IL SALUTO/ FAUSTO PICCOLO, NUOVO DIRETTORE DELL’ORDINE · Bentrovati dopo la pausa estiva che,...

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3 SOMMARIO Bollettino OMCeO Napoli Settembre/Ottobre 2013 EDITORIALE Tradizione e innovazione: l’Ordine traccia la via dell’aggiornamento continuo 4 PRIMO PIANO Ordine e Web, anatomia di un successo 6 PRIMO PIANO / 2 Biblioteca Medica Virtuale: l’aggiornamento è tratto 10 RIFLETTORI L’invasione dei biologi nutrizionisti 14 CORSI Le competenze parodontali in ortodonzia e implantologia 16 Dall’agire al crollo psicotico in adolescenza 18 OPINIONI Ticket e liste di attesa Sanità e partecipazione 20/21 RUBRICHE Sportello medico-legale 22 Pensione d’invalidità, i requisiti Farmacovigiliamo 23 L’insufficienza renale cronica Clinical Risk Management 24 Quegli «errori» in terapia intensiva Il grillo parlante 25 Lettera aperta all’on. Sanità Pillole fiscali 26 Società tra professionisti NEWS Tortora, la ricerca come missione 27 CULTURA Londra, ed è subito melting pot 31 Luisa Sanfelice, martire involontaria 33 Ricordiamoli insieme 34 IL SALUTO/ FAUSTO PICCOLO, NUOVO DIRETTORE DELL’ORDINE Dire che è con grande piacere che, dal 1° settembre, ho iniziato un nuovo rapporto di lavoro che mi vedrà legato all’OMCeO di Napoli e Provincia non è, per me, una frase di circostanza. Devo, piuttosto, considerare quanto sia vero che, a volte, come in questo caso, le parole non bastano per esprimere compiutamente l’insieme di pensieri, aspettative, emozioni che accompagnano l’incipit di un cammino così importante come quello che ho cominciato a seguire. Inizio quella che considero una terza (solo in termini cronologici) pagina di vita professionale dopo le prime due, che hanno caratterizzato in maniera estremamente significativa il mio percorso lavorativo: la prima nel mondo della libera professione presso un primario studio legale partenopeo (un caro saluto ai miei due Maestri, che solo per motivi di riservatezza non cito nominativamente) e la seconda con l’Istituto Pascale, presso il quale ho lavorato per oltre venti anni, percorrendo l’intera carriera, fino a ricoprire gli incarichi apicali di Direttore delle Risorse Umane e di Direttore del Dipartimento Amministrativo (anche in questo caso non posso esimermi da un caloroso saluto ai vertici aziendali, ai miei collaboratori ed ai colleghi di tutti i ruoli). Porto con me da entrambe le precedenti esperienze professionali un piccolo tesoro (lasciatemelo dire senza alcuna forma di vanagloria): la consapevolezza che la persona che si ha di fronte - cliente, dipendente, paziente, amministratore, collega o altro – ha bisogno di ascolto e di trovare, soprattutto se il suo interlocutore occupa un ruolo di vertice, non solo risposte chiare, competenti e tempestive, ma anche equilibrio e misura. Ciò che oggi la società ed il diritto chiedono a gran voce al Dirigente pubblico è di assumere con senso di responsabilità e di servizio, ma anche con dinamismo, il ruolo di “mediatore sociale”, proprio anche di altre categorie professionali, quali, ad esempio, il Giudice, l’Avvocato e, sotto certi aspetti, anche il Medico. È con questa consapevolezza che affronto il nuovo ruolo di Direttore dell’Ordine, conscio, altresì, del fatto che gli Enti ordinistici (non solo quelli delle nostre due professioni) avranno davanti importanti ed interessanti sfide, che andranno ad aggiungersi ad un’attività amministrativo – gestionale già di per sé “intensa”: mi riferisco non solo a quelle dell’innovazione e dell’e-government (che accomunano tutte le Pubbliche Amministrazioni), ma anche a quelle dei limiti in materia di pubblicità, delle Società tra professionisti, della riforma del Codice deontologico (con risvolti anche in materia disciplinare) e delle assicurazioni obbligatorie (al momento solo rinviata), per citarne solo alcune. A tutto ciò aggiungo una considerazione: sono persuaso di essere entrato a far parte di un Ente che ricopre e deve mantenere un ruolo sociale e politico – istituzionale “alto”, ruolo quanto mai arduo ed oneroso se calato in un periodo storico, come l’attuale, caratterizzato, purtroppo, da un diffuso relativismo e dalla correlata caduta di valori, che penalizzano soprattutto le più recenti generazioni. Ciò mi convince ulteriormente di dover esercitare con alto senso di responsabilità e con il massimo impegno possibile il nuovo ruolo, che mi onoro di aver assunto. Un saluto ed un ringraziamento – e non per forma – sento di dover rivolgere al mio predecessore, dr. Umberto Zito, del cui apporto professionale e della cui esperienza l’Ordine ed io avremo ancora la fortuna di avvalerci per qualche tempo: è in gran parte merito del dr. Zito se oggi inizio a lavorare con il vantaggio di potermi avvalere di un gruppo (direi una vera e propria squadra) di collaboratori preparati, dediti alle necessità dei nostri iscritti e con un non comune senso di appartenenza. Colgo, infine, l’occasione per ricambiare il caloroso saluto di benvenuto che ho già ricevuto dai Componenti del Consiglio Direttivo, delle Commissioni e del Collegio dei Revisori dei Conti. Fausto Piccolo Direttore OMCeO di Napoli e Provincia [

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3SOMMARIO Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

EDITORIALETradizione e innovazione: l’Ordine traccia la via dell’aggiornamento continuo 4

PRIMO PIANO Ordine e Web,anatomia di un successo 6

PRIMO PIANO / 2 Biblioteca Medica Virtuale:l’aggiornamento è tratto 10

RIFLETTORIL’invasione dei biologi nutrizionisti 14

CORSILe competenze parodontali in ortodonzia e implantologia 16

Dall’agire al crollo psicoticoin adolescenza 18

OPINIONITicket e liste di attesaSanità e partecipazione 20/21

RUBRICHESportello medico-legale 22Pensione d’invalidità, i requisiti

Farmacovigiliamo 23L’insufficienza renale cronica

Clinical Risk Management 24Quegli «errori» in terapia intensiva

Il grillo parlante 25Lettera aperta all’on. Sanità

Pillole fiscali 26Società tra professionisti

NEWSTortora, la ricerca come missione 27

CULTURALondra, ed è subito melting pot 31

Luisa Sanfelice, martire involontaria 33

Ricordiamoli insieme 34

IL SALUTO/ FAUSTO PICCOLO, NUOVO DIRETTORE DELL’ORDINE

Dire che è con grande piacere che, dal 1° settembre, hoiniziato un nuovo rapporto di lavoro che mi vedrà legatoall’OMCeO di Napoli e Provincia non è, per me, una frase dicircostanza. Devo, piuttosto, considerare quanto sia vero che,a volte, come in questo caso, le parole non bastano peresprimere compiutamente l’insieme di pensieri, aspettative,emozioni che accompagnano l’incipit di un cammino cosìimportante come quello che ho cominciato a seguire.Inizio quella che considero una terza (solo in terminicronologici) pagina di vita professionale dopo le prime due,che hanno caratterizzato in maniera estremamentesignificativa il mio percorso lavorativo: la prima nel mondodella libera professione presso un primario studio legalepartenopeo (un caro saluto ai miei due Maestri, che solo permotivi di riservatezza non cito nominativamente) e la secondacon l’Istituto Pascale, presso il quale ho lavorato per oltreventi anni, percorrendo l’intera carriera, fino a ricoprire gliincarichi apicali di Direttore delle Risorse Umane e di Direttoredel Dipartimento Amministrativo (anche in questo caso nonposso esimermi da un caloroso saluto ai vertici aziendali, aimiei collaboratori ed ai colleghi di tutti i ruoli). Porto con me daentrambe le precedenti esperienze professionali un piccolotesoro (lasciatemelo dire senza alcuna forma di vanagloria): laconsapevolezza che la persona che si ha di fronte - cliente,dipendente, paziente, amministratore, collega o altro – habisogno di ascolto e di trovare, soprattutto se il suointerlocutore occupa un ruolo di vertice, non solo rispostechiare, competenti e tempestive, ma anche equilibrio e misura.Ciò che oggi la società ed il diritto chiedono a gran voce alDirigente pubblico è di assumere con senso di responsabilità edi servizio, ma anche con dinamismo, il ruolo di “mediatore

sociale”, proprio anche di altre categorie professionali, quali,ad esempio, il Giudice, l’Avvocato e, sotto certi aspetti, ancheil Medico. È con questa consapevolezza che affronto il nuovoruolo di Direttore dell’Ordine, conscio, altresì, del fatto che gliEnti ordinistici (non solo quelli delle nostre due professioni)avranno davanti importanti ed interessanti sfide, che andrannoad aggiungersi ad un’attività amministrativo – gestionale già diper sé “intensa”: mi riferisco non solo a quelledell’innovazione e dell’e-government (che accomunano tutte lePubbliche Amministrazioni), ma anche a quelle dei limiti inmateria di pubblicità, delle Società tra professionisti, dellariforma del Codice deontologico (con risvolti anche in materiadisciplinare) e delle assicurazioni obbligatorie (al momentosolo rinviata), per citarne solo alcune.A tutto ciò aggiungo una considerazione: sono persuaso diessere entrato a far parte di un Ente che ricopre e devemantenere un ruolo sociale e politico – istituzionale “alto”,ruolo quanto mai arduo ed oneroso se calato in un periodostorico, come l’attuale, caratterizzato, purtroppo, da un diffusorelativismo e dalla correlata caduta di valori, che penalizzanosoprattutto le più recenti generazioni. Ciò mi convinceulteriormente di dover esercitare con alto senso diresponsabilità e con il massimo impegno possibile il nuovoruolo, che mi onoro di aver assunto. Un saluto ed unringraziamento – e non per forma – sento di dover rivolgere almio predecessore, dr. Umberto Zito, del cui apportoprofessionale e della cui esperienza l’Ordine ed io avremoancora la fortuna di avvalerci per qualche tempo: è in granparte merito del dr. Zito se oggi inizio a lavorare con ilvantaggio di potermi avvalere di un gruppo (direi una vera epropria squadra) di collaboratori preparati, dediti allenecessità dei nostri iscritti e con un non comune senso diappartenenza. Colgo, infine, l’occasione per ricambiare ilcaloroso saluto di benvenuto che ho già ricevuto daiComponenti del Consiglio Direttivo, delle Commissioni e delCollegio dei Revisori dei Conti.

Fausto PiccoloDirettore OMCeO di Napoli e Provincia[

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Bentrovati dopo la pausa estiva che,fra le altre novità, ha portato allaseconda proroga per l’assicurazioneobbligatoria per noi tutti. Era previsto elo avevamo già preannunciato:questo significa che la prossima dataè il 13 agosto 2014.Come già detto in precedentiinterventi bisogna fin da oralavorare, senza arrivare all’ultimomomento come costume nostro, perun confronto serrato con l’ANIA eduna parte pubblica, attenta e non diparte, per superare tutti gli ostacoliche si frappongono per un contrattoche tuteli il paziente ma non vessi ilcollega. Attualmente le criticità sono:- La durata della postuma;- La definizione di sinistro in sensotemporale;- Presenza di un fondo in caso difallimento della compagnia;- Premi molto esosi per alcunediscipline;- Rescissione del contratto senzagiusta causa.La Federazione deve sicuramentegiocare la sua parte nel ruolo diinterlocutore preciso verso la politicae soprattutto verso interessieconomici forti, anche tentando dicostituire un ombrello, anche conl’aiuto dell’ente previdenziale,affinché si possa permettere a tutti icolleghi di assicurarsi con le giustedifferenze di premio legato al rischio,ma senza paradossi che sonoinsostenibili. Cosa vi è di normale quando sirichiede ad un neo specialista diostetricia e ginecologia che è agliinizi dell’attività un premio annualeche va dai 15.000 ai 20.000 euro?

Permettetemi di dare il benvenuto, anome dell’intero Consiglio Direttivo e miopersonale, al nuovo Direttore dell’Ordine:il dottor Fausto Piccolo. Dopo unaintensa esperienza nella liberaprofessione e quale Direttore delpersonale e capo-dipartimento dellaFondazione Pascale, ha deciso dipartecipare all’avviso di mobilità doveavevano presentato la domandaeccellenti professionisti. La sua sceltadi campo in un mondo nuovo ma cosìaffascinante come quello ordinistico,vuol dire che, nonostante le voci sullapresunta crisi della nostra istituzione,vi è grande interesse ed il nostroambiente fornisce grandi stimoli allenuove leve. Sono convinto che la suafresca energia, coniugata con suavariegata esperienza, consentirà unagrande propulsione per la famiglia deimedici ed odontoiatri napoletanianche perché trova un’eccellentesquadra che, nonostante sia esigua, èmolto affiatata e sicuramentevincente. Non dimentichiamo che,grazie anche ad un numero contenutodi personale, il nostro Ordine continuaad avere la quota più bassa d’Italia edi questo noi tutti dobbiamo essereorgogliosi.Ed Umberto Zito?Resta nella nostra squadra. Il ConsiglioDirettivo gli ha chiesto di rimanere inmodo da non far mancare la sueesperienza ordinistica a tutti noi. Illavoro che ci attende è complesso edoneroso ed avere la sua presenza nonpuò che essere una forza per tutti: eglia questo invito pressante, per l’affettoche porta alla istituzione, non hapotuto dire di no.Questo numero ha un primo pianodedicato a qualcosa che è una realtà

sorprendente, il sitodell’ordine, ed unaprospettiva che coinvolgerà i23.000 iscritti: il progetto EBSCO. Troverete un articolo sul grandesuccesso che sta avendo il sitodell’ordine, abbiamo fatto controllare ilnumero degli accessi che già èsignificativo, ma è molto sorprendente ladurata dell’accesso da parte degli utentiche è ancora più indicativo di un grandeinteresse da parte di tutti: questosignifica che il nostro sito è attrattivo manello stesso tempo fideilizza. Con questidati intensificheremo il lavoro,percorrendo così la comunicazione on-line, senza tralasciare quella tradizionalecartacea, che è il nostro bollettino, senzadimenticare quanto di innovativo ha fattoil nostro sportello giovani. Questo mix dicomunicazione ha un solo obiettivo:AVVICINARE I COLLEGHI ALLA CASADELL’ORDINE, PER FARLI SENTIRE PADRONIDI CASA E NON OSPITI. Il ConsiglioDirettivo alla fine di luglio, nello spiritoclassico dell’istituzione ordinistica che èl’aggiornamento professionale, hadeciso di stipulare un contratto con lapiù referenziata organizzazioneinternazionale che è EBSCO per larassegna elettronica degli articoliscientifici: ogni iscritto al nostro Ordineavrà la possibilità di ricercare,consultando centinaia di rivisteinternazionali, i lavori più aggiornati, maanche secondo una retrospettiva storica,su patologie specifiche e su parolechiave; di questi articoli si potrannoscaricare non solo i summary, che moltimotori di ricerca fornisconogratuitamente seppure con limitazionimolto stringenti, ma anche i full text.Questo darà la possibilità a tutti noi, dalproprio computer, di avere una

Tradizione e innovazione:l’Ordine traccia la viadell’aggiornamento continuo

4EDITORIALE Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

Bruno ZuccarelliPresidente OMCeO - Napoli[

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panoramica, aggiornata,ma soprattuttto di

altissima qualità suargomenti circa il

nostroaggiornamentocontinuo. Sesolo si pensaquanto costaunabbonamentoad una rivista

internazionalenoi tutti ci

renderemo contoquali sono le

potenzialità diEBSCO.

In un momento di crisieconomica dove le strutture

sanitarie tagliano i fondidell’aggiornamento e le organizzazioniprivate, per comprensibili motivi dirazionalizzazione, non forniscono comeprima servizi nel campo della formazione,l’Ordine di Napoli consentirà a tutti gliiscritti di consultare le riviste scientifiche,scelte secondo la modalità del maggioreimpatto, e soprattutto potersi stamparetutto il materiale di proprio interesse.I prossimi numeri del bollettinosaranno dedicati ad illustrare neldettaglio come utilizzare al meglioquesto servizio e stiamo giàorganizzando dei corsi di formazione,tenuti dai tutors dell’EBSCO, perillustrare ”le istruzioni per l’uso”, quasisicuramente anche corsi ECM, maovviamente vi daremo maggiori notizieprossimamente tramite il bollettino ed ilsito. Siamo convinti che sarà ungrande successo ed avrà il gradimentodi voi tutti, anche per confermare unatradizione: la cultura medicanapoletana ha grandi origini ed ha unasua storia ed una sua specificità ma samantenere il passo dei tempi e l’iscrittonapoletano, sono convinto, usufruirà diquesto servizio fornito dal proprioOrdine con continuità .Noi tutti abbiamo letto di quella donnaricoverata in rianimazione con una prognosisfavorevole quoad vitam con un feto alleprime settimane di vita: si sono apertiscenari inimmaginabili fino a qualchedecina di anni orsono quando lamedicina non sarebbe riuscita nellaimpresa titanica di portare a termineuna gestazione fino ad una concreta

possibilità di vita per il nato. Il comitatoetico dell’azienda si sarà trovatodavanti ad interrogativi nuovi e nellostesso tempo dilanianti per chi devedecidere. L’equipe che cura queste duepersone sarà molte volte davanti ad unbivio: usare oppure no un farrmacoindispensabile per la donna epotenzialmente dannoso per il feto? Ilconsenso per determinate procedure da chiè espresso, visto che la famiglia potrebbenon avere un atteggiamento univoco? Finoa quando bisogna ”usare” il corpo delladonna come incubatrice per aumentare lepossibilità del nascituro? Sono temi cheaprono dialettiche intense, in alcunicasi contrastanti, e quasi mai risposteunivoche. Un concetto mi sento di dire:i canoni della bioetica vanno nel sensodi risposte date da entità pluralistichee mai date solo da un soggetto, ma inquesto caso che i medici vadanoavanti per potere sostenere unamaggiore potenzialità di futura vitagrazie all’intervento della medicina neipiù alti canoni della qualità,rispettando la mamma ma avendocome supremo interesse il feto.Questo ci dà la sensazione di comequesti temi sono dibattuti anche conposizioni cangianti nel tempo aseconda delle mutazioni sociali escientifiche. Proprio per questo inambito di federazione ed anche negliordini provinciali si è cominciato amettere mano al nuovo codicedeontologico, mantenendo la stellapolare dell’indipendenza e soprattuttocon la capacità di vedere lontano.Questa è stata sempre una nostratradizione, si pensi solo al consensoinformato che era un concetto nonaccettato ancora da molti. Avremotempo di poterne discutereampiamente.

Vi ricordo il mio [email protected]

Bollettino Ordine dei MediciChirurghi e degli Odontoiatridi Napoli e Provincia

Fondato nel 1913 - Anno 83 n. 6 - Settembre/Ottobre 2013

DirettoreBruno Zuccarelli

Direttore ResponsabileAntonio Di Bellucci

Coordinamento redazionaleUmberto Zito

Comitato di RedazioneDomenico AdinolfiCarolina CiacciFrancesco Saverio D’AscoliLuigi De LuciaAntonio De Rosa Mario DelfinoPierino Di SilverioGino Almerico FareseSandra Frojo Giuseppe GalanoRaffaele GimiglianoPatrizia IaccarinoAgnese IovinoFabio LucchettiMariano Malvano Santo MonastraMario MutoGabriele PeperoniPietro Rutigliani Vincenzo SchiavoSilvestro ScottiGennaro Volpe

Progetto grafico e consulenza editorialeAlbatrosNews - Iuppiter Group

StampaVeca Print srlVia Concordia, 36/38 - Casoria (Na)

AmministrazioneVia Riviera di Chiaia, 9 C - Napolitel. 081/660517 - 660544 - 660707

Pubblicazione autorizzata dalla Cancelleriadel Tribunale di Napoli n°99/1948

5EDITORIALE Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

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Coerente con le sue finalità istituzionali,l’ente ordinistico, in questi anni, ha investito risorseed energie per incentivare formazione e aggiorna-mento dei suoi iscritti. La direzione intrapresa èstata molto chiara: aprirsi all’innovazione. Non c’èombra di dubbio che l’avvento di Internet ha modifi-cato modi e forme di comunicazione tra medici e tramedici e pazienti.

Un dato su tutti: 1,97 miliardi di persone ricorreabitualmente alla rete. Il numero è destinato a cre-scere con la sempre maggiore diffusione di tablet esmartphone. In tutto il mondo ci sono 4 miliardi ditelefoni, tra cui 1.08 di questi sono smartphone; nel2014, secondo alcuni dati diffusi recentemente daimedia, l’utilizzo Internet mobile supererà quellodesktop; 7 giovani su 10 la mattina, prima di lavarsi identi, guardano il cellulare. Insomma, la connessio-ne sarà sempre più diffusa e la condivisione semprepiù stimolata. Connessione e condivisione: l’Ordinepartenopeo ne ha capito l’importanza e, attraversoun mirato piano di comunicazione istituzionale, ha

lavorato per rafforzare il rapporto di fiducia con gliiscritti e per offrire loro nuovi servizi e innovativistrumenti utili per la professione.

La storia di copertina di questo numero del Bollet-tino - strumento di comunicazione tradizionale, maanche innovativo se si pensa che può essere scarica-to integralmente sul sito ufficiale dell’ente - intendespiegare come il web sia entrato nell’Ordine e comel’Ordine sia riuscito a trasformarlo in un «luogo»d’incontro e di servizio per la sua platea, giovane emeno giovane. In queste pagine si è pensato, quindi,di analizzare come si è arrivati alla grande crescitadel sito ufficiale dell’ente ordinistico, attraverso unarigorosa analisi - elaborata in collaborazione con lasocietà Vivapix - dei dati di questo 2013 da record. La seconda parte della storia di copertina, invece, èdedicata a un altro prodotto dell’innovazione: laBiblioteca Medica Virtuale, un «cervellone» del sape-re medico che gli iscritti impareranno a conoscerenei prossimi mesi e che consentirà loro di entrare inuna nuova dimensione di aggiornamento continuo.

PRIMO PIANO Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

ORDINE E WEB: ANATOMIA DI UN SUCCESSO

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7PRIMO PIANO / ORDINE E WEB Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

Negli ultimi mesi in Italia si sta verificando una inversio-ne di tendenza nell’utilizzo di internet. Le ultime rileva-zioni dell’Audiweb (l’organismo “super partes” che rilevai dati di audience) hanno infatti evidenziato come neimesi estivi del 2013 il numero di utenti connessi adinternet sia in diminuizione rispetto allo stesso periododell’anno precedente. Questa “crisi” non sembra però aver sfiorato il sitodell’OMCeO Napoli (www.ordinemedicinapoli.it) cheha, invece, evidenziato una costante crescita nel numerodi visitatori che quotidianamente ne consultano i conte-nuti. Ad esempio nel trimestre Gennaio–Marzo 2013 levisite registrate sono state oltre 100.000 mentre nellostesso periodo nell’anno precedente le visite registratesono state circa 82.000, evidenziando così una crescitasuperiore al 23% ed uno spiccato interesse per le attivitàe le iniziative intraprese in tale periodo.

Tale aumento nel numero delle visite è stato caratteriz-zato anche da una maggiore visibilità a livello interna-zionale. Sono risultate in aumento le visite provenientida Paesi diversi dall’Italia. Alcune centinaia di visite sonostate registrate dagli Stati Uniti, dalla Francia, dal RegnoUnito, dalla Germania e da numerosi altri Paesi sia euro-pei che non. Se però diamo uno sguardo alle lingue piùutilizzate, ci rendiamo conto che la maggior parte deivisitatori utilizza un browser (ovvero lo strumento checonsente la navigazione sul web) impostato in linguaitaliana, evidente sintomo del fatto che i visitatori prove-nienti dall’estero sono probabilmente professionisti cheattraverso il portale continuano a seguire e controllareciò che avviene in Italia. Per quanto riguarda le visiteprovenienti dal territorio nazionale, è evidente un forteinteresse relativamente le tematiche ed i contenuti delsito web dell’OMCeO Napoli che non risulta circoscrittoalla sola Provincia di Napoli, ma esteso a tutto il territo-rio nazionale con picchi nelle città di Roma e Milano.

Addentrandoci ulteriormente nell’analisi qualitativadel traffico, diventa subito evidente l’impatto dellenuove tecnologie e del cambio di abitudini degli utentiche preferiscono utilizzare molto di più i tablet (+144%)e gli smartphones (+164%).

Il navigatore medio è quindi l’utente che col tempo sista aggiornando, adattandosi all’utilizzo delle nuove tec-nologie, cercando di farle proprie anche nell’utilizzoquotidiano, nella ricerca di notizie ed informazioni dicarattere tecnico e legate alla propria professione.Non a caso le aree più visitate del sito risultano esserel’agenda degli appuntamenti professionali e lavorativi el’area dedicata alle news per Medici Chirurghi edOdontoiatri.

Non è comunque da sottovalutare l’utilità e l’interessedimostrato dal cittadino nei confronti del portale. Non acaso 1 navigatore su 4 risulta essere interessato allaconsultazione delle informazioni dell’Albo ricercandonomi di professionisti o elenchi di nominativi suddivisiper singola disciplina. Capofila di questa particolare

classifica è la specializzazione in Ostetricia e Ginecologiache risulta essere la più ricercata, seguita dalle specializ-zazioni di Ortopedia e Traumatologia e di Pediatria.Alla luce di quanto spiegato sino ad ora, è evidente che ilportale dell’OMCeO Napoli risulti uno strumento utilesia al professionista che al cittadino, ma il ruolo centraleche assume nell’erogare una corretta informazionediventa ancora più evidente esaminando le statisticherelative la provenienza dei visitatori.

Nel periodo preso in esame il 5,2% dei visitatori èrisultato provenire da una miriade di siti di terze parti,sia di carattere istituzionale che non. Il 16,8% arriva sulportale digitandone direttamente l’url nel browser,oppure avendone salvato qualche pagina nei preferiti.Ben il 78% dei navigatori è atterrato sul sito dopo avercercato qualche informazione sui motori di ricerca. Intaluni casi sono state ricercate informazioni di caratteretecnico o procedurale, in altre informazioni di caratterescientifico o sanitario. Tale risultato sottolinea come ilportale sia percepito come “autorevole” non soltantodagli addetti ai lavori del settore sanitario, ma anchedai motori di ricerca che tendono quindi a privilegiar-lo come contenitore di informazioni di indubbia qua-lità ed affidabilità da premiare e valorizzare. Volendotrarre delle conclusioni, possiamo affermare che il por-tale dell’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi edOdontoiatri di Napoli è a tutti gli effetti uno strumentocompleto che risponde alle esigenze di comunicazionedi un ente ordinistico che si sta efficacemente adattan-do ai nuovi contesti tecnologici. La forte crescita dimo-stra che tale sforzo è stato sino ad oggi accolto positiva-mente dall’utenza che lo sta premiando con numeri darecord e l’auspicio e che si riesca sempre più ad offrireun servizio di comunicazione a tutto tondo, sempreefficace e fruibile.

I NUMERI DEL SITOGENNAIO-LUGLIO 2013

Visite: 239.322Visitatori unici: 144.304

Visualizzazioni di pagina: 697.037Durata media visita: 00.02.09

Percentuale nuove visite: 56,78Classifica dei paesi diversi dall’Italia

che visitano il sito:United States (0,26%)

United Kingdom (0,22%)France (0,20%)

Germany (0,13%)Switzerland (0,10%)

Spain (0,06%)Romania (0,05%)

India (0,05%)

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8PRIMO PIANO / ORDINE E WEB Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

GRAFICI SIGNIFICATIVI DEL TRAFFICO SUL SITO DELL’ORDINE

*I dati di questa pagina si riferiscono al traffico sul sito dell’Ordine nel periodo aprile-giugno 2013

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9Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013PRIMO PIANO / ORDINE E WEB

PROCEDURE PER ATTIVAZIONE PECSi ricordano le procedure per l’attivazione della PEC (Posta elettronica certificata) messa a disposizione degli iscritti con oneri acarico dell’Ordine:- Collegarsi con il sito www.arubapec.it ed inserire il codice convenzione (OMCEO-NA-0039), il codice fiscale, il cognome,il nome (il sistema verificherà che i dati inseriti siano realmente di un iscritto all’Ordine). La password deve essere minimo 8 massimo 20 caratteri alfanumerici. - La richiesta della casella PEC viene salvata e vengono generati in PDF i documenti necessari alla sottoscrizione delservizio PEC. - I documenti saranno inviati all’indirizzo di posta elettronica inserito on line. - La casella sarà attivata solamente dopo la ricezione via fax (0575 862026) della documentazione e di una copia delproprio documento d’identità. - Sarà inviata in 24/48 ore una e-mail di conferma attivazione unitamente ai links per poter configurare la casella edaccedere alla web-mail. - Sarà inoltre possibile configurare la casella sui più comuni client di posta seguendo le istruzioni suhttp://www.pec.it/GuideFilmate.aspxIl servizio di help desk verrà erogato tramite il numero 0575/0500.

Rispondi subito al sondaggio: vai sul sito www.ordinemedicinapoli.it

Gli iscritti che non hanno risposto al sondaggio sul «benessere lavorativo» possono farlo ancora andando sul sito ufficialedell’Ordine (www.ordinemedicinapoli.it) dove troveranno in homepage, in posizione centrale, il banner del sondaggio (vedi foto

in alto). Basta cliccare su «Inizia subito il sondaggio» e seguire le istruzioni.

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Gli iscritti all’Ordine hanno un alleato in piùper il loro aggiornamento professionale. L’ente ordi-nistico, dopo una attenta e rigorosa analisi, ha deci-so di finanziare e offrire alla platea dei propri iscrittiun progetto prezioso e indispensabile che consenti-rà ad ogni medico partenopeo, attraverso una regi-strazione gratuita al portale internet, di accederegratuitamente alla Biblioteca Medica Virtuale.Insomma, a portata di mouse, chi si registra potràconsultare le banche dati, le riviste più prestigioseed autorevoli internazionali in tutte le aree dellamedicina ed odontoiatria, i sistemi di supporto allapratica clinica, i sistemi di revisione critica della let-teratura ed i sistemi per la patient education. Entrarenel «cervellone» del sapere medico è semplice: dopoaver effettuato il login della area riservata, ognimedico potrà consultare, ricercare, scaricare, stam-pare, tutto rigorosamente gratis, i testi integrali dallepiù autorevoli riviste internazionali di medicina,creare alerts e profili personalizzati sulle aree tema-tiche preferite. L’obiettivo primario della Biblioteca Medica Virtualeè quello di consentire ai medici della provincia diNapoli l’utilizzo sistematico di questa imponente«rassegna» altamente qualificata per la ricerca, l’ag-giornamento continuo, lo sviluppo delle competen-ze e della formazione, nonché come supporto deci-sionale e «suggeritore» di soluzioni su varie proble-matiche e quesiti che insorgono durante la praticaclinica. L’iniziativa, fortemente voluta dal’ente ordi-

nistico, assume notevole importanza strategica nonsolo nell’ottica della messa in pratica dei principidella Evidence Based Medicine, ma anche nella ridu-zione del rischio clinico con l’obiettivo, quindi, diaumentare l’efficienza e l’efficacia dell’attività clini-ca svolta dei medici sul campo. In un mondo in cui l’innovazione apre ogni giornoscenari nuovi e opportunità incredibili per la medi-cina, è fondamentale investire in alta formazione eaggiornamento «perpetuo». Avere a disposizione, intempo reale, studi e lavori provenienti dal mondodella ricerca significa poter orientare la propria pro-fessione verso una preparazione dinamica e «inter-nazionale». Le nuove conoscenze, una volta assorbi-te, possono essere messe in circolo rapidamente nel-l’attività clinica. In questo modo si alza il livello didiscussione scientifica e, di conseguenza, anchequello di cura. La Biblioteca Medica Virtuale è realizzata dall’Ebsco,organizzazione internazionale, con sede a Boston,specializzata nel produrre banche dati e tra le primeal mondo come aggregatore di riviste in full text. Ilprogetto Ebsco offre infatti più di 375 banche datibibliografiche e in full text - di proprietà e di terzeparti - che coprono di fatto ogni area indirizzata astudi di tipo accademico, biomedico e aziendale. Le collezioni in full text occupano una posizione dirilievo: Ebsco acquista i contenuti dagli editori, for-nendo così uno strumento di ricerca all’interno diindici, abstract e articoli in full text delle più presti-

10PRIMO PIANO 2 / BIBLIOTECA MEDICA VIRTUALE Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

BIBLIOTECA MEDICA VIRTUALEL’AGGIORNAMENTO È TRATTO

Gli iscritti, d’ora in poi, avranno un alleato in più per la loroformazione e per la professione. L’ente ordinistico, coerentecon le finalità della sua azione, offre uno strumentoinnovativo e all’avanguardia per rafforzare le conoscenzedei medici e degli odontoiatri: la Biblioteca Medica Virtuale.Il «cervellone» del sapere medico consentirà alprofessionista di avere a portata di mouse la più imponentee qualificata rassegna di riviste internazionali. Gli articolipotranno essere consultati e stampati. Tutto gratuitamente.

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11Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013PRIMO PIANO 2 / BIBLIOTECA MEDICA VIRTUALE

giose pubblicazioni al mondo. Ogni settimana ven-gono pubblicati migliaia di studi contenenti eviden-ze scientifiche più o meno importanti e più o menoattendibili che riguardano migliaia di topici clinici efarmacologici. Diventa oneroso per i medici impe-gnati in attività clinica sul campo essere in grado diprocurarsi la ingente produzione di letteraturascientifica e metabolizzare i risultati per poi appli-carli nella pratica clinica. Mediante, invece, l’usodella Biblioteca Medica Virtuale, molteplici studihanno dimostrato che è più facile muoversi nellaproduzione medico-scientifica e selezionare (estampare) gli articoli che più interessano, ottene-nendo così notevoli miglioramenti delle prestazioni(ad es. riduzione del time to diagnose e riduzionedegli errori di diagnosi e terapia).Per far conoscere meglio le potenzialità del «cer-vellone» Ebsco, partiranno presso la sededell’Ordine una serie di corsi di formazione ECM alfine di consentire agli iscritti di approfondire l’uti-lizzo delle varie risorse, massimizzando l’impattosui benefici ottenibili.

Ecco una breve descrizione delle risorse dellaBiblioteca Medica Virtuale:• DYNAMED:il sistema di supporto alla pratica clinica basatosulle migliori evidenze mediche ed aggiornato intempo reale. Il metodo EBM è rigorosamente appli-cato ad ogni medical evidence intercettata utilizzan-

do il monitoraggio sistematico della letteratura rile-vante. Il sistema contiene oltre 3200 topici clinici edè aggiornato in tempo reale.

• MEDLINE COMPLETE:contiene 2347 riviste internazionali autorevoli e peerreviewed in tutte le aree della medicina in FULLTEXT. La lista di tutte le riviste in FULL TEXT conrelativa copertura è scaricabile in formato excel alseguente link: http://www.ebscohost.com/acade-mic/medline-complete

• DENTISTRY ORAL SCIENCES SOURCE:contiene 216 riviste delle più importanti ed autore-voli riviste in FULL TEXT in tutti gli ambiti dellescienze odontoiatriche. La lista di tutte le riviste inFULL TEXT con relativa copertura è scaricabile informato excel al seguente link: http://www.ebsco-host.com/academic/dentistry-oral-sciences-source

• PATIENT EDUCATION REFERENCE CENTER:contiene oltre 4000 schede di educazione delpaziente su malattie ed altri argomenti clinici diinteresse per il paziente, oltre 750 procedure e test dilaboratorio, 2800 topici riguardanti stili di vita ebenessere, oltre 1500 schede di farmaco (con oltre8000 brands e generici). Sono anche contenute oltre1000 procedure di dimissione e follow up del pazien-te in seguito a ricoveri ospedalieri. Gran parte delmateriale è disponibile in 17 lingue, tra cui l’Italiano.

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12Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013PRIMO PIANO 2 / BIBLIOTECA MEDICA VIRTUALE

Il cervellone del

La formazione a

COSA OFFRE- Offre ai medici iscritti il più efficace e costeffective accesso alla letteratura scientifica pri-maria e secondaria al fine di potersi aggiornareefficacemente e sistematicamente in tutte lespecialità della medicina.

- Offre ai medici iscritti l’accesso al più autore-vole e diffuso sistema di supporto decisionalecostruito mediante l’applicazione rigorosadelle metriche e dei principi della ebm. Validale decisioni e consente di allinearsi alle con-clusioni che provengono dalla migliore eviden-ce. Consente la metabolizzazione da partedella struttura sanitaria dei risultati provenien-ti dalla ricerca. Consente di trasferire i risultatialla pratica clinica nel più breve tempo possi-bile.

- Offre ai medici iscritti un innovativo accessoal sapere medico, mediante un sistema inge-gnerizzato che parte dagli studi per produrre irisultati finali che hanno una ricaduta sullapratica clinica. Offre un sapere organizzato estrutturato in ontologie al fine di poter esserefruito sul campo

- Offre Alberi decisionali, alerts, criteri clinicied equazioni mediche – integrate nel sistema.

COME FUNZIONA

- Ogni medico accede gratuitamente alle ban-che dati direttamente dall’area riservata delportale dell’Ordine provinciale dei MediciChirurghi e degli Odontoiatri di Napolimediante credenziali fornite dall’Ordinemedesimo. Ogni medico può accedere allerisorse anche mediante smartphone con uncodice seriale personale emesso direttamenteda Ebsco Publishing.

- Ogni medico può creare un profilo personaleove immagazzinare in modo permanente tuttigli articoli scaricati, le ricerche salvate e glialerts personali (per l’aggiornamento sistema-tico ed automatico nelle varie aree di interessedel medico/specialista). Non vi sono limiti diutilizzo delle risorse.

LA BIBLIOTECA MEDICA VIRTUALE

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13Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013PRIMO PIANO 2 / BIBLIOTECA MEDICA VIRTUALE

sapere medico

portata di mouse

COSA PERMETTE- Permette a tutti gli iscritti che si registranol’accesso illimitato alla banca dati MEDLINECOMPLETE contenente 2347 riviste interna-zionali autorevoli e peer reviewed in tutte learee della medicina in FULL TEXT.

- Permette a tutti gli iscritti registrati l’accessoillimitato alla banca dati DENTISTRY ORALSCIENCES SOURCE contenente 216 rivistedelle più importanti ed autorevoli riviste inFULL TEXT in tutti gli ambiti delle scienzeodontoiatriche.

- Permette a tutti gli iscritti registrati l’accessoillimitato a DYNAMED (anche via smartpho-ne), il sistema di supporto alla pratica clinicabasato sulle migliori evidenze mediche edaggiornato in tempo reale.

CHI L’HA CREATA- EBSCO con sede a Boston, è uno dei princi-pali produttori di banche dati e il maggioreaggregatore di riviste in FULL TEXT nelmondo. La Biblioteca Medica Virtuale è unasua «creatura» ultramoderna che sta dandograndi risultati nel campo medico-scientifico alivello mondiale.

- EBSCO offre infatti più di 375 banche datibibliografiche ed in full text – di proprietà e diterze parti - che coprono di fatto ogni areaindirizzata a studi di tipo accademico, biome-dico e aziendale. Le collezioni in FULL TEXToccupano una posizione di rilievo.

- EBSCO acquista i contenuti dagli editori, for-nendo così uno strumento di ricerca all’inter-no di indici, abstract e articoli in FULL TEXTdelle più prestigiose pubblicazioni.

- EBSCO metterà a disposizione i suoi tutorsper organizzare dei corsi ECM nella sededell’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi edegli Odontoiatri di Napoli, per insegnare allaplatea dei camici bianchi partenopei come uti-lizzare al meglio la Biblioteca Medica Virtuale,sfruttando, in modo funzionale alla propriaprofessione, tutte le sue potenzialità.

È GRATUITA PER TUTTI GLI ISCRITTI

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Pubblichiamo un ampio stralcio della lettera scrittadal dottor Aquilino Di Marco, specialista in Scienzadell’Alimentazione e dirigente medico dell’Asl Na 1,circa la questione del rapporto tra medici dietologi ebiologi nutrizionisti. A seguire la posizione dell’OMCeOdi Napoli e provincia.

La letteraSpettabile Ordine, nel gennaio 2013 ho imprudente-mente espresso via internet il mio parere circa il dila-gare dei biologi nutrizionisti e delle possibilità per glistessi di gestire in autonomia la dietoterapia, dall’in-quadramento clinico del paziente, alla prescrizione diuna dieta, alla compilazione e ai controlli clinicisuccessivi. Ho provato ad argomentare commentandoleggi, norme, sentenze, pareri che riconoscono al me-dico la centralità della gestione del paziente in dieto-terapia e altre e diverse competenze al biologo: inpratica l’imprescindibilità del medico nella gestionedi tali problemi. Non l’avessi mai fatto… Da ogniparte d’Italia biologi nutrizionisti mi hanno vomitatoaddosso offese, accuse, contumelie degne di ben altricontesti. Le mie affermazioni dalle pagine di un sitoche si occupa solo dei fatti di San Giorgio a Cremanohanno meritato gli autorevoli interventi di un onore-vole della Repubblica, del Presidente Nazionale del-l’Ordine dei Biologi e del Bollettino di categoria, chemi ha dedicato alcune pagine con immancabile pare-re dell’Ufficio Legale. Quanto accanimento, quantolivore… Eppure se qualcuno dicesse a un medico chenon ha titolo per firmare un parere medico-legale orefertare un esame clinico o suturare una ferita, quelmedico si limiterebbe a sorridere. È ovvio però chedavanti a questi attacchi non posso che rivolgermi almio Ordine Professionale, ricordando prima a mestesso che tutelare la professione medica significatutelare la pubblica salute, dovere al quale siamo tuttitenuti per codice deontologico(...)».

La rispostaSulla questione dell’invasione di campo da parte diprofili professionali non medici, l’Ordine provincialedei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Napoli, nelcorso degli anni, è più volte intervenuto, sottolinean-do la competenza esclusiva del medico nella prescri-zione di diete e la netta separazione dalla figuraprofessionale del biologo nutrizionista. Nel 2005l’ente ordinistico ha precisato che la dietetica sin dalV secolo a.C. costituisce parte integrante della medi-cina e nei primi decenni del 20° secolo si è trasforma-

ta in una specifica disciplina scientifica della medici-na. Il medico che somministra una dieta compie unatto terapeutico e il suo intendimento è in generequello di modificare la condizione fisiopatologica delproprio paziente e di riportarla in quello stato dalquale si era, in maggiore o in minore misura, disco-stato.

Le argomentazioni tecnico-scientifiche che impiegaquando prescrive una dieta non sono diverse daquelle che usa quando prescrive un farmaco. E dun-que la prescrizione dietetica è non solo un atto medi-co, ma parte integrante dell’atto clinico e possiede lastessa dignità metodologica e scientifica di tutti glialtri strumenti terapeutici che la scienza mette adisposizione del medico. Alla luce di ciò, la compila-zione di una dieta non può che ritenersi un attotipico della professione medica, tenuto conto anchedelle possibili gravi conseguenze sul piano fisiopato-logico che essa può determinare sul paziente, spe-cialmente in presenza di patologie preesistenti.

La posizione trova conferma dal punto di vista giuri-dico-normativo nel DM 14 settembre 1994 n. 744, incui si stabilisce che in Italia gli unici operatori legitti-mati a occuparsi direttamente o indirettamente didiete sono il medico e il dietista. All’art. 1 punto c),infatti, il DM prevede fra gli specifici atti di compe-tenza del dietista quello di elaborare, formulare eattuare le diete prescritte dal medico, controllandonel’accettabilità da parte del paziente.

A sostegno della tesi della centralità ed esclusivitàdel medico nella gestione del paziente in dietotera-pia, è intervenuta anche una recente sentenza delTribunale di Roma. L’Ordine Nazionale dei Biologi hatentato di ottenere in un’aula di giustizia un pronun-ciamento che potesse attribuire - seppure indiretta-mente - alla categoria professionale dei biologi com-petenze esclusive del medico, nella fattispecie ine-renti la prescrizione di diete. Il Tribunale della Capi-tale ha però respinto, con la sentenza n. 3527 del 18febbraio 2011, l’istanza e affermato che “il biologopuò solo suggerire o consigliare profili nutrizionalifinalizzati al miglioramento dello stato di salute emai, in nessun caso, può prescrivere una dieta comeatto curativo, che rimane sempre un’attribuzioneesclusiva del medico”. E dunque, “la prescrizione persottoporsi ad una dieta è un atto di competenza delmedico, che presuppone la visita medica, un’attivitàdi anamnesi, di analisi delle condizioni cliniche epatologiche della dieta, mentre ciò che rientra nella

14RIFLETTORI Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

La posizione dell’Ordine sui profili professionali non mediciL’«invasione» dei biologi nutrizionisti

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15Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013RIFLETTORI

descrizione della dieta,cioè la predisposizionemateriale degli alimentie delle porzioni è anchedi competenza del bio-logo nutrizionista”. Lacontroversia era natadalla citazione in giudi-zio del professor Euge-nio Del Toma che sullepagine di un quotidianodedicate alla saluteaveva replicato all’affer-mazione di una lettrice,la quale sosteneva che“un biologo nutrizioni-sta può svolgere la sua professione in totale autono-mia senza la presenza del medico”. Per l’accademicochiamato in causa invece tale affermazione contrasta-va “con il buon senso, ancor prima che con altre fon-damentali leggi sulla professione medica e quindisull’esercizio abusivo della professione”. Per la partepromotrice del giudizio ciò era bastato per riteneregravemente diffamata la categoria dei biologi: da quila richiesta di risarcimento del danno all’onore e aldecoro professionale. Nella causa per diffamazioneera intervenuto l’Ordine provinciale dei Medici-Chi-rurghi e Odontoiatri di Roma, sostenendo, appunto, lacentralità dell’atto medico anche in merito alla pre-scrizione della dieta per un paziente. A tale proposito

aveva anche richiama-to il parere del Ministrodella Salute del 15dicembre 2009, cheattribuisce la compe-tenza di tale prescrizio-ne esclusivamente almedico e riconosce albiologo solo la possibi-lità di elaborare e de-terminare (quindi nonprescrivere) diete.

L’Ordine dei Medicipartenopeo è interve-nuto, inoltre, sulla

sovrapponibilità dei compiti del dirigente biologo conquelli del dirigente medico. Nella premessa alla notan. 640/2001, sui compiti dei dirigenti biologi l’alloracapo del servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Asl Na 4precisava che le competenze del dirigente biologopossono considerarsi in parte sovrapponibili a quelledel dirigente medico. Tale premessa - sottolineò in quell’occasione l’Ordine- appare non in linea sia con i compiti specificamenteindicati per la professione di biologo all’art. 3 dellalegge 396 del 24 maggio 1967, sia con riferimento allepeculiari attribuzioni ed attività del Servizio di Igienee Sanità pubblica, di evidente e prevalente competen-za medica.

Secondo una sentenza delfebbraio 2011 «il biologopuò solo suggerire oconsigliare profilinutrizionali finalizzati almiglioramento dello statodi salute e mai, in nessuncaso, può prescrivere unadieta come atto curativo...»

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LE COMPETENZE PARODONTALI IN ORTODONZIA ED IMPLANTOLOGIA PER UNAPPROCCIO TERAPEUTICO MULTIDISCIPLINARE

Modalità di iscrizione: Il corso si terrà a titolo gratuito, presso la sede dell’Ordine (Via Riviera di Chiaia, 9/c Napoli).Gli interessati dovranno inviare la scheda di iscrizione debitamente compilata, al fax dell’ Ordine (081/7614387) entro il 9ottobre 2013. Saranno iscritti al corso, max 100 unità, secondo l’ordine cronologico di arrivo dei fax (farà fede la data el’orario del report del fax ricevente). L’elenco degli ammessi sarà pubblicato sul nostro sito www.ordinemedicinapoli.it il gior-no 16 ottobre 2013.

16Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013CORSI

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17CORSI Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

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DALL’AGIRE AL CROLLO PSICOTICO IN ADOLESCENZAModalità di iscrizione: gli interessati dovranno inviare il fac-simile, debitamente compilato, al fax dell’ordine Saranno iscrit-ti al corso i primi 100 richiedenti, secondo l’ordine cronologico di arrivo dei fax (farà fede la data e l’orario del report delfax ricevente). L’elenco degli ammessi sarà pubblicato sul sito dell’ordine www.ordinemedicinapoli.it

18Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013CORSI

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19CORSI Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

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20OPINIONI Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

Nelle aziende sanitarie della regione sono au-mentate le tariffe per la remunerazione delle presta-zioni di assistenza ospedaliera per acuti, per l’assi-stenza ospedaliera di riabilitazione e di lungodegen-za post-acuzie e per l’assistenza specialistica ambu-latoriale, i cosiddetti ticket per la compartecipazionealla spesa sanitaria. Ciò è avvenuto in base a quantostabilito negli allegati 1, 2 e 3 del decreto del Ministrodella Salute di concerto con il Ministro dell’Econo-mia e delle finanze del 18 ottobre 2012 (pubblicatosulla G.U. n. 23 del 28 gennaio 2013 – SupplementoOrdinario n. 8). E’ necessario evidenziare che quellerecepite dalla Regione sono le tariffe massime comepure si deve ricordare che il ticket risente di un incre-mento di 10€ previsto in ambito nazionale e di unulteriore incremento di 10€ a livello regionale.A questo punto è necessario chiedersi: l’ulterioreaumento dei ticket è sopportabile dai cittadini diquesta regione? Ovviamente ritengo l’introduzionedei ticket iniqua in una situazione come quella cam-pana, perché se è vero che oltre il 30% dei nostri co-regionali usufruisce di una qualche forma di esen-zione, è pur vero che vi è un altro 20% di popolazio-ne che vive alla soglia della povertà (pensionati,inoccupati, famiglie mono-reddito) che, in assenzadi esenzione, dovrà rinunciare a curarsi in manieraadeguata, avviando quel circolo vizioso che conducealla cronicità, e che vedrà inoltre i medici di famiglia,già oberati dalla burocrazia quotidiana, aumentare adismisura il loro carico di lavoro. Si rischia, insom-ma, di allontanare dai necessari controlli sanitariuna parte consistente della popolazione, riducendooggi la spesa per poi ritrovarla triplicata fra qualcheanno, dovendo assistere malati sempre più comples-si (più patologie con maggiore cronicità). Ci sarem-mo aspettati, invece, dal Commissario per la Sanità eGovernatore regionale onorevole Caldoro un provve-dimento, ad esempio, di riassorbimento dell’aumen-to dei ticket all’interno dei 10€ di competenza regio-nale. Ciò avrebbe avuto un costo di pochi milioni dieuro, un’inezia rispetto ai costi dell’assistenza che infuturo la Regione dovrà sopportare per l’assistenzaalle nuove cronicità. Un altro evento, che bisogna collegare strettamenteai ticket, è avvenuto negli scorsi giorni: il varo dellalegge finanziaria regionale. In particolare il comman. 60 della finanziaria, l’autorizzazione all’aperturadi ambulatori specialistici privati, è stato salutato da

alcuni come un’opportunità di lavoro per i giovanicolleghi. Ritengo tale valutazione completamentesbagliata poiché organizzare un poliambulatorio,con le norme previste dai decreti regionali, è oltre-modo oneroso, per cui i giovani medici saranno soloi prestatori d’opera, retribuiti con onorari indegnidella professione, di gruppi di investimento privati.Proprio qualche mese fa sulle pagine di alcuni gior-nali locali comparve la pubblicità di uno di questigruppi che promuoveva “un servizio sanitario priva-to in alternativa ad un S.S.N. pubblico”. Gli scenarifuturi saranno: una sanità di eccellenza per ricchi,una sanità privata low-cost per la piccola-mediaborghesia ed una sanità pubblica per gli indigenti.Uno sfaldamento di fatto del servizio sanitario regio-nale. Da un'elaborazione recente dei dati Censis èemerso che oltre il 38% degli italiani, negli ultimi dueanni, ha fatto ricorso almeno una volta alla sanitàprivata per visite mediche, esami, analisi o interven-ti. La motivazione prevalente è stata la presenza dilunghe liste d'attesa, punto sempre dolente del Ser-vizio sanitario nazionale e regionale, ma anche chespesso, in particolare nelle zone interne della regio-ne, non vi sono alternative nel pubblico. Quali imotivi? Sicuramente la chiusura di molti poliambu-latori pubblici o il loro mancato potenziamento. Solonella città di Napoli ne sono stati chiusi almeno unadecina in nome della razionalizzazione e del rispar-mio, e molti altri sopravvivono con attrezzaturevetuste e senza l’approvvigionamento del cosiddettomateriale di consumo, mentre ospedali che dovreb-bero venire adibiti a musei vengono mantenuti, inmaniera oltremodo onerosa per la collettività, in vita.Tutto questo avviene sotto gli occhi di tutti, cittadinie amministratori locali. Questi ultimi trovano spaziper attività di facciata (ambulatorio per poveri aPonticelli) ma non trovano una struttura, al centrodella città e tra le zone più degradate, da consegnareall’Azienda Sanitaria di competenza per territorio, dautilizzare per attività socio-sanitarie, come previstodal Decreto Balduzzi. Vogliamo aiutare veramente i giovani? Riapriamo iconcorsi per gli ospedali e la possibilità di pubblicareore di specialistica ambulatoriale per i distretti doveoramai le carenze sono macroscopiche con listed’attesa nella maggior parte delle specialità di oltre 3mesi, riavvicinando i cittadini al sistema pubblico. Il Commissario Caldoro, insieme a gran parte delConsiglio regionale, con questi due provvedimentirischia di realizzare ciò che neanche in Lombardia,patria del più sfrenato liberismo sanitario, si è maifatto: lo smantellamento del Servizio Sanitario Re-gionale.

Gabriele PeperoniConsigliere OMCeO Napoli[

Ticket e liste di attesa

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OPINIONI Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013 21

Lo scorso mese sui muri dell’ospedale in cuilavoro fu affisso il classico cartello: «L’Ospedale èanche tuo, mantienilo pulito». Non passarono nean-che 24 ore che il «Pasquino» di turno aggiunse concalligrafia incerta la scritta: «ma chi o’vo’ tenitavill’». Il mio primo pensiero fu quello di disapprovarel’ennesimo atto vandalico da parte di uno dei rap-presentante di quella plebe che mai sarà popoloconsapevole.Poi, ripensandoci, mi resi conto che quelle sempliciparole mi dicevano sulla sanità campana più diquanti saggi avessi letto, più di quanti master e con-vegni vari avessi frequentato!L’assistenza sanitaria campana nel corso dei secoli èstata vista prima come caritatevole benevolenza di ree religiosi e poi come propaggine di un potere politi-co che eroga servizi sanitari ma mai si è dimostrata“proprietà degli utenti”. Ancora oggi non si è consa-pevoli del diritto inalienabile di ogni cittadino aricevere cure adeguate.Spreco ed inefficienze sono state sinora possibilianche grazie a quello che potremmo definire il man-cato controllo democratico sull’utilizzo delle risorsepubbliche in Sanità. Politici ed operatori hanno avuto gioco facile a crearenel tempo un sistema a loro immagine e somiglianzache alla fine ha prodotto sprechi ed inefficienze. Duplicazioni di unità operative e mantenimento invita di ospedali inefficaci e pericolosi nel pubblico eproliferazione di inutili convenzioni nel privato sonostate dalle nostre parti la norma.Tutto ciò, in aggiunta al sottofinanziamento provoca-to dai penalizzanti criteri di riparto del Fondo sanita-rio nazionale, ha fatto sì che nella nostra Regione lerisorse siano cronicamente insufficienti e che non-ostante l’impegno di tanti la nostra Sanità sia permolti versi inadempiente. Si pensi ad esempio alle disabilità alle cure geriatri-che ed alle nuove tecnologie diagnostiche.In un quadro generale in cui nuove necessità diagno-stico terapeutiche e prolungamento della duratadella vita stanno determinando un fisiologico au-mento delle risorse necessarie alla sanità, siamocostretti nella nostra regione a subire tagli dolorosi.L’errore che si sta compiendo è sotto gli occhi ditutti: tagli lineari ed indiscriminati (spesso più vir-tuali che reali) con l’unico obiettivo di superare leverifiche ministeriali, nell’assoluta incapacità di

mettere mano ad una vera razionalizzazione delsistema. Sistema in cui parole come valutazione emerito, trasparenza ed appropriatezza, sono ancoramisconosciute. Da anni si succedono piani che hanno solo la forzadell’annuncio ma non quella del cambiamento.È necessario, quindi, mettere in comune varie intelli-genze e capacità innovative per promuovere unasanità che diventi finalmente patrimonio dei cittadi-ni della regione.Efficacia e corretto utilizzo delle risorse vanno coniu-gate con necessità di assistenza e salvaguardia delleeccellenze.Per fare ciò è necessario rivoluzionare totalmente ilsistema chiudendo immediatamente tutte le struttu-re inefficienti, utili solo al potere di pochi, concen-trando tutte le risorse disponibili su strutture pubbli-che e private capaci realmente di fornire assistenza.Realizzando finalmente un sistema integrato cheparta dall’assistenza domiciliare e dalle cure prima-rie passi per l’organizzazione efficiente delle emer-genze e giunga a quelle eccellenze capaci di limitareil dispendioso fenomeno della migrazione sanitaria.Tutto ciò ha bisogno di consenso e si può realizzarein un solo modo facendo diventare consapevoli icittadini che sono coinvolti a qualsiasi titolo nellasanità (pazienti, operatori, manager), è necessarioche essi diventino attivi e partecipativi.Proprio su questo aspetto che l’Ordine e le forzesindacali con la dimostrata capacità di promuovereidee, innovazione e cambiamento possono e devonosvolgere un ruolo fondamentale!

Cosimo NoceraSegretario Aziendale ASL NA 1 Centro ANAAO ASSOMED[

Sanità e partecipazione

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22RUBRICHE Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

Gli iscritti al fondo che abbiano meno di 65anni che, a causa di infortunio o malattia, divengonoinabili in modo assoluto e permanente all’eserciziodell’attività professionale.La pensione è concessa dall’ente previo accertamen-to dall’apposita commissione medica costituitapresso ciascun Ordine dei Medici, Chirurghi e degliOdontoiatri.La Commissione svolge gli accertamenti ed esprimeil proprio giudizio medico legale entro tre mesi dalladata di presentazione della domanda dell’iscritto.La Commissione medica è composta di tre medici dicui uno specializzato in medicina legale e delleassicurazioni.Il presidente della commissione è nominato daicompetenti organi statutari dell’ENPAM su propostadell’Ordine interessato. Gli altri due componentisono nominati dal Consiglio direttivo dell’Ordine. Lacommissione può avvalersi anche della consulenzadi esperti in particolari discipline.Presso la sede dell’ente è costituita una commissio-ne medica centrale composta da tre medici nomina-ti dai competenti organi statutari che ne fissanoanche la durata in carico.Il presidente o un componente della commissione,esaminati gli atti della commissione medica, puòrichiedere il parere medico legale della commissionemedica centrale. Anche in questo caso ci si puòavvalere di medici specialisti in particolari discipli-ne. Possono essere effettuati controlli sulla perma-nenza dello stato invalidante.

PENSIONE DI INVALIDITÀ QUOTA ALa pensione di invalidità “quota A” spettante all’i-scritto, quale che sia l’anzianità, si calcola, secondol’art 18, aumentando l’anzianità contributiva delnumero di anni mancanti al raggiungimento del 65anno di età con un massimo di 10 anni.

PENSIONE DI INVALIDITÀQUOTA BLa pensione di invalidità “quota B” spetta all’iscrittoche possa far valere almeno un anno di contribuzio-ne alla gestione nel triennio antecedente la decor-renza della pensione. Se vi è una anzianità contribu-tiva effettiva non inferiore a 5 anni sempre secondo

l’art 18, si aumenta l’anzianità contributiva nelnumero di anni mancanti al raggiungimento del 65anno di età con un massimo di dieci anni.In caso di anzianità contributiva inferiore a 5 annil’aumento dell’anzianità si applica proporzional-mente agli anni coperti da contribuzione.L’iscritto alla “quota B” che non sia in possesso deirequisiti previsti ed è stato riconosciuto invalido hadiritto alla pensione ordinaria.In caso di decesso dell’iscritto i ratei maturati manon riscossi competono al coniuge superstite o inmancanza ai figli o in assenza agli erediSi ricorda che le pensioni di invalidità assoluta epermanente, la pensione ordinaria sono reversibili afavore dei superstiti.Infine da ricordare che l’ENPAM fornisce prestazioniassistenziali straordinarie a tutti gli iscritti alla Fon-dazione. Per poter accedere a queste prestazioni icolleghi devono avere un reddito familiare inferiorea sei volte il minimo INPS nell’anno precedente alladomanda, pertanto se ci si riferisce al 2012 il redditoda non superare è 37.518 euro che si aumenta di unsesto per ogni componente del nucleo familiare.Pertanto le spese sanitarie o FKT non a carico delSSN possono essere rimborsate. Inoltre è previsto un contributo pari a 7.700 euro perinterventi chirurgici.

Quindi i colleghi possono presentare domandatramite il nostro Ordine oppure scaricare il modu-lo all’indirizzo www.enpam.it/modulistica/assi-stenza/medici-e-odontoiatri-attivi-o-pensionati.

Inoltre si ricorda che è stato attivato il primo giovedìdi ogni mese dalle 10 alle 12 presso il nostro Ordineuno sportello medico legale per le problematicheinerenti la nostra professione.

Dr. Almerico Gino FareseSpec. Medicina Legale e delle AssicurazioniDr. Marcello LorelloSpec. Medicina Interna

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SPORTELLO MEDICO-LEGALE

Pensione d’invalidità, i requisiti

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RUBRICHE Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013 23

È noto che l’insufficienza renale cronica (IRC) èin grado di influenzare l’eliminazione renale dei far-maci ed altri parametri farmacocinetici. Questo puòcomportare degli errori di dosaggio con possibile in-sorgenza di eventi avversi e/o di inefficacia terapeuti-ca. I dosaggi dei farmaci escreti attraverso il rene do-vrebbero quindi essere aggiustati basandosi sulla clea-rance della creatinina o sul tasso di filtrazione glome-rulare. Attraverso la tradizionale equazione di Cokroft-Gault o la equazione MDRD (Modification of Diet in Re-nal Disease) è possibile operare una iniziale stima delGFR (Glomerular Filtration Rate o Volume del FiltratoGlomerulare), anche se l’equazione MDRD sembra es-sere migliore nella valutazione di un GFR inferiore a 60mL/m’ per 1,73 m², soprattutto negli anziani. Dosi dacarico in genere non necessitano di aggiustamenti in pa-

zienti con IRC. Linee guida pubblicate suggerisconodei metodi per il mantenimento di aggiustamenti didosaggio: riduzione della dose, allungamento degli in-tervalli tra le dosi o entrambi.

• La riduzione della dose implica il ridurre ciascuna do-se, mantenendo un normale intervallo tra le dosi. Que-sto approccio mantiene più costante le concentrazio-ni del farmaco, ma è associato ad un più alto rischio ditossicità se l’intervallo tra le dosi è inadeguato a con-sentire la eliminazione del farmaco. • Dosi normali sono mantenute con il metodo di esten-dere gli intervalli per dare il tempo all’organismo di eli-minare il farmaco prima della nuova dose. L’allunga-mento dell’intervallo tra le dosi è associato ad un piùbasso rischio di tossicità, ma ad un più alto rischio diconcentrazioni sub-terapeutiche di farmaco, special-mente verso la fine dell’intervallo tra le dosi.

(Continua nel prossimo numero)

Fonte/Drug dosing adjustments in patients with chronickidney disease. Munar MY, Singh H. Am Fam Physician2007;75:1487-96.

Patrizia IaccarinoMedico di Medicina generale[

FARMACOVIGILIAMO

L’insufficienza renale cronica

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Appare in tutta evidenza come la evenienza“errore”, in tutte le sue diverse accezioni (errore,quasi errore, evento sentinella, incidente, eventosfavorevole, violazione ecc.) possa manifestarsi conmaggior frequenza nei reparti ad alto rischio, leunità di terapia intensiva che per le loro peculiaritàospitano patologie più complesse. Negli USA è stato calcolato che in ogni reparto diterapia intensiva si verificano ogni giorno 1,7 errori(Introna F. America Medical AssociationRiv.It.Med.Leg 1998). Di qui l’esigenza di uno studio attento della situa-zione di ciascuna unità operativa utile alla definizio-ne delle procedure idonee alla riduzione del rischio.Vari sono i fattori di rischio che influenzano la prati-ca clinica nei reparti di rianimazione e terapia in-tensiva. Innanzitutto i fattori gestionali ed organiz-zativi, specificamente le risorse, i vincoli finanziari,le politiche aziendali. I Reparti intensivi sono di per sé estremamentecostosi e scarsamente remunerativi vuoi per letecnologie utilizzate vuoi per i lunghi tempi di de-genza. Spesso essi sono considerati dal manage-ment aziendale come una funzione ancillare dell’at-tività ospedaliera; un carico organizzativo ed econo-mico insopportabile, ma purtroppo irrinunciabile.Poi i fattori legati all’ambiente di lavoro; parliamoinnanzitutto di dotazione di personale, di carichi dilavoro, di modalità di turnazioni. È ben noto il notevole carico di risorse umane ne-cessarie per far funzionare un reparto intensivo, masi pensi anche all’esigenza di un periodico ricambiodi personale per evidenti fenomeni di burn out, edanche alle particolari sofferenze organizzative nelgarantire, in occasioni particolari, le sostituzioni dipersonale considerata la obiettiva difficoltà di repe-rire personale esperto in altri reparti ospedalieri. I notevoli rischi sono poi collegati ai fattori legatialla qualità dei rapporti tra persone, ci riferiamocioè alla comunicazione scritta e verbale, alla super-visione da parte del capo equipe, alla leadership deldirigente, allo staffing. Ed infine, ma non in ordine di importanza, i fattorilegati a situazioni strutturali di ambienti, impiantied apparecchiature. È noto che la mancanza di comunicazione è spessoresponsabile di errori; lo è la mancanza di una buo-na comunicazione, scritta o orale, tra medico e

medico, tra medico ed infermiere. Si pensi allamancanza di coordinamento tra il rianimatore ed ilmedico chiamato in consulenza, tra il medico chetrasferisce il paziente, quello che lo accetta al pron-to soccorso ed il rianimatore che lo accoglie definiti-vamente in rianimazione ove giunge, spesso, privodi elementi anamnestici non forniti al pronto soc-corso per l’urgenza del caso. Ma anche la mancanzadi una buona comunicazione medico-paziente-familiari è spesso motivo di insoddisfazione, crean-do condizioni di disagio, causa spesso di un aumen-to del contenzioso giudiziario; mancanza di comu-nicazione non solo nel senso di non dare al pazienteo ai suoi familiari notizie utili e sufficienti, quantoanche nel non stabilire con lui e la sua famiglia quelrapporto umano che molto spesso, quando c’è, fasuperare al paziente occasioni di protesta e di riven-dicazioni. Il saper lavorare in equipe, il sentirsi partedi un gruppo, in definitiva il cosiddetto Staffingrappresenta quella marcia in più che riesce a f arfunzionare meglio il sistema che impara ad autopro-teggersi. Un’equipe di rianimazione - forse ancor di piùun’equipe operatoria - è una piccola orchestra dovetutti conoscono la propria parte, ma anche quelladegli altri: se uno solo stona, l’errore è dell’interogruppo. Una organizzazione, infine, che vogliafunzionare al meglio necessita d’obbligo di unacapacità di supervisione da parte del dirigente conforte leadership che significa avere competenzeprofessionali ed anche relazionali che consistono incultura organizzativa, del linguaggio, della comuni-cazione, dei climi organizzativi, della valutazionedel potenziale, dei processi formativi, della capacitàdi stimolare ed incentivare l’apprendimento. Altro capitolo di particolare interesse nel campodella gestione del rischio clinico nei reparti intensiviè rappresentato dall’attenzione alla documentazio-ne sanitaria, intendendosi per tale la cartella clinicainnanzitutto ma anche prescrizioni, certificazioni,registri, ecc. Gli studi portati avanti sulla qualità della documen-tazione sanitaria evidenziano costantemente, nellanostra realtà, ma anche nei paesi anglosassoni ed inUSA, una ben scarsa attenzione dei medici allacorretta compilazione degli atti amministrativi avalenza sanitaria; si pensi per tutte alla notoriamen-te pessima qualità delle cartelle cliniche che, come ènoto, rappresentano molto spesso l’unico docu-mento sul quale si definisce la responsabilità delmedico, ma si pensi altresì alle innumerevoli certifi-cazioni prodotte, mal scritte, incomprensibili, chespesso non trovano riscontro nei registri generali.

(Continua nel prossimo numero)

24Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013RUBRICHE

Bruno ZamparelliDirettore ospedaliero[

CLINICAL RISK MANAGEMENT

Quegli «errori» in terapia intensiva

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25RUBRICHE Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

C’era una volta il sistema formativo pubblico che pen-savamo funzionasse, c’era una volta l’Italia ai primi posti performazione, c’era una volta il welfare state italiano preso amodello perfino dai britannici, c’era una volta il sistema na-zionale italiano, con i servizi, con le cure pubbliche… Ed og-gi? Non voglio scendere in sterili e demagogiche quanto po-pulistiche recriminazioni su cosa non vada oggi nel nostropaese, in fondo lo sappiamo e lo denunciamo tutti, dagli ar-tigiani fino agli imprenditori (quei pochi imprenditori one-sti), ma corre l’obbligo di render pubblica una piccola disa-mina sul perché siamo arrivati a questo punto. Correva l’an-no 1978, c’era una volta il sistema sanitario nazionale, rifor-mato in quegli anni perché, come Vico ci insegna, la storiacambia i nomi ma non le dinamiche. La riforma si rese ne-cessaria in quanto, senza assunzioni di responsabilità, i con-ti dello Stato non quadravano. La riforma Riordino della di-sciplina in materia sanitaria dgl 502/92 segna il passo con ladefinizione dei LEA (livelli essenziali di assistenza) e dellecompetenze regionali. Si completa insomma quel processodi federalismo che si presentava come la panacea dei malidi un sistema clientelare e si è rivelato essere uno dei tantiprogetti incompleti, un progetto all’italiana.Gentile ministro, il nome non lo ricordo, ma tanto il nome èuna convenzione, anzi facciamo così la chiamerò on. Sani-tà. Volevo ringraziarla, davvero grazie a nome di tutti i gio-vani studenti di medicina italiani che nel 49% dei casi nonrifarebbero la facoltà tornando indietro; grazie a nome di tut-ti i giovani dottorandi medici italiani che, con 800 euro net-te mensili hanno tutto il tempo, soprattutto causa carenzeeconomiche oggettive, di dedicarsi alla ricerca (naturalmenteandando via dall’Italia); e grazie da parte di tutti i giovani me-dici precari (termine che ormai è inflazionato), chiamiamo-li atipici che, tra un lavoretto ed un altro, hanno scoperto lasanità a cottimo, come può esserlo imbiancare le mura di ca-sa….(no forse il guadagno è minore). Comunque senza re-torica grazie davvero. Grazie perché le riformulazioni dellalegge n°30 (meglio conosciuta come legge Biagi) sulla flessi-bilità è stata davvero una manna dal cielo, ricordo ancora lepagine dei giornali: flessibilità è lavoro, aumentano i posti dilavoro…Insomma grazie per aver creato una mobilità nelmondo del lavoro tale per cui una programmazione non so-lo dei fabbisogni sanitari, ma soprattutto di quelli persona-li risulta oggi impossibile. Grazie davvero, grazie per avercontribuito con la sua competenza allo svilimento della pro-fessione medica, per aver introdotto furbescamente e len-tamente nell’immaginario della gente una nuova icona delmedico, il medico killer, il medico che oltraggia la legge edevade le tasse favorendo il privato ed il guadagno persona-

le. Eh signor ministro, dovrebbero saperlo i cittadini tuttiche un medico oggi, se avesse la possibilità di entrare inospedale, avrebbe un guadagno di circa 2700 euro/mensiliai quali sottrare le ingenti somme assicurative che potreb-bero arrivare anche a 9000 euro annue (vedi ginecologi). Perfare un lavoro massacrante e responsabilizzante, dovrebbe-ro saperlo i cittadini che un medico chirurgo che può esse-re considerato bravo riceve nella sua vita in media 10 avvisidi garanzia e che il 98% delle denunce fatte ai medici si ri-solvono in un niente di fatto, ma intanto i soldi per gli avvo-cati e lo stress accumulato chi li ripaga? Signor ministro do-vrebbero saperlo i cittadini che i medici in Italia, e parlo deineo-specialisti, la nuova classe dirigente, i medici del futu-ro, insomma gli amati lavoratori atipici non hanno diritto aicontributi, né tanto meno hanno diritto ad essere rappre-sentati da un sindacato qualsivoglia, insomma sono ombre,le ombre che mi fanno ricordare il mito della caverna plato-nico, in cui alla fine le ombre erano la realtà, ma la vita delcomune cittadino si consuma invece in una caverna, e do-vrebbero saperlo signor ministro…e invece non lo sanno…Ma sarebbe troppo ‘normale’ abbattere il tetto di spesa ma-gari formando concretamente i medici, magari inserendolicontestualmente nel mondo del lavoro, in quegli ospedali incui poi cercheranno di entrare per anni? Magari con un con-tratto di formazione lavoro serio, legiferato. Signor ministrola lascio con alcuni dati: il fabbisogno di medici specialisti peril triennio 2011-2014 è di 24.798 unità. Il che nello specificoprevede 8.438 unità per il 2011-2012, 8.170 per il 2012-2013e 8.190 per il 2013-2014, come concordato con le Regioni. Cu-riosità: i ministeri che dispongono, in accordo con le Regio-ni il fabbisogno di medici specialisti, son gli stessi che stabi-liscono anche il numero di contratti di specialità. A comple-tare il quadro d’autore, il blocco del turn-over fino al 2014,figlio della spending review da un lato, del piano di rientroin diverse regioni italiane dall’altro. Sembra davvero tutto siariconducibile alla ferma volontà di disgregare quel sistemasanitario nazionale pubblico che per decenni è stato esem-pio per tutto il mondo, quel sistema sanitario che oggi crol-la lentamente inesorabilmente. Questo è il frutto del falli-mento del modello sociale, di quel modello assistenziale pu-ro che ha cercato, ed è riuscito per anni, ad assicurare cureprimarie a milioni di cittadini italiani al di là del reddito. Eallora? Occorre riflettere, ma soprattutto occorre una inver-sione di rotta. Signor ministro, noi riflettiamo, attendiamo,speriamo e intanto lavoriamo (come precari naturalmente),tiriamo la carretta , ma lei, intanto ha pensato , per qualcheistante, preso dalle mille beghe parlamentari, al nostro Si-stema Sanitario del futuro? Sono convinto di no… ma cipensi un attimo signor ministro anche perché un giorno ol’altro i cittadini, i medici, si sveglieranno, e quell’apatia checontraddistingue il popolino italiano di oggi potrebbe sva-nire ed allora? Attendo speranzoso, in barba a chi dice chechi di speranza vive disperato muore….Distinti saluti. La Giovane Sanità Campana.

Pierino Di SilverioConsigliere OMCeO Napoli[

IL GRILLO PARLANTE

Lettera aperta all’on. Sanità

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Finalmente è stato abolito il divieto contenuto nella Legge n.1835/1939 per quanto attiene lo Studio Associato tra Professionisti;con la norma contenuta nella Legge n. 183/2011, art. 10 comma 3 èstata data la possibilità di costituire una Società tra Professionisticon l’acronimo “STP”.

Questa nuova forma di Società può essere costituita sotto forma di:

•Società in Nome Collettivo;•Società in Accomandita Semplice;•Società a Responsabilità Limitata;•Società per Azioni;•Società in Accomandita per Azioni;•Società Cooperativa.

In questa nuova Società i soci possono essere:

•Professionisti iscritti a Ordini - Albi - Collegi;•Cittadini dell’Unione Europa che abbiano titolo di studio abilitanteper l’Attività Professionale in Italia;•Soci che aderiscono solo per finalità di puro investimentofinanziario..

L’Atto Costitutivo della Società deve principalmente prevedere che:

•L’esercizio sia in via esclusiva di un’attività professionale resa daparte dei soci abilitati;•I criteri e modalità affinchè l’incarico professionale sia affidatosempre al socio che abbia i requisiti specifici e cheprincipalmente, la scelta di attribuzione di detto incarico vengadisposta direttamente dal cliente;•Sia stata stipulata una polizza assicurativa per la copertura deirischi professionali derivanti da eventuali danni provocati ai clientistessi;•Qualora un socio sia stato cancellato dal proprio “Albo, Ordinee/o Collegio Professionale”, con provvedimento definitivo debbaessere immediatamente cancellato dalla Società;La denominazione sociale contenga sempre l’indicazione “Societàtra Professionisti”.

La Società deve iscriversi, normalmente nel Registro delleImprese, ove la Società ha la sede sociale, ma per questa nuova“Società tra Professionisti”, la stessa deve iscriversi nella sezione

speciale degli Ordini/Albi/Registri, tenuti pressol’Ordine/Albi/Collegi Professionali di appartenenza dei sociprofessionisti; nel caso di STP” multidisciplinare l’iscrizioneavviene presso l’Albo cui fa riferimento l’attività individuata comeprevalente o nello Statuto o nell’Atto Costitutivo della stessa.Ovviamente come per l’iscrizione presso la Camera di Commerciosi fa riferimento alla sede legale, anche per l’Albo territoriale alquale iscriversi, è quello della provincia dove ricade la sedelegale.

Per quanto concerne i rapporti con la clientela, come già detto, ilcliente ha la facoltà di scegliere il Professionista al quale affidarel’incarico Professionale, non ci dovranno essere eventualisituazioni di conflitto di interessi, la “STP” deve sempre fornire alcliente l’elenco dei soci professionisti che fanno parte dellaSocietà fornendo i loro titoli e qualifiche professionali especificando qualora sia solo soci di capitali.Il cliente dovrà esser portato a conoscenza di eventualiprofessionisti ausiliari che collaboreranno con il professionistaabilitato.

Qualora non vi è designazione da parte del cliente, sarà la stessa“STP” a fornire il nominativo del professionista incaricato.Il cliente in caso di nominativi di professionisti sostituti o ausiliariha la facoltà di comunicare per iscritto il proprio dissenso entro 3giorni dalla notifica degli atti.

È bene tener presente che la responsabilità disciplinare del socioProfessionista è sempre ed indiscutibilmente assoggetta alleregole deontologiche dell’Ordine/Collegio e/o Albo al quale ilprofessionista abilitato è iscritto, la “STP” risponde delle eventualiviolazioni delle norme deontologiche dell’Ordine Professionale alquale risulta essere iscritta la “STP”.

Per gli aspetti previdenziali, l’art. 10 della citata legge, non da nessunindirizzo per quanto attiene a tale aspetto, ma rinvia a norme deisingoli ordinamenti; la “STP” è tenuta al versamento delcontributo integrativo addebitandolo in fattura ai propri clienti.Anche per quanto attiene all’aspetto fiscale della “STP” nulla èevidenziato in merito, ma il regime fiscale che è più similare adoggi è quello previsto “per il lavoro autonomo”.

Si auspica che vi siano per queste problematiche irrisolte dellesoluzioni più che mai pratiche in modo che gli Ordini Professionalipossano più che mai rendersi garanti di questa nuova faseattuativa delle “Società tra Professionisti”.

AVVISO AGLI ISCRITTIIl Consulente Fiscale dell’Ordine, Francesco Paolo Cirillo, è adisposizione degli iscritti per Consulenza di natura Fiscale ePrevidenziale, ogni martedì dalle ore 11.00 alle ore 13.00. I lettori delBollettino per qualsiasi delucidazione o chiarimento in merito,possono inviare quesiti alla seguente mail:[email protected] e seguirà risposta stesso mezzo.

PILLOLE FISCALI / SOCIETÀ TRA PROFESSIONISTI

Francesco Paolo CirilloDottore CommercialistaRevisore legale dei conti[

26Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013RUBRICHE

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Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013 27NEWS

L’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatridi Napoli, dopo aver ricevuto la lettera di Carmela Ma-ria Tortora che richiama l’attenzione sulla figura del pro-fessor Mario Tortora, approfondisce l’operato e i meritidel medico campano.

Vasta e poliedrica l’attività in campo scientificodel professor Mario Tortora, nato a Casamarciano nel1909 e scomparso nel 1994. Dopo aver conseguito lalaurea in Medicina e Chirurgia con il massimo dei votiall’Università di Napoli, è dal 1937 assistente volonta-rio nell’istituto di Clinica Ostetrica e Ginecologicadell’Ateneo, diretta dal professor Cappellani, dovemanifesta cospicuo spessore scientifico, culturale eclinico. Nel 1950 e nel 1953 fu vincitore di due borse distudio Fullbright negli Stati Uniti, dove completò eperfezionò gli studi sul fattore Rh, già intrapresi aNapoli, con lavori di sperimentazione accanto ai pro-fessori Unger e Wiener, quest’ultimo già premio Nobelnel 1930 per la scoperta dei gruppi sanguigni. Fu poiallievo di Papanicolau alla Cornell University, interes-sandosi di diagnosi citologica precoce e alla terapiaradiale del cancro all’utero presso la New York Univer-sity. Proprio a Papanicolau, il cui nome è legato soprat-tutto alla diagnosi citologica precoce del cancro all’ute-ro col famoso PAP-Test, Tortora dedicò un ricordonostalgico e pieno d’affetto in un ciclo di conferenzetenute nella ricorrenza del centenario della nascita delmaestro, sottolineando «l’opera di scienziato e gliaspetti umani di lavoratore instancabile e meticoloso,gentile, di grande dirittura morale, indifferente al be-nessere economico e di una modestia che sfiorava latimidezza». Per Tortora la ricerca fu la sua più altaintuizione, strettamente connessa al sociale, perché lescoperte mediche non devono servire solo ad indivi-duare mali e terapie, ma anche a prevenirli. E infatti alritorno dagli Stati Uniti acquistò, col ricavato delle suemanifestazioni culturali, attrezzature moderne di altovalore e una banca del sangue, che donò alla ClinicaOstetrica e Ginecologica dell’Università di Napoli, doveistituì un centro di raccolta e di distribuzione gratuitadel sangue, un centro di studi per il fattore Rh legatialla pratica trasfusionale e un centro per la diagnosiprecoce citologica del cancro all’utero. Centri chefunzionarono sotto la sua direzione e servirono a tuttoil Sud devastato dalla guerra. Con la creazione dellabanca del sangue le trasfusioni nella clinica andaronoprogressivamente aumentando da 190 nel 1950 a 308nel 1951, a 370 nel 1952. Tra il 1947 e il 1949 pubblicòscritti sul ruolo del fattore Rh nella patogenesi dellamalattia emolitica del neonato (MEN) e il 13 luglio1949, per la prima volta in Italia, eseguì la esanguino-trasfusione in un neonato, figlio di una polacca e di un

napoletano, affetto da MEN, cambiandogli completa-mente il sangue e iniettandogli quello di donatrice Rh-(400 cc). Il neonato miracolato vive tuttora felice econtento con la sua famiglia. Successivamente venneropraticate altre esanguino-trasfusioni con risultati mol-to soddisfacenti per la salute dei piccoli. Nel 1951diversi giornali italiani pubblicarono con grande rilievoil caso di una neonata americana che in una clinicaromana era stata sottoposta con esito favorevole adesanguino-trasfusione. L’intervento “audace e prodi-gioso” era stato presentato come primo nel generedella storia mondiale dell’Ostetricia. Ma “Il Giornale”del 4 settembre 1952 puntualizzava che l’esanguino-trasfusione veniva praticata, fin dal 1949, nella clinicaOstetrica e Ginecologica dell’Università di Napoli, dove8 neonati erano stati salvati, appunto con tale inter-vento. Dal 1955 al 1960 Tortora fu Direttore della Clini-ca Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Sassari,dove lasciò impronte indelebili, quali l’istituzione dellanuova sede della clinica e della Scuola di Specializza-zione in Clinica Ostetrica e Ginecologica. Nel novem-bre del 1960 fu chiamato, con voto unanime dellaFacoltà, alla direzione della Clinica Ostetrica e Gineco-logica dell’Università di Ferrara, dove esercitò instan-cabilmente fino al 1980. Qui nel 1962 diede inizio adun programma a lungo termine di screening di massadel cancro dell’utero, primo in Europa, su di un cam-pione pilota di 90791 donne, pari a 60% della popola-zione femminile della provincia di Ferrara. Tale indagi-ne determinò una riduzione di 53 volte della mortalitàfemminile per neoplasia della sfera genitale. Il serviziodi depistage preventivo fu esteso al cancro della mam-mella a mezzo della schermografia con ottimi risultati.«In Italia - sosteneva Tortora - ben 5000 mamme per-dono ogni anno la vita a causa di una malattia, il can-cro dell’utero, che, se è terribile per sua natura, richie-de 5 minuti di tempo per essere diagnosticata e debel-lata». Pur di fronte a nuove stupefacenti realizzazioninel mondo dei cromosomi, custodi del mistero dellavita (manipolazione del genoma e nuovi codici geneti-ci), Tortora riteneva ancora lontano il tramonto delPAP-test che si basa su criteri morfologici, come meto-do di screening di massa, come recentemente è statoaffermato a Verona, nel febbraio 2009, alla SettimanaEuropea per la prevenzione del cancro, di cui il 70% ècostituito da Papilloma virus, confermando che nelrestante 30% è necessario continuare i controlli con ilPAP-test. Di lui così scriveva il professor UmbertoVeronesi, presidente dell’UEO: «La scienza gli devemolto per i suoi studi e per la sua azione di sensibiliz-zazione al valore della prevenzione e alla promozionedel PAP-test, salvaguardando così un’infinità di donnedallo sviluppo aggressivo della malattia».

Meriti e successi scientifici del medico nato a CasamarcianoTortora, la ricerca come missione

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Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013 28NEWS

Cari Colleghi, Colleghe, in un momento cosìcomplesso per la nostra attività professionale, dedicata daanni al miglioramento della gestione della salute, pensareche siamo arrivati tutti insieme alla XV edizione di «NuoveStrategie e Nuove Problematiche in Gastroenterologia» nonpuò darci che una sola certezza: “perseverare”. Ai piùgiovani, un unico messaggio: continuare, con convinzione,a credere fermamente che solo la Cultura può costituire lostrumento per sostenere i progetti per il futuro. Lapassione che ho cercato di trasmettere con queste edizioniautunnali del nostro Appuntamento Scientifico, attraversoil mio impegno, ma soprattutto grazie alla partecipazionedi Autorevoli Esponenti della Gastroenterologia Italiana,potranno essere un esempio per chi raccoglierà una ereditàimpegnativa: continuare a fare riconoscere l’importanza ela necessità della Nostra Disciplina Specialistica. Saremoinsieme, ancora una volta, al Royal Continental di Napoli,per due giornate ricche di contenuti e di argomentiattualissimi. Vi aspetto.

AIDM, RINNOVO DEL CONSIGLIODIRETTIVO TRIENNIO 2013-2016SEZIONE «POLIMNIA MARCONI»

«Nuove strategiee nuove problematichein Gastroenterologia»

In data 28 maggio 2013 si è tenuta l'Assemblea di sezione nelcorso della quale si sono svolte le elezioni per il rinnovo delConsiglio Direttivo per il triennio 2013-2016 della sezioneNapoli ‘Polimnia Marconi’ dell’Associazione Italiana DonneMedico (AIDM). Le elezioni si sono svolte regolarmente, inun'atmosfera di distesa amicalità, controllate da unoscrupoloso Ufficio Elettorale formato da Elena Capriola,Caterina Musella e Carla Cetrangolo, e hanno dato i seguentirisultati: 1) votanti, di persona o per delega, 32 - 2) eletta per laPresidenza: Silvana Capasso - 3) elette come consigliere:Margherita Ambrosio, Anna Castellano, Rosa Chianca, AngelaGallo, Franca Silvana Manco, Maria Vietri. Elena Capriola,past-president, ha formulato gli auguri di buon lavoro alnuovo Direttivo. Successivamente sono state decise lecariche all’interno del consiglio. Eletta vice-presidenteMargherita Ambrosio, segretaria Maria Vietri, tesorieraAngela Gallo. Nelle prime riunioni del nuovo consiglio si èorganizzata l’attività della sezione, programmando un primoconvegno per il 21 novembre 2013 presso la sala dell’Ordinedei Medici di Napoli sul tema ‘Donne Medico e Lavoro –Storia, criticità, novità’.

NUOVE STRATEGIE E NUOVE PROBLEMATICHE IN GASTROENTEROLOGIA

XV EdizioneNapoli 27 – 28 Settembre 2013

Hotel RoyalNapoli

Presidente Santo Monastra

Segreteria Scientifica:Gaetano Amalfi - Giancarlo Caravelli - Mauro Di Pierro -

Michele Schettino - Fabrizio Morace - Clelia Verde U.O.C. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Ospedale

San Gennaro Via San Gennarodei Poveri 25 - 80136 Napoli – Tel 081/2545009

e-mail: [email protected]

Per saperne di più www.ordinemedicinapoli.it

Santo MonastraConsigliere OMCeO Napoli[

CORSO AIDM: «DONNA, LE STAGIONI DELLA VITA»Il 23 ottobre 2013, nella sede dell’Ordine provinciale dei MediciChirurghi ed Odontoiatri di Napoli (via Riviera di Chiaia 9/c -Napoli), si terrà il corso di formazione (accreditato 7 ECM)«Donna: le stagioni della vita». Il corso (iscrizione gratuita) èaccreditato per 60 partecipanti al Ministero della Salute per lafigura professionale medico chirurgo. ResponsabileScientifico: dottoressa Loredana Baldini. SegreteriaOrganizzativa: Sezione Rosalind Franklin di Napoli; fax0817141671; cell 3337255608; e-mail: [email protected]

ASSIMAS E LA MEDICINA AMBIENTALE CLINICA La Medicina Ambientale Clinica è una tra le branchepiù nuove ed emergenti della medicina moderna. Per lasalvaguardia della salute si deve operare soprattutto in duedirezioni: ridurre il carico tossico ambientale e sostenere lecapacità autonome di difesa che ogni organismo possiede. Perapprofondire ed affrontare meglio tali problematiche è nataASSIMAS (Associazione Italiana Medicina AmbienteSalute) Nel 2014 partirà a Roma il corso post lauream inMedicina Ambientale Clinica. Per info: www.simf.it

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La sintomatologia dolorosa della spalla èsenza dubbio una delle più spiacevoli che possa capita-re. Un recente studio ha riportato che nella popolazio-ne italiana circa il 30% può, ad un certo momento dellavita, andare incontro ad una sofferenza della spalla.Qualsiasi dolore può non essere tollerato, ma il dolorealla spalla lo è maggiormente poiché c’è un elementoabbastanza frequente, rappresentato dal dolore nottur-no che non lascia riposare. Infatti i pazienti si sveglianofrequentemente durante la notte e questo impedisce ilnormale riposo che dà ristoro. Uno studio medico hastabilito che se l’essere umano non riposa almeno 7 ore- ovvero se non dorme almeno 7 ore, può andare incon-tro a diversi problemi. Si passa dalla semplice alterazio-ne del sistema immunitario a patologie ben più seriecome cardiopatie, malattie neurologiche e addiritturaalcuni tipi di cancro.Affronto, in questo articolo, le problematiche che alte-rano il riposo notturno per tutti quelli che soffrono dipatologia della spalla.

Quali sono le cause?La maggior parte delle cause che provocano dolorenotturno sono:1. borsiti2. tendiniti3. patologia della cuffia dei rotatori4. spalla congelata

Come si scatena il dolore?a] la borsite altro non è che l’infiammazione di unasacca piena di liquido che serve a mantenere l’articola-zione della spalla ben lubrificata e far scivolare i capipiù facilmente. Tali borse si infiammano a seguito diuna caduta con forte trauma sulla spalla. Altre cause diborsite possono essere movimenti continui e ripetitivioppure possono svilupparsi spontaneamente. Il doloreda Borsite di solito peggiora con i movimenti ed inparticolare quando si cerca di sollevare il braccio soprala testa e/o quando ci si sdraia per riposarsi (eccoperché viene di notte).

b] la tendinite è, come dice il nome, una infiammazio-ne del tendine; i tendini sono gli elementi più impor-tanti della spalla poiché grazie a questi le forze musco-lari che sviluppano energia agiscono sulle ossa graziealle inserzioni tendinee che di conseguenza fanno

muovere il braccio. Come per la borsite, anche qui, lecause sono di tipo traumatico e/o degenerativo (usofrequente e ripetitivo del movimento della spalla).Come per la borsite, anche in questo caso i movimentidella spalla peggiorano la sintomatologia dolorosa,soprattutto durante le ore notturne.

c] per spalla congelata s’intende una particolare pato-logia della spalla caratterizzata dalla notevole riduzio-ne della escursione articolare. Tale rigidità può esseredi origine idiopatica e di origine secondaria. La primanon riconosce cause esterne note ovvero non si ricono-sce una vera e propria causa, la seconda è, invece, bencodificata e si conoscono le cause che la determinano.Viene chiamata anche con altri nomi: retrattile, adesi-va, rigida ma in ogni caso il finale è sempre lo stessocioè la riduzione molto severa del movimento delbraccio. È il dolore il sintomo dominante e può compa-rire da subito. L’intensità del dolore può arrivare fino a10 su 10 nella scala di valutazione del dolore. Anche inquesto caso un sintomo molto importante è il dolorenotturno, specialmente quando si è sdraiati sul latocolpito. Questo tipo di patologia si verifica spesso inpersone che hanno avuto lunghi periodi di immobiliz-zazione della spalla e nelle persone che hanno subitonel passato lesioni della spalla.

d] una lesione della cuffia dei rotatori può essere un’al-tra causa di dolore notturno alla spalla. Tale patologia,insieme alla tendinite, rappresenta la causa più comu-ne di dolore notturno. Le lesioni della cuffia si verifica-no più frequentemente sul posto di lavoro e nello sport(basket, pallavolo, golf, ecc). Uno dei segni più caratte-ristici di una lesione della cuffia dei rotatori è proprio ildolore notturno. Durante il giorno il paziente puòsoffrire di debolezza muscolare, di un forte peso allaspalla, ma il dolore tipico è proprio quello che vienedurante il riposo notturno.

L’utilizzo dell’articolazione della spalla è un bene chenon si può trascurare, come tutti gli altri del resto. Lanostra vita quotidiana, però, sfrutta molto il cingoloscapolo omerale per tantissime funzioni importanti:mangiare, scrivere, uso di computer, eccetera.; perquesto motivo una patologia della spalla può esserenon solo molto debilitante, ma incidere anche nellavita sociale. Lo scopo di questo articolo è quello diessere uno stimolo per i lettori a non trascurare i se-gnali del nostro corpo e a cogliere l’occasione di chie-dere subito un consulto specialistico del Chirurgodella Spalla non appena ci si accorge della comparsadei predetti sintomi.

NEWS Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013 29

Quali sono le cause di questa sintomatologia molto fastidiosa?Capire il dolore di spalla di notte

Luigi GrossoResponsabile Centro Chirurgia Spalla P.O. San GennaroASL NAPOLI 1 CENTRO U.O.C. Ortopedia e Traumatologia [

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NEWS Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013 30

Pur in assenza di stime precise, in Italia diversiindicatori registrano un aumento di violenza nei con-fronti degli operatori sanitari. Le cause sono moltepli-ci, ed alcune di esse difficilmente controllabili nel loroinsorgere. A titolo di esempio, considerata la dimen-sione dei fenomeni, sono in evidenza l’aumento dipazienti con disturbi psichiatrici acuti e cronici dimes-si dalle strutture ospedaliere e residenziali, le lungheattese nelle zone di emergenza, la presenza di un solooperatore nei presidi di continuità assistenziale (lestrutture psichiatriche e i SerT sono, insieme ai servizidi emergenza-urgenza e di continuità assistenziale iluoghi dove più spesso si verificano episodi di violen-za), ma anche una insufficiente preparazione delpersonale nel riconoscimento e controllo dei compor-tamenti ostili e aggressivi.

Allo stato il problema si presenta di dimensioni rile-vanti, nonostante dal 2007 il Ministero della Salute loavesse già individuato emanando delle specificheraccomandazioni allo scopo di prevenire gli atti diviolenza a danno degli operatori sanitari.

Nel documento si identificano le strutture ospedalierea più alto rischio e le azioni praticabili, quali, innanzi-tutto, la diffusione di una politica di tolleranza e, altempo stesso, la coordinazione e il supporto necessaridelle forze dell’ordine e della Direzione della struttura.Si raccomanda, a tal fine, la istituzione di un vero eproprio nucleo di personale addestrato, formato da unrappresentante degli infermieri e da uno dei medici,da un addetto alla sicurezza e da un addetto alla vigi-lanza.

Le strutture sanitarie coinvolte sono invitate ad unarevisione degli eventuali episodi di violenza avvenutiin passato, per identificare e possibilmente correggerei fattori scatenanti, ed anche all’implementazione dimisure strutturali di prevenzione e controllo, qualiilluminazione dei parcheggi, allarmi, telecamere,luoghi di attesa confortevoli, aree di colloquio con ifamiliari prive di elementi di arredo che possano esse-re usati come arma.Viene anche suggerita l’adozione di misure organizza-tive, quali la regolamentazione dell’ingresso in alcunearee (isola neonatale o pediatria, terapia intensiva),assegnando un pass ai visitatori e incoraggiando il

rispetto di orari e procedure; o l’assicurarsi che i pa-zienti ricevano informazioni chiare sull’attesa dellaprestazione, e che all’atto della visita ci siano almenodue persone.

Il Ministero raccomanda, infine, che ogni dipendentedebba essere educato al concetto delle precauzioniuniversali alla violenza, mentre i manager e il persona-le di sicurezza debbano essere specificamente formatisul tema.

Secondo il nostro parere, tra le cause delle problemati-che inerenti il personale sanitario, vi è da sottolineareche esso è dappertutto insufficiente a garantire unaadeguata gestione del paziente, ha generalmenteun’età media elevata, spesso è sottoposto a coprireturni extra, il che tipicamente genera burn-out e in-soddisfazione professionale, che incidono inevitabil-mente sulla qualità della prestazione.

Incrementando la forza lavoro, con un adeguatoricambio generazionale, sarebbe sicuramente piùfacile agire sia sulla formazione sia sulla organizza-zione logistica delle strutture sanitarie.

Dalla pubblicazione delle citate raccomandazionisono passati circa sei anni, nei quali anche nella no-stra città, così come nella nostra regione, assistiamoall’incremento di atteggiamenti ostili e di episodi diviolenza, anche nei confronti di Medici di Famiglia, dioperatori del 118 e della Continuità Assistenziale.Spesso futili i motivi delle aggressioni, verbali e non,legati alla ignoranza delle norme vigenti per la prescri-zione dei farmaci, o al mancato rilascio di un certifica-to non dovuto. Se è giusto che il cittadino (il paziente) sia tutelato, èanche giusto che siano tutelati coloro che con il lorolavoro e con la loro iniziativa personale si spendonofisicamente e psicologicamente per garantire assisten-za, tra le limitazioni economiche del sistema e la insof-ferenza di chi non si sente curato a dovere. È venuto ilmomento che ogni struttura sanitaria, dal piccoloambulatorio alla grande azienda trovi il tempo, ilmodo e le risorse per attuare tutte o gran parte dellemisure elencate nel documento del Ministero.

È in questa direzione che si inquadrano le iniziativegià assunte dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri di Napoli, nei confronti degli organi digoverno e di pubblica sicurezza, anche per il tramitedella Prefettura e della Questura, per garantire ai pro-pri iscritti la sicurezza sul lavoro.

Le direttive del Ministero per prevenire gli episodi di violenzaLa dura vita degli operatori sanitari

A cura del CUG, OMCeO Na e Provincia[

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“ Per quanto romantica e libera ,non c’è nave che non finisca per gettare

l’ancora nel porto di Londra”.Virginia Woolf

I londinesi veraci sono diventati ormai un gruppoalquanto sparuto: è molto, molto raro, incontrarepersone con i capelli chiari e la carnagione delicata -detta Rose of England - un incarnato di pesca che faimpazzire d’invidia le donne mediterranee alle presecon i pori dilatati. E se scavi bene nell’albero genealo-gico di queste true British women, troverai con moltaprobabilità un parente immigrato chissà da dove. Ilmiscuglio di razze ha raggiunto ormai le 388 etnie condiverse, ma affascinanti, lingue ed abitudini di vita.Questo spiega perché gli inglesi – a dispetto della lorofama di persone fredde e scostanti – siano così tolle-ranti; e i londinesi, travolti da un’ondata di gente pro-veniente da tutte le parti del mondo, lo sono ancora dipiù. Rispetto alla prima volta in cui ci occupammo diLondra (2005), adesso qualcosa è cambiato: il toryDavid Cameron sta al posto di Tony Blair, mentre sullapoltrona di sindaco siede per la seconda volta BorisJohnson. Diana non c’è più e Carlo ha sposato la suamistress, mantenuta di sempre che non riesce a farebreccia nel cuore dei sudditi, nonostante il lodevoleimpegno che profonde. Viceversa, è amatissima l’exborghese - ma ora duchessa - Kate Middleton che haimpalmato il suo William (sempre più king-in-waiting,re in attesa) e recentemente ha partorito il futuro reGiorgio (ruffianamente definito dal padre “del tuttosomigliante alla mamma”) che si avvia a diventareregina. Harry, l’altro figlio di Carlo e Diana, invececontinua a spassarsela come può ed è lo scapolo più

ambito del regno. Per la verità, anche la Gran Bretagna,come il mondo intero, è in recessione per cui i mana-ger della ex-city, trasferitisi a Canary Wharf - una spe-cie del nostro Centro Direzionale , ma più grandealmeno dieci volte e con i canali fluviali che circonda-no ogni edificio - non prendono più stipendi da favolae bonus da cinque zeri. In questa rivisitazione della “capitale del terzo millen-nio” non daremo consigli turistici, compito ottima-mente svolto dalle tante guide, ma ci intratterremo sul(non sempre per noi) divertente politically correct, cioèsu certe regole che, se infrante, potrebbero trasformarei londinesi, solitamente amabili, in persone piuttostoscortesi. Insomma, conoscere la “britishness”, britanni-cità, ci consentirà di muoverci meglio in Londra, senzapestare i piedi a nessuno (niente paura, anche in que-sto caso, il primo a dire “sorry” sarà l’inglese).Allora cominciamo: quando si chiede un ‘informazio-ne, invece del solito: “Scusi, dov’è tale posto?”, saràmeglio cominciare con “Excuse me, Sir o Madam,Would you mind telling me….”. E concludere con unaserie di ringraziamenti e di saluti. Sembra tutto troppoformale, ma bisogna adattarsi.Gli inglesi hanno inventato la coda. Non quella che sipratica in Italia allorchè davanti ad uno sportello o aduna cassa o al ristorante si ammucchiano sei o settepersone trafelate e nervose, l’una a fianco all’altra etutte con la pretesa di essere le prime. No, qui si parladella fila che si forma - uno dietro l’altro - dovunque inInghilterra ci siano più di due persone che aspettano diavere qualcosa. E nessuno si sogni di saltare la codafraudolentemente, pena una decisa e anglosassonesgridata con ritorno al posto di prima. E mai piantaregli occhi addosso ad una persona quando si è in strada.Fissare qualcuno è ritenuto - ma a onor del vero anchein Italia - di pessimo gusto, punito sovente con paroledi protesta. L’eye contact è però consentito se se staiparlando con qualcuno, anche se sconosciuto, ma perun motivo valido: cassiere di banca, commesa di nego-

CULTURA Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013 31

Usi, costumi, tic e curiosità sullametropoli inglese e le sue 388 etnie.Il mito della “coda” e le stranezze del “galateo” linguistico.

Francesco IodiceGià direttore U.O. sc di Fisiopatologia Respiratoria,Ospedale Cardarelli, Napoli[

LONDRA, EDÈ SUBITOMELTING POT

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zio o per chiedere informazioni. Premesso che nei barla consumazione si paga non appena la si è ricevuta, enon come da noi prima di andar via, uno dei puntidolenti (per noi) è la puntualità che gli inglesi conside-rano una sacra modalità di rispetto nei confronti delprossimo. A Napoli tutti coloro che arrivano in ritardohanno la giustificazione del “mostro traffico”: si senteinfatti quasi sempre il ritardatario che dice: “Scusate ilritardo, ma era tutto bloccato”. Il consiglio è di esseremolto puntuali a Londra, altrimenti la controparte sisente in diritto di andarsene. A teatro o a un concerto èancora peggio: ci si trova davanti all’ingresso sbarrato.Latecomers not admitted, i ritardatari non sono am-messi. Ma veniamo ad una rapida sintesi: a) mai fareuna domanda troppo personale ad un/una inglese,tipo “sei fidanzata”, “che lavoro fai”, “dove abiti”, “cheauto possiedi”, perché potreste essere scambiati per unagente delle tasse o comunque uno scomodo intrusonella privacy altrui; b) mai telefonare dopo le nove disera perché i londinesi non vogliono essere disturbatinella quiete domestica (al contrario di quanto avvieneda noi, allorchè l’amico che telefona quasi a mezzanot-te, sentendo da tua moglie che stai dormendo, grida:“E che è, questo va a letto all’ora delle galline!”; c) maiinvitare qualcuno a casa tua con meno di sette giornidi anticipo, il classico: “Che hai da fare stasera?” non èpraticabile; d) sarà bene abbassare sempre il tono dellavoce, parlare come se si gridasse viene ritenuto piutto-sto maleducato ( quella caposala che in un ospedalenapoletano - invece di usare il telefono - si rivolgevaagli infermieri lungo il corridoio gridando “a fronna ‘elimone”, a Londra sarebbe stata senz’altro sospesa dalservizio. Che dire poi della guida dell’auto? Gli inglesisono tra i più corretti e rispettosi d’Europa: se unamacchina che ti viene incontro (e non solo davanti alle“strisce”) “ti fa le luci” significa che ti lascia passare enon come in Italia per intimarti di toglierti di mezzo.Ma non tutto il lifestyle ci è contro: molte cose britan-niche ci semplificano la vita. Per esempio, nei negozi èpossibile toccare la merce a proprio piacimento, spes-so anche per derrate alimentari, nelle librerie è possi-bile sfogliare giornali o, perfino, sedersi per terra aleggere un libro, le mance non sono di rigore, sugliautobus il biglietto si fa a bordo pagando al conducen-te, ma è preferibile munirsi del “daily” o “weekly”, latessera giornaliera o settimanale che consente di viag-giare su tutti i mezzi di trasporto londinesi e per 24 oreal giorno. C’è però anche chi è scontento di Londra. Ci sonoimmigrati, specie africani e giamaicani, che della cittànon sono del tutto…innamorati: detestano il clima, lalingua, il freddo e la pioggia che durano tutto l’anno, ilnumero di vestiti in cui spesso sono costretti a trince-rarsi per affrontare quel clima; aspettano la primaveratanto, ma restano poi delusi e la trovano ridicola,fredda e umida. Per fortuna, non sono tantissimi e poi,l’uomo è un animale di abitudine. Mai lamentarsi, chilo fa dovrebbe considerare che mai nella sua patria diorigine avrebbero trovato una così soddisfacente “eco-nomic quality life”.

CULTURA Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013 32

Egidio Perna (in arte TenenteColione Giles Teacher), seno-logo dell’ASL 1 Centro, cidona questo epistolariocorposo ma divertente. Insostanza elenca tutte le lette-re intercorse in numerosianni tra lui e l’azienda didipendenza e viceversa (E.Perna, La battaglia di PollenaTrocchia -Il declino di unarocca - , pp. 593, ed. Albatros,2013). Tutti sappiamo quanto

sia stato inutile il tempo passato alla scrivania a redige-re lettere su lettere, scrivendo a tizio e caio senza chenessuna considerazione fosse riservata al nostro lavorodi (spesso falsa) corrispondenza. Tutto qui, direte voi?Sì, tutto qui, ma l’autore, con un colpo di genio, cipresenta la materia in maniera molto originale. E,infatti, immagina che l’avventura narrata abbia, comepersonaggi, pirati che sembrano usciti dal famosoromanzo «L’isola del Tesoro» o dai tanti scritti di EmilioSalgari. E allora Bassolino diventa Short Line, l’ex Azien-da Sanitaria Locale Napoli 4 di Pomigliano d’Arco èl’Isola dei Pomi e degli Archi, il Presidio Ospedaliero“Cavaliere Raffaele Apicella” di Pollena Trocchia è la“Rocca del Cavaliere Bee Cell”; e inoltre, la Senologia e iSenologi prendono il nome di “Mammelleria, Mam-mellieri, Mammonieri. Ecc:”. Ovviamente, le pugne esimilari sono il lavoro e le battaglie lavorative. A propo-sito del paese di nascita di Short Line, Perna ci fa sapereche si tratta di un paese della saccheggiata cintura diNapoli, detta da noi “La Grande Napoli” e composta dauna miriade di comuni in cui l’abusivismo selvaggio hadeterminato il particolare curioso, secondo cui unmarciapiede appartiene ad un Comune e quello difronte ad un altro. Chi scrive può aggiungere che nelsuo Comune di origine - di cui parleremo fra poco- imarciapiedi confinanti sono addirittura tre! Tornandoal paese di Short Line, ci viene detto che il nome ècurioso e viene pertanto tradotto in un frutto (Afragolain Strawberry) mentre il nome di quelli intorno è, sepossibile, ancora peggiore. Modestamente ci permet-tiamo di osservare che, confinante con la fragola c’è ilnostro borgo antico (di quasi centomila anime!), il cuinome Casoria deriva da Casa Aurea che non ci sembratanto curioso; lo sono invece i tre marciapiedi cheappartengono uno a Casoria, uno a Casavatore e unterzo a Napoli. Concordiamo che è certamente unrecord essere ad un tempo Consigliere comunale eDirigente medico, rispettivamente di un Comune e diuna A.S.L., entrambi sciolti per «infiltrazioni camorri-stiche».

Francesco Iodice

Perna, epistolario«eroicomico»

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CULTURA Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013 33

Tra le figure storiche che hanno insanguinato la Re-pubblica Partenopea del 1799, durata appena 6 mesi, spic-ca ancor oggi quella di Luisa Sanfelice decapitata in Piaz-za Mercato per espressa volontà del re Ferdinando di Bor-bone l'11 Settembre 1800, quando non aveva ancora com-piuto 40 anni.Il mito della bella Luisa Sanfelice, martire della Rivolu-zione, è stato esaltato nel corso dell’ ‘800 e del ‘900 per unadeformazione romantica delle vicende storiche che la por-tarono al patibolo. Maria Luisa Fortunata de Molino nac-que a Napoli il 28 febbraio 1764 da Don Pedro e CamillaSalinero. Il padre ufficiale spagnolo dell'armata di Carlo IIIera arrivato a Napoli nel 1733. A 17 anni, nel 1781, Luisasposò il cugino Andrea Sanfelice della nobile famiglia na-poletana dei duchi di Lauriano ed Agropoli. Il tenore di vi-ta dei due giovani coniugi, molto sopra le loro possibilitàeconomiche, per una condotta irregolare e dissipata, ri-chiamò più volte l'attenzione della corte ed infine co-strinse il re, anche su richiesta della madre di lei, a sepa-rare dalla coppia i loro 3 figli, che nel frattempo erano na-ti, per metterli in convento. I beni della coppia, alla qua-le fu imposto il soggiorno obbligato in campagna, furonoaffidati all'amministrazione controllata del marchese Tom-maso De Rosa. La situazione finanziaria però non miglio-rò sostanzialmente perché Luisa ed il marito Andrea con-tinuarono imperterriti a "menare la solita vita rilasciata escorretta" come riportato da B. Croce in un suo scritto de-dicato alla storia della famiglia Sanfelice. Nel 1797, addi-rittura, contro Andrea fu spiccato un mandato di catturadalla Vicaria a causa di debiti insoluti, mandato che nonebbe però esecuzione poiché l'interessato si era guada-gnato il benvolere del re per la cacciata degli oppositori alregime borbonico. Quando a Napoli nel Gennaio 1799, ebbe inizio la brevestoria della Repubblica Partenopea ad opera di alcuni in-tellettuali come Mario Pagano, Domenico Cirillo, Eleono-ra Pimentel Fonseca e altri, Luisa Sanfelice cominciò afrequentare con entusiasmo gli ambienti repubblicani af-fascinata però più dalla mondanità dei salotti e delle fa-ste che da una reale adesione agli ideali rivoluzionari. Nelsalotto della Pimentel Fonseca la Sanfelice conobbe Fer-dinando Ferri, un magistrato dalla lunga e disinvolta car-riera per la militanza in opposti schieramenti, e GerardoBaccher, un giovane tenente di cavalleria, legittimista con-vinto, infiammandone i cuori di una passione travolgen-te. Quando le fortune della Repubblica Partenopea volse-ro al termine, Gerardo Baccher decise di dare alla Sanfe-lice un salvacondotto che la mettesse al riparo da future

ritorsioni realiste; questo salvacondotto, in un modo an-cor oggi non del tutto chiarito, venne in possesso del Fer-ri il quale non perse tempo a denunciare Baccher e i suoiamici al tribunale della rivoluzione. Gerardo Baccher, il fra-tello Gennaro e gli altri congiurati, Ferdinando e GiovanBattista La Rossa e Natale D'Angelo, furono fucilati nellapiazza di Castel Nuovo pochi giorni prima dell'entrata aNapoli del truppe sanfediste del Cardinale Ruffo e la lorocondanna a morte deve imputarsi alla leggerezza di com-portamento della Sanfelice che aveva permesso al Ferri dientrare in possesso del famoso salvacondotto. Ferdinan-do IV di Borbone, che era venuto a conoscenza di tale epi-sodio perché riportato nelle pagine del Monitore Napole-tano a firma della Pimentel, come un atto di fedeltà e leal-tà patriottica, ordinò l’arresto della Sanfelice, appena ca-duta la Repubblica Partenopea che tanti fervori libertariaveva suscitato fra gli intellettuali partenopei. Nel Set-tembre del 1799 la Giunta di Stato borbonica emise la con-danna a morte della Sanfelice nonostante le appassiona-te arringhe difensive degli Avvocati Vanvitelli e Moles. L'e-secuzione venne però sospesa in seguito ad una dichia-razione di gravidanza in atto dell'imputata, verosimil-mente menzognera, avallata comunque da medici e leva-trice convocati come periti. L’anno successivo però, anchein seguito alle insistenze pressanti del padre dei Baccherche reclamava giustizia per i suoi figli fucilati a Castel-nuovo, la Sanfelice, su ordine del re, fu convocata a Paler-mo dove fu scoperto l'inganno della falsa gravidanza. Se-guì naturalmente, come già detto, l'esecuzione per deca-pitazione in Piazza Mercato di questa martire involonta-ria come le acquisizioni storiche recenti hanno dimostra-to, nulla però togliendo alla tragicità dell'evento che an-cor oggi suscita pietà e sgomento.

In alto: «Luisa Sanfelice in carcere» di Gioacchino Toma

La storia della rivoluzionaria decapitata a piazza MercatoLuisa Sanfelice, martire involontaria

Renato CiminoPrimario emerito di Ematologia[

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34ALTRE NEWS Bollettino OMCeO Napoli – Settembre/Ottobre 2013

Ricordiamoli insiemeL’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di

Napoli partecipa commosso al dolore delle famiglie per la scomparsa dei colleghi

ANDREA AMOROSOAMEDEO ANDRISANI

LUIGIANNUNZIATAGIUSEPPE CECERERAFFAELE MAURO

ANTONIO SCOTTONICIRO SILVESTRO

LETTEREDI RINGRAZIAMENTO

Riceviamo e pubblichiamo la lettera a firma diGennaro Quarto (prof. agg. di Chirurgia GeneraleUniversità Federico II - coordinatore BrigateMediche FestiNapoli Luis Palau 2013) e dott.Marcelo Simon Rodriguez (direttore FestiNapoliLuis Palau 2013 - presidente “Più che vincitori”).«Invio in allegato l’articolo pubblicato dalBollettino dell’Ordine dei Medici Chirurghied Odontoiatri di Napoli, a firma del collegaPierino Di Silverio, Consigliere dell’Ordine eResponsabile della Rubrica “Il GrilloParlante”, relativamente all’eventoFestiNapoli 2013, tenutosi nel mese digiugno u.s. e di cui ho avuto l’onore dicoordinare le attività delle Brigate Mediche.Ringrazio tutte le istituzioni che hanno datoil loro autorevole patrocinio e tutti i colleghi,medici ed infermieri, che hanno dato il lorosupporto. Un ringraziamento va anche allaSezione Provinciale di Napoli della CroceRossa Italiana, alla Sezione di Villariccadella Protezione Civile-Gruppo Sirio, al Dott.Nello Palumbo, Funzionario Vendite,all’Ispettore di Polizia Sig. FrancescoGarofalo ed all’AVIS Campania. Concordialità e riconoscenza».

Riceviamo e pubblichiamo la lettera, a firma delsindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, indirizzataalla Centrale operativa del 118 che con il suopersonale è intervenuta in occasione dell’eventotragico del luglio scorso in cui in Irpinia unautobus è precipitato dal cavalcavia. «Con la presente intendo ringraziare di verocuore tutto il personale medico eparamedico di codesta spettabile strutturaper aver prestato la propria opera disoccorso in maniera encomiabile e con unaumanità senza eguali. Vedendoli al lavoro hocompreso quanto sia difficile operare incerti contesti e mantenere la calma persalvare vite umane. L’instancabile energia ela frenetica attività durata interminabili oreera il segno tangibile che si nutriva grandesperanza di trovare quante più persone invita e strapparle alla morte. Così non è stato,il bilancio è stato terribile, ma grazie allavoro del personale del 118 alcune persone,tra cui molti bambini, potranno tornare tra iloro affetti più cari. La comunità non potràmai dimenticare quanto è stato fatto. Conimmensa stima e sincera cordialità»

Ricordare Guido Sacerdoti per me èsemplice ma al contempo triste.Con la sua improvvisa e immaturamancanza una parte di me e ditutti quelli che hanno avuto lafortuna e il piacere di conoscerlo èrimasta orfana. Siamo rimasti prividella sua forza gentile.I tratti caratterizzanti della vita diGuido, che si è risolta ininnumerevoli attività oltre a quelleovvie di medico e di uomo discienza, sono stati l’insaziabilecuriosità per i molteplici aspettidell’essere umano e l’attitudinenaturale a comprendere l’altro.Attorno a questi tratti naturali chene hanno fatto un medico, unoscienziato e un intellettuale diamabile umanità, Guido hacostruito, con discrezione ma coninesausta tenacia, un semplice magranitico credo consistente nelpreservare sempre, e per ognicampo di cimento, la proprialibertà a prescindere dalleconvenzioni dominanti, degliopportunismi e dalle eventualiconvenienze personali. Quellidelineati sono tratti di unapersonalità che spesso sfuggonoall’osservazione ignorante di chinon ne sia dotato. Quanti sono colpiti più dalla vacuaarroganza di un pensiero saccenteche dalla solidità di un pensieroche coltivi con ironia e umiltà ilvalore del dubbio? Ho condiviso con Guido quasi

quaranta anni di amicizia, distima reciproca, di colleganzaprofessionale. Con entusiasmo,insieme a altri valenti Colleghi,abbiamo avviato, oramai più diventicinque anni fa e per primi aNapoli e in Campania, una Scuoladi Allergologia e ImmunologiaClinica che fino a oggi ha formatopiù di cento Specialisti che operanoproficuamente negli ospedali e sulterritorio. Ognuno di questiColleghi, sono certo, in GuidoSacerdoti ricorda un Maestro, unAmico, un Uomo non comune.

Corrado AstaritaDirettore della Scuola di

Specializzazione in Allergologia eImmunologia Clinica della Seconda

Università degli Studi - Napoli.

IN RICORDO DI GUIDO SACERDOTI