Il miglioramento, il problem solving e gli strumenti...

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 1 Il miglioramento, il problem solving e gli strumenti per il lavoro di gruppo UNIVERSITA’ DI PISA

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 1

Il miglioramento,

il problem solving e

gli strumenti per il lavoro di gruppo

UNIVERSITA’ DI PISA

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Indice

• Il miglioramento: i diversi approcci

• I gruppi di lavoro

• La sequenza di Problem Solving

• Gli strumenti per il lavoro di gruppo

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MIGLIORAMENTO DELLA

QUALITÀ

“Le azioni intraprese nell’ambito di

un’organizzazione per accrescere l’efficienza e

l’efficacia delle attività e dei processi, a

vantaggio sia dell’organizzazione, sia dei

clienti.”

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Il miglioramento

MIGLIORAMENTO

CONTINUO

“Kaizen”

MIGLIORAMENTO

PER GRANDI

INNOVAZIONI

“Kairyo”

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KAIZEN KAIRYO

CULTURA

EFFETTO

VELOCITÀ

PERIODO DI

TEMPO

CAMBIA-

MENTO

COINVOL-

GIMENTO

Orientale Occidentale

Di lungo termine Di breve termine

A piccoli passi A grandi passi

Continuo e

in aumento

Intermittente e

non in aumento

Graduale e

costante

Improvviso e

incostante

Tutti Pochi individui scelti

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KAIZEN KAIRYO

APPROCCIO

MODALITÀ

CATALIZ-

ZATORE

ESIGENZE

PRATICHE

ORIENTAM.

SFORZO

CRITERI DI

VALUTAZ.

Collettivo Individuale

Manutenzione e

miglioramento

Grandi investimenti,

ma pochi sforzi

per preservarli

Alle persone Alla tecnologia

Smantellamento e

(ri-) costruzione

Know-how

convenzionale

Progresso

tecnologico

Pochi investimenti,

ma grandi sforzi

per progredire

Processo e sforzi

per migliori risultati

Risultati e

Profitti diretti

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 7

MIGLIORAMENTO CONTINUO

• È un processo che si sviluppa con continuità,

passo dopo passo, senza punti di arrivo

definitivi

• È guidato dal management

• Opera sull’esistente, consentendo progressi

significativi anche in assenza di grandi

innovazioni

• Ha come obiettivo sia la riduzione delle

problematiche, sia l’aumento delle prestazioni

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MIGLIORAMENTO CONTINUO(segue)

• Può fornire risultati anche nel breve termine

• Aumenta la professionalità

• Deve coinvolgere tutto il personale

• Deve essere svolto in modo pianificato e

sistematico

• Funziona al meglio ove si adotti un sistema

premiante

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MIGLIORAMENTO CONTINUO

+ -Prevenzione Reazione

Attività continua Attività per obiettivi

Partecipazione Esecuzione ordini

Mentalità statistica Gestione basata su “sensazioni”

Rapporti chiari con i fornitori Fornitori avversari

Analisi dei dati di mercato Valutazione interna delle

esigenze del cliente

Impegno orientato al mercato Impegno orientato alle attività

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IL RUOLO DEL MANAGEMENT

• Guidare in prima persona il miglioramento, stabilendo politiche, obiettivi, organizzazione, risorse e metodi di controllo

• Focalizzare l’attenzione sul soddisfacimento dei clienti, sia interni che esterni

• Coinvolgere nel miglioramento l’intera organizzazione

• Trasmettere, soprattutto con l’esempio delle proprie azioni, l’attitudine al miglioramento quale componente del lavoro di ognuno

• Facilitare la comunicazione e l’accesso alle informazioni

• Promuovere il lavoro di gruppo ed il rispetto per la persona

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Il cammino del Management verso il

Miglioramento

Consapevolezza

e

Delega

Impegno

e

Coinvolgimento

Partecipazione

e

Leadership

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I GRUPPI DI LAVORO

• INFORMALI esistono di fatto

• ORIZZONTALIi membri sono dello stesso livello gerarchico

• INTERFUNZIONALIi membri provengono da aree diverse

• VERTICALIi membri sono di livelli gerarchici diversi

• PERMANENTIesistono ed operano permanentemente

• TEMPORANEIesistono ed operano sino al

raggiungimento dell’obiettivo

• FORMALI sono istituzionalizzati

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GRUPPI TIPICI PER IL

MIGLIORAMENTO

• CIRCOLI QUALITÀ

• COMITATI DIRETTIVI PER LA QUALITÀ E/O

IL MIGLIORAMENTO (“QUALITY

COMMITTEE”)

• GRUPPI DI MIGLIORAMENTO DI UN

PROCESSO

• TASK-FORCE

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REGOLE ESSENZIALI DI UN

GRUPPO DI MIGLIORAMENTO

• All’interno del gruppo non vi sono gerarchie

• Tutti i partecipanti devono conoscere e saper utilizzare in modo appropriato gli strumenti di Problem Solving

• I problemi affrontati devono essere compresi chiaramente da tutti i partecipanti

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I GRUPPI DI LAVORO

• i partecipanti operano in maniera “interattiva”

• gli obiettivi sono chiari e condivisi

• sono definite le relazioni tra i componenti del gruppo e tra questo e l’esterno

• sono chiare le modalità di partecipazione al gruppo

• i metodi di lavoro sono chiari e definiti e tali da ottimizzare il contributo dei singoli

• tutti i partecipanti hanno un ruolo ed uno spazio per contribuire

• i partecipanti hanno reciproca fiducia

Un “vero” gruppo di lavoro si ha quando:

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IL GRUPPO DI LAVORO

EFFICACE

• Tipicamente formato da 5 fino ad un massimo

di 12 persone

• Guidato da un “facilitatore”

• Caratterizzato da compatibilità di livello

tecnico e culturale, “linguaggio” e strumenti

dei partecipanti

• Rappresentativo delle aree e funzioni “toccate”

dal problema affrontato

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IL RUOLO DEL FACILITATORE

• Contribuire a creare un ambiente aperto e positivo

• Incoraggiare la manifestazione dei vari punti di vista

• Fare emergere il pensiero creativo

• Guidare il gruppo nell’utilizzo delle metodologie e degli

strumenti del Problem Solving

• Accompagnare il gruppo verso il raggiungimento degli

obiettivi

• Aiutare il gruppo a definire le proprie regole di

funzionamento

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PROBLEM SOLVING

“Insieme di tecniche e di strumenti che,

utilizzati in maniera sistematica nelle varie

fasi del processo di miglioramento,

permettono l’efficace raggiungimento degli

obiettivi, con un efficiente impiego delle

risorse”

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 19

Miglioramento

Applicazione della sequenza PDCA

P A

D C

ActStandardizzare o ricominciare il ciclo

Stabilire gli obiettivi e pianificare le attività

Attuare quantopianificato

Valutare i risultatirispetto agli obiettiviCheck

Do

Plan

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 20

Individuare tutti

i problemi

Scegliere un

problema

Ricercare le

cause

potenziali

Individuare le

cause reali

Cercare le

soluzioni

Proporre una

soluzione

Approvare il

progetto

Attuazione

Confermare i

risultati

Riconoscere i

risultati

RISOLVERE UN PROBLEMA

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SCELTA DEL PROBLEMA

Individuare tutti i

problemi

Ottenere informazioni

sui problemi

Preselezione dei

problemi

Chiarire i

problemi

Scegliere il

problema

Elenco

problemi

Informazioni

sui problemi

BRAINSTORMING

STRUMENTI

RACCOLTA DATI

VOTO

BENCHMARKING

DIAGRAMMA DI

PARETO

ISTOGRAMMA

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LE CAUSE POTENZIALI

Comprendere il

problema

Definire il

problema

Ricercare le cause

potenziali

Raggruppare le

cause potenziali

DIAGRAMMA DI FLUSSO

GRAFICI E DIAGRAMMI

DIAGRAMMA POLARE

5We2H

BRAINSTORMING

DIAGRAMMA

CAUSA-EFFETTO

Diagramma

causa-

effetto

Diagrammi del

processo

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LE CAUSE REALI

Documentare le cause

Analizzare le cause

Classificare le cause

STRUMENTI

RACCOLTA DATI

DIAGRAMMA DI

CORRELAZIONE

DIAGRAMMA DI

PARETO

DIAGRAMMA DI AFFINITÀ

ISTOGRAMMA

Diagrammi

Diagrammi

STRATIFICAZIONE

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LA SCELTA DELLA SOLUZIONE

Ricercare le soluzioni

Preselezionare le

migliori soluzioni

Scegliere la

soluzione

Redigere e approvare

il progetto

Elenco delle

soluzioni

potenziali

Il progetto

BRAINSTORMING

VOTO

DIAGRAMMA AD ALBERO

DIAGRAMMA DI AFFINITÀ

MATRICE MULTI-CRITERI

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L’ATTUAZIONE DELLA SOLUZIONE

Pianificare l’azione

Preparare il piano

Attuare il piano

Verificare i progressi

Confermare i risultati

5We2H

DIAGRAMMA DI GANTT

DIAGRAMMA DI FLUSSO

GRAFICI E DIAGRAMMI

CARTE DI CONTROLLO

Misure

temporanee

Nuove

direttive

DIAGRAMMA POLARE

Piano di

azione

STRUMENTI

RACCOLTA DATI