Il Romanticismo

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IL ROMANTICISMO COME "PROBLEMA" CRITICO E STORIOGRAFICO Per Romanticismo si intende il movimento filosofico, letterario, artistico e culturale che nato in Germania alla fine del XVIII secolo, ha poi trovato la sua massima fioritura, in tutta Europa, nei primi decenni dell'Ottocento. Due interpretazioni di fondo: 1. Secondo Hegel, il Romanticismo sarebbe quell'indirizzo culturale che trova la sua nota qualificante nell'esaltazione del sentimento e che si concretizza nei rappresentanti del circolo di Jena e in tutti i letterati europei seguaci delle loro idee anti classicistiche. Il rischio oggettivo di questa interpretazione è quello di privilegiare esclusivamente l'aspetto letterario ed artistico del Romanticismo, mettendone in ombra le componenti filosofiche. 2. Il Romanticismo tende a configurarsi come una situazione mentale generale, che si riflette nella letteratura come nella filosofia, nella politica come nella pittura, e di cui fa parte integrante la corrente dell'idealismo post kantiano. Questa interpretazione prospetta il Romanticismo in senso storico culturale, vedendo in esso una costellazione di idee e di atteggiamenti che sorge in relazione a determinate situazioni socio politiche e che si nutre di un tipo di cultura diversa o antitetica a quella dell'età Illuministica. Il Romanticismo è pieno di ambivalenze, poiché in esso coesistono principi antitetici, che nonostante ciò cadono tutti in uno stesso orizzonte complessivo e sono espressione di una stessa aria comune. L'esaltazione del sentimento da un lato, e la celebrazione idealistica ed hegeliana della ragione dialettica dall'altro, non sono due posizioni totalmente contrapposte, perché scaturiscono da un analogo atteggiamento: la polemica contro l'intelletto illuministico. Entrambi, infatti, mirano a risolvere lo stesso problema, ovvero il ritrovamento di una via per l'Assoluto. Il problema del Romanticismo è quello di delineare uno schema tipico ideale capace di stringere o di raccogliere talune note ricorrenti della pluriforme e pluridirezionale visione del mondo romantica. IL RIFIUTO DELLA RAGIONE ILLUMINISTICA E LA RICERCA DI ALTRE VIE D'ACCESSO ALLA REALTA' E ALL'ASSOLUTO I Romantici ripudiano e respingono la ragione illuministica, ritenuta incapace di comprendere la realtà profonda dell'uomo, dell'universo e di Dio. I romantici cercano quindi altre vie d'accesso alla realtà e all'infinito.

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IL ROMANTICISMO COME "PROBLEMA" CRITICO E STORIOGRAFICO Per Romanticismo si intende il movimento filosofico, letterario, artistico e culturale che nato in Germania alla fine del XVIII secolo, ha poi trovato la sua massima fioritura, in tutta Europa, nei primi decenni dell'Ottocento. Due interpretazioni di fondo: 1. Secondo Hegel, il Romanticismo sarebbe quell'indirizzo culturale che trova la sua nota qualificante nell'esaltazione del sentimento e che si concretizza nei rappresentanti del circolo di Jena e in tutti i letterati europei seguaci delle loro idee anti classicistiche. Il rischio oggettivo di questa interpretazione è quello di privilegiare esclusivamente l'aspetto letterario ed artistico del Romanticismo, mettendone in ombra le componenti filosofiche.

2. Il Romanticismo tende a configurarsi come una situazione mentale generale, che si riflette nella letteratura come nella filosofia, nella politica come nella pittura, e di cui fa parte integrante la corrente dell'idealismo post kantiano. Questa interpretazione prospetta il Romanticismo in senso storico culturale, vedendo in esso una costellazione di idee e di atteggiamenti che sorge in relazione a determinate situazioni socio politiche e che si nutre di un tipo di cultura diversa o antitetica a quella dell'età Illuministica. Il Romanticismo è pieno di ambivalenze, poiché in esso coesistono principi antitetici, che nonostante ciò cadono tutti in uno stesso orizzonte complessivo e sono espressione di una stessa aria comune. L'esaltazione del sentimento da un lato, e la celebrazione idealistica ed hegeliana della ragione dialettica dall'altro, non sono due posizioni totalmente contrapposte, perché scaturiscono da un analogo atteggiamento: la polemica contro l'intelletto illuministico. Entrambi, infatti, mirano a risolvere lo stesso problema, ovvero il ritrovamento di una via per l'Assoluto. Il problema del Romanticismo è quello di delineare uno schema tipico ideale capace di stringere o di raccogliere talune note ricorrenti della pluriforme e pluridirezionale visione del mondo romantica.

IL RIFIUTO DELLA RAGIONE ILLUMINISTICA E LA RICERCA DI ALTRE VIE D'ACCESSO ALLA REALTA' E ALL'ASSOLUTO I Romantici ripudiano e respingono la ragione illuministica, ritenuta incapace di comprendere la realtà profonda dell'uomo, dell'universo e di Dio. I romantici cercano quindi altre vie d'accesso alla realtà e all'infinito.

L’ESALTAZIONE DEL SENTIMENTO E DELL’ARTE. SENTIMENTO: - organo più funzionale per rapportarsi alla vita e per penetrare nell'essenza più riposta dell'universo - principale eredità che il Romanticismo riceve dallo Sturm und Drang - appare come un'ebbrezza indefinita di emozioni, in cui palpita la vita stessa al di là delle strettoie della ragione - in grado di aprire a nuove dimensioni della psiche e di risalire alle sorgenti primordiali dell'essere - appare talora come l'infinito nella forma dell'indefinito - si configura come il valore supremo.

L'esaltazione del sentimento procede di pari passo con il culto dell'arte, vista come sapienza del mondo e porta aurorale della conoscenza, ossia come ciò che precede ed anticipa il discorso logico e nello stesso tempo lo completa. Al poeta si conferiscono delle doti quasi sovra umane e profetiche, che fanno di lui un esploratore dell'invisibile, con poteri di intuizione superiori a quelli degli uomini comuni e della ragione logica. Ripudiato il principio di imitazione e le regole classicistiche, l'estetica romantica si configura come un'estetica della creazione. Questo primato dell'arte creativa implica anche un primato del linguaggio poetico e musicale, visto come parola magica in cui si concretizza l'essenza stessa dell'arte. La musica diviene la regina delle arti, l'arte romantica per eccellenza, poiché sprofondando l'ascoltatore in un flusso indeterminato di emozioni e di immagini gli fa vivere l'esperienza stessa dell'infinito.

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L'AMORE COME ANELITO DI FUSIONE TOTALE E CIFRA DELL'INFINITO

L'esaltazione romantica dell'amore discende soprattutto dal privilegiamento del sentimento e dalla ricerca di un'evasione dal grigiore del quotidiano. L'amore appare come il sentimento più forte e come l'estasi suprema, ovvero come la vita della vita stessa. AMORE: - ricerca di sintesi fra anima e corpo, spirito e istinto, sentimento e sensualità. globalità - ricerca nell'unità assoluta degli amanti, ossia della completa fusione delle anime e dei corpi, in modo tale che ciò che è possa diventare uno - tendenza a caricarsi di significati metafisici e simbolici. I romantici pensano che l'amore, pur rivolgendosi a cose e creature infinite, scorga in esse manifestazioni o cifre dell'Assoluto. Nell'amplesso degli innamorati vedono il mistero stesso della vita e il simbolo dell'universale Armonia.

LA NUOVA CONCEZIONE DELLA STORIA L'interesse ed il culto per la storia tende a prendere le forme di uno storicismo antitetico all'anti storicismo illuministico. Mentre per l'Illuminismo il soggetto della storia è l'uomo, per il Romanticismo risulta essere la Provvidenza. L'esito fallimentare della Rivoluzione francese e dell'impresa napoleonica aveva contribuito a generare l'idea che a tirare le fila della storia non fosse l'uomo, bensì una potenza extra umana e sovra individuale, concepita come forza immanente o trascendente. La storia appariva come il prodotto di un soggetto provvidenziale assoluto, che si viene progressivamente rivelando o realizzando nella molteplicità degli avvenimenti, dei quali costituisce il momento unificatore e totalizzante. La storia è o un progresso necessario e incessante, oppure è una totalità perfetta. Lo storicismo romantico si accompagna ad una forma di tradizionalismo, che non solo giustifica, ma in qualche modo santifica il passato ritenendolo espressione del corso di Dio nella storia e linfa vitale del presente e del futuro. Il Romanticismo si configura come una filosofia giustificazionistica e tradizionalistica, che carica di un valore assoluto le istituzioni basilari del passato in un'epoca di fede, di unità spirituale, di fantasie e di imprese cavalleresche, in cui si forgiano le energie che daranno origine alle nazionalità moderne.