Il comune denominatore - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato da Simonetta Simoni

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Abano Terme 18-20 novembre Simonetta Simoni

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Abano Terme 18-20 novembre

Simonetta Simoni

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LIDIA BALDECCHI ARCURI

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WunderKammer

Conversazioni

Relazioni

Forma sonata ciclica

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Forma sonata ciclica

La forma sonata: tre classiche parti, Esposizione,

Sviluppo e Ripresa con eventuale

Coda di chiusura.

La ciclicità si è andata formando naturalmente,

permetteva divagazioni, e ritorni pur mantenendo

un senso logico. Vi è sempre esistita nell’essere

umano questa alternanza fra la necessità di

equilibrio, stabilità, certezze, e l’attrazione verso

l’imprevisto, verso emozioni sconosciute e visioni

destabilizzanti.

Nella musica è la forma che si sottomette, che

serve l’emozione che deve comunicare.

Esposizione, Sviluppo, Ripresa, Coda

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Percorso biografico

di soggetti

che ri-conoscono il

mondo

Lievitazione di sapere

Insegnare e apprendere

Il comune denominatore

tra arti e saperi

Una comune metodologia

tra libertà e struttura

Consapevolezza di sé

come scopritore di

connessioni

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Stavo intellettualizzando l’istinto

In quello che fino a quel momento era stato

tecnicamente difficile scomparve

la difficoltà.

Improvvisamente ebbi la sensazione di aver

capito tutto: non sapevo cosa fosse successo.

Avevo capito tutto, ma non sapevo che cosa

avessi capito.

Io, imperterrita, continuavo secondo quello

che per me era il significato,

non il significato depurato di me. Si potrebbe

dire che ero una romantica

(nel senso soggettivo)

in un’epoca in cui bisognava oggettivizzare.

Nella musica si passa spesso

tra questi due poli,

soggettività e oggettività.

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Per sua natura, nell’insegnamento

viene esercitata una forte influenza

sulla psiche tramite la presenza

stessa e l’improvvisazione sul

momento, secondo l’allievo che si ha

davanti. L’insegnante non potrà mai

sperare di cambiare la materia prima. Il

suo unico scopo è quello di guidare

ogni individuo verso il raggiungimento

del meglio delle sue possibilità: aprirgli

la mente e l’anima, non cambiarla.

Aprirla significa far in modo che,

anche se nella vita non verrà indirizzata

verso la professione musicale,

essa potrà essere applicata

(modificata ed adattata) a qualsiasi attività intrapresa nel futuro.

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Volendo seriamente ricercare la

verità delle cose,

non si deve scegliere una scienza

particolare,

infatti, esse sono tutte connesse tra

loro e dipendenti l’una dall’altra.

Cartesio

Prospettive visive

Prospettive uditive

I comuni denominatori

L’orecchio che ascolta, l’orecchio che vede

la parola che canta, la sinestesia e il principio

dei raggruppamenti, colori che suonano, i sensi

e il cervello che processa stimoli

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Il suono, mattone di costruzione

della Musica, è il silenzio che vive.

Questo silenzio, dunque, deve essere

il punto di partenza sia fisico che psichico

dello strumentista che si

trova a dovere materializzare un fenomeno

così smaterializzato.

La continuità di un pezzo si raccoglie dal silenzio. Rompe il

silenzio se comincia in battere, nasce dal silenzio se comincia

in levare. È come il respiro, in bilico tra inspirazione ed

espirazione. Devono far questo gli sportivi, i cantanti e i

grandi strumentisti, solo i grandissimi lo fanno.

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La divina proporzione

Forma e contenuto, percezione ed intelletto sono strettamente interconnesse

Le forme astratte e sensibili diventano concetti e simboli

la percezione sensoriale alimenta la comprensione intellettiva

il corpo del materiale visivo è consapevolezza di sè e del mondo

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La divina proporzione

Prospettive visive e prospettive dell’ascolto

Relazione tra architettura e liuteria nel Rinascimento

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Il desiderio dell’uomo di controllare

o vincere la forza di gravità

Da Icaro agli astronauti;

dai danzatori-attori dei teatri orientali a Nureyev;

dalle gare Olimpiche della Grecia antica

alle nostre discipline sportive –

che sono esempi d’alto virtuosismo,

i grandi strumentisti,

direttori, cantanti, e via dicendo,

tutti hanno avuto e altri continueranno

ad avere la necessità di sperimentare

e di comunicare fisicamente

i movimenti delle loro menti,

delle loro emozioni e della loro spiritualità,

che peso non hanno.

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’Liberarsi per librarsi” sembra essere il richiamo dell’inconscio.

Dal tuffatore al musicista

Ecco la cronologia del processo per il musicista:

1) Stimolo Visivo: segno grafico delle note

2) Traduzione in Immagine Sonora: orecchio interiore

3) Anticipazione Mentale dell’atto motorio

4) Esecuzione Fisico del movimento che produrrà il

suono

5) Percezione Uditiva del suono prodotto

6) Valutazione del Risultato in relazione all’idea

musicale ideata:

con conseguente approvazione oppure correzione.

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I greci sostenevano che il

perfetto cittadino

dovesse sottomettersi ad

una duplice forma di educazione:

quella dell’anima e quella del corpo.

Essi affidavano

l’educazione dell’anima

esclusivamente alla musica;

quella del corpo all’atletica.

Solo alla musica attribuivano questo

profondo,inspiegabile potere.

Socrate, Platone, Aristotele, Teofrasto, Aristide …

erano essi stessi ad essere custodi sia

del potere morale, sia del potere politico.

Tutti fondavano la propria teoria

sul potere etico e morale contenuto

nei ’modi’ musicali sviluppati nella loro cultura.

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La storia della musica, oltre a narrarci

i traguardi

raggiunti dalla civiltà musicale, ci porta a ricercare,

tramite lo studio delle discipline affini,

anche la natura del fenomeno del suono.

Avvenimento pre-storico, affonda le sue radici

nel mito; il mito a sua volta si riferisce,

in modo sempre squisitamente poetico,

a quell’esistenza primordiale dell’universo di cui

il primo elemento fu il suono.

Fare musica significa ripercorrere

-consapevolmente-

ciò che già esisteva nel profondo Io,

nella nostra memoria individuale ed atavica.