Il piano nazionale e regionale di selezione genetica per la resistenza alle TSE ovine
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Transcript of Il piano nazionale e regionale di selezione genetica per la resistenza alle TSE ovine
Il piano nazionale e Il piano nazionale e regionale di selezione regionale di selezione
genetica per la genetica per la resistenza alle TSE resistenza alle TSE
ovineovineMarco TambaCentro Emiliano-Romagnolo di Epidemiologia Veterinaria
Cesenatico, 29/04/05
Scopo della presentazione
• Conoscere la “filosofia” del piano di selezione genetica per la resistenza alle TSE
• Presentare il piano regionale (Del. 1356/04 del 12/07/04)
• Presentare il piano nazionale (DM 17/12/2004)
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6
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154
4
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213
12 1
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22
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1
175 focolai>73.000 animali coinvolti
CEA - Centro di Referenza nazionale per lo studio e le ricerche sulle encefalopatie animali e neuropatologie comparate
Dati al 27.4.2005
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI FOCOLAI DI SCRAPIE NEL PERIODO
1995-2005
incidenza cumulativa focolai/10.000 allevamenti
>=25 (3)>=15 <25 (4)>=10 <15 (2)>=5 <10 (1)>=3 <5 (3)<3 (4)no focolai (3)
Distribuzione geografica: (1995-2005)
Incidenza di allevamenti
colpitiCEA - Centro di Referenza nazionale per lo studio e le ricerche sulle encefalopatie animali e neuropatologie comparate
31 1
19
9
14 1513
108 10
2824
13
7
0
5
10
15
20
25
30
35
40
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
attivapassiva
Focolai di scrapie in Italia:curva epidemica 1995-2005
CEA - Centro di Referenza nazionale per lo studio e le ricerche sulle encefalopatie animali e neuropatologie comparate
Obiettivi del pianoObiettivo generale del Piano è quello di in-crementare la frequenza dei caratteri di resistenza genetica alle TSE nella popolazio-ne ovina al fine di:a) contribuire alla tutela della salute umana ed animale;b) concorrere al controllo delle TSE degli ovini;c) concorrere alla creazione di aziende ovine a “basso rischio” di TSE.
Obiettivi del pianoObiettivi specifici del piano sono:a) eliminazione dell’allele VRQ dagli allevamenti aderenti al piano;b) incremento della frequenza dell’allele ARR negli allevamenti aderenti al Piano.c) aumento della disponibilità di montoni con genotipo resistente (ARR/ARR), utili anche per il ripopolamento degli allevamenti infetti;d) progressiva diminuzione della frequenza dell’allele ARQ negli allevamenti aderenti al piano.
Basi del pianoIl piano si basa sull’osservazione del fatto che solamente determinati genotipi ovini sembrano ammalarsi di scrapie.
Malattia # Infezione
Il gene PrP Il gene PrP ovinoovino136 154 171
A R RA H QA R HA R QV R Q
• La proteina PrP ovina ha 256 AA;• ciascuna razza ovina presenta
prevalenze diverse dei diversi alleli;• A136 correlata a resistenza al ceppo
A (si comporta da dominante);• R171 correlata a resistenza al ceppo
C (si comporta da recessivo);• la maggior suscettibilità alla scrapie
rilevata nei portatori di allele V136R154Q171
Strategia UKStrategia UK: - selezionare a favore ARR- selezionare contro VRQ
(controselezione) e ARQ ?? (BSE)
A= AlaninaV= ValinaR= ArgininaH= IstidinaQ= Glutamina
Il gene PrP Il gene PrP ovinoovinoOggi si parla anche di razze ovine con VRQ e
senza VRQ(Acutis et al. 2002)
Genotipi I ncidenza Scrapie
Razzecon VRQ
VRQ/ VRQVRQ/ ARQVRQ/ ARRARQ/ ARQARQ/ ARRARR/ ARR
Rischio molto elevatoRischio molto elevatoOccorrenza occasionaleResistenzaResistenzaResistenza
Razzesenza VRQ
ARQ/ ARQARQ/ ARRARR/ ARR
Rischio molto elevatoOccorrenza occasionaleResistenza
E l’ARQ/AHQ? Vaccari et al. 2001 hanno esaminato 56 casi di scrapie nella sarda, con un’incidenza di ARQ/AHQ del 12,5%.
Possibili conseguenze della selezione
genetica• Selezione di portatori sani• Comparsa di nuovi ceppi• Selezione di animali sensibili
all’agente della BSE • Selezione di animali maggiormente
suscettibili ad altre patologie•Effetti negativi sulle produzioni
Basi del pianoLa tipizzazione genetica rileva solamente il grado di suscettibilità del soggetto esaminato alla malattia clinica.
Genotipo sensibile # Animale infetto
Chi va piano ...
• Piano volontario;• Piani alternativi sulla base
della situazione epidemiologica e delle frequenze alleliche;
• istituzione di una Commissione di coordinamento.
Compiti della Commissione
La Commissione deve coordinare le attività:1. di informazione agli allevatori, e di
formazione dei veterinari ufficiali e riconosciuti;
2. di identificazione permanente e tipizzazione genetica nelle aziende aderenti al piano;
3. di selezione genetica negli allevamenti aderenti al piano;
Compiti della Commissione
La Commissione deve coordinare le attività:4. valutare l'andamento del piano e del suo
impatto sulla zootecnia (relaz.annuale);5. Revisionare il piano e, in base alle
valutazioni di cui al punto precedente, all’evoluzione della normativa, delle conoscenze scientifiche sulla malattia e della situazione epidemiologica, proporre eventuali modifiche;
Compiti della Commissione
La Commissione deve coordinare le attività:6. rapportarsi con la commissione nazionale
di coordinamento e con i diversi enti coinvolti nel piano nazionale;
7. decidere, dietro proposta del servizio veterinario dell’AUSL competente, se un’azienda aderente al piano debba essere esclusa dallo stesso per inadempienza agli obblighi previsti.
Schema di selezioneClassificazione dei
riproduttori• La selezione avviene per linea maschile;• per accelerare la selezione possono essere
testate anche le femmine (gruppi di monta).Classe Riproduttori Genotipi Note
1° Classe ARR/ARR Genotipo resistente
2° Classe ARR/ARQ ARR/AHQ ARR/ARH
Genotipo semi-resistente
3° ClasseARQ/ARQ ARQ/AHQ ARQ/ARH ARH/AHQ AHQ/AHQ ARH/ARH
Genotipi sensibili o rari
Divieto d'impiegoVRQ/ARQ VRQ/AHQ VRQ/ARH ARR/VRQ
VRQ/VRQPortatori allele VRQ
Schema di selezioneUtilizzo dei riproduttori
• La Regione, su parere della Commissione, definisce se una razza ha frequenza di ARR superiore al 40%.
Da allevamenti con qualifica
da allevamenti senza qualifica
1° Classe Autorizzato Autorizzato Autorizzato2° Classe Autorizzato Autorizzato Autorizzato3° Classe Autorizzato Autorizzato Vietato
Divieto d'impiego Vietato Vietato VietatoIgnota Vietato Vietato Vietato
Rimonta internaClasse Riproduttori
Rimonta esterna o fecondazione artificiale
• Montoni di 3° classe:– introdotti solo nei primi 5 anni del piano– utilizzabili solo nei primi 7 anni del piano
Genotipi presenti in Emilia-Rom.
Periodo gen.2004-feb.2005• Nell’ambito di un progetto di ricerca
sono stati tipizzati geneticamente oltre 1.000 ovini della Regione.
• I soggetti tipizzati appartenevano a 13 razze diverse.
• Sono stati rilevati 17 genotipi diversi, alcuni dei quali neppure previsti dal piano nazionale (ARK/***).
Razza Esaminati Freq ARR Freq VRQSarda 800 32,6% 0,1%Meticci/non ind. 59 28,0% 0,0%Berrichon 49 60,2% 17,3%Bergamasca 96 9,9% 0,5%Appenninica 35 58,6% 1,4%Texel 9 11,1% 0,0%Massese 21 35,7% 2,4%Ile de France 7 78,6% 0,0%Suffolk 5 80,0% 10,0%Lacone 4 50,0% 0,0%Cornella 4 25,0% 0,0%Siciliana 2 0,0% 0,0%Biellese 3 33,3% 16,7%
totale 1094 32,8% 1,1%
Escluso un focolaio di sarde - Berrichon 8/49 ARR/VRQ
Genotipi presenti in Emilia-Rom.
Periodo gen.2004-feb.2005
Schema di selezioneQualifica degli allevamenti
• La AUSL sulla base della situazione genetica rilevata e sugli esiti delle ispezioni periodiche assegna una qualifica “di resistenza” all’allevamento.
Qualifica nazionale Livello resistenza Dec.2003/100/CE Criteri
Livello I Livello I Tutti i capi ARR/ARR
Livello II Livello II Tutti i montoni ARR/ARR e i restanti capi ARR/***
Livello III Livello II Tutti i montoni ARR/ARR
Livello IV Non previsto Tutti i montoni ARR/***
Livello V Non previsto Greggi aderenti al piano
Costi del piano
• Il SSN copre le spese relative alle analisi genetiche effettuate nelle aziende aderenti al piano.
• Il SSN indennizza (L.218/1988) i riproduttori (portatori dell’allele VRQ) delle aziende aderenti al piano macellati ai sensi del piano nazionale (DM 17/12/04).
Sistema informativo
• Presso il CEA è istituita la BDNSG;• Presso il CEREV è istituita la BD
regionale:– allevamenti aderenti (copia allegato 2)– qualifiche resistenza (elenco al 31 dic.)– ovini tipizzati (da laboratori)– ...
Punti critici
• La formazione e l’informazione di allevatori e veterinari;
• La motivazione e la collaborazione degli allevatori;
• L’identificazione degli animali;• Il ruolo del veterinario aziendale.
Conclusioni
• Alla tipizzazione genetica non consegue una diagnosi di scrapie;
• Il successo del piano deriverà dal numero di adesioni da parte di allevatori motivati;
• Risultati apprezzabili in tempi medio-lunghi (5-7 anni).