Il misterioso mondo delle parole

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Progetto di avvicinamento alla lettura e scrittura

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percorso di lettoscrittura

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Progetto di avvicinamento alla lettura e scrittura

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IL MISTERIOSO MONDO DELLE PAROLE

L'apprendimento della letto-scrittura è un processo affettivo -cognitivo di auto-costruzione personale, che gradualmente porta il bambino alla scoperta dei meccanismi che regolano il codice usato dal proprio gruppo di appartenenza.La capacità di leggere e scrivere dipende e resta connessa ad altre sfere, senz'altro legate alla sfera affettiva e sociale, in quanto risponde principalmente all'esigenza di lasciare una traccia rilevabile e interpretabile da altri che si attua attraverso l'uso di simboli, ed è quindi resa possibile anche da pregresse esperienze, quali il gioco simbolico, l'apprendimento del linguaggio orale, la rappresentazione del reale attraverso immagini, l'espressione di sé e la comunicazione del proprio vissuto ad altri, il disegno e le parole. Anche la lettura riveste un ruolo importante a tale scopo, in particolare la lettura ad alta voce, tra amici accompagnata, dall’abitudine a dedicare a questa attività uno spazio nel corso della giornata, creando piacevoli momenti di pausa e distensione, abitua alla riflessione e all’astrazione, favorisce un accesso morbido alla lingua e un miglior sviluppo linguistico.

PARTIAMO DALLA PREDISPOSIZIONE

DELL’ANGOLO DELLA LETTO-SCRITTURA

Nella modalità di utilizzo autonomo dello spazio, sono i bambini stessi a decidere:- cosa fare (consultare libri, scrivere, interagire con software didattici)-con chi ( da soli, con l’amico del cuore, con un piccolo gruppo, con l’insegnante … )- con cosa (libri, penna e fogli, colla e forbici, computer ecc.)- per quanto tempo.

Sappiamo bene che gli adulti scrivono utilizzando tanti strumenti diversi, pertanto anche ai bambini, nell’angolo della lingua scritta, vanno messi a disposizione un’alta gamma di possibilità, come fogli bianchi, barattoli pieni di penne di diversa grandezza, colore e tratto, gomme, matite, temperini …Anche le scritture spontanee dei bambini vanno collocate in uno spazio accessibile a loro in modo da poter essere consultate in qualsiasi momento per continuare i confronti con i compagni.

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Nell'apprendimento della letto-scrittura il bambino elabora ipotesi, che gradualmente abbandona e corregge quando, mediante altre esperienze, esse entrano in contraddizione con i dati precedenti; egli compie, insomma, auto-correzioni e potendo usufruire di un ambiente stimolante e di una buona mediazione adulta, può avvicinarsi alla soluzione con la quale individuare le regole chiave della letto-scrittura. Ecco solo alcuni dei tentativi compiuti dai bambini incuriositi da quelle strane forme chiamate … LETTERE

“Tata guarda quanto abbiamo scritto !!!”Nicolò ha cominciato a fare il maestro di scuola prima alla Rosaria e poi anche ad Ashraf … “Se parli ti mando fuori dalla scuola così tua madre ti sgriderà ! “ (Nicolò a Rosaria)

La lavagna si trasformain un teatrino ed i personaggi

sono i gessetti !Per tutto l’anno abbiamo appeso le lettere dell’alfabeto in carattere semplice e grassetto che potevano utilizzare per colorarle, ritagliarle ed incollarle, ora le affianchiamo a lettere che rappresentano un personaggio fumettistico che riproduce le varie lettere.Nascono giochi e competizioni nel tentare di imitare le lettere.

c f OUn gioco nato da loro è stato con la musica: dovevano camminare come soldatini per la sezione, quando si spegneva la musica si dovevano fermare imitando una lettera e uno di loro, a turno avrebbe dovuto indovinare la lettera.

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Siamo andati in biblioteca a l “Falco magico”a vedere lo spettacolo:

“I COLORI SEGRETI DELL'ALFABETOI COLORI SEGRETI DELL'ALFABETO”

Ma il momento più bello è stato quando ha acceso il proiettore e ha dato inizio ad una vera e propria magia di luci, ombre e lettere !

Stefania ci ha fatto vedere che con le lettere si possono creare tanti giochi, divertendosi insieme. Vediamo come...

Abbiamo letto un libro raffigurante le lettere di animali, ed un altro dove esse venivano fuori dal foglio.

Ha proiettato la lettera “O” e inserendo una coda è diventata una “Q”, e poi ci ha fatto gli occhi.E così , dando vita via via a infinite immagini di lettere divertenti che si trasformavano in personaggi nuovi!

Con le lettere e con i corpi di ogni bambino sono state create mille vignette !

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Non si tratta tuttavia di anticipare a cinque anni gli apprendimenti tipici del ciclo successivo ma si intende fornire semplicemente al bambino le opportunità per "giocare", scoprire, costruire il codice scritto tenendo conto delle conoscenze pregresse e delle sollecitazioni linguistiche presenti nell'ambiente.

Partiamo dalla proposta fatta da Stefania al Falco magico, dalla conoscenza della lettera “o” per poi passare alle altre vocali.

BAMBINI SAPETE COS’ E’ UN MURALES ?Con tempere e pennelli facciamo un murales con la lettera “o” trasformata in..

Tutti insieme abbiamo provato a pensare a come trasformare la “o”, disegnata su una lavagna e Lorenzo, partendo dalla ruota che è come una “o”, ha costruito uno splendido aereo e non solo, ha anche inventato le piste fatte a “O”

… curiosi gatti, macchine, moto..

L’esperimento “murales” è stato talmente apprezzato che lo abbiamo esteso ad altre lettere, per esempio la “E” e ne sono nate delle navi, dei pettini, delle macchinine …

una “O” trasformata in macchinina da Monica

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CACCIA AL TESORO DELLA SCUOLACACCIA AL TESORO DELLA SCUOLA

In tutti gli ambienti in cui i bambini sono immersi ci sono simboli, informazioni scritte da codificare, è importante che scoprano attraverso momenti piacevoli, che i simboli e il codice scritto ha un senso, un significato..Vediamo cosa succede, invitando i bambini a ricercare le scritte dentro alla scuola …

… e fuori dalla scuola …

Si creano competizioni e gare a gruppi, su chi riesce a trovare più scritte e a trascriverle

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Si legge negli “Orientamenti per la scuola l’infanzia” che “… il processo di concettualizzazione della lingua scritta … è sostenuto dall’immersione in un ambiente ricco di fonti di informazione e di immagini, capaci di stimolare anche la curiosità per la lingua e il modo di scriverla”.Lo spazio è anche un “linguaggio silenzioso” che trasmette messaggi, comunica informazioni.Quest’ultimo non è tanto il contesto, quanto e, soprattutto, la situazione, cioè tutte quelle circostanze che cir-condano adulto e bambino influenzandone il comportamento.Lo spazio diviene il contenitore dell’esperienza , “contenitore” che “sostiene” la motivazione, l’iniziativa, le conquiste, le diverse modalità dell’apprendere del bambino.Proviamo per questo, insieme a contestualizzare lo spazio come luogo privilegiato per provare,per esprimere,per formulare ipotesi, tentare soluzioni,per elaborare teorie e verificarle.Nasce con questo intento e attraverso le richieste dei bambini stessi, un negozio chiamato “ BOTTEGA”, divenuto, negli ultimi mesi dell’anno scolastico, un luogo di incontro, che è servito a fermarsi, a porre domande, a ipotizzare, a modificare, costruire, inventare, rielaborare …

La BOTTEGA è nata dai bambini, dalle loro esigenze, dalle loro intuizioni, perché siamo convinte che l’apprendimento vada costruito, mediante la partecipazione attiva, nell’organizzazione dello spazio/situazione.Quello a cui teniamo particolarmente noi insegnanti è trovare i “modi” attraverso i quali ogni bambino costruisce la propria conoscenza e la propria cultura.Tutto è nato per caso, nel momento dell’appello, l’insegnante ha pensato di dare una caramella ad ognuno ma in un modo del tutto originale:Insegnante: questa mattina chiamerò ognuno di voi e verrete a scegliere la caramella che preferite ma dovrete comprarla,come quando andate a fare la spesa con la mamma, li avete i soldini?”Tutti: no, no ..SofiaC.: ( un po’ afflitta) io li ho a casa Insegnate: allora dovremo farli, dai forza al lavoro, prendete pennarelli fogli e forbici che prepariamo i nostri soldini.

Piano piano, nascevano idee, ipotesi teorie su come potevamo mettere in piedi questa bancarella di caramelle ed oltre ai soldini:Daniele si propone di fare quello che apre e chiude le saracinesche, Filippo era il buttafuori di quelle persone che non stavano alle regole e così, di giorno in giorno, ognuno apportava un proprio contributo che nel tempo ha trasformato la semplice bancarella di caramelle in un vero e proprio negozio che ha preso il nome di BOTTEGA.E’ stato concordato di fare l’insegna

del negozio con la pasta

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Insegnante: cosa c’è nel negozio in cui la mamma va a fare la spesa? si crea così una lista di tutto ciò che serve e l’ appendiamo, chiedendo ad ognuno di cercare a casa il materiale scritto sulla lista.

LISTA DEL MATERIALE OCCORRENTEPER IL NEGOZIO...

- scatole di cartone di brioches -bottiglie di coca-cola- soldi -sportine -carrello quel coso così che serve per pagare in automatico (bancomat)- scontrini- cassa - i cosi che servono per segnare quello che si compra per fare prima a pagare (salva-tempo) - microfono -telecamere per quando entrano i ladri- computer -vetro con luce rossa per passare la spesa -portafogli -borsette

Con l'istituzione del negozio si crea l'occasione per “immergere” i bambini nel codice scritto creando, da un lato l'occasione di sperimentare, ricercare, giocare, con le parole e dall'altro cominciare a intuirne i l senso.Questa è la condizione per cui ognuno possa esprimere il proprio sapere, riflettere su di esso e dal confronto con quello altrui, possa fare altre ipotesi, modificare i suoi schemi d'azione e quindi apprendere.Marialucia: possiamo venire a giocare a gruppi?Ashraf: si basta che stai alle regoleInsegnante: ma quali sono le regole?Alessandro: nel negozio non si fumaFilippo: non possono entrare gli animali

Man mano che i bambini portavano da casa i prodotti, nasceva l’esigenza, nel riordinarli sullo scaffale e di catalogarli.

Dopo aver un po’ contrattato, redigono le regole che appenderemo sotto all’insegna del negozio

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La mamma di Stefano ha portato a scuola un carrello e una calcolatrice elettronica con carta e così avremo anche la cassiera e la cassa.

Stefano: quando ti do questa scatola tu devi farla vibrare, per leggere il prezzo bisogna vibrare tutto.SofiaR.: ehi ma guarda, qui dice che non si può mangiare!Insegnante: ma dove lo hai letto?Sofia R.: Qui c’è scritto nella “X”, vuol dire che non si può mangiare

“Ora porto la spesa a casa con la macchina, te la metto nel garage tata!” Sofia C.

Queste sono 10 uova” Alessia

Guarda quanti soldi, sono 40… sono ricco !!” Ashraf

Stefano passa il bancomat nella calcolatrice così (dice) non paga in contanti

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carrelli

scaffali MariaLucia

“Sai, la mia mamma mi metteva dentro al carrello rosso ma ora non posso più perche tiene 19, io peso 20 chili” Samantha

Nabeel prova a riordinare: “Dove va a posto, mangiare… Ce l’ho fatta !! “

“Metti anche questo nella cassa, signor Scotti ” Edoardo

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Nicolò: sapete, una volta sono andato alla Coop con mia mamma e volevamo prendere delle cose, solo che non avevano il prezzo allora sono andato dalla cassiera e gli ho chiesto se poteva mettere il bollino con il prezzo e dopo lo abbiamo comprato.Manuel: io alla Coop guardo il prezzo e se non costa molto lo metto dentro al carrello e lo prendo!Insegnante: ma i prodotti della nostra bottega hanno i prezzi?Tutti: noInsegnante: e come fate a sapere quanto spendete?(silenzio)(poco dopo)Edoardo e Daniele: potremmo mettere i prezziMonica: si ma ci vogliono i bollini !Ok allora l’insegnante si procura le etichette e il giorno dopo comincia il lavoro di prezzatura dei prodotti

Insieme a gruppetti si cerca di stabilire il prezzo dei prodotti,confrontandoli con le scatole già prezzate:Filippo: ma nooo, se nel gelato ci avete messo il 3 non potete mettere il 10 nello yogurt !Francesca: facciamo 3 euro e 00

SamanthaStefano

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Nella quotidianità, sorgono problemi, richieste, esigenze la cui soluzione è strettamente legata al codice scritto ed è questo il momento migliore per un avvicinamento: quando sorge la domanda, la richiesta da parte dei bambini.Alcuni esempi che possiamo riportare qui sotto sono avvenuti rispetto al desiderio sorto, di scambiarsi messaggi che verbalmente non riuscivano ad esprimere per timidezza o pudore e così nascono i messaggini “post-it” da attaccare negli stipetti dell’amico .

Sono scritte libere di amore e di amicizia

Un altro momento di avvicinamento al codice scritto per esigenza …

Una mattina l'insegnante sente un gruppo di bambini parlare tra loro di una possibile vacanza a Napoli e così decide di indagare...Insegnante: Davvero andrete insieme a Napoli? E a vedere cosa?Lucia: Andiamo a trovare LedaRosaria: Si, la Leda ora abita la!(Leda è una bambina che ha frequentato la sezione nei primi mesi di scuola, poi i suoi genitori hanno deciso di trasferirsi a Napoli per lavoro ed i bambini ne hanno un po' sofferto perchè lo spostamento è avvenuto da un giorno all’altro, senza preavviso.)Insegnante: che ne dite se mandiamo una lettera a Leda per salutarla?Tutti : si.. siL'insegnante si mette a computer e e con un gruppetto di bambini per volta prova a scrivere le domande e le curiosità da porre a Leda.Lorenzo: Ma come si fa ora a darla a Leda?Simone: andiamo la …Manuel : Ma seh, guarda che è lontano, non arriviamo in tempoFrancesca: Con il postino !Marco: Si, poi il postino può andare con la nostra lettera in bici o in motorino a portargliela.Giulio: Ma no non si può in bici, c'è tanta strada da fare e poi di notte con il traffico...si stanca e gli viene il fumo negli occhi !Edoardo: E’ meglio con la macchinaMaria Lucia: … o in motorinoLucia: Ma anche con il motorino gli va il fumo negli occhi !(Si decide insieme che sarà il postino in macchina a portarla)

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LETTERA PER LEDA FIRMATALETTERA PER LEDA FIRMATA

Stefano: io porto la busta domani a scuola, ce l’ho a casa, così ci mettiamo la letteraAlessia: Ne ho anche io unaAlessandro: Si, ci mettiamo dentro il nostro foglio ma poi..(ci riflette su …) dove abita?Lucia: io lo so, a NapoliAlessandro: ma la via?( e qui nasce un ulteriore problema che sarà risolto solo dopo qualche giorno)Filippo: possiamo telefonargli..Insegnante: si è vero, io ho il numero di telefono cellulare della madre di Leda potremmo telefonarle e chiederle il loro indirizzo di Napoli..

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Il giorno dopo proviamo a telefonare prendiamo il cordless ed ognuno digita un numero del cellulare della mamma di Leda.

Monica: pronto Leda ciao sai che mi manchi tanto?In che scuola vai? Ci dici il tuo indirizzo di dove è la tua casa a Napoli?

E’ stato trascritto l’indirizzo sulla busta di Alessia.Per poter scrivere correttamente il mittente andiamo fuori a cercare il nome della via ed il numero civico della scuola …

Dopo aver scritto il mittente andiamo alla ricerca della buca delle lettere !

Edoardo: eccola ..trovata !Insegnante: no, queste sono quelle che ricevono la posta ma per mandarla ne serve una diversa..vi diamo un indizio: è rossa !

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La lettera è pronta per essere spedita alla Leda !

Tutti: eccola ! C’è scritto POSTEMonica: Ma per spedirla ci vuole il bolloStefano: il francobolloAndiamo dentro al tabacchino a comprarlo, lo attacchiamo per bene alla busta ed ecco fatto !

Nel tragitto Daniele si accorge che di fianco ci lavora la sua mamma..Ne approfittiamo per farle una sorpresa andandola a salutare ..

era contentissima e ci ha regalato anche un pezzettino di gnocco per tutti !!