IL MITO INTEGRALE - asifed.it · a sinistra, al centro, una Land Rover III serie con capote in...

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16 LaManovella/ottobre2008 IL MITO INTEGRALE LANDROVER In produzione da sessant’anni la popolare fuoristrada britannica non ha mai cambiato il suo stile Un’icona dell’Inghilterra prodotta in 4 milioni di esemplari ed esportata in tutto il mondo di Roberto Valentini

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IL MITO INTEGRALELANDROVER

In produzione da sessant’anni la popolare fuoristrada britannica non ha mai cambiato il suo stile Un’icona dell’Inghilterra prodotta in 4 milioni di esemplari ed esportata in tutto il mondo

di Roberto Valentini

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G li americani avevano fatto scuola con la Jeep, protagonista del secondo con� itto

mondiale. Spartana, ma ef� cace, leggera, ma robu-sta, la piccola 4x4 statunitense aveva impressionato il mondo per le sue prestazioni, soprattutto sui percorsi più accidentati. Aveva spostato rapidamente le truppe in Europa e molti esemplari erano rimasti nei pressi dei campi di battaglia. Anche in Gran Bretagna, dove un esemplare � nisce nella fattoria del direttore tecnico della Rover, Maurice Wilks.Wilks ha così modo di testarne le ottime doti fuoristra-distiche e di constatare che un mezzo del genere può essere di grande aiuto per il lavoro nei campi, permet-tendo contemporaneamente agili spostamenti su strada. Potrebbe essere il veicolo giusto per gli agricoltori.Così inizia lo studio di una 4x4 che sia l’anello di con-giunzione tra il trattore e l’automobile. La base è quella della Willys, con il suo telaio a longhe-roni di acciaio. Ma, subito dopo la guerra, i problemi di approvvigionamento delle materie prime sono grandi e in Inghilterra la produzione di acciaio è scarsa, e una legge privilegia i prodotti destinati all’esportazione o alla produzione di macchinari. Al contrario, l’alluminio, molto utilizzato nella produ-zione bellica, si trova con maggior facilità ed è per que-sto motivo che i tecnici Rover decidono di montare una carrozzeria in alluminio sul telaio in acciaio.

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A sinistra, la Land Rover è l’icona delle avventure, utilizzata anche da moltissime forze militari, non solo britanniche; in basso, una I serie, riconoscibile dalle linee spigolose.

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Il primo prototipo viene realizzato nel 1947, utiliz-zando il telaio di una Jeep, sul quale viene montato un motore Rover di 1389 cm3 per una potenza di 48 CV. E’ l’unità propulsiva che equipaggia la berlina 10 HP, dalla quale vengono presi anche l’assale posteriore e altri particolari. La trasmissione prevede un ridut-tore sul cambio e le quattro ruote motrici innestabili sull’anteriore solo su sterrato. Non c’è il differenziale centrale e la carrozzeria è essenziale, priva di porte e con un solo sedile per il conducente posto al centro. Soluzioni dettate dalla necessità di offrire un prodotto economico e che possa usufruire delle agevolazioni � -scali destinate ai mezzi agricoli. Da questo primo prototipo si passa alla preserie, mon-tata su telaio speci� co Rover - ma molto simile a quel-lo della Jeep di cui conserva il passo di 80 pollici e l’altezza da terra - con una carrozzeria un po’ meno spartana, dotata di porte e capote in tela, con la guida a destra e tre posti anteriori. Anche il motore adottato è il 1595 cm3 (50 CV) della Rover P3 60.La trasmissione viene perfezionata adottando un siste-ma di trazione permanente con ruota libera sull’asse anteriore, accoppiato a un cambio a 4 marce con ridut-tore. In questa con� gurazione il 30 aprile 1948 la Land Rover viene presentata in occasione del Salone di Am-

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A sinistra, la Regina Elisabetta II passa in rassegna le truppe della Marina su una Land Rover I serie; in basso, un prototipo di preserie del 1947 con guida al centro: grande la somiglianza con la Jeep statunitense.

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sterdam e raccoglie subito un grande successo, anche grazie alla sua grande versatilità, accresciuta dalle tre prese di forza disponibili, che possono essere collegate agli utensili agricoli.Nel primo periodo la produzione viene aggiornata con piccole migliorie, ma risale al 1951 il primo vero restyling, con il posizionamento dei fari anteriori sem-pre sulla calandra, ma fuori dalla griglia, e delle luci di posizione sui parafanghi. Cresce la cilindrata del motore (1997 cm3) che incre-menta la coppia e la potenza di 2 CV, viene modi� cata la trasmissione con la trazione integrale inseribile solo con le marce ridotte. Ne viene anche prodotta una versione dotata di tetto metallico.Nel 1953 viene allungato il passo della Land Rover di 6 pollici. Il maggior spazio permette di realizzare una versione Station Wagon con hard top in alluminio e doppio tetto “safari”. Nello stesso anno nasce la ver-sione denominata 107, allungata di 21 pollici rispetto alla versione normale. Su questa base viene allestita la Station Wagon 10 posti, con 4 porte più portellone e carrozzeria chiusa in alluminio.Nel 1957 si registra un’importante novità tecnica, con l’adozione di un motore a gasolio a 4 cilindri di 2052 cm3, con la stesso potenza di quello a benzina (52 CV).

In alto, il cruscotto decisamente spartano della I serie; al centro, una delle prese di forza sulle quale si possono innestare attrezzature agricole e di lavoro; in basso, il caratteristico parabrezza a due vetri continuerà a essere prodotto � no alla III serie.

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In contemporanea viene allungato leggermente il pas-so di entrambi i modelli: quello corto diventa di 88 pollici, quello lungo di 109.La seconda serie della Land Rover viene presentata nel 1958. La carrozzeria, pur restando sostanzialmen-te invariata, perde gli spigoli che avevano permesso di sempli� carne la produzione. I parafanghi sono ora leggermente bombati e la larghezza massima è conse-guentemente aumentata di quasi 4 cm. Anche la carreggiata viene allargata. Tre anni più tardi, nel 1961, cambia la cilindrata dei propulsori a benzina e a gasolio. Per entrambi diventa, attraverso l’aumen-to dell’alesaggio, di 2286 cm3, con potenze rispettiva-

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A sinistra, una Land Rover II serie pick-up; in basso, una II serie con passo lungo impiegata come mezzo di rifornimento rapido al tentativo di record della Bluebird nel 1960.

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mente di 77 e 62 CV. Esternamente, a seconda delle regolamentazioni dei vari Paesi in cui la Land Rover è esportata - la quota di esportazione è pari al 75% - i fari anteriori vengono spostati sui parafanghi. Modi� -ca che diventa de� nitiva su tutti i modelli del 1969.Nel 1967 la gamma si amplia con la possibilità di avere un motore più potente sulla versione 109: si tratta di un 6 cilindri di 2652 cm3. Contemporaneamente viene montato il servofreno. Nel 1970 la Rover presenta la Range Rover, “madre di tutti i suv”, ma ciò non rallenta la produzione e l’attenzione nei confronti della Land, che nel 1971 è oggetto di un nuovo restyling, più marcato e profon-do dei precedenti, poiché tende a migliorare la vettura soprattutto sul piano del confort e delle � niture.

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A destra, una II serie con passo lungo e carrozzeria giardinetta a 10 posti.

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A sinistra, in alto, una Land Rover militare degli anni Settanta; a sinistra, al centro, una Land Rover III serie con capote in tela; in alto a destra e in basso, una III serie 109, decisamente meno spartana delle sue progenitrici, ma di cui conserva la linea, salvo che per il posizionamento dei fari anteriori sui parafanghi.

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All’interno vengono montati rivestimenti sul cruscot-to, sui pannelli porta, sul pavimento e sull’imperiale. La strumentazione è più completa e razionale. All’ester-no viene cambiata la calandra, con uno scudo stilizzato posto di fronte al radiatore, al posto della più spartana griglia. Meccanicamente le modi� che più importanti riguardano il cambio, completamente sincronizzato, e una maggiorazione di freni e frizione. Sempre molto vasta la gamma, articolata su due differenti passi, che comprende le versioni scoperta, chiusa e pick-up per un totale di 38 diverse combinazioni. Un successo commerciale a livello globale, confermato dalle cifre: nel 1976 esce infatti dalla linea di produzio-ne il milionesimo esemplare. Sono della seconda metà degli anni Settanta le versioni più ri� nite denominate Country Station Wagon, disponibili sia con passi da 88, sia con quello da 109 pollici. Cambiamenti radicali riguardano la quarta serie, che esordisce nel 1983 con la versione One Ten (lunga), dotata di un telaio com-pletamente nuovo derivato da quello della Range. Esteticamente la vettura resta quasi inalterata, con al-cune sostanziali differenze, come la calandra parallela ai parafanghi, il parabrezza a corpo unico e i para-fanghi dotati di codolini per accogliere le nuove so-spensioni con carreggiata allargata. I � nestrini laterali abbandonano l’apertura a scorrimento per l’impianto discendente. L’interno è decisamente più curato, an-che se sempre con un aspetto spartano. Come unità propulsiva viene adottato un 4 cilindri diesel di 2495 cm3 per una potenza di 68 CV. Il cam-bio è a 5 rapporti. Alla versione lunga si af� anca nel

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CARATTERISTICHE TECNICHE LAND ROVER 1A SERIE (1948)

MOTOREanteriore longitudinale, 4 cilindri in linea, 1595 cm3, potenza massima 50 CV a 4000 giri/minuto, alesaggio e corsa 69,5x105 mm, rapporto di compressione 7,1:1; alimentazione a benzina, carburatore Solex invertito.

TRASMISSIONEtrazione posteriore, integrale inseribile con ruota libera all’avantreno - cambio meccanico a 4 marce più retromarcia (III e IV sincronizzate), con riduttore.

STERZOa vite e madrevite.

CARROZZERIAtelaio in acciaio a longheroni e traverse, carrozzeria in pannelli di alluminio.

FRENIanteriori e posteriori a tamburo.

SOSPENSIONIanteriori e posteriori ad assale rigido con balestre semiellittiche, con ammortizzatori idraulici telescopici.

RUOTE E PNEUMATICIcerchi in metallo pieno, pneumatici 6.00x16.

DIMENSIONI E PESIpasso 2.032 mm, carreggiata anteriore e posteriore 1.270 mm; peso in ordine di marcia 1149 kg.

1984 quella corta, denominata Ninety. Questa serie bene� cia inoltre di un progressivo potenziamento dei motori. Nel 1986 il 4 cilindri a benzina raggiunge la potenza di 80 CV, mentre quello a gasolio riceve la spinta di un turbocompressore che gli permette di ot-tenere 85 CV. La produzione di queste serie prosegue � no al 1990 con piccole modi� che per lo più di carat-tere estetico. Nel 1990 questo modello cambia nome diventando “De-fender”, dal momento che Land Rover è nel frattempo diventato un marchio autonomo che comprende tutta la gamma dei fuoristrada Range e Discovery.

In basso, una III serie dotata di motore a benzina V8, lo stesso che equipaggia la Range Rover: si noti la nuova mascherina in posizione avanzata, che caratterizzerà le serie successive. Nel riquadro una Land Rover I serie.

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