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Il Manierismo Il termine ha assunto vari significati nel corso delle epoche, tra cui quello rinascimentale e molto utilizzato dal Vasari di “maniera” nel senso di “stile”, alla “maniera di...”, ma anche di “grazia” (tutti attributi positivi). Nel Seicento il termine assume anche aspetti negativi, in quanto indica aritificialità, diventa un eccesso di stile che allontana l'artista dalla natura . La “maniera” era considerata una nemica della rappresentazione della natura. Alla fine del Settecento, è introdotto il termine “manierismo”, indicando l'opera di quegli artisti che non avevano più come modello la natura, ma lo stile dei grandi maestri. I manieristi sono quindi considerati degli “esecutori” che operano a imitazione dei grandi, senza una propria autonomia stilistica e talvolta esprimendosi con virtuosismi che portano a un periodo di decadenza che si conclude solo alla fine del secolo con i Carracci e Caravaggio. Oggi intendiamo con “manierismo” quegli aspetti della cultura del Rinascimento che furono evidenti a partire dagli anni trenta del Cinquecento (dopo la morte di Raffaello e il sacco di Roma). Difatti dal 1920 (periodo in cui l'opera espressionista degli artisti era legata a sensi di crisi, agoscia, esasperazione) si ha una nuova lettura del periodo manierista, visto come alterazione, deformazione dei canoni delle proporzioni, caratterizzato dalla bizzarria, il macabro, il grottesco, ma per gli artisti del Cinquecento potevano sembrare solo semplici divertimenti.

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Page 1: Il Manierismo - WordPress.comIl Manierismo Il termine ha assunto vari significati nel corso delle epoche, tra cui quello rinascimentale e molto utilizzato dal Vasari di “maniera”

Il Manierismo● Il termine ha assunto vari significati nel corso delle epoche, tra cui quello rinascimentale e molto utilizzato dal Vasari di “maniera” nel senso di “stile”, alla “maniera di...”, ma anche di “grazia” (tutti attributi positivi).● Nel Seicento il termine assume anche aspetti negativi, in quanto indica aritificialità, diventa un eccesso di stile che allontana l'artista dalla natura. La “maniera” era considerata una nemica della rappresentazione della natura.● Alla fine del Settecento, è introdotto il termine “manierismo”, indicando l'opera di quegli artisti che non avevano più come modello la natura, ma lo stile dei grandi maestri. I manieristi sono quindi considerati degli “esecutori” che operano a imitazione dei grandi, senza una propria autonomia stilistica e talvolta esprimendosi con virtuosismi che portano a un periodo di decadenza che si conclude solo alla fine del secolo con i Carracci e Caravaggio.● Oggi intendiamo con “manierismo” quegli aspetti della cultura del Rinascimento che furono evidenti a partire dagli anni trenta del Cinquecento (dopo la morte di Raffaello e il sacco di Roma). Difatti dal 1920 (periodo in cui l'opera espressionista degli artisti era legata a sensi di crisi, agoscia, esasperazione) si ha una nuova lettura del periodo manierista, visto come alterazione, deformazione dei canoni delle proporzioni, caratterizzato dalla bizzarria, il macabro, il grottesco, ma per gli artisti del Cinquecento potevano sembrare solo semplici divertimenti.

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Qualche caso emblematico● Il gusto per il bizzarro, il capriccio e l'invenzione si manifestano anche nella

realizzazione dei giardini. ● I giardini che fino a quel momento erano considerati dei completamenti di

Ville e Palazzi, nel '500 assumono grande importanza, tanto da divenire oggetti progettuali a se stanti, di cui si occupano grandi architetti del tempo.

● In quello che era il giardino all'italiana, ordinato e geometrico, sono ora introdotti tutta una serie di elementi artificiali: giochi d'acqua, strumenti musicali, statue dai significati allegorici, automi, labirinti, teatri di verzura grotte e altri aspetti scenografici. Inoltre la vegetazione è talvolta sagomata e talvolta con macchie boscose incolte, con l'intento di confondere il parco con il paesaggio, rompendone i confini.

● Alcuni esempi: 1) il parco dei mostri di Bomarzo, 2) Pratolino il parco Mediceo di Villa Demidoff, 3) il giardino di Boboli, 4) il giardino di Villa d'Este a Tivoli.

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Il giardino di villa Demidoff● Patrimonio Mondiale UNESCO, la consegna delle targhe di inserimento

nella rete UNESCO delle Ville e Giardini Storici è avvenuta in data 11 maggio 2014. Nel 1568 Francesco I acquistò la grande proprietà di Benedetto Uguccioni, nelle colline a nord di Firenze e chiamò ai lavori la fidata opera dell’architetto Buontalenti. Senza badare a spese, fece realizzare la Villa e il Parco con diverse attrazioni tra il 1569 e il 1581, il costo fu il doppio degli scudi occorsi per completare gli Uffizi.

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● La particolarità del parco mediceo, stava anche nella passione che Francesco I de’ Medici nutriva per materie come l’alchimia e la scienza e volle costruire qualcosa di diverso per quei tempi che rispecchiasse la sua filosofia di pensiero, difatti nelle grotte artificiali del parco faceva realizzare giochi d’acqua e automi che stupissero il visitatore. Un parco che doveva essere non solo un soggiorno per la sua seconda moglie Bianca Cappello, ma anche luogo di meraviglie.

lunetta di Giusto Utens

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Il colosso dell'Appennino del Giambologna

Colosso dell’Appennino sopra il laghetto con i fiori di loto, opera in muratura rivestito di intonaco e pietra, dentro il quale vi erano affreschi, giochi d’acqua e decorazioni, anch’esso vittima delle successive modifiche ottocentesche che ne hanno provocato alcuni danni attraverso l’utilizzo sconsiderato del calcestruzzo. Le grotte sottostanti, dove in origine vi era la statua del Narciso e giochi di automi.

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Il giardino di BoboliLa direzione dei lavori passò da Bartolomeo Ammannati a Bernardo Buontalenti. Una visione del giardino alla fine del Cinquecento si trova in una delle lunette delle ville medicee della famosa serie di Giusto Utens (1599 circa). I giardini hanno nel complesso una configurazione vagamente a triangolo allungato, con forti pendenze e due assi quasi perpendicolari che si incrociano vicino alla Fontana del Nettuno che si staglia sul panorama. A partire dai percorsi centrali degli assi poi si sviluppano una serie di terrazze, viali e vialetti, vedute prospettiche con statue, sentieri, radure, giardini recintati e costruzioni, in un'inesauribile fonte di ambienti curiosi e scenografici.

● Documentario link

Veduta di Palazzo Pitti e Boboli nella lunetta di Giusto Utens del 1599 (Museo di Firenze com'era, Firenze)

Durata 26 minuti

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Il parco di Bomarzo● Il Sacro bosco di Bomarzo, anche detto il Parco dei mostri fu ideato da

Jacopo Barozzi detto il Vignola su commissione di Vicìno Orsini, aristocratico romano e fu realizzato tra il 1550 e il 1563.

● Realtà fantastica tra sogno e incubo.● Volontà di stupire, meravigliare, sedurre, impressionare il visitatore.● Link video durata 6 minuti / Link video durata 30 minuti