Il Metodo Validation

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Il metodo Validation: un metodo per facilitare la relazione tra gli anziani disorientati e gli operatori Ogni fase della vita ha un solo compito che noi dobbiamo affrontare in un tempo prescritto nel breve spazio della vita umana. Dobbiamo sforzarci di portare a termine il compito e poi passare al compito successivo. Nella vecchiaia il compito da svolgere consiste nell'investire nell'esistenza, scoprire la forza interiore e l'integrità riesaminando retrospettivamente la vita stessa. (Erik Erikson) 1)Che cos'è Validation E' una teoria sugli anziani E' un metodo per comprenderne e "classificarne" il comportamento E' un insieme di tecniche specifiche di aiuto alle persone molto anziane con disturbi dell'orientamento affinché recuperino dignità con interventi Validation sia individuali che di gruppo 2)Chi ha creato questo metodo Il metodo Validation è stato sviluppato dalla Dott.ssa Naomi Feil, gerontologa e terapeuta sociale americana, la quale, insoddisfatta delle terapie tradizionali usate per i pazienti affetti da demenza, il 1963 e il 1980 ha lavorato per trovare qualcosa di più appropriato. L'autrice ha sviluppato il metodo Validation operando nel ricovero Montefiore di Cleveland. Attualmente si dedica alla diffusione del suo metodo organizzando convegni in tutto il mondo. 3)Terminologia Validare=Legittimare=riconoscere i sentimenti di una persona Significa riconoscere che i sentimenti di una persona sono autentici. Negare i sentimenti annulla l'individuo "Demente" che letteralmente significa "senza la mente" viene sostituito dal termine "disorientato", enfatizza l'aspetto umano dell'invecchiamento. 4)Finalità ed obiettivi specifici alla divulgazione del metodo Validation 1) Motivare e facilitare l’operatore a relazionarsi con l’anziano disorientato. 2) Formare operatori che assumano naturalmente e spontaneamente un atteggiamento rassicurante con le persone anziane disorientate che liberamente esprimono i loro bisogni ( i bisogni umani fondamentali sono tre: 1)essere protetti e amati, 2)essere utili e produttivi, 3)manifestare le emozioni naturali ) 3) Prevenire la sensazione di insuccesso che l’operatore può avvertire nel momento in cui si pone obiettivi illusori e non realistici nei confronti degli anziani disorientati ("burn out" o sensazione di insuccesso). 4)Infine, come conseguenza dell’applicazione del metodo e della maturazione dell’operatore, ci aspettiamo dei cambiamenti nell’ospite sia a livello psicologico (aumentata stima di sé, riduzione della tensione, prevenzione di una progressiva chiusura in se stessi, miglioramento della comunicazione verbale e non verbale, aumento dei rapporti sociali, meno crisi di pianto, riduzione del wandering e dei comportamenti ripetitivi) che a livello fisico (posizione seduta più eretta, occhi aperti, miglioramento dell'andatura). Questi cambiamenti permettono un minor utilizzo di metodi di contenzione di natura fisica e farmacologica. 5)Definizione del tipo di anziano oggetto dell’intervento Oggetto dell’intervento è "il grande vecchio", con un’età compresa tra i 75/80 e i 100 anni (o più), che presenta un deterioramento delle capacità cognitive. Per utilizzare una terminologia più familiare, l’intervento è rivolto all’anziano demente, indipendentemente dall’eziologia della sua demenza, purchè non abbia una storia clinica di malattia mentale e non abbia sofferto di un trauma organico. Secondo Naomi Feil, integrando quanto affermato da Erik Erikson, il bisogno di un grande anziano non è un cosciente ritorno al passato, ma è un profondo bisogno umano di morire in pace.

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Breve descrizione ed introduzione al metodo Validation per il trattamento delle demenze

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Il metodo Validation:

un metodo per facilitare la relazione tra gli anziani disorientati e gli operatori

Ogni fase della vita ha un solo compito che noi dobbiamo affrontare in un tempo prescritto nel breve spazio della vita umana. Dobbiamo sforzarci di portare a termine il compito e poi passare al compito successivo. Nella vecchiaia il compito da svolgere consiste nell'investire nell'esistenza, scoprire la forza interiore e l'integrità riesaminando retrospettivamente la vita stessa. (Erik Erikson)

1)Che cos'è Validation

E' una teoria sugli anziani

E' un metodo per comprenderne e "classificarne" il comportamento

E' un insieme di tecniche specifiche di aiuto alle persone molto anziane con disturbi dell'orientamento affinché recuperino dignità con interventi Validation sia individuali che di gruppo

2)Chi ha creato questo metodoIl metodo Validation è stato sviluppato dalla Dott.ssa Naomi Feil, gerontologa e terapeuta sociale americana, la quale, insoddisfatta delle terapie tradizionali usate per i pazienti affetti da demenza, il 1963 e il 1980 ha lavorato per trovare qualcosa di più appropriato. L'autrice ha sviluppato il metodo Validation operando nel ricovero Montefiore di Cleveland. Attualmente si dedica alla diffusione del suo metodo organizzando convegni in tutto il mondo.3)TerminologiaValidare=Legittimare=riconoscere i sentimenti di una personaSignifica riconoscere che i sentimenti di una persona sono autentici. Negare i sentimenti annulla l'individuo"Demente" che letteralmente significa "senza la mente" viene sostituito dal termine "disorientato", enfatizza l'aspetto umano dell'invecchiamento.4)Finalità ed obiettivi specifici alla divulgazione del metodo Validation1) Motivare e facilitare l’operatore a relazionarsi con l’anziano disorientato. 2) Formare operatori che assumano naturalmente e spontaneamente un atteggiamento rassicurante con le persone anziane disorientate che liberamente esprimono i loro bisogni ( i bisogni umani fondamentali sono tre: 1)essere protetti e amati, 2)essere utili e produttivi, 3)manifestare le emozioni naturali ) 3) Prevenire la sensazione di insuccesso che l’operatore può avvertire nel momento in cui si pone obiettivi illusori e non realistici nei confronti degli anziani disorientati ("burn out" o sensazione di insuccesso). 4)Infine, come conseguenza dell’applicazione del metodo e della maturazione dell’operatore, ci aspettiamo dei cambiamenti nell’ospite sia a livello psicologico (aumentata stima di sé, riduzione della tensione, prevenzione di una progressiva chiusura in se stessi, miglioramento della comunicazione verbale e non verbale, aumento dei rapporti sociali, meno crisi di pianto, riduzione del wandering e dei comportamenti ripetitivi) che a livello fisico (posizione seduta più eretta, occhi aperti, miglioramento dell'andatura). Questi cambiamenti permettono un minor utilizzo di metodi di contenzione di natura fisica e farmacologica.5)Definizione del tipo di anziano oggetto dell’interventoOggetto dell’intervento è "il grande vecchio", con un’età compresa tra i 75/80 e i 100 anni (o più), che presenta un deterioramento delle capacità cognitive.Per utilizzare una terminologia più familiare, l’intervento è rivolto all’anziano demente, indipendentemente dall’eziologia della sua demenza, purchè non abbia una storia clinica di malattia mentale e non abbia sofferto di un trauma organico.Secondo Naomi Feil, integrando quanto affermato da Erik Erikson, il bisogno di un grande anziano non è un cosciente ritorno al passato, ma è un profondo bisogno umano di morire in pace.6) I 4 stadi del disorientamento secondo Naomi Feil

1. Disturbi dell’orientamento - alterato orientamento nella realtà

Le persone con disturbi dell’orientamento si mantengono nelle regole socialmente prescritte ma con una eccezione: necessitano infatti di esprimere i conflitti del passato in forma mascherata o simbolica.

Una persona con disturbi dell’orientamento cade in uno stato di confusione temporale dopo aver subito gravi perdite.

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2. Confusione temporale- perdita delle capacità cognitive

La progressiva perdita della capacità visiva, dell’udito, della mobilità, della sensibilità tattile, dell’olfatto, del gusto e della capacità cognitiva favoriscono il richiudersi in se stessi. I soggetti in questa fase non possono più negare le perdite né rimanere attaccati alla realtà. Cessano di cercare di mantenersi nell’ordine cronologico e si chiudono in se stessi.

3. Movimenti ripetitivi- i movimenti ripetitivi sostituiscono il linguaggio

Gli individui che nel secondo stadio non hanno potuto risolvere i loro sentimenti condividendoli con altre persone che li legittimassero, spesso regrediscono verso la fase dei movimenti ripetitivi, dove certe parti del corpo diventano simboli e i movimenti sostituiscono le parole. I sentimenti che erano stati bloccati per tutta la vita, ora traboccano. Il tappo è saltato.

Il linguaggio diventa non-razionale; è il risultato della piacevole sensazione della lingua, dei denti e delle labbra che producono suoni.

4. Vita vegetativa- completo chiudersi in se stessi

In questo stadio le persone anziane si chiudono completamente al mondo, smettono di lottare per risolvere la loro esistenza. L’autostimolazione è minima, sufficiente per sopravvivere. Quando una persona nel terzo stadio viene calmata con sedativi, isolata o orientata alla realtà, spesso si ritira nella vita vegetativa. La chiusura è completa.Come si può notare, passando da uno stadio a quello successivo, il disorientamento peggiora ed il paziente progressivamente si ritira dal mondo. Egli inoltre può continuamente fluire da uno stadio all’altro, talvolta anche nell’arco di pochi minuti; di solito, tuttavia, passa la maggior parte del tempo in uno stadio determinato.7)Tecniche per il primo stadio1 Concentratevi. Le persone in questo stadio spesso sono offensive e sgarbate. L'operatore Validation non raccoglie l'offesa e cerca di sintonizzarsi con il loro mondo.2 Usate le domande "Chi? Che cosa? Dove? Quando? Come?". Esplorate i fatti, fate i giornalisti, ma evitate i sentimenti. I sentimenti vanno legittimati solo quando la persona li manifesta. Non chiedere mai "Perché?": rispondere a questa domanda implica avere delle capacità introspettive, che non sono più presenti in questi ospiti.3 Riformulate i concetti. Ripetete il nocciolo di ciò che le persone hanno detto usando le loro parole chiave, vale a dire le parole a cui danno rilievo o accentuano per mezzo di variazioni della tonalità, che indicano un sottofondo emotivo.4 Usate il loro senso preferito. Il modo di pensare di ogni persona corrisponde ad uno dei tre sensi principali: la vista, l'udito, la sensibilità tattile (tatto, olfatto, gusto). Vale a dire che ciascuno di noi pensa in uno di questi tre sistemi rappresentativi. Qual è il sistema preferenziale lo si può dedurre dal comportamento sul livello verbale (la persona visiva: il futuro mi pare buio; la persona uditiva: sento che non riuscirò a farcela; la persona cenestesica: ho toccato un punto dolente della mia vita) e sul livello non verbale:5 Usate la polarità, chiedete le cose graviPaziente: "Loro rubano la mia biancheria"Operatore: "Quante volte? Quanto hanno rubato?"Paziente: "Mi fa male"Operatore. "Quanto è forte il dolore? Quando è molto forte"6 Aiutate la persona ad immaginare il contrarioPaziente: "Mi avvelenano il cibo"Operatore: "C'è qualche volta in cui non lo avvelenano?"Paziente: "C'è un uomo sotto il mio letto"Operatore: "C'è qualche volta in cui non c'è?"7 Richiamate i ricordi. L'esplorazione del passato può ristabilire i metodi usuali di affrontare le difficoltà che la persona può usare per sopravvivere alle attuali crisi giornaliere.Parole come sempre e mai possono scatenare ricordi antichi.Paziente: "Non posso dormire durante la notte"Operatore:" Ciò accade sempre? Aveva questo problema anche quando viveva con suo marito?8 Rispecchiate. Assumete, discretamente, gli stessi atteggiamenti, postura, respirazione della persona che avete di fronte. Cercate anche di immedesimarvi nel suo stato d'animo. Prima di lasciare questo ospite, manifestate sinceramente il vostro interessamento, ed assicuratevi che il livello d'ansia sia calato. Queste persone non stabiliscono con facilità dei rapporti: devono abituarsi a voi.8)Tecniche per il secondo stadio1 Concentratevi2 Usate le domande "Chi?" "Che cosa?" "Dove?" "Quando?" "Come?" , mai "Perché?"3 Riformulate

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4 Utilizzate il senso preferito5 Tatto. Le persone in questo stadio necessitano di attenzioni e di contatto fisico. Hanno bisogno di stimoli di un'altra persona per risvegliare le cellule nervose assopite. Hanno problemi di vista ed udito e quindi dovete stare vicino a loro se volete farvi capire. Avvicinatevi stando loro di fronte perché di solito le persone in questo stadio hanno perso la capacità di vedere all'esterno dell'angolo dell'occhio (visione periferica).6 Utilizzate un contatto visivo diretto e prolungato. Comunicate con gli occhi.7 Parlate con un tono di voce basso, cordiale e amichevole. Parlate mentre stabilite un contatto visivo e toccatele. Per rispondere queste persone hanno bisogno di una combinazione di stimoli. Non parlate senza toccare.8 Osservate le loro emozioni ed immedesimatevi in esse con il tono della voce, il corpo, la respirazione. L'operatore ora deve comunicare su un livello emotivo piuttosto che verbale. Potete richiamare alla memoria le emozioni pensando ad un periodo della vostra vita in cui avete provato le stesse sensazioni. Ci sono solo 4 emozioni fondamentali che tutti noi abbiamo sperimentato con diverso grado di intensità:amore/piacere/gioia/sessocollera/rabbia/odio/dispiacerepaura/colpa/vergogna/ansiatristezza/infelicità/angoscia9 Usate l'ambiguità. Non è necessario conoscere il significato di ogni parola. Paziente: "Flu non viene a casa…"Operatore: "Pensa che gli sia accaduto qualcosa?"10 Collegate il comportamento ai tre bisogni fondamentali. Ad esempio un paziente, che aveva lavorato sempre come agricoltore, dice che deve andare a casa in serata. L'operatore sa che l'anziano deve andare a casa per rinchiudere le bestie e quindi conosce il bisogno della persona di sentirsi utile.11 Utilizzate la musica. Canzoni conosciute nell'infanzia, sia cantate che ascoltate mediante cassetta permettono di stabilire immediatamente un contatto.9)Tecniche per terzo stadio1 Concentratevi2 Usate le domande "Chi?…(vedi le tecniche dei due stadi precedenti) solo se e quando la persona si relaziona ad un livello verbale3 Riformulate (come sopra)4 Usate la polarità (come sopra)5 Usate il senso preferito6 Dovete iniziare toccando. Il punto in cui toccate la persona è molto importante. Poiché i ricordi remoti e con sfumature emotive sono permanentemente impressi nei circuiti cerebrali, l'operatore Validation può stabilire un rapporto significativo toccando le persone in questa fase nello stesso modo in cui furono toccate da una persona amata durante l'infanzia. Dopo anni di pratica, Naomi Feil ha scoperto ciò che segue:. usare il palmo della mano con un leggero movimento circolare sulla parte superiore della guancia, evoca la sensazione di "essere accuditi dalle madre", quindi un recupero delle radici famigliari. usare la punta delle dita, in un movimento circolare, esercitando media pressione sulla parte posteriore del capo, suscita la sensazione di "essere accuditi dal padre", come quando si riceveva un colpetto sul capo da bambini. usare la parte esterna della mano, con il mignolo sotto il lobo delle orecchie, e scivolare poi verso il mento con entrambe le mani, come una carezza lungo la mascella , riporta la sensazione di avere un compagno/a, un rapporto sessuale. usare le dita a coppa sul retro del collo (entrambe le mani), in un piccolo movimento circolare suscita sentimenti di maternità e paternità, come toccare un bambino.. usare la mano aperta sulle spalle o sulla parte posteriore vicino alle scapole, esercitando un intensa pressione e frizionando, suscita sentimenti di "essere un fratello o un buon amico", un rapporto fraterno. battere leggermente con la punta delle dita sull'interno del polpaccio stimola sentimenti di attenzione per gli animali, come le mucche ed i cavalli7 Usate sguardi schietti, diretti e prolungati8 Usate un tono di voce chiaro, basso, rassicurante9 Rilevate le emozioni dei pazienti ed uniformatevi ad esse10 Siate ambigui, usate pronomi indeterminati11 Collegate il comportamento al bisogno. Spesso il bisogno di amore viene manifestato sotto forma di dondolio o contrazione delle labbra per fare un rumore schioccante. Il bisogno di sentirsi utile è espresso dal movimento dei muscoli impegnati nel lavoro, il bisogno di manifestare le emozioni naturali si esprime attraverso grida, bestemmie o pianti12 Usate la musica (anche preghiere, poesie o versi)13 Siate come degli specchi. Copiate i movimenti corporei, la respirazione, i movimenti degli occhi, la posizione delle labbra, …e qualunque vocalizzazione.10)Tecniche per il quarto stadio1 Concentratevi 2 Entrate in rapporto mediante il tatto3 Potete cercare di stabilire un contatto visivo, ma è difficile. Se ci riuscite, è un successo.4 Adottate un tono di voce naturale e rassicurante

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5 Utilizzate la musica.E' molto importante conoscere la storia sociale della persona in questo stadio, per sapere cosa fare. Le persone non offrono segni visibili delle loro emozioni e all'esterno non ci sono indizi che rivelano ciò che accade dentro di loro. Speriamo, tuttavia, che qualcosa ci permetta di capire. Questi sono gli obbiettivi per il quarto stadio:. contatti visivi. movimenti facciali. qualche tipo di risposta emotiva: piangere, sorridere,... qualche tipo di movimento fisico, delle mani, dei piedi,..  Queste, ed altre tecniche ancora, si usano tenendo conto dello stadio del disorientamento in cui si trova l’ospite e secondo il paziente da trattare. Il tempo da impegarsi varia da un minimo di 2,3 minuti (nelle fasi 3, 4) ad un massimo di 10, 15 minuti alla volta. Si incontra la persona almeno tre volte alla settimana: i contatti dipendono dalla capacità di espressione verbale del paziente, dalla durata della sua attenzione e dalla quantità di tempo che un operatore ha disponibile.11)Come praticare Validation

1. Si raccolgono informazioni del paziente, del suo passato, del suo presente e delle sue future aspettative sia dal paziente stesso che dai famigliari.

2. Si osservano con attenzione le sue caratteristiche fisiche. Poiché le persone disorientate cambiano, spesso drammaticamente durante la giornata, si deve osservare l’ospite per almeno 2 settimane, in diversi momenti della giornata.

3. Si definisce la stadio del disorientamento, nel quale l’ospite si trova principalmente. 4. Si fa un piano di trattamento di Validation individuale per il paziente e poi lo si incontra

regolarmente usando le tecniche Validation.

 "Validation" è un metodo che nei confronti dell’operatore:- fornisce uno strumento di lavoro in più

aumenta la capacità e la gioia di lavorare fornisce informazioni sul disorientamento e aiuta a meglio comprendere il comportamento degli

anziani disorientati.

- lo prepara ad affrontare adeguatamente la sua vecchiaia.

arricchisce la conoscenza di sé per poter crescere e maturare come individuo unico.

  Un operatore "Validation" deve accettare il deterioramento fisico delle persone molto anziane e sapere che i loro scopi esistenziali differiscono da quelli degli individui giovani e sani. Gli obbiettivi che i vecchi disorientati devono raggiungere con il sostegno dell’operatore sono i seguenti:

distaccarsi dal dolore quotidianamente presente relativo al senso di inutilità rivivere i piaceri del passato alleviare la noia stimolando la memoria sensoriale risolvere i conflitti in sospeso esprimendo le emozioni.

 Bibliografia: Naomi Feil, Il metodo Validation. Sperling & Kupfer Editori S.P.A., 1996