Il Quinto Arcano-Ottobre 2010

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15 La Psicostasia, l’Arcangelo Michele pesa le anime

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OTTOBRE 2010

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La Psicostasia, l’Arcangelo Michele pesa le anime

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Astrologia e Mito .................................................................................... 4Libra

Feste della Tradizione nel Ciclo della Natura ........................ 18I Santi Angeli

Scongiuri e Preghiere ........................................................................... 25Contro le tempeste

I Messaggeri Divini ............................................................................... 31PrincipatiHaniel - Potenza dell’amore e della bellezza

Il Libro delle Erbe .................................................................................. 35I fiori di Bach: HeatherEchinacea

Luna di Ottobre ....................................................................................... 50Calendario del MeseLuna dell’EquilibrioL’Erba Magica

Cristalloterapia .......................................................................................... 57Il quarzo rosa

Il Tarocco ..................................................................................................... 63“VII” Il Carro

La Natura a tavola .................................................................................. 71Cosa bolle in pentola?La ricetta del mese

L’esperto risponde ................................................................................... 77I quesiti dei lettori

SOMMARIO

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“I capitelli posti sulle due colonne erano cir-condati da duecento melagrane, in alto, vicino alla convessità ch’era al di là del graticolato; c’eran duecento melagrane disposte attorno al primo, e duecento intorno al secondo capitello. Egli rizzò le colonne nel portico del tempio; rizzò la colonna a man destra, e la chiamò Jakin; poi rizzò la colonna a man sinistra, e la chiamò Boaz”(Particolari sulla costruzione del Tempio di Sa1omone. 1 Re, 20,21)

Illuminati lettori,

Madre Terra, dopo averci offerto frutti, colori e profumi meravigliosi, si accinge ad andare in letargo. La stagione estiva ha lasciato il posto all’Autunno, i viali sono colmi di foglie ingiallite, mentre nei boschi va in scena un altro spettacolo della Natura anch’esso intriso di odori e colorazioni che ci danno l’idea della len-ta, quanto inesorabile, metamorfosi che culminerà nel riposo invernale.Ottobre è il mese dell’equilibrio, della ricerca di quella armonia interiore che ge-nererà anche quella esteriore, un’esigenza che il segno della Bilancia incarna alla perfezione. In questo numero i nostri esperti ci por-teranno alla riscoperta del Quarzo Rosa, un cristallo dalle mille proprietà nasco-ste, anticamente usato all’interno dei templi dedicati a Venere, quale simbolo dell’alleanza tra il Cielo e la Terra. Esa-mineremo, come sempre, pure i suoi in-numerevoli impieghi nel trattamento di comuni patologie.Nello spazio dedicato alle piante apprez-zerete l’Echinacea, molti secoli addietro

ritenuta un rimedio essenziale per contra-stare deficienze immunitarie, infezioni, infiammazioni e trattare le ferite. Un vero dono della Natura che, ne sono sicuro, contribuirà a farvi apprezzare sempre più i preparati erboristici.Considerato il periodo dell’anno, il no-stro mitico chef Gino Bonaventura non poteva che proporci un articolo intera-mente dedicato ai funghi, consegnandoci due ricette che fanno venire l’acquolina in bocca al solo leggerle.Viviamo un mese magico, che gli antichi ritenevano propizio alla pratica di riti misterici, come quelli dedicati a Mithra, Signore del Cosmo, mediatore tra le divi-nità e gli esseri umani. Credenze radicate in un tempo assai remoto, di cui vi rac-conteremo. Non poteva mancare, infine, un’altra gemma proveniente dalla raccol-ta di scongiuri e preghiere personalmente tramandata a Claudio Scibilia, autore, insieme al prezioso Lorenzo La Spada, di diverse rubriche del nostro mensile.Non mi resta che augurarvi buona lettura!

Fabio [email protected]

REDAZIONALE

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Rappresentazione della Bilancia secondo le antiche carte del cielo

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dal 23 Settembre al 22 Ottobre

LIBRAa cura di Lorenzo La Spada

Elemento: ARIA

Qualità: CARDINALE

Polarità: MASCHILE

Domicilio: VENERE

Esaltazione: SATURNO

Caduta: SOLE

Esilio: MARTE

Colore: ROSA

Metallo: RAME

Pietra: QUARZO ROSA

Erba magica: ASSENZIO

Profumo: VERBENA

Giorno: VENERDÌ

Punto debole: LOMBI, VESCICA,

RENI

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Visitando il più antico tempio di Tiro, Erodono non vi trovò, come uniche figurazioni della

divinità, che due stele consacrate l’una al Fuoco e l’altra al Vento. Questo binario si collega al duplice aspetto del principio animatore di tutte le cose, essendo Fuoco divinizzato quello che si accende in tut-ti gli esseri per assicurare la loro fissità vitale, mentre la loro crescita ed il loro sviluppo proseguono. Questo è l’Archè, lo

Zolfo degli Alchimisti dall’ardore interno e costruttivo. Questa energia vitale dorme nel germe fino a quando non è potentemente atti-rata in azione dal Vento, soffio vitale che penetra ovunque per fare divampare la scintilla di vita nascente e mantenere suc-cessivamente in attività la vitalizzazione, il cui estinguersi determina la morte degli individui. Tale Aria portatrice di vita pos-siede in sé la Forza.

ASTROLOGIA

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EQUILIBRIO DEGLI OPPOSTIQuesto simbolismo duale determina sul-lo Zodiaco due punti opposti, due punti nati dall’unione di due assi o principi fondamentali del recinto sacro, corri-spondenti ai seguenti segni equinoziali: Ariete, fuoco, Marte, iniziativa, slancio vitale; Bilancia, aria, Venere, conservazio-ne, mantenimento. Tali sono i due fattori della costruzione universale che procede dai centri di atti-vità individuale, stimolati ed intrattenu-ti mediante una vitalizzazione di ordine generale. Ogni edificio vitale comporta un fondatore misterioso nel quale risie-de questa volontà costruttiva, che entra in azione per eseguire un piano prepo-sto; ma l’impulso agente sarebbe sterile

se operasse in modo disordinato. È ne-cessario, quindi, che l’esuberanza giova-nile dell’Ariete primaverile tenga conto dell’esperienza acquisita per costruire un’opera solida, quanto durevole, equili-brata e saggia, come viene suggerito dalla Bilancia autunnale.

VENERE SPIRITUALEPertanto l’energia intraprendente è tenu-ta a disciplinarsi, per evitare di disperder-si in un’agitazione improduttiva. La Bi-lancia raffigurata in mano alla Giustizia ricorda, col rigoroso equilibrio dei piatti, l’epoca equinoziale, durante la quale il giorno è altrettanto lungo della notte. La Bilancia è il segno legato a quella fase della vita umana in cui l’individuo dispo-

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ne al massimo del proprio vigore fisico, allorché la sua intelligenza si è arricchita con lo studio e l’esperienza. Non è più il conquistatore divorato dal fuoco dell’ar-dore leonino, giacché l’intellettualismo della Vergine ha domato il re degli anima-li. La Saggezza calma ed oculata si perso-nifica in Venere spirituale, della quale la Bilancia è domicilio diurno, laddove la filosofia del vecchio Saturno è in onore, nel luogo della sua esaltazione.

LA SAGGEZZAVenere filosofica ispira i lavori, delibera con cortesia, pesa le opinioni opposte sforzandosi di rendere giuste le sentenze. I saggi della Bilancia non sono uomini di azione, né impazienti di rimediare bru-scamente a tutti i mali. Ad essi si applica l’adagio “pazienza e tempo fanno di più che forza e rabbia”. Essi sanno bene che il pre-sente sfugge loro, ma che l’attività può in-fluire sulla determinazione dell’avvenire. Sono dei teorici, talora sognatori, ma se vedono giusto, allora le loro teorie sono feconde ed i loro sogni sono premonitori. Ciò che essi cercano è l’Equilibrio, che applicano per realizzare innanzitutto in sé stessi. È malsano spingere all’eccesso uno sviluppo di per sé raccomandabile, tanto che a forza di esercizio muscolare, gli atleti si rendono fragili sotto altri aspetti. L’acro-bazia nervosa è ancora più funesta nelle sue conseguenze. Non dobbiamo abusare di niente, né della nostra intelligenza ap-plicandola a ciò che è al di fuori della sua portata, né della nostra immaginazione abbandonandoci alle sue stravaganze, né della nostra volontà accanendoci a vole-re l’impossibile. Moderiamoci in tutte le cose, anche in quelle che stimiamo come le migliori. Tale resta la lezione della Bi-

lancia, strumento delicatissimo, nel quale un piatto sale mentre l’altro scende. Ciò significa che ogni azione è generatrice di una reazione equivalente. Questo fatto sfugge agli storditi, che si dimenano senza discernimento e che inseguono la felicità della sensazione.

UGUAGLIANZAIn realtà tutto si compensa: il bisogno pro-vato fa solo apprezzare la soddisfazione. Il gradimento si proporziona alla sgradevo-lezza che sopprime. Il riposo si gusta nella misura che risulta necessario per compen-sare uno sforzo. La felicità permanente ed assoluta è una chimera, giacché nulla si verifica al di fuori delle alternanze indi-spensabili ad ogni manifestazione. La vita universale è laboriosa, questa vuo-le che gli esseri lavorino e ricompensa solo i buoni lavoratori. Se vogliamo essere felici, dobbiamo ap-prendere per lavorare bene e praticare l’Arte di vivere come artisti che amano la loro Arte al tal punto da identificarsi in essa. Le miserie della vita sono inevitabili, ma è un nostro diritto elevarci al di sopra di esse. Il coraggio è il grande rimedio a tutti i mali. Virtus inde salus! L’universo è un organismo nel quale tutto ciò che vive compie una funzione. Discerniamo la nostra. La particola organica, fedele alla propria funzione, beneficia delle for-ze d’insieme dell’organismo collettivo. E’ questo il mistero della Bilancia. Questo il compito assegnato all’Aria della Bilancia che è respiratoria. Trattiene e prolunga il buon funzionamento dell’organismo. Il Sole transita nel segno della Bilancia dal 23 Settembre al 22 Ottobre circa, segnan-do il passaggio e l’ingresso nel semestre buio dell’anno.

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Allegoria della saggezza, Benedetto Luti

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E’ assai vasto il settore del cielo occupato…….dallo Scorpione. E così una porzione di esso, le

Pinze o Chele o, ancora, Tenaglie, venne-ro presto considerate come parte a sé. E quando lo Zodiaco fu diviso in dodici, le Pinze formarono il settimo segno. Già i Babolinesi chiamavano questa zona della sfera celeste Zi-Ba An Na, cioè bilancia del cielo, considerandola però una dipenden-za del vicino Scorpione. Anche in Egitto il settimo segno zodiacale trova analogia nella tradizionale bilancia pesa anime, che attende gli uomini alla fine dei loro giorni. E la fine del giorno e, dunque, il tramonto del Sole indica il glifo del se-gno, dove si riconosce il Sole che si abbas-sa sotto l’orizzonte . In Grecia il primo nome usato per indivi-duare il nuovo segno fu zygòn, piatti della bilancia. Virgilio, con una certa intenzio-ne adulatoria, immagina che lo Scorpio-

ne si ripieghi su se stesso per lasciar posto al nuovo segno, quello sotto il quale è nato Ottaviano Augusto.

L’EQUINOZIO D’AUTUNNONel mondo antico per indicare il perio-do dell’anno in cui il Sole è all’equinozio d’autunno, molte spesso vennero evocati sia le Pinze che la Bilancia. Entrando nel settimo segno e raggiun-gendo l’orizzonte ovest del cielo, dove Saturno è esaltato, il Sole subisce la ca-duta dovuta alla falce di Saturno che lo colpisce. Da qui le Pinze acquistano la loro funzione in quanto strumenti per ta-gliare, rompere e separare. La luce cede il passo all’oscurità e l’equilibrio ristabilito, cioè l’egual lunghezza dei giorni e delle notti, fa sì che l’immagine della Bilancia venga facilmente associata a tutto ciò. E a questo c’è da aggiungere che i Latini ve-devano nella Bilancia lo strumento retto

MITO

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dalla vicina Vergine, in quanto Dike, dea della giustizia. Il nome latino di Libra deriva da Liber, un’antica divinità italica che presiedeva alla fecondazione e alle piantagioni, iden-tificata poi con Dioniso-Bacco, dio del vino e della vendemmia. Vive felice in Atene, Erigone, col padre Icario, e giunge un giorno un pellegrino alla loro casa. È Dionisio, venuto a portare agli uomini la vite e il suo magico succo, il vino. Dioni-sio è ospitato da Icario e non può non notare la bellezza e la grazia di Erigone di cui se ne innamora. Da questa unione nasce l’eroe Stafilo.

IL DONO DEL VINOAdesso Dionisio deve proseguire il suo viaggio e, per ricompensare Icario, gli fa dono d’un otre di vino raccomandan-dogli, peraltro, di farne gustare anche ai suoi vicini. E l’offre Icario a dei pastori che, inebriati, vedono doppio: pensano d’esser stati avvelenati e si scagliano irosi su Icario massacrandolo a bastonate. Tra-sportano poi lontano il cadavere e l’ab-bandonano sotto un albero. Torna a casa Erigone e non trova il caro padre, ma a condurla ci pensa la fedele cagna Maira che la porta là dove Icario giace morto. Piange la fanciulla e innalza grida. Male-dice gli sconosciuti assassini e chiede ven-detta a Dionisio. Poi, disperata, s’impicca all’albero. L’ha ascoltata il dio ed ecco che improvvisa follia prende le fanciulle di Atene: una dopo l’altra ad alti alberi van-no impiccandosi. Si consulta l’oracolo di Delfi e tale è il responso che suona: “Si trovino gli assassini di Icario e si puniscano; solo così cesserà la follia”. È quanto avvie-ne. E, a memoria dell’evento, gli ateniesi istituiscono feste in onore di Erigone, nel

corso delle quali altalenano fanciulle ap-pese agli alberi, sostituite nel tempo con statuette e maschere di cera e terracotta, gli “oscilla”. Oscillano gli oscilla appesi agli alberi come altalene, tant’è che lo stesso termi-ne oscillum indica anche l’altalena. Ma esi-ste anche un altro tipo di altalena, oltre quella oscillante ad un ramo. E’ ottenuta ponendo un tronco, o un asse, trasversal-mente su di un altro tronco o su di un ceppo. E se vi si pone una persona in cia-scuno dei due capi del tronco, ecco che l’attrezzo si muove e va su e giù. È l’alta-lena a bilanciere, che è praticamente una vera e propria bilancia: funziona col peso delle persone.

LA PROVA E IL GIUDIZIOAttributo di Temi, dea della Giustizia, fi-glia di Urano e di Gaia, è la Bilancia. E Temi, seconda consorte di Zeus, ai piedi del suo trono, saggiamente lo consiglia. Si pesano le azioni, si pesano le anime. Psicostasia è il nome della cerimonia egi-

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