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26 LE SETTE SORELLE D opo le visite ispettive da parte degli ispettori dell'Arss, avvenute nel mag- gio del 2009, nel gennaio di quest'anno l'Avis provinciale ha ricevuto i referti delle veri- fiche. Ben 16 punti di raccol- ta sangue, sui 58 che l'Avis provinciale esercita sul terri- torio in collaborazione con le Avis comunali e su delega delle Ulss di riferimento non hanno ottenuto l'autorizza- zione a procedere nella loro attività. Di fatto, quindi, sono già stati chiusi perché non possiedono i requisiti minimi previsti dalla L.R. 22 del 2002. Per tutte le rimanenti sedi sono state segnalate delle prescrizioni di varia importanza, alle quali occorrerà ovviare nel corso del prossimo perio- do che va dai tre ai dodici mesi. Viviamo, quindi, in queste settimane un intenso clima di protesta, di contestazione e di disapprovazione quasi incontrolla- bili. Personalmente, comprendo e condivido la mor- tificazione e l'umiliazione che molti presidenti stan- no provando. È davvero deprimente per noi volonta- ri, dopo aver lavorato tanto, con amore e passione, nella forma più umile possibile che è quella della gra- tuità assoluta, vedere le nostre aspettative e i nostri obbiettivi infrangersi contro problematiche e norme che esulano dalle nostre responsabilità. Tuttavia, siamo anche altrettanto consapevoli che la sicurezza e la qualità di ogni prodotto e di ogni azione hanno bisogno di strumenti, strutture e spazi adeguati. G overnare ogni fase di un processo richiede con- trolli di gestione seri, professionali e adeguati. Noi donatori, che siamo sempre stati dalla parte degli ultimi e degli ammalati, certamente ancora una volta non faremo mancare la nostra disponibilità e le nostre competenze. Oggi, però, il percorso di accre- ditamento richiede anche il coinvolgimento e la seria collaborazione di altri soggetti che assolutamente non possono e non devono sottovalutare parametri socialmente insostituibili, quali la qualità e l'autosuf- ficienza di sangue e dei suoi derivati per i ricoverati nei nostri ospedali. Mi riferisco, in particolare, a quei sindaci dei nostri paesi che governano i propri comu- ni, impegnando le loro comunque scarse risorse eco- nomiche in progetti ed iniziative di ampia visibilità, e quindi nell'ambito di un personale tornaconto di immagine, più che in progetti a volte indispensabili nel campo dei servizi alle persone. L'altra categoria, per la quale sempre più nutro insofferenza, è quella dei diri- genti, a vari livelli, delle Ulss. Costoro a volte frenano proget- ti ed iniziative che non condi- vidono, malgrado siano già stati deliberati dalla Regione e quindi diventati legge, adot- tando metodi e tempi lunghis- simi che ne ritardano la realiz- zazione. Per non parlare, poi, delle complicate e complesse regole che governano gli inter- scambi fra le varie Aziende sanitarie. Una vera giungla. Un esempio che riguarda da vicino noi avisini è la costituzione del Dimt (Dipartimento interaziendale medicina trasfusiona- le). Di fatto, sarebbe dovuto partire il primo novem- bre 2008. Ebbene, solo da qualche mese siamo riusci- ti (e solo perché sono scadute le convenzioni Avis/Ulss) a far sedere attorno allo stesso tavolo i vari responsabili per attivare il nuovo accordo secondo quanto stabilito dalla Regione Veneto. A ttualmente, mentre sto scrivendo, il percorso è tuttora in itinere, ma spero vivamente che tutto possa procedere per il meglio, nonostante i tanti pro- blemi da risolvere. Per certo, so che la provincia di Treviso sarà l'ultima del Veneto ad arrivare alla firma della convenzione fra le Aziende sanitarie e le associa- zioni dei donatori. A questo si aggiunge anche la richiesta da parte del Crat di incrementare nel 2010 la raccolta di sangue del 3%. Istanza, ovviamente, rivolta alle associazioni dei donatori. Sorge spontanea la domanda: i soli responsabili dell'organizzazione dell'autosufficienza di sangue sono l'Avis e i suoi associati? L'altra importante e non meno complessa onda che sta per arrivare è quella relativa alla lavora- zione e trasformazione del plasma. In parole povere, i farmaci prodotti dalla trasformazione del plasma donato possono essere qualificati solo ed esclusiva- mente se le strutture che lo raccolgono saranno for- nite delle certificazioni di qualità. Diversamente, il plasma raccolto non potrà essere trasformato dall'in- dustria farmaceutica. Il panorama che abbiamo di fronte come dirigenti Avis è sicuramente tutt'altro che roseo. Anche se le difficoltà e i problemi non mancano, di certo sappiamo che il nostro impegno rimarrà costante. Ma quello che chiediamo con voce forte e con fermezza è: dateci gli strumenti e fornite gli spazi. Al resto pensiamo noi, anonimi, silenziosi protagonisti del dono del sangue. Gino Foffano Il rischio è grande, troppe pastoie e ritardi TREVISO

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Dopo le visite ispettive daparte degli ispettori

dell'Arss, avvenute nel mag-gio del 2009, nel gennaio diquest'anno l'Avis provincialeha ricevuto i referti delle veri-fiche. Ben 16 punti di raccol-ta sangue, sui 58 che l'Avisprovinciale esercita sul terri-torio in collaborazione con leAvis comunali e su delegadelle Ulss di riferimento nonhanno ottenuto l'autorizza-zione a procedere nella loroattività. Di fatto, quindi, sono già stati chiusi perchénon possiedono i requisiti minimi previsti dalla L.R.22 del 2002. Per tutte le rimanenti sedi sono statesegnalate delle prescrizioni di varia importanza, allequali occorrerà ovviare nel corso del prossimo perio-do che va dai tre ai dodici mesi. Viviamo, quindi, inqueste settimane un intenso clima di protesta, dicontestazione e di disapprovazione quasi incontrolla-bili. Personalmente, comprendo e condivido la mor-tificazione e l'umiliazione che molti presidenti stan-no provando. È davvero deprimente per noi volonta-ri, dopo aver lavorato tanto, con amore e passione,nella forma più umile possibile che è quella della gra-tuità assoluta, vedere le nostre aspettative e i nostriobbiettivi infrangersi contro problematiche e normeche esulano dalle nostre responsabilità. Tuttavia,siamo anche altrettanto consapevoli che la sicurezza ela qualità di ogni prodotto e di ogni azione hannobisogno di strumenti, strutture e spazi adeguati.

Governare ogni fase di un processo richiede con-trolli di gestione seri, professionali e adeguati.

Noi donatori, che siamo sempre stati dalla parte degliultimi e degli ammalati, certamente ancora una voltanon faremo mancare la nostra disponibilità e lenostre competenze. Oggi, però, il percorso di accre-ditamento richiede anche il coinvolgimento e la seriacollaborazione di altri soggetti che assolutamentenon possono e non devono sottovalutare parametrisocialmente insostituibili, quali la qualità e l'autosuf-ficienza di sangue e dei suoi derivati per i ricoveratinei nostri ospedali. Mi riferisco, in particolare, a queisindaci dei nostri paesi che governano i propri comu-ni, impegnando le loro comunque scarse risorse eco-nomiche in progetti ed iniziative di ampia visibilità,e quindi nell'ambito di un personale tornaconto diimmagine, più che in progetti a volte indispensabilinel campo dei servizi alle persone. L'altra categoria,

per la quale sempre più nutroinsofferenza, è quella dei diri-genti, a vari livelli, delle Ulss.Costoro a volte frenano proget-ti ed iniziative che non condi-vidono, malgrado siano giàstati deliberati dalla Regione equindi diventati legge, adot-tando metodi e tempi lunghis-simi che ne ritardano la realiz-zazione. Per non parlare, poi,delle complicate e complesseregole che governano gli inter-scambi fra le varie Aziende

sanitarie. Una vera giungla. Un esempio che riguardada vicino noi avisini è la costituzione del Dimt(Dipartimento interaziendale medicina trasfusiona-le). Di fatto, sarebbe dovuto partire il primo novem-bre 2008. Ebbene, solo da qualche mese siamo riusci-ti (e solo perché sono scadute le convenzioniAvis/Ulss) a far sedere attorno allo stesso tavolo i variresponsabili per attivare il nuovo accordo secondoquanto stabilito dalla Regione Veneto.

Attualmente, mentre sto scrivendo, il percorso ètuttora in itinere, ma spero vivamente che tutto

possa procedere per il meglio, nonostante i tanti pro-blemi da risolvere. Per certo, so che la provincia diTreviso sarà l'ultima del Veneto ad arrivare alla firmadella convenzione fra le Aziende sanitarie e le associa-zioni dei donatori. A questo si aggiunge anche larichiesta da parte del Crat di incrementare nel 2010la raccolta di sangue del 3%. Istanza, ovviamente,rivolta alle associazioni dei donatori. Sorge spontaneala domanda: i soli responsabili dell'organizzazionedell'autosufficienza di sangue sono l'Avis e i suoiassociati? L'altra importante e non meno complessaonda che sta per arrivare è quella relativa alla lavora-zione e trasformazione del plasma. In parole povere,i farmaci prodotti dalla trasformazione del plasmadonato possono essere qualificati solo ed esclusiva-mente se le strutture che lo raccolgono saranno for-nite delle certificazioni di qualità. Diversamente, ilplasma raccolto non potrà essere trasformato dall'in-dustria farmaceutica. Il panorama che abbiamo difronte come dirigenti Avis è sicuramente tutt'altroche roseo. Anche se le difficoltà e i problemi nonmancano, di certo sappiamo che il nostro impegnorimarrà costante. Ma quello che chiediamo con voceforte e con fermezza è: dateci gli strumenti e fornitegli spazi. Al resto pensiamo noi, anonimi, silenziosiprotagonisti del dono del sangue. Gino Foffano

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La Comunale di Treviso cresce, ma non molla

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Da Resana e Campigo un “abbraccio” alla Costa d’Avorio

Èin crescita l'Avis comunale diTreviso, che ha registrato 215

nuovi donatori e 2604 donazioni afine 2009, 151 in più rispettoall'anno precedente. A renderlonoto, nel corso dell'annualeassemblea di gennaio, è stata lapresidente Antonella Torresan (infoto) che si dice soddisfatta per irisultati finora raggiunti. Assemblea alla quale ha partecipa-to significativamente anche l'asses-sore di Riese Pio X, LorisGuidolin, a cui sono stati conse-gnati i fondi raccolti durante ilconcerto natalizio del coro “Vocidel Sile”. In totale 2.800 euro, cheandranno a sostegno delle popola-zioni colpite dalla terribile tromba d'aria del giugnoscorso. “Non è una cifra strabiliante ma per una piccolaassociazione come la nostra è un importo notevole” - hadetto la presidente dell'Avis comunale AntonellaTorresan. In realtà, l'Avis trevigiana si prodiga senzasosta durante tutto l'anno per sostenere progetti disolidarietà, accanto a chi soffre. E non solo donando il

sangue. Su tutti, l'impegno a favo-re di Telethon e la raccolta fondi persostenere il consultorio familiareUcipem. Per quanto riguarda i dati,i donatori risultano in crescita, ma idirigenti hanno esortato a nonabbassare la guardia poiché aumen-tano in parallelo anche le richiestedi sangue da parte delle struttureospedaliere. Una novità riguardal'integrazione degli immigrati, dalmomento che cominciano ad appa-rire anche nelle statistiche: 25 intotale (15 maschi e 10 femmine).Dei 1914 volontari totali, inoltre, lamaggioranza, pari a 1200 iscritti, ècostituita da uomini. Interessanteanche la distribuzione per tipologia

di lavoro: l'aumento maggiore coinvolge gli impiegaticon più 19 unità e i militari, più 11, frutto anche dellacampagna provinciale Avis “Uniformi nel donare” cheha coinvolto tutte le Forze dell'ordine. La maglia nera,invece, va a chi dovrebbe dare semmai l'esempio: inse-gnanti e medici, che calano rispettivamente di 3 unità.

Laura Simeoni

Un “abbraccio” per le missioni, un gesto di affettoe di solidarietà attraverso la musica, partito da

Resana e da Campigo di Castelfranco per arrivaredirettamente in… Costa d'Avorio. È stata una seratadavvero particolare quella di sabato 6 febbraioall'Auditorium delle scuole medie di Resana.Organizzata insieme dall'Avis di Resana, dalla Caritas,dal gruppo spontaneo di Campigo e da “AnimareResana”, ha visto alternarsi sul palco il coro giovanileresanese “Chiara Genziana” e il coro “Tatanzambe” deimissionari della Consolata di Casa Milaico, guidati da

Padre Godfraid, missionario della Tanzania. Compostoda tanti giovani della provincia di Treviso, ma anche dialtre nazionalità, il coro con il suo ritmo coinvolgenteha saputo spaziare in un repertorio davvero “mondiale”con canti tipici dell'Africa e dell'America Latina. Unanovità assoluta per Resana e per tutta la Castellana! Ilricavato della serata è stato consegnato a suorRosangela Pellizzari che riuscirà finalmente a comple-tare i pochi giochi all'aperto presenti nella scuolamaterna ed elementare “Madre Elena” della missioneDiapadji, in Costa d'Avorio.

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Quindici, non piccoli, ma generosi indiani

Vittorio Veneto: lucciolata record e tappa storica nel donareTradizionale lucciolata a favore della “Via di

Natale” di Aviano (Pn), il 17 gennaio a VittorioVeneto. Massiccia la partecipazione di persone eassociazioni di volontariato venete e friulane chehanno illuminato con le fiaccole un percorso di 3

chilometri. Molte ledelegazioni dell'Avisgiunte a VittorioVeneto che, assiemealle oltre cinquemilapersone presenti,hanno dato testimo-nianza di una solida-rietà concreta radicatanella nostra terra versoun'importante realtàche da molti annisostiene l'iniziativadella “Via di Natale”.“Casa” che mette adisposizione, presso ilCentro di riferimentooncologico di Aviano,alloggi per le personeche devono sottoporsia terapie oncologiche ein difficoltà di sposta-

mento e/o per i familiari dei ricoverati bisognosi diassistenza. È stato anche un momento di aggregazio-ne e scambio d'amicizia tra la nostra Comunale el'Avis di Villanova (Pn), arricchito dalla presenza epartecipazione del presidente dell'Avis regionaleVeneto, Alberto Argentoni e dal presidente dell'AvisFriuli Venezia Giulia, Carmelo Agostini.

Luciano Sommariva, presidente Avis Vittorio Veneto

E il 31 dicembre 2009, presso il Centro trasfusiona-le di Vittorio Veneto, è stata effettuata l’11.000ª

donazione di sangue dell'anno, un dato di rilevanteimportanza per il comprensorio dell'Ulss 7. Il caso havoluto che a compierla sia stato un donatore membrodel Direttivo vittoriese, iscritto alla Comunale da ben40 anni e con 148 donazioni al suo attivo: LorenzoGemignani (foto accanto). Uomo semplice e schivo,dal 1969 non ha mai tradito il suo appuntamento conla solidarietà nel lettino del Ct. Grande appassionatodi sport, in particolare di corsa podistica, dal 1980 hacorso 77 maratone e tra allenamenti e gare ha percorsoniente meno che 68.000 km, senza l'ausilio di alcunintegratore, ma solamente aiutato da un'alimentazionenaturale mirata. Il suo messaggio quindi è chiaro: si può conciliare senza rischio alcuno sia lo sport diparticolare livello, sia la costanza nelle donazioni e, contemporaneamente, godere di ottima salute.

Domenica 10 gennaio eravamo impegnati per ledonazioni di sangue nella nostra unità di raccol-

ta. A metà mattinata sono arrivate insieme quindicipersone desiderose di contribuire con una propriadonazione di sangue. Erano indiani. Alcuni di loro,già iscritti alla Comunale di Salgareda, avevano por-tato degli amici, che fanno parte di un'associazione

indiana di donatori.Abbiamo spiegatoloro che, per poterdonare, si sarebberodovuti prima sotto-porre agli esami diidoneità, esibendodocumenti sanitariche non tutti aveva-no con sè. Grande ildispiacere sia loroche mio, come presi-

dente, per non aver potuto accoglierli subito, ma conl'aiuto di chi li aveva accompagnati siamo riusciti aspiegare che ci sono delle regole ben precise da rispet-tare per garantire la sicurezza del sangue che si dona.Comunque, un bellissimo gesto quello compiuto dalgruppo di indiani che per l'evento si era anche vesti-to a festa: gli uomini indossavano una tuta colorcachi e un cappellino e le donne i loro abiti tradizio-nali molto colorati. Con loro avevano portato ancheuno striscione della loro associazione, davanti alquale si sono fatti delle foto da mandare nel proprioPaese, orgogliosi perchè lì la donazione del sangue èmolto considerata. I quattro già iscritti hanno fatto laloro donazione e altri due hanno potuto eseguire gliesami preliminari. Per gli altri, il consiglio è stato dirivolgersi al Centro trasfusionale di Treviso per cono-scere l'iter per diventare donatori. Da parte nostra,saremo ben felici di accoglierli come donatori dellanostra Avis. G. Minuzzo

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VERONA

Autosufficienza a rischio nel 2010Nel 2009 le donazioni di emazie nella nostra pro-

vincia sono aumentate in linea con le richiestedel Crat: +1%. Sono stati i consumi, cioè le necessitàper i malati, ad aver avuto un'impennata imprevedi-bile: +8,4%. Dovendo esprimere un giudizio sull'at-tività dell'Avis provinciale e delle Comunali dellaprovincia di Verona, senza esitazioni direi che è statasicuramente buona. Un sincero ringraziamento ainostri donatori che non si sono mai risparmiati, ainostri dirigenti che instancabilmente continuano aseminare nella popolazione quei valori a noi tantocari: quali il “dono” e la “gratuità”. Ancora una voltasiamo riusciti a dare risposte concrete alle necessitàdel nostro territorio, mantenendo anche aperti icanali di cessione per altre realtà regionali. Siamoconsapevoli (e preoccupati) che se nel 2010 i consu-mi continueranno a crescere come nel 2009, l'auto-sufficienza di sangue nella nostra provincia sarà diffi-cile mantenerla. La Regione Veneto ci chiede, per il2010, un aumento della raccolta del 3%. I fattori che spingono continuamente all'insù le tra-sfusioni sono l'invecchiamento progressivo dellapopolazione e il miglioramento importante dellecapacità di cura di malattie un tempo rapidamentemortali; le nuove e potenti terapie, che hanno cam-biato il tragico destino di molti ammalati, sono pos-sibili solo a fronte di un robusto supporto trasfusio-nale, di conseguenza ci dobbiamo attrezzare per farcifronte. Siamo consapevoli che ci aspetta un compitodifficile: dobbiamo tutti rimboccarci le maniche perintensificare la promozione. Per far questo dobbiamoattivare, tutti assieme, un mirato programma di atti-vità. Stiamo realizzando, infatti, una massiccia cam-pagna promozionale assieme alle altre associazioni

del dono del sangue, alDipartimento Interaziendale diMedicina Trasfusionale provin-ciale e alle Istituzioni sanitariecon una presenza più organicasui mass media provinciali ealtre iniziative promozionali atutti i livelli in sinergia con leAvis comunali. Oltre alla conti-nua presenza nelle nostrecomunità per diffondere ilnostro messaggio di solidarietà,impegno primario dell'Avis,invitiamo a non trascurarequella tradizionale del contagiodiretto: ogni donatore, arric-chito della sua scelta personalee consapevole dell'utilità delladonazione, diventa il migliortestimone coinvolgendo glialtri. Ecco quindi il compitoprincipale che ci aspetta per il2010: una decisa e costanteazione d'informazione e d'incitamento alla solida-rietà e alla donazione poiché riteniamo possa esserel'unico modo per mantenere l'autosufficienza di san-gue. Conosciamo quanto sia difficile contattare e for-mare nuovi donatori. La realtà che abbiamo davanti ci impone di non starecon la guardia abbassata, le nuove sfide richiedonoancora più impegno e fatica e noi, con entusiasmocontinueremo a donare e far donare per cercare dimigliorare la qualità della vita dei malati.

Grande successo di pubblico per la decima edizione delMusic Festival. Due serate, 23 e 24 gennaio, all'inse-

gna della musica e della solidarietà. I veri protagonisti delleserate sono stati i ragazzi: quaranra sono stati quelli che vihanno partecipato. L'Avis di Montecchia non si è fattasfuggire l'occasione per essere presente. Lo scopo era sem-plice e scontato: promuovere tra i partecipanti e il nume-roso pubblico intervenuto, la solidarietà e il dono del san-gue. Visto il lusinghiero successo della manifestazione sisono tutti dati appuntamento al prossimo anno.

Music Festival a Montecchia,40 ragazzi veri protagonisti

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Nel week-end dal 15 al 17 gennaio il Motor BikeExpo di Verona ha visto una grande affluenza di

pubblico per la maggior parte giovane. In questamanifestazione “motoristica” di importanza interna-zionale, l'Avis era presente con uno stand di oltre 200metri quadrati. Nella tre giorni dell'evento pressoVeronafiere si sono alternati, nell'Avis Village, oltre50 giovani volontari provenienti dalle Avis provincia-li di Bologna, Modena e Verona. La presenza, inoltre,è stata arricchita dai vari gruppi motociclistici Avis:

da Modena il Motopinguino, da Bologna il decenna-le omonimo gruppo e da Verona il team DFX checorrerà i prossimi Moto GP. L'edizione 2010 si è caratterizzata sull'iniziativa giàfelicemente sperimentata nella prima edizione: la“Cittadella della Sicurezza e della Salute”, una gran-de area completamente dedicata alla promozionedella sicurezza attiva e passiva per il motociclista. Igiovani del Motor Bike Show, inoltre, si sono potutisottoporre a rilevazioni gratuite del tasso alcolemico

(oltre 70 prove!), invitando così imotociclisti a guidare con prudenzae a fare del loro passatempo qualco-sa di bello e di non pericoloso per sée per gli altri. Al Motor Bike Expol'Avis ha portato anche un'autoemo-teca dove personale medico e infer-mieristico ha fornito informazionisulle modalità di donazioni e sull'u-tilità di questo gesto, tanto silenzio-so quanto straordinariamente utile.La presenza di Avis (avvenuta a tito-lo gratuito) è stata possibile graziealla sensibilità degli organizzatorinella persona del dott. Agnoletto,che ringraziamo anche per aver con-cesso l'ingresso a prezzo ridotto pertutti i donatori Avis.

VERONA

Passione moto, tre provinciali insieme

Arena Volley è un gruppo di società sportive cheraggruppa oltre 400 atleti. L'ambito di attività

si concentra prevalentemente nei comuni di Casteld'Azzano, Vigasio, Nogarole Rocca, Trevenzuolo eVerona. Dalla stagione sportiva 2009/10 è nata una

collaborazione tra Avis e il gruppo Arena Volley, tesaalla promozione della donazione di sangue tra glisportivi, ma ovviamente anche tra i familiari. Daquest'anno il marchio Avis è presente sulle divise digara della prima squadra di serie C femminile “Clap

Hotels Zamboni” nella pale-stra di gioco e anche sul sitointernet www.arenavolley.it.Insomma una serie di azionimirate alla promozione del-l'attività di Avis tra i giovani.Il presidente di Arena Volley,nel ringraziare Avis per lapartnership intrapresa, siaugura che tutte queste azio-ni servano a sensibilizzare igiovani su un gesto così pre-zioso e generoso quale ladonazione di sangue.

Avis entra nell’Arena... sulle maglie delle pallavoliste

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Tanto “rosso” alla marcia Montefortiana,che ha avuto il momento clou il 17

gennaio: tremila palloncini gonfiati e distri-buiti dai donatori di sangue dell'Avis e i ber-rettini dei gruppi Fidas. Il primato per lapartecipazione va agli oltre 400 donatoridella Fidas di Verona, ma quello per lacoreografia va alle Avis di Monteforte,Belfiore, Caldierino, Colognola ai Colli,Cazzano, Illasi, San Martino Buon Albergoe Soave. Erano una trentina i donatori chiu-si alle 6.30 nell'ex ufficio postale: sotto unasuggestiva volta di palloncini rossi è a quel-l'ora che si è messa in moto la macchina chea suon di elio ne ha gonfiati tremila. Sullagomma il messaggio che ci si augura in tantirecepiranno: “Avis, corri a donare! Servesangue, serve amore, servi tu!”. Tra i podistidella nota maratona, c'è stato chi ha volutoliberare in cielo il palloncino, chi lo haattaccato al passeggino, chi ha tentato diportarselo fino in fondo alla marcia e chi haabbellito così il collare del suo amico a quattro zampe.Loro, i donatori, che nell'ex ufficio postale hannoanche allestito una pesca di beneficienza a favore dellamissione di Buba, in Guinea Bissau, terminata laparentesi dei palloncini si sono infilati, pettorale inbella vista, lungo le strade della Montefortiana. Eranogià partiti i 54 podisti dell'Avis Sime di Legnago, aldebutto al Trofeo di Sant'Antonio come gruppo, esparpagliati tra i 9 e i 14 chilometri. Dietro di loro gliundici componenti (tutti iscritti al Gruppo podistico

Avis di Suzzara, in provincia di Mantova) della fami-glia di Barbara Sacchi, alla sesta Montefortiana. Lasolidarietà, per questa 35ª edizione della marcia, hafatto tappa anche a Costeggiola, col piccolo stand dellaFevoss, e pure nel pacco gara: è lì, infatti, chel'Associazione italiana donatori di organi, cellule e tes-suti, grazie alla disponibilità del Gsd Valdalpone-DeMegni, si è presentata al popolo della Montefortiana eha chiesto, con un pieghevole, “un segnale forte per lavita!”. Paola Dalli Cani

La Natività formato Avis-Aido èstato questo il primo pensiero

quando abbiamo ricevuto l'invito apartecipare alla rassegna dei presepiorganizzato dal “circolo Noi” delnostro paese. Abbiamo cominciato acercare un'idea e solo il nostro vice,Pierino Mancassola, artista del legno,era sicuro di cosa si doveva fare.Dopo qualche giorno aveva le duemani già intagliate: due grandi maniaperte che sorreggono un piccolomondo trasparente dove all'interno

una goccia di rosso sangue avvolge-va Gesù, Giuseppe e Maria. LaNatività attraverso la donazione:obiettivo centrato! Davanti c'erano isimboli di Avis, Aido, e Admor,tutti uniti per dare solidarietà a chisoffre. Ne è venuto fuori proprio unbel lavoro. Un “bravo” al nostroPierino Mancassola che ha progetta-to e realizzato questo presepe, facen-doci sentire ancora più orgogliosi difar parte di questa meravigliosafamiglia. Roberto Zorzella

VERONA

Avisini a profusione nella marcia dell’Alpone

Concamarise: presepe avisino realizzato in una boccia di vetro

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Assemblea provinciale Abvs del 22 novembre riccadi interventi e spunti di riflessione. La presiden-

te, Gina Bortot, ha relazionato sull'Associazione e suinumerosi argomenti inerenti la donazione del san-gue, come la vaccinazione volontaria dei donatori disangue contro il virus dell'influenza A/H1N1, pro-grammata dalla Regione Veneto. Riccardo Antole,invece, ha informato sulla programmazione delleattività istituzionali per il 2010. Apprezzato l'inter-vento di Giorgio Zampieri, presidente del Comitatod'intesa tra le associazioni volontaristiche e delCentro servizio volontariato di Belluno e, tra l’altro,donatore Abvs. Zampieri ha illustrato le attività diCsv e Comitato ed ha portato i risultati di una ricer-ca, effettuata in quattro province venete, sulle criti-

cità delle Associazioni e deivolontari. Presenti all'as-semblea anche il presidenteregionale dell'Avis, AlbertoArgentoni e Padre Alfredo,missionario in Bolivia.Argentoni si è soffermatosulla continua collabora-zione data in più ambitidai donatori di sangue,principalmente in quelloospedaliero, ed ha sottoli-neato l'importanza di col-laborare alla ricerca scienti-fica, come ha fatto l'Abvsche ha contribuito econo-micamente al progetto diricerca sulle cellule stami-nali, seguito dall'Avisregionale presso l'ospedale

di Treviso. Altri Istituti effettuano ricerche sul sanguee tra questi la Fondazione TES, nata dall'impegno dialcuni professori dell'Università di Padova.Riconosciuta dalla Regione Veneto, promuove egestisce la ricerca nel campo della biologia e dellamedicina rigenerativa. Si è deciso che l'Abvs, condi-videndone tecniche, percorsi e metodologie compati-bili con una visione etica della scienza che pone alcentro l'unicità della persona umana, entrerà a farparte della Fondazione TES.

Padre Alfredo (nella foto accanto) ha relazionatosullo sviluppo del “Progetto Bolivia” che, con

l'intervento organizzativo ed economico di Avis,Abvs e Fidas del Veneto, ha lo scopo di formareun'Associazione organizzata di donatori volontari disangue in quel Paese. In Bolivia la mancanza di san-gue è un problema molto serio che mette a rischio lavita di molte persone. Chi necessita di sangue devecercare il donatore o acquistare le unità a prezzi inso-stenibili per la realtà locale e oltretutto in condizionipoco sicure. Il progetto, partito da qualche mese, hagià ottenuto dalle autorità locali risposte positive sualcune richieste ed a breve si vedranno i primi risul-tati dati dalle donazioni degli attuali donatori (uncentinaio). L'obiettivo è arrivare a 10mila volontariin tre anni, sensibilizzando la popolazione con tuttele forme possibili. Il progetto interessa la zona diCochabamba, ma potrebbe allargarsi a tutta laBolivia. Padre Alfredo ha ringraziato l'Abvs per ilsostegno dato ed ha proiettato diverse foto della zonada lui seguita, degli abitanti e della loro vita giorna-liera fra l'attenzione dei presenti.In conclusione una conferma che il binomio “volon-tariato-associazionismo” e “condivisione” porta sicu-ramente a dei risultati positivi.

Con l'intervento della dott.ssa Laura Elia che, tral'altro, ha presentato il gioco “Fiabilas”, si è con-

cluso, sabato 23 gennaio, in sede provinciale, il corsodi “Formazione per operatori per la promozione deldono del sangue nelle scuole” promosso da Abvs eAvis regionale Veneto. Obiettivo è stata la creazionedi un gruppo di volontari che promuova la donazio-ne del sangue presso le scuole di ogni ordine e gradodella provincia. Il percorso formativo comprendeva latrattazione di nozioni di medicina, consigli per parla-re in pubblico, laboratorio pratico, testimonianzedirette di un medico che abitualmente affianca iVolontari Avis durante i loro interventi nelle scuole

della regione e la prova del gioco. Unanime l'apprez-zamento che i corsisti (una decina di associati) hannomanifestato ai promotori per questa interessante ededucativa opportunità.

BELLUNO

Bolivia e ricerca in assemblea Abvs

Fine corso per dieci nuovi promotori del dono a scuola

L'Abvs e la città di Belluno ospiteranno la prossimaAssemblea regionale dell'Avis, che si terrà sabato

24 aprile 2010. L'importanza dell'evento ha suggeritodi rivedere, per l'occasione, il materiale informativopromozionale che, quindi, sarà presentato con unanuova e più attuale veste.

Assemblea Regionale Avis a Belluno

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Molto partecipate le due manifestazionipromosse nel 2009 dalla sezione Abvs di

Ponte nelle Alpi-Soverzene: la tradizionale gita inbicicletta lungo la pista ciclabile dell'Adige, da NaveSan Rocco (vicino a Trento) a Bolzano, di circa 50km, e la rappresentazione teatrale messa in scenagrazie alla collaborazione di più associazioni ed ilcontributo del Centro servizio per il volontariato diBelluno. Una quarantina i partecipanti allamanifestazione ciclistica, che si sono ritrovati pertrascorrere una giornata diversa,all'insegna dello sport e dellaconvivialità: obiettivi raggiuntianche grazie al clima mite dellagiornata e all'atmosfera diamicizia creatasi da subito nelgruppo. L'unanime consenso haconvinto la sezione aprogrammare anche negli anni a venire questo tipo di iniziativa,che contribuisce ad avvicinare aldono del sangue specialmente i giovani, ancora un po' restii adaderire e recepire lo spirito disolidarietà che caratterizza l'Abvs.Molto apprezzata e seguita con

grande interesse dal folto pubblico, è stata poi larappresentazione “Una sorpresa inaspettata”, andatain scena al “Piccolo Teatro G. Pierobon” che haposto l'attenzione su temi della vita, a volte anche“forti” ed inerenti a dei problemi dell'etàadolescenziale, trattati con grande delicatezza e sensibilità dagli attori. La sezione, grazie allacollaborazione con altre associazioni di volontariato,ha così potuto cogliere una opportunità in più perpropagandare la propria attività.

Longarone: il paese del Vajont accanto a L’Aquila

BELLUNO

Ponte nelle Alpi punta su bici e Teatro

La sezione di Longarone-Castellavazzo-Ospitale diCadore, pur avendo aderito alla raccolta fondi

promossa da Avis nazionale in favore delle zone ter-remotate dell'Abruzzo, ha voluto compiere un’ulte-riore gesto di solidarietà. La zona, infatti, è partico-larmente legata alla città dell'Aquila, sede in cui sisvolse il processo del “Vajont”. Il Comitato di sezio-ne ha destinato il proprio contributo a “La casaMadre-Bambino” di San Gregorio dell'Aquila. Natacome opera socio-educativa per bambini e ragazzedel luogo, offre la propria assistenza anche a nucleifamiliari in fuga da contesti violenti. Un modo signi-ficativo per ricordare, oltre ai bambini deceduti acausa del terremoto, anche i 486 bambini di etàcompresa tra 0 e 15 anni che perirono, con le lorofamiglie, la notte del 9 ottobre 1963. Con una sem-plice, ma toccante cerimonia svoltasi il 9 ottobrescorso durante la veglia per il 46° anniversario dellatragedia del Vajont la donazione è stata consegnata asuor Teresita ed a suor Evelyn, rappresentanti delleSuore Zelatrici che dirigono la struttura de L'Aquila.

Con la loro testimonianza diretta su quanto accadu-to la notte del sisma le ospiti hanno fatto sentire piùvicine le due comunità, unite dal dramma, dal dolo-re, ma anche dalla solidarietà e dalla condivisione.

Pagine a cura di Rita Marogna, hanno collaborato Toni Orzes e Manuel Pierobon

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Il 1° gennaio scorso è avvenuto il formale passaggiodell'ospedale di Piove di Sacco (Pd) dall'Ulss 14 di

Chioggia (Ve) all'Ulss 16 di Padova. La firmadell'accordo è avvenuta l'8 dicembre 2009, ricorrenzadell'Immacolata Concezione cui è dedicato ilnosocomio Piovese, alla presenza dei due direttorigenerali Antonio Padoan e Fortunato Rao, deisindaci del territorio saccense e dei cittadini tutti chehanno assistito con entusiasmo all'evento. “Ricordogli obiettivi che mi aveva indicato il governatore Galandue anni fa, affidandomi l'incarico ad interim inquesta Usl - ha sottolineato Padoan per l’Ulss 14 -garantire la qualità e la continuità dei servizi e cercaredi rendere il meno traumatico possibile questo passaggio.Grazie alla collaborazione di tutti, soprattutto dellamia direzione strategica, oggi festeggiamo la conclusionedi un percorso e l'avvio di un'altra stagione della sanitàche certamente ci vedrà ancora lavorare assieme. Questacomunità ha sempre dimostrato grande attaccamento alsuo ospedale e i risultati sono arrivati”. “L'ospedale di Piove e i servizi territoriali sono unarisorsa per noi - ha aggiunto il direttore dell’Ulss 16Fortunato Rao - con il Sant'Antonio sono strutturecomplementari. Non deluderemo le aspettative anchenella continuità dei servizi garantendo a tutti icittadini della Saccisica la massima efficienza”. Il

sindaco di Piove di Sacco, Marcolin, ha espresso anome dei sindaci e dei cittadini del territorio saccense“enorme soddisfazione per questo passaggio che sanciscequel profondo legame esistente tra il territorio dellaSaccisica e il capoluogo patavino”. Nella realtàtrasfusionale locale, i primi passi del passaggio si sonopotuti notare negli esami di laboratorio per la verificadell'idoneità della sacca di sangue, che ora sono svoltidal reparto di Medicina di Laboratorio di Padova eanche dal sistema di registrazione informatico delledonazioni allineato al sistema Patavino. Auspichiamoche questo passaggio sia positivo per la qualità delnostro Centro trasfusionale che, grazie alla generositàe disponibilità dei Piovesi e del personale sanitario,ha raggiunto un indice donazionale tra i più alti dellaprovincia di Padova. Alla manifestazione èintervenuto, a sorpresa, il presidente della Regione,Giancarlo Galan, che ha elogiato quanti si sonoimpegnati per la riuscita dell'accordo. Si completacosì il secondo passaggio di Ulss dell'ospedale diPiove di Sacco, dopo quello del gennaio '95 dall'Ulss19 di Conselve all'Ulss 14 di Chioggia. L'Ulss 14 ènata nel 1994 come Azienda sanitariainterprovinciale, (unico caso Veneto), costituitainizialmente da tre ospedali, due nel veneziano(Chioggia e Cavarzere) e un altro nel padovano

(Piove di Sacco). Comprende dodiciComuni: Chioggia, Cavarzere, Cona e inove della Saccisica. Nel 1999 l'ospedale diCavarzere viene dismesso, dando inizio allasua riconversione nella Cittadella socio-sanitaria di Cavarzere. Ora all'Ulss 14 èrimasto un presidio ospedaliero (Chioggia) etre comuni di competenza: Chioggia,Cavarzere e Cona, tutti nel veneziano inun'ottica di provincializzazione dellestrutture sanitarie.

Marco Menin, Direttivo Piove di Sacco

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Piove nell’Ulss 16, presente Galan

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Abano: tornati i “Babbi”La mattina di Natale, come da tradizione da diversi anni,

l'Avis comunale di Abano Terme ha portato un piccolopensiero alle persone meno fortunate che non possono passarele festività a casa con i propri cari. Presso la Casa di cura diAbano Terme il nostro Babbo Natale, Riccardo, ha portatocalendari e caramelle preparate con cura e amore da Giovannae dallo staff di volontari della nostra Avis comunale. Unpiccolo gesto per far sentire la nostra vicinanza a malati,medici, infermieri e familiari.

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LLENutrita partecipazione, il 17 novembre, alla

riunione dei presidenti di Avis comunali dellaprovinciale di Padova, organizzata dal Consigliodirettivo. L'incontro si è svolto presso l'Aula Sertdell’Ospedale “ai Colli” nel capoluogo. Molti i temitrattati. In primo luogo, si è tracciato un bilanciodell'operato svolto nei primi mesi dal Direttivo, cheha raccolto il plauso dei partecipanti all’Assemblea. Ipunti salienti: l'adeguamento tecnologico, normativoe logistico della sede di via Trasea e dei Centri diraccolta sangue affiliati, per renderli adeguati alleesigenze dei donatori e delle Avis comunali. Inoltre,come hanno sostenuto e ribadito il presidenteprovinciale Roberto Sartori e i vice, Federico Aghi eGianfranco Boscaro: “La sede Provinciale deve essere adisposizione delle Comunali, per trasmettere il suoknow-how a chi ne fa richiesta, in uno spirito dicollaborazione, che è il punto cardine di una AvisProvinciale”. La riunione è proseguita conl'intervento del tesoriere Luca Marcon, che haillustrato come, da quest'anno, l'Avis si è dotata di unnuovo programma, fornito dal Csv, dal nome“Banana”. “Il software - ha spiegato Marcon -permette di utilizzare un'interfaccia grafica adeguata esemplificata per permetterne un utilizzo ad un numeroampio di persone”. Ha poi sottolineato, come si sianosvolti diversi incontri per spiegarne le diverse

applicazioni. Presente il direttore sanitarioprovinciale, Roberto Ferrari, si è poi approfondita latematica, assai attuale nel periodo, dell’influenzaA/H1N1. Dibattito acceso tra chi sosteneva l'utilitào meno della vaccinazione volontaria. La giornata èproseguita con Gianni Mamprin dell'Esecutivoprovinciale, che ha reso noti i risultati dei questionariinviati alle varie Comunali: i vari temi riguardavanostrumenti tecnologici, materiali di propaganda,chiamate ai donatori, scuola e giovani. È stato postoin risalto come, nella maggior parte delle Comunali,i sistemi tecnologici e di propaganda sianosoddisfacenti, mentre spicca la carenza di giovani e diformazione. Il punto di vista dei giovani è statoillustrato dal responsabile giovani Avis in Esecutivoprovinciale, Marco Menin, che ha sottolineato lacarenza di risorse, ma anche la volontà di rilanciare edi rinfoltire il Gruppo giovani provinciale lanciando,in tale senso, un appello ai presidenti.

Nei sacchetti del pane l'invito adonare sangue. L'iniziativa ha

visto coinvolte quasi tutte le Aviscomunali che hanno partecipato conentusiasmo alla campagna di promo-zione organizzata dalla Provinciale diPadova a dicembre. L'iniziativa è statarealizzata in collaborazione conl'Ascom di Padova, con lo slogan“Donare sangue, semplicementeimportante”, stampato su oltre400.000 buste che sono state distribui-te tra i panifici di Padova e provincia.“Il nostro appoggio all'iniziativa è unpiccolo contributo alla grande missione

svolta dall'Avis: quella di diffondere ilvalore della donazione che diventa aiutoconcreto alla vita - ha detto il presiden-te dell'Ascom, Fernando Zilio - ho rin-graziato il presidente provinciale,Roberto Sartori, per aver scelto l'Ascomcome partner al fine di sottolineare,com'è scritto nei sacchetti, che un piccologesto può fare grande una vita. Un mes-saggio che sottoscriviamo in pieno, con-vinti che essere associazione significaanche essere aperti al sociale e l'Avis, inquesto senso, è sicuramente una delleorganizzazioni più impegnate e piùmeritevoli”. Gianfranco Boscaro

Con Ascom invito a donare su 400mila sacchetti per il pane

Riunione presidenti:arriva il “Banana”mancano i giovani

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ATeolo, il 18 gennaio, si è tenuta a battesimo lanuova Unità di raccolta sangue di via Selve, tra-

sferita nei locali messi a disposizione dal Comune.

Grazie alla disponibilità dei volontari Avis, ed in par-ticolare del presidente di Teolo, Gino Santi, sonostate realizzate, in economia, le opere necessarie arendere la struttura idonea e funzionale alla raccoltasangue, come ben evidenziato dal presidente dell'Avisprovinciale, Roberto Sartori, in occasione dell'incon-tro per il fine lavori, presenti anche i rappresentantidel Comune, l'imprenditore Callegaro, che ha messoa disposizione la struttura. Si è riscontrata la disponi-bilità delle Avis comunali di Bastia di Rovolon,Torreglia, e Saccolongo ad utilizzare l'unità di raccol-ta anche per le proprie “uscite”. Sartori ha sottolineato come siano da elogiare l'impe-gno e la disponibilità di tutti, in primis di coloro chehanno lavorato per l'adeguamento dei locali, maanche dei presidenti delle citate Avis, BeniaminoPaggiaro, Frison Guglielmo, e Massimo Maggioloche hanno aderito alla proposta di utilizzare l'unità diTeolo quale punto di prelievo anche per i propridonatori. Gianni Mamprin

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Teolo: ecco la nuova Unità di raccolta

Serata straordinaria quella organizzata al TeatroFarinelli di Este. L'attore Dario Carturan ha sapu-

to catalizzare il numeroso pubblico (c'era il tuttoesaurito, con persone anche in piedi) accorso il 9dicembre con una performance degna di lode. Il suospettacolo è stato incredibile, perchè con maestria èriuscito ad inserire gli oltre 62 anni di messaggio avi-sino dell'Avis dell'Estense nel contesto della storiadella bassa padana. L'attore ha affrontato con vera

professionalità l'appuntamento ed ha saputo rendereun argomento difficile, come la donazione del san-gue, un momento d'incontro sereno con un pizzicodi ironia. Un'esperienza unica, resa possibile daun'ottima compagnia teatrale e da tutti quei volonta-ri avisini che si sono impegnati per la buona riuscitadell'evento. Un ringraziamento al Centro servizivolontariato di Padova per la fattiva collaborazioneall'iniziativa, inserita dalla nostra Comunale tra glieventi realizzati nell'ambito della “Giornata mondia-le del volontario”. Il 23 gennaio, presso l'Aula Magnadell'Istituto Vescovile di Este, invece, momento dedi-cato agli studenti nell'ambito della selezione del con-corso “Musica nel sangue” organizzato da Avis, Abvse Fidas regionali. L'esibizione ha visto salire sul pal-coscenico ben cinque gruppi, tutti alunnidell'Istituto estense, coordinati con grande serietà dalprof. Chiarello. Tre dei cinque sono passati alla fasesuccessiva, con grande sostegno e supporto dei lorocompagni, del preside e dei loro insegnanti... già ci sistava organizzando per andare a tifare in pullman allasuccessiva esibizione dei vincitori! A dare una manofattivamente all'organizzazione è stato l'avisino GinoPeotta che ringraziamo, assieme a quanti hanno per-messo l'iniziativa. Direttivo Avis Este e Federico Aghi

Este ha Teatro e Musica...“nel sangue”

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Renzo e Lino sono due donatori di Massanzago(Pd), amici da sempre. Dal 20 al 27 giugno

hanno prestato servizio di volontariato presso ilcampo Globo a Coppito - L'Aquila (nella fotoaccanto). Il campo era composto da circa 170 tendeche ospitavano 1.200 persone. Il gruppo divolontari era costituito dalla Protezione civile,addetta ai vari lavori di manutenzione del campo eaiuto alla popolazione, dall' Esercito e dalla Marina,che gestivano due mense separate preparando circa700 pasti ognuna; Alpini, addetti ai generi di primanecessità, alla costruzione dei servizi igienici, docce,magazzini e dall'Avis, con tre tende, una di prontosoccorso e punto medico operativi con dueambulanze 24 ore su 24, una adibitaall'organizzazione (turni dei medici e infermieri,degli operatori volontari) e un'ultima tendadormitorio. In tutto 12 volontari che si alternavanoogni settimana. L'Avis gestiva pure la distribuzionedi generi di seconda necessità (indumenti, scarpe,carta igienica) raccolti in 5 containers. A questaattività si sono dedicati Renzo e Lino. “Ci ha colpitola gente che tentava di vivere il più possibilenormalmente - raccontano - C'era chi aveva lafortuna di poter continuare a recarsi a lavoro, chiaccudiva alle faccenda domestiche, chi badava aibambini, chi aiutava i volontari e, purtroppo, anche

qualcuno che non si rendevautile. Uno staff di medici epsicologi cercavano di migliorareil morale e le condizioni di vitaal campo. Al secondo giorno dalnostro arrivo, una grandinata siè abbattuta sulla tendopoli,facendo crollare diverse tende. Levarie scosse di assestamento, poi,allarmavano tutti. Una sera citrovavamo all'interno di unaffollato centro commerciale,quando si è verificata una forte scossa e noi, nonabituati a quella situazione, non ci siamo resi conto diciò che stesse accadendo e siamo rimasti seduti, mentretutti erano già scappati all'esterno. Nelle poche orelibere abbiamo girato per il territorio e ci siamo resiconto della distruzione lasciata dal terremoto e delladisperazione di chi ne è rimasto coinvolto. La nostraesperienza è stata positiva e gratificante. Noi abbiamomesso a disposizione degli sfollati solo poco del nostrotempo, ma in cambio abbiamo ricevuto qualcosad'infinitamente appagante. La nostra speranza è chel'impegno di tutti i volontari serva a dare aiterremotati una dignitosa sistemazione prima possibile.Un saluto a tutti quei volontari che hanno condivisocon noi quella settimana”. Dante Gardin

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PADOVA

All'insegna della solidarietà e dello spirito di sen-sibilizzazione, si sono svolte le feste sociali in

alcune Comunali del padovano. A Stanghella si sonofesteggiate le 450 donazioni svolte presso i Centri tra-sfusionali di Monselice e Rovigo, che hanno portatola Comunale ad avere un indice donazione-donatoritra i più alti della provincia. Ai festeggiamenti hannopartecipato anche gli “amici” Avis di Caldarola (Mc)e una delegazione dell'Amministrazione comunale diRocca di Cambio (Aq). L'incontro con quest'ultimogruppo è stato il suggello posto per non dimenticarela visita e l'aiuto, in occasione del terribile recenteterremoto, da parte degli avisini stanghellesi. E lasolidarietà ha accompagnato anche la festa dell'Avisdi Fontaniva che nell'occasione festeggiava i suoi 40anni di fondazione, accompagnati come sempre dagliinseparabili amici della Cooperativa Fratres, allaquale la Comunale è particolarmente legata. Il ricava-to della tradizionale lotteria (4.500 euro) è stato

totalmente devoluto in beneficenza a Padre FrancoBordignon, missionario in Congo. I soldi verrannodestinati alla costruzione di una decina di pozzi d'ac-qua. Restando sempre nell'Alta padovana, a Villa delConte si è festeggiata la prima festa sociale del nuovoDirettivo, completamente rinnovato e alle “primearmi” con manifestazioni di questo genere ma che,non tradendo le aspettative dei partecipanti, ha rea-lizzato una manifestazione di successo.

Feste e solidarietà a Stanghella, Fontaniva e Villa del Conte

Quell’Abruzzo rimasto nel cuore...

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Un più 3%? Dateci gli strumenti!VICENZA

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Care donatrici, cari donatori. Torno a scrivervi,dopo un paio di uscite del nostro giornale, per

proporvi alcune riflessioni che spero possano interessarvie ulteriormente farvi capire com’è la situazione nelDipartimento interaziendale medicina trasfusionale(Dimt) vicentino. Prima,però, guardiamo alla nostrasituazione interna. Nel2009, l'Avis provinciale hadovuto affrontare unadiversa strutturazioneinterna e il cambiamento di parecchi dei suoi consiglieri,eletti con il rinnovo delle cariche nell'ultima assembleaprovinciale di Castelgomberto. Abbiamo un nuovotesoriere e un nuovo vice presidente, con conseguentemomento di rodaggio per far funzionare il Direttivo.Inoltre, sono state mantenute le attività degli annipassati. Per il 2010 ci proponiamo di attuare nuoveiniziative di carattere formativo, per dirigenti chesperiamo vadano a formarsi per la continuità e la

crescita della nostra Avis. Ma torniamo al punto iniziale,lo stato dell'arte del Dipartimento trasfusionale. Il risultato di fine 2009 ci dice che il traguardo dicrescita, indicato dalla Regione, lo abbiamo raggiuntoandando anzi oltre la programmazione. Peccato che sela raccolta ha registrato un +2% il trasfuso (il sangueper gli ammalati) sia stato del +6%. Fortunatamenteabbiamo sforato la raccolta, resta il fatto che abbiamodiminuito le cessioni fuori regione e nei mesi estivi sisono avute criticità anche in Veneto. Succede, poi,anche questo: in un centro di raccolta del vicentino,

un medico trasfusionista ha chiesto ai donatori, forsetroppi numerosi quella mattina, di tornare in un altromomento, perchè le emoteche erano piene. Belmessaggio! Il Coordinamento regionale attivitàtrasfusionali (Crat) aveva programmato un aumento

dell'1% per il 2009, siamoandati al 2% e nonostanteciò abbiamo una forbice traraccolto e trasfuso di 4punti percentuali. Siamosicuri che chi indica le linee

guida per la raccolta ad inizio anno, basi laprogrammazione su calcoli attendibili, o invece non“lanci i dadi” e indichi i parametri di incremento in baseai numeri che escono? Per il 2010 si chiede ai donatori un incremento del 3%.Traguardo impegnativo per noi che, come associazione,dobbiamo aumentare le donazioni pro-capite e riuscirea reclutare un alto numero di nuovi donatori. Noi ciimpegneremo al massimo per raggiungere il traguardo.

Siamo però sicuri che, con la dislocazione che abbiamonel dipartimento di medici e infermieri dedicati, siriesca a centrare l'obiettivo? A nostro parere, senzaessere disfattisti, con il personale che il dipartimentosi ritrova (insufficiente secondo noi), sarà difficilissimoche si riesca ad arrivare a buon fine, a meno che nonvenga concesso di assumere qualche medico e qualcheinfermiere. Concludo con un invito caloroso a voitutti donatori: dateci una mano a realizzare gli obiettiviprefissati ed un grazie anticipato da parte dei nostriammalati per quello che già state facendo. Enrico Iseppi

L’entusiasmo e la generosità deidonatori non possono bastare...

Enrico Iseppi, presidente dell’Avis provinciale di Vicenza e, a destra, il dottor Maurizio Belloni direttore del Dimt provinciale

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Piovene Rocchette: il calcetto (quasi) sugli scudi

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VICENZA

“Prove di futuro” per la generazione dueÈstata inaugurata il 6 gennaio, a Vicenza, la

mostra didattico-culturale itinerante “Prove diFuturo”, dedicata alla generazione due, cioè ai figli diimmigrati, che costituiscono il 12,02% del totaledella popolazione scolastica nella provincia vicentina.Si tratta di una iniziativa interculturale doveemergono le complessità, ma anche la positività diintegrazione di giovani italiani che appartengono adue, a volte più culture e che rappresentano il futurodel nostro paese. A questa importante iniziativaculturale è presente l'Associazione Artisticamulticulturale Earth Soul, che ha tra i suoi scopifondativi la valorizzazione delle diversità culturalicome il cuore pulsante di tutta l'associazione. Diquesto ne è testimonianza al suo interno la presenzadi circa una quindicina di nazionalità e di alcunimediatori culturali, quali figure utili per competenzaqualificata alla valorizzazione dell'interculturalità eall'integrazione stessa. Un ruolo importante lo giocaanche l'Avis Vicenza, che divulga nella realtà degliimmigrati l'importanza del volontariato, del senso edel significato di un dovere etico, morale e civico.Sono promossi incontri tra le associazioni degliimmigrati, l'Avis ed i medici del Centrotrasfusionale. La mostra “Prove di Futuro” èitinerante nella provincia di Vicenza ed entra nellescuole, mostra le varie attività didattiche che liberanola creatività giovanile anche con l'aiuto essenziale deimediatori culturali, per diventare terreno fecondo per

far crescere la società alla quale appartengono. Laricchezza culturale che queste giovani personepossono apportare alla nostra società è di grandevalore e la rassegna vuole essere, in tal senso, ancheun percorso mentale dove le diversità culturali sonoricchezza e non negatività. L'Avis di Vicenza è perquesto presente alla mostra anche con un'immagineinterculturale nella figura della poetessa, donatrice disangue ed Ambasciatrice di Pace Onu, dott.ssa RadaRajic Ristic, a cui “Dono & Vita” ha già dedicato unservizio nel numero scorso. Roberto Rossi

C'è mancato poco! L'Avis comunale di PioveneRocchette ha partecipato al 19° torneo di calcet-

to, organizzato presso il Grumello in occasione della

“Festa di fine estate” nel mese di settembre, arrivan-do seconda in una finale da “cardiopalma”. Nella faseeliminatoria, svoltasi nell'ultima settimana di agostoe nei primi giorni di settembre, si sono classificate leprime due squadre di ogni girone. L'Avis di Pioveneè riuscita a vincere tutti gli “scontri diretti” arrivandoalla finalissima di sabato 5 settembre. È stata unafinale fantastica molto combattuta ed equilibrata, masoprattutto corretta sotto il profilo calcistico, con ilrisultato finale di 3 reti a 2. L'anno prossimo, con piùconvinzione, riusciremo a conquistare il gradino piùalto del podio! Un ringraziamento a tutti i componenti della squa-dra che hanno accolto l'invito di giocare per l'Avis,sempre disponibile a queste iniziative sportive vicinea molti giovani. La speranza è che tra loro ci sia anchequalche futuro donatore di sangue...

Gianni Gasparini

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ROVIGO

Musica e sport a favore della ricercaPer trasmettere un messaggio di solidarietà in occa-

sione del Natale 2009, l'Avis comunale di Rovigoha scelto lo sport, la musica e i gesti concreti di vici-nanza ai degenti dell'ospedale Santa Maria dellaMisericordia, in una serie di iniziative coordinate conl'Associazione dei donatori di organi. In collaborazio-ne con il Consorzio operatori del centro “Tutt'inPiazza”, è stato organizzato un programma pensatoper ricordare che “ci sono doni che non sono legati auna ricorrenza particolare”. “Questi doni - ha spiega-to il presidente Mattia De Poli - possono essere desti-nati a chi ne ha bisogno in tutti i mesi dell'anno:sono gesti capaci di salvare le persone e di aiutarle avivere”. Per sensibilizzare al dono del sangue, dome-nica 13 dicembre l'appuntamento è stato doppio. Al Palasport di Rovigo si è svolto il torneo di calcet-to Avis - Babbo Natale, allestito insieme allaPolisportiva San Bortolo e con la novità del sodaliziocon Telethon nella ricorrenza del ventennale dellaraccolta fondi a favore della ricerca scientifica. Quasi in contemporanea, in piazza VittorioEmanuele II, davanti al Palazzo della Gran Guardiadove si trova la sede dell'Avis comunale di Rovigo, èstata protagonista la musica con il concerto del Delta

Gospel Kim Choir. Lo stesso coro, mercoledì 23dicembre, è tornato alla Gran Guardia completandola serie di eventi musicali, che ha avuto come eventoprincipale, il 19 dicembre, presso il Teatro Sociale, ilconcerto del Venice Gospel Ensemble, diretto dalmaestro Luca Pitteri, già insegnante nel programmatv “Amici” di Maria De Filippi. Domenica 20 dicem-bre, infine, la tradizionale visita di una allegra squa-dra di Babbo Natale, composta da volontari delleAvis Comunali di Rovigo, San Martino di Venezze eBoara Polesine, al Santa Maria della Misericordia perl'appuntamento con i saluti e i doni ai degenti nelnosocomio cittadino. Nicola Astolfi

A Lusia una serata tutta dedicata al donoSi è svolta al Circolo ricreativo di Lusia una serata

di solidarietà e informazione con il convegno sulladonazione di sangue, organi e cellule “Un regalo perte! Istruzioni per l'uso”. Progetto pensato e idealizza-to dall'Avis di Lusia, con la collaborazione delComune e della Pro Loco di Lusia, della Provincia diRovigo e del Centro servizi volontariato, dell'Avisprovinciale e dell'Azienda Ulss 18. Per l'occasione,erano presenti sul palco della serata il dott. LucaDall'Ara, direttore del Csv di Rovigo, che ha sottoli-neato l'importanza del fare volontariato su tutti ifronti. La dott.ssa Maria Grazia Vaccari, responsabiledel Centro di Microcitemia, ha approfondito il tema

delle donazione di sangue, dall'atto della presa dicoscienza a come poter diventare donatore, nonchél'altra importante donazione delle cellule staminalida cordone ombelicale, da parte delle donne chediventeranno mamme. Il dott. Dario Zambello,dell'Ulss18 di Rovigo, rappresentante del coordina-mento locale dei trapianti di organi, ha delucidatol'importante e altrettanto difficile scelta del dono edel trapianto di organi. L'importanza di esprimere lavolontà di voler donare i propri organi in caso dimorte, è segno di volontà di compiere un ultimogesto che regala vita a qualcun altro. Si sono succedu-ti sul palco il presidente dell'Avis di Lusia, LucaCallegaro, il sindaco Sergio Vignaga, il presidentedell'Avis provinciale, Massimo Varliero, i rappresen-tanti dell'associazione “Danilo Ruzza” di Adria e delgruppo “Laura” di Lendinara, come promotori delladonazione di midollo osseo e cellule staminali, non-ché dell'Aido. In sala i rappresentanti delle altre Aviscomunali della zona, ma anche persone comuni chedesideravano un'informazione professionale ma conla spiegazione semplice e diretta di chi tratta il volon-tariato quotidianamente.

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VENEZIA

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Src: aperture straordinarie all’AngeloRaccolta: +3,5%. L'obiettivo, fissato in sede di

programmazione regionale per la provincia diVenezia, è arduo, ma va raggiunto per stare al passocon l'aumento dei consumi di emocomponentiprevisto per il 2010. Per questo l'Avis Src, Servizio diraccolta convenzionata ha programmato ben cinqueaperture domenicali del Centro raccolta dell'ospedaledell'Angelo di Mestre: 28 febbraio, 30 maggio, 4luglio, 29 agosto, 28 novembre. Dalle 8 alle 10 saràpossibile presentarsi presso il Centro per effettuaredonazioni (anche di plasma, previa prenotazione) evisite di idoneità. Uno sforzo organizzativo che l'Avis Src sostiene -accanto a quello delle uscite domenicali nellestrutture periferiche della provincia - per andareincontro alle esigenze dei donatori e garantire agliammalati le cure di cui hanno bisogno. Conl'obiettivo di agevolare la raccolta esterna, l'Avis Srcha, inoltre, dichiarato l'intenzione di acquistareun'autoemoteca, destinando alla spesa il 5 per mille

ricevuto. Per informazioni sul calendario delledomeniche di raccolta potete consultare il sitowww.avisrcmestre.ve.it. Giorgia Chiaro

Nella vecchia sede non ci si stava più: troppo picco-la per la mole di lavoro che l'Avis comunale di San

Donà sta svolgendo. Così, dopo un lungo periodo diriflessione e la volontà del presidente Mazzon, ilConsiglio ha deciso di fare una scelta, visto che si è pre-sentata l'occasione di un nuovo stabile in via Ciceri 8,con una capienza doppia rispetto al precedente. Certo,la decisione non è stata delle più facili, visto che la vec-chia sede non è stata ancora venduta e ilmutuo che è stato acceso impegnerà tuttal'Avis per parecchio tempo, ma si volevache San Donà avesse una sede degna deipropri donatori e degli amici dell'Avis, ingrado di seguire le sue tante attività: ini-ziative di sensibilizzazione, chiamate,contatti con le scuole di ogni ordine egrado, materiale informativo, punto diriferimento (sede) della squadra di cicli-smo Avis. A tutti gli avisini e ai simpatiz-zanti della nostra associazione, che sono ibenvenuti, segnaliamo che la nuova sedeè aperta tutti i giorni dalle 17 alle 19 e illunedì dalle 10.30 alle 12. O.C.

San Donà: è arrivatala nuova sede Avis

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Un pomeriggio nel regno di principesse, fatine,samurai e coniglietti per i volontari dell'Avis

Mestre-Marghera: sabato 13 febbraio la Comunale,infatti, ha partecipato al Carnevale organizzato inpiazza Municipio a Marghera, affollata da tanti citta-dini in attesa del passaggio dei carri allegorici, tra volidi coriandoli e stelle filanti. I bimbi sono stati gli

“assalitori” ufficiali dell'info point Avis, chiedendol'immancabile palloncino, ma molti sono stati anchegli adulti che si sono avvicinati per soddisfare qualchecuriosità e sapere come si diventa donatori di sangue.Un ringraziamento va alla Municipalità per il postod'onore riservato all'associazione e per la targa gentil-mente donata al termine della manifestazione.Passato Carnevale, con l'avvicinarsi della bella stagio-ne la nostra Comunale si riattiva per partecipareanche alla vita sportiva della città e sensibilizzare atle-ti e spettatori di ogni età alla donazione di sangue. Siinizia a marzo con la partecipazione a “Danzare perla vita”, esibizione delle allieve dell'Asd Palextra aFavaro Veneto, in replica a giugno presso il palazzet-to dello sport Taliercio di Mestre. Domenica 2 mag-gio torna, per il settimo anno, il Trofeo ciclistico Avis,in collaborazione con il Gs “Al Majo”, mentre perdomenica 6 giugno è previsto un torneo di calcio acinque organizzato dal Gruppo giovani. Dopo otto edizioni della corsa podistica “Corri...all'Avis”, infatti, la volontà è quella di sperimentarequalcosa di nuovo, che sia più vicino ai gusti di untarget giovane. Per aggiornamenti e informazioni viinvitiamo a visitare il sito www.avismestre.it.

Valentina Righetto e Giorgia Chiaro

Mestre: carnevale, danza e sportLE

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EVENEZIA

Le undici Avis comunali di Annone Veneto, Bibione,Concordia Sagittaria, San Stino di Livenza, Gruaro,

Portogruaro, Pradipozzo, Pramaggiore, San Giorgio-La Salute diLivenza, San Michele al Tagliamento e Fossalta di Portogruarohanno unito le forze per dare vita ad un calendario comune. Unregalo per i quasi 6.000 soci Avis del mandamento, ma anche unutile strumento di propaganda e di informazioni sulle attivitàdell'Associazione: vi sono infatti riportate le domeniche di apertu-ra dei Centri trasfusionali (Ct) di Portogruaro, le date del Servizioraccolta convenzionata (Src) della zona e anche le aperture dei Ctdi San Donà e di Jesolo. Inoltre, sono segnalati i più importanti momenti associativi: leassemblee e le feste del donatore delle Avis del mandamento. Il dono è un gesto universale! Per questo non si può permettereche esistano Avis ricche ed Avis povere quando si tratta di farepromozione o si deve salvaguardare la salute dei donatori e i biso-gni del malato. La struttura territoriale deve fornire le braccia perdiffondere il messaggio e la cultura del dono del sangue senzadivisioni e campanilismo! Questo lo spirito che sta alla base dell'iniziativa, che ci auguriamo sia la prima di una serie di atti-vità comuni. Dario Piccolo

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Un calendario per 11 Avis

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Solidarietà all'Avis di San Stino di Livenza, a parti-re dall'iniziativa “100 metri di panino per benefi-

cenza”, organizzata durante la tradizionale Fiera deicolori e sapori autunnali per promuovere e raccoglie-re fondi destinati al progetto di cooperazione inter-nazionale “Dar sangre es dar vida”. La “tombola dellasolidarietà” ha invece contribuito alle costose cureall'estero di Vincenzo Conte, un bambino di 7 annidi La Salute di Livenza affetto da tetraparesi spastica.L'impegno benefico è continuato con la “San StinoLive Music”, presso il teatro comunale R. Pascutto,che ha visto esibirsi tanti giovani cantanti e musicistidel paese. A dicembre Avis era in piazza alla “festa delVolontariato”, organizzata insieme alle altre associa-zioni e scuole del paese. La manifestazione è intitola-ta a Padre Giorgio Zulianello, sanstinese che aiuta ibambini bisognosi dell'Africa, in particolare i fetizei-ro, bambini rifiutati dalla comunità e dalle proprie

famiglie perché considerati portatori di disgrazie,senza diritto neanche al nome. Sulla sua avventurosavita è stata allestita una mostra fotografica e durantele due giornate sono state allestite in piazza le casettein cui i volontari hanno raccolto fondi per i bambinidell'Angola. L'iniziativa è stata anche l'occasione perla prima uscita pubblica del neonato Gruppo giovaniAvis San Stino, che ha organizzato e gestito la cacciaal tesoro per i bambini delle scuole. Emanuele Zanon

A Scorzè dona pure il sindacoCon più di quattrocento donatori attivi e una media di oltre due

donazioni l'anno, il comune di Scorzè dà il buon esempioall'interno della provincia di Venezia, dove il notevole aumento deiconsumi di emazie e plasma richiede un incremento nella raccoltaper garantire l’adeguato approvvigionamento degli ospedali. Tra icittadini che hanno risposto all'appello a donare c'è anche il sinda-co di Scorzè, Giovanni Battista Mestriner, che vediamo nella foto almomento della donazione presso l'Ospedale dell'Angelo di Mestre.Un piccolo gesto che può essere di stimolo sia per i donatori perio-dici sia per coloro che si accingono ad effettuare gli esami di ido-neità previsti per iniziare a donare.

Concordia punta sulla guida sicura

San Stino: iniziative a nastro, dai “panoni” al teatro

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VENEZIA

L'Avis comunale di Concordia Sagittaria, sensibileal tema degli incidenti stradali che colpiscono in

particolare i giovani, organizza per il 17 e 18 aprileun evento a livello provinciale dedicato alla sicurezzastradale. Molti gli obiettivi: sensibilizzare sulla neces-sità di mantenere comportamenti corretti alla guidadi qualsiasi mezzo; informare sulle basilari regole delcodice della strada e sulla necessità di rispettarle pergarantire la propria ed altrui sicurezza; informare sul-l'impatto di alcol, droghe e farmaci sull'organismo esulla loro correlazione con gli incidenti stradali;informare sull'elevato costo sociale degli incidenti;sensibilizzare sull'importanza della donazione di san-gue quale ausilio indispensabile per salvare la vita

anche delle vittime di incidenti stradali. Ricco il pro-gramma della manifestazione: si parte sabato mattinacon un doppio convegno al Cinema “C” sulla sicu-rezza stradale: al mattino per 250 ragazzi delle scuo-le medie e superiori e al pomeriggio aperto a tutti igiovani della provincia di Venezia. Durante la giorna-ta verranno, inoltre, messi a disposizione i simulatoridi guida della “Scuola mobile di Polizia” della Poliziastradale di Padova. Domenica 18 aprile sarà dedicataa test reali di guida con mezzi ed istruttori di “Guidasicura operativa” (richiesta preiscrizione). All'iniziativa, patrocinata da Comune, Provincia eUlss 10, collaboreranno Polizia stradale di Mestre ePadova, Polizia locale e Ser.T. Portogruaro. D.P.

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