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Comune di Trieste Area Educazione,Università e Ricerca NIDO D’INFANZIA SEMIDIMELA IL PROGETTO PEDAGOGICO Anno Educativo 2012-13 NIDO D’INFANZIA COMUNALE SEMIDIMELA Via Veronese 14 – 34100 Trieste Tel. 040/309082 – Fax 040/0649515 Mail - [email protected]

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Comune di Trieste Area Educazione,Univ ersità e Ricerca

NIDO D’INFANZIA SEMIDIMELA

IL PROGETTO PEDAGOGICO

Anno Educativo 2012-13

NIDO D’INFANZIA COMUNALE SEMIDIMELA Via Veronese 14 – 34100 Trieste

Tel. 040/309082 – Fax 040/0649515 Mail - [email protected]

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CARTA D’IDENTITA’ Il nido d’infanzia Semidimela è un nido di tipo tradizionale (Legge Regionale 18/08/05, n. 20 art. 3) e si trova a Trieste in via Veronese 14, nel rione di San Giacomo. L’edificio che ospita l’attuale nido Semidimela “nasce” in occasione della nascita, a Trieste, nel settembre del 1933, della principessa Maria Cristina di Savoia. A seguito dell’evento viene promossa una raccolta di fondi per la costruzione di un centro di assistenza materna. Tra i principali promotori dell’iniziativa il Comune di Trieste e la Provincia, che donano ciascuno 100.000 lire. L’area scelta è un lotto di proprietà del Comune, situata all’angolo formato tra le vie Marco Polo e Veronese, nel rione popolare di San Giacomo. Il progetto di massima è affidato all’architetto Enrico Nordio, la pianta dell’edificio è caratterizzata da un segmento circolare che raccorda visivamente le vie Veronese e Marco Polo e si oppone, con la sua superficie convessa, al vento di bora. Tale lungimiranza architettonica ha previsto, di conseguenza, una parte interna che accede al giardino, completamente protetta dalla bora e molto soleggiata. L’edificio fu inaugurato il 5 dicembre 1935 alla presenza dei Duchi di Savoia Aosta e consegnato all’OMNI. Sulla facciata dell’edificio si trova ancora oggi un’iscrizione che testimonia l’origine d’uso: “Casa della madre e del Bambino”. Dopo anni in cui la struttura ha ospitato oltre a un nido ONMI, denominato “Giacomo Matteotti”, anche il consultorio pediatrico e materno, il nido diviene Comunale.

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L’edificio viene sottoposto, alla fine degli anni Novanta, a una ristrutturazione che, pur rispettando i vincoli architettonici a cui è sottoposta la struttura, adegua gli spazi alla nuova funzione di nido, più educativa e meno marcatamente

assistenziale: vengono così create stanze laboratorio ed eliminati gli spazi usati dall’Azienda Sanitaria per il Dispensario. Resta tuttavia una caratteristica positiva della progettazione originaria, cioè la grande attenzione alla luce solare, che inonda le stanze occupate dai bambini, locali ampi e ariosi, le terrazze a cui si accede direttamente dalle sezioni, il giardino, soleggiato e riparato dal vento, alberato e

direttamente accessibile dalle terrazze. L’edificio così, pur “antico”, in qualche modo, è sempre stato destinato ad accogliere bambini. Il rione di San Giacomo, in cui è collocato il nido, è un rione tradizionalmente popolare, con una forte presenza di immigrati dai paesi dell’est, ma non solo, e sebbene i nidi del Comune di Trieste non abbiano competenza territoriale, di fatto, le caratteristiche del tessuto sociale e l’alta densità abitativa fanno sì che molti fruitori del nido Semidimela siano abitanti nella zona.

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PROGETTO PEDAGOGICO del NIDO D’INFANZIA SEMIDIMELA Anno Educativo 2012 - 2013 La Programmazione educativa Finalità ed obiettivi Strumenti:

Il contesto educativo: L’organizzazione pedagogica degli spazi L’organizzazione della giornata educativa al nido I raggruppamenti Il personale Una giornata al nido: Le routine Le attività Le esperienze relazionali e sociali Le iniziative per bambini diversamente abili La valorizzazione delle differenze Attività del pomeriggio Il coinvolgimento dei genitori nella vita del nido: L’organizzazione e la gestione dell’inserimento I rapporti con le famiglie: la partecipazione, le iniziative Osservazione, documentazione e verifica

Basi teoriche di riferimento del metodo educativo

I Progetti didattici

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LA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA Il progetto educativo viene elaborato pensando al bambino come individuo nel rispetto e nella conoscenza di se in quanto persona. Vogliamo pensare ai bambini come persone soggetti di diritto e porre l’attenzione sui diritti dell’infanzia contenuti nella “Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia” su cui si fonda il nostro agire pedagogico quotidiano. In particolare prenderemo in considerazione i dieci diritti discussi nella sede del 17°Convegno Nazionale dei Servizi educativi per l’infanzia svoltosi a Torino nel marzo 2010: il diritto di scegliere, il diritto a stare bene, il diritto di rischiare, il diritto di parlare, il diritto di creare, il diritto di essere riconosciuti, il diritto a trasgredire, il diritto di uscire, il diritto di sbagliare, il diritto di cambiare. FINALITA’ ED OBIETTIVI Il nido d’infanzia si pone come fine il benessere di ogni bambino e di ogni bambina e si propone di valorizzare le esigenze e le potenzialità di ognuno per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

� stimolare lo sviluppo affettivo e sociale attraverso significativi contesti relazionali (tra adulti - adulti e bambini – bambini e bambini); (diritto di essere riconosciuti)

� promuovere lo sviluppo cognitivo attraverso l’esperienza, l’esplorazione e la

scoperta della realtà;( diritto di creare, diritto di sbagliare , diritto di cambiare)

� favorire lo sviluppo delle competenze comunicative nel percorso che porta

il bambino dal gesto alla parola ( diritto di parlare).

� favorire la progressiva acquisizione dell’autonomia (alimentazione, igiene, abbigliamento, ecc) con attenzione anche a quella emotiva e sociale; dando la possibilità ad ognuno di sviluppare la propria identità personale, la propria unicità valorizzandola; ( diritto di essere riconosciuti, diritto di scegliere, diritto di trasgredire)

� creare un’ ambiente accogliente e familiare in cui i piccoli e le loro

famiglie si sentano ascoltati, sostenuti e parte attiva di questa esperienza, creando così un continuum tra casa e nido. ( diritto di stare bene)

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STRUMENTI La realizzazione delle finalità individuate avviene attraverso modalità, fonte di una riflessione del personale del nido affinché l’esperienza risulti piacevole per i bambini e le loro famiglie. Il metodo educativo, elaborato dall’equipe, è il frutto dell’utilizzo intrecciato e costantemente ragionato, di strumenti che costituiscono la struttura dell’operare quotidiano del personale del nido e del vissuto da parte dei bambini e delle loro famiglie. Questi strumenti sono: � il contesto educativo (organizzazione di spazi, tempi e persone del nido);

� il coinvolgimento dei genitori nella vita del nido (dall’organizzazione e la

gestione dell’inserimento, alle informazioni e le iniziative fino alla partecipazione dei genitori alla vita del nido);

� la documentazione (la programmazione educativa e didattica, il diario

giornaliero, una raccolta degli elaborati e delle foto più significative relative alla documentazione dei progetti didattici, i cartelloni delle attività, l’albo delle comunicazioni, le fotografie, i video, il piano di evacuazione e la Carta dei Servizi)

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IL CONTESTO EDUCATIVO L’ORGANIZZAZIONE PEDAGOGICA DEGLI SPAZI Gli spazi al nido devono rispondere alle esigenze del bambino, che sono poter esplorare un ambiente sicuro, accessibile, raccolto, stimolante in cui poter sviluppare la propria autonomia, creatività ed esprimere ed elaborare i propri vissuti, pensieri ed emozioni. Il nido d’infanzia è suddiviso in spazi comuni (condivisi da tutti i bambini dove bambini di diverse età s’incontrano e interagiscono, spazi adibiti ad una specifica attività, e funzionali a delle specifiche routines del nido es. il bagno, l’atrio ecc.) e spazi di riferimento per ognuno dei 4 gruppi di bambini: “Mele Verdi” (15 bambini dai 3 ai 12 mesi) “Mele Gialle” (21 bambini dai 13 ai 24 mesi) “Mele Rosse” (14 bambini dai 24 ai 36 mesi) “Bruchi” (sezione di lingua slovena con 17 bambini dai 3 ai 36 mesi) Ogni gruppo ha la sua stanza di riferimento e l’ambiente è organizzato sia in funzione dell’età dei bambini sia per rispondere alle esigenze sopra descritte. In ogni stanza di riferimento (tranne quella delle “mele verdi” dove la zona pasto con seggioloni è esterna alla stanza) è presente una zona con tavoli e sedie, adibita non solo al pasto ma anche ad attività strutturate, ci sono degli angoli attrezzati per vari tipi d’attività come il gioco simbolico, l’ angolo morbido, le costruzioni,la manipolazione dei materiali, la lettura ecc., tali da consentire situazioni di gioco raccolte in piccolo gruppo, affinché ogni bambino possa creare un’attività di gioco strutturata o libera, autonoma o con gli altri. Quest’anno la stanza delle Mele Rosse è attrezzata con strutture mobili e diversi angoli morbidi forniti di specchi per accogliere e stimolare bambini diversamente abili e dare loro l’opportunità di sviluppare al meglio le loro capacità. All’interno delle stanze sono presenti giocattoli adeguati alla fascia d’età e di facile accesso ai bambini che rispettano uno degli obiettivi principali del progetto educativo che è quello di permettere al bambino l’esplorazione, la conoscenza e l’ apprendimento, lo sperimentare, e i cui materiali consentono di sviluppare la percezione tattile, sensoriale, emozionale.

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Si utilizzano anche vari spazi comuni: � atrio in cui sono presenti fasciatoi per cambiare i bambini al loro arrivo, gli

armadietti che contengono i cappottini e le scarpette, alcune poltroncine per consentire ai genitori di attendere comodamente il ritiro dei propri figli

� i bagni: i due bagni sono adiacenti e comunicanti tra loro, nel primo ci sono due fasciatoi, un lavandino e i water bassi adatti al bambino mentre nel secondo ci sono i lavandini piccoli per il lavaggio delle mani e che viene usato anche per i giochi con l’acqua inoltre è presente anche una vasca .

� stanza del libro che raccoglie molti libri che trattano argomenti cari ai bambini e che li aiutano ad elaborare le loro emozioni; si tratta di una biblioteca dalla quale si possono prendere anche in prestito libri . Questa stanza funge anche da stanza d’accoglienza per i genitori durante i periodi d’inserimento dei bambini o per la visione di video in quanto è presente (all’occorrenza) un televisore e lettore dvd.

� la “casetta” , una stanza che ripropone in piccolo l’ambiente domestico e familiare in cui i bambini vi ritrovano tutti gli oggetti casalinghi, e permette loro di ricreare momenti di “casa” e a dar libero sfogo al gioco simbolico

� una stanza multidisciplinare che è vuota di arredi e viene utilizzata oltre che per il sonnellino pomeridiano dei bambini della sezione slovena, anche per diverse attività che richiedono uno spazio vuoto, come il gioco dei travasi, il gioco euristico, i giochi motori con la carta, ecc…

� la stanza motoria , un grande salone arredato con pedane, scale, cubi morbidi ecc che viene utilizzata per le attività di motricità e anche adibita a stanza per il momento del sonno dei medio-grandi.

� il laboratorio del colore , arredato con diversi mobili contenenti i materiali necessari per le attività di pittura e manipolazione , un tavolo quadrato e un tavolo luminoso . In questa stanza si svolgono molte attività pittoriche e di incollaggio da svolgere in piccolo gruppo.

� gli spazi esterni: la terrazza e il giardino, in cui vengono svolte sia attività strutturate e non, che promuovono la socializzazione tra i diversi gruppi di bambini e l’esplorazione e il contatto con la natura. Nella terrazza ci sono diversi giochi da esterno , tricicli, dondoli ecc. e lo spazio può essere diviso con un cancello quando si desidera proporre dei giochi a piccolo gruppo. E’ dotata di una tenda per riparare dal sole nei mesi caldi. Il giardino è attrezzato con scivoli, casette, panche, tavoli, ombrelloni ed è fruibile per tutto l’anno. Inoltre è stato creato un piccolo orto dove i bambini possono , con l’aiuto degli educatori, piantare e coltivare ortaggi e piccoli frutti di stagione; quest’anno, con l’adesione al progetto Orto in

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Condotta si prevede anche il coinvolgimento attivo delle famiglie nella cura e nella coltivazione, collegato con il progetto di educazione alimentare.

Gli ambienti utilizzati per le attività ed esperienze specifiche sono usati a rotazione da tutti i gruppi dei bambini dei nidi. Tutti gli spazi sono stati pensati secondo criteri di confortevolezza, sicurezza, funzionalità, accessibilità e adeguatezza. Ogni bambino, in vari ambienti, ha degli spazi personali: l’armadietto in entrata per cappottino e scarpe, quello in bagno per i ricambi ed uno fuori dalla stanza per i propri oggetti; inoltre ciascuno ha il proprio lettino. Armadietti e lettini sono contrassegnati e riconosciuti dal bambino grazie a delle proprie foto. Il piano inferiore è costituito da diversi magazzini, dispensa, lavanderia e cucina. Il piano superiore ospita il nido d’infanzia “La Nuvola”.

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L’ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA EDUCATIVA La giornata al nido d’infanzia segue un ritmo che si ripete quotidianamente; tale “ripetitività” di attività di gioco e di momenti di cura, crea nel bambino un senso di sicurezza, aiutandolo a prevedere il susseguirsi degli eventi (es. dopo il pranzo, la nanna). � dalle 7.30 alle 9.00 è previsto l’accoglimento del bambino con lo scambio di

notizie con le famiglie � dalle 9.15 circa merenda del mattino � dalle 9.30 iniziano le proposte educative attraverso il gioco individuale o di

piccolo gruppo con attività specifiche sia programmate che libere � durante la mattinata sono previsti dei momenti di cura e d’igiene,

adeguando questi tempi con le quotidiane necessità del bambino � alle 11.30 arriva il pranzo: i bambini si ritrovano nella propria stanza di

riferimento. In relazione all’età dei bambini si perseguono obiettivi diversificati: per i più piccoli l’accettazione di sapori diversi ed un positivo rapporto con il cibo; per i più grandi diviene importante lo sviluppo completo dell’autonomia nel pasto .

� alla fine del pranzo i bambini si preparano per il riposo, in un ambiente rassicurante e tranquillo. Chi ne sente il bisogno, porta con se il proprio oggetto preferito o transizionale; gli educatori cercano di favorire il momento di abbandono al sonno con la vicinanza e le coccole

� al risveglio i bambini vengono rivestiti, accompagnati in bagno e poi a tavola per la merenda. Inizia poi un momento di gioco libero , generalmente in grande gruppo, in attesa dell’arrivo del genitore

� dopo le 16.00, e fino alle 17.30, rimangono solamente i bambini le cui famiglie hanno certificate esigenze lavorative e vengono accuditi da educatori part-time che proseguono le attività con progetti specifici elaborati dall’equipe .

Ogni giornata “tipo” in realtà è continuamente adattata ai ritmi ed ai tempi del gruppo e di ogni singolo bambino; questa flessibilità è oltremodo necessaria durante il periodo dell’inserimento del bambino.

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I RAGGRUPPAMENTI

• “Mele verdi”: gruppo formato da 15 bambini dai 3 ai 12 mesi e da 5 educatori , 2 a tempo pieno e 3 a part-time;

• “Mele gialle”: gruppo formato da 21 bambini dai 13 ai 24 mesi e da 3 educatori, 2 a tempo pieno e 2 part time di cui uno dal lunedì al giovedì e uno al venerdì per integrazione;

• “Mele rosse”: gruppo formato da 14 bambini dai 25 ai 36 mesi e da 3 educatori a tempo pieno di cui 1 di sostegno alla sezione in cui è presente un bambino diversamente abile.

Inoltre per i gruppi “Mele gialle” e “Mele rosse” vi è un educatore part-time in servizio al pomeriggio. • “Bruchi”: gruppo di 17 bambini dai 3 ai 36 mesi con 4 educatori di

madrelingua slovena, di cui 3 a tempo pieno e un part-time pomeridiano, Ci sono 2 sezioni per età di medi “Mele gialle” e grandi e“Mele rosse”. Tra questi due gruppi sono previsti numerosi momenti di intersezione durante tutta la giornata al nido (es: l’accoglimento al mattino, esperienze condivise, attività motorie, spazi esterni, il sonno ed il pomeriggio). Verranno inoltre elaborati dei progetti didattici trasversali per fasce d’età. IL PERSONALE E’ l’anima del nido, accanto alle famiglie con i loro piccoli. Ha il compito di creare calore e armonia, affinché il lavoro professionale di ognuno e la relazione con le famiglie sia all’insegna della collaborazione, dell’ascolto, del confronto e della flessibilità, creando così un clima positivo di fiducia e di crescita. Il personale accoglie e accompagna le famiglie nella crescita dei loro figli, condividendo le esperienze, le difficoltà e suggerendo professionali strategie educative, al fine di condividere non solo il tempo, ma la qualità della crescita e dell’esperienza di vita al nido e in famiglia, dando vita a quella che Borghi definisce “qualità partecipata”, all’interno della quale avviene una vera e propria transazione di valori. Gli educatori: hanno competenze relative all’educazione e alla cura dei bambini e delle bambini, alla relazione con le famiglie e collaborano con in coordinatore per un buon funzionamento del servizio. Sono divisi in gruppo e saranno un punto di riferimento per i bambini e per le famiglie durante il periodo di permanenza al

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nido. Nel nostro nido d’infanzia la funzione dell’educatore è soprattutto quella di costruttore di contesti, di volta in volta adatti al bambino e alla sua crescita. Molta importanza viene attribuita agli ambienti, che vengono personalizzati nel corso dell’anno dai bambini attraverso le loro realizzazioni o tracce documentali famigliari e significative per loro. La centralità non viene così attribuita al singolo educatore, ma alla funzione dell’educatore che accoglie e guida il bambino e la sua famiglia all’uso del nido, supportando emotivamente e cognitivamente il bambino, collaborando con i genitori. Nella fase iniziale, l’educatore che segue principalmente l’inserimento del bambino e della sua famiglia, offre un riferimento che poi allarga agli altri educatori del gruppo, introducendo progressivamente le figure degli altri adulti che diventeranno significativi per il bambino e la sua famiglia. Il personale d’appoggio: pur tenendo conto delle normali attività di pulizia e di gestione che la struttura esige quotidianamente, il personale d’appoggio sostiene gli educatori in caso di esigenze particolari, divenendo per i bambini presenza fissa e conosciuta. Servizio cucina:la gestione della cucina e il confezionamento dei pasti è affidata ad una ditta esterna che opera all’interno della struttura. Alla stessa ditta appartengono le pulizie delle zone pranzo e lo sporzionamento dei pasti dei bambini. La coordinatrice: sostiene l’equipe di lavoro del Nido nell’elaborazione dei contesti più efficaci per i bambini. Supporta l’equipe nell’elaborazione , attuazione e verifica del progetto educativo, organizzativo e gestionale del nido. Svolge un ruolo chiave nel promuovere il lavoro di gruppo e la collegialità dell’equipe, con l’obiettivo di valorizzare l’apporto professionale di ciascuno.

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UNA GIORNATA AL NIDO I ritmi sono vincolati, da un lato dalle dimensioni della struttura alla sua ubicazione su più piani, ma centrale rimane il bambino, con i suoi bisogni; l’equipe educativa così cerca costantemente di “ leggere” le esigenze e calibrare i ritmi. LE ROUTINE L ‘entrata e l’uscita L’accoglienza al mattino e il ritorno a casa al pomeriggio sono momenti di passaggio da un ambiente all’altro, danno luogo ad emozioni tanto nell’adulto quanto nel bambino e a comportamenti che diventano dei rituali. L’igiene personale L’igiene personale implica molto contatto fisico, sorrisi e gesti affettuosi, soprattutto per i più piccoli, mentre per i più grandi diventa un’importante attività che educa alla cura della propria persona, all’autonomia e alla collaborazione. I pasti Il pranzo, oltre a soddisfare le esigenze fisiologiche, educa il bambino a corrette abitudini alimentare e ha grosse valenze comunicative. Un’atmosfera tranquilla accompagna in ogni sezione la consumazione del pasto mediata dagli educatori e dal personale che è addetto allo sporzionamento del pasto e alla distribuzione delle portate. Il sonno Addormentarsi significa abbandonarsi per lasciare il mondo esterno ed è, quindi, un momento delicato al quale gli educatori danno molta importanza. La stanza, l’atmosfera, i rituali, gli oggetti dei bambini, i cuscini personali, tutto è pensato per favorire un tranquillo riposo e un sereno risveglio. Il cuscino personale dei bambini Già gli scorsi anni , gli educatori, osservando il piacere che provavano i bambini nel giocare con i cuscini, hanno deciso di chiedere ai genitori un pezzo di stoffa

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con il quale confezionare un cuscino personale per ogni bambino e una borsa per il passaggio alla scuola dell’infanzia. Questo oggetto li accompagnerà per tutto il periodo di permanenza al nido e sarà consegnato alle famiglie quando i bambini andranno alla scuola dell’ infanzia. L’uso di questo cuscino personale, che i bambini riconoscono fin da piccolissimi, è utile non solo al momento del sonno ma anche quando gli educatori si raccolgono assieme ai bambini nell’angolo della lettura e in tutte le occasioni in cui manifestano il desiderio di stare tranquilli e accoccolati a qualcosa di morbido. LE ATTIVITA’ Qualsiasi momento al nido prevede per i bambini dei momenti di gioco e di esperienza i quali fanno sì che, oltre al divertimento e al piacere di relazionarsi con gli altri e con gli oggetti, sviluppino le potenzialità di ognuno e del gruppo, che si traducono in apprendimenti ed intelligenze così come le definisce Howard Gardner. Quest’ultimo non prende in considerazione un unico tipo di intelligenza ma ritiene che l’elaborazione delle informazioni possa rientrare in “otto intelligenze e mezzo”. Queste possono svilupparsi ed essere attivate in contesti educativi differenziati e sono intercorrelate tra loro. Ogni bambino ha un patrimonio neurologico potenzialmente ricchissimo: molta parte di esso rimane inutilizzata perché non opportunamente attivata ( Borghi). La teoria delle intelligenze multiple sottolinea l’importanza di accostarsi ad un argomento in modi differenti e non in modalità univoche. I problemi possono essere affrontati in vari modi e da diversi punti di vista: in questo modo ad ogni bambino è consentita la possibilità di scegliere la strada che gli è più congeniale e che gli risulta più agevole. Inoltre, è importante per un bambino sapere che uno stesso problema può essere affrontato da più punti di vista e può essere indagato sotto una molteciplità di aspetti. La teoria delle intelligenze multiple privilegia, secondo noi, il pluralismo metodologico e delle opportunità di approccio, motivo per cui è stata presa in considerazione come riflessione per il nostro operare educativo. In sintesi vogliamo offrire a tutti i bambini un ventaglio di possibilità, di proposte per mettere in gioco tutte le loro “ intelligenze”. INTELLIGENZA LINGUISTICA Abilità che si esprime nell’uso dei suoni, dei gesti, del linguaggio e delle parole, nella padronanza dei termini linguistici e nella capacità di adattarli, utilizzandoli in modo appropriato.

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INTELLIGENZA MUSICALE Abilità a percepire, modificare, riprodurre, ascoltare suoni, ritmi, melodie INTELLIGENZA LOGICO-MATEMATICA Abilità implicata nel confronto e nella valutazione di oggetti concreti o astratti, nell'individuare relazioni e principi. Partendo dall’osservazione casuale delle relazioni tra forme e oggetti diversi,il bambino arriva alla costruzione del pensiero astratto attraverso l’elaborazione di concetti logico-matematici. INTELLIGENZA SPAZIALE Abilità di percepire se stessi, gli altri e gli oggetti come collocati topologicamente nello spazio. INTELLIGENZA CORPOREO-CINESTETICA Capacità di usare il proprio corpo in modi molto differenziati e abili per fini espressivi oltre che concreti: abilità fini-motorie e grosso-motorie. INTELLIGENZE PERSONALI Intelligenza interpersonale, abilità di interpretare le emozioni, le motivazioni e gli stati d’animo degli altri. Intelligenza intrapsichica, abilità di riconoscere, interpretare le proprie emozioni al fine di capire e guidare il proprio comportamento. INTELLIGENZA NATURALISTICA Riconoscimento e classificazione di elementi naturali. Sensibilità e amore per flora e fauna.

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INTELLIGENZA ESISTENZIALE Riflettere sull’esistenza, sviluppare ragionamento astratto e di concetti universali. Quindi quest’anno, abbiamo organizzato, oltre ai momenti di routine e causali al nido, verranno proposti centri di apprendimento per l’osservazione e lo sviluppo di queste intelligenze. Le attività verranno così organizzate:

1. centro logico-matematico: attività di seriazione, categorizzazione per colore, utilizzo e grandezza ( puzzles,.ecc. ); con la creatività il bambino trova un modo nuovo di mettere in relazione gli oggetti ( gioco euristico,” cestino dei tesori”, chiodini, costruzioni ); comprendere nelle storie la relazione tra i personaggi; comprendere la sequenza logica della giornata al nido.

2. centro linguistico: racconto di storie o la trattazione di un argomento facendo riprodurre al bambino parole, versi degli animali, il senso della storia; attività che facciano assimilare

3. centro spaziale: attività di disegno libero, guidato con consegne, con il fine di sviluppare concetti e consapevolezza sul dentro-fuori, sopra-sotto; attività con la palla in cui il bambino impara a prevedere la traiettoria e a prendere le misure.

4. centro musicale: attività che facciano conoscere gli strumenti, i diversi suoni e ritmi, con il coinvolgimento anche del suo corpo. Riproduzione di questi con voce e movimento. Sviluppo di concetti come differenza tra

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suono-silenzio e piano-forte attraverso canzoni, filastrocche e “giochiamo all’orchestra”.

5. centro cinestetico: attività che privilegino il corpo, quindi percorsi ad ostacoli, tattili, capriole, salti per sviluppare coordinazione, equilibrio e agilità. Attività ad incastro.

6. centro interpersonale e 7. centro intrapersonale: attività che producano il riconoscimento di chi sono

io, l’altro, i diversi stati d’animo; attività libere affinché si sviluppi la condivisione dei giochi, degli spazi, dell’adulto; attività in cui il bambino si riconosca in foto e che riconosca i propri oggetti; attività che permettano di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, quindi in gruppo.

8. centro naturalistico: attività di cura delle piante, che pongano l’attenzione sul ciclo naturale e della crescita, con il supporto di collage e foto di ambienti diversi; attività di manipolazione e travasi con elementi naturali, es. la scatola azzurra, con il fine d’imparare anche a riconoscere e raggruppare.

8 e ½.centro esistenziale: attività che propongano eventi significativi come la nascita, il dolore fisico; temi come la giustizia, l’amicizia e le differenze: Tutto questo creando momenti di dialogo e di racconto con l’ausilio del libro, del teatrino e della musica.

Questa nuova organizzazione teorica e pratica del nostro fare, pensare con i vostri bambini verrà in corso d’anno monitorata, osservata, verificata e documentata, condivisa anche con le famiglie. Come evidenziato finora, tutte le attività ed iniziative educative proposte al nido hanno come criterio guida lo sviluppo delle esperienze relazionali in un clima positivo, realizzate attraverso una serie di strategie d’intervento:

o presenza di un gruppo di appartenenza o presenza di una stanza di riferimento o presenza di figure di riferimento o presenza di segni di riconoscimento personali o lavoro per piccolo gruppo o promozione dell’autonomia personale o sostegno e promozione da parte dell’adulto delle interazioni sociali tra

bambini o responsabilizzazione del bambino nella vita collettiva.

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LE INIZIATIVE PER BAMBINI DIVERSAMENTE ABILI L’integrazione di bambini diversamente abili nei servizi educativi è garantita dalla legge104/92 [ legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate]. In tal senso, anche per l’accesso al nido, le famiglie hanno l’opportunità di segnalare direttamente sulla domanda d’iscrizione la presenza (o l’accertamento in corso) di una disabilità. Il Comune di Trieste assegna al nido d’infanzia che accoglie il bambino un ulteriore educatore in supporto all’intero gruppo. Questa scelta ha una forte motivazione pedagogica: i bisogni educativi dei bambini diversamente abili, infatti, non differiscono sostanzialmente da quelli dei loro coetanei, quindi, ogni bambino del nido, quale che siano le sue abilità, necessita di un percorso individuale per il raggiungimento di obiettivi comuni. Le iniziative specifiche per i soggetti diversamente abili prevedono, inoltre, dei contatti e degli incontri con la rete dei servizi sociali e sanitari e le famiglie interessate per un reciproco scambio di informazioni e per la definizione di un percorso parallelo. LA VALORIZZAZIONE DELLE DIFFERENZE (intercultura) Ogni giorno al nido si incontrano bambini e bambine, adulti, operatori e famiglie: ciascuno porta se stesso, il proprio vissuto, la propria storia familiare, la propria cultura di appartenenza, in alcuni casi anche una lingua materna o paterna diversa dagli altri. Tutti questi elementi determinano l’organizzazione della quotidianità del nido ed è un impegno costante di tutto il personale valorizzare queste differenze affinché costituiscano una risorsa ed un’occasione di arricchimento per tutti. Si prevede l’attivazione di una collaborazione con i servizi socio/assistenziali, sanitari ed educativi e con i mediatori culturali del territorio al fine di elaborare percorsi di integrazione di bambini in situazioni di disagio relazionale, familiare e socio/culturale.

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ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO Gli educatori part time del pomeriggio sono quattro: tre per il nido d’infanzia SEMIDIMELA (un’educatrice per la sezione Mele verdi, un’educatrice per la sezione Mele Gialle e Mele Rosse ed una per la sezione Bruchi) ed una per il nido d’infanzia LA NUVOLA. Appena entrate in servizio le educatrici part-time si informano sulla giornata trascorsa dai bambini, delle attività svolte, del pranzo e eventuali note personali di ogni singolo bambino. Tutte le educatrici part time si occupano, assieme agli educatori a tempo pieno presenti, della cura e dell’igiene del bambino; accudiscono e coccolano i bambini durante il sonno pomeridiano, li cambiano dopo la nanna e li aiutano dopo la merenda. Inoltre propongono attività di gioco libero e programmato (sia in gruppo che individuale), lettura, linguaggio espressivo artistico e psicomotorio. Anche quest’anno gli educatori part-time proporranno un progetto per i bambini che si fermano dopo le ore 16.00: le attività proposte ruoteranno attorno ai temi proposti dalle singole sezioni. Le educatrici sono attente e presenti ai bisogni di ogni singolo bambino sia nella cura dell’igiene sia nella sfera affettiva. Al momento dell’uscita di ogni singolo bambino l’educatrice informa il genitore delle attività svolte durante l’intera giornata e trasmette eventuali comunicazioni. Anche questo momento è molto importante ed è compito dell’educatrice che tutto si svolga nella completa serenità in un clima di fiducia reciproca e di benessere di ciascun bambino, il che rappresenta in effetti il principale obiettivo della nostra organizzazione.

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IL COINVOLGIMENTO DEI GENITORI NELLA VITA DEL NIDO L’ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELL’INSERIMENTO L’inserimento è un “prendere in carico” famiglie e bambini, non solo dal punto di vista delle cure, ma proprio degli stati d’animo che emergono in questo delicato momento di vita di famiglia Non esiste una figura singola di riferimento fissa, ma il gruppo di educatori della sezione , alla fine dell’inserimento ,diviene il riferimento per il bambino e la sua famiglia. Come già citato in precedenza,la centralità non viene così attribuita essenzialmente al singolo educatore, ma alla funzione dell’educatore che accoglie e guida il bambino e la sua famiglia all’uso del nido, supportando emotivamente e cognitivamente il bambino, collaborando con i genitori. Nella fase iniziale l’educatore che segue principalmente l’inserimento del bambino e della sua famiglia, offre un riferimento che poi allarga ai colleghi del gruppo, “introducendo” progressivamente le figure degli altri adulti educatori che diventeranno egualmente significativi al bambino e alla famiglia. Rimane centrale l’attenzione a offrire, sia nel corso della giornata che nei passaggi dal gruppo dei piccoli al gruppo dei medio-grandi, la presenze di una figura familiare al bambino. Normalmente le modalità ed i tempi di inserimento vengono concordati con le famiglie durante la prima riunione che si tiene di norma alla fine di giugno. Tali modalità sono programmate sulla base di scelte educative e pedagogiche flessibili in funzione delle caratteristiche del singolo bambino e delle esigenze delle famiglie. Indicativamente durante la prima settimana il bambino trascorre al nido solo il tempo dedicato al gioco con un progressivo allontanamento della figura di riferimento familiare; la settimana successiva vengono introdotte anche le varie routine (cambio, merenda, pranzo) e da ultimi il sonnellino e la merenda pomeridiana. Nel gruppo dei piccolissimi, che accoglie ogni anno 14 bambini nuovi, gli inserimenti avvengono a piccoli gruppi (4 – 5 bambini alla volta), mentre nel gruppo dei medio grandi e nella sezione slovena, gli inserimenti avvengono o a piccoli gruppi o individualmente, a seconda dei posti di volta in volta disponibili e alle esigenze dei famiglie.

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L’inserimento all’asilo nido rappresenta una situazione particolare ed insolita nella vita del bambino ed un momento estremamente delicato per tutti coloro che in questa esperienza sono protagonisti: il bambino, i genitori, gli insegnanti. Dal punto di vista del bambino: E’ un’esperienza che evoca emozioni ed affetti molto coinvolgenti. Si tratta di sperimentare un processo che lo porterà a stabilire una relazione nuova con una persona diversa dalla madre e dalle altre figure familiari, imparando a “tollerare” il disagio che scaturisce dal distacco e dal contatto con ambienti e persone nuove e dimostrando man mano disponibilità a nuovi legami. L’inserimento sociale dei bambini all’asilo nido non vuole e non deve essere un “trauma” per nessuno: il passaggio dall’ambiente familiare al nido è graduale e mediato dalla presenza delle figure familiari (madre, padre, nonni, altre figure preziose per il bambino…). Dal punto di vista dell’educatore: L’educatore accoglie le famiglie con un ascolto attivo, intenzionale che presuppone accettazione, coinvolgimento, partecipazione e riconoscimento dell’”altro”. Quindi comunicando il proprio agire educativo e le diverse strategie, mettendo così il genitore, o chi ne fa le veci, nella condizione di abbassare il suo livello d’ansia, attraverso la comprensione la condivisione, dando la sensazione d’esser tenuta in considerazione dall’educatore che si prende carico dei suoi stati emotivi e delle sue preoccupazioni, il tutto in un tempo rallentato e flessibile Dal punto di vista dei genitori: L’affidamento progressivo del bambino agli educatori non significa soltanto acquisire per i genitori un utile sostegno organizzativo (avere un luogo e persone sicure cui lasciare il proprio bambino), ma trovarsi coinvolti in un complesso processo di conoscenza reciproca senza il quale non è possibile arrivare ad una reale fiducia reciproca e ad una capacità di condividere a poco a poco gli obiettivi e le modalità dell’intervento educativo dell’asilo nido. I genitori comunicano alle educatrici l’ambiente, il mondo, le relazioni, le abitudini del loro bambino-a.Presentano i loro figli, affinché gli educatori possano capire come creare una continuità d’esperienza al nido di quel bambino-a e della sua famiglia E’ del tutto comprensibile e normale che i genitori avvertano dubbi e diffidenze nei confronti di persone e di un ambiente che ancora non conoscono: ci può

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essere il timore che i bisogni del proprio bimbo non vengano capiti, e che le risposte ad essi non siano sufficientemente sollecite; può essere presente anche un certo senso di colpa. Ci vogliono tempo e pazienza da entrambe le parti per conoscersi reciprocamente; l’esperienza concreta aiuta i genitori a capire che l’educatore non è una figura che si sostituisce ad essi, ma si mette al loro fianco, offrendo un sostegno nella cura ed educazione del bambino, integrando il ruolo genitoriale che rimane unico ed insostituibile. È sempre bene chiarire subito eventuali dubbi e timori: un senso di disagio o preoccupazione da parte del genitore è, di riflesso, percepito anche dal bambino, non lo renderebbe sicuro e comprometterebbe il buon esito dell’inserimento. I ritmi sono vincolati, da un lato alle dimensioni della struttura alla sua ubicazione su più piani. ma centrale rimane il bambino, con i suoi bisogni; l’equipe educativa così cerca costantemente di “leggere” le esigenze e calibrare i ritmi. Esistono da un lato rituali dei singoli bambini, funzionali a rassicurare e “organizzare” (oggetti transizionali, abitudini routinarie, ecc) dall’altro rituali dei vari gruppi di bambini, che si creano nel corso della vita quotidiana di quel determinato gruppo di bambini e educatori, frutto di una miscela di giocosità e complicità che spesso si crea nel gruppo tra adulti e bambini al nido. Il nido è sicuramente vincolato ad orari istituzionali, che regolano e garantiscono il suo buon funzionamento e la cura del benessere di tutti i bambini, rimane tuttavia possibile una buona dose di flessibilità, che consente quasi sempre il rispetto di tempi personali di ciascun bambino e della sua famiglia. I RAPPORTI CON LE FAMIGLIE LA PARTECIPAZIONE, LE INIZIATIVE L’importanza dell’instaurarsi di un reciproco rapporto di fiducia e collaborazione tra famiglia ed operatori del nido passa anche attraverso i momenti di comunicazione e passaggio di informazioni puntuali e continui. Pertanto sono previste varie occasioni in cui gli educatori ed i genitori si ritrovano. Nido aperto (open day): nel mese di febbraio , precedentemente al momento delle iscrizioni, il Nido rimane aperto alcuni pomeriggi per permettere alle famiglie di visitarlo e dar loro tutte le informazioni su tutti i Nidi Comunali della città;

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Riunione generale per i nuovi inserimenti: questa di norma si svolge nel mese giugno ed ha lo scopo di informare le famiglie sull’organizzazione generale del Nido, sulle modalità e tempi dell’inserimento e per concordare le date d’inizio di tali inserimenti; Assemblee generali: sono rivolte a tutti i genitori del servizio e affrontano problemi o proposte di carattere generale che riguardano tutto il Nido; Riunioni di sezione: sono rivolte ai genitori delle sezioni e vi partecipano i genitori e gli educatori del gruppo. Tali riunioni si occupano di problematiche della sezione ed hanno lo scopo di far conoscere e confrontare i genitori fra di loro; vengono inoltre progressivamente esposte le scelte ed i progetti educativi e didattici in corso; Colloqui individuali: sono momenti di incontro tra educatori e genitori che mirano ad uno scambio reciproco di notizie più particolareggiate relative al bambino; Contatti giornalieri: sono di solito incontri informali nei momenti di entrata ed uscita nei quali vengono fornite rapide informazioni. Comitato di gestione: è un organo composto da una rappresentanza di genitori e del personale dell’Asilo Nido; nelle riunioni vengono discusse problematiche e proposte organizzative inerenti al servizio nel suo complesso. Il Presidente del Comitato di Gestione, eletto tra i genitori, funge da portavoce fra nido,territorio ed Amministrazione Comunale e partecipa alla Conferenza dei Presidenti dei Comitati di Gestione. Viene costituita un Commissione mensa che fa da “supervisore” alle pietanze servite al nido. Questo controllo avviene attraverso visite e colloqui con cuoca e dietista. Inoltre la Commissione mensa può promuovere iniziative e incontri con l’obiettivo di promuovere una corretta educazione alimentare, anche in coerenza con le Linee Guida per l’alimentazione elaborate dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Nel corso dell’anno educativo sono previste alcune iniziative che mirano a coinvolgere attivamente i genitori alla vita del nido ( tra cui Nati per Leggere, Orto in Condotta). Feste e laboratori a tema Uscite didattiche per la conoscenza del mondo al di fuori del nido Progetto “Continuità”: Il progetto “ponte” con la scuola dell’infanzia del territorio è rivolto ai bambini che a giugno concluderanno la loro esperienza al nido d’infanzia.

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OSSERVAZIONE,DOCUMENTAZIONE E VERIFICA L’osservazione (strutturata e non) da parte dell’equipe educativa, assieme all’analisi della documentazione, costituiscono le basi per la verifica in itinere e finale della programmazione educativa dell’anno. Nel caso l’equipe educativa ritenga opportuno effettuare forme di osservazione più mirate e obiettive per alcuni singoli bambini o gruppi di bambini, vengono utilizzate le schede di osservazione in ambito educativo di Kuno Beller, che divengono così uno strumento di lavoro più obiettivo e condivisibile in più ambiti tecnici ,relativamente allo sviluppo di aspetti evolutivi specifici. Il fermare non solo su carta il trascorrere della vita al nido è importante per vari motivi: innanzitutto è un’importante forma di comunicazione quotidiana con le famiglie; permette inoltre al nido di raccontarsi e di essere più accogliente, anche se non è comunque possibile rendere perfettamente l’idea di tutto ciò che una giornata al nido comporta senza l’ausilio della comunicazione verbale. In secondo luogo crea all’interno del nido stesso una “memoria storica”, che di anno in anno si arricchisce e funge da importante spunto ed esperienza per il presente. Vi sono varie forme e modalità di documentazione. Senz’altro fondamentale è questo stesso documento: la programmazione educativa, che sintetizza tutto il pensiero che sta a monte di qualunque progettazione al nido d’infanzia, dell’agire di ogni giorno e di tutte le modalità con cui il nido si pone per offrire un buon servizio soprattutto per il bambino ed il suo benessere. In base all’età ,dopo un’attenta osservazione delle abilità, e delle potenzialità dei bambini presenti all’interno del gruppo, vengono elaborati i progetti didattici di sezione, che prevedono interventi didattici ed educativi mirati. Vi è una documentazione giornaliera su quello che accade ai bambini, il “diario giornaliero”: la stesura di questo da parte di ogni sezione aiuta le famiglie ad immaginare il proprio bambino durante la giornata e le eventuali particolari situazioni in cui lui può essere stato coinvolto. Si possono anche considerare documentazione quelle zone informative dove le famiglie possono trovare delle notizie importanti: la bacheca nell’atrio dove

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vengono segnalate le comunicazioni alle famiglie (malattie infettive, variazioni d’orario, riunioni, ecc..), lo spazio per comunicazioni tra genitori. Documentazione sono anche i disegni e gli elaborati che i bambini producono durante tutto l’anno; questi vengono esposti fuori dalle sezioni non per far vedere alle famiglie il lavoro svolto quanto per dare importanza al bambino che riconoscerà e condividerà il suo lavoro anche con gli occhi dei suoi familiari. Tra le cose che “fermano” la vita al nido non dimentichiamo i video e le fotografie, sono tra le cose più tangibili; per le famiglie è importante, oltre che immaginare la vita del proprio bambino, vedere con i propri occhi come questi trascorre le giornate al nido. Come documentazione personale del bambino prevediamo una raccolta degli elaborati e delle foto più significative relative ai progetti didattici. Ulteriori documenti che attestano la vita ed il lavoro al nido sono i verbali delle riunioni, sia quelle tra operatori (assemblee del personale, riunioni di sezione), sia quelle tra operatori e famiglie (Comitato di Gestione, riunione generale…)la Carta dei Servizi, il piano di evacuazione.

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BASI TEORICHE DI RIFERIMENTO DEL METODO EDUCATIVO Per l’elaborazione del progetto educativo, l’equipe è partita dall’analisi di indicazioni tratte da “La Qualità negoziata. Il Progetto Pedagogico del Nido e la sua valutazione” a cura di Bondioli- Becchi – Ferrari, edizioni Junior 2002. Nell’individuazione degli obiettivi il riferimento per l’organizzazione delle attività abbiamo in mente B.Q.Borghi, con i campi di esperienza ( Manuale di didattica per l’asilo nido - B.Q. Borghi, L. Guerra Editori Laterza 1992 ) ora superati dall’individuazione di tre ambiti fondamentali : del corpo, dei linguaggi e della mente ( Star bene al Nido d’infanzia. Strumenti per la gestione organizzativa ed educativa dell’asilo nido - B.Q.Borghi- edizioni Junior 2006). Dal punto di vista teorico più generale ci sembra che l’approccio di tipo sistemico ( da Bronfenbrenner a Bateson e Fornasa) sia il più idoneo a cogliere la complessità del nido. Per quanto riguarda l’approccio generale, Howard Gardner e la teoria delle intelligenze multiple ci pare il riferimento più interessante, in grado di cogliere e valorizzare le caratteristiche della struttura, che accoglie bambini e famiglie di diverse culture, lingue familiari e contesti socioculturali ( “ Formae Mentis. Saggio sulla pluralità delle intelligenze - Howard Gardner – Feltrinelli 1987 , “I centri di apprendimento.Una proposta per l’educazione al nido – a cura di Paola Nicolini – Edizioni Junior 2006 ). Beller Kuno E., Mantovani Susanna: le tavole di sviluppo di Kuno Beller, vol.I, 3. Edizione, Bergamo, Edizioni Junior, 2005.

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I PROGETTI DIDATTICI

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PROGETTO DIDATTICO “UN PICCOLO MONDO NEL CESTINO”

Sezione Lattanti “Mele Verdi” Anno Educativo 2012/2013

Premessa: Il progetto è rivolto ai bambini della sezione “Mele Verdi”. Ogni bambino del gruppo è portatore di una sua unicità riferibile all’età ed alla maturazione raggiunta in quanto la loro età è compresa tra i quattro ed i dodici mesi. Il progetto verte sul gioco che rappresenta l’attività spontanea per eccellenza dei bambini e attraverso la quale essi si esprimono. Nei momenti di gioco, oltre al piacere di relazionarsi con gli oggetti e con gli altri, i bambini sviluppano delle potenzialità necessarie al loro sviluppo. Il bambino molto piccolo, da una parte, reclama attenzione, novità e movimento, dall’altra, l’immediata soddisfazione di bisogni fondamentali quali la pappa, il cambio, il sonno, dall’altra ancora, la sicurezza di un ambiente tranquillo e sereno. La presenza tranquilla di un’educatrice rassicura i bambini senza invadere il loro spazio reale e psichico: il suo compito è di predisporre più che proporre direttamente, non prende il loro posto nel fare, non si sostituisce. L’educatrice fa “da cornice” all’attività fornendo, attraverso l’uso del proprio corpo come strumento di comunicazione, una traccia d’azione, ovvero uno schema generale che ciascun bambino può ricreare, variare o ampliare. Il suono della voce dell’educatrice durante il gioco stimola nei bambini le capacità uditive e fonatorie: incoraggiare e gratificare con risposte verbali ed atteggiamenti che dimostrino loro di essere oggetto di attenzione stimolerà il desiderio di ripetere queste esperienze. Le educatrici, che rappresentano per loro un punto di riferimento costante, utilizzeranno le osservazioni fatte durante le attività, per seguirne lo sviluppo, insieme ai genitori. Elinor Goldschmied afferma che il cervello del bambino si sviluppa rapidamente e si sviluppa in risposta a flussi di stimoli provenienti dall’ambiente attraverso i sensi: tatto, olfatto, gusto, vista, udito e attraverso il movimento del corpo. Il cervello, autonomamente, cerca di procurarsi gli stimoli. A tal proposito, sostiene che l’uso del Cestino dei Tesori rappresenta un modo con il quale è possibile garantire una ricchezza di esperienze al bambino quando il cervello è pronto a ricevere, a sviluppare connessioni per poi fare uso delle informazioni raccolte.

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Obiettivi: Per i più piccoli: La realizzazione personale: i bambini si esprimono spontaneamente nel gioco e ne diventano i protagonisti. La scoperta dei diversi materiali attraverso sensazioni tattili, gustative, uditive, olfattive e visive. Compiere dei movimenti: toccare, afferrare, portare alla bocca, manipolare, seguire con gli occhi, girare la testa, dalla posizione supina girare su se stessi per mettersi proni, sollevare la testa facendo forza sugli avambracci o sulle braccia distese, stare seduti, gattonare. La produzione di gorgheggi, vocalizzi, risate. Per i più grandi: Soddisfare le loro esigenze di manipolazione e di scoperta. La scoperta delle relazioni fra gli oggetti. Compiere dei movimenti: indicare, utilizzare nuovi schemi motori, sollevarsi aggrappandosi, spostarsi accompagnati per la manina, deambulare da soli. Favorire l’apertura verso gli altri: se l’educazione è anche comunicazione, il gioco rappresenta uno degli strumenti più adatti alla sua realizzazione in quanto, al nido, i giochi vengono proposti al gruppo di bambini in contesti atti a favorire le interazioni tra bambino e bambino, e tra bambino ed educatore. Il raggiungimento di un maggior controllo sulla produzione vocale. Tempi: Le attività si svolgeranno durante tutto l’anno educativo. Spazi: Verrà utilizzata la stanza di riferimento, iniziando dagli angoli attrezzati con i tappeti e con gli specchi. Le educatrici offriranno un ambiente affettivamente “caldo”, sereno ed incoraggiante, dove le attività si svolgeranno in modo vario, coinvolgente ed insieme ordinato. Educatrici coinvolte: Le quattro educatrici della sezione: tre a full time ed una a part time. Bambini coinvolti: I quindici bambini della sezione.

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Materiali utilizzati e percorso metodologico: La varietà dei giochi è tale che è possibile scegliere, per i più piccoli, dei giochi creati per essere portati alla bocca come sonagli, chiavi di plastica e di gomma, palle, cubi; per i più grandi, invece, torri di anelli, semplici giochi ad incastro e costruzioni, libretti morbidi e cartonati, mezzi di trasporto e bambole. Il CESTINO DEI TESORI rappresenta una delle attività predilette dai bambini della sezione. Si tratta di un cestino basso in vimini, in esso sono contenuti oggetti di uso comune e materiali di diverso tipo che possono essere facilmente manipolati ed esplorati anche dai più piccoli, offrendo esperienze diversificate. Tali oggetti possono essere: Oggetti che si trovano in natura: pietra pomice, tappi di sughero, pezzi di spugna, pigne, ecc. Oggetti metallici: cucchiai, frullini, chiavi, catene, barattoli, ecc. Oggetti di legno: mollette da bucato, uova da rammendo, anelli per tende, cucchiai e spatole, portauovo, ecc. Oggetti in gomma, tela, pelliccia e pelle: piccola bambola di pezza, palle di gomma, nastri colorati, borsellini in pelle, tubo di gomma, ecc. Oggetti di carta e cartone: carta oleata, scatoline di carta, cartoline illustrate, piccoli album con pagine decorate, ecc. La finalità di questo gioco è di stimolare le capacità di discriminazione percettiva dei bambini attraverso l’uso dei materiali come fonte percettiva: in tal senso, gli oggetti non strutturati del “cestino dei tesori” costituiscono un valido strumento. Essi si pongono in alternativa agli altri giocattoli che sono solitamente fatti di plastica per rispondere ai requisiti di facile pulizia, ma anche di attrattiva commerciale. Nell’utilizzo, da parte dei bambini, degli oggetti del cestino, le educatrici svolgono anche una particolare funzione di controllo sicuro in quanto alcuni, se usati impropriamente, possono causare male fisico ad altri bambini (es. il cucchiaio sulla testa del compagno) o essere sminuzzati con i dentini. Questi “rischi” non si corrono con gli altri giocattoli del nido che rispondono ai requisiti di sicurezza quali, ad es., l’assenza di parti piccole e facilmente staccabili, imbottiture non in un unico pezzo, ma frammentate.

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Verifica: Durante lo svolgimento delle attività le educatrici osservano se i bambini manifestano i comportamenti descritti negli obiettivi del progetto stesso. Queste osservazioni costituiranno argomento di confronto tra educatrici ed educatrici e genitori, al fine di una valutazione di quello che è stato il percorso di ogni singolo bambino (competenze raggiunte), ma anche di tutto il gruppo (partecipazione dei bambini e conduzione da parte delle educatrici). Documentazione: Fotografica Realizzazione di cartelloni con fotografie e relative didascalie. Bibliografia:

• Elinor Goldschmied, “Il bambino nell’asilo nido”, Ed. Fabbri. Milano, 1979 • Elinor Goldschmied, Sonia Jackson, “Persone da zero a tre anni”, Ed.

Junior, Azzano San Paolo (BG), 1996

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PROGETTO DIDATTICO NEL PAESE DI RICICLANDIA Con il vecchio si fa il nuovo

Sezione Medi “Mele Gialle” Anno Educativo 2012/2013

Premessa Nella società contemporanea, l’evoluzione degli stili di vita e dei modelli di consumo “usa e getta” hanno portato a produrre una quantità di rifiuti enorme. Alcuni di questi rifiuti possono essere recuperati o riciclati e diventare materie prime per la realizzazione di altri prodotti. Riteniamo necessario sensibilizzare i bambini fin dalla tenera età ad acquisire la consapevolezza di vivere in un ambiente da rispettare e da proteggere con semplici azioni quotidiane. Mettendo in gioco la volontà, l’impegno e la creatività, trasmettiamo un messaggio divertente che mostra come un po’ di fantasia un rifiuto possa diventare qualcosa di bello e prezioso, un’educazione al riuso. A tale scopo verrà richiesta la partecipazione delle famiglie nel recupero di materiali da portare al nido. Attraverso queste esperienze, non vogliamo solo stimolare la creatività del fare insieme, sostenuta anche da diverse teorie pedagogiche (Vygotskij immaginazione e creatività nell’età infantile; Gardner saggio sulle pluralità delle intelligenze; Dewey come pensiamo) ma attivare dei processi di conoscenza tra fare e comunicare insieme, nel come si fa a fare e a conoscere le cose. Le educatrici faranno in modo da far sperimentare e scoprire ai bambini i diversi usi di materiali che verranno presentati, rielaborati e stravolti; stimolando così lo sviluppo del pensiero divergente e la creatività. In questo modo il pensiero del bambino passerà dal noto (ad esempio una scatole di cartone) al nuovo (ciò che il materiale diventa ad esempio la casa delle bambole, l’automobile o l’aeroplano).

Obiettivi • Ottimizzare la riduzione dei consumi; • Coinvolgere e sensibilizzare i bambini e le famiglie ad un senso di responsabilità e rispetto dell’ambiente;

• Percepire e discriminare materiali diversi distinguendo i rifiuti principali correttamente;

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• Stimolare la creatività attraverso l’utilizzo dei materiali di recupero; • Ascoltare e rielaborare una storia; • Stimolare la curiosità e l’interesse esplorativo; • Stimolare la capacità di collaborare e condividere con gli altri le esperienze;

Spazi Gli spazi attentamente studiati sulla flessibilità e sulle esigenze dei bambini saranno organizzati in laboratori nella stanza di riferimento, del colore, in quella del sonno della sezione slovena e nella biblioteca, per permettere una suddivisione in piccoli gruppi e per dare opportunità di interessi e strategie diverse e individuali. Si organizzeranno così laboratori della costruzione dove si lavorerà sul piacere del costruire e laboratori dei linguaggi espressivi dove si trasformeranno materiali di scarto attraverso i diversi linguaggi espressivi come quello del corpo, della grafica, della musica e della lettura. Verrà anche utilizzata la stanza del sonno della sezione slovena per i giochi con i materiali di recupero ad esempio con il gioco euristico, e con le carte delle uova di Pasqua ecc. Tempi I ritmi e i tempi saranno scanditi con gradualità e nel rispetto di tutti e di ogni bambino; i tempi previsti per la realizzazione del progetto sono da metà ottobre a fine aprile. Le attività dureranno dai 10 ai 25 minuti. Attivita’ � GIOCO EURISTICO Obiettivi: coinvolgimento oculo motorio

sviluppo delle capacità sensoriali percettive sviluppo uditivo nascita dei primi concetti logici imparare a riordinare

Materiali: si utilizzeranno materiali di tipo non strutturato “povero” come nastri, rotoli di carta, contenitori piccoli da inserire in quelli più grandi,

coperchi ,anelli da tende,ecc. il materiale è abbondante e rinnovato sistematicamente in modo da permettere ai bambini il massimo delle combinazioni.

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Spazi: lo spazio sarà delimitato e sgombro da altri giochi o distrazioni in modo che il bambino possa esprimere al meglio la creatività, la fantasia e le emozioni. Si utilizzerà la stanza del sonno della sezione slovena che corrisponde a queste caratteristiche.

� GIOCARE CON GLI SCATOLONI Obiettivi: stimolare la fantasia, la creatività e la curiosità dei bambini;

stimolare eventuali forme di gioco simbolico; riconoscere le diverse dimensioni (piccolo/grande – leggero/pesante – sottile/spesso); riconoscere sensazioni uditive (piano/forte); stabilire relazioni temporali (prima/adesso/dopo); favorire l’instaurarsi di rapporti con i coetanei.

Materiali: scatole e scatoloni di varie dimensioni. Spazi: lo spazio sarà quello della stanza del sonno della sezione slovena per

permettere la libera espressione.

� LETTURA LIBRI Obiettivi: incentivare l’ascolto;

riconoscere e dare voce alle emozioni più profonde spesso inespresse;

stimolare lo sviluppo del linguaggio; stimolare la simbolizzazione, l’attenzione, la memoria e la percezione visiva; incentivare la rielaborazione della storia.

Materiali: libri: Peppa Pig giochiamo a riciclare; Peppa Pig e le canzoncine; Il porcellino Giovannino e lo scatolone; L’ape Pina teniamo puliti i prati; Giocando creo riutilizzando scatole e scatoloni

Spazi: lo spazio dedicato alla lettura sarà quello della stanza del libro;

organizzato con cuscini di stoffa grandi e con i cuscini personali dei bambini in modo da creare un ambiente confortevole adatto a rilassarsi e a gustarsi l’attività.

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� MANIPOLAZIONI DI VARI MATERIALI Obiettivi: stimolare la manipolazione di materiale diverso; stimolare la creazione e la costruzione; stimolare la curiosità e l’esplorazione. Materiali: stoffe, nastri, gomitoli di lana, cortecce, bastoncini, pigne,

legnetti, conchiglie ,carte, ecc. Spazi: sarà necessario avere una stanza con basi d’appoggio per sistemare

i contenitori con i vari materiali, saranno collocati ad altezza bambino per permetterne la scelta autonoma; sarà utilizzata la stanza del colore.

� GIOCARE CON L’ARTE CREARE CON COLLA E COLORI Obiettivi: stimolare la libera espressione creativa;

produrre piccoli elaborati con oggetti riciclati; acquisire fiducia nelle proprie capacita espressive; collaborare insieme per un fine comune;

Materiali: carta, bottiglie in plastica, vasetti in vetro, nastri, stoffe, sughero, polistirolo, legno, pigne, colla, tempere, ecc

Spazi: si utilizzerà la stanza della sezione ,e quella del colore.

Documentazione Le attività dei bambini verranno documentate nel corso dell’anno scolastico attraverso varie modalità: il diario giornaliero, gli elaborati dei bambini, le fotografie ed il quadernone dei bambini. Verifica La verifica verrà effettuata per monitorare l’efficienza dell’intervento educativo e verificare il raggiungimento degli obiettivi, prevedendo modifiche , se necessarie , in itinere. I rilevamenti saranno quindi eseguiti sia in itinere che alla fine del percorso. Bibliografia

• “L’ecologia a piccoli passi “ Francois Michel - Motta Junior Editore 2008 • “Tondo come il mondo.Manuale per bambini amici della terra” Cristina

Gabetti,Piero Corva - Giunti 2011

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PROGETTO DIDATTICO

SCOPRIAMO L’ACQUA

Sezione Grandi “Mele Rosse” Anno Educativo 2012/2013

Premessa

L’ acqua sarà il filo conduttore della nostra programmazione didattica per quest’anno, infatti attraverso questo elemento andremo a toccare i vari punti di interesse che vogliamo sviluppare tra cui l’eco-sostenibilità, il progetto “Orto in condotta” , la continuità, i colori e le stagioni. Per documentare il percorso costruiremo una storia inventata con gli elaborati dei bambini che diventerà un libro che testimonierà l’esperienza passata quest’anno al nido d’infanzia. Questa tipologia di libro sarà “work in progress” in quanto seguirà l’evoluzione delle esperienze vissute dai bambini e il cui contenuto sarà variabile a seconda della curiosità, dell’entusiasmo e della partecipazione dei bambini. Osservando i bambini sappiamo che l’acqua per loro è un elemento molto interessante e divertente. Quindi proporremo una serie di attività che li porterà a sperimentare i cinque sensi e a scoprire gli utilizzi dell’acqua, le sue trasformazioni, e la sua importanza per la vita Toccare l’acqua

Primi esperimenti:

• toccare l’acqua e sentirne la temperatura fredda/calda; • travasare in diversi recipienti; • percepire il proprio corpo nell’acqua; • conoscere i vari usi dell’acqua.

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Vedere l’acqua

L’acqua è chiara e trasparente, ma nonostante le sue caratteristiche mimetiche possiamo vederla e toccarla.

Primi esperimenti:

• percepire l’acqua del nostro corpo (la saliva, le lacrime e la pipì); • giocare in piscina; • fare uso di vari materiali in relazione all’acqua (bicchieri, spugne,cucchiai,

bottiglie ecc.); • cogliere le giornate di pioggia estiva per uscire a bagnarsi. • Osservare le opere d’arte relative all’acqua ( es: Hokusai – L’onda).

Annusare e assaggiare l’acqua

L’acqua è l’elemento di base di ogni forma vivente, è fonte di benessere e energia. Non avendo un gusto particolare essa risulta indicata per preparare qualsiasi pietanza e bevanda. Primi esperimenti: assaggiare acqua pura e acqua leggermente aromatizzata con succhi, zucchero, sale…).

Sentire l’acqua

I bambini incontrano l’acqua tutti i giorni e sentono i rumori ad essa legati.

Primi esperimenti:

• l’acqua che scorre dai rubinetti; • l’acqua che viene agitata dalle mani • fare le bolle nell’acqua con la cannuccia • ascoltare la pioggia

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• ascoltare i suoni dell’acqua con l’ausilio del cd audio ( vedi bibliografia)

Usare l’acqua Con i bambini adopereremo l’acqua per capirne i vari utilizzi e scoprirne l’importanza primi esperimenti: - lavare le bambole -bagnare le piantine nell’orto -pulire i tavoli e gli strumenti usati dopo le attività.

Chi vive nell’acqua? Scopriremo attraverso la lettura di libri , la visione di dvd e l’uso di un piccolo acquario che è in dotazione alla sezione , quali sono le creature che vivono in questo habitat.

Primi esperimenti:

• nutrire i pesciolini dell’acquario

• provvedere alla pulizia e alla manutenzione dell’acquario

• lettura di libri e visione di dvd a tema ( vedi bibliografia)

Prevediamo, con l’aiuto di alcuni genitori volontari, alcune uscite didattiche come consolidamento delle esperienze vissute, ad esempio vorremmo visitare l’acquario, la piscina termale, e andare all’oasi del WWF nel castello di Miramare.

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ORTO IN CONDOTTA

Il nostro nido parteciperà a un progetto triennale in collaborazione con SlowFood che si intitola “Orto in Condotta” . Questo progetto prevede la costituzione di un orto didattico ( che nel nostro nido è già presente da alcuni anni) con la collaborazione di genitori, nonni “contadini” che parteciperanno attivamente assieme agli educatori e ai bambini a coltivare e a mantenere durante l’anno. Inoltre sono previsti incontri di formazione per educatori e genitori sui principi di orticoltura, educazione ambientale ed educazione alimentare.

PROGETTO CONTINUITA’ Anche quest’anno prevediamo un progetto di continuità di zona con le scuole dell’infanzia che sono nei pressi della nostra struttura. Il progetto garantirà ai bambini delle Mele rosse e delle Mele gialle un primo contatto con la scuola dell’infanzia, per poi facilitarne il passaggio definitivo a settembre. Prevediamo una serie di incontri sia all’interno della nostra struttura che nelle scuole dell’infanzia con le quali lavoreremo. A breve avvieremo alcune riunioni con le maestre della scuola per definire tempi,obiettivi e metodologie del progetto. Gli incontri e l’inizio del progetto vero e proprio si svilupperanno da marzo a giugno per facilitare con le belle giornate le uscite dalla struttura. La programmazione di questo progetto dovrà di sicuro tenere conto del progetto didattico che porteremo avanti nelle Mele rosse, in definitiva cercheremo di attenerci ai temi dell’acqua, dell’ eco-sostenibilità.Proporremo pure alcune attività inerenti alla cura e alla gestione dell’orto, che è presente nella nostra struttura. Nel corso del progetto presenteremo una documentazione delle attività e i bambini produrranno degli elaborati che di volta in volta rappresenteranno lo svolgimento del progetto in corso.

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PROGETTO DIDATTICO

Sezione Slovena “Bruchi” Anno Educativo 2012/2013

Premessa Il gruppo di quest’anno scolastico è composto da 17 bambini di cui 5 lattanti, 8 medi e 4 grandi. I progetti educativi saranno 2, ai bambini più piccoli verrà proposto un progetto riguardante lo sviluppo dei 5 sensi, ai bambini medi e ai bambini grandi verrà proposto un progetto sull’alimentazione. Essendo questa una sezione mista la caratteristica principale di questo progetto sarà la flessibilità, le educatrice proporranno e modificheranno il percorso in base ai bisogni e alle abilità manifestate dai bambini. Obiettivi L’obiettivo del progetto per i bambini più piccoli è lo sviluppo dei cinque sensi, mentre per il gruppo dei grandi sono quelli d’ entrare in contatto e favorire le esperienze con i giochi in cucina. Si inviterà i bambini a scoprire diversi tipi di alimenti attraverso la manipolazione sia grossa che fina, sviluppare il senso del gusto (amaro, dolce, salato, acido…), si stimolerà così i bambini ad assaggiare i loro prodotti, a sviluppare il senso dell’olfatto e far conoscere la stagionalità della frutta e della verdura. La proposta di questi laboratori di cucina ha lo scopo di creare un contesto per favorire la crescita emozionale del bambino, per sviluppare la sensorialità, per diventare consapevoli del proprio corpo, per acquisire competenze relazionali, simboliche e cognitive. Le esperienze in cucina offrono, infatti al bambino la possibilità di fare esperienze sensoriali, scientifiche, relazionali e sociali. Manipolare, annusare, assaggiare, impastare, mescolare è conoscere le cose, è scoprire il cambiamento, le trasformazioni delle sostanze, è rapportarsi alla realtà. Introdurremo e accompagneremo i bambini in questo percorso di cucina anche con l’ausilio di diverse storie, utilizzando le storie e le ricette del libro

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“Mestolino il cuoco bambino”1e libri che riportano alla tradizione culinaria slovena. Insieme alla scoperta degli alimenti si utilizzerà anche diverse tecniche espressive grafico-pittoriche, con lo scopo di creare un percorso che unirà in un filo conduttore gli alimenti, le storie ed i colori. Attivita’ Specifiche Attività inerenti il tatto e la vista

• attività con le piastrelle tattili • i cestino dei tesori • il gioco euristico • giochi con la luce • travasi • attività manipolativa con pasta di sale, pasta di zucchero, didò, attività

grafico- pittoriche • ai bambini verranno proposti giochi con diversi tipi di carta, cartone e

giochi con tubi e rotoli di cartone • ai bambini verranno proposti laboratori di cucina in cui gli stessi potranno

seguire semplici ricette aiutati dall’educatrice per poi assaggiarli • laboratori di pittura con verdura e frutta …questa attività prevede l’uso di

pietanze comuni trasformate in strumenti per colorare e impiastricciare • laboratori di collage

Attività inerenti all’udito

• verrà proposto l’ascolto di diversi generi musicali ( classica, rock , pop, etnica…)

• utilizzo di strumenti musicali didattici • i bambini verranno invitati all’ascolto di suoni e di rumori esterni,

imparando ad “ascoltare” in silenzio il paesaggio • verranno proposte canzoncine, filastrocche, danze, ritmi, temi • l’ascolto di libri narrati

1 Skrobek kuha

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Attività inerenti al gusto e all’olfatto

• verrà proposto un percorso di scoperta di gusti e odori tramite la frutta e la verdura di stagione che si usano durante i percorsi manipolativi

• laboratori di cucina

Attività sulla scoperta dell’ambiente naturale e le stagioni

• escursioni in giardino • attività con l’acqua • le stagioni e i colori • la stagionalità della frutta e verdura

Attività motorie

• percorsi senso motori • giochi all’ aperto

I materiali

1. Per lo più materiale dell’ambiente circostante in quanto: • variabilità di sensazioni che producono la loro ricchezza

manipolativa • la varietà della qualità percettive che offrono • la scoperta dei elementi fondamentali della natura • il risveglio del pensiero scientifico, che stimola i bambini a

creare un gioco 2. i colori ( tempera, cerette, matite colorate...) 3. colla e forbici 4. farina bianca, farina gialla, acqua, cioccolata, semi, verdura e frutta.

Progetto continuità: Il progetto consiste nell’organizzare una serie di visite alla scuola dell’infanzia con lingua d’insegnamento slovena Statale di San Giacomo e Comunale Oblak Niko

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e Dijaski Dom per facilitare il passaggio dei bambini che il prossimo anno andranno alla scuola dell’infanzia. Con la collaborazione delle maestre della scuola dell’infanzia si proporrà ai bambini un percorso utilizzando un libro che faccia “da ponte” tra l’asilo nido e la scuola dell’infanzia. Documentazione e verifica

• diario di sezione • cartelloni con fotografie • disegni fatti dai bambini • riunione di sezione

Tempi: settembre 2012- giugno 2013 Bibliografia

• “Educare al nido.Metodi di lavoro nei servizi per l’infanzia” di Catarsi, Fortunati - Carocci Editore 2004

• “Nido d’infanzia 4 “ Cardo,Vila,Vega ed. Erickson 2011 • “Con le mani, con il corpo, con la mente “ Benati,Cristiani,D’Alfonso ed.

Junior 2008 • “Manuale di didattica per l’asilo nido” Borghi Guerra ed. Laterza 2012 • Skrobek kuha Ferluga, Zeleznik, Sepin - editore Galeb

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PROGETTO DIDATTICO POMERIDIANO (dalle 16 alle 17.30)

“La scatola armoniosa”

Anno scolastico 2012/2013

Nidi d’Infanzia Semidimela (sezioni italiane e slovena) e La Nuvola

A partire da novembre, mese in cui si sono conclusi quasi tutti gli inserimenti, si è cominciato a delineare quello che potrebbe essere il percorso progettuale da proporre ai bambini che fruiscono del prolungamento durante quest’anno scolastico. Dopo un’attenta osservazione del gruppo, le educatrici part-time pomeridiano hanno elaborato di comune accordo il presente progetto. Bambini Coinvolti I bambini che fruiscono del prolungamento di orario della sezione Mele Verdi, Mele Rosse, Mele Gialle, della sezione Bruchi, della Nuvola. Poiché il regolamento prevede la possibilità di richiedere due cambi di orario nel corso dell’anno è possibile che la composizione del gruppo venga modificata . Le educatrici si dividono in piccoli gruppi in base al numero di bambini presenti e alla loro età. Obiettivi

• Sviluppare la capacità di ascolto; • Sviluppare capacità immaginative e creative • Sviluppare capacità di comunicare • Favorire lo sviluppo della memoria • Accrescere a capacità di concentrazione e attenzione • Abituare al rispetto verso gli altri • Rafforzare l’autostima • Dar loro la possibilità di creare suoni e rumori • Abituare i bambini ad ascoltare,sentire il silenzio, ad alternare i suoni o

rumori alle pause.

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Tempi Inizieremo a lavorare sul progetto da metà novembre 2012 a giugno 2013. Le attività non verranno proposte quotidianamente ma al massimo due volte alla settimana dopo aver valutato il grado di stanchezza e di attenzione dei bambini. Materiali

• Grande scatola in cartone • Canzoncina la scatola armoniosa (di introduzione alla attività) • Stereo portatile • CD musicali di vario genere (in prevalenza musica classica e musica per

bambini e New Age) • Vassoi di alluminio e scatole di latta • Coperchi,pentole,posate in legno • Bottiglie di plastica con all’interno semi, pasta, riso • Carte colorate • Paracadute • Materassi e cuscini • Palle di diverse forme • Cerchi in legno

Spazi

• Stanza motoria (sino alle ore 16) • Sezione slovena (Bruchi) con la stanza del sonno (sino alle ore 17) • Stanza della casetta (dalle ore 17 alle ore 17.30)

Educatori Coinvolti Le educatrici part-time che seguono i bambini nella fascia del prolungamento pomeridiano . Documentazione e Verifica Per il gruppo dei bambini che parteciperanno al progetto pomeridiano, verrà realizzato un unico cartellone contenente le foto dei bambini che parteciperanno alle attività. Tale cartellone verrà condiviso nel mese di maggio-giugno nell’atrio del nido.

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