Il PD Tra Religione e Politica

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  • 7/31/2019 Il PD Tra Religione e Politica

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    Questa fuga senza fine a voler essere pi moderni dei modernizzatori lacorsa del cane dietro la lepre, il cane alla fine crolla e la lepre si salva. daglianni Ottanta che la scena si ripete, in piccolo e in grande, forse il caso difermarsi, respirare e cambiare passo.

    Dirsi democratici e riformisti pi che sufficiente. Anche se queste parolevanno riempite di cose. E le cose sono tante. Ma qui c un tema preci-so - non credenti e non credenti, n laici e cattolici, ma Chiesa e politicadi trasformazione - e a questo conviene attenersi. Io lo prendo da due lati.

    Viene avanti oggi con forza, spinto dai venti tempestosi della crisi economi-co-finanziaria, il bisogno di una critica di societ. Sarebbe in campo, questobisogno, anche indipendentemente dallattuale emergenza. La crisi fa vederequello che la crescita, o lo sviluppo, come si diceva una volta, nascondeva: ecio la presenza di una immane questione sociale, con pi ricchi e pi pove-ri, nel senso che la fascia medio-alta e la fascia medio-bassa si sono ambedueriprodotte in modo allargato, con pi agio concentrato e pi disagio diffuso.La crisi mette a nudo lillusione di una cetomedizzazione delle societ con-temporanee e ripropone nuove forme di polarizzazione sociale.

    Se non si vede questo, se ci si lascia abbagliare, nella notte, dai fanali delprecipizio nazionale, si finisce sotto le ruote di una macchina in corsa. Si pu

    consentire a una provvisoria soluzione impolitica di governo, per far decan-tare una devastante condizione politica recente, ma approfittando delloc-casione per riattestarsi sul terreno della buona politica di un sano civileconflitto sociale. Quando si dice lItalia prima di tutto, poi bisogna aggiun-gere: dentro lItalia, dentro lEuropa, nel mondo, prima di tutto i lavoratori,i loro interessi e bisogni, le loro condizioni di vita, il loro posto nel teatrodella stessa rappresentazione politica. Perch se non si dice questo, come cisi distingue e come ci si fa riconoscere distinti da rispettabili funzionari dellecompatibilit, confortati da irreprensibili tecnici di sistema?

    E laltro lato. Accanto a una critica di societ, una critica di civilt, perch aun disagio di societ si accompagna un disagio di civilt. E allora, accantoalla questione sociale, una questione antropologica. Questo il passo che

    viene richiesto dalla condizione umana della tarda modernit. Una moderni-t esaurita nei suoi principi e valori, in deficit, in debito, di tutte le sue pro-messe non mantenute, in preda al dominio della tecnica, come leconomia in preda della finanza e la politica in preda delleconomia, in una rincorsa

    verso il primato assoluto di ci che , senza che si riconosca pi nemmeno lalegittimit di un pensiero e di una pratica di un altro modo di essere.

    Un umanesimo positivo? Mi accontenterei di un umanesimo negativo e ciodi una messa sotto accusa della figura di essere umano oggi dominante, altermine di una societ borghese, che sotto un vestito innovativo e rampantemostra, a saperlo vedere, un corpo esausto e corrotto, vuoto di futuro, ripie-gato su se stesso e incapace di uscire dalle contraddizioni che la sua storia

    ha generato. Esattamente come lattuale sistema-mondo della ricchezza, chenon sa come venir fuori dalla sua crisi. Quello che non si vede - insisto suquesto - bisogna farlo vedere. Ecco la politica, la via per la sua riabilitazionee per la sua ricostruzione. E la politica della trasformazione deve prendere laparola sugli stili di vita e sui corrispettivi mondi vitali.

    Qui ritorna la ricerca dei mondi affini, a cui riferirsi, con cui confrontarsi.Ogni grande forza storica, sia essa una Chiesa universale, uno Stato-nazione,un partito di popolo, ognuna ha la sua riserva aurea di valori non nego-ziabili. Altrimenti non avrebbe anima nel corpo. Non si tratta di disporsiecumenicamente al dialogo. Si tratta di scegliere, di decidere, nel confronto,quali dei valori degli altri poter assumere, magari adattandoli al proprioorizzonte. Che lidea di individuo vada sostituita con lidea di persona. Cheil principio-libert vada accompagnato al principio-responsabilit. Che laconcorrenza sia puro mezzo e la solidariet vero fine. Che gli ultimi, nonsaranno, ma bisogna che siano i primi. Che la Legge dei potenti uccide e loSpirito dei semplici vivifica. Ecco, si prendano questi valori e si pensi: conchi possiamo scambiarli?