Il Processo KAFKA analisi
-
Upload
marco-trenti -
Category
Documents
-
view
50 -
download
0
description
Transcript of Il Processo KAFKA analisi
7/16/2019 Il Processo KAFKA analisi
http://slidepdf.com/reader/full/il-processo-kafka-analisi 1/1
Il manoscritto di Kafka IL PROCESSO
Il romanzo si compone di 10 capitoli, scritti principalmente fra l'agosto del 1914 e il gennaio
dell'anno successivo, ma riveduti a più riprese da Kafka fino al 1917. Sebbene l'opera sia
incompiuta, l'ordine dei capitoli rispecchia le indicazioni dell'autore, e sono presenti sia il capitolo
iniziale che quello finale.
Il manoscritto giunse nel 1920 nelle mani di Max Brod, amico di Kafka, che lo valutò come la più
grande opera dello scrittore. Brod esaminò il manoscritto, eseguendo alcune piccole modifiche
per compensarne le lacune, e contrariamente alla volontà dell'autore, che desiderava che l'opera
fosse bruciata dopo la sua morte, pubblicò il romanzo nel 1925. Come scrisse Bruno Schulz nella
prefazione dell'edizione del 1936[1]:
« Il romanzo, che Max Brod ricevette nel 1920 dall'autore sotto forma di manoscritto, è
incompiuto. Alcuni capitoli frammentari, che avrebbero dovuto trovare la loro collocazione prima
del capitolo conclusivo, vennero da lui separati dal romanzo, basandosi su quanto dichiarato da
Kafka, e cioè che questo processo in idea è a dire il vero incompiuto e che le sue ulteriori peripezie
non avrebbero apportato più nulla di essenziale al senso fondamentale della questione. »
StileIn questo romanzo più ancora che nelle altre sue opere, Kafka usa uno stile che serve lo scopo di
rendere la narrazione spersonalizzante e angosciosa. I personaggi sono spesso indicati in modo
parziale e criptico; dello stesso protagonista non viene mai detto il cognome. La trama presenta
diverse contraddizioni, che non sono però da attribuirsi all'incompiutezza dell'opera: in effetti,
esse sono introdotte ad arte per mettere in dubbio qualsiasi punto di riferimento certo per il
lettore e trascinarlo così in una condizione quasi onirica.
TramaIl protagonista, Josef K., lavora come procuratore in un'importante banca. Una mattina, due
uomini si presentano presso la sua abitazione per arrestarlo, senza peraltro porlo in stato di
detenzione. K. scopre così di essere imputato in un processo. Pensando ad un errore, decide di
intervenire con tempestività per risolvere quello che ritiene uno spiacevole (ma passeggero)
malinteso.
Il protagonista tenta inizialmente di affrontare la macchina processuale, al tempo stesso
cervellotica e irrazionale, con la logica e il pragmatismo che gli derivano dal suo lavoro presso la
banca. Ben presto, tuttavia, K. si trova a fronteggiare una sorta di muro di gomma. Tempi e
metodologia di svolgimento del processo, né altri aspetti del suo effettivo funzionamento,
vengono rivelati all'imputato. Nel corso dell'intero processo, K. non verrà mai a conoscenza del
proprio capo di imputazione.
Anche dietro consiglio di persone interne al tribunale, K. assume un avvocato che lo difenda. Pur
rassicurando K. in merito all'impegno profuso per il suo caso, l'avvocato pare tuttavia procedere
con la medesima opacità che è propria del tribunale, mettendo in atto iniziative che K. non è in
grado di verificare né comprendere in pieno. Presso la dimora dell'avvocato, K. si trova implicato
in vicende surreali e, dopo un breve periodo di riflessione, decide di licenziare l'avvocato, a
dispetto dei consigli ricevuti in tribunale e delle raccomandazioni dello stesso avvocato.
Questa rinuncia alla difesa conduce, quasi come una naturale conseguenza, il protagonista alla
condanna. Josef K. viene infatti prelevato da due agenti del tribunale e portato in una cava, dove
viene giustiziato. K. muore in conseguenza di una condanna inflittagli da un tribunale che non lo
ha mai informato in merito alla natura delle accuse a suo carico e che non gli ha mai consentito diattuare una vera difesa per il suo presunto crimine.