il paese di fantasia

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Danila Oppio IL PAESE DI FANTASIA Una favola per bambini e adulti E-BOOK

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Fiaba per adulti e bambini di Danila Oppio

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Danila Oppio

IL PAESE DI FANTASIA Una favola per bambini e adulti

E-BOOK

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IL PAESE DI FANTASIA Una favola per bambini e adulti Di Danila Oppio

Prima edizione on line 2012

©Danila Oppio

QUESTA FIABA NON PUO' ESSERE RIPRODOTTA SENZA LA PERSONALE AUTORIZZAZIONE DELL'AUTRICE - PROPRIETA' RISERVATA

Impaginazione e progetto elettronico © www.caffeletterariolalunaeildrago.org

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IL PAESE DI FANTASIA - Una favola per bambini e adulti

LA REPUBBLICA DI FANTASIA

e il Paese di Poesia, dove ogni cosa

è una piccola follia

di Danila Oppio

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RINGRAZIO: ANGELA FABBRI (scrittore e poeta)

E GAVINO PUGGIONI(poeta e scrittore) ROSSELLA O'HARA (scrittrice e giornalista,editore)

Per avermi dato la possibilità di scrivere questa fiaba,ispirata alla loro grande umanità e alla comune amicizia

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PREFAZIONE

Antonello Venditti ha scritto una

bellissima canzone, che inizia in

questo modo:

Hey

in questo mondo di ladri

c'è ancora un gruppo di amici

che non si arrendono mai

Ho capito solo alla fine della fiaba, che la stessa aveva in

qualche modo a che fare con questa canzone: gli amici che

lottano per un mondo migliore, non si arrendono mai, in un

modo o in un altro, devono fare qualcosa per cambiare un

certo stato di cose che non va bene, che non fa bene

all’umanità.

I modi possono essere i più vari, ma sicuramente uno dei

motivi per cui il mondo funziona male, dipende anche dalla

scomparsa di un certo sguardo poetico sul Pianeta Terra.

Se entriamo in una libreria, i libri di poesia sono laggiù, in

quello scaffale poco in vista, disertato dalla maggioranza dei

lettori. Oggi, essere poeti, è come dire che si è fuori dalla

realtà. Un mondo pieno di tecnologia, di giochi elettronici di

ipod, di telefonini di ultima generazione… diciamocelo, non vi

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è più posto per la poesia, per la fantasia. Tutto è

programmato, perfino le frasi di risposta sui cellulari.

Ma siamo ridotti proprio così male? Ho incontrato amici e,

guarda caso, proprio attraverso un mezzo tecnologico, eppure

dentro il loro pensiero, c’è ancora il senso poetico, l’amore per

la scrittura, per la letteratura,la cultura in senso più lato. Mi si

è aperto il cuore: e grazie a loro, mi è cresciuta dentro, e poi

scoppiata fuori, questa favola che, pur essendo nata per i più

piccoli, è indirizzata anche agli adulti.

Buona lettura!

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La piccola ninfa se ne stava

rannicchiata in un cantuccio di quel

boschetto di piante dai colori

smaglianti: rosse, blu, gialle, verdi,

rosa, azzurre.

Ma Smilla era triste, le sue alucce

grigie stavano chiuse sul suo

corpicino rattrappito, a farle da

coperta. Piangeva. Il suo

singhiozzare ha svegliato il piccolo elfo che sonnecchiava

beato tra un albero giallo ed uno blu. I suoi calzoncini erano

rosso rubino, e la giacchetta di smeraldo. A passo lesto si

avvicinò alla piccola ninfa dalle ali grigie.

- Perché piangi piccola, cosa ti fa soffrire?

- Sono riuscita a fuggire da dove abitavo. Ho volato così tanto, che

le mie ali hanno perso il colore.

- Dove abitavi?

- Venivo dalla Repubblica della Poesia , ma Fata Smorfiosa mi ha

fatto un dispetto, e mi ha spedita sul Pianeta degli umani.

- E lì non ti trovavi bene?

- No, c’è tanto odio, cattiveria, guerre, inquinamento, assassini,

ladri…

- Ma ci sarà pure una persona buona….

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- Ce ne sono tante, questo è vero e per fortuna, ma sono

diventate tutte grigie come le mie ali: sono delusi,

amareggiati, impotenti di fronte ai governi malvagi, ai ladri di

felicità….e tutti corrono, chi per guadagnarsi il pane, chi per

altre necessità. Non hanno tempo per fermarsi, per pensare,

per vivere guardandosi attorno, per ammirare un fiore, un

tramonto, il sole che nasce, la luna d’argento che rischiara la

notte…

- Deve essere ben triste questo Pianeta, se la gente che lo abita è

tanto grigia!

Guarda qui, quanti colori, questo è il Paese di Fantasia, e noi

siamo tutti allegri, vieni, corri con

me su quel prato color dei lillà,

vedrai quante belle cose ci sono là.

Il piccolo elfo, che di nome faceva

Gavi, prende per mano la piccola

ninfa Smilla, e la porta sul prato lillà,

pieno di stranissimi fiori: erano fatti

di carta, come tanti origami, e se ne coglievi uno, dentro vi

trovavi una poesia, un racconto, una fiaba. Ed erano tutte

piene di amore, d’incanto, di parole piene di buon senso.

- Che bello Gavi, ma qui cosa si mangia?

- Da noi non si mangiano le cose banali di cui si nutrono gli umani,

a parte forse, qualche volta, un bel piatto di spaghetti alla

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carbonara….e qualche lenticchia! Noi mangiamo poemi, colti

da questi fiori speciali. Poesie, racconti, ma soprattutto ci

nutriamo, di tante parole piene di amore. Di quelle e di quelle

soltanto viviamo.

- Allora resto qui, Gavi, mi tieni con te, così mi insegni a conoscere

questo Paese di fiaba, tanto diverso dal Pianeta degli umani,

dove l’aria profuma di amore, lo sento questo profumo, ben

diverso da quello che respiravo su quel pianeta, che sapeva di

smog, di polveri sottili, di fumo di ciminiera, di pattumiera!

- Si, resta con me, aspetta, colgo quel fiore…ecco, ti leggo cosa

conserva nel cuore….un canto d’amore. Qui, in questo Paese

di Fantasia, regna solo l’allegria, l’amore per la vita, la gioia e

la poesia!

- Addio, Pianeta degli Umani, qui si respira un’altra realtà…o è

solo fantasia? Non importa….e così sia!

I due elfetti si prendono per mano, e girano per il Paese di

Fantasia, fino a quando non trovano uno spiazzo erboso,

perfetto per costruirci una casetta tutta per loro.

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- Che dici, Gavi, va bene se la

facciamo di cioccolata? Con il

tetto di panna montata? Si,

sei contento? Allora

dobbiamo metterci sopra la

girandola segnavento! E

come la arrediamo? Ti

piacerebbe che ci mettessimo un lettone fatto di panettone,

con i piedini di torrone, e un bel piumone di meringa? - Ma

certo Smilla! Mi pare proprio perfetto, ma per decorazione

sulle pareti ci aggiungerei quale confetto. E per comodini,

tante scatole di biscottini!

-

- Bellissimo davvero, cosa ancora manca? Un tavolo a forma di

grande cialda, e le sedie di pistoccheddus,

-

- E li fuori, lo vedi quel bel giardino? Possiamo costruire una

fontana da cui scorra Cannonau, e una più piccina dove puoi

farti un bicchierino di filu e ferru

- Ma noi siam piccini, che ce ne facciamo dei vini? Senti, piuttosto,

e le tendine? Che dici se annodiamo tra loro tante

caramelline?

- Direi che è tutto perfetto, ora sono parecchio stanco,

andiamo a dormire

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nella nostra bella camera da letto, sotto il piumone di

meringa, possiamo

dar vita ai nostri sogni. Qui tutto è meraviglia, fantasia, quindi

tutto è per

messo, non come su quel Pianeta strano, dove tutti corrono

come matti, e

si dimenticano perfino di sognare, che in fondo è una delle

poche cose an-

cora gratis!

- Ehi, Gavi, ma la vedi quella collina? Non ti par un po’ strana?

- Perché tu ancora non sei abituata al Paese di Fantasia, dove ogni

cosa è una piccola follia! Sopra la collina c’è una gigantessa,

che cucina malloreddus e poi li fa rotolare giù, sulla collina

ricoperta di bianca farina, e lo vedi quel lago rosso? Quello è

tutto di sugo di pomodorini dove fanno il bagnetto i

malloreddus e poi vanno a rotolarsi su quell’altra collinetta,

tutta fatta di pecorino grattugiato.

- Uhh, che fame Gavi, che mi hai

procurato! Andiamo subito a

prenderne un

piatto!

- Te lo concedo, ma poi voglio

davvero andare a dormire, ma prima di addormentarci,

facciamo le capriole sul letto, così per diletto, giochiamo coi

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cuscini, ci baciamo i piedini e poi tutti a nanna davvero, perché

domani inizia un nuovo giorno e noi dobbiamo essere riposati,

per iniziare una nuova avventura……..fin che dura!!!!

- Buona notte Gavi…

- E’ già notte Smilla? Allora un bacino, sulla punta del nasino!

Così trascorse il primo lunghissimo giorno dei due amici.

E’ già mattino, e il sole accarezza i loro piccoli corpi con i suoi

caldi raggi, e gentilmente li sveglia. Non ve l’ho ancora detto:

Smilla è alta una spanna, e Gavi una spanna e mezza!

- Gavi, dormi ancora?

- No, Smilla, sono già sveglio da un po’, stavo fantasticando su

come trascorrere questa nuova giornata.

- Anch’io, Gavi, stavo pensando…siamo un po’ egoisti, anzi tanto!

- Perché mai? Tu sul Pianeta degli umani eri triste e sei volata via.

Qui invece sei felice, ci siamo costruiti la nostra dolce casetta,

e fuori gli alberi rossi, blu, verdi, gialli e il prato lilla ci stanno

aspettando, come pure il giardino con le sue allegre

fontanelle….

- Si, hai ragione, ma io pensavo a quegli umani che sono ancora

tutti grigi, che corrono senza una meta, curvi dal peso di una

triste umanità. Non è giusto abbandonarli alla loro sorte.

- Ma Smilla, cosa potremmo mai fare per rimediare a questo stato

di cose? In fondo, sono gli umani ad aver costruito un mondo

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che non è a immagine del Creato, che era perfetto, ma lo

hanno adattato al loro egoismo, rendendolo inabitabile a

causa delle guerre, degli omicidi, dei ladrocini, del cattivo

governo di cui mi parlavi ieri….

- Certo, sono stati loro a combinare questo guaio, ma ora sono

infelici, e noi potremmo rimediare.

- Smilla, ma ne conosci il modo?

- Penso di si! Questa notte ho molto pensato alla felicità ritrovata

in questo Paese della Fantasia e non mi pare giusto che ce la

godiamo soltanto noi due. Potremmo raccogliere di quei fiori

speciali, origami di carta con le loro poesie, i loro racconti

fantastici….e spargerli sul Pianeta degli umani: quei fiori

potranno di sicuro ingentilire i loro animi. Riscoprirebbero le

bellezze nascoste del loro Pianeta, e quelle ancor più celate

nei loro cuori.

- Ma Smilla, si perderanno nello spazio e non sfioreranno il suolo

del Pianeta degli umani!

- Hai ragione Gavi! Allora sai che facciamo? Possiamo portarceli

noi, di persona e passeggiando sul Pianeta, regaliamo ad ogni

persona che incontriamo, dal viso triste e dall’anima persa, un

pensiero d’amore, una favola vera.

- Ma che bella idea! Allora aspettiamo che il Paese di Fantasia, il

quale disegna un’orbita irregolare intorno al Pianeta degli

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Umani, si trovi nel punto più vicino al suo suolo, e noi

salteremo giù e ci uniremo ai suoi abitanti.

Intanto, le alucce di Smilla, che

erano grigie, avendo perduto i

brillanti colori a causa del lungo

volo, avevano ripreso il loro antico

splendore. Parevano rivestite di

tante foglie d’oro e d’argento, e

tempestate di pietre preziose,

brillanti e smeraldi, rubini e

zaffiri…un arcobaleno iridescente e

fantastico. Era la gioia di aver

scoperto come fare per aiutare gli

Umani a ritrovare la perduta felicità.

Ma subito non sarebbe stato possibile, le alucce di Smilla

erano diventate splendenti, ma restavano ancora troppo

deboli per prendere il volo, e lei avrebbe dovuto caricarsi sulle

spalle Gavi, che di ali ne era privo, essendo un elfo dei boschi.

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- Che facciamo stamattina, Gavi?

- Ci mangiamo il caffelatte, qualche biscottino e poi usciamo fuori

in giardino.

- E poi, Gavi, tutto qui?

- Ma no, andiamo in quel prato color lillà, dove nascono ogni

giorno tanti nuovi origami, e ne cogliamo qualcuno, così li

leggiamo, e quelli più belli, li raduniamo in quel cestello di

midollino, e li conserviamo per quando atterreremo sul

Pianeta degli uomini.

- Poi facciamo una passeggiata nel bosco dagli alberi blu, gialli,

rossi, azzurri e lì ci facciamo ispirare per altre poesie e racconti

fantastici, così quel prato si riempirà di nuovi fiori, sempre più

belli!

- Gavi, sei proprio un bravo elfetto! Hai capito cosa mi feriva il

cuore, quel bisogno di aiutare gli umani, dai quali ero fuggita,

ma che invece hanno bisogno di comprendere che la vita, se

non è condita da un pizzico di poesia, da una buona dose di

fantasia, da una manciata di amore, e da una cucchiaiata di

allegria, è un’esistenza ben triste!

- Si, Smilla, noi l’abbiamo scoperto, che stare insieme con tanta

pace nel cuore, con tanto amore, con quei fiori di poesia, con i

racconti pieni di allegria, si vive felici. Dobbiamo

assolutamente farlo sapere anche agli umani, che si sono

scordati di quanto è bello l’amore gentile, delicato, pieno di

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attenzioni per ogni essere vivente, che sia un fiore o un

serpente, un uccellino o un bambino, una vecchietta o una

civetta, un omone o un leone!

- Senti Gavi, ma ti ricordi di quelle fiabe che raccontavano tanto

tempo fa sul Pianeta degli Umani, quelle fiabe piene di orchi

cattivi che mangiano i bambini, di streghe che avvelenano le

mele e le danno alle bimbe belle, di lupi che mangiano le

nonne, e di fate gelose che danno un sonno centenario alla

principessa Aurora?

- Certo, Smilla, che me le ricordo...che brutte storie! Già da lì si

capiva come il cuore degli uomini fosse portato al male….le

nostre storie invece, saranno tutte piene di cose buone: di

mele gustose che fanno bene alla salute, di personaggi giocosi

che rallegrano le feste, di gattini coccoloni e uccellini canterini,

che rallegrano nonne e bambini!

- Si, ma sapessi, Gavi….nel mondo ci sono ancora tanti orchi, e son

veri, altro che fantastici! Che rubano i bambini, che uccidono

le speranze, che ….

- - Basta Smilla, purtroppo il Signor Male cammina a passi svelti

sopra il Pianeta degli Umani, ma se noi seminiamo chicchi di

amore, petali di poesia forse, poco alla volta, davanti a questa

novità, il Signor Male scappa via, perché questa roba qui, non

è per lui, che non sa cosa sia la poesia, l’amore, la bellezza

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della vita vissuta in pace, Non sa cosa sia la felicità, e sai

perché?

- No, Gavi, spiegamelo!

- Perché, Smilla, lui non è mai stato bambino! Solo i bambini

hanno nel cuore i sentimenti più belli, sono puri, sono angeli

che ancora non hanno perso le ali.

- Giusto, Gavi, allora corriamo a raccogliere tantissimi fiori-

origami, tutti quelli che le nostre piccole mani possono

trattenere, e poi aspettiamo che l’orbita si avvicini, e possiamo

scendere a portare un poco della nostra felicità a tutta la grigia

umanità-

- Intanto, Smilla, ho raccolto questo origami, e guarda un po’ cosa

contiene? E’ una poesia che pare scritta apposta per noi, da

quel poeta sardo, che vive sul Pianeta degli Umani, che mi

pare di ricordare si chiami Gavino Puggioni.

- Allora, Gavi, si chiama quasi come te!!! Ecco perché scrive così

bene: ha ancora il cuore bambino e forse, quando riusciremo a

raggiungere il Pianeta degli Umani, scopriremo che ha anche

le ali!

- Leggiamola insieme:

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Ho incontrato un elfo

Nel bosco dei miei sogni

di pochi centimetri quadrati

apparve un elfo strano

che veniva da un mare lontano

col suo gommone di legna.

Si posò sull'albero della mia vita

e lo fece traballare.

Fece cadere molte cose mie

amore pensieri sentimenti

tutti a terra spaventati

dalle sue occulte alchimie

Urlando ma sognando

me ne stavo andando

sulle ali del mio pensiero

ma l'elfo mi arrestò

e mi disse che era fiero

di avermi incontrato

mentre io già credevo

di non far parte di questo creato.

L'elfo ridente mi girò intorno

ed io malfidente chiusi gli occhi

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perchè mi pareva di essermi

trovato nel bosco dei balocchi.

Con orbite grandi e verdi

l'elfo mi sorrise e saggio

mi invitò ad uscire e a non sognare

tanto, diceva lui, la vita è di passaggio

come i sogni gli amori e i sentimenti

che valgono fino a quando li alimenti.

- Ehi, Gavi, non avrà mica incontrato te?

- Eh no! Io da qui non mi sono mosso, forse ha incontrato te, e nei

tuoi occhi ha visto me!

- Ma che strana faccenda, allora forse non è così tutto grigio il

mondo, forse ci sono ancora umani che credono nella fantasia,

nella poesia, nell’allegria, nei sogni e nei sentimenti più belli.

- Lo penso anch’io Smilla, forse è inutile scendere sul Pianeta a

spargere origami,forse c’è già qualcuno che lo sta facendo al

posto nostro. Proviamo a guardare?

- Ma Gavi, come possiamo farlo?

- Smilla, io ho un cannocchiale che vede dentro tutti i cuori, è

qualcosa di speciale, che conservo dai tempi del mio bis-bis-

bis-avolo.

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- Uh, Gavi, fammelo vedere.

Gavi corre in fretta nel

bosco di alberi blu,

gialli,verdi,rossi, e infila il

braccio dentro il tronco

cavo di un albero giallo, e

ne estrae un cannocchiale

di cristallo purissimo.Lo

porta a Smilla e le dice:

- Guarda, Smilla, punta il cannocchiale verso quell’isola verde, in

mezzo al mare Tirreno. Si chiama Sardegna, siamo abbastanza

vicini per poterla vedere. Riesci a mettere a fuoco?

- Si, Gavi, ma l’isola è grande, dove devo osservare?

- Li, la vedi, c’è una città che si chiama Sassari, metti bene a fuoco,

ci trovi il poeta?

- Gavi,ma come faccio a riconoscerlo, tra tanta gente?

- Gli umani grigi non si vedono con questo cannocchiale, sono

anonimi, non brillano di luce propria. Mentre gli uomini che

ancora hanno la poesia nel cuore, quelli che si commuovono

davanti al volto di un bimbo, o che ammirano un fiore, quelli li

vedi brillare con gli stessi colori delle tue ali iridescenti. Lo

vedi?

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- Si Gavi, ora vedo una luce

intensa, metto a fuoco…si

,mi pare che sia proprio lui, il

Poeta!

- Bene, ora punta il cannocchiale

verso un’altra isola lontana,

tra il mar Celtico e il Mare d’Irlanda, quella bella Isola di

Smeraldo, la vedi?

- Si Gavi, la vedo bene! Che devo fare?

- Allora, Smilla, punta su Dublino e lì metti a fuoco fino a che non

trovi quella luce che hai già

notato sulla Sardegna.

- Si, Gavi anche lì brilla la stessa luce!

- Ecco, hai trovato una scrittrice,

giornalista, poetessa, ma

soprattutto, hai trovato un’anima

libera dagli schemi degli Umani

grigi, per questo anche lei è

luminosa, coloratissima! Si

chiama Rossella!

- E adesso, Gavi, ci bastano due persone sole, per cambiare il

Pianeta degli umani?

- No, Smilla, ovviamente no! Vedi, se punti il cannocchiale verso

altri posti, per esempio in quella regione dello Stivale, in alto

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al nord, vicino a Milano, vedrai un’altra luce che sbirluscia (in

milanese vuol dire luccica), che ama sognare un mondo

migliore, che vorrebbe che il Pianeta degli umani diventasse

più buono, che imparasse ad amare davvero, non solo a far

finta! Credo si tratti di Dani, la nostra mamma umana, che ci

ha tanto a cuore, quella che sta scrivendo la nostra storia!

- E così, se continui a guardare, vedrai tanti puntini luminosi, ma

sono come i diamanti che si trovano in mezzo a rocce inutili, e

occorre cercarli col lanternino….o con questo cannocchiale,

per poterli vedere!

- Che dobbiamo fare, Gavi, partiamo o restiamo?

- Smilla, fidiamoci di loro, vedrai che sapranno seminare la poesia,

la verità e l’amore in quel Pianeta grigio, e col tempo noi da

qui, vedremo che quei puntini luminosi cresceranno, ce ne

saranno sempre di nuovi, si moltiplicheranno!

-

- Ne sei sicuro, Gavi, o è tutta un’illusione?

- Forse, chissà, noi continuiamo ad alimentare la Speranza che,

come sai è verde come l’Irlanda, come la Sardegna e come

quei tuoi occhietti da ninfa dei boschi!

- Allora restiamo qui, noi due soli, in questo Paese della Poesia e

della Fantasia, dove noi stiamo così bene da soli, e diamo

fiducia agli umani, vedrai che riusciranno a riportare luce e

colori su quel Pianeta grigio-

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- Mi fai di nuovo guardare, se per

caso ne vedo altre, di lucciole che

brillano solitarie? Mi passi il

cannocchiale?

- D’accordo, Smilla, ma una volta

soltanto!

- Grazie, Gavi, te lo rendo subito e poi puoi riporlo nell’albero

cavo.

- Vedi, avevo ragione, c’è un’altra luce che lampeggia come

uno standby!

- Smilla, cos’è lo standby?

- Oh, Gavi, una di quelle stregonerie che la tecnica elettronica ha

seminato sul Pianeta degli umani, non farci caso! Guarda,

piuttosto, quella è più a sud di Milano, verso il mare Adriatico,

un po’ nell’entroterra. Aspetta…si mi pare Ferrara e quella

luce…quella luce è particolare, appartiene ad una signora che

ha le ali come le mie!

- Ma dai, fammi vedere?!... Si è vero! Ecco perché ha le ali, si

chiama Angela, ovvio che le possiede, ma non solo per il

nome, lei vola scrivendo, è uno scrittore! Ma adesso basta!

Adesso torniamo alla nostra casetta, fatta di sogni, poesie,

caramelle, cioccolatini, biscottini, e di un bel lettone col

piumone di meringa! Mi è venuto un certo languorino, che

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facciamo, ci mangiamo un biscottino, un budino, un

torroncino?

- Si, anch’io ho un po’ fame, e anche di coccole!

Gavi e Smilla fanno ritorno verso la loro casetta, tenendosi la

mano e abbracciandosi ogni due per tre! Felici come una

regina e un re!

Oggi si che è stata una giornata ben vissuta! Quante cose

hanno imparato, quanta gente han visitato! E quante coccole

nel letto, tra una carezza e un bacetto!

THE END

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POSTFAZIONE

Beh, cari miei, pare che a questo punto la fiaba sia finita, da

quanto mi è parso di capire, Smilla e Gavi hanno deciso di

lanciarci la palla, e noi dobbiamo afferrarla!

Inutile chiedere lumi dal Cielo, o dal Paese di Fantasia, o dalla

Repubblica di Poesia, oramai i nostri amici hanno deciso di

lavarsene le mani, e ce la dobbiamo sbrigare noi.

Nel mondo ci sono ancora persone che rifiutano di diventare

grigie, per nostra fortuna, ma per poterlo fare, occorre che fin

da bambini si impari a leggere, e leggere tanto: fiabe, racconti,

romanzi, poesie!

Ma come si fa, mi domando, a stare ore e ore davanti al

monitor giocando con quegli aggeggi elettronici che rovinano

la vista, o guardare certi cartoni animati pieni di violenza, per

non parlare di certi film o trasmissioni che lasciano il tempo

che trovano! Non dico che si debbano buttar via certi

divertimenti, dico solo che ore davanti al monitor, che sia

televisore o computer, fa male agli occhietti. E dico anche che

sarebbe bene scegliere i programmi da guardare, preferendo

un buon documentario o un bel film d’animazione, piuttosto

che stare a guardare la vita insulsa degli altri, come certi canali

televisivi propinano. Neanche ne parlo, altrimenti farei cattiva

pubblicità, ma voi l’avete capito, vero?

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Ci sono tanti modi simpatici per divertirsi, anche stare con gli

amici, così come sono diventati buoni amici Smilla e Gavi,

anche voi fate i bravi, fate i bravi bambini, giocate nei giardini,

a pallone o a nascondino…chissà che non incontriate qualche

gnomino?!

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IL PAESE DI FANTASIA - SECONDO EPISODIO- Il ritorno di fata Smorfiosa

IL RITORNO DI FATA SMORFIOSA

Finito il racconto di

Smilla e Gavi, Angela

mi chiese, tra una boccata e l’altra

del suo sigaro Che, arrivato fresco

fresco da Amsterdam:

- Ma senti un po’, quella Fata Smorfiosa

che fine ha fatto? E’ apparsa un attimo, e poi subito svanita

nel nulla!

- Cara Angela – scusa, posso rubare una di queste deliziose

polpettine? – la storia di Gavi e Smilla, non è mica finita! Quello

era solo il primo di altri episodi. Ne combineranno delle belle, quei

due, cosa credi, che se ne siano lavati le mani, di questo nostro

Pianeta degli umani? Noi siamo ancora in numero esiguo, rispetto

al bisogno che c’è di poesia, di amore e di pace sul Pianeta!

- Allora, ti piacciono le mie polpettine? E’ stata mamma a

tramandarmi la ricetta, ed è il suo segreto a renderle così

morbide e gustose…ma vedo che ti piacciono! Però, Dani, stai

Page 29: il paese di fantasia

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attenta a non esagerare, vedi di avanzarne qualcuna anche per

me!

- Scusami tanto, ma sono così buone…Piuttosto, mi permetti di

rileggere quella tua poesia, che riflette in modo autentico il

tuo sentire?

-

- Io sono

Professione di Autore

- una goccia di rugiada senza scampo

- in un campo

- di tulipani.

- Specchio il cielo

- mentre la notte muore

- e scioccamente

- amo

- la luce del giorno

- Perchè

- sono orgogliosa

- di assumere il colore

- di quei grandi fior

DI TUTTI QUANTI

- e di specchiarlo invano.

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- Ma sai che è davvero interessante, però permettimi di dissentire:

perché mai dovresti specchiare invano quel colore? Invece

trovo necessario che qualcuno lo faccia…

- - Faccia che, Dani?

- - Che rispecchi i colori della vita, Angela, la luce… ti ricordi il

Paese di Fantasia, quell’angolo di Poesia dove l’elfo e la ninfa

cercavano la felicità? E dove Smilla voleva portarla? In quel

Pianeta degli Umani, dove tutto era grigio, perché mancava lo

spirito poetico, la gioia di vivere, i colori….il calore..

- - Certo, Dani, ricordo e ricordo anche che Smilla e Gavi hanno

deciso di lasciare che quelle luci, che hanno visto con il

cannocchiale di cristallo, fossero loro le dispensatrici di

origami poetici!

- - Ecco, tu mi hai chiesto che fine avesse fatto Fata Smorfiosa.

Fata Smorfiosa si sposta da un Paese all’altro, e da un Pianeta

all’altro e porta zizzania, bisticci, litigi perché prova un sottile

piacere a mettere in difficoltà gli umani, e anche gli gnomi, gli

elfi e le ninfe!

- - E adesso, dove si trova?

- - Adesso è proprio in mezzo a noi, è andata in Irlanda, ha irritato

non so con quale pozione magica, la dolce Rossella, e l’ha resa

acida come un limone! E poi l’ha istigata a prendersela con noi

due, che le volevamo bene, e ci chiedevamo per quale motivo

avesse cambiato così repentinamente carattere!

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- Senti, Angela, mi stai avvolgendo in una nuvola di fumo, allora a

questo punto, mi accendo una sigaretta anch’io, se permetti!

- - Ma si Dani, fuma pure, tanto le tue sigarettine alla menta mi

fanno un baffo! E poi, diciamocelo, è l’unico viziaccio che ci è

rimasto, teniamolo caro, altrimenti rischiamo di finire

nell’elenco delle persone perfette, e non ci pare proprio il

caso….

- E’ qui che ti sbagli, Angela mia! Non dico che noi siamo

persone perfette, altrimenti saremmo presuntuose, e la

presunzione è un brutto difetto…ma insomma, te la senti se

proviamo a fare qualcosa per questo Pianeta grigio? Come

l’hai definito, una volta….cacca? Beh, hai detto una parola più

forte, ma scriverla qui, in una storia per ragazzi, mi pare fuori

luogo. No, anzi guarda, ripeto proprio per filo e per segno

quanto hai detto, perché anche se parla di escrementi, è pura

poesia! Hai definito un certo stato di cose “merda mediocre”

ed hai aggiunto “ci può essere qualcosa di peggio di una

merda mediocre? Abbia almeno il coraggio di essere grande,

odorosa, scivolosa, appiccicosa, questa merda!". Sono

espressioni forti, ma

sacrosantamente vere! Però

hai ragione, c’è tanta cacca in

giro, che se ne sente la puzza,

Page 32: il paese di fantasia

30

però noi possiamo sempre spalarla via…

- - Ma sei diventata tutta scema o cosa, Dani..

- - Angela!! Non intendevo sul serio prendere pala e scopetta, ed

uscire in strada a ramazzare i marciapiedi! La pala virtuale, è

dentro il nostro cervello, e usando questo, possiamo

combattere il grigiume, scrivendo storie bellissime, poesie e

altre cose, purché dentro quelle ci sia la luce dell’intelligenza, i

colori della speranza, e la gioia di vivere. Ma anche le denuncie

contro tutto ciò che rende piatto e grigio questo nostro

Pianeta degli umani.

- - Beh, a dirla tutta, a me vien voglia di scrivere di tutto questo

marciume, non certo di poesia!

- - Cara, caro Angelo mio, ma parlando del male, e

condannandolo, e allontanandolo da noi, portiamo al bene,

sono in antitesi e quindi se parli male del male è come se

parlassi bene del bene, giusto o sono troppo complicata?

- - Ma tu lo sai cosa ha detto a Rossella, quella Fata Smorfiosa?

- - A dire il vero, Angela, non ero lì a sentire, visto che noi siamo in

Italia e loro in Irlanda, ma qualsiasi cosa Fata Smorfiosa abbia

detto a Rossella, è sicuramente un incitamento al litigio, e per

rendere così acida la nostra amica, che era tutta panna e

fragole, bisogna che gliele abbia sparate di ben grosse!

- - A questo punto, chiamo Fata Smorfiosa e gliele canto e busso!

Ha già trattato male Smilla, poverina, adesso crea confusione

Page 33: il paese di fantasia

31

anche sul Pianeta degli umani? Ma è proprio una bella

rompibiglie!!!

La serata è trascorsa in modo piacevole, ma è necessario

chiamare Fata Smorfiosa e dirle il fatto suo.

Si compone un numero speciale, che non si trova sull’elenco

telefonico di nessuna Nazione, anche perché non è un numero

di telefono, ma va composto solo nel pensiero. Per un po’

suona a vuoto, poi Fata Smorfiosa si decide a rispondere:

- - Chi rompe?

- - Ehi bella, ti pare il modo di

rispondere ad un umano?

- - Umano o non umano, mi stai

disturbando!

- - Ah si? Poverina, cosa stavi

facendo di così importante da

non poter essere disturbata?

- - Stavo discutendo con Rossella, e la stavo convincendo a

rompere la vostra amicizia.

- - Sei cascata male, cara Fata Smorfiosa, l’amicizia non si rompe

per qualche piccolo dissidio, anzi, forse ci hai fatto un piacere,

perché con il tuo intrometterti per creare discordie, hai

ottenuto l’effetto contrario. Tu non sai che le vere amicizie

sopportano qualunque difficoltà, direi anzi che le difficoltà

affinano i rapporti, li fanno più veri, li rafforzano, e se credevi

Page 34: il paese di fantasia

32

di farci un dispetto, non hai ottenuto lo scopo! Piuttosto, ti

chiamavamo per dirti di lasciare in pace Smilla, l’hai trattata

proprio male spedendola sul Pianeta degli Umani, ma se

credevi di farle un torto, alla fine le hai fatto capire della

necessità di aiutare gli Umani. Chi la fa, l’aspetti! Il tuo

scherzetto ti si è ritorto contro”.

- Uffa, mi hai rotto con le tue rampogne! Adesso volo nel

Paese di Fantasia,

e faccio i dispetti a Gavi e a Smilla.

Fu così che Fata Smorfiosa, tutta indispettita, lasciò in fretta e

furia Rossella, e si avviò a tutta velocità – aveva messo il turbo

– verso il Paese di Fantasia.

A qualcosa era servita, quella

telefonata di Angela e Dani, almeno

così Fata Smorfiosa ha smesso di

tormentare Rossella con le sue

insinuazioni.

Guardando il cielo rosa, del Paese

di Fantasia, Gavi vede arrivare di

gran carriera un… missile? Non mi pare…un meteorite?

Neanche! Finché Smilla segue lo sguardo di Gavi, e vede

chiaramente di cosa si tratta: la Fata Smorfiosa sta

Page 35: il paese di fantasia

33

precipitando a tutto gas verso di loro. Acciricicci,

acciderbolina, acciciripicchia, caspiterolina! Anche qui doveva

venire a rompere le biglie?

- Gavi, che facciamo? Quella è Fata Smorfiosa, e insieme a lei,

arrivano i guai!

Infatti, Fata Smorfiosa si avvicina tutta

pimpante a Gavi, e gli comincia a girare

intorno, a sfiorarlo con la punta delle sue

ali, a mandargli bacini a destra e a manca,

così che Gavi sente una specie di

stordimento, come avesse avuto un incantesimo. Così

ipnotizzato, che si dimentica di Smilla e la pianta lì di stucco,

seguendo Fata Smorfiosa che si stava inoltrando nel bosco di

alberi azzurri, blu, rossi e gialli.

Povera Smilla, adesso cosa potrebbe succedere? Che fa lei

tutta sola, nel Paese di Fantasia? E

la loro casetta di panpepato,

sarebbe stata vuota senza il suo

elfetto!

Page 36: il paese di fantasia

34

E anche lei, era come fosse stata trasformata in una statua di

zucchero filato.

Ma ecco che Angela e Dani, sentendo che qualcosa di strano

stava per accadere, richiamano immediatamente, sul quel

telefono pensante, la Fata Smorfiosa.

- Uffa, chi rompe di nuovo? Scusami Gavi, devo

rispondere…che barba!

- Senti un po’, Fata Smorfiosa, che stai combinando? Qui sul

Pianeta degli Umani piovono lacrime di smeraldo, e ci sembra

un po’ strano!

- Sto andando nel bosco incantato con Gavi per mano!

- Eh no, bella mia! Ora risvegli Gavi dal tuo incantamento, e lo

riporti da Smilla, che piange lacrime di zaffiro e smeraldo!

Di colpo, l’incantesimo svanisce, e Gavi corre a perdifiato,

dalla sua Smilla, mente Fata

Smorfiosa pesta i piedi

indispettita!

- Vattene dal Paese di Fantasia,

dove tutto è poesia, fantasia,

coccole e

dolcezze, qui non è posto per te!

Dice Smilla sfinita dal tanto piangere, e piangere lacrime di

smeraldi e zaffiri, fa male, molto ma molto male!

Page 37: il paese di fantasia

35

- Vattene e fuggi via! E non farti trovare mai più tra i nostri piedini,

dispettosa che non sei altro!

Così Fata Smorfiosa sparì, volando via tra mugugni, sputacchi e

improperi, decisa a non ritornare mai più!

Angela sorride a Dani, ormai le due amiche sono sicure di

essere riuscite a metter pace, togliendo di mezzo Fata

Smorfiosa, una volta per sempre, e che la faccia

finita………come questa storia!

THE END

Page 38: il paese di fantasia

36

IL PAESE DI FANTASIA - TERZO EPISODIO

SMILLA E GAVI ARRIVANO SUL PIANETA DEGLI

UMANI:FINALMENTE SOLI. SOLI?

Gavi e Smilla, dopo che Fata Smorfiosa ha preso il volo verso

paesi lontani, per qualche tempo se la spassano, raccogliendo

origami, leggendo racconti e poesie, giocando a rimpiattino tra

gli alberi blu, azzurri, rossi e gialli, ma poi si rendono conto che

la vita fatta solo di divertimento, sarà bella, ma come un bel

gioco, dura poco. Si guardano negli occhi, e poi Smilla torna a

bomba:

Page 39: il paese di fantasia

37

- Gavi, non ho abbandonato l’idea di scendere sul Pianeta degli

Umani, e gironzolare un poco alla ricerca di quelle luci che

illuminano gli umani grigi!

- Ancora ci pensi, Smilla? Dobbiamo aspettare che la seconda luna

sia in linea con la prima. Allora sarà il momento in cui l’orbita

del nostro Paese di Fantasia, si avvicinerà maggiormente al

Pianeta degli Umani, poi scenderemo giù.

- E quando sarà, questo momento?

- Fammi guardare le coordinate spaziali….ecco, proprio stanotte!

- Allora preparo una valigia, ci metto un po’ di poesie, di origami e

racconti, e qualche dolcetto per non morir di fame!

I due amici aspettano la notte,

fino a che le due lune si allineano,

allora sono proprio vicini al

Pianeta degli Umani, e saltano giù.

- Ahi, che male, sono finita su

qualcosa di duro, che sarà mai? E’

così buio….

- Vieni vicino, Smilla, altrimenti ci

perdiamo. Aspettiamo che arrivi l’alba e poi vedremo dove

siamo finiti.

Trascorre la notte, e finalmente il cielo comincia a colorarsi di

rosa, e si intravedono i primi contorni delle cose intorno. Si

Page 40: il paese di fantasia

38

accorgono di essere finiti su di uno scoglio, vicino ad un mare

verde-blu.

- Come facciamo ad arrivare a riva,? Io non so nuotare, Smilla!

- Non ti preoccupare, ora le mie ali sono diventate forti, e posso

portarti in volo fino a quella

spiaggia laggiù, non è molto

lontana.

Così Gavi si stringe al collo di

Smilla, ed in un batter d’ali,

atterrano su una spiaggia che

pare ricoperta di perle

triturate. Poco dopo, si avvicina un bambino, che sta

raccogliendo conchiglie che poi ripone in un secchiello rosso.

- Che posto è questo,

piccolo?

Il bambino si ritrae, un poco

spaventato, non aveva mai

visto dal vivo degli esserini

così strani, una ninfa con le

ali e un elfo. Solo nei disegni dei suoi libri di favole aveva visto

qualcosa di simile. Ma vivi e vegeti, e che parlano con lui, mai!

Page 41: il paese di fantasia

39

- Questa è la spiaggia di Budelli. Siamo in Sardegna, nell’arcipelago

della Maddalena. Non lo sapevate? Allora come ci siete

arrivati, qui?

- Volando, mio caro, non vedi che ho le ali, caro….come ti chiami?

- Leo, ma da dove venite?

- Dal Paese di Fantasia, ma ora vogliamo visitare il Pianeta degli

Umani.

- Tu sei un Umano? – Chiede Gavi, che di umani non ne aveva

visto manco uno.

- Si, sono un essere umano, ma piccolo, poi ci sono gli adulti, che

sono molto più grandi di me!

- Ora capisco perché, Leo, ci vedi

e puoi parlare la nostra

lingua! Solo i bambini, infatti,

riescono a vedere gli elfi e le

ninfe, gli adulti hanno perso

la fantasia, e non vedono che

ciò che vogliono vedere. A loro interessano solo il denaro, gli

oggetti, il lavoro, i divertimenti, e tutto di corsa, senza

fermarsi a guardare un filo d’erba che cresce, una conchiglia

particolare, questa sabbia rosa, che pare venuta dritta dritta

dal Paese di Fantasia!

- Ma signora fatina…

Page 42: il paese di fantasia

40

- Non sono una fatina Leo, sono una ninfa dei boschi, e mi chiamo

Smilla

- Ma Smilla, anche sul Pianeta degli Umani ci sono posti bellissimi,

che paiono di fiaba, come questo, dove i miei genitori mi

hanno portato in vacanza!

- In effetti è proprio un posto meraviglioso! Ma noi siamo venuti

sul Pianeta per conoscere anche i tuoi genitori, gli adulti che

non credono più alle fiabe…

- Tra poco arrivano, sono andati a fare una bella nuotata, mentre

io raccolgo tutte le conchiglie che riesco a trovare, e poi

mamma ne fa delle composizioni carine, da regalare alle

amiche.

- Brava mamma! E’ bello usare i doni della natura per creare

oggetti carini!

A quel punto, ecco i genitori di Leo, che

escono da quell’acqua tanto trasparente, e

tutti grondanti, prendono il loro

accappatoio e si asciugano, soddisfatti

della nuotata in quell’acqua di cristallo.

- Ciao Leo, quante conchiglie hai trovato? Ti

sei annoiato?

- No, mamma, ho raccolto tantissime conchiglie per te, e poi vedi,

ho trovato due amici.

Page 43: il paese di fantasia

41

- Quali amici, Leo, io non vedo nessuno!

- Ma non li vedi? C’è Gavi, che è un elfo, e Smilla, che è una ninfa

dei boschi! Sono arrivati sul nostro Pianeta dal Paese di

Fantasia, e vogliono conoscervi. Noi abbiamo già fatto

amicizia!

La mamma guarda il papà, con un’espressione perplessa. Ed il

papà si gratta la testa, ancor più preoccupato. Il loro Leo è un

visionario, oppure si è inventato questi amici, perché troppo

solo.

- Senti, Leo, ma davvero i tuoi amici sono ancora qui? Non sono

per caso già

andati via?

- No papà, sono qui, non li vedi seduti sul quel sasso sulla sabbia?

Non vedi che belle ali ha Smilla, tutte colorate e luccicanti? E

Gavi, con quella giacca verde ed i calzoni rossi?

- Povero bimbo, deve aver preso un’insolazione!

Dice la mamma al papà, e intanto tocca la fronte a Leo, per

assicurarsi che non abbia la febbre.

- Mi pare fresco, allora cosa sarà mai questa storia?

- Mamma, ti ricordi quando eri piccola, e credevi nelle favole?

- Si, me lo ricordo, caro, ma ora credo solo a ciò che vedo, ed io

non vedo un bel niente!

Page 44: il paese di fantasia

42

- Che peccato, mamma, non sai cosa ti perdi! Sono così belli e

simpatici, questi miei nuovi amici!

- Va bene, Leo, ora proverò a parlare con loro!

La mamma cerca di assecondare il piccolo, per non irritarlo, e

allora si avvicina al sasso, che Leo le ha indicato, e finge di

parlare con quegli esserini.

- Ciao, sono la mamma di Leo, vi piace questo posto? Non è un

luogo splendido?

Smilla e Gavi rispondono all’unisono,

ma la mamma di Leo non vede e non

sente nulla. Allora Smilla estrae dal

suo cestino un origami meraviglioso,

tutto colorato e pieno di poesia e lo porge alla signora,

infilandoglielo tra i capelli d’oro.

- Cosa mi è caduto in testa? Non sarà mica qualche schizzo di

gabbiano?

- Lasciami guardare – dice il papà di Leo, e carezzandole i capelli,

trova un origami colorato, fatto come fosse un fiore di loto. Lo

apre, e vi trova scritta questa poesia:

- I desideri sono perle preziose

- Una volta divenuti realtà

- Non sono più che fogli

- Di carta appallottolata

Page 45: il paese di fantasia

43

- Gettata nel cestino.

- Come i bambini

- Che desiderano un giocattolo

- Lo sognano, insistono

- Lo vogliono tra le mani

- E quando l’hanno avuto

- Dopo i primi momenti

- D’infantile stupore

- Resta nell’angolo relegato

- Perduto ormai

- il suo primitivo

- Splendore.

- Come la fantasia

- Chiusa in un baule

- Insieme a vecchi

- Giocattoli rotti.

Appena mamma e papà finiscono di leggere queste strofe, i

loro occhi mettono a fuoco qualcosa, sopra quel masso, prima

vedono solo due ombre, poi tanti colori, infine si accorgono di

Smilla e Gavi.

- Avevi ragione, Leo, ora li vediamo anche noi i tuoi amici, pensi

che possano parlare con noi?

- Provaci, mamma, prova papà, dite loro qualcosa…

Page 46: il paese di fantasia

44

- Ciao Smilla, ciao Gavi, avete qualche impegno? Volete venire da

noi? Il nostro Leo sarebbe molto felice di ospitarvi, ha una

cameretta grande, c’è tanto posto…

- Si, veniamo volentieri, ma ci fermeremo

per poco. Il dono che abbiamo fatto a voi

adulti, di poterci vedere e parlare con

noi, dobbiamo donarlo a tutti gli uomini

grigi, così che possano vedere i colori, i

nostri colori fantastici, che avevano

dimenticato dall’infanzia, quando i loro

occhi, come i vostri, sono stati accecati

nella notte dei pensieri, e dalle preoccupazioni dei giorni, e

hanno perduto l’innocente sguardo dei bambini.

- Leo prende in braccio i suoi nuovi amici, e tutto contento si avvia

con i genitori verso casa; Smilla offre i suoi dolcetti

specialissimi a tutti, e così cantando e ridendo, arrivano fino

alla fine della strada…. E qui finisce anche la storia!

THE END

Page 47: il paese di fantasia

45

IL PAESE DI FANTASIA - QUARTO EPISODIO

.

- All'alba di un nuovo giorno, Smilla e

Gavi si accomiatano da Leo e dai

suoi genitori e, prendendo il volo

sulle ali della ninfa, partono verso

una grande città: Milano. Hanno

scelto una metropoli, poiché

dentro la stessa, si può prendere

visione di un via vai di multi etnie,

un insieme di ricchezza e povertà, e

quindi di molte occasioni per incontrare qualcuno cui donare

quei colori che solo un po’ di polvere magica del Paese di

Fantasia, può donare.

Page 48: il paese di fantasia

46

- Ecco, Gavi, credo che stiamo sorvolando Milano, ora lentamente

scendiamo. Vedi, già si intravvedono le guglie del Duomo, e lo

splendore della Madonnina dorata. Dai, scendiamo in piazza.

- Che bello il Duomo, Smilla! Tutto bianco e così

maestoso! E lì cosa c’è?

- Quella è la Galleria che dalla Piazza del Duomo

conduce in Piazza della Scala, dove si trova

Palazzo Marino, sede del Municipio, e il Teatro alla

Scala, dove

rappresentano opere liriche

e balletti classici di grande

pregio.

- Si, tutto interessante, ma noi

siamo venuti per incontrare

gli umani, non tanto per ammirare le opere d’arte!

- Così, passeggiando lungo Corso

Vittorio Emanuele, nel bel mezzo

di un pomeriggio assolato,

incontrano un vecchietto, che li

guarda sorridendo e li saluta.

Stupiti che un adulto li possa

vedere, si avvicinano sorridenti.

Page 49: il paese di fantasia

47

- Ciao nonno, dove stai andando?

- Devo andare a prendere dal corso di danza la mia nipotina

Camilla, e poi l’accompagno a casa, perché ha molti compiti da

fare. Se posso, la aiuto.

- Ma la tua nipotina ha tempo per giocare?

- Molto poco, a dire il vero! La mattina presto l’accompagno a

scuola, i suoi genitori hanno scelto il programma a tempo

pieno, ed esce alle 16. Mangia una merendina in fretta,

mentre cammina verso la scuola di ballo, e lì vi rimane

un’oretta, infatti ora sta per terminare la lezione. Poi andiamo

a casa, come vi ho detto, per fare i compiti.

- E poi? Gioca almeno un poco?

- No, dopo accende la TV, guarda un cartone animato, poi collega

la Play Station, e resta incollata lì, fino all’ora di cena.

- Da quanto mi pare di capire, questi

bambini degli umani trascorrono seduti

la maggior parte del loro tempo: tra i

banchi di scuola, per molte ore, e poi

davanti allo schermo, sia della TV o del

computer, altre innumerevoli ore. Meno

male che almeno Camilla va a danza,

così che possa fare un po’ di

movimento, ma un’ora sola è ancora

poca cosa.

Page 50: il paese di fantasia

48

- Oh no, Camilla frequenta altri corsi, sta imparando a suonare il

pianoforte, e il giovedì va a casa della maestra di musica, ed il

sabato va in piscina, a nuotare.

- Ecco, anche durante le lezioni di piano resta seduta, per fortuna

fa un po’ di nuoto, ma sempre troppo poco movimento!

- E ‘ così, Smilla, oggigiorno molte cose sono cambiate. I genitori

devono lavorare entrambi, per sbarcare il lunario, e non

hanno tempo per giocare con i loro figli…ma almeno ci sono i

nonni, come me, che hanno tempo da dedicare ai loro amati

nipotini. Però non riesco a far giocare Camilla come un tempo

ci divertivamo noi. Ci bastava poco, anche i sassi diventavano

oggetti fantastici, o i bottoni, per creare delle fantastiche piste

dove farli correre, come fossero macchinine o biciclette.

Inoltre ci piaceva giocare nei prati, a rincorrerci, a nascondino,

a bandiera, a mosca cieca. Così univamo il divertimento, il

movimento e la compagnia

degli amici.

- Camilla non ha amici? – Chiede

Gavi perplesso.

- I compagni di scuola, ma poi

ognuno di loro ha impegni

diversi, chi va a giocare una

partita di calcio, chi fa judo,

chi basket, chi altri sport o

Page 51: il paese di fantasia

49

attività complementari, e c’è anche chi trascorre tutto il suo

tempo libero davanti allo schermo, giochi elettronici, e

qualsiasi sciocchezza che la TV propone. Questa tecnologia ha

sostituito la baby-sitter ed i genitori non hanno ancora capito

quanto sia poco salutare, per i piccoli, stare tutte quelle ore

seduti, con gli occhi fissi sullo schermo. Ma non solo…non

sviluppano la loro fantasia, perdono la creatività e diventano

delle spugne che assorbono tutto, nel bene e nel male. Sono

molto preoccupato, lo sono proprio!

- Senti nonno, possiamo venire con te a

prendere Camilla e stare un poco con

voi?

- Ma certo, era proprio quello che

desideravo, per questo mi sono

fermato a parlare con voi. Non sapevo

più cosa escogitare, per convincere

Camilla che non si può vivere solo

facendo cose, come un’ automa, e vorrei dirlo anche a mia

figlia Laura, la mamma di Camilla, che le cose non possono

continuare in questo modo. Sono certo che se Laura e Camilla

vi vedessero, comprenderebbero tutto quello che io fatico a

far loro capire!

- Allora andiamo, nonno! Da che parte?

Page 52: il paese di fantasia

50

Nonno Francesco, dopo essersi

presentato ai due nuovi amici, si

incammina con loro verso la

scuola di ballo, dalla quale, poco

dopo, esce la piccola Camilla.

- Ciao nonno! – dice Camilla

buttandogli le braccia al collo -

Andiamo a casa a fare i compiti?

Poi voglio giocare con Ninendo.

- No, cara, dopo i compiti facciamo qualcosa di diverso. Vedi che

abbiamo ospiti? Questi nostri nuovi amici Smilla e Gavi.

Camilla si guarda intorno e non vede nessuno. Siamo alle

solite! Il giorno prima erano i genitori di Leo a non vedere,

almeno al primo momento, i due abitanti del Paese di

Fantasia, ora è la piccola Camilla, a non individuarli.

- Guarda bene, cara, e li vedrai. Però ora andiamo a casa, che sono

un po’ stanco di camminare! – E tutti e quattro si dirigono

verso la casa di Camilla.

Entrati nell’appartamento, Camilla apre la cartella, prende il

diario, e vede quanti compiti ha per il giorno dopo. Qualche

esercizio di matematica, un riassunto di italiano, due pagine di

geografia da studiare.

- Uffa nonno, ma sono tanti da fare, forse non riesco a finirli prima

di cena!

Page 53: il paese di fantasia

51

- Si che ce la facciamo, ora tu ti

siedi alla tua scrivania, cominci

a studiare geografia, poi io t’

interrogo per vedere se hai ben

compreso.

- Va bene, nonno! E poi che facciamo?

- Lo vedrai non appena hai finito i compiti.

Camilla, dopo più di un’ora e mezza col nasino sui libri,

finalmente si alza, si stiracchia e va dal nonno, che nel

frattempo aveva sonnecchiato sul divano, in compagnia di

Smilla e Gavi, stanchi anche loro per il lungo viaggio dall’Isola

di Budelli fino a Milano.

- Vieni Camilla, vieni a giocare con i nostri nuovi amici.

- Ma nonno, ancora insisti con questa faccenda? Io proprio non

vedo nessuno.

- Smilla mi ha detto che per vederli, devi

procurarti un paio di calze rosse, di

quelle di filanca che hai rotto l’altro

giorno. Poi un rotolo di filo di rame

sottile, un rocchetto di filo di seta rosso,

un bastoncino di legno, tipo quelli che

usa la mamma per preparare gli spiedini, un rotolo di

guttaperca…e le forbici, naturalmente!

- Cos’è la guttapesca, nonno?

Page 54: il paese di fantasia

52

- Non guttapesca, guttaperca!

- Si, va bene, ma cos’è?

- Quel nastro adesivo un po’ crespato,

che usano i fiorai per avvolgere i

fiori finti.

- Si, mamma ne deve avere un rotolo

nel cassetto che contiene oggetti di

cancelleria.

- Bene, porta tutto qua sul tavolo, e

poi vedrai…

Smilla, con un colpo d’ali, sale sul tavolo, comincia a piegare a

cerchio il filo di rame, e

prepara cinque cerchi, Poi

prende la calza di Camilla, la

taglia in tanti quadretti, coi

quali riveste i cerchi di rame.

Quindi li fissa alla base, con il

filo di seta rosso. Quando ha

finito di formare i cinque petali, li unisce insieme, e poi li fissa

alla base dello spiedino di legno, girando attorno il filo di seta.

Terminata questa operazione, avvolge la guttaperca intorno

allo spiedino, e ne esce un papavero stupendo.

Page 55: il paese di fantasia

53

Camilla è rimasta a bocca aperta, nel vedere come, in modo

prodigioso, quel fiore si formava sotto i suoi occhi, senza che

mani umane lo avessero plasmato. Ma quando quel fiore

viene offerto da Smilla a Camilla, la piccola umana intravede

una manina che lo regge, e poi tutta la

figura di Smilla che le sorride. accanto a

Gavi.

- Ma che bello, come hai fatto a farlo, me lo

insegni? – dice Camilla rivolgendosi a

Smilla.

- - Certo che te lo insegno, è facile più di

quel che credi, e ne puoi fare di tanti

colori, basta che usi le tue calzine rotte, non buttarle via. Puoi

realizzare fiori di tante forme, e li puoi regalare alla mamma,

alle amiche. E tutto quel tempo perso davanti alla tele, o

giocando con quei ruba tempo dei giochi elettronici lo

impieghi occupandolo in lavoretti manuali.

- - Si, Smilla, mi piace imparare a fare qualcosa con le mie mani,

qualche volta disegno, ma poi mi stanco..anche a scuola mi

fanno fare i disegni, e mi pare che siano ancora compiti.

Invece fabbricare fiori di filanca è molto divertente, perché se

ne possono fare di tanti colori e forme, ma la cosa più bella, e

che si possono regalare.

Page 56: il paese di fantasia

54

- Allora dai Camilla – dice il

nonno alla nipotina – fanne

uno per la tua mamma,

vedrai come sarà contenta

questa sera, quando al suo

ritorno, stanca dal lavoro,

troverà la tua sorpresina. E sarà ancora più contenta, quando

saprà che non hai speso il tuo tempo davanti a qualche

schermo!

Suona il campanello, è Laura che rientra dal lavoro. Camilla

corre ad aprire, con il fiorellino che ha confezionato da sola, e

lo offre alla mamma.

- Grazie! Brava, Camilla, ma non

mi dire che l’hai fatto tu da

sola? Ho l’impressione che ci

sia di mezzo una fatina, un

elfo, ma…non credo possibile

che tu da sola abbia avuto

questa splendida idea, e il

nonno… lui si occupa solo di

cose da uomini!

Smilla e Gavi si guardano strizzandosi l’occhio: anche oggi

hanno combinato qualcosa di buono: hanno visto che pure i

Page 57: il paese di fantasia

55

nonni vedono elfi e ninfe dei boschi, e che attraverso lo

sguardo buono del nonno, anche Camilla ha potuto vederli.

Stanotte riposeranno vicino a Camilla, e domani affronteranno

una nuova avventura. Anche le ali di Smilla hanno bisogno di

riposarsi, prima di impegnarsi in un altro volo. Dove

andranno? Per saperlo, dovrete aspettare fino alla prossima

volta!

THE END

Page 58: il paese di fantasia

56

IL PAESE DI FANTASIA - QUINTO E ULTIMO EPISODIO

IL PAESE DI FANTASIA

Quinto e ultimo episodio

Qui cambiamo lo stile del

racconto, che diverrà

narrativo.

Smilla e Gavi si

risvegliano con i rumori

della grande Milano:

clacson, scorrimento del traffico cittadino, odori strani di gas,

benzina, metano. Si affacciano alla finestra, sentono due che

litigano furiosamente per questioni di parcheggio, si tappano

le orecchie e chiudono le imposte.

Si siedono poi al tavolo di cucina con Camilla, per fare

colazione con lei, prima che esca per andare a scuola.

Ringraziano per la cortese ospitalità, riaprono la finestra e

Page 59: il paese di fantasia

57

Smilla, con Gavi sul dorso, apre le sue bellissime e

coloratissime ali e prende il volo per … per dove?

Durante la notte Gavi e Smilla hanno parlato a lungo,

non sapevano esattamente come

muoversi, così hanno deciso che

sarebbero passati davanti ad un

giornalaio, per leggere un po’ di

notizie riguardanti il Pianeta degli

Umani. Innocenti e fiduciosi,

avrebbero trovato sicuramente

articoli di grande interesse, che riportassero tutte le cose belle

che succedono nel Pianeta degli umani. Così pieni di speranza,

volano alla più vicina edicola di giornali, che avevano visto la

sera prima all’angolo della via dove abita Camilla.

Arrivati sul posto, sfogliano tutti i quotidiani d’Italia e

dell’estero. Ecco qui, in quel lontano paese c’è una guerra

civile, in quell’altro una rivoluzione, e lì, guarda un po’, ci sono

lotte fratricide. In quest’altra pagina, omicidi, rapine,

rapimenti, fabbriche che prendono fuoco, ditte che chiudono,

lasciando i dipendenti senza lavoro, famiglie che si disgregano,

incendi nei boschi, e disboscamenti incontrollati e

incontrollabili. Centrali nucleari che disperdono radioattività,

inquinamenti e discariche abusive, terremoti e maremoti,

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tsunami e slavine. Smilla si mette le mani davanti agli occhi,

mentre Gavi è rimasto senza parole. Ma è questo il Pianeta

degli Umani? A Gavi non resta che consolare Smilla dicendole

che certe cose non accadono per colpa degli Umani, poiché

tsunami, terremoti e maremoti sono forze incontrollabili della

natura. Ma tutto il resto si può evitare, pensa Smilla con le

lacrimucce che le compaiono all’orlo delle lunghe ciglia, e poi

scoppia in pianto. Le loro ingenue speranze di poter cambiare

il Pianeta degli Umani, offrendo loro qualche bella poesia, un

racconto fiabesco, una canzone d’amore, svanisce come

d’incanto. Come può mai competere una poesia, con queste

notizie che attirano gli Umani come mosche sul miele? Agli

umani interessa solo essere colpiti da una calamità, perché fa

notizia, per poi dimenticarsene appena chiusa la pagina del

giornale. A Gavi arriva fulmineo un pensiero, dopo aver letto

quelle brutte notizie. Si ricorda di una poesia scritta da quel

poeta stupendo, dal cuore d’oro, che vive a Sassari. L’ha letta,

ricorda, nella silloge di Gavino Puggioni “Nel silenzio dei

rumori”. Smilla chiede a Gavi di recitarla:

E SE…

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La terra si fermasse?

Per guardarci

Per spiarci

Per parlarci

Di quanto le vogliamo male

Di quanto la stiamo

offendendo?

E se si rifiutasse

Di darci ancora

Tutto quello che ci ha dato?

Che non abbiamo apprezzato

Trasformandolo

In un veleno di opulenze

In milioni di inutilità

Pesanti come bombe già innescate?

E se ci dicesse di fermarci

Anche a noi che l’abitiamo?

E se la terra

Ci raccontasse ancora di bambini,

Della fame, dell’acqua, delle miserie,

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Di malattie comuni

Per loro gravissime?

E se la terra

Ci dicesse ancora

Di tutto e di più

Perché figli suoi siamo?

E se…

E se…

Saremmo in grado

Oggi

Di capirla e seguirla?

Smilla ha ascoltato in silenzio, pensierosa, e poi ha gridato:

“Gavi, ferma questo Pianeta degli Umani, voglio scendere

subito!”

In effetti, viene proprio voglia di scappare da questo Pianeta

pieno di egoismo, di indifferenza, di violenza, di malattie e di

insofferenza, di disprezzo per le cose della natura,

di…di…Basta, meglio non parlarne più. Gavi prende Smilla per

mano, la conduce dall’altra parte della strada, lontano da

quelle notizie che fanno solo tristezza e voglia di piangere.

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Il desiderio di Smilla e di Gavi sarebbe proprio quello di

scendere dal treno di questo Pianeta, e fuggire via lontano, in

un altro Pianeta (ma quale?) dove si possa trovare ancora

amore tra gli esseri viventi, carità, altruismo, condivisione,

attenzione, vicinanza, insomma, tutto quanto possa

dimostrare che è ancora possibile tentare di vivere una vita

migliore, salvando il salvabile, costi quel che costi.

Ma cosa possono fare due esserini così piccoli, quasi invisibili,

come l’elfo Gavi e la Ninfa dei boschi Smilla? Sono solo in due,

e non sono neppure degli Umani, A quel punto anche a Smilla

viene in mente una poesia letta dentro un fiore di origami: era

strappata da una pagina del calendario di Angela Fabbri, così

comincia a recitarla:

Altri cieli, altri mondi

Un tempo

conoscevo un piccolo

mondo

circondato da campagne

seminato di alberi.

Ho percorso nuove strade

e visto altri mondi

altri cieli

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meravigliosi

neri

e bucati di stelle

su cui si alzavano

le cupole di una grande chiesa

straniera

e una falce scintillante

attraversava il cielo

come nelle Mille e una Notte

In quei tempi nuovi

non mi chiedevo se Dio esiste,

perché esisteva l'uomo.

Esistevo io.

Non sono stata felice

duraturamente

voglio dire.

Perché invece ho vissuto

i momenti più belli della mia vita.

Poi i cieli si sono rimescolati ancora.

Le colline e il faro

si sono sfocati.

E le facce e i discorsi

hanno perso individualità.

Così ho perduto

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le nuove strade

e i mondi sono invecchiati

e ho provato

l'irresistibile voglia di tornare a casa.

Perfetto, anche a Smilla è venuta l’irresistibile voglia di tornare

a casa. Tornare nel Paese di Fantasia, dove tutto è delizioso,

con quei boschi di alberi rossi, blu, gialli e azzurri, con il prato

immenso, pieno di origami di poesie in fiore, e dove c’è ancora

la casetta di marzapane e di cioccolata, che a lei piaceva tanto,

ma così tanto, che ogni tanto …ne mangiava un pezzetto!

Smilla guarda Gavi con occhi pieni di malinconia, e gli sussurra:

“Torniamo a casa, torniamo nel nostro Paese di Fantasia?”.

Gavi la guarda, e la comprende fino in fondo all’anima, e

decide che tanto loro hanno fatto quel poco che potevano

fare, e che di più sarebbe stato per loro un’impresa al di fuori

delle loro possibilità.

Ci sarebbe voluto un esercito di elfi e di ninfe, e di fatine

buone, per trasformare il Paese degli Umani in un paese simile

a quello di Fantasia. Semplicemente impossibile, assurdo,

improbabile, inattuabile, irrealizzabile.

Partirono per il Paese di Fantasia, almeno per loro la vita

sarebbe stata bella come l’avevano sempre sognata, ma non

prima di aver mandato un messaggio telepatico (ricordate che

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loro usano quel tipo di telefonino?). A chi? Ad Angela Fabbri, a

Gavino Puggioni, a Rossella O’Hara che abita in Irlanda, a Dani

che è la loro mamma ideale. Il messaggio dice: “Datevi da fare,

con la scrittura, con la prosa e la poesia, con il giornalismo

online o qualsiasi altra forma di tam-tam virtuale o multi

mediatico, per diffondere nel Pianeta degli Umani messaggi

d’amore, di Pace e di Speranza. E combattete con le armi che

avete a disposizione(armi inoffensive, fatte di carta e di etere)

contro coloro che vogliono

distruggere il Pianeta degli

Umani, e farlo ridiventare

vivibile (quasi) come il Paese

di Fantasia!”.

A questo punto, Gavi e Smilla

volano via.

Non prima di avervi salutato con un inchino

Gettandovi con la punta delle dita un bel bacino!

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Questa fiaba è finita, ma non è

finito l’impegno sociale, poetico,

letterario, giornalistico dei

personaggi che sono apparsi in

questa storia, per rendere il

Pianeta degli Umani ancora

affascinante, stupendo e pieno

d’amore, come era stato ideato da quel Gran Maestro,

scultore, inventore, pittore, giardiniere, e molto di più, e che

poi gli ha dato forma. Vi state chiedendo chi è? Anche lui sta

divenendo grigio come molti abitanti del Pianeta degli Umani,

perché lo state trascurando? Eh no! Il Creatore è sempre

luminosissimo, brilla di luce propria, è sempre in grande

attività, soprattutto ama immensamente tutti gli abitanti del

Pianeta degli Umani, e li vuole vedere felici. Esattamente

come lo vogliono Smilla e Gavi.

THE END

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Biografia dell’autrice

Sono una nonna ancor giovane.

Vivo a Legnano, dopo un lungo periodo trascorso nel centro di Milano, lasciato per cercare un’oasi più vivibile, nella quale ancora si possa godere del verde dei prati e del profumo dei fiori primaverili.

Questo mondo che non offre molte speranze per i suoi futuri eredi, mi ha convinto a scrivere una favola, moderna e nel contempo antica, composta da ninfe ed elfi, e dall’amore profondo per la poesia, per l’arte e la natura, e tutto quello che possa in qualche modo ingentilire la nostra esistenza, per non correre il rischio che possa diventare davvero grigia, senza colori...insomma, arida e priva di fantasia.

Sono alla mia prima esperienza in questo settore, di norma scrivo poesie, brevi racconti, articoli giornalistici di attualità, che pubblico in rete.

Fin da giovane scrivevo poesie poi, a causa di molteplici impegni, ho messo nel cassetto delle belle speranze l’amore per la scrittura e in parte, devo ammetterlo, avevo anche perso l’ispirazione. Alcuni amici, scrittori e poeti, mi hanno spinto a riprovarci, così è nata in me l’idea di questa fiaba.

La possibilità di editarla in un e-book mi ha affascinato, ho pensato che fosse un modo simpatico, pratico e veloce per raccontare ai piccoli – ma anche ai grandi – questa fiaba che è ambientata ai giorni nostri e, se incontrerà il favore dei lettori, non accantono la possibilità di scriverne altre.

Danila Oppio

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INDICE

IL PAESE DI FANTASIA P.2

2° EPISODIO P.26 IL RITORNO DI FATA SMORFIOSA 3° EPISODIO P.36 4° ESPISODIO P.45 5° EPISODIO P.56

BIOGRAFIA AUTRICE P.67

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IL PAESE DI FANTASIA – 2012

E-BOOK