Il personalismo ontologicamente fondato. - · PDF file26/11/2016 1 1 IL PERSONALISMO...
-
Upload
dangkhuong -
Category
Documents
-
view
259 -
download
3
Transcript of Il personalismo ontologicamente fondato. - · PDF file26/11/2016 1 1 IL PERSONALISMO...
26/11/2016
1
1
IL PERSONALISMO
ONTOLOGICAMENTE
FONDATO.
2
Come si armonizza con gli altri argomenti
del Master?
Perché ne parliamo?
A che livello della bioetica si colloca?
I passaggi dell’intervento.
26/11/2016
2
3
Come si armonizza con gli altri
argomenti del Master?
Costituisce un approfondimento dell’argomento
trattato il 15/10 dalla prof.ssa Carla Corbella:
Bioetica e bioetiche. I modelli, le scuole.
4
Perché ne parliamo?
Per scoprire tra i modelli e le scuole di
bioetica quella più affidabile; quella a cui
desideremmo ci si ispirasse, quando si
tratta di intervenire sulla nostra pelle.
26/11/2016
3
5
Quella insomma che si ispira a quel criterio
morale fondamentale e garantista, che,
prima di essere kantiano, è di buon senso:
“agisci in modo da trattare l’umanità, sia
nella tua persona sia in quella di ogni altro,
sempre anche come fine e mai
semplicemente come mezzo”.
6
Ma quando dico “persona”, che cosa dico?
E quand’è che un vivente umano si può
considerare “persona”?
26/11/2016
4
7
La cultura in cui viviamo non risponde in
modo univoco a queste domande e giunge
anche a dire che non ogni essere umano,
va sempre trattato come fine, perché non
ogni essere umano è persona.
E, se è persona, anche un essere non
umano va trattato non come mezzo, ma
come fine.
8
Questo mio intervento mira a rispondere ai
quesiti formulati e porta a scoprire la
corrente filosofica, a cui la morale cattolica
si ispira, perché in campo bioetico le
permette di elaborare posizioni in armonia
con il dato biblico …
26/11/2016
5
9
… e, nello stesso tempo, in sintonia anche
con chi cattolico o credente non è, ma
intende riconoscere ad ogni essere umano,
e solo ad ogni essere umano, la dignità di
persona, con il trattamento che ne
consegue:
10
La corrente filosofica a cui alludo, è il
personalismo ontologicamente fondato:
ecco il modello, la scuola di agire bioetico
che ritengo più orientata a trattare la
persona umana sempre come fine e mai
come mezzo.
26/11/2016
6
11
Come si armonizza con gli altri argomenti
del Master?
Perché ne parliamo?
>A che livello della bioetica si colloca?
I passaggi dell’intervento.
12
A livello metaetico, cioè a fondamento delle
norme di comportamento bioetico, che
hanno sempre un principio ispiratore, di cui
spesso non siamo consapevoli.
26/11/2016
7
13
Come si armonizza con gli altri argomenti
del Master?
Perché ne parliamo?
A che livello della bioetica si colloca?
>I passaggi dell’intervento.
14
I passaggi dell’intervento.
26/11/2016
8
15
I. In che orizzonte filosofico si colloca.
II. Su che cosa si basa.
III. Con che contesto culturale deve fare i conti.
IV. Come procede nell’elaborare il suo pensiero.
V. In che trova il criterio morale di azione.
Il personalismo ontologicamente fondato:
16
I. In che orizzonte filosofico si
colloca.
26/11/2016
9
17
Si colloca nell’orizzonte filosofico del
realismo critico.
Il quale realismo critico riconosce alla
ragione umana la capacità di andare oltre la
semplice esperienza sensibile (e perciò si
dice critico) ed insieme riafferma il primato
del reale rispetto all’idea (e perciò si dice
realismo).
18
Il realismo è l’indirizzo filosofico che afferma
la priorità dell’essere sul conoscere, nel
senso che l’essere è indipendente dall’atto
per cui è conosciuto.
Si deve quindi qualificare come realismo
ogni filosofia che ammette l’esistenza e la
conoscibilità di una realtà in sé.
26/11/2016
10
19
In senso più proprio, per realismo si suole
intendere la filosofia che ammette la
possibilità (non la facilità) di una vera e
obiettiva conoscenza (e non solo di
un’opinione soggettiva) del mondo creato e,
ulteriormente, di Dio.
20
Insomma:
per il realismo critico il reale non esiste solo
nella misura in cui lo conosco e come lo
conosco; ma esiste prima ancora e a
prescindere dalla mia conoscenza.
26/11/2016
11
21
La verità consiste nella corrispondenza tra
l’intelletto e la realtà. Se la ragione di una
persona rispecchia una cosa così come
essa è in se stessa, allora la persona ha
trovato la verità, anche se solo un piccolo
settore di ciò che esiste realmente; non la
verità nella sua grandezza e interezza.
(J. Ratzinger, Gesù di Nazareth, II, p. 216)
22
La tradizione culturale parla di verità ontologica
riferendosi alla cosa come è in se stessa, e di verità
logica riferendosi alla comprensione della realtà da
parte dell’intelletto.
E’ vero che nella conoscenza logica il soggetto entra
in gioco con la sua soggettività, ma mai a tal punto da
falsare la realtà stessa; infatti ognuno di noi si ribella
quando si sente conosciuto da un altro in modo
distorto.
26/11/2016
12
23
E non si tratta di una questione speculativa
che, come tante altre, lascia più o meno il
tempo che trova, ma incide profondamente
sul comportamento anche in campo
bioetico.
24
L’idea che ho di persona umana e il
conseguente trattamento che le riservo
dipende sostanzialmente, come vedremo,
dal rapporto che stabilisco tra conoscenza e
realtà.
26/11/2016
13
25
I. In che orizzonte filosofico si colloca.
>II. Su che cosa si basa.
III. Con che contesto culturale deve fare i conti.
IV. Come procede nell’elaborare il suo pensiero.
V. In che trova il criterio morale di azione.
Il personalismo ontologicamente fondato:
26
II. Su che cosa si basa.
26/11/2016
14
27
Il personalismo ontologicamente fondato si
basa sul realismo critico applicato alla
conoscenza della persona umana e per il
quale:
28
- la persona umana non è un prodotto del
mio conoscere; ma si dà a prescindere dalla
conoscenza che ne posso avere;
- l’identità della persona umana non va né
inventata, né decisa; va individuata e
riconosciuta.
26/11/2016
15
29
I. In che orizzonte filosofico si colloca.
II. Su che cosa si basa.
>III. Con che contesto culturale deve fare i
conti.
IV. Come procede nell’elaborare il suo pensiero.
V. In che trova il criterio morale di azione.
Il personalismo ontologicamente fondato:
30
III. Con che contesto culturale
deve fare i conti: con un
contesto di crisi e ritorno
ambiguo del concetto di
persona.
26/11/2016
16
31
Crisi del concetto di persona.
a) Anche solo un veloce e
inevitabilmente approssimativo sguardo
alla storia filosofica occidentale del
concetto di persona ne rivela la sua
profonda "crisi" teoretica: se ne nega
l’esistenza, la conoscibilità, il valore. (a
chi garantire la dignità di persona e in
che consiste tale dignità?)
32
b) Una "crisi" che rispecchia, in qualche
misura, inevitabilmente, la "crisi del
soggetto" e la “crisi della ragione”, che
caratterizzano la filosofia
contemporanea.
Crisi per cui:
26/11/2016
17
33
- si nega alla ragione la capacità di
conoscere le cose come stanno,
semplicemente perché non vi è nulla di
dato: tutto è elaborato dalla ragione
umana; tutto è secondo i punti di vista e
il punto di vista può decidere di tutto.
34
- e il realismo critico, che, a livello
conoscitivo, contrasta la deriva
relativista e soggettivistica, è per la
cultura contemporanea un corpo assai
estraneo.
26/11/2016
18
35
III. Con che contesto culturale
deve fare i conti: con un
contesto di crisi e >ritorno
ambiguo del concetto di
persona.
36
Ritorno del concetto di persona.
Soprattutto nel campo della bioetica, per
la forte carica evocativa del termine; ma
all’insegna dell’ambiguità, perché non
c’è concordanza sulla definizione di
persona:
26/11/2016
19
37
dall’ovvietà dell’intercambiabilità tra
essere umano e persona, si è passati
alla separazione con esclusioni e
inclusioni indebite.
Di conseguenza non c’è neppure
accordo su come comportarsi verso la
persona.
38
A riprova dell’ambiguità, alcune delle
definizioni più ricorrenti:
- Persona è chi è capace di relazione.
- Persona è chi è capace di avere
interessi.
- Persona è chi è capace di ragionare.
- Persona è chi è capace di
autocoscienza e autodeterminazione.
26/11/2016
20
39
In questo contesto culturale di crisi e di
ritorno ambiguo del concetto di persona,
il personalismo ontologicamente fondato
è quella corrente di pensiero che cerca
di uscire dall’ambiguità circa il concetto
di persona.
40
E lo fa impegnandosi a individuare e
definire la persona umana a partire dalla
realtà e non dall’opinione, così da
stabilire un rapporto inequivocabile tra
essere umano e persona.
26/11/2016
21
41
… proprio perché l’espressione
kantiana:
“agisci in modo da trattare l’umanità, sia
nella tua persona sia in quella di ogni altro,
sempre anche come fine e mai
semplicemente come mezzo”
non sia un imperativo vuoto, un altro
modo di dire: ognuno a modo suo.
42
I. In che orizzonte filosofico si colloca.
II. Su che cosa si basa.
III. Con che contesto culturale deve fare i conti.
>IV. Come procede nell’elaborare il suo
pensiero.
V. In che trova il criterio morale di azione.
Il personalismo ontologicamente fondato:
26/11/2016
22
43
IV. Come procede.
44
- Cerca di definire e individuare
l’identità della persona umana.
- Poi muove le sue critiche a chi non
la individua allo stesso modo.
26/11/2016
23
45
Per definire e individuare la
persona umana ci sono tre
questioni da risolvere:
46
• Che cos’è persona: = quando dico
“persona umana”, che cosa dico?
• Che rapporto c’è tra persona
umana e essere umano: coincidono,
o no?
• Chi è persona umana: quando
posso dire di trovarmi di fronte ad
una persona umana?
26/11/2016
24
47
CHE COS’È PERSONA.
Tra le tante possibili, si tratta di trovare la
definizione giusta di persona.
I passaggi da fare sono questi tre:
• che cosa significa “definire”;
• come si fa a “definire”;
• qual’ è la definizione più pertinente di
persona.
48
Che cosa significa “definire”.
Partire dalle idee che ho, o dalla realtà che trovo?
Definire significa inquadrare, focalizzare,
dire con concetti la realtà che trovo; e
non costringere la realtà dentro
(pre)concetti.
26/11/2016
25
49
Dare la definizione di “persona umana”
significa perciò dire con concetti (con
un’idea) la persona umana che si
sperimenta continuamente.
50
CHE COS’È PERSONA.
Tra le tante possibili, si tratta di trovare la
definizione giusta di persona.
I passaggi da fare sono questi tre:
• che cosa significa “definire”;
• >come si fa a definire;
• qual’ è la definizione più pertinente di
persona.
Riepilogando:
26/11/2016
26
51
Come si fa a definire.
(cioè a tirare fuori il concetto a partire dalla
realtà)
Per definire una cosa, basta dire i suoi
caratteri essenziali e costanti,
rintracciabili cioè in ogni momento della
sua esistenza.
52
Si “definisce” dunque realmente la
persona umana, dicendo, con concetti,
la persona umana che si sperimenta, ma
colta in tutti i suoi caratteri essenziali
rintracciabili in ogni momento della sua
esistenza.
26/11/2016
27
53
CHE COS’È PERSONA.
Si tratta di trovare la definizione giusta di
persona.
I passaggi da fare sono questi tre:
• che cosa significa “definire”;
• come si fa a definire;
• >qual’ è la definizione più pertinente di
persona.
Riepilogando:
54
Quella cioè che della persona coglie tutti i
caratteri essenziali rintracciabili in ogni
momento della sua esistenza.
26/11/2016
28
55
Indichiamo subito la definizione
pertinente, l’unica che, della persona
umana, dice tutti i caratteri essenziali,
rintracciabili in ogni momento della sua
esistenza. Poi ne giustificheremo la
pertinenza.
56
La definizione più pertinente di persona:
(quella che della persona dice i caratteri
essenziali rintracciabili in ogni momento della sua
esistenza)
“sostanza (o sussistente) individuale di
natura razionale”.
Troviamone il valore e il significato.
26/11/2016
29
57
La definizione più pertinente di persona:
il suo valore.
Si tratta di una formulazione che può
sembrare povera: forse che bastano
quattro parole in croce, per dire tutta la
quasi infinita ricchezza della persona
umana?
58
ma proprio la povertà apparente
costituisce la ragione della sua ricchezza
intrinseca e della sua validità e attualità,
divenendo, ancor oggi, un punto di
riferimento importante e chiarificatore, in
quanto consente di caratterizzare
specificamente la persona umana, senza
esclusioni discriminanti o inclusioni
aspecifiche.
26/11/2016
30
59
Il valore della definizione sta nel fatto che la
sua apparente povertà è ampiamente
compensata dalla capacità di esprimere
esaustivamente l’essenziale della persona;
ciò che la caratterizza da quando comincia
a quando finisce di esistere.
60
La definizione più pertinente di persona:
(quella che dice i suoi caratteri essenziali
rintracciabili in ogni momento della sua esistenza)
“sostanza (o sussistente) individuale di
natura razionale”.
Troviamone il valore e >il significato.
26/11/2016
31
61
La definizione più pertinente di persona:
Il suo significato.
“sostanza individuale”:
È per dire che la persona è quella realtà che
rimane identica a sé, pur nel mutare delle sue
funzioni, proprietà, azioni. Chi nega la
sostanza, non può dire: “queste qualità sono
di…” [ e fin qui la persona umana ha tutto in
comune con qualunque altra sostanza];
62
“di natura razionale” :
- … per dire che la persona è quella realtà che
per concepimento, per nascita [ cioè per
natura] è razionale; ha cioè attitudine ad
esprimersi simbolicamente, a sapere per
conoscenza, a rapportarsi
comunicativamente, ad aprirsi in libertà alla
totalità dell’essere.
26/11/2016
32
63
- E siccome questa attitudine appartiene alla
sostanza individuale nel suo insieme, questa
attitudine le viene dal principio vitale
determinatore, unificatore e permanente di
tutto l’organismo umano: principio che
chiamiamo “anima”.
64
- Nell’essere umano quella realtà in virtù
della quale il corpo si determina, si
organizza e si differenzia, e che noi
chiamiamo “anima”, è ciò che rende
razionale per natura la sostanza
individuale.
26/11/2016
33
65
A prescindere dalla critica che ne
faremo, per ora si può rilevare
che le altre definizioni di persona
e precisamente…
66
- Persona è chi è capace di relazione.
- Persona è chi è capace di avere
interessi.
- Persona è chi è capace di ragionare.
- Persona è chi è capace di
autocoscienza e autodeterminazione.
26/11/2016
34
67
Non dicono la persona umana che si
sperimenta, cogliendone tutti i caratteri
essenziali rintracciabili in ogni momento
della sua esistenza; ne assolutizzano
piuttosto alcuni, peraltro non
rintracciabili in ogni momento della sua
esistenza.
68
Obiezione: ma la definizione data non
contiene nessun accenno alla relazione,
che pure è costitutiva della persona
umana…
26/11/2016
35
69
A proposito di “relazionalità”: una
precisazione.
Certamente la relazione è importante per la
persona, che è sia essere-verso che essere-con. E
cioè: è apertura irrinunciabile a ciò che è altro da
sé, ed è chiamata a esercitarla attraverso la
comunicazione; e inoltre la sua irripetibile e
originale singolarità trova piena realizzazione e
decisivo arricchimento in un rapporto di
reciprocità.
70
A ben pensarci però la definizione
boeziano/tomista di persona non esclude la
“relazionalità” come elemento costitutivo della
persona; ma considera la relazionalità non solo
nel suo esercizio, bensì nella sua radice e cioè la
razionalità, che, come già è stato detto, è
attitudine ad esprimersi simbolicamente, a saper
per conoscenza, a rapportarsi
comunicativamente, ad aprirsi in libertà alla
totalità dell’essere: è cioè attitudine alla
relazionalità.
26/11/2016
36
71
Per definire e individuare la
persona umana ci sono tre
questioni da risolvere.
Ricapitolando:
72
• Che cos’è persona: quando dico
“persona umana”, che cosa dico?
>• Che rapporto c’è tra persona umana e
essere umano?
• Chi è persona umana: quando posso
dire di trovarmi di fronte ad una persona
umana?
26/11/2016
37
73
Quando dico “persona umana” dico una
sostanza (cioè un qualcosa che rimane
identico a se stesso, pur nel mutare di tanti
suoi aspetti) individuale, razionale ( cioè
capace di capire, ragionare, comunicare,
progettare…) per natura, per nascita.
74
RAPPORTO TRA PERSONA E ESSERE
UMANO.
Ora però si tratta di vedere, se questa
definizione sia sovrapponibile all’essere
umano. Questa definizione chi definisce: solo
l’essere umano, o anche altri esseri? Che
rapporto c’è tra questa definizione di persona
e l’essere umano?
La risposta è:
26/11/2016
38
75
totale ed esclusiva
sovrapponibilità tra essere
umano e persona umana, così
come è stata definita. Infatti:
76
siccome l’essere umano è sostanza
individua, appartiene cioè solo a se
stesso, rimane identico a sé, pur nel
mutare, come la nostra storia personale
dimostra;
26/11/2016
39
77
… e siccome per il solo fatto di esserci, in
virtù del principio che lo determina, lo
organizza, lo differenzia (= anima) ha
attitudine ad esprimersi simbolicamente, a
saper per conoscenza, a rapportarsi
comunicativamente..., è cioè razionale ( così
si rileva dall’esperienza)….
78
… siccome le cose stanno così, si può
dire che c’è identificazione ontologica
tra essere umano e persona = l’essere
umano ( e solo l’essere umano) realizza
quella definizione di persona.
26/11/2016
40
79
In quella definizione, e solo in quella
definizione, si trovano i caratteri
davvero essenziali, costitutivi
esclusivamente dell’essere umano e
rintracciabili in ogni momento della sua
esistenza.
80
Insomma la persona umana c’è ( e c’è
soltanto), se esiste realmente un corpo
concepito da esseri razionali e animato
dal suo principio determinatore,
unificatore e permanente, che
chiamiamo “anima”.
26/11/2016
41
81
Si potrebbe dire che la condizione
sufficiente e indispensabile per essere
persona umana è essere vivi e
appartenere alla specie umana.
82
Nell’ambito della filosofia realista e
sostanzialista, alla domanda “che rapporto c’è
tra persona ed essere umano”, la risposta è:
ogni essere umano sul piano empirico-
biologico, è, sul piano filosofico-
antropologico riconoscibile come persona "in
atto" (seppur "con" potenzialità non ancora
attuate).
26/11/2016
42
83
In altre parole, essere umano e persona non
divergono quanto a statuto ontologico (=
quanto a ciò che sono), ma sono due diversi
modi (uno biologico, l’altro filosofico) di
leggere dentro allo stesso livello ontologico
della realtà: si potrebbe dire "humanum et
persona corporea convertuntur".
84
Ciò che l’osservazione e la scienza
empirica chiamano “essere umano”, la
filosofia realista lo chiama “persona
umana”.
26/11/2016
43
85
Per definire e individuare la
persona umana ci sono tre
questioni da risolvere.
Ricapitolando:
86
. Che cos’è persona: quando dico
“persona umana”, che cosa dico?
. Che rapporto c’è tra persona umana e
essere umano?
. >Chi è persona umana: quando posso
dire di trovarmi di fronte ad un essere
umano e perciò ad una persona umana?
26/11/2016
44
87
CHI È PERSONA. (siccome c’è coincidenza tra persona umana e essere umano, la domanda
si può formulare anche così: quando mi trovo di fronte ad un essere
umano)
Il problema.
Il metodo.
La soluzione.
88
Chi è persona: il problema.
Stabilito che basta essere “essere umano”,
cioè organismo biologico umano vivo, per
essere persona, occorre adesso stabilire,
quando possiamo dire di trovarci di fronte ad
un essere umano vivo, così da poter
individuare “il chi” può/deve essere chiamato
persona.
26/11/2016
45
89
Chi è persona: il metodo.
Se basta essere “essere umano vivo”
per essere persona, dobbiamo trovare il
momento in cui l’essere umano comincia
ad essere vivo e il momento in cui
l’essere umano finisce di essere vivo.
90
CHI È PERSONA. (siccome c’è coincidenza tra persona umana e essere umano, la domanda
si può formulare anche così: quando mi trovo di fronte ad un essere
umano)
Il problema.
Il metodo.
>La soluzione.
26/11/2016
46
91
Chi è persona: la soluzione.
(in tre passaggi)
1. La biogenetica e la neurologia ci
consentono di individuare i due mutamenti
sostanziali qualitativamente significativi
per l’inizio e la fine dell’essere umano vivo:
92
2. I due momenti sono:
- il concepimento (o, più precisamente, la
penetrazione dello spermatozoo nell’ovulo);
- la morte cerebrale totale (ossia, la cessazione
irreversibile di tutte le funzioni del cervello
[corteccia e tronco] e perciò l’incapacità
dell’organismo di funzionare come un tutto
organico).
26/11/2016
47
93
Il concepimento determina l’esserci di un
nuovo organismo biologico umano vivo,
mentre prima non c’era.
La morte cerebrale pone fine ad un
organismo biologico umano vivo, mentre
prima c’era.
94
All’interno di questi due momenti ci
troviamo di fronte ad un organismo
biologico umano sussistente in grado di
autodirigere e di coordinare
autonomamente il proprio sviluppo
omogeneo e graduale (se non ci sono
ostacoli esterni che lo limitano o lo
bloccano);
26/11/2016
48
95
sviluppo che (mediante la
differenziazione dei tessuti e la
formazione degli organi) consentirà di
attualizzare (in misura e in gradi diversi)
le determinazioni (le proprietà, le
funzioni e le attività) già in esso pre-
contenute …→,
96
… in un processo continuo che termina
solo con la morte cerebrale totale, ossia
con la cessazione definitiva del
funzionamento dell’organismo come un
tutto.
26/11/2016
49
97
In tal senso, l’inizio e la fine della persona
coincidono con l’inizio e la fine dell’individuo
o organismo biologico umano.
98
Tra questo inizio e questa fine l’individuo, o
organismo biologico umano, si sviluppa in
modo continuo con un processo di
coordinata e progressiva
complessificazione e de-complessificazione
(ogni interruzione del processo è la morte
dell’organismo, dunque della persona; ogni
stadio dello sviluppo è una parte essenziale
del tutto).
26/11/2016
50
99
Il codice genetico (o, più precisamente una
certa sequenza del DNA) già presente nello
zigote (sin dal primo momento del processo
di fecondazione gametica) caratterizza
specificamente l’essere umano e lo
determina concretamente individualmente;
100
con la conseguenza che lo zigote è un
individuo umano vivente sussistente in
grado di autodirigere e di coordinare
autonomamente il proprio sviluppo
omogeneo e graduale (se non ci sono
ostacoli esterni che lo limitano o lo
bloccano).
26/11/2016
51
101
Il fatto che appartenga alla specie umana e
sia sempre lo stesso individuo, anche se in
processo, a partire dalla sua origine fino
all’ultimo istante di vita, è rilevabile
descrittivamente ed empiricamente, e
conferma i caratteri essenziali della persona
riconosciuti dalla riflessione filosofica e che
sono:
102
la sostanzialità sussistente di natura
razionale, unica e identica nel divenire e
nell’attuarsi delle potenzialità è rilevabile dal
fatto che:
- la sequenza del genoma specifica la
natura razionale;
- la continuità dello sviluppo rivela e
conferma la sostanzialità, cioè l’unicità e
l’identità ontologica della persona umana.
26/11/2016
52
103
CHI È PERSONA. (siccome c’è coincidenza tra persona umana e essere umano, la domanda
si può formulare anche così: quando mi trovo di fronte ad un essere
umano)
Il problema.
Il metodo.
>La soluzione.
104
Chi è persona: la soluzione.
(in tre passaggi, di cui due già compiuti)
1. Che cosa la biogenetica e la neurologia ci
consentono di individuare.
2. I due mutamenti sostanziali qualitativamente
significativi per l’inizio e la fine dell’essere
umano vivo: concepimento e morte cerebrale
totale.
26/11/2016
53
105
3. La conclusione da trarre è:
a) solo prima del concepimento non
siamo ancora davanti ad un organismo
biologico umano vivo; solo dopo la
morte cerebrale totale non lo siamo più.
106
b) è dunque “essere umano vivo” e
perciò persona umana, solo ogni
organismo biologico umano vivo a
partire dal concepimento fino alla sua
morte cerebrale totale.
26/11/2016
54
107
Che cos’è persona: quando dico
“persona umana”, che cosa dico?
. Che rapporto c’è tra persona umana e
essere umano?
. Chi è persona umana: quando posso
dire di trovarmi di fronte ad una persona
umana?
Ricapitolando
108
I. In che orizzonte filosofico si colloca.
II. Su che cosa si basa.
III. Con che contesto culturale deve fare i conti.
>IV. Come procede nell’elaborare il suo
pensiero.
V. In che trova il criterio morale di azione.
Il personalismo ontologicamente fondato:
26/11/2016
55
109
IV. Come procede il personalismo
ontologicamente fondato.
- Cerca di individuare e definire
l’identità della persona umana.
> Poi fa le osservazioni critiche a chi non
la individua allo stesso modo.
Riepilogando:
110
Critica alle teorie che, con
particolare riferimento alle
problematiche bioetiche, separano
l’essere umano dalla persona umana.
26/11/2016
56
111
Alla luce di quanto detto, è possibile
individuare, gli elementi inconsistenti e
contraddittori delle teorie che,
scostandosi dalla definizione illustrata,
hanno tematizzato la "personificazione"
ritardata, posticipando l’inizio della
persona rispetto all’origine della vita
umana e separando l’essere umano dalla
persona.
112
Lo faremo:
◙- in generale;
- andando più nello specifico.
26/11/2016
57
113
In generale.
Alla base della riduzione e/o dell’espansione
della qualifica di persona rispetto all’essere
umano reale è rintracciabile la spinta
nominalistica e volontaristica (=
soggettivistica) che ha portato molti autori a
definire (aprioristicamente) il concetto di
persona in astratto, verificandone solo
successivamente (a posteriori) l’applicazione
nella realtà.
114
In poche parole, non sono stati capaci di
( o non hanno voluto) usare bene il
procedimento che serve per definire,
perché avevano già un’idea da difendere.
26/11/2016
58
115
Volevano imprimere nella realtà le loro idee,
anziché ricavare le idee dalla realtà.
116
La controprova.
Sono tutti d’accordo nel dire che la persona
va rispettata nei suoi diritti inalienabili, ma
fanno dipendere questa qualifica da qualità
dell’essere umano che vanno e vengono,
(come ad es. il grado del suo sviluppo fisico,
o psichico, o sociale). E proprio per questo
c’è disaccordo tra loro su quando bisogna
cominciare e su quando bisogna finire di
chiamare l’essere umano “persona”.
26/11/2016
59
117
Se c’è accordo sul tipo di valore (persona) e
trattamento (sempre fine e mai mezzo), ma
l’identificazione del soggetto da trattare e
valorizzare è fluttuante, vuol dire che
l’identificazione (la definizione) non è ancora
stata fatta bene.
118
Dal che deriva che, o ci si astiene dal
qualificare e trattare (= attribuire la dignità di
persona) in attesa della identificazione
precisa, o l’identificazione si fa per partito
preso e non per dati incontrovertibili; il che
vuole dire appiccicare al reale (nel nostro
caso all’essere umano) una definizione,
anziché fare della definizione il momento di
sintesi e di astrazione del reale.
26/11/2016
60
119
- definire e individuare l’identità della
persona umana.
- Poi muovere le critiche a chi non la
individua allo stesso modo.
A proposito del personalismo
ontologicamente fondato ci eravamo
proposti questo percorso:
120
Esaurito il percorso tracciato,
possiamo in sintesi dire:
Il personalismo ontologicamente fondato, o
sostanzialista, cercando di elaborare
definizioni a partire dall’osservazione
dell’esistente, anziché da convinzioni
soggettive ed ideologiche,
26/11/2016
61
121
1. conclude che l’unica definizione
pertinente di persona umana è: “sostanza
individua di natura razionale”;
122
2. riscontra totale ed esclusiva
sovrapponibilità tra persona umana ed
essere umano;
26/11/2016
62
123
3. constata che si deve ritenere essere
umano ( e perciò persona umana) ogni
organismo biologico umano vivo, a partire
dal concepimento fino al momento della
morte cerebrale.
124
I. In che orizzonte filosofico si colloca.
II. Su che cosa si basa.
III. Con che contesto culturale deve fare i conti.
IV. Come procede nell’elaborare il suo pensiero.
>V. In che trova il criterio morale di azione.
Il personalismo ontologicamente fondato:
26/11/2016
63
125
V. In che trova il criterio morale di
azione.
126
Il modello etico personalistico trova il criterio
morale di azione non nella libertà
irresponsabile (modello radicale nichilista),
non nella cultura-costume (modello
sociologico), non nell’utilità generale
(modello utilitarista), non nella possibilità
tecnica (modello scientistico-tecnologico),
non nelle regole pattuite (modello
contrattualista), ma nella realtà e dignità
della persona umana.
26/11/2016
64
127
Sa che cosa ci sta dietro all’espressione
“persona umana” da trattare sempre come
fine e mai come mezzo. E così ha il criterio
sicuro sia per evitare qualsiasi tipo di abuso
sulla persona umana, sia per intraprendere
tutto ciò che può esserle utile.
128
GRAZIE PER LA PAZIENTE
ATTENZIONE.