IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE … oggi erano svolte «di fatto» e che oggi...

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Le procedure di rilevazione contengono errori e violazioni della privacy. Lo dice il parere del Garante per la protezione dei dati personali Bongi a pag. 8 Fisco/3 - Super-compensi non deducibili. Gli effetti della sentenza della Cassazione sugli amministratori unici di srl Pagamici a pag. 11 Impresa - Boom di concordati in bianco. Dai dati Infocamere emerge che la riforma anti-abusi non ha sortito effetti De Stefanis a pag. 13 Documenti - La sen- tenza della Ctr Lombar- dia sugli studi di settore www.italiaoggi.it/docio7 In arrivo professioni light Oggi saranno pubblicate le regole Uni per i tributaristi. È già l’ottava attività non regolamentata a tagliare il traguardo del riconoscimento. Altre 14 in attesa DI MARINO LONGONI [email protected] I l 2013 è stato un anno da incorniciare per molte professioni senza albo. Dopo anni di discussioni e di polemiche ha preso infatti avvio il processo di riconoscimento e formazione di alcune attività che fino ad oggi erano svolte «di fatto» e che oggi pos- sono invece trovare un quadro normativo di riferimento abbastanza solido. Il punto di partenza è la legge n. 4 del 2013 in vigo- re da febbraio, che consente alle associa- zioni di ottenere dall’Uni la certificazione delle regole tecniche che devono essere rispettate dal professionista che volesse chiedere l’accreditamento. Già otto pro- fessioni hanno ottenuto questo riconosci- mento. E proprio oggi viene pubblicata la normativa Uni sui tributaristi. Altre 14 professioni sono in attesa di tagliare il traguardo. Tra le attività già riconosciute quelle di fo- tografo, comunicatore, chinesiologo, natu- ropata, osteopata, operatore Ict. Tra quel- le sulla pista di decollo l’amministratore di condominio, l’archivista, il bibliotecario, il cuoco, il traduttore. Tutto il processo di riconoscimento è su base volontaria. A partire dalla richiesta fatta dall’associa- zione di categoria per finire con quella che può essere avanzata dal singolo professio- nista, che gli consentirà di ottenere il ri- conoscimento ufficiale definito dalle regole tecniche Uni. Siamo evidentemente su un altro piano rispet- to a quello nel quale operano le profes- sioni ordinistiche. Ma in entrambi i casi c’è l’interes- se della collettività che una funzione più o meno importante sia svolta solo da soggetti che abbiano compiuto un certo percorso di formazione profes- sionale e in modo da dare un minimo di garanzia all’utente fi- nale. È nell’interesse di tutti che l’attività di notaio, avvocato, medi- co ecc. sia svolta solo da chi abbia maturato una competenza particolare, che viene garantita dal corso di studi, dall’esame professionale, dall’obbligo di formazione permanente, dal rispetto di una serie di norme deontologiche. D’al- tra parte il professionista che ha compiuto questo per- corso di formazione ha inte- resse che la potenziale clientela non gli venga sottratta da chi non ha sopportato gli oneri del processo formativo. Accanto a queste attività, lo sviluppo so- ciale e tecnologico ha fatto sorgere una serie di altre attività che richiedono da tempo un minimo di riconosci- mento sociale. Per ottenerlo le associazioni sono ben disposte a sottoporsi a una serie di regole riguardanti la for- mazione, l’aggiornamen- to, l’obbligo di assicurazione ecc. Regole che ora l’Uni sta ela- borando. Si tratta comunque di due for- me di riconoscimento molto diverse. Nel primo caso l’iscri- zione all’ordine è obbligatoria per chi vuole esercitare una certa attività. Nel secondo caso non vi è nessun obbligo, ma una semplice facoltà di chiedere il riconoscimento in cambio dell’assoggettamento a un percorso predefinito. È probabile che si tratti solo di un primo passo di un cammino che potrebbe portare anche mol- to lontano. Non mancano infatti problemi anche pesanti da risolve- re, come l’assoggettamento a un re- gime previdenziale (con aliquota al 27%) decisamente penalizzante. Ma il meccanismo potrebbe anche fun- zionare. Soprattutto si tratta di un sistema piuttosto snello, in grado di adattarsi facilmente alle trasfor- mazioni sempre più veloci della società e dell’economia. © Riproduzione riservata anti eff D te dia I N E VIDENZA * * * 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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* con «L’Atlante delle banche leader 2013» a € 1,40 in più; con guida «La comunicazione dei beni ai soci» a € 6,00 in più; con «L’Atlante delle Assicurazioni leader 2013» a € 1,40 in più

• LAVORO: OLTRE 150 OFFERTE QUALIFICATE •

Assunzioni,il master

di Harvardè una certezza

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La finanza islamica in cerca

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AffariLegali

Inchiesta sulla giustizia/1- Nuova geografia giudiziaria, i tribunali sono al collasso. Gli effetti, a più di due mesi dal varo della riforma, nella prima puntata dell’indagine ItaliaOggi Sette

Ventura da pag. 4

Fisco/1 - Stop al saldo Imu, ma non per tutti. L’imposta va pagata se i comuni nel 2013 hanno aumentato aliquota e detra-zione rispetto a quelle di base

Trovato a pag. 7

Fisco/2 - Nuovo redditometro stroncato. Le procedure di rilevazione contengono errori e violazioni della privacy. Lo dice il parere del Garante per la protezione dei dati personali

Bongi a pag. 8

Fisco/3 - Super-compensi non deducibili. Gli effetti della sentenza della Cassazione sugli amministratori unici di srl

Pagamici a pag. 11

Impresa - Boom di concordati in bianco. Dai dati Infocamere emerge che la riforma

anti-abusi non ha sortito effetti

De Stefanis a pag. 13

Documenti - La sen-tenza della Ctr Lombar-

dia sugli studi di settore

www.italiaoggi.it/docio7

In arrivo professioni lightOggi saranno pubblicate le regole Uni per i tributaristi. È già l’ottava attività

non regolamentata a tagliare il traguardo del riconoscimento. Altre 14 in attesaDI MARINO LONGONI

[email protected]

Il 2013 è stato un anno da incorniciare per molte professioni senza albo. Dopo

anni di discussioni e di polemiche ha preso infatti avvio il processo di riconoscimento e formazione di alcune attività che fi no ad oggi erano svolte «di fatto» e che oggi pos-sono invece trovare un quadro normativo di riferimento abbastanza solido. Il punto di partenza è la legge n. 4 del 2013 in vigo-re da febbraio, che consente alle associa-zioni di ottenere dall’Uni la certifi cazione delle regole tecniche che devono essere rispettate dal professionista che volesse chiedere l’accreditamento. Già otto pro-fessioni hanno ottenuto questo riconosci-mento. E proprio oggi viene pubblicata la normativa Uni sui tributaristi. Altre 14 professioni sono in attesa di tagliare il traguardo.Tra le attività già riconosciute quelle di fo-tografo, comunicatore, chinesiologo, natu-ropata, osteopata, operatore Ict. Tra quel-le sulla pista di decollo l’amministratore di condominio, l’archivista, il bibliotecario, il cuoco, il traduttore. Tutto il processo di riconoscimento è su base volontaria. A partire dalla richiesta fatta dall’associa-zione di categoria per fi nire con quella che può essere avanzata dal singolo professio-nista, che gli consentirà di ottenere il ri-conoscimento uffi ciale defi nito dalle regole tecniche Uni.

Siamo evidentemente su un altro piano rispet-to a quello nel quale operano le profes-sioni ordinistiche. Ma in entrambi i casi c’è l’interes-se della collettività che una funzione più o meno importante sia svolta solo da soggetti che abbiano compiuto un certo percorso di formazione profes-sionale e in modo da dare un minimo di garanzia all’utente fi -nale. È nell’interesse di tutti che l’attività di notaio, avvocato, medi-co ecc. sia svolta solo da chi abbia maturato una competenza particolare, che viene garantita dal corso di studi, dall’esame professionale, dall’obbligo di formazione permanente, dal rispetto di una serie di norme deontologiche. D’al-tra parte il professionista che ha compiuto questo per-corso di formazione ha inte-resse che la potenziale clientela non gli venga sottratta da chi non ha sopportato gli oneri del processo formativo.

Accanto a queste attività, lo sviluppo so-ciale e tecnologico ha fatto sorgere una serie di altre attività che richiedono da

tempo un minimo di riconosci-mento sociale. Per ottenerlo le associazioni sono ben disposte

a sottoporsi a una serie di regole riguardanti la for-mazione, l’aggiornamen-

to, l’obbligo di assicurazione ecc. Regole che ora l’Uni sta ela-borando. Si tratta comunque di due for-me di riconoscimento molto diverse. Nel primo caso l’iscri-zione all’ordine è obbligatoria per chi vuole esercitare una certa attività. Nel secondo caso non vi è nessun obbligo, ma una semplice facoltà di chiedere il riconoscimento in cambio dell’assoggettamento a un percorso predefi nito.

È probabile che si tratti solo di un primo passo di un cammino

che potrebbe portare anche mol-to lontano. Non mancano infatti

problemi anche pesanti da risolve-re, come l’assoggettamento a un re-gime previdenziale (con aliquota al 27%) decisamente penalizzante. Ma il meccanismo potrebbe anche fun-zionare. Soprattutto si tratta di un sistema piuttosto snello, in grado di adattarsi facilmente alle trasfor-

mazioni sempre più veloci della società e dell’economia.

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2 Lunedì 2 Dicembre 2013 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW

Michele Novelli entra come partner nel team di Digital Magics

Michele Novelli entra come partner nel team di Digital Magics. Novelli, 46 anni, vanta più di 20 anni di esperien-za nel settore start up e venture capital con focus su comunicazione mobile e banda larga. Ha lavorato dal 1995 allo startup di Omnitel-Vodafone ri-coprendo diversi ruoli fino a diventare controller finanziario. Nel 2000 entra in Fastweb come Responsabile per l’espansione internazionale. Dal 2002 al 2010 entra in HanseNet Telekom-munikation Gmbh, startup tedesca

nelle teleco-municazioni, come direttore marketing e vendite. Nel 2011 fonda e diviene mana-ging partner di Earlybird Italia, uno dei fondi di Ven-ture Capital di maggior suc-cesso in Euro-pa. Nel 2012 contribuisce

all’ideazione e creazione del People Accelerator TechPeaks a Trento.

Giuseppe Vitali guida la divisione Oem Lead di Microsoft Italia

Microsoft Italia annuncia la nomi-na di Giuseppe Vitali quale direttore divisione Oem Lead nella divisione consumer channel group. Vitali ha iniziato il suo percorso professionale in Microsoft Italia due anni fa, dopo dodici anni di esperienza in Esprinet, dove ha guidato la divisione consu-mer del distributore. Ora prende la

guida del Gruppo Oem, dove metterà a disposizione la sua profonda cono-scenza del canal per guidare il team che si occupa dei partner produttori di device con l’obiettivo di far crescere la quota di mercato di Windows, offrendo un’ampia scelta di dispositivi ai con-sumatori italiani.

Gianni Patti presidente del Cnct di Coni ndustria servizi innovativi

È Gianni Potti il nuovo presidente del Comitato nazionale di coordina-mento territoriale (Cnct) di Confindu-stria servizi innovativi e tecnologici.

54 anni, imprenditore padovano nel settore della comunicazione e del digitale, Gianni Potti è attualmente vicepresidente di Confindustria Pa-dova e presidente di Confindustria servizi innovativi e tecnologici del Veneto, costola regionale dei Servizi innovativi di Confindustria Veneto, nonché consigliere della Camera di commercio di Padova, co-founder di Talent Garden Padova, presidente di Fondazione Comunica e «member of Dag (Digital advisory group). Potti con la sua nomina a presidente del Cnct diventa di diritto vicepresidente di Confindustria servizi innovativi.

PROFESSIONI IN MOVIMENTOIOLAVORO

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Una nuova strada ■ per la professione

Le nuove professioni escono dal limbo grazie alle norme Uni. A guadagnarci saranno i giovani, che potranno contare su un accesso al mercato del lavoro più snello e immediato

alle pagg. 40 e 41

Assunzione certa ■ se passi da Harvard

Secondo la classifica QS glo-bal business school è il master dell’ateneo statunitense quel-lo più apprezzato dai datori di lavoro. Sda Bocconi sesta in Europa

a pag. 42

L’offerta di lavoro ■ è sotto l’albero

Riparte la ricerca di personale a termine per il periodo nata-lizio e per quello dei saldi. Da gdo, abbigliamento e hi-tech arrivano le maggiori richieste. Selezione più difficile

a pag. 43

Oltre millecento ■ opportunità di impiego

Amazon logistica Italia assu-merà mille persone nel pros-simo triennio. Cento figure per ahowroomprive.it. Bonifazi franchising immobiliare cerca nuovi affiliati

a pag. 44

AVVOCATIOGGI* * *

Finanza islamica, ■ cercasi esperti

Cercasi capitali stranieri. Gli studi legali stanno sempre più spesso dotandosi di pro-fessionisti esperti in finanza islamica per attrarre capitali

Furlò alle pagg. II e III

La parcella è sempre ■ un diritto

L’errata convinzione della gratuità della prestazione non giustifica l’atteggiamen-to ingiurioso del cliente verso l’avvocato

Ciccia-Ubaldi a pag. V

No ai matrimoni ■ di convenienza

Un Piano d’azione dell’Unio-ne europea che punta a mi-gliorare la circolazione delle persone

Bozzacchi a pag. VI

Soci di capitale ■ per uscire dall’impasse

Dall’Inghilterra arriva un mo-dello per gli studi professio-nali italiani piegati dalla crisi economica

Cominotto a pag. VI

PROFESSIONI IN MOVIMENTOPROFESSIONI IN MOVIMENTO

Bep e Clifford Chance nella ristrutturazione del debito Eems Italia

Gli studi legali Bonelli Erede Pappa-lardo e Clifford Chance hanno assisti-to rispettivamente Eems spa e le banche creditrici nell’ambito dell’accordo di ri-strutturazione del debito reso noto dalla società lo scorso 27 novembre. L’accordo ha riguardato il debito della società nei confronti di un pool di banche creditrici, composto da Unicredit, Banca Naziona-le del Lavoro, Banca Monte dei Paschi di Siena, Ubi Unione Banche Italiane, Banco

Popolare, Royal Bank of Scotland, complessivamen-te pari a 47,3 milioni di euro. Dell’accordo di ristrutturazione del debito ver-rà domandata l’omologazione al Tribunale di Rie-ti. Eems Italia è stata assistita da

Bonelli Erede Pappalardo con un com-posto dai soci Marco Arato e Vittorio Lupoli, con la collaborazione del senior associate Fabio Macrì. Clifford Chance ha affiancato gli Istituti di credito con un team guidato dai soci Giuseppe De Palma e Paolo Sersale, coadiuvati dagli associate Pasquale Bifulco, Francesca Casini e Giuseppe De Cola.

Giliberti Pappalettera Triscornia con Salini Impregilo nella cessione di partecipazioni in Tem e Te

Lo studio legale Giliberti Pappalette-

ra Triscornia e associati ha prestato assistenza in favore del gruppo Salini Impregilo nella cessione delle partecipa-zioni in Tangenziali esterne di Milano spa (Tem) e Tangenziale esterna spa (Te), oltre alle connesse quote lavori, a Itinera spa (Gruppo Gavio), a sua volta assisti-ta da Chiomen-ti. Per lo studio Giliberti Pappa-lettera Triscor-nia e associati ha lavorato un team composto da Elena Pie-rini e Stefano Villata, soci, e da Lodovico Montevecchi, associate. Chio-menti ha assistito il Gruppo Gavio con un team composto da Carlo Croff, Ales-sandra Pieretti, Filippo Brunetti e Corrado Canziani, soci, e da Paolo Fedele, Corrado Borghesan e Biagio Giliberti, associates.

Linklaters e Clifford Chance nell’emissione Eni di due bond

Eni ha concluso l’emissione obbligazio-naria benchmark a tasso fisso da 800 milioni di euro e la riapertura del bond a 12 anni emesso lo scorso settembre con un importo incrementale pari a 300 milioni di euro. L’operazione consentirà di raccogliere nuove risorse finanzia-rie per un valore nominale complessivo di 1,1 miliardi di euro. Le obbligazio-ni saranno quotate presso la Borsa di Lussemburgo e sono state acquistate

da investitori istituzionali principal-mente in Francia, Germania, Italia e Regno Unito. Linklaters ha assistito gli istituti di credito coinvolti nell’emis-sione obbligazionaria di Eni. L’emis-sione in euro è stata curata dai joint lead manager e bookrunner Barclays, Goldman Sachs, Mediobanca, Morgan Stanley, Société Générale e UniCre-dit. Clifford Chance ha assistito la società affiancando Gloria Dagnini e Camilla Cardilli dell’in house team di Eni con un team composto dai soci Filippo Emanuele e Franco Grilli, dal counsel Massimiliano Bianchi e dall’associate Laura Le Masurier. Lo studio Linklaters ha assistito le banche con un team composto dal socio Dario Longo, dai managing associates Paul Alexander e Francesca Renzulli e dal trainee Alexander Tollast.

Vincenzo Troiano e Alessandro Portolano nominati membri dei gruppi consultivi Esma

I soci del dipartimento regolamenta-zione delle attività finanziarie dello studio Chiomenti, Vincenzo Troi-ano e Alessandro Portolano, sono stati nominati membri, rispettiva-mente, del gruppo consultivo dell’in-vestor protection and intermediaries standing commitee (competente per le aree MiFid ed Emir) e del gruppo consultivo del corporate finance stan-ding commitee (competente su diretti-va prospetti e direttiva transparency) della European securities and markets authority (Esma).

Gabriele Ventura

Elena Pierini

Marco Arato

Michele Novelli

DAGLI STUDI LEGALI

Penso che ci si renderà conto che questa nostra professione svolga una «funzione sociale», ben diversa da quella che intendono i nostri cari governanti e legislatori... Se aves-simo avuto più coraggio negli anni passati non saremmo certo in questa condizione di «intermediari fiscali», facendo risparmiare alla pubblica amministrazione tempistica della quale solo noi ne paghiamo le con-seguenze, sotto ogni profilo.Purtroppo i nostri rappresentanti, ammaliati dalle poltrone romane, hanno avuto più a cuore gli incarichi istituzionali e i gettoni del Consiglio nazionale che la «vera» tutela di que-sta professione, ormai a ridosso delle più «scalcagnate».Se andiamo di fronte all’Ammi-nistrazione non formalmente, ma sostanzialmente ci disprezzano, se

andiamo in Commissione tributaria molte volte chi giudica non conosce l’evoluzione della materia, e natural-mente ci dà torto perché nel dubbio difendiamo sempre gli evasori e gli «assassini»… Tant’è che qualche mente eccelsa si è inventata l’abuso del diritto, fattispecie mai contem-plata dal legislatore…Cari miei professori… se è per que-sto noi ci siamo inventati l’abuso del dovere… e non parlatemi di scioperi perché la nostra categoria è formata da gente troppo pavida per compromettersi… se esistesse un vero fronte comune per difendere la nostra dignità professionale qualche «papavero eccellente» comincerebbe seriamente a riflettere.

Renzo Amanzio Regni dottore commercialista

Gubbio (Pg)

MOUSTIQUE

I commercialisti e l’abuso del dovere

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4 Lunedì 2 Dicembre 2013 INCHIESTA SULLA GIUSTIZIA/1La prima puntata dell’indagine di ItaliaOggi Sette. Torino, rinviati d’un colpo 96 processi

Nuova geografia giudiziaria,i tribunali sono al collassoPagine a cura

DI GABRIELE VENTURA

Tribunali al collasso. Cancellerie prese d’as-salto, giorni di attesa per operazioni che ri-

chiederebbero una decina di minuti, udienze senza fasci-coli e rinviate d’uffi cio di oltre un anno, scatoloni con faldoni accatastati e abbandonati alla mercé di chiunque, lavoratori giudiziari in stato di agitazione per gravi carenze di personale. È la fotografia della riforma della geografi a giudiziaria che emerge dalla prima puntata dell’inchiesta condotta da Ita-liaOggi Sette sullo stato della giustizia italiana. A due mesi e mezzo dalla sua entrata in vigore, il provvedimento che aveva per obiettivo quello di ri-durre tempi e costi del sistema giustizia, al momento sta pro-ducendo l’effetto esattamente contrario. E la situazione di disagio creata dall’entrata in vigore, il 14 settem-bre scorso, del dlgs n. 155/2012, emerge direttamente dalle testimonianze de-gli addetti ai lavori, raccolte ogni giorno su Internet, in parti-colare su alcuni por-tali dedicati (www.monitoraggiorifor-matribunali.it, www.referendumtribuna-li.it). Si scopre quindi che i disservizi, nei tribunali che hanno dovuto accorpare gli uffi ci soppressi, sono diffusi su tutto il territorio: da Torino a Imperia, a Perugia e Latina, a Sala Con-silina e Napoli Nord. Con testimonianze scritte e fotografi che che mostrano come le strutture non fossero assolu-tamente pronte all’avvio della riforma, con gravi conseguen-ze, appunto, su tempi e costi di giustizia. Insomma, la riforma avviata dall’ex ministro della giustizia, Paola Severino, e portata a compimento da Anna Maria Cancellieri, si sta rive-lando un fl op. Oltretutto, sul territorio si moltiplicano i ricor-si alla giustizia amministrati-va da parte delle strutture più colpite, mentre la Consulta si deve pronunciare sulla legitti-mità costituzionale del provve-dimento, con udienza fi ssata il 4 dicembre, e la Cassazione ha da poco dato semaforo verde al referendum abrogativo pro-mosso da nove regioni.

Tribunale di Torino preso d’assalto. Al tribunale di To-rino, che ha accorpato quello di Pinerolo, le testimonianze, anche fotografiche, raccolte

sul blog www.monitoraggio-riformatribu-nali.it, ren-dono l’idea di una situazione di disservizio totale. Basti pensare che ve-nerdì scorso sono stati aperti e rinviati, nel giro di pochi secon-di, 96 processi: così si è svolta una delle cosiddette «udienze di smistamento». Alla cancel-leria volontaria, inoltre, ogni giorno ci sono code di decine di persone, con uno o al mas-simo due addetti che non sono in grado di smaltire la mole di fascicoli arrivati da Pinerolo, Moncalieri e Susa. Quindi per fare un’operazione semplice, da pochi minuti, come copie auten-tiche di atti ci vogliono almeno due ore di coda e alla cancelle-ria, previa richiesta, occorrono cinque giorni di tempo.

A Imperia mancano i fa-scicoli. Nel caos anche il tribu-nale di Imperia, che ha accor-pato Sanremo e Ventimiglia. In questo caso, la testimonianza è riportata da un avvocato su Facebook, che racconta «una mattinata di ordinaria follia tra gli uffi ci del tribunale uni-ficato». «Ore 9.00 udienza di sfratto per morosità», raccon-ta Oliviero Olivieri, «Presenti tutti gli avvocati, le parti priva-te e il giudice... ma mancano i fascicoli! Una parte giunge alle 10.30 e l’altra alle 11.00. Cer-chiamo di ottimizzare i tempi e di fare un processo penale che era del Tribunale di Ven-timiglia, fi ssato per oggi come

prima udienza. Chiaramente non si trova il fascicolo, non è scritto nello statino di udienza e nessuno fornisce indicazioni al proposito. Ma io, a mie mani, ho il decreto di citazione a giu-dizio con indicazione della data di oggi! Si gira per cancellerie e alla fi ne si scopre che… sono stati rinviati d’uffi cio al 7 no-vembre 2014. Tra un anno».

Perugia invasa dagli sca-toloni. Al tribunale di Peru-gia, in attesa della pronuncia del Tar sul ricorso presentato dall’Ordine degli avvocati di Pe-rugia, gli scatoloni con faldoni di processi, secondo le testimo-nianze pubblicate su Internet, «giacciono nei corridoi accata-stati alla rinfusa e sigillati con del semplice nastro adesivo». Nel frattempo, il comune, esor-tato dal Tar, deve trovare una soluzione logistica alle udienze delle sedi distaccate, mettendo a disposizione un nuovo locale alternativo a Balanzano, ma non prima della fi ne del pros-simo anno. Nel frattempo, tutti gli addetti ai lavori dovrebbero restare a Balanzano, una sede che, secondo le testimonianze, sta mostrando una serie di li-

miti, tra i quali l’inutilizzabilità della posta elettronica certifi ca-ta. Mentre una perizia dei Vi-gili del fuoco ha concluso che lo stabile è conforme alla legge ma solo come archivio, non per ospitare centinaia di persone nei giorni di udienza.

Reggio Calabria a corto di personale. A Reggio Cala-bria è stato indetto lo sciopero dei lavoratori giudiziari «per le notevoli carenze di personale». In particolare, la revisione del-la geografi a giudiziaria, che ha comportato l’accorpamento del-la sezione distaccata di Melito Porto Salvo, «ha ulteriormente aggravato una situazione già compromessa». Il carico di la-voro, infatti, «con i circa 1.200 fascicoli provenienti da quella sede che sono andati ad aggiun-gersi agli altri già esistenti», ha subito un nuovo incremento, facendo giungere il numero complessivo di adempimenti della sola cancelleria civile a circa 15 mila procedimenti. «A fronte di tale surplus di lavoro», denuncia il sindacato Cisal, «il personale è tutt’altro che incre-mentato».

A Bassano in mille a dife-sa del tribunale. Nei giorni scorsi sul ponte di Bassano del Grappa si sono riunite un mi-gliaio di persone a difesa della soppressione del tribunale, ac-corpato a Vicenza. Il presiden-te della regione, Luca Zaia, ha difeso «l’ottavo tribunale del Veneto», la cui chiusura comporterà uno spreco «di 12 milioni di euro». Gli avvocati, invece, sottolineano la perdita di effi cienza, con cause civili che a Bassano «si chiudevano in media in tre anni contro una media veneta di sette».

A Latina petizione popo-lare. L’ordine degli avvocati della provincia di Latina ha promosso una petizione po-polare a favore della soppres-sione del decreto di revisione della geografi a giudiziaria per la provincia. In pratica, sono state soppresse le due sezioni distaccate di Terracina e di Ga-eta del Tribunale di Latina e il comprensorio di Gaeta è stato annesso al circondario del Tri-bunale di Cassino. Sono stati inoltre soppressi tutti i presidi dei Giudici di Pace operanti in provincia, che vengono accor-pati all’Uffi cio del Giudice di Pace di Latina, ad eccezione di quelli di Gaeta e Minturno, che sono confl uiti su Cassino. Secondo l’ordine degli avvoca-ti «tutto questo produrrebbe effetti devastanti sul sistema giustizia della provincia di Latina. Verrebbe indebolita l’azione di contrasto riguardo i tentativi di infi ltrazione della malavita organizzata».

Alcune problematiche

Tribunale di Torino Cinque giorni per copie autentiche di atti

Tribunale di Imperia In udienza mancano i fascicoli. Rinvii d’ufi cio di un anno

Tribunale di Perugia Il comune deve trovare una sede alternativa a Ba-lanzano per le udienze delle sedi distaccate. Non prima della i ne del prossimo anno

Tribunale di Reggio Calabria

Personale giudiziario in stato di agitazione. La can-celleria civile ha 15 mila procedimenti da smaltire

Tribunale di Bassano del Grappa

Soppresso un tribunale costato 12 milioni di euro

Tribunale di Latina Petizione popolare contro la riforma. Secondo l’ordi-ne degli avvocati sulla provincia gli effetti sarebbero devastanti

Tribunale di Sala Consilina

Il tribunale di Sala Consilina è stato accorpato a quello di Lagonegro, che però è più piccolo

Tribunale di Salerno Nel tribunale di Salerno è conl uita la sezione di-staccata di Eboli, che risulta essere molto grande e ha creato la paralisi

La situazioneal Tribunale di Torino

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5Lunedì 2 Dicembre 2013INCHIESTA SULLA GIUSTIZIA/1La soppressione delle strutture Oltralpe ha aumentato i tempi di giustizia i no al 20%

In Francia riforma bocciataR

iforma dei tribunali bocciata in Francia. I tempi medi per il trattamento del con-

tenzioso hanno infatti subito un degrado signifi cativo, con un aumento medio del 10%, che in alcune giurisdizioni ha raggiunto il 20% (per il periodo 2009-2011, la media passa da 5,7 mesi a 6,3 mesi). È quanto emerge da uno stu-dio realizzato dalla commissione giuridi-ca del senato france-se sull’impatto della riforma della geogra-fia giudiziaria, che in meno di quattro anni ha condotto alla soppressione di circa un terzo degli organi giudiziari in Francia (passati da 1.206 a 819) e ha interessato principalmente i tri-bunali di primo gra-do (ridotti da 476 a 178). La pubblicazione è stata ripresa dal Consiglio nazionale forense tramite Gaia Pandolfi , rappresentante Cnf a Bruxel-les e delegato all’informazione presso il Ccbe, per mostrare le analogie tra la riforma france-se e quella italiana e i risulta-

ti che ha prodotto sul sistema giustizia. Ed emerge che, oltre all’aumento dei tempi, «in mol-ti casi l’accorpamento delle strutture esistenti ha costretto le giurisdizioni sopravvissute alla locazione di nuovi immo-bili e richiesto cospicui inve-

stimenti pubblici, generando dei costi aggiuntivi di spesa e degli oneri im-previsti, che han-no ridimensionato notevolmente le previsioni globali di risparmio». Quanto all’impatto della riforma sull’acces-so alla giustizia, se gli effetti non sono stati unifor-mi sull’insieme del territorio francese, «lo studio registra

con chiarezza un netto indebo-limento delle giurisdizioni più vicine ai cittadini (prossimità geografica e giuridica)». La riforma francese, infatti, «ha interessato principalmente i tribunali di primo grado, che sono stati ridotti di quasi un

terzo, creando una sorta di «deserto giudiziario». Si sono realizzate infatti situazioni in cui, «per più di 100 km, inte-re aree geografi che risultano totalmente prive di strutture giudiziarie, in assenza, altre-sì, di iniziative autonome del ministero della giustizia per il mantenimento di una pre-senza giudiziaria ‘‘ridotta’’ nei territori in cui i tribunali sono stati soppressi». In generale, i principali elementi di criticità che emergono dalla valutazio-ne d’impatto condotta dalla commissione giuridica del senato francese «riguardano la metodologia e i criteri che hanno informato la riforma». Se da un lato, infatti, «la rifor-ma ha reso possibile una certa razionalizzazione del funzio-namento di alcune giurisdizio-ni, dovuta in parte anche alle

misure di sostegno fi nanziario che hanno accompagnato la medesima e hanno permesso di ridurne le ricadute negati-ve, molte delle diffi coltà che ad oggi riscontrano le giurisdizio-ni francesi derivano in gran parte dalle scelte iniziali de-gli artefi ci della riforma e dei criteri adottati per disegnare la nuova carte judiciaire». La riforma, avviata in Francia nel giugno 2007 «è stata ac-compagnata da manifestazio-ni e proteste di ampia portata su tutto il territorio francese, alle quali hanno aderito ma-gistrati, funzionari, avvoca-ti, personale delle strutture giudiziarie e rappresentanze sindacali». «A più di un anno dal suo completamento», si legge nel documento del Cnf, «la commissione giuridica del senato ha costituto un gruppo di lavoro incaricato di traccia-re il bilancio della riforma e di valutarne l’impatto sul funzionamento della giustizia. L’analisi condotta dal gruppo di lavoro è stata accompa-gnata da audizioni e incontri con il mondo professionale di riferimento, anche presso i distretti delle principali corti d’appello».

Riforma della geografi a giudiziaria all’esame della Con-sulta. È stata fi ssata il 4 dicembre, infatti, l’udienza alla Corte costituzionale dove si deciderà sulla legittimità o meno del provvedimento entrato in vigore il 14 settembre scorso. Una legge avversata in tutti i modi, in particolare dall’avvocatura e dal settore giustizia, ma anche dagli enti locali, con una valanga di ricorsi presentati alla giustizia amministrativa. E questi primi due mesi e mezzo di rifor-ma a regime non hanno calmato gli animi. Anzi. Secondo Marcello Luparella, coordinatore della Commissione Oua geografi a giudiziaria, «quasi tutte le strutture non erano pronte alla partenza della riforma e in più la legge è an-che fatta male. Ci sono realtà dove sono stati commessi errori macroscopici, come l’annessione di Sala Consilina a Lagonegro, dove il tribunale è più piccolo e sta trovan-do diffi coltà. Poi ci sono sezioni distaccate molto grandi, come Eboli, che ha paralizzato il tribunale di Salerno». «In generale», continua Luparella, «i problemi sono legati alla carenza delle strutture, all’impreparazione dei tribunali e a errori di fondo commessi dal ministero della giustizia. Il risultato è che se erano stati stimati risparmi teorici, l’obiettivo non è certo stato raggiunto. Molti comuni han-no infatti dovuto ricorrere all’affi tto di locali privati per ampliare le strutture. Per non parlare dell’effi cienza: i tempi di giustizia hanno subito ritardi consistenti dap-pertutto». «Nel lungo periodo», afferma ancora Luparella, «si può anche raggiungere un assestamento, ma le carenze resteranno invariate e le strutture sottodimensionate. Unendo strutture congestionate è evidente che il conge-stionamento risulterà ancora maggiore, mentre le carenze dei locali possono essere sopperite solo accollandosi ulte-riori costi, di affi tto e ristrutturazione». «Il referendum», conclude il coordinatore della Commissione Oua, «è una strada che seguiremo, anche se è lunga e complessa. Il ministro, da parte sua, ha continuato a preannunciare decreti correttivi, ma ne servirebbero parecchi, che in più rischierebbero di rendere irrisoria la riforma». Il presiden-te dell’Associazione nazionale avvocati italiani, Maurizio de Tilla, ha invece annunciato che sosterrà, presso la Con-sulta, la incostituzionalità della nuova geografi a giudizia-ria. «L’Anai non si arrende dinanzi alla scellerata riforma delle circoscrizioni giudiziarie attuata da un governo che bada solo alla fi ttizia cosmesi di bilancio e non alla reale quadratura delle cifre», ha dichiarato de Tilla.

Luparella (Oua): le sedi non sono pronte

ti ti bbli i t d t di

Le iniziative in corso

Referendum abrogativo

La Cassazione ha detto sì al referendum abrogativo della rifor-ma della geograi a giudiziaria. La richiesta è stata presentata dai consigli regionali di Abruzzo, Piemonte, Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Campania, Liguria, Basilicata e Calabria

ESTRATTO redatto ai sensi dell’articolo 122 del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (il “TUF”) e dell’art 129 della delibera CONSOB n. 11971/1999 Regolamento Emittenti e successive modifiche e integrazioni – Patto parasociale relativo alla Società EEMS Italia S.p.A.

In data 27 novembre 2013, gli azionisti di riferimento di

EEMS Italia S.p.A. (di seguito la “Società”), Ing. Paolo

Andrea Mutti e il Dr. Marco Stefano Mutti (di seguito gli

“Azionisti di Riferimento”), da una parte, ed il Pool di banche

creditrici composto da Unicredit S.p.A., Banca Nazionale

del Lavoro S.p.A., Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.,

Unione di Banche Italiane S.C.p.A., Banco Popolare Soc.

Coop. e Royal Bank of Scotland plc - Milan Branch (di

seguito le “Banche”) dall’altra, nell’ambito dell’accordo

di ristrutturazione dei debiti della Società ai sensi dell’art.

182-bis, comma 1, l. fall., stipulato nella medesima data (di

seguito l’“Accordo di Ristrutturazione”) hanno sottoscritto

un patto parasociale (di seguito il “Patto Parasociale”).

Il Patto Parasociale prevede ai sensi dell’art. 122, comma

5, lettera b), del TUF, limiti al trasferimento delle relative

azioni o di strumenti finanziari che attribuiscono diritti di

acquisto o di sottoscrizione delle stesse. Ai sensi del Patto

Parasociale gli Azionisti di Riferimento potranno cedere le

azioni della Società dagli stessi detenute solamente se

il terzo acquirente acquisterà anche, agli stessi termini e

condizioni, le azioni e/o gli strumenti finanziari partecipativi

della Società, eventualmente sottoscritti dalle Banche ai

sensi dell’Accordo di Ristrutturazione, in relazione ai quali

le Banche avranno esercitato tale diritto di co-vendita.

L’efficacia del Patto Parasociale è subordinata

all’avveramento delle seguenti condizioni (che sono anche

condizioni di efficacia dell’Accordo di Ristrutturazione):

(a) il passaggio in giudicato del decreto di omologa

dell’Accordo da parte del competente Tribunale entro e

non oltre il 26 marzo 2014;

(b) l’emissione da parte di Consob, entro e non oltre il 26

marzo 2014, di un provvedimento che disponga, ai sensi

dell’art. 106, quinto e/o sesto comma, del TUF, la non

obbligatorietà per le Banche di procedere, successivamente

alla eventuale conversione degli strumenti finanziari

partecipativi in azioni ordinarie della Società, a un’offerta

pubblica di acquisto delle azioni della Società nel caso in

cui si verificasse l’eventuale superamento da parte delle

Banche stesse della soglia del 30% ai sensi dell’art. 106,

primo comma, del TUF (apposito quesito sarà rivolto a

Consob in tal senso);

(c) il mancato esercizio, entro il termine di cui all’articolo

2437-bis del codice civile, del diritto di recesso ai sensi

dell’articolo 2437 del codice civile, da parte di uno

o più azionisti della Società per un numero di azioni

rappresentanti più del 2% del capitale sociale della

Società, in relazione alla delibera assembleare che

approvi l’emissione degli strumenti finanziari partecipativi,

il connesso aumento di capitale e la contestuale modifica

dello statuto sociale della Società, restando in ogni caso

ferma la facoltà della Società con il consenso di tutte le

Banche di rinunciare a tale condizione;

(d) l’adozione, entro il 31 gennaio 2014 in conformità a

quanto previsto nell’Accordo di Ristrutturazione, da

parte dell’assemblea straordinaria della Società, della

delibera di approvazione (i) previa eliminazione del

valore nominale delle azioni della Società e riduzione del

capitale sociale della Società fino ad Euro 1.000.000,00,

dell’emissione degli strumenti finanziari partecipativi ad

un prezzo di emissione non inferiore a Euro 0,292620

ciascuno, (ii) del regolamento contenete la disciplina,

le caratteristiche ed i diritti degli strumenti finanziari

partecipativi, (iii) dell’aumento di capitale a servizio della

conversione degli strumenti finanziari partecipativi, (iv)

del nuovo statuto sociale, con conseguente integrale

ripianamento delle perdite della Società.

Il Patto Parasociale avrà una durata di 3 anni a partire

dalla data di efficacia dell’Accordo di Ristrutturazione.

Alla scadenza di tale periodo, le pattuizioni contenute nel

Patto Parasociale si intenderanno rinnovate per un ulteriore

triennio, salvo che gli Azionisti di Riferimento o le Banche

non abbiano comunicato il proprio recesso con un preavviso

di almeno 90 giorni prima della data di scadenza. Gli

Azionisti di Riferimento della Società conferiscono al Patto

Parasociale una percentuale di azioni complessivamente

pari al 15,75% del capitale sociale della Società (di cui

l’Ing. Paolo Andrea Mutti il 9,47%, e il Dr. Marco Stefano

Mutti il 6,28%). Le Banche conferiscono al patto massimo n.

99.205.680 strumenti finanziari partecipativi convertibili in

azioni ordinarie della Società che le Banche avranno facoltà

di sottoscrivere ai sensi dell’Accordo di Ristrutturazione.

Le ulteriori informazioni richieste ai sensi dell’art. 130 del

Regolamento Emittenti sono pubblicate sul sito internet di

EEMS Italia S.p.A. (www.eems.com, sezione Governance).

Cittaducale (Rieti), 2 dicembre 2013

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6 Lunedì 2 Dicembre 2013 F I S C OCriticità e soluzioni operative relative all’adempimento in scadenza il 12 dicembre

Beni ai soci, serve modello docIl contribuente deve confermare l’effettività dei dati

Pagina a cura DI FABRIZIO G. POGGIANI E ALESSANDRO PRATESI

Un modello fi rmato solo dall’intermediario e non dal contribuente. Nasce l’esigenza di pre-

disporre un modello ad hoc con il quale il contribuente confer-mi, prima dell’invio, l’effettività dei dati inseriti nell’interesse dell’intermediario. Seppure si tratti solo di una comunicazio-ne, per la quale l’Agenzia delle entrate evidenzia l’inapplica-bilità degli obblighi in materia di conservazione dei documenti contabili, al professionista po-trebbe essere eccepito, da parte del contribuente, l’invio di dati da quest’ultimo non sottoscrit-ti, con possibile chiamata in causa nell’ipotesi di successivi controlli sulla propria posizio-ne fi scale.

Non è questo, però, l’uni-co aspetto controverso di un modello privo di adeguate istruzioni ministeriali e che presenta una grave carenza di prassi interpretativa, non-ché foriero di potenziali effetti paradossali che potrebbero de-rivare dall’indicazione dei beni assegnati in godimento ai soci o ai familiari dell’imprenditore, ovvero dall’omesso invio della medesima.

Sintetizziamo, dunque, le principali criticità.

Il dl 138/2011, che ha intro-dotto l’adempimento attual-mente scadente il 12 dicem-bre, non prevedeva l’obbligo di inviare anche i dati relativi ai fi nanziamenti e/o capitalizza-zioni: il comma 36-sexiesdecies, infatti, si limita a menzionare i dati relativi ai beni concessi in godimento dall’impresa al socio o al familiare dell’imprenditore, né il successivo comma estende l’obbligo ai movimenti fi nan-ziari, poiché esso contiene una semplice indicazione di control-lo nei confronti di chi utilizza tali beni, tenendo anche conto di eventuali finanziamenti/capitalizzazioni a favore del-la società senza che, però, sia esplicitamente previsto l’onere, per il contribuente, di comuni-care i medesimi.

Dunque, un eccesso di de-lega che ha contaminato il successivo provvedimento del 16/11/2011, al quale sono suc-ceduti altri tre, di mera proro-ga e gli ultimi due del 2/8/2013 che si sono occupati dei beni assegnati ai soci (prot. 94902) e dei fi nanziamenti/capitalizza-zioni (prot. 94904), con rinvio della scadenza relativa ai dati dell’anno 2012 al 12/12/2013. Quanto alle circolari interpre-tative, la n. 24/E/2012 e la n. 36/E/2012 non hanno affron-tato, se non marginalmente, il tema di maggior impatto ope-rativo, ossia la rilevanza dei beni «a uso promiscuo» quali le autovetture. Le soluzioni individuate dalle Entrate, re-

lativamente al possibile reddito diverso attribuibile al soggetto utilizzatore che non versa alla società o all’impresa individua-le un corrispettivo per l’utilizzo del bene, sembrano ignorare quanto statuito dall’art.164 del Tuir, il quale prevede pesanti ostacoli alla piena deducibili-tà fiscale, riducendola, salvo specifi che eccezioni, al 20% dei costi di acquisto e d’impiego dei predetti mezzi.

In altri termini, appare una palese forzatura pretendere che, oltre ai limiti assoluti di valore (euro 18.075) e alla for-fetizzazione percentuale dello

stesso, si pretenda di tassare come «reddito diverso» l’uso privato che è presunto, salvo prova contraria, dalla norma stessa. La norma, infatti, im-pone anche «l’uso personale» in forza di legge e si pretende che questo debba fornire ulte-riore materia imponibile quale, appunto, reddito diverso. An-cora più eclatante appare la mancata espressa previsione dell’irrilevanza, quale reddito diverso in capo all’imprendi-tore individuale, dell’utilizzo dell’autovettura intestata alla propria attività: è escluso, in-fatti, nella fattispecie, solo l’obbligo di comunicazione, ma non la possibile emersione del reddito diverso. Queste, invece, le possibili soluzioni al «proble-ma autovetture»: a) per i beni ex art. 164 Tuir, eliminazione di ogni obbligo di comunica-zione, poiché il «godimento» extra-aziendale è già presunto per legge, con le conseguenti limitazioni di deducibilità dal reddito; b) se i beni intestati all’impresa sono riservati esclu-sivamente all’uso personale dei soci o dell’imprenditore i costi devono essere integralmente deducibili; c) in assenza totale di corrispettivo, l’uso esclusivo da parte dei soci o dell’impren-ditore determina l’integrale indeducibilità dei costi, poi-ché difetterebbe il requisito dell’inerenza.

© Riproduzione riservata

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Differenze non solo formali, tra vecchio e nuovo modello dichiarativo. Il corrispetti-vo da indicare è quello maturato e non più quello versato per il godimento del bene.Preliminarmente, si segnala che nella seconda pagina del modello emerge una formulazione più ampia (rigo «BG01») della segnalazione relativa ai «Dati del soggetto che concede o utilizza il bene», con l’aggiunta della locuzione «o che ef-fettua il fi nanziamento». Si osserva che per i fi nanziamenti e/o le capitalizzazio-ni è prevista l’indicazione dei «Dati del contratto», ossia la data di stipula del contratto o della concessione del fi nan-ziamento o data della capitalizzazione; tale indicazione, per quanto richiamata nel punto 7) delle istruzioni anche per i beni, a ben vedere non è invece espres-samente riproposta nella descrizione relativa al rigo «BG03». Infi ne, nel rigo «B10», colonna 2, scompare, rispetto al precedente modello, il termine «apporti», poiché si fa riferimento esclusivamente al «Valore delle capitalizzazioni» e non anche agli «apporti». Si ritiene, nel caso di specie, che si tratti di questione formal-mente irrilevante e probabilmente non adeguatamente valutata dal redattore del modulo poiché, a stretto rigore, non sono esattamente equivalenti i termini «capita-lizzazione e apporti». Dunque, una mera svista lessicale. Signifi cativa, invece, la modifi ca al rigo «BG09»: nel precedente

modello si leggeva «Corrispettivo versa-to» (per il godimento del bene, nda), ora è richiesto il «Corrispettivo relativo al bene», ossia l’importo maturato per l’an-no o per la frazione di anno per cui il bene è stato concesso o ricevuto. Si tratta, apparentemente, di un «cri-terio di competenza», e non di «cassa», in conformità a quanto precisato dalle istruzioni, le quali rinviano alla circolare n. 24/E/2012 (§ 3). Tale rinvio, peraltro, appare inesatto, poiché il documento di prassi richiamato, quando individua il reddito diverso da assoggettare a tassa-zione, usa la locuzione «differenza tra il valore di mercato del diritto di godi-mento e il corrispettivo annuo pattuito o pagato». In altri termini, a differenza del tenore letterale delle istruzioni al modello di comunicazione, l’importo che doveva essere indicato nel rigo «RL10» del modello Unico 2013–periodo d’impo-sta 2012, non implica necessariamente il pagamento della già menzionata differen-za, essendo suffi ciente anche la sola mera maturazione.Per quanto riguarda, infi ne, l’obbligo di segnalazione dei fi nanziamenti o delle capitalizzazioni, se di importo superio-re a 3.600 euro, le istruzioni forniscono i seguenti esempi, chiarendo l’irrilevan-za delle eventuali restituzioni effettuate nello stesso periodo d’imposta (2012) al socio o al familiare dell’imprenditore.

Da indicare il corrispettivo maturato

Le istruzioni

Ecco alcuni esempi di compilazione del modello, con riferimento alla parte relativa ai i nanziamenti:

Esempio 126/01: i nanziamento 2.500,00 euro• 4/03: i nanziamento 3.500,00 euro• 22/05: restituzione – 4.000,00 euro• 24/05: i nanziamento 5.500,00 euro• 8/09: restituzione – 7.500,00 euro• Saldo: 0,00 euro•

A i ne anno il saldo dei i nanziamenti è pari a zero, ma la comunicazione deve essere effettuata comunque per l’importo di 11.500 euro, indicando la data del 24/05/2012.

Esempio 226/01: i nanziamento 2.500,00 euro• 4/03: i nanziamento 3.500,00 euro• 22.05: restituzione – 4.000,00 euro• 24/05: i nanziamento 5.500,00 euro• 8/09: restituzione – 5.500,00 euro• Saldo: 2.000,00 euro•

Al 31/12 il saldo dei i nanziamenti è inferiore ai 3.600 euro complessivi, ma la comunicazione deve comunque essere effettuata per l’importo di 11.500 euro, con data 24/05/2012.

Esempio 326/01: i nanziamento 500,00 euro• 4/03: i nanziamento 1.500,00 euro• 22/05: restituzione – 1.500,00 euro• 24/05: i nanziamento 900,00 euro• Saldo: 1.400,00 euro•

A i ne anno la somma dei i nanziamenti (2.900 euro) è inferiore al limite previsto e la comunicazione non è dovuta.

stesso, si pretenda di tassare

Disponibile anche sul sito

www.classabbonamenti.com

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7Lunedì 2 Dicembre 2013 7Lunedì 2 Dicembre 2013F I S C OL’imposta va pagata se i comuni nel 2013 hanno aumentato aliquota e detrazione

Saldo Imu stop, ma non per tuttiAbolizione parziale per gli immobili abitazioni principali

Pagina a cura DI SERGIO TROVATO

Abolizione parziale della seconda rata Imu per gli immo-bili adibiti ad abi-

tazione principale. I con-tribuenti titolari di questi immobili sono tenuti a pa-gare parzialmente l’impo-sta municipale, entro il 16 gennaio del prossimo anno, se i comuni nel 2013 hanno aumentato aliquota e de-trazione rispetto a quelle di base previste dalla legge. Rispetto alla versione della norma contenuta nel testo precedente non si fa più ri-ferimento alle aliquote deli-berate dal comune nel 2012, ma a quella fissata dalla legge (4 per mille). Dun-que, non sono più tenuti a pagare la seconda rata, nei limiti imposti dalla legge, gli immobili adibiti a abi-tazione principale e relati-ve pertinenze. L’abolizione si estende agli immobili posseduti dai coniugi asse-gnatari, titolari ex lege del diritto di abitazione, e alle unità immobiliari possedu-te dal personale apparte-nente a Forze armate, Forze di polizia e vigili del fuoco. Fruiscono dell’agevolazione anche le unità immobiliari appartenenti alle coopera-tive edilizie a proprietà in-divisa adibite a prima casa dei soci assegnatari, nonché a quelli assegnati da Iacp, Ater o da altri enti di edi-lizia residenziale pubblica. Sono esonerati dal paga-mento della seconda rata i titolari di fabbricati rurali strumentali e i proprietari di terreni, purché posseduti da coltivatori diretti o im-prenditori agricoli. Perma-ne, invece, l’esclusione dal beneficio per i fabbricati classificati nelle catego-rie catastali A/1, A/8 e A/9 (immobili di lusso, ville e castelli). Sono queste le no-

vità contenute nel testo, si spera defi nitivo, del decreto legge sull’Imu e la fi nanza pubblica approvato dal Consiglio dei ministri.

Abitazioni principali. Cambia ancora una volta la disciplina relativa all’aboli-

zione del saldo Imu per gli immobili destinati ad abita-zione principale. Nel testo attuale l’esonero dal paga-mento non riguarda tutti i contribuenti. Molti comuni, infatti, hanno aumentato nel 2013 aliquota di base (4

per mille) e detrazioni d’im-posta. In questo caso il 40% dell’aumento è a carico dei contribuenti, che dovranno provvedere al versamento entro il 16 gennaio 2014. Quindi, rispetto alla versio-ne della norma contenuta

nel testo precedente non si fa più riferimento a aliquo-te e detrazioni deliberate dal comune nel 2012, ma a quelle fi ssate dalla legge (aliquota 4 per mille, detra-zione 200 euro). Il tratta-mento agevolato, nei limiti suddetti, spetta anche al co-niuge assegnatario, titolare del diritto di abitazione, che utilizza l’immobile come prima casa. Sono invece sempre esclusi dal benefi cio i fabbricati classifi cati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (immobili di lusso, vil-le e castelli).

Forze armate e di po-lizia. Per il 2013 benefi ci Imu limitati per i dipen-denti delle Forze armate e di polizia. Infatti, per l’anno in corso gli immobili posse-duti da militari, dipendenti delle forze di polizia, vigi-li del fuoco hanno diritto a fruire del trattamento agevolato Imu come prima casa solo a partire dalla se-conda rata. Il dl 102/2013 li ha assimilati all’abitazione principale a prescindere dal luogo in cui i titolari risie-dono o dimorano. Pertanto, nel caso in cui abbiano pa-gato a giugno la prima rata dell’imposta non hanno di-ritto al rimborso.

Immobili di edilizia re-sidenziale pubblica. Ven-gono assimilati alla prima casa anche gli alloggi degli Istituti autonomi case po-polari e quelli delle coope-rative edilizie a proprietà indivisa, adibite a abitazio-ne principale dei soci asse-gnatari. Per via normativa, il legislatore previene per il 2013 un possibile conten-zioso, che è sorto lo scorso anno tra comuni e aziende di edilizia residenziale pub-blica, e che si trascina già dai tempi di applicazione dell’Ici, sul trattamento fi scale degli immobili asse-gnati ai soci, utilizzati come abitazione principale.

Non devono passare alla casa entro il prossimo 16 dicembre i titolari di fabbricati rurali strumentali. Dell’agevolazione fruiscono anche i possessori di terreni, ma solo se hanno la qualifi ca di coltivatori di-retti o imprenditori agricoli. Fabbricati rurali. Non sono sog-getti al pagamento della seconda rata Imu, dunque, i titolari di fab-bricati rurali strumentali. Si consi-derano tali quelli utilizzati per la manipolazione, trasformazione e vendita dei prodotti agricoli. Fino al 2012 era prevista l’esenzione solo per quelli ubicati in comuni montani o parzialmente montani indicati in un elenco predisposto dall’Istat. Per i fabbricati rurali strumentali non conta più la clas-

sificazione catastale per avere diritto alle agevolazioni fiscali. Possono infatti mantenere le loro categorie originarie. È suffi ciente l’annotazione catastale, tranne per i fabbricati strumentali che siano per loro natura censibili nella cate-goria D/10. Dal 2012, poi, sono cam-biate le regole sulle agevolazioni per quelli adibiti ad abitazione di tipo rurale. Anche quest’anno sono soggetti al pagamento dell’imposta locale con applicazione dell’aliquo-ta ordinaria, a meno che non siano destinati a prima casa. Terreni agricoli. Cambia per la se-conda rata il trattamento fi scale dei terreni agricoli. Questi immo-bili non sono stati assoggettati al pagamento della prima rata Imu,

senza alcuna differenziazione. L’esonero dal pagamento, infatti, ha riguardato anche quelli non condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professio-nali. Il dl sull’imposizione immo-biliare (102/2013) ha escluso il pagamento per tutti gli immobili per i quali a giugno era stata con-cessa la sospensione. L’articolo 1 del dl 54/2013 aveva concesso la sospensione richiamando l’artico-lo 13, comma 5 del dl «salva Italia» (201/2011), che ricomprende nella nozione di terreno agricolo anche quello che non viene condotto di-rettamente da un coltivatore o im-prenditore agricolo professionale. La norma si limitava però a conce-dere la sospensione dal pagamen-

to dell’imposta solo per i terreni agricoli. Quindi, erano tenuti a passare alla cassa i titolari di ter-reni incolti, a meno che non fos-sero posseduti da un agricoltore. La nuova disposizione del dl Imu esclude dal benefi cio coloro che possiedono terreni, ma non hanno la qualifi ca di coltivatori diretti o imprenditori agricoli. Per questi soggetti, invece, l’esclusione dal pagamento vale anche per i terre-ni non coltivati. Sono considerati terreni agricoli, secondo la defi ni-zione contenuta nell’articolo 2135 del codice civile, quelli utilizzati per l’esercizio dell’attività agrico-la, ovvero la coltivazione del fon-do, la silvicoltura, l’allevamento animali e le attività connesse.

Agricoltori, esclusione con limiti

vità contenute nel testo si zione del saldo Imu per gli per mille) e detrazioni d’im

La disciplina

Norme di riferimento Articolo 13 dl 201/2011; • Articolo 1 dl 54/2013• Articolo 2 dl 102/2013•

Esclusione parziale pagamento seconda rata Imu

Immobili adibiti a abitazione principale e rela-• tive pertinenzeUnità immobiliari appartenenti alle cooperative • edilizie a proprietà indivisa adibite a prima casa dei soci assegnatari Immobili assegnati da Iacp, Ater o da altri enti • di edilizia residenziale pubblica Fabbricati rurali e terreni agricoli•

Requisiti abitazioni principali

Residenza anagrai ca e dimora abituale nell’im-mobile

Eccezione Personale delle Forze armate e di polizia

Benei cio pertinenze numero massimo

3

Classii cazione categorie catastali

C/2, C/6, C/7 (garage, cantine, posti auto)

Misura massima Un’unità pertinenziale per ciascuna categoria catastale

Condizione Anche se iscritte in catasto unitamente all’abita-zione

Esclusi dall’abolizione della seconda rata

Fabbricati classii cati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9

Tipologie escluse Immobili di lusso, ville e castelli

Obbligati al pagamento Imu

Proprietario, usufruttuario, superi ciario, eni teuta, locatario i nanziario, titolari dei diritti di uso e abi-tazione, concessionario di aree demaniali, coniuge assegnatario, coniuge superstite

Non obbligato Convivente assegnatario della casa familiare

Non soggetti al prelievo Nudo proprietario, locatario, afi ttuario, comoda-tario

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8 Lunedì 2 Dicembre 2013 F I S C OParere del Garante senz’appello: 23 milioni di famiglie i scali in più rispetto ai dati Istat

Nuovo redditometro stroncatoProcedure di rilevazione con errori e privacy violata

Pagina a cura DI ANDREA BONGI

Il nuovo redditometro è da rifare. Il decreto attuati-vo del 24 dicembre 2012 è illegittimo mentre le

procedure di rilevazione dei dati alla base della selezione e profi lazione dei contribuenti contengono errori macrosco-pici e violano, in più punti, i principi fondamentali in ma-teria di protezione dei dati personali.

È questo, in estrema sintesi, ciò che emerge dalla lettura delle venti pagine del parere del Garante per la protezio-ne dei dati personali, redatto a seguito della verifi ca dallo stesso effettuata sulla nuova procedura su cui si fonda l’ac-certamento sintetico.

Il suddetto parere, datato 21 novembre 2013, si compo-ne essenzialmente di due par-ti: una prima nella quale sono riassunti i risultati dell’attivi-tà ispettiva compiuta presso l’Agenzia delle entrate ed una seconda contenente i rilievi e le prescrizioni fornite dall’au-torità per rendere conforme alla legge il nuovo strumento di accertamento.

I risultati dell’istrutto-ria. Sono soprattutto i risul-tati delle attività di verifi ca compiute dal Garante a la-sciare stupefatti.

Il primo esame compiuto dai funzionari dell’Autorità ha riguardato la determina-zione del c.d. «lifestage» cioè la ricostruzione delle fami-glie fiscali sulla base delle quali verranno condotte le attività di selezione dei con-tribuenti da sottoporre al nuovo redditometro. Per la ricostruzione di questo nucleo di base l’Agenzia delle entra-te si avvale delle informazio-ni contenute nei prospetti dei familiari a carico dei modelli unico persone fi siche, dei mo-delli 730 e delle certifi cazioni di lavoro dipendente.

Ciò premesso il Garante ha richiesto all’Agenzia di conteggiare il numero delle famiglie fi scali suddiviso per ciascuna delle tipologie con-tenute nel dm 24/12/2012. La risposta fornita dai funziona-ri del fi sco è sorprendente: il numero delle famiglie fi scali censite in anagrafe tributaria è pari a circa 48 milioni di cui circa 30 milioni formate da un solo individuo.

Dai dati Istat relativi all’ul-timo censimento 2011, rileva invece il Garante nella sua relazione, il numero delle fa-miglie in Italia è invece pari a circa 25 milioni.

Tale sproporzionato scosta-mento tra i dati reali e quel-li utilizzati dall’Agenzia, si legge nel parere del Garante, pari a circa 23 milioni di fa-miglie, «è suffi ciente a consi-

derare il trattamento di dati personali che attribuisce il c.d. lifestage agli interessati non conforme al Codice..». Si trat-ta di un errore abnorme che, continua il Garante, si pone manifestamente in contrasto con i principi fondamentali in materia di qualità dei dati di cui all’articolo 11 del codice della privacy.

Ma come se tutto ciò non bastasse l’Autorità ha voluto approfondire ulteriormen-te il suo esame prendendo a riferimento le posizioni di alcuni contribuenti scelti fra coloro che presentavano gli scostamenti maggiori fra redditi dichiarati e spese ad essi attribuite dall’anagrafe tributaria.

Anche in questo caso i ri-sultati dell’analisi lasciano stupefatti. La gran parte del rilevante scostamento evidenziato dall’applicativo dell’Agenzia, si legge nella

relazione, era dovuto verosi-milmente all’errata digitazio-ne dei dati numerici quali, ad esempio, importi relativi a in-vestimenti o premi assicurati-vi decuplicati o centuplicati a causa dell’errata aggiunta di uno o più zeri, ovvero lunghez-za di imbarcazioni errata con conseguente aumento anche delle spese che valorizzano il bene posseduto e il relativo mantenimento.

Secondo l’Agenzia delle en-trate questi errori sono stati commessi dai soggetti tenuti a comunicare i dati che affl ui-scono in anagrafe tributaria.

Indipendentemente dall’at-tribuzione della responsabi-lità degli errori, i risultati di questa prima analisi svolta dal Garante dimostrano che i dati presenti nell’anagra-fe tributaria sono tutt’altro che affidabili e utilizzabili per effettuare selezione dei contribuenti e accertamenti

mirati.L’errata individuazione

delle famiglie fi scali genera anche distorsioni nell’attri-buzione del c.d. fi tto fi gurati-vo. Quest’ultimo viene infatti valorizzato come elemento di capacità contributiva a tutti i soggetti presenti in anagrafe tributaria che non possiedo-no nel comune di residenza un’abitazione di proprietà o sulla base di altro diritto re-ale, in locazione o in uso gra-tuito da un familiare.

La presenza in anagrafe tributaria di circa 30 milio-ni di famiglie fi scali formate da individui singoli, per lo più minori di età (i familiari a carico), comporta – parole del Garante – «gravi errori nell’attribuzione di tali tipo-logie di informazioni».

Su una platea complessiva di circa 20 milioni di soggetti che risultano non coerenti con i parametri del nuovo reddi-

tometro, circa 16,6 milioni di questi risulta non coerente solo per l’errata attribuzione del fi tto fi gurativo. Di questi ultimi oltre 2 milioni sono soggetti minori di età.

Le valutazioni del Ga-rante. Uno dei primi profi li emersi a seguito della verifi -ca preliminare svolta dall’au-thority guidata da Antonello Soro, riguarda il decreto mi-nisteriale 24/12/2012 attua-tivo del nuovo redditometro. Quest’ultimo è viziato ad origine a seguito dell’omessa richiesta preventiva di parere al Garante per la protezione dei dati personali e per altri aspetti critici che riguardano direttamente tale atto.

Tra questi ulteriori rilievi critici il decreto attuativo è messo sotto accusa dal Garan-te per la scelta di utilizzare i dati Istat relativi alla spesa sui consumi delle famiglie per individuare, in maniera apo-dittica, il contenuto induttivo dell’ammontare delle spese frazionate e ricorrenti attri-buibili a ciascuna famiglia fi scale presente in anagrafe tributaria.

Al di là dell’eccesso di dele-ga nel quale il decreto sembra essere incorso nell’effettuare una scelta che non gli era sta-ta demandata dal legislatore primario (articolo 38 del dpr 600/73) ciò che non convince il Garante della privacy è so-prattutto la disomogeneità dei dati Istat e l’impossibilità di utilizzare gli stessi ai fi ni del compiuto delle spese ri-correnti senza ammettere un elevato e grossolano rischio di errore.

Inoltre, e questo è forse il rilievo più grave in merito alle spese Istat, contro le presun-zioni contenute nelle stesse i contribuenti non sono tenuti a fornire alcuna prova contra-ria perché ciò signifi cherebbe entrare nel merito dello stile di vita scelto da ciascun indi-viduo violando così i principi fondamentali in materia di qualità dei dati personali.

Altri rilievi del Garante ri-guardano poi gli inviti al con-traddittorio e l’informativa circa il trattamento dei dati personali ai fi ni del reddito-metro che deve essere conte-nuta nei modelli di dichiara-zione e nel sito internet delle entrate.

Si tratta, in conclusione, di rilievi e critiche molto pesanti che dimostrano sia l’inaffi da-bilità dei dati utilizzati dal fi -sco per le attività di selezione e verifica degli scostamenti sia l’illegittimità di alcuni dei passaggi normativi sui quali poggia il nuovo redditometro.

La palla passa ora al legi-slatore prima ed all’Agenzia delle entrate poi. Vediamo se e quali contromisure verranno adottate.

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derare il trattamento di dati relazione era dovuto verosi- mirati

Le criticità

Errata attribuzione del nucleo familiare al contribuente (lifestage):

il i sco ha proi lato 48 milioni di famiglie • i scaliper il censimento Istat 2011 in Italia ci sono • circa 25 milioni di famiglieconseguenza: evidente errata attribuzione e • contrasto con il codice privacy

Esattezza spese certe e spese per dati certi:

gran parte degli scostamenti erano dovuti ad • errata digitazione dei dati (aggiunta di uno o più zeri!!!)errori commessi in sede di trasmissione dati • all’anagrafe tributaria

Fitto fi gurativo: i soggetti non coerenti sulla base di tale dato • sono circa 16,6 milionievidenti e gravi anomalie nell’attribuzione di • tale elemento

Informativa sul trattamento dati

il modello previsto presenta diverse lacune •

Rilievi fi nali del Garante a conclusione dell’indagine:

Criticità del DM 24/12/2012

non è stato sottoposto a preventivo parere • del Garantecontiene eccessi di delega• la scelta dell’utilizzo dei dati Istat non è con-• divisibile e si presta a numerosi rilievi critici in ordine al rispetto dei principi fondamentali in tema di riservatezzal’utilizzo delle medie Istat porta certamen-• te ad un errata ricostruzione delle voci di spesa

Garanzie per i contribuenti necessità di inserire informativa del tratta-• mento sia nei modelli dichiarazione che negli inviti al contraddittorionell’invito al contraddittorio devono essere • specii cate anche le conseguenze del man-cato conferimento dei dati richiestiimpossibile utilizzare i dati Istat senza inva-• dere la sfera privata del contribuenteimpossibile utilizzare il i tto i gurativo in sede • di selezione dei contribuenti

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9Lunedì 2 Dicembre 2013 9Lunedì 2 Dicembre 2013F I S C ODall’Agenzia delle entrate una serie di chiarimenti sulla compilazione del modello

Spesometro, istruzioni per l’usoOperazioni con l’estero, collocazione variabile

Pagina a curaDI ROBERTO ROSATI

Work in progress sullo spesometro. In un documento recentemente pub-

blicato sul proprio sito inter-net, l’Agenzia delle entrate ha risposto ai dubbi più frequenti e ha annunciato che saranno apportate integrazioni alle istruzioni di compilazione del modello polivalente.

Più che giustifi cata, quindi, la tolleranza sull’eventuale inosservanza delle scadenze per l’invio della comunicazio-ne relativa al 2012, consentita fi no al 31 gennaio 2014 sen-za applicazione di sanzioni. Le questioni più controverse ruotano attorno alle operazio-ni con l’estero, per le quali la compilazione del modello può diventare un vero e proprio ginepraio in cui si aggrovi-gliano spesometro, black list, acquisti da fornitori samma-rinesi, autofatture e regole di territorialità. Non a caso, oltre la metà delle risposte fornite recentemente riguardano pro-prio questi temi. Proviamo a fare il punto della situazione, in attesa che le istruzioni sup-plementari in arrivo facciano defi nitivamente chiarezza.

Ambito oggettivo dello «spesometro». L’obbligo di co-municazione istituito dall’art. 21 del dl n. 78/2010 riguarda le operazioni rilevanti ai fi ni Iva, ossia le cessioni di beni e le prestazioni di servizi che si considerano effettuate nel ter-ritorio dello stato. Pertanto, come chiarito dalla circolare n. 24/2011, l’obbligo non sus-siste per le operazioni prive

del requisito della territoriali-tà, ragion per cui non devono essere comunicate neppure le prestazioni di servizi generiche rese a soggetti passivi esteri, non soggette all’Iva ai sensi dell’art. 7-ter, a prescindere dal fatto che debbano essere segnalate o meno nel modello Intrastat servizi resi. Invero, il punto 3 del provvedimento dell’agenzia del 2 agosto 2013, nel defi nire l’oggetto della co-municazione, menziona alla lettera a) le cessioni di beni e prestazioni di servizi rese e ricevute per le quali sussiste l’obbligo della fattura. Con-siderato che dal 1° gennaio 2013 l’obbligo di fatturazione è stato esteso alle operazioni non territoriali poste in essere da soggetti passivi residenti, si potrebbe quindi pensare a una analoga estensione dell’ambito dello «spesometro»; una lettu-ra, questa, che va però esclusa perché apertamente in contra-sto con il citato art. 21. Sempre il provvedimento dell’agenzia, al punto 4 chiarisce che sono escluse dall’obbligo della comu-nicazione:

- le importazioni- le esportazioni art. 8, lett.

a) e b), dpr 633/72- le operazioni intracomuni-

tarie- le operazioni altrimenti co-

municate all’anagrafe tributa-ria ai sensi di legge (ad es. in base all’art. 7, dpr 605/73)

- le operazioni di importo pari o superiore a 3.600 euro, effettuate nei confronti di pri-vati, pagate con carte elettro-niche.

La comunicazione delle ope-razioni con paesi «black list»

Quanto appena detto sulla

portata oggettiva dello «spe-sometro» non vale per la co-municazione delle operazioni con soggetti economici stabiliti in paesi black list, che, seppu-re ospitata ora nel medesimo modello «polivalente», soggiace a una propria disciplina, an-che sanzionatoria, contenuta nell’art. 1 del dl n. 40/2010. In particolare, l’obbligo della co-municazione black list, per la quale si utilizza il quadro BL del modello polivalente, secon-do quanto stabilito dalla legge e dai chiarimenti dell’ammini-strazione, sussiste anche per le seguenti operazioni escluse in-vece dallo «spesometro»:

- cessioni all’esportazione- importazioni- cessioni e acquisti intraco-

munitari- operazioni non territoriali,

se assoggettate all’obbligo di registrazione in quanto sotto-poste all’obbligo di fatturazio-ne (es. prestazioni di servizi a soggetti esteri art. 7-ter e, dal 2013, cessioni di beni esistenti all’estero ecc.)

- prestazioni di servizi extra-territoriali, rese o ricevute.

In sostanza, salvo nuove e diverse indicazioni dell’ammi-nistrazione, il principio di non duplicazione della comunica-zione della stessa operazione, richiamato anche nelle istru-zioni di compilazione del mo-dello con riguardo allo statuto dei diritti del contribuente:

- vale ai fi ni dello «spesome-tro», nel quale non vanno in-cluse le operazioni altrimenti comunicate al fi sco, comprese quelle assoggettate all’obbligo della comunicazione black list

- non vale, invece, ai fi ni della comunicazione black list, nella

quale devono essere incluse an-che operazioni oggetto di altra segnalazione all’anagrafe tri-butaria (importazioni, espor-tazioni, operazioni intraUe). Occorre precisare che anche per le operazioni con sogget-ti stabiliti in paesi a fi scalità privilegiata di importo fi no a 500 euro, escluse per motivi di semplifi cazione dall’obbligo della comunicazione black list, resta ferma l’esclusione dallo spesometro, come confermato dall’agenzia in una delle recen-ti risposte.

Va ricordato, infi ne, che la comunicazione delle operazioni black list, anche se si utilizza il modello polivalente, va inviata con la periodicità e nei termini stabiliti dal dm 30 marzo 2010, specifi cando a tal fi ne, nel fron-tespizio del modello, il periodo di riferimento.

Operazioni con San Ma-rino. Per le operazioni con la repubblica di San Marino, pa-ese black list, l’intreccio è più complesso, in quanto il dm 24 dicembre 1993 impone ai sog-getti passivi italiani che acqui-stano beni da operatori sam-marinesi uno specifi co obbligo di comunicazione nell’ipotesi in cui l’Iva sia dovuta dagli stessi acquirenti con il meccanismo dell’inversione contabile. Al riguardo, le istruzioni del mo-dello polivalente chiariscono che gli acquisti da operatori sammarinesi vanno comunica-ti esclusivamente nel quadro SE del modello polivalente, il quale assorbe quindi non solo la funzione dello «spesometro», ma anche quella della comu-nicazione black list. Bisogne-rebbe però precisare se questo vale solo per gli acquisti di

beni soggetti a «reverse char-ge», da comunicare inviando il modello polivalente, compilato in forma analitica, entro l’ulti-mo giorno del mese successivo a quello di annotazione della fattura (occorre specificare nel frontespizio il mese di ri-ferimento), oppure se vale per tutti gli acquisti, sia di beni che di servizi. In tale secondo caso, il quadro BL, per le operazioni passive con sammarinesi, non dovrebbe mai essere compilato, ma ciò comporterebbe l’onere della comunicazione con moda-lità analitica. Anche per questo motivo si è dell’avviso che l’ipo-tesi corretta sia la prima, e che pertanto, al di fuori degli acqui-sti di beni in «reverse charge», da comunicare nel quadro SE, le altre operazioni passive con sammarinesi debbano essere riportate nel quadro BL, nei termini previsti per la comu-nicazione black list.

Autofatture per acqui-sti da soggetti esteri. Gli acquisti da fornitori esteri assumono rilevanza sia come operazioni passive sia dal lato attivo, essendo il cessionario/committente nazionale tenuto ad assolvere l’imposta median-te autofattura (o integrazione della fattura se il fornitore è Ue). Sulle modalità di indica-zione «lato attivo» delle autofat-ture c’è molta incertezza. Dalle risposte dell’agenzia parrebbe desumersi che debbano in ogni caso indicarsi nel quadro FE, che contiene l’elencazione ana-litica delle fatture emesse; dato il vincolo di omogeneità della scelta, questo signifi cherebbe però che si dovrebbe seguire la modalità analitica per l’intera comunicazione.

Pagina a cura del requisito della territoriali- portata oggettiva dello «spe- quale devono essere incluse an- beni soggetti a «reverse char-

Le istruzioni

Importazionia. Acquisti intraUe di b. beni Acquisti intraUe di c. prestazioni generi-che

Non vanno nel modello polivalente, perché i dati sono acquisiti at-traverso le dichiarazioni doganali e i modelli Intra.Le prestazioni sub c) vanno tuttavia comuni-cate se non imponibili o esenti, non essendo in tal caso dovuto il mod. Intra.

Acquisti di beni da San Marino con “reverse charge”

Altre operazioni

Con altri soggettiCon operatori di paesi black list, se di impor-to non inferiore a 500 euro, comprese le pre-stazioni non territoriali.N.B. secondo le prece-denti istruzioni, vanno comunicate anche le importazioni e gli acquisti intraUe

Modalità analitica:

Modalità aggregata:

Quadro BLbarrare la casella “acquisti da non residenti”

Quadro BL

Segnalare nel frontespi-zio il mese o trimestre di riferimento e inviare nei termini del dl n. 40/2010.

Fornitore non identii cabile:

Quadro FR

barrare la casella “autofattura”

L’eventuale autofattura va indicata anche nel Quadro FE

Quadro SE

Barrare nel frontespizio le caselle “mese di riferi-mento” e “acquisti da San Marino”

Inviare entro la fi ne del mese successivo a quello di riferimento

Fornitore identii cato:

Quadro SE

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10 Lunedì 2 Dicembre 2013 F I S C OGli esperti di i sco internazionale spiegano perché le misure allo studio sono insufi cienti

Lotta all’evasione stop and goLe leggi nazionali rischiano di vanifi care la stretta Ue

Pagina a curaDI VALERIO STROPPA

Nella lotta all’evasio-ne internazionale l’Ue deve fare i conti anche con se stessa.

La direzione intrapresa per combattere la pianifi cazione fiscale aggressiva, fondata sulla compliance avanzata e sullo scambio di informazioni, è quella giusta. Ma se all’inter-no della stessa Unione alcuni ordinamenti domestici (un esempio è quello dell’Irlanda) continueranno a proporre nor-mative troppo favorevoli per i contribuenti le tax authorities dei vari paesi avranno più di una diffi coltà a contestare le operazioni cross-border poste in essere. È questa l’opinione fornita a ItaliaOggi Sette da alcuni professionisti specia-lizzati nella fi scalità interna-zionale, dopo che negli ultimi giorni Bruxelles ha impresso un’ulteriore accelerazione nel-la lotta alla «harmful tax com-petition», ossia la concorrenza fi scale sleale. Il passaggio più recente è l’avvio del processo di revisione della direttiva «ma-dri-fi glie» (si veda ItaliaOggi del 26 novembre 2013). Ma nel discorso pronunciato la scorsa settimana all’europarlamen-to dal commissario Ue alla fiscalità, il lituano Algirdas Semeta, i fi loni di intervento individuati sono molteplici. In-cluso quello relativo alla Ccctb, la base imponibile consolidata comune per le società, riguar-do alla quale secondo Semeta «i profi li tecnici sono stati de-fi niti, ora è tempo di spostare il discorso a livello politico. I vantaggi sarebbero duplici: si eliminerebbero molte oppor-tunità di profit shifting e si semplifi cherebbe la vita alle imprese per la tassazione delle operazioni transfrontaliere». I tempi, però, sembrano ancora piuttosto lunghi. Anche perché la legislatura comunitaria si concluderà nel 2014 e il rin-novo del parlamento e della Commissione comporterà un fi siologico rallentamento dei lavori.

«Lo sforzo messo in campo dall’Ue è apprezzabile, ma du-bito che le misure allo studio siano sufficienti a risolvere il problema», spiega Massi-miliano Sammarco, senior partner international desk di Spinapolice&Partners, «fi n quando ogni Stato membro avrà un suo sistema fiscale, alla luce dei principi di libera circolazione e di libero stabi-limento ogni impresa potrà muoversi all’interno dell’Unio-ne. È necessario uniformare i principi fiscali dell’Ocse, dell’Ue e dei singoli paesi. In caso contrario i cattivi saranno sempre le multinazionali e le pmi che semplicemente appro-fi ttano, in modo perfettamente legale, delle condizioni e degli

incentivi migliori consentiti dai vari ordinamenti».

Il settore dove le norme fi -scali mostrano maggiormen-te la propria obsolescenza è quello dell’e-commerce. Un comparto esploso nel giro di pochi anni, ma che solo in Ita-lia produce un volume d’affari stimato superiore agli 11 mi-liardi di euro all’anno. «I prin-cipi tradizionali dei sistemi fi scali statali e internazionali non sono adeguati per quelle realtà d’impresa moderne che operano pressoché esclusiva-mente via internet, riuscendo a scegliersi il luogo dell’im-posizione», osserva Stefano Petrecca, partner di Di Tanno e Associati, «le cause prin-cipali sono la mancanza di coordinamento tra le diverse legislazioni e la concorrenza fi scale dannosa attuata da ta-luni Paesi (anche comunitari). Ben vengano quindi le inizia-tive a livello internazionale volte a concordare un nuovo sistema comune di regole, che nasca da una volontà politica chiara e condivisa, purché ga-rantisca le libertà d’impresa e di stabilimento». In tale ottica l’Italia è a buon punto, secon-do Petrecca, «dato che le mi-sure individuate dall’Ocse per contrastare l’elusione sono da tempo state adottate dal no-stro legislatore».

In cima alla lista delle prio-rità dei governi e dell’Ocse ci sono il transfer pricing e la de-fi nizione di stabile organizza-zione: problematiche, queste, che non si limitano alle azien-de del web, ma riguardano tutti i settori dell’economia. «Oggi due terzi delle opera-zioni mondiali di commercio sono infragruppo», rileva Ste-fano Simontacchi, managing partner di Bonelli Erede Pap-palardo, «la partita dei pros-simi dieci anni si giocherà, dunque, sul campo dei prezzi di trasferimento delle transa-zioni intercompany, che de-vono avvenire alle condizioni che sarebbero state applicate tra parti indipendenti. A tito-lo d’esempio, è normale che i team di lavoro delle multina-zionali siano formati da di-pendenti di società residenti in diversi paesi, che grazie alle nuove tecnologie posso-no tenere riunioni virtuali da una parte all’altra del mondo. In questo caso bisogna capire dove vanno pagate le tasse su quel prodotto o servizio nato dall’attività trasversale di sedi diverse». In tale ottica non ser-ve inventare nulla di nuovo. «La soluzione per una corret-ta allocazione dei redditi tra Paesi», conclude Simontacchi, «si deve cercare nella discipli-na e nella prassi già esistente in materia di transfer pricing, nonché nella reale coopera-zione tra le autorità fi scali dei diversi stati».

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Se da un lato lo sforzo del G-20 è fi na-lizzato alla repressione dei fenomeni elusivi, l’altra grande sfi da dei prossimi anni passa dalla prevenzione. I recenti casi riportati dai media internazionali di «colossi» del web che sfruttando le pie-ghe del sistema riescono a ottenere tax rate estremamente bassi «hanno provato l’esistenza di situazioni limite, non più giustifi cabili sulla base di alcuna norma-tiva e prassi», spiega Paolo Besio, partner di Bernoni Grant Thornton, «è quindi giu-sto combattere questi schemi artifi ciosi e non credo che oggi sia ragionevolmente possibile sostenere il contrario. Ritengo, tuttavia, che ora ci sia il rischio di una caccia alle streghe, arrivando all’estremo opposto: ci sono alcune amministrazioni fi nanziarie che hanno assunto, specie in sede di verifi ca, posizioni eccessivamente rigide e altrettanto infondate: abbiamo già diversi esempi di queste situazioni». E qui intervengono i benefi ci degli ac-cordi preventivi tra contribuente e fi sco. La stessa Agenzia delle entrate italiana sta promuovendo con sempre maggiore insistenza strumenti di collaborazione: dal ruling alla voluntary disclosure, dalla cooperative compliance agli accordi sui

prezzi di trasferimento. «Occorre senz’altro procedere in questa direzione», afferma Luca Rossi, partner di Facchini Rossi e Soci, «sia il legislatore sia l’amministrazione fi nanziaria, già da diversi anni adottano misure preventive e di controllo in larga parte simili a quelle di recente tracciate dagli enti sovrana-zionali contro gli arbitraggi fi scali e le fattispecie connotate da elusione o abu-so. Per sviluppare simili attività, però, a livello internazionale sono necessarie re-gole chiare, precise e dal prevedibile esito concreto. Altrimenti, aumenterà ancor di più il clima di incertezza del diritto, con ripercussione negativa sugli investimenti transfrontalieri».«Nell’ambito dei prezzi di trasferimen-to, che è oggi per i gruppi multinaziona-li l’area più delicata e complessa, da un punto di vista qualitativo e quantitativo, la strada è stata aperta già da tempo con gli Apa, gli accordi preventivi sui prezzi (unilaterali o multilaterali)», conclude Besio, «non sono ancora suffi cientemen-te conosciuti, ma credo che conosceranno un forte sviluppo nei prossimi anni, anche superando l’ingiustifi cato scetticismo che oggi percepisco».

Il rischio: una vera caccia alle streghe

Imposte diretteNORMATIVA ANTIELUSIVA

Trasformazione da società a responsabilità limitata a società semplice. Se è considerata elusiva gli effetti del disconoscimento valgo-no ai fini fiscali e non civilistici (risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 84/E del 27 no-vembre 2013)

BENI AI SOCI

Comunicazione all’anagrafe tributaria delle informazio-

ni relative ai beni d’impresa concessi in godi-mento ai soci o ai familiari dell’imprenditore e dei finanziamenti all’impresa. Pubblicate specifiche tecniche e le istruzioni (comunicato stampa dell’Agenzia delle entrate del 27 no-vembre 2013)

COSTI NON DI COMPETENZA

Deduzione di costi in violazione del principio di competenza. Definite le modali-tà di recupero dei benefici fiscali in caso di accertamento (risolu-zione dell’Agenzia delle entrate n. 87/E del 28 novembre 2013)

FISCO FLASH A cura dello Studio F. Ghiglione e A. Ghio

La versione integra-le è disponibile su www.italiaoggi.it/docio7

Le azioni dell’Ue negli ultimi sei mesi

Proposta di estensione dello scambio automatico di informazioni i scali • tra i paesi membri

Accordo sul Qrm (Quick reaction mechanism), il metodo rapido di azione • contro le frodi Iva che si manifestano in maniera massiccia e improvvisa

Avvio della discussione di accordi i scali più stringenti con i paesi extra-• comunitari geograi camente più vicini (per esempio la Svizzera)

Avvio del dibattito sulla tassazione dell’economia digitale e delle multi-• nazionali del web

Proposta per l’introduzione di una dichiarazione Iva standard armonizzata • per tutti i paesi Ue

Istituzione della Tax good governance (gruppo di esperti della Commis-• sione Ue denominato «Piattaforma sulla buona governance i scale, la pianii cazione aggressiva e la doppia imposizione»)

Proposta della modii ca della direttiva «madri-i glie», restringendo il cam-• po di applicazione delle esenzioni e introducendo una clausola generale anti-abuso (specie per quanto concerne i prestiti ibridi)

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11Lunedì 2 Dicembre 2013 11Lunedì 2 Dicembre 2013F I S C OGli effetti della sentenza della Corte di cassazione per gli amministratori unici di srl

Super compensi non deducibiliL’Agenzia può valutare la congruità degli emolumenti

Pagina a cura DI BRUNO PAGAMICI

L’Agenzia delle entrate può valutare la con-gruità dei compensi attribuiti agli am-

ministratori. Con la possibi-lità di negare la deducibilità di un emolumento ritenuto sproporzionato, a nulla rile-vando l’annotazione nei libri sociali delle relative delibere assembleari. Così è scritto nell’ordinanza n. 25572 del 14 novembre 2013 della Corte di cassazione, che ha affrontato l’annosa questione della dedu-cibilità dei compensi corrispo-sti all’amministratore unico di srl e della sindacabilità da parte del Fisco del loro impor-to. In altre parole, secondo gli ermellini l’amministrazione fi nanziaria non sarebbe vinco-lata ai valori o ai corrispettivi indicati nelle delibere sociali o nei contratti. Già con la con la risoluzione n. 133 del 2012, la stessa Agenzia delle entrate aveva chiarito che i compensi sono certamente deducibili dal reddito di impresa, ma comun-que sindacabili nel momento in cui appaiono insoliti, spro-porzionati ovvero strumenta-li all’ottenimento di indebiti vantaggi. Non con la stessa chiarezza e determinazione si è tuttavia fi nora espressa la Corte di cassazione, che nel corso del tempo ha più volte variato il suo orientamento in merito.

Deducibilità dei com-pensi. La citata ordinanza n. 25572/2013 si è concentrata sull’interpretazione dell’art. 62 del «vecchio Tuir» (in vigo-re fi no al 31 dicembre 2003), il quale esclude l’ammissibilità di deduzioni a titolo di com-penso per il lavoro prestato o l’opera svolta dall’imprendito-re, limitando la deducibilità delle spese per prestazioni di lavoro a quelle sostenute per quello dipendente e per com-pensi spettanti agli ammini-stratori di società di persone. Secondo la Corte, la norma non consente di dedurre dall’im-ponibile il compenso per il la-voro prestato e l’opera svolta dall’amministratore unico di società di capitali, perché la

posizione di quest’ultimo è equiparabile, sotto il profi lo giuridico, a quella dell’im-prenditore. Ciò in quanto non è individuabile, con riguardo alla sua attività gestoria, la formazione di una volontà imprenditoriale distinta da quella della società, e non ri-

correndo quindi l’assoggetta-mento all’altrui potere diretti-vo, di controllo e disciplinare, che costituisce il requisito tipico della subordinazione (così anche Cass. sentenze n. 24188/2006 e 21155/2005).

La recente ordinanza della Corte di cassazione non può

essere applicata all’attuale impianto normativo. Infatti, a seguito delle modifi che appor-tate al Tuir dal dlgs 344/2003, in vigore dal 1° gennaio 2004, il nuovo art. 95 prevede esplici-tamente che i compensi erogati agli amministratori di società di capitali, o meglio di società

o enti di cui all’art. 73 comma 1 del Tuir, sono deducibili secon-do il principio di cassa.

Sindacabilità dei com-pensi. L’ordinanza affronta anche la sussistenza in capo all’amministrazione fi nanzia-ria del potere di rettifi ca dei compensi erogati agli ammini-stratori. La Corte ha abbrac-ciato la tesi della resistente Agenzia delle entrate circa il disconoscimento di alcuni costi portati in deduzione dalla srl contribuente, tra cui quelli ri-feriti al compenso corrisposto all’amministratore delegato e al direttore, che erano anche gli unici soci. L’uffi cio ha rav-visato un intento elusivo nel comportamento della società laddove questa ha proceduto alla deduzione di una somma piuttosto consistente, prove-niente dai ricavi e annotata nel conto economico, facen-dola fi gurare come compenso all’amministratore, con un ri-sultato fi nale di bilancio pari a zero (sospetto espediente per sottrarre la srl al pagamento delle imposte).

Le altalenanti pronunce della Corte. Fino al 2006, la Cassazione si era manife-stata favorevole alla parzia-le ripresa a tassazione degli emolumenti considerati come sproporzionati, alla stregua degli altri costi ritenuti non congrui.

Nel 2008, con la sentenza 28595, i supremi giudici si pronunciarono in direzione opposta, negando all’ammini-strazione fi nanziaria il potere di valutare la congruità dei compensi corrisposti agli am-ministratori. Con la sentenza n. 3243 dell’11 febbraio 2013, la Cassazione ha stabilito che il Fisco può sempre discono-scere la deducibilità, ai sensi dell’art. 109 del Tuir, dei costi che ritenga sproporzionati, anche se non emergono irre-golarità dalle scritture conta-bili, ben potendo svincolarsi dai valori indicati in delibere sociali o contratti. La senten-za, inoltre, precisa che spetta alla società dimostrare che l’ammontare di tale emolu-menti è congruo in relazione al caso concreto.

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Secondo gli ultimi orientamenti della Corte, l’amministrazione fi nanziaria può sindacare l’importo del compenso corrisposto dalla società all’ammi-nistratore. La fi ssazione dell’entità dell’emolumento è notoriamente una decisione che spetta all’assemblea dei soci (art. 2364 c.c.), salva l’ipotesi di amministratori investiti di particolari caratteristiche per i quali la misu-ra del compenso, salva diversa indicazione statutaria, sia stabilita dall’or-gano amministrativo (art. 2389, comma 3). L’ordinanza n. 25572/2013 riconosce all’amministrazione fi scale il potere di valutare la congruità dei costi e dei ricavi esposti nel bilancio e nelle dichiarazioni, ancorché non risultino irregolarità nella tenuta delle scritture contabili o vizi negli atti giuridici di impresa. In altre parole, la deducibilità dei compensi degli amministratori non implica che gli uffi ci fi nanziari siano vincolati nella misura indicata in deliberazioni sociali o contratti, competendo all’uffi cio la verifi ca dell’attendibilità economica dei predetti dati.

All’Amministrazione spetta la verifi caL’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 113/E del 31 dicembre 2012 è intervenuta sulla questione della deducibilità dei compensi erogati dalle società di capitali ai loro amministratori, dopo che la Corte di cassazio-ne, con la sentenza n. 18702/2010, aveva suscitato diverse perplessità e molto interesse, stabilendo, tra l’altro, che tali compensi sono inde-ducibili dal reddito d’impresa delle società di capitali. Con la suddetta risoluzione l’Agenzia, nel ribadire la deducibilità dal reddito d’impresa degli emolumenti corrisposti agli amministratori di società, ha affermato che l’amministrazione fi nanziaria ha la possibilità, in sede di controllo, di disconoscere totalmente o parzialmente la deducibilità degli stessi allorché i compensi appaiano insoliti, sproporzionati o strumentali all’ot-tenimento di indebiti vantaggi.Secondo l’Agenzia, pertanto, i compensi amministrativi sono sempre sindacabili, anche sotto il profi lo quantitativo.

Per le Entrate sindacabilità a 360°

posizione di quest’ultimo è correndo quindi l’assoggetta- essere applicata all’attuale

Gli orientamenti della Cassazione

Orientamento giurisprudenziale favorevole

alla non sindacabilità dei compensi

degli amministratori

Orientamento giurisprudenziale

favorevole alla sindacabilità della congruità dei compensi

degli amministratori

Sentenze Cassazione n. 28595 del 30.9.2008

Cassazione n. 3243dell’11.02.2013

Il fatto Ad una Srl veniva contestato l’ammontare dei compensi as-segnati agli amministratori in quanto considerati non congrui e rettii cato il reddito d’impresa. La Commissione tributaria pro-vinciale adita si pronunciava a favore del contribuente

L’Agenzia delle Entrate recu-perava a tassazione parte del compenso corrisposto da una Srl all’amministratore unico. Il costo era stato ritenuto spropor-zionato e la società non aveva né dedotto né fornito giustii ca-zioni economiche

Il giudizio di merito

La decisione di 1° grado, veni-va confermata in 2° grado con riconoscimento della congruità dei compensi. Nel ricorso per cassazione l’Amministrazione i nanziaria sosteneva che la congruità del compenso con-trastava con il principio di ine-renza di cui all’ex art. 75, dpr 917/86

L’atto impositivo era stato im-pugnato in Commissione di 1° grado che aveva disatteso le ragioni della contribuente. An-che la Commissione di 2° grado aveva riconosciuto all’Ammini-strazione i nanziaria il potere di valutare la deducibilità del compenso corrisposto all’am-ministratore unico

La decisione della Corte

La Corte ha negato il potere dell’ufi cio di valutare la con-gruità dei compensi corrisposti agli amministratori, non essen-doci una norma che conceda tale possibilità: tali costi resta-no, dunque, integralmente e insindacabilmente deducibili, a prescindere dalla loro entità, ex art. 62, dpr 917/1986

La Corte ha ribadito che rientra nei poteri dell’Amministrazione finanziaria la valutazione di congruità dei costi e quindi dei compensi anche in assenza di irregolarità nelle scritture conta-bili con la possibilità di negare la deducibilità di un costo ritenuto sproporzionato, non essendo l’Amministrazione finanziaria vincolata ai valori o ai corrispet-tivi indicati nelle delibere sociali o nei contratti

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12 Lunedì 2 Dicembre 2013 CONTENZIOSO TRIBUTARIOPer la Ctr Lombardia va applicato il cluster giusto

Studi correggibiliIl giudice può ricalcolare i valori

Pagina a cura DI BENITO FUOCOE NICOLA FUOCO

Quando un avviso di accertamento è basa-to sull’applicazione di uno studio di setto-

re non attinente all’attività esercitata, la Commissione tributaria può rideterminare i valori accertati ordinan-do l’applicazione del cluster corretto.

Questo è ciò che si è veri-ficato in una controversia tributaria instaurata presso la Ctr della Lombardia, con-clusasi con l’emissione della sentenza n. 212/67/13.

Nel caso in esame, una so-cietà del bresciano aveva rice-vuto un accertamento basato sull’applicazione degli studi di settore; gli amministrato-ri non avevano preso parte alla fase del contraddittorio preventivo, nonostante il re-golare invito ricevuto dall’uf-fi cio fi nanziario. Nel ricorso proposto in commissione tri-butaria, la società lamentava principalmente la non corri-

spondenza tra lo studio di settore applicato (TG75U, per le grandi imprese di installa-zione di impianti elettrici) e l’attività esercitata (installa-zione di impianti antifurto e sistemi di sicurezza). Il primo grado di giudizio respingeva le doglianze proposte e con-fermava la bontà dell’accer-tamento, sulla scorta della mancata, volontaria, parte-cipazione al contraddittorio.

Differente, invece, la deci-sione raggiunta dai colleghi della Ctr Lombardia, a cui si rivolgeva la società con atto di appello. «La società ap-pellante», si legge nella pro-nuncia, «ha documentato di non rientrare nello studio di settore applicato», mentre per l’attività esercitata esisteva un cluster ben più appro-priato (UG75U). Tant’è che l’accertamento per il periodo d’imposta successivo era sta-to corretto dalla stessa Agen-zia delle entrate sulla base del nuovo studio di settore. La parte interessante della sentenza riguarda proprio il decisum, per mezzo del quale

la Commissione «in accogli-mento dell’appello, dichiara applicabili i ricavi puntuali risultanti dallo studio di set-tore UG75U». Il giudice di merito, dunque, nell’esercizio dei propri poteri di giurisdi-zione, ha proceduto, di fatto, ad una correzione dell’atto impositivo, non limitandosi a rideterminare la misura dei maggior valori accertati (come sovente accade), bensì spingendosi all’interno dello strumento accertativo utiliz-zato; estendendo, in tal modo, il proprio operato ad un’azio-ne tipicamente demandata alla fase accertativa del tri-buto, piuttosto che a quella giurisdizionale.

Da precisare, poi, che il col-legio giudicante ha disposto l’applicazione retroattiva (al periodo d’imposta 2005) di uno studio di settore imple-mentato nell’anno 2008, «in quanto più aggiornato ed af-fi nato rispetto alla versione precedente ed in grado di me-glio rappresentare l’effettiva situazione del contribuente».

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Per gli immobili sforniti di rendita cata-stale, l’importo stabilito nel contratto di lease-back determina il valore della base imponibile ai fi ni Ici. Lo ha stabilito la Ctr di Brescia nella sentenza n. 815/63/136 del 21 agosto scorso, ribaltando la decisione assunta dai colleghi della provinciale di Bergamo. Il caso riguarda un immobile an-cora non iscritto in catasto, in merito al quale la parte ricorrente aveva effettuato una cessione della proprietà in favore di una società fi nanziaria, stipulando con-testualmente sul medesimo un leasing. Il comune in cui era ubicato l’immobile emetteva un accertamento ai fi ni Ici, as-sumendo come base imponibile il valore stabilito dalle parti nel contratto di lea-se-back, in assenza di accatastamento e rendita catastale trattandosi di cespite in corso di costruzione. Nel giudizio tributa-rio instaurato presso la Ctp di Bergamo, la parte sosteneva che l’importo preso a parametro per il calcolo dell’Ici non pote-va essere assunto quale valore del bene, trattandosi di contratto avente scopo di fi nanziamento. Tale interpretazione tro-vava il conforto dei giudici provinciali, che accoglievano il ricorso e annullavano l’accertamento. Diversa, invece, la posi-zione assunta dalla Ctr di Brescia, a cui aveva fatto appello il comune. «L’articolo 5, comma 3, del dlgs 504/92», si legge in motivazione, «prevede, per i fabbricati del gruppo D, in caso di locazione fi nanziaria e in mancanza di rendita, che “il valore è determinato sulla base delle scritture con-tabili del locatore”». Non può avere rilievo il fatto che si tratti di lease-back piuttosto che di locazione fi nanziaria semplice, at-teso che «nessuna differenza può esservi nella funzione del contratto di leasing, per il fatto che questo sia o meno preceduto dalla vendita del bene, in precedenza di proprietà dello stesso utilizzatore».

Il lease-backdetermina l’Ici

Gli accertamenti sintetici, basati su red-ditometro e incrementi patrimoniali, de-vono essere preceduti dall’instaurazione di un contraddittorio con il contribuente, anche se tale obbligo è stato normativa-mente introdotto solamente a partire dal periodo d’imposta 2009. Esiste, infatti, un principio comunitario, formatosi nel-la giurisprudenza della Corte di giustizia Ue, che impone all’amministrazione di convocare il contribuente al confronto; principio che si rende perfettamente ap-plicabile alle fattispecie accertative sin-tetiche, a prescindere da una previsione normativa esplicita nell’ordinamento na-zionale. È quanto si legge nella sentenza n. 84/12/13 della Ctp di Varese. Un con-tribuente era stato accertato, ai sensi dell’art. 38 del dpr 600/73, poiché i beni che rientravano nella sua disponibilità e gli investimenti patrimoniali risulta-vano incongrui con i redditi dichiarati. Nel ricorso, la difesa di parte insisteva sulla mancata convocazione in contrad-dittorio, sede in cui si sarebbero potuti offrire quei chiarimenti forniti, poi, in contenzioso tributario. In particolare, si denunziava la violazione del genera-le principio di contraddittorio, sancito dalla Cge (causa C-349/07). Resisteva l’uffi cio, sostenendo come l’obbligo al contraddittorio, nell’ambito dell’accer-tamento sintetico, sia stato introdotto a partire dai redditi accertati per il 2009. La Ctp ha accolto il ricorso: «sebbene la normativa nazionale imponga l’ob-bligo di convocare il contribuente solo dal periodo d’imposta 2009, a parere di questa Commissione, in attuazione dei principi sanciti dalla Corte di giustizia europea, tale obbligo trova applicazione ogni qualvolta l’amministrazione si pro-ponga di adottare, nei confronti di un soggetto, un atto a esso lesivo».

Redditometrocon invito

Diritto camerale in am-ministrazione straordina-ria. Le imprese in ammi-nistrazione straordinaria sono tenute al pagamento del diritto annuale dovuto alla Camera di commercio, non potendo godere dell’esenzio-ne prevista dall’articolo 4 del dm 359/2001 per le imprese soggette a fallimento o a liquidazione coatta ammi-nistrativa. È quanto si legge nella sentenza n. 88/13/13 della Ctr di Milano. La ricorrente azienda, trovan-dosi in una procedura di am-ministrazione controllata, aveva contestato l’iscrizione a ruolo del diritto camerale, invocando a sostegno la presunta cessazione di tale obbligo stabilita nel citato art. 4 («Tutte le imprese per le quali sia stato adottato un provvedimento di fallimento o di liquidazione coatta amministrativa cessano di essere soggette al pagamento del diritto»). Per analogia, a parere della ricorrente, l’esenzione ben poteva essere estesa anche alla procedura di amministrazione straor-dinaria, e tale tesi trovava il conforto del primo grado di giudizio, conclusosi con la soccombenza della resistente Camera di commercio. Il giu-dice regionale ha ribaltato la decisione sostenendo che «conformemente all’orien-tamento prevalente della giurisprudenza di merito, il mancato assoggettamento al versamento del diritto deve essere considerato una esen-zione, ed è quindi da esclu-dere che si possa ricorrere all’analogia, trattandosi di disciplina tributaria eccezio-nale di favore, insuscettibile di applicazione analogica».

Giustificazioni in con-traddittorio. È illegittima la motivazione di un avviso di accertamento da studi di settore che non contiene al-cun riferimento o confutazio-ne alle deduzioni difensive offerte dalla parte in sede di contraddittorio preventivo. Il principio è stato ribadito dalla Ctp di Caltanissetta nella sentenza n. 464/03/13 dello scorso 7 ottobre. Non è suffi ciente, dunque, limitarsi ad adempiere formalmente all’obbligo di invitare il contribuente al confronto preliminare all’emissione dell’atto impositivo; bensì è onere specifi co dell’uffi cio accertatore riferirsi, nella motivazione dell’avviso, a ciò che il contribuente ha dedot-to per giustifi care lo scosta-mento, indicando le ragioni per cui tali osservazioni non appaiono suffi cienti a scon-giurare l’accertamento. «È quindi difforme dal disposto legislativo la motivazione dell’accertamento», si legge in sentenza, «perché non contiene alcun riferimento a quanto esposto dal F. in sede di contraddittorio». Vieppiù che la motivazione, oltre allo scostamento matematico, necessita di qualche ulteriore

«dato o elemento, sia pure di natura presuntiva, utilizza-bile per la quantifi cazione reddituale riferibile all’atti-vità concretamente espletata dalla ricorrente».

Avviamento e plusvalen-za. Il maggior valore d’av-viamento, rilevato in sede di accertamento dell’imposta di registro, non determina in automatico la ripresa a tas-sazione della plusvalenza, ai fi ni Irpef. Ciò in ragione della differenza che esiste nell’ambito dei due para-digmi normativi tra valore e prezzo. Nella controversia trattata dalla Ctr di Torino (sentenza n. 122/01/13 del 3 ottobre), il collegio piemon-tese ha spiegato che il valore venale dichiarato dalle par-ti, ai fi ni dell’assolvimento degli obblighi tributari le-gati alla registrazione, è ben altra cosa rispetto al prezzo pattuito e pagato. In questo specifi co caso, nell’atto di ces-sione d’azienda i contraenti avevano previsto un corri-spettivo per il magazzino e per gli arredi, omettendo di menzionare l’avviamento commerciale. L’Agenzia delle entrate operava, dunque, una rettifi ca dell’atto portato in registrazione, calcolando un valore d’avviamento congruo a completare la descrizione dell’operazione. Tale valore, pur se accettato dalle parti, non si traduce in automatica plusvalenza imponibile per il venditore.

Credito riacquisto prima casa. Quando un contri-buente cede e riacquista la prima casa, può portare in detrazione nella dichiara-zione dei redditi l’imposta versata sul primo acquisto; ciò anche se nel secondo atto di acquisto non effettua la dichiarazione di sussisten-za dei requisiti che danno diritto alla detrazione. Lo afferma la Ctp di Mantova nella sentenza n. 166/01/13 del 12 agosto. L’Agenzia delle entrate aveva disconosciuto il credito d’imposta eviden-ziato dalla contribuente nella propria denuncia dei redditi, sostenendo che «il secondo atto di acquisto stipulato dalla ricorrente non conteneva le indicazio-ni elencate nella circolare n. 19/e del 1° marzo 2001 per poter fruire del credito d’imposta maturato». La Ctp ha invece richiamato una risoluzione della stessa am-ministrazione finanziaria (70/E, datata 11/5/2004) in cui la Direzione centrale normativa e contenzioso afferma che «non è necessa-ria alcuna dichiarazione in atto per fruire della detra-zione Irpef dovuta in base a dichiarazione successiva al nuovo acquisto».

BREVI

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13Lunedì 2 Dicembre 2013Lunedì 2 Dicembre 2013I M P R E S ADai dati Infocamere emerge che la riforma anti-abusi in vigore da agosto non ha sortito effetti

Boom di concordati in biancoIn Lombardia 51 domande nel solo mese di ottobre

Pagina a curaDI CINZIA DE STEFANIS

Boom di concorda-ti preventivi o in bianco. Ad ottobre 2013 sono state

1.787 le istanze di concor-dato preventivo presenta-te al Tribunale e iscritte al registro delle imprese competente. Tre sono le regioni in testa per nume-ro di richieste di accesso al concordato in bianco: Lom-bardia, Toscana ed Emilia-Romagna. I numeri parla-no chiaro: in Lombardia iscritte al registro imprese 385 domande di concordato in bianco. Di cui 51 solo nel mese di ottobre. La regio-ne Toscana è la seconda, con 214 domande. Infine l’Emilia-Romagna, con 204 proposte di concordato in bianco presentate al Tribu-nale e iscritte al registro delle imprese.

Questi i dati che emer-gono dal report datato 31 ottobre 2013 ed elaborato da Infocamere, braccio in-formatico delle camere di commercio. Dal punto di vi-sta geografico il fenomeno è evidente nel Nordovest: sono infatti 586 le imprese iscritte al registro imprese con domanda di concordato di cui 81 quelle che lo han-no richiesto solo nel mese ottobre. Nel Nordest le im-prese che hanno presentato la domanda di concordato al tribunale sono 459. Ma la situazione non è diversa neanche nel Centro (425) e nel Sud (315).

Le società di capitali (società a responsabilità limitata, società per azioni e in accomandita per azio-ni) rappresentano la forma giuridica che maggiormen-te è ricorsa al concordato, con 1.532 unità. Numero esiguo invece (154) di so-cietà di persone (società in nome collettivo, in ac-comandita semplice e so-cietà semplice) che hanno utilizzato tale istituto.

Stesso discorso per le imprese individuali. Sono solo 60 i titolari delle pic-cole imprese che hanno presentato le proposte. Dal punto di vista settoriale, il fenomeno dei concordati preventivi vede le attivi-tà manifatturiere in testa (650 imprese), a seguire le attività del commercio con 379 domande e infine il settore delle costruzioni con 336 imprese coinvolte.

Ricordiamo che da circa tre mesi (21 agosto scor-so) è in vigore la legge di conversione (n. 98 del 2013) del decreto del Fare n. 69/2013, che con l’arti-colo 82 è intervenuto per modificare le disposizioni

normative sul concordato preventivo con la finali-tà di limitare gli abusi dell’istituto: incremen-tando le informazioni da fornire, prevedendo la no-mina di una commissario

giudiziale, aggiungendo obblighi informativi perio-dici. Il decreto iniziale del Tribunale di assegnazio-ne del termine per la pre-sentazione della proposta concordataria deve essere

motivato e può prevedere la nomina immediata di un commissario giudiziale. Quest’ultimo, in caso di no-mina, ha gli stessi poteri e obblighi di quello nomina-to dal decreto di ammissio-

ne alla procedura, avendo così un immediato control-lo effettivo sulla condotta della società debitrice. Nel periodo di tempo accorda-to all’imprenditore per la presentazione della pro-posta concordataria quale meccanismo di controllo, è previsto che lo stesso sia soggetto a specifici obbli-ghi di informazione stabi-liti dal Tribunale. Questi obblighi di informazione hanno cadenza mensile e riguardano la gestione fi-nanziaria dell’impresa e l’attività concretamente svolta al fine di stilare la proposta concordataria.

È stato inoltre stabilito che la situazione finanzia-ria sia pubblicata nel regi-stro delle imprese compe-tente a cura del cancelliere del Tribunale. È stata rego-lata la possibilità da parte del Tribunale di sentire, in ogni momento, i creditori sociali. Nel lasso di tempo concesso per la presenta-zione della proposta con-cordataria, l’imprenditore può compiere atti urgenti di straordinaria ammi-nistrazione solamente dietro autorizzazione del Tribunale e in presenza di un commissario giudizia-le anche con il parere di quest’ultimo.

Al contrario la gestione quotidiana dell’impresa è ancora comunque nelle mani dell’imprenditore in preconcordato, il quale può compiere atti di or-dinaria amministrazione senza necessità di alcuna autorizzazione. Secondo il Cerved (documento elabo-ratore nel settembre scor-so) l’ampio utilizzo che le imprese italiane hanno fatto del concordato in bianco ha determinato una forte impennata anche dei concordati «tradizionali» (comprensivi di un piano di risanamento): nel pri-mo semestre dell’anno se ne contano più di mille, cui corrisponde un aumen-to dell’87,5% rispetto alla prima parte del 2012.

Il notaio entro 30 giorni dalla decisione o delibera-zione degli amministratori di accedere al concordato preventivo è tenuto a de-positare la copia autentica del verbale presso il regi-stro imprese competente. Presentando il modello S2 riquadro B, riquadro 20 («Tipo atto/fatto» selezio-nare proposta di concorda-to preventivo – codice atto A15 ) e pagando l’importo di 90,00 per i diritti di se-greteria e euro 65,00 per l’imposta di bollo per le so-cietà di capitali (euro 59,00 per le società di persone).

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normative sul concordato giudiziale aggiungendo motivato e può prevedere

nclod

Le richieste di concordato preventivo da gennaio

Regioni Ottobre 2013

III tri-mestre

II trime-stre

I trime-stre

Totale Peso %

Abruzzo 8 15 19 7 49 2,7

Basilicata 0 2 1 1 4 0,2

Calabria 4 8 11 5 28 1,6

Campania 11 11 20 10 52 2,9

Emilia-Romagna 15 56 87 49 207 11,6

Friuli-Venezia Giulia 2 10 8 3 23 1,3

Lazio 5 37 27 20 89 5,0

Liguria 10 23 12 7 52 2,9

Lombardia 51 120 122 92 385 21,5

Marche 9 24 39 20 92 5,1

Molise 0 2 5 2 9 0,5

Piemonte 19 43 56 25 143 8,0

Puglia 9 30 28 18 85 4,8

Sardegna 0 6 7 5 18 1,0

Sicilia 8 18 30 16 72 4,0

Toscana 23 47 78 66 214 12,0

Trentino-Alto Adige 7 9 10 5 31 1,7

Umbria 4 9 7 10 30 1,7

Valle d’Aosta 1 0 4 1 6 0,3

Veneto 37 38 78 45 198 11,1

ITALIA 223 508 649 407 1787 100,0

Settore economico Ottobre 2013

III tri-mestre

II trime-stre

I trime-stre

Totale Peso %

Agricoltura 0 2 6 3 11 0,6

Attività manifatturiere 87 186 240 137 650 36,4

Costruzioni 35 111 106 84 336 18,8

Commercio 54 104 134 87 379 21,2

Trasporti 7 17 14 7 45 2,5

Turismo 3 3 14 6 26 1,5

Servizi alle imprese 28 56 94 61 239 13,4

Altri settori 9 29 41 22 101 5,7

TOTALE 223 508 649 407 1787 100,0

Forma giuridica Ottobre 2013

III tri-mestre

II trime-stre

I trime-stre

Totale Peso %

Società di capitale 188 435 562 347 1532 85,7

Società di persone 19 35 58 42 154 8,6

Imprese individuali 12 18 17 13 60 3,4

Altre forme 4 20 12 5 41 2,3

TOTALE 223 508 649 407 1787 100,0

Fonte: InfoCamere

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14 Lunedì 2 Dicembre 2013 I M P R E S ARicerca Mib-Politecnico di Milano sul fenomeno del crowdfunding: 26 sono già attive

I capitali si raccolgono sul webSono 48 le piattaforme per fi nanziare le idee d’impresa

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Non per tutti, ma sicura-mente per molti, il web si può rivelare una fon-te di finanziamento

alternativa al canale bancario. Un concetto che solo poco tem-po fa sarebbe apparso ai limiti dell’assurdo, mentre oggi si è trasformato in realtà grazie al decollo – anche nel nostro Pae-se – del crowdfunding. Secondo una recente ricerca del Mip-Po-litecnico di Milano, in Italia ci sono 48 piattaforme realizzate per consentire a chi ha una buona idea d’impresa, di pre-sentarla al popolo della Rete per puntare al fi nanziamento. Di queste, 26 sono già attive e le altre in fase di lancio.

La spinta normativa. L’Italia è stato il primo Paese al mondo a dotarsi di una disci-plina ad hoc sul crowdfunding, prima fi ssando le direttive ge-nerali attraverso la legge n.221 del 2012 (il cosiddetto «decreto Crescita-bis»), quindi con il re-golamento Consob (n.18592 del 26 giugno 2013) che è entrato nei dettagli applicativi. In par-ticolare, la normativa naziona-le riguarda l’equity crowdfun-ding, che in sostanza consiste nel fi nanziamento a imprese innovative in cambio di azioni. Questo è infatti l’ambito più delicato, considerato che si è puntato ad aiutare i potenziali investitori nella comprensione del rapporto rischio/rendimen-to relativo alle iniziative pro-poste. Mentre restano affi date alle regole del libero mercato le altre tre tipologie di crowd-

funding disponibili, vale a dire: donation-based (fi nanziamento di progetti motivato da incen-tivi fi lantropici o di sponsoriz-zazione, senza remunerazione prevista); reward-based (fi nan-ziamento di progetti a fronte dell’aspettativa di ottenere in cambio una ricompensa o un premio, materiale e non); len-ding-based (sottoscrizione di titoli o contratti di debito).

Le dinamiche del mer-

cato. Limitandoci all’ambito equity, non è solo il ricorso al canale Web a caratterizzare questo mercato. «Letteral-mente crowdfunding signifi ca “finanziamento dalla folla”, cioè collettivo dal basso, tra-mite cui più persone contribu-iscono con somme di denaro di varia entità a un progetto o ad un’iniziativa in cui credono e di cui si fanno sostenitori», spiega Massimo G. Colombo, ordinario di Economia del cambiamento

tecnologico al Mip. Le iniziative avviate. Al

di là della teoria e delle norme, per comprendere effettivamen-te come funziona questo settore può essere interessante dare uno sguardo ad alcune inizia-tive avviate nel settore. Come il caso di DeRev, che consente agli utenti di creare una lista di oggetti da acquistare o progetti da realizzare, ai quali i fi nan-ziatori possono partecipazione contribuire con soldi, donazio-

ni oppure offrendo il proprio tempo e le proprie conoscenza. Siamosoci opera, invece, come un motore di ricerca per con-sentire agli investitori di trova-re aziende di cui comprendono il business e alle aziende non quotate di raccogliere capitali da investitori privati per fi nan-ziare la crescita. E non si trat-ta necessariamente di aziende attive nell’hi-tech e con carat-teristiche da start up. Come il caso del Birrifi cio artigianale biologico gluten free ecososteni-bile, nato nel 2008 a Brugherio (Monza-Brianza) che ha deciso di sfruttare la visibilità della piattaforma online per trova-re fi nanziatori che condividano l’ecosostenibilità del processo produttivo, fi nalizzata alla ri-duzione del consumo energeti-co e al conseguentemente ridot-to impatto ambientale. Mentre Inoxsail cerca fi nanziatori per realizzare la sua idea di costru-ire barche a vela con la tecnica - di derivazione aeronautica e sviluppata in proprio - del sandwich di lamiere metalli-che sottili: scafi in acciaio inox o titanio, leggeri come quelli di plastica e veloci e bellissimi.

Nelle scorse settimane la Consob ha dato il via libera alla prima società di equity crowd-funding pure. Si tratta della StarsUp Srl, fondata da tre dottori commercialisti, esperti di consulenza aziendale e so-cietaria con base operativa tra Toscana, Lazio e Sardegna, che si caratterizza per lo spiccato taglio professionale potendo offrire una ampia gamma di servizi consulenziali pre e post equity.

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Umberto Piattelli, partner dello studio legale di Osborne Clarke, è autore di un recente libro sul fenomeno, intitolato Il crowdfunding in Italia: una regolamen-tazione all’avanguardia o un’occasione mancata? (Giappichelli). Con lui abbiamo fatto il punto sullo stato dell’arte.Domanda. Giudica positiva la scelta italia-na di regolamentare il settore?Risposta. La Legge n. 221/2012 è nata con la funzione di introdurre nell’ordinamento «ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese» e, nello specifi co, per favorire la cre-scita sostenibile, lo sviluppo tecnologico, la nuova imprenditorialità e l’occupazione, in particolare giovanile, con riguardo alle imprese start up innovative. D. Vede criticità nell’impianto normativo?R. Una criticità può essere rinvenuta nel fatto che l’equity based crowdfunding, per il momento, è riservato alle sole «start-up innovative», con la sede principale degli affari localizzata in Italia, che non distri-buiscono utili per il periodo di durata del regime agevolativo e che, a partire dal se-condo anno di attività, abbiano un totale del valore della produzione annua non su-periore a 5 milioni di euro. D. Come possono essere superate queste diffi coltà?R. Per il momento appare diffi cile ipotizza-

re soluzioni alternative. Bisognerà passa-re per una modifi ca della legge 221/2012, auspicabilmente sulla scorta del numero di operazioni positivamente concluse a dimo-strazione che il mercato deve essere aper-to a tutte le start up. Per quanto riguarda invece il tema dell’exit dagli investimenti, è assolutamente necessaria una modifi ca normativa, in particolare per quanto attiene alle offerte che abbiano ad oggetto quote. D. Consigli a chi vuole avviare un’attività di raccolta fondi?R. Le prime esperienze mostrano la necessi-tà di una stretta collaborazione tra società emittente e gestore del portale di equity crowdfunding. Questo per consentire di fornire agli investitori tutte le informazioni del caso, in maniera chiara, corretta, com-pleta, non fuorviante e senza omissioni, nel pieno rispetto del Regolamento Consob.D. Come scegliere il settore?R. L’emittente deve valutare cosa offrire ai propri investitori in termini di diritti col-legati alle azioni o alle quote emesse, per renderle maggiormente appetibili. In par-ticolare in tutti quei casi che possono de-terminare un evento di rilevante discon-tinuità nella vita della società emittente, ovvero determinare l’uscita dal capitale dei soci fondatori, con conseguente mone-tizzazione dell’investimento iniziale.

Piattelli: decisivo l’appeal dell’offerta

Maria Giusy Naccarato, managing associate di Simmons & Simmons, segue da tempo l’evoluzione del crowdfun-ding a livello internazionale. La sua voce in merito alla decisione di regolamentare il settore è fuori dal coro.Domanda. È stato utile normare il settore?Risposta. Non proprio. È vero che la nuova normativa agevola l’accesso al capitale di rischio da parte delle start up innovative e, per questo, merita una valutazione po-sitiva. Tuttavia, è vero anche che l’impianto delle regole, soprattutto se si guarda dalla prospettiva degli operatori non istituzionali, risulta particolarmente «oneroso» e delinea un modello operativo di «quasi intermediazione» che avvantaggia decisamente le banche e le imprese di investimento.D. Dunque non è stato centrato l’obiettivo di fornire una spinta al settore attraverso un quadro chiaro nel quale operare?R. L’obbligo di operare secondo un modello di «quasi-intermediazione» è una possibile fonte di svantaggio competitivo per i soggetti non istituzionali, rispetto alle banche ed alle imprese di investimento già dotate di strutture organizzative e presidi. Considerato che l’esecuzione delle operazioni con gli investitori sareb-be demandata in ogni caso a una banca o impresa di investimento, è auspicabile il ridimensionamento dei requisiti di accesso e delle misure dei controlli operativi richiesti ai soggetti non istituzionali fi n troppo comples-si se commisurati con il limitato ambito di operatività degli stessi.

Naccarato: meglioil mercato libero

funding disponibili vale a dire: cato Limitandoci all’ambito tecnologico al Mip

Le piattaforme crowd

Fonte: Mip

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16 Lunedì 2 Dicembre 2013 I M P R E S AI principi nelle sentenze della Cassazione. False fatturazioni non sempre contestabili

Sindaci, responsabilità chiareI documenti palesemente incongrui vanno intercettati

Pagina a curaDI LUCIANO DE ANGELIS

La contabilizzazione di operazioni inesistenti, poste in essere dagli amministratori per

occultare lo stato di disse-sto della società, non sempre possono costituire fonte di specifi ca responsabilità per i sindaci. In particolare, nes-suna responsabilità potrà essere ascritta all’organo di controllo quando, alla data della verbalizzazione del col-legio erano ancora aperti i termini per la registrazione delle «false» fatturazioni e quindi i sindaci, non pote-vano valutare le incongrue documentazioni fi scali che, evidentemente gli ammini-stratori non avevano loro consentito di visionare.

È quanto si legge in una recente sentenza di Cassa-zione (la numero 24362 del 29 ottobre 2013), che ha ri-baltato le decisioni dei giu-dici di primo e secondo gra-do che avevano addebitato anche ai sindaci parte del danno cagionato dalla socie-tà ai creditori a seguito del fallimento della stessa.

Il fatto. I giudici di prime cure, con decisione confer-mata dalla Corte d’appello imputavano ai sindaci il danno causato alla società ed ai creditori sociali per gli effetti dei provvedimen-ti previsti dall’art. 2447 c.c. relativo alla perdita del capitale. Tali effetti erano stati, tuttavia, dissimulati attraverso la registrazione in contabilità di una fattura (attinente prestazioni inesi-stenti) attraverso cui veni-va occultata la perdita del capitale. La falsità di tale operazione (risultante da fattura emessa il 29 dicem-bre) emergeva soprattutto in relazione all’operazione di storno di detta fattura realizzata con una nota di accredito nell’aprile dell’an-no successivo.

La decisione della Cas-sazione. La Cassazione evidenzia, a riguardo, che in via di principio per l’af-fermazione della responsa-bilità dei sindaci non occorre individuare specifici com-portamenti dei medesimi, ma sia suffi ciente non aver rilevato una così macrosco-pica violazione e non aver in alcun modo reagito, ponendo in essere ogni atto necessa-rio all’assolvimento dell’in-carico con diligenza, corret-tezza e buona fede anche segnalando all’assemblea le irregolarità della gestione riscontrate o denunziando i fatti al pm nelle situazioni di cui all’art. 2409 c.c. Ciò, in quanto, può ragionevolmen-

te presumersi che il ricorso a suddetti rimedi o anche solo la minaccia di farlo, per l’ipotesi di mancato ravvedi-mento operoso da parte degli amministratori, avrebbe po-tuto essere idoneo ad evitare o quanto meno a ridurre le conseguenze dannose della condotta gestoria.

Purtuttavia è indispensa-bile per l’affermazione della responsabilità dell’organo di controllo comprovare uno specifico «Nesso cau-sale» tra il comportamento illegittimo dello stesso e le conseguenze che da esso

siano derivate a società e creditori. In altri termini, che una opportuna segna-lazione della situazione agli organi competenti sarebbe stata idonea a evitare le disastrose conseguenze de-gli illeciti compiuti dagli amministratori. Ma nella situazione di specie, il con-trollo dei sindaci avvenuto il 7 febbraio non ha potuto evidenziare la fattura «ano-mala» emessa il 29 dicem-bre dell’anno prima, ma non ancora registrata entro la data della verifi ca (scaden-do i termini di registrazione

a fi ne febbraio), né poteva-no, sempre alla data del 7 febbraio, visualizzare la nota di credito della fattu-ra stessa emessa nel mese di aprile seguente. Il fatto che il registro Iva (visualiz-zato il 7 febbraio) risultava aggiornato al 30/12 dell’an-no precedente poteva, anzi, denotare proprio l’intento degli amministratori di na-scondere ai sindaci l’opera-zione anomala. Per questa via (ferma restando l’adde-bitabilità ai sindaci di altre situazioni, da cui il rinvio della sentenza impugnata

per il nuovo esame) non è legittimo, quindi, secondo la Cassazione imputare ai sindaci specifi che responsa-bilità nel caso di specie.

Orientamenti 2013: sempre più stringenti i controlli richiesti ai sin-daci. Al di là della senten-za dianzi citata, il controllo richiesto ai sindaci sull’ope-rato degli amministratori risulta sempre più esigente ed orientato non alla forma ma verifi ca della sostanza della gestione degli ammi-nistratori.

È ciò che emerge dalla let-tura di due sentenze ravvi-cinate della suprema Corte emanate nel corso del 2013 (si tratta rispettivamente della sentenza 14 ottobre 2013 n. 23223 e 27 maggio 2013 n. 13081).

In entrambe le sentenze viene, infatti, riscontrata una specifi ca responsabilità per i componenti dell’organo di controllo, colpevoli, secon-do i giudici di legittimità, di non avere effi cacemente controllato la corretta am-ministrazione della socie-tà, utilizzando i poteri di reazione propri dell’organo di controllo a fronte di ano-malie gestionali facilmente riscontrabili.

Nelle sentenze in com-mento, fra l’altro, ai sindaci viene mosso il rilievo di non aver riscontrato in bilancio fatture fittizie e assoluta-mente incongrue in rela-zione all’attività aziendale, non rilevando quindi poste di bilancio palesemente in-giustifi cate.

Anche attraverso tali comportamenti omissivi, secondo i giudici del Palaz-zaccio, i sindaci avrebbero ritardato la dichiarazione di fallimento della società e quindi agli stessi possono essere addebitati i relativi danni, in solido con i relativi organi amministrativi.

Nello stesso senso, si ri-corda anche una recente pronuncia del Tribunale di Milano (sentenza del 16 ot-tobre 2013) secondo cui nel caso di iscrizione nell’attivo di bilancio, tra le immobi-lizzazioni immateriali, di costi pluriennali per ragio-ni palesemente illegittime, alla luce della norma e dei principi contabili, il silenzio mantenuto in proposito dai sindaci implica la violazione del dovere di diligenza. Det-ta condotta omissiva con-tribuisce causalmente alla redazione del bilancio ille-gittimo in quanto il parere sul bilancio, con rilievo sui criteri di redazione avrebbe, invece, potuto sollecitare gli amministratori alla corret-tezza di gestione.

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te presumersi che il ricorso siano derivate a società e a fine febbraio) né poteva

La giurisprudenza

Cass. civ. sez. I, 27/5/2013, n. 13081Controllo di legalità so-stanziale e responsabili-tà dei sindaci

I sindaci delle società di capitali sono tenuti a un controllo di legalità non puramente formale, ma esteso al contenuto sostanziale dell’attività so-ciale e dell’azione degli amministratori, allo scopo di verii care che le operazioni poste in essere da questi ultimi non travalichino i limiti della corretta amministrazione.

Cass. civ. sez. I, del 29/10/2013, n. 24362Ampi i controlli richiesti ai sindaci. Ma la respon-sabilità richiede la prova del nesso causale

L’obbligo di vigilanza dei sindaci non è limitato allo svolgimento di compiti di mero controllo contabile e formale, ma si estende anche al contenuto della gestione. L’accertamento del nesso causale è, tuttavia, indispensabile per l’affermazione della responsabilità dei sindaci in relazione ai danni subiti dalla società come effetto del loro illegitti-mo comportamento omissivo. Deve conseguen-temente essere accertato che un diverso e più diligente comportamento dei sindaci nell’esercizio dei loro compiti sarebbe stato idoneo ad evitare le negative conseguenze degli illeciti compiuti dagli amministratori.

Cass. civ. del 14/10/2013 n. 23223 Responsabile il collegio sindacale se manca la vi-gilanza attiva sull’azione degli amministratori

In caso di omesso controllo sull’operato degli amministratori da parte dei sindaci, questi ultimi possono essere chiamati a rispondere, in via con-corrente, dell’atto illecito materialmente commes-so da un amministratore sul cui operato doveva vigilare il collegio sindacale. Il sindaco è tenuto a controllare non solo l’operato diretto degli ammi-nistratori, ma anche di tutti coloro che operano all’interno della società (revisori legali, società di revisione, direttore generale, amministrativo e del personale) e che sono tenuti a relazionarsi con gli amministratori stessi, in modo da poter sollecita-re nel più breve tempo possibile il ripristino della situazione di legittimità aziendale.

Cass. civ. del 4/5/2012, n. 6788Il controllo sulla veridi-cità delle scritture con-tabili è presupposto per l’esercizio dei doveri del collegio sindacale

Il controllo contabile deve necessariamente essere esercitato durante tutto l’esercizio, essendo tale attività strettamente funzionale allo svolgimento dei compiti di vigilanza sull’amministrazione, e che la sorveglianza, anche in corso di esercizio, sulla veridicità delle scritture contabili costituisce un pre-supposto ineludibile per l’esercizio dei poteri-doveri incombenti sul collegio sindacale ed in particolare di quello (surrogatorio) di convocazione dell’assem-blea nei casi di riduzione del capitale per perdite.

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17Lunedì 2 Dicembre 2013Lunedì 2 Dicembre 2013I M P R E S ALa pagella di Bruxelles sulle riforme della Penisola: attuazione decisiva per il futuro

L’Italia torna a misura di PmiNell’ultimo anno è rientrata in linea con la media Ue

Pagina a cura DI TANCREDI CERNE

Italia sempre più a misu-ra di Pmi. O quasi. Nel corso dell’ultimo anno la Penisola ha mostrato un

recupero rispetto alla media dei paesi Ue all’interno dello Small business act (ovvero la legge europea sulle picco-le imprese, Sba) grazie agli importanti passi avanti com-piuti dal Paese in termini di riforme politiche e legislative. «Nel 2012 sono stati convertiti in legge non meno di cinque decreti, ciascuno contenente importanti misure per le pic-cole e medie imprese», hanno spiegato gli esperti della Com-missione secondo cui, tuttavia, si è trattato di progressi neces-sari visti i ritardi accumulati dall’Italia nel confronto con la media europea, specialmente sotto il profi lo dell’accesso ai finanziamenti e al mercato unico. «La rapida attuazione delle misure annunciate dal governo di Roma costituisce l’aspetto più importante da monitorare per la performance futura dell’Italia dal momento che non sono state pianifi cate nuove iniziative per i mesi a venire a causa dell’attuale in-certezza del contesto politico», si legge nella pagella redatta da Bruxelles. Questa preoc-cupazione è confermata dal ritardo nell’attuazione di una serie di misure annunciate nel 2011 e nel 2012, in particolare il credito d’imposta concesso alle imprese per l’assunzione di giovani ricercatori e l’Auto-rizzazione ambientale unica (Aua) per le piccole e medie imprese. Non solo. Secondo gli esperti della Commissio-ne, esisterebbe un’altra mac-chia sulla fedina dello Small business act italiano ovvero la legge annuale per le Pmi (articolo 18 dello statuto delle imprese), redatta per il 2013, ma poi sospesa a causa delle elezioni politiche passate. Ma quali sono i punti di forza e le debolezze del sistema Ita-lia in relazione alla condizione di sviluppo e consolidamento delle piccole e medie imprese?

Sul fronte dell’imprenditoria-lità la posizione dell’Italia risulta ben al di sotto della media Ue, nonostante i mo-desti progressi compiuti di recente. «Per quanto concerne i due indicatori principali che misurano il grado di attività imprenditoriale, vale a dire il tasso d’imprenditorialità e la percentuale d’imprenditoria-lità generata dall’opportunità, la posizione dell’Italia resta vicina alla media europea», hanno spiegato da Bruxelles. Mentre sul fronte delle politi-che, l’Italia ha adottato varie misure, in particolare il decre-to legge n. 1 del 24 gennaio 2012 (convertito dalla legge n. 27/2012) che introduce una società a responsabilità limi-tata a capitale ridotto che può essere istituita con un capitale sociale minimo, inferiore a 10 mila euro. Ed è stata realiz-zata una razionalizzazione dei contratti di rete per promuo-vere le capacità imprendito-riali delle Pmi. Risultati poco confortanti anche sul fronte dell’eliminazione degli osta-coli amministrativi alle Pmi. «La posizione complessiva dell’Italia in questo settore è al di sotto della media Ue, ma non è peggiorata rispetto agli anni precedenti», hanno spiegato dalla Commissione. Inoltre, le Pmi italiane utiliz-zano maggiormente servizi di e-government. «In Italia è pos-sibile segnalare le procedure amministrative problematiche per le Pmi attraverso il nuovo portale unico online del garan-te per le piccole e medie im-prese», si legge nel documento della Commissione. «Il gover-no ha poi annunciato l’attua-zione nel 2014 della pubblica amministrazione online con l’utilizzo esclusivo di canali elettronici per la fornitura di servizi alle imprese. Per esempio, la certifi cazione anti-mafi a e il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) saranno richiesti ai relativi uffi ci dalla pubblica ammini-strazione che deve effettuare il pagamento. Fatto ancora più rilevante, sono stati migliorati i requisiti amministrativi per

le nuove imprese, riducendo il numero di controlli e verifi -che necessari». Le cose vanno peggio sul fronte degli aiuti di Stato. Secondo le rilevazioni della Commissione, infatti, la posizione dell’Italia in questo settore starebbe peggiorando, allontanandosi sempre più dalla media Ue. «Gli indicatori mostrano un quadro non omo-geneo, registrando i risultati migliori per gli aiuti di Stato destinati al settore delle Pmi e il peggior risultato relativo al tempo medio necessario per ricevere i pagamenti dalle au-

torità pubbliche». Rimangono infatti problemi sostanziali riguardo ai notevoli ritardi dei pagamenti da parte delle autorità pubbliche che pon-gono l’Italia dietro agli altri paesi del Vecchio continente: 90 giorni contro i 29 della media Ue. «Sul fronte delle politiche, una nuova misura mira a ridurre la percentuale di garanzia di esecuzione (dal 25 al 20%) che non può essere rilasciata quando un contratto è in corso e viene ora rilasciata automaticamente almeno un anno dopo il completamento

del lavoro», hanno spiegato da Bruxelles. «Inoltre, non viene più richiesto un controllo for-male per porre un termine a un contratto, rendendo di-sponibili risorse finanziarie per l’azienda». È stata inoltre creata una nuova banca dati degli appalti pubblici per ri-durre gli oneri amministrati-vi per le aziende partecipanti alle gare di appalto, trasferen-do alla pubblica amministra-zione l’onere della verifi ca dei requisiti previsti dal bando di gara da parte dell’impresa.

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Pagina a cura Sul fronte dell’imprenditoria- le nuove imprese riducendo torità pubbliche» Rimangono del lavoro» hanno spiegato da

Le Pmi in Italia e in Europa

Numero di Imprese Numero di dipendenti Valore aggiunto

Italia Ue27 Italia Ue 27 Italia Ue27

Numero % % Numero % % Miliardi di € % %

Micro 3.491.826 94,4% 92,1% 6.930.947 28,7% 28,7% 185 29,8% 21,1%

Piccole 183.198 5,0% 6,6% 3.236.764 20,4% 20,4% 136 21,9% 18,3%

Medie 19.265 0,5% 1,1% 1.861.089 17,3% 17,3% 101 16,3% 18,3%

PMI 3.694.288 99,9% 99,8% 12.028.799 66,5% 66,5% 422 68,0% 57,6%

Grandi 3.196 0,1% 0,2% 3.013.012 33,5% 33,5% 198 32,0% 42,4%

Totale 3.697.484 100,0% 100,0% 15.041.812 100,0% 100,0% 620 100,0% 100,0%

Fonte: Commissione europea - 2013

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18 Lunedì 2 Dicembre 2013 I M P R E S ALe istruzioni per i datori di lavoro che riceveranno i dati Inail. Scadenza al 16 febbraio

Autoliquidazione al countdownIn arrivo il modello per i premi assicurativi 2013-14

Pagina a cura DI CARLA DE LELLIS

Conto alla rovescia per l’autoliquida-zione premi assi-curativi 2013/2014.

Come avviene ogni anno, l’Inail sta per inviare ai datori di lavoro il modello 20SM per comunicare loro la classifi cazione dell’impre-sa ai fi ni tariffari, nonché il riepilogo storico sull’anda-mento infortunistico, vale a dire le retribuzioni, il numero dei casi di inabili-tà temporanea, di inabili-tà permanente e di morte, nonché dei connessi oneri, il numero dei «lavoratori - anno» e il «tasso specifi co aziendale», relativi al trien-nio 2010-2011-2012 o al minor periodo interessato. Questi dati e informazioni, inviati via Pec ma consul-tabili e prelevabili anche sul sito internet dell’Inail (www.inail.it), serviranno al calcolo dell’importo del premio da versare per l’as-sicurazione contro gli infor-tuni sul lavoro e le malattie professionali dei lavoratori, il cui appuntamento è fi ssa-to per il 16 febbraio 2014 (ma ci sarà un giorno in più a disposizione: cadendo di domenica, il termine slitta al lunedì successivo 17 feb-braio).

Il modello 20SM. Tecni-camente, si chiama comuni-cazione del tasso applicato. Ed infatti, entro fi ne anno, così come previsto dalla normativa sul «prezzo» dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (il dm 12 dicembre 2000), l’Inail trasmette ai datori di lavo-ro dei prospetti riportanti, per ciascuna lavorazione assicurata, il tasso di pre-mio (l’aliquota in millesimi che determina il «prezzo» dell’assicurazione), i re-lativi elementi di calcolo nonché, per i soggetti auto-nomi artigiani, la classe di rischio applicata.

Le informazioni assicu-rative dell’azienda vengo-no fornite sul modulo 20SM che si compone di diverse sezioni. La prima sezione è il «Quadro A». In questa parte del modello, oltre al codice ditta, alla descrizio-ne della ditta e al numero di Pat di riferimento, sono riportati i criteri per il cal-colo del tasso. Alla voce «classificazione alla data di elaborazione» è esposta la classifi cazione (appunto) della posizione assicurativa territoriale, la PAT, oggetto del provvedimento notifi ca-to, alla data di elaborazione del tasso specifi co azienda-le. La voce riportata fa rife-rimento alla nomenclatura

prevista dalla nuova tarif-fa in vigore dal 1° gennaio 2000 per la gestione in cui è stata inquadrata l’azien-da. Per i soggetti autonomi è altresì indicata la classe di rischio.

Nella seconda sezione, il «Quadro B – classifica-zione per il periodo di os-servazione», sono riportati tutti i periodi classifi cativi della posizione assicurativa territoriale (e di eventuali altre posizioni a essa ricon-ducibili per una valutazio-ne unitaria dell’andamento infortunistico aziendale) che ricadono nel periodo di osservazione considerato per il calcolo del tasso spe-cifi co aziendale. Per ciascu-no periodo, in particolare, sono riportati il numero della posizione assicurati-va territoriale ed il codice amministrativo della sede Inail competente; il perio-do di validità della classifi -cazione; le voci di tariffa e le eventuali incidenze; per ogni voci di tariffa il relati-vo tasso medio di tariffa; le retribuzioni corrisposte nel periodo.

Nella terza sezione «Qua-dro C – eventi lesivi defi -

niti» sono elencati tutti gli eventi lesivi verifi cati-si nel periodo di osserva-zione contrassegnati con l’indicatore «S», i cui oneri sono stati considerati per il calcolo del tasso specifi co aziendale. Non sono ripor-tati gli eventi riguardanti gli apprendisti, i dipendenti assunti con contratto di for-mazione lavoro con esenzio-ne pari al 100% e gli infor-tuni in itinere.

Nella quarta sezione «Quadro D – dati di sintesi per ogni anno del periodo di osservazione» sono ripor-tati, per ciascun anno del periodo di osservazione, il numero delle rendite tem-poranee, di quelle perma-nenti indennizzate e dei casi mortali oltre ai dati di sintesi di cui ai quadri B e C, sulla base di parametri statistico-attuariali elabo-rati annualmente.

Il tasso specifi co azien-dale. L’ultimo riquadro del modello 20SM è dedicato all’indicazione delle fasi e dei dati utili al calcolo del tasso applicabile. Il tasso specifi co aziendale è dato dal rapporto tra gli oneri

totali dell’anno e le retri-buzioni corrisposte e mol-tiplicando il risultato per 1.000 maggiorandolo del tasso di caricamento additi-vo. Gli oneri totali dell’anno si ottengono sommando gli oneri di temporanea, di ren-dita e la riserva sinistri, e moltiplicando la somma per il coeffi ciente di caricamen-to di cui al punto D della tabella dei parametri. Per la determinazione del tasso applicabile, sulla base dei dati relativi al periodo di os-servazione, questi dati sono riportati con riferimento al triennio o al minor periodo di osservazione.

In particolare, il tasso specifi co aziendale si ottie-ne dividendo la sommatoria degli oneri totali per la som-matoria delle retribuzioni complessive corrisposte e moltiplicando il risultato per mille e maggiorandolo del tasso di caricamento ad-ditivo. Il tasso aziendale si calcola con arrotondamento alla seconda cifra decimale. Il valore esposto al campo «Operai/anno» è pari alla sommatoria degli operai/anno di tutti i periodi di osservazione.

Le riduzioni. Le succes-sive tre colonne dell’ultimo riquadro del modello 20SM riportano le informazioni relative alle oscillazioni per andamento infortuni-stico. Queste oscillazioni sono calcolate in base ai criteri previsti dalle mo-dalità di applicazione delle tariffe dei premi in vigore al 1° gennaio 2000 e, per en-trambe, deve essere appli-cato l’arrotondamento alla seconda cifra decimale.

Occhio ai dati. Ricevuti i dati dall’Inail è bene con-trollare che le retribuzioni del Quadro B corrispon-dano a quelle dichiarate (o accertate) nel triennio 2009/2011; che gli infortu-nati indicati nel Quadro C siano dipendenti della ditta, assicurati con quella PAT e per quella voce e, infi ne, che non vi siano «infortuni in itinere» (sono oneri indiret-ti). L’Inail notifi ca anche le «basi di calcolo»: un model-lo che riporta gli elementi essenziali per poter proce-dere al calcolo del premio dovuto. Dal dicembre 2012 la comunicazione delle basi di calcolo è stata trasmes-sa via Pec (Posta elettroni-ca certifi cata a quelle ditte che è risultato abbiano co-municato l’indirizzo al regi-stro delle imprese (Cciaa). Anche di questi dati è bene controllare: l’esatta corri-spondenza di «codice ditta», codice fi scale, PAT, voci di rischio e periodi assicura-tivi; l’esatta corrisponden-za di quanto indicato come «Importo della Rata anti-cipata richiesta per l’anno 2012», con quanto calcola-to (e pagato) dall’azienda come Rata 2012.

L’indicazione sulla «Addizionale amianto L 244/07» (SI o NO). A par-tire dal mese di dicembre 2012, inoltre, il prospetto delle basi di calcolo per l’autoliquidazione è stato modifi cato sia nella parte grafica che nei tracciati record ed ora prevede una sezione regolazione polizza dipendenti con l’indicazione del campo Pond per le PAT ponderate e la nuova tabella regolazione anno 2012 con una colonna Agevolazioni (solo 003 riduzione Campio-ne d’Italia; 005 cooperative e consorzi che manipolano, trasformano e commercia-lizzano prodotti agricoli in zone agricole svantaggiate; 025 cooperative e consorzi che manipolano, trasfor-mano e commercializzano prodotti agricoli in zone montane svantaggiate ;127 riduzione imprese artigiane L 296/06).

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Il calendario 2013-2014

Notifi ca delle basi di calcolo per l’autoliquidazione 20013/2014

A cura dell’Inail attraverso il modello 20SM Entro 31 dicembre 2013

Oscillazione del tasso di premio per prevenzione

E’ possibile richiedere all’Inail, con apposita do-manda, di fruire del benei cio di uno sconto dei premi assicurativi dovuti, a fronte degli eventuali interventi migliorativi per la sicurezza effettuati in azienda nell’anno 2013 (aziende che hanno iniziato la propria attività entro il 1° gennaio 2012)

Scadenza: 28 febbraio 2014

Autoliquidazione dei premi assicurativi

Calcolo e pagamento della rata di premio anticipa-ta (anno 2014) e del conguaglio relativo all’anno precedente (anno 2013)

Scadenza: 17 febbraio 2013

Riduzione del presunto (variazioni delle retribuzioni)

Comunicazione all’Inail della presunta variazione in diminuzione delle retribuzioni erogate nell’anno in corso (2014), così da poter versare una rata di premio anticipata in misura inferiore

Scadenza: 17 febbraio 2014

Denuncia delle retribuzioni afferenti l’anno 2012

Esclusivamente in via telematica Scadenza: 16 marzo 2014

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La misura dello sconto

Lavoratori anno Riduzione premi Lavoratori anno Riduzione premi

Fino a 10 30 per cento Da 101 a 200 15 per cento

Da 11 a 50 23 per cento Da 201 a 500 12 per cento

Da 51 a 100 18 per cento Oltre 500 7 per cento

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19Lunedì 2 Dicembre 2013Lunedì 2 Dicembre 2013I M P R E S ALa polizza obbligatoria Inail vale dall’uscita i no al rientro nella dimora abituale

Trasferte, la copertura è a 360°Lavoratori assicurati per eventi infortunistici in itinere

Pagina a cura DI DANIELE CIRIOLI

Copertura Inail a 360 gradi per i lavoratori in missioni o trasferte. In questi casi, infatti,

i lavoratori sono coperti per tutti gli eventi infortunistici, dal momento in cui lasciano la dimora abituale fi no a quello del rientro in essa, compresi gli incidenti nel tragitto per anda-re in albergo e quelli accaduti nella stanza d’albergo. Peral-tro, in questi casi l’evento sarà trattato come ordinario infor-tunio, ossia come fosse capita-to in attualità di lavoro, e non come un infortunio in itinere.

L’infortunio sul lavoro. L’assicurazione obbligatoria Inail (il cui onere è ad esclusi-vo carico del datore di lavoro) copre ogni incidente capitato al lavoratore per «causa vio-lenta in occasione di lavoro» dal quale derivi la morte, l’ina-bilità permanente o l’inabilità assoluta temporanea per più di tre giorni. Si differenzia dalla malattia professionale poiché l’evento scatenante è improvviso e violento, mentre nel primo caso le cause sono lente e diluite nel tempo. Come detto due sono gli elementi ca-ratterizzanti vale a dire: 1) la causa vio-lenta e 2) l’occasione di lavoro.

La causa violenta è un fattore che opera dall’esterno nell’am-biente di lavoro, con azione intensa e con-centrata nel tempo, e presenta le seguenti caratteristiche: ef-ficienza, rapidità ed esteriorità. Può essere provocata da sostanze tossiche, sforzi muscolari, mi-crorganismi, virus o parassiti e da con-dizioni climatiche e microclimatiche. In sintesi, una causa violenta è ogni aggressione che dall’ester-no danneggia l’integrità psico-fi sica del lavoratore.

L’occasione di lavoro, che non deve essere confusa con le più comuni categorie spa-zio temporali riassumibili nel-le espressioni tipo «sul posto di lavoro» o «durante l’orario di lavoro» è un concetto che comprende in sé tutte le si-tuazioni, comprese quelle am-bientali, nelle quali si svolge l’attività lavorativa e nelle quali è imminente il rischio per il lavoratore. A provocare l’eventuale danno, ad esempio, possono essere: gli elementi dell’apparato produttivo; le situazioni e fattori propri del lavoratore; le situazioni ricol-legabili all’attività lavorativa. Pertanto, non è suffi ciente che

l’evento avvenga durante il la-voro, ma che si verifi chi «per» il lavoro (a causa del), così come appurato dal cosiddetto esame eziologico, ossia l’esa-me delle cause dell’infortunio. Deve esistere, in sostanza, un rapporto, anche indiretto di causa-effetto tra l’attività lavorativa svolta dall’infor-tunato e l’incidente che causa l’infortunio.

Indennizzo anche se c’è colpa del lavoratore. Sono esclusi dalla tutela gli infortu-ni conseguenti a un comporta-mento estraneo al lavoro, quelli simulati dal lavoratore o le cui conseguenze siano dolosamen-te aggravate dal lavoratore stesso. Sono invece tutelati gli infortuni accaduti per colpa del lavoratore, in quanto gli aspet-ti soggettivi della sua condotta (imperizia, negligenza o im-prudenza) nessuna rilevanza possono assumere per l’inden-nizzabilità dell’evento lesivo, sempreché si tratti di aspetti di una condotta comunque ri-conducibile nell’ambito delle finalità lavorative. Restano esclusi dall’indennizzo invece tutti quegli infortuni diretta-mente causati dall’abuso di sostanze alcoliche e psicofar-maci, dall’uso non terapeutico

di stupefacenti e allucinogeni, nonché dalla mancanza della patente di guida da parte del conducente.

L’infortunio in itinere.

L’Inail tutela i lavoratori anche nel caso di infortuni avvenuti durante il normale tragitto di andata e ritorno tra l’abita-zione e il luogo di lavoro. È il cosiddetto «infortunio in itine-

re» che può verifi -carsi inoltre anche durante il normale percorso che il lavo-ratore deve fare per recarsi da un luogo di lavoro a un altro, nel caso di rapporti di lavoro plurimi, oppure durante il tragitto abituale per la consumazio-ne dei pasti, se non esiste una mensa aziendale. Qualsia-si modalità di spo-stamento è ricom-presa nella tutela (mezzi pubblici, a piedi ecc.) a patto che siano verifi cate le fi nalità lavorati-

ve, la normalità del tragitto e la compatibilità degli orari. Al contrario, il tragitto effettua-to con l’utilizzo di un mezzo privato, compresa la bicicletta in particolari condizioni, è co-perto dall’assicurazione solo se tale uso è necessitato.

Ad esempio eventuali inter-ruzioni e deviazioni del norma-le percorso non rientrano nella copertura assicurativa a ecce-zione di alcuni casi particolari, ossia se vi siano condizioni di necessità o se siano state con-cordate con il datore di lavoro. Esistono, tuttavia, alcune ec-cezioni: interruzioni/deviazioni effettuate in attuazione di una direttiva del datore di lavoro; interruzioni/deviazioni «neces-sitate», ossia dovute a causa di forza maggiore (esempio: un guasto meccanico) o per esigenze essenziali e impro-

rogabili (esempio: soddisfaci-mento di esigenze fi siologiche) o nell’adempimento di obblighi penalmente rilevanti (esempio: prestare soccorso a vittime di incidente stradale) oppure, in-fi ne, in caso di brevi soste che non alterino le condizioni di rischio. Alla stessa maniera, anche l’utilizzo della propria automobile o dello scooter può considerarsi necessario solo in alcune situazioni. Per esempio è tale in caso di mezzo fornito o prescritto dal datore di lavo-ro per esigenze lavorative; se il luogo di lavoro è irraggiun-gibile con i mezzi pubblici op-pure raggiungibile ma non in tempo utile rispetto al turno di lavoro; se i mezzi pubblici obbligano a attese eccessiva-mente lunghe; se i mezzi pub-blici comportano un rilevante dispendio di tempo rispetto all’utilizzo del mezzo privato; se la distanza della più vicina fermata del mezzo pubblico deve essere percorsa a piedi ed è eccessivamente lunga.

Missioni e trasferte. Un altro caso speciale di esonero addirittura della disciplina de-gli infortuni in itinere è quello delle missioni e trasferte. Nel-la recente circolare n. 52/2013 l’Inail ha fatto il punto della situazione e ha dettato qua-dro aggiornato delle regole (sia per gli infortuni in itinere che per quelli in missione e/o in trasferta) traendo lo spunto da alcuni quesiti. L’Inail, innanzi-tutto, ha ribadito che la tutela degli infortuni in itinere opera per gli eventi che si verifi cano durante il normale percorso di andata e di ritorno dal luogo di abitazione a quello del lavoro, nei limiti in cui il lavoratore non aggravi, per particolari motivi o esigenze personali, i rischi della condotta extra-lavorativa connessa alla pre-stazione per ragioni di tempo e di luogo, interrompendo così il collegamento che giustifi ca la copertura assicurativa.

Relativamente agli infortu-ni occorsi durante le missioni o trasferte l’Inail pone alla base delle considerazioni la differenza che c’è nello spo-stamento del lavoratore, tra lavoro abituale (infortunio in itinere) e lavoro in missione o trasferta. Nel primo caso i rischi dipendono anche dalla scelta del lavoratore riguardo al luogo dove stabilire il centro dei propri interessi personali e familiari; per cui il percorso non è determinato esclusiva-mente da esigenze lavorative imposte dal datore di lavoro. Diverso è il caso della missione o della trasferta poiché, in tali situazioni, il tragitto dal luogo in cui si trova l’abitazione del lavoratore a quello in cui, du-rante la missione o trasferta, egli deve espletare la presta-zione lavorativa, non è frutto di una libera scelta del lavora-tore ma è imposto dal datore di lavoro. Ne consegue che il solo fatto che il lavoratore si trovi in missione o trasferta vale, di per sé, a connotare differente-mente l’evento infortunistico che si è verifi cato lungo il tra-gitto tra abitazione e una sede di lavoro temporaneamente di-versa: tutto ciò che accade in questo tragitto va considerato come verifi catosi in attualità di lavoro, in quanto accesso-rio all’attività lavorativa e connessa alla stessa funzio-nalmente; e ciò dal momento in cui la missione ha inizio e fi no alla sua conclusione (in altre parole non si tratterà di infortunio in itinere, ma di in-fortunio in attualità di lavoro). In tali casi ci sono due uniche cause di esclusione dell’inden-nizzabilità:

1) quando l’evento si verifi -chi nel corso dello svolgimento di un’attività che non ha alcun legame funzionale con la pre-stazione lavorativa o con le esigenze lavorative dettate dal datore di lavoro;

2) nel caso di rischio elettivo, cioè nel caso in cui l’evento sia riconducibile a scelte persona-li del lavoratore, irragionevoli e prive di alcun collegamento con la prestazione lavorativa tali da esporlo a un rischio de-terminato esclusivamente da tali scelte

Infortuni in albergo. Per le stesse ragioni appena con-siderate a proposito delle mis-sioni e trasferte, l’Inail ritiene che anche gli infortuni occorsi durante gli spostamenti del la-voratore per recarsi dall’alber-go al luogo in cui deve essere svolta l’attività lavorativa e viceversa devono essere trat-tati come infortuni in attualità di lavoro e non come infortuni in itinere; e lo stesso anche per quelli occorsi all’interno della stanza d’albergo in cui il lavoratore si trova a dimorare temporaneamente.

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l’ t d t il l di t f ti ll i i bili ( i ddi f i

Gli adempimenti

In caso d’infortunio il lavoratore ha l’obbligo:

di informare immediatamente il proprio datore di lavoro di qualsiasi infortunio • gli sia capitato, anche se di lieve entità, altrimenti perde il diritto all’inden-nità per i giorni precedenti a quello in cui il datore di lavoro ha avuto notizia dell’infortunio; di presentare subito al datore di lavoro il primo certii cato medico e gli even-• tuali successivi.

In caso di infortunio il datore di lavoro ha l’obbligo:

se l’infortunio non è guaribile entro tre giorni, di inviare la denuncia entro • due giorni all’Inail e all’autorità di pubblica sicurezza, con accluso il certii ca-to medico originale. In caso di inerzia del datore di lavoro, il lavoratore può denunciare egli stesso l’infortunio;di pagare per intero la giornata in cui è avvenuto l’infortunio nonché il 60% • della retribuzione, salvo migliore trattamento previsto dal contratto di lavoro, per i successivi tre giorni di astensione.

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20 Lunedì 2 Dicembre 2013 IMMOBILI & CONDOMINIOConfabitare e Immobiliare.it fotografano il fenomeno in crescita nelle grandi città

Nuda proprietà, vendite boomNei primi dieci mesi 2013 sono aumentate del 12,5%

DI GIANFRANCO DI RAGO

Aumentano le vendite della nuda proprietà. Sono soprattutto gli anziani a riservarsi

l’usufrutto delle proprie abi-tazioni per avere in cambio della liquidità che permetta loro di vivere con maggiore serenità l’ultima parte della propria vita, ma il fenomeno è man mano diventato più generale e riguarda soprat-tutto le grandi città, con un aumento del 12,5% nei primi dieci mesi del 2013 rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Lo rivelano due distinti studi condotti rispettivamen-te da Confabitare, Associazio-ne proprietari immobiliari, e Immobiliare.it, che offrono un interessante spaccato dell’evo-luzione del mercato delle com-pravendite.

Nel trasferimento della nuda proprietà degli apparta-menti (che rappresenta il 7,3% del totale delle transazioni nel settore immobiliare) si registra un calo degli atti tra familiari (per motivi successori e fi scali) e un aumento di quelli propria-mente di mercato. A vendere, nella maggior parte dei casi (soprattutto al nord e nelle città metropolitane), sono per-sone anziane che hanno scarsi legami con la famiglia, oppu-re sono privi di eredi diretti, e hanno bisogno di liquidità per continuare a mantenersi, conservando la disponibilità dell’immobile, oppure per in-dividuare le risorse necessarie con le quali aiutare fi gli e nipo-ti alle prese con l’attuale crisi occupazionale o con diffi coltà di inserimento nel mercato del

lavoro.Secondo i calcoli di Confabi-

tare, nei primi dieci mesi del 2013 si è registrato un vero e proprio boom della vendita di immobili in nuda proprietà, con un aumento del 12,5% rispet-to allo stesso periodo dell’anno precedente. In tutta Italia ben 85 mila anziani hanno già scel-to questa formula, soprattutto nelle grandi città. Si tratta essenzialmente di pensionati con un’età media di 75 anni e che percepiscono una pensione media mensile di poco superio-re ai 1.100 euro. Il primato del ricorso degli anziani alla ven-dita in nuda proprietà spetta

all’Emilia-Roma-gna, con oltre il 35% di aumento di questo tipo di tran-sazioni. Seguono il Lazio, con il 12%, il Piemonte e la Lombardia con il 10%, la Toscana con l’8% e la Liguria con il 7%. Tra le città la capofi la risulta essere Bologna (32% in più rispetto al 2012), seguita a stretto giro da Roma, Torino e Milano. Gli immobili interessati, secondo lo studio condotto da Immobiliare.it, sono per lo più di tipo econo-mico e sono prevalentemente localizzati in zone semicentrali

o di prima periferia, con una valore medio che oscilla tra i 142 mila euro di Napoli e i 228 mila di Roma.

Il codice civile consente al proprietario di costituire sulla propria abitazione diritti re-ali di godimento in favore di terzi, dall’usufrutto all’uso e all’abitazione. In questo caso il proprietario del bene rimane

il medesimo ma attribuisce a terzi il diritto di farne uso. Ma è possibile anche il contrario, ovvero che il proprietario si spogli del diritto di proprietà a favore di un soggetto terzo mantenendo però in capo a se stesso il diritto di continuare a goderne. Nei riguardi del ter-zo acquirente si parla allora di nuda proprietà, proprio perché

il nuovo proprietario si vede privato della facoltà di usare il bene, almeno fi no a quanto venga meno il diritto di usu-frutto/uso/abitazione che si è riservato il precedente pro-prietario (normalmente con il suo decesso). Il ricorso alla vendita della nuda proprietà con riserva del c.d. usufrutto consente quindi di monetizza-re la cessione della casa senza perdere il diritto di abitarci e permette di mantenere la stessa qualità di vita inte-grata da una nuova liquidità, ottenuta senza ricorrere a in-debitamenti. Dall’altra parte chi acquista ha la possibilità di effettuare un investimento a medio-lungo temine (il ri-sparmio medio evidenziato da Immobiliare.it è ad esempio pari al 24% a Milano ma arri-va al 35% a Napoli) e, inoltre, entra in possesso di un immo-bile senza dover pagare l’Imu, in quanto l’imposta ricade sul cedente usufruttuario.

Secondo Confabitare il fe-nomeno della vendita della nuda proprietà rappresen-ta il segno tangibile di una crisi economica che avanza sempre di più. L’appesanti-mento della tassazione che grava sulla casa costringe di conseguenza gli anziani a dover ricorrere alla ven-dita della propria abitazio-ne. Di qui l’invito rivolto al governo da Alberto Zanni, presidente di Confabitare, a inserire nella discussione per l’approvazione della legge di stabilità attualmente in cor-so in parlamento una serie di provvedimenti utili per dare una risposta a questo problema.

Dal Notariato sei proposte per far ripartire il mercato immobiliare. Il consiglio nazionale, riunitosi a Roma nell’ambito del 48° congresso nazionale della categoria ha infatti lanciato una serie di interessanti progetti pensati per contribuire al rilancio del mercato immobiliare attraverso riforme che potrebbe-ro, da una parte, aiutare i cittadi-ni a comprare casa e, dall’altra, le imprese-costruttrici a far ripartire la propria attività, limitando l’in-venduto. Vediamo allora nel merito dette proposte.

Il c.d. rent to buy. La prima di esse riguarda l’introduzione di una disci-plina dei contratti di godimento in funzione della successiva vendita di immobili, meglio noti come rent to buy, oggi privi di regolamentazione specifi ca. Non si tratta di una nuova fi gura di contratto misto tra loca-zione e compravendita, bensì di un contratto che ricomprende due mo-delli contrattuali tipici che manten-gono le rispettive caratteristiche. Nella pratica, prima si procede alla stipula di un contratto di locazione

avente a oggetto un immobile che il conduttore ha deciso di acquistare. Contestualmente alla sottoscrizione del contratto di locazione, con se-parato atto, si stabilisce la data del rogito e l’impegno del proprietario-locatore a vendere al conduttore il bene, al momento in cui l’acconto (dei canoni versati) raggiungerà un determinato ammontare oppure co-prirà l’intero prezzo di vendita già pattuito. La particolarità consiste nel fatto che il conduttore-acqui-rente riceve subito la disponibilità dell’appartamento, ma versa il prez-zo di vendita in modo dilazionato at-traverso il pagamento di un canone di locazione periodico. Per questi accordi che possono contribuire a fare incontrare domanda e offerta di abitazioni in un momento come quello attuale, caratterizzato da una consistente quantità di immo-bili invenduti, il notariato propone una specifi ca disciplina e vantaggi tributari.

Vendita a rate e cartolarizzazione. La seconda proposta riguarda invece l’ipotesi in cui la vendita di un immo-

bile preveda il pagamento del prezzo a rate. A tale proposito il notariato propone l’attribuzione al venditore della facoltà di cedere a una banca il credito relativo al pagamento delle rate. A sua volta la banca potrà ce-dere il credito nell’ambito di un’ope-razione di cartolarizzazione.

Riduzione dei costi dell’ipoteca le-gale e dilazione di pagamento. Si propone poi la riduzione del carico fi scale dell’ipoteca legale a garan-zia di dilazioni di pagamento del prezzo delle compravendite. Infatti spesso i venditori sono disposti ad accettare il rischio di concedere una dilazione nel pagamento del prezzo all’acquirente a fronte di adeguate garanzie. Una di queste è l’iscrizione dell’ipoteca legale inutilizzata a cau-sa del suo costo elevato. Il notaria-to suggerisce quindi l’applicazione di un’imposta ipotecaria in misura fi ssa e non, come accade adesso, in misura proporzionale.

Riduzione delle tasse dei canoni di locazione di immobili rimasti invenduti. Si potrebbe poi pensare

alla riduzione della tassazione dei canoni di locazione per gli immobili destinati alla vendita rimasti inven-duti e temporaneamente locati per consentire alle imprese costruttrici di far fronte alle spese di gestione.

Dismissione di beni pubblici ed esenzione di imposte e oneri. Con la quinta proposta, il notariato suggerisce quindi di introdurre l’esenzione dalle imposte indirette e dagli oneri di urbanizzazione delle dismissioni di beni immobili pubblici strumentali.

Contratto preliminare e imposta di registro. Da ultimo, secondo il con-siglio nazionale, si potrebbe anche prevedere che l’imposta di registro del preliminare non possa comunque eccedere quanto sarà dovuto al mo-mento della vendita: infatti spesso, per effetto dell’applicazione del si-stema prezzo valore, delle agevola-zioni prima casa e del credito di im-posta per la prima casa, di fatto non è possibile recuperare quanto versa-to al momento del preliminare.

Giuseppe Bordolli

Notariato, in sei mosse la ripartenza del mercato delle case

lavoro all’Emilia Roma

vIl trend città per città

CITTÀ

Aumento percentuale delle vendite in nuda proprietà

Primi dieci mesi del 2013 rispetto al 2012

BOLOGNA 32%

ROMA 31%

TORINO 29%

MILANO 28,5%

FIRENZE 27%

GENOVA 26,3%

PADOVA 25%

VENEZIA 24,7%

NAPOLI 22,9%

CATANIA 22%

PALERMO 21,5%

CAGLIARI 21%

BARI 15%

Fonte: Confabitare

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21Lunedì 2 Dicembre 2013Lunedì 2 DicembC O N TA B I L I TÀLe istruzioni per le imprese alla luce delle modii che introdotte dalla revisione dell’Oic 17

Bilancio consolidato, i limitisi calcolano sui dati lordi

Pagina a cura DI NORBERTO VILLA

E FRANCO CORNAGGIA

Pronte le modifiche alle regole del bilan-cio consolidato con la revisione del princi-

pio contabile Oic 17. L’orga-nismo italiano di contabilità continua l’opera di ammoder-namento degli standard con-tabili nazionali ed emana la bozza del principio che indica le regole in tema di bilancio consolidato e del metodo del patrimonio netto. E questa è già la prima novità. Infatti il nuovo testo dell’Oic 17 è for-mato da due sezioni: la prima dedicata alla disciplina del bi-lancio consolidato (già conte-nuta nel precedente principio Oic 17) e la seconda dedicata al metodo del patrimonio net-to (già contenuta nel prece-dente principio Oic 21).

Diverse sono le innovazio-ni/precisazioni contenute con riguardo alla tematica del bi-lancio consolidato ma prima di tutto sono da individuare i soggetti tenuti a redigerlo.

L’art. 27 del dlgs 127/91 offre una defi nizione in ne-gativo specifi cando che non sono soggette all’obbligo di redazione del bilancio conso-lidato le imprese controllanti che, unitamente alle impre-se controllate, non abbiano superato, per due esercizi consecutivi, due dei seguenti limiti (ricordiamo comunque che l’esonero per mancato superamento dei limiti di-mensionali non si applicano quando l’impresa control-lante o una delle imprese controllate ha emesso titoli quotati in borsa):

a) 17.500.000 euro nel to-tale degli attivi degli stati patrimoniali;

b) 35.000.000 euro nel to-tale dei ricavi delle vendite e delle prestazioni;

c) 250 dipendenti occupati in media durante l’esercizio.

Un’importante precisazio-ne (che conferma quelle già precedentemente offerta) è quella che riguarda il calcolo di tali limiti. Poteva infatti sorgere il dubbio se gli stessi dovessero essere individuati prima o dopo le scritture di consolidamento. Si prenda-no come esempio i ricavi. È possibile che la somma alge-brica degli stessi riferiti alle consolidate superi il limite di cui all’art. 27 citato, ma è anche possibile che dopo l’annullamento della partite intercompany tale limite ri-sulti invece non superato. Il principio contabile evidenzia che «il totale degli attivi degli stati patrimoniali e dei ricavi delle vendite e delle presta-zioni deve essere determinato

con riferimento ai dati “lordi” risultanti dai bilanci, compre-so quello della controllante, senza procedere alle elimina-zioni richieste dalle tecniche di consolidamento».

Il consolidato non è da redi-gere da parte delle imprese a loro volta controllate quando la controllante sia titolare di oltre il 95% delle azioni o quo-te dell’impresa controllata ovvero, in difetto di tale con-dizione, quando la redazione del bilancio consolidato non sia richiesta almeno sei mesi prima della fi ne dell’esercizio da tanti soci che rappresenti-no almeno il 5% del capitale, il tutto a patto che:

• l’impresa controllante, soggetta al diritto di uno sta-to membro della Comunità europea, rediga e sottoponga a controllo il bilancio conso-lidato secondo il presente de-creto ovvero secondo il diritto di altro stato membro della Comunità europea;

• l’impresa controllata non abbia emesso titoli quotati in borsa.

Ulteriore esonero è previsto per le imprese che controlla-no solo imprese che, indivi-dualmente e nel loro insieme, sono irrilevanti ai fi ni della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e fi nanziaria e del risultato economico del gruppo. In questo caso è pre-scritta l’obbligatoria indica-zione in nota integrativa di tali ragioni.

Una volta verifi cato l’obbli-go di redazione le fi nalità e i postulati sono quelli previsti per il bilancio d’esercizio an-che se partendo dal presup-posto che le singole imprese sono considerate come parti di un’unica grande società:

a) le singole attività e pas-sività e i singoli componen-ti del conto economico della capogruppo o controllante si sommano alle corrispondenti attività e passività e ai cor-rispondenti componenti del conto economico delle con-trollate;

b) gli elementi patrimoniali ed economici che hanno natu-ra di reciprocità si eliminano dal bilancio consolidato, al fi ne di evidenziare solo i saldi e le operazioni tra il gruppo e i terzi. Il bilancio consolidato assolve a funzioni informati-ve essenziali, in quanto stru-mento informativo primario di dati patrimoniali, econo-mici e fi nanziari del gruppo sia verso i terzi, sia sotto un profi lo di controllo gestiona-le. Tali funzioni non possono infatti essere assolte con pari effi cacia dai bilanci d’eserci-zio delle singole imprese che compongono il gruppo.

© Riproduzione riservata

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Indicazioni anche per la contabilizzazione delle cessioni parziali di partecipazioni senza o con perdita di controllo. Qualora in forza dell’operazione non venga meno il controllo la plusvalenza o minusvalenza deve essere sempre imputata al conto eco-nomico consolidato. La bozza del principio contabile prevede che acquisti e cessioni senza perdita di controllo siano rappre-sentati come transazioni effettuate dalla capogruppo, ossia alla stregua di transa-zioni attraverso cui si rappresenta e si ag-giorna il costo pagato dalla capogruppo. L’utile o la perdita da rilevare nel conso-lidato sono determinati dalla differenza tra il corrispettivo della cessione e l’am-montare proporzionale delle attività nette rifl esse nel consolidato. L’ammontare del-le attività nette tiene conto del relativo avviamento, unitamente ai corrispondenti maggiori valori non ancora ammortizzati attribuiti alle relative attività identifi ca-bili alla data di acquisizione e dell’even-tuale residuo «Fondo di consolidamento per rischi e oneri futuri». Nell’ipotesi di

cessione di partecipazione con perdita del controllo occorre invece deconsolidare tale partecipazione. Ciò deve intervenire con riferimento alla data di cessione, così da evidenziare nel bilancio consolidato il contributo reddituale della partecipazio-ne sino alla data di cessione. In alternati-va è concesso però di utilizzare «il relativo valore alla data di chiusura del precedente esercizio nel caso di diffi coltà pratica a reperire nei tempi dovuti le informazioni alla data di cessione o di eccessivi costi per il loro ottenimento. In questo caso, la partecipazione è deconsolidata dall’inizio dell’esercizio». La partecipazione residua è valutata tramite il metodo del patri-monio netto o con il metodo del costo, a seconda che permanga o meno una in-fl uenza notevole sulla partecipata stessa. Qualunque sia il metodo utilizzato per la valutazione della partecipazione residua, la base per la determinazione è il valore proporzionale che deriva dall’applicazione del metodo del patrimonio netto alla data della cessione.

Cessioni parziali ai raggi X

La data del consolidamento deve coinci-dere con quella di acquisizione del con-trollo anche se è accettabile utilizzare la data in cui l’impresa è inclusa per la prima volta nel consolidamento. Questo un ul-teriore contenuto della bozza di standard contabile. Consolidando l’eliminazione del valore delle partecipazioni consolidate nei con-fronti del patrimonio netto determina la differenza di annullamento. La stessa quindi non è altro che la differenza tra il valore della partecipazione iscritto nel bilancio d’esercizio della controllante e il valore della corrispondente frazione di patrimonio netto contabile della con-trollata.Sul punto l’Oic 17 (nuova versione) racco-manda appunto che la data del consolida-mento coincida con la data di acquisizione del controllo. Negli esercizi successivi, la differenza iniziale deve modifi carsi a cau-sa dell’aggiornamento delle rettifi che di consolidamento ed anche per le variazio-ni e differenze successive. Con riguardo alla differenza iniziale da annullamento

la stessa nasce dal confronto tra il costo originariamente sostenuto per l’acquisto della partecipazione e il valore della cor-rispondente frazione di patrimonio netto contabile della controllata, alla data della sua acquisizione. Nel caso di differenza iniziale positiva da annullamento (costo superiore alla cor-rispondente frazione di patrimonio netto contabile della controllata) la stessa è imputata, ove possibile, a ciascuna atti-vità identifi cabile acquisita, nel limite del valore corrente di tali attività, e, co-munque, per valori non superiori al loro valore recuperabile, «nonché a ciascuna passività identifi cabile assunta, ivi in-cluse le imposte anticipate e differite da iscrivere a fronte dei plus/minus valori allocati». La «differenza da consolidamento» è quella che, in sede di allocazione della differenza iniziale positiva da annulla-mento, residua dopo l’attribuzione della differenza iniziale alle attività e passività identifi cabili, come indicato nel preceden-te paragrafo.

Conta la data di acquisizione controllo

Quando non si redige il consolidato

Non sono soggette all’obbligo di redazione del bilancio consolidato le imprese controllanti che, unitamente alle imprese controllate, non abbiano superato, per due esercizi consecutivi, due dei seguenti limiti (ricordiamo comunque che l’esonero per mancato superamento dei limiti dimensionali non si applicano quando l’impresa controllante o una delle imprese controllate ha emesso titoli quotati in borsa)

a) 17.500.000 euro nel totale degli attivi degli stati patrimoniali

b) 35.000.000 euro nel totale dei ricavi delle vendite e delle prestazioni

c) 250 dipendenti occupati in media durante l’esercizio

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22 Lunedì 2 Dicembre 2013 C O N TA B I L I TÀ

Leasing, ok al patrimonialePagina a cura

DI NORBERTO VILLAE FRANCO CORNAGGIA

Meglio la rappresen-tazione finanzia-ria dei contratti di leasing. Ma in

assenza di regole via libera anche all’utilizzo del metodo patrimoniale.

L’Oic 17 nella sua versione attuale partendo dalla consi-derazione che in forza della riforma del diritto societario il legislatore ha previsto che nella nota integrativa del bi-lancio d’esercizio siano forniti gli effetti che si produrrebbe-ro sulle singole voci di bilan-cio qualora le operazioni di locazione fi nanziaria fossero rilevate secondo il cosiddetto «metodo fi nanziario» anziché contabilizzate con il «metodo patrimoniale» si giunge a ri-tenere obbligatorio l’utilizzo di tale metodo (fi nanziario) in sede di consolidato. Un ecce-zione è prevista per le società che non avevano adottato tale metodo prima dell’emana-zione del principio contabile che parrebbero ancora essere autorizzate a continuare nel loro comportamento.

Ma ora la nuova bozza offre indicazioni differenti. Dopo aver chiarito l’esisten-za delle due fattispecie di le-asing fi nanziario (leasing che comporta il trasferimento al locatario della parte preva-lente dei rischi e dei benefi ci inerenti ai beni che ne costi-tuiscono oggetto) e operativo (quando non si verifi cano gli effetti sopra descritti) detta le regole contabili. In base alle disposizioni di legge nel bilancio di esercizio l’utiliz-zatore adotta il metodo pa-trimoniale ai fi ni della rap-presentazione negli schemi di bilancio delle operazioni di leasing fi nanziario, fornendo al contempo una specifi ca in-formativa secondo il metodo fi nanziario nella nota inte-grativa. Ma passando alle regole in tema di bilancio consolidato nulla viene detto sul punto quindi la soluzio-ne deve essere individuata in via interpretativa.

La bozza dell’Oic 17 con-sidera la natura essenzial-mente informativa del bi-lancio consolidato, e anche la diversità sul punto della normativa del bilancio con-solidato rispetto al bilancio di esercizio, per giungere alla seguente conclusione: «Si ritiene che nel bilancio consolidato le operazioni di leasing fi nanziario possono essere contabilizzate utiliz-zando direttamente negli schemi il metodo fi nanziario. Si raccomanda l’adozione di questa soluzione in quanto tecnicamente da preferire. In questo caso, si dà separata indicazione dei beni ricevuti in locazione fi nanziaria nel-le voci delle immobilizzazioni dell’attivo dello stato patri-moniale consolidato».

L’indicazione è chiara an-che se poi mitigata dalle suc-cessive considerazioni ovvero quando si afferma che «è co-munque ammesso contabiliz-zare le operazioni di leasing fi nanziario con il metodo pa-trimoniale anche nel bilancio consolidato». In tale seconda ipotesi però, pur in assenza di una previsione legislativa, l’organismo italiano di con-tabilità richiede che in nota integrativa si forniscano le informazioni richieste dall’ar-ticolo 2427 n. 22.

Nessun dubbio invece con riguardo alle locazioni/lea-sing operativi che devono in ogni caso essere rappresen-tate utilizzando il metodo patrimoniale.

Ciò comporta che i canoni pagati sono imputati a conto economico per competenza (e fatti confl uire nella voce B8: Costi per godimento di beni di terzi) e come indicato dal testo attuale del principio: «Ancorché la normativa vi-gente non dia, allo stato, espressa regolamentazione

della materia, appare oppor-tuno ai fi ni della chiarezza e trasparenza del bilancio che la nota integrativa fornisca informazioni sufficienti a valutare l’esposizione dello stesso in termini di impegni assunti e della loro rilevan-za. In particolare, il punto 9 dell’articolo 2427 richiede: “Gli impegni non risultanti dallo stato patrimoniale; le notizie sulla composizione e natura di tali impegni e dei conti d’ordine, la cui cono-scenza sia utile per valutare la situazione patrimoniale e fi nanziaria della società”».

Tornando al caso del leasing fi nanziario (iscritto con il me-todo fi nanziario) il valore del bene da iscrivere nello stato patrimoniale dovrà essere in-dividuato dal valore normale alla data di entrata in vigore del contratto al valore nor-male del bene e del prezzo di riscatto previsto dal contratto (al netto quindi degli interessi calcolati con il metodo fi nan-ziario sulle quote capitali resi-due), con correlativa iscrizione al passivo di un debito di pari importo, che viene progres-sivamente ridotto in base al piano di rimborso delle quote di capitale incluse nei canoni contrattualmente previsti. Tale valore iscritto all’attivo deve essere sistematicamente ammortizzato.

Riproduzione riservata

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Il minor prezzo pagato in sede di acqui-sizione della partecipazione può essere contabilizzato in un apposito fondo o nel patrimonio netto. La bozza di principio con-tabile individua il trattamento da riservare alla differenza iniziale negativa da annul-lamento. La stessa emerge nel caso in cui il costo sostenuto per l’acquisto della par-tecipazione è inferiore alla corrispondente frazione di patrimonio netto contabile della controllata.Le strade possibili sono due:• se tale differenza è rappresentativa del «compimento di un buon affare, essa si con-tabilizza per intero come «Riserva di conso-lidamento»;• se invece la stessa è la conseguenza della previsione di risultati economici sfavorevoli deve essere contabilizzata , tale differen-za si contabilizza in un apposito «Fondo di consolidamento per rischi e oneri futuri» (quindi una posta delle passività patrimo-niali consolidate).Per quanto riguarda le movimentazioni del fondo lo stesso lo standard fa riferimento alla necessità di un comportamento contabi-le in linea con le previsioni che hanno porta-to alla sua iscrizione esemplifi cando in que-sto modo: «se, per esempio, originariamente

tale differenza è calcolata sulla base della previsione di risultati economici sfavorevoli di entità costante per i successivi tre anni, il fondo va imputato a conto economico nei successivi tre esercizi» aggiungendo anche che l’utilizzo del fondo si effettua a prescin-dere dall’effettiva manifestazione delle per-dite attese. A conto economico l’utilizzo del fondo trova allocazione con separata evi-denza nei proventi straordinari.Un esempio chiarisce il comportamento da adottare. Una partecipazione è stata acqui-sita per € 10.000. La quota di patrimonio netto alla data di acquisizione rappresen-tante dalla partecipazione acquistata è pari 15.000. La differenza è così giustifi cata e contabilizzata:• se il minor prezzo è sintomo di un buon affare compiuto in sede di acquisizione si iscrive una riserva di consolidamento di € 5.000;• se il minor prezzo è giustifi cato invece dal-la previsione di perdite che si produrranno nei cinque anni successivi, occorre iscrivere tra le passività un fondo di consolidamento per rischi e oneri futuri che dovrà essere imputato a conto economico nei cinque anni interessati dalla previsione di perdita con imputazione nella parte straordinaria.

Minor prezzo in un fondo ad hoc

La differenza negativa iniziale può trovare una contabilizzazione non uniforme. Le va-lutazioni possono portare alla sua iscrizione in parte come passività ed in parte come posta del patrimonio netto consolidato.Anche questa ipotesi illustrata dal principio contabile Oic 17 (per ora in versione non ancora defi nitiva) può essere illustrata con un esempio.Una partecipazione è stata acquisita per € 10.000. La quota di patrimonio netto alla data di acquisizione rappresentante dalla partecipazione acquistata è pari 15.000. La differenza è così giustifi cata e conta-bilizzata:• il minor prezzo è in parte giustifi cato da una previsione di perdite che si produrranno nei tre anni successivi per un importo di € 1.000 all’anno. In sostanza la differenza di € 3.000 è data dal fatto che dal prezzo sono state scontate le perdite presumibili futu-re. Pertanto € 3.000 sono da iscrivere tra le passività in un fondo di consolidamento per rischi e oneri futuri che dovrà essere

imputato a conto economico nei tre anni interessati dalla previsione di perdita con imputazione nella parte straordinaria; • la restante quota del minor prezzo (€ 2.000) è invece sintomo di un buon affare compiuto in sede di acquisizione che pertan-to sarà iscritto in una riserva di consolida-mento di € 2.000.Dopo l’iscrizione iniziale della partecipa-zione negli esercizi successivi, nel bilancio consolidato si effettuano le rettifi che per ri-fl ettere gli effetti della iniziale imputazione della differenza da annullamento, aggiornati annualmente alla data di consolidamento. Il consolidato sono rifl essi i valori che ten-gono conto dell’allocazione della differenza da annullamento così, per esemplifi care, se si tratta di beni ammortizzabili «nel bilan-cio consolidato le quote di ammortamento si calcolano sul valore come rettifi cato in sede di allocazione, tenendo conto degli eventuali effetti fi scali differiti e degli anni di vita utile residua, a partire dalla data di acquisizione».

Differenza negativa senza uniformità

Bilancio consolidato e leasing

Vecchia versione Nuova versione

Leasing operativo

I canoni pagati sono imputati a conto economico per competenza nella voce B8. La nota integrativa deve fornire informazioni sufi -cienti a valutare l’esposizione dello stesso in termini di impegni assunti e della loro rilevanza

Leasing fi nanziario

Il conduttore deve rilevare l’ope-razione con il metodo i nanziario. E’ è consentito, per le imprese che non hanno già rilevato il leasing i nanziario nel bilancio consolidato con il metodo i nan-ziario, che lo stesso sia rilevabile come leasing operativo, fermo restando l’obbligo di informativa in nota integrativa

Il metodo raccomandato è quello i nanziario ma in assenza di una norma specii ca è accettata an-che la rilevazione in base al me-todo patrimoniale a condizione però che nella nota integrativa siano illustrati e quantificati tutti gli effetti che si sarebbero prodotti sulle diverse voci del bi-lancio qualora si fosse adottato il metodo i nanziario

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23Lunedì 2 Dicembre 2013LunedS P E N D E R E M E G L I ORassegna dei principali portali con kit su misura per rinnovare il design della casa

Il restyling d’interni si fa onlineCrescono i siti specializzati che offrono progetti low cost

Pagina a cura DI SIBILLA DI PALMA

Grazie al web il rest-yling d’interni diven-ta low cost. Complice la crisi, infatti, sono

sempre più numerosi i siti specializzati che consentono di ottenere interi progetti di inte-rior design a costi accessibili (a partire da 50 euro a locale) e in tempi rapidi. Ecco una panora-mica delle principali possibili-tà offerte dalla Rete.

Gli architetti sbarcano online. Tra i portali che pro-pongono soluzioni di interior design a prezzi accessibili c’è Illaboratoriodiarchitettura.it che nasce con l’idea di forni-re un «kit di progetto» su mi-sura, realizzato dallo studio sulla base delle indicazioni fornite dal cliente, anche on-line, contenente planimetrie, disegni di progetto e indica-zioni precise sul design e l’ar-redamento degli interni della casa da realizzare ex novo o da ristrutturare. Il sito mette a disposizione diversi kit: quello arancio se si vuole rinnovare il look della propria casa, con nuovo design d’interni e nuo-vo arredamento; quello rosso per creare nuovi spazi nella propria casa attuale; giallo se si intende ristrutturare l’abita-zione e, infi ne, verde se si vuole acquistare o vendere una casa e si vuole avere un’idea dei la-vori da eseguire e dei costi da sostenere.

Anche Architetto Low Cost è un portale che permette di riprogettare la propria casa via web con l’aiuto di un team di architetti e di designer. Per usufruire del servizio occorre innanzitutto scegliere tra le diverse opzioni proposte: ad esempio quella basic layout permette di ricevere una tavo-la dedicata al concept proget-tuale e un disegno della pianta in 2D con la nuova soluzione di arredamento al costo di 50 euro per ogni locale dell’abita-zione; mentre la soluzione all in include un sopralluogo tec-nico nel locale dell’intervento, una tavola dedicata al concept progettuale, delle tavole tecni-che che illustrano il progetto, una tavola di disegno a colori, una pianta in 2D con la nuo-va soluzione di arredamento e una tavola con rappresenta-zione virtuale 3D del progetto proposto. Qualunque sia l’op-zione scelta occorre comunque scattare un paio di foto dei lo-cali che si desidera sistemare e possibilmente procurarsi le planimetrie dell’abitazione.

Un servizio simile è offerto anche dal portale Interior Re-looking che propone quattro livelli di servizio che accompa-gnano l’utente, dall’ideazione del progetto di rinnovo degli spazi abitativi alla selezione dei materiali e delle soluzioni specifi che, fi no alla realizza-

zione dei lavori. Per usufruire del servizio occorre inviare la piantina dell’abitazione, com-pilare la scheda progetto per fornire agli architetti qualche indicazione sui propri gusti e indicare i propri riferimenti.

Interior Relooking permette di scegliere tra diverse opzioni: project book, easy book, execu-tive book, all inclusive e home staging. Si parte dal primo, che offre un progetto di rinnovo o di studio di nuovi spazi rappre-sentato in due e tre dimensioni, indicante eventuali modifi che necessarie, gli ingombri degli arredi, suggerimenti generali su colori, decorazioni, mate-riali, fi niture e arredamento,

fi no all’all inclusive che per-mette di consegnare al com-mittente la propria abitazio-ne o il proprio spazio di lavoro chiavi in mano.

Gli altri siti. Tra le altre possibilità c’è anche Superca-bana.it, un portale dove ognu-no può avere a disposizione un interior designer personale a un costo accessibile. Il servizio offre diversi pacchetti: da quel-lo basic, che offre una planime-tria a colori con la distribuzio-ne degli arredi per visualizzare meglio gli spazi al costo di 4,99 euro al mq, all’opzione super + box, una guida completa per decorare il proprio spazio con un progetto realizzato in base

alle proprie necessità e ai pro-pri sogni (19,99 euro al mq e 20 giorni per la consegna). Si propone di offrire un architet-to on line a disposizione 24 ore su 24 il sito Internieprogetti. Anche in questo caso si può spaziare tra più formule. Ad esempio, quella «Singolo vano» fornisce la planimetria del pro-getto e una relazione tecnica dell’intervento e dei consigli per fi niture e arredi. Il costo è di 49 euro per spazi fi no a 15 mq, 65 euro per superfi ci tra 16 e 30 mq, mentre è previsto un preventivo su richiesta per superfi ci superiori ai 30 mq.

Il caso CoContest. Offre infi ne la possibilità di lancia-

re dei concorsi online a livello internazionale per riproget-tare la propria casa, negozio o ufficio il sito CoContest.com. Come funziona? L’utente descrive cosa vorrebbe, alle-gando planimetrie, foto e do-cumentazione, e un algoritmo calcola il preventivo. A questo punto gli architetti iscritti al sito possono contendersi il lavoro partecipando gra-tuitamente alla gara e pro-ponendo il proprio progetto. Attualmente la piattaforma conta più di 5 mila iscritti, tra cui più di 3 mila architetti e designer provenienti da oltre 90 paesi.

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zione dei lavori Per usufruire fino all’all inclusive che per alle proprie necessità e ai pro re dei concorsi online a livello

I siti per il restyling

Sito Internet Caratteristiche

www.illaboratoriodiarchitettura.it Nasce con l’idea di fornire un “kit di progetto” su misura, realiz-• zato dallo studio sulla base delle indicazioni fornite dal cliente, anche online, contenente planimetrie, disegni di progetto e indicazioni precise sul design e l’arredamento degli interni della casa da realizzare ex novo o da ristrutturareMette a disposizione diversi kit•

www.architettolowcost.eu Permette di riprogettare la propria casa via web con l’aiuto di un • team di architetti e di designerMette a disposizione diverse opzioni• Qualunque sia la soluzione scelta occorre comunque scattare un • paio di foto dei locali che si desidera sistemare e possibilmente procurarsi le planimetrie dell’abitazione

www.interior-relooking.it Offre restyling di interni online low cost • Propone quattro livelli di servizio che accompagnano l’utente, • dall’ideazione di un progetto di rinnovo dei propri spazi abitativi alla selezione dei materiali e delle soluzioni specii che, i no alla realizzazione dei lavoriPer usufruire del servizio occorre inviare la piantina dell’abitazio-• ne, compilare la scheda progetto per fornire agli architetti qualche indicazione sui propri gusti e indicare i propri riferimenti

www.supercabana.it Mette a disposizione un interior designer personale a un costo • accessibileIl servizio offre diversi pacchetti: da quello basic, che offre pla-• nimetria a colori con la distribuzione degli arredi per visualizzare meglio gli spazi al costo di 4,99 euro al mq (cinque giorni per la consegna), all’opzione super + box, una guida completa per decorare il proprio spazio con un progetto realizzato in base alle proprie necessità e ai propri sogni (19,99 euro al mq e 20 giorni per la consegna), i no a Total Re-Do, progetto completo di reloo-king degli ambienti, chiavi in mano con preventivo su richiesta

www.internieprogetti.it Si propone di offrire un architetto on line a disposizione 24 ore • su 24 Si può spaziare tra più formule. Ad esempio, quella “Singolo va-• no” fornisce la planimetria del progetto e una relazione tecnica dell’intervento e dei consigli per i niture e arredi. Il costo è di 49 euro per spazi i no a 15 mq, 65 euro per superi ci tra 16 e 30 mq, mentre è previsto un preventivo su richiesta per superi ci su-periori ai 30 mq. La formula “Progetto avanzato”, invece, include una planimetria di progetto, una relazione tecnica dell’intervento e consigli per i niture e arredi e un render fotorealistico

www.cocontest.com Offre la possibilità di lanciare dei concorsi online a livello inter-• nazionale per riprogettare la propria casa, negozio o ufi cio L’utente descrive cosa vorrebbe, allegando planimetrie, foto e • documentazione, e un algoritmo calcola il preventivoA questo punto gli architetti iscritti al sito possono contendersi • il lavoro partecipando gratuitamente alla gara e proponendo il proprio progetto

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24 Lunedì 2 Dicembre 2013 A F FA R I I N P I A Z Z ALe previsioni degli addetti ai lavori per il 2014: attesa un’accelerata dagli Stati Uniti

Portafoglio da diversificareServe un prodotto multi asset che corregga le esposizioni

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Dopo un anno e mezzo di corsa ininterrotta per le principali asset class e aree geografi -

che (hanno fatto eccezione solo alcune commodity e i mercati emergenti), fare previsioni sui mercati fi nanziari nel 2014 è diventato un’impresa. Tanto che, anche tra gli addetti ai lavori intervistati da Italia-Oggi Sette, sono i distinguo a prevalere rispetto alle prese di posizione nette.

Focus sulle Banche cen-trali. In primo luogo risulta diffi cile prevedere quale ruolo giocheranno le Banche centra-li, vere artefi ci della ripresa dell’equity pur a fronte di uno scenario macro non proprio esaltante. Da questo fronte Didier Saint-Georges, membro del comitato investimenti di Carmignac Gestion, si atten-de ancora un atteggiamento accomodante («possiamo at-tenderci che la maggior parte delle banche centrali sostenga i mercati fi nanziari»). Ma quali asset class trarranno maggiori benefi ci? «Gli impegni presi da Mario Draghi, Ben Bernanke e dalla sua sostituta Janet Yellen, nonché dal giappone-se Haruiko Kuroda sono stati netti. Quindi c’è da confi dare nella loro intenzione di con-tinuare a utilizzare i propri bilanci per fornire liquidità ai mercati, e quindi mantenere bassi i tassi di interesse». Que-sto senso di sicurezza, secon-do Saint-Georges, «suggerisce un ambiente favorevole per i mercati fi nanziari», che vede rafforzata la sua convinzione dalla fi ne del drenaggio fi scale generato nel 2013 da numerosi aumenti delle tasse negli Stati Uniti. Questo nuovo scenario dovrebbe consentire alla pri-ma economia del mondo di accelerare, trascinandosi die-tro anche le altre aree, a patto che l’Europa confermi i segnali recenti di ripresa della fi ducia.

Lo scenario risulta in miglio-ramento anche tra i mercati emergenti, come emerge da un report sul tema curato di recente dagli economisti di AllianceBernstein, che pone l’accento soprattutto sull’ac-celerazione evidente nel ma-nifatturiero cinese.

L’incognita tapering pe-nalizza i bond. «Tuttavia non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca», riprende il gestore di Carmignac in riferimento al fatto che ogni passo in avanti sul fronte del-la crescita economica verrà interpretato dai mercati come un aumento della probabilità di un taglio del sostegno del-

la Banca centrale. «In questo contesto», spiega, «le azioni potrebbero continuare a per-formare piuttosto bene, soste-nute dai migliori utili azienda-li, ma i mercati obbligazionari potrebbero soffrire di un au-mento della volatilità».

Mostra una maggiore pre-ferenza per l’equity rispetto ai bond anche Franz Wenzel, chief strategist di Axa In-vestment Managers: «Sugge-riamo una netta esposizione in azioni e un approccio pruden-te in titoli di stato», spiega. A livello di aree geografi che, la sua preferenza va al Vecchio continente rispetto agli Usa, che hanno già corso molto, con un focus soprattutto sulla

Gran Bretagna, «che dovrebbe benefi ciare della forte accele-razione dell’attività economica nel Regno Unito». Al contrario la view è «negativa sul mercato svizzero, che a nostro giudizio è troppo costoso e difensivo».

L’esperto non si nascon-de, comunque, che il nuovo anno risulterà più difficile da decifrare, considerato che molti mercati hanno multipli importanti (si pensi a Wall Street e Francoforte, più volte artefi ci di nuovi record storici nelle ultime settimane) e che alcuni problemi di fondo non sono stati eliminati, come il tetto al defi cit americano, che andrà ridiscusso entro febbra-io. «Questi fattori graveranno sull’attività per breve tempo, ma abbastanza da rendere diffi cile per la Fed una valu-tazione dell’effettiva solidità dell’economia», sottolinea. «Poiché ogni inversione di tendenza nella politica è co-stosa, il tapering inizierà più probabilmente nella primave-ra del 2014». «Per questa ra-gione confermiamo la nostra posizione sottopesata in titoli del Tesoro (e altre obbligazioni core) nel medio termine», spie-

ga. Quanto agli spread, secon-do Wenzel «il mercato sembra aver già scontato molte buone notizie, in particolare in Spa-gna e Irlanda. Per un restrin-gimento più generalizzato nell’area euro servono notizie più positive, soprattutto per l’Italia».

La carta della diversi-ficazione. Patrick Rudden, gestore dell’AB Dynamic Di-versifi ed Portfolio di Alliance-Bernstein, per gli investitori che ricercano una crescita del capitale a lungo termine con una volatilità moderata in questo momento la carta da giocare è la diversifi cazione, «attraverso un prodotto multi asset che corregga dinamica-mente le diverse esposizioni». Il portafoglio, sottolinea il gestore, può contenere titoli azionari e strumenti a red-dito fisso, compresi gli high yield, titoli real estate, valute, titoli legati alle commodities e alternativi. «Alla luce di una bassa volatilità del mercato azionario, di tassi di interesse bassi e di un premio di rischio azionario allettante, si può aumentare l’esposizione ad asset più volte al rendimento fi no al 75%, mantenendo bas-sa l’esposizione obbligaziona-ria», sottolinea. Al contrario dei suoi colleghi coinvolti in questo giro d’orizzonte, la sua preferenza va agli Stati Uniti, ai quali destinerebbe il 50% di un portafoglio ideale, con un 15% nei paesi europei svilup-pati, un 10% in quelli asiatici sviluppati e un 5% nel Regno Unito. Il resto verrebbe diviso tra emergenti Asia, America latina ed Europa emergente.

A livello di settore, l’esposi-zione sull’azionario vede una preferenza per i beni di con-sumo, seguiti da finanziari, tecnologia e energia. Mentre per l’obbligazionario meglio gli high yield, che offrono ancora un premio importante rispet-to alle emissioni reputate più sicure.

© Riproduzione riservata

Spesso si è detto che la peggiore performance di piazza Affari rispetto agli altri listini europei nel picco della crisi internazionale sia stata dovuta alla netta prevalen-za sul nostro listino dei titoli fi nanziari. Proprio quelli che sono stati investiti dalla maggiore sfi ducia verso il nostro paese perché caratterizzati da portafogli molto esposti verso i titoli di stato italiani. Ora che lo scena-rio sembra rischiararsi, Matteo Ghilotti, responsabile dell’uffi cio studi di Equita sim, sceglie di puntare pro-prio su questo comparto: «Pur ricordando l’importanza di creare un portafoglio di investimenti diversifi cato, in questa fase siamo ottimisti verso il mercato fi nanziario, che presenta in molti casi delle valutazioni a sconto rispetto agli altri paesi». Qualche preferenza a livello di titoli? «Unicredit ha dimostrato di aver realizzato buona parte del percorso di pulizia dei conti e vediamo bene anche Ubi Banca», conclude.

Su piazza Affari Equitasceglie i fi nanziari Le Borse di Mosca e Istanbul che viag-

giano sotto la parità e quella di San Pa-olo che addirittura cede oltre il 10%. I listini dei mercati emergenti si appre-stano a chiudere il 2013 con performan-ce deludenti, avendo pagato la rotazione dei portafogli (con un riequilibrio dei pesi a favore dei paesi sviluppati) e le incertezze sulla capacità di continuare a crescere a ritmi sostenuti anche ne-gli anni a venire. Lo scenario si presen-ta diffi cile anche per il 2014, secondo quanto sostiene Jean-Sylvain Perrig, chief investment offi cer di Union ban-caire privée, che non ha dubbi nell’in-dicare la sua preferenza per i mercati azionari dei paesi sviluppati. «In questo caso ci attendiamo un ciclo di crescita più maturo grazie alla prevista ripresa

del commercio mondiale e, soprattutto, al recupero degli investimenti da parte delle imprese», spiega. «Più che un ri-torno al periodo 2006-2007, prevediamo un nuovo ciclo di crescita più duratura e trainata dalle imprese e dai loro investi-menti», pronostica. Per quanto riguarda gli emergenti, il suo giudizio è sospeso: «Sarà necessario ribilanciare i consu-mi e i sovradimensionati investimenti nonché migliorare la competitività. In questo scenario le Banche centrali fa-voriranno la ripresa e staranno attente a non ritirare il loro appoggio troppo presto. Le politiche monetarie contribu-iranno a ricostruire il ciclo di crescita, anche se l’operato e le dichiarazioni del-le Banche centrali presenteranno mar-cate differenze tra paesi e regioni».

Gli emergenti restano un’incognita

Lo scenario risulta in miglio la Banca centrale «In questo

Il potenziale di rialzo degli utili

Fonte: Datastream e AXA IM Research

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Anno 23 - Numero 285 - € 2,50 Lunedì 2 Dicembre 2013

Sette

IN EDICOLA CON

Disponibile anche sul sito www.classabbonamenti.com

Con il testo delle norme e delle circolari interpretative

LA COMUNICAZIONE DEI BENI AI SOCIQuando va fatta e quando è meglio evitarla

Con il testo delle norme e delle circolari interpretative

di Roberto Miliacca

L’evoluzione dell’economia italiana è e sarà sempre più spesso legata ai mer-cati internazionali. La settimana scor-sa, a Trieste, il governo italiano e quel-lo russo hanno sottoscritto sette accordi bilaterali e 21 intese per soste-nere il reciproco interscambio commer-ciale. Al vertice intergovernativo, inol-tre, i due paesi hanno anche dato vita a un fondo d’investimento congiunto tra il fondo sovrano russo Russian Di-rect Investment Fund (Rdif) e il Fondo strategico italiano (Fsi) per investi-menti in equity fi no a un miliardo di euro nei due paesi. Non c’è da stupirsi che con un partner storico come la Rus-sia, l’Italia abbia deciso di rafforzare i propri rapporti (la Sace fa sapere che Russia si conferma il primo paese este-ro nel suo portafoglio, con 4,9 miliardi di euro di esposizione); ma non stupisce neppure che l’Italia sia sempre più at-tenta ad aprirsi ai capitali stranieri. È anche per questo motivo che all’in-terno degli studi legali sono sempre più frequenti i team che si occupano di fi -nanza internazionale. In particolare, è sempre più diffusa la presenza di esperti di finanza islamica, visto il grande interesse che dai paesi medio-rientali viene dedicato alle aziende del made in Italy. Da tenere sott’occhio

AffariLegaliIN EDICOLA CON

Inserto specialedi ItaliaOggi7

IL PRIMO GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA

All’interno degli studi legali si rafforzano i team specializzati in i nanza islamica

Cercasi capitali stranieri

ENERGY

È l’ora del rendimentoenergeticoDomanico a pag. IV

PARERE DEL CNF

La parcella deve essere vidimata dall’OrdineInsalaco a pag. VII

PARLA FERRI

Il 2014 sarà l’anno del processo telematicoPaolucci a pag. VIII

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II Lunedì 2 Dicembre 2013 S T U D I & C A R R I E R ESempre più professionisti si occupano del settore per aprire la strada ai fondi sovrani

Finanza islamica, opportunitàsempre più concreta per l’Italia

Pagine a curaDI MARIA CHIARA FURLÒ

La finanza islamica, i fondi sovrani dei paesi musulmani, i grandi interessi che

circolano intorno a una cul-tura d’impresa così lontana e diversa da quella italiana, non sono una minaccia ma rappresentano un’opportu-nità per il sistema economi-co del Bel Paese e gli avvo-cati d’affari l’hanno capito. Col beneficio del loro lavoro, e dei clienti che richiama-no l’interesse degli investi-tori musul-mani.

P r e n d e n -do ad esem-pio solo gli Emirati Ara-bi Uniti, le esportazioni italiane verso questo Paese sono cresciu-te passando da 3 ,6 mi-liardi di euro nel 2010 a 5,5 miliardi nel 2012, con l’aspettativa di un raddoppio di quest’ul-tima cifra entro il 2015. Di pari passo, è aumentato il numero di società italiane operanti negli Emirati Ara-bi Uniti (Eau), da 120 a 300. I trend in Qatar e Arabia Saudita sono analoghi.

Benché via siano lievi differenze tra i diversi pa-esi nella regione, a livello generale le economie me-dio-orientali stanno per-seguendo una strategia di diversificazione delle loro economie, volta a ridurne la dipendenza dalle espor-tazioni di petrolio e gas na-turale. In particolare, vi è sempre maggiore attenzio-ne ai settori dei servizi e delle infrastrutture, a quelli del turismo, dei servizi fi-nanziari e professionali, dei trasporti e della logistica, nonché delle costruzioni.

«Sulla base dei fattori macroeconomici favorevo-li, nonché della correlata e forte domanda in tal senso proveniente dalla nostra clientela, gli uffici del Gol-fo e quelli italiani stanno perseguendo una strategia di marcato rafforzamento della loro collaborazione, per poter soddisfare al me-glio la necessità, sempre più avvertita, di assistere

sia le imprese italiane ope-ranti in Medio Oriente, sia investitori che da quella regione acquisiscono asset in Italia», spiega Pietro de Libero, partner responsa-bile della gestione dei rap-porti tra gli uffici italiani e quelli del Golfo di Baker & McKenzie. Questo studio legale internazionale è pre-sente in Medio Oriente sin dalla metà degli anni ’70 ed è stato il primo a fondersi con uno studio di punta ne-gli Eau.

La mission dei fondi so-vrani è di in-vestire, con a p p r o c c i o prudenziale, la ricchezza n a z i o n a l e a beneficio e nell ’ inte-resse delle generazioni future. Ciò c o n f e r i s c e loro un profi-lo di investi-tori di lun-go termine, animati da un forte im-

pegno a sostenere le cresci-ta dei loro investimenti che sia sostenibile e duratura. In Italia, pur in un contesto macroeconomico avverso, i fondi sovrani hanno investi-to ingenti risorse creando un ritorno economico sia per le comunità locali sia, in generale, per l’economia nazionale. Per questo mo-tivo, conclude de Libero, «è degno di nota il lungimiran-te impegno posto in essere sia dell’attuale governo, sia del precedente gover-no Monti nel 2012, nella attrazione di investimenti da parte dei fondi sovrani nel nostro paese. In questo contesto, la joint venture da 2miliardi di euro cre-ata nel 2012 tra il Fondo Strategico Italiano e Qatar Holding ha un importante valore simbolico».

Affari Legali ha chiesto agli avvocati che si occupa-no di finanza islamica come funzionano i rapporti e gli scambi con i fondi sovrani, su cosa investono di più in Italia e soprattutto se van-no considerati una minac-cia per la nostra economia o piuttosto un miraggio.

Giuseppe Celli, mana-ging partner di Eversheds Bianchini spiega che «i Sovereign Wealth Funds (“SWFs”) per loro natura soggiacciono alle direttive degli influenti stakeholder locali. Nazioni come il Qa-tar e Uae hanno sottoscrit-to un codice di best practise denominato il Gaap San-

tiago Principles. Lo scopo di questo documento è quello di dare evidenza dell’impe-gno dei Swf sottoscrittori a condurre affari in modo tra-sparente e a portare avanti strategie di investimen-to sostenibili. Tutti i Swf hanno interesse in quelle opportunità che abbiano promettenti ritorni sugli investimenti e il mercato italiano in questo momento appare in una fase sofferen-te. Il Qatar ha una storia rilevante negli investimenti in marchi italiani del lusso e in real estate (per esempio nel distretto di Porta Nuova a Milano)».

Proprio dalla Qatar In-vestment Authority vi sono stati recenti commenti circa la necessità di bilanciare il portafoglio verso continen-

ti diversi dall’Europa. L’Abu Dhabi Investment Autho-rity («Asia»), forse il più rilevante fondo mondiale, sta cercando di ridurre il rischio e si sta interessan-do ad investimenti affida-bili ma di minore portata finanziaria.

Baker & McKenzie ed Eversheds Bianchini non sono i soli ad essere attivi nell’offerta di consulenza legale nell’ambito dei fondi sovrani e soprattutto della finanza islamica. Hogan Lovells possiede una prac-tice di Finanza Islamica che si estende dal Medio Oriente a Londra (con una presenza nei principali hub finanziari al mondo: Dubai, Francoforte, Hong Kong, Jeddah, Londra, New York, Parigi, Riad, Singapore e

Tokyo): «Siamo i leader del mercato e nell’ultimo quin-quennio abbiamo prestato assistenza in oltre 200 ope-razioni di finanzia islamica, con un valore cumulativo di oltre 40 miliardi di dollari. Siamo all’avanguardia nella strutturazione della finanza islamica innovativa, aven-do guidato il primo Sukuk (bond islamici) convertibile in assoluta, ma anche il pri-mo Sukuk equity linked», sottolinea Marco Rota Candiani socio Corporate M&A e managing partner della sede di Milano.

I rapporti con i fondi so-vrani non sono sostanzial-mente diversi da quelli con altri clienti, le loro strategie di business possono cam-biare molto a seconda del singolo fondo. Per quanto

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

[email protected]

Pietro de Libero

Il network di avvocati della finanza islamica Isfin (Islamic Finance Law-yers) ha scelto Nctm come partner per l’Italia. L’accordo di partnership siglato

prevede che lo studio italiano sia il rappre-sentante esclusivo per l’Italia del network di avvocati che si occupano di finanza islamica. Come evidenzia Laurent Mar-liere, Ceo di Isfin, «l’Italia ricopre un ruolo importante nella relazione tra l’Europa e i paesi arabi, e il business tra queste aree è in costante crescita. Per attrarre investi-menti diretti provenienti dal mondo islamico, l’Italia ne-cessita di avvocati con una valida comprensione della regolamentazione locale. I referenti per il progetto de-dicato alla finanza islamica saranno i partner Stefano Padovani e Piermauro Carabellese. «La partnership con Isfin fa parte di una più ampia strategia di internazionalizzazione dello Studio che va al di là della presenza fi-sica con nostri uffici nei paesi di immediato interesse, ma si prende cura delle imprese italiane che si muovono verso l’estero», spie-ga ad Affari Legali, Padovani.

Isfi n, pur essendo nata solo un paio di anni fa, è già riuscita ad aggregare a livello mondiale, sul tema della fi nanza islamica,

che è peraltro solo un aspetto delle relazioni molto più ampie che ci sono con il mondo islamico, circa 60 studi che coprono altret-tanti paesi. Secondo Carabellese, «abbiamo ritenuto di istituzionalizzare questo canale per la sua strategicità, ed intendiamo de-

dicarvi risorse ed attenzione per comprendere e sfruttare al meglio l’integrazione tra fi nanza islamica e fi nanza italiana, considerando che il quadro normativo è an-cora acerbo ed è necessario riservare ad esso grande attenzione per far diventare l’Italia attraente, al pari di altri paesi, per gli investitori islamici». D’altro canto con-tinua Carabellese, «il tema è di grande respiro dato che a richiamare l’attenzione di questi ultimi e dei fondi sovrani in particolare sono

sostanzialmente tutti gli stessi settori a cui sono interessati gli altri investitori in-ternazionali senza un focus particolare su determinati oggetti o tipo di operazione. A riprova di ciò segnalo che una delle più im-portanti operazioni seguite dal nostro stu-dio in questo settore è stato l’acquisto di una società italiana di lubrifi canti da parte della società petrolifera di Stato della Ma-lesia (che produce il 25% del Pil nazionale di quest’ultimo)»

PROFESSIONISTI SPECIALIZZATI IN FINANZA ISLAMICA

Il network Isfin sceglie Nctm

Giuseppe Celli Marco Rota Candiani Matteo Montanaro

Piermauro Carabellese

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IIILunedì 2 Dicembre 2013LunedS T U D I & C A R R I E R E

riguarda invece i settori su cui puntare, secondo Mat-teo Montanaro, partner di Cleary Gottlieb Steen & Hamilton operativo nella sede di Abu Dhabi, «in Ita-lia, in generale, i settori di maggior interesse sono quelli del lusso, real estate e di quelle società che ven-gono percepite come «Ita-lian champion». Molti fondi sovrani sono più orientati verso investimenti di lun-go termine, con un basso profilo di rischio e ritorni sull’investimento stabili. Mi aspetto, ad esempio, di vedere un certo interesse da parte di alcuni di tali fondi rispetto alle possibili privatizzazioni recentemen-te annunciate dal governo. Non credo che questa tipo-logia di investitori sia né una minaccia per la nostra economia né, tantomeno, un miraggio ma rappresentano senz’altro una solida realtà e un’opportunità in questo contesto economico».

Il lusso, l’eccellenza, i marchi storici e affermati. Sono questi gli obiettivi principali degli investitori islamici, ma anche degli al-tri uomini della finanza in-ternazionale. Come spiega

Stefano Padovani partner di Nctm, «a richiamare l’at-tenzione dei fondi sovrani sono gli stessi settori a cui sono interessati gli altri investitori internazionali. Non c’è grande differenza tra la provenienza dell’in-vestitore e l’oggetto dell’in-vestimento, né una cerchia ristretta di operazioni tipo. A riprova del fatto che non ci siano settori specifici pos-so citare una delle più im-portanti operazioni seguite dal nostro studio che è sta-to l’acquisto di una società italiana di lubrificanti da parte della società petroli-fera di Stato della Malesia (che produce il 25% del Pil nazionale dello stato di ap-partenenza)».

Quando si parla di finan-za islamica però non ci si può riferire solo ed esclu-sivamente al Medio Orien-te, ma anche all’Africa del Nord e all’India. P&A Le-gal ad esempio concentra la propria attività in Libia in modo prevalente e nel Nord Africa. Lo studio assiste aziende principalmente ita-liane ed europee che inve-stono ed operano in questa zona. «I Fondi Sovrani libici, dopo una stagione di signifi-

cativi investimenti in Italia, non stanno più mostrando interesse verso nuovi inve-stimenti in mercati europei, principalmente perché stan-no subendo un significativo riassetto organizzativo, ma anche perché vogliono più fortemente possibile soste-nere la crescita e lo sviluppo interno, spiega Paolo Gre-co managing partner dello studio. «In generale i Fondi Sovrani sono una risorsa che in momenti di limitata

circolazione finanziaria può far apprezzare e valorizzare le competenze e le capacità di aziende e territori». «Le attività connesse al settore oil&gas, le infrastrutture ed il settore industriale per la produzione di utilities sono quelle suscitano maggiore interesse». Per quanto ri-guarda invece le difficoltà nei rapporti di lavoro, Greco conclude: «La prima è quella linguistica. L’uso dell’arabo quale lingua complica le re-

lazioni commerciali. In se-condo luogo i tempi. Spesso, infatti, le operazioni subi-scono stop and go da par-te delle controparti locali che, per chi non conosce il sistema, appaiono oscure o incomprensibili. Da ultimo la burocrazia e le procedu-re amministrative che assu-mono un ruolo chiave aven-do quasi sempre a che fare con controparti pubbliche o parastatali».

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DI ANTONIO RANALLI

Arrivano dal Qatar nuove op-portunità per avvocati e pro-fessionisti . Se ne è discusso a Roma durante il decimo

In-House Cousels Breakfast organiz-zato dallo studio legale associato Nun-ziante Magrone. All’iniziativa ha partecipato anche l’incaricato d’affari presso l’ambasciata del Qatar in Italia, Al-Muhannadi. Il Qatar ha messo in cantiere un cospicuo piano di sviluppo che porterà ai Mondiali di calcio del 2022. Solo nei prossimi 5 anni è previ-sto un investimento complessivo in in-frastrutture ed opere per 140 miliardi di dollari, che saliranno a 200 miliardi nei prossimi 10 anni. Inoltre, in questo paese ci sono segnali di rinnovamen-to, dall’ingresso delle donne nel nuovo corpo diplomatico fi no all’apertura al suffragio universale nell’assemblea consultiva, con l’intento di aprire le posizioni di vertice e strategiche anche all’universo femminile. «Il Governo quatarino», spiega Alessio Gambino dell’Italia-Qatar Business Association, «ha previsto un piano di investimenti che va oltre i Mondiali del 2022. Tanti occidentali si stanno trasferendo nella capitale Doha. La maggior parte del-le imprese straniere presenti è legata alle infrastrutture». Secondo Gam-

bino per investire in Qatar «occorre stabilirsi, saper investire e soprattutto aspettare».

Il sistema legale del paese è in continua evoluzione. Attualmente c’è una legislazione molto ricca e compo-sita, che mette insieme aspetti di diritto civile, common law e sharia law (che si applica solo ai cittadini qatarini). «Per i professionisti che fanno strategia con il supporto alle aziende che vogliono internazionalizzarsi”, ha spiegato l’avvoca-to Corrado Rosano dello studio Nunzian-te Magrone, «c’è un’op-portunità professionale importante. Nel paese ci sono solo 90 avvo-cati registrati, cosa che rappresenta un’ulteriore novità. Per questo sono necessari professionisti in grado di svolgere un ruolo di consulente legale e mediatore culturale, e che sappiamo interloquire con le autorità del luogo, conoscendo quindi ostacoli e opportu-nità. In particolare per le imprese che costituiscono joint venture è impor-tante essere seguito da avvocati che sappiamo decodifi care il codice appalti

qatarino. Altro aspetto importante ri-guarda la tutela delle innovazioni. In Qatar esiste una tutela per i marchi, ma non c’è un’analoga disciplina per i brevetti. Il paese ha aderito a delle importanti convenzioni multilaterali e

bilaterali, come il Wipo di Parigi sulla proprie-tà intellettuale. Ci sono inoltre delle conven-zioni che consentono di mediare rispetto ad una legislazione varie-gata. Gli investimenti italiani, ad esempio, sono protetti dagli ac-cordi Italia Qatar del 2004». Secondo Rosa-no «il Qatar costituisce uno dei paesi chiave per lo sviluppo delle relazioni economiche delle imprese italiane.

Sappiamo che ci sono degli accordi strategici alla base, ma il paese va vi-sto in una nuova ottica: non solo come forte investitore del nostro paese, ma anche in chiave bilaterale, nell’ottica dell’internazionalizzazione delle im-prese italiane. In Qatar c’è una forte crescita, ma non sempre accompagna-ta da un complesso infrastrutturale di pari livello. Per questo il Qatar ha pensato di mettere sul piatto una serie

di investimenti a benefi cio di investi-tori e fornitori stranieri. Per l’Italia ci sono molte opportunità». I Mondiali del 2022 sono un evento che potrebbe vedere protagoniste le imprese italia-ne. «Il Qatar vede l’Italia come fonte di cultura ed educazione», dice Rosa-no. «Sono ben contenti se le imprese italiane portano in Qatar tecnologia, know how e buon vivere. Le autorità qatarine vedrebbero di buon occhio anche la costituzione di università e istituzioni culturali italiane».

Sui campionati di calcio 2022 è arrivata di recente la denuncia di Amnesty International, che imputa ad autorità e imprese di costruzione la responsabilità di gravi violazioni dei diritti fondamentali dei lavorato-ri stranieri. Costretti, in molti casi, a lavorare 7 giorni su 7, fi no a 12 ore al giorno, anche con temperature sopra i 45 gradi. Situazione che il presidente della Fifa, Sepp Blatter ha defi nito inaccettabile. «I leader economici e politici devono contribuire a miglio-rare una situazione inaccettabile», ha affermato, «Sono convinto che il Qatar stia prendendo la situazione decisamente sul serio. Queste discus-sioni mostrano quale ruolo importan-te il calcio possa rivestire, portando le questioni in primo piano e sollecitando cambiamenti».

IL QATAR HA PREVISTO UN PIANO DI INVESTIMENTI DA 200 MILIARDI DI DOLLARI NEI PROSSIMI 10 ANNI

Dal Mondiale di calcio 2022 nuove opportunità per l’Italia

Stefano Padovani Paolo Greco

cativi investimenti in Italia circolazione finanziaria può lazioni commerciali In se-

Sono sempre più interessanti le oppor-tunità per le imprese italiane offerte dalla fi nanza islamica. Per questo mo-tivo Aiaf-Associazione Italiana degli Analisti Finanziari ha deciso di appro-fondire il tema pubblicando un quaderno di lavoro dal titolo “Un rating islamico per le società italiane”. Tra le aziende italiane Sharia compliant - rispettose, cioè, di alcuni criteri dettati dal credo religioso islamico - spiccano in partico-lare Tod’s e Landi Renzo che vantano una presenza signifi cativa nei Paesi musul-mani garantendosi un importante plus per il proprio business. «Per una società italiana quotata», spiega Paolo Balice, presidente dell’Aiaf, «essere inserita in un indice islamico può rappresentare sia una possibilità di accedere a un merca-to ampio come quello mediorientale che un’apertura verso una cultura differente, oltre che un’opportunità per gli investi-tori osservanti interessati a investire in Italia». Daniele Cappellini portfolio manager di Banca Finnat costruisce l’«Indice Islami-co della Borsa Italiana», selezionando, in un arco temporale dal 2002 al 2012, quelle aziende quotate che rientrano nei criteri di investimento islamici, verifi can-done l’andamento e la volatilità rispetto agli altri principali parametri di mercato. Dallo screening è stato selezionato un paniere di titoli compatibili, pari a circa

il 16% dell’intero universo investibile. Da una prima analisi di corrispondenza emerge che il peso settoriale dell’indice islamico è molto diverso da quello tradi-zionale (FTSE MIB) dominato dalle ban-che, energia e le utility. L’indice ottenuto, oltre ad includere aziende con un bassis-simo indebitamento, ha favorito titoli a bassa capitalizzazione. Un altro dato da rimarcare è che l’indice sembra rappre-sentare a tutti gli effetti i settori dell’ eccellenza Italiana: un’alta percentuale è infatti costituita da aziende operanti nei settori della moda e del lusso, il così detto Made in Italy (Geox, Tod’s, Luxot-tica, Marcolin, Recordati, fi no al 2011 anche Bulgari). Sono presenti inoltre le società che gestiscono gli aeroporti di due delle principali città turistiche Ita-liane: Venezia (SAVE) e Firenze (ADF). In poche parole il portafoglio è rappre-sento in larga parte da aziende marca-tamente rappresentative dei prodotti Italiani ad eccezione forse del settore food & drinks, escluso soprattutto per effetto della proibizione islamica degli alcolici. È noto inoltre che il mondo isla-mico, oltre a rappresentare da sempre un potenziale mercato di espansione per le nostre imprese, sia molto sensibile alla riconoscibilità dei nostri “marchi” più ti-pici, un brand da sempre molto ricercato per questi investitori.

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Aiaf, un rating islamico per le società italiane

Corrado Rosano

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IV Lunedì 2 Dicembre 2013 A T T UA L I TÀLe law i rm sono al lavoro per afi ancare la clientela nel miglioramento dell’efi cienza

Energy, è l’ora del rendimentoRidotti gli incentivi, si lavora sul risparmio energetico

DI MARIA DOMANICO

Il settore energetico ha registrato, in questi ul-timi anni, una grande espansione: da un lato

perché è aumentata, tra gli utenti, la richiesta di ri-sparmio, ed è cresciuta così di conseguenza la domanda concorrenziale tra i vari ope-ratori; dall’altro, perché le liberalizzazioni del settore hanno creato nel paese un certo dinamismo che si è tra-dotto, particolarmente per i professionisti del diritto, in nuove opportunità, sia verso il mercato interno che verso l’estero. Ed è in questo con-testo, che oggi, la nuova sfi da per i legali è rappresentata dal contratto di rendimento energetico.

«Benché al momento si stia assistendo a una ten-sione sul lato domanda», dice Lorenzo Parola , partner del dipartimento Corporate&Energy presso la sede di Milano dello studio legale Paul Hastings LLP, «molti operatori continuano a dimostrare la disponibili-tà a investire propri capitali per offrire ai clienti inter-venti volti al miglioramento dell’effi cienza dei loro siste-mi energetici con il princi-pale obiettivo di fi delizzare tali clienti garantendo mino-ri consumi di energia e, di conseguenza, un risparmio di spesa nella bolletta ener-getica»

Secondo Parola, « in un momento in cui gli opera-tori di mercato investono capitali propri per fi nanzia-re, tramite schemi di Ftt (fi -nanziamento tramite terzi), l’esecuzione d’interventi di efficientamento energetico presso i siti produttivi delle loro clientele, svolgendo una funzione, per così dire, vica-ria dei canoni di finanzia-mento classici e mitigando così la diffi coltà di accesso al credito, la principale sfi da dell’avvocato che si trova a strutturare contratti di ren-dimento energetico è quella di individuare soluzioni ro-

buste in grado di presidiare il rischio di controparte e di credito».

E sul tema Car-sten Steinhauer, partner e respon-sabile del settore Energy dello studio McDermott Will & Emery, osserva che «nella prassi, notiamo una scar-sa familiarità con struttura e conte-nuti dei cosiddetti “Energy Perfor-mance Contract” da parte sia degli operatori che dei consulenti. E ciò, nonostan-te il fatto che questo tipo di contratto non sia di nuova creazione, ma viene utiliz-

zato da molti anni con successo nei settori pubblici e privati soprattutto nei Paesi anglosas-soni. Con questa ti-pologia di contrat-ti, le energy service company (ESCo) si assumono il rischio finanziario di un investimento, pa-gandolo con il ri-sparmio energetico conseguito e con gli eventuali incentivi derivanti da esso, siano questi certifi -cati bianchi, incen-tivi fi scali o altro. La redazione e ne-

goziazione di questi contratti richiede, quindi, una padro-nanza sia dell’ambito rego-lamentare che dei principi di project finance». Anche perché, continua Steinhau-er, «al contrario del settore delle energie rinnovabili che si trova in profonda crisi, il settore dell’effi cienza ener-getica offre ancora spazi di

crescita esponenziali. Anche nell’ambito della consulenza legale si aprono nuove fron-tiere, in particolare per quei professionisti che riescono a combinare una profonda co-noscenza della regolamen-tazione energetica con un

know-how di livello inter-nazionale nel fi nanziamen-to di progetti ad iniziativa pubblica e privata».

«Stiamo assistendo», se-condo Francesco Puntil-lo, socio di Gianni Origoni Grippo Cappelli & Part-ners, «ad un’evoluzione del mercato energetico, con una maggiore attenzione all’ef-ficienza, sia dal lato della produzione, sia dal lato del-la domanda. Questa evolu-zione, inizialmente frutto di una maggiore coscienza ambientale, è ormai avver-tita come necessaria anche a fi ni di risparmio dei consu-mi. I contratti di rendimento energetico si inseriscono in questo quadro, nel quale do-vrebbero essere inclusi però anche altri strumenti (ad es. smart grid, reti private), dove il regolatore è rimasto ancora un po’ indietro. La mia esperienza nel setto-re dell’energia – continua Puntillo - si incentra in par-ticolare sul lato dell’offerta, con particolare riferimento allo sviluppo di infrastruttu-re di produzione, trasporto e distribuzione di energia. Riscontro un interesse cre-

scente verso le tematiche del ren-dimento energe-tico. Noto che nei relativi contratti la componente ap-paltistica è fonda-mentale ed occor-re quindi che gli operatori ed i loro clienti si avvalgano di esperti in appal-ti. Lo sviluppo dei contratti di rendi-mento energetico potrebbe avere un’ulteriore spin-ta se si adottassero misure in materia di smart grid, che renderebbero mag-

giormente effi cienti i piccoli impianti di generazione ed i consumi, nonché di reti pri-vate (reti non soggette ad ob-bligo di connessione a terzi) che potrebbero consentire risparmi in termine di costi di trasporto, tuttora oggetto

di opposizione da parte dei gestori di rete. In tale conte-sto i contratti di rendimento energetico potrebbero avere ulteriore diffusione e diven-tare appetibili anche per grandi investitori».

A parere di Francesco Piron, partner del dipar-timento di energia dello studio legale Macchi di Cellere Gangemi, «l’Ener-gy Performance Contract, presenta diversi vantaggi sia per il cliente, che per la ESCo e gli istituti finanziari, facili-tando gli accordi tra le parte ed incentivando in-terventi di rispar-mio energetico. Nell’EPC è l’uten-te finale/cliente della ESCo che sostiene l’investi-mento finanziario per la realizzazio-ne dell’intervento energetico, mentre la ESCo si impe-gna, in base ad un contratto (full service) di manutenzione, a ottenere un determinato benchmark di rendimento energetico; e il compenso della ESCo viene normal-mente parametrato appunto al risparmio conseguito dal cliente/benefi ciario dell’in-tervento».

E sul piano operativo, da un punto di vista stretta-mente professionale, Piron racconta che con il suo staff ha «sviluppato competenze specifi che nella nuova prac-tice di diritto dell’effi cienza energetica prestando con-sulenza a primarie società operanti nel settore, con particolare riferimento allo sviluppo di iniziative ESCo ed alla contrattualistica ad esse connessa. Il contratto di rendimento energetico oggi è il perno fondamenta-le da cui dipende la riuscita o meno del singolo progetto così come anche il ritorno economico della ESCo nel lungo periodo, anche se ad

oggi non è ancora molto dif-fuso - soprattutto se si fa un paragone con alcuni degli Stati membri dell’Ue - pro-babilmente a causa di una diffi denza da parte degli isti-tuti fi nanziari che non han-no ancora preso confi denza e hanno scarsa conoscenza dei vantaggi che questi contrat-ti possono portare alle parti interessate».

Andrea Marchetti, part-

ner di Tonucci & Partners, evidenzia come sia proprio «nel settore pubblico che il contratto di rendimento energetico può rappresenta-re una tipologia contrattuale fl essibile e meglio asservibi-le alle esigenze di interesse pubblico sottese agli obbiet-

tivi di risparmio energetico delle pubbliche ammi-nistrazioni.

Com’è noto, in-fatti, la scarsità di mezzi e di risorse che caratterizza l’attività della Pa, rende sempre più frequente il ricorso a formule contrat-tuali e procedure che consentano la realizzazione di opere di pubblico in-teresse e di pubbli-ca utilità essenzial-mente attraverso l’utilizzo di capitale privato, alla stregua

di “contratti di partenariato pubblico-privato». Pertan-to risulta evidente l’utilità del contratto di rendimento energetico per le esigenze di «effi cientamento» energetico degli edifi ci e/o degli impian-ti pubblici. Sarebbe quindi auspicabile», continua Mar-chetti, «nel rispetto dei prin-cipi di buon andamento ed imparzialità a cui deve uni-formarsi l’operato delle pub-bliche amministrazioni, uno snellimento del procedimento preordinato a costituire i par-tenariati pubblico-privati nei quali si sostanzia il contratto di rendimento energetico tra Pa ed ESCo ».

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Lorenzo Parola

Carsten Steinhauser

Francesco Puntillo

Francesco Piron

Andrea Marchetti

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VLunedì 2 Dicembre 2013Lunedì 2 DiceA F FA R I L E G A L ILa Cassazione non giustii ca l’atteggiamento ingiurioso del cliente verso l’avvocato

La parcella è sempre un dirittoErronea la convinzione assoluta di gratuità del legale

DI ANTONIO CICCIA E ALESSIO UBALDI

L’erronea convinzione in ordine alla gratu-ità dell’attività di assistenza legale

prestata dall’avvocato non vale a giustificare le ingiu-rie contro il professionista all’atto della richiesta di pagamento della parcella, non potendosi ricondurre detta ipotesi nell’ambito della scusante dello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui. Per l’avvocato, infatti, la par-cella è sempre un diritto.

Lo ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza n. 41645, depositata l’8 ot-tobre 2013.

Nel caso concreto un le-gale ha assunto le difese di una donna nell’ambito di un contenzioso tra questa e l’Inps, teso a ottenere il riconoscimento del diritto alla pensione di invalidità. Il processo si è concluso con esito favorevole per la parte assistita, ma quando

l’avvocato ha convocato il suo cliente per ottenere il pagamento della parcella quest’ultima si è rifiutata di versare alcunché e anzi, il marito che l’aveva accom-pagnata all’incontro con il patrono, sentitosi offeso dalla richiesta inaspetta-ta, ha cominciato ad inveire con frasi ingiuriose nei con-fronti del professionista.

Ne è disceso un proce-dimento penale a carico dell’ingiuriante conclusosi in primo grado con una sen-tenza di condanna emessa dal giudice di pace; la de-cisione è stata peraltro confermata in appello dal Tribunale in composizio-ne monocratica il quale, in linea con quanto appu-rato dal giudice di prima istanza, ha confermato la rilevanza penale della con-dotta dell’imputato, data la ricorrenza, nel caso in esa-me, dei presupposti oggetti-vi e soggettivi del reato lui ascritto.

Conseguentemente, il processo è stato portato

all’attenzione della Supre-ma corte, cui si è rivolto il difensore dell’imputato per dolersi della ricostru-zione proposta dai giudici di merito.

In particolare, il ricor-rente ha eccepito l’erro-neità della sentenza im-pugnata nella parte in cui il Tribunale non tenne in debita considerazione la convinzione dell’imputato secondo cui l’assistenza difensiva assicurata nel procedimento civile contro l’Inps in favore della mo-glie sarebbe stata espleta-ta a titolo gratuito; per lo stesso motivo il ricorrente ha chiesto che gli venisse riconosciuta la causa di non punibilità prevista all’art. 599, c.p. alla stregua della quale non può essere as-soggettato a sanzione pe-nale chi ha commesso fatti di ingiuria o diffamazione nello stato d’ira determina-to da un fatto ingiusto al-trui, e subito dopo di esso. In altri termini, secondo la ricostruzione della difesa,

la condotta incriminata non sarebbe stata meri-tevole di sanzione poiché era discesa dallo stato di alterazione provocato dalla richiesta del legale finaliz-zata a ottenere - in modo del tutto inaspettato - il pagamento del compenso professionale.

La Corte, nel pronunciar-si sulla vicenda, ha dovuto riflettere sulla applicabilità della richiamata causa di giustificazione, valutando se effettivamente la richie-sta di pagamento potesse in sé assumere le sembianze del «fatto ingiusto altrui», indicato dal richiamato art. 599, c.p.

Nel concludere in senso negativo, i giudici romani hanno osservato come l’av-vocato, all’atto della richie-sta da cui sono scaturite le ingiurie nei suoi confronti, stesse esercitando un pro-prio diritto, e cioè una «le-gittima pretesa creditoria». Data questa premessa, si è aggiunto che l’imputato poteva, al più, aver confi-

dato nella gratuità delle prestazioni professionali sulla base delle informa-zioni che (forse) gli erano state date presso il patro-nato; ma un siffatto equi-voco poteva comportare, come peraltro ha ritenuto il giudice di pace, la sola riduzione della pena per effetto del riconoscimento delle circostanze attenuan-ti generiche, e non l’appli-cazione della causa di non punibilità. In altri termi-ni, il fatto ingiusto - quale presupposto della esimente - non poteva in alcun modo individuarsi nella sola ri-chiesta di pagamento, poi-ché questa corrisponde al senso comune secondo cui un legale dev’essere remu-nerato per l’attività profes-sionale svolta.

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Con l’Ordinanza 25035/2013 la Cassazione ha rinviato alla Corte di giustizia europea la decisione se l’omessa emissione della autofat-tura ha valenza sostanziale.L’approccio sostanzialistico è ben descritto dalla Corte, che richiama la propria sent. 20771/2013: «Affinché l’Iva sia detraibile, le operazioni effettuate a monte devono pre-sentare un nesso diretto e immediato con le operazioni a valle che conferiscono un diritto a detrazione […]. E il nesso diretto ed im-mediato può essere rilevato, nel caso dell’in-versione contabile, soltanto se le rispettive operazioni siano adeguatamente registrate». Conclude quindi la Cassazione: «Nell’ipotesi in cui ri-corrano i presupposti del reverse charge, soltanto il sistema delle due annotazioni consente l’assun-zione del debito avente ad oggetto l’Iva a monte e la successiva detra-zione di questa dall’Iva a valle».Proprio sulla parte sottolineata si incentra l’errore valutativo.Come dispone l’art. 19 dpr 633/1972, l’imposta «a valle» non è l’imposta a debito che si genera per effetto della registrazione dell’au-tofattura, ma è l’imposta che sarà dovuta quando il contribuente fatturerà le successive operazioni di vendita dei beni o servizi acquistati. Ça va sans dire che tale presupposto non con-sente di per sé di detrarre l’imposta che non sia stata anche addebitata dal contribuente: ma questo è un piano diverso, che pare la Cassazione abbia confuso col primo: • un conto è verificare il diritto alla detra-zione dell’imposta sugli acquisti, che spetta nella misura in cui l’acquisto parteciperà alla generazione di operazioni a valle;• altro è verificare l’effettivo addebito dell’im-posta da parte del fornitore.Così inquadrata la questione, appare chiaro

che l’Iva a debito generata dall’autofattura è la conseguenza della sua genesi sul lato acquisti, non la ragione della sua detraibilità. Tanto è vero che se l’acquisto riguardasse beni a detraibilità limitata ex art. 19-bis-1 l’Iva autofatturata non sarebbe detraibile, mentre, seguendo quel ragionamento, il versamento darebbe valenza di «afferenza integrale» dell’acquisto ad operazioni atti-ve, legittimando la piena detrazione anche in quei casi.Addirittura, la detraibilità nemmeno è su-bordinata al pagamento dell’imposta, essen-

do sufficiente il solo addebito. Lettura confortata dalla sent. C-414/2010 del 29/03/2012 della Cge (caso Veleclair). In quel caso la contribuente francese, nel frattempo fallita, non aveva versato l’Iva in dogana. L’erario non si insinua per tempo nella pro-cedura e perde il diritto a riscuoterla. Non per questo, ha detto la Corte, la fallita perde il diritto ad ottenere il rimborso dell’Iva me-desima, essendo la detrazione spettante sol perché l’Iva è dovuta, a prescindere dal suo effettivo versamento, nonostante debitore e creditore siano lo stesso soggetto.

Giampiero Guarnerio Rödl & Partner

L’ANALISI

Il reverse alla Corte europea

DI FRANCESCA DE NARDI

Spetta al giudice or-dinario decidere una controversia relativa a una delibera adotta-

ta dal commissario della Fon-dazione Maxxi riguardante il compenso e l’indennità dovu-ta ai componenti degli organi statutari della Fondazione, compreso il presidente. Lo ha sancito il Tar Lazio - Roma, sez. II quater con sentenza 9704/2013. La controversia ha per oggetto il provvedimen-to con il quale il commissario straordinario della Fondazione Maxxi (Museo nazionale delle arti del XXI secolo), ha disposto la ridefi nizione dei compensi e delle indennità dei membri del da e, dopo aver rideterminato con effetto retroattivo la mi-sura del compenso dovuto al presidente della Fondazione stessa ed escluso la spettanza di qualunque compenso diverso dal gettone di presenza a fron-te dell’attività statutariamente prevista ed effettivamente svol-ta, ha disposto il recupero in danno dello stesso delle somme fi nora erogate. Il Tar dichiara inammissibile il ricorso per di-fetto di giurisdizione. Tale atto, infatti, costituisce esplicazione di un potere civilistico, poiché trae origine dallo Statuto del-

la Fondazione. Essa è, quindi, esplicazione della capacità di diritto civile e non di diritto pubblico dell’ente, in quanto trova la sua fonte e base in un atto integralmente negoziale. In assenza di una previsione legislativa che attribuisca la questione alla giurisdizione esclusiva del giudice ammini-strativo o a quella «piena» del giudice ordinario - precisa la sentenza - si applicano i noti principi sui criteri ordinari di riparto della giurisdizione tra giudice amministrativo e giudi-ce ordinario che si rinvengono nella c.d. teoria della relatività delle posizioni soggettive: si può parlare di esercizio del po-tere e di giurisdizione del giu-dice amministrativo, avente ad oggetto il cattivo esercizio del potere, solo nel caso in cui tale potere sia stato attribuito a un soggetto pubblico o privato da una fonte normativa primaria e che il soggetto agente abbia ef-fettivamente esercitato il pote-re attribuitogli dalla legge con un atto dalla stessa previsto; in tutti gli altri casi, non ci sarà utilizzo di potere da parte del soggetto agente e le relative controversie dovranno attri-buirsi alla naturale giurisdi-zione del giudice ordinario, nella sua qualità di giudice dei diritti soggettivi.

Sui compensi palla ai giudici ordinari

No al Tar in Fondazione

Il testo della sen-tenza sul sito inter-net www.italiaoggi.it/docio7

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VI Lunedì 2 Dicembre 2013 A F FA R I L E G A L ILa Ctp di Brescia sulle responsabilità negli enti unipersonali

Risponde l’unico socioSrl estinta? Il fi sco va dalla persona fi sica

DI BENITO FUOCO E NICOLA FUOCO

Degli utili accertati in capo a una srl unipersonale estin-ta, risponde inte-

ramente e personalmente l’unico socio. Di più. Il cari-co tributario viene attribuito al 100% alla persona fi sica, che sconta l’Irpef sull’inte-ro maggior reddito accer-tato alla società (e non sul 49,72% o 40% ante 2008).

Il principio si legge nella sentenza n. 75/10/13 della Ctp di Brescia del 31 luglio. La pronuncia del giudice tributario lombardo non ri-conosce, per i debiti eraria-li, alcun tipo di protezione derivante dalla limitazione di responsabilità, quando la base sociale della società di capitali coincida interamen-te con la persona fi sica.

Il caso nel bresciano, dove l’Agenzia delle entrate spic-cava un accertamento nei confronti di una srl uniper-sonale, addebitandole mag-giori imposte per Ires, Iva e Irap. Avvenuta, tuttavia, l’estinzione della stessa so-cietà, per effetto della can-cellazione dal registro delle imprese, gli agenti del fi sco commutavano la pretesa in capo al socio unico, ritenen-dolo interamente responsa-bile delle condotte poste in essere dall’ente uniperso-nale, rappresentato e gesti-

to da lui, nonché dell’intero carico tributario derivante dalle medesime. Provvede-vano, quindi, ad annullare in autotutela gli atti rivolti alla società, sostituendoli con nuovi avvisi di accertamento emessi nei confronti dell’ex socio unico.

La s ingolarità degli accertamenti rivolti al socio sta-va, poi, nel fatto che l ’Agenzia avesse «girato» alla perso-na fi sica il 100% del maggior reddito ac-certato alla società. Di prassi avviene, in-vece, che negli accer-tamenti alle società di capitali l’ente ven-ga tassato sull’inte-ro reddito prodotto, mentre ai soci viene eventualmente im-putata la quota par-te che avrebbe dato luogo a tassazione secondo le regole della distribuzione de-gli utili (49,72% o 40% prima del 2008).

Su questo motivo, e su molti altri, si incentrava la difesa del contribuente, il quale lamentava come la condotta accertativa seguita dagli agenti del fi sco avesse rappresentato un disconosci-mento totale delle garanzie e della separazione, patri-moniale e giuridica, offerta dalle società di capitali.

La Ctp di Brescia, chia-

mata a pronunciarsi sulla controversia, ha avallato la tesi accertativa dell’Agenzia delle entrate, respingendo in toto le eccezioni sollevate dal ricorrente. «La pretesa tribu-taria», si legge in motivazio-ne, «è, invero, priva di effetti con riguardo alla società, per

il solo fatto che quest’ultima è stata cancellata dal registro delle imprese», mentre gli ac-certamenti rivolti alla perso-na fi sica «restano indenni da ogni vizio in via derivata, es-sendo stati autonomamente notifi cati nei confronti del so-cio unico della srl e, dunque, di colui che l’ha gestita nel 2006 e 2007 ed è stato chia-mato a rispondere dei ricavi occultati». La richiesta era-riale può, secondo la Ctp, ben esser rivolta al contribuente, e ciò «trova fondamento nella

previsione dell’art. 2495 del codice civile, che autorizza espressamente che i credito-ri sociali, fra i quali fi gura l’Agenzia, possano far vale-re i loro crediti nei confron-ti dei soci dopo l’estinzione della società».

Da ultimo, il collegio si sof-ferma sul fatto che al socio unico sia stata addebitato l’intero ammon-tare dei redditi accertati, e non la quota parte corri-spondente alla di-stribuzione degli utili, come stabili-to dall’articolo 47, comma 1, del Tuir. «L’articolo 47 non può trovare alcu-na applicazione», precisa la senten-za, poiché la ripar-tizione tra società e soci del reddito

imponibile presuppone il fatto che lo stesso sia stato dichiarato e tassato: «Il che, non essendo avvenuto, induce che il carico tributario, dopo l’estinzione della società, non può che essere esatto nei con-fronti del solo socio unico».

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DI PAOLO BOZZACCHI

Un piano d’azione per migliorare la circolazione delle persone nell’Unione europea. La Commissione europea ha presentato la scorsa settimana le cinque azioni nell’ambito dello Spa-zio Schengen che puntano a tutelare al meglio i diritti dei cittadini comunitari in tutta l’Ue. La prima azione è di contrasto ai matrimoni cosiddetti «di convenienza», e la Commissione intende aiutare le autorità giudizia-rie nazionali nell’attuare la normativa Ue che consente di lottare contro i potenziali abusi del diritto alla libera circolazione, elaborando un apposito vademecum. La seconda azione riguarda l’applicazione delle norme di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale nell’Ue. Su questo la Commissione sta già operando in stretta collaborazione con i paesi membri per pubblicare, in una guida che verrà pub-blicata entro fi ne anno, la «prova della residenza abi-tuale», prevista dalla norma Ue sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. Grazie a questa i cittadini che non svolgono attività hanno l’accesso garantito alla sicurezza sociale in un altro stato membro solo dopo aver trasferito il loro centro di interesse in quello stato (ad esempio se vi soggiorna la famiglia). La terza azione riguarda l’inclusione sociale, in particolare aiutando gli stati membri a ricorrere ul-teriormente al Fondo sociale europeo. Dal prossimo primo gennaio almeno il 20% dei fondi a titolo del Fondo do-vrebbe essere investito nella promozione dell’inclusione sociale e nella lotta contro la povertà in ciascun pae-se membro. Quarta azione del piano è la promozione dello scambio di pratiche ottimali tra le autorità lo-cali. L’esecutivo Ue offrirà sostegno alle autorità locali per condividere conoscenze acquisite in tutta Europa allo scopo di affrontare me-glio le problematiche poste dall’inclusione sociale. En-tro fi ne anno la Commissio-ne porterà a a termine uno studio che valuterà l’impatto della libera circolazione in sei grandi città e a febbraio inviterà i sindaci per di-scutere le problematiche e scambiare buone pratiche. Ultima delle cinque azioni l’istituzione entro fi ne 2014 di un modulo di formazione online per aiutare le autori-tà nazionali (anche giudi-ziarie) a tutelare i diritti dei cittadini in materia di libera circolazione.

PIANO D’AZIONE

Matrimoni convenienza, no dall’Ue

Nell’avvocatura si è creato una sorta di corto circuito, in cui da una parte si cerca di mantenere delle regole pro-fessionali di quasi 100 anni fa perché così si pensa di poter tornare a ciò che è stato, e dall’altra sono proprio queste regole non più attuali a causare alla categoria una erosione costante di quo-te di mercato già ad oggi seriamente compromesse.Che cosa po-trebbe fare l ’avvocatura oggi? Ci vor-rebbe uno slan-cio di coraggio. Invece di guar-dare indietro, a l passa to , bisognerebbe guardare al futuro ed anzi, anticipare i tempi. Si po-trebbe guardare a ciò che sta accaden-do all’estero come a un’opportunità. In Inghilterra è da poco in vigore una legge che autorizza gli studi legali ad ottenere finanziamenti dai soci di ca-pitali, questo significa più risorse agli studi legali, e più servizi ai cittadini. In questo senso, la buona notizia è che l’ Italia è forse l’unica nazione in Eu-

ropa ad avere una legge simile a quella Inglese, la cattiva notizia è che questa legge, per mancanza di un regolamen-to da noi non viene attuata. Nello spa-zio tra le due notizie dimora l’ovvio, ovvero che tra 10 anni tutti gli stati europei avranno emanato una legge sull’accesso dei capitali negli studi legali, e l’Inghilterra sarà la nazione

che beneficerà maggiormente della norma essendo stata la prima ad attuarla. I suoi studi saranno i più organizzati e i più forti in Europa. Recentemente anche l’anti-trust italiano nella decisione 24553 del 17 ot-

tobre scorso, decidendo proprio il caso di Al Assistenza legale (l’associazione di studi che io rappresento), ha messo in evidenza come gli avvocati, ai sen-si dei principi dell’Antitrust, possano essere qualificati come imprese, e gli ordini degli avvocati alle associazioni di imprese.Questa decisione che per certi versi è

criticabile in quanto non è corretto pa-rificare l’attività dell’avvocato all’atti-vità di impresa, tuttavia richiama noi professionisti alla necessaria presa di coscienza che se non provvederemo ad attuare delle riforme moderniste, queste ci verranno presto imposte, con una conseguente perdita della nostra identità storica e culturale, oltre che professionale. Quello che oggi dovrebbe fare l’avvoca-tura è prendere atto di un fatto: le im-postazioni tradizionaliste negli ultimi cinque anni hanno fatto perdere agli studi quasi il 50% del loro fatturato, e oggi è necessario cambiare strada prima che sia troppo tardi. Se insieme all’Inghilterra l’Italia si muovesse per prima, regolamentan-do definitivamente l’accesso al capi-tale per gli studi legali pur ribadendo l’identità della nostra professione, potremmo invertire la rotta, creando degli studi competitivi e anticipando il futuro inevitabile. In questo modo daremmo un futuro ai nostri giovani, ai nostri studi e da ulti-mo e più importante saremmo in grado di fornire servizi migliori ai cittadini.

Cristiano Cominottopresidente Al Assistenza legale

e Alba Nuove idee per l’avvocatura

AVVOCATI, L’INGHILTERRA COME ESEMPIO

Soci di capitale per uscire dalla crisi

La sentenzasul sito www.italia-oggi.it/docio7

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VIILunedì 2 Dicembre 2013Lunedì 2 DiceA F FA R I L E G A L IAVVOCATI/ Un parere del Cnf dopo due sentenze emanate dal Tribunale di Verona

Parcelle vidimate dall’OrdineStrada obbligata per l’emissione di decreti ingiuntivi

DI LUCA INSALACO

Il recupero del compenso dell’avvocato passa anco-ra dall’ordine forense di appartenenza. Il Consiglio

nazionale forense fa chiarezza in merito all’iter procedurale volto a recuperare onorari e spese impagati dei legali, ri-badendo la sussistenza del potere di «opinamento» delle parcelle in capo agli Ordini forensi (parere del 23 ottobre 2013 in risposta al quesito n. 330, Unione Triveneta, Rel. Cons. Perfetti).

La pronuncia del Cnf na-sce da due recenti senten-ze del Tribunale di Verona, secondo le quali l’art. 9 del cd. decreto legge n.1/2012 (cd. «Cresci-Italia»), che ha mandato in soffi tta le tariffe forensi, avrebbe tacitamente abrogato anche gli articoli 633, comma 1 n.2 e 3, e 636 del Codice procedura civile, facendo così venire meno la necessità di rivolgersi al com-petente ordine professionale per il prescritto parere sul quantum richiesto.

Le conseguenze pratiche del-le pronunce sono evidenti: per ottenere un decreto ingiuntivo i professionisti avrebbero do-vuto allegare al ricorso il con-

tratto sottoscritto dal cliente, con l’indicazione analitica del compenso pattuiti. Secondo questo orientamento, insom-ma, i legali, per avvalersi dello strumento più veloce e snello del procedimento monitorio, avrebbero dovuto fornire la prova scritta dell’accordo con il cliente, come previsto dal primo comma n.1 dell’art.

633 cpc.La mancanza del contratto

sarebbe stata supplita dalla liquidazione del giudice, ope-rata sulla scorta dei parametri stabiliti con decreto dal mini-stero della giustizia.

Divenuta superflua la vi-dimazione della parcella, per effetto delle pronunce in questione, il Coa scaligero ha

invitato i propri iscritti ad astenersi dal richiedere pareri di congruità delle parcelle. Da qui il quesito che la presiden-za dell’Unione Triveneta ha posto al Consiglio nazionale forense e il conseguente pare-re reso dagli esperti romani lo scorso 23 ottobre. Per il vertice istituzionale delle toghe, l’in-terpretazione che i giudici di

merito veneti hanno dato alla norma non può essere condi-visa. «La portata abrogativa della norma», chiarisce il Cnf, «riguarda le tariffe come crite-rio di determinazione del com-penso, e dunque incide sui cri-teri attraverso cui è esercitato il potere di opinamento, e non investe la sua persistenza in capo al Consiglio dell’Ordine forense». Dunque, gli avvocati che intendono chiedere l’emis-sione di un decreto ingiuntivo devono continuare a munire le proprie parcelle dell’obbliga-torio parere di conformità dei consigli dell’ordine.

Qualche problema in più sorge nel caso in cui il credito fatto valere del professionista sia contestato. In caso di op-posizione al decreto ingiunti-vo ottenuto dal legale, questi dovrà provare in giudizio, non solo il conferimento dell’inca-rico, ma anche l’attività effet-tivamente svolta. È quanto ha affermato la Suprema corte (Corte di cassazione, senten-za n. 2456831 del 31 ottobre 2013), in merito al credito di un professionista la cui attività, limitatasi alla fase stragiudiziale, non era stata adeguatamente documentata e provata in giudizio.

© Riproduzione riservata

Il cartello di divieto di sosta è solo il mezzo con cui si porta a conoscenza degli uten-ti un provvedimento in materia di traffi co ma in caso di ricorso spetta all’ammini-strazione comunale dimostrare la legit-timità dell’imposi-zione sottesa. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, sez. VI civ. con l’ordinan-za n. 25771 del 15 novembre 2013. Un automobilista sanzio-nato dai carabinieri per divieto di sosta ha propo-sto ricorso con successo al giudice di pace evidenziando la mancanza sul retro del segnale del

numero dell’ordinanza comu-nale. Contro questa determi-

nazione, confermata in sede d’appello, il ministero

dell’interno ha propo-sto ricorso in cassa-zione. A parere degli ermellini il tribuna-le avrebbe dovuto ritenere sussistente la violazione stra-dale solo se fosse stata fornita la pro-va della legittimità dell’apposizione del cartello. In buona

sostanza non basta dire che manca il timbro

per annullare la multa. Oc-corre dimostrare che manca

l’ordinanza oppure è viziata.Stefano Manzelli

Niente multe con il cartello fantasma

Autori - AA.VV.Titolo - Memen-to Pratico - Revi-sione LegaleCasa editrice - Ipsoa-Francis Lefebvre, Mila-no, 2013, 1513Prezzo - Euro 99Argomento - La collana «Me-mento Pratico»

di Ipsoa-Francis Lefebvre si impre-ziosisce ulteriormente grazie all’inse-rimento dell’ultima perla incentrata sulla revisione legale dei conti. L’ope-ra, come da tradizione della notissi-ma serie, possiede tutte le peculiarità che distinguono il «memento» tra le pubblicazioni prettamente opera-tive presenti sul mercato dei testi professionali: completezza, pratici-tà, aggiornamento e affidabilità. La qualità dell’informazione finanzia-ria, così importante per ogni singolo aspetto gestionale delle imprese, è alla base anche del ruolo del revisore che, con l’attuazione del decreto legi-slativo n. 39/2010, ha responsabilità ben definite anche nei confronti del-le piccole e medie imprese e di ogni stakeholder che deve riporre fiducia nella credibilità dei valori di bilancio e dell’informativa complementare. A tale proposito il testo edito da Ipsoa-Francis Lefebvre viene incontro al commercialista che svolge incarichi di revisione nel ruolo di revisore legale o membro del collegio sinda-cale incaricato all’uopo. Suddiviso in cinque parti, l’opera dapprima

affronta l’inquadramento normati-vo e i risvolti operativi correlati alla funzione di revisore legale e del col-legio sindacale. Nella seconda parte viene illustrata la strategia di piani-ficazione necessaria al revisore per individuare i rischi e dare le risposte adeguate. Successivamente l’opera espone tutte le procedure di revisio-ne da svolgere sul bilancio attraverso un approccio per «cicli aziendali» in osservanza delle recenti prassi ope-rative. La quarta parte è incentrata sugli aspetti pratici per trarre le con-clusioni relative agli elementi proba-tivi raccolti. Infine, l’ultima parte si occupa delle attestazioni richieste al revisore dalla normativa. In defini-tiva un testo dal quale ogni revisore o componente del collegio sindacale con incarichi di revisione non può prescindere. Sullo stesso argomento e di pari utilità segnaliamo il Manuale del revisore legale di Alberto Pesenato (Ipsoa, Milano, 2012, pagg. 1868, euro 99) che, grazie all’esperienza ultrade-cennale dell’autore, espone in modo organico e completo la metodologia e le procedure di revisione contabi-le da adottare per le verifiche poste in essere dal revisore legale e dal collegio sindacale sia nelle imprese industriale di medie e grandi dimen-sioni sia nelle pmi. Il testo è ormai da tempo un punto di riferimento per i professionisti del settore grazie soprattutto al cd-rom allegato, vero punto di forza dell’opera, che racco-glie tutti gli strumenti operativi per svolgere la revisione legale (carte di lavoro, programmi di revisione, check lists, formulari). Ogni documento è

compilabile, archiviabile e stampabi-le. Infine segnaliamo il testo, sempre di Ipsoa, intitolato Sindaco e revisore di società (di Aldo Bompani, Bruno Dei, Pier Roberto Sorignani e Ales-sandro Traversi, 2012, pagg. 1090, euro 139), utile guida per l’incarica-to della revisione che deve valutare i rischi dell’incarico, programmare l’iter della revisione, predisporre le carte di lavoro, acquisire gli elementi probativi e redigere la relazione sul-la revisione. Nel fare ciò il lettore è guidato passo dopo passo grazie, an-che in questo caso, alla presenza del supporto informatico che consente la gestione dell’intero processo di verifi-ca e controllo.

Autori - Maurizio Villani e Francesca Romana Sannicandro.Titolo - Come difendere il contri-

buente dal redditometro dopo le nuove circolariCasa editri-ce - Maggioli editore, Rimi-ni, 2013, pagg. 390Prezzo - Euro 39Argomento - Aggiornato

alla circolare n. 24/e del 31 luglio 2013, il testo di Maurizio Villani e France-sca Romana Sannicandro illustra la nuova disciplina del redditometro e gli accorgimenti da tenere in relazione alle spese quotidiane dei contribuen-ti. La struttura è suddivisa in due

parti: la prima raccoglie tutto quelloche riguarda la fase iniziale del red-ditometro indicato come «vecchio redditometro», partendo con l’ana-lisi delle tipologie di accertamen-to: parziale, integrativo, analitico, induttivo e sintetico. Per ognuno di essi vi è uno spaccato tra nor-mativa, prassi e giurisprudenza.Si procede poi con la genesi e le suc-cessive evoluzioni del cosiddetto «red-ditometro» o accertamento sintetico, quindi riportando le varie successioni normative e il funzionamento appli-cato. Si analizza lo scostamento tra reddito dichiarato e reddito accertato, di seguito l’onere della prova e poteri di accertamento. Si definiscono infine gli strumenti di tutela e le tecniche difensive. La seconda parte aggiorna il sistema delle indagini reddituali con le ulti-me novità introdotte ed è denomina-ta «nuovo redditometro». Dopo aver spiegato quali sono le novità inter-venute si analizza, successivamen-te, quanto introdotto dalla circolare 24/e del luglio 2013 (che organizza in cinque macroaree le singole voci di spesa e individua le modalità di determinazione dello stile di vita e della tipologia di famiglia fiscale) e si termina con l’indicazione delle tec-niche difensive.Alla luce delle prime pronunce di me-rito relative al nuovo redditometro, il testo chiarisce così gli aspetti più critici e le problematiche in termini di incostituzionalità della nuova nor-mativa e di coesistenza con la vecchia disciplina.

a cura di Francesco Romano

LETTURE DI DIRITTO

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VIII Lunedì 2 Dicembre 2013 A F FA R I L E G A L IL’annuncio del sottosegretario alla giustizia Cosimo Maria Ferri

Il Pct la realtà nel 2014Entro luglio processo telematico ovunque

Pagina a cura DI MARZIA PAOLUCCI

Più poteri all’ufficia-le giudiziario nelle cause fallimentari, un registro informa-

tizzato per l’iscrizione delle garanzie mobiliari e soprat-tutto entro luglio 2014 l’ope-ratività del pct in tutti gli uffici giudiziari. È quanto annunciato di recente dal sottosegretario alla giu-stizia Cosimo Maria Ferri intervenuto al convegno or-ganizzato dalla Fondazione italiani europei lo scorso 21 novembre. Un appuntamen-to dedicato all’«Innovazione tecnologica della giustizia per la competitività del pa-ese» in cui sono intervenuti oltre all’ex consigliere CsM, altri rappresentanti delle istituzioni, della politica e della magistratura come Giovanni De Gennaro, Anna Finocchiaro, Michele Vietti, Francesco Caio, Pierfi lippo Laviani e Domenico Casali-no. «L’informatizzazione del-la giustizia, in un momento

come quello attuale che non permette investimenti di risorse, è la medicina più efficace alla lentezza dei processi», ha detto Ferri an-nunciando «entro luglio 2014 l’operatività in tutti gli uffi ci del processo civile telemati-co che attualmente funzio-na a “macchia di leopardo”». «Le parti processuali», ha spiegato, «potranno consul-tare per via telematica gli atti del processo, compresi i provvedimenti del giudice, e potranno depositare gli atti nel fascicolo telemati-co. Questo consentirà di ot-tenere una semplifi cazione di molte attività ordinarie, di recuperare risorse uma-ne, di risparmiare tempo e di rendere più trasparente la giustizia».

Secondo il sottosegretario, «sono allo studio del mini-stero anche altre innovazio-ni per rendere più effi ciente la giustizia: la possibilità per l’ufficiale giudiziario, previa autorizzazione del giudice, di consultare tutte le banche dati della pubblica

amministrazione per ricer-care beni e crediti da pigno-rare, in modo da aggirare le consuete diffi coltà nell’indi-viduare i beni posseduti dal debitore e l’istituzione di un registro informatizzato nel quale iscrivere le garanzie mobiliari senza spossessare del bene il debitore e anzi consentendogli di continua-re ad utilizzarlo». E conclu-de: «In tal modo, soprattutto nei casi in cui si tratti di de-bitore-imprenditore che ab-bia la necessità di impiegare il bene nella propria attivi-tà economica, si realizzerà un equo contemperamento degli opposti interessi del creditore, che deve avere la sicurezza di una garanzia a tutela del suo credito, e del debitore, che potrà conti-nuare a impiegare il bene in modo da sfruttarne appieno le potenzialità economico-imprenditoriali, anche a benefi cio della collettività, soprattutto in una situazio-ne di crisi economica come quella attuale».

© Riproduzione riservata

Mentre in Italia si dibatte da anni di ruolo e futuro degli uffi ciali giudiziari, loro denunciano «una forma-zione inesistente» puntando sulla formazione europea. Si tratta del progetto E.J.L. (EuropeanJudicial Offi -ciers «E-learning») che consiste nella creazione di una piattaforma formativa interattiva di apprendimento destinata a tutti gli Uffi ciali Giudiziari dei paesi mem-bri Ue. Scopo del progetto EJL è quello di sviluppare ulteriormente il progetto preesistente EJE che consiste nel fornire un unico indirizzo internet al quale gli ope-ratori di tutti i paesi europei possano rivolgersi quando abbiano la necessità di conoscere la procedura in uno stato membro dell’Unione europea, conoscendo così il nome o l’uffi cio incaricato a eseguire un determinato atto. Se n’è parlato a Breslavia, in Polonia, durante il meeting organizzato dall’Organizzazione internazionale della Camera europea degli uffi ciali giudiziari di cui l’Associazione uffi ciali giudiziari in Europa è membro fondatore. L’obiettivo fi nale, come spiegano in una nota i delegati italiani dell’Associazione, è l’armonizzazio-ne tra i paesi Ue delle procedure affi date agli uffi ciali giudiziari. Per la presidenza che ha aperto i lavori, la consultazione degli uffi ciali giudiziari è infatti ormai ritenuta indispensabile per favorire l’armonizzazione e il coordinamento delle procedure europee di notifi cazio-ne ed esecuzione degli atti, nell’ambito del progetto più generale di armonizzazione dei vari diritti interni.

Una formazione europea per gli uffi ciali giudiziari

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39Lunedì 2 Dicembre 2013

Supplemento a cura di FRANCA FLORIS

[email protected]

SUEnrico Giovannini. Il mi-nistero del lavoro completa il piano di attuazione italiano della garanzia giovani, ora all’attenzione della Commis-sione europea

GIÙLe attività non regolamentate escono dal limbo grazie

alle norme Uni. Per i giovani l’accesso al lavoro diventa più facile

Scorciatoiaper laprofessione

Colf e badanti, crescono le italianePrevalentemente donne (82,4%) e di età intermedia, tra i 36 e 50 anni (56,8%), la maggioranza dei collaboratori che lavora presso le famiglie sono migranti (77,3% del totale). Ma crescono le assunzioni di domestiche italiane che dal 3,73% del totale nel 2011 salgono al 9,26% nel 2013. Due persone su tre sono in nero, prevalentemente nel Sud. Lo rileva un’indagine del Censis realizzata per Assindatcolf, l’Associazione nazionale tra i datori di lavoro domestico.

Gli annunci dei nonnisbarcano su internetAnche i nonni sbarcano su internet. Cresce infatti il numero di anziani, pensionati, nonni che, grazie agli annunci online, si propongono per trovare un lavoro che consenta loro di arrotondare la pensione e tenersi occupati nel tempo libero. È questo quanto emerge da una ricerca svolta da Kijiji.it, sito di annunci gratuiti locali del Gruppo eBay.

Il patto generazionale debutta a BolzanoPatto generazionale nel pubblico impiego a Bolzano. I lavoratori e le lavoratrici di età superiore ai 60 anni, o che si trovano a tre anni dalla pensione, potranno ridurre volontariamente il proprio orario di lavoro per favorire l’inserimento dei giovani. Il tutto con una decurta-zione dello stipendio, ma senza alcun taglio sui contributi pensionistici, che saranno tarati sulla retribuzione ‘piena’. La differenza, infatti, sarà a carico del datore di lavoro.

Una gara per lo spotdella Garanzia GiovaniInformare i giovani sulle misure messe in campo a sostegno dell’occupazione e spingerli ad attivarsi per cogliere le opportuni-tà previste dal Piano Italiano per la Garanzia Giovani. Con questo obiettivo, il ministero del lavoro ha dato il via a una gara sul web per l’ideazione dello spot e della linea grafica della campagna di comunicazione che accompagnerà l’attuazione della Garanzia Giovani in Italia. Il brief di gara, che illustra ai concorrenti lo scenario, i messaggi da comunica-re, le attività richieste e i premi, è consultabile al link http://zooppa.com/it-it/contests/garanzia-giovani/brief.

SCELTI & PRESCELTI

Jeff Bezos. Amazon in rotta con i lavoratori tedeschi: la società rifiuta di adottare il contratto delle spedizioni, pre-ferendo quello meno oneroso della logistica

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LavoroIl settimanale delle

Opportunità professionali

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40 Lunedì 2 Dicembre 2013 L’ I N C H I E S TAGià otto le attività non regolamentate che sono state normate, dopo la legge 4/2013, dall’Uni

Una nuova strada (più corta)per essere professionisti docPagine a cura

DI IGNAZIO MARINO

Non sarà, forse, l’alba di una nuova era per tut-te le professioni. Ma per alcune sì. Chine-

siologi, osteopati, naturopati e da ultimo i tributaristi, infatti, grazie alle norme Uni, di recen-te sono uscite da un limbo che per diverso tempo le ha viste in qualche modo come «abusive» rispetto ad altre. Già, perché per queste quattro professioni (come per le altre elencate in ta-bella) l’ente nazionale italiano di unifi cazione ha defi nito chi sono e cosa fanno, assicurando così uno standard di qualità permanente che può anche por-tare alla certifi cazione del pro-fessionista su base volontaria. E considerando che al processo di defi nizione delle caratteri-stiche dei singoli profi li sono stati invitati a dire la loro (e quindi anche ad opporsi) pure i rappresentanti degli ordini, da domani sarà assai diffi cile accu-sare qualcuno di esercizio abu-sivo delle professioni (denuncia frequente in passato).

Fuori dalla contrapposizione fra gli ordini storici e le nuove associazioni, però, c’è tutto un dibattito sulla reale portata di un modello (l’iscrizione all’albo) rispetto ad un altro (l’iscrizione ad un’associazione di senz’albo) per gli aspiranti professionisti. Analizzando l’attuale impianto normativo relativo alle attività intellettuali, infatti, salta su-bito all’occhio come accedere a un ordine sia notevolmente più faticoso e oneroso: laurea, tiro-cinio, esame di stato, iscrizione all’albo, formazione continua, assicurazione obbligatoria, de-ontologia.

Grazie alla legge 4/2013 (di-sposizioni in materia di profes-sioni non organizzate), in vigo-re da febbraio scorso, intanto,

i senz’albo hanno trovato una prima regolamentazione. E ora si è aperta la strada che porta alla normazione Uni delle sin-gole attività. La conseguenza è un sistema più snello che permette ai giovani un ingres-so nel mondo del lavoro molto più immediato in quanto salta il fi ltro del tirocinio e dell’esa-me di stato. Va da sé che una laurea quinquennale e un tiro-cinio fi nalizzato da un esame di abilitazione contribuisce alla formazione di un bagaglio di competenze più ampio, ma da oggi nulla vieterà al gio-vane laureato di crearselo di-rettamente nella professione (oggi regolamentata dall’UNI) questo «bagaglio».

I primi a rompereil ghiaccio

In passato l’UNI si è sempre

occupata di normare le profes-sioni, ma le basi di partenza erano diverse. A dare nuovo slancio a questa modalità è stata, come detto, la legge 4/2013. Così chinesiologi, oste-opati e naturopati per primi si sono rivolti all’ente di Uni-fi cazione che per ogni singolo profi lo ha elaborato delle nor-me tecniche che le qualifi ca agli occhi degli utenti. Sono già otto le professioni norma-te. E altre 14 norme sono in fase di elaborazione. «La legge ha rappresentato la risposta italiana all’appello contenuto nella direttiva Ue sui servizi (legge 123/2006) che esortava in particolare gli stati mem-bri ad adottare misure che facilitassero il riconoscimen-to della qualità dei prestatori. Noi chinesiologi siamo stati i primi ad aprire la fi nestra sul mondo della salute grazie alla

la norma Uni 11475, ratifi ca-ta ed entrata a far parte del corpo normativo italiano il 14 febbraio», spiega Giorgio Ber-loffa, presidente dell’Unione nazionale Chinesiologi e di Cna Professioni. «Per noi non esiste la caviglia, il ginocchio, il muscolo, come per il fi siote-rapista, professionista sani-tario in senso stretto: non ci occupiamo di patologie. A noi si rivolge chi desidera fare del movimento guidato cor-rettamente: siamo dei veri e propri consulenti motori». In-somma, grazie al testo di au-toregolamentazione UNI, non obbligatorio ma uffi cialmente riconosciuto, tutti i professio-nisti di queste aree «salutisti-che» possono dare contenuti di certezza e qualità professiona-le per differenziare il proprio posizionamento competitivo sul mercato e sulla base della

quale fornire garanzia e ri-spetto di standard di qualità e sicurezza.

Come funziona la normazione

In presenza della richiesta di normazione di un’attività professionale, una commissio-ne UNI riunisce i rappresen-tanti delle categorie interes-sate alla specifi ca professione (i professionisti, i clienti, i fornitori, eventuali autorità pubbliche interessate…) che tramite una discussione e una approvazione consensuale ela-borano il testo che defi nisce gli aspetti più rilevanti della singola professione. Quest’ul-timo viene sottoposto in fase di «inchiesta pubblica» a tutti gli stakeholders, che hanno un periodo di tempo utile per fare osservazioni. Scaduto il termine la proposta diventa una norma tecnica Uni, che vuol dire un testo di autorego-lamentazione non obbligatorio ma uffi cialmente riconosciuto, al quale tutti i professionisti possono far riferimento per dare contenuti di certezza e qualità alla propria prestazio-ne professionale, per differen-ziare il proprio posizionamen-to competitivo sul mercato e sulla base della quale chiede-re di essere certifi cati da un organismo indipendente. La legge 4/2013 fa rinvio a questo percorso, portando, di fatto, al riconoscimento delle singole professioni che hanno seguito l’iter con l’Uni. In aggiunta è lo stesso l’ente nazionale di unifi cazione a dare pubblicità alla norma. L’elenco delle as-sociazioni che rispettano tali requisiti è pubblicato sul sito del Ministero dell’innovazio-ne e dello sviluppo economico (Mise).

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Domanda. Piero Torretta, presi-dente Uni, la legge 4/2013 ha accele-rato un percorso di normazione delle professioni non regolamentate in re-altà già in cantiere da tempo. Qual è l’importanza di questa riforma? Risposta. Il Parlamento italiano ha dimostrato grande lungimiranza e modernità, anticipando un aspetto del nuovo regolamento europeo, che estende ai servizi la competenza della normazione tecnica.

D. Quali opportunità per i profes-sionisti?

R. Il compito dell’Uni è quello di qualificare, ossia descrivere le caratte-ristiche delle singole professioni senza un ordine di riferimento, delle singole attività e competenze, e della formazio-ne, per garantire la preparazione dei

singoli e il loro costante aggiornamen-to. Un professionista che opera in conformità alla norma Uni di-mostra infatti di operare in base a un modello di ri-ferimento certo e condiviso, la cui definizione è frut-to dell’incontro di tutte le parti inte-ressate. La eventua-le certificazione

di parte terza viene rilasciata da un organismo di certificazione accreditato

all’Ente italiano di accreditamento (Accredia). La certificazione delle figure professionali è un settore che fino a oggi ha già coinvolto più di 120 mila professionisti che prima non avevano una regola-mentazione

D. Cosa intendiamo per pro-fessionisti non regolamentati?

R. In alcuni casi si tratta di professioni molto diffuse come i tributaristi (circa 80 mila tra pro-

fessionisti, studi associati e società), gli interpreti

e traduttori, gli amministratori immobiliari, i naturopati (ol-

tre 10 mila professionisti effettivi), i periti assicurativi (circa 7 mila) i chinesiologi, gli osteopati, i comuni-catori, i nutrizionisti, i patrocinatori stragiudiziali, gli investigatori priva-ti, gli informatici, i fotografi/comuni-catori visivi ecc. In altri casi parliamo di professioni non molto diffuse per il momento ma destinate ad una ra-pida diffusione, parallelamente allo sviluppo del mercato.

D. Quali vantaggi per i consuma-tori? R. Le norme Uni sono uno strumento che contribuisce significativamente alla tutela del consumatore finale, in quanto favoriscono una scelta critica e consapevole delle varie tipologie di professionisti ai quali ci si rivolge ora-mai quasi quotidianamente.

INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL’ENTE NAZIONALE DI UNIFICAZIONE

Piero Torretta: così anche il consumatore è più tutelato

i senz’albo hanno trovato una occupata di normare le profes- la norma Uni 11475 ratifica-

Elenco di norme già pubblicate*

PROFESSIONE NORMA

Patrocinatore stragiudiziale professionista del risarci-mento del danno – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza

UNI 11477:2013

Figure professionali operanti nel campo della fotograi a e comunicazione visiva correlata – Requisiti di conoscen-za, abilità, competenza

UNI 11476:2013

Figura professionale del comunicatore – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza

UNI 11483:2013

Figure professionali afferenti al campo delle scienze motorie (chinesiologi) – Requisiti di conoscenza, abilità, competenza

UNI 11475:2013

Figura professionale del naturopata – Requisiti di cono-scenza, abilità, competenza

UNI 11491:2013

Figura professionale dell’osteopata – Requisiti di cono-scenza, abilità, competenza

UNI 11492:2013

Figure professionali operanti nel settore Ict – Dei nizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenze

UNI 11506:2013

*a seguito della pubblicazione della legge 4/2013

Piero Torretta

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41Lunedì 2 Dicembre 2013Lunedì 2 DicembreL’ I N C H I E S TA

Il tributarista da oggi è a normaA

nche il tributarista ha la sua norma Uni (11511). Appena pub-blicata nel catalogo

dell’Ente nazionale italiano di unifi cazione è destinata a fare chiarezza sui requisiti e le competenze di questa «fi -gura professionale che forni-sce consulenza ed opera, con la propria capacità tecnica, nei settori tributario, fi scale, amministrativo e aziendale, in ambito pubblico e priva-to».

Una norma che sgombra il campo da distorsioni e confu-sioni tra diverse professioni «vicine», come il commercia-lista o l’avvocato tributari-sta, e che in qualche modo chiude una querelle che dura da diversi anni circa la so-vrapposizione delle attività e che negli anni ha visto anche diversi tributaristi recapitar-si una denuncia per esercizio abusivo della professione. «Fare trasparenza e defi nire un quadro disciplinare ade-guato ma semplice è lo scopo principale della normazione tecnica volontaria», spie-ga il presidente UNI Piero Torretta. «In particolare nel campo della professione del tributarista, l’attività della normazione tecnica si svolge in totale complementarietà

con la legge 4/2013, nel pie-no rispetto delle competenze riservate ai soggetti iscritti in albi o elenchi di cui all’art. 2229 c.c. Un modo di opera-re che si colloca nell’ottica di diritto mite per la creazione

di un sistema di regole intel-ligenti (la cosiddetta smart regulation) a cui è da tutti attribuita la funzione di fa-vorire la ripresa e lo svilup-po del Paese».

«Tra i compiti e le attività

specifi che del tributarista», spiega Roberto Falcone, pre-sidente della Lapet, «la nor-ma stabilisce che dopo aver accettato l’incarico da un cliente (e dopo averlo infor-mato dettagliatamente sulla

propria qualifi ca professio-nale e sul tipo di prestazione offerta) il tributarista debba redigere e tenere aggiornate le scritture contabili, il bilan-cio e la relativa nota integra-tiva, le dichiarazioni fi scali, fornire servizi telematici di intermediazione con il Mini-stero dell’economia e delle fi nanze, fornire consulenza ed assistenza in materia di accertamento tributario. La norma», continua, «avrà una serie di vantaggi di non poco conto, primo fra tutti quello di «sanare» un mercato fi no ad ora poco regolamentato, agendo sulla base del princi-pio di qualifi cazione profes-sionale. Ma anche i clienti ne trarranno immediati benefi ci, poiché avranno la possibilità di scegliere il professionista di fi ducia non più solo in base a conoscenze personali o al «passaparola», ma soprattutto guardando alla competenza e alla quali-tà del lavoro. Quella appena pubblicata», conclude Falco-ne, «è una norma dinamica, e sicuramente sarà rivista nel tempo adeguandola alla continua evoluzione a cui, soprattutto in materia eco-nomico-fi scale, i tributaristi sono quotidianamente sog-getti».

A scommettere per primi sulla normazione tecnica sono state le associazioni aderenti a Cna Professioni, presieduta da Giorgio Berloffa (anche numero uno di un sindacato dei chinesiologi). Più recentemente anche quelle aderenti al Colap, guidato da Emiliana Alessandrucci. All’interno del Coordinamento, infatti, ci sono diverse associazioni di tributaristi interessati al percorso.

Tra i progetti di norma attualmente allo studio ci sono quello sulle fi gure professionali operanti nel campo delle arti terapie, del counseling relazionale, dei clinical monitor, dei traduttori e in-terpreti… e ancora i progetti sui fisici professionisti, sugli esperti in controllo di gestione, sui bibliote-cari, sugli archivisti, sui cuochi profes-sionisti ecc. Non si tratta, tuttavia, delle uniche professioni già «normate» dall’UNI. Ancora prima delle riforma del 2013, l’UNI aveva pub-blicato alcune norme.

Altre categorie di professionisti - di carattere più prettamente tecnico - usufruiscono da alcuni anni di specifi che norme tecniche che defi niscono la loro pro-fessione, qualifi cano il loro lavoro e che consentono loro anche di certifi carsi. Parliamo del saldatore (UNI EN ISO 9606), dell’addetto alle prove non distrut-tive (UNI EN 473), del professionista della security aziendale (UNI 10459), del saldatore subacqueo (UNI EN ISO 15618), dell’istruttore subacqueo (UNI EN 14467), del manutentore (UNI 11420) dell’addetto agli impianti di refrigerazione e pompe di calore (UNI EN 13313). A questi vanno aggiunti i pianifi catori fi nan-ziario-economico-patrimoniali personali (sono oltre 50.000 i soggetti potenzialmente interessati), la cui attività è oggetto di un pacchetto di norme tecniche - basato sulla norma internazionale UNI ISO 22222 - rivolto sia ai professionisti che ai consumatori, che ha avuto una vasta eco nel mondo della fi nanza.

Dall’archivista al traduttore,tutti avranno norme ad hoc

Elenco norme UNI in fase di elaborazione

Figura professionaleCommisssione tecnica/Ente

federato competente

Amministratore di condominio Servizi

Archivista Documentazione e informazione

Bibliotecario Documentazione e informazione

Clinical monitorAttività professionali non regolamentate

ControllerAttività professionali non regolamentate

Counselor relazionaleAttività professionali non regolamentate

Cuoco Agroalimentare

Fisico professionistaAttività professionali non regolamentate

Operatore arti-terapieAttività professionali non regolamentate

Operatore settore gas Comitato Italiano Gas

Operatore sistemi geotermici a pompa di calore

Comitato Termotecnico Italiano

Personale sorveglianza impianti di ricezione, riduzione e misura gas

Comitato Italiano Gas

Posatore pavimenti di legno Legno

Professionista della securitySicurezza della società

e del cittadino

Project Manager Servizi

Traduttore/InterpreteAttività professionali non regolamentate

Valutatore immobiliareCommercio

(misto con Commissione Edilizia)

Installatore/manutentore porte tagliafuoco

Comportamento all’incendio

con la legge 4/2013 nel pie di un sistema di regole intel specifiche del tributarista»

Cosa fare per ottenere il bollino blu

Il professionista può rivolgersi a un organismo di cer-tifi cazione accredi-tato (da Accredia)

L’organismo di certii cazione procede a: valutare la conformità ai requisiti previsti dalla • norma UNI; rilasciare un certii cato di conformità alla norma • UNI di riferimento; vigilare periodicamente la permanenza dei requi-• siti.

COSTO: circa 200 euro all’anno

Oppure

Il professionista può rivolgersi a un’associazione di categoria

L’associazione procede a: rilasciare un’attestazione relativa agli standard • qualitativi e di qualii cazione professionale che gli iscritti sono tenuti a rispettare nell’esercizio dell’attività professionale ai i ni del mantenimento dell’iscrizione all’associazione; attestare l’eventuale possesso da parte del profes-• sionista iscritto di una certii cazione, rilasciata da un organismo di certii cazione accreditato, relativa alla conformità alla norma tecnica UNI.

COSTO: lo decide l’associazione

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42 Lunedì 2 Dicembre 2013 F O R M A Z I O N EReport Qs sulle business school. Tra le italiane, la migliore è Sda Bocconi, sesta in Europa

Al lavoro passando da HarvardIl master Usa il preferito dalle aziende che assumono

DI FILIPPO GROSSI

Sono l’Harvard school e le europee Insead e London business scho-ol le più popolari tra i

datori di lavoro internazionali. Un risultato che è frutto della classifi ca QS global business schools report 2013/2014 che, realizzata su base regionale, mette in evidenza il valore dei programmi Mba in tutto il mondo secondo il «consumato-re fi nale», ovvero le imprese e aziende che assumono diploma-ti Mba. Al secondo posto di que-sta speciale graduatoria nella regione del Nord America si col-loca la Stanford Graduate School of Business, men-tre al terzo The Wharton school. Scorrendo poi la classifi ca secondo la suddivisione su base regionale si può osservare che in Europa, nelle prime tre posizioni si collo-cano la francese Insead, la London business school e la spagnola IE business school. In questa particolare classifi ca su scala regionale, l’Italia piazza al se-sto posto della categoria «d’éli-te» la Sda Bocconi come unica business school che si trova nella top ten. Le altre busi-ness school italiane in classifi ca sono, invece, il Mip-Politecnico di Milano, al 24esimo posto del-la classifi ca regionale europea, che include 60 scuole in totale, seguita da Mib- School of Ma-nagement al 41esimo posto e dalla Luiss business school in 47esima posizione. Lo studio si

basa sulle risposte fornite dai 4318 recruiters internazionali che hanno preso parte al più grande sondaggio mondiale di questo tipo. Il report mette, infatti, in evidenza l’esistenza di un gruppo leader di 33 bu-siness school «d’elite» sparse in Nord America (18), Europa (13) e Asia (2). Nonostante il totale di scuole «d’elite» pre-senti negli Stati Uniti rimanga insuperabile, solo Harvard ha ottenuto un numero totali di voti e preferenze comparabili a quelli ottenuti da Insead e della London Business School. Gli Stati Uniti dominano an-

che le classifi che complementari su dieci «specia-lizzazioni» Mba: Harvard domina in cinque specia-lizzazioni (csr, imprenditoria, leadership, ope-ration manage-ment e strate-gia,) mentre le restanti cinque sono distribuite in altrettante business school: Insead (interna-

tional management), Kellogg (marketing), MIT Sloan (in-formation management), Stan-ford (innovazione) e Wharton (fi nanza). Tra le italiane, solo Sda Bocconi è classifi cata per le specializzazioni tra le Top 50 business schools al mondo piaz-zandosi in 15esima posizione per la fi nanza, in 16esima per l’international management, ottenendo la 21esima posizione per l’information management, la 22esima per la strategia e, infi ne, la 23esima per l’inno-vazione e l’operations mana-gement.

È ancora possibile iscriversi al cor-so HoReCa design-Hotel, restaurant, cafè: ideare, progettare e arredare locali di entertainment innovativi organizzato da Poli.design-consorzio del Politecnico di Milano. Il corso, giunto quest’anno alla terza edizione, si svolgerà a Milano al campus Bovi-sa dal 9 al 13 dicembre ed è dedicato all’innovazione e alla progettazione d’interni nell’ambito dell’ospitalità, ristorazione ed entertainment. Il corso, che si rivolge in particolare ad architetti e operatori del settore, ha durata di una settimana calibra-ta sulle esigenze professionali dei progettisti e degli operatori, a cui propone un percorso di formazione avanzata in cui viene affrontata e approfondita l’evoluzione interna-zionale di questi settori e il ruolo fondamentale del design e dei nuovi linguaggi di progetto nei processi d’innovazione del mercato. Al termi-ne delle lezioni in aula sono, inoltre, previsti educational tour guidati dai docenti per analizzare direttamente realizzazioni e spazi signifi cativi di

Milano legati al mondo dell’HoReCa. Per saperne di più, è possibile contat-tare l’indirizzo email: [email protected] oppure visitare il sito web: www.designhoreca.it.

Scadono il 16 dicembre i termini per iscriversi al master in Industrial design organizzato dall’Istituto Qua-sar di Roma. Il master, che durerà dal 10 gennaio al 20 dicembre 2014, affronta l’intero iter progettuale del prodotto di design, dal concept ini-ziale alla realizzazione del prototipo dell’oggetto di design. L’obiettivo del master è infatti quello di rendere i corsisti padroni dell’iter progettuale attraverso lezioni frontali e fasi ope-rative a partire dall’idea e dalla sua rappresentazione con diversi modelli bidimensionali, tridimensionali fi sici e virtuali, per arrivare alla produzio-ne del prototipo fi nale in accordo con l’uffi cio tecnico dell’azienda produt-trice. Il master si rivolge a laureati e laureandi di primo e secondo livello in ogni disciplina, a professionisti o cultori del settore con conoscenze

progettuali e capacità di base di «cad» interessati alla gestione a 360° del progetto di industrial design. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, consultare il sito web: www.istitutoquasar.com.

Sono aperte fi no al 12 dicembre le iscri-zioni al master in Lean management organizzato dalla Fondazione Cuoa di Altavilla Vicentina (Vi). Il master punta a formare i lean leader, professionisti capaci di attuare il processo di lean trasformation (metodo ispirato al modello Toyota), che include: snellimento della produzione, effi cienza e fl essibilità, riduzione degli sprechi e abbattimento dei costi, più attenzione alle esigenze del cliente. Un metodo, quindi, di grande vantaggio per le organizzazioni che decideranno di intraprendere un lean «journey».

Oltre all’insegnamento di tecniche lean all’avanguardia, il corso per-mette di avere una visione sistemica dell’azienda e sviluppare capacità di leadership e relazionali; inoltre, esso punta a rendere il cambiamen-

to lean sostenibile fi no ad una comple-ta trasformazione delle organizzazioni. Il corso, part-time e della durata di dieci mesi, prevede diverse metodologie didat-tiche caratterizzate da lezioni teoriche e pratiche con un approccio esperien-ziale, sessioni di lean factory, kaizen week (settimane dedicate

al «miglioramento continuo») e study tour negli stabilimenti più all’avan-guardia nell’applicazione del metodo lean. Per iscriversi e per avere maggio-ri informazioni, scrivere all’indirizzo email: [email protected] o visitare il sito web: www.cuoa.it.

CORSI & MASTER

Le migliori scuole per continente

Regione Classifi ca Business School Paese

Usa e Canada

1 Harvard Usa

2 Stanford Usa

3 The Wharton School Usa

Europa

1 Insead Francia

2 London Business School Regno Unito

3 IE Business School Spagna

6 Sda Bocconi Italia

24 Mip Politecnico di Milano Italia

41 Mib School of management Italia

47° Luiss Business school Italia

Asia e Oceania

1 Insead Singapore

2 IIM Ahmedabad India

3 University of Melbourne Australia

America latina

1 Tecnologico de Monterrey Messico

2 Pontii cia Universidad Católica de Chile Cile

3 Business School Sao Paulo Brasile

Medio Oriente e Africa

1 University of Cape Town Sud Africa

2 University of Witwatersrand Sud Africa

3 American University of Sharjah Uae

Fonte: www.TopMBA.com

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43Lunedì 2 Dicembre 2013Lunedì 2 DicemO P P O R T U N I TÀRiparte la ricerca di personale a tempo determinato per vendite natalizie e saldi

L’offerta di lavoro sotto l’alberoDa gdo, abbigliamento e hi-tech le maggiori richieste

Pagina a curaDI DUILIO LUI

Anche le selezioni per i contratti a termi-ne in vista delle vendite natalizie si

sono fatte difficili. Vuoi per la concorrenza crescente ge-nerata dall’impennata del-la disoccupazione, vuoi per i continui passi in avanti dei prodotti tecnologici, sta di fatto che la tradizionale infornata di nuovi ingressi nella gdo e nell’abbiglia-mento quest’anno passerà per requisiti più stringenti rispetto al passato. «La pe-culiarità di quest’anno può essere riscontrata nell’au-mento di competenza ri-chiesto agli addetti vendita del settore librerie-mul-tistore», sottolinea Laura Piccolo, responsabile della Divisione grandi clienti di OpenjobMetis. «Accanto alla conoscenza del merca-to “libro”, gli addetti devo-no dimostrare di possedere conoscenze informatiche per affiancare la vendita del libro cartaceo ai pro-dotti quali telefonini, pc, computer e per saper orien-tare il cliente nella scelta dei volumi disponibili oggi in più versioni digitali, usufruibili da più supporti digitali». Inoltre, ormai sta diventando un requisito im-prescindibile la conoscenza delle lingue straniere, con-siderate le strategie delle aziende italiane per attira-re un numero crescente di

consumatori dall’estero. In questo senso, la conoscenza avanzata dell’inglese è or-mai un must imprescindi-bile per lavorare nel mondo del commercio (soprattutto nelle grandi città e nelle lo-calità turistiche invernali), ma molto gettonato è anche il personale che conosce il mandarino e il russo, so-prattutto per le strutture più esposte sul fronte dei turisti provenienti dai mer-cati emergenti.

Focus sulle vendite. Quanto ai settori di occu-pazione per i lavori stagio-nali, OpenjobMetis rivela una crescita del settore co-smetici. «Nei punti vendita sta crescendo il numero dei corner per la proposta delle nuove tendenze in fatto di make up», spiega Piccolo. «Così si va alla ricerca di persone che, avendo segui-to corsi di aggiornamento, possono proporsi per le prove trucco e la dimostra-zione dei nuovi prodotti di bellezza». Quindi, non per-sone alle prime armi con il mondo del lavoro, ma dotate di una certa esperienza set-toriale. Requisiti che inevi-tabilmente incidono sulle dinamiche retributive.

Passando a un’anali-si più generale, Piccolo segnala un aumento ri-spetto al 2012 delle ri-cerche di personale per il periodo più interes-sante sul fronte del commercio, con 500

opportunità registrate da OpenjobMetis a novembre e altrettante per dicembre e gennaio (considerato che i primi giorni del nuovo anno in genere coincidono con l’avvio dei saldi invernali, probabilmente mai così at-tesi come questa volta). I requisiti più apprezzati nei candidati sono l’esperienza nel settore di destinazione, la conoscenza delle lingue straniere e la disponibili-

tà a lavorare su turni. In ambito retail si ricercano soprattutto assistenti alla vendita per le aziende del settore; molto sostenuta è la ricerca di addetti alla vendita, cassieri e persona-le per i reparti digital delle maggiori librerie multicen-ter. Nelle aree ristorazione, turismo ed entertainment (cinema multisala, parchi tematici), infine, si selezio-nano soprattutto baristi, camerieri e cassieri. «Le missioni sono brevi e lega-te alla stretta contingenza del periodo natalizio, tutta-via le richieste di personale sono arrivate prima rispetto al 2012, segno di una mag-giore visibilità sul futuro e di una conseguente maggio-re capacità di programma-zione dei lavori», specifica Piccolo, che tuttavia non fornisce previsioni di me-dio periodo, in grado cioè di comprendere se la crisi dei consumi è davvero alle spalle nel nostro Paese.

Una conferma che le pro-fessioni legate alle vendite

sono in cima alle ricerche arriva da Cristina Zanat, corporate communication

manager di Randstad Ita-lia. «Questa sarà la ten-denza prevalente per i prossimi due-tre mesi in

Italia», spiega. «Infatti sta crescendo la richiesta di professionisti stagionali

da inserire in azienda, con i macro settori tecnolo-gia e alimentari a farla da padroni». Adatti per

lo più a chi studia e cerca nel frattempo una piccola fonte di reddito o a coloro che il lavoro lo hanno perso, i contratti per la stagione natalizia in realtà possono rappresentare un primo passo per inserirsi all’in-terno di un contesto lavora-tivo in maniera continuati-va. Soprattutto se arriverà la tanto auspicata ripresa, che dovrebbe portare a una maggiore stabilizzazione sul fronte occupazionale. «Sono soprattutto la Gdo e il retail a guidare le ricer-che», aggiunge Zanat, che vede buoni segnali proveni-re soprattutto dal comparto enogastronomico. «Ci sono molte ricerche di operatori commerciali di teleselling con conoscenze delle lingue straniere (in particolare te-desco) nell’enologia e nella telefonia», aggiunge il ma-nager di Randstad. Buone prospettive anche in ambito assistenza clienti e figure commerciali di vario tipo, «tutte chiamate a invoglia-re il pubblico ad acquistare regali da metter sotto l’al-bero». La società ha ricevu-to incarichi per ricercare store manager, inventari-sti, addetti alle vendite, addetti reparto, scaffalisti e allievi capo settore da inserire negli ipermercati, promoter e responsabili di negozio. A questi si aggiun-ge il settore della logistica con la richiesta di addetti alle spedizioni e magazzi-nieri.

Accanto ai profi li più generalisti, resta sostenuta la ricerca di profi li con una cer-ta esperienza di settore. Una peculiarità di quest’anno, spiegano da ManpowerGroup, è l’aumento di profi li come banconisti esper-ti nei diversi reparti, macelleria, salumeria/gastronomia, pescheria, panetteria e or-tofrutta. Un incremento che si spiega con il peso crescente del settore banco come elemento distintivo nei punti ven-dita. Evidentemente si stringe la cin-ghia quando si tratta di decidere se andare o meno al ristorante, ma nel momento in cui si fa la spesa non si vuole rinunciare a qualche sfi zio.

A queste fi gure si accompagna-no quelle tipiche della Gdo, come capisettore, capireparto e capi negozio. Spesso a rico-prire questi ruoli sono laureati in Economia che puntano a una car-riera direttiva. «Quella dei “mini job” nei servizi è un’opportunità da cogliere ed incentivare accompa-gnandola con una revisione dei servizi per l’impiego che preve-da l’abbinamento con percorsi formativi effi caci», sottolinea Stefano Scabbio, presidente e amministratore delegato di ManpowerGroup Italia. «Pensiamo al turismo per esempio che è in grado anche di generare occupazione per-manente se qualifi cata».

Spazi per gli specialistiFulvio Tizzano, direttore vendite terzia-

rio di Gi Group, conferma la prevalenza di profili legati alle vendite (come ad-detti, cassieri, capireparto, visual mer-

chandiser e store manager), ma rileva anche una novità nell’ambito dell’e-commerce. «Siamo di fronte a un vero

e proprio boom del settore», spiega. «Questo crea nuove opportunità per le imprese che hanno integrato i loro canali di distribuzione tradizionali

(negozi, outlet supermercati, iper-mercati) con il mercato virtuale, che ogni giorno fa registrare mi-lioni di euro di acquisti online». Per l’area business spiccano le

fi gure di e-commerce Manager, web project designer, internet chief executive offi cier, mentre nel comparto grafi ca e design primeggiano le ricerche di in-formation architect, web desi-gner e web developer. Anche se le previsioni di spesa sono

ridotte rispetto agli anni scorsi, Tizzano sottolinea che sussiste

una domanda sostenuta di risorse specializzate nella vendita di alcu-

ni segmenti. «Si pensi, ad esempio, ai prodotti tecnologici oggetto di innova-

zione costante, che necessitano il più delle vol-te di una consulenza specialistica e di personale sempre formato», spiega.

La novità dell’e-commerce

ti emergenti.

Focus sulle vendite. uanto ai settori di occu-zione per i lavori stagio-li, OpenjobMetis rivela a crescita del settore co-

metici. «Nei punti vendita a crescendo il numero dei rner per la proposta delle ove tendenze in fatto di

ake up», spiega Piccolo. osì si va alla ricerca di rsone che, avendo segui-corsi di aggiornamento, ssono proporsi per le ove trucco e la dimostra-ne dei nuovi prodotti di llezza». Quindi, non per-ne alle prime armi con il ondo del lavoro, ma dotate una certa esperienza set-riale. Requisiti che inevi-bilmente incidono sullenamiche retributive.Passando a un’anali-più generale, Piccolo gnala un aumento ri-etto al 2012 delle ri-rche di personale per periodo più interes-nte sul fronte del mmercio, con 500

camerieri e cassieri. missioni sono brevi e legte alla stretta contingendel periodo natalizio, tutvia le richieste di personsono arrivate prima rispeal 2012, segno di una magiore visibilità sul futurdi una conseguente maggre capacità di programmzione dei lavori», specifPiccolo, che tuttavia nfornisce previsioni di mdio periodo, in grado cdi comprendere se la crded i consumi è davvero asspalle nel nostro Paese

Una conferma che le pfessioni legate alle vend

sono in cima alle ricercarriva da Cristina Zancorporate communicati

manager di Randstad Ilia. «Questa sarà la tedenza prevalente perprossimi due-tre mesi

Italia», spiega. «Infatti crescendo la richiestaprofessionisti stagion

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44 Lunedì 2 Dicembre 2013 A Z I E N D EIl piani di recruiting per i prossimi tre anni a Castel San Giovanni

Amazon fa bis e assumeMille posizioni nel nuovo centro distributivo

Pagina a curaDI LAURA ROTA

Amazon ha iniziato a servire i propri clien-ti dal nuovo centro di distribuzione di Ca-

stel San Giovanni. Il primo ordine, un Kindle Paperwhite, è stato spedito lo scorso 8 ot-tobre. I primi dipendenti sono già al lavoro all’interno della struttura, ma le operazioni di recruiting sono ancora in corso. In totale, saranno fi no a 1.000 le posizioni disponibili nei prossimi tre anni, relati-ve a posti sia a tempo inde-terminato che stagionali. Le opportunità di lavoro riguar-dano ruoli come addetto alla ricezione merci, allo smista-mento, all’imballaggio, alla spedizione, e anche profi li di teamleader e manageriali. Amazon Logistica Italia Srl aveva annunciato nel genna-io 2013 l’inizio dei lavori per l’apertura del nuovo centro di distribuzione, situato poco distante dallo stesso polo lo-gistico in cui l’azienda aveva aperto il primo magazzino

nell’ottobre del 2011. La nuova struttura occupa una superficie di 60 mila metri quadrati, raddoppiando le dimensioni del precedente centro. «Esprimo», commen-ta Carlo Giovan-ni Capelli, sinda-co di Castel San Giovanni, «gran-de soddisfazione per l ’apertura del nuovo centro di distribuzione di Amazon che va ad affiancare la struttura esi-stente. Si tratta di una struttura imponente, la cui realizzazione è stata resa possi-bile anche grazie al contributo dell’ammini-strazione comunale di Castel San Giovanni. Il risultato ottenuto accresce la visibili-tà del nostro territorio, qua-le realtà logistica tra le più importanti della regione. È, inoltre, opportuno segnalare l’importanza dell’insedia-mento anche per l’intera co-

munità castellana, poiché è in grado di aprire nuovi percorsi di sviluppo e di occupazione per molti giovani del territo-rio».

«In soli due anni dal nostro arrivo a Castel San Giovanni», dichiara Stefa-no Perego, ad di Amazon Logistica Italia Srl, «sono state aumentate la selezione e le categorie dispo-nibili per i clienti italiani di Ama-zon, mantenen-do un eccellente servizio. Per con-tinuare a offrire ai nostri clienti spedizioni rapide

e affi dabili, stiamo ora espan-dendo la nostra presenza con un’altra struttura, sempre a Castel San Giovanni, con dimensioni raddoppiate ri-spetto al precedente centro, così da velocizzare ancor di più le consegne. Ringrazia-mo le autorità di Castel San Giovanni per il loro supporto,

che ci ha permesso di rendere operativo questo centro in soli otto mesi».

Il nuovo centro di distri-buzione conterrà anche gli articoli di tutte le aziende italiane interessate a vende-re i loro prodotti attraverso Amazon Marketplace e a spe-dirli tramite il servizio di logi-stica Fulfi lment by Amazon, in cui la società si occupa di ricevere, stoccare, smistare, imballare e spedire la merce così come di fornire il servizio di assistenza clienti. Amazon Marketplace è la piattaforma per migliaia di imprese per vendere i loro prodotti a mi-lioni di clienti in tutta Europa utilizzando un unico account venditore. Amazon.it, che ha iniziato a operare online nel novembre 2010, s’impegna a essere particolarmente atten-ta alla clientela, alla quale of-fre la possibilità di scoprire e trovare qualsiasi cosa voglia acquistare online a prezzi vantaggiosi. Gli interessati possono inviare il curricu-lum al sito www.amazon.it/lavoro.

La Bonifazi franchising immobiliare è un’azienda spe-cializzata in servizi immobiliari, che offre agli affi liati la possibilità di diventare imprenditori autonomi, con un marchio operante nel settore da circa 20 anni. Ol-tre ai servizi messi a disposizione del cliente grazie alla professionalità di consulenti esperti nel settore, la di-rezione sud offre all’affi liato la possibilità di migliorare professionalmente ed esteticamente il centro lavorativo, attraverso formazione e selezione del personale, con-sulenza d’immagine, un corso professionale in tecniche di vendita e uno di home staging. «Operiamo in cinque regioni del sud», afferma Ferdinando Caputo, respon-sabile dello sviluppo Bonifazi Franchising Immobiliare Sud Italia, «ognuna con un programma a sé, a seconda delle proprie caratteristiche. Orientativamente, si pensa all’apertura di 30-50 agenzie a regione. Cerchiamo pro-fessionisti senza distinzione di età, settore o sesso; ciò che ci interessa è che l’affi liato possegga una mentalità aperta, un atteggiamento positivo verso il lavoro auto-nomo e, soprattutto, un’attitudine professionale e una certa ambizione. Ogni affi liazione», continua Caputo, «viene aperta non in base al numero degli abitanti o all’estensione del territorio, ma in base a caratteristiche precise, riguardanti le qualità degli immobili. La richie-sta di mercato che ci troviamo davanti dipende da case di gusto, che noi per primi sceglieremmo per viverci. È ovvio che la zona sarà data in esclusiva». Gli interessati devono inviare un’e-mail a [email protected] per prendere un appuntamento. Come primo step, i professionisti sostengono un colloquio conoscitivo e un secondo con la direzione generale; quindi consegnano i documenti personali per i controlli di routine e compi-lano un test psico-attitudinale.

Bonifazi immobiliarea caccia di affi liati

Showroomprive.it, uno dei principali player del com-mercio elettronico europeo, presente in otto paesi (Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Uk, Belgio, Olanda e Polonia), nato nel 2006, dalla fondazione è cresciuto del 600%. Visto lo sviluppo esponenziale, l’azienda è sempre alla ricerca di giovani appassionati al mondo dell’e-commerce: per il 2014, le stime prevedono 100 posizioni da coprire, in un’ottica di ulteriore espansione. Rientra in questo progetto anche l’apertura di un punto commerciale diretta-mente in Italia, per il quale si ricercano com-merciali e buyer. Inol-tre, per giovani italiani in cerca di opportunità all’estero, si seleziona-no 3 persone per funzio-ni di customer service, 3 responsabili vendite e buyer. 1.650 brand di fascia alta italiani e internazionali di moda, cosmetici, decorazione, tecnologia, sport, bellezza e arredo vengono distribuiti con sconti dal 40 al 70%. «Dalla fi ne del 2012», commenta Stefano Zanetti, capo del marketing internazionale di Showroomprive.it, «i nostri clienti sono aumentati del 50% e le previsioni del fatturato di quest’anno parlano di un +45%. Inoltre, è per noi di particolare rilievo lo sviluppo del mobile commerce che, oggi, conquista il 12% del mercato e-commerce, considerando che, nel 2013, il 35% del fat-turato globale di Showroomprive e il 40% del traffi co proviene da dispositivi mobile. Il numero complessivo di membri iscritti a Showroomprive.it ha toccato quo-ta 13 milioni e a ciò consegue una crescita in termini occupazionali, avendo creato nel solo 2012 ben 100 nuovi posti di lavoro, per un totale di 450 persone, che si dividono fra le varie sedi europee e il personale ope-rante nei nostri cinque centri logistici». Gli interessati possono inoltrare la candidatura, insieme a una lettera di presentazione, all’e-mail [email protected].

Cento opportunitàin showroomprive.it

Thun, azienda pro-duttrice di oggettistica, complementi d’arredo e articoli regalo, seleziona diplomati con esperien-za, capacità relazionali, conoscenza dell’inglese, dei principali strumenti informatici e delle tecni-che di vendita da inserire come store manager e addetti alle vendite nei negozi di tutta Italia sia esistenti che di prossima apertura. Curriculum a http://it.thun.com, lavo-ra con noi.

Sono aperte le selezioni per la prossima edizione del progetto Tuvia Aca-demy, che partirà il 15 gennaio 2014 e prevede due sessioni di tre mesi ciascuna, una accademica e una operativa, riservato a 7 laureati in economia o ingegneria, con inglese fl uente e disponibili a un eventuale trasferimento all’estero al termine. Il percorso prevede step di verifica per individua-re le risorse da inserire nel gruppo. Curriculum a [email protected] entro il 20 dicembre, specificando Ref. Tuvia Academy 14.

CAD Bellezza & Igiene, catena di centri per la cura della persona e l’igiene de-gli ambienti, con oltre 140 punti vendita, offre nuovi posti di lavoro: addetti alla vendita per i negozi di Viadana (Mn), Bologna, Marsciano e Santa Maria degli Angeli (Pg), Busso-lengo (Vr) e Lagundo (Bz). Ricerca inoltre stagisti da inserire mediante tirocinio formativo. Curriculum a www.cadbellezzaigiene.it, Lavora con noi.

Metro Italia Cash and Carry, attivo nella vendi-ta all’ingrosso per clienti professionali, parte di Metro Group, uno dei maggiori gruppi distribu-tivi internazionali, offre due stage della durata di sei mesi: uno nell’area acquisti a neolaureati in materie economiche con conoscenza dell’inglese e uno nell’uffi cio marketing. Curriculum a [email protected] op-pure a [email protected].

Il gruppo Mondadori che, con più di cinquanta società controllate e col-legate, italiane ed estere, copre le principali attività dell’editoria, dalla crea-zione alla commercializ-zazione e distribuzione, ricerca un buyer da inse-rire in una casa editrice del gruppo, un junior web designer per il settore operation e offre uno sta-ge nell’uffi cio marketing, prodotti paperback. Curri-culum a www.mondadori.it, lavora con noi.

NEWS

Stefano Zanetti

Stefano Perego

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45Lunedì 2 Dicembre 2013

OffroLavoro

Amministrativi

Lombardia

Impiegato amministrativoArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per società leader nel settore giochi e scommesse: 1 impiegato amministrativo. Il candidato, in-serito all’interno dei dipartimento Finanza e Controllo si occuperà delle seguenti mansioni: registra-zione e controllo fatture fornitori; gestione pagamenti; gestione con-tatti fornitori. Si richiede: diploma di ragioneria; esperienza di 1/2 anni nel ruolo; buona conoscenza del Pacchetto Office. Si offre in-carico di 2 mesi prorogabili. Sede di lavoro: Milano zona centro. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Piemonte

Addetto AmministrativoArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante azienda: 1 Addetto Amministrativo. La risorsa verrà inserita all’interno del team di lavoro e si occuperà di: Conteggio denaro giornaliero della cassa, quadratura e chiusura; Controllo dell’incasso giornaliero (versamen-ti e movimenti palmari) svolto dai tecnici raccoglitori; Tenuta dei giu-stificativi della cassa (distinta del denaro scaricato dall’esattore, fat-ture, note spese ecc) e registrazione contabili dei movimenti rilevati sul gestionale ad hoc; Monitoraggio e controllo delle bolle SAT( servizio assistenza tecnica); Gestione della corrispondenza di carattere ammi-nistrativo sia interna sia esterna; Reportistica periodica; Attività di back office in generale. Si richiede: Diploma preferibilmente in Ragio-neria; Ottime capacità di relazione e spirito di squadra; Capacità di analisi; Precisione; Rispetto delle scadenze; Senso di responsabilità; Flessibilità personale, dinamismo; Due/Tre anni di esperienza in ruolo contabile/amministrativo. Si offre iniziale contratto di som-ministrazione. Sede di Lavoro: San Damiano d’Asti. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Assicurazioni

Lazio

Agente settore bancario e/o assicurativo

Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca: Agenti settore bancario e/o assicurativo. La risorsa, riportan-do direttamente al responsabile di Area, si occuperà di: Sviluppare ed acquisire clientela sulla base delle policy e tramite gli strumenti messi a disposizione dal cliente; Sviluppare commercialmente i clienti prospect dell’agenzia; Offrire ai clienti una gestione consulenziale del rapporto oltre che puramente tecnico. Si richie-de: Risorse iscritte alla sezione E dell’Isvap, collaboratori di 3°/4° gruppo; Esperienza pluriennale nella vendita di prodotti assicu-rativi rami elementari e vita. Il

candidato disporrà di un percor-so professionale di ineccepibile trasparenza e caratterizzato da crescenti successi. La familiarità con i principali strumenti infor-matici (sia HW che SW) sarà un elemento indispensabile. Contrat-to: Partita IVA. Sede di lavoro: Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Piemonte

Venditore Settore Assicurazioni

Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per Agenzia Multinazionale

Assicurativa: Venditori Settore Assicurazioni. La risorsa, ripor-tando direttamente al responsabile di Area, si occuperà di: Sviluppare ed acquisire clientela sulla base delle policy e tramite gli strumenti messi a disposizione dal cliente; Sviluppare commercialmente i clienti prospect dell’agenzia; Offrire ai clienti una gestione consulenziale del rapporto oltre che puramente tecnico. Si ri-chiede: Iscrizione alla sezione E dell’Isvap, collaboratori di 3°/4° gruppo; Esperienza pluriennale nella vendita di prodotti assicu-rativi rami elementari e vita. Il candidato disporrà di un percor-so professionale di ineccepibile trasparenza e caratterizzato da crescenti successi. La familia-rità con i principali strumenti informatici (sia HW che SW) sarà un elemento indispensabile. Contratto: Partita IVA. Sede di lavoro: Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Call Center

Campania

Addetto al Recupero Credito

Articolo1 Agenzia per il Lavo-ro cerca per Divisione Contact Center per società di gestione e

recupero del credito: 5 Addetti al Recupero Credito. I candidati gestiranno il processo telefonico di recupero del credito all’interno di una realtà solida e dinamica per commesse del settore ban-cario e finanziario. Si richiede: Diploma o Laurea; Disponibilità al part time mattino (dalle 11 alle 16 con pausa dalle 13 alle 14) o pomeriggio (dalle 16 alle 20), con passaggio a full time; Ottime capacità relazionali e di negoziazione; Determinazione e capacità di lavorare per obiettivi; Precedente esperienza maturata in campo finanziario e/o in attività di vendita telefonica. E` previsto un inserimento a partire da metà Settembre con contratto part-time di somministrazione della durata di un mese prorogabile fino a tre mesi scopo assunzione, 4° livello CCNL Studi Professionali. Successivamente al contratto di somministrazione il lavoro sarà full time e il contratto a proget-to (direttamente con l’azienda cliente) con fisso garantito com-misurato all’esperienza e parte variabile di significativo interesse, turni in fascia oraria 11.00-20.00.

icurativa: Venditori Settoreicurazioni La risorsa ripor-

I SETTORII SETTORI

mministrativi 45

sicurazioni 45

ll Center 45

mmercio 46

rmaceutico 47

ormatica 47

egneri 50

rattenimento 50

eccanica 50

oda & Lusso 50

tica 50

recupero del credito: 5 Addettial Recupero Credito I candidati

LE OFFERTEperiti meccanici/elettrici, pro-

moter commerciale, com-merciali estero, disegnatori meccanici, consulenti del la-voro, responsabili di produ-zione, perito chimico, pro-posal engineer, operatori cnc, ingegneri, addetto ge-stione commesse per Gior-nale di Brescia

commerciali, educatori-edu-catrici, periti elettronici, pro-grammatore macchine cnc, addetti reparto settore gdo, magazzinieri, edilizia, fi-nancial reporter, operatori di sportello, periti meccanici, capo officina, controllo qua-lità, cassieri per Openjob

ingegneri meccanici, inge-gneri aerospaziali, ingegne-ri aeronautici, analista strut-turale, analista fluidodina-mico, montatori aeronautici, manutentori aeronautici, , ingegnere gestionale, autisti, addetto alla logistica, comni-tari, geometri, buyer tattico, operatori cnc, ingegneri ter-motecnici, programmatori macchine cnc, contabili, re-sponsabili di cantiere, ispet-tori nella ristorazione, sales promoter, tecnico gestore di commessa per Articolo1

OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

CONIN EDICOLA C

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La valutazione di un candidato nel corso e al termine di un processo di selezione non dovrà limitarsi ad una riformulazione del suo curriculum vitae, ma “toccare” di-mensioni specifi che (concernenti la persona e le sue carat-teristiche professionali) che risultino complete e compren-sibili per la committenza (l’azienda che necessiti di una nuova fi gura da inserire nel proprio organico). I profi li potranno essere semplicemente redatti dal selezionatore su un foglio di carta bianca, così come potrebbero essere stilati mediante particolari schede valutative (indicate soprattutto per i selezionatori che non vantino una consi-derevole esperienza e utili al fi ne di limitare le possibilità di errore). Le scale di valutazione codifi cate risulteranno, sovente, problematiche in quanto l’assegnazione di un punteggio per ciascuna dimensione analizzata non ga-rantirà una coerenza di giudizio tra esaminatori diversi: ciascuno potrebbe, infatti, assegnare al medesimo valore numerico differenti signifi cati. La valutazione riguarderà la persona considerata, sia relativamente alla sua at-tualità e al suo trascorso formativo e lavorativo, sia alle potenzialità future (ipotesi inerenti il possibile sviluppo del suo ruolo in azienda). Riguardo alle prove di gruppo, durante le quali sarà sollecitata soprattutto l’espressione di caratteristiche comportamentali nei candidati, i profi li individuali saranno valutati prevalentemente attraverso l’impiego di specifi che “modalità di osservazione” e di un successivo confronto tra gli esaminatori. Al fi ne di stila-re un profi lo descrittivo dei partecipanti alla selezione, gli esaminatori disporranno, ad esempio, di una scheda costruita in funzione di specifi ci obiettivi, su cui indiche-ranno un punteggio corrispondente alla frequenza con la quale ciascun candidato avrà espresso una serie di azioni a loro volta sottendenti l’aspetto comportamentale esaminato e richiesto dalla posizione aperta.

Angelo Boccato – [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Come ti valutoCome avviene la valutazione del profi lo di un candidato da parte di un selezionatore professionista?

Linda, Milano

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46 Lunedì 2 Dicembre 2013 O F F R O L AVO R O

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del lavoro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di

lavoro evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera,

dovrà semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso

di OFFRO

LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale

e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale. Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

E’ previsto un training formativo iniziale. Sede di lavoro: Napoli zona Fuorigrotta. Gli annunci so-no rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curricu-lum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Lombardia

Operatore Telefonico Outbound

Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per società leader nei ser-vizi di gestione del credito: 10 Operatori Telefonici Outbound. Le risorse svolgeranno un’attività telefonica outbound con l’obiet-tivo di fissare appuntamenti per i responsabili della riscossione del debito. Si richiede: diploma di scuola media superiore; esperien-za pregressa nel ruolo o comun-que maturata nel settore recupero crediti; buona conoscenza del Pacchetto Office. Completano il profilo: ottime doti relazionali, proattività serietà e discrezione. Si offre contratto full-time di 3 mesi prorogabile con possibilità di assunzione a tempo indetermi-nato (5° liv. CCNL Commercio). Sede di lavoro: Milano centro. Gli annunci sono rivolti a can-didati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Commercio

Campania

Account Commerciale VltArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per Azienda leader nel settore gioco e intrattenimento: 1 Account Commerciale Vlt. La risorsa, riportando direttamente al responsabile commerciale si occuperà di sviluppare il por-tafoglio clienti per la linea di Business delle VLT attraverso la gestione diretta del rapporto con i Punti vendita “target” (Bar, tabaccherie, sale giochi etc) di rilevanza strategica e opportuna-mente selezionati dall’azienda. Si occuperà, quindi, di tutto il processo di vendita, dal primo contatto alla visita commerciale, fino alla chiusura del contratto, presidiando la relazione con il cliente in ottica di fidelizzazione del cliente stesso; Sviluppare, mantenere e consolidare le rela-zioni commerciali con i prospect acquisiti; Gestire e consolidare il network dei clienti; Gesti-re efficacemente i processi di contrattualizzazione del Punto Vendita e le attività necessarie all’acquisizione delle successive autorizzazioni; Gestire le pro-blematiche tecnico commerciali riguardanti il business delle VLT, mantenendo e presidiando la

relazione con il cliente attraverso visite programmate; Fideliz-zare il cliente e supportare il Punto Vendita nello sviluppo del business, proponendo e implementando le attività di comunicazione e promozione del prodotto, etc.; Conoscere e analizzare le esigenze della clientela e le caratteristiche del territorio in cui opera la Società: analisi della concorrenza pre-sente. Si richiede: Diploma o Laurea in indirizzo economico ed esperienza in posizione ana-loga di 2/3 anni; Conoscenza concreta del mercato dei giochi in Italia, possibilmente degli apparecchi da intrattenimento, del loro funzionamento e della regolamentazione specifica di settore: le zone in cui si andrà ad operare è la Campania; Spic-cata attitudine commerciale, ottime doti organizzative e di pianificazione, di negoziazio-ne e di gestione dei rapporti con i clienti, interni ed esterni. Orario di lavoro: 9.00 – 18.00. Contratto: inserimento diretto in azienda, e l’offerta contrattuale ed economica saranno com-misurate alla reale esperienza e professionalità maturate dal candidato. Sede di lavoro: Cam-pania. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Commerciale esteroArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante azienda: 1 Commerciale estero. La ri-sorsa selezionata, riportando alla Direzione Commerciale, avrà il compito di sviluppare i mercati esteri in cui l’azienda opera. La figura ricercata dovrà: implementare la politica com-merciale fissata dalla Direzione dell’Azienda; conoscere le carat-teristiche specifiche dei mercati di sua competenza; individuare le opportunità di business con un’analisi dei mercati e della concorrenza; promuovere la crescita delle vendite e la distri-buzione dei prodotti con piani efficaci ed economici; individua-re e selezionare i migliori part-ners locali, in linea con il profilo aziendale, costruendo proficue relazioni di business; gestire accordi commerciali e istituzio-nali con partner nelle diverse geografie. La risorsa selezionata dovrà assicurare disponibilità a frequenti trasferta all’estero per la partecipazione di fiere e firma accordi commerciali. Il candi-dato ideale ha maturato nella medesima mansione 3 anni di esperienza, preferibilmente nel settore alimentare; conoscenza dell’inglese fluente; cultura universitaria. Si offre contratto a tempo determinato con livello commisurato alla reale espe-rienza. Sede di lavoro: Napoli. Gli annunci sono rivolti a can-didati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando

il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Lazio

Agente di commercio Settore Gaming

Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda che opera nel noleggio di apparecchi da intrat-tenimento senza vincita: Agenti di commercio Settore Gaming. I candidati avranno il compito di gestire e sviluppare un portafoglio clienti nella propria area di com-petenza. Si richiede: Consolidata esperienza nel ruolo di agente di commercio, in particolare rivolto ai pubblici esercizi; Elevate doti comunicative e di negoziazione; Capacità di lavorare in autonomia e per obiettivi; Gradita provenien-za dal settore del gaming, o in alternativa dal settore horeca-food-beverage. Si offre contratto diretto con l’azienda come dipendente o in libera professione (P.Iva) come Agente a seconda delle compe-tenze/esperienze del candidato.

Sede di Lavoro: Roma-Perugia-Latina-Civitanova Marche. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Lombardia

Account CommercialeArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda leader nel settore metalli: 1 Account Commerciale. La risorsa risponderà al Direttore Commerciale e si occuperà di: svi-luppo new business; gestione clienti (nuovi e acquisiti); partecipazione a fiere di settore (in Italia e all’estero); inserimento ordini; gestione rap-porti con la logistica. Si richiede: conoscenza fluente della lingua tedesca; cultura universitaria; buona conoscenza della lingua inglese; buona conoscenza Pacchetto Of-fice; esperienza biennale nel ruolo maturata presso aziende del settore metalli; standing adeguato al ruolo. Completano il profilo serietà, spic-

cate doti commerciali, orientamento al cliente e al risultato, flessibilità. Si offre contratto di somministra-zione di un mese prorogabile con prospettive di assunzione a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Novate Milanese (MI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Allievo CaporepartoLa Divisione Specializzata Largo Consumo di Articolo1, Agenzia per il Lavoro, ricerca presonale da inserire in organico una multi-nazionale della Grande Distribu-zione Organizzata. La ricerca in dettaglio: 50 Allievi Capireparto. Il candidato, in affiancamento ad un capo reparto “formatore” acquisirà, nei tempi stabiliti dal progetto, le competenze tecniche, gestionali, organizzative e relazio-nali necessarie ad agire nel ruolo di capo reparto. Il candidato ideale possiede: Diploma o laureato in materie economiche; Ottime doti

Canale 55

I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI

7.00 Caffè Affari Ospite A. Centola (UBS W.M.) 9.05 Primo Tempo - Attualità 10.30 Il Tg della Convenienza 11.00 Law&Order - Serie TV 12.45 I Vostri Soldi di C. Signorile 13.30 I Love You14.00 Quelli del Lunedì - Rubrica sportiva Il calcio raccontato dai tifosi16.00 Tg Giorno 16.30 Tg Sport 17.40 Law&Order - Serie TV 19.30 Punto e a Capo - Tg-talk 20.50 Killer Instinct - Serie TV 22.30 Law&Order - Serie TV «Delitto al Campus»23.30 Quelli del Lunedì - Rubrica sportiva Il calcio raccontato dai tifosi

7.00 Caffè Affari Ospite A. Centola (UBS W.M.) 10.00 Linea Mercati Mattina 11.10 Trading Room 12.10 Forex Update 12.20 Analisi Tecnica 13.40 Le Interviste di Class Cnbc 14.00 Linea Mercati Pomeriggio 14.30 Bussola Economica 15.00 Linea Mercati Wall Street 17.00 Linea Mercati Pomeriggio18.00 Report - Il Tg della Finanza Ospiti V. Gaudio (Mediolanum) e S. Trezzi (Invesco) 19.10 I Vostri Soldi di C. Signorile «Casa, conti corrente e conti deposito» 21.00 Colombo Imprese alla scoperta di nuovi mondi 22.00 Linea Mercati Notte 22.30 Italia Oggi Tg

8.00 Parelli Natural Horsemanship 8.50 Campioni a Casa Hetzel «L’inaugurazione del nuovo indoor» 11.00 Class Horse TV Live «Il mondo del cavallo a 360°» 12.00 Class Horse Tg 13.00 Riviviamo Horse Academy «Il percorso dei protagonisti» 17.00 Class Horse TV Live «Il mondo del cavallo a 360°» 18.55 Land Rover Burghley Horse Trials «Il CCI4* di Burghley Park» 20.45 Rolex Top Ten «Da Stoccolma, sfida Longines Ranking» 23.30 Riviviamo Horse Academy «Il percorso dei protagonisti» 00.30 Class Horse Tg

Design&Living

Il gusto del Made in Italy

Top Lot

Le aste in diretta

Ride&Drive

Tutte le novità per un viaggio

straordinario

My Tech

La tecnologia utile di tutti i giorni

Tempo di Lusso

Vivere e conoscere ciò che fa la

differenza

Sapori&Profumi

Ecco le eccellenze culinarie

Art TV

Il mondo dell’arte

Class Life Tg

Le notizie dal mondo della moda

Canale 56

7.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 11.30 Fashion Dream 12.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 14.00 Breakout 15.30 Models New York Il docu-reality sulla vita e la moda delle modelle 16.30 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 18.00 Ladies 20.00 Breakout 21.00 Models Milano Il docu-reality sulla vita e la moda delle modelle 21.30 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 22.30 Hair Secret

7.00 Onda del Mattino 9.00 Apertura Piazza Affari e Borse Europee 11.00 Radio Cultura Arte e musica classica 15.30 Apertura Wall Street 16.00 Top 10 La classifica dei dischi a tema 17.30 Chiusura Piazza Affari e Borse Europee 18.00 Acquarello 18.30 Punto Piazza Affari 19.00 Il Pianista I grandi pianisti del nostro tempo 21.00 Radio Cultura Arte e musica classica 23.00 Il Pianista I grandi pianisti del nostro tempo 00.00 Onda della Notte

www.radioclassica.com

CANALE 27

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47Lunedì 2 Dicembre 2013Lunedì 2 DicemO F F R O L AVO R Orelazionali, di leadership, commer-ciali; Competenze economiche; Minima esperienza pregressa nella mansione di addetto alle vendite. Sedi di lavoro: Bergamo, Brescia, Nerviano, Monza, San Giuliano Milanese. Gli interessati ambo-sessi (L.903/77) possono inviare il proprio curriculum vitae con l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali (d.lgs 196/2003), e il RIF ALL CPR. Articolo1 Agenzia per il Lavoro e-mail [email protected]

Piemonte

Agente di CommercioArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante azienda cliente operante nel settore giochi e scom-messe: Agenti di Commercio Plu-rimandatari. Le risorse, riportando al proprio responsabile di area, si occuperanno di ampliare il porta-foglio clienti attraverso lo sviluppo dell’area assegnata e la promozione di prodotti settore giochi e scom-messe o affini. Si richiede: Partita IVA già aperta; Essere automuniti; Esperienza nella vendita e passione per il settore; Gradita provenienza dal settore delle sale da gioco o bar e tabacchi; Residenza nell’area di interesse. Si offre: contratto con fisso mensile con provvigioni. Sede di lavoro: Piemonte e Lombardia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Farmaceutico

Lombardia

Addetto Customer ServiceArticolo1 Agenzia per il Lavoro cer-ca per azienda operante nel settore chimico-farmaceutico: 1 Addetto/a Customer Service. La risorsa in ri-porto al Responsabile del Customer Service svolgerà le seguenti mansio-ni: gestione clienti esteri; assistenza amministrativa, tecnica e commer-ciale ai clienti esteri. Si richiede: diploma; ottima conoscenza della lingua inglese e tedesca; esperienza analoga maturata preferibilmente in realtà del settore farmaceutico; ottima conoscenza del Pacchetto Office e di SAP. Si offre contratto a tempo determinato con proroghe. Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Informatore Scientifico Del Farmaco

Articolo1 Agenzia per il Lavoro cer-ca per nuova azienda che opera nel settore della Medicina Integrata in forte espansione su tutto il territorio nazionale: 1 Informatore Scientifico Del Farmaco. L’agente si occuperà dell’informazione scientifica presso i medici e della consulenza in farma-cia. I candidati ideali sono dinamici ed intraprendenti, hanno una forte predisposizione alle sfide, al lavoro per obiettivi, motivazione e passione per il ruolo commerciale. Ottime capacità relazionali, iniziativa e determinazione nel raggiungimen-to dei risultati unitamente ad una visione imprenditoriale dell’attività

completano il profilo. I candidati riceveranno la necessaria formazione tecnica sui prodotti ed avranno un supporto costante dalle struttura. Si offre contratto diretto di Agenzia. Area di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Informatica

Campania

Help Desk Categorie Protette

Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda cliente, cerca un/una: 1 Help Desk di Primo Livello Categorie Protette (L.68/99) – IN-VALIDI. La risorsa sarà impegnata nell’assistenza telefonica o on site. Si richiede: Appartenenza alle Categorie Protette come Invalido civile con almeno una percentuale d’invalidità pari o superiore al 60% (L.68/99); Diploma; Conoscenza di Windows Client XP 7/8; Office; Network di base; Piattaforme An-tivirus di Rete; Client e mail vari; Capacità dialogica, sopportazione stress, abilità problem solving da remoto; Disponibilità a valutare un orario part time. Sede di lavoro: Napoli. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

ProgrammatoreArticolo1 Agenzia per il Lavoro cer-ca per importante azienda in ambito informatico: 1 Programmatore con conoscenza.NET, Framework C#. La risorsa sarà impegnata in un pro-getto fino a fine anno per attività di programmazione. Si offre contratto a progetto, con ral commisurata alla reale esperienza maturata. Contratto full time. Sede: Centro Direzionale di Napoli/Marigliano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Programmatore - Sviluppatore Omnis StudioArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante azienda: 1 Programmatore-Sviluppatore Om-nis Studio – Navision. La risorsa, rispondendo al responsabile servizi IT, dovrà sviluppare ed integrare i programmi ed applicazioni web con interfaccia altamente funzionale sul browser desktop dell’utente, per la gestione di database, logistica applicativa, servizi e assistenza su mercato nazionale ed estero. La risorsa selezionata dovrà occuparsi dell’implementazione ed inte-grazione dei software di gestione aziendale in ambiente Microsoft Dynamics Navision e OMNIS STUDIO. Si richiede: Laurea ad indirizzo tecnico informatico o cultura equivalente; Conoscen-ze di organizzazione aziendale, contabilità, logistica; Conoscenza di programmazione ad oggetti e database relazionali Oracle e SQL Server; Conoscenza dell’ambiente

di sviluppo Omnis Studio; Cono-scenza dell’ambiente Microsoft Dynamics Navision; Esperienza maturata nello sviluppo di program-mi gestionali per almeno 2/3 anni; Ottimo inglese parlato e scritto. Si offre contratto a tempo determinato con livello commisurato alla reale esperienza. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Programmatore JAVA J2EE

Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda: 1 Programma-tore JAVA J2EE. Il ruolo consiste nel programmare servizi in Java per server rispondendo a varie tecnologie (Web Services/Soap/XML, http/https, Tcp/Ip Telnet, Tcp/Ip FTP, Tcp/Ip Sockets SS H/SFTP, LDAP, SNMP, TL, DNS,); Configurazione del ’am-biente ASAP per il deployments dei Cartridge e dei elementi di reti. Monitoraggio dei sistemi coinvolti nel processo produttivo (Weblogic (Coda JMS)) testare e partecipare all’analisì dei si-stemi di produzione utilisando rispettivamente le seguenti tec-nologie e ambienti di sviluppo SOAP, XML, XPATH, EXCEL, Notepad, VPN, AXIS, SQL, Html, SoapUi, DOM, SAX, Jndi, Axis, Ant, WSDL2JAVA, JAVA2WSDL, jsp, javaScript, Unix, Database-Oracle,J2EE). Il candidato ideale è diplomato o laureato in Informatica/In-gegneria informatica, possiede un’approfondita conoscenza ed esperienza nell’uso del linguag-gio Java su architettura J2EE; Buona conoscenza dell’archi-tettura SOA; Buona conoscenza della struttura generale e del funzionamento di Web Services, JSF, JBOSS, EJB3 e dei princi-pali framework di persistenza; Configurazione del ’ambien-te ASAP. Completa il profilo buona conoscenza dell’inglese disponibilità a seguire progetti in Europa. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Lazio

Operatore Servizio Clienti Help Desk

Articolo1 Agenzia per il Lavo-ro cerca per importante azien-da cliente operante nel settore dell’intrattenimento: 1 Operatore Servizio Clienti Help Desk. Si richiede Diploma di maturità o laurea di primo livello, conoscen-ze e competenze Informatiche in ambito software e hardware, ottima conoscenza di: Sistemi operativi Windows XP e Windows 7; Pacchetto Office; Reti Lan; Sistemi Windows Server 2003 e 2008 (con particolare riferimen-to alla gestione di connessioni in Terminal Server); Gestione SQL Studio; Browser più diffusi; Tool di CRM e/o Trouble Ticke-ting (preferibilmente microsoft dynamics). Gradita una buona conoscenza della lingua inglese. La risorsa inserita garantirà la corretta e tempestiva apertura del ticket gestendo direttamente

la richiesta dell’Azienda Cliente nel miglior modo possibile, sup-portandola nella risoluzione di problematiche prevalentemente di carattere tecnico relative all’Har-dware e al Software. La risorsa nello svolgimento delle proprie mansioni utilizzerà i canali tele-fonici, e-mail e remote. L’attività prevede la raccolta della richiesta dell’utente, l’apertura del ticket di riferimento, l’analisi della proble-matica, la risoluzione online della stessa o il trasferimento del ticket vs altre strutture (IT e tecnici sul territorio). I suoi interlocutori sono importanti aziende nazionali ed internazionali specializzate nel settore degli apparecchi di intrattenimento (Videolottery e NewSlot). L’assistenza erogata è relativa a: assistenza sui server di sala e sugli apparecchi di intrat-tenimento; gestione delle proble-matiche di rete; configurazioni; assistenza contabile; gestione utenze; installazioni dei server e delle Videolottery presso le sale da gioco; collaudi delle sale in collaborazione con il personale di sala ed in presenza dell’Ammini-strazione autonoma dei Monopoli di Stato;elaborazione di reportisti-ca. Si offre: assunzione diretta da parte dell’azienda. Sede di lavoro: Roma, zona Eur Torrino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Lombardia

Help DeskArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per società leader nel settore di riferimento: 1 Help Desk. La risorsa in riporto al responsabile IT svolgerà le mansioni di: supporto utenti per problematiche legate ad Ambiente Windows, MS Office, Oracle E-Business Suite e SAP; installazione PC e stampanti; gestione utenti di dominio, condivisioni e policy di dominio; utilizzo del tool Service-Now (gestione tickets) per richieste utenti; supporto operatori Stain (ap-plicazione raccolta dati macchine) e Babtec (controllo qualità); gestione back up dati; verifica stato server; assistenza utenti di smartphone iOS

e Android; gestione contatti fornitori per richieste di supporto (Xerox, TIM, Fastweb). Si richiede: almeno tre anni di esperienza nel ruolo; conoscenza avanzata Windows e Office; esperienza di supporto negli applicativi Oracle E- Busi-ness Suite e SAP; conoscenza reti locali, ambiente Windows client e server; ottima conoscenza della lingua inglese sia orale e scritta. Si offre contratto a tempo determinato di sei mesi. Sede di lavoro: Pieve Emanuele. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Piemonte

Analista SistemistaArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore ITC: 1 Analista Sistemista. La risorsa selezionata sarà inserita in ambito software e system en-gineering. Si richiede: Laurea in Informatica, Ingegneria Informatica o affini; Pluriennale esperienza nel ruolo di sistemista su ambienti com-plessi. Comprensione architettura di rete e conoscenza di fondamenti di sicurezza informatica. Ottima cono-scenza Linux e/o Unix, di ambieti virtualizzati Vmware e tecnologie Open Source; Esperienza nella pro-gettazione in ambienti web oriented; Competenza su problematiche di system integration; Competenza su strumenti CMS e DMS; Com-petenze sviluppo soluzioni mobile oriented, utilizzo, integrazione e progettazione framework; Indispen-sabile conoscenza linguaggi php 5.2 o superiore, Javascript, Jquery, Ajax, SQL, HTML 4 e 5, CSS3; Tool di sviluppo Eclipse, SVN, Ant, Maven, xUnit; DBMS MySql. Ottima conoscenza lingua inglese. Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Torino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)Direttore Marino Longoni (02-58219207)Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)

Roxy Tomasicchio (02-58219335)Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile)

ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374.Stampa: Milano, Litosud via Aldo Moro 2, Pessano con Bornago (Mi) Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283.Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Class Pubblicità SpADirezione Generale: Milano, via Burigozzo 8 - tel. 02 58219522Sede legale e amministrativa: Milano, via Burigozzo 5 - tel. 02 58219.1Class Roma: Roma, Via Santa Maria in Via 12 - tel. 06 69760855 Executive Chairman: Andrea Mattei. VP Sales: Gianalberto Zapponini. Chief Marketing Officer: Domenico Ioppolo. Group Publisher Quotidiani: Francesco Rossi. Direttore Commerciale: Stefano Maggini. Per informazioni commerciali: [email protected] abbonamenti ItaliaOggi - Euro 320,00 annuale, estero euro 900,00 annuale: Abbonamento estero via aerea.ItaliaOggi Sette - Registrazione del tribunale di Milano n. 174 del 25/3/95 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

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48 Lunedì 2 Dicembre 2013 O F F R O L AVO R O

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 15,91 27/11/2013 GBP 13,2600 27/11/2013 USD 21,5900 27/11/2013

Healthcare Opportunities EUR 13,77 27/11/2013 GBP 11,4900 27/11/2013 USD 10,8800 29/05/2012

Polar Japan Fund USD 22,65 28/11/2013 GBP 13,8600 28/11/2013 JPY 2316,2200 28/11/2013

UK Absolute Return EUR 12,22 18/11/2013 GBP 10,2523 18/11/2013 USD 16,5042 18/11/2013 EUR 12,5050 18/11/2013 GBP 10,4927 18/11/2013 USD 16,8911 18/11/2013

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

www.metlife.it

MetLife Europe Limited

Rappresentanza Generale per l’Italia

Via Andrea Vesalio n. 6

00161 Roma

Valorizzazione al:

MetLife Liquidità 1,000

MetLife Protezione in Crescita 70% 1,201

MetLife Protezione in Crescita 80% 1,140

MetLife Protezione in Crescita 90% 1,070

Alico Monet. Protetto 28/11/13 1,107

Alico P.P. Eur 2013 28/11/13 1,004

Alico P.P. Eur 2014 28/11/13 1,019

Alico P.P. Eur 2015 28/11/13 0,995

Alico P.P. Eur 2016 28/11/13 1,013

Alico P.P. Eur 2017 28/11/13 1,029

Alico P.P. Eur 2018 28/11/13 1,051

Alico P.P. Eur 2019 28/11/13 1,064

Alico P.P. Eur 2020 28/11/13 1,070

Alico P.P. Eur 2021 28/11/13 1,081

Alico P.P. Eur 2022 28/11/13 1,075

Alico P.P. Eur 2023 28/11/13 1,088

Alico P.P. Eur 2024 28/11/13 1,054

Alico P.P. Eur 2025 28/11/13 1,020

Alico P.P. Eur 2026 28/11/13 1,224

Alico P.P. Eur 2027 28/11/13 1,052

Alico P.P. Eur 2028 28/11/13 0,948

Alico P.P. Eur 2029 28/11/13 1,025

Alico P.P. Eur 2030 28/11/13 1,052

Alico P.P. Eur 2031 28/11/13 1,064

Alico P.P. Eur 2032 28/11/13 1,038

Alico P.P. Usa 2013 28/11/13 1,008

Alico P.P. Usa 2014 28/11/13 1,031

Alico P.P. Usa 2015 28/11/13 1,048

Alico P.P. Usa 2016 28/11/13 1,085

Alico P.P. Usa 2017 28/11/13 1,084

Alico P.P. Usa 2018 28/11/13 1,124

Alico P.P. Usa 2019 28/11/13 1,147

Alico P.P. Usa 2020 28/11/13 1,148

Alico P.P. Usa 2021 28/11/13 1,189

Alico P.P. Usa 2022 28/11/13 1,150

Alico P.P. Usa 2023 28/11/13 1,168

Alico P.P. Usa 2024 28/11/13 1,096

Alico P.P. Usa 2025 28/11/13 1,108

Alico P.P. Usa 2026 28/11/13 1,335

Alico P.P. Usa 2027 28/11/13 1,113

Alico P.P. Usa 2028 28/11/13 1,037

Alico P.P. Usa 2029 28/11/13 1,086

Alico P.P. Usa 2030 28/11/13 1,133

Alico P.P. Usa 2031 28/11/13 1,158

Alico P.P. Usa 2032 28/11/13 1,111

Alico P.P. Global 2013 28/11/13 0,996

Alico P.P. Global 2014 28/11/13 1,011

Alico P.P. Global 2015 28/11/13 0,994

Alico P.P. Global 2016 28/11/13 1,020

Alico P.P. Global 2017 28/11/13 0,965

Alico P.P. Global 2018 28/11/13 1,067

Alico P.P. Global 2019 28/11/13 1,134

Alico P.P. Global 2020 28/11/13 1,088

Alico P.P. Global 2021 28/11/13 1,102

Alico P.P. Global 2022 28/11/13 1,067

Alico P.P. Global 2023 28/11/13 1,092

Alico P.P. Global 2024 28/11/13 1,064

Alico P.P. Global 2025 28/11/13 1,049

Alico P.P. Global 2026 28/11/13 1,260

Alico P.P. Global 2027 28/11/13 1,027

Alico P.P. Global 2028 28/11/13 0,947

Alico P.P. Global 2029 28/11/13 1,036

Alico P.P. Global 2030 28/11/13 1,029

Alico P.P. Global 2031 28/11/13 1,073

Alico P.P. Global 2032 28/11/13 1,025

Alico Prot.Trim. Eur 28/11/13 1,081

Alico Prot.Trim. Usa 28/11/13 1,075

Alico Gest.Bilanc.Glob 28/11/13 1,282

Alico Gest.Cresc.Glob 28/11/13 1,279

Alico Gest.Azion.Glob 28/11/13 1,295

Alico Gest.Bilanc.Eur 28/11/13 1,314

Alico Gest.Cresc. Eur 28/11/13 1,270

Alico Gest.Azion. Eur 28/11/13 1,320

Alico Aper.Indiciz.Eur 28/11/13 0,974

Alico Aper.Indiciz.Usa 28/11/13 1,264

Alico Aper.Indiciz.Glo 28/11/13 1,097

Alico Aper.Indiciz.Ita 28/11/13 0,778

Alico Liquidita’ 28/11/13 1,089

Alico R. Prudente 28/11/13 1,131

Alico R. Bilanciato 28/11/13 1,053

Alico R. Crescita 28/11/13 1,053

Alico R. Multi Comm. 28/11/13 0,716

Alico Multi Comm. 28/11/13 0,746

Alico R. Peak Usa 2013 28/11/13 1,003

Alico R. Peak Usa 2014 28/11/13 1,039

Alico R. Peak Usa 2015 28/11/13 1,040

Alico R. Peak Usa 2020 28/11/13 1,110

Alico R. Peak Usa 2025 28/11/13 1,107

Alico R. Peak Usa 2030 28/11/13 1,103

Alico R. Peak Usa 2035 28/11/13 1,039

Alico R. Peak Eur 2013 28/11/13 1,039

Alico R. Peak Eur 2014 28/11/13 1,045

Alico R. Peak Eur 2015 28/11/13 1,077

Alico R. Peak Eur 2020 28/11/13 1,138

Alico R. Peak Eur 2025 28/11/13 1,122

Alico R. Peak Eur 2030 28/11/13 1,154

Alico R. Peak Eur 2035 28/11/13 1,039

Alico R. Peak Asia 2013 28/11/13 1,063

Alico R. Peak Asia 2014 28/11/13 1,090

Alico R. Peak Asia 2015 28/11/13 1,128

Alico R. Peak Asia 2020 28/11/13 1,226

Alico R. Peak Asia 2025 28/11/13 1,256

Alico R. Peak Asia 2030 28/11/13 1,302

Alico R. Peak Asia 2035 28/11/13 1,216

Alico Sec. Acc. 2016 28/11/13 0,982

Alico Sec. Acc. 2017 28/11/13 1,087

Alico R. Sec. Acc. 2017 28/11/13 1,123

Alico P.P. Asia 2013 28/11/13 1,087

Alico P.P. Asia 2014 28/11/13 1,121

Alico P.P. Asia 2015 28/11/13 1,151

Alico P.P. Asia 2020 28/11/13 1,234

Alico P.P. Asia 2025 28/11/13 1,239

Alico P.P. Asia 2030 28/11/13 1,232

Alico P.P. Asia 2035 28/11/13 1,219

Alico Long Investment 28/11/13 0,700

Alico Energy 28/11/13 0,333

Alico Agriculture 28/11/13 0,579

Alico Metals 28/11/13 0,584

28/11/13

Valori al 29/11/2013

EMG Ivy Asset Strategy A (EUR) EUR 1325,06www.aspecta.it

Sede secondaria di Milano: via Russoli 5 - 20143Sede legale: L 2453 Luxembourg . Goldbell 1 - Rue Eugène Ruppert, 5

APF-Linea bilanciata 29/11/2013 50,4700

APF-Linea europea 29/11/2013 95,1700

APF-Linea mondiale 29/11/2013 54,7200

APF-Linea nord america 29/11/2013 93,5200

Seven Stars Invest 29/11/2013 123,4000

UBS (Lux) Money Mkt Inv. EUR P-dist 14/06/2013 311,30

USB (Lux) Bd Fd EUR P Acc 14/06/2013 351,19

Fidelity Fd FPS Moderate Gr Fd A EUR 14/06/2013 10,5300

Templeton Growth (Euro) A Acc 14/06/2013 12,1600

Fidelity Fd Europ. Gr Fd A EUR 14/06/2013 10,9900

UNIT LINKED

INDEX LINKED

UNIT LINKED - FONDI INTERNI

FPA - LINEE

Helvetia Compagnia Italo-Svizzera

di Assicurazioni sulla Vita S.p.A.

Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano

Chiara Vita S.p.A.

Via Gaggia, 4

20139 Milano

UNIT LINKED - FONDI INTERNI

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PIP - FONDI INTERNI

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ATTIVO SPECIFICO

www.chiaravita.itwww.helvetia.it

UNIDESIO 760071 11,887 22/11/2013

UNIDESIO 760072 11,215 22/11/2013

UNIDESIO 760073 11,257 22/11/2013

UNIDESIO760074 12,0910 22/11/2013

UNIDESIO 760075 12,540 22/11/2013

UNIDESIO 760077 11,3820 22/11/2013

UNIDESIO 760078 10,9840 22/11/2013

UNIDESIO 760079 11,2130 22/11/2013

UNIDESIO 760080 11,1490 22/11/2013

UNIDESIO 760082 10,6500 22/11/2013

UNIDESIO 760085 10,7150 22/11/2013

UNIDESIO 760087 12,1100 22/11/2013

UNIDESIO 760088 11,2600 22/11/2013

UNIDESIO 760091 11,6390 22/11/2013

UNIDESIO 760092 11,3170 16/08/2013

UNIDESIO 760095 10,5320 22/11/2013

UNIDESIO 760096 10,8410 22/11/2013

UNIDESIO 760097 11,304 15/03/2013

UNIDESIO 760098 11,732 22/11/2013

UNIDESIO 760099 11,4260 22/11/2013

UNIDESIO 760100 11,3310 22/11/2013

UNIDESIO 760102 10,921 22/11/2013

UNIDESIO 760104 10,7690 22/11/2013

UNIDESIO 760105 10,7410 22/11/2013

AZZOAGLIO CONSERVATIVO 6,3860 22/11/2013

AZZOAGLIO DINAMICO 4,9570 22/11/2013

AZZOAGLIO EQUILIBRATO 6,0940 22/11/2013

UNIDESIO PRUDENTE 11,1720 22/11/2013

UNIDESIO MODERATO 10,9790 22/11/2013

UNIDESIO ATTIVO 10,8400 22/11/2013

UNIDESIO VIVACE 10,2750 22/11/2013

OBBLIGAZIONARIO MISTO 10,3790 22/11/2013

AZIONARIO EURO 8,6330 22/11/2013

AZIONARIO GLOBALE 10,2510 22/11/2013

INDEX TOP 22 120,0000 18/11/2013 A+/S&P

THREE 2009 101,5600 31/07/2013 AA-/S&P

INDEX SIX 2009 103,4460 30/10/2013 AA-/S&P

FTSE MIB 98,4040 27/11/2013

FTSE MIB 2010 97,3460 27/11/2013

EUROSTOXX 50 - 2010 99,2620 27/11/2013

DUAL INDEX - 2013 89,3540 27/11/2013

INDEX EURO DIVIDEND - 2013 90,3530 27/11/2013

INDEX TRENTA 2011 105,3790 27/11/2013

INDEX FOUR E 50 - 2011 104,9410 27/11/2013

INDEX STOXX EUROPE - 2011 103,9560 27/11/2013

EUROSTOXX 50 - 2012 102,6770 27/11/2013

PREVIMISURATO 12,9140 21/11/2013

PREVIBRIOSO 11,7660 21/11/2013

PREVIDINAMICO 12,7960 21/11/2013

LINEA 1 11,9950 31/10/2013

LINEA 1 - FASCIA A 12,4060 31/10/2013

LINEA 1 - FASCIA B 12,1040 31/10/2013

LINEA 2 11,9280 31/10/2013

LINEA 2 - FASCIA A 12,1610 31/10/2013

LINEA 2 - FASCIA B 12,2160 31/10/2013

LINEA 3 11,8310 31/10/2013

LINEA 3 - FASCIA A 11,9830 31/10/2013

LINEA 3 - FASCIA B 12,8440 31/10/2013

UNIDESIO 760106 11,3780 22/11/2013

UNIDESIO 760109 11,2820 22/11/2013

UNIDESIO 760110 10,8480 24/05/2013

UNIDESIO 760124 11,498 26/07/2013

UNIDESIO 760125 11,5310 22/11/2013

UNIDESIO 760129 11,753 22/11/2013

UNIDESIO 760130 10,8450 22/11/2013

UNIDESIO 760133 11,1620 22/11/2013

UNIDESIO 760137 10,6350 22/11/2013

UNIDESIO 760139 11,604 22/11/2013

UNIDESIO 760140 11,5620 22/11/2013

UNIDESIO 760141 10,3120 22/11/2013

UNIDESIO 760145 11,6970 22/11/2013

UNIDESIO 760147 11,4060 22/11/2013

UNIDESIO 760149 11,3850 22/11/2013

UNIDESIO 760150 11,3940 22/11/2013

UNIDESIO 760156 10,275 22/11/2013

UNIDESIO 760157 11,5890 22/11/2013

UNIDESIO 760158 10,2260 22/11/2013

UNIDESIO 760159 11,2280 22/11/2013

UNIDESIO 760160 10,9680 22/11/2013

UNIDESIO 760163 10,1540 22/11/2013

UNIDESIO 760167 10,907 22/11/2013

UNIDESIO 760169 11,7240 22/11/2013

UNIDESIO 760170 11,1620 22/11/2013

UNIDESIO 760173 10,9960 22/11/2013

UNIDESIO 760174 11,1810 22/11/2013

UNIDESIO 760179 10,934 22/11/2013

UNIDESIO 760180 11,1070 22/11/2013

UNIDESIO 760181 11,1530 22/11/2013

UNIDESIO 760182 8,6620 22/11/2013

UNIDESIO 760183 10,802 22/11/2013

UNIDESIO 760184 10,7650 22/11/2013

UNIDESIO 760185 10,7720 22/11/2013

UNIDESIO 760186 10,7080 22/11/2013

UNIDESIO 760187 10,9590 22/11/2013

UNIDESIO 760188 10,6560 08/11/2013

UNIDESIO 760189 10,9690 22/11/2013

UNIDESIO 760191 10,389 22/11/2013

UNIDESIO 760192 11,0530 22/11/2013

UNIDESIO 760193 11,0200 22/11/2013

UNIDESIO 760198 8,3360 22/11/2013

UNIDESIO 760201 10,750 22/11/2013

UNIDESIO 760202 11,1140 22/11/2013

UNIDESIO 760203 11,7550 22/11/2013

UNIDESIO 760205 10,6460 22/11/2013

UNIDESIO 760206 10,4890 22/11/2013

UNIDESIO 760210 10,778 22/11/2013

UNIDESIO 760216 10,053 22/11/2013

BILANCIATO 10,6000 22/11/2013

CONSERVATIVE 10,3610 22/11/2013

BOND MIX 10,4710 22/11/2013

BALANCED 10,9350 22/11/2013

GLOBAL EQUITY 12,4400 22/11/2013

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,2850 22/11/2013

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,7710 22/11/2013

UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 10,3410 22/11/2013

UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 12,1670 22/11/2013

SCK DYNAMIC 100,00 14/06/2013 A+/S&P

S&BRIC 8-40 108,00 10/07/2013 A2/S&P

S&BRIC 8-40 SECOND EDITION 124,31 10/07/2013 A2/S&P

HELVETIA 4-30 104,30 27/11/2013

HELVETIA QUATTRO.10 100,1666 27/11/2013

HELVETIA WORLD EQUITY 122,8000 26/11/2013

HELVETIA EUROPE BALANCED 188,0800 26/11/2013

HELVETIA WORLD BOND 214,7100 26/11/2013

HELVETIA GLOBAL BALANCED 157,7000 26/11/2013

HELVETIA GLOBAL EQUITY 104,8500 26/11/2013

LINEA GARANTITA 11,7430 31/10/2013

LINEA BILANCIATO 12,4990 31/10/2013

LINEA OBBLIGAZIONARIO 11,7480 31/10/2013

LINEA AZIONARIO 8,9630 31/10/2013

HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 11,0700 26/11/2013

HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 11,0700 26/11/2013

Valori al 28/11/2013www.ram-ai.com

RAM (Lux) Systematic FundsElite France-Europe B EUR 111,60Em Mkts Eq B($) USD 159,99Em Mkts Eq F($) USD 157,50Em Mkts Eq J(Chf) CHF 136,83Em Mkts Eq L EUR 153,34Em Mkts Eq O EUR 154,76European Equities B EUR 296,03European Equities C(Chf) CHF 268,67European Equities D($) USD 293,3100European Equities F EUR 286,75European Equities H EUR 279,09Long/Short Em.Mkts Eq B ($) USD 111,32Long/Short Em.Mkts Eq E EUR 110,36Long/Short European Eq B EUR 115,84Long/Short European Eq D ($) USD 116,16North American Eq. B($) USD 204,37North American Eq. E EUR 191,5300North American Eq. F($) USD 198,9600North American Eq. G EUR 185,1800North American Eq. H($) USD 187,7600

RAM (Lux) Tactical FundsDiv Income D USD 127,72Div Income E EUR 129,60Div Income F EUR 127,22Div Income H USD 125,64Quality Bond Fund D USD 132,70Quality Bond Fund E EUR 133,48Quality Bond Fund F EUR 129,81Quality Bond Fund H USD 129,15

098105098108105111103114

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Page 43: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE … oggi erano svolte «di fatto» e che oggi pos-sono invece trovare un quadro normativo ... come lassoggettamento a un re- ... franchising

MF Conference Via M. Burigozzo, 5 - 20122 Milano - www.mfconference.it

IV FORUM INTERNAZIONALEdella CONSULENZA

ed EDUCAZIONE FINANZIARIA

LA PARTECIPAZIONE AL FORUM È LIBERA E GRATUITA. PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI WWW.MFCONFERENCE.IT

Ora

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3.0

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CONSULENZA ED EDUCAZIONE FINANZIARIA: LA DOMANDA DEGLI UTENTISaluto di apertura e introduzione: , MF/Milano Finanza; Progetica; , UNI

CHARTERED INSTITUTE OF PERSONNEL AND DEVELOPMENT

La parola agli Utenti: i Consumatori, i Lavoratori, il Volontariato, le Aziende CONSUMERS’ FORUM Forum Terzo Settore Milano AIDP;

modera: Progetica

La parola alle Istituzioni – INAIL

Welfare e prospettive di sviluppo della consulenza e della educazione fi nanziaria in Italia Università Cattolica di Milano

La parola alla Politica – rappresentante, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali*

ISO/COPOLCO

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14.0

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17.

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CONSULENZA ED EDUCAZIONE FINANZIARIA: LA QUALITA’ DELL’OFFERTA

La parola alla distribuzione dei servizi: le Associazioni Assoreti ANASF APF EFPA ITALIA OAM

La parola alla distribuzione dei servizi: gli Intermediari rappresentante, BANCA FIDEURAM CATTOLICA PREVIDENZA DEUTSCHE BANK;

REALE MUTUA ASSICURAZIONI

La parola alla produzioneASSOFIN ASSOGESTIONI FRANKLIN TEMPLETON INVESTMENTS ANIMA SGR

Ora

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17.

30 WELFARE FINANZIARIO COMUNITARIO

Assessorato alle Politiche Sociali e Cultura della salute, Comune di Milano

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50 Lunedì 2 Dicembre 2013 O F F R O L AVO R OO F F R O L AVO R OO F F R O L AVO R OIngegneri

Piemonte

Stagista Ingegnere Meccanico

Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante azienda operante nel settore automotive: Stagista Ingegnere Meccanico. Si richiede: Laurea in Ingegneria Meccanica o similari; Conoscen-za CAD, CATIA, UG; Buona conoscenza della lingua inglese; Disponibilità a brevi trasferte. Contratto: stage 3+3 mesi con possibilità di inserimento. Orario di lavoro: full time. Sede di lavoro: Rivoli (TO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Intrattenimento

Lazio

Addetto Sportello Settore Scommesse

Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante azienda operante nel settore dell’Intratte-nimento: Addetti Sportello Settore Scommesse - ART. 18 L.68/99 (vedove/ orfani di servizio/ pro-fughi, ecc). Il candidato/a si occu-perà di accettazione di scommesse sportive e ippiche, della gestione dell’attività di cassa ( apertura e chiusura ), accoglienza clienti. Si richiede una pregressa esperienza in attività a contatto con il pubbli-co. Orario di lavoro: part time di 26 ore settimanali prevalentemente concentrate nei week end. Requi-sito indispensabile L’appartenenza alle Categorie Protette secondo la l.68/99 ART. 18 (vedove/ orfani di servizio, profughi, ecc). Si offre: Iniziale contratto a tempo deter-minato di un anno con successiva possibilità di assunzione a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavo-ro – e-mail [email protected]

Lombardia

Venditore di CartelleArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda: 1 Venditore di Cartelle da inserire all’interno di un bingo /sala slot. La risor-sa, rispondendo al direttore del bingo, si occuperà: vendita delle cartelle; gestione denaro; assi-stenza e supporto alla clientela. Si richiede diploma, esperienza pregressa nel ruolo svolta presso altre sale bingo, disponibilità a lavorare su turni e in orari not-turni e festivi; predisposizione ai lavori al contatto con il pubblico e buone doti comunicative e relazionali. Si offre: contratto full-time in somministrazione, con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Brescia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curricu-

lum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Piemonte

Tecnico raccoglitore SlotArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per Azienda cliente leader nel settore gaming: 1 Tecnico raccoglitore Slot. La risorsa riportando al Responsabile della filiale avrà le seguenti mansioni: manutenzione e aggiornamento delle slot machines e dei vide-ogames; raccolta degli incassi e vincite a premi. Si richiede: di-ploma perito ad indirizzo elettro-nico; buon utilizzo del Pacchetto Office e buona conoscenza delle configurazioni reti. Disponibilità part-time, su turni dal lunedì alla domenica, anche in orario serale. Contratto iniziale in sommini-strazione di tre mesi prorogabile. CCNL Turismo e pubblici eser-cizi V livello. Sede di lavoro: Torino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il La-voro – e-mail [email protected]

Meccanica

Lombardia

Manutentore Elettromeccanico

Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda del settore Me-talli: 1 Manutentore Elettromec-canico. La risorsa si occuperà di: riparazione straordinaria di com-ponenti elettrici, elettrovalvole e oleodinamica; montaggio degli impianti dell’officina; manuten-zione del parco carrelli elevatori elettrici (compreso lavaggio e verniciatura semestrale); verifica dell’andamento delle commesse e aggiornamento schede di ma-nutenzione. Si richiede: diploma tecnico; esperienza pregressa nel ruolo; uso del carrello elevatore; buona conoscenza dei principali applicativi informatici. Si offre contratto iniziale di 15 giorni più proroghe. Sede di Lavoro: Novate Milanese (MI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curricu-lum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Moda e Lusso

Lombardia

Beauty ConsultantLa Divisione Specializzata Moda e Lusso di Articolo1 Agenzia per il Lavoro organiz-za, Martedì 26 Novembre 2013 un “Selection Day per Beauty Consultant e Make Artist” a Milano presso la propria filiale. L’opportunità è riservata a tutti coloro che abbiano i seguenti requisiti. Articolo1, Agenzia per il Lavoro cerca per noto brand di cosmetici e profumi:

Beauty Consultant: diploma di estetista, truccatrice o titoli ana-loghi; buone doti commerciali, relazionali e forte orientamento al cliente; conoscenze sia in ambito cosmetici che profumi; minima esperienza nella man-sione; bella presenza, aspetto curato; buona conoscenza lin-gua inglese; flessibilità di orari e disponibilità a spostamenti e trasferte. Tutti coloro che desi-derano partecipare sono pregati di inviare il proprio curriculum vitae, completo di foto, indican-do nell’oggetto Rif. SD_BEAU-TY a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro @: [email protected] o Fax: 02.87.07.51.01.Articolo1

Make-Up ArtistLa Divisione Specializzata Moda e Lusso di Articolo1 Agenzia per il Lavoro organizza, Martedì 26 Novembre 2013 un “Selection Day per Beauty Consultant e Make Artist” a Milano presso la propria filiale. L’opportunità è riservata a tutti coloro che abbiano i seguenti requisiti. Articolo1, Agenzia per il Lavoro cerca per noto brand di cosmetici e profumi: Make-Up Artist: esperienza precedente nel settore cosmesi (haircare, skincare, make up), buone doti commerciali, relazionali e forte orientamento al cliente; diploma di estetista, truccatrice, make up artist o titoli analoghi; bella presenza, aspetto curato; spiccata propensione a percepire nuove mode e tendenze; buona conoscenza lingua inglese; flessibilità di orari e disponibilità a spostamenti e trasferte (periodi-camente potrebbe essere richiesta disponibilità a trasferte su punti vendita di città/regioni diverse; con spese di alloggio e trasferta a carico dell’Azienda). Tutti coloro che desiderano partecipare sono pre-gati di inviare il proprio curriculum vitae, completo di foto, indicando nell’oggetto Rif. SD_BEAUTY a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro @: [email protected] o Fax: 02.87.07.51.01.Articolo1

Ottica

Lombardia

OtticoArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante catena di ot-tica: 10 Ottici Abilitati. I candidati si occuperanno di vendita assistita. Si richiede: diploma di ottico, iscri-zione all’albo; esperienza almeno annuale nel settore; buon uso del pacchetto Office. Completano il profilo buone capacità relazionali ed organizzative, riservatezza e serietà. Si richiede disponibilità full-time e a lavorare su turni (in fascia oraria 9.00 - 22.00, da lunedì a domenica

con 1 o 2 giorni si riposo). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimen-to alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Piemonte

OtticoArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante azienda ope-rante nel settore ottica: 1 Ottico Part Time. La risorsa sarà inserita all’interno del punto vendita e si occuperà di: Assistenza e vendi-ta alla clientela; Controllo della vista; Predisposizione delle lenti. Si richiede: Diploma di ottico e iscrizione all’albo; Autonomia; Affidabilità; Disponibilità a lavorare nei week end, nei giorni festivi; Automunito. Si offre contratto di somministrazione part time 24 ore settimanali. Sede di lavoro: Pavone Canavese (TO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

OtticoArticolo1 Agenzia per il Lavoro cer-ca: 1 Ottico. La risorsa sarà inserita all’interno del punto vendita e si oc-cuperà di: Assistenza e vendita alla clientela; Controllo della vista; Pre-disposizione delle lenti. Si richiede: Diploma di ottico e iscrizione all’albo; Autonomia; Affidabilità;

Disponibilità a lavorare nei week end, nei giorni festivi; Automunito. Contratto: da definire. Sede di lavoro: Alessandria. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Qualità

Lombardia

Addetto mensaArticolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda cliente operante nella ristorazione collettiva (men-se aziendali, ospedali e caserme): 5 addetti mensa. I candidati sono disponibili per sostituzioni ferie/malattie o per picchi di lavoro. (compresi week-end e festivi). Si richiede: esperienza pregressa nel ruolo; attestato HACCP in corso di validità; disponibilità immediata. Orario: 3/4 ore nella Fascia oraria 8.00-20.00. Sede di lavoro: Milano e provincia, Pavia e provincia, Lodi e provincia, Cremona e provincia, Monza e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

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Atac S.p.A.Sede Legale: Via Prenestina, 45 - 00176 – Roma

AVVISO PER ESTRATTO BANDO DI GARA N. 92/2013

Si informa che sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (G.U.R.I.) n° 141 del 02/12/2013, parte V serie speciale, è pubblicato il Bando di Gara relativo alla Procedura Aperta, per l’affidamento dell’accordo quadro relativo alla fornitura, stoccaggio e consegna di titoli cartacei prepagati “voucher” con ologramma per il pagamento della sosta tariffata nell’ambito di Roma Capitale, da esperire con il sistema dell’e-Procurement.Il suddetto Bando è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 27/11/2013 e sarà disponibile sul sito informatico del Ministero delle Infrastrutture, sul sito dell’Osservatorio dal 02/12/2013 e sul sito internet www.atac.roma.it nella sezione “Gare e Albo Fornitori” e sull’Albo Pretorio.I M P O RT O C O M P L E S S I V O P R E S U N T O DELL’ACCORDO QUADRO: euro 275.000,00 oltre I.V.A., soggetto a ribasso di gara; oneri della sicurezza pari a zero per assenza di rischi interferenziali.; € 91.666,67 importo del 1° contratto applicativo.DURATA DELL’ACCORDO QUADRO: è fissata in 3 (tre) anni.TERMINE ULTIMO PER LA PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE: ore 12.00 del 17/01/2014

ATAC S.p.A.Struttura Acquisti, Contratti e Servizi Generali

Il ResponsabileFranco Middei

COMUNE DI FORLI'

AVVISO DIPROCEDURA APERTA LAVORI

Il Comune di Forlì indice la procedura aperta per l’appalto lavori di costruzione dei laboratori di ricerca industriale destinati al "Tecnopolo” di Forlì-Cesena con relative opere di urbanizzazione, da affidare a corpo.Importo dell’appalto a base d’asta: Euro 2.240.000,00. Categoria prevalente OG1 per Euro 724.297,15 = classifica III. Ci sono opere di importo superiore al 15%, scorporabili, con obbligo di R.T.I., non subappaltabili: cat. OS13 per Euro 337.233,54 classifica II - cat. OS28 per Euro 409.933,02 classifica II - cat. OS30 per Euro 376.610,79 classifica II. Data di svolgimento della gara: giovedì 9 GENNAIO 2014, ore 10 (dieci).E’ obbligatoria la presa visione degli elaborati di progetto da effettuare entro e non oltre il 3 gennaio 2014.Il Bando nella versione integrale, completato dalle Norme di gara, deve essere necessariamente acquisito presso il Servizio Contratti Gare e Logistica di questo Comune ed è consultabile su Internet all’indirizzo: www.comune.forli.fc.itForlì, 2 dicembre 2013La Dirigente del Servizio Contratti Gare e Logistica: Dott.ssa Rosanna Gardella

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* Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A. - (1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

PROSPETTO DEI VALORI CORRENTIDELLE POLIZZE INDEX LINKED

DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 15 NOVEMBRE 2013

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY | S&P | FITCH EMITTENTE OPZIONE MOODY | S&P | FITCH 15/11/2013 OBBLIGAZIONARIO

Index Up 1-2008 99,490 MORGAN STANLEY Baa2 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A

CARISMI Più Certezza 8 99,820 UNICREDIT S.p.A. Baa2 | BBB | BBB+* SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A

Carismi Più Certezza 9 99,240 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY | S&P | FITCH EMITTENTE OPZIONE MOODY | S&P | FITCH 15/11/2013 OBBLIGAZIONARIO

Lombarda vita 6&6 105,080 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - COMMERZBANK AG Baa1 | A- | A+

Lombarda vita 6&6 New 104,830 MORGAN STANLEY Baa2 | A- | A ABN AMRO BANK NV A3 | A- | A

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 114,950 ABN AMRO BANK NV A3 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A

LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10” 104,810 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - BNP PARIBAS A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Classic Markets 104,847 CREDIT SUISSE, LONDON BRANCH A1 | - | -

Lombarda Vita Classic Markets New 105,110 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - BANCO BILBAO SA Baa3 | BBB- | BBB+

Lombarda Vita Euro Sector 105,390 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - FORTIS BANK SA A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Euro Sector New 105,170 BANCA IMI S.p.A. - | BBB | BBB+ BNP PARIBAS A2 | A+ | A+

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