Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan...

14
PATRIZIA LODI II riscatto esistenziale in La soledad era esto di J. J. Millas II romanzo e il racconto millasiano hanno un'ambientazione quasi sem- pre urbana; Madrid è descritta come la grande metropoli che svolge un'azio- ne di condizionamento negativo sui suoi abitanti, privandoli della loro indi- vidualità e riducendoli a una massa anonima. La città non è comunque l'uni- ca a esercitare un effetto opprimente; siamo in presenza di ambienti che non fungono mai da telone di fondo, perché interagiscono continuamente con i personaggi e le vicende, influenzandone gli sviluppi. En mis novelas, los espacios físicos son muy importantes porque acaban convirtiéndose en espacios morales. En todas mis novelas hay un piso, una casa que son protagonistas de la acción y que funcionan como oquedades morales '. Il rapporto conflittuale con lo spazio chiuso, responsabile dell'asfissia e delle ossessioni 2 del personaggio, si estende anche al mondo delle "cose": si tratta di una serie di oggetti inanimati appartenenti alla realtà della vita quo- tidiana, ma investiti di un valore che trascende il loro significato. Essi celano una presenza inquietante che il personaggio non è in grado di affrontare per- ché ne teme irdominio 3 . La coesistenza di dimensione realistica e simbolica 1 Da una intervista a cura di Ana Basualdo: En el espacio moral, in "El País", 18 feb- braio 1990, inserto Libros, p. 2. 2 "Si yo tuviera que comparar mi obra con una arquitectura fantàstica, mi obra estaría compuesta de una plaza que va a desembocar a pequeñas calles; esas callezueas tendrían los nombres de todas mis obsesiones, o sea de las obsesiones que he desarrollado en estos años en mi obra" (Dichiarazione di Millas seguita alla conferenza della Dott.ssa Magdalena Mora al Colegio Mayor J.Luís Vives di Madrid il 4 febbrario 1993). 3 Non tutti gli oggetti suppongono un rapporto di conflittualità con il personaggio; alcuni sono dotati di un potere "magico" che li converte in feticci inanimati in grado di pre-

Transcript of Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan...

Page 1: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

PATRIZIA LODI

II riscatto esistenziale in La soledad era esto di J. J. Millas

II romanzo e il racconto millasiano hanno un'ambientazione quasi sem-pre urbana; Madrid è descritta come la grande metropoli che svolge un'azio-ne di condizionamento negativo sui suoi abitanti, privandoli della loro indi-vidualità e riducendoli a una massa anonima. La città non è comunque l'uni-ca a esercitare un effetto opprimente; siamo in presenza di ambienti che nonfungono mai da telone di fondo, perché interagiscono continuamente con ipersonaggi e le vicende, influenzandone gli sviluppi.

En mis novelas, los espacios físicos son muy importantes porque acabanconvirtiéndose en espacios morales. En todas mis novelas hay un piso, una casaque son protagonistas de la acción y que funcionan como oquedades morales '.

Il rapporto conflittuale con lo spazio chiuso, responsabile dell'asfissia edelle ossessioni2 del personaggio, si estende anche al mondo delle "cose": sitratta di una serie di oggetti inanimati appartenenti alla realtà della vita quo-tidiana, ma investiti di un valore che trascende il loro significato. Essi celanouna presenza inquietante che il personaggio non è in grado di affrontare per-ché ne teme irdominio3. La coesistenza di dimensione realistica e simbolica

1 Da una intervista a cura di Ana Basualdo: En el espacio moral, in "El País", 18 feb-braio 1990, inserto Libros, p. 2.

2 "Si yo tuviera que comparar mi obra con una arquitectura fantàstica, mi obra estaríacompuesta de una plaza que va a desembocar a pequeñas calles; esas callezueas tendrían losnombres de todas mis obsesiones, o sea de las obsesiones que he desarrollado en estos años enmi obra" (Dichiarazione di Millas seguita alla conferenza della Dott.ssa Magdalena Mora alColegio Mayor J.Luís Vives di Madrid il 4 febbrario 1993).

3 Non tutti gli oggetti suppongono un rapporto di conflittualità con il personaggio;alcuni sono dotati di un potere "magico" che li converte in feticci inanimati in grado di pre-

Page 2: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

222 Patrizia Lodi

è una caratteristica di provenienza kafkiana4. Come in Kafka, anche in Millas

la deformazione del reale si converte in strumento di contestazione del dato

contingente; esasperando il realismo della descrizione, isola oggetti e presenze

umane che rivelano la loro estraneità e inautenticità rispetto al contesto nel

quale sono inseriti, trasformandosi in emblemi metafisici del male a cui è

condannato l'essere5.

Madrid rappresenta per la madre di Elena Rincón, protagonista di La

soledad era esto, uno spazio ossessivo:

Lo malo es vivir lejos de una misma, que es como vivo yo desde hace años,

desde que me trasladé a esta ciudad que no existe y que, sin embargo, se

llama Madrid. Madrid no existe, pues, es un sueño provocado por una

enfermedad, por unas medicinas que tomamos para combatir alguna

enfermedad. Todos los que estamos en Madrid no existimos (p. 128)6.

L'ambiente che opprime Elena, invece, non è Madrid ma la sua casa; la

sensazione claustrofobica originata dal timore di essere inghiottita dallo spa-

zio chiuso, si intensifica ancora di più per la presenza dei mobili ereditati do-

po la morte della madre (poltrona e pendola), che le appaiono dotati di una

"corporeidad algo inquietante" (p. 132). L'ossessione di un'apparizione della

defunta attraverso gli oggetti, come se "los tres hubieran formado una unidad

servare dalle minacce della realtà esterna. In tal caso, la repulsione verso "la cosa" si trasformain attrazione e attaccamento morboso. Questa duplice valenza dell'oggetto millasiano è espo-sta in particolare nel racconto Primavera de luto, in Primavera de luto y otros cuentos, Barcelo-na, Destino Áncora y Delfín, 1991, p. 109.

4 Gonzalo Sobejano, nella sua rassegna su La soledad era esto, ha messo in evidenzal'influenza di Kafka in Millas sin da Cerbero son las sombras, romanzo che è stato spesso acco-stato a Lettera al padre, limitatamente però all'aspetto della struttura, essendo l'opera del pra-ghese un violento atto d'accusa rivolto verso il padre ritenuto responsabile del suo isolamento.{La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17).

5 Come il sogno permette di vivere una vicenda con dovizia di particolari che la ren-dono quasi reale, così la descrizione minuziosa insistentemente realistica fissa a lungo l'ogget-to, lo estrae dalla familiarità che deriva dal suo uso giornaliero e in tal modo lo riscopre. È latecnica del "realismo onirico", elemento, in Millas, di evidente "filiación kafkeana", che "im-prime a la imagen inventiva del mundo la exacta veracidad de un testimonio y el reslandor dela alucinación" (Gonzalo Sobejano, La soledad era esto de Juan José Millas, cit.).

6 Le citazioni dal testo si riferiscono all'edizione La soledad era esto, Barcelona, Desti-no Áncora y Delfín, 1991.

Page 3: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

Il riscatto esistenziale in La soledad era esto di J. J. Millas 223

indisoluble y misteriosa" (p. 80), si trasforma poi in timore di "convertirse el-la misma en su propia madre" (p. 85).

Dall'oppressione del presente si sfugge, secondo Millas, con il recuperodel passato e con l'eventuale metamorfosi del personaggio. Il romanzo e ilracconto millasiano, infatti, sono concepiti strutturalmente come una sedutapsicoanalitica: così come l'analista tenta di far riaffiorare nel paziente le ten-denze represse del suo inconscio, allo stesso modo l'autore costringe il prota-gonista ad affrontare il proprio passato per renderne vivibile il presente. Sitratta di un viaggio a ritroso nel tempo nel tentativo ultimo di riordinare ilcaos che generalmente ha origine nell'abbandono dell'adolescenza. È evidentepertanto l'importanza della memoria, autentica rivelatrice delle circostanzedeU'"ahora", nonché chiave di risoluzione dell'intreccio provocato dall'inte-grazione di passato e presente. Memoria, quindi, come ponte tra il ricordo-dimenticanza7 e il futuro.

Se il passato non può essere "rimosso" dall'inconscio del personaggio peressere vissuto consapevolmente, l'unica evasione possibile è la pazzia, la morte,il nulla; questa la soluzione proposta in El jardín vacío, dove il suicidio porta atermine un processo di disintegrazione che il protagonista ha tentato invanodi eludere attraverso il viaggio di ritorno al "barrio" e alla casa di un tempo.Se viceversa il passato può riaffiorare, allora la possibilità di riscatto esiste e va-le la pena vivere il futuro. Ne abbiamo un esempio nel racconto Primavera deluto e nei romanzi El desorden de tu nombre6 e La soledad era esto.

1 "porque creemos que recordamos lo que libremente deberíamos recordar, pero laverdad es que existe una gran presión social - unos hábitos sociales - para que recordemosdeterminadas cosas y en una determinada dirección. Lo que recordamos es, sobre todo, loque nos han ido diciendo los otros, a lo largo de los años, de nosotros. Por eso, la literaturatiene que enfrentarse a esa memoria dada, quebrarle el ritmo y los convencionalismos. Todasmis novelas, creo, trabajan sobre una memoria, pero no se trata de una memoria que anda Ií-nealmente, o circularmente, que son sus caminos habituales, sino de una manera subversiva.Lo que me interesa, de este trabajo, es la posibilidad de hacer estallar la memoria, de obligarlea eliminar su función encubridora. Lo que hace la memoria dada es encubrir lo verdadera-mente importante: por eso, hay que hacerla estallar. Lo que sale de ahí es, para mí, literatura"(Da una intervista a cura di Ana Basualdo: El observador en la niebla, in "El País", 18 feb-braio 1990, inserto Libros, p. 2.

8 La strategia di riscatto esistenziale adottata in Primavera de luto e in El desorden detu nombre è l'assassinio dell'uomo responsabile dell'oppressione. Nel primo caso, essendo ilmarito deceduto per cause naturali, la protagonista uccide l'amante (straordinariamente somi-gliante al coniuge defunto) per avvertire la liberazione come conquista personale. Nel secon-

Page 4: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

224 Patrizia Lodi

In quest'ultimo il recupero del passato avviene attraverso la costruzionepost mortem di quel rapporto con la madre precedentemente inesistente; solocosì si realizza l'accettazione di sé e della propria condizione esistenziale - lasolitudine9 - e l'evasione finale dal terrorismo quotidiano. Riconciliazioneche consente inoltre la metamorfosi della protagonista; già nella sua primaopera, Cerbero son las sombras, Millas preannunciava che "uno no puede re-conciliarse con él mundo sin haberse reconciliado previamente con sumadre" 10. Non a caso La soledad era esto si apre con una citazione tratta daLa metamorfosi di Franz Kafka, che "viene dada un poco como homenaje aKafka y, sobre todo, porque esa mujer, a lo largo de esos meses que se relatan,cambia" ". Come Elena ha letto e ricorda il romanzo kafkiano, così il maritodecide di riesaminarlo schierandosi questa volta non più a fianco del protago-nista, Gregor Samsa, come aveva fatto in passato.

Me interesaba esa mención qua hay en medio de la novela de un personajede La metamorfosis y sobre todo esa pregunta que se hace: "¿Cómo estaríastú contándolo desde el otro lado?", porque en definitiva, la novela proponeun regreso de La metamorfosis, y lo propone como un camino moral12.

Costruendo un perfetto "ejemplo de sencillez compleja" 13, Millas elimi-na la riflessione in La soledad era esto, come già nel precedente Visión del aho-gado, a favore della pura narrazione:

do, invece, avvelena il marito non tanto per poter vivere con l'uomo che ama, quanto "parademostrar hasta dónde podía llegar su voluntad cuando ésta actuaba bajo el peso de amor"(Juan José Millas, El desorden de tu nombre, Madrid, Alfaguara Hispánica, 1992, p. 170). Ledonne millasiane, generalmente represse e frustrate, non hanno in sé l'istinto omicida, ma selo attribuiscono nel momento in cui realizzano che è l'unico strumento possibile per la loroliberazione. In questo modo assistiamo a una sorta di legittimazione di un atto che, sebbeneimmorale, non incontra la condanna incondizionata del lettore.

9 Joaquín Marco definisce la presa di coscienza della solitudine "una salida a la angu-stia que los pensadores existenciales no habían imaginado" {La soledad era esto, in "ABC lite-rario", 3 marzo 1990, p. 7).

10 Juan José Millas, Cerbero son las sombras, Madrid, Alfaguara Hispánica, 1989, p. 2.11 Fabián Gutiérrez, Cómo leer a Juan José Millas, Madrid, Guías de lectura Júcar,

1992, p. 44.12 Ibidem.13 Michel Santiago, Juan José Millas: escribir es una forma aceptada de locura, in "Leer",

marzo 1990, p. 38.

Page 5: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

Il riscatto esistenziale in La soledad era esto di ] . J. Millas 225

No es que la reflexión no me interese, porque creo que una novela en la queno haya reflexión es una mala novela, sino que empiezo una búsqueda queconsiste en encapsular la reflexión en el texto y que vaya liberando sus energíasa medida que el texto lo necesite pero que no llegue al lector de maneraexplícita, que no se vea. Eso está muy claro ya en El desorden de tu nombre,donde los elementos reflexivos han desaparecido casi del todo, aunque su cargareflexiva sea muy grande. Creo que en La soledad era esto está muy logrado,donde todo es relato y casi todo es reflexión, pero no se ve 14.

Il personaggio millasiano è generalmente nevrotico ed apatico; questacondizione lo spinge spesso a ricercare uno stimolo nella droga allo scopo dimantenere una posizione neutra rispetto agli avvenimenti della vita, oppure dicambiare prospettiva nella percezione di una realtà sgradevole. Il "benefico ef-fetto" di estraniamento ha però una durata effimera; l'immersione nella realtà èpertanto inevitabile e sempre intimamente connessa con l'insorgere di una seriedi malesseri fisici. Sono "una metáfora de un conflicto interior" ' \ una sorta dimaterializzazione dell'ansia; disturbi psicosomatici che Millas stesso avverte nel-le situazioni di tensione e che inevitabilmente trasferisce sui suoi personaggi:

No es raro que unas horas antes de ponerse uno a escribir aparezcan neuralgiasoculares o jaquecas capaces de alterar gravemente el funcionamento de uno delos dos hemisferios cerebrales. Pero lo más frecuente es que en el momento desentarse frente a la cuartilla el escritor sienta algo así como un clavo grande demadera a la altura del paquete intestinal16.

Il meccanismo di sublimazione, oltre ad assicurare all'autore il superamen-to delle proprie ossessioni ("Yo tuve incluso una breve experiencia de diván: elriempo suficiente para comprender que las energías por emplear allí, mejorestarían empleadas sobre el folio"17), rivela il significato della sua scrittura:

[...] la literatura es, de un lado, imposible, y, de otro, necesaria. No es quesea personalmente importante, sino que ahí es donde se juega uno su

14 Ibidem.15 Juan José Millas, Bultos, in "El País", 20 dicembre 1991 (ultima pagina).16 Juan José Millas, Literatura y necesidad. Reflexión sobre el acto de escribir, in "Revista

de occidente, luglio-agosto 1989, p. 190.17 Antonio Puente, J.J.Millás, el reorden de su nombre, in "El sol", 29 luglio 1990, p. 2.

Page 6: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

226 Patrizia Lodi

identidad [...] No comprendo cómo soportan la existencia los que noescriben 18.

In La soledad era esto la somatizzazione dell'ansia da parte della madrederiva, ad esempio, dall'assenza di comunicazione e dalla mancata percezionedi sé come essere unitario; per questo ricerca una singolare forma di collo-quio con il proprio corpo, con le parti frammentarie di sé. Le viscere funzio-nano inoltre come termine di paragone con una realtà che è solo sfacelo edesolazione:

Realmente, un cuerpo es como un barrio: tiene su centro comercial, suscalles principales, y una periferia irregular por la que crece o muere [...]. Elcaso es que llegué a este barrio roto que tiene una forma parecida a la de micuerpo y una enfermedad semejante, porque cada día, al recorrerlo, le ves eldolor en un sitio distinto (p. 49).

II dialogo con il proprio corpo si intensifica con la scoperta di un can-cro al seno, con il quale la madre impara a convivere, investendo la malattiadi un valore che la trascende. Duplice immagine della precarietà della vitaumana di fronte al male e dell'incombenza della morte, si converte parados-salmente nell'unico elemento in grado di certificare un'esistenza priva diidentità. Quando, in condizione di pericolo, l'Io avverte la propria impotenzadi fronte alla minaccia esterna, ricerca un appoggio, quello del Super-Io 19; lamadre investe il cancro della funzione di censore morale per poter premiare opunire le azioni di un Io che non è più in grado di giudicare:

Cuando me portaba mal, o no atendía bien la casa, crecía más deprisa de lonormal. Y en las épocas en que me encontraba bien, de acuerdo conmigo

18 Juan José Millas, Literatura y necesidad. Reflexión sobre el acto de escribir, cit., p. 188." Sigmund Freud definisce l'Io una sorta di "monarca costituzionale, senza la cui rati-

fica nulla può essere legiferato, ma che esita a lungo prima di opporre il proprio veto a unaproposta del Parlamento [...]. D'altra parte noi vediamo questo stesso Io come un povero es-sere che soggiace a un triplice servaggio, e che quindi pena sotto le minacce di un triplice pe-ricolo: il pericolo che incombe dal mondo esterno, dalla libido dell'Es e dal rigore del Super-Io [...]. Tre specie di angoscia corrispondono a questi tre pericoli, dato che l'angoscia èl'espressione di un arretramento di fronte al pericolo" (Sigmund Freud, L'Io e l'Es, Torino, Bi-blioteca Boringhieri, 1989, p. 83-84).

Page 7: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

Il riscatto esistenziale in La soledad era esto di J. J. Millas 227

misma, paraba de crecer y había temporadas en que ni me acordaba de él.(p. 157).

L'assunzione del male fisico come vero e proprio "regolatore di condot-ta", rivela il disperato bisogno diferimento a cui aggrapparsi peril malessere di Elena, materializ2 atosi subito dopo la morte della madre, siconverte da dolore fastidioso insua esistenza: non a caso scompiirirà a metamorfosi ultimata: "siento que larareza intestinal ha desaparecido''

Nella narrativa millasianarità e menzogna, tra realtà e app:irenza20, tra il mondo degli altri e il mondoproprio; conflitti intcriori resi aun'implacabile persecuzione. L'inquietudine e l'insicurezza esistenziale si im-padroniscono del personaggio ehsua identità:

Yo puedo perder otras cosas,mí es la identidad...Me da taimi ambivalencia tendía másque incluso entonces me mar»con la escritura [...]. Aún ho;narme la vida22 [...] sigo madrugandidiez. Porque la inseguridad esescribir es tan enorme, que as

La tensione non è comunerealtà, ma esiste anche tra le diverse

20 "Curiosamente, lo real es unaLo diré de otro modo: los sueños, lasmanipulación de la mente sobre la real(Juan José Millas, Autocrítica, in "El Pai

21 Tale "disciplina" può essere innecessita per poter scrivere: il Super-Io,

22 Fino a poco tempo fa l'autorelavoro.

23 Koro Castellano, Cambio de u

individuare e fissare almeno un punto di ri-on cadere in balìa dell'inconsistenza. Anche

resenza confortante in grado di certificare la

(p. 181).iste sempre un conflitto permanente tra ve-

ìcora più acuti dalla costante sensazione di

e, come Millas, dubita continuamente della

pero perder la escritura... La escritura que paraito miedo que incluso en las épocas en las quebacia no escribir, me dejaba tan desprotegido,aba una disciplina21 para no perder el contacto

que no tengo que acudir a ningún sitio a ga-lo para tener las cosas hechas antes de las

tan grande, el sentimiento de que uno no sabesiento que, por lo menos, ya he cumplido23.

uè limitata al conflitto tra l'individuo e lacomponenti dell'essere:

pequeña parte de la realidad, quizá la menos activa,fantasías, las quimeras, que parecen el resultado de ladad, son, por el contrario, de gran parte de la misma"s",17 aprile 1990, p. 15).erpretata come il "regolatore di condona" che Millaspertanto, che garantisce un'identità,scriveva le prime ore del mattino, prima di andare al

entidad, in "El País" del 19 febbraio 1995, p. 15.

Page 8: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

228 Patrizia Lodi

En todos nosotros hay al menos dos personas que con frecuencia mantienendesacuerdos importantes en cuestiones de alguna trascendencia. Poner deacuerdo a esas dos personas que nos habitan, alcanzar entre ellas un pacto decolaboración y tolerancia mutuas sin que ninguna de ellas llegue a perder ladignidad, constituye una de las tareas más difíciles del ser humano, perotambién una de las más apasionantes a lo largo de esta aventura moral quellamamos existencia24.

La perdita dell'identità è solamente una delle catastrofiche conseguenzeche derivano dall'oppressione o dall'isolamento dell'individuo; la solitudine,connessa intimamente con l'assenza di comunicazione e con la difficoltà diinstaurare relazioni umane, appare come il destino ineluttabile dell'uomocontemporaneo, troppo occupato nella corsa alla carriera e al potere per riu-scire a concedere spazio a quel sentimento che qualunque rapporto interper-sonale suppone. Millas nella costruzione delle sue storie parte sempre da unproblema di solitudine; il suo proposito è precisamente quello di "contar enla clave de la vida cotidiana la esencia de la soledad humana, el conflicto delindividuo con el entorno que le sirve de espejo, de consuelo y de martirio"25.

Due storie di solitudine, con madre e figlia come rispettive protagoniste,compaiono infatti in La soledad era esto; lo sradicamento della prima, che si ètrasferita dal suo paese di origine a Madrid,-si può equiparare a quello subitoda Millas in seguito al suo trasloco da Valencia alla capitale. Spostamentodalle zone rurali alle aeree urbane dell'interno, che coinvolse peraltro nume-rose famiglie spagnole all'epoca della forte migrazione degli anni cinquanta.

La venida de Valencia a Madrid, coincide con una caída, digamos familiar,de orden económico, y ello significa un cambio de ambiente muy grande, nosolamente por el clima, sino que, al llegar a Madrid, aparece una cosa queyo hasta entonces ignoraba, que eran los sabañones. En fin...Y aunque a esaedad los padres tratan de vestirlo bien, de disimularlo, cuando el niño llegaadvierte que se trata de una caída...26

Se il tipo di rapporto che ogni donna ha avuto con la propria madre è de-terminante per il modo in cui ella crescerà i suoi figli, proprio perché dipende

24 Juan José Millas, Autocritica, cit.25 Los galardones del día de Reyes, in "El País", la Cultura, 7 gennaio 1990, p. 26.26 Fabián Gutiérrez, Cómo leer a..., cit., p. 11.

Page 9: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

Il riscatto esistenziale in La soledad era esto di J. J. Millas 229

dall'identità acquisita27, la solitudine di Elena potrebbe derivare dalla riprodu-zione inconscia del primitivo rapporto materno nel momento in cui diventa ellastessa madre; il risultato è l'incapacità di comunicare con il marito e la figlia28.

Come il male fisico è il "garante" della propria esistenza, così l'"antipo-da", ovvero l'alter-ego, risponde al tentativo della madre di alleviare il pesodella solitudine. La creazione di questa figura inizialmente fantastica e poimaterializzata nella figlia a cui attribuisce il nome della sua copia speculare,risale all'infanzia e all'esigenza di poter godere della compagnia di un'amica,anche se fittizia.

Por eso a mi hija mayor le puse ese nombre, que no llevaba ninguna otramujer de la familia. Recuerdo que mi marido y mi madre y todo el mundome preguntaron el porqué de esa decisión, pero yo nunca he confesado a na-die que ése era el nombre de mi antípoda (p. 61).

L'invenzione di una creatura in grado di interferire nelle circostanze del-la sua vita, assolve inoltre la madre da una serie di azioni di per sé negative(l'ingestione smisurata di ansiolitici e di alcool, ad esempio). In questo modoaddossa la sua responsabilità a una capricciosa "antípoda", garantendosi unbenefico scarico di coscienza.

Oltre a soffrire dell'accennata somatizzazione dell'ansia, della perdita diidentità e dell'oppressione della solitudine, il personaggio millasiano avvertele stesse incertezze e inquietudini dell'autore rispetto alla dimensione onirica:

Cuando despiertas no hay nada que certifique dónde has pasado las horas desuspensión, excepto la huella de tu cuerpo sobre la superficie de la sábana.

27 L'identificazione con la figura materna segna, con il superamento del periodo edipi-co, in ogni adolescente una tappa evolutiva fondamentale verso la formazione della propriaidentità. A questo proposito significativo il rimando a Jóle Baldara Verde, Donna maschera eombre, Ontogenesi dell'identità femminile, Milano, Rafiàello Cortina Editore, 1988; JacquelineAmati Mehler, La maternità, in Dieci psicoanalisti spiegano i temi centrali della vita, Milano,Rizzoli, 1985, p. 155-156.

28 "C'è però da dire che la vita evolve comunque ed ogni madre che ha avuto una ma-dre ha, durante la sua esistenza, anche altre esperienze e altri rapporti. Credo che possiamoragionevolmente affermare che tali madri possono dare origine a tali conflitti, ma che la ri-sposta a tali conflitti non è sempre la riproduzione di ciò che è avvenuto in origine" (Jacque-line Amati Mehler, La maternità, cit.).

Page 10: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

230 Patrizia Lodi

"¿Qué ha sucedido, pues, durante ese riempo? ¿Dónde has estado? ¿Quiéneras mientras atravesabas las brumas de la noche en la barca que te llevabahasta el amanecer? ¿Quién eres hoy?"29

II sonno, dunque, è una sorta di spazio oscuro che non si può conosceree dominare; è evidente pertanto la frustrazione di chi, avvertendo già la pre-carietà dell'io in ambito reale, ne teme la trasformazione o il dissolvimentodurante le ore di "assenza". Le ossessioni che compaiono sin dal risveglio rap-presentano, l'unico punto di riferimento di un'individualità frammentaria;questo perché, essendo il prolungamento di angosce passate, possono tra-smettere una confortante sensazione di continuità e di identità garantitadall'esistenza di un'attività interiore30.

Si può ipotizzare che l'ottimismo di Elena al momento del risveglio de-rivi da una situazione di benessere sperimentata durante il sonno e non ricor-data a livello cosciente. Tale sensazione scompare però immediatamente la-sciando il posto al dolore e allo sconforto; lo sfogo liberatorio attraverso ilpianto indica l'uscita dallo stato di apatia e la messa in moto della meta-morfosi. Questa trasformazione non è cambiata di molto rispetto a quella de-scritta nella precedente narrativa millasiana (crisi di identità, rottura coniuga-le, presa di coscienza della solitudine come inizio di una nuova vita):

Es posible que estemos condenados a reproducir lo que más detestamos. Lanaturaleza humana es así de condenada. Mi generación está llena de parejascuyos miembros huyeron en direcciones opuestas al advertir que habían repe-tido con una precisión asombrosa los esquemas de relación conyugal que te-óricamente con más ardor habían combatido31.

29 Juan José Millas, El sueño, in "El País", 20 aprile 1990 (ultima pagina).30 È evidente l'importanza del sogno: il ricordo e la rielaborazione a livello cosciente delle

immagini che sfilano durante la vita onirica rendono lo spazio del sonno meno inquietante per-ché "i sogni si rivelano, senza alcuna maschera, come appagamenti di desideri" (Sigmund Freud,L'interpretazione dei sogni, Roma, Newton, 1988, p. 96), rinviando pertanto all'individualità dellapersona. Non sempre tuttavia, è possibile ricordare il contenuto di un sogno; "è possibile non ri-cordarli, ma è impossibile non farli [...]. Per il meccanismo che abbiamo chiamato 'censura', noiinterveniamo su quello che abbiamo sognato in misura così radicale che al risveglio ricordiamosolo pochi frammenti - e molto spesso nulla - di tutto un ricchissimo materiale onirico" (GlaucoCarloni, II sogno in Dieci psicoanalisti spiegano i temi centrali della vita, cit., p. 134). Di qui l'an-goscia per il senso di vuoto e di assenza che si può avvertire in seguito alla "rimozione" del sogno.

31 Juan José Millas, Autocritica, cit.

Page 11: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

Il riscatto esistenziale in La soledad era esto di J. J. Millas 231

Non è più comunque un cambiamento che avviene grazie all'omicidio-liberazione, come in Primavera de luto, o attraverso l'affermazione di una vo-lontà che può realizzare qualunque cosa stimolata dall'amore, come in El de-sorden de tu nombre; non è neanche la degenerazione che in Kafka colpivainesorabilmente Gregor Samsa e che culminava nella condanna finale. In Lasoledad era esto la metamorfosi avviene in concomitanza a un graduale proces-so di identificazione con la madre che ha inizio, paradossalmente, dopo ilsuo decesso; le fasi di tali evoluzioni parallele coincidono perfettamente econducono alla liberazione del personaggio.

Lo strumento di riscatto esistenziale utilizzato da Millas in quest'opera ècostituito da due "specchi" che si dimostrano in grado di riflettere l'immagi-ne dell'esistenza frammentaria di Elena per poterla poi ricomporre. Il primoè rappresentato dagli "informes"32 del detective, autentici elementi di cono-scenza psicologica ed etica perché mettono in evidenza il contrasto esistentetra l'uomo corrotto - Enrique, il marito - e lo stesso detective che lo sma-schera perché odia il suo cinismo33. L'azione determinante dei rapporti infor-mativi nel processo di metamorfosi è evidente soprattutto nella seconda partedel romanzo, quando il detective si converte, come precisa lo stesso Millas,

en el único que certifica que ella existe. Porque está ya en un mundo sin re-ferencias y eso es mucho más que estar sola. Ese hombre la coloca en un lu-gar de la trama de intereses en la que están todos los seres humanos. Ella hasufrido la pérdida de su marido, de su hija, de su ideología, en suma de la

32 I rapporti informativi, come sottolinea acutamente Gonzalo Sobejano, svolgono al-tre importanti funzioni metanarrative: "cotejar la versión de unos hechos desde el testigo ocu-lar y desde su cliente, hacer avanzar la narración a través de dos perspectivas, provocar la crí-tica del texto (el texto de informe) desde el punto de vista de quien lo ha solicitado y valeyéndolo, corregir la objetividad del observador haciendo ver a éste que todo escrito es nece-sariamente subjetivo y pidiéndole más y más subjetivismo hasta hacerle entrar en la órbita dela vida contemplada, interesarle en ella" (Gonzalo Sobejano, La soledad era esto, cit.). È unatecnica che ricorda il gioco intertestuale tra il genere breve - "el cuento" - e quello lungo -"la novela" - utilizzato in El desorden de tu nombre, in cui i racconti di Orlando Azcárate fun-zionavano appunto come promotori dell'emulazione di Julio.

33 Enrique è un ex ribelle del '68, prototipo dell'ipocrisia umana per essersi adeguato aun sistema di lucro e potere tanto detestato e opposto in passato; il detective, invece, è la suacopia speculare, ma rovesciata, una sorta di eroe positivo creato per mettere in risalto, attra-verso il disprezzo, la corruzione del suo doppio..

Page 12: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

232 Patrizia Lodi

identidad que se había forjado en los últimos años y queda colgando de unhilo que son los informes del detective M.

Questa figura perde comunque un po' della sua efficacia al finale dellavicenda, nel momento in cui ammette di essersi innamorato della donna cheha seguito per lungo tempo. Elena è solita camminare senza meta per le stra-de di Madrid, persa in una massa anonima, con lo sguardo di chi teme di es-sere inghiottito dallo spazio chiuso della metropoli35.

Il secondo "specchio" è costituito dal diario materno, che la protagoni-sta rinviene casualmente nella casa familiare: tasselli del puzzle che raffigural'esistenza della madre, attraverso la cui composizione si cela la possibilità perlei di instaurare un rapporto mai esistito in passato. Grazie alla lettura deldiario la donna si costruisce infatti una nuova immagine materna, riconci-liandosi in tal modo con se stessa e con gli altri, perché "la madre no sólo re-presenta el mundo: es el mundo" x. La riconciliazione capovolge inoltre ilsuo rapporto conflittuale con la pendola e la poltrona, che si convertono, ol-tre al diario, in oggetti "magici". Se la scoperta dei quaderni costituiscel'evento principale di La soledad era esto, perché è, ribadiamolo ancora, lostrumento che assicura la ricomposizione di un'esistenza frammentaria equindi l'acquisizione di un'identità, i mobili ereditati sono il mezzo necessa-rio alla sopravvivenza nella nuova vita, una volta avviata la metamorfosi37:

En otras palabras, mi madre me mostró el estrecho pasillo y las mezquinas ha-bitaciones por las que debería discurrir mi existencia, pero al mismo tiempo me

34 Michel Santiago, Juan José Millas: escribir..., cit., p. 38.35 È stata forse questa sensazione di fragilità della donna a "intenerire" il detective, an-

che se ciò non giustifica la sua conversione da seduttore a sedotto (esercita infetti un fascinoparticolare su Elena), secondo uno schema un po' troppo semplicistico da romanzo rosa.All'insinuazione di un coinvolgimento sentimentale che comprometterebbe i buoni esiti dellesue indagini (ignora che è la stessa Elena a commissionargli i servizi), si dimette dall'incaricoper difendere a spada tratta la povera vittima, con un atteggiamento da "cavalier servente"non troppo convincente.

36 Francisco Solano, La soledad era esto: la realidad somatizadal in "Reseña" n°205 del1990, p. 205.

37 Dice Elena: "Me encuentro en el principio de algo que no sé definir, pero que se re-sume en la impresión de haber tomado las riendas de mi vida. Es cierto que aún ignoro có-mo se gobiernan y que tampoco sé en qué dirección las utilizaré cuando aprenda a manejar-las"... (p. 107).

Page 13: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

Il riscatto esistenziale in La soledad era esto di J. J. Millas 233

dio un mundo para soportar ese encierro o para hacerlo estallar en mil pedazos.Me dio todo lo bueno y todo lo malo al mismo tiempo y confusamente mez-clado, pero me dejó su butaca y su reloj: la butaca para que me sentara a des-hacer la mezcla; y el reloj para medir el ritmo de la transformación (p. 131).

Proprio quando la protagonista comincia a prendere coscienza della pro-pria condizione esistenziale, che non è altro che la solitudine stessa, si realizzanella seconda parte di La soledad era esto un cambio strutturale: la figura delnarratore onniscente che aveva condotto il racconto scompare per lasciarespazio al suo personaggio che si converte in narratrice e protagonista dellasua storia.

...advertí como el narrador, que empieza siendo un narrador omnisciente, vasiendo más subjetivo, cada vez tiene menos importancia. Fue cuando hice eldescubrimiento, realmente gozoso para mí, de que el narrador ya sobraba. Sehabía ido disolviendo a medida que la mujer crecía y su crecimiento coincidiócon la muerte del narrador, haciéndose ella cargo del propio relato de su vida38.

Inizia così sull'esempio materno 39 la scrittura di un diario personale;diario e prima persona della narrazione si mescolano diventando un'unica vo-ce. Insieme con gli altri "talismani" - gli "informes", i mobili ereditati - siconverte ben presto in oggetto imprescindibile: "es la vida misma [...] tal vezpor eso tengo la impresión de no haber existido los días pasados" (p. 115).

L'uscita finale della protagonista dal mondo del denaro, del potere poli-tico, della volgarità (rappresentati dal marito che decide di abbandonare),conclude il suo processo di metamorfosi; "Yo quiero ser vulgar desde hacemucho tiempo [...] Porque deseo ser feliz" (p. 70), ammette cinicamente En-rique; Elena lo ripudia, quindi, per potersi adattare a uno stile di vita piùconforme agli ideali rivoluzionari della gioventù, anche se "burguesa en elfondo, no renuncia al dinero para poder seguir viviendo sin estrecheces esanueva vida de libertad"40. Ritorna a Madrid e si trasferisce in un altro appar-tamento, in cui i mobili sono percepiti "corno una prolongación de mí y no

38 Michel Santiago, Juan José Millas..., cit., p. 38.39 Non a caso madre e figlia hanno la stessa età quando iniziano a scrivere, i quaranta-

tré anni di Millas al tempo della stesura di La soledad era esto.40 Fabián Gutiérrez, Cónto leer a..., cit., p. 48.

Page 14: Il riscatto esistenziale in «La soledad era esto» di J. J ... · {La soledad era esto de Juan José Millas, in "ínsula n° 525 del settembre 1990, p. 15-17) . 5 Com e il sogno

234 • Patrizia Lodi

como mis enemigos" (p. 180), si taglia i capelli per rendere ancora più palpa-bile la sua trasformazione e scrive le ultime righe del diario seduta sulla pol-trona della madre, al ritmo del ticchettio scandito dalla pendola, "apaciblecomo el vértigo del vacío al que se abre mi futuro" (p. 181): è la tranquillitàdi chi ha faticósamente ricostruito le coordinate della sua vita per poter ac-cettare di vivere "il propio infierno y descansar" (p. 161).

Come afferma Constantino Bértolo,

valga tan sólo decir que, después de leer La soledad era esto, nuestras subjeti-vidades colectivas cambian, la lectura de los valores sociales de nuestra socie-dad se ponen en cuestión y contamos con más posibilidades de reconocernosa nosotros mismos. Elena Rincón bien podría pasar a formar parte de la le-yenda literaria41:

ha infatti il merito di aver svelato l'essenza della solitudine e la via del riscatto,per poter affermare che "al final haya merecido la pena haber vivido" (p. 164).

41 Constantino Bértolo Cadenas, Apéndice in J. J.Millas, Papel Mojado, Madrid, Anaya,1991, p. 216.