Il percorso di cura nella SLA Il ruolo del MMG Dott.Lucia Cecchini Dott.Lucia Cecchini Reggio Emilia...
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• Il percorso di cura nella SLA
• Il ruolo del MMG
Dott.Lucia Cecchini Dott.Lucia Cecchini Reggio Emilia 19 aprile 2010Reggio Emilia 19 aprile 2010
Percorsi di cura in Percorsi di cura in riabilitazione:riabilitazione:Formula vuota o buona Formula vuota o buona pratica clinica?pratica clinica?Esperienze a confrontoEsperienze a confronto
• Complessità delle situazioni cliniche ed umane
• Valorizzazione delle specifiche competenze
• Necessità di esperienza sul campo
• Necessità di integrazione
• Impegno di tutti, grande disponibilità
• Ognuno nel suo piccolo• Insieme per continuare
a costruire un modello migliore
Lavorare in team
A bordo è importante il consenso
• Il tempo della diagnosi• Il tempo del dolore• Il tempo dell’adattamento• Il tempo della cura• Il tempo delle criticità• Il tempo del lutto
La presa in carico da parte del MMG
“ medico di famiglia “
Che cosa chiedono il malato e la famiglia al MMG ?
• Sostegno globale : per capire ed elaborare la diagnosi, per esprimere le paure e i dubbi, per esprimere la rabbia e la frustrazione , per esprimere la speranza
• Valutazione delle cure proposte da altri medici specialisti• Richieste di aiuto sociale• Consigli e chiarificazioni su come muoversi nel sistema complesso dei
servizi, rassicurazioni sulla possibilità di avere quanto serve per sostenere il carico assistenziale
• Ascolto di problemi personali,familiari, sociali, economici, organizzativi, di sostegno ecc
• Gestire i problemi clinici
• Risposte rapide alle domande poste e ai bisogni espressi e non espressi
rapporto di fiducia
SERVIZI integrati sanitarie socio- assistenziali
MMGCompetenze mediche
Competenze comunicativeRisorse di rete
PAZIENTEFAMIGLIA
MMG: si pone a fianco del paziente, della famiglia ed è risorsa per l’attuazione del PAI
Il percorso delle cure palliative nella SLAApproccio multidisciplinare
Comunicazione diagnosi
Supporto psicologico
Trattamento sintomatico
PEG, ventilazione assistita
Decisioni di fine vitale scelte di fine vita spessocambiano negli ultimi mesi
Fase terminale e morte
Sostegno per il lutto
Le cure palliative nella Sclerosi Laterale Amiotrofica. Le cure palliative nella Sclerosi Laterale Amiotrofica. G D Borasio, R Voltz, R Miller. La rivista italiana di Cure Palliative. N.2 ,2005G D Borasio, R Voltz, R Miller. La rivista italiana di Cure Palliative. N.2 ,2005
I pazienti affetti da SLA e le loro famiglie desiderano essere coinvolti attivamente nei processi decisionali relativi ai trattamenti sintomatici .
E’ responsabilità del medico stabilire un rapporto attivo con il paziente
Ruolo del medico è coordinare gli sforzi e discutere con il paziente e la famiglia il momento adeguato per ogni tipo di intervento.
Dal modello medico curativo al modello medico riabilitativo palliativo centrato sulla persona che tiene in considerazione la soddisfazione del paziente nella valutazione del processo di cura
Si deve valutare l’impatto della malattia sul paziente nel contesto della sua vita individuale e familiare
Aiutare qualcuno significa comprenderlo più di quanto lui possa fare, ma prima di tutto significa comprendere ciò che egli comprende. Kierkegaard 1849
All’insorgere dei sintomi di dispnea o di ipoventilazione notturna cronica si devono fornire al paziente le informazioni sulla fase terminale della malattia.la maggior parte dei pazienti ha timore di morire di soffocamento. Il paziente e I familiari vanno informati e rassicurati su tutto quanto è possibile fare per evitare questo.
Allo stesso tempo si dovrebbe domandare al paziente se vuole essere intubato e ventilato in caso di Insufficienza respiratoria terminale e chiarire le informazioni cliniche riguardo al decorso successivo di una sindrome locked-in di deeferentazione.
Le conseguenze delle decisioni del paziente vanno registrate nelle direttive anticipate
Nomina dell’amministratore di sostegno
DIRETTIVE ANTICIPATE
MMG
CARTELLA ADI
PAZIENTE
CARTELLA TEAM
Obiettivi generali del progetto di assistenza domiciliare
• Mantenimento della autonomia domiciliare in relazione alla progressione della malattia
• Garantire un profilo di servizio che assicuri un sostegno adeguato alla famiglia che manifesta la volontà di accogliere a casa il congiunto
Valutazione dei bisogni e una rivalutazione periodica delle necessità assistenziali
Assistenza del sociale
Assistenza domiciliare integrata
Insieme coordinato di attività sanitarie, mediche ,infermieristiche, riabilitative integrate tra di loro e con gli interventi socio-assistenziali, per la cura della persona nella propria casa .
L’ADI è parte integrante e fondamentale della rete dei servizi • Modello ad alta intensità assistenziale: accessi medici , infermieristici,
riabilitativi settimanali/plurisettimanali
• Rapporto con il servizio di Continuità assistenziale
• Requisito essenziale: idonea condizione abitativa, valido supporto familiare
• Disponibilità di equipe di assistenza domiciliare
Il MMG è il responsabile del Piano Terapeutico
• il MMG individua le necessità mediche e assistenziali
• interviene per le cure mediche, • si avvale delle consulenze
specialistiche e ne coordina l’intervento a domicilio
• ottimizza l’utilizzo delle risorse, aiuta gli operatori al fine di evitare duplicazioni
• E’ fondamentale che il MMG conosca tutte le risorse esistenti sul territorio e abbia dei percorsi comunicativi chiari per interfacciarsi con via preferenziale con i diversi servizi sanitari e socio-assistenziali
IL MMG contatta il Servizio Infermieristico domiciliare e si concorda un accesso congiunto.Definisce il Piano Assistenziale, le strategie d’intervento, gli obiettivi. Programma le consulenze specialistiche a domicilio e in ospedale.
Presenta il Piano Assistenziale al medico del distretto referente per l’ADI
Piano assistenziale infermieristicoPiano assistenziale del sociale
Cartella clinica medica, infermieristica,sociale Case Manager Care Giver
ATTIVAZIONE ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
…Molti i problemi clinici da gestire a domicilio…
• Progressiva perdita delle capacità di movimento e di comunicazione
• Disfagia, stato nutrizionale• Scialorrea• Spasmo laringeo• Conseguenze dell’immobilità• Secrezioni di muco denso• Sintomi da ipoventilazione cronica • Problemi psicologici• Disturbi del sonno
• Peg : gestione e monitoraggio delle complicanze
• La ventilazione assistita non invasiva o invasiva
MMG e l’infermiere domiciliare garantiscono un attento monitoraggio MMG e l’infermiere domiciliare garantiscono un attento monitoraggio e gestione , collaborando con gli specialisti e gestione , collaborando con gli specialisti
Team multidisciplinare
La ventilazione domiciliare
• La ventilazione domiciliare rappresenta un forte impegno dell’ADI per la assoluta necessità di collaborazione fra strutture territoriali e ospedaliere specialistiche, fra erogatori di presidi terapeutici e farmacia, fra medico di famiglia e personale infermieristico
• L’adattamento alla nuova situazione provoca un ulteriore trauma nella vita del paziente e nella gestione quotidiana dell'assistenza.
• La famiglia deve fare un notevole sforzo, deve farsi carico 24 ore su 24 di tutta la gestione quotidiana della vita del paziente: essere disponibile in ogni momento a cambiare la cannula, regolare la macchina, controllare i tubi, aspirare... in una parola essere sempre attenti e vigili.
Anche per i familiari questa è una vita davvero difficile
.
Carico “oggettivo”:
Alterazioni del tempo libero della opportunità di lavoro della routine familiare delle relazioni sociali delle relazioni intrafamiliari difficoltà finanziarie
Carico “soggettivo”:
• Conseguenze sulla salute del care giver
• Care giver: rapporto totalizzante
• Il paziente ha apprensione per la salute del care giver
Il MMG pone attenzione alla salute del care giver e dei familiari e ai momenti di crisi
Dimensioni del carico familiare
• La maggior parte dei La maggior parte dei pazienti desidera morire pazienti desidera morire nella propria casanella propria casa
• Coinvolge emotivamente Coinvolge emotivamente anche i familiari, il care giver anche i familiari, il care giver e gli operatori che assistono e gli operatori che assistono il pazienteil paziente
• Disponibilità del medico , dell’infermiere, del servizio di continuità assistenziale
• La compilazione di direttive anticipate è di aiuto nella fase terminale
• La collaborazione con Istituti di ricovero-Hospice-
La fase terminale
Medico di medicina generale Consulenti specialisti Psicologo Infermiere Medico di continuità assistenziale
Assistente sociale Operatori socio assistenziali
Medici di organizzazione Funzionari
Assistente spirituale Associazioni di volontariato Associazioni di familiari………….……….
....molte figure possono essere coinvolte nella assistenza domiciliare….
Vissuti relativi al medico e agli operatori sanitari e socio assistenziali
Solidarietà nella sofferenzaSolidarietà nella sofferenza
TimoreTimore di: di:generare doloredi sentirsi accusatidi ciò che non è stato insegnatodelle conseguenzedi dire “non so”di esprimere emozionidi affrontare la mortedella gerarchia professionale
Sentirsi solo, frustrazione
Nell’istituzione medica il confrontarsi con questa esperienza estrema può determinare la paralisi e l’impaccio relazionale da un lato e l’iperattivismo tecnico dall’altro, facce dello stesso fenomeno:quello dell’interdizione del lutto.
In ambito territoriale l’integrazione multidisciplinare è fondamentale perche’ le figure professionali che ruotano attorno a questo malato sono molteplici.
Criticità : • Chi fa…. cosa• Comunicazione• Collaborazione• Formazione
il punto di vista del MMG …per superare alcune criticità…
• Coinvolgimento precoce del MMG nel percorso di cura
da parte dello specialista, dell’Ospedale, della Commissione 2068
• Incontri programmati del team multiprofessionale
condividere le esperienze e fare il punto sullo sviluppo e attuazione del Piano Assistenziale
• Responsabile del caso: che garantisca il collegamento
con i servizi e che operi in relazione stretta con il MMG, il paziente e famiglia
• Rapporti facilitati con gli specialisti e le strutture di ricovero
• Formazione alle cure palliative domiciliari
• Formazione a competenze di counselling• Per il miglioramento delle •abilità a comunicare•della relazione terapeutica •delle relazioni all’interno del gruppo di lavoro• ….e per la riduzione dello stress e del burn out
…Sono in attesa perenne, impotente, farfuglio aria da un tubo in trachea, eppure son vivo.La prima domanda che mi sono fatto è stata “perchè proprio a me, che ho fatto di male ?”. Ma era troppo banale. Questa è la domanda di tutti i malati. Chiunque di fronte a un dolore si chiede perchè, il senso o il motivo, chiunque, si tratti di cancro o di un’unghia incarnita.Il passo era molto più lungo, l’abisso molto più profondo.Perchè le altre malattie se ti uccidono, ti lasciano uomo. Questa no.Qui sei morto, sepolto, prima ancora di andare. Un cadavere vivo piantato nel mondo, ecco cosa sono; una statua vivente che spera nel tempo o in un gesto pietoso.
Thomas Pistoia
Aggiungere anni alla vita o aggiungere vita Aggiungere anni alla vita o aggiungere vita agli anni che rimangono ?agli anni che rimangono ?
passione
impegno
compassione
crescita
relazioni
emozioni
…grazie...
tenacia
disponibilità