Il Pd tiene, il governo scivola sull’economia Politica e ... · Lo aiutano le sue indubbie doti...

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Immagini che domani mattina ci siano di nuovo le elezioni politiche per il Parlamento nazionale. Per quale partito voterebbe? Altri 1,8% Lega Nord, di Salvini 14,3% Forza Italia, di Berlusconi 15,0% Partito Democratico, di Renzi 39,3% Nuovo Centrodestra- Udc 2,8% Movimento 5 stelle, di Grillo 18,6% Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale 2,7% Sinistra Ecologia e Libertà, di Vendola 5,5% Fonte: Cise.luiss.it

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8 Politica e società Il Sole 24 OreDomenica 7 Dicembre 2014 ­ N. 336

Politica e crisi. Oltre il 70% degli intervistati pensa che negli ultimi 12 mesi la situazione generale sia peggiorata

Il Pd tiene, il governo scivola sull’economiaDemocratici al 39,3%, Fi al 15 incalzata dalla Lega al 14,3. Ma il consenso all’esecutivo scende al 40%

di Roberto D’Alimonte

u Continua da pagina 1

Il fattore Renzi funziona ancorama, come vedremo, mostra evi­denti segni di sofferenza. Al se­

condo posto, nonostante tutto, si colloca il M5s con il 18,6%. Quella delmovimento di Grillo sembra essere una discesa lenta, non un vero e pro­prio smottamento. Ci sono gli scan­dali a tenerlo su. Il suo punto di forzasono sempre i giovani tra i 18 e i 29 an­ni. In questo segmento dell'elettora­to è il secondo partito più votato, preceduto di poco dal Pd. 

A ruota seguono gli altri. ForzaItalia con il suo 15% si colloca al terzoposto sopravanzando di poco la Le­ga Nord. Anche questo sondaggio conferma che Berlusconi ha un suo nocciolo duro di consensi fatto di fedelissimi disposti a seguirlo sem­pre e comunque. Per Renzi è una buona notizia vista la disponibilità del Cavaliere a continuare sulla strada della collaborazione con il governo sulle riforme istituzionali. 

Di questo sta approfittando laLega Nord che ha trovato in Salviniun leader efficace. Il 14,3% è un datonotevole. Non si tratta ancora di vo­ti ma solo di intenzioni. Ma abbia­mo già visto nelle recenti elezioni regionali in Emilia­Romagna che lì le intenzioni si sono effettivamentetrasformate in voti. Il declino di Berlusconi ha liberato milioni di elettori in cerca di un approdo sta­bile. Salvini cerca di approfittarne. E ci sta riuscendo. La sua strategia di radicalizzare il messaggio leghi­sta in chiave di tematiche nazionali paga. Tre temi: Europa, immigra­zione, diritti dei gay. Sono questi i temi di cui si sta impossessando il leader leghista. Un partito che non voglia diventare il partito della na­zione può permettersi il lusso di ra­dicalizzare la sua offerta politica sfruttando l'intensità delle opinio­ni su queste tematiche. 

Il caso della domanda sui matri­moni gay è esemplare. L'opinione pubblica è nettamente polarizza­ta: il 36% è fortemente contrario mentre il 33% è assolutamente fa­vorevole. Mettendo insieme pezzi di elettorato contrari ai diritti dei gay, all'Europa e all’immigrazione,Salvini sta puntando a costruire unnuovo partito di destra nazionale. 

Lo aiutano le sue indubbie doti di comunicatore e lo spazio che gli al­tri, da Berlusconi alla Meloni, gli stanno lasciando. E così la Lega cresce e si allarga al di là dei suoi confini tradizionali conquistando nuovi consensi, soprattutto nella zona tra Bologna e Roma. Il suo punto di debolezza rimane il Sud. Ma Salvini sembra decisamente intenzionato a rimediare. Come riuscirà a fare di un partito che si chiama Lega Nord un partito na­zionale è una bella sfida da seguire.

Dunque, Il Pd è il primo partitodel Paese, ma né il giudizio sul go­verno né quello su Renzi sono en­tusiastici. Il 40% degli intervistati approva l'operato dell'esecutivo 

ma tra questi solo il 3% è molto po­sitivo, mentre tra i critici il 22% si esprime in modo fortemente ne­gativo. Il giudizio sul premier è mi­gliore di quello sul governo, ma ne­anche Renzi arriva alla sufficienza.In una scala da 1 a 10 solo il 46% gli dà un voto uguale o superiore a 6. Ma nessuno dei suoi avversari ar­riva alla sufficienza. Renzi resta quello che più gli si avvicina. In­somma, son tutti bocciati. Anche Salvini e Landini, per non parlare di Grillo e Berlusconi per cui i giu­dizi negativi sono intorno all'80%. 

Sono dati che disegnano un qua­dro di profonda sfiducia nella clas­se politica. Sfiducia alimentata da un radicale pessimismo relativa­mente alla crisi economica. Oltre il70% degli intervistati pensa che negli ultimi 12 mesi la situazione economica generale sia peggiora­ta. All'interno di questo quadro non tutti i partiti sono considerati alla stessa stregua. Nelle domande sulla credibilità, intesa come capa­cità  di  realizzare  determinati obiettivi, il Pd ne esce meglio, ma non su tutto (si veda cise.luiss.it). Ein ogni caso circa un terzo degli in­tervistati pensa che nessun partito 

sia credibile per ridurre i costi dellapolitica, far ripartire l'economia o proteggere i cittadini dalla crimi­nalità. Un quadro desolante.

L'Europa è la sezione del son­daggio che riserva le maggiori sor­prese, relativamente parlando. Gli italiani  non  sono  contenti dell'Unione. La stragrande mag­gioranza pensa che le decisioni prese a Bruxelles danneggino l'Ita­lia (60%). Quasi il 70% è convinta che i sacrifici richiesti mettano in pericolo lo stato sociale. Si oppon­gono  all'idea  che  le  politiche dell'Ue debbano privilegiare il ri­gore dei conti (80%). Anche il loro giudizio retrospettivo sui benefici dell’appartenenza del nostro Pae­se all'Unione riflette una buona do­se di scetticismo: solo il 51% ritiene che sia un fatto positivo. Eppure quando si chiede se l'Italia debba uscire dall'euro il 50% dice di non essere affatto d'accordo e il 14% po­co d'accordo. Fa il 64% di contrari all'uscita. E la stessa cosa si vede in risposta alla domanda sul futuro del processo di integrazione. Gli italiani si lamentano dell'Europa ma vogliono più Europa.

Rassegnazione o convinzione?Sia sull'Europa che sul governo e il suo leader si coglie negli atteggia­menti degli italiani una sostanzialeambiguità. È difficile capire se pre­valga più l'uno o più l'altro di questistati d'animo. Forse più il primo delsecondo. La sensazione è che a Renzi e all'Europa non ci siano al­ternative. Ed è anche per questo che torniamo a sottolineare la fra­gilità del quadro politico. Fino a quando l'economia, che è la vera preoccupazione degli italiani, non avrà cambiato verso, anche il 39% dei consensi al Pd resta un dato la­bile. Ma di una cosa può gioire il premier. Sulla riforma elettorale gli italiani sono con lui. È veramen­te sorprendente che il 74% dichiaridi essere d'accordo su una legge elettorale che debba garantire a chivince le elezioni una maggioranza per governare, anche a costo di ri­durre la rappresentanza degli altri partiti. In un Paese dove una volta dominava la cultura della propor­zionale scopriamo che la grande maggioranza è diventata dispro­porzionalista. Cambiare si può.

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SONDAGGIO CISE­SOLE 24 ORE

IL SISTEMA DI VOTOSulla legge elettorale gli italiani sono con il premier: il 74% dichiara di essere d'accordo con questa riforma

Immagini che domani mattina ci siano di nuovo le elezioni politiche per il Parlamento nazionale.Per quale partito voterebbe?

Altri

1,8%

Lega Nord,di Salvini

14,3%

Forza Italia,di Berlusconi

15,0%

Partito Democratico,di Renzi

39,3%

Nuovo Centrodestra-Udc

2,8%

Movimento 5 stelle,di Grillo

18,6%Fratelli d’Italia -

Alleanza Nazionale

2,7%

Sinistra Ecologiae Libertà, di Vendola

5,5%Fonte: Cise.luiss.it

Le intenzioni di voto

L’economia. Imprese libere di assumere e licenziare per il 53,7%

Poca fiducia nellaripresa, sì a menolacci sul lavoroDavide ColomboROMA

pSe otto mesi fa l’opinione pub­blica sondata dal Cise si dimostravamolto scettica sulla forza propulsi­va degli 80 euro in busta paga (il 57%giudicava  la misura  insufficiente per un rilancio dell’economia) oggi una medesima freddezza, sia pure un po’ più temperata, sembra riser­vata al nuovo articolo 18. Il 57% del campione  intervistato  boccia  le nuove regole sui licenziamenti: so­no considerate positive dal  42% (con un 14,8% che si dice «molto d’accordo») mentre il 53,7% (som­mando  gli  «abbastanza»  con  i «molto» d’accordo) è favorevole all’idea che le imprese debbano es­ser lasciate libere di assumere e li­cenziare. Una contraddizione? È probabile l’opposto, ovvero una dif­fusa consapevolezza della necessi­tà di regole più semplici sui contrat­ti unita alla cautela di giudizio sul­l’impatto che queste regole avran­no, visto che ancora non sono in vigore. È una sorta di invito implici­to ai sondaggisti: risentiamoci tra qualche mese e si vedrà.

Quel che da maggio ad oggi è benpoco cambiato riguarda invece le emergenze economiche del Paese. Il lavoro (o meglio, la sua mancanza)continua a fare l’en plein con il 69,1%delle scelte (era il 74,58% il 9 maggioscorso) mentre le tasse fanno regi­strare una piccola ascesa: dal 2% di allora al 5,3% di oggi. Terzo proble­ma più importante per il Paese restala scarsa qualità degli uomini politi­ci, un dato in linea con il sentiment diprimavera  anche  se  nella  nuova classifica supera quello del mancatosviluppo economico, ora citato dal 4,1% (contro il 5,4% di maggio).

La drammatica enfasi posta al te­ma  dell’occupazione  trova  una correlazione molto forte con i giu­dizi espressi sulla situazione eco­nomica generale del Paese. Le opi­nioni richieste sono sugli ultimi 12 mesi e sull’anno che verrà. Nel pri­mo caso il 73,9% degli intervistati considera  la  congiuntura  abba­stanza o molto peggiorata (dato su cui riflettere visto che il 2013 s’è chiuso con un Pil in caduta del­l’1,9%). Il giudizio è cupo anche sul 2015 sebbene, e per fortuna, i pesi negativi si affievoliscono un poco: il 43% circa si aspetta ulteriori peg­

gioramenti (il 19,6% dice «mol­to»), il 38,07% pensa che il tono dell’economia rimarrà uguale,mentre solo uno sparuto 18,8% siaspetta un miglioramento (non «molto» ma «abbastanza»). Co­me a dire: con oltre 3,4 milioni didisoccupati stimati dall’Istat in ottobre (90mila in più di settem­bre) è un po’ dura avere fiducia in una ripresa vera e propria.

Se  la  fiducia negli  “animalspirit” che possono ridare slan­cio all’economia resta debole, con il passare dei mesi sembrainvece incrinarsi l’europeismodegli italiani. Rispetto a maggioin questo giro di opinioni unaleggerissima maggioranza del 

campione si esprime negativa­mente alla domanda sui benefi­ci  tratti  dall’appartenenza  al­l’Unione europea (50,9% con­tro un 49% di positivi) ma atten­zione:  la  maggioranza  netta resta  contraria  all’uscita  dal­l’euro. Non è quella la soluzioneper il 63%: si dice «per niente d’accordo» il 50,2% (contro il 55% di maggio) e «poco d’accor­do» il 13,51% (era il 14%). Ma at­tenzione, cresce nella minoran­za di euroscettici quelli che si dicono «molto d’accordo» con l’ipotesi di uscita dalla moneta unica (21,1% contro il 15,4% dimaggio).  L’Unione  europea sembra avere un consenso chedecresce nel tempo, quasi sicu­ramente a causa delle scelte dipolitica economica degli ultimi anni (l’80% è «d’accordo» conl’idea che ora si debba privile­giare la crescita rispetto al con­solidamento fiscale degli Stati) ma  questo  non  significa  chel’obiettivo finale sia meno Euro­pa. Il 54,4% continua a chiedere una maggiore integrazione.

.@columbus63© RIPRODUZIONE RISERVATA

EMERGENZA LAVOROPer la maggioranza (69%) il problema dei problemi resta la scarsa occupazioneSolo il 18,% si aspetta chenel 2015 torni la crescita

Le risposte degli intervistati ­ Dati in percentuale

Il problema numero uno resta l’emergenza occupazione

Secondo Lei, qual è il problema più importante che un governo deve affrontare oggi in Italia?Lavoro, disoccupazione,precariato, lavoro giovani

69,10

Tasse (anche federalismo fiscale)5,30

Scarsa qualità degli uomini politici(etica politica, stipendi parlamentari, sprechi, distanza politica cittadini, corruzione, clima di sfiducia)

4,80

Sviluppo economico (recessione, privatizzazioni, divario nord sud,debito pubblico, anche economiain generale, infrastrutture)

4,10

Povertà, salari, aiuto famiglie,inflazione e costo della vita, i prezzi,casa, pensioni, bisogni primari,equità sociale, tutela delle personepiù deboli, i poveri

3,10

Problemi nel funzionamento delle istituzioni (governo stabile, rapportifra partiti, legge elettorale)

2,80

Pubblica amministrazione, qualità e funzionamento, organizzazione Italia, inefficienza gestione paese, riformeistituzionali (anche federalismo)

1,90

Sanità, stato sociale, welfare,politiche per gli anziani,benessere generale dei cittadinie della nazione, tutela generaledei cittadini­bene comune

1,90

Scuola e ricerca (anche calo livelloculturale), istruzione, scienza

1,70

Sicurezza/criminalità (droga*,impunità, ordine pubblico, violenza,mafia camorra...)

1,40

Immigrazione (anche rom)1,20

Giustizia, certezza della pena,leggi adeguate

1,10

Altro1,70

Dopo questi primi mesi di attività, il suo giudizio sul governo Renzi è:

Molto positivo2,96

Abbastanza positivo37,29

Abbastanza negativo 37,34

Molto negativo22,41

La nuova legge elettorale dovrebbe garantire a chi vince le elezioniuna maggioranza per governare, anchea costo di ridurre la rappresentanzadegli altri partiti

Per niente d’accordo13,23

Poco d’accordo12,61

Abbastanza d’accordo35,94

Molto d’accordo38,23

Per approvare le riforme istituzionali Renzi fa bene ad appoggiarsi a Berlusconi piuttosto che a Grillo

Per niente d’accordo39,44

Poco d’accordo16,32

Abbastanza d’accordo25,91

Molto d’accordo18,34

I grandi partiti, sia di sinistra che di destra, sono troppo condizionati dai grandi gruppi di interesse

Per niente d’accordo5,58

Poco d’accordo5,05

Abbastanza d’accordo29,47

Molto d’accordo59,90

Anche le coppie gay dovrebberoavere la possibilità di sposarsi

Per niente d’accordo35,61

Poco d’accordo9,78

Abbastanza d’accordo21,80

Molto d’accordo32,81

Alcuni sostengono che il processo di unifi­cazione europea deve essere ulteriormente sviluppato. Altri dicono che ci si è già spinti fin troppo avanti. Qual è la sua opinione?

No ulteriore integrazione26,17

Indifferenti19,36

Favorevole ulteriore integrazione54,47

Nel dibattito politico attuale, alcuni ritengono che le politiche dell’Unione Europea dovrebbero privilegiare la crescita economica rispetto al rigore dei conti pubblici. Lei è per niente, poco, abbastanza o molto d’accordo?

Per niente d’accordo8,75

Poco d’accordo10,98

Abbastanza d’accordo35,93

Molto d’accordo44,34

Tutto sommato, Lei pensa che l’Italia abbia beneficiato della sua appartenenza all’Unione Europea oppure no?

Ha beneficiato dell’appartenenzaall’UE

49,06

Non ha beneficiato dell’appartenenzaall’UE

50,94

Nel corso del dibattito sulla crisi economica, alcuni hanno proposto che l’Italia esca dall’euro. Lei è per niente, poco, abbastanza o molto d’accordo?

Per niente d’accordo50,24

Poco d’accordo13,51

Abbastanza d’accordo15,16

Molto d’accordo21,10

I sacrifici richiesti dall’Unione Europea mettono in pericolo lo stato sociale

Per niente d’accordo15,49

Poco d’accordo16,08

Abbastanza d’accordo33,67

Molto d’accordo34,76

In Europa le decisioni vengono prese solo da alcuni paesi, in particolare dalla Germania

Per niente d’accordo16,54

Poco d’accordo14,29

Abbastanza d’accordo28,97

Molto d’accordo40,20

Le decisioni prese in Europa danneggiano l’Italia

Per niente d’accordo18,36

Poco d’accordo22,39

Abbastanza d’accordo34,71

Molto d’accordo24,54

Per ognuno dei seguenti leader esprima un voto da 1 a 10, come a scuola. Che voto darebbe a:

RENZIInsufficiente

54,34

Sufficiente e oltre45,66

BERLUSCONIInsufficiente

77,10

Sufficiente e oltre22,90

GRILLOInsufficiente

80,43

Sufficiente e oltre19,57

SALVINIInsufficiente

68,38

Sufficiente e oltre31,62

LANDINIInsufficiente

72,77

Sufficiente e oltre27,23

Il sondaggio è stato condotto da Demetra nel periodo 24 novembre – 28 novembre 2014. Sono state realizzate 1.035 interviste (su 13.650 contatti) con metodo CATI (telefonia fissa) e CAMI (telefonia mobile). Il campione nazionale intervistato è rappre­sentativo della popolazione italiana con 18 anni e oltre, per genere, età, zona geopoliti­ca di residenza. ll margine di errore (a livello fiduciario del 95%) è di +/­ 3,04 punti percentuali. Il campione è stato ponderato per alcune variabili socio demografiche.

Fonte: Cise.luiss.it

Aspettative modeste

Le risposte degli intervistati ­ Dati in percentuale

Vorremmo conoscere adesso il suo parere sulla situazione economica. Secondo lei, la situazione economica in Italia nell’ultimo anno è ...Molto migliorata 0,2Abbastanza migliorata 3,2Rimasta uguale 22,7Abbastanza peggiorata 33,7Molto peggiorata 40,2E nei prossimi 12 mesi, come ritiene che sarà la situazione economica generale in questo Paese? Sarà…Molto migliorata 0,5Abbastanza migliorata 18,88Rimasta uguale 38,07Abbastanza peggiorata 23,4Molto peggiorata 19,16La riforma dell’articolo 18 è una cosa positivaPer niente d’accordo 37,78Poco d’accordo 19,67Abbastanza d’accordo 27,75Molto d’accordo 14,8Le imprese dovrebbero essere lasciate più libere di assumere e licenziarePer niente d’accordo 24,94Poco d’accordo 21,35Abbastanza d’accordo 30,26Molto d'accordo 23,45

Fonte: Cise.luiss.it

AGF

Premier. Matteo Renzi

ISOLE24

Forza Italia. Silvio Berlusconi

REUTERS

Lega. Matteo Salvini