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Il nostro notiziario ...Lento lento adesso batte più lento, come stai? I tuoi occhi così belli non li ho visti mai adesso non voltarti, voglio ancora guardarti non girare la testa, dove sono le tue mani aspettiamo che ritorni la luce di sentire una voce aspettiamo senza avere paura, domani. ANNO III– 5 - Maggio 2012

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Il nostro notiziario

...Lento lento adesso batte più lento, come stai? I tuoi occhi così belli non li ho visti mai adesso non voltarti, voglio ancora guardarti non girare la testa, dove sono le tue mani aspettiamo che ritorni la luce di sentire una voce aspettiamo senza avere paura, domani.

ANNO III– N° 5 - Maggio 2012

Il mese di Maggio nonostante il clima uggioso che ci ha accompagnato in tutte le giornate, non ci ha scoraggiati, alla Residenza siamo riusciti lo stesso ad evadere, inizialmente con i tre incontri che ci hanno portato nei giardini più belli di Italia e non solo…..Inoltre Sabato 5 Maggio abbiamo assistito alla presentazione del libro di Paola Gamberoni, interessante è stato anche il supporto musicale dei giovani musicisti e l’introduzione al libro del giovane studente del Liceo Classico Cairoli di Varese.

Il mio pensiero va in modo particolare alla giornata dove abbiamo ospitato i bambini della Nostra Famiglia di Vedano Olona, ci siamo divertiti e commossi di fronte a tanta bravura e serietà dimostrata dai giovani musicisti, lo so il rumore delle percussioni era un po’ alto, ma voi avete dimostrato pazienza e comprensione, accogliendo lo sforzo dei bambini e dei loro educatori che con tanta passione svolgono il loro lavoro.

La sorpresa poi è stata doppia perché le cose belle ne generano altre, ed io ringrazio la Si-Signora Nata Cappi e la Signora Maria Angela Prandina, che mi hanno supportata nella pre-miazione di quei bambini, le parole utilizzate, cosi belle, cosi vere sono arrivate dentro di noi, adulti bambini, insegnanti, lasciandoci con la piacevolezza di un bell’incontro.

I bambini poi hanno pranzato nella casetta nel parco giocando allegramente sulle nostre al-talene, chiacchierando con voi qua e là ho capito che anche voi siete rimasti piacevolmente colpiti dall’esperienza.

Grazie

La direttrice

Antonella De Micheli

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Non abbiamo festeggiato la Festa della Mamma perché forse sarebbe stata

quella della nonna….Mi viene un dubbio forse quello della bisnonna!!!

Comunque voglio lo stesso raccontarvi le origini di questa festa come io me le ricor-do.

Rhea, sposa di Crono, era la madre dei greci.

Crono temeva, a causa di una profezia, di essere spodestato da un figlio e, pertanto, ingoiava tutti i figli che Rhea partoriva. Gli dei però sono immortali e non morivano, ma rimanevano imprigionati nelle fauci di Crono. Rhea, allora, si nascose e, dette al-la luce Zeus, con un inganno fece ingoiare a Crono una pietra ed egli credette fosse suo figlio.

I Greci da allora dedicarono a Rhea un giorno di festeggiamenti ogni anno.

Nel 1914 gli Stati Uniti istituirono la “ Giornata Nazionale della Mamma “.

In Italia la Festa della Mamma si festeggia nella seconda domenica di Maggio, come negli Stati Uniti.

Simbolo di questa festa è la rosa che più di ogni altro fiore simboleggia l’amore e la bellezza e testimonia l’affetto e la riconoscenza dei figli. O almeno così si spera !!!

Festa della Mamma,….o della Nonna ?

FIORI E PIANTE

Durante la nostra lunga vita siamo stati in molti luoghi, ma ci siamo accorti so-

lo ora che abbiamo visto ma non abbiamo guardato quello che ci circondava.

Oggi è arrivata alla Residenza una persona che è riuscita a metterci in contatto con la natura e ad ammirarne la bellezza.

Il professor Cammelli ha commentato il video che ha trasmesso, non solo con compe-tenza e chiarezza, ma con l’enorme merito di averci fatto dimenticare di essere chiusi fra due pareti.

Abbiamo spaziato con la mente fra giardini e parchi : Villa Taranto, Villa Carlotta e lo stupendo Parco della Sigurtà, una delle tre meraviglie del mondo.

Alberi altissimi venuti da ogni dove, fiori dai colori sgargianti che cambiano con il pas-sare delle stagioni. Un giardino acquatico in cui galleggiano bianche ninfee.

Tutto quello che vediamo è anche merito di un lungo e faticoso lavoro, svolto fra mille difficoltà. Se la tecnologia ha molto aiutato, l’uomo è riuscito a procurare danni enormi, che, solo l’amore e le cure di altri uomini hanno cercato di rimediare.

Conoscere la composizione di un terreno non serve solo a far crescere fiori e piante ri-gogliose, ma a fermare l’inquinamento di molti prodotti.

Trasmettere ai giovani la conoscenza di tutto questo è un dovere e, persone come il pro-fessor Cammelli svolgono il loro compito con pazienza e costanza.

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La Residenza si anima, stanno arrivando i ragazzini del Corso di Musica

“ Tac Tic “ della “ Nostra Famiglia” di Vedano Olona. Sono muniti di strumenti a percussio-ne che suoneranno con molta energia, ma anche con molta abilità.

Vedendo la confusione che si è creata, gli strumenti occupano molto spazio, sembra impos-sibile che di lì a poco avrà inizio un vero concerto.

Tutti in cerchio attenti ai gesti degli insegnanti le cui mani si muovono in continuazione dando il tempo.

I musicisti hanno spartiti particolari, il tempo viene dato da vari rettangoli di colori diversi che rappresentano la musica.

Le ultime istruzione e ...si inizia!

Tutto procede bene, a un certo momento il piccolo pianista fa una smorfia ; è l’unico che si è accorto di un piccolissimo errore fatto da un compagno.

Questo pianista è molto bravo, ha avuto l’onore di suonare accompagnato dal grande Gio-vanni Allevi. Se ne ricorderà per tutta la vita e gli servirà da sprone per continuare a suona-re.

Come avranno fatto gli insegnanti a far mimare, con così grande sentimento, quella preghie-ra a dei bambini?? Non so se ammirare di più i piccoli attori o i grandi insegnanti che devo-no aver avuto una pazienza infinita.

Oggi abbiamo capito che nessuno è un diverso; siamo noi che non sappiamo scorgere le possibilità : quei ragazzini ci possono regalare molto.

Alla fine del concerto un’ ospite, dicendo parole molto commosse, ha consegnato al gruppo un disco, offerto dalla Residenza, in ricordo di queste ore.

GRUPPO “ TAC TIC“

La musica sprigiona armonia di note che uniscono non soltanto coloro che la eseguo-no, ma anche coloro che la ascoltano, facendo nascere sentimenti di amore e fratel-lanza tale miracolo, che annulla distanze dovute a diversità di razza, di religione e di classe sociale, è accaduto, ad esempio, attraverso l’orchestra di giovani israeliani e palestinesi, i quali hanno ottenuto ciò che i governi, invece, non riescono a realizzare.

Ecco l’importanza fondamentale della musica!

E allora una lode speciale a voi bambini dell’Associazione “ La nostra famiglia”, il gruppo musicale Tac-Tic, ai vostri insegnanti che, attraverso un lavoro intelligente, originale e costante vi hanno guidato a realizzare un concerto straordinario di tambu-relli e pianole a beneficio degli ospiti della “Residenza”. L’impegno profuso nello studio della musica verrà sicuramente ricompensato dato che la musica è sempre stata un fattore fondamentale anche per l’educazione e la formazione dell’essere umano che senza questo completamento pedagogico, non potrebbe mai sentirsi pienamente appagato.

Da parte mia un vivo ringraziamento alla signora Dottoressa Antonella De Micheli, che, nella sua squisita sensibilità, ha voluto fossi io stessa a consegnarvi la significati-va targa a ricordo dell’indimenticabile incontro, forse perché, per tanti anni, ho profu-so le mie energie di mente e di cuore nella scuola elementare italiana. A voi giovani e bravissime educatrici mi è caro trasmettere un pensiero di Papa Paolo VI che, in sin-tesi, racchiude il valore della nostra missione. Egli, parlando della vocazione eletta del maestro dice. “ essa è il ministero che si curva sui piccoli, è arte che ne dischiude le implicite facoltà, è prodigio che forma la personalità dell’uomo e lo incammina verso la pienezza e la perfezione dell’essere suo.”

Maria Angela Prandina

ospite della Residenza

ASSOCIAZIONE “LA NOSTRA FAMIGLIA”

Gruppo musicale TAC-TIC

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Un giorno l’asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era

fatto male, ma non poteva più uscire.

Il povero animale continuò a ragliare sonoramente per ore. Il contadino era straziato dai la-menti dell’asino, voleva salvarlo e cercò in tutti i modi di tirarlo fuori, ma dopo inutili tenta-tivi, si rassegnò e prese una decisione crudele.

Poiché l’asino era ormai molto vecchio e non serviva più a nulla e poiché il pozzo era ormai secco ed in qualche modo bisognava chiuderlo, chiese aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo.

Il povero asino imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo, capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò in un pianto irrefrenabile.

Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l’asino rimase quie-to. Passò del tempo, nessuno aveva il coraggio di guardare nel pozzo mentre continuavano a gettare la terra.

Finalmente il contadino guardò nel pozzo e rimase sorpreso per quello che vide, l’asino si scrollava dalla groppa ogni palata di terra che gli buttavano addosso e, ci saliva sopra.

Man mano che i contadini gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo.

Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino, l’asino riuscì ad uscire dal pozzo con un balzo e co-minciò a trottare felice.

MORALE

Quando la vita ci affonda in pozzi neri e profondi, il segreto per uscire più forti dal pozzo è scuoterci la terra di dosso e fare un passo verso l’alto. Ognuno dei nostri problemi si tra-sformerà in un gradino che ci condurrà verso l’uscita. Anche nei momenti più duri e tristi possiamo risollevarci lasciando alle nostre spalle i problemi più grandi, anche se nessuno ci dà una mano.

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L’ASINO E IL CONTADINO

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ORA RILASSIAMOCI UN PO’

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La prima persona che porterà in ufficio il messaggio decodificato avrà diritto ad un premio.

1 Un uomo ubriaco entra in un bar e grida : - Buon anno a tutti! - - Scusi sa?- gli fa notare il barista, - guardi che siamo a Maggio.-

“-Maggio??’ nooooo!! Questa volta mia moglie mi uccide, non ero mai rientrato così tardi ! -

2 Un tipo molto moralista incontra , in spiaggia, una ragazzina con un audacis-simo tanga. Le si avvicina e la sgrida: - Che cosa direbbe tua madre se ti ve-desse con un costume così indecente?-

3 - Si arrabbierebbe molto, soprattutto perché il costume che indosso è suo….-

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1 Giugno Sig.ra Vera Traina

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Alla Residenza la

Serenità è di casa !