il linguaggio del corpo - come capire se le piaci - Seduzione · tempo pieno che spesso necessita...

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Presenta:

Capire se LE piaci:

Il Linguaggio del Corpo

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Tutti i diritti riservati ©

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INDICE

1. Introduzione. ..............................................................................6

1.1 Cos’è? ....................................................................................6

1.2 Le due vie del linguaggio del corpo. ....................................10

1.3 Il concetto di Puzzle. ............................................................15

1.4 Comportamento di “base” e gesti “compulsivi”. ................19

2. Il tuo corpo parla. .....................................................................21

2.1 L’immagine corporea. ..........................................................21

2.2 I movimenti di empatia: il Mirroring. ...................................25

2.3 La giusta camminata. ...........................................................27

2.4 I messaggi non detti del tuo corpo. .....................................29

2.5 Come mandare i giusti messaggi. ........................................32

2.6 L’espressività. ......................................................................35

2.7 La voce. ................................................................................37

2.8 I gesti da NON fare...............................................................44

2.9 …e quelli da FARE ................................................................46

3. I gesti di lei. ..............................................................................47

3.1 Come iniziare. ......................................................................47

3.2 Labbra. .................................................................................49

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3.3 Occhi. ...................................................................................51

3.4 Capelli. .................................................................................53

3.5 Mani. ....................................................................................55

3.6 Voce. ....................................................................................58

3.7 Abbigliamento. ....................................................................60

3.8 Postura. ...............................................................................62

3.9 Varie. ...................................................................................64

3.10 Un po’ di allenamento. ......................................................65

4. I segnali generici. ......................................................................73

4.1 Oltre la seduzione. ...............................................................73

4.2 Segnali di tensione. ..............................................................75

4.3 Segnali di rifiuto. ..................................................................78

4.4 Segnali di sfida. ....................................................................80

4.5 Segnali di apertura. ..............................................................82

4.6 Segnali di piacere. ................................................................84

5. Il Contatto fisico come parte del linguaggio del corpo. ............88

5.1 Toccare è comunicare. .........................................................88

5.2 La scienza spiega il contatto fisico. ......................................92

5.3 Perché farlo. ........................................................................96

5.4 Come farlo. ..........................................................................99

5.5 Le Regole base per il contatto fisico. ................................103

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5.5 Cosa si comunica toccando. ...............................................106

6. Le espressioni del viso. ...........................................................108

6.1 Oltre agli occhi, il volto! .....................................................108

6.2 La tristezza. ........................................................................112

6.3 La rabbia. ...........................................................................117

6.4 La sorpresa (e la paura). ....................................................120

6.5 Il Disprezzo (e il disgusto). .................................................123

6.6 Il piacere. ...........................................................................126

7. L’Empatia ...............................................................................129

7.1 Cos’è l’empatia e come svilupparla. ..................................129

7.2 La Leggerezza. ....................................................................133

7.3 Conclusioni. .......................................................................135

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1. Introduzione.

1.1 Cos’è?

Negli ultimi cinquant’anni circa è nato lo studio scientifico del

linguaggio corporeo tra gli esseri umani. In modo particolare di

recente ci si è resi conto dell’infinita potenza che, l’attitudine di

percepire e comprendere le emozioni altrui senza l’ausilio della

parola, è un’arma fondamentale in qualsiasi interazione sociale.

Di fatto i primi a rendere questa parte della psicologia una vera e

propria materia di studio, con fini pratici, sono stati ovviamente

gli americani e più specificatamente nei settori commerciali.

Vennero così decodificati e spiegati i motivi per cui alcuni

venditori, ad esempio, erano in grado di portare a termine molti

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più affari rispetto ad altri apparentemente con la stessa

preparazione. Si arrivò empiricamente a comprendere che alcuni

gesti ed espressioni hanno un impatto maggiore di qualsiasi frase

o concetto e che addirittura sono in grado di valorizzarli a tal

punto da rendere l’interlocutore quasi “schiavo”.

La domanda che ci dobbiamo porre, però, è se questi

comportamenti e azioni, seppure a volte microscopiche, sono

naturali o artefatte. Se quindi sono parte della nostra natura

oppure possono essere semplicemente imparate. La risposta è

che le basi del linguaggio del corpo sono in noi, nel nostro DNA,

quindi è una buona notizia per chi vuole imparare questa scienza

per applicarla in più situazioni a proprio vantaggio, come in

seduzione.

Quello che si deve comprendere sin da subito è che diventare un

esperto di lettura del corpo altrui non significa avere i super

poteri come il Prof. Xavier (vedi X-Men)! Si tratta di

interpretazione che non deve prescindere dall’esperienza,

sensibilità, empatia e logica. Diventare un esperto è un lavoro a

tempo pieno che spesso necessita di anni di studio, fatica, prove

e strumenti tecnologici.

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In questo libro non ci prefissiamo di trasformare chiunque in una

macchina della verità, ma di aiutare a comprendere al meglio le

azioni ed emozioni altrui ogni qualvolta queste sono nascoste o

appena percettibili. Trarne beneficio sarà poi il passo seguente.

Riuscire a comprendere le parole non dette è un’arma utilissima

nella vita di tutti i giorni che può offrire due vantaggi

importantissimi:

1. Comunicare con il corpo i giusti messaggi e l’immagine che

vogliamo dare di noi stessi.

2. Capire lo stato d’animo di una donna e poter utilizzare al

meglio le informazioni ottenute.

Secondo gli psicologi esperti nella comunicazione non verbale

soltanto il 7% di tutte le informazioni che ci arrivano di un

discorso passa attraverso le parole. Il restante, che è

comunicazione non verbale si divide in un 38% dal tono della

voce e 55% dai segnali del corpo.

Il tuo corpo, quindi, parla. Se correttamente codificato questo

linguaggio risulta assai eloquente ed in grado di raccontare

emozioni, stati d’animo, desideri ed affinità. Capirne i meccanismi

significa entrare in sintonia con noi stessi e con gli altri. Secondo

molti studiosi il nostro corpo è al centro di un conflitto. Da una

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parte la sessualità, dall’altra l’angoscia. Il movimento è quindi

libertà, forza, dinamismo. Tutte caratteristiche che affascinano

molto le donne. Hai mai notato, magari entrando ad una festa,

che chi non rimorchia il più delle volte è chiuso in un angolo, non

si muove, come se avesse paura che qualsiasi suo gesto fosse

pericoloso per la sua persona?

Scommetto che spesso ti sei sentito così.

Invece chi ha successo con le donne è dinamico, si muove in

continuazione e con sicurezza (senza correre però come un

manichino impazzito). È giunto il momento di imparare quali sono

i gesti da fare e da non fare per sedurre, per piacere ed essere

leader.

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1.2 Le due vie del linguaggio del corpo.

Il linguaggio del corpo si fonda su due elementi fondamentali dai

quali non si può assolutamente prescindere:

- Chi comunica.

- Chi recepisce la comunicazione.

Tali soggetti, durante un’interazione, diventano attivi e passivi a

loro volta dando vita appunto, ad un dialogo. Quello che

imparerai è un vero e proprio linguaggio, con significati precisi e

sfumature che ti permetteranno di migliorare la tue capacità

comunicative rendendo quindi, che è il fine di TpS, anche la tua

seduzione migliore. Sfatiamo subito il mito che ad ogni azione

comporta sempre una ed una sola lettura, il classico esempio

delle braccia incrociate.

Immagina di parlare con una bella ragazza che ti piace molto,

mentre scherzate lei improvvisamente si tira indietro sulla sedia e

incrocia braccia e gambe. Però mantiene il contatto visivo con te

e a parole non sembra assolutamente turbata, o per lo meno non

con te direttamente.

Ora immagino che la prima analisi sia che lei si è richiusa in se

stessa perché non le piaci o hai detto qualcosa di sbagliato o

semplicemente non sei alla sua altezza. Così ti irrigidisci e la

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seduzione che avevi in atto con lei perde di naturalezza e

freschezza, stai attento a tutto quello che dici per non

contrariarla di nuovo. In pratica, senza neanche sapere l’effettiva

ragione, ti inzerbinisci fino all’inverosimile.

Ma c’è una vera base scientifica? In realtà le basi ci sono, ma il

problema è che le hai applicate nel modo sbagliato. In generale

gesti come quelli fatti dalla ragazza possono indicare una certa

chiusura, ma non sempre. Questo perché c’è chi sta comodo con

le braccia incrociate! Oppure potrebbe essere che si è ricordata di

un fatto spiacevole, o anche soltanto le hai fatto “riprovare”

un’emozione negativa che però non dipende da te ed anche se

non è totalmente cosciente quell’emozione ha modificato il suo

linguaggio del corpo in un modo indipendente da voi due.

In pratica tu potresti non essere la causa del suo comportamento.

Saper leggere il linguaggio del corpo in modo efficace per trarne

beneficio è quindi molto complesso, fermarsi all’apparenza o

all’ovvio è il modo migliore per fare una marea di disastri.

Saper comunicare con il proprio corpo è fondamentale per

conquistare la ragazza che ti interessa. Probabilmente con alcune

ragazze, fino adesso, non sei riuscito a conquistarle anche per

questo. A parole e con i fatti dicevi loro che ti piacevano e che le

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volevi, ma il tuo corpo comunicava soltanto paura facendo si che l

in te non vedessero la coerenza necessaria per crederti e sentirsi

attratte da te.

Il linguaggio del corpo è molto simile ad un puzzle, ogni singolo

pezzo di per sé dice poco, ma più elementi incastriamo tra di loro

e più il messaggio, l’immagine nascosta, appaiono chiari.

Questo significa che non può essere un singolo segnale a dire una

cosa univoca. Molti pensano che se qualcuno incrocia le braccia è

in automatico contrariato o è un segnale di chiusura. Può essere,

ma non è detto. È possibile che quella persona sia semplicemente

comoda in quel modo, o magari è si contrariata, ma non con voi,

forse con se stesso o con qualcuno a cui sta pensando. Ecco

perché la prima cosa da fare se si vuole veramente capire è

osservare. Bisogna capire il “comportamento di base”, quei gesti

neutrali che una persona fa senza pensarci e con non significano

nulla.

Un esempio pratico: ci sono persone che guardano spesso

l’orologio. Si potrebbe pensare che hanno fretta, o che si

annoiano o che devono andare via. Il più delle volte però è un

gesto compulsivo, che fanno quindi senza ragione, come

abitudine.

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In realtà la cosa più difficile non è interpretare i segnali delle

donne, ma accettarli veramente e soprattutto essere in grado di

sfruttare le informazioni ottenute. Spesso capita che si capisca

che una ragazza non ti vuole, ma si cercano scusanti di ogni

genere per non accettarlo. È importante dare retta alle proprie

impressioni e sensazioni ma ancora di più imparare ad essere

sinceri con se stessi ed affrontare anche dolorose realtà.

Fin’ora il tuo linguaggio paraverbale è stato poco incisivo,

dobbiamo modificarlo e portarlo ad essere coerente con le cose

che dici e che desideri. E devi iniziare questo processo

guardandola, ad esempio, negli occhi quando le parli. Non avere

paura del suo sguardo, non ti imbarazzare ne intimorire. Da

questo semplice gesto lei capirà la tua forza interiore, che è

quello che cerca.

Allenati con gli altri, prima amici e parenti, poi colleghi, amiche e

ragazze in generale. Osservali mentre parlano tra di loro e poi con

te, prova a leggere i messaggi del loro corpo ed in poco tempo

sarai in grado di intuire molto e di cogliere sfumature che prima

non avresti mai visto.

Il secondo passo è quello di applicare su te stesso alcune

“meccaniche”, in questo modo sarai in grado di avvicinarti

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sempre più a quella coerenza di cui dicevamo. Non posso farti

diventare sicuro di te soltanto dicendoti di farlo, ma ti devo

mostrare come agisce un uomo sicuro in modo che tu possa

comportarti allo stesso modo. Così ti ci sentirai, magari

lentamente, per poi diventarci davvero. Il tuo corpo è in grado di

influenzare la tua mente, sfrutta questa incredibile capacità.

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1.3 Il concetto di Puzzle.

Ovviamente esistono messaggi del corpo o più semplici

espressioni facciali che hanno un significato chiaro e preciso. Per

arrivare a questa banale conclusione (che poi tanto banale non

è), sono stati fatti studi per decenni di varie popolazioni

differenti. Dai giapponesi che dimostrano una tendenza a

contenerli fino ai popoli “primitivi” della Nuova Guinea che non

avevano neanche mai visto un uomo bianco.

Senza addentrarci troppo nei meandri di questi interessantissimi

studi scientifici andiamo direttamente alle conclusioni:

Esistono espressioni e gesti che hanno un significato universale.

I casi più eclatanti sono il piangere ed il ridere che sin dalla

nascita palesano, senza l’ausilio delle parole, quello che sentiamo

in un momento specifico. Nessuno ha insegnato al neonato che

deve “frignare” per avere attenzione o mostrare un determinato

bisogno, di conseguenza questi comportamenti sono nel DNA

dell’uomo. In pratica tutti siamo in grado di leggere il linguaggio

del corpo (ma solo potenzialmente). Questo perché millenni di

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vita sociale, di comunicazione verbale e interazioni sociali ci

hanno limitato questa innata capacità fino quasi a dimenticarla.

Già adesso il tuo istinto si sta risvegliando grazie alle poche

nozioni fin qui imparate, arriveremo alla fine di questo percorso a

ritroso in cui non solo conoscerai i vari messaggi del corpo, ma

sarai in grado di eseguire quelli giusti al momento giusto.

Introduciamo un concetto base per evitare di fare danni:

Il Puzzle.

Una sola tessera del mosaico può sembrarti avere un significato

ben preciso, la vedi e sei sicuro di comprendere. Andiamo più

sullo specifico con una ragazza.

Per varie casualità esci da solo, magari per pranzo, con una tua

conoscente che ti piace da morire. Lei è bella, piena di spasimanti

e ti sembra irraggiungibile, così decidi comunque di provare a

vedere come va’. Fai il simpatico, accondiscendente fino

all’inverosimile per far sì che stia a suo agio con te. Ed

effettivamente il tempo insieme passa spedito e ti sembra

trovarsi bene e avendo letto su internet che se una si tocca i

capelli allora vuol dire che le piaci osservi se lo fa!

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Incredibilmente, ad un certo punto, le arriva un sms e mentre

sbadatamente lo legge e parla con te si accarezza sensualmente i

capelli. Poi ti guarda e sorride. Pochi secondi dopo e succede la

stessa identica cosa! Immagino che molti avranno già parecchi

dubbi, positivi, se lei è effettivamente interessata, così ti

rimbambisci ipotizzando se le piaci ed hai possibilità. Ti fiondi a

capofitto in una conquista spinto dalla speranza (aiutata dal fatto

che si sia toccata i capelli) di farla tua. Alla fine dopo mesi di

tribolazioni la becchi con un tipo con cui sta da qualche tempo, ti

arrabbi e le dici che è stata poco “chiara”. Lei ti risponde con una

frase che ti fa uscire fuori di senno e vai a vivere sul Monte

Bianco a pascolare i mufloni:

“Ho mai fatto nulla che ti facesse pensare che ci stessi?”.

La triste verità è che non ne ha mai voluto sapere di te, che non ti

neanche notato!

Ma si è toccata i capelli, li accarezzati con tanta sensualità!

E quindi? Ha fatto un gesto che può essere annoverato tra quelli

di interesse ma tu non sai 2 cose:

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1. Se per lei non è un gesto compulsivo (vedi paragrafo

seguente).

2. Verso chi era diretto quel gesto.

Quest’ultimo punto è fondamentale, in quel caso specifico poteva

essere rivolto al tipo che le ha mandato l’sms! Sembra folle ma

può essere così perché il linguaggio corporeo è privo di

volontarietà, si fanno determinati gesti senza volerlo, sono dei

veri e propri lapsus.

Prova a pensare a qualcosa che ti fa infuriare davvero o

rattristare, fallo mentre sei in compagnia di persone care o amici.

Vedrai che loro stessi ti chiederanno che cos’hai, perché anche se

la rabbia o la tristezza non sono indirizzati a loro, al momento

presente, il tuo corpo le darà a vedere senza che potrai farci

molto (almeno se non sei allenato a controllarli) per nasconderli.

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1.4 Comportamento di “base” e gesti “compulsivi”.

Prima di studiare il linguaggio del corpo di una persona è sempre

bene farsi un’idea di quali sono i suoi comportamenti di base e i

gesti compulsivi.

Il comportamento base è quel modo di fare, agire e muoversi che

ha una persona in una situazione di vita normale, senza quindi

particolari emozioni o pressioni. In pratica è il nostro modo di

essere, questo è formato da molteplici elementi che si sono

aggiunti e modificati negli anni, delle vere e proprie abitudini che

caratterizzano una persona. Per comprendere quindi se la tua

seduzione ha avuto effetti su una ragazza devi sapere prima

com’è di base. Ecco perché iniziare subito un’interazione in

modo troppo coinvolgente può non aiutare nella conquista,

perché lei verrebbe subito travolta da emozioni che

modificherebbero il suo comportamento di base, non dandoti la

possibilità di “notare” i suoi cambiamenti.

I gesti compulsivi sono tipici di persone che in determinate

situazioni, di solito di emozione o stress, scaricano la tensione

attraverso movimenti prestabiliti e ripetitivi, che hanno una certa

ritualità. L’esempio più chiaro è il fumare, lo si fa da nervosi non

tanto per l’effetto benefico della nicotina (che ha SOLO effettivi

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negativi), ma sul fatto che quel movimento scarica lo stress. Molti

ex-fumatori intervistati hanno detto di sentire la mancanza più

del rituale che della vera sigaretta. Quindi una ragazza potrebbe

avere come movimento compulsivo quello di accarezzarsi i

capelli. Tale gesto, come vedremo più avanti, può avere più

significati e non uno soltanto ed univoco. Potrebbe essere

compulsivo, seduttivo o semplicemente una cattiva abitudine

dell’infanzia.

Come linea guida, quando si consoce una persona, è importante

osservare tutti i gesti che fa e catalogarli, come linea di principio,

se sono gesti compulsivi, di base o reazioni emotive.

Quelli che ci interessano per capire una ragazza e se è interessata

sono proprio questi ultimi, ma per capirlo dobbiamo inserirli in

uno delle tre macro aree:

Gesto della

ragazza

Compulsivo Di base Emozionale

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6. Le espressioni del viso.

6.1 Oltre agli occhi, il volto!

Una parte fondamentale, ma spesso poco conosciuta ed

applicata, nello studio del linguaggio del corpo, sono le micro-

espressioni del viso. Incredibilmente in un mondo in cui una bella

faccia apre molte porte ed aiuta ci siamo persi la nostra capacità

di comprendere le emozioni delle persone dalle espressioni

facciali. Per quanto possa sembrare incredibile sembrerebbe

proprio così.

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In anni di consulenza sulla seduzione e comunicazione quasi mai

nessuno mi riportava determinate espressioni del viso che non

riusciva a comprendere, ma si focalizza su azioni più “grandi”.

Unica eccezione è l’osservazione quasi morbosa degli occhi, come

se fosse fondamentale comprendere da uno sguardo le

sensazioni altrui. LA realtà è ben diversa dato che gli occhi, per

quanto si possa credere il contrario, sono solo una minima parte

del puzzle comunicativo di ogni persona.

Ad esempio si pensa che chi mente non sia i grado di reggere lo

sguardo inquisitore di chi gli chiede spiegazioni. Questa è una

convinzione molto cinematografica e poco attinente alla realtà; è

stato studiato che invece chi mente tende a tenere lo sguardo più

fisso, proprio a dimostrazione che lui è innocente. Proprio perché

è convinzione comune, colui che mente, agisce razionalmente e

premeditatamente mantenendo gli occhi sull’accusatore.

Esempio che ci deve far capire come il sapere comune è spesso

forviante e non sufficiente a spiegare determinati

comportamenti.

Una ragazza potrebbe guardarti per curiosità, fastidio o più

semplicemente perché guardare è la norma, si osserva tutto

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quello che abbiamo di fronte a volte senza neanche

accorgercene.

Quante volte ti sarà capitato di guardare una ragazza che non ti

piaceva? Tantissime! Quindi fermarsi all’apparenza senza

comprendere appieno le varie azioni di una persona porta spesso

ad errori grossolani che generano solo confusione.

In questo capitolo vedremo quindi le espressioni del viso più

importanti e caratteristiche delle persone, potrai quindi

applicarle sia in contesti familiari o lavorativi ma anche in

seduzione per renderti conto, ad esempio, se quello di cui stai

parlando con una donna è per lei gradevole o meno. Oppure

potresti renderti conto che qualcosa la rattrista e dimostrarle la

giusta empatia per creare una migliore intesa emotiva e mentale.

Rispetto a tutti gli altri messaggi del corpo le espressioni facciali

hanno una caratteristica: sono univoche e precise, senza dubbi o

fraintendimenti.

L’unica accortezza da adottare è capire se quell’espressione

suscitata è tale per te, per l’argomento o la situazione particolare

che state vivendo o è determinata da un ricordo passato o da

esperienze già vissute.

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Di sicuro se sorride davvero (vedremo quando un sorriso è vero) il

segnale è che sta bene, non ci sono fraintendimenti a riguardo.

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6.2 La tristezza.

La tristezza è una delle emozioni più conosciute e facili da

comprendere, spesso però, specialmente negli ultimi anni si è

arrivati ad una tale spettacolarizzazione della tristezza altrui da

diventarne quasi ciechi e insensibili. Tra reality e telegiornali

siamo così bombardati da questa emozione fino a che non ha

perso ogni suo valore e connotazione, scene che solo pochi anni

fa ci avrebbero rattristati adesso quasi ci passano inosservate.

Oltre a questo abbiamo perso la capacità di comprenderla e

vederla negli occhi delle persone, anche a quelle noi più vicine e

care.

E in seduzione è altrettanto utile ed importante capire se la chi

abbiamo di fronte ha un moto di tristezza o meno così da

cambiare, ad esempio, discorso, necessario affinché lei non ci

associ a sentimenti ed emozioni negative. Ad esempio se stai

parlando con una ragazza che ti piace e vuoi conquistare, lei ha

una veloce espressione del viso che palesa tristezza, a quel punto

potrai o cambiare discorso o atteggiamento per tirarla su di

morale, oppure dimostrarle empatia e comprensione, ed una

persona che si sente capita in automatico si sente meglio. Così te

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passerai dall’essere associato ad una sensazione negativa ad

essere invece associato ad una molto positiva.

A cosa serve l’esprimere la nostra tristezza?

Secondo molti studiosi il suo valore comunicativo è così forte e

importante perché è nella nostra natura cercare il supporto dalle

persone a noi care. Se quindi stai parlando con una che ti piace e

tu ignori apertamente i suoi segnali di tristezza, a livello inconscio

lei si sentirà respinta, allontanata e non capita. Al contrario se sei

in grado di “leggere” il suo volto e a dimostrarle empatia (che

vedremo nel Capitolo 7), creerai una interconnessione molto

forte tra voi due.

Se vuoi sedurla non devi assolutamente proporti come un

consolatore, per quello ci sono amici e parenti, ma come una

roccia su cui appoggiarsi, una figura forte e decisa che c’è e

sempre ci sarà. Dimostrale la tua forza senza dirle frasi inutili e

melense come:

- Stai bene? Ti vedo triste.

- Mi sembri triste, cosa posso fare per te?

- Mi sembri giù di morale, su sorridi.

- …

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Questo tipo di attenzioni sono fasulle, plastificate, perché non c’è

empatia e neanche e soprattutto un tuo lasciarsi andare, non c’ è

un vero coinvolgimento in cui le dimostri che ti dispiace vederla

triste.

Se comprendi il suo stato d’animo ci penserà il TUO linguaggio del

corpo a farle capire che hai capito, quindi le parole diventano un

surrogato di una comunicazione più intensa e profonda e se

proprio non sai cosa dire non dire nulla, falle un sorriso e restale

accanto senza drammatizzare, ma con totale e assoluta

leggerezza (Capitolo 7.).

Andiamo a vedere quali sono i tratti salienti che caratterizzano la

tristezza su volto di chi la prova.

1. Le palpebre e le sopracciglia sono uno dei segnali più chiari

ed inequivocabili di tristezza, in effetti sono loro ad indicare

il 90% di questa emozione. Le sopracciglia formano un

triangolo più o meno accentuato e puntano verso l’alto.

Questo movimento è difficile da replicare, per questo è

molto affidabile. Nello spaio tra le sopracciglia può apparire

una sorta di “ruga”verticale (molto leggera nella foto). Le

palpebre si abbassano leggermente, come ad indicare una

sorta di chiusura al mondo. In una tristezza forte, che può

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diventare anche tormento, questi due segnali sono sempre

presenti, se invece se ne trova uno soltanto l’emozione è di

solito appena accennata.

2. Gli occhi hanno un’importanza molto forte in tutta

l’espressività facciale e nel caso della tristezza essi si

“spengono” nel vero senso della parola conferendo alla

persona triste anche una certa espressione di assenza di chi,

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Deposito dell’opera e delle illustrazioni “Il Linguaggio del Corpo - Come Capire se le

piaci” ai sensi dell’art. 75 let. B) del Regolamento della SIAE.

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