. Carlo Fagioli, socio dellaSezione di Imperia, il 23.10.2005.

– Luca, primogenito dei coniugi Sig.raDeborah Cudin e dell’Ing. MassimoEnea, nipotino dell’App. Dino Enea,socio della Sezione di Cervignanodel Friuli, il 6.2.2006.

– Mariasole e Agnese Conte, nipotinedel Fin. Pietro Staffieri, consiglieredella Sezione di Isernia, i l27.12.2005.

– Mario, primogenito dei coniugi Sig.Francesco Pignatiello e Sig.ra LuciaRignanese, nipotino del Brig. MarioPignatiello, socio della Sezione diFoggia, il 9.3.2006.

– Maria Melany, primogenita dei coniu-gi Sig.ra Giovanna Mattera e Sig.Fabio Cornacchione, nipotina dellaSig.ra Maria Rosaria Mazzella vedo-va dell’App. Cornacchione, socia del-la Sezione di Ischia, il 18.3.2006.

– Michela, secondogenita dei coniugiSig.ra Sonia Polselli e Sig. PietroFuniciello, nipotina dell’App. Funiciel-lo Francesco, socio della Sezione diCeprano, e della consorte Sig.raMaria Stravato, il 26.3.2006.

– Nicoletta, secondogenita dei coniugiSig.ra Marzia Colella e Sig. MarcoBarbato, nipotina del Brig. C. NunzioColella, socio della Sezione diCeprano, e della consorte Sig.raMarta Petrucci, il 6.3.2006.

– Simone Pio, figlio dei coniugi Sig.raGiuseppina Ammendolia e Sig. Mau-rizio Fiumanò, nipotino del M.A.m.Giuseppe Ammendolia, socio dellaSezione di Messina, il 6.2.2006.

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NELLA NOSTRA FAMIGLIA

38 Fiamme Gialle 5 / 2006

– Silvia, figlia dei coniugi Sig.ra AnnaMontoro e Avv. Davide Garritano,nipotina del Brig. Francesco Garrita-no, consigliere della Sezione diCosenza, e della consorte Sig.ra Sil-via Galasso, il 29.3.2006.

– Simone, nipotino del Brig. C. MarioSborchia, socio della Sezione diRoma 1/Nord, l’ 1.9.2005.

LaureeSi sono recentemente laureati:

– Sig.na Alessandra Albini, nipote del-l’App. Bartolomeo Squicciarini, sociodella Sezione di Dongo, in “Psicolo-gia” presso l’Università di Milano, conil punteggio di 110/110 e lode.

– Sig.ra Marta Armilli, nipote del Ten.Comm. Francesco Antonini, Presi-dente della Sezione di Novara, in“Medicina” presso l’Università diMi lano, con i l punteggio di104/110.

– Sig. Stefano Aronica, nipote delS.Ten. Giuseppe Aronica, socio dellaSezione di Roma 1/Nord, in “Scienzedella Comunicazione” presso l’Uni-versità La Sapienza di Roma, con ilpunteggio di 103/110.

– Sig.na Laura Capoccia, figlia delM.M.A. c.s. Quinto, socio dellaSezione di Roma 1/Nord si è laurea-ta “Educatrice Professionale diComunità” con il punteggio di108/110, presso l’Università LaSapienza di Roma.

– M.M. Maurizio Caporale, in servizionel Corpo, figlio del Brig. C. Angelo,socio della Sezione di Bari, in “Eco-nomia e Commercio” presso l’Uni-versità di Bologna, con ottimo pun-teggio.

– Sig.na Annalisa Caria, nipote delBrig. Mario, socio della Sezione diVipiteno, in “Biologia Marina” pressol’Università di Cagliari, con il punteg-gio di 110/110 e lode.

– Sig. Alessandro Cattani, figlio del-l’App. Enzo, socio della Sezione diGenova, in “Ingegneria Elettronica”presso l’Università di Genova, con ilpunteggio di 110/110 e lode.

– Sig.na Rosangela D’Affuso, Figlia delSig. Giovanni, socio simpatizzantedella Sezione di Policoro, in “Inge-gneria Informatica” Presso l’Univer-sità di Milano, con il massimo pun-teggio.

– Sig.na Elisabetta Di Pilato, nipote delM.A. c.s. Giuseppe, socio dellaSezione di Forlì, in “Medicina Gene-rale del Carpo” presso l’Università diBologna, con ottimo punteggio.

– Sig.na Barbara Ferramosca, figlia delM.C. Cosimo, socio della Sezione diOstuni, in “Psicologia” presso l’Univer-sità di Padova, con ottimo punteggio.

– Sig.na Lidia Gabellone, figlia del Sig.Ruggero, socio simpatizzante dellaSezione di Gallipoli, in “Giurispruden-za” presso l’Università di Lecce, conottimo punteggio.

– Sig.na Perla Marafin, nipote delV.Brig. Pietro Righetto, socio dellaSezione di Mestre, in “Giurispruden-za” presso l’Università di Parma.

– Sig.na Chiara Ostuni, nipote delS.Ten. Raffaele Vonghia, socio dellaSezione di Lecce, in “EconomiaAziendale” presso l’Università Boc-coni di Milano.

– Cap. Dott. Giuseppe Pappalardo, inservizio nel Corpo, figlio del M.C.Carmelo, socio della Sezione diCatania, in “Economia e Commercio”brillantemente, presso l’Università diBologna.

– Sig.na Stefania Spagnuolo, figlia del-l’App. Amodio, socio della Sezione diTrieste, in “Scienze dell’Educazione”presso l’Università di Trieste, con ilpunteggio di 110/110 e lode.

– M.C. Nicola Spignesi, figlio delM.M.A. Salvatore, socio della Sezio-

ne di Gaeta, in “Scienze PoliticheAmministrative” presso l’Università diNapoli, con ottimo punteggio.

– Sig. Paolo Tarantino, nipote delV.Brig. Gerardo Filippo Tarantino,socio della Sezione di Trieste, in“Scienze e Tecnologie delle Coltiva-zioni” presso l’Università di Perugia.

– Sig. Domenico Triarico, figlio delBrig. C. Cosimo, socio della Sezionedi Ostuni, in “Ingegneria Civile” pres-so l’Università di Ancona, con ottimopunteggio.

– M.O. Giammario Uniola, in servizionel Corpo, figlio dell’App. Giorgio,socio della Sezione di Cairo Monte-notte, in “Scienze Politiche” pressol’Università di Genova, con ottimopunteggio.

– Sig.na Anna Maria Vertucci, figlia delBrig. Angelo, socio della Sezione diCaserta, in “Giurisprudenza” pressol’Università di Napoli, con il punteg-gio di 110/110 e lode.

– Sig. Dario Verardo, figlio del Brig. Eral-do, socio della Sezione di ReggioCalabria, in “Psicologia Clinica e diComunità” presso l’Università di Pado-va, con il punteggio di 110/110 e lode.

– M.C. Antonio Zoccarato, in servizionel Corpo, figlio del M.M.A. Aldo,Presidente della Sezione di Verona,in “Scienze dell’Amministrazione edell’Organizzazione” presso l’Univer-sità di Torino, con ottimo punteggio.

– Sig. Giancarlo Zompì, figlio dell’App.Cosimo, socio della Sezione di Galli-poli, in “Giurisprudenza” presso l’Uni-versità di Lecce, con il punteggio di110/110 e lode.

TristiaSono deceduti i seguenti soci o lorocongiunti:

– Sig. Filippo BASSIGNANI, figlio delTen. Dott. Gianni, già Presidente del-

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Fiamme Gialle 5 / 2006 39

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

la Sezione di Parma, Biologo e ricer-catore universitario, è stato travoltoin Monzambico da un elefante, nelmese di aprile 2006.

– Sig.ra Luisa CARDELLA, di 102 anni,madre dell’App. Marchilio Anselmi,socio della Sezione di Portoferraio, il23.3.2006.

– Sig.ra Maria BATTAGLIA, madre delM.O. Paolo Piria, socio della Sezionedi Bologna, il 25.3.2006.

– Sig.ra Maria Divina BENATTI, madredel M.A. Cav. Uff. Giuseppe Barbi,socio della Sezione di Bologna, il7.3.2006.

– App. Adalgiso BERTEI, socio dellaSezione di Savona, l’11.3.2006.

– Sig.ra Guerrina MONGERA, di anni92, socia della Sezione di Trento, il22.2.2006.

– M.M.A. dei Carabinieri AngeloCASTELLANA, di anni 78, fratello delM.C. Domenico, socio della Sezionedi Trento, il 4.3.2006.

– Avv.ssa Daniela CASTRO, figlia delGen. D. Michele, socio della Sezionedi Lecce, il 13.3.2006.

– Sig.ra Elena COTZA, madre delS.Ten. Piero Piscedda e del M.O.Bruno, soci rispettivamente delleSezioni di Cagliari e Milano, il29.3.2006.

– Sig.ra Cristina DI GIAMBERARDI-NO, di anni 87, madre del Fin. Ange-lo Bianchi, socio della Sezione diAvezzano, l’1.3.2006.

– App. Angiolino FEGGI, socio dellaSezione di Rovigo, il 12.3.2006.

– M.M. Cario FERRARIS, socio dellaSezione di Torino, il 5.9.2005.

– Prof. Giuseppe GALLO, fratello delGen. B. Salvatore, socio della Sezio-ne di Roma-Villa Spada, e zio delCol. Vincenzo Dima, C.te del

R.T.L.A. della Regione Lazio, il29.3.2006.

– Sig.ra Celestina GHISONI, di anni93, madre del M.C. Flavio Bosi, sociodella Sezione di Piacenza, il2.3.2006.

– Sig. Orlando GENNARO, socio sim-patizzante della Sezione di Gaeta, il21.11.2005.

– Sig. Domenico INGUANTA, di anni76, suocero dell’App. Giuseppe DiBlasi, socio della Sezione di Agrigen-to, il 10.3.2006.

– Sig. Luigi IOTTI, di anni 103, padredel Brig. Gian Franco, Presidentedella Sezione di Carpi, il 30.3.2006.

– Sig.ra Wilma KRENK, socia simpa-tizzante della Sezione di Trieste, il22.3.2006.

– Sig.ra Rosaria LA MACCHIA, con-sorte dell’App. Raffaele Loni, sociodella Sezione di Brindisi, i l22.3.2006.

– App. Francesco LEONARDO, sociodella Sezione di Lamezia Terme, il27.2.2006.

– Sig.ra Lynn WUILL, nuora dell’App.Angelo Soldati, socio della Sezionedi Lido di Ostia, il 2.2.2006.

– M.M.A. Pietro MANCUSO, socio del-la Sezione di Gaeta, il 22.12.2005.

– App. Cirillo MANIERI, socio dellaSezione di Modena, il 20.3.2006.

– M.M.A.c.s. Delio MARCONI, sociodella Sezione di Genova, il10.3.2006.

– Brig. Alessandro MASCIULLI, sociodella Sezione di Gaeta, i l28.12.2005.

– App. Salvatore MATARAZZO, di anni94, socio della Sezione di Lodi, il13.3.2006

Ai familiari degli Estinti il nostrosentito cordoglio.

– App. Raffaele MERCALDO, sociofondatore della Sezione di Prato, il6.3.2006.

– M.M.A. c.s. Flaviano MERLETTI,socio della Sezione di Roma 1/Nord,il 4.7.2005.

– Sig.ra Ezilda MESSORA, ved.Autuori, socia della Sezione di Reg-gio Emilia, il 21.12.2005.

– Sig. Alessio MILIONE, suocero delBrig. M. Medaglia di Bronzo al ValorCivile Isidoro Autuori, socio dellaSezione di Salerno, il 27.1.2006.

– Fin. Vincenzo PONTI, socio dellaSezione di Reggio Emilia, i l14.2.2006.

– Sig.ra Anna Maria RODA, figlia dellaSig.ra Bruna Trippa ved. Roda, sociadella Sezione di Bologna, l’1.3.2006.

– App. Paolo SCRAVAGLIERI, sociodella Sezione di Mantova, il2.3.2006.

– V.Brig. Giovanni Antonio SCANU, dianni 85, socio della Sezione di Sas-sari, il 21.2.2006.

– Sig. Saverio SIMIONE, di anni 86,padre del M.A. Giovanni, e del Brig.C. m. Angelo, socio della Sezione diTrento, il 28.2.2006.

– M.M.A. Gino STEDILE, Capo Nucleodi Folgaria, dipendente dalla Sezionedi Rovereto, il 3.3.2006.

– M.M. Carminantonio TANCREDI,sindaco della Sezione di Ciampino,l’11.2.2006.

– Sig.na Elisa TEOCOLI, di anni 18,figlia del Brig. C. Orazio, socio dellaSezione di Carpi, il 23.3.2006.

– Sig. Antonio ZICCHEDDU, padredell’App. Pio Emanuele, socio dellaSezione di Sassari, il 23.3.2006.

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Nella foto in alto, i soci della Sezione di Roma-1 l’8 aprile 2006 si sono dati appuntamento in un notoristorante sulla Via Flaminia per il pranzo sociale e lo scambio degli auguri pasquali.

Nella foto in basso, soci e familiari della stessa Sezione ANFI di Roma 1 Nord si sono recati in gitaturistica in Francia dal 26 al 30 aprile 2006, visitando Parigi e i suoi Musei e luoghi di grande interes-se artistico e storico. Nella foto, i soci durante la visita al Castello di Versailles.