IL PROGETTO E.R. EMERGENZA-RICERCA DALLA PARTE … · Il “trauma” è il comune denominatore sia...

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA Corso di Perfezionamento in Psicologia dell’Emergenza in situazioni di calamità naturali o umane in ambito nazionale o internazionale IL PROGETTO E.R. EMERGENZA-RICERCA: DALLA PARTE DEI VOLONTARI DEL SOCCORSO IN SITUAZIONI DI EMERGENZA Elaborato da: Dott.ssa Chiara Ceolin ANNO ACCADEMICO 2002-2OO3 1

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UNIVERSITAgrave DEGLI STUDI DI PADOVAFACOLTAgrave DI PSICOLOGIA

Corso di Perfezionamento in Psicologia dellrsquoEmergenza in

situazioni di calamitagrave naturali o umane in ambito nazionale o

internazionale

IL PROGETTO ER EMERGENZA-RICERCADALLA PARTE DEI VOLONTARI DEL

SOCCORSO IN SITUAZIONI DI EMERGENZA

Elaborato daDottssa Chiara Ceolin

ANNO ACCADEMICO 2002-2OO3

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INDICE

INTRODUZIONEhelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 3

CAP I Gli operatori del soccorso spesso vittime delle emergenze

11 La letteratura sugli operatori del soccorsohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 4

12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritorihelliphelliphelliphelliphelliphellippag 5

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenzahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 9

CAP II ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario

in situazioni di emergenzardquo (Epg) e ldquoIl lavoro dellrsquoemergenzardquo

(giornata di studio a Villa Gualino )

21 Premessahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 11

22 La committenzahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 11

23 La ricercahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12

231 Gli obiettivi dellrsquoEpghelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12

232 Lrsquointervista eo colloquiohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12

233 Aree esploratehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 13

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003hellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 16

CAP III Il Progetto ldquoER Emergenza-Ricercardquo nelle Organizzazioni di

Soccorso

31 Aspetti teorici e metodologicihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 19

2

32 I gruppi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 20

33 Obiettivi della ricercahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21

34 Le 4 fasi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21

BIBLIOGRAFIAhelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 24

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INTRODUZIONE

Il Progetto ER Emergenza-Ricerca rappresenta un grande salto in avanti per la

Psicologia dellrsquoEmergenza in Italia infatti testimonia da parte di un importante

Centro di Servizi al Volontariato (Idea Solidale) e dei vertici delle associazioni di

Pubblica Assistenza (ANPAs) sia la consapevolezza dellrsquoimportanza di una

formazione non solo tecnica per i volontari dellrsquoemergenza sia un riconoscimento

nei confronti di Psicologi per i popoli per le sue competenze specifiche che in

questo caso verranno condivise con lrsquoUniversitagrave di Torino

I passi fatti per giungere a questo progetto sono sostanzialmente i seguenti

~ incontro a Roma tra Psicologi per i popoli Protezione Civile ANPAs e Idea

Solidale~ richiesta da parte di Idea Solidale a Psicologi per i popoli di Torino di un

progetto di formazione

~ avvio dellrsquoEpg (Esperienza pratica guidata)

~ nascita dellrsquoequipe di lavoro

~ giornata di studio a Villa Gualino

~ nascita del Progetto ER Emergenza Ricerca

Il materiale di cui dispongo non egrave molto poicheacute il progetto egrave appena nato e non egrave

ancora operativo di conseguenza posso solo descriverne la gestazione e la

nascita Gli unici elementi che sono il risultato di una piccola ricerca svolta dagli

studenti dellrsquoUniversitagrave per lrsquoEpg testimoniano un grande fermento allrsquointerno

delle associazioni coinvolte Anche gli atti della Giornata di Studio a Villa

Gualino non sono ancora pronti

Il Progetto ER nasce sulle orme dellrsquo Esperienza Pratica Guidata La qualitagrave del

lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni di emergenza

coordinato dalla dottssa Maria Teresa Fenoglio e appartenente al corso di

Psicologia del lavoro del prof Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

4

CAPITOLO PRIMO

GLI OPERATORI DEL SOCCORSO SPESSO VITTIME DELLE

EMERGENZE

11 La letteratura sugli operatori del soccorso

Grazie agli studi alle ricerche e agli interventi della Psicologia dellrsquoEmergenza

finalmente vengono riconosciute come vittime delle catastrofi o comunque delle

emergenze anche gli operatori del soccorso Ne egrave testimonianza la richiesta di

intervento a Psicologi per i popoli per la formazione del personale volontario di

soccorso delle numerose Croci piemontesi da parte di un Centro di Servizi al

Volontariato (Idea Solidale) Da tale richiesta egrave nato il Progetto E-R

Emergenza-Ricerca che egrave stato illustrato nei capitoli successivi

Anche nella letteratura italiana lrsquoargomento egrave diventato allrsquoordine del giorno

segno di una maggiore consapevolezza del problema e della necessitagrave di provare

ad inventare nuovi interventi preventivi

Negli scenari dellrsquoemergenza sottolinea Imma Tomay (Presidente dellrsquoOrdine

degli psicologi dellrsquoUmbria e psicologa militare) il burn-out o lrsquoabbandono a

missione conclusa nella fase cioegrave dellrsquoelaborazione dellrsquoesperienza sono

estremamente frequenti non essendo previsto un supporto psicologico specifico ai

soccorritori (in P Valerio et al 2002)

ldquoIl soccorritore vive comunque una forma di trauma data dalle condizioni estreme

dellrsquoemergenza ma diversamente dal superstite tale stato solitamente non viene

riconosciuto come preoccupante e rimane per lungo tempo inespresso negato o

vissuto in modo riservato Il ldquotraumardquo egrave il comune denominatore sia di vittime

che soccorritori con la differenza che i primi lo subiscono mentre i secondi ne

sono espostirdquo(S Gelsomino e P Dente 2002)

5

Ho trovato interessante la sintesi fatta da Giuseppe Sica riguardo le competenze e

le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare

rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori

ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non

sottovalutare

1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui

interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una

situazione di emergenza

2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo

verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)

3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le

altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la

Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)

12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori

Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti

nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al

senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)

Tra i sentimenti positivi troviamo

condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo

sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave

vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave

stringere legami significativi

sentirsi utili

Tra quelli negativi

dolore

disperazione

senso di impotenza

orrore e repulsione

rabbia

6

Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress

[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione

fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso

sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana

Zingarelli 1994)

Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a

lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor

personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali

Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)

lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili

lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani

lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone

la percezione negativa della causa della causa del disastro

la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime

i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema

le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita

le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni

lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo

la mancanza di sistemazioni adeguate

lrsquoincontro con la morte di massa

lrsquoincontro con la morte di bambini

lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo

la necessitagrave di compiere scelte difficili

le difficoltagrave di comunicazione

la scarsitagrave di fondi e risorse

lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita

le condizioni atmosferiche

7

lrsquoeccessiva identificazione con le vittime

gli errori umani

lrsquourgenza

il senso di fallimento della missione

Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress

(BH Young et al 2002)

le lesioni personali

i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi

la perdita di beni materiali

lo stress pre-esistente

uno scarso livello di preparazione personale o professionale

le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale

la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto

le aspettative su di seacute

lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave

la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento

uno scarso livello di sostegno sociale

lrsquoesistenza di traumi precedenti

Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)

alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di

ruolo e stress

perdita da parte del management di una visione complessiva

modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale

(conflitti tra organizzazioni)

conflitti tra organizzazioni del soccorso

distorsione della veritagrave da parte dei media

creazione di capri espiatori (spostamento)

8

minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita

sicurezza

Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali

reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o

individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di

vario genere (PTSD)

Le reazioni di stress possono essere di vari tipi

Emozionali

Shock

Collera

Terrore

Incredulitagrave

Dissociazione

Senso di colpa

Dolore

Disperazione

Instabilitagrave

Senso di impotenza

Perdita di piacere nelle normali attivitagrave

Cognitive

Problemi di concentrazione

Confusione

Distorsioni

Pensieri intrusivi

Calo di autostima

Calo di autoefficacia

Autobiasimo

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Biologiche

Affaticamento

Insonnia

Iperattivazione

Somatizzazioni

Abbassamento risposte immunitarie

Cefalee

Problemi gastrointestinali

Calo di appetito

Calo della libido

Reazioni di trasalimento

Psicosociali

Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)

Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)

Abuso di sostanze

Menomazione lavorativa

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben

sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in

una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente

1) Prevenzione degli stress attraverso

~ conoscenza dei comportamenti inadeguati

~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di

gruppo e organizzative i fattori protettivi

~ esercitazioni ad esprimere le emozioni

~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia

individualmente che nel gruppo)

10

2) Interventi durante le emergenze

~ rotazione del personale

~ momenti di confort e cura

~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento

~ sostegno emozionale

~ riunioni di debriefing

~ consulenza organizzativa e di gruppo

3) Monitoraggi nel tempo

~ consultazioni individuali e familiari

~ consultazioni di gruppo e organizzative

~ attivazione del sostegno sociale

~ eventuale invio a specialisti

11

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

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aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

INDICE

INTRODUZIONEhelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 3

CAP I Gli operatori del soccorso spesso vittime delle emergenze

11 La letteratura sugli operatori del soccorsohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 4

12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritorihelliphelliphelliphelliphelliphellippag 5

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenzahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 9

CAP II ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario

in situazioni di emergenzardquo (Epg) e ldquoIl lavoro dellrsquoemergenzardquo

(giornata di studio a Villa Gualino )

21 Premessahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 11

22 La committenzahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 11

23 La ricercahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12

231 Gli obiettivi dellrsquoEpghelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12

232 Lrsquointervista eo colloquiohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 12

233 Aree esploratehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 13

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003hellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 16

CAP III Il Progetto ldquoER Emergenza-Ricercardquo nelle Organizzazioni di

Soccorso

31 Aspetti teorici e metodologicihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 19

2

32 I gruppi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 20

33 Obiettivi della ricercahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21

34 Le 4 fasi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21

BIBLIOGRAFIAhelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 24

3

INTRODUZIONE

Il Progetto ER Emergenza-Ricerca rappresenta un grande salto in avanti per la

Psicologia dellrsquoEmergenza in Italia infatti testimonia da parte di un importante

Centro di Servizi al Volontariato (Idea Solidale) e dei vertici delle associazioni di

Pubblica Assistenza (ANPAs) sia la consapevolezza dellrsquoimportanza di una

formazione non solo tecnica per i volontari dellrsquoemergenza sia un riconoscimento

nei confronti di Psicologi per i popoli per le sue competenze specifiche che in

questo caso verranno condivise con lrsquoUniversitagrave di Torino

I passi fatti per giungere a questo progetto sono sostanzialmente i seguenti

~ incontro a Roma tra Psicologi per i popoli Protezione Civile ANPAs e Idea

Solidale~ richiesta da parte di Idea Solidale a Psicologi per i popoli di Torino di un

progetto di formazione

~ avvio dellrsquoEpg (Esperienza pratica guidata)

~ nascita dellrsquoequipe di lavoro

~ giornata di studio a Villa Gualino

~ nascita del Progetto ER Emergenza Ricerca

Il materiale di cui dispongo non egrave molto poicheacute il progetto egrave appena nato e non egrave

ancora operativo di conseguenza posso solo descriverne la gestazione e la

nascita Gli unici elementi che sono il risultato di una piccola ricerca svolta dagli

studenti dellrsquoUniversitagrave per lrsquoEpg testimoniano un grande fermento allrsquointerno

delle associazioni coinvolte Anche gli atti della Giornata di Studio a Villa

Gualino non sono ancora pronti

Il Progetto ER nasce sulle orme dellrsquo Esperienza Pratica Guidata La qualitagrave del

lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni di emergenza

coordinato dalla dottssa Maria Teresa Fenoglio e appartenente al corso di

Psicologia del lavoro del prof Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

4

CAPITOLO PRIMO

GLI OPERATORI DEL SOCCORSO SPESSO VITTIME DELLE

EMERGENZE

11 La letteratura sugli operatori del soccorso

Grazie agli studi alle ricerche e agli interventi della Psicologia dellrsquoEmergenza

finalmente vengono riconosciute come vittime delle catastrofi o comunque delle

emergenze anche gli operatori del soccorso Ne egrave testimonianza la richiesta di

intervento a Psicologi per i popoli per la formazione del personale volontario di

soccorso delle numerose Croci piemontesi da parte di un Centro di Servizi al

Volontariato (Idea Solidale) Da tale richiesta egrave nato il Progetto E-R

Emergenza-Ricerca che egrave stato illustrato nei capitoli successivi

Anche nella letteratura italiana lrsquoargomento egrave diventato allrsquoordine del giorno

segno di una maggiore consapevolezza del problema e della necessitagrave di provare

ad inventare nuovi interventi preventivi

Negli scenari dellrsquoemergenza sottolinea Imma Tomay (Presidente dellrsquoOrdine

degli psicologi dellrsquoUmbria e psicologa militare) il burn-out o lrsquoabbandono a

missione conclusa nella fase cioegrave dellrsquoelaborazione dellrsquoesperienza sono

estremamente frequenti non essendo previsto un supporto psicologico specifico ai

soccorritori (in P Valerio et al 2002)

ldquoIl soccorritore vive comunque una forma di trauma data dalle condizioni estreme

dellrsquoemergenza ma diversamente dal superstite tale stato solitamente non viene

riconosciuto come preoccupante e rimane per lungo tempo inespresso negato o

vissuto in modo riservato Il ldquotraumardquo egrave il comune denominatore sia di vittime

che soccorritori con la differenza che i primi lo subiscono mentre i secondi ne

sono espostirdquo(S Gelsomino e P Dente 2002)

5

Ho trovato interessante la sintesi fatta da Giuseppe Sica riguardo le competenze e

le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare

rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori

ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non

sottovalutare

1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui

interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una

situazione di emergenza

2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo

verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)

3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le

altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la

Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)

12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori

Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti

nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al

senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)

Tra i sentimenti positivi troviamo

condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo

sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave

vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave

stringere legami significativi

sentirsi utili

Tra quelli negativi

dolore

disperazione

senso di impotenza

orrore e repulsione

rabbia

6

Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress

[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione

fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso

sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana

Zingarelli 1994)

Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a

lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor

personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali

Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)

lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili

lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani

lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone

la percezione negativa della causa della causa del disastro

la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime

i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema

le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita

le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni

lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo

la mancanza di sistemazioni adeguate

lrsquoincontro con la morte di massa

lrsquoincontro con la morte di bambini

lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo

la necessitagrave di compiere scelte difficili

le difficoltagrave di comunicazione

la scarsitagrave di fondi e risorse

lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita

le condizioni atmosferiche

7

lrsquoeccessiva identificazione con le vittime

gli errori umani

lrsquourgenza

il senso di fallimento della missione

Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress

(BH Young et al 2002)

le lesioni personali

i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi

la perdita di beni materiali

lo stress pre-esistente

uno scarso livello di preparazione personale o professionale

le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale

la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto

le aspettative su di seacute

lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave

la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento

uno scarso livello di sostegno sociale

lrsquoesistenza di traumi precedenti

Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)

alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di

ruolo e stress

perdita da parte del management di una visione complessiva

modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale

(conflitti tra organizzazioni)

conflitti tra organizzazioni del soccorso

distorsione della veritagrave da parte dei media

creazione di capri espiatori (spostamento)

8

minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita

sicurezza

Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali

reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o

individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di

vario genere (PTSD)

Le reazioni di stress possono essere di vari tipi

Emozionali

Shock

Collera

Terrore

Incredulitagrave

Dissociazione

Senso di colpa

Dolore

Disperazione

Instabilitagrave

Senso di impotenza

Perdita di piacere nelle normali attivitagrave

Cognitive

Problemi di concentrazione

Confusione

Distorsioni

Pensieri intrusivi

Calo di autostima

Calo di autoefficacia

Autobiasimo

9

Biologiche

Affaticamento

Insonnia

Iperattivazione

Somatizzazioni

Abbassamento risposte immunitarie

Cefalee

Problemi gastrointestinali

Calo di appetito

Calo della libido

Reazioni di trasalimento

Psicosociali

Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)

Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)

Abuso di sostanze

Menomazione lavorativa

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben

sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in

una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente

1) Prevenzione degli stress attraverso

~ conoscenza dei comportamenti inadeguati

~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di

gruppo e organizzative i fattori protettivi

~ esercitazioni ad esprimere le emozioni

~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia

individualmente che nel gruppo)

10

2) Interventi durante le emergenze

~ rotazione del personale

~ momenti di confort e cura

~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento

~ sostegno emozionale

~ riunioni di debriefing

~ consulenza organizzativa e di gruppo

3) Monitoraggi nel tempo

~ consultazioni individuali e familiari

~ consultazioni di gruppo e organizzative

~ attivazione del sostegno sociale

~ eventuale invio a specialisti

11

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

32 I gruppi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 20

33 Obiettivi della ricercahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21

34 Le 4 fasi di lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21

BIBLIOGRAFIAhelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 24

3

INTRODUZIONE

Il Progetto ER Emergenza-Ricerca rappresenta un grande salto in avanti per la

Psicologia dellrsquoEmergenza in Italia infatti testimonia da parte di un importante

Centro di Servizi al Volontariato (Idea Solidale) e dei vertici delle associazioni di

Pubblica Assistenza (ANPAs) sia la consapevolezza dellrsquoimportanza di una

formazione non solo tecnica per i volontari dellrsquoemergenza sia un riconoscimento

nei confronti di Psicologi per i popoli per le sue competenze specifiche che in

questo caso verranno condivise con lrsquoUniversitagrave di Torino

I passi fatti per giungere a questo progetto sono sostanzialmente i seguenti

~ incontro a Roma tra Psicologi per i popoli Protezione Civile ANPAs e Idea

Solidale~ richiesta da parte di Idea Solidale a Psicologi per i popoli di Torino di un

progetto di formazione

~ avvio dellrsquoEpg (Esperienza pratica guidata)

~ nascita dellrsquoequipe di lavoro

~ giornata di studio a Villa Gualino

~ nascita del Progetto ER Emergenza Ricerca

Il materiale di cui dispongo non egrave molto poicheacute il progetto egrave appena nato e non egrave

ancora operativo di conseguenza posso solo descriverne la gestazione e la

nascita Gli unici elementi che sono il risultato di una piccola ricerca svolta dagli

studenti dellrsquoUniversitagrave per lrsquoEpg testimoniano un grande fermento allrsquointerno

delle associazioni coinvolte Anche gli atti della Giornata di Studio a Villa

Gualino non sono ancora pronti

Il Progetto ER nasce sulle orme dellrsquo Esperienza Pratica Guidata La qualitagrave del

lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni di emergenza

coordinato dalla dottssa Maria Teresa Fenoglio e appartenente al corso di

Psicologia del lavoro del prof Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

4

CAPITOLO PRIMO

GLI OPERATORI DEL SOCCORSO SPESSO VITTIME DELLE

EMERGENZE

11 La letteratura sugli operatori del soccorso

Grazie agli studi alle ricerche e agli interventi della Psicologia dellrsquoEmergenza

finalmente vengono riconosciute come vittime delle catastrofi o comunque delle

emergenze anche gli operatori del soccorso Ne egrave testimonianza la richiesta di

intervento a Psicologi per i popoli per la formazione del personale volontario di

soccorso delle numerose Croci piemontesi da parte di un Centro di Servizi al

Volontariato (Idea Solidale) Da tale richiesta egrave nato il Progetto E-R

Emergenza-Ricerca che egrave stato illustrato nei capitoli successivi

Anche nella letteratura italiana lrsquoargomento egrave diventato allrsquoordine del giorno

segno di una maggiore consapevolezza del problema e della necessitagrave di provare

ad inventare nuovi interventi preventivi

Negli scenari dellrsquoemergenza sottolinea Imma Tomay (Presidente dellrsquoOrdine

degli psicologi dellrsquoUmbria e psicologa militare) il burn-out o lrsquoabbandono a

missione conclusa nella fase cioegrave dellrsquoelaborazione dellrsquoesperienza sono

estremamente frequenti non essendo previsto un supporto psicologico specifico ai

soccorritori (in P Valerio et al 2002)

ldquoIl soccorritore vive comunque una forma di trauma data dalle condizioni estreme

dellrsquoemergenza ma diversamente dal superstite tale stato solitamente non viene

riconosciuto come preoccupante e rimane per lungo tempo inespresso negato o

vissuto in modo riservato Il ldquotraumardquo egrave il comune denominatore sia di vittime

che soccorritori con la differenza che i primi lo subiscono mentre i secondi ne

sono espostirdquo(S Gelsomino e P Dente 2002)

5

Ho trovato interessante la sintesi fatta da Giuseppe Sica riguardo le competenze e

le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare

rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori

ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non

sottovalutare

1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui

interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una

situazione di emergenza

2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo

verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)

3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le

altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la

Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)

12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori

Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti

nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al

senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)

Tra i sentimenti positivi troviamo

condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo

sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave

vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave

stringere legami significativi

sentirsi utili

Tra quelli negativi

dolore

disperazione

senso di impotenza

orrore e repulsione

rabbia

6

Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress

[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione

fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso

sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana

Zingarelli 1994)

Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a

lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor

personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali

Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)

lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili

lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani

lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone

la percezione negativa della causa della causa del disastro

la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime

i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema

le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita

le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni

lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo

la mancanza di sistemazioni adeguate

lrsquoincontro con la morte di massa

lrsquoincontro con la morte di bambini

lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo

la necessitagrave di compiere scelte difficili

le difficoltagrave di comunicazione

la scarsitagrave di fondi e risorse

lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita

le condizioni atmosferiche

7

lrsquoeccessiva identificazione con le vittime

gli errori umani

lrsquourgenza

il senso di fallimento della missione

Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress

(BH Young et al 2002)

le lesioni personali

i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi

la perdita di beni materiali

lo stress pre-esistente

uno scarso livello di preparazione personale o professionale

le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale

la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto

le aspettative su di seacute

lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave

la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento

uno scarso livello di sostegno sociale

lrsquoesistenza di traumi precedenti

Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)

alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di

ruolo e stress

perdita da parte del management di una visione complessiva

modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale

(conflitti tra organizzazioni)

conflitti tra organizzazioni del soccorso

distorsione della veritagrave da parte dei media

creazione di capri espiatori (spostamento)

8

minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita

sicurezza

Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali

reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o

individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di

vario genere (PTSD)

Le reazioni di stress possono essere di vari tipi

Emozionali

Shock

Collera

Terrore

Incredulitagrave

Dissociazione

Senso di colpa

Dolore

Disperazione

Instabilitagrave

Senso di impotenza

Perdita di piacere nelle normali attivitagrave

Cognitive

Problemi di concentrazione

Confusione

Distorsioni

Pensieri intrusivi

Calo di autostima

Calo di autoefficacia

Autobiasimo

9

Biologiche

Affaticamento

Insonnia

Iperattivazione

Somatizzazioni

Abbassamento risposte immunitarie

Cefalee

Problemi gastrointestinali

Calo di appetito

Calo della libido

Reazioni di trasalimento

Psicosociali

Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)

Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)

Abuso di sostanze

Menomazione lavorativa

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben

sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in

una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente

1) Prevenzione degli stress attraverso

~ conoscenza dei comportamenti inadeguati

~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di

gruppo e organizzative i fattori protettivi

~ esercitazioni ad esprimere le emozioni

~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia

individualmente che nel gruppo)

10

2) Interventi durante le emergenze

~ rotazione del personale

~ momenti di confort e cura

~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento

~ sostegno emozionale

~ riunioni di debriefing

~ consulenza organizzativa e di gruppo

3) Monitoraggi nel tempo

~ consultazioni individuali e familiari

~ consultazioni di gruppo e organizzative

~ attivazione del sostegno sociale

~ eventuale invio a specialisti

11

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

INTRODUZIONE

Il Progetto ER Emergenza-Ricerca rappresenta un grande salto in avanti per la

Psicologia dellrsquoEmergenza in Italia infatti testimonia da parte di un importante

Centro di Servizi al Volontariato (Idea Solidale) e dei vertici delle associazioni di

Pubblica Assistenza (ANPAs) sia la consapevolezza dellrsquoimportanza di una

formazione non solo tecnica per i volontari dellrsquoemergenza sia un riconoscimento

nei confronti di Psicologi per i popoli per le sue competenze specifiche che in

questo caso verranno condivise con lrsquoUniversitagrave di Torino

I passi fatti per giungere a questo progetto sono sostanzialmente i seguenti

~ incontro a Roma tra Psicologi per i popoli Protezione Civile ANPAs e Idea

Solidale~ richiesta da parte di Idea Solidale a Psicologi per i popoli di Torino di un

progetto di formazione

~ avvio dellrsquoEpg (Esperienza pratica guidata)

~ nascita dellrsquoequipe di lavoro

~ giornata di studio a Villa Gualino

~ nascita del Progetto ER Emergenza Ricerca

Il materiale di cui dispongo non egrave molto poicheacute il progetto egrave appena nato e non egrave

ancora operativo di conseguenza posso solo descriverne la gestazione e la

nascita Gli unici elementi che sono il risultato di una piccola ricerca svolta dagli

studenti dellrsquoUniversitagrave per lrsquoEpg testimoniano un grande fermento allrsquointerno

delle associazioni coinvolte Anche gli atti della Giornata di Studio a Villa

Gualino non sono ancora pronti

Il Progetto ER nasce sulle orme dellrsquo Esperienza Pratica Guidata La qualitagrave del

lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni di emergenza

coordinato dalla dottssa Maria Teresa Fenoglio e appartenente al corso di

Psicologia del lavoro del prof Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

4

CAPITOLO PRIMO

GLI OPERATORI DEL SOCCORSO SPESSO VITTIME DELLE

EMERGENZE

11 La letteratura sugli operatori del soccorso

Grazie agli studi alle ricerche e agli interventi della Psicologia dellrsquoEmergenza

finalmente vengono riconosciute come vittime delle catastrofi o comunque delle

emergenze anche gli operatori del soccorso Ne egrave testimonianza la richiesta di

intervento a Psicologi per i popoli per la formazione del personale volontario di

soccorso delle numerose Croci piemontesi da parte di un Centro di Servizi al

Volontariato (Idea Solidale) Da tale richiesta egrave nato il Progetto E-R

Emergenza-Ricerca che egrave stato illustrato nei capitoli successivi

Anche nella letteratura italiana lrsquoargomento egrave diventato allrsquoordine del giorno

segno di una maggiore consapevolezza del problema e della necessitagrave di provare

ad inventare nuovi interventi preventivi

Negli scenari dellrsquoemergenza sottolinea Imma Tomay (Presidente dellrsquoOrdine

degli psicologi dellrsquoUmbria e psicologa militare) il burn-out o lrsquoabbandono a

missione conclusa nella fase cioegrave dellrsquoelaborazione dellrsquoesperienza sono

estremamente frequenti non essendo previsto un supporto psicologico specifico ai

soccorritori (in P Valerio et al 2002)

ldquoIl soccorritore vive comunque una forma di trauma data dalle condizioni estreme

dellrsquoemergenza ma diversamente dal superstite tale stato solitamente non viene

riconosciuto come preoccupante e rimane per lungo tempo inespresso negato o

vissuto in modo riservato Il ldquotraumardquo egrave il comune denominatore sia di vittime

che soccorritori con la differenza che i primi lo subiscono mentre i secondi ne

sono espostirdquo(S Gelsomino e P Dente 2002)

5

Ho trovato interessante la sintesi fatta da Giuseppe Sica riguardo le competenze e

le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare

rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori

ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non

sottovalutare

1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui

interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una

situazione di emergenza

2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo

verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)

3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le

altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la

Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)

12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori

Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti

nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al

senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)

Tra i sentimenti positivi troviamo

condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo

sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave

vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave

stringere legami significativi

sentirsi utili

Tra quelli negativi

dolore

disperazione

senso di impotenza

orrore e repulsione

rabbia

6

Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress

[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione

fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso

sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana

Zingarelli 1994)

Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a

lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor

personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali

Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)

lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili

lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani

lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone

la percezione negativa della causa della causa del disastro

la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime

i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema

le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita

le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni

lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo

la mancanza di sistemazioni adeguate

lrsquoincontro con la morte di massa

lrsquoincontro con la morte di bambini

lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo

la necessitagrave di compiere scelte difficili

le difficoltagrave di comunicazione

la scarsitagrave di fondi e risorse

lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita

le condizioni atmosferiche

7

lrsquoeccessiva identificazione con le vittime

gli errori umani

lrsquourgenza

il senso di fallimento della missione

Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress

(BH Young et al 2002)

le lesioni personali

i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi

la perdita di beni materiali

lo stress pre-esistente

uno scarso livello di preparazione personale o professionale

le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale

la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto

le aspettative su di seacute

lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave

la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento

uno scarso livello di sostegno sociale

lrsquoesistenza di traumi precedenti

Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)

alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di

ruolo e stress

perdita da parte del management di una visione complessiva

modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale

(conflitti tra organizzazioni)

conflitti tra organizzazioni del soccorso

distorsione della veritagrave da parte dei media

creazione di capri espiatori (spostamento)

8

minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita

sicurezza

Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali

reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o

individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di

vario genere (PTSD)

Le reazioni di stress possono essere di vari tipi

Emozionali

Shock

Collera

Terrore

Incredulitagrave

Dissociazione

Senso di colpa

Dolore

Disperazione

Instabilitagrave

Senso di impotenza

Perdita di piacere nelle normali attivitagrave

Cognitive

Problemi di concentrazione

Confusione

Distorsioni

Pensieri intrusivi

Calo di autostima

Calo di autoefficacia

Autobiasimo

9

Biologiche

Affaticamento

Insonnia

Iperattivazione

Somatizzazioni

Abbassamento risposte immunitarie

Cefalee

Problemi gastrointestinali

Calo di appetito

Calo della libido

Reazioni di trasalimento

Psicosociali

Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)

Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)

Abuso di sostanze

Menomazione lavorativa

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben

sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in

una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente

1) Prevenzione degli stress attraverso

~ conoscenza dei comportamenti inadeguati

~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di

gruppo e organizzative i fattori protettivi

~ esercitazioni ad esprimere le emozioni

~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia

individualmente che nel gruppo)

10

2) Interventi durante le emergenze

~ rotazione del personale

~ momenti di confort e cura

~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento

~ sostegno emozionale

~ riunioni di debriefing

~ consulenza organizzativa e di gruppo

3) Monitoraggi nel tempo

~ consultazioni individuali e familiari

~ consultazioni di gruppo e organizzative

~ attivazione del sostegno sociale

~ eventuale invio a specialisti

11

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

CAPITOLO PRIMO

GLI OPERATORI DEL SOCCORSO SPESSO VITTIME DELLE

EMERGENZE

11 La letteratura sugli operatori del soccorso

Grazie agli studi alle ricerche e agli interventi della Psicologia dellrsquoEmergenza

finalmente vengono riconosciute come vittime delle catastrofi o comunque delle

emergenze anche gli operatori del soccorso Ne egrave testimonianza la richiesta di

intervento a Psicologi per i popoli per la formazione del personale volontario di

soccorso delle numerose Croci piemontesi da parte di un Centro di Servizi al

Volontariato (Idea Solidale) Da tale richiesta egrave nato il Progetto E-R

Emergenza-Ricerca che egrave stato illustrato nei capitoli successivi

Anche nella letteratura italiana lrsquoargomento egrave diventato allrsquoordine del giorno

segno di una maggiore consapevolezza del problema e della necessitagrave di provare

ad inventare nuovi interventi preventivi

Negli scenari dellrsquoemergenza sottolinea Imma Tomay (Presidente dellrsquoOrdine

degli psicologi dellrsquoUmbria e psicologa militare) il burn-out o lrsquoabbandono a

missione conclusa nella fase cioegrave dellrsquoelaborazione dellrsquoesperienza sono

estremamente frequenti non essendo previsto un supporto psicologico specifico ai

soccorritori (in P Valerio et al 2002)

ldquoIl soccorritore vive comunque una forma di trauma data dalle condizioni estreme

dellrsquoemergenza ma diversamente dal superstite tale stato solitamente non viene

riconosciuto come preoccupante e rimane per lungo tempo inespresso negato o

vissuto in modo riservato Il ldquotraumardquo egrave il comune denominatore sia di vittime

che soccorritori con la differenza che i primi lo subiscono mentre i secondi ne

sono espostirdquo(S Gelsomino e P Dente 2002)

5

Ho trovato interessante la sintesi fatta da Giuseppe Sica riguardo le competenze e

le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare

rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori

ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non

sottovalutare

1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui

interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una

situazione di emergenza

2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo

verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)

3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le

altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la

Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)

12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori

Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti

nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al

senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)

Tra i sentimenti positivi troviamo

condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo

sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave

vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave

stringere legami significativi

sentirsi utili

Tra quelli negativi

dolore

disperazione

senso di impotenza

orrore e repulsione

rabbia

6

Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress

[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione

fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso

sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana

Zingarelli 1994)

Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a

lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor

personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali

Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)

lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili

lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani

lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone

la percezione negativa della causa della causa del disastro

la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime

i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema

le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita

le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni

lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo

la mancanza di sistemazioni adeguate

lrsquoincontro con la morte di massa

lrsquoincontro con la morte di bambini

lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo

la necessitagrave di compiere scelte difficili

le difficoltagrave di comunicazione

la scarsitagrave di fondi e risorse

lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita

le condizioni atmosferiche

7

lrsquoeccessiva identificazione con le vittime

gli errori umani

lrsquourgenza

il senso di fallimento della missione

Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress

(BH Young et al 2002)

le lesioni personali

i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi

la perdita di beni materiali

lo stress pre-esistente

uno scarso livello di preparazione personale o professionale

le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale

la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto

le aspettative su di seacute

lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave

la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento

uno scarso livello di sostegno sociale

lrsquoesistenza di traumi precedenti

Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)

alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di

ruolo e stress

perdita da parte del management di una visione complessiva

modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale

(conflitti tra organizzazioni)

conflitti tra organizzazioni del soccorso

distorsione della veritagrave da parte dei media

creazione di capri espiatori (spostamento)

8

minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita

sicurezza

Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali

reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o

individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di

vario genere (PTSD)

Le reazioni di stress possono essere di vari tipi

Emozionali

Shock

Collera

Terrore

Incredulitagrave

Dissociazione

Senso di colpa

Dolore

Disperazione

Instabilitagrave

Senso di impotenza

Perdita di piacere nelle normali attivitagrave

Cognitive

Problemi di concentrazione

Confusione

Distorsioni

Pensieri intrusivi

Calo di autostima

Calo di autoefficacia

Autobiasimo

9

Biologiche

Affaticamento

Insonnia

Iperattivazione

Somatizzazioni

Abbassamento risposte immunitarie

Cefalee

Problemi gastrointestinali

Calo di appetito

Calo della libido

Reazioni di trasalimento

Psicosociali

Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)

Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)

Abuso di sostanze

Menomazione lavorativa

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben

sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in

una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente

1) Prevenzione degli stress attraverso

~ conoscenza dei comportamenti inadeguati

~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di

gruppo e organizzative i fattori protettivi

~ esercitazioni ad esprimere le emozioni

~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia

individualmente che nel gruppo)

10

2) Interventi durante le emergenze

~ rotazione del personale

~ momenti di confort e cura

~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento

~ sostegno emozionale

~ riunioni di debriefing

~ consulenza organizzativa e di gruppo

3) Monitoraggi nel tempo

~ consultazioni individuali e familiari

~ consultazioni di gruppo e organizzative

~ attivazione del sostegno sociale

~ eventuale invio a specialisti

11

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

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Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

Ho trovato interessante la sintesi fatta da Giuseppe Sica riguardo le competenze e

le innovazioni della Psicologia dellrsquoEmergenza in generale e in particolare

rispetto allrsquointervento nei confronti dei soccorritori

ldquoIl reale salto qualitativo della Psicologia dellrsquoEmergenza sta nel non

sottovalutare

1) che la resa psicologica di un individuo dipende dal campo relazionale in cui

interviene cioegrave tutto dipende dal gruppo in cui opera anche appunto in una

situazione di emergenza

2) che il suo successo non sta nel confinarsi eo riduttivisticamente intervenire solo

verso gli utenti del soccorso ma anche verso i soccorritori (hellip)

3) che il suo statuto scientifico dipende dal grado di interfaccia praticabile con le

altre metodiche delle Scienze Sociali come lrsquoAntropologia Culturale e la

Sociologia (hellip)rdquo (in P Valeri et al 2002)

12 Emozioni rischi professionali e stress nei soccorritori

Il lavoro nelle situazioni di emergenza scatena diversi e anche opposti sentimenti

nel soccorritore che vanno dalla disperazione alla rabbia dalla gratificazione al

senso di inadeguatezza dallo strazio al sentirsi speciali (Epg 2003)

Tra i sentimenti positivi troviamo

condividere scopi e obiettivi con il proprio gruppo

sentirsi uniti nel legame sociale e di solidarietagrave

vivere esperienze confermanti le proprie convinzioni capacitagrave senso di identitagrave

stringere legami significativi

sentirsi utili

Tra quelli negativi

dolore

disperazione

senso di impotenza

orrore e repulsione

rabbia

6

Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress

[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione

fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso

sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana

Zingarelli 1994)

Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a

lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor

personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali

Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)

lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili

lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani

lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone

la percezione negativa della causa della causa del disastro

la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime

i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema

le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita

le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni

lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo

la mancanza di sistemazioni adeguate

lrsquoincontro con la morte di massa

lrsquoincontro con la morte di bambini

lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo

la necessitagrave di compiere scelte difficili

le difficoltagrave di comunicazione

la scarsitagrave di fondi e risorse

lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita

le condizioni atmosferiche

7

lrsquoeccessiva identificazione con le vittime

gli errori umani

lrsquourgenza

il senso di fallimento della missione

Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress

(BH Young et al 2002)

le lesioni personali

i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi

la perdita di beni materiali

lo stress pre-esistente

uno scarso livello di preparazione personale o professionale

le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale

la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto

le aspettative su di seacute

lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave

la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento

uno scarso livello di sostegno sociale

lrsquoesistenza di traumi precedenti

Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)

alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di

ruolo e stress

perdita da parte del management di una visione complessiva

modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale

(conflitti tra organizzazioni)

conflitti tra organizzazioni del soccorso

distorsione della veritagrave da parte dei media

creazione di capri espiatori (spostamento)

8

minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita

sicurezza

Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali

reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o

individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di

vario genere (PTSD)

Le reazioni di stress possono essere di vari tipi

Emozionali

Shock

Collera

Terrore

Incredulitagrave

Dissociazione

Senso di colpa

Dolore

Disperazione

Instabilitagrave

Senso di impotenza

Perdita di piacere nelle normali attivitagrave

Cognitive

Problemi di concentrazione

Confusione

Distorsioni

Pensieri intrusivi

Calo di autostima

Calo di autoefficacia

Autobiasimo

9

Biologiche

Affaticamento

Insonnia

Iperattivazione

Somatizzazioni

Abbassamento risposte immunitarie

Cefalee

Problemi gastrointestinali

Calo di appetito

Calo della libido

Reazioni di trasalimento

Psicosociali

Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)

Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)

Abuso di sostanze

Menomazione lavorativa

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben

sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in

una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente

1) Prevenzione degli stress attraverso

~ conoscenza dei comportamenti inadeguati

~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di

gruppo e organizzative i fattori protettivi

~ esercitazioni ad esprimere le emozioni

~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia

individualmente che nel gruppo)

10

2) Interventi durante le emergenze

~ rotazione del personale

~ momenti di confort e cura

~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento

~ sostegno emozionale

~ riunioni di debriefing

~ consulenza organizzativa e di gruppo

3) Monitoraggi nel tempo

~ consultazioni individuali e familiari

~ consultazioni di gruppo e organizzative

~ attivazione del sostegno sociale

~ eventuale invio a specialisti

11

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

Mi sembra utile a questo punto una definizione precisa di stress

[vocabolo inglese propriamente lsquosforzo tensionersquo] ldquoQualunque condizione

fisica chimica psichica e simili che esercitando uno stimolo dannoso

sullrsquoorganismo ne provoca la reazionerdquo (Vocabolario della lingua italiana

Zingarelli 1994)

Il soccorritore corre numerosi rischi durante i suoi interventi egrave costretto a

lavorare in situazioni molto complesse e stressanti e inoltre egrave portatore di stressor

personali tutto questo dagrave vita alle diverse reazioni emozionali

Alcuni rischi professionali comportano (BH Young et al 2002)

lrsquoesposizione a pericoli fisici imprevedibili

lrsquoincontro con la morte violenta o con resti umani

lrsquoincontro con la sofferenza di altre persone

la percezione negativa della causa della causa del disastro

la percezione negativa dellrsquoassistenza offerta alle vittime

i turni lunghi il lavoro disorganizzato e la fatica estrema

le differenze culturali fra gli operatori e la comunitagrave colpita

le lotte di potere nelle e tra le organizzazioni

lrsquoinefficacia dei mezzi tecnici e la percezione di scarso controllo

la mancanza di sistemazioni adeguate

lrsquoincontro con la morte di massa

lrsquoincontro con la morte di bambini

lrsquoambiguitagrave del proprio ruolo

la necessitagrave di compiere scelte difficili

le difficoltagrave di comunicazione

la scarsitagrave di fondi e risorse

lrsquoeventuale ostilitagrave manifestata dalla comunitagrave colpita

le condizioni atmosferiche

7

lrsquoeccessiva identificazione con le vittime

gli errori umani

lrsquourgenza

il senso di fallimento della missione

Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress

(BH Young et al 2002)

le lesioni personali

i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi

la perdita di beni materiali

lo stress pre-esistente

uno scarso livello di preparazione personale o professionale

le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale

la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto

le aspettative su di seacute

lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave

la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento

uno scarso livello di sostegno sociale

lrsquoesistenza di traumi precedenti

Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)

alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di

ruolo e stress

perdita da parte del management di una visione complessiva

modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale

(conflitti tra organizzazioni)

conflitti tra organizzazioni del soccorso

distorsione della veritagrave da parte dei media

creazione di capri espiatori (spostamento)

8

minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita

sicurezza

Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali

reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o

individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di

vario genere (PTSD)

Le reazioni di stress possono essere di vari tipi

Emozionali

Shock

Collera

Terrore

Incredulitagrave

Dissociazione

Senso di colpa

Dolore

Disperazione

Instabilitagrave

Senso di impotenza

Perdita di piacere nelle normali attivitagrave

Cognitive

Problemi di concentrazione

Confusione

Distorsioni

Pensieri intrusivi

Calo di autostima

Calo di autoefficacia

Autobiasimo

9

Biologiche

Affaticamento

Insonnia

Iperattivazione

Somatizzazioni

Abbassamento risposte immunitarie

Cefalee

Problemi gastrointestinali

Calo di appetito

Calo della libido

Reazioni di trasalimento

Psicosociali

Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)

Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)

Abuso di sostanze

Menomazione lavorativa

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben

sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in

una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente

1) Prevenzione degli stress attraverso

~ conoscenza dei comportamenti inadeguati

~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di

gruppo e organizzative i fattori protettivi

~ esercitazioni ad esprimere le emozioni

~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia

individualmente che nel gruppo)

10

2) Interventi durante le emergenze

~ rotazione del personale

~ momenti di confort e cura

~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento

~ sostegno emozionale

~ riunioni di debriefing

~ consulenza organizzativa e di gruppo

3) Monitoraggi nel tempo

~ consultazioni individuali e familiari

~ consultazioni di gruppo e organizzative

~ attivazione del sostegno sociale

~ eventuale invio a specialisti

11

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

lrsquoeccessiva identificazione con le vittime

gli errori umani

lrsquourgenza

il senso di fallimento della missione

Sono numerosi anche i fattori personali che influiscono sulle reazioni di stress

(BH Young et al 2002)

le lesioni personali

i decessi o le lesioni subite da persone amate dagli amici e dai colleghi

la perdita di beni materiali

lo stress pre-esistente

uno scarso livello di preparazione personale o professionale

le reazioni di altre persone che rivestono una importanza personale

la prossimitagrave rispetto alla scena dellrsquoimpatto

le aspettative su di seacute

lrsquoesperienza passata in altre calamitagrave

la percezioneinterpretazione negativa dellrsquoevento

uno scarso livello di sostegno sociale

lrsquoesistenza di traumi precedenti

Altri fattori di stress sono di tipo organizzativo (M T Fenoglio 2003)

alterazione dei normali processi di management a seguito di stanchezza conflitti di

ruolo e stress

perdita da parte del management di una visione complessiva

modificazione delle normali relazioni tra le organizzazioni del governo locale

(conflitti tra organizzazioni)

conflitti tra organizzazioni del soccorso

distorsione della veritagrave da parte dei media

creazione di capri espiatori (spostamento)

8

minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita

sicurezza

Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali

reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o

individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di

vario genere (PTSD)

Le reazioni di stress possono essere di vari tipi

Emozionali

Shock

Collera

Terrore

Incredulitagrave

Dissociazione

Senso di colpa

Dolore

Disperazione

Instabilitagrave

Senso di impotenza

Perdita di piacere nelle normali attivitagrave

Cognitive

Problemi di concentrazione

Confusione

Distorsioni

Pensieri intrusivi

Calo di autostima

Calo di autoefficacia

Autobiasimo

9

Biologiche

Affaticamento

Insonnia

Iperattivazione

Somatizzazioni

Abbassamento risposte immunitarie

Cefalee

Problemi gastrointestinali

Calo di appetito

Calo della libido

Reazioni di trasalimento

Psicosociali

Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)

Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)

Abuso di sostanze

Menomazione lavorativa

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben

sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in

una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente

1) Prevenzione degli stress attraverso

~ conoscenza dei comportamenti inadeguati

~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di

gruppo e organizzative i fattori protettivi

~ esercitazioni ad esprimere le emozioni

~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia

individualmente che nel gruppo)

10

2) Interventi durante le emergenze

~ rotazione del personale

~ momenti di confort e cura

~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento

~ sostegno emozionale

~ riunioni di debriefing

~ consulenza organizzativa e di gruppo

3) Monitoraggi nel tempo

~ consultazioni individuali e familiari

~ consultazioni di gruppo e organizzative

~ attivazione del sostegno sociale

~ eventuale invio a specialisti

11

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

minore tolleranza delle ambiguitagrave da parte dello staff a seguito della diminuita

sicurezza

Le reazioni di stress negli operatori dellrsquoemergenza vanno considerate normali

reazioni a situazioni anormali Queste reazioni vanno elaborate in gruppo o

individualmente ma non ignorate altrimenti possono trasformarsi in disturbi di

vario genere (PTSD)

Le reazioni di stress possono essere di vari tipi

Emozionali

Shock

Collera

Terrore

Incredulitagrave

Dissociazione

Senso di colpa

Dolore

Disperazione

Instabilitagrave

Senso di impotenza

Perdita di piacere nelle normali attivitagrave

Cognitive

Problemi di concentrazione

Confusione

Distorsioni

Pensieri intrusivi

Calo di autostima

Calo di autoefficacia

Autobiasimo

9

Biologiche

Affaticamento

Insonnia

Iperattivazione

Somatizzazioni

Abbassamento risposte immunitarie

Cefalee

Problemi gastrointestinali

Calo di appetito

Calo della libido

Reazioni di trasalimento

Psicosociali

Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)

Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)

Abuso di sostanze

Menomazione lavorativa

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben

sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in

una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente

1) Prevenzione degli stress attraverso

~ conoscenza dei comportamenti inadeguati

~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di

gruppo e organizzative i fattori protettivi

~ esercitazioni ad esprimere le emozioni

~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia

individualmente che nel gruppo)

10

2) Interventi durante le emergenze

~ rotazione del personale

~ momenti di confort e cura

~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento

~ sostegno emozionale

~ riunioni di debriefing

~ consulenza organizzativa e di gruppo

3) Monitoraggi nel tempo

~ consultazioni individuali e familiari

~ consultazioni di gruppo e organizzative

~ attivazione del sostegno sociale

~ eventuale invio a specialisti

11

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

Biologiche

Affaticamento

Insonnia

Iperattivazione

Somatizzazioni

Abbassamento risposte immunitarie

Cefalee

Problemi gastrointestinali

Calo di appetito

Calo della libido

Reazioni di trasalimento

Psicosociali

Ritiro sociale (non si confida con amici e in famiglia)

Aumento dello stress nelle relazioni (nervosismo in famiglia o sul lavoro)

Abuso di sostanze

Menomazione lavorativa

13 Lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

Da quanto riportato risulta chiaro che lrsquointervento degli psicologi dellrsquoemergenza

ha un grande valore per i soccorritori Maria Teresa Fenoglio (2003) ha ben

sintetizzato i 3 diversi momenti dellrsquointervento psicologico che puograve avvenire in

una fase precedente allrsquoemergenza in contemporanea o successivamente

1) Prevenzione degli stress attraverso

~ conoscenza dei comportamenti inadeguati

~ formazione sui fattori di stress le tecniche di controllo i sintomi le reazioni di

gruppo e organizzative i fattori protettivi

~ esercitazioni ad esprimere le emozioni

~ acquisizione di significato e rilevanza delle proprie idee e azioni (sia

individualmente che nel gruppo)

10

2) Interventi durante le emergenze

~ rotazione del personale

~ momenti di confort e cura

~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento

~ sostegno emozionale

~ riunioni di debriefing

~ consulenza organizzativa e di gruppo

3) Monitoraggi nel tempo

~ consultazioni individuali e familiari

~ consultazioni di gruppo e organizzative

~ attivazione del sostegno sociale

~ eventuale invio a specialisti

11

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

2) Interventi durante le emergenze

~ rotazione del personale

~ momenti di confort e cura

~ periodi di riposo interruzioni brevi durante lrsquointervento

~ sostegno emozionale

~ riunioni di debriefing

~ consulenza organizzativa e di gruppo

3) Monitoraggi nel tempo

~ consultazioni individuali e familiari

~ consultazioni di gruppo e organizzative

~ attivazione del sostegno sociale

~ eventuale invio a specialisti

11

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

CAPITOLO SECONDO

ldquo LA QUALITAgrave DEL LAVORO E IL BENESSERE PSICOLOGICO DEL

VOLONTARIO IN SITUAZIONI DI EMERGENZArdquo (EPG) E ldquoIL

LAVORO DELLrsquoEMERGENZArdquo (GIORNATA DI STUDIO A VILLA

GUALINO)

21 Premessa

LrsquoEpg Esperienza Pratica Guidata egrave una forma di tirocinio pratico obbligatoria

per gli studenti in Psicologia del vecchio ordinamento In questo caso egrave consistita

nello svolgere la ricerca e nellrsquoesporla durante la giornata di studio a Villa

Gualino del 14 giugno 2003 Il gruppo era coordinato dalla dottssa Maria Teresa

Fenoglio con il supporto della dottssa Elena Giusti rispettivamente Presidente e

membro di Psicologi per i popoli Questa Epg fa capo al corso di ldquoPsicologia

del lavorordquo del professor Soro dellrsquoUniversitagrave di Torino

Il focus dellrsquoattenzione della ricerca era rivolto allrsquoanalisi ancora superficiale

delle reazioni emotive sperimentate dai volontari nelle situazioni di emergenza

Lrsquoipotesi di partenza considerava la mancanza di una adeguata elaborazione delle

emozioni come fattore primario nelle reazioni negative allo stress Questo aspetto

verragrave approfondito nel capitolo dedicato esclusivamente al Progetto ER

Emergenza-Ricerca

Riporto integralmente lrsquoelaborato del gruppo di lavoro dellrsquoEpg

22 La committenza

Il committente di questa Epg(in realtagrave di tutto il progetto) egrave Idea Solidale

unrsquoassociazione piemontese che ha la finalitagrave di promuovere la crescita della

cultura della solidarietagrave e della cittadinanza attiva nei vari ambiti della societagrave

attraverso lo sviluppo e il consolidamento degli enti senza fine di lucro ed in

particolare delle Organizzazioni di Volontariato Presidente di Idea Solidale egrave il

12

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

Dott Bussolino principale sostenitore della necessitagrave di un intervento di

Psicologi per i popoli nei confronti delle varie associazioni che si occupano di

emergenza

23 La ricerca

231 Gli obiettivi dellrsquoEpg

I principali obiettivi sono 4

1) conoscere le Organizzazioni di Soccorso e il lavoro dei Volontari

2) comprendere le implicazioni emotive del lavoro dei Volontari

3) esplorare la possibilitagrave di una collaborazione tra gli Psicologi e le Organizzazioni

di Soccorso

4) capire come le competenze dello Psicologo possano essere utili nelle

Organizzazioni di Soccorso

232 Lrsquointervista eo colloquio

Sono state effettuate 15 interviste di cui

1 ANPAs di Torino

2 Croce Verde di Torino

2 Croce Verde di Orbassano

2 Croce Bianca di Rivalta

2 Croce Verde di Alessandria

1 Croce Verde di Arcuata Scrivia

1 Croce Verde di Ovada

1 Croce Verde di Pinerolo

1 Croce Verde di Perosa Argentina

233 Aree esplorate

13

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

Sono state esplorate principalmente 7 aree che sembravano le piugrave significative

1) la motivazione al volontariato

2) le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

3) episodi significativi

4) i rapporti con i colleghi

5) la formazione

6) le emozioni dei volontari

7) le emozioni degli intervistatori

1) Motivazione al Volontariato

Sono state raccolte una serie di parole-chiave emerse durante le interviste

~ ldquoFare qualcosa per gli altrirdquo

~ ldquoAmicizieconoscenzerdquo

~ ldquoTempo a disposizionerdquo

~ ldquoEntrare in situazioni coinvolgentirdquo

~ ldquoSentire le sirenerdquo

~ ldquoEgrave parte di merdquo ndash Identitagrave sociale

~ ldquoEssere fattore di cambiamento socialerdquo

~ ldquoNessuna in particolarerdquo

~ ldquoLa motivazione egrave cambiata con il tempo da un volontariato di intervento per

lrsquoemergenza ad uno piugrave sociale di prevenzione

2) Le questioni aperte dellrsquoorganizzazione

~ Maggiore strutturazione e professionalitagrave nel servizio rispetto al passato

~ Difficoltagrave di integrazione tra personale volontario dipendenti ed obiettori

~ Difficoltagrave di realizzare il lavoro di gruppo

~ Differenti disponibilitagrave di tempo e di energie

~ Maggiore complessitagrave nel lavoro del volontario

~ Lrsquoeccessiva tecnicizzazione del formazione crea a volte problemi

nellrsquoaccoglienza dei nuovi volontari

14

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

~ Similitudinidifferenze fra le diverse generazioni~ Alto turn-over

3) Episodi significativi

~ Immagini esaltanti

~ Identificazione con la vittima

~ Dolore insopportabile

~ Silenzio

~ Rischio

~ Conflitti

4) Rapporti con i colleghi

~ Il gruppo di piugrave persone che ldquoin realtagrave sono una persona unicardquo

~ A volte crsquoegrave la massima intesa e ldquobasta uno sguardordquo per sapere cosa fare

~ Volontariato come mezzo per crescere e aiutare a crescere

~ Rapporti di conoscenza non amicizia

~ Importanza della definizione dei ruoli per evitare confusione tra lrsquoessere

colleghi e amici

5) La formazione

~ La formazione generale egrave buona sia dal punto di vista teorico che pratico

~ La formazione psicologica puograve essere un valore aggiunto che va ad

implementare le tecniche e la relazione

~ La formazione manageriale richiede di essere aggiornata rispetto ai moduli di

formazione gestione dei gruppi leadership gestione dei conflitti

6) Le emozioni dei volontari durante il servizio

~ Superioritagrave

15

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

~ Riconoscimento

~ Senso di inadeguatezza

~ Paura

~ Disperazione

~ Rabbia

~ Strazio

~ Gratificazione

~ Dolore

~ Frustrazione per il desiderio di voler dare di piugrave e non riuscirci

~ Sentirsi lacerati

~ Senso di appartenenza

~ Sentirsi speciali

~ Sentirsi utili

~ Orgoglio

~ Amicizia

~ Sentirsi vivi

~ Conflitto

~ Sentirsi un intruso

7) Le emozioni degli intervistatori

~ Senso di invasione

~ Ammirazione

~ Senso di calma

~ Senso di inadeguatezza di fronte alle emozioni dellrsquoaltro

~ Soddisfazione

~ Noia

~ Senso di complicitagrave

~ Condivisione della tristezza

~ Consapevolezza della comune umanitagrave (pietas)

~ Dare un sensodarsi un senso

~ Conoscere per riconoscersi

16

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

~ Identificazione

~ Senso di fatica

~ Curiositagrave

8) Dibattito

Quali potrebbero essere i rapporti con la psicologia in futuro

Quali gli spazi di collaborazione tra Psicologi e Operatori del Soccorso

24 La giornata di studio ldquoIl lavoro dellrsquoemergenza Aspetti socio-psicologici

nelle situazioni di emergenza e il ruolo degli helperrdquo Torino 14 giugno 2003

La giornata di studio del 14 giugno 2003 egrave stata voluta e organizzata

principalmente dallrsquoAssociazione Idea Solidale e dallrsquoANPAs(Associazione

Nazionale Pubbliche Assistenze) che credono fermamente nella necessitagrave di un

intervento psicologico di formazione e sostegno ai volontari dellrsquoemergenza

Il convegno ha affrontato numerosi e stimolanti aspetti del lavoro dei volontari

nelle emergenze ed egrave stata trampolino di lancio per la ricerca a piugrave ampio respiro

che ha preso il via a partire dallrsquoEpg Nonostante la ricchezza degli interventi in

questa sede mi limiterograve a riportare le conclusioni a cui si egrave giunti a fine giornata

che comprendono sia i risultati del lavoro svolto dagli studenti universitari sia le

opinioni e riflessioni portate dai volontari presenti in sala

Le questioni emerse sono 8

1) Come riuscire a sviluppare e a far collaborare le competenze e le risorse del

territorio con lrsquoattivitagrave dei volontari

Su questo punto si egrave soffermato il Dott G Forlani (capo gabinetto della

Prefettura di Torino) sottolineando che nelle emergenze egrave necessario che i

soccorritori conoscano il territorio quindi oltre alla popolazione tutte le

competenze e risorse del luogo compresa la stessa Prefettura A tutto ciograve egrave legato

il delicato problema della gestione dellrsquoinformazione che nellrsquoincertezza e

complessitagrave in cui ci si trova al momento dellrsquoemergenza deve essere il primo

17

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

aspetto di cui occuparsi Egrave quindi necessario creare un centro a cui far pervenire

le informazioni e da cui smistarle La Protezione Civile quindi dovrebbe grazie

anche alle pianificazioni riuscire ad ottenere un impiego efficiente delle risorse

disponibili per gestire lrsquo enorme complessitagrave che si viene a creare nelle

emergenze

2) Necessitagrave di assistenza psicologica post-intervento ai volontari

Sia dalle interviste raccolte durante lrsquoEpg sia dagli interventi in sala dei

volontari sono emerse molte emozioni a volte intollerabili che possono

compromettere la continuazione dellrsquoattivitagrave di volontario dellrsquoemergenza in

quanto non vengono elaborate neacute in gruppo neacute individualmente A volte portano

proprio allrsquoabbandono del servizio a volte provocano shock difficili da gestire

Questi aspetti sono emersi anche nella relazione della Dottssa M T Fenoglio

quando descriveva come vittime terziarie delle emergenze proprio i soccorritori

Il lavoro sulle emozioni dei volontari occupa un posto molto rilevante per gli

interventi di Psicologi per i popoli

3) Necessitagrave di formazione pre-intervento

La formazione psicologica viene vista sulla base dei dati raccolti dallrsquoEpg

come un valore aggiunto che implementi le tecniche e la relazione In sala perograve

si sono anche sentite delle resistenze ad essere formati da psicologi che non

hanno esperienza concreta di emergenze Questo egrave un aspetto molto importante

che egrave stato messo in rilievo nella successiva ricerca ERrdquo e che verragrave colmato

proprio con la presenza dello psicologo nellrsquoambulanza

4) Lavoro sul gruppo e le sue dinamiche

Il volontario prova un forte senso di appartenenza al gruppo con cui lavora fino a

sentirsi una cosa sola con gli altri egrave emerso quindi questo bisogno di lavorare in

gruppo anche per gestire le forti emozioni vissute durante gli interventi e le

dinamiche di gruppo che a volte rendono difficile la collaborazione efficiente

5) Utilizzo della selezione come progetto sulla persona

18

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

Visto lrsquoalto turn-over di volontari un bisogno sentito egrave proprio quello di

ottimizzare la selezione per rendere piugrave stabili e continuative le relazioni e per

evitare dispendi di energie nella formazione

6) Necessitagrave in alcuni casi di counselling individuale e sostegno al ruolo

7) Comunicazione del rischio come e quando

Chi ha il compito di comunicare decessi incidenti o altri eventi traumatici ai

familiari della vittima Egrave una questione aperta

8) Immagine sul territorio

Per poter costruire una rete di collaborazione da parte della popolazione egrave

necessario farsi conoscere e offrire unrsquoimmagine rassicurante e affidabile del

servizio offerto

La giornata egrave stata ricca di momenti emozionanti e commoventi in particolare

quando egrave intervenuto lrsquoOnorevole P De Paoli dellrsquoAssociazione T Merlin di

Belluno che ha narrato la sua terribile esperienza di testimone e Vigile del Fuoco

durante il disastro del Vajont nel 1963

Questa giornata ha dato avvio ad un dialogo e ad uno scambio molto fertile tra

Psicologi dei Popoli Responsabili della Protezione Civile e delle Organizzazioni

di soccorso e Operatori del soccorso ponendo il primo simbolico nodo per la

costruzione di una rete di collaborazione che finalmente appare necessaria

CAPITOLO TERZO

IL PROGETTO ldquoER EMERGENZA-RICERCArdquo NELLE

ORGANIZZAZIONI DI SOCCORSO

19

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

31 Aspetti teorici e metodologici

Prima di descrivere il Progetto ER vorrei illustrarne i fondamenti teorici in

modo da rendere piugrave semplice la comprensione delle scelte metodologie

effettuate dallrsquoequipe

Mi rifarograve oltre alla letteratura classica sullrsquoargomento principalmente allrsquoarticolo

di M T Fenoglio (2001) Una metodologia per progettare e lavorare insieme la

ricerca-intervento a vertice formativo

Le variabili presenti nelle realtagrave studiata quella degli operatori volontari del

soccorso sono numerose e sfaccettate abbiamo quindi assunto la complessitagrave

come dato di fatto e come risorsa Le teorie della complessitagrave sono alla base di

conseguenza del nostro paradigma teorico

Le diverse squadre di volontari dellrsquoemergenza infatti sono una realtagrave complessa

fatta di interazioni (tra singoli gruppi e istituzioni) visioni riferimenti culturali e

orizzonti valoriali Sono anche portatori di esperienze (a volte traumatiche)

emozioni aspettative legate al loro ruolo fantasie piugrave o meno realistiche

Il primo passo per conoscere questa realtagrave egrave quello di farcela narrare attraverso

delle interviste biografiche Lrsquoascolto quindi diviene lo strumento principale per

avvicinarci senza invadere e per ricostruire per noi ma anche per i narratori delle

storie ricche di emozioni spesso trascurate

ldquoNarrare infatti egrave qualcosa di diverso dal descrivere compiere una narrazione significa

comporre in un quadro organico elementi del passato e del presente includendo aspirazioni e

desideri che proiettano il soggetto nel futuro Narrare comporta una implicazione personale

negli eventi descritti e una assegnazione di significati agli eventi stessi

Le narrazioni eventualmente confortate da dati piugrave generali proprio percheacute coniugano istanze

del mondo esterno con altre del mondo interno possono restituire una visione

pluridimensionale dinamica sia dei fatti che del ldquomotorerdquo che ha mosso quegli eventi e che ha

dato loro significatordquo (tratto da M T Fenoglio 2001)

20

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

Il punto di partenza del Progetto ER egrave lrsquoindividuo singolo ma nel corso della

ricerca il nostro orizzonte si amplieragrave fino ad avere come focus principale il

gruppo e non piugrave il singolo cosi come si passeragrave da una ldquoraccolta di

informazioni emozioni ed esperienzerdquo ad uno ldquoscambio il piugrave possibile fertile Il

gruppo quindi come fonte di risorse a volte sconosciute al gruppo stesso Saragrave

proprio con il gruppo che tenteremo di co-costruire un percorso formativo

soddisfacente

Il nostro intervento si fonda sulla metodologia della ricerca-azione che secondo

la definizione di Lewin consente di perseguire il duplice obiettivo di conoscere

la realtagrave e tentarne un cambiamento Nel nostro caso si tratta di promozione del

benessere ed empowerment attraverso la formazione Secondo questa teoria

infatti la realtagrave si conosce solo intervenendo su di essa nel momento in cui si

cerca di modificarla (Francescato Girelli 2002)

La scelta di utilizzare anche lrsquoosservazione-partecipante allrsquointerno delle

ambulanze durante i turni dei volontari ci egrave sembrato uno strumento

fondamentale per favorire la collaborazione per osservare le dinamiche ldquoin locordquo

e per poter essere di supporto nellrsquoimmediato oltre per che non essere degli

estranei nei momenti di elaborazione

32 I gruppi di lavoro

Lrsquoequipe di lavoro egrave composta da 6 persone il presidente di Psicologi per i

popoli (sezione Torino) due psicoterapeuti (Psicologi per i popoli) una

psicologa (la sottoscritta Psicologi per i popoli) una ricercatrice (esperta in

metodologia della ricerca) e una assistente presso lrsquoUniversitagrave di Torino facoltagrave

di Psicologia

Si egrave ritenuto utile avere due gruppi di lavoro per coinvolgere piugrave direttamente la

committenza del progetto (Idea Solidale) Il primo gruppo egrave costituito dallrsquoequipe

di cui sopra lrsquoaltro egrave di monitoraggio ed egrave composto da una persona

dellrsquouniversitagrave una di Psicologi per i popoli e due di Idea Solidale

33 Obiettivi della ricerca

21

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

Come precisato nella prima parte di questo capitolo lrsquoobiettivo principale della

ricerca egrave rivolto ad indagare elaborare e narrare le emozioni dei volontari

considerate lo strumento principale per poter co-costruire un percorso formativo

ad hoc che vede sia gli psicologi che i volontari come soggetti attivi

Prima di far partire questa ricerca verragrave svolto un lavoro di analisi dei dati

esistenti per avere una mappatura delle diverse organizzazioni che appartengono

allrsquoANPAs la piugrave nota delle quali egrave sicuramente la Croce Verde

Quattro sono i principali obiettivi che ci siamo posti

1 incentivare la motivazione dei volontari alla formazione psicologica-relazionale

2 costruire dei percorsi formativi su misura ed integrati a quelli attuali

3 confrontarsi in gruppo sui possibili percorsi formativi-organizzativi da seguire

4 definire con il gruppo di Responsabili un piano di intervento formativo-

organizzativo

34 Le 4 fasi di lavoro

I Fase La ricerca

Il primo passo saragrave lrsquoanalisi dei dati drsquoarchivio sullrsquo organizzazione delle varie

Croci e sui loro aspetti storico-culturali

I volontari in seguito verranno sottoposti a dei colloqui biografici sulla scia di

quelli raccolti durante lrsquoEpg

A questo punto verragrave avviata lrsquordquoosservazione partecipanterdquo alcuni psicologi

dellrsquoequipe di lavoro parteciperanno allrsquoattivitagrave delle squadre di soccorso Questa

partecipazione avragrave forma stabile ed andragrave oltre il periodo della ricerca-

formazione

Risorse coinvolte

Verranno effettuati 30 colloqui di approfondimento condotti da 4 laureati eo

laureandi del corso di ldquoPsicologia del lavorordquo

22

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

Saragrave necessario il supporto di un coordinatore che formeragrave il gruppo di

intervistatori (4 ore)

2 analisti si occuperanno di fare le analisi dei dati emersi dalle interviste (30 ore)

Gli psicologi che interverranno allrsquoosservazione-partecipante saranno monitorati

da un tutor (un incontro mensile)

Tempo previsto

Tempo previsto per effettuare le interviste 2 mesi

Tempo previsto per lrsquoanalisi 1 mese

I fase ottobre e novembre 2003

II Fase Pubblicazione

I risultati delle analisi delle interviste insieme alle interviste piugrave significative

(concordate dal gruppo di coordinamento durante un incontro di lavoro)

costituiranno il materiale di una pubblicazione

Risorse coinvolte

1 incontro con il gruppo di coordinamento

1 editor per la pubblicazione

Tempo previsto

Termine ultimo per la pubblicazione gennaio 2004

III Fase realizzazione dei Focus Group

Verranno realizzati 10 Focus group (25 ore ciascuno) relativi ai temi

ldquoemergentirdquo contenuti nella pubblicazione e rivolti a 10 gruppi di volontari

appartenenti alle varie Croci Lrsquoobiettivo egrave condividere le riflessioni del gruppo

preso a campione per le interviste con questi nuovi gruppi e dare un senso

comune al percorso formativo futuro

Risorse coinvolte

23

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

25

8-10 volontari delle Croci per ogni focus group e 4-5 conduttori in tutto

Tempo previsto

mesi di marzo-aprile 2004

IV Fase Restituzione dei risultati finali valutazione e progettazione del percorso

formativo-organizzativo

I risultati finali del lavoro verranno restituiti sotto forma di analisi e sintesi finali

ad un gruppo di responsabili di Idea Solidale con cui verragrave valutato tutto il

percorso svolto e individuate le strategie di intervento futuro

Risorse

un gruppo di responsabili insieme a due conduttori

Tempo previsto

mese di maggio

BIBLIOGRAFIA

Fenoglio Maria Teresa

Una metodologia per progettare e lavorare insieme la ricerca-intervento avertice formativo Psicologi per i popoli Asti 2001

24

La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

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La qualitagrave del lavoro degli operatori del soccorso Psicologi per i popoli 2003

Francescato Donata Girelli Giorgio

Fondamenti di Psicologia di comunitagrave Roma Carocci 2002

Gelsomino Sebastiano Dente Prospero

Dopo la catastrofe Prevenzione e primo intervento su vittime e soccorritoriaffetti da PTSD Siracusa Edizioni Cryteria 2002

Sica Giuseppe

Per pianificare lrsquoemergenza in P Valeri et al

Tomay Imma

Psicologia dellrsquoemergenza e prevenzione in P Valeri et al

Valeri Paolo Felaco Raffaele Zullo Claudio Tricarico Antonio SardiPierangelo

Psicologia delle emergenze Napoli Liguori Editore 2002

Young Bruce H Ford Julian D Ruzek Josef I Friedman Matthew J eGusman Fred D

Lrsquoassistenza psicologica nelle emergenze Manuale per operatori eorganizzazioni nei disastri e nelle calamitagrave Trento Erickson 2002

Dispense EPG ldquoLa qualitagrave del lavoro e il benessere psicologico del volontario in situazioni diemergenzardquo Universitagrave degli Studi di Torino 2003

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