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    1. Premessa

    Oggi il Ghetto di Roma non esiste più. È stato demolito quasicompletamente, tra la fne dell’800 ed i primi del ’00, inattua!ione del Piano regolatore del 18"#, il primo Pianoregolatore di Roma capitale.Resta in piedi soltanto l’ultima $addi!ione%, decisa da &eone '(( nel 18)#, comprendente le case che a*acciano su +ia dellaReginella e +ia . -mrogio, /ra +ia del Portico d’Otta+ia e pia!!a attei fg. 12. -l posto dell’antico, stratifcato e so+ra*ollato $/rammento% ditessuto urano, compreso /ra il 3e+ere, la Pia!!a Giudea, la+ia del Portico d’Otta+ia e . -ngelo in Pescheria, oggitro+iamo il 3empio, i due grandi isolati a locco e i +illiniliert4 +erso il fume ifgg. ), #2.u questa area, della superfcie complessi+a di circa dueettari e me!!o, 5 +issuta per secoli una comunit6 complessaed articolata, unita dai +incoli /ortissimi della cultura e della

    religione, comprendente un numero di persone variabile da unminimo di 1.800 unità alla metà del ’500, ad un massimo dicirca 10.000 unità alla fne del ’600, dopo la concentrazione aRoma delle «scole, scacciate dalle città d’!uropa. "el 18#$%assimo d’&zeglio, nella sua accorata e civile testimonianza in'avore del popolo del ()etto, rileva la presenza di circa #.000persone. *uindi, +uando oggi parliamo di «()etto ciri'eriamo pi ad una straordinaria, unica e drammaticamemoria storica, c)e non ad una testimonianza fsica di

    edifci, di percorsi, di spazi di relazione.!ppure, nonostante ci-, il 'ascino del ()etto, la sua carica diinteresse culturale ed umano, il suo valore di luogo simbolicoe di testimonianza, sono tuttora notevolissimi.

     anto c)e il solo parlare di recupero e di risanamento di+uesta parte di Roma ric)iama attenzione e partecipazione atutti i livelli, non soltanto nell’ambito della /omunità ebraica. motivi di +uesto interesse e di +uesta partecipazione sono

    molteplici, alcuni evidenti e trasparenti, altri pi complessi, pievanescenti, pi legati a 'atti generazionali.

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    /os2, ad esempio, per tutti coloro della mia generazione c)e)anno vissuto gli anni della guerra e dell’orrore nel delicatoperiodo dell’adolescenza, il ()etto rappresenta tuttora ilricordo della tragedia e, insieme, il ri'erimento fsico dellasperanza e dell’impegno.%a ci sono, a mio giudizio, altre motivazioni, di carattere pigenerale. nnanzitutto occorre tener presente c)e in +uestiultimi anni si rileva, in tutto il mondo, una nuova sensibilità neicon'ronti delle testimonianze del passato, c)e non

    appartengono pi soltanto alle comunità locali ed alle singoleetnie, ma costituiscono ormai un patrimonio comune per tuttal’umanità. /’3 una «domanda di memoria e di radici a cui il()etto, come luogo c)e rappresenta la millenaria vicendadella /omunità ebraica, pu- rispondere in manieraparticolarmente e4cace.noltre il ()etto, nonostante le recenti demolizioni e laconseguente dispersione della popolazione originaria, rimaneuna porzione di città in cui il tessuto edilizio ed il tessuto

    sociale sono ancora strettamente integrati, in un sistema dispazi, di percorsi e di relazioni, c)e accoglie tutte le attivitàe le 'unzioni della comunità insediata e c)e costituisceesempio validissimo per la indispensabile iz571 «luog)isimbolo opera di recupero e di ri+ualifcazione della città.n 'ondo la via del ortico d’9ttavia 3 ancora «il corso delvecc)io insediamento e +ui convergono +uotidianamente, ein special modo il sabato e la domenica, non soltanto gli ebreic)e abitano ancora nelle vicinanze, ma anc)e +uelli c)evivono lontano, in tutt’altra parte di Roma :fg. #;, mentrenelle stradine circostanti ancora esiste una tran+uilla vita divicinato.*uesta integrazione sociale e +uesta complessità del tessutourbano sono un patrimonio prezioso, da tutelare con ilmassimo impegno. &nc)e perc)< resistenza di una comunitàsolida ed omogenea, come +uella ebraica, 3 condizionedeterminante per la buona impostazione e la tempestivarealizzazione di un programma di recupero c)e possa averecarattere esemplifcativo ed esemplare.

    n'atti in +uesto caso, a di=erenza di +uanto avvienegeneralmente, l’!nte pubblico > Regione e /omune > )a

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    come interlocutore non soltanto il singolo proprietario o ilsingolo condominio, ma anc)e la /omunità ebraica, la +ualepotrà individuare e proporre e4cienti meccanismi diintervento e di gestione, capaci di evitare il risc)io c)e gliedifci risanati vengano immediatamente venduti, con ladistruzione del tessuto sociale c)e si vuole, invece,mantenere.

    9ltre tutto il ()etto 3 collocato in un sistema di «luog)i

    simbolo straordinario anc)e per Roma.?n sistema c)e comprende il /ampidoglio, la Rupe arpea, il eatro di %arcello, il empio di &pollo, l’sola iberina el’&racoeli, ai margini del oro Romano e del alatino @fg. 5;.Aulla base di +ueste considerazioni 3 stata individuata un’areadi studio, delimitata dal evere, da via &renula, da via delleBotteg)e 9scure e da via del eatro di %arcello, c)ecomprende il rione A. &ngelo e parte dei Rioni Regola e/ampitelli @fg. 6;.

    C’area suddetta 3 caratterizzata da un tessuto urbano ededilizio particolarmente ricco e vario, in cui sono presentiedifci di grande interesse storicoartistico e documentario.Atraordinariamente interessanti sono le testimonianzearc)eologic)e. n'atti nell’area di studio sorgevano l’anticocirco laminio e il eatro di %arcello, i templi di &pollo, diBellona, di /astore e olluce, di (iunone Regina, di (iano,della Aperanza, di (iunone Aospita, nonc)< il ortico di9ttavia, il eatro di Balbo, il ortico di ilippo, il porto Duvialeed i relativi depositi @Eorrea;. Ca fgura $ riporta alcuni'rammenti della pianta marmorea dell’epoca di AettimioAevero.Ca città romana, +uella storica @documentata dal catastogregoriano; e +uella attuale sono stratifcate e strettamenteintegrate 'ra loro.Aolo nelle aree interessate dalle demolizioni di cento anniorsono @come il lungotevere, l’sola iberina, il ()etto, via&renula, via delle Botteg)e 9scure, via del %are; risultaevidente e drammatico il contrasto 'ra il tessuto storico e

    +uello attuale @fg. 8;.

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    ?n contrasto c)e pu- essere ormai colmato soltanto dallamemoria e dalle immagini del passato.

    F. /!"" A9R/

    er i motivi esposti in precedenza e per una maggiorecomprensione delle analisi e delle ricerc)e svolte, sonoindubbiamente utili alcuni sintetici ri'erimenti storici, relativisoprattutto alla vicenda del ()etto.

    "el 1555 il apa aolo G /ara'a, già 'amoso come in+uisitore,decide di delimitare un «/laustro per «serrar li giudei, conl’erezione di apposite mura e con la collocazione di F portoni,in una parte di Roma già in precedenza abitata dagli ebrei,provenienti essenzialmente da rastevere. "el 1##F, in'atti,!ugenio G aveva prescritto l’accentramento degli !brei in unasola strada e nel 1#68 la piazza antistante la /asa di Corenzo%anilio in via di escaria @attuale via del ortico di 9ttavia;viene c)iamata «9R?% ?H!9R?%.

    Ca pianta del Bu'alini, delineata nel 1551, prima della bolla diaolo G, riporta il nome della iazza (iudea e della Gia(iudea, c)e costituiranno rispettivamente il punto di accessoe l’asse stradale pi importanti del 'uturo ()etto @'2g. I;. l«/C&?AR9 di aolo G /ara'a comprendeva poco pi di unettaro. Ca recinzione partiva da piazza (iudea «'uori del()etto e correva parallela alla via di escaria @attuale via delortico di 9ttavia; fno alla piazza omonima @davanti all’anticac)iesa di A. &ngelo;. oi girava verso il evere, fno a via delonte *uattro /api e tornava indietro lungo la via dellaiumara, parallela al corso del fume.&l recinto si accedeva da due orte, su piazza (iudea e supiazza escaria. Ca via Rua, parallela alla via di escaria, eral’arteria principale del ()etto, centro commerciale dellacomunità reclusa.(li ebrei rinc)iusi nel ()etto vengono spogliati dei loro averi edelle loro case @ma 3 prescritto un ftto modesto e bloccato, inbase allo «ius (&JE&(K;, vengono privati del diritto di

    esercitare l’usura, vengono bollati come peccatori

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    irrecuperabili ed obbligati a portare una berretta di coloregiallo.!ppure le loro condizioni sono migliori di +uelle riscontrabilinel resto d’talia ed in altri paesi, tanto c)e il ()etto di Romadiventa ri'ugio per una popolazione ebraica c)e 'ugge dapersecuzioni ancora pi 'eroci. "el ()etto di Roma, in'atti, siradunano le «A/9C! ebraic)eL la Acola del empio, la Acola"ova, le Acole siciliana, catalana e castigliana, c)e vengonoriunite in un unico edifcio, in ottemperanza all’obbligo di

    realizzare un solo tempio nel ()etto.Hurante il ontifcato di Aisto G @158515I0; il ()etto vieneampliato verso il evere, con l’annessione dei terreni oltre viadella iumara e vengono aggiunte altre due porte, l’una sullastessa via della iumara @vicino alla «mola galleggiante sul evere; e l’altra vicino al ponte dei *uattro /api.Ca pianta di Roma delineata da &ntonio empesta nel 15IMregistra 'edelmente tale situazioneL risultano evidenti le primeedifcazioni lungo il fume, cio3 lungo la «ripa dei (iudei,

    dove si insediano i ceti meno abbienti @fg. 10;.Ca rapida crescita della popolazione insediata determinal’addensamento e l’accrescimento in altezza degli edifci. &llametà del ’600 gli ebrei reclusi nel ()etto arrivano a #.000unità ed alla fne del secolo si arriva a I.00010.000 persone,accatastate in condizioni di a=ollamento paurose.Halla carta disegnata da (iovanni %aggi nel 16F5 risultanoevidenti sia lo sviluppo in altezza degli edifci, sial’edifcazione intensiva della «ripa dei (iudeiNfg 11;."el settecento i punti principali di accesso al ()etto, comepiazza (iudea e piazza di A. &ngelo in esc)eria, ac+uistanomaggiore importanza nel tessuto urbano e la situazione viariaed edilizia si consolida defnitivamente, come risulta da unamappa del rione A. &ngelo redatta da &nonimo nel 1$$5 @fg.1F;, c)e presenta una notevole analogia con una planimetriaredatta nel 1$$$ sulla scorta delle piante del "olli @1$#8; e dialtre piante della stessa epoca @fg. 1M;. &i margini del ()ettoraggiunge la sua defnitiva confgurazione il tessuto urbano

    costituito da piazze e piazzette, come piazza %attei, piazza

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    /ostaguti, piazza Covatelli, piazza /ampitelli, piazza%ontanara.O interessante il con'ronto 'ra la situazione di piazza %atteiillustrata in una stampa del alda @1$56; e +uella attuale @fgg.1#, 1M, 16;.Ca mappa del /atasto (regoriano @1816; coincidesostanzialmente con +uelle illustrate in precedenzaL laaccuratezza del rilievo e della elaborazione grafca consentedi valutare in maniera adeguata le caratteristic)e del tessuto

    urbano."el 18FM Ceone P, su sollecitazione dei banc)ieri Rot)sc)ild,del re di rancia e dell’mperatore d’&ustria, amplia il recintodel ()etto includendovi via della Reginella, via A. &mbrogio eparte di via di escaria, con 1 aggiunta di altre M porte. nuovilimiti del ()etto e le porte relative sono illustrate in unaplanimetria elaborata sulla base del /atasto (regoriano @fgg.1$, 18;.

    nteressanti testimonianze sullo stato degli edifci e sulla vitadell’epoca, non soltanto nel ()etto ma anc)e nelle altre partidel rione A. &ngelo, si ricavano dagli ac+uarelli di &c)ille inelli@180I18##;L nel con'ronto con la situazione attuale risultanoevidenti l’abbandono e la degradazione degli spazi urbani edegli edifci @fgg. 1I, F0;.articolarmente interessanti sono le immagini c)e illustrano ilmercato del pesce sulla iazza e sulla via di escaria @fgg.F1,FF;, +uelle c)e illustrano le botteg)e ricavate nei 'ornici del eatro di %arcello @fgg. FM, F#; e +uelle c)e illustrano le casedel ()etto sul evere, la «ripa dei (iudei @fg. FM, F6; ed imolini galleggianti, rimasti in 'unzione fno al 18$0 @fg. F$;.Hella piazza delle /in+ue Acole, completamente distrutta,esiste una rappresentazione del 18MF, non completamenteaderente alla realtà, ma piuttosto e4cace ig. F$, %oia sui evere :fg F8;. 9ggi 3 tornato almeno il nome, attribuitoall’in'orme spazio risultantedalle demolizioni nel +uale 'u collocata nel 1IM#, per voleredel principe Bon compagni, governatore di Roma, la 'ontana

    di (iacomo della orta, c)e in passato segnava lo spaziourbano di piazza (iudea @fg. FI, M0;.

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    !ppure, nonostante le brutali demolizioni e nonostante lo statodi degrado e di abbandono degli spazi urbani, delleattrezzature e degli edifci, ci- c)e ancora esiste )a un valoreenorme di memoria storica, di testimonianza, di esempio. Ca+uinta settentrionale di via del ortico di 9ttavia 3 tuttorasostanzialmente integra, da A. %aria del ianto a A. &ngelo inesc)eria e sono integre le stradine della «&ddizioneCeoniana, via della Reginella e via di A. &mbrogio, conl’omonima piazzetta. Eanno mantenuto il loro carattere ed il

    loro «sapore an c)e le piazze e le piazzette circostanti con leloro 'ontane @fgg. M1, MF; e sulla is F8 iazza delie via delortico di 9ttavia la casa di Corenzo %anilio 3 ancora la stessa,con le sue pietre antic)e e con le sue botteg)e tradizionali.Halla piazza di A. &ngelo in esc)eria il 16 ottobre 1I#M,all’alba, parti la razzia c)e vuot- il ()etto e c)e avvi- ai campidi sterminio oltre F000 ebrei romani @fgg MM, M#;.l recupero urbano ed edilizio del ()etto di Roma diventa, in+uesto +uadro, occasione per una iniziativa congiunta della

    Regione Cazio e del /omune di Roma, con il costante interessedella /omunità ebraica, c)e abbia valore esemplifcativo edesemplare e c)e possa, successivamente, estendersi all’interorione ed a tutto il /entro Atorico.?na iniziativa c)e pu- e deve diventare messaggio di pace, dicomprensione e di civiltà per tutti i popoli.

    M. C R9(R&%%& H A?H9 ! H &"&CAn +uesto +uadro di memoria storica e di testimonianzestratifcate si colloca il programma di studio e di analisiimpostato dalla Regione Cazio ed in +uesto +uadro si dovrannoinevitabilmente collocare le 'uture iniziative di pianifcazione,di progettazione e di intervento c)e assumerà il /omune diRoma.

    ! comun+ue importante il 'atto c)e si sia ormai confgurato uninteressante meccanismo di collaborazione e di con'ronto 'rale due &mministrazioni locali, come premessa per un 'uturocoinvolgimento delle &mministrazioni centrali dello Atato e

    degli organismi comunitari, i +uali, nel caso specifco, )annogià dic)iarato il loro interesse per l’iniziativa.

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    n conclusione ci sono tutte le condizioni per avviare unaoperazione complessa ed impegnativa, il cui compimentoric)iederà necessariamente tempi non brevi.

    Ca prima 'ase riguarda l’analisi dello stato di 'atto, in terministoricoculturali, urbanistici, arc)itettonici, edilizi, 'unzionali,socioeconomici, nonc)< lo studio di 'attibilità per un primointervento. !ssa 3 stata conclusa ed i risultati sono sintetizzati

    di seguito.

    /ome già accennato in precedenza, l’area di studio risultadelimitata dal evere, da via &renula, da via delle Botteg)e9scure, da via dell’&ra /oeli e da via del eatro di %arcello. erl’in+uadramento storicocritico e 'unzionale 3 tuttaviaopportuno tener conto anc)e del /ampidoglio e dell’solatiberina, c)e costituiscono, con l’area di studio, un complessounitario ed omogeneo.

    (li studi svolti sono strettamente fnalizzati al recupero del()etto, c)e dovrà necessariamente svilupparsi su tre livelliL ilrecupero urbano di base @con il risanamento delle retitecnologic)e e degli spazi pubblici;Q il recupero edilizioprimario @c)e riguarderà le opere di consolidamento e dirisanamento igienico'unzionale relative a pi unitàimmobiliari;Q il recupero edilizio secondario @c)e riguarderà ilrecupero ed il risanamento delle singole unità immobiliari,cio3 appartamenti, negozi, botteg)e;.

    Aulla base delle analisi svolte dal gruppo di lavoro e,separatamente, daE’?4cio Apeciale per gli nterventi nel/entro Atorico @?.A../.A.;, sono state individuate # «unità diprimo intervento lungo l’asse via A. %aria del iantovia delortico di 9ttavia @fg. M5;. ! stato inoltre previsto il recuperourbano delle strade suddette e di piazza delle /in+ue Acole,con la ri+ualifcazione delle in'rastrutture a rete, dellepavimentazioni e degli elementi di arredo urbano.

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    Ce analisi svolte, c)e saranno sinteticamente illustrate neipunti successivi, sono le seguentiL

    C7area del ()ettoL le tras'ormazioni urbaneLS C’area del ()ettoL la presenza ebraicaL C’area del ()ettoL analisi storica del tessuto edilizioQ l tessuto urbanoL analisi per isolatiQ l tessuto urbanoL lo spazio pubblicoQ l tessuto urbanoL il colore degli edifciQ

    l tessuto urbanoL le reti tecnologic)e.M.1. C’area del ()ettoL le tras'ormazioni urbaneCa ricerca, sostanzialmente sintetizzata in remessa, )a avutoper oggetto il con'ronto sistematico della vicenda del ()ettocon +uella, pi complessa, di Roma.Aono state analizzate pertanto le cartografe storic)edisponibili e sono state analizzate le previsioni dei pianiregolatori e le relative realizzazioni, partendo dal .R.(. 18$M,il primo piano regolatore di Roma capitale c)e, appunto, pre

    scrisse la demolizione del ()etto, con la realizzazione deimuraglioni del evere e dei # isolati compresi 'ra illungotevere, via del ortico di 9ttavia, l’attuale piazza delle/in+ue Acole e piazza di %onte Aavello.M.F. C’area del ()ettoL la presenza ebraica(li ebrei giungono probabilmente a Roma già pi di duemilaanni orsono, come liberi mercanti provenienti dall’!gitto edalle isole grec)e, 'ormando una piccola comunità c)e siaccresce in seguito alle ambascerie dei %accabei.!ssi fssano la loro residenza in rastevere, il +uartiere c)eaccoglie tutti i «diversi, per religione o per etnia, perc)

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    & testimonianza della presenza ebraica nel +uartiererimangono alcuni toponimiL «Ruga Tudaeorum ricordata dalRodocanac)i e «/orte Tudaei nanti al palazzo citata dal%attioli nella «via di A. rancesca RomanaQ fno al %edioevonelle piante di Roma compare un «/ampus Tudaeorum lungola via ortuense. Hurante il %edioevo parte della comunità sitras'erisce sull’altra riva del evereL in /ampo %arzio, nellaAuburra e presso orta /apena, fno a +uando la bolla di apaaolo G «/um nimis absurdum del 1# luglio 1555 obbliga

    tutti gli ebrei residenti nelle varie parti della città a vivererinc)iusi nel ()etto di A. &ngelo. l recinto, costruito in tutta'retta, prevede due accessi, sulla piazza (iudea e sulla piazzadi escariaQ una terza porta viene per- aggiunta verso lac)iesa di A. &mbrogio Nfg. M6;.&l 158I, sotto Aisto G, risale il primo ampliamento,contemporaneamente al l’obbligo, per gli ebrei dello Atatoontifcio, di risiedere solo nelle città di Roma, &ncona ed&vignoneL viene annessa la zona della iumara e vengono

    aperte altre due porte, per le +uali viene dato l’incarico aHomenico ontana.&lla metà del ’600 gli ebrei reclusi nel ()etto raggiungono le#.000 unità, a causa dell’arrivo degli esiliatiL il successivoprocesso di concentrazione e di a=ollamento 3 cos2 intensoc)e dopo poc)i decenni, alla fne del secolo, la popolazioneresidente nel «claustro sarà pari a circa 10.000 unità."el 18FM Ceone P amplia ulteriormente il ()etto conl’annessione di via della Reginella e parte di via escaria e conl’aggiunta di altre tre porte.l +uartiere si articola ora intorno a tre piazze principaliL piazza(iudea, piazza delle re /annelle e piazza delle /in+ue AcoleQsu +uest’ultima si trova l’accesso alle sinagog)e ebraic)e,riunite in un unico edifcio per rispettare il decreto c)eproibisce agli ebrei di avere pi di un luogo di culto.&lla metà dell’9ttocento la presenza ebraica nel ()etto risultacomun+ue notevolmente diminuita, tanto c)e nel 18#$%assimo d’&zeglio nel suo scritto «!mancipazione degli ebreiparla di M.I00 persone stipate «nell’ammasso in'orme di

    case e di tuguriiQ la superfcie complessiva dell’arearaggiunge appena i FM.000 m+ e la densità abitativa, pur

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    dimezzatasi nell’arco di un secolo e mezzo, resta comun+ueelevatissima."el 18$0, con la liberazione di Roma dal dominio papale, il()etto viene aperto, sebbene le porte 'ossero già statematerialmente rimosse nel 18#8Q nel 188I si decide di avviareun programma di opere pubblic)e comprendente il risanamento dell’intera area, c)e per-, in seguito ad alternevicende, viene compieta mente rasa al suolo, compresol’edifcio delle /in+ue Acole, inizialmente risparmiato dallo

    sventramento.Ca demolizione del vecc)io +uartiere segna la sorte dellapresenza ebraica nella zonaL alcune 'amiglie abbandonano levecc)ie abitazioni e si stabiliscono nelle strade limitro'e, mapoco a poco la gran parte della popolazione sposta la propriaresidenza in altri +uartieri della città.Ce poc)e 'amiglie rimaste abitano nelle zone adiacentiall’antico ()etto risparmiate dalle demolizioni, tra piazza/ostaguti, piazza %attei, via della Reginella, via di A. &ngelo in

    esc)eria, fno al ortico di 9ttavia. uttavia già all’inizio di +uesto secolo, e ancor pi dal 1I#5 inpoi, l’andamento demografco )a subito notevoli variazioni,con una tendenza all’ulteriore diminuzione del numero deiresidenti."onostante molti ebrei risiedano oggi a notevole distanza da+uesta zona il centro del +uartiere ebraico 3 rimasto per loroun luogo di ri'erimento, di ritrovamento di identità e dimemorie.&ttualmente nell’area di studio, su una popolazione residentedi F.08$ abitanti @i dati disponibili risalgono al giugno 1I8I; sicontano ancora ben ##6 ebrei @fg. M$;, corrispondenti circa alF1U del totaleL ma la «centralità del luogo 3 legata anc)ealla presenza di numerose attività commerciali e artigianalipiccole e grandi, dei «luog)i di ri'erimento tradizionali per lacomunità intera, del empio %aggiore.&lle poc)e centinaia di residenti si aggiungono +uindi+uotidianamente, e in special modo il sabato e la domenica,decine di ebrei provenienti da tutti i +uartieri di Roma, a

    con'erma del 'atto c)e, al di là della mera e astrattaregistrazione del dato statistico e demografco, la zona del

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    ()etto )a oggi una 'unzione di ric)iamo tradizionale e diri'erimento topografco d’identità, un aspetto ed unafsionomia urbana particolari e, proprio nel caso di Roma,unici.M.M. C’area del ()ettoL analisi storica del tessuto edilizio/ome 3 stato accennato in remessa, l’area oggetto delpresente studio 3 una delle pi interessanti della Roma anticae storica, già ricca, in epoca romana, di grandi edifci civili ereligiosi, i +uali, caduti in rovina, 'urono utilizzati per 'unzioni

    diverseL abi e Aavelli si 'ortifcarono nel teatro di %arcello,mentre nel teatro di Balbo sorse il /astrum aureum, proprietàdel monastero di A. %aria, cui subentr- pi tardi +uello di A./aterina dei unari. *uanto al portico d’9ttavia, prossimo al evere, esso ospit- da tempo remotissimo +uella c)e 'u permolto tempo l’unica pesc)eria della città.n +uesta area, c)e comprende il rione A. &ngelo e parte deirioni Regola, A. !ustac)io e /ampitelli, erano presentimestieri tipici @'unari, 'abbricanti di calce, cardatori e cimatori,

    'abbri e calderai, pescivendoli, conciatori, nonc)< piccolicommerci e prestiti su pegno, generalmente esercitati dagli!brei;."umerose 'amiglie illustri risiedevano nella zonaL tra +ueste iAavelli @sostituiti nel ’$00 dagli 9rsini;, i %attei, i Aerlupi, iatrizi, i /ostaguti, i Boccapaduli, i %argani.Ben sedici erano nel ’500 le c)iese del rione A. &ngeloL di essemolte non esistono pi e di alcune si 3 anc)e perduta latracciaL A. "icol- degli 9rsini presso il teatro di %arcello, A./ecilia, A. &bbaciro «ad elep)antum, A. %artino «demaVima, A. &ndrea «de pallacina, A. %aria «in candelabro,o in «capite mola rum, A. Ceonardo «in albis, A. Aalvatorede Baronicis, AA. %uzio e /oppete, A. GalentinoL +uest’ultima 3stata demolita poco dopo il 18$0."e rimangono +uattroL A. &ngelo, A. /aterina dei unari, A.&mbrogio alla %assima, A. Atanislao dei olacc)i, alle +uali sisono aggiunte ora, tras'eritevi dai rioni vicini, +uelle di A.%aria in /ampitelli, di A. Rita, di A. "icola in /arcere e di A.(regorio della Hivina pietà.

    C’analisi storica del tessuto edilizio )a avuto per oggetto MFdei M# isolati c)e costituiscono l’area di studio @fg. M8;L non

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    sono stati analizzati l’isolato n. 15 @comprendente la c)iesa e ilconvento di A. &mbrogio alla %assima; e l’isolato n. 5@comprendente la c)iesa di A. /aterina dei unari ed ilcomplesso dei olacc)i;, perc)< essi sono stati già studiatidall’?.A../.A. del /omune di Roma. Ca ricerca )a seguito duelineeL la raccolta del materiale storicocritico già disponibilea stampa, e l’analisi sistematica del materiale raccolto nei due'ondamentali ondi ottocentesc)i esistenti nell’&rc)ivio/apitolinoL il itolo 5# e l’spettorato edilizio @fgg. MI, #0;. Ce

    in'ormazioni raccolte sono state integrate > ove possibile enecessario > con citazioni di altri 'ondi dell’&rc)ivio di Atato edella Biblioteca Gaticana. ! stato privilegiato il periodo storicopi vicino al nostro tempo, sia perc)< la ricerca 3 fnalizzata alrecupero dell’edilizia esistente, sia perc)< mentre 3 ormaigeneralmente accettata la necessità di conservareattentamente i manu'atti pi antic)i, non 3 ancora bendefnita la disciplina d’uso e di intervento da applicarenell’edilizia pi recente.

    "on 3 stata pertanto appro'ondita, n< poteva esserlo in+uesta sede, la ricerca arc)ivistica su 'onti ancora daesplorare, n< la ricerca arc)eologica @in un’area c)e purecomprende grandi e importanti complessi edilizi antic)i, comeil eatro di %arcello, il /irco laminio, la /rWpta Balbi, il orticodi 9ttavia con i relativi templi, i M templi del oro 9litorio, ilortico di ilippo;. C’impostazione dello studio deriva anc)e dauna precisa scelta storiografcaL +uella di recuperare unaspecifca signifcatività a tutto il tessuto edilizio consolidatosinel processo storico, evidenziando la contestuale importanzadei monumenti e degli edifci c)e costituiscono il tessutostesso. &ll’attenzione sistematica portata agli edifci talvoltaconsiderati «minori si 3 poi aggiunta una attenta analisi dellatipologia edilizia, con la individuazione del modello tipologicoe delle modifcazioni c)e esso )a subito nel tempo. utto ci-non per riproporre, in sede progettuale, il tipo originario, bens2per 'ornire all’operatore pubblico eXo privato tutte le «realtàda considerare nella operazione di tutelareinteipreta zioneconseYazione, c)e costituisce la base del progetto di

    recupero. /os2 procedendo la lettura tipologica conDuisce in+uella storicocritica, ponendo le premesse per la

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    individuazione di un sistema di raggruppamento degli edifci,in relazione alle categorie di intervento defnite dalle normevigenti.&lle «categorie di edifci individuate corrispondono precise«categorie di intervento sinteticamente illustrate nellafgura #1 come risulta dall’elenco seguenteL/&!(9R& &.lL /omprende gli edifci nodali @palazzi, c)iese esimili; di particolare importanza storica, artistica,monumentale.

     ra i palazzi nobiliari si rilevano il «sistema c)iuso dei palazzi%attei dell’isolato n. #Q il «sistema aperto dei palazzi deltardo cin+uecento e del primo seicento c)e circondanopiazza /ampitelli @alazzi Covatelli, /apizucc)i, &lbertoni,atrizi, /avalletti;Q l’allineamento palaziale di piazza &racoeli@alazzi %assimo di Rignano, ano, &stalli, %utiBussi;Q icomplessi collocati negli isolati, con 'unzioni polarizzanti@alazzetto /enci, alazzo Aantacroce, alazzo di Corenzo%anili, alazzo /ostaguti e Boccapaduli;.

    ra le c)iese ed i complessi religiosi rivestono particolarerilevanza il grande %onastero di A. rancesca Romana, di'ronte al /ampidoglioQ le /)iese e /on'raternite di A. /aterinadei unari e dei olacc)iQ la c)iesa ed il convento di A.&mbrogio deda %assimaQ le c)iese di A. %aria in ublicolis, diA. %aria del ianto, di A. ommaso ai /enci, di A. &ngelo inesc)eria, di A. (regorio, di A. %aria in /ampitelli, la Ainagoga.n tali casi si prescrive il restauro secondo le defnizioniriportate in allegato. n sede progettuale e sulla base dei rilievie=ettivamente compiuti potranno essere ammessi, seadeguatamente motivati, interventi di risanamentoconservativo./&!(9R& &. 1.1L /omprende le 'acciate o parti dicostruzione di particolare valore arc)itettonico, ancorc)<inserite in un tessuto edilizio privo di particolari +ualità. Aitratta, in genere, di manu'atti risultanti da operazioni di«ridisegno di 'acciate o di singole parti di edifci, c)e )annospesso elevato valore stilistico ed estetico. Rientra in +uestacategoria il «palazzetto posto alla destra della c)iesa di A.

    %aria in /ampiteli, sulla piazza omonima, c)e «fnge unorganismo palaziale settecentesco di notevole valore, senza

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    alcuna corrispondenza con la discontinua ed eterogeneaedilizia retrostante.n tali casi si prescrive il restauro conservativo delle partiaventi elevato valore arc)itettonico, mentre pu- essereammessa la manutenzione straordinaria per le parti di tessutoretrostante./&!(9R& &. 1.FL /omprende edifci nodali @palazzi, c)iese esimili; tras'ormati, manomessi o di minore importanzarispetto a +uelli della categoria &.l oppure 'ormati da parti

    aggiunte ad organismi della categoria &.l.Rientrano in +uesta categoria il alazzo %argani su via&racoeli, manomesso in occasione dello sventramento di viaBotteg)e 9scureQ il alazzo tra piazza aga nica > viaaganica > via dei alegnamiQ le appendici nord del palazzetto/enci, preesistenti all’organismo progettato da %artino Cong)iil Gecc)io nel secondo cin+uecento ed, infne, il «villinocontiguo alla Ainagoga, sul Cungotevere /enci. n +uesti casi siprescrive generalmente il risanamento conservativo.

    /&!(9R& &.FL /omprende edifci del «tessuto seriale diimpianto, di rilevanza storicodocumentaria, c)e conservanola tipologia eXo i caratteri dell’edilizia originariaRientrano in +uesta categoria alcune parti dell’aggregatoedilizio medioevale, non eccessivamente manomesse,@residuo di casebottega a sc)iera, mercantili o artigianali,molto di=use a Roma prima delle tras'ormazioni urbanistic)eed edilizie promosse dai api del PG secolo; di cui rimane unapiccola testimonianza su via dei alegnami.Ai prescrive il restauro, con particolari accorgimenti di tutela./&!(9R& &.F.1L /omprende edifci del «tessuto seriale diimpianto analog)i a +uelli della categoria &.F, c)e )annosubito tras'ormazioni interne a causa di ri'usioni o ditras'ormazioni varie.*uesti casi di manomissione tipologica si presentano su dueporzioni di tessuto edilizioL in via A. %aria del ianto, incontiguità al alazzo Aantacroce e su via del ortico di 9ttavia.Ai prescrive il risanamento conservativo./&!(9R& &.F.FL /omprende edifci risultanti da

    manomissione della tipologia seriale di impianto @di tipoopposto a +uello della /ategoria &.F.1;, assoggettati ad

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    Ai prescrive il risanamento conservativoL sono ammessiinterventi di manutenzione straordinaria con adeguamentostatico e 'unzionale, previa autorizzazione./&!(9R& &.M.1L /omprende costruzioni risultanti da vicendeedilizie analog)e a +uelle della precedente categoria, aventiminori +ualità organic)e eXo 'ormali. n particolare in +uestogruppo si evidenziano per lo pi +uinte «edilizie, come +uella'ronteggiante via lorida e prospiciente piazza &rgentina,+uella su largo &renula e la contigua via di A. !lena, alcune

    parti di edifci su piazza /ostaguti e su piazza %argana.Ai prescrive in genere il risanamento conservativo per le«+uinteQ sono ammessi interventi di manutenzionestraordinaria con adeguamento statico e 'unzionale, previaautorizzazione./&!(9R& &.M.FL /omprende edifci o brani edilizi originatidal tessuto di base, residuali, non ri'usi organicamente incostruzioni, ma signifcativi dell’impianto d’origine.Ai prescrive il mantenimento dei caratteri residuali,

    ammettendosi peraltro interventi di ristrutturazione edilizia./&!(9R& &.M.ML /omprende 'acciate o parti arc)itettonic)edi +ualità, ricostruite in conseguenza di spostamentidell’organismo originario demolito.Ai ritrovano nelle costruzioni realizzate a c)iusura su piazza A.%aria in /ampi telli, le +uali comprendono la 'acciata dellacasa di laminio onzio > una volta sull’area degli attuali orimperiali > e la c)iesetta di A. Rita da /ascia > una voltaesistente vicino alla scalinata della c)iesa dell’&racoeli.!sse documentano +ualità arc)itettonic)e di livello diversorispetto a +uella della categoria &. 1.1Q non solo per lo«straniamento spaziale conseguente allo spostamentodell’edifcio, ma anc)e a causa del processo di demolizione ericostruzione «con varianti a cui sono stati sottoposti.Ai prescrive comun+ue il loro mantenimento e restauro nelleparti indicate nella planimetria @fg. #1;, in +uantotestimonianze e documenti di indubbio valore. Ai ammettonointerventi di ristrutturazione edilizia, con divieto didemolizione e ricostruzione, per le parti di recente costruzione

    e prive di valore testimoniale.

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    /&!(9R& &.#L /omprende edifci di recente costruzioneconseguenti agli sventramenti urbanistici ottocentesc)i @via&renula, via delle Botteg)e 9scure, il ()etto, il Cungotevere;'orniti di aspetti +ualitativi e caratterizzanti il nuovo ambienteurbano.Aono ammessi interventi di risanamento conservativoQpossono essere consentiti limitati interventi di manutenzionestraordinaria con adeguamento statico e 'unzionale, previaautorizzazione.

    /&!(9R& &.5L /omprende edifci di recente costruzione,aventi scarsa +ualità arc)itettonica o ambientale. rattasi in particolare di due insertiL uno 3 il blocco delle nuovescuole costruito nel primo novecento dopo la demolizionedell’antico ()etto, l’altro comprendente le parti modernegiustapposte alla 'acciata della /asa di laminio onzio e la'odera esterna laterale e posticcia della c)iesa di A. Rita da/ascia ricostruite tra piazza /ampitelli e via del eatro di%arcello.

    Aono ammessi interventi di demolizione e ricostruzione nelrispetto della disciplina stabilita dai piani di recupero./&!(9R& &.6L /omprende aree o parti di volumi residuali,risultanti da sventramenti non pi reintegrati @buc)i o strappi;localizzate soprattutto nell’isolato di A. %aria del ianto econseguenti alle demolizioni del ()etto.er esse si impone una reintegrazione edilizia c)e ricompongala testata dell’isolato e il suo fanco su via A. %aria del ianto.M.#. l tessuto urbanoL analisi per isolatiM.#.1.Ca sc)eda di analisi e la sintesi dei datiCa ricerca 3 costituita essenzialmente da una analisi deltessuto urbano ri'erita agli isolati, e=ettuata utilizzando unasc)edatipo, appositamente predisposta, in cui sono riportati idati metrici e di destinazione d’uso rilevati direttamente sulposto e visualizzati nella planimetria in scala 1L500 allegata aciascuna sc)eda @UZ #F, #M, ##, #M;.n particolare per ogni isolato esaminato la sc)edatipo riportale seguenti indicazioniLC& H C9/&CJJ&J9"!L comprendono il numero d’ordine

    dell’isolato ri'erito al +uadro d’unione generale e l’elenco dellestrade e piazze c)e lo delimitano.

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    %%&(" 99(R&/E!L ogni sc)eda contiene un numerovariabile di 'otografe @con un minimo di #; in relazione alladimensione dell’isolato, in base alle +uali 3 possibilericostruire sc)ematicamente i profli stradali d’insieme e, contemporaneamente, cogliere alcuni particolari e dettaglisignifcativi.C&"%!R&L 3 stata appositamente elaborata in scala 1L500e contiene indicazioni relative alle destinazioni dei pianiterreni, alle destinazioni prevalenti degli edifci, all’altezza

    stimata e alle proprietà, rilevate tramite sopralluogo diretto edi seguito brevemente descritteLHestinazioni dei piani teneniL sono raggruppate in seicategorie @residenze, attività commerciali, bar e ristoranti,banc)e e u4ci, botteg)e artigiane, garages e depositi;.Hestinazioni prevalenti degli edifciL sono raggruppate in trecategorie @edifci destinati prevalentemente a residenza, aservizi pubblici e privati, ad altre destinazioni;.&ltezza stimataL 3 indicata da due numeriL il primo indica il

    numero dei piani, mentre il secondo indica l’altezza «stimatain metri.roprietà pubblic)eL sono indicate da lettere @&, B o /;corrispondenti a tre diverse categorie @proprietà del/omune, proprietà del Gicariato ed enti rappresentati,proprietà dello Atato;. dati sono stati ricavati dalla «/artadelle proprietà pubblic)e 'ornita dall’?.A../.A.Hati metrici, comprendono un totale di 1# voci, elencate diseguito, relative alle superfci ed ai volumi, calcolate tramiterilievo diretto e misurazioni e=ettuate sulle planimetriecatastali 1L500.1. Auperfcie complessiva delimitataF. Auperfcie netta dell’isolatoM. Auperfcie di strade, piazze e spazi pubblici#. Auperfcie coperta complessiva5. Auperfcie scoperta complessiva6. ndice di dotazione degli spazi pubblici destinati allacircolazione e alla sosta$. ndice di copertura dell’isolato

    8. Golume complessivo degli edifci a prevalentedestinazione residenziale

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    I. Golume complessivo degli edifci destinatiprevalentemente a servizi pubblici10. Golume complessivo degli edifci destinatiprevalentemente ad attività amministrative politic)e,culturali, ecc.11. Golume complessivo dell’isolato1F. ndice di edifcazione territoriale1M. ndice di edifcazione dell’isolato1#. opolazione residente @al giugno 1I8I;

     utte le in'ormazioni contenute nelle sc)ede per isolato @datimetrici, +uantitativi, di localizzazione, di destinazione d’uso,ecc.; sono state raccolte, sintetizzate e grafcizzate nellatabella riassuntiva e nelle tavole di sintesi in scala 1LF000,elaborate sulla base dei dati ritenuti pi signifcativi, secondoil seguente ordineL1. Helimitazione dell’area di studio e numerazione degliisolatiF. (li spazi pubblici

    M. ndice di edifcazione degli isolati#. Hestinazioni prevalenti degli edifci @fg. #6;5. Hestinazioni dei piani terra @fg. #$;6. &ltezza degli edifci$. roprietà pubblic)e @fg. #8;8. Histribuzione della popolazione residente @fg. #I;M.#.F.C’indagine sulla popolazione residenten coerenza col metodo adottato per l’indagine urbanisticaanc)e il rilevamento della popolazione residente 3 stato 'attosulla base dell’isolato, superando i tradizionali criteri diaccorpamento dei dati per sezioni di censimento. dati disponibili presso il /.!.?. @/entro !lettronico ?nifcatodell’&nagra'e di Roma; 'anno ri'erimento al singolo abitante,registrato con nome, cognome, data di nascita e indirizzo diresidenzaL dopo aver elaborato una planimetria in scala 1L500con il rilievo delle vie e dei numeri civici dell’area, 3 statopossibile localizzare tutti i residenti per edifcio, sulla basedel relativo numero civico. Ca rappresentazione grafca deidati suddetti 3 contenuta nella corrispondente tavola di sintesi

    @fg. #I;, e consente una immediata e c)iara visualizzazione

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    della e=ettiva distribuzione degli abitanti residenti, non soloall’interno dell’area ma, soprattutto, aE’interno degli isolati.Aulla base dei dati disponibili, 3 stata successivamenteelaborata una ulteriore articolazione delle in'ormazioniesistenti in relazione al numero e alla struttura delle 'amiglie,e alle classi di età, con i relativi con'ronti con le corrispondentimedie comunali.M.#.M./onsiderazioni conclusiveoic)< i dati anagrafci disponibili riportano soltanto la

    popolazione «residente, c)e risulta senza dubbio di granlunga in'eriore alla popolazione e=ettivamente presentenell’area, a conclusione della ricerca vengono proposte delleindagini di verifca. *ueste potranno essere condotte intempi successivi, utilizzando metodi di rilevamento piattendibili c)e consentano di verifcare oltre agli abitantie=ettivi, anc)e la reale distribuzione delle abitazioni, degliu4ci e delle altre attività. risultati della «analisi per isolati possono dun+ue costituire il

    reticolo di base su cui successivamente riportare i dati relativiagli edifci ed alle unità immobiliari, desumibili sia darilevazioni dirette, sia dal riporto degli elementi diconoscenza disponibili presso i numerosi «arc)ivi cartaceic)e attualmente vengono utilizzati soltanto in minima parte@attrezzature di rete, utenze per unità immobiliari, imposteper asporto dei rifuti solidi, entità e consistenza degli alloggiin ftto, ecc.;.n sostanza l7estensione dell’analisi per isolati all’intero centrostorico e, successivamente, alla città consolidata ed allerecenti espansioni, potrebbe costituire una base razionale econcreta per la costruzione di un sistema in'ormativocomunale territorializzato estremamente utile per lagestione della città e del territorio comunale.M.5. l tessuto urbanoL lo spazio pubblicoC’analisi 3 stata svolta considerando gli attuali aspetti,'unzionali e 'ormali, degli «invasi spaziali nell’area di studio.Aono stati pertanto analizzati anc)e gli elementi arc)itettonicie costruttivi c)e +ualifcano l’ambiente urbano, in maniera

    positiva o negativa, con ri'erimento ai 'attori e alle situazionidi degrado. Ce riDessioni critic)e sugli elementi analizzati

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    )anno delineato una sorta di linguaggio 'ormale omogeneosulla base del +uale 3 stato possibile costruire «l’abaco deglielementi @«repertorio dei dettagli; al +uale ri'erirsi per gliinterventi di recupero e di tras'ormazione.(li studi relativi allo stato di 'atto, al sistema di 'ruizione deglispazi ed all’arredo sono stati estesi all’intera area di studio:fgg. 50, 51, 5F;. er gli aspetti di carattere mor'ologico'ormale, sono stati analizzati gli invasi delle piazze c)epresentano +ualità spaziali rilevanti ed ulteriori

    appro'ondimenti sono stati sviluppati nell’area pi limitatacompresa 'ra via di A. %aria del ianto, via del ortico di9ttavia, via de’ unari, via de’ alegnami, via di A. &ngelo inesc)eria e via &renulaL una spina di origine medievale, consuccessivi inserimenti e tras'ormazioni, c)e nell’insieme 3sembrata in grado di esprimere i caratteri 'ondamentali dellospazio urbano."ell’ambito di +uest’area sono state in particolare analizzatealcune strade e piazzeL via del ortico di 9ttavia, via di A.

    %aria del ianto, via de’ alegnami, piazza %attei, via de’unari, piazza Covatelli, via del oro iscario e sono statirilevati e descritti, in apposite sc)ede e tavole, gli elementi di+ualifcazione dello spazio urbano articolati come segueLM.5.1. ndividuazione e analisi dell’invaso stradale omogeneodi ri'erimento @fg. 5M; descrizione sintetica delle caratteristic)e mor'ologic)edell’invaso stradale @+uinte e 'ondali;Q descrizione sintetica delle caratteristic)e 'unzionalidell’invaso stradaleQ individuazione degli elementi +ualifcanti alla scaladell’invaso stradaleQ individuazione degli elementi di degrado.

    M.5.F. ndividuazione degli elementi c)e deteterminano la+ualità dello spazio

    elementi arc)itettonici compresi nella 'asciabasamentale degli edifciL accessi, aperture, particolari @vedi

    sc)ede & fg. 5#;Q

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    elementi di arredo urbano @vedi sc)ede B fgg. 55, 56;,sia di competenza privata, relativi agli esercizi commerciali@accessi, vetrine, insegne e sistemi di illuminazione;, sia dicompetenza pubblica, relativi all’invaso stradale @sistemi diilluminazione, 'ontane, cartellonistica, spazi verdi;, sia, infne,elementi delle aree stradali @pavimentazioni, marciapiedi,tombini, paracarri;

    ? 51;.

    M.5.M.Hescrizione degli elementi rilevanti

    per la loro valenza +ualifcante o de+ualifcante

    /on ri'erimento alle 'acciate degli edifci ed agli elementi diarredo pubblico e privato, e con rilevazione delle situazioni didegrado @elementi originali in stato di degrado, elementi nonoriginali in contrasto con il carattere dell’invaso stradale e

    delle unità edilizie;.

    M.5.#.Aintesi dei risultati derivanti dalla descrizione dei singolielementi

    tavola sinottica dello stato di degrado dell’invasostradaleQ

    tavola sinottica delle attribuzioni 'unzionali @fg. 58;Q

    tavola sinottica degli elementi di +ualifcazionearc)itettonici rilevanti.

    M.5.5./ostruzione dell’abaco degli elementi ricorrenti

    9ltre alla scelta di un repertorio di particolari e dettagli,l’analisi critica svolta )a consentito la 'ormazione di un abaco,contenente gli elementi arc)itettonici pi comuni e ricorrenti,con la descrizione della tipologia, della mor'ologia, della

    linguistica, delle tecnologie costruttive @fgg. 5I, 60;.

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    Aono state escluse dall’analisi tutte le indicazioni linguistic)ederivanti da edifci di tipo monumentale. Au +uesti, in'atti, ipossibili interventi debbono rientrare nella s'era del restauroscientifco e, +uindi, non possono 'ornire indicazioni utili perinterventi di recupero, c)e non pu- non ammettere limitatetras'ormazioni indipensabili per rispondere alle esigenzeresidenziali e commerciali degli edifci.

    C’abaco suddetto, desunto dalle sc)ede & e B, comprendeL

    accessi alle residenzeQ accessi ai negoziQ elementi accessori in 'orme semplici e linguisticamente pisofsticate.

    sistemi di illuminazione, con ri'erimento allelocalizzazioni dei punti illuminanti, classifcati per tipologia econ indicazione dello stato di degrado, come risulta dalla fg.

    5F e dalle sc)ede allegateQ 'ontaneL con ri'erimento alle sc)ede relative alle tre'ontane monumentali presenti nell’area di studio ed agli altrielementi di arredo, 'ontanelle a colonnina di tipostandardizzato, riportate in planimetriaQ elementi stradaliL 3 stato rilevato il tipo e lo stato dellepavimentazioni su tutta l’area di studio @fg. 5$; ed inoltrenell’abaco sono state riportate le tipologie di pavimentazioneusate per le strade, per le piazze e per i marciapiedi, nonc)<le tecnologie ed i tipi di materiale impiegato @as'alto, cubettidi basalto di varie dimensioni, lastre di selce, ecc.;. Aono stateriportate anc)e le tipologie di «disegno delle variepavimentazioniQ paracanv. sono state individuate le relative tipologie, inpietra ed in metallo 'orgiato.M.5.6.ndicazioni per il programma di progettazioneAulla base delle analisi illustrate nei punti precedenti sonostate 'ormulate indicazioni progettuali articolate in tre partiL una prima parte considera gli interventi sugli spazi

    pubblici a livello urbano di base @fg. 61;, ed )a per oggetto leopere di competenza comunale necessarie per la

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    ri+ualifcazione degli spazi pubblici @ripristino di puntiilluminanti, integrazione di impianti di illuminazione,ri'acimento di alcuni tratti di pavimentazione, sostituzionedel manto d’as'alto con pavimentazioni del tipo tradizionale;Q una seconda parte contiene indicazioni progettualifnalizzate alla costruzione di una normativa in grado digovernare pi adeguatamente le tras'ormazioni necessarieper l’allestimento delle vetrine dei negozi e di recuperaresituazioni di degrado molto marcato per +uegli allestimenti in

    netto contrasto con l’ambiente. Ce indicazioni 'ormulaterappresentano esemplifcazioni progettuali su situazioni'ortemente degradate ed in 'orte contrasto con l’ambiente,utilizzando il «vocabolario costruito nella 'ase delle analisidegli elementi arc)i tettonici @fg. 6F;Q la terza parte riguarda il programma di progettazione per ilprimo intervento c)e )a per oggetto il «luogo centrale dimemorie e di relazioni sociali dell’area del ()etto,comprendente la via del ortico di 9ttavia, piazza /ostaguti,

    via A. %aria del ianto ed il relativo collegamento. (liinterventi previsti )anno per oggetto pavimentazioni stradalied elementi di arredo.M.6. l tessuto urbanoL il colore degli edifciCo studio sul colore degli edifci del ()etto 3 stato precedutodalla raccolta di un’ampia documentazione relativa adinterventi di analoga natura, e=ettuati a Roma ed in altrecittà.

    *uesta raccolta, associata ad una osservazione diretta diinterventi pi o meno appropriati, )a con'ermato c)e,soprattutto a Roma, non esiste > o +uanto meno 3insu4ciente > una metodologia di analisi e di intervento,presupposto necessario alla redazione di un piano del coloreavente per oggetto edifci realizzati nell’arco di duemila anni.noltre, fnora 3 sempre mancata la possibilità di considerareun brano di città storica abbastanza vasto, sul +ualesviluppare un esauriente con'ronto di analisi e di proposte.Co studio sul colore degli edifci del ()etto o=re una occasione

    preziosa per una prima riDessione sui criteri e sullametodologia di intervento da adottare, non solo nel caso

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    specifco @c)e 3 già molto signifcativo, considerata lacomplessità «storica del tessuto edilizio e la vastitàdell’area;, ma addirittura per l’intera città storica.artendo dall’esigenza di sperimentare proposte di colorituradi alcuni spazi urbani particolarmente signifcativi, sono statein particolare considerate le strade e le piazze. Ce stradedell’area di studio, almeno +uelle del suo nucleo pi antico,presentano due tipologie sostanzialiL la stradacorridoio conbotteg)e a piano terra @per esempio via dei alegnami; e la

    strada priva di botteg)e, di dimensioni molto ridotte inlarg)ezza e di scarsa luminosità @per esempio via A. &ngeloin esc)eria;.l sistema delle piazze 3 costituito da spazi di arrivo e di sosta@come piazza /ostaguti; e da spazi di attraversamento @comepiazza %attei;. ! stato perci- appro'ondito lo studio delle'acciate poste sull’asse via dei unari, piazza %attei, via deialegnami e sull’asse via del ortico d’9ttavia, via di A. %ariadel ianto e piazza /ostaguti.

    "ell’impostare lo studio sul colore, dopo aver considerato lescarsissime in'ormazioni di tipo storico, sono stati ipotizzatiaccostamenti cromatici, derivanti dalle analisi «in loco, c)e sisono rivelati al+uanto omogenei nella bicromia travertinomattone. ?na bicromia c)e pu- presentare una gamma ditonalità c)e nel caso in esame tende verso +uelle pi scure siaper la sovrapposizione delle tinteggiature nelle varie epoc)e,sia per la tendenza tardoottocentesca ad accentuare i tonipi cupi. Aono state utilizzate gamme di colori pi tenui,anc)e tenendo conto del 'atto c)e il mattone usato in etàrinascimentale e barocca, tendeva al gialloarancione, mentrele cortine laterizie antic)e, +uali +uella do miziana e traianea,tendevano al rossiccio.Ca scelta di utilizzare colori lievemente pi c)iari, soprattuttonelle +uinte stradali c)e si presentano poco luminose, )apermesso di creare dissolvenze cromatic)e c)e, assiemeall’accostamento delle tinte «secondarie sul partitocomplessivo della strada @cornici, 'asce, infssi, etc.;'avorissero la cosiddetta «'usione di 'acciata con i colori

    «'ondamentali dei 'ondi.

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    /’3 da rilevare c)e nel ()etto 3 stato applicato di=usamente ilcriterio di non defnire il rapporto tra tinte 'ondamentali esecondarie della 'acciataQ spessissimo si incontrano 'acciate dove la tinta delle cornici delle porteo delle fnestre 3 assimilata alle tinte dei 'ondi, con unamonocromia c)e appiattisce l’articolazione della 'acciatastessa.Ca +uestione della «'usione delle +uinte urbane 3particolarmente importante nello spazio racc)iuso delle

    piazze. "ello studio dei prospetti di piazza /ostagu ti, tipicoesempio di piazza racc)iusa, non attraversata da assi dipercorrenza, ci si 3 imbattuti nel problema dell’accostamentodi colori caldi e 'reddiL il palazzo Boccapaduli, 3 statorecentemente tinteggiato secondo una bicromia grigiobianco,mentre palazzo /ostaguti e la +uinta dell’isolato ad essoprospiciente, sono da tinteggiare con colori caldi.Ai evidenzia il problema degli accostamenti cromatici e delleloro distonie, c)e si coglie in maniera particolarmente 'orte

    sulle piazze, soprattutto a Roma, dove dal ’600 al ’$00 sidi=use l’uso di tinte «soprannaturali, dai colori 'reddi @celestino, verdino, grigio;, accostate ai colori c)e imitavano imateriali naturali, +uali la pietra e soprattutto il mattone."el caso in esame si 3 ipotizzata una mediazione, tramitedissolvenze cromatic)e, nell’accostamento tra i colori dellaterra e +uelli del cielo, naturali e soprannaturaliL in situazionidi scarsa luminosità sono state ricercate attenuazioni ditonalità, anc)e s'umando le tinte degli edifci adiacentimentre, in situazioni di maggiore luminosità, +ueste s'umaturenon sono state accentuate e sono state unifcate le tintesecondarie di cornici e 'ascie.C’analisi svolta si 3 basata, innanzitutto, sul rilievo deiprospetti degli isolati oggetto dello studio di 'attibilitàL l’isolato1F, delimitato da piazza /ostaguti, via del ortico d’9ttavia,via della Reginella, piazza %attei e via dei alegnamiQ l’isolaton. 1M, delimitato da piazza /ostaguti, via in ublicolis e via A.%aria del ianto e l’isolato n. 1# delimitato da piazza %attei,via della Reginella, via del ortico d’9ttavia e via di A.

    &mbrogio. l rilievo 3 stato eseguito strumentalmente nellascala 1L100.

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    *uindi 3 stato approntato, con ri'erimento ad uno studiosommario sui colori degli edifci del centro storico di Roma esulla scorta della letteratura in materia, un abaco dei coloricomposto da tre tavole. Ca prima tavola comprende le tinte«base, cio3 le terre naturali e relative tinte «scalate, consemplice aggiunta di biancoL l’insieme delle tinte base e delletinte scalate )a prodotto una gamma di #8 colori. Ca secondatavola comprende le composizioni delle terre naturalimescolate tra loro e )a prodotto una gamma di #8 colori. Ca

    terza tavola 3 stata redatta alla fne dell’analisi degli isolati ein essa sono contenuti i «colori del ()etto :fg. 6M[! stato inoltre approntato un abaco degli elementi mor'ologici,con particolare ri'erimento al tessuto connettivo oggetto dellaricerca, al fne di defnire +uelli c)e saranno i supporti delcolore. Aono stati classifcati 60 elementi, raccolti in 10 sc)ededove, sul particolare sc)ematico e astratto di un prospetto,viene evidenziato l’elemento individuato nella 'otografa diuna 'acciata del ()etto ifg. 72.

    nfne sono state classifcate le tecnic)e di colorazione deglielementi e i loro materiali costitutivi, cio3 il supportocromatico.O stata +uindi defnita una sc)edatipo, analitica, in cui sonostati tras'eriti i dati relativi alle caratteristic)e storicoflologic)e, topografc)e, mor'ologic)e, urbanisticoambientalied allo stato di conservazione degli intonaci e delle tinteggiature, corredati dal rilievo dei prospetti e da unaesauriente documentazione 'otografca fg. 792. Hi particolareimportanza sono le in'ormazioni relative all’intera 'acciata,come l’orientamento @c)e inDuisce sulla illuminazione e sullaconservazione della tinteggiatura e dei paramenti; e come laposizione @le case d’angolo, ad esempio, possono trasmettereo collegare la colorazione di una strada a +uella delle stradec)e l’intersecano;.Auccessivamente 3 stata eseguita una comparazione deiprospetti al fne di verifcare l’idoneità degli accostamenticromatici, anc)e in relazione alla posizione del singoloprospetto ed infne sono stati eseguiti i bozzetti di colorazione

    della +uinta stradale, secondo una scelta dei colori c)e

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    tenesse conto del dato analitico, flologico, estetico eambientale fgg. 77, 7", 782.Hall’analisi svolta sugli intonaci e sulle coloriture del tessutoconnettivo del ()etto sono emersi dati interessanti c)eindicano soprattutto ci- c)e non si deve 'are in tema ditinteggiatura degli edifci storici. n particolare, sempreri'erendosi al tessuto edilizio di base, risulta un di=uso stato didegrado delle 'acciate @pari ad oltre l’80U degli edifcianalizzati; e, negli interventi, un uso improprio delle tecnic)e

    e dei colori.Co studio e=ettuato sui colori degli edifci nel ()etto, lungi dalvoler essere un vero e proprio piano del colore, si proponecome metodologia propedeutica alla redazione del piano.!sso, tuttavia, presenta aspetti progettuali c)e 3 statonecessario a=rontare e risolvere per verifcare il metodoproposto.noltre lo studio si confgura come un contributo alle analisi sulcolore degli edifci c)e, in maniera 'rammentaria, sono state

    svolte su piccole porzioni del centro storico di Roma.M.$ l tessuto urbanoL le reti tecnologic)e"on )a senso parlare di recupero degli edifci e delle singoleunità immobiliari, se prima non si garantisce un adeguatolivello > di consistenza e di servizio > delle reti tecnologic)ee degli spazi pubblici. Aoprattutto nelle aree in cui, come nelcaso in esame, la degradazione delle 'ognature e dellecondotte idric)e risulta evidente per la di=usa presenza diumidità nelle murature e per i dissesti delle superfci stradalic)e, in taluni casi, interessano anc)e le 'ondazioni degliedifci.

    Ha ci- 3 derivata la necessità di una attenta rilevazione dellostato di 'atto, c)e 3 stata condotta sia attraverso la raccoltadegli elementi di conoscenza disponibili negli arc)ivi cartaceicomunali e nelle memorie del personale addetto, siaattraverso sopralluog)i e saggi, c)e )anno avutoessenzialmente per oggetto la rete 'ognaria. dati raccoltisono stati successivamente elaborati e grafcizza tiL dal loro

    coordinamento sono risultate indicazioni progettuali per gliinterventi di recupero e di ri+ualifcazione.

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    Ca ricerca relativa alla rete 'ognante 3 stata fnalizzata allacostruzione di una planimetria delle reti tecnologic)e,attualmente inesistente. !ssa 3 stata svolta ricorrendo agliarc)ivi comunali e circoscrizionali ed integrando le relativeindicazioni con appositi sopralluog)i. dati relativi alla rete &C(&A sono stati agevolmente reperitipresso gli ?4ci comunali competenti, mentre pi di4cile 3stata la raccolta dei dati relativi alle reti idric)e @&/!&;,elettric)e @!"!C; e tele'onic)e @A;L dalla esperienza

    compiuta 3 risultata in tutta evidenza la necessità di une4ciente coordinamento programmatico, operativo e,soprattutto, conoscitivo./ome già accennato i rilievi )anno riguardato essenzialmentela rete 'ognaria, con ri'erimento sia ai condotti pubblici, sia a+uelli privati di allacciamento, sia ai pozzetti, sia ai punti «didiscontinuità in cui cambiano sezioni e caratteristic)ecostruttive dei condotti stessi. utto ci- al fne di individuarel’esistenza e le cause di perdite di li+uami c)e determinano

    risc)i di in+uinamento, di instabilità delle 'ondazioni e dellesedi stradali, di risalita dell’umidità nelle murature. ! statatentata una ispezione generale della rete utilizzando unacinepresa montata su ruote gommate motrici, manovratadall’esterno, ma i risultati sono stati molto modesti. n'atti lascarsa potenza della macc)ina non )a consentito di vincere laresistenza dell’ac+ua e del 'ango depositato sul 'ondo.Hi conseguenza 3 stata compiuta una sistematica campagnadi rilevazioni, utilizzando una s+uadra di maestranzespecializzate, c)e )a e=ettuato sopralluog)i diretti, calandosinei collettori attraverso i tombini. Aulla base delle ricerc)ecompiute sono stati redatti gli elaborati grafci riportati nellefgg. 6I, $0, $1. n particolare i collettori principali sonoapparsi in buone condizioni, static)e e di e4cienza, compresi+uelli di epoca classica, c)e 'anno parte dell’antica rete c)eaveva come collettore la cloaca massima e c)e sono ancora inesercizio. n molti punti si 3 rilevata una notevole +uantità di'ango depositato sul 'ondo. Ca rete dei 'ognoli privati, diallaccio ai 'abbricati, 3 apparsa invece notevolmente

    degradata, con di=use perdite di ac+ua e di li+uami nelterreno sottostante i 'abbricati. noltre si sono rilevati

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    numerosi casi di imbocc)i abusivi e realizzati in di=ormitàdelle norme vigenti, nonc)< perdite in 'ognatura di ac+uadelle reti idropotabili. n particolare su via del ortico d’9ttaviae su via dei alegnami si rilevano attacc)i non idonei,mentre allacciamenti «secc)i realizzati in mattoni, c)edenunciano dispersione di li+uami nel suolo, si incontrano in+uasi tutte le strade, nonc)< a piazza /ampitelli.

    Risultano infne non e4cienti alcune caditoie in mattoni,

    spesso ostruite, ed intorno ad un tombino in via A. &mbrogio sirilevano estesi 'enomeni di erosione e di dissesto, c)einteressano anc)e il terreno sottostante all’edifcioadiacente.Halle ricerc)e e dai rilievi risultano le seguenti proposte diinterventoL revisione radicale dei 'ognoli privati di allacciamento edei relativi attacc)i ai collettori pubbliciQ manutenzione straordinaria e ripulitura dei collettori

    pubblici, con il consolidamento delle parti danneggiate eXo'atiscentiQ manutenzione straordinaria ed integrazione delle retiidrica, elettrica, tele'onica e del gas.?lteriori elementi di conoscenza, di priorità e di sceltepotranno risultare dai progetti esecutivi 'uturi.M.8. /onsiderazioni conclusive& conclusione delle analisi sintetizzate nei punti precedenti,appare opportuno svolgere alcune considerazioni, generali especifc)e, sul carattere esemplifcativo > ed esemplare >c)e lo studio dell’area del ()etto e la proposta di primointervento possono assumere nel pi ampio +uadro dellari+ualifcazione del centro storico e della sterminata peri'eriaromana.M.8.1. /ittà consolidata e centro storico come «modello per lari+ualifcazione della peri'eriaHopo decenni di discussione sulla delimitazione del centrostorico, risulta evidente c)e 3 distorcente e sterile pretenderedi irrigidire una realtà c)e cambia con l’evolvere dei criteri di

    valutazione e di giudizio. estimonianze storic)e e tessutiedilizi c)e nel recente passato erano considerati privi di valore

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    ed indegni di tutela @anzi da eliminare per recuperare spaziverdi alla città; oggi sono oggetto di ben pi consapevole ecivile attenzione. ertanto appare necessario parlare di «cittàconsolidata, ponendo l’accento su un processo > +uello delconsolidamento della città, appunto > la cui continuitàsecolare si 3 interrotta in +uesti ultimi anni e c)e pu- essereriattivato solo con un deciso intervento pubblico.n'atti nel passato la città si sviluppava secondo un disegnooriginario ben preciso, all’interno di delimitazioni naturali e

    costruite c)iaramente defniteL basti ricordare c)e in tantecittà di impianto romano e medievale lo spazio interno allemura si 3 riempito solo nell’ottocento. noltre le primeespansioni «eVtra moenia mantenevano i caratteri deltessuto originario. n epoca pi recente, invece, la città si 3'rantumata in tanti «episodi slegati, di=usi pi o menocasualmente su territori vastissimi, aventi generalmentecarattere mono'unzionale, in osse+uio ai dettami delrazionalismo. !ssi, nel loro insieme, 'ormano le sterminate

    peri'erie, sgang)erate e degradate, in cui oggi vive la maggiorparte della popolazione, non soltanto nel nostro aese, ma intutti i paesi in cui lo sviluppo industriale )a provocatorapidissimi processi di polarizzazioneconcentrazionecongestione .Ca peri'eria dipende 'unzionalmente dalla «città consolidataed 3 priva di +ualità urbana, i cui 'attori 'ondamentali siindividuano nella complessità e nella integrazione delle'unzioni e degli spazi, nella riconoscibilità, nelladelimitazione, 'ondamentale, +uest’ultima, anc)e per ladefnizione dei diritti e dei doveri «intus et eVtra moenia.!ssa 3 caratterizzata dalla di=usione sul territorio dei piincredibili episodi edilizi c)e )anno determinato la «cittàesplosa, la «città spraW, la «città spontanea, con il trion'odella casualità e dell’abusivismo. 9ccorre riconoscere c)e+uesto tipo di «espansione senza +ualità 3 stato involontariamente giustifcato anc)e dai 'autori del «piano aperto.9ggi la ri+ualifcazione delle peri'erie 3 un impegno prioritario,non soltanto per ridurre i movimenti pendolari c)e strangolano

    la città consolidata e per migliorare il 'unzionamento deisistemi insediativi, ma anc)e e soprattutto perc)< 1 attuale

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    dualismo tra città consolidata e peri'erie determinagerarc)izzazioni, emarginazioni e tensioni sociali 'ortissime,c)e contribuiscono alla di=usione delle varie 'orme diviolenza, di vandalismo, di «consumo della +ualità urbana. &tal fne 3 indispensabile avviare una complessa operazionepoliticoamministrativa, urbanistica, culturale, con unimpegno pubblico rilevante e di lunga lena, indispensabileanc)e perc)

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    consolidata 3 il modello vitale e 'unzionante da utilizzare perla ri+ualifcazione delle peri'erie recentiL in essa in'atti siritrovano e si leggono agevolmente, nella loro capacitàstrutturante, tipologie urbane e spazi pubblici c)e nelleperi'erie recenti non ci sono pi o sono ridotti a sc)ematicisimulacri. ertanto il centro storico, c)e costituisce la parteessenziale della città consolidata, non va considerato comeuna sorta di «area museale ma come l’unico luogo in cuisono presenti i 'attori di +ualità c)e, nel loro insieme,

    costituiscono la città. ?n bene c)e 3 oggetto di una domandasociale insopprimibile, in tutto il mondo.Ha ci- derivano sia l’estrema attualità del recupero del centrostorico @e della città consolidata;, sia la necessità dimantenere, appunto, le sue «+ualità essenziali dicomplessità e di integrazione delle 'unzioni, degli spazi, dellerelazioni. n'atti se il centro storico continua ad esseresottoposto all’attuale processo di terziarizzazione esasperata,diventa un insediamento mono'unzionale, privo di +ualità,

    come un +ualsiasi «centro direzionale di peri'eria.M.8.F. &nalisi del tessuto edilizio e sistemain'ormativo territorializzatoer avviare il processo di recupero della città consolidata e diri+ualifcazione della peri'eria, occorrono non soltantoadeguati strumenti di pianifcazione e di intervento, maanc)e e4cienti meccanismi di gestione, c)e devononecessariamente comprendere la costruzione di sistemiin'ormativi territoria lizzati in cui possano essereagevolmente riportati @e successivamente reperiti; tutti i datirelativi al patrimonio edilizio, ai suoi «valori @storicoartistici, arc)eologici, documentari, 'unzionali;, al suo statodi consistenza ed alla sua utilizzazione. l sistema in'ormativosuddetto pu- essere costruito partendo da una griglia'ondamentale di dati metrici, di destinazioni d’uso e diproprietà @pubblic)e e private;, con ri'erimento agli isolati, allestrade ed ai numeri civici. Au +uesta griglia 'ondamentalepotranno essere successivamente riportati gli ulterioriappro'ondimenti relativi agli edifci ed alle singole unità

    immobiliari, con ri'erimento sia alla normativa urbanistica ededilizia, alla diagnosi del degrado, ed agli interventi, sia alla

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    disciplina ed alle modalità d’uso, sia, infne, alla esazione deicanoni delle pubblic)e utenze @ac+ua, luce, gas, tele'oni; edelle imposte.

    Ce analisi illustrate nei punti precedenti consentono la'ormazione della griglia 'ondamentale suddetta ed anticipanouna serie di dati di edifcio, soprattutto per ci- c)e concernel’analisi storica e la normativa urbanistica ed edilizia. &ppare+uindi possibile ed opportuno applicare gli stessi criteri ad

    altre aree ben defnite della città consolidata ed anc)e dellaperi'eria recente, cos2 da costruire sistematicamente, perparti successive, un e4ciente sistema in'ormativoterritorializzato.M.8.M.*uestioni di piano e di progettoLcriteri generali e disciplina d’interventoer la defnizione della disciplina d’intervento appare riduttivo,in coerenza con le considerazioni svolte in precedenza, parlaredi norme ri'erite soltanto al centro storico. ! certamente pi

    logico parlare di «Jone & di particolare interesse culturale edambientale, ovviamente 'acendo coincidere il termine«Jona con +uello di «edifcio, complesso edilizio, categoria diedifci.n +uesto modo si riesce a considerare nella stessa logica sia itessuti e gli edifci pi antic)i, sia +uelli pi recenti della cittàconsolidata, sia, infne, i complessi ed edifci isolati diparticolare interesse storicoartistico e documentario.er la completa defnizione della disciplina di piano nella cittàconsolidata e nel centro storico, non sembrano esserci altriproblemi di carattere tecnicoL il piano 3 in'atti già «scrittonella stratifcazione secolare dei tessuti urbani, degli edifci,delle pietre, dei documenti. Ai tratta di saper interpretare tuttoci- tenendo conto della articolazione di progetti e diinterventi sui tre livelli del recupero urbano di base, delrecupero edilizio primario @delle strutture e delle parti comuni;e del recupero edilizio secondario @delle singole unitàimmobiliari;, tenendo presente c)e senza aver realizzato gliinterventi relativi ai primi due livelli 3 inutile e ridicolo

    parlare di recupero degli alloggi, dei negozi e degli spaziedifcati destinati ad altre attività. *uesto ovvio c)iarimento 3

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    necessario perc)< al livello del recupero edilizio primariodevono essere defnite le operazioni relative alla diagnosi deldegrado ed agli interventi di consolidamento e di ri'unzionalizzazione. noltre il recupero urbano di base, c)e deveessere promosso e realizzato dal /omune, )a per oggettoproprio lo spazio pubblico, luogo per eccellenza delle relazionisociali, nella sua ricca articolazione di tipologie urbane, dimateriali, di utilizzazioni diverse. Hallo studio delle suecaratteristic)e e dalle relative necessità di intervento pu-

    partire il recupero del disegno urbano e della tipologia urbana.Ca progettazione dei singoli interventi deve essere comun+ueimpostata sulla logica della conservazione e del rispetto delleoriginarie 'orme e 'unzioni. uttavia non si pu- eccedere nellaricostituzione delle tipologie originarie, anc)e perc)< non 3'acile dire a +uale periodo storico ci si debba ri'erire. "elpassato sono stati distrutti meravigliosi interni barocc)i dic)iese per rimettere malamente in luce ossature romanic)e e gotic)eL interventi di

    +uesto genere non possono essere piu ammessi n3 auspicati./omun+ue oggetto di conservazione e di recupero deveessere non soltanto il singolo edifcio, ma anc)e il «tessutourbano, con i suoi spazi, i suoi allineamenti, i suoi volumi, lesue altezze. ertanto, nel rispetto di tale tessuto @c)iaramente documentato e leggibile;, pu- essere accettato illinguaggio dell’arc)itettura contemporanea per riedifcarearee c)e risultano libere per crolli o per demolizioni.M.8.#.Halle analisi generali alle realizzazioniHopo decenni di polemic)e e di ricerc)e > generali especifc)e > 3 ormai tempo di passare alla 'ase dellerealizzazioni. &nc)e perc)< disponiamo ormai di una notevolemole di conoscenze e perc)< bisogna assolutamente superareil criterio > c)e 3 stato dominante per decenni > diintervenire solo dopo aver completato i pi incredibili eonnicomprensivi programmi di rilevazione e di ricerca. l .R.(.del 1I6F delimitava il centro storico in maniera moltorestrittiva e lo disciplinava solo in termini di tutela generica,rinviando la precisazione della disciplina a 'uture analisi, da

    estendere a tutte le zone &, c)e venivano poi a4date alle

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    'acoltà di ngegneria e di &rc)itettura. Ce +uali, come 3 noto,)anno 'atto ben poco.Ha allora il discorso 3 andato avanti in maniera sc)izoide, sudue piani completamente separatiL da un lato si continuavastancamente a ribadire la necessità di un discorso globale, diconoscenza e di piano, esteso all’intero centro storico @nellasua delimitazione e+uivoca e Duttuante;, mentre, dall’altrolato, si concentravano attenzione e capacità operative suinterventi singoli e settoriali, di''usi un po’ ovun+ue, con

    grande clamore di notizia e di polemica, ma con risultati benmodesti.ntanto il centro di Roma si modifcava pro'ondamente nellastruttura e nella fsionomia, attraverso una miriade diinterventi privati, pi o meno legittimi. *uindi occorre passarealle realizzazioni ed a tal proposito appare indispensabileconcentrare l’attenzione su ben defnite porzioni della cittàconsolidata, promuovendo interventi coordinati di tutti glioperatori pubblici e privati interessati, nell’ambito di

    programmi concreti, operativi, comprensibili a tutti. er 'ar+uesto occorrono doti di umiltà, di coerenza, di continuità, diimpegno, c)e fnora sono mancate sia nella &mministrazionecomunale, sia negli ambienti culturali, accademici epro'essionali. /ertamente non si vuole 'rantumare in tantiepisodi il discorso generale. Ca ricerca generale sui metodi estrumenti di analisi e di pianifcazione non pu- non essere lapi ampia possibile. %a anc)e nel nostro campo, come in ognicampo della scienza, l’applicazione e la sperimentazionedevono essere concentrate nel tempo e nello spazio, perc)< solo in +uesto modo 3possibile e=ettuare pi assoluto disprezzo di +ualsiasi norma edi +ualsiasi esigenza di 'ruizione dello spazio pubblico. Casituazione 3 aggravata dal 'atto c)e l’area in esame 3utilizzata come parc)eggio anc)e da coloro c)e sono direttiagli ?4ci pubblici del /ampidoglio, di piazza Genezia e dellealtre zone limitro'e.9ccorre pertanto prevedere adeguate attrezzature diparc)eggio, sia per i residenti c)e per i pendolari, ed a tal

    proposito appare degna di considerazione la possibilità diricavare appositi spazi al di sotto dell’&ventino, in galleria, con

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    accesso da via %armorata e dal Cungotevere, nonc)< al disotto del Cungotevere, «dentro i muraglioni. Ai tratta,ovviamente, di una ipotesi la cui 'attibilità ric)iedeappro'ondite verifc)e.! da considerare anc)e, per un 'uturo certamente nonprossimo, l’ipotesi di una città > o +uanto meno di un centrostorico > senza automobili e pertanto 3 opportuno c)e glispazi suddetti, «scavati dentro il muraglione delCungotevere e dentro la collina dell’&ventino, siano pensati

    anc)e per usi diversi, sempre pubblici, con unaconfgurazione interna ben pi ricca di +uella c)enormalmente 3 assegnata ai parc)eggi sotterranei.