Il mondo dei food blogger

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papillon 63 - primavera/estate 2012 30 di Alessandro Ricci food blog, DI COSA STIAMO PARLANDO? Il cibo tira, anche e soprattutto in rete: sono migliaia i blog che trattano di enogastronomia, da diverse spigolature. E mentre si discute ancora della contrapposizione stampa/web, quest'ultimo cambia pelle, diventando sempre più mobile e social. Ci sono i blog di ricette (passio- ne prevalentemente femminile) e quelli che parlano solo di vino (dove prevalgono gli uomini). C'è chi col blog fa informazione, chi si lancia nel gossip, chi recensisce con tastiera severa ristoranti e trat- torie. E chi prova a ragionare, sul cibo, prendendolo (anche) come pretesto. C'è il blog che ha 10.000 contatti al giorno e quello letto sol- tanto dai parenti stretti del blogger. C'è chi cesella il testo con attenzio- ne, chi privilegia la fotografia (a vol- te questi due aspetti possono anda- re a braccetto) e chi invece scrive in un italiano correggiuto. Insomma, il mondo dei food blog è vasto e pro- fondo, per quantità e qualità. E mentre stampa e web si contrap- pongono in un'annosa polemica che ruota attorno ai concetti di autorevolezza, serietà, superiorità e velocità di informazione, il vecchio World Wide Web, la tripla W che ha cambiato il mondo, muta con rapidità impressionante. Lo spiega bene un articolo di Repubblica del 20 marzo scorso, dal titolo: “Addio vecchio web, ora vincono le app”: la fruizione della rete passa sempre meno da computer (fisso o portati- le che sia) a favore di smartphone e tablet; sempre meno si utilizza il vecchio web in favore delle app; il regno dei motori di ricerca perde quota per quello dei social net- work; si passa dalla pubblicità ai contenuti a pagamento. E ancora, sono 21 milioni gli italiani che possiedono uno smartphone, 1,5 milioni i tablet in giro e il 90% di chi accede a internet ha un pro- filo facebook. In questa babele di contenuti, fonti e strumenti spunta infine una parola, che mette tutti mondo blog d'accordo: interazione. Già, perché non c'è più informazione stampa- ta senza una finestra sul web; così come i blog vivono in relazione con i social network. IL PUNTO SUI BLOG I dati più recenti, risalenti al novem- bre 2010, riferiscono di 1,3 milio- ni di blog in Italia e 5,6 milioni di blogger. “Il numero di blog è sceso dal 1999 a oggi - spiega Luca Con- ti (www.pandemia.info), uno dei massimi esperti italiani di internet, blog e social network. Questo calo è dovuto sostanzial- mente al fatto che i blog personali adolescenziali, che costituivano al- meno un terzo del totale, nati quin- di senza alcuna ambizione giorna- listica, sono stati abbandonati a favore di altre forme comunicative più immediate, come facebook. Questo calo, però, paradossalmen- te, ha rafforzato il mondo dei blog, perché nel tempo sono sopravissuti quelli costanti, aggiornati, che han- no aumentato la loro rilevanza at- traendo più traffico. Quindi, in valore assoluto sono di- minuiti, ma il loro valore è cresciu- to”. le peculiarità di un blog “Fondamentalmente sono due. Dal punto di vista tecnico un blog è un CMS, un sistema di pubblicazione di contenuti online, che vengono pubblicati in ordine cronologico inverso. E ogni contenuto ha il suo permalink, cioè una URL (l'indirizzo della pagina) specifica, permanen- te. La seconda peculiarità riguarda

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di Alessandro Ricci

food blog,DI COSA STIAMO PARLANDO?

Il cibo tira, anche e soprattutto in rete: sono migliaia i blog che trattano di enogastronomia, da diverse spigolature. E mentre si discute ancora della contrapposizione stampa/web, quest'ultimo cambia pelle, diventando sempre più mobile e social.

Ci sono i blog di ricette (passio-ne prevalentemente femminile) e quelli che parlano solo di vino (dove prevalgono gli uomini). C'è chi col blog fa informazione, chi si lancia nel gossip, chi recensisce con tastiera severa ristoranti e trat-torie. E chi prova a ragionare, sul cibo, prendendolo (anche) come pretesto. C'è il blog che ha 10.000 contatti al giorno e quello letto sol-tanto dai parenti stretti del blogger. C'è chi cesella il testo con attenzio-ne, chi privilegia la fotografi a (a vol-te questi due aspetti possono anda-re a braccetto) e chi invece scrive in un italiano correggiuto. Insomma, il mondo dei food blog è vasto e pro-fondo, per quantità e qualità. E mentre stampa e web si contrap-pongono in un'annosa polemica che ruota attorno ai concetti di autorevolezza, serietà, superiorità e velocità di informazione, il vecchio World Wide Web, la tripla W che ha cambiato il mondo, muta con rapidità impressionante. Lo spiega bene un articolo di Repubblica del 20 marzo scorso, dal titolo: “Addio vecchio web, ora vincono le app”: la fruizione della rete passa sempre meno da computer (fi sso o portati-le che sia) a favore di smartphone e tablet; sempre meno si utilizza il vecchio web in favore delle app; il regno dei motori di ricerca perde quota per quello dei social net-work; si passa dalla pubblicità ai contenuti a pagamento. E ancora, sono 21 milioni gli italiani che possiedono uno smartphone, 1,5 milioni i tablet in giro e il 90% di chi accede a internet ha un pro-fi lo facebook. In questa babele di contenuti, fonti e strumenti spunta infi ne una parola, che mette tutti

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d'accordo: interazione. Già, perché non c'è più informazione stampa-ta senza una fi nestra sul web; così come i blog vivono in relazione con i social network.

IL PUNTO SUI BLOG

I dati più recenti, risalenti al novem-bre 2010, riferiscono di 1,3 milio-ni di blog in Italia e 5,6 milioni di blogger. “Il numero di blog è sceso dal 1999 a oggi - spiega Luca Con-ti (www.pandemia.info), uno dei massimi esperti italiani di internet, blog e social network. Questo calo è dovuto sostanzial-mente al fatto che i blog personali adolescenziali, che costituivano al-meno un terzo del totale, nati quin-di senza alcuna ambizione giorna-listica, sono stati abbandonati a favore di altre forme comunicative più immediate, come facebook. Questo calo, però, paradossalmen-te, ha rafforzato il mondo dei blog, perché nel tempo sono sopravissuti quelli costanti, aggiornati, che han-no aumentato la loro rilevanza at-traendo più traffi co. Quindi, in valore assoluto sono di-minuiti, ma il loro valore è cresciu-to”.

le peculiarità di un blog“Fondamentalmente sono due. Dal punto di vista tecnico un blog è un CMS, un sistema di pubblicazione di contenuti online, che vengono pubblicati in ordine cronologico inverso. E ogni contenuto ha il suo permalink, cioè una URL (l'indirizzo della pagina) specifi ca, permanen-te. La seconda peculiarità riguarda

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www.dissapore.com

Dissapore (assieme al “fratello” Intravino) è uno dei blog enogastrono-mici di maggior successo. Massimo Bernardi ne è l'editore.

Dissapore ha in media 15.000 accessi giornalieri, Intravino 5.000. Ci scrivono, con diversa intensità di scrittura e lunghezza di collaborazione, una cinquantina di persone. Alcuni tra questi sono giornalisti, e scrivono anche per altri giornali e testate web.

Dissapore è stato pensato come una nicchia che trattasse l'argomento cibo con cadenza giornaliera, affrontando l'attualità e approfondendo alcuni aspetti legati ai grandi temi del cibo.

Il cibo in generale continua ad attrarre un numero crescente di persone, soprattutto tra i giovani. Questo 5 anni fa non succedeva. Gli interessi delle persone cambiano, seguono delle mode, vanno a ondate, e la nostra offerta cerca di adeguarsi agli interessi dei lettori.

A mio parere la contrapposizione web/stampa è un falso problema. Io non leggo la carta anagrafi ca di una persona interessante: è interes-sante per quello che dice, per lo stile, per la presenza in rete. Ci sono persone interessanti in una categoria e nell'altra.

I blog scontano una fase di gioventù e possono commettere delle inge-nuità. Quel che bisogna capire è che, anche in rete, si parla di editoria.

il linguaggio: i blog più letti sono quelli che mantengono un tono personale e informale, favorendo l'interazione con il lettore”.

ottimo piazzamento sui mo-tori di ricerca?“I blog generano un codice pagina molto effi ciente, effi cace per attrar-re i motori di ricerca. Se si fa uso dei titoli con intelligenza, dei tag, dei grassetti, la piattaforma blog tradu-ce il testo in un codice che Google privilegia nelle ricerche”.

mondo, qual è la situazione

italiana?“L'Italia, come sempre, parte un po' in ritardo. Se in Italia si parla oggi di fashion blogger o mamme blogger o food blogger, all'estero se ne parlava già tempo fa. Noi poi scontiamo il problema della lingua: chi scrive in inglese ha un bacino di potenziali lettori natural-mente più ampio e può attrarre più pubblicità. Infatti in Italia i blogger professio-nisti sono pochissimi, e quasi tutti usano il blog come strumento di personal brand, ma guadagnano facendo altro. Negli Usa invece il blogger può essere una professio-ne”.

UNA PANORAMICA SU 4 BLOG DI SUCCESSO (E DI TAGLIO DIFFERENTE)

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Editoria evoluta, adattata alla rete, ma pur sempre editoria. Quindi per un blog non è il male assoluto avere delle pubblicità, ma occorre distinguere con chiarezza tra contenuti e pubblicità, separando tassativamente le due cose e facendo tutto alla luce del sole.

Non c'è contrapposizione: in realtà si alimentano a vicenda. Per Dissapore facebook è il maggior propulsore di accessi, e anche twitter fa la sua parte. Ogni mezzo va utilizzato in modo proprio: non è possibile tenere su twit-ter un blog giornaliero, mentre i social network possono essere utilizzati per altri scopi.

www.sorelleinpentola.com

Sorelle in pentola è il blog di due sorelle, Angela e Chiara Maci. Quest’ulti-ma è anche protagonista della trasmissione “Cuochi e fiamme” (La7, tutti i giorni, ore 18.40). L’intervistata, invece, è Angela.

È storia recente: lo abbiamo aperto il 31 marzo 2010, un po’ per gioco, un po’ per la passione per la cucina che ci ha sempre legate, un po’ per restare unite, visto che Chiara vive a Milano e io a Treviso. Ma non ci siamo improvvisate: siamo entrambe sommelier e degustatrici di formaggi. Lo abbiamo pensato a cadenza giornaliera: questo richiede impegno, certo, ma dà i suoi frutti, visto che oggi abbiamo una media di 7.000 accessi al giorno. Certo, anche il successo televisivo di mia sorella ha contribuito.

Sì. Non è tanto il blog la fonte di guadagno, quanto il lavoro che si crea attorno al blog: ci chiamano aziende, agenzie, partecipiamo a vari eventi.

È genuino, familiare e vero. Familiare perché è luogo di incontro tra amici. Genuino perché è un blog in cui cerchiamo di raccontare la nostra storia, tutti i giorni, senza artifici.

Senza nulla togliere ai giornalisti, noi non siamo giornalisti e non vogliamo invadere il loro territorio. Non vogliamo diventare i nuovi giornalisti, né ci definiamo tali, però le competenze le abbiamo. E un blog, rispetto alla carta stampata, ha il vantaggio di essere immediato. Un blogger conosce il suo lettore.

Noi utilizziamo principamente facebook, dove siamo seguitissime (la loro pagina ha circa 12.500 fans), dove rilanciamo i nostri contenuti, già al mattino, e poi nel corso della giornata postiamo altro.

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www.untoccodizenzero.it

È il blog di Sandra Salerno, torinese, “creative cook”.

A settembre saranno sette anni. È nato per gioco, per rilassare la testa dopo il lavoro, dedicarmi alle ricette. Col tempo la passione per la cucina si è ampliata, ho fatto alcuni corsi più mirati, ho iniziato a collaborare con la condotta torinese di Slow Food, poi con Eataly, ho realizzato qualche aperitivo, qualche cena per amici. Anche considerate alcune difficoltà la-vorative, nel 2007 ho deciso di dedicarmici totalmente, e sono nate tante collaborazioni.

È un bel contenitore, nato come contenitore puramente di ricette, che col tempo ha allargato i confini ospitando gli interventi di amici, virando anche verso il viaggio, verso il racconto di determinati territori.

Io non sono giornalista, avrei anche potuto iscrivermi all’albo, ma non mi interessa: sento di poter fare informazione lo stesso. Purtroppo molti gior-nalisti ci guardano con un malcelato senso di superiorità e sono inutilmen-te pomposi. E questo accade anche a giovani giornalisti.

Con twitter e facebook l’esponenzialità è incredibile, i contenuti viaggiano in rete, posso interagire direttamente o indirettamente con persone che non leggono il mio blog. Sul social network l’interazione è fondamentale: noto ad esempio che per commentare le mie ricette molti preferiscono facebook al commento sul blog.

www.sulcuscino.com

Alessandra Tinozzi è una fotografa, specializzata in ritratti. Da due anni sta portando avanti il progetto dei “ritratti sul cuscino”: chef e persone legate al mondo del cibo si fanno ritrarre sdraiati, su un cuscino, appunto. Sul suo blog si può seguire il percorso di questo progetto, giorno per giorno.

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La nascita è apparentemente casuale. Mi sono accorta che era mia mo-dalità fotografare persone sdraiate. La perdita di controllo è una conditio sine qua non per un buon ritratto, e trovarsi con le spalle a terra crea quell’attimo di smarrimento, toglie sicurezze, rende il mio approccio più giocoso e ravvicinato. Ho scelto gli chef per due motivi. Il primo è pratico: in quel quel periodo stavo lavorando a un libro sugli chef, li avevo quindi sottomano. Il secondo è tecnico: gli chef funzionano bene sul cuscino, dove devono mettere un po’ da parte il loro ego particolarmente sviluppa-

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to. Togliendoli dal loro solito scenario, vestito bianco, cappello, padella in mano, e quindi decontestualizzandoli, rimangono le persone.

Dopo un po’. Questo materiale diventerà un libro e probabilmente una mostra, ma il bello di questo gioco è che muta continuamente, declinan-dosi in varie situazioni. Il blog mi è molto utile, perché evita di accumulare materiale nel cassetto, riesce a seguire in tempo reale l’evoluzione del pro-getto, ho un feedback immediato dai lettori ed è un ottimo strumento di promozione.

Blog e social network rispondono a due esigenze diverse, e devono andare di pari passo. Sul blog vanno i contenuti, i social network invece devono portare al contenuto. E i social bisogna saperli usare. Soprattutto facebo-ok: va domato, come un cavallo, altrimenti rischia di farti perdere tempo, soprattutto se vuoi utilizzarlo come strumento professionale.

URL L'url è l'indirizzo di una pagina web. Ad esempio: http://www.clubpapillon.it

PERMALINK Un permalink è un collegamento permanente, un URL che si riferi-sce univocamente ad una infor-mazione creato in modo tale da rimanere invariato nel tempo. È una delle peculiarità dei blog. Ad esempio: http://barbabie-tola.clubpapillon.it/argomento.asp?id=32911726

TAG Un tag è una parola chiave asso-ciata a un contenuto, come un post in un blog, un'immagine, un articolo o un video, ed è utilizzato per catalogare i contenuti e facili-tare la ricerca.

CMS È l'acronimo di content manage-ment system (in italiano, sistema di gestione dei contenuti) ed è un sistema per la creazione e pubbli-cazione di contenuti per siti web dinamici studiato per facilitarne la gestione, svincolando l'ammini-stratore da conoscenze tecniche di programmazione web.

Anche noi siamo entrati nell'a-gone dei social network, con fa-cebook e twitter e coi blog. Nostri sono barbabietola, e poi le due pa-gine a testa fra me e Marco Gatti su facebook. Che dire? Dopo un mo-mento di iniziale entusiasmo, il blog s'è dimostrato avido di notizie: vive se è alimentato più volte al giorno, mentre i social network possono premiarti anche se fai assenze pro-lungate. A me piace ad esempio l'e-sperienza di Papille Clandestine, che seguo con curiosità e dove scrivono due collaboratori di questo giorna-le che hanno pensato di spostare la loro freschezza e la loro passione su quello strumento. Mi piacciono queste esperienze, dove Dissapore docet, perché insegnano a rimetterti in gioco, a cercare nuovi linguaggi di comunicazione con cui occorre fare i conti. Mi fece impressione, 5 anni fa, vedere arrivare gente a Golosaria perché l'avevano letto su facebo-ok. Insomma sono un entusiasta, e per questo rispetto e guardo con curiosità tutti i tentativi, anche se a volte, fra i giovani blogger (penso ai giudizi sul vino) mi piacerebbe più coraggio. Ultimamente trovo utilis-simo twitter, quando devo raccon-tare in diretta, in modo divertente, un convegno.

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