IL MUSEO DEL MONDO 14 - Footballeurs di Nicolas de Staël (1952) - La Repubblica 31.03.2013

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  • 7/28/2019 IL MUSEO DEL MONDO 14 - Footballeurs di Nicolas de Stal (1952) - La Repubblica 31.03.2013

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    RCULT 56

    DOMENICA 31 MARZO 2013

    llaa RReeppuubbbblliiccaaIL MUSEODELMONDOMELANIA MAZZUCCO

    FOTODIBASSO CANNARSA

    LARTISTA

    Nicolas de Stal(1914-1955), pittorefrancese di originerussa. StudiaallAccademia diBruxelles, vieneinfluenzato dagliespressionisti. Neglianni Quaranta passaallastrattismo e siaccosta a Braque.Costruisce opere contasselli di colore

    a primavolta allo

    stadio non si dimentica. Di gior-no bello, di notte una folgora-zione. Cammini in un budello di

    cemento armato, sali una ripidarampa di scale e allimprovviso tiritrovi sulle gradinate, frastor-nato dal ruggito della folla: in al-to le luci abbacinanti dei proiet-tori e il cielo nero, davanti mi-gliaia di teste frementi e laggiun fazzoletto derba dove pulsa-no figure colorate. Nel 1952 lepartite in notturna costituivanoancora una novit assoluta. Lasera di mercoled 26 marzo alParco dei Principi di Parigi con-tro la nazionale di Francia vennea giocare la Svezia.

    Si trattava di unamichevole,ma importante, perch le squa-dre non si affrontavano dal 1935.Gli ospiti erano stati preceduti dauna rispettosa ironia. La Sveziaaveva raggiunto la finale ai Mon-diali del 1950 (a danno dellIta-lia). Ma da allora i migliori talen-

    ti erano emigrati allestero, mol-ti calciatori della nazionale era-no dilettanti e inoltre dinvernonon si allenavano. I giornali die-dero molto risalto allavveni-mento, preannunciato come unrito mistico. Pubblicarono arti-stiche foto in bianco e nero di al-tre partite giocate in notturna: ilcalcio diventava danza, il pallo-ne una luna dargento, i calciato-ri ballerini dalle movenze ele-ganti. Possibile che i pittori nonsi sentissero sfidati da un sogget-to cos? In Italia cera stato un no-bile precedente il pioniere Um-berto Boccioni, che si era inte-ressato al dinamismo dei calcia-tori fin dal 1913. Ma il calcio inFrancia non ispirava larte.

    Invece quel mercoled di mar-zo allo Stade de France, tra i mol-tissimi spettatori che, scrisse

    un testimone, offrivano un colpodocchio impressionante, spal-mati sulle gradinate come cavia-le -cera anche un pittore.

    Nicolas de Stal, consideratoin quel momento il pi promet-tente, dotato e originale artistadel dopoguerra: la Francia gliaveva concesso la cittadinanza elo aveva adottato. Russo di nasci-ta, figlio di un generale zarista, difamiglia aristocratica costrettaallesilio dalla Rivoluzione bol-scevica, orfano a otto anni, eracresciuto in Belgio. Aveva spesola giovinezza inquieta viaggian-do in Europa e Africa del Nord,sperimentando e cercando discoprire quale pittore voleva es-sere. Maturava con lentezza so-litario, ma attento alle creazionidegli altri. Nei tetri anni delloc-cupazione nazista si era fatto ap-prezzare per alcune tele astratte,alquanto cupe e angoscianti.

    Quella sera and dunque allostadio con la moglie Franoise.

    Alto, esotico, bellissimo, da ra-gazzo era stato un notevole spor-tivo, e si predisponeva semplice-mente a gustare una partita dicalcio. Gli svedesi giocavano in

    di bianco. Dipinse cos bottiglie,fiori, paesaggi, finestre. Divenneun maestro del colore, come Ma-tisse. Divenne ricco, riebbe la vi-ta che gli era stata strappata dal-la storia e allimprovviso se latolse. Lui che aveva definito lospazio della pittura un muro, do-ve per volano liberi gli uccellidel mondo, scelse una morte ae-rea, verticale, lanciandosi nelvuoto a quarantun anni.

    Non so se De Stal amasseparticolarmente il calcio. Il cal-cio strategia e imprevedibilit,tecnica ed estro, tattica e occa-sione, esercizio e applicazionema anche talento e genio. Qua-lit che anche lui possedeva. Inuna partita, il caso svolge unruolo decisivo. Anche lui crede-va nel caso, aveva fede nellispi-razione, nellazzardo, nel ri-schio. Bisogna lavorare, avevascritto a un amico: ci vuole unatonnellata di passione e centogrammi di pazienza. La pazien-za era finita, la passione per lapittura, per la materia, per la lu-ce lha consegnata a noi.

    Il poema visivo di de Stalche cattura la magia del calcio

    POLLOCK

    Full FathomFive(3 febbraio)

    BEATOANGELICO

    Annunciazione

    (13 gennaio)

    ACHEROPITA

    Il SantissimoSalvatore(27 gennaio)

    RAFFAELLO

    Ritratto diLeone X(10 febbraio)

    BCKLIN

    Lisoladei morti(17 febbraio)

    DI COSIMO

    La mortedi Procri(24 febbraio)

    KOKOSCHKA

    La sposadel vento(20 gennaio)

    KLEE

    AdParnassum(6 gennaio)

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    MONDRIAN

    Lalberogrigio(3 marzo)

    CORREGGIO

    Giove e io(10 marzo)

    MATISSE

    Violinistaalla finestra(17 marzo)

    GIOTTO

    Resurrezionedi Lazzaro(24 marzo)

    LOPERA

    Nicolasde Stal:Footballeurs

    (1952) Aixen ProvenceMuseGranet

    maglia gialla, calzoncini celesti ecalzettoni a righe orizzontali, ifrancesi in divisa blu. I francesi,un po per sussiego, un po perscarso impegno, giocarono sen-za ispirazione e senza furore. Fu-rono sopraffatti dalla velocit edallagonismo degli avversari.Gli svedesi impartirono ai calcia-tori e agli spettatori una lezionedi tattica, tecnica e volont. Se-gnarono una sola rete, di testa,all83, ma avrebbero potutostravincere. Il pittore per tra-sform la disfatta in arte. Osses-sionato dalla sarabanda dellemaglie gialle svedesi intorno aquelle blu dei francesi, che si sta-

    gliavano colorate contro il buio,e dal movimento dei giocatori,che volteggiavano dimentichi dis sul prato verde pisello sotto leluci artificiali dei proiettori, ap-pena rientrato nello studio inizia dipingere: non la partita reale,che aveva visto, ma lemozioneindelebile che gli aveva lasciato.

    In pochissimi giorni realizzuna serie di quadri di piccole di-mensioni, tutti intitolati Foot-balleurs un poema sportivo perframmenti che sta alla pitturacome il ciclo di sonetti sul calciodi Saba alla poesia. In essi, deStal coronava il progressivo ri-torno alla figura alle forme che

    da qualche mese si erano riaf-facciate nella sua opera. Cio,abbandonava lastrazione pu-ra, proprio quando lo stavanoetichettando come il contralta-re europeo di Pollock. Tra-sform i corpi dei calciatori inmasse di colore, un mosaico diriquadri pennellati con la spato-la come qualche tempo primaaveva fatto coi tetti di Parigi.Nello spazio appiattito, lalter-nanza dei colori a creare movi-mento. I Footballeurssono tuttisimili e tutti diversi. Qualcunopi semplice, pi vicino allarealt, qualcuno pi visionario.Nel quadro di Aix, le sagome dei

    calciatori, le teste, le gambe, icalzettoni, lerba, sono ancorariconoscibili, braci di colore cheardono sul muro nero della not-te. Infine de Stal dipinse il pigrande della serie, lo intitolStade de Francee pass oltre.

    La serie dei Footballeurs loaveva come liberato. In tre annidipinse con furore centinaia diquadri sempre pi grandi, sem-pre pi luminosi ed essenziali in cui per le forme e le figure re-stavano sempre leggibili. In-vent una pittura di colore e luce.Per un nudo, gli bastava qualchelinea sinuosa e due colori, per leali dei gabbiani qualche virgola

    L