Il salto con l’asta in Francia - fidal.it · Responsabile U23, U20, U18 : Philippe d’ENCAUSSE...

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Il salto con l’asta in Francia Philippe D’Encausse tecnico salto con l’asta FFA (FRA)

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Il salto con l’asta in Francia

Philippe D’Encausse

tecnico salto con l’asta FFA (FRA)

1-STORICO

2-ORGANIZZAZIONE ATTUALE

3-FILOSOFIA DELL’ALLENAMENTO

La prima medaglia francese nel salto con l’asta è abbastanza vecchia, infatti il primo campione olimpico francese del salto con l’asta è Fernand GONDER titolato nel 1904 e recordman del mondo con 3m74.

Si noterà però che, sia nell’era dell’asta di bambù sia in quella di metallo, i francesi hanno brillato poco a livello internazionale, bisognerà aspettare il 1966 e la fine della carriera atletica di Maurice HOUVION che diventando allenatore nazionale creerà un vero coordinamento di attività della disciplina.

Parallelamente all’incarico nazionale di Maurice HOUVION, si è sviluppato in seno al Racing Club di Francia un centro d’allenamento di alto livello diretto da Jean-Claude PERRIN.

A partire dagli anni ‘70 si sviluppa in Francia una vera scuola dell’asta, in quanto gli allenatori nazionali cominciano a girare tutte le società di atletica per proporre un metodo di apprendimento del salto con l’asta adottabile da tutti gli allenatori.

A partire da questo momento nascono grandi nomi dell’asta francese.

L’ASTA IN FRANCIA: QUALCHE CIFRA

Campionati Europei Junior : 6 titoli 8 podi

Campionati Mondiali Junior : 1 titolo 2 podi

Campionati Europei Indoor : 6 titoli 9 podi

Campionati Mondiali Indoor : 2 titoli 6 podi

Campionati Europei: 1 titolo 6 podi

Campionati Mondiali: 4 podi

Giochi Olimpici : 3 titoli 1 podio

Alla fine del 1980, c’erano 5 francesi nei dieci migliori al mondo.

Dal 2008, il salto con l’asta in Francia è organizzato nella maniera seguente:

Responsabile Elite : Gerald BAUDOUIN

Responsabile U23, U20, U18 : Philippe d’ENCAUSSE

Al gruppo Elite viene proposto uno stage all’Ile de la Réunion di 15 giorni nel mese di dicembre e uno stage a Monaco di 10 giorni nel mese di maggio.

Il gruppo Elite è composto da atleti che hanno realizzato 5.60 e 4.40 nell’anno in corso, e sono circa 5, 6 ragazzi e 3, 4 ragazze.

La supervisione è affidata a Gérald BAUDOUIN , Georges MARTIN, Damien INOCENCIO et Philippe d’ENCAUSSE

Per quanto riguarda i giovani, proponiamo uno stage di 5 giorni all’ INSEP o a Clermon-Ferrand nel mese di dicembre e uno stage di 9 giorni nel mese d’aprile a Monaco.

La supervisione di questi stage è affidata a Thierry VIGNERON et Philippe d’ENCAUSSE

Ci sono 3 Poli nazionali:

INSEP Paris : allenatore Gerald BAUDOUIN , Sebastien LEVIQ. Atleti : Vanessa BOSLAK, Jerome CLAVIER, Marion LOTOUT, Marion BUISSON.

BORDEAUX : allenatore Georges MARTIN. Atleti: Romain MESNIL, Damiel DOSSEVI.

CLERMONT-FERRAND : allenatore Damien INOCENCIO, Philippe d’ENCAUSSE. Atleti: Renaud LAVILLENIE, Marion FIACK.

Dal 1998, esiste in Francia un circuito indoor riservato unicamente ai saltatori con l’asta.

Queste gare sono un vero successo infatti, dal momento in cui vengono aperte le iscrizioni, i concorsi si riempiono velocemente e ci sono numerose liste di attesa.

Per esempio, il tour d’elite di Clermont-Ferrand ha visto la partecipazione di 500 atleti divisi su 5 pedane con performance che vanno da 1m50 a 5.80.

Queste gare permettono soprattutto di vedere regolarmente tutti gli attori dell’asta in Francia, atleti debuttanti, saltatori di alto livello, allenatori.

Parleremo di filosofia dell’allenamento piuttosto che di scuola o di metodo francese, infatti a mio avviso non c’è una sola « scuola francese » ma piuttosto diverse maniere di arrivare a un risultato , cioé alla performance.

Possiamo comunque affermare che i francesi utilizzano un metodo di apprendimento più globale e meno analitico di quello consigliato da Vitaly PETROV.

Da una decina d’anni, cerchiamo d’integrare il prima possibile nell’apprendimento del salto con l’asta, l’utilizzo della flessione.

Ci sono diverse ragioni per questo, prima di tutto conservare il tono ludico della pratica e poter comprendere velocemente la gara, ma allo stesso tempo fidelizzare al massimo i giovani debuttanti.

Nonostante tutto, il rispetto dei fondamenti del salto con l’asta rimane imprescindibile nell’apprendimento e nel perfezionamento dell’astista.

Il salto con l’asta è un’attività complessa che richiede la coordinazione di tre sforzi, per essere CORRIDORE-SALTATORE-GINNASTA.

In un primo momento, l’astista deve creare energia grazie alla sua rincorsa progressivamente accelerata.

Dovrà poi trasmettere questa energia, immagazzinata durante la corsa, al momento dello stacco.

Infine, l’ultima fase consiste nel ricercare, durante la parte ginnica, la restituzione del massimo di energia accumulata prima, al fine di raggiungere l’altezza più alta possibile.

CREARE TRASMETTERE RESTITUIRE

La rincorsa dell’astista deve accelerarsi progressivamente, ad alto livello, lo standard è di 20 passi, possiamo tuttavia interrogarci su quello che osserviamo negli ultimi anni con rincorse di 18 o addirittura 16 passi, può essere questo un fattore limitante?

Si parlerà più spesso di una velocità massimale controllata, che corrisponde all’incirca al 95% della velocità massimale.

In termini di allenamento, pensiamo che il lavoro della corsa rappresenti una parte molto importante dell’allenamento dell’astista, perché senza velocità, non ‘c’è performance.

Il lavoro di tecniche di corsa e di esecuzione tecnica sarà svolto quotidianamente.

Un’attenzione particolare sarà data all’appoggio del piede, sulla pianta(cf Seagrave « la regola della carta di credito»)

Variare il più possibile le situazioni pedagogiche alfine di evitare una routine troppo ripetitiva.

Privilegiare sempre la qualità dell’esecuzione piuttosto che la quantità.

L’obiettivo è di trasmettere il massimo di energia all’asta e arrivare con il centro di gravità il più in alto possibile.

L’impegno del saltatore in accelerazione sugli ultimi quattro appoggi sarà un elemento determinante della sua riuscita.

L’astista non potrà saltare se non riesce a trasferire e riutilizzare l’energia nell’asta, per far questo deve imperativamente:

-avere una catena braccia-spalla-bacino solida:

-aprire al massimo l’angolo terreno-asta

-avere un punto di stacco sulla stessa asse della mano superiore

L’obiettivo dell’astista è di immagazzinare la più grande quantità d’energia possibile nell’asta più rigida possibile:

P=performance

K=coefficiente di rigidità dell’asta

X=quantità d’energia immagazzinata nell’asta

P=1/2KX²

Nella fase di ribaltata, l’astista deve cercare di farsi restituire il massimo di energia immagazzinata nell’asta durante la fase di stacco.

Dopo lo stacco, l’insieme saltatore-asta si comporta come un doppio pendolo. Il primo pendolo è rappresentato dall’asta che effettua una rotazione attorno alla cassetta. Il secondo pendolo è rappresentato dall’astista che effettua le sue rotazioni in rapporto all’ appoggio sull’asta. Questa rotazione si effettua a livello dell’asse delle spalle.

Durante questo movimento complesso di combinazione tra i due pendoli, il saltatore deve cercare di trovare la posizione migliore in rapporto all’asta, così da sfruttare al massimo l’energia che l’asta gli restituisce.

Per fare questo, modificherà artificialmente il suo momento cinetico, sia aumentandolo (corpo teso durante l’oscillazione), sia diminuendolo (corpo raccolto « groupé » durante la ribaltata per fare in modo di aumentare la velocità di rotazione intorno alle spalle).

A questo proposito l’esempio tipico è la realizzazione del salto con il corpo teso (rotazione lenta) o corpo raccolto (rotazione rapida) dei ginnasti.

Tuttavia si può notare che un raccoglimento « groupé » troppo forte potrebbe creare un contro tempo nella restituzione (di energia) dell’asta e molto spesso, l’astista si raccoglie «groupe» per accelerare la rotazione sperando di recuperare il contro tempo che si è creato nella fase precedente.

Diversamente, la mancanza di acquisizione (di energia) da parte del corpo nella fase di restituzione d’energia danneggia la performance.

A volte si:

Spesso no: