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Trasparenza e credito ai consumatori

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INDICE

I prodotti del credito al consumo

La classificazione dei prodotti di credito al consumoIl prestito finalizzatoI prestiti personaliLe carte di credito ratealiIl prestito contro cessione del quinto dello stipendio o della pensioneI prestiti con delegazione di pagamento

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Trasparenza e credito ai consumatori

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• la forma contrattuale;• la finalità ;• la scadenza.

I PRODOTTI DEL CREDITO AL CONSUMO

LA CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTI DI CREDITO AL CONSUMO

Sotto un profilo normativo esistono alcuni requisiti che individuano il credito al consumo e impongono al finanziatore una serie di obblighi informativi, contrattuali e post contrattuali finalizzati a una maggiore tutela del consumatore.

Sotto un profilo operativo, invece, tutti i finanziamenti di qualsiasi tipologia, erogati per soddisfare un fabbisogno finanziario di un individuo o di una famiglia, sono da considerarsi credito al consumo. In questo senso non si modificano il processo creditizio, le attività che l’intermediario finanziario deve svolgere, i rischi correlati e le modalità di gestione degli stessi.

Infatti, i prodotti di credito al consumo possono essere utilmente classi�cati secondo:

La forma contrattuale

La suddivisione per forma contrattuale conduce a due tipi di contratto: il mutuo, disciplinato dal codice civile (non riferito, quindi, al mutuo ipotecario o fondiario) e l’apertura di credito. Queste forme modificano la struttura e il funzionamento del finanziamento.

La finalità

La finalità del finanziamento può essere indicata esplicitamente nel contratto di finanziamento oppure implicitamente quando il credito è intermediato dal fornitore di beni o dal prestatore di servizi che riceve direttamente l’importo del finanziamento dal finanziatore.

L’espressione “credito finalizzato” indica un finanziamento il cui scopo è determinato al momento della richiesta e, in generale, tale scopo è rappresentato dall’acquisto di un bene durevole, di un bene di consumo o di un servizio. Il cliente può accedere al finanziamento direttamente dal punto vendita del venditore attraverso differenti modalità organizzative che permettono una rapida gestione dell’istruttoria di fido e della concessione dello stesso.

L’espressione "prestito personale" o “prestito non finalizzato” riassume, invece, tutti i finanziamenti erogati a favore di una famiglia, destinati a coprire un fabbisogno finanziario, la cui causa non è strettamente collegata all’acquisto di uno specifico bene o servizio. Il rapporto con la banca o la società finanziaria non è“intermediato” da un distributore commerciale ma esiste sullabase di una relazione di clientela autonoma.

La scadenza

Tutti i prestiti ÿnalizzati e gran parte dei prestiti non ÿnalizzati sono a scadenza determinata. Essi hanno un orizzonte temporale ben de�nito e terminano con il versamento dell’ultima rata prevista dal piano di rimborso che estingue l’obbligazione esistente.

I ÿnanziamenti a scadenza indeterminata o, meglio, senza una scadenza prede�nita costituiscono delle linee di credito rotative poste a disposizione di un cliente (una famiglia) a cui si può attingere per soddisfare i fabbisogni ÿnanziari di varia natura, molto spesso nell’ambito di un conto corrente oppure mediante una carta di credito “rateale”.

Nonostante nella realtà esistano numerose combinazioni degli aspetti prima analizzati, le principali linee di prodotto del credito al consumo sono: il credito rateale ÿnalizzato, i prestiti personali, i prestiti contro cessione del quinto e le carte di credito rateali (o revolving).

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APPROFONDIMENTO: Il contratto di mutuo

Con il contratto di mutuo per il credito ai consumatori la banca consegna al cliente che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta (consumatore) una somma di denaro per importi fino a 75.000 euro dietro impegno da parte del cliente medesimo di rimborsarla, unitamente agli interessi, secondo un piano di ammortamento definito al momento della stipulazione del contratto stesso. Il rimborso avviene mediante il pagamento periodico di rate, comprensive di capitale e interessi, secondo un tasso che può essere fisso, variabile, misto o di due tipi. Le rate possono essere mensili, trimestrali, semestrali o annuali.

APPROFONDIMENTO: L’apertura di credito

L’apertura di credito è un contratto (art. 1842 del codice civile) attraverso cui una banca si obbliga a mantenere a disposizione del cliente, un certo importo per un periodo di tempo determinato (nel caso di apertura di credito a scadenza) o di tempo indeterminato (nel caso di apertura di credito a revoca). Il cliente può utilizzare detta somma in unica soluzione o in più soluzioni in relazione al proprio fabbisogno finanziario e può restituirla in modo flessibile sulla base delle proprie esigenze e disponibilità.

L’apertura di credito può essere distinta in due tipologie: l’apertura di credito rotativa e l’apertura di credito semplice. La prima è una linea di credito rotativa (revolving) in cui il rimborso (anche parziale) delle somme utilizzate non determina la fine del finanziamento ma il ripristino del fido che può essere nuovamente utilizzato dal cliente nei limiti dell’ammontare concesso.

La forma contrattuale

La suddivisione per forma contrattuale conduce a due tipi di contratto: il mutuo, disciplinato dal codice civile (non riferito, quindi, al mutuo ipotecario o fondiario) e l’apertura di credito. Queste forme modiÿcano la struttura e il funzionamento del ÿnanziamento.

La �nalità

La �nalità del �nanziamento può essere indicata esplicitamente nel contratto di ÿnanziamento oppure implicitamente quando il credito è intermediato dal fornitore di beni o dal prestatore di servizi che riceve direttamente l’importo del ÿnanziamento dal ÿnanziatore.

L’espressione “credito ÿnalizzato” indica un ÿnanziamento il cui scopo è determinato al momento della richiesta e, in generale, tale scopo è rappresentato dall’acquisto di un bene durevole, di un bene di consumo o di un servizio. Il cliente può accedere al �nanziamento direttamente dal punto vendita del venditore attraverso di�erenti modalità organizzative che permettono una rapida gestione dell’istruttoria di �do e della concessione dello stesso.

L’espressione “credito non ÿnalizzato” riassume tutti i �nanziamenti erogati a favore di una famiglia, destinati a coprire un fabbisogno �nanziario, la cui causa non è strettamente collegata all’acquisto di uno speciÿco bene o servizio. Il rapporto con la banca o la società �nanziaria non è “intermediato” da un distributore commerciale ma esiste sulla base di una relazione di clientela autonoma.

La scadenza

La distinzione per scadenza porta a due fattispecie: i contratti di credito a scadenza determinata che comprendono tutti i prestiti finalizzati e gran parte dei prestiti non finalizzati, hanno un orizzonte temporale ben definito e terminano con il versamento dell’ultima rata prevista dal piano di rimborso che estingue l’obbligazione esistente; i contratti di credito a tempo indeterminato o, meglio, senza una scadenza predefinita, che costituiscono delle linee di credito rotative poste a disposizione di un cliente (una famiglia) a cui si può attingere per soddisfare i fabbisogni finanziari di varia natura, molto spesso nell’ambito di un conto corrente oppure mediante una carta di credito “rateale”.

Nonostante nella realtà esistano numerose combinazioni degli aspetti prima analizzati, le principali linee di prodotto del credito al consumo sono: il prestito finalizzato, i prestiti personali, le carte di credito rateali (o revolving) e i prestiti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

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L’apertura di credito semplice, invece, è una forma di finanziamento in cui la disponibilità della somma è immediata, mentre le modalità di utilizzo rientrano fra le facoltà del consumatore che decide quando e quanto utilizzare. Il cliente può utilizzare il credito ottenuto solo una volta, magari attraverso utilizzi parziali ma senza che sia possibile ripristinare la disponibilità di �do in seguito ai rimborsi e�ettuati. Normalmente non è de�nito il piano di rimborso anche se l’apertura semplice è quasi sempre a scadenza determinata.

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Il prestito finalizzato costituisce una forma di credito al consumo il cui scopo è determinato al momento della richiesta e consiste nel finanziamento dell’acquisto di un bene durevole, di un bene di consumo o di un servizio.

Il cliente, normalmente, accede a tale tipologia di finanziamento direttamente dal punto di vendita del distributore commerciale attraverso differenti modalità organizzative che permettono una rapida gestione dell’istruttoria di fido e della concessione dello stesso.

La struttura dell’operazione prevede un rapporto creditizio diretto fra finanziatore e cliente finanziato; tuttavia, in virtù del mandato dato dal debitore, la somma viene direttamente accreditata a favore del distributore commerciale che ha realizzato la vendita del bene. Questo rappresenta la reale differenza fra il finanziamento finalizzato e il prestito personale.

Il prestito finalizzato costituisce una delle più tradizionali forme di credito al consumo. Molto spesso, le banche sono presenti indirettamente in questo mercato attraverso società finanziarie partecipate o controllate. I rapporti con i dealer commerciali, normalmente, sono regolati per mezzo di convenzioni, cioè di accordi che prevedono:

• le attività che il dealer svolge nel processo di affidamento;• il grado di esclusività del mandato e, quindi, la possibilità del dealer di distribuire

finanziamenti di altri intermediari finanziari;• la gamma dei finanziamenti disponibili, sia con finalità promozionali che ordinarie;• le condizioni economiche, cioè le commissioni, relative a ciascuna forma di finanziamento.

Nella realtà, sono molto diffusi i dealer commerciali plurimandatari che distribuiscono finanziamenti di più intermediari finanziari. Questo è tanto più frequente quanto maggiore è la dimensione del dealer e dei suoi punti vendita. In generale, il prestito finalizzato è un finanziamento effettuato a tasso fisso. Il piano di ammortamento è normalmente alla francese (cioè a rata costante).

Il prestito finalizzato è spesso utilizzato come variabile di marketing attraverso l’offerta di finanziamenti a tassi promozionali o addirittura nulli, il “tasso zero” e di forme di finanziamento flessibili e in grado di posticipare gli esborsi finanziari legati al pagamento delle rate anche di qualche mese.

IL PRESTITO FINALIZZATO

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APPROFONDIMENTO: Caratteristiche dell’operazione di “prestito personale” o “prestito non finalizzato”

Il “prestito personale” o “prestito non finalizzato” è concluso direttamente tra intermediario e consumatore e la somma è versata direttamente nelle mani del cliente anche se è stato erogato attraverso canali distributivi indiretti (gli intermediari del credito ricevono una commissione dal finanziatore e, in alcuni casi, anche dal consumatore).

La maggiore capacità di valutazione e di controllo creditizio rende questa tipologia di finanziamento più adatta sia ai segmenti di clientela più problematici sotto un profilo di qualità creditizia, sia a finanziamenti di importo e durata maggiori. Il prestito personale può essere assistito da una garanzia reale o personale anche se sono raramente utilizzate nel credito al consumo.

La presenza di garanzie dipende dalle caratteristiche economico-finanziarie del richiedente, e molto spesso, nei casi in cui è richiesta una garanzia, questa è di tipo personale ed è fornita da un terzo che si co-obbliga al pagamento delle rate e alla restituzione del finanziamento. La presenza di garanzie reali incide sulla natura di credito ai consumatori.

I PRESTITI PERSONALI

Il “prestito personale” o “prestito non finalizzato” è un finanziamento non collegato all’acquisto di uno specifico bene o servizio. Esso costituisce il prodotto tradizionalmente offerto dalle banche e si fonda sullo schema contrattuale del contratto del mutuo, in cui è prevista l’erogazione di una determinata somma a un cliente, che si obbliga a rimborsarla secondo un piano di ammortamento predefinito al momento della stipula del contratto.

In generale, il prestito personale è un finanziamento effettuato a tasso fisso o a tasso variabile, in relazione alle esigenze della clientela. Il piano di ammortamento è normalmente alla francese (cioè a rata costante).

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Le carte di credito rateali sono documenti elettronici nella forma di plastic card che consentono al titolare, nell’ambito del fido accordato, di utilizzare il finanziamento ricevuto sia attraverso pagamenti presso i terminali POS installati negli esercizi commerciali convenzionati, sia prelevando contante presso gli sportelli ATM.

Le carte di credito rateali sono collegate con una specifica linea di credito rotativo (revolving) che consente al titolare di rateizzare il pagamento dell’importo dovuto, corrispondendo gli interessi sulla dilazione ottenuta, proporzionali al periodo di tempo che intercorre fra l’utilizzo e il rimborso e all’importo residuo da restituire.

I rimborsi via via effettuati determinano per pari importo la ricostituzione del massimale mensile e quindi la possibilità di riutilizzo della carta.

LE CARTE DI CREDITO RATEALI

APPROFONDIMENTO: I soggetti coinvolti nel funzionamento delle carte di credito

I soggetti che partecipano al funzionamento di una carta di credito revolving sono quattro:

• l’emittente, che promuove, direttamente o indirettamente, l’intero processo delle carte dicredito, dalla produzione, al collocamento, alla gestione di tutte le attività necessarie alfunzionamento della carta di credito;• le banche distributrici che svolgono il collocamento delle carte di credito presso la propriaclientela le carte emesse da altre banche o società finanziarie;• i circuiti di pagamento, con riferimento alla rete degli esercizi commerciali convenzionatinell’ambito della quale il titolare della carta può effettuare il pagamento degli acquisti;• le società di service, alle quali la società emittente può affidare in outsourcing la gestione el’elaborazione dei dati derivanti dalle attività di back office relative al funzionamento dellecarte di credito.

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Il prestito contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione è un prestito personale destinato a coloro che percepiscono un reddito da lavoro dipendente o da pensione, a fronte della cessione volontaria di una quota parte del proprio reddito, non superiore a un quinto dello stipendio.

Il rimborso delle rate avviene mediante trattenuta diretta sulla busta paga opera del datore di lavoro che provvede al trasferimento della somma al finanziatore.

Attualmente, è un prestito pensato per tutte le categorie di lavoratori dipendenti, pubblici e privati, a tempo indeterminato e a tempo determinato, lavoratori atipici e pensionati.

IL PRESTITO CONTRO CESSIONE DEL QUINTO DELLO STIPENDIO O DELLA PENSIONE

APPROFONDIMENTO: I soggetti coinvolti nella cessione del quintoI soggetti coinvolti nella cessione del quinto sono:

• la compagnia di assicurazione che garantisce l’operazione e conserva un diritto di rivalsanei confronti del cedente con riferimento al rischio di impiego;• il finanziatore che può essere esclusivamente banca o intermediario finanziario iscrittoall’albo della Banca d’Italia;• l’amministrazione ceduta (azienda o amministrazione pubblica o privata) che dovràprovvedere, dopo la notifica del contratto, al versamento mensile delle quote trattenute dallaremunerazione competenze dell’interessato;• il debitore, che può essere: lavoratore dipendente, autonomo, atipico, a tempodeterminato, pensionato.

L’erogazione della cessione del quinto non richiede alcuna anzianità minima lavorativa e la durata del �nanziamento non deve essere superiore a dieci anni. Tale limite riguarda anche i pensionati.

Il prestito deve essere assistito da una duplice polizza assicurativa che tuteli il creditore nel caso di morte e di perdita dell’impiego (dimissioni e licenziamento). Si tratta di una modalità di tutela degli eredi o dei familiari al fine di limitare gli effetti dell’indebitamento nel caso si verifichi uno dei due eventi.

La cessione del quinto dello stipendio prevede la facoltà di estinzione anticipata per il finanziato. Tale facoltà può essere esercitata in qualunque momento e segue le norme previste per il credito al consumo, con la limitazione delle spese eventualmente rimborsabili al cliente. Questa tipologia di prestito trova un limite di importo nella durata e nel valore massimo della rata che non può eccedere la quinta parte dello stipendio mensile.

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APPROFONDIMENTO: Le coperture assicurative dei dipendenti pubbliciAttualmente, non esiste più il monopolio INPDAP per le coperture assicurative dei dipendenti pubblici che possono decidere se avvalersi di compagnie di�erenti.

APPROFONDIMENTO: Le richieste di prestito da parte di dipendenti pubblici e privatiNel caso dei dipendenti pubblici, il datore di lavoro è obbligato per legge ad accogliere la richiesta del dipendente se ricorrono tutti i presupposti previsti dalla legge mentre, nel caso dei dipendenti privati, il datore di lavoro può ri�utarsi di accogliere la richiesta.

L’importo è posto a disposizione del cliente solo successivamente all’ottenimento della dichiarazione scritta di benestare (o nulla osta) rilasciata da parte dell’ente datore di lavoro, con l’impegno di trattenere e trasferire le quote cedute dalla retribuzione mensile.

La cessione del quinto dello stipendio è un �nanziamento naturalmente garantito dalla trattenuta diretta delle rate da parte del datore di lavoro che, quindi, elimina il rischio �nanziario e parte del rischio di credito che, tuttavia, si sposta in capo al datore di lavoro.

Il rischio legato alla perdita del lavoro o alla morte del finanziato è coperto dalla possibilità di rivalersi sul trattamento di fine rapporto maturato (TFR) e, successivamente, dalla polizza assicurativa obbligatoria a favore della banca.

In caso di cessazione dal servizio prima che sia estinta la cessione, l’e�cacia di questa si estende alla pensione o su altro assegno continuativo equivalente (la quota da trattenere non può eccedere il quinto della pensione o dell’assegno continuativo) e/o alla somma una tantum, a titolo di indennità o di capitale assicurato, se la cessazione dal servizio ne dia luogo al posto della pensione o altro assegno continuativo equivalente. Tale somma è trattenuta fino alla concorrenza dell’intero capitale ancora da restituire.

Sotto questo pro�lo, i prestiti contro cessione del quinto dello stipendio costituiscono una modalità e�cace per poter concedere credito a tutti coloro che possiedono una rischiosità più elevata e/o pregiudiziali pregresse.

APPROFONDIMENTO: Fallimento o morosità del datore di lavoroUn problema legato ai finanziamenti contro cessione del quinto è connesso alla rischiosità del datore di lavoro e all’eventualità di un suo fallimento o morosità (eventi non coperti dalla polizza assicurativa). In caso di fallimento o apertura di altra procedura concorsuale a carico del datore di lavoro, il finanziatore potrà richiedere l'ammissione al passivo dei crediti relativi alle somme cedute in via privilegiata per la stessa qualità spettante al lavoratore dipendente. Resta inteso che l’obbligato principale rimane sempre il consumatore.

La cessione del quinto dello stipendio può essere erogata anche nei confronti di coloro che percepiscono un reddito da pensione pubblica o privata. La durata massima della cessione di quote della pensione non può essere superiore a un quinto della stessa, valutato al netto delle ritenute �scali e non può avere una durata superiore a dieci anni.

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I lavoratori a tempo determinato possono richiedere la cessione del quinto dello stipendio a patto che la durata del finanziamento non ecceda il periodo di tempo che, al momento dell'operazione, deve ancora trascorrere per la scadenza del contratto di lavoro in essere. Tuttavia, alla cessione del trattamento di �ne rapporto posta in essere dai lavoratori a tempo determinato non si applica il limite del quinto.

Anche i lavoratori “atipici” e autonomi possono richiedere la cessione del quinto dello stipendio. I titolari di rapporto di lavoro autonomo, caratterizzati da una prestazione di opera, continuativa e coordinata di durata non inferiore a dodici mesi possono cedere un quinto del loro compenso, valutato al netto delle ritenute �scali (agenti e rappresentanti commerciali,collaboratori coordinati e continuativi,collaboratori a progetto).

In particolare, possono essere ceduti:

• le pensioni o le indennità (simili alle pensioni) corrisposte dallo Stato o dai singoli enti,• gli assegni equivalenti a carico di speciali casse di previdenza,• le pensioni e gli assegni di invalidità e vecchiaia corrisposti dall'INPS e gli assegni vitalizi e icapitali a carico di istituti e fondi in dipendenza del rapporto di lavoro.

Per i prestiti contro cessione delle pensioni esiste un ulteriore vincolo di importo: la quota trattenuta è ammessa a patto che sia tutelato il trattamento pensionistico minimo.

I prestiti ai pensionati devono obbligatoriamente prevedere solo la polizza assicurativa che, in caso di morte dell’a�dato, assicuri il recupero del residuo credito. Non è possibile contrarre prestiti contro cessione della pensione di reversibilità.

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La cessione può avere luogo a patto che il compenso abbia carattere certo e continuativo e non può eccedere il periodo di tempo che, al momento dell'operazione, deve ancora trascorrere per la scadenza del contratto.

I PRESTITI CON DELEGAZIONE DI PAGAMENTO

I prestiti con delegazione di pagamento sono �nanziamenti in cui il dipendente delega il proprio datore di lavoro a pagare le rate del �nanziamento nel limite massimo del quinto del proprio stipendio.Il finanziamento è in generale a tasso fisso e prevede un piano di ammortamento a rate costanti mensili che non possono essere superiori a un quinto dello stipendio percepito. Il pagamento delle rate avviene mediante la trattenuta diretta delle rate dallo stipendio a opera del datore di lavoro che si impegna a versarlo mensilmente al finanziatore.Questa tipologia di prestito può essere concesso anche in presenza di un prestito contro cessione del quinto, portando, di fatto, il limite complessivo dello stipendio ceduto a due quinti (cioè il 40% del reddito percepito).

Anche in questo caso sono previste delle polizze assicurative contro il rischio di morte, infortunio o perdita dell’impiego e la durata del finanziamento non deve eccedere i dieci anni.

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